NIKE: l'outlook del colosso americano in vista delle trimestraliDiamo i numeri
Leader indiscusso nel settore calzature e accessori, Nike si distingue per la sua straordinaria capacità di generare utili e dividendi. Negli ultimi 23 anni , l’azienda ha distribuito dividendi ogni anno, con incrementi costanti rispetto all’esercizio precedente. Il 2024, però, ha rappresentato un anno difficile per Nike in borsa.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Il titolo registra una flessione di circa il 30% da inizio anno , a fronte di un S&P 500 in crescita di oltre il 28% . Secondo gli analisti, i risultati attesi per il prossimo trimestre evidenziano un fatturato di circa $12 miliardi , in calo del 9% rispetto allo stesso periodo del 2023 , e un utile netto previsto di $977 milioni , in contrazione del 40% . Nonostante queste difficoltà, Nike mantiene una posizione finanziaria solida: la liquidità è aumentata a $8,5 miliardi , rispetto ai $6,2 miliardi registrati l’anno precedente. Alla data di maggio 2024 , l’azienda ha generato $7,42miliardi di flusso di cassa operativo, in crescita del 27% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo risultato è stato anche trainato dall’annuncio di un'estensione di 10 anni dell’accordo con la National Football League (NFL) come fornitore esclusivo di abbigliamento.
Valutazioni
Il rapporto prezzo/utili (P/E) di Nike si attesta ai minimi degli ultimi 10 anni , pari a 22 . È importante sottolineare che questo indicatore, preso isolatamente, non determina la bontà di un investimento. Un P/E elevato rispetto alla media storica generalmente può segnalare una sopravvalutazione del titolo, specialmente se gli utili prospettici sono deboli. Al contrario, potrebbe essere considerato vantaggioso se si prevede una robusta crescita degli utili futuri.
Il Business Model
La trimestrale, attesa per domani 19 dicembre , si preannuncia cruciale sia per il recente calo delle quotazioni sia per il cambio al vertice, con il ritorno di Elliott Hill come CEO .
Hill è chiamato a rilanciare il modello di business, rivedendo in particolare una strategia distributiva che molti analisti ritengono essere la causa principale della performance negativa del titolo. Nike sta affrontando numerosi ostacoli, tra cui il calo della domanda del settore e le fragilità nella catena di approvvigionamento. Dal 2021 , il mercato delle calzature e degli accessori ha subito una contrazione del 36% , influenzato da inflazione e tassi di interesse elevati. La recente politica di Nike di ridurre gli accordi distributivi con i negozi fisici, privilegiando i propri store e le vendite online, non ha portato i risultati sperati, ed oltre ad aver prodotto perdite, accumulato ritardo nella crescita, e nella creazione di ricchezza, ha secondariamente e relativamente rafforzato i suoi competitors. Anche l’avventura nel metaverso, legata all’acquisizione di RTFKT , non ha generato l’impatto desiderato, contribuendo al calo del fatturato.
La strategia di Nike
La perplessità che si legge nei commenti degli analisti è com’e’ possibile che un'azienda leader nel suo settore, con un vantaggio competitivo diffuso sui diretti competitors, possa decidere di effettuare un tale fuori pista? .
La prima decisione dell’L’azienda e stata richiamare Elliott Hill per correggere la rotta, quest’ultimo ora collabora con Bill Ackman , CEO dell’hedge fund Pershing Square Capital Management , noto per la sua capacità di valorizzare aziende in difficoltà Nike ha dovuto far fronte alla crescente concorrenza di marchi più piccoli, sia a livello nazionale che in altri mercati importanti come la Cina , come rimedio si propone una rivisitazione della propria gamma di prodotti per concentrarsi maggiormente su nuovi prodotti e idee. Grazie alla sua capacità di superare i concorrenti nelle spese di marketing e negli investimenti strategici, Nike punta a recuperare terreno, rafforzando la propria posizione competitiva. Il management sta inoltre gestendo attivamente il ciclo di vita dei prodotti, strategia che include sconti e smaltimento delle scorte più vecchie.
Analisi tecnica
Dal mercato delle opzioni emerge un’attesa di volatilità relativamente contenuta dopo la pubblicazione della trimestrale , con una variazione stimata di circa il 7% , In occasione dei precedenti rilasci delle trimestrali quest’anno, visto l'andamento negativo del business, abbiamo assistito ogni volta ad una apertura in gap down dei prezzi. Nonostante il trend ribassista, si osserva un rallentamento della discesa dei prezzi. Questo potrebbe indicare che molte delle negatività sono già scontate? Non vi è nulla di prevedibile ma gli analisti sembrano concordare, ad esempio, su 10 esperti monitorati da seeking Alpha , 9 valutano una posizione di mantenimento del titolo, mentre solo 1 suggerisce la vendita. Inoltre, il numero di hedge fund monitorati da Insider Monkey con partecipazioni in Nike è salito a 75 nel terzo Q3 del 2024 , rispetto ai 66 del trimestre precedente, per un valore complessivo di oltre $ 5,12 miliardi. Dai massimi del 2021 , il titolo ha perso il 60% , una performance significativamente peggiore rispetto al mercato generale e al settore di appartenenza.
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
Possibili scenari futuri
Qualora si accogliesse l’idea che gran parte delle cattive notizie sia già incorporata nei prezzi attuali, potrebbe essere interessante monitorare la possibile formazione di un Ross Hook .
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
Per confermare questa figura tecnica, i prezzi dovranno avvicinarsi al punto 2 entro febbraio 2025 . Al contrario, il mantenimento del trend ribassista potrebbe essere confermato da una permanenza dei prezzi sotto la trendline discendente e dall'assenza di eccessi tecnici sugli oscillatori sugli oscillatori ad esempio, l’ RSI a 14 periodi , dove piuttosto notiamo un comportamento collaborativo nel disegnare la prosecuzione del downtrend. Dopo un calo del 60% dai massimi, una sfilza di notizie negative e di trimestrali deludenti, occorre prestare attenzione ad un eventuale movimento correttivo. Infatti senza considerare ipotesi di inversione del trend anche notizie stabili o meno negative del previsto potrebbero supportarericoperture e accumulazione, creando pressione, almeno sul breve periodo, sui posizionamenti short.
I risultati passati non sono indicatori per risultati futuri
Disclaimer:La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
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