USDJPY: rentry longDopo lo stop dovuto al FOMC, sono rientrato nuovamente long sul pairLongdi iTraderFXAggiornato 0
Powell da interpretareLa Fed ha lasciato i tassi invariati nella riunione di ieri, e dallo statement si è capito che il board ha iniziato a mettere le basi per un prossimo futuro taglio dei Fed Funds, anche se non subito. Avevamo, nel nostro commento di ieri, richiamato l’attenzione sul fatto che la banca centrale avrebbe potuto mostrarsi ancora parzialmente hawkish in relazione alla politica monetaria, e anche ricordato che il tutto avrebbe potuto già essere inglobato nelle price action che avevamo visto nelle ultime sedute, pertanto l’ipotesi di una chiusura del dollaro più bassa, ci era parsa ragionevole proprio in relazione al principio “buy on rumors and sell on news”. E così è stato, almeno fino alle ultime parole espresse da Jerome Powell in conferenza stampa, quando ha dichiarato che “Sulla base della riunione di oggi, non credo che probabilmente avremo un taglio dei tassi a marzo”. In quel momento, il biglietto verde si è impennato così come l’azionario Usa ha ceduto terreno velocemente. In precedenza, Jerome Powell aveva ribadito come, da un lato la Fed voglia mantenere i tassi attuali più a lungo, in relazione al fatto che l’inflazione non è ancora stata sconfitta, ma dall’altro quest’anno sarà probabilmente necessario cominciare a tagliare il costo del denaro. La politica monetaria rimane restrittiva, e i tassi ufficiali sono probabilmente al loro picco massimo. Ridurre le restrizioni politiche troppo presto o troppo, potrebbe invertire l'andamento dell'inflazione, ma allo stesso tempo, ridurre il tasso ufficiale troppo tardi potrebbe indebolire eccessivamente l'economia. Ha ancora aggiunto, che l'anno scorso gli Stati Uniti hanno avuto una crescita molto forte. Ma la Fed non ritiene che sia necessario assistere ad un rallentamento della crescita affinché l’inflazione possa scendere. Quasi tutti, all’interno del comitato credono che sarà opportuno ridurre i tassi, anche se ieri non vi è stata, parola del Presidente, alcuna proposta di taglio. Se però la Fed osservasse un calo dell’occupazione, sarebbe disposta a tagliare. Infine, una parola sulla crescita, che secondo Powell è figlia ancora dell’espansione monetaria post pandemia, e quando questa si esaurirà, i tassi alti cominceranno a pesare sugli aggregati macro. VALUTE Nel nostro mercato, i principali rapporti di cambio sono rimasti all’interno dei trading range delle ultime due settimane, con oscillazioni volatili nel brevissimo periodo ma tutto sommato poco significative. EurUsd è rimasto sopra quota 1.0795, almeno fino a questa mattina, mentre il Cable è andato al test di 1.2650. Pressione ribassista ancora presente, ma non così importante, specie alla luce della dichiarazione di Powell con riferimento al non taglio dei tassi a marzo. Il UsdJpy, dal canto suo, dopo aver testato quota 146.00 si è ripreso quasi 100 punti anche se per tornare in un trend chiaramente rialzista, deve rompere 148.75 area. Tornate a scendere anche le oceaniche pur rimanendo sopra i supporti chiave. AZIONARI IN CALO Mercoledì i listini americani hanno chiuso in rosso, dopo le dichiarazioni di Powell, con il Dow Jones sceso dello 0.82%, mentre l’S&P ha ceduto l’1.62% e il Nasdaq il 2.23%. Nel frattempo, gli utili delle grandi aziende tecnologiche si sono rivelati contrastanti. Alphabet ha perso oltre il 6% dopo aver deluso le aspettative sulle entrate pubblicitarie e Advanced Micro Devices è sceso del 2% dopo che le previsioni relative al primo trimestre. Anche le azioni Microsoft sono scese di oltre l'1,5% poiché le prospettive sono peggiorate. ADP PEGGIORI DEL PREVISTO Le imprese private negli Stati Uniti hanno assunto 107.000 lavoratori nel gennaio 2024, al di sotto dei 158.000 rivisti al ribasso di dicembre e delle previsioni di 145.000. Il dato, come è noto, è anticipatore dei Non Farm Payrolls di venerdì, che rappresenta insieme ai JOLTS Openings, i tre cardini principali dei numeri relativi al mercato del lavoro. Poi ci sono i Jobless, la cui pubblicazione è attesa questo pomeriggio alle 14.30, ovvero i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione e sui sussidi continuativi. Come ha ricordato Powell, il mercato del lavoro rimane teso, ovvero sui minimi storici di disoccupazione, ma il Presidente ha dichiarato che se dovesse peggiorare, non esiterebbe a tagliare il costo del denaro, un segnale ben preciso ai mercati. INFLAZIONE TEDESCA IN CALO L’inflazione dei prezzi al consumo tedeschi è scesa al 2,9% su base annua nel gennaio 2024, in calo rispetto al 3,7% del mese precedente e al di sotto del consenso del mercato del 3,0%, secondo una stima preliminare. Si è trattato del tasso più basso da giugno 2021, trainato da un rallentamento dell’inflazione dei beni. Per quanto riguarda i beni, i costi energetici sono scesi del 2,8%, dopo un aumento del 4,1% a dicembre, mentre i prezzi degli alimentari sono aumentati meno del previsto, ovvero del 3,8% dal 4.5% precedente. Nel frattempo, i prezzi dei servizi sono aumentati a un ritmo più rapido (3,4% contro 3,2%). L'inflazione di fondo, che esclude voci volatili come cibo ed energia, è scesa al 3,4% a gennaio, raggiungendo il tasso più basso da giugno 2022. L'indice armonizzato dell'UE dell'inflazione dei prezzi al consumo è rallentato al 3,1% dal 3,8% di dicembre, anch'esso leggermente in calo, e al di sotto delle aspettative del 3,2%. OGGI LA BOE Tra i dati di oggi, che riguarderanno l’inflazione di Eurozona, i PMI dei settori manifatturiero per il vecchio continente, oltre alla disoccupazione, segnaliamo la decisione della Banca centrale inglese sui tassi, attesi invariati al 5.25%. Ci sarà probabilmente volatilità sulla sterlina, in base a quanto diranno i membri del board ma soprattutto il Governatore Bailey. I supporti chiave del Cable sono posti a 1.2650 e 1.2610 mentre per EurGbp i target finali sembrano essere a 0.8490 mentre al rialzo 0.8570 rappresenta la resistenza chiave. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6
USDJPY: ordine buy a mercatoSono entrato con un ordine di acquisto a mercato: attenzione perché alle 20:00 ci sarà il FOMCLongdi iTraderFXAggiornato 1
USDJPY: sell limit attivatoÈ stato attivato l'ordine sell limit inserito: vedremo se raggiungerà il TP impostatoShortdi iTraderFXAggiornato 0
Mercati ancora decorrelatiGennaio volge al termine, ma i mercati, ad eccezione forse di quello azionario, non hanno ancora fornito indicazioni su possibili movimenti e trend direzionali per questo 2024. Per contro, sulle borse, c’è poco da dire se non che salgono come se non ci fosse un domani, nonostante da più parti si parli di bolla, di esuberanza irrazionale, di eccessi irragionevoli. Venerdì i listini americani hanno chiuso leggermente contrastati, in ragione di trimestrali contrastate, alcune positive altre meno. Il Dow Jones ha chiuso leggermente positivo, mentre l’S&P ha chiuso neutro. Il Nasdaq infine ha perso lo 0.55%. Su base settimanale, il Dow ha guadagnato solo lo 0.1%, l’S&P lo 0.5% e pure il Nasdaq ha chiuso in leggero guadagno. Sul fronte trimestrali si segnalano note positive per Capital One Financial, mentre Intel che aveva pubblicato utili e ricavi in crescita, è scesa del 12% dopo aver pubblicato previsioni negative per il prossimo futuro. Insomma, il mercato azionario rimane il leading indicator per eccellenza, perché comunque mantiene una direzione ben precisa. Negli altri asset regnano incertezza e lateralità, in una fase che non possiamo ancora definire con chiarezza. Gli indici di rischio mantengono una visione positiva con livelli del Vix intorno ai 13 punti, in pieno appetito al rischio, così come l’indice fear and greed, intorno ai 77 punti. I rendimenti dei titoli di stato sembrano leggermente salire, in contro tendenza con la fase di risk on, mentre sulle valute il dollaro resta sostenuto in una sorta di sostegno al risk off, che però è latente. VALUTE Sui cambi l’EurUsd continua la sua fase di lenta distribuzione, incapace di salire sopra le resistenze chiave poste sopra 1.0925 e 1.0965, anche se per il momento, ha ancora tenuto i supporti posizionati in area 1.0810-20. Le problematiche legate al rialzo dell’euro che tutti si attendevano, dipendono dal fatto che, in prospettiva la BCE sembra più accomodante sui tassi rispetto alla Fed, che invece allontana sempre di più l’eventualità di un taglio del costo del denaro, in ragione di dati che ancora non evidenziano un chiaro rallentamento economico. In più, va aggiunto il fatto che l’inflazione scende maggiormente negli Usa che altrove. I dati sul PCE infatti, usciti venerdì scorso, hanno chiarito che l’inflazione è finalmente sotto il 3%. In Europa l’inflazione scende meno in un contesto di rallentamento economico più marcato, come si è potuto evincere anche dagli ultimi dati tedeschi sulla fiducia dei consumatori, scesa a -29.7, il dato peggiore da un anno a questa parte. Gli altri rapporti di cambio contro dollaro, anche per correlazione dollaro centrica, che continua a dominare la scena, evidenziano le medesime difficoltà a salire contro la divisa americana, a partire dallo Jpy che rimane ampiamente la valuta più sotto pressione di questo inizio 2024. Tecnicamente sul UsdJpy, siamo in una nuova fase di accumulazione, con la possibilità anche di arrivare sui massimi del 2023, anche se siamo ancora lontani da quei livelli. Si tratta di vedere se i prezzi riusciranno a valicare quota 148.70 80 che rappresenta il livello chiave da rompere. Anche la sterlina sembra incapace di rompere le resistenze a 1.2800, anche se per il momento ha tenuto il supporto a 1.2550. L’unica valuta che forse in questo momento, riesce a tenere meglio delle altre, è il dollaro canadese, che per ora non ha rotto gli argini, con un UsdCad ancora sotto quota 1.3520, resistenza chiave. Infine, le oceaniche AudUsd e Nzdusd, ancora sotto pressione e incapaci di reagire con i supporti cruciali non lontani, ovvero 0.6520 e 0.6060. I DATI DELLA SETTIMANA Inizia oggi una settimana chiave, che porterà alla decisione sui tassi della Fed, anche se le attese sono per un nulla di fatto. Ma è una settimana, quella entrante, che oltre alle dichiarazioni di Jerome Powell, ci porterà i dati sul tasso di disoccupazione e i payrolls, oltre ai Pmi manifatturiero e dei servizi. Attesa anche per i Jolts Openings, e per le trimestrali dei giganti quali Microsoft, Alphabet, AMD, Apple e Amazon. A livello globale, attesa per la decisione della Banca di Inghilterra sui tassi, e per il Pil del quarto trimestre, per Francia, Spagna, Italia, Germania ed Eurozona. Inflazione in Australia, Germania, e ancora Italia ed Eurozona. Allacciamoci le cinture perché crediamo che con questa ottava si entrerà definitivamente nel 2024. Buona settimana e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades4
USDJPY | Operazione Short con Target a 146.80Il Giappone sta attraversando una fase di consolidamento nei confronti del dollaro statunitense, in mezzo a segnali fondamentali contrastanti. Il tono più morbido del Tokyo Core CPI, insieme a un'atmosfera di rischio positiva, sta indebolendo lo Yen giapponese (JPY). Nonostante un'azione dei prezzi più contenuta dell'USD, manca slancio prima dei dati sulla PCE degli Stati Uniti. La coppia USD/JPY ha ridotto alcuni dei suoi guadagni intraday, oscillando intorno a 147,60 durante le ore di trading europee di giovedì. Tuttavia, ha cercato di recuperare le perdite della sessione precedente dopo i dati positivi sull'indice PMI degli Stati Uniti. Il saldo commerciale del Giappone a dicembre è stato superiore alle aspettative, contribuendo al rafforzamento dello JPY. La Banca del Giappone (BoJ) ha confermato i tassi di interesse esistenti e la politica di controllo della curva dei rendimenti, ma il governatore Ueda ha indicato un impegno per raggiungere l'obiettivo del 2,0% di inflazione. L'indice PMI globale degli Stati Uniti S&P ha registrato un aumento a gennaio, superando le previsioni. La cautela del mercato in vista della decisione sui tassi di interesse della Federal Reserve degli Stati Uniti il 31 gennaio ha alimentato la domanda di dollari. Nonostante la speculazione di nessun cambiamento nei tassi a gennaio, le probabilità di un taglio a marzo sono notevolmente diminuite rispetto al mese precedente. I trader sono in attesa dei dati sul PIL annuale degli Stati Uniti (Q4) per ottenere ulteriori indicazioni sulla traiettoria dei tassi di interesse della Fed. Grafico H4: mi aspetto un rimbalzo nella zona di fornitura all'interno del box evidenziato in bianco, corrispondente al livello 62-79 di Fibonacci, da cui cercherò una conferma ribassista strutturale a M15. Eventuali aggiornamenti seguiranno. Un saluto e una buona giornata a tutti da parte di Nicola.Shortdi Forex48_TradingAcademy3
USDJPY - Idea Short verso 144,50 con spiegazione!Il valore dello Yen giapponese beneficia della posizione falco della Banca del Giappone (BoJ) martedì, anche se manca di un seguito. La riduzione delle scommesse su un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) offre supporto al dollaro statunitense e alla coppia USD/JPY. L'area di 147 potrebbe agire come un punto cruciale, e se superata in modo deciso, potrebbe innescare una vendita tecnica aggressiva, trascinando la coppia USD/JPY verso il livello 144.00 in direzione della successiva zona di liquidità. Dall'altro lato, la cifra tonda di 148.00, seguita dalla regione 148.15-20, sembra ora agire come ostacolo immediato prima del massimo delle ultime settimane, intorno alla zona 148.80 toccata venerdì. Gli investitori sembrano convinti che la Banca del Giappone (BoJ) mostrerà poca volontà di porre fine ai tassi di interesse negativi o di apportare modifiche alla politica di controllo della curva dei rendimenti (YCC) al termine di una riunione di due giorni martedì. Questo, insieme a un tono generalmente positivo nei confronti dei mercati azionari, indebolisce lo JPY, considerato rifugio sicuro. Oltre a ciò, le probabilità in diminuzione di un rapido taglio dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed) agiscono come vento in poppa per il Dollaro statunitense (USD) e aiutano la coppia USD/JPY ad attirare alcuni acquisti nei pressi dell'area 147.75-147.70. Inoltre, le preoccupazioni persistenti riguardo alla crescita economica in rallentamento in Cina e al rischio di un ulteriore escalazione delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente potrebbero limitare qualsiasi movimento ottimistico nei mercati. A mercato ho definito un ipotetico scenario short su timeframe H4, punto ad aspettare un ulteriore ribasso sotto il livello 147 prima di verificare un eventuale rintracciamento al livello 0.70 di Fibonacci e solo ad allora andrò a mercato a valutare un ingresso short se dovessero persistere le giuste conferme ad M15, con target 144.50 ovvero la prima zona di swing con ottima liquidità da recuperare da parte del prezzo. Un saluto e un buon trading a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy2
USDJPY | La BOJ aumenterà i tassi?Il tasso di cambio USD/JPY trova supporto nei pressi di quota 148,00 mentre le scommesse a favore di una decisione della Federal Reserve (Fed) di ridurre i tassi stanno progressivamente diminuendo. Dati sull'inflazione deboli potrebbero spingere la Banca del Giappone (BoJ) a posticipare i piani di uscita dalla politica monetaria accomodante. Secondo lo strumento CME Fedwatch, gli operatori vedono una probabilità del 53% di un taglio dei tassi di interesse del 25 punti base a marzo, inferiore al 70% della scorsa settimana. L'indice del dollaro statunitense mostra una contrazione netta della volatilità in mancanza di rilascio di indicatori economici di rilievo. I rendimenti dei titoli del Tesoro statunitense decennali si attestano vicino al 4,13%. L'argomento a favore del mantenimento dei tassi di interesse a livelli restrittivi sarà supportato da pressioni sui prezzi persistenti, costante domanda di lavoro e robusta spesa dei consumatori. Nel frattempo, i produttori alle porte delle fabbriche stanno lottando per incrementare i prezzi di beni e servizi a causa di una debole domanda. Inoltre, i dati nazionali sull'indice dei prezzi al consumo (CPI) per dicembre hanno registrato un rallentamento al 3,7% rispetto al 3,6% precedente. I dati sull'inflazione, escludendo gli alimenti freschi, hanno anch'essi subito un'attenuazione al 2,3%, in linea con le aspettative rispetto al 2,5% precedente. Prevedo principalmente due scenari: nel primo, la BoJ aumenterà i tassi, e è probabile che il mercato scenda per recuperare liquidità verso il livello 134-144, dove si concentra una significativa domanda e si trova il livello Fib. al 0,62%. Nel secondo scenario, se la BoJ non cambierà i tassi, è più probabile che il mercato salga per toccare il lato superiore del canale rialzista. Un saluto e un buon inizio di settimana a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy221
Il ritorno del dollaroIl dollaro ritorna prepotentemente sulla scena, dopo alcune settimane di movimenti laterali o di leggero indebolimento. La ragione di questa price action e, in parte, dei tentativi di ridimensionamento dei mercati azionari, è legata alle parole di Waller, membro del Fomc, che ha dichiarato che non ci sono motivi per muoversi sui tassi o tagliare rapidamente come in passato, considerato il fatto che l’attività economica e il mercato del lavoro sono ancora resilienti, unitamente ad una inflazione che scende al ritmo programmato verso il 2%. E non solo Waller si è rivelato meno dovish del previsto, ma anche diversi rappresentanti della BCE sono rimasti molto conservativi sulle aspettative di politica monetaria, provocando quindi una reazione del mercato che, anche se non si tratta di un vero e proprio ritorno del risk off, comunque ha provocato un leggero aumento dei rendimenti dei titoli di Stato americani, tornati sopra al 4%, e un aumento del Vix sopra quota 13 punti. Niente di che, ma qualcosa comunque in un panorama continuo e persistente di incertezza e dubbi relativi all’andamento delle economie e dei pericoli relativi alla situazione geopolitica, che continua a dominare la scena. La percentuale di probabilità che vi sia un taglio dei tassi a marzo si è ulteriormente ridotta, negli Stati Uniti, scendendo al di sotto del 60%. VALUTE L’EurUsd, ha rotto quota 1.0900 attaccando i supporti chiave posti a 1.0850 che non si può escludere vengano violati al ribasso, mentre solo il ritorno sopra quota 1.0950 modificherebbe lo scenario ribassista attuale. UsdJpy che a sua volta ha superato quota 147.50 con target almeno in area 148.30-40 area. Cable sotto pressione con obiettivi a 1.2550 almeno. UsdCad che ha raggiunto i primi target a 1.3500 da cui potrebbe correggere anche un centinaio di punti, ma con target verso 1.3620-30 area. Interessanti movimenti di AudCad e NzdCad, vicino a supporti chiave posti a 0.8730 e 0.8230 rispettivamente. Trend interessante anche per EurJpy che potrebbe tornare sopra quota 160.00, nuovamente da considerare area di vendita. DATI MACRO Migliora l’indice Zew in Germania, con un aumento di 2.4 punti nel sentiment economico, a +15.2 a gennaio, sopra le aspettative di +12. Si tratta di un miglioramento nelle aspettative economiche della più grande economia europea, trascinate dalle speranze di un taglio dei tassi da parte della BCE nella prima metà di questo 2024. Nel frattempo, le aspettative di inflazione nei prossimi 12 mesi scendono in Europa al 3.2%, il livello più basso dal 2022 e in calo rispetto al 4% che era stato previsto nel merse precedente. Altrove e per la precisione in Canada, sono usciti i dati sui prezzi al consumo, usciti in aumento al 3.4% dal 3.1% del mese di novembre. Secondo la BoC potrebbe essere necessario un altro aumento del costo del denaro per combattere una inflazione ancora troppo alta. PIL CINA SOTTO LE ATTESE L’economia cinese ha registrato un aumento del Pil nel quarto trimestre pari al 5.2% su base annua, superiore al dato del terzo trimestre, ma inferiore alle attese di 5.3%. A livello di crescita totale annua, il paese cresciuto del 5.2% sopra le attese del Governo che erano per un incremento del 5%. Si tratta comunque del dato peggiore, sempre anno su anno, degli ultimi 30 anni, considerata la prolungata crisi immobiliare e consumi inferiori alle attese. UsdCnh sopra quota 7.2100, con possibili target a 7.2600. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.Selezione editorialedi ActivTrades17
USDJPY 146.700 SHORTIl dollaro si mantiene stabile, mentre gli operatori valutano i dati sull'inflazione Usa e le tensioni in Medio Oriente, dopo che Stati Uniti e Gran Bretagna hanno lanciato attacchi aerei e navali contro obiettivi Houthi nello Yemen. L'attenzione rimane puntata sul Medio Oriente, dove gli attacchi degli Usa e del Regno Unito contro gli obiettivi Houthi hanno segnato un ampliamento delle conseguenze della guerra tra Israele e Hamas a Gaza. Rimango convinto che il dollaro non crescerà molto e valuto un ingresso short per un breve trade 30/50 pip. Costruziuone didattica su pattern armonici Shortdi PammFactory1
USDJPY | Ribasso atteso dopo il rialzo con target 140!Il recupero del dollaro statunitense si sta accelerando mentre il sentimento di mercato svanisce. Lo yen è in posizione difensiva con la speranza che la BoJ mantenga invariata la sua politica estremamente accomodante. I mercati sono tranquilli oggi, con quelli statunitensi chiusi per festività bancaria. La coppia ha recuperato la maggior parte del terreno perso venerdì, raggiungendo massimi intraday vicini a 146,00. Il dollaro sembra aver ignorato la debolezza post-PPI degli Stati Uniti in una sessione di trading tranquilla, con i mercati statunitensi chiusi in occasione del compleanno di Martin Luther King. Con l'avvicinarsi della riunione sulla politica monetaria della Banca del Giappone, l'indice dei prezzi al consumo debole di Tokyo e i dati sui salari della scorsa settimana hanno praticamente escluso qualsiasi normalizzazione della politica monetaria nella riunione di gennaio. L'evento saliente nel calendario statunitense sarà il rilascio delle vendite al dettaglio mercoledì. In Giappone, tutte le attenzioni sono rivolte ai dati nazionali sull'indice dei prezzi al consumo attesi giovedì. Si attende una conferma su M15 domani durante Londra o New York per valutare un eventuale short con target a 140. Un saluto e un buon trading a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy1
USD/JPY LONGTREND: LONG CICLO: LONG OPPORTUNITÀ: Rottura supertrend D APERTURA OPERAZIONE: Rottura supertrend D, conferma ciclo long su W CHIUSURA OPERAZIONE: Swing SHORT su D GESTIONE POSIZIONE: stop loss a breakeven appena possibile. A seguire in guadagno dopo ogni consolidamento.Longdi Babylon_Invest220
Usd/Jpy: Idea di tradingBuongiorno a tutti, eccomi qui come ogni fine settimana per analizzare la price action di un mercato. Quest'oggi l'asset preso in considerazione per un trading di breve termine è il cambio valutario Usd/Jpy. Visto la struttura costruita nelle ultime settimane che mostra una chiara tenuta di area 141,00 e aumento di volatilità verso zona chiave 145,00, nei prossimi giorni ho ben chiaro cosa potrei fare a livello operativo. Infatti potrei pensare di attivarmi qualora il mercato vada in re-test di zona 143,80/143,40 e qui formasse uno dei miei trigger operativi: penso per esempio ad una Pin Bar, un D.M.H.C. o una Inside Fale Out su questo possibile pavimento dei prezzi. Questo è l'unico modo per cui potrei fare un long nel prossimo futuro. Qualora si creasse questo spunto operativo le aree di target primarie sono 148,30 prima e 151,90 successivamente. Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!Selezione editorialedi ArduinoSchenato32
USDJPY SHORT 145.500a solo studio didattico sui pattern armonici si evidenzia una forma detta "cup handle" tradotto tazza col manico. Auspico uno storno di circa 30/50 pipShortdi PammFactoryAggiornato 0
USDJPY | Dopo il CPI rialzo fino 147!L'analisi del cambio USD/JPY (Dollaro USA/Yen Giapponese) si basa su vari aspetti chiave: Inflazione e CPI negli USA: L'incremento dell'inflazione negli Stati Uniti a dicembre (3,4% contro il 3,2% previsto) segnala una forte economia e riduce la probabilità di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve, favorendo il dollaro USA. Richieste di Sussidio di Disoccupazione USA: Le richieste inferiori alle attese (202K contro 210K previsti) indicano un robusto mercato del lavoro negli USA, supportando il dollaro. Attese del Mercato e Tassi di Interesse: Le aspettative di un taglio dei tassi a marzo sono diminuite a causa dell'aumento dell'inflazione. Tassi di interesse più elevati tendono a rafforzare la valuta, nel nostro caso il dollaro USA. Indicatori Economici Giapponesi: I prossimi dati sul saldo commerciale e conto corrente del Giappone influenzeranno l'JPY. Dati deboli potrebbero indebolire ulteriormente lo yen. Analisi Tecnica USD/JPY: Tecnicamente, l'USD/JPY ha mostrato un trend rialzista, toccando un massimo a breve termine di 146,41. È importante monitorare la media mobile semplice (SMA) di 200 ore e l'area di congestione tra le SMA di 50 e 200 giorni. Il superamento di queste soglie tecniche potrebbe indicare ulteriori movimenti rialzisti. In conclusione, i recenti dati economici USA e le aspettative di politica monetaria favoriscono il rafforzamento del dollaro rispetto allo yen. Tuttavia, i futuri dati economici di Giappone e USA, inclusi i dati sul PPI, saranno determinanti per la direzione futura di USD/JPY. Dopo il CPI, il trend sembra delineato verso il rialzo, con obiettivo la zona di supply a 147.15. Inoltre, il prezzo sta rompendo una zona di supply che potrebbe fungere da supporto per un rimbalzo rialzista. Buon trading a tutti da Nicola.Longdi Forex48_TradingAcademy2
WisdomTree - Tactical Daily Update - 10.01.2024Il Nasdaq tiene duro in un contesto privo di spunti! Azionario europeo guardingo, ma noncedevole, attende conferme! Mercato obbligazionario a rischio di indigestione di Govies e Corporate. Nikkei al max da 34 anni, borse cinesi in discesa costante: svolta vicina? La giornata di ieri, per le Borse europee, era partita in rialzo grazie al contagio della chiusura pimpante di Wall Street, per poi terminare con frazionali cali, forse per l’assenza di “trigger” positivi: Francoforte -0,18%, Parigi -0,32%, Londra -0,12%, Milano -0,5%: peggio di tutti Madrid, -1,5%, dove Grifols ha perso -25%, per l’elevato indebitamento che preoccupa l'hedge fund Gotham City. L’umore dei mercati dipende molto da alcuni dati macro in arrivo: negli Usa, giovedi’ 11, quello sui prezzi al consumo (CPI) di dicembre seguito, venerdi’ 12, da quello sui prezzi alla produzione (PPI): sempre venerdì inizia la “reporting season”, coi numeri del 4’ trimestre e intero 2023 delle “grandi banche USA”. Su tutto aleggia il dubbio sui tempi della svolta della politica monetaria delle Banche centrali Usa (Federal Reserve) ed Europea (ECB): cio’ contribuisce a spiegare lo stop, da un paio di settimane, del calo dei rendimenti obbligazionari e delle azioni. II rendimento del Treasury decennale americano, ad esempio, è tornato sopra il 4,0%. La sorprendente resilienza del mercato del lavoro americano mette in discussione proprio la velocita’ con cui sono scesi i rendimenti dei bond e saliti gli indici azionari a novembre e dicembre. Infine, va considerato che il mercato obbligazionario dovra’ digerire un programma alquanto ricco di nuove emissioni governative e societarie, che durera’ probabilmente per tutto il 2024. Negli Usa questa questa settimana avra’ luogo il collocamento di Treasury 3-10-30 anni per un totale di 110 miliardi di Dollari!! Anche Wall Street, ieri, si e’ mossa senza convinzione: Dow Jones -0,4%, S&P 500 -0,2% e Nasdaq leggermente positivo, +0,1%, dopo il rally di lunedi’: alcuni titoli tech, per ragioni diverse, restano molto volatili: Unity Software ha perso -3% dopo l’annuncio del taglio del 25% dei suoi dipendenti: Netflix -1,6%, soffre il downgrade di Citi, Apple scende -1,2% sulla presunta debolezza delle vendite a inizio anno. In compenso Juniper Networks e’ salita oltre +20%, dopo che il Wall Street Journal, ha suggerito la sua potenziale ed imminente acquisizione da parte di Hewlett Packard, per circa US$ 13 miliardi. Terremoto nel cartello dei maggiori esportatori di greggio Opec+: l'Angola, a dicembre 2024, lascerà il cartello, che restera’ con 12 partecipanti: Algeria, Congo, Guinea Equatoriale, Gabon, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Venezuela. L'Arabia Saudita, tuttavia, ringrazia i Paesi che dall'interno e dall'esterno di Opec+ si impegnano a favore della stabilità del mercato. Il Ministero dell'Economia e Finanze italiano ha agevolmente collocato l'emissione sindacata dual tranche del nuovo BTP 7 anni, insieme alla riapertura del BTP 30 anni gia’ esistente. Cio’ ha favorito la chiusura dello spread tra Btp/Bund da 168 della vigilia a 166 punti, in parallelo al lieve aumento del rendimento del BTP benchmark a 3,84%. Macro Europea: a novembre la disoccupazione in Area-Euro e’ scesa a 6,4%, dal 6,5% di ottobre, e 6,7% di novembre 2022. (dati Eurostat, Ufficio statistico dell'Unione europea). La produzione industriale francese a novembre e’ cresciuta +0,5% mensile, da -0,3% di ottobre, battendo le attese di dato invariato. Nel trimestre settembre-novembre, rispetto allo stesso periodo 2022, la produzione manifatturiera è scesa -0,3%: un quadro non drammatico, ma che conferma una prolungata debolezza. La produzione industriale tedesca, a novembre, è calata -0,7%, mentre il consenso stimava +0,2%. Oggi saranno da seguire gli interventi di Louis De Guindos e Isabel Schnabel, membri di spicco dell’ECB. Cryptovalute: Bitcoin resta attorno 44 mila Dollari, ovvero al massimi da aprile 2022, nella spasmodica attesa del’OK della SEC (Autorita’ Usa dei mercati finanziari) ai “cripto Etf spot”. Ieri la SEC ha dovuto dichiarare uffcialmente di non avere ancora approvato alcun ETF, come sembrava invece affermare un post “fake” non autorizzato su X (ex Twitter) corredato dalla foto del Presidente Gary Gensler. Stamane, 10 gennaio, le borse asiatiche hanno chiuso deboli, con l’eccezione di Tokyo: +2,1% il Nikkei, a nuovi massimi dal 1990, sopra 34.000, spinto dal mix di Yen debole e momento magico dei “tech” nipponici. Il rallentamento a +0,2% annuale della crescita dei salari nominali a novembre, vs +1,5% precedente, riduce il rischio di cambio di rotta della politica monetaria. Hong Kong, alla 7’ seduta consecutiva di perdite, ha perso -1,0%: male anche Shanghai -0,3%, Shenzhen -0,4% e Seoul -0,73%. Con gli indici cinesi sempre piu’ depressi ed ai minimi da 5 anni, non stupisce che l’indice Msci Asia-Pacifico sia tornato ai minimi da inizio dicembre. Apertura debole e in calo per le Borse europee, in media -0,2% a fine mattinata (ore 13.30 CET), mentre i future su Wall Street anticipano riaperture in calo frazionale, nel giorno in cui parlera’ il Presidente della New York FED, John Williams. Il prezzo del petrolio resta stabile, col WTI (West Texas Intermediate) attorno 72 Dollari/barile, nonostante i nuovi attacchi, anche con droni, al naviglio mercantile in transito nel Mar Rosso, e da li’ verso Suez, da parte dei ribelli yemeniti Houthi. I transiti diretti al Mar Mediterraneo attraverso il canale di Suez sono diminuiti, e le rotte che circumnavigano l’Africa sono molto più lunghe e costose. Informazioni importanti Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito. Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta. Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente. Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti. Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto. Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali. I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri. di Peter_Braganti1
USDJPY| Rottura del canale ribassista con target a 141.80Analizzando il cambio USD/JPY, noto che la coppia è in fase di consolidamento delle perdite al di sotto del livello di 144.00. Il Yen giapponese (JPY) ha guadagnato forza a seguito di dati sull'inflazione a Tokyo meno forti del previsto, rafforzando le aspettative di un approccio più rigido da parte della Bank of Japan (BoJ) e accentuando la divergenza di politica monetaria tra BoJ e Federal Reserve (Fed) USA. I dati economici USA mostrano un'economia resiliente, riducendo le aspettative di un allentamento aggressivo della politica della Fed. Ciò sostiene i rendimenti elevati dei titoli di stato USA, favorendo il dollaro. Tuttavia, i sostenitori del USD sono riluttanti a scommesse aggressive, in attesa dei dati sull'inflazione al consumo di giovedì. Il Yen continua ad attrarre acquisti, sostenuto da dati di inflazione a Tokyo superiori al target del 2% della BoJ. Questo potrebbe portare la BoJ a ridurre gli stimoli entro l'anno, rafforzando il JPY. D'altro canto, il USD è indebolito dalle previsioni di un taglio dei tassi della Fed a marzo, supportato da un calo nelle aspettative di inflazione al consumo negli USA. Di conseguenza, la coppia USD/JPY è scesa sotto i 143.50 durante la sessione asiatica. Le misure di stimolo governative post-terremoto in Giappone potrebbero aver ritardato la svolta della BoJ da un approccio ultra-accomodante. Ciò, insieme al tono positivo dei mercati azionari asiatici, potrebbe limitare un apprezzamento significativo del JPY. Gli investitori hanno anche ridotto le aspettative di un allentamento aggressivo della politica della Fed, data la resilienza dell'economia USA. I recenti commenti falchi dei funzionari della Fed sostengono i rendimenti elevati dei titoli di stato USA, favorendo il dollaro e limitando il calo della coppia USD/JPY. Il prossimo rapporto CPI degli USA potrebbe chiarire i tempi del possibile allentamento della politica della Fed, influenzando così la dinamica del dollaro e determinando la traiettoria a breve termine della coppia USD/JPY. Mi aspetto un rialzo nelle prossime ore, con un rimbalzo all'incrocio tra un nuovo trend ribassista in formazione a H4 e il canale rialzista rotto durante la sessione asiatica, per un possibile ingresso short in area 144.50 con target finale a 141.80. Vedremo se il mercato confermerà questa mia visione personale. Buon trading a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy2
USDJPY ANALISI MULTITIMEFRAME PER UN POSSIBILE RIBASSO.Benvenuti trader, Condivido qui con voi la mia analisi, che adopero giornalmente sui mercati forex. L’analisi sarà multi-timeframe,partendo dal mio grafico di riferimento che è il Daily. Scrivi nei commenti se hai domande di qualsiasi tipo! Leggi sotto l’avviso di rischio e il disclaimer TradingView BUON TRADING!! Short05:28di TradingZone21Aggiornato 1
Il 2024 deve ancora cominciareAZIONARIO Dopo 9 settimane consecutive di rialzo, quasi perfettamente coincidenti con la fine del 2023, i mercati azionari hanno corretto, terminando una settimana caratterizzata da volatilità e incertezza. La ragione è chiaramente legata alle difficoltà di valutazione delle prospettive macro da parte degli operatori, oltre alle incertezze legate alle prospettive di politica monetaria da parte delle banche centrali, ancora molto prudenti e conservative di fronte all’eventualità di un taglio del costo del denaro, come abbiamo avuto già modo di spiegare, per cui sono emerse preoccupazioni che hanno portato a liquidare posizioni long sui titoli, con conseguente pull back dei principali listini, non solo statunitensi. Wall Street ha comunque chiuso in rosso la settimana con S&P e Nasdaq a -1.8% e -3.8% rispettivamente, mentre il Dow ha contenuto le perdite a un -0.7%. Anche il Dax ha chiuso la settimana in negativo, ma con una percentuale inferiore. INFLAZIONE EUROZONA Sale meno del previsto l’inflazione nel vecchio continente, con un +2.9% su base annua nel 2023, meno del consensus del 3%, ma in leggera ripresa rispetto a novembre. La ragione è legata ad un calo superiore alle previsioni dei i prezzi energetici, che hanno ceduto il 6.7%, anche se dall’altra parte sono aumentati i prezzi dei prodotti alimentari e industriali non energetici. Il tasso core, esclusi alimentari ed energia, è sceso al 3.4%, il livello più basso dal marzo 2022. VALUTE Sul mercato dei cambi, si pensava che un dato sui Nfp positivo, avrebbe dato slancio al dollaro, ma in seguito alla pubblicazione, dopo aver assistito ad un iniziale rafforzamento del biglietto verde, si è registrata una reazione delle valute concorrenti, probabilmente in seguito al principio del “buy dollars on rumors and sell on news”, che ha spostato gli equilibri di breve, senza però come già ricordato, andare a sfondare supporti o resistenze chiave di medio termine, ma rimanendo comunque confinati nel trading range delle ultime settimane. E per il momento, non vediamo come si possa uscire da queste fasce in assenza di notizie certe sul fronte tassi e dati. Per tale ragione ci pare di poter dire, sempre con la dovuta attenzione perché nulla sui mercati è facile, che in questo momento, l’utilizzo di metodologie mean reverting, possa ancora fare la differenza specie sui cross, in considerazione del fatto che il mercato dollaro centrico attuale, tende a presentare i cross come demoltiplicatori di volatilità. L’EurUsd resta per ora confinato tra 1.0830 e 1.1020, con limiti anche più stretti nei time frame più brevi, così come il Cable, compresso tra 1.2610 e 1.2830. Variabile e in trading range EurGbp, tra 0.8580 e 0.8650, cono possibilità però di violare i supporti e tornare a 0.8600 10, prossima area di arrivo. UsdJpy che dopo aver toccato quota 146.00 è tornato leggermente indietro, scendendo circa l’1%, ovvero 150 pip dai massimi anche se rimane in trend rialzista sui time frame a 2 e 4 ore. Ma non sarà facile rompere 146.00 nuovamente. Da segnalare interessanti movimenti sul dollaro canadese dopo che i dati di venerdì hanno mostrato un peggioramento della crescita economica che potrebbe spingere la Boc a ridurre il costo del denaro a fine del primo trimestre. Volatilità interessante anche per AudCad, NzdCad e EurCad, con mercato bilaterale e opportunità di muoversi all’interno delle recenti fasce di oscillazione. I DATI DELLA SETTIMANA È la settimana dell’inflazione Usa che, periodicamente segue quella dei Nfp. Giovedì prossimo, insieme ai jobless claims, i dati chiave saranno i prezzi al consumo, attesi a +3.1% su base annua nel dato generale e a +4% nel dato core, mentre i mensili sono attesi a +0.1% e +0.3% rispettivamente. Solo scostamenti importanti dalle previsioni però potrebbero segnalare un cambiamento dell’atteggiamento dei funzionari del Fomc, i quali sembrano ancora chiaramente orientati ad una certa prudenza. Sono attesi anche i dati relativi al commercio estero e prezzi alla produzione, che però non crediamo possano modificare le price action più di tanto. Interessanti anche i dati Cinesi, con inflazione al consumo, alla produzione, oltre ai numeri sul commercio estero. Per quanto riguarda l’Eurozona, produzione e ordini industriali, oltre alla bilancia commerciale. Uk invece che vedrà pubblicare i numeri sul Pil e produzione industriale di novembre 2023. Buona settimana e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni. di ActivTrades5
Finito il movimento ribassista, ed ora?ed ora niente, il cambio si trova in mezzo ad un fascio di medie mobili e da qui potrebbe tranquillamente invertire e riprendere a salire, anche vista la politica monetaria della BoJ, come anche riprendere a scendere. Quando le cose stanno così direi che è decisamente meglio restare a guardare. di gpelle911
USDJPY: Prossimo passo ribasso in direzione 143!Come trader che monitora i recenti movimenti della coppia valutaria USD/JPY, ho osservato diversi fattori chiave che influenzano la sua dinamica: Debolezza dello Yen Giapponese: Lo Yen ha mostrato un calo costante rispetto al Dollaro USA, segnando un minimo di tre settimane. Questa tendenza riflette una ridotta aspettativa di un cambio di politica aggressivo da parte della Banca del Giappone (BoJ) a gennaio. La mancanza di cambiamenti di politica aggressivi da parte della BoJ ha contribuito alla debolezza dello Yen. Forza del Dollaro USA: Il Dollaro USA ha guadagnato forza, in parte a causa delle aspettative diminuite di un allentamento aggressivo da parte della Federal Reserve. Questo cambiamento ha spinto la coppia USD/JPY oltre la soglia dei 145.00. Analisi Tecnica: Da un punto di vista tecnico, la coppia USD/JPY mostra potenziale per ulteriori guadagni. Ha superato il livello di ritracciamento di Fibonacci del 38.2% della sua recente discesa. Con gli oscillatori dei grafici giornalieri che guadagnano trazione positiva, un movimento oltre il livello di 145.00 potrebbe portare a ulteriori guadagni, potenzialmente verso i 145.50 o persino il segno dei 146.00. Livelli di Supporto e Resistenza: Sul lato negativo, la coppia sembra avere un supporto decente prima del segno dei 144.00. Tuttavia, una rottura al di sotto di questo livello potrebbe portare a vendite tecniche, esponendo la Media Mobile Semplice a 200 giorni intorno a 143.25-143.20, che è un punto di snodo critico per i futuri movimenti. Impatto degli Eventi Esterni: Un terremoto in Giappone il giorno di Capodanno ha reso più difficile per la BoJ abolire i tassi di interesse negativi. Questo evento ha influenzato indirettamente lo Yen. Inoltre, la performance dei rendimenti dei titoli di stato USA, influenzata dalle politiche della Federal Reserve, sta giocando un ruolo nel supportare il USD. Future Politiche della BoJ: Anche se c'è speculazione che la BoJ possa passare da politiche monetarie ultra-lasse più avanti nel 2024, possibilmente dopo le negoziazioni salariali annuali a marzo, questo rimane incerto. Un tale cambiamento potrebbe impattare positivamente lo Yen. Influenza dei Mercati Azionari e del Rapporto sui Nonfarm Payrolls (NFP): Il tono dei mercati azionari e i prossimi dati mensili sull'occupazione degli Stati Uniti (NFP) potrebbero fornire ulteriori indicazioni. Il rapporto NFP è particolarmente significativo in quanto potrebbe offrire indizi sulla traiettoria dei tassi di interesse della Federal Reserve, che influenzerà la dinamica del USD. Previsione: Il prezzo si trova al livello 144.62 e mi aspetto una discesa in zona 143.20 e 142.80 dove il prezzo potrebbe ruotare prima di nuovi rialzi. A grafico ho evidenziato la mia aspettativa con una leggera delucidazione tecnica, auguro a tutti una buona serata e un buon inizio di settimana, un saluto da Nicola.Shortdi Forex48_TradingAcademy0
USDJPY Shortdollaro ancora in fase di debolezza pertanto apro una posizione short. ci aggiorniamoShortdi alex_player90Aggiornato 2
WisdomTree - Tactical Daily Update - 04.01.2024Si conferma l’avvio 2024 incerto per le Borse mondiali: nessun allarme, pero’! Macro europea: primi segnali di stabilizzazione nei servizi. Inflazione UE in discesa, ma pesa l’”effetto base” su dicembre 2022. Rendimenti bond Usa in rialzo fermano il boom delle azioni “tech”. Dopo la spettacolare progressione di fine 2023, le borse europee ed americane hanno iniziato incerte il nuovo anno ed anche ieri, 3 gennaio, hanno chiuso in deciso ribasso: Parigi -1,58%, Milano -1,39%, Francoforte -1,38%, Madrid -1,26%, Londra -0,51%, Amsterdam -0,43%. Malumore anche a Wall Street, che ha accelerato al ribasso dopo la diffusione dei verbali della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED): Dow Jones -0,76%, S&P500 -0,80%, Nasdaq -1,18%. I verbali della FED confermano l’idea che sia conclusa la fase rialzista sui tassi, sebbene la tempistica dei futuri tagli resti incerta, dato che la maggioranza dei membri del comitato di politica monetaria FOMC (Federal open market committee) e’ incline a mantenere la politica restrittiva per “un po’ di tempo”, per contrastare la possibile re-insorgenza dell’inflazione. I mercati restano in attesa dei dati sull'inflazione e sull'occupazione americana di dicembre, previsti per venerdi', ma anche in Europa i dati sull’inflazione dell’ultimo mese 2023 alimenteranno congetture e speranze sulla prospettiva di tagli al costo del denaro da parte dell’ECB. Nel frattempo, ad incidere negativamente sull’umore degli investitori Usa, c’e’ anche l’inatteso rialzo dei rendimenti dei titoli governativi: quello del Treasury decennale e’ risalito sopra al 4%, impattando negativamente le valutazioni dei titoli della tecnologia: ieri, 3 gennaio, le azioni di tutte le 'magnifiche 7' ne hanno sofferto con cali pronunciati per Apple, Nvidia, Tesla, Meta Platforms e Alphabet. In Europa e’ giunta come una doccia fredda la “cautela” di UBS sul settore lusso: i suoi analisti anticipano "un finale 2023 debole" in Europa e vendite deboli nel 2024. Tutte le azioni del settore sono state colpite da vendite. Dopo l’impressionante galoppata recente (rialzo vicino al 160% nel 2023), le quotazioni del Bitcoin ieri, 3 gennaio, hanno perso quasi -6% a 42.440 Dollari: secondo Matrixport (Societa’ di servizi d'investimento nelle criptovalute) le domande inoltrate alla SEC (Autorita' USA di vigilanza dei mercati finanziari) saranno probabilmente tutte respinte. Il prezzo del petrolio ieri ha recuperato terreno, sostenuto dalle ipotesi di escalation ed estensione oltre i confini nazionali del conflitto in corso tra Israele ed Hamas: quello del WTI (greggio di riferimento negli Stati Uniti), ha segnato +2,7% a 72,6 Dollari/barile, ed anche il prezzo del metano in Europa ha recuperato oltre +3% a 31,2 Eur/megawattora. In Francia i prezzi al consumo (CPI inflation) sono tornati a salire a dicembre, +3,7% annuale dal +3,5% di novembre: l'Indice armonizzato alle regole dell’Unione europea e’ salito innvece a 4,1%, allineandosi alle previsioni di consenso, dal 3,9% di novembre. In Germania nelle regioni molto indicative del Nord-Reno e Westfalia, i prezzi al consumo sono scesi -0,1% mese su mese, contro previsioni di -0,3%, ma sono risaliti a +3,5% da +3,2% anno su anno, per uno sfavorevole effetto statistico di confronto sul dicembre 2022. Come noto, nei prossimi giorni avremo dati aggiornati su altri Paesi europei e USA. In parallelo si osserva un quadro misto sul settore dei servizi europeo: in Germania l'indice PMI (Purchasing managers Index) è sceso a 49,3 punti, ma è migliorato in Francia a 45,7 punti, in Italia a 49,8 e soprattutto in Spagna a 51,5. Il dato PMI servizi medio dell'Eurozona è salito a 48,8, ancora in area di contrazione, ma al top da 5 mesi. Il tasso di disoccupazione in Germania è salito a 5,9% a dicembre, risultato anche della revisione al ribasso del dato di novembre, da 5,9 a 5,8%, minimo assoluto post riunificazione. I nuovi disoccupati sono stati pero’ solo 5 mila, contro i 20 mila stimati, un numero che gli analisti giudicano positivamente, dato il periodo “nero” della manufattura tedesca. Stamane le borse asiatiche hanno chiuso in ordine sparso e senza grandi strappi: Tokyo, alla 1’ seduta 2024 post-chiusura per festività, e’ scesa -0,53% per i temuti contraccolpi sull'economia del forte terremoto di lunedi’ 1 gennaio, che ha causato oltre 80 morti e gravi danni alla rete stradale. Hong Kong ha perso -0,1%, Shanghai -0,3%, Shenzhen -0,8, Seul -0,7%, Sidney -0,3%. Le Borse europee hanno aperto in rialzo medio del +0,6%, ma a fine mattinata conservano un magro +0,2%, mentre i future su Wall Street indicano riaperture “piatte”. (ore 13.30 CET) Lo spread europeo piu’ famoso, quello misurato tra i rendimenti dei BTP decennali italiani e degli omolohghi Bund tedeschi, staziona oggi attorno a 166 punti, dai 168 di ieri: cala anche il rendimento del BTP benchmark: 3,67% da 3,69% di ieri. Prezzo del petrolio e del gas ancora in rialzo: Wti +1,0% a 73,4 Dollari/ barile, e gas naturale europeo scambiato sul TTF Amsterdam a 33,8 Eur/megawattora, +3,1%. Sul mercato valutario, cryptocurrency ancora protagoniste, ma in negativo: Bitcoin in calo sin oltre -4% a circa 42.700 Dollari ma in recupero verso la parita’ verso fine mattinata, e comunque distante dagli oltre 45 mila di lunedi’ 1 gennaio, livello top dall’aprile 2022. (ore 13.30 CET) Informazioni importanti Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland. Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito. Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta. Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente. Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti. Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto. Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali. I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri. di Peter_Braganti3