USDJPY: buy limitHo inserito un buy limit sul pair: oggi le banche USA sono chiuse, c'è poca volatilità; se dovesse partire l'ordine valuterò la chiusura a fine serata, altrimenti lo cancellerò.Longdi iTraderFXAggiornato 0
USD/JPY: Ribassista - Rilevata BAT - Ichimoku confermatoUSD/JPY: Ribassista - Rilevata BAT - Ichimoku confermato Il rilevamento BAT sulla coppia USD JPY è stato eseguito perfettamente Il punto “D” e è attualmente una potenziale zona corta sulla sua PRZ Potremmo tornare alla media mobile esponenziale 50 intorno a 147 Le linee "Ichimoku" e "Tenkan" ci danno un livello simile intorno a 146-147 Non dimentichiamo che la BoJ interviene intorno a 152 Sarebbe idonea una strategia di acquisto di opzioni PUT con scadenza al mese di giugno stai attento Shortdi Le-Loup-de-ZurichAggiornato 0
USD/GBPoperazione swing, arrivato sui massimi storici mi aspetto un rintracciamento Shortdi AlessioFardella2
USD/JPY - attendo segnale entrata LONGLa coppia è in un forte trend rialzista com la EMA 20 a far da supporto. Attualmente il prezzo ta ritracciando e scendo su H2 per cercare un segnale per entrata Long. Vorrei vedere una pin bar oppure un engulfing. Longdi alekos820
Possibile correzione?L’indice dei prezzi al consumo nel mese di gennaio, negli Stati Uniti, è salito del 3.1% su base annua, sopra le aspettative che avevano ipotizzato una crescita dei prezzi del 2.9%. Il dato core, dal canto suo, è cresciuto del 3.9%, anch’esso sopra le attese (+3.7%) ma come il dato precedente. Su base mensile, la crescita dell’inflazione è stata dello 0.3% nel dato generale, (+0.2% atteso) e dello 0.4% nel dato core (+0.3% atteso). Si tratta di numeri che hanno sorpreso, specie alla luce dell’ultima rilevazione del Price Consumer Expenditure che invece aveva mostrato una flessione al 2.9% e si tratta del massimo degli ultimi 4 mesi. Le conseguenze sui mercati non si sono fatte attendere, specialmente sulle borse, che hanno ceduto in relazione ai timori che ora la Fed possa mantenere i tassi attuali ancora più a lungo di quanto già ci si potesse attendere. Con l’aumento del risk off sono tornati a salire i rendimenti dei titoli di stato, con il decennale USA al 4.31% mentre il bund rende il 2.4%. Un rialzo che ha scatenato, oltre alla discesa dei listini, anche la salita del dollaro, tornato per l’occasione valuta rifugio, con rialzi dell’ordine dell’1%. Ieri, se ricordate, avevamo parlato di eccessi che sembravano poter innescare una qualche correzione e che tale movimento, se la ragione fosse stata plausibile, avrebbe potuto anche rappresentare un qualcosa di più di un semplice pull back. AZIONARIO I listini hanno ceduto globalmente, con quelli USA che hanno visto il Dow Jones perdere l’1.35%, l’S&P l’1.37% e il Nasdaq l’1.80%. Tecnicamente siamo a ridosso dei primi supporti chiave, che se violati, potrebbero innescare una discesa importante, anche tra il 5 e il 10 per cento, a giudicare da dove sono posizionati i supporti successivi. Ma ancora molto dipenderà dalle parole dei banchieri centrali, che sempre di più saranno la chiave delle prossime price action. JPY DEBOLE E LA BOJ? Molti dei nostri lettori ricorderanno come lo Jpy, nel passato, rappresentasse la valuta rifugio per eccellenza, e in momenti di aumento del risk off, come quello a cui abbiamo assistito ieri, era solito impennarsi e salire in modo repentino, come accadde per esempio nel 2009 con la crisi Lehman, e un UsdJpy addirittura a quota 75.00. Oggi succede esattamente il contrario, ovvero il UsdJpy in risk off, sale perché il dollaro ha sostituito lo Jpy come asset da tenere in condizioni di aumento dell’avversione al rischio. E allora lo Jpy a 151.50 non sorprende più, perché il dato sul CPI più alto del consensus costringe gli investitori a buttarsi sul dollaro, perché hanno il timore che la Fed mantenga i tassi i livelli attuali per lungo tempo. Nella notte il Ministro delle Finanze Suzuki ha riaffermato la necessità di avere un mercato dei cambi stabile, senza minacciare però alcun intervento diretto, che si può per ora solo immaginare. Il suo viceministro, Kanda ha affermato che il Giappone non tollera bruschi cali dello Jpy che non sono positivi per l’economia. Ma per ora, niente di più che qualche dichiarazione che ha frenato se non altro la discesa, che aveva assunto i toni di una caduta libera. Tecnicamente solo un ritorno sotto 149.00 segnalerebbe una inversione di tendenza. VALUTE Debolezza per euro e sterlina, scese circa l’1% e, specie l’euro, sceso sui supporti chiave di 1.0700. Cable che tiene meglio per effetto dei dati di ieri sulla disoccupazione, con EurGbp sotto quota 0.8500. Oceaniche più stabili, anche se per ora non riescono a tornare sopra i primi livelli di resistenza. Price action interessante per EurChf, tornato vicino a 0.9500, dopo che l’inflazione in Svizzera è scesa all’1.3%, un movimento che potrebbe spingere la SNB, finalmente ad abbassare il costo del denaro. UsdChf che ha recuperato quota 0.8850 anche se gli obiettivi di medio sembrano essere posti in area 0.9200. Stamani, dopo i dati inglesi sull’inflazione delle 08.00, attenzione ai numeri sull’occupazione, produzione industriale e Pil di Eurozona, mentre nel pomeriggio, un occhio di riguardo ai dati sui prezzi alla produzione USA. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades3
USD/JPY: Strategie Redditizie in una Fase di Turbolenza di MercaLo yen giapponese si è rafforzato leggermente in risposta all'intervento verbale delle autorità giapponesi. Il grafico giornaliero mostra un'ascesa della coppia, con 151,00 come prossimo livello di resistenza, seguito dal massimo di 151,91 dell'anno scorso. L'USD/JPY ha raggiunto un picco di tre mesi a 150,81 dopo che il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha riportato un'ulteriore conferma che l'inflazione si mantiene sopra il 3%, seppur con un rallentamento. Il tasso di inflazione di gennaio è risultato superiore alle stime, con un aumento del 3,1% rispetto al 3,4% del mese precedente. Escludendo gli elementi volatili, il Core CPI è rimasto stabile al 3,9% rispetto al mese precedente. Dopo questi dati, l'USD/JPY ha continuato la sua ascesa, superando i 150,00, sostenuto dai rendimenti dei titoli del Tesoro USA. Il CME FedWatch mostra che gli operatori sembrano ignorare la possibilità di un taglio dei tassi a marzo e maggio, concentrandosi invece su giugno. Nel frattempo, la BoJ ha mostrato incertezza riguardo alla sua politica monetaria. Anche se i dati indicano una possibile inflazione sostenuta, l'incertezza persiste. La Banca del Giappone potrebbe ritardare l'uscita dai tassi negativi. Le autorità giapponesi sono pronte ad intervenire nel mercato dei cambi se necessario, come ribadito da Masato Kanda e dal Ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki. L'indice CPI negli Stati Uniti ha superato le aspettative, portando gli investitori a riconsiderare i loro progetti di taglio dei tassi e intervento sui mercati. Vedremo cosa ci riservano i prossimi dati, nel frattempo, buon trading a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy0
USD/JPY HA ROTTO RESISTENZA STATICAusd/jpy sta continuando lentamente la salita lungo la trend line ascendente rompendo anche una resistenza statica molto importante che credo in una continuazione rialzista di breve periodo Longdi GEORGE_1111
Usd/Jpy: Continuazione di trendBuongiorno a tutti. Anche questo fine settimana ci sono price action interessanti sui maggiori mercati della mia watchlist. Questa volta prendo il cambio valutario Usd/Jpy. Tra fine dicembre e inizio di gennaio il mercato ha fatto tappa in area 141,00 dove ha creato un minimo con aumento di volatilità riportando interesse venditore su yen. I minimi sono sempre stati comprati riportando la struttura in ambiente long per il dollaro USA con una buona costruzione di fasi accumulative e spinte al rialzo. Nelle ultime giornate si è creata una price action long che vede i minimi a 146,00 come primo livello di confine tra domanda e offerta. Personalmente nei prossimi giorni seguirò l'evolversi della situazione cercando spunti buy dati da time frame daily o 6 ore su ritracciamenti o fasi di consolidamento che tengano area 147,70/148,00 dove passa la prima zona di domanda di brevissimo termine. L'obiettivo è area 152,00. Ritorni perentori sotto area 145,50 cambierebbero invece la mia view operativa. Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!di ArduinoSchenato26
Operazione Swing su UJOggi ho aperto questa operazione short su USDJPY (invito tutti a fare le proprie analisi e a NON copiare questo trade). Secondo le mie analisi siamo in una zona molto alta per il prezzo, zona che ha dato un reazione nell'ultima parte del 2023 ho atteso un segnale di ingresso su H1 e mi piacerebbe prendere target su 1 a 2. Shortdi gabrielebiondo0
USDJPY: entry shortSono entrato short a mercato sul pair: mi aspetto un movimento al ribassoShortdi iTraderFXAggiornato 664
USDJPY: Imminente ribasso?Possibile imminente ribasso su USDJPY. Le altre valute correlate con lo JPY hanno ceduto in confronto alla moneta Giapponese. La forza del dollaro finora ha mantenuto la quotazione in equilibrio, ma siamo in zona opportuna per avere un movimento ribassista. News che hanno impatto su $ USA alle ore 15:45 e poi ore 16. Arriverà volatilità. Shortdi Wyckoff_ProphetAggiornato 1
USD/JPY | Nuovi massimi e minimi con la rottura del canale!Sul fronte dell'USDJPY, emerge nuovamente la potenzialità di un'analisi di tipo swing, evidenziata dalla recente incursione nella zona di offerta. In particolare, i livelli di swing si rivelano altamente sensibili, delineando con precisione le aree effettive di liquidità che il prezzo raggiunge. Attualmente, il prezzo si attesta a 148.39 dopo aver superato con forza, dopo i dati NFP, il lato superiore di un canale ribassista. Ora ci si aspetta un ritracciamento per testare nuovamente il canale, considerando l'alta sensibilità del prezzo nella zona di offerta. Successivamente, si prevede un possibile movimento al rialzo verso quota 149.50, superando la prima area di offerta e rimbalzando nella seconda area di offerta indicata nel grafico, dove potrebbe verificarsi una significativa vendita capace di riportare il prezzo verso quota 144. Passando all'analisi fondamentale, i dati relativi ai Nonfarm Payrolls negli Stati Uniti sono risultati eccezionali, con la creazione di 353.000 nuovi posti di lavoro, superando le previsioni di 180.000 e superando al rialzo i numeri di dicembre, rivisti da 216.000 a 333.000. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato rispetto ai dati del mese precedente, stabilendosi al 3,7%. A seguito di questo rapporto, il rendimento del titolo del Tesoro decennale statunitense, fortemente correlato con la coppia USD/JPY, è salito dal 3,90% al 4%, registrando un aumento di oltre dieci punti base (bps). L'indice del dollaro statunitense (DXY), che traccia il valore del dollaro rispetto a un paniere di valute, ha registrato un incremento dell'0,67%, attestandosi a 103,76, dopo essere sceso a un minimo di 102,90. Nel frattempo, una posizione falconiana della Banca del Giappone (BoJ) ha aumentato le probabilità che il Governatore Kazuo Ueda e il suo team mettano fine al ciclo dei tassi negativi. Un saluto a tutti e buon fine settimana.Shortdi Forex48_TradingAcademy111
USD/JPY sulla pair USD/JPY vi è una possibilità Long da non sottovalutare, il prezzo dopo aver preso liquidita si sta spingendo verso i massimi di breve periodo, se li supera e conferma con un retest il trend rialzista vi è margine di manovra del prezzo fino ai precedenti massimi nel lungo periodo (D). Attenzione va data però ai massimi di lungo periodo (D) che non sono riusciti a rompere i massimi precedenti dando conferma di una forte resistenza per questi vi sono consigliati 3 possibili parziali con un TP finale (molto più rischioso) che è posto ai livelli di messimi raggiunti da USD/JPY.Longdi giuliorossi8730
USDJPY: sell limitHo aperto un ordine sell limit: attenzione nel pomeriggio agli NFPShortdi iTraderFXAggiornato 1
USDJPY: rentry longDopo lo stop dovuto al FOMC, sono rientrato nuovamente long sul pairLongdi iTraderFXAggiornato 0
Powell da interpretareLa Fed ha lasciato i tassi invariati nella riunione di ieri, e dallo statement si è capito che il board ha iniziato a mettere le basi per un prossimo futuro taglio dei Fed Funds, anche se non subito. Avevamo, nel nostro commento di ieri, richiamato l’attenzione sul fatto che la banca centrale avrebbe potuto mostrarsi ancora parzialmente hawkish in relazione alla politica monetaria, e anche ricordato che il tutto avrebbe potuto già essere inglobato nelle price action che avevamo visto nelle ultime sedute, pertanto l’ipotesi di una chiusura del dollaro più bassa, ci era parsa ragionevole proprio in relazione al principio “buy on rumors and sell on news”. E così è stato, almeno fino alle ultime parole espresse da Jerome Powell in conferenza stampa, quando ha dichiarato che “Sulla base della riunione di oggi, non credo che probabilmente avremo un taglio dei tassi a marzo”. In quel momento, il biglietto verde si è impennato così come l’azionario Usa ha ceduto terreno velocemente. In precedenza, Jerome Powell aveva ribadito come, da un lato la Fed voglia mantenere i tassi attuali più a lungo, in relazione al fatto che l’inflazione non è ancora stata sconfitta, ma dall’altro quest’anno sarà probabilmente necessario cominciare a tagliare il costo del denaro. La politica monetaria rimane restrittiva, e i tassi ufficiali sono probabilmente al loro picco massimo. Ridurre le restrizioni politiche troppo presto o troppo, potrebbe invertire l'andamento dell'inflazione, ma allo stesso tempo, ridurre il tasso ufficiale troppo tardi potrebbe indebolire eccessivamente l'economia. Ha ancora aggiunto, che l'anno scorso gli Stati Uniti hanno avuto una crescita molto forte. Ma la Fed non ritiene che sia necessario assistere ad un rallentamento della crescita affinché l’inflazione possa scendere. Quasi tutti, all’interno del comitato credono che sarà opportuno ridurre i tassi, anche se ieri non vi è stata, parola del Presidente, alcuna proposta di taglio. Se però la Fed osservasse un calo dell’occupazione, sarebbe disposta a tagliare. Infine, una parola sulla crescita, che secondo Powell è figlia ancora dell’espansione monetaria post pandemia, e quando questa si esaurirà, i tassi alti cominceranno a pesare sugli aggregati macro. VALUTE Nel nostro mercato, i principali rapporti di cambio sono rimasti all’interno dei trading range delle ultime due settimane, con oscillazioni volatili nel brevissimo periodo ma tutto sommato poco significative. EurUsd è rimasto sopra quota 1.0795, almeno fino a questa mattina, mentre il Cable è andato al test di 1.2650. Pressione ribassista ancora presente, ma non così importante, specie alla luce della dichiarazione di Powell con riferimento al non taglio dei tassi a marzo. Il UsdJpy, dal canto suo, dopo aver testato quota 146.00 si è ripreso quasi 100 punti anche se per tornare in un trend chiaramente rialzista, deve rompere 148.75 area. Tornate a scendere anche le oceaniche pur rimanendo sopra i supporti chiave. AZIONARI IN CALO Mercoledì i listini americani hanno chiuso in rosso, dopo le dichiarazioni di Powell, con il Dow Jones sceso dello 0.82%, mentre l’S&P ha ceduto l’1.62% e il Nasdaq il 2.23%. Nel frattempo, gli utili delle grandi aziende tecnologiche si sono rivelati contrastanti. Alphabet ha perso oltre il 6% dopo aver deluso le aspettative sulle entrate pubblicitarie e Advanced Micro Devices è sceso del 2% dopo che le previsioni relative al primo trimestre. Anche le azioni Microsoft sono scese di oltre l'1,5% poiché le prospettive sono peggiorate. ADP PEGGIORI DEL PREVISTO Le imprese private negli Stati Uniti hanno assunto 107.000 lavoratori nel gennaio 2024, al di sotto dei 158.000 rivisti al ribasso di dicembre e delle previsioni di 145.000. Il dato, come è noto, è anticipatore dei Non Farm Payrolls di venerdì, che rappresenta insieme ai JOLTS Openings, i tre cardini principali dei numeri relativi al mercato del lavoro. Poi ci sono i Jobless, la cui pubblicazione è attesa questo pomeriggio alle 14.30, ovvero i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione e sui sussidi continuativi. Come ha ricordato Powell, il mercato del lavoro rimane teso, ovvero sui minimi storici di disoccupazione, ma il Presidente ha dichiarato che se dovesse peggiorare, non esiterebbe a tagliare il costo del denaro, un segnale ben preciso ai mercati. INFLAZIONE TEDESCA IN CALO L’inflazione dei prezzi al consumo tedeschi è scesa al 2,9% su base annua nel gennaio 2024, in calo rispetto al 3,7% del mese precedente e al di sotto del consenso del mercato del 3,0%, secondo una stima preliminare. Si è trattato del tasso più basso da giugno 2021, trainato da un rallentamento dell’inflazione dei beni. Per quanto riguarda i beni, i costi energetici sono scesi del 2,8%, dopo un aumento del 4,1% a dicembre, mentre i prezzi degli alimentari sono aumentati meno del previsto, ovvero del 3,8% dal 4.5% precedente. Nel frattempo, i prezzi dei servizi sono aumentati a un ritmo più rapido (3,4% contro 3,2%). L'inflazione di fondo, che esclude voci volatili come cibo ed energia, è scesa al 3,4% a gennaio, raggiungendo il tasso più basso da giugno 2022. L'indice armonizzato dell'UE dell'inflazione dei prezzi al consumo è rallentato al 3,1% dal 3,8% di dicembre, anch'esso leggermente in calo, e al di sotto delle aspettative del 3,2%. OGGI LA BOE Tra i dati di oggi, che riguarderanno l’inflazione di Eurozona, i PMI dei settori manifatturiero per il vecchio continente, oltre alla disoccupazione, segnaliamo la decisione della Banca centrale inglese sui tassi, attesi invariati al 5.25%. Ci sarà probabilmente volatilità sulla sterlina, in base a quanto diranno i membri del board ma soprattutto il Governatore Bailey. I supporti chiave del Cable sono posti a 1.2650 e 1.2610 mentre per EurGbp i target finali sembrano essere a 0.8490 mentre al rialzo 0.8570 rappresenta la resistenza chiave. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6
USDJPY: ordine buy a mercatoSono entrato con un ordine di acquisto a mercato: attenzione perché alle 20:00 ci sarà il FOMCLongdi iTraderFXAggiornato 1
USDJPY: sell limit attivatoÈ stato attivato l'ordine sell limit inserito: vedremo se raggiungerà il TP impostatoShortdi iTraderFXAggiornato 0
Mercati ancora decorrelatiGennaio volge al termine, ma i mercati, ad eccezione forse di quello azionario, non hanno ancora fornito indicazioni su possibili movimenti e trend direzionali per questo 2024. Per contro, sulle borse, c’è poco da dire se non che salgono come se non ci fosse un domani, nonostante da più parti si parli di bolla, di esuberanza irrazionale, di eccessi irragionevoli. Venerdì i listini americani hanno chiuso leggermente contrastati, in ragione di trimestrali contrastate, alcune positive altre meno. Il Dow Jones ha chiuso leggermente positivo, mentre l’S&P ha chiuso neutro. Il Nasdaq infine ha perso lo 0.55%. Su base settimanale, il Dow ha guadagnato solo lo 0.1%, l’S&P lo 0.5% e pure il Nasdaq ha chiuso in leggero guadagno. Sul fronte trimestrali si segnalano note positive per Capital One Financial, mentre Intel che aveva pubblicato utili e ricavi in crescita, è scesa del 12% dopo aver pubblicato previsioni negative per il prossimo futuro. Insomma, il mercato azionario rimane il leading indicator per eccellenza, perché comunque mantiene una direzione ben precisa. Negli altri asset regnano incertezza e lateralità, in una fase che non possiamo ancora definire con chiarezza. Gli indici di rischio mantengono una visione positiva con livelli del Vix intorno ai 13 punti, in pieno appetito al rischio, così come l’indice fear and greed, intorno ai 77 punti. I rendimenti dei titoli di stato sembrano leggermente salire, in contro tendenza con la fase di risk on, mentre sulle valute il dollaro resta sostenuto in una sorta di sostegno al risk off, che però è latente. VALUTE Sui cambi l’EurUsd continua la sua fase di lenta distribuzione, incapace di salire sopra le resistenze chiave poste sopra 1.0925 e 1.0965, anche se per il momento, ha ancora tenuto i supporti posizionati in area 1.0810-20. Le problematiche legate al rialzo dell’euro che tutti si attendevano, dipendono dal fatto che, in prospettiva la BCE sembra più accomodante sui tassi rispetto alla Fed, che invece allontana sempre di più l’eventualità di un taglio del costo del denaro, in ragione di dati che ancora non evidenziano un chiaro rallentamento economico. In più, va aggiunto il fatto che l’inflazione scende maggiormente negli Usa che altrove. I dati sul PCE infatti, usciti venerdì scorso, hanno chiarito che l’inflazione è finalmente sotto il 3%. In Europa l’inflazione scende meno in un contesto di rallentamento economico più marcato, come si è potuto evincere anche dagli ultimi dati tedeschi sulla fiducia dei consumatori, scesa a -29.7, il dato peggiore da un anno a questa parte. Gli altri rapporti di cambio contro dollaro, anche per correlazione dollaro centrica, che continua a dominare la scena, evidenziano le medesime difficoltà a salire contro la divisa americana, a partire dallo Jpy che rimane ampiamente la valuta più sotto pressione di questo inizio 2024. Tecnicamente sul UsdJpy, siamo in una nuova fase di accumulazione, con la possibilità anche di arrivare sui massimi del 2023, anche se siamo ancora lontani da quei livelli. Si tratta di vedere se i prezzi riusciranno a valicare quota 148.70 80 che rappresenta il livello chiave da rompere. Anche la sterlina sembra incapace di rompere le resistenze a 1.2800, anche se per il momento ha tenuto il supporto a 1.2550. L’unica valuta che forse in questo momento, riesce a tenere meglio delle altre, è il dollaro canadese, che per ora non ha rotto gli argini, con un UsdCad ancora sotto quota 1.3520, resistenza chiave. Infine, le oceaniche AudUsd e Nzdusd, ancora sotto pressione e incapaci di reagire con i supporti cruciali non lontani, ovvero 0.6520 e 0.6060. I DATI DELLA SETTIMANA Inizia oggi una settimana chiave, che porterà alla decisione sui tassi della Fed, anche se le attese sono per un nulla di fatto. Ma è una settimana, quella entrante, che oltre alle dichiarazioni di Jerome Powell, ci porterà i dati sul tasso di disoccupazione e i payrolls, oltre ai Pmi manifatturiero e dei servizi. Attesa anche per i Jolts Openings, e per le trimestrali dei giganti quali Microsoft, Alphabet, AMD, Apple e Amazon. A livello globale, attesa per la decisione della Banca di Inghilterra sui tassi, e per il Pil del quarto trimestre, per Francia, Spagna, Italia, Germania ed Eurozona. Inflazione in Australia, Germania, e ancora Italia ed Eurozona. Allacciamoci le cinture perché crediamo che con questa ottava si entrerà definitivamente nel 2024. Buona settimana e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades4
USDJPY | Operazione Short con Target a 146.80Il Giappone sta attraversando una fase di consolidamento nei confronti del dollaro statunitense, in mezzo a segnali fondamentali contrastanti. Il tono più morbido del Tokyo Core CPI, insieme a un'atmosfera di rischio positiva, sta indebolendo lo Yen giapponese (JPY). Nonostante un'azione dei prezzi più contenuta dell'USD, manca slancio prima dei dati sulla PCE degli Stati Uniti. La coppia USD/JPY ha ridotto alcuni dei suoi guadagni intraday, oscillando intorno a 147,60 durante le ore di trading europee di giovedì. Tuttavia, ha cercato di recuperare le perdite della sessione precedente dopo i dati positivi sull'indice PMI degli Stati Uniti. Il saldo commerciale del Giappone a dicembre è stato superiore alle aspettative, contribuendo al rafforzamento dello JPY. La Banca del Giappone (BoJ) ha confermato i tassi di interesse esistenti e la politica di controllo della curva dei rendimenti, ma il governatore Ueda ha indicato un impegno per raggiungere l'obiettivo del 2,0% di inflazione. L'indice PMI globale degli Stati Uniti S&P ha registrato un aumento a gennaio, superando le previsioni. La cautela del mercato in vista della decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve degli Stati Uniti il 31 gennaio ha alimentato la domanda di dollari. Nonostante la speculazione di nessun cambiamento nei tassi a gennaio, le probabilità di un taglio a marzo sono notevolmente diminuite rispetto al mese precedente. I trader sono in attesa dei dati sul PIL annuale degli Stati Uniti (Q4) per ottenere ulteriori indicazioni sulla traiettoria dei tassi di interesse della Fed. Grafico H4: mi aspetto un rimbalzo nella zona di fornitura all'interno del box evidenziato in bianco, corrispondente al livello 62-79 di Fibonacci, da cui cercherò una conferma ribassista strutturale a M15. Eventuali aggiornamenti seguiranno. Un saluto e una buona giornata a tutti da parte di Nicola.Shortdi Forex48_TradingAcademy3
USDJPY - Idea Short verso 144,50 con spiegazione!Il valore dello Yen giapponese beneficia della posizione falco della Banca del Giappone (BoJ) martedì, anche se manca di un seguito. La riduzione delle scommesse su un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) offre supporto al dollaro statunitense e alla coppia USD/JPY. L'area di 147 potrebbe agire come un punto cruciale, e se superata in modo deciso, potrebbe innescare una vendita tecnica aggressiva, trascinando la coppia USD/JPY verso il livello 144.00 in direzione della successiva zona di liquidità. Dall'altro lato, la cifra tonda di 148.00, seguita dalla regione 148.15-20, sembra ora agire come ostacolo immediato prima del massimo delle ultime settimane, intorno alla zona 148.80 toccata venerdì. Gli investitori sembrano convinti che la Banca del Giappone (BoJ) mostrerà poca volontà di porre fine ai tassi di interesse negativi o di apportare modifiche alla politica di controllo della curva dei rendimenti (YCC) al termine di una riunione di due giorni martedì. Questo, insieme a un tono generalmente positivo nei confronti dei mercati azionari, indebolisce lo JPY, considerato rifugio sicuro. Oltre a ciò, le probabilità in diminuzione di un rapido taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) agiscono come vento in poppa per il Dollaro statunitense (USD) e aiutano la coppia USD/JPY ad attirare alcuni acquisti nei pressi dell'area 147.75-147.70. Inoltre, le preoccupazioni persistenti riguardo alla crescita economica in rallentamento in Cina e al rischio di un ulteriore escalazione delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente potrebbero limitare qualsiasi movimento ottimistico nei mercati. A mercato ho definito un ipotetico scenario short su timeframe H4, punto ad aspettare un ulteriore ribasso sotto il livello 147 prima di verificare un eventuale rintracciamento al livello 0.70 di Fibonacci e solo ad allora andrò a mercato a valutare un ingresso short se dovessero persistere le giuste conferme ad M15, con target 144.50 ovvero la prima zona di swing con ottima liquidità da recuperare da parte del prezzo. Un saluto e un buon trading a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy2
USDJPY | La BOJ aumenterà i tassi?Il tasso di cambio USD/JPY trova supporto nei pressi di quota 148,00 mentre le scommesse a favore di una decisione della Federal Reserve (Fed) di ridurre i tassi stanno progressivamente diminuendo. Dati sull'inflazione deboli potrebbero spingere la Banca del Giappone (BoJ) a posticipare i piani di uscita dalla politica monetaria accomodante. Secondo lo strumento CME Fedwatch, gli operatori vedono una probabilità del 53% di un taglio dei tassi di interesse del 25 punti base a marzo, inferiore al 70% della scorsa settimana. L'indice del dollaro statunitense mostra una contrazione netta della volatilità in mancanza di rilascio di indicatori economici di rilievo. I rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense decennali si attestano vicino al 4,13%. L'argomento a favore del mantenimento dei tassi di interesse a livelli restrittivi sarà supportato da pressioni sui prezzi persistenti, costante domanda di lavoro e robusta spesa dei consumatori. Nel frattempo, i produttori alle porte delle fabbriche stanno lottando per incrementare i prezzi di beni e servizi a causa di una debole domanda. Inoltre, i dati nazionali sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) per dicembre hanno registrato un rallentamento al 3,7% rispetto al 3,6% precedente. I dati sull'inflazione, escludendo gli alimenti freschi, hanno anch'essi subito un'attenuazione al 2,3%, in linea con le aspettative rispetto al 2,5% precedente. Prevedo principalmente due scenari: nel primo, la BoJ aumenterà i tassi, e è probabile che il mercato scenda per recuperare liquidità verso il livello 134-144, dove si concentra una significativa domanda e si trova il livello Fib. al 0,62%. Nel secondo scenario, se la BoJ non cambierà i tassi, è più probabile che il mercato salga per toccare il lato superiore del canale rialzista. Un saluto e un buon inizio di settimana a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy221
Il ritorno del dollaroIl dollaro ritorna prepotentemente sulla scena, dopo alcune settimane di movimenti laterali o di leggero indebolimento. La ragione di questa price action e, in parte, dei tentativi di ridimensionamento dei mercati azionari, è legata alle parole di Waller, membro del Fomc, che ha dichiarato che non ci sono motivi per muoversi sui tassi o tagliare rapidamente come in passato, considerato il fatto che l’attività economica e il mercato del lavoro sono ancora resilienti, unitamente ad una inflazione che scende al ritmo programmato verso il 2%. E non solo Waller si è rivelato meno dovish del previsto, ma anche diversi rappresentanti della BCE sono rimasti molto conservativi sulle aspettative di politica monetaria, provocando quindi una reazione del mercato che, anche se non si tratta di un vero e proprio ritorno del risk off, comunque ha provocato un leggero aumento dei rendimenti dei titoli di Stato americani, tornati sopra al 4%, e un aumento del Vix sopra quota 13 punti. Niente di che, ma qualcosa comunque in un panorama continuo e persistente di incertezza e dubbi relativi all’andamento delle economie e dei pericoli relativi alla situazione geopolitica, che continua a dominare la scena. La percentuale di probabilità che vi sia un taglio dei tassi a marzo si è ulteriormente ridotta, negli Stati Uniti, scendendo al di sotto del 60%. VALUTE L’EurUsd, ha rotto quota 1.0900 attaccando i supporti chiave posti a 1.0850 che non si può escludere vengano violati al ribasso, mentre solo il ritorno sopra quota 1.0950 modificherebbe lo scenario ribassista attuale. UsdJpy che a sua volta ha superato quota 147.50 con target almeno in area 148.30-40 area. Cable sotto pressione con obiettivi a 1.2550 almeno. UsdCad che ha raggiunto i primi target a 1.3500 da cui potrebbe correggere anche un centinaio di punti, ma con target verso 1.3620-30 area. Interessanti movimenti di AudCad e NzdCad, vicino a supporti chiave posti a 0.8730 e 0.8230 rispettivamente. Trend interessante anche per EurJpy che potrebbe tornare sopra quota 160.00, nuovamente da considerare area di vendita. DATI MACRO Migliora l’indice Zew in Germania, con un aumento di 2.4 punti nel sentiment economico, a +15.2 a gennaio, sopra le aspettative di +12. Si tratta di un miglioramento nelle aspettative economiche della più grande economia europea, trascinate dalle speranze di un taglio dei tassi da parte della BCE nella prima metà di questo 2024. Nel frattempo, le aspettative di inflazione nei prossimi 12 mesi scendono in Europa al 3.2%, il livello più basso dal 2022 e in calo rispetto al 4% che era stato previsto nel merse precedente. Altrove e per la precisione in Canada, sono usciti i dati sui prezzi al consumo, usciti in aumento al 3.4% dal 3.1% del mese di novembre. Secondo la BoC potrebbe essere necessario un altro aumento del costo del denaro per combattere una inflazione ancora troppo alta. PIL CINA SOTTO LE ATTESE L’economia cinese ha registrato un aumento del Pil nel quarto trimestre pari al 5.2% su base annua, superiore al dato del terzo trimestre, ma inferiore alle attese di 5.3%. A livello di crescita totale annua, il paese cresciuto del 5.2% sopra le attese del Governo che erano per un incremento del 5%. Si tratta comunque del dato peggiore, sempre anno su anno, degli ultimi 30 anni, considerata la prolungata crisi immobiliare e consumi inferiori alle attese. UsdCnh sopra quota 7.2100, con possibili target a 7.2600. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades17