l'ottimismo svanisce, restano gli orsi sul dollaro
Di cosa ti devi occupare giovedì 6 ottobre:
Il dollaro ha fatto una rimonta di breve durata mercoledì, chiudendo la giornata in modo misto su tutta la linea FX. I flussi di riduzione del rischio sono tornati in mezzo alle tensioni tra Europa e Russia, sebbene il sentimento sia migliorato durante le ore di negoziazione degli Stati Uniti quando il paese ha pubblicato dati macroeconomici ottimisti.
L'Unione Europea ha approvato l'ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia, compreso un tetto massimo sul greggio di Mosca e sui prodotti raffinati. Il vicepremier russo Alexander Novak ha risposto dicendo che il suo paese sarebbe disposto a tagliare la produzione per compensare i massimali di prezzo, aggiungendo un prezzo del petrolio di $ 70 al barile sarebbe comodo.
Il Regno Unito prevede inoltre di attuare sanzioni che vietano i servizi russi e limitano le esportazioni nel paese.
Allo stesso tempo, l'OPEC+, insieme ai ministri chiave delle nazioni coinvolte, solitamente noto come Comitato di monitoraggio ministeriale congiunto, ha deciso di ridurre la produzione di petrolio di 2 milioni di barili al giorno. Hanno anche annunciato che non si sarebbero più incontrati su base mensile.
Nel frattempo, anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato che l'Unione è pronta a discutere un tetto massimo di prezzo temporaneo sul gas utilizzato per generare elettricità, mentre la Casa Bianca degli Stati Uniti ha riferito che il Dipartimento dell'Energia rilascerà altri 10 milioni di barili di petrolio dalla Strategic Petroleum Reserve . Infine, l'amministrazione Biden si consulterà con il Congresso sugli strumenti per ridurre il controllo dell'OPEC sui prezzi dell'energia.
La coppia EUR/USD viene scambiata attualmente intorno a 0,9890, mentre GBP/USD viene scambiata intorno a 1,1330. Il cambio USD/CAD ha chiuso la giornata con perdite intorno a 1,3610, nonostante la ripresa dei prezzi del greggio. Il WTI è ora scambiato a circa $ 87,90.
La coppia AUD/USD, d'altra parte, ha ridotto la maggior parte delle sue prime perdite e si aggira intorno a 0,6500. USD/CHF è in rialzo fino a 0,9830, mentre USD/JPY rimane stabile intorno a 144,50.
L'oro spot ha incontrato gli acquirenti in calo a $ 1.700, chiudendo la giornata a circa $ 1.716.
Wall Street è mista, con il Dow Jones Industrial Average che registra guadagni modesti, ma l'S&P500 e il Nasdaq Composite sono attualmente in rosso. Infine, i rendimenti dei Treasury statunitensi sono aumentati, con il Treasury decennale che attualmente cede il 3,75%.
Idee operative DOLLARINDEX
indice USD: un ulteriore calo potrebbe rivedere 109,35Analisi dei prezzi dell'indice USD: un ulteriore calo potrebbe rivedere 109,35
•DXY aggrava le perdite in un contesto di ampia propensione al rischio.
•Un ritracciamento più profondo potrebbe vedere rivisitato il minimo settimanale a 109,35.
DXY si aggiunge all'aspro inizio settimana e martedì mette alla prova il quartiere delle 111.00.
Nel contesto attuale appare probabile la prosecuzione della flessione correttiva e con il prossimo target al minimo settimanale a 109,35 (20 settembre). La perdita di quest'ultimo potrebbe testare nuovamente il supporto provvisorio alla SMA a 55 giorni a 108,61.
Le prospettive di ulteriori guadagni del dollaro dovrebbero rimanere invariate fintanto che l'indice viene scambiato al di sopra della linea di supporto a 7 mesi vicino a 107,20.
Nel lungo periodo, DXY dovrebbe mantenere la sua posizione costruttiva mentre si trova al di sopra della SMA a 200 giorni a 102,60.
i mercati iniziano la settimana con ottimismo daily report basi 3 ottobre 2022, 22:38
Di cosa devi prenderti cura martedì 4 ottobre:
Il biglietto verde ha ripreso il suo declino all'inizio della settimana, terminando lunedì con perdite su tutta la linea FX. La coppia EUR/USD è stata in grado di registrare un modesto anticipo e si è attestata intorno a 0,9820, con la valuta condivisa tra le peggiori rispetto al dollaro USA. I PMI S&P Global Manufacturing rivisti al ribasso hanno pesato sull'EUR.
I mercati finanziari sono stati scambiati con ottimismo, nonostante i persistenti timori di recessione. Le turbolenze politiche e finanziarie nel Regno Unito continuano a innescare reazioni volatili del mercato e ad aprire la strada. Il governo del Regno Unito ha proposto un potenziale taglio delle tasse di un'aliquota del 45% sul reddito, ma il ministro delle finanze britannico Kwasi Kwarteng in seguito ha affermato che stavano abbandonando l'idea. L'annuncio ha sostenuto GBP/USD, che ha chiuso la giornata vicino a un massimo intraday di 1,1333. A seguito delle notizie del Regno Unito, gli indici europei sono tornati alle prime perdite e si sono stabilizzati in verde.
Il biglietto verde ha cercato di avanzare in vista dell'apertura statunitense, ma i dati locali tiepidi lo hanno riportato sul percorso ribassista. L'ISM Manufacturing PMI si è contratto a 50,9 a settembre, mantenendo a malapena il territorio di espansione.
Wall Street si è ripresa da dove erano rimasti gli indici europei e ha registrato un sostanziale aumento, minando ulteriormente la domanda per l'USD. I rendimenti dei Treasury USA sono scesi, con il rendimento del Treasury decennale in calo di circa 15 pb.
La coppia AUD/USD ha riguadagnato la soglia di 0,6500 in vista della decisione di politica monetaria della Reserve Bank of Australia. USD/CAD si attesta vicino al suo minimo intraday intorno a 1,3630.
Infine, il dollaro ha registrato avanzamenti irregolari rispetto ai suoi rivali rifugio, con USD/CHF ora scambiato a 0,9930 e USD/JPY a 144,75.
L'oro è salito alle stelle e flirta con $ 1.700 l'oncia troy, mentre anche i prezzi del greggio sono aumentati. Il WTI è attualmente scambiato a circa $ 83,50 al barile.
I rendimenti dei titoli di Stato sono stati nettamente inferiori, ma si sono spostati dai minimi intraday prima della chiusura.
Il consolidamento di 4 mesi di Dogecoin è destinato ad allontanare gli investitori a meno che DOGE non rivendichi questo livello
METEO DEI MERCATI MONETARI 29/09Buongiorno e Benvenuti
Alla primissima edizione del meteo suo mercati monetari!
Edizione 1-29/09
Mentre il VIX continua a dirigersi verso l'alto in chiusura della settimana aumentano le probabilità di una giornata importante domani all'uscita dei dati sui CPI europei. ()
Per le 14:00 sono previsti rovesci al rilascio dei dati sull'inflazione in germania che potrebbe portarare un'ulteriore pressione al ribasso se dovessimo avere dati in aumento più delle aspettative. www.myfxbook.com
La volatilità e la direzionalità potrebbero fare da padrone ai pattern che prenderanno forma nella giornata del venerdì alle 11:00 al rilascio dei CPI sull'eurozona. www.myfxbook.com
Per ora il meteo si chiude qui quindi per questi due giorni in chiusura del Q3 uscirei quantomeno con l'ombrello sennò me ne starei anche volentieri a casa.
QUANDO LO STORNO DEL DOLLARO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.09.2022
-CONTESTO
È oramai chiaro a tutti la forza del biglietto verde, e che il mondo intero sia prossimo ad una fase recessiva sembra essere un dato di fatto, ma come sempre i tempi dei mercati finanziari non rispecchiano quelli dell’economia reale, e un anticipo di circa un semestre è per buon accordo condiviso da tutti.
I mercati guardano in media ad un semestre nel futuro e si preparano pertanto ad una fase di rallentamento delle attività produttive mondiali, il che porterà a scarsi utili per una parte delle attuali aziende mondiali e alla chiusura totale delle attività per una gran parte delle restanti imprese.
Si creerà meno ricchezza nel mondo, e le banche centrali questa volta non faranno nulla per risollevare le sorti dell’economia globale a differenza di quello che siamo abituati a vedere nell’ultimo ventennio, perché è priorità globale quello di far calare i prezzi al dettaglio e l’unico modo e colpire la domanda.
Alla luce di una fase di forte recessione non sembra esserci altro mood se non quello di scappare dalle attività di rischio e rimanere liquidi, ovviamente la liquidità prediletta nelle fasi crisi mondiale è la liquidità in dollari USA!
Questa fame di dollari sta portando al collasso tutti gli altri asset class, specialmodo il mondo fx sta vedendo ora una fase di iper volatilità a ribasso per tutte le altre majors che soffrono grandemente la forza del biglietto verde.
Sarà difficile credere in ulteriori allunghi rialzisti del dollaro senza che le ripercussioni sull’economia reale di paesi come il Regno Unito, o del blocco europeo possano non risentirne, pertanto maggiori saranno da ora gli allunghi rialzisti del dollaro, maggiori saranno le possibilità di un intervento delle banche centrali per riequilibrare le economie globali.
FOREX
Un 2022solo pro dollaro al momento, il che ha portato il basket dollari a segnare da inizio anno ad oggi un +7.89% medio, contro tutte le altre majors che soffrono invece pesanti ribassi, come lo yen giapponese che segna al momento un -11.45% medio, sebbene la BOJ abbia dichiarato apertamente la sua volontà di intervenire nel mercato fx per sostenere lo yen contro il dollaro usa.
Il mercato valutario vede un 2022 particolarmente volatile, e gli eccessi principali sono su usdjpy che segna da inizio anno un +25.49%, performance che non troviamo cosi di frequente neggli annali di questo asset, che pur esprimendo chiaramante le divergenze di politiche monetarie hawkish per il mondo usa e dovish per il mondo asiatico, sembra ora giunto su estremi tali da impensierire anche la banca centrale giapponese.
A far nota ancora il collasso della sterlina, che oltre al peso del dollaro usa, soffre una profonda sfiducia da parte degli investitori, che vedono poco realizzabili i piani del nuovo PM Truss a sostegno di imprese e famiglie data la volontà della BOE di drenare la liquidità immessa in questi ultimi anni a sostegno delle fasi di crisi legate non solo alla Brexit ma anche alla Pandemia.
Serve liquidità ora che le banche centrali devono ritirarla, il rischio di cadere in facili utilizzi di una iper liquidità iniziano a diventare concreti, e si dimostra ancora una volta come sia difficile fare a meno di liquidità stampata e non ricchezza creata a sostegno dell’economia.
-EQUITY
Anche il comparto equity che oramai è per tutti gli asset mondiali ai minimi di questo 2022, vede maggiormente penalizzato l’equity europeo, che soffre la crisi energetica che soffoca le necessità produttive del polmone tedesco. Senza energia sarà innegabile la fase di ristagno dell’economia tedesca in primis e di quella europea tutta.
Contro tendenza ovviamente il comparto equity asiatico, che gode ancora di ampia liquidità immessa dalle banche centrali, e che offrono quindi migliori spunti di investimento a fronte dell’azionario occidentale, che al netto di fisiologici respiri è destinato ancora a ribassi rilevanti.
-COMMODITIES
Il gold primo asset commodities a soffrire non solo la forza del dollaro ma anche gli alti rendimenti obbligazionari mondiali, che sono investimento migliore in fase di recessione e alta inflazione a fronte del gold che non offre rendimenti. Si fugge quindi dal metallo prezioso, e in generale dal mondo commodities, in virtù di un futuro calo della domanda globale, anche per l’energy., che trova quindi ribassi sia per il NGAs che per il WTI, che tornano ai loro fair value. Interessante sarà vedere come agirà l’opec + all’eventuale calo della domanda, al fine di sostenere i prezzi che non saranno troppo ben visti sotto soglie significative dei 50$.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
L’INVERSIONE SARà BRUTALE!ANALISI COT REPORT del 25.09.2022
-CONTESTO
È oramai chiaro a tutti la fame di dollari che c’è nel mondo, il bisogno di tutti gli operatori e delle banche centrali di rifugiarsi nel biglietto verde, lasciando andare non solo gli asset più aggressivi, ma oramai qualsiasi altro asset, valutario o meno che non sia il dollaro.
In questo quadro quasi apocalittico che si sta formando, le aspettative si dirigono ora verso la necessità di un intervento coordinato per soddisfare in qualche modo la fame di dollari, senza colpire ulteriormente le altre valute che si trovano al collasso, oramai prossimi ai minimi del 2020 per le oceaniche, e addirittura non lontane dai minimi del 1985 nel caso della sterlina.
Ogni singola valuta tra le majors avrebbe motivi specifici per vedere forti ribassi, ma il quadro d’insieme mostra chiaramente la fame coordinata di dollari che c’è nel mondo.
Come ovvio che sia, anche i comparti equity e delle commodities sono oramai in caduta libera a confermare il ciclo di contrazione economica globale verso il quale ci stiamo dirigendo e per il quale è necessario liberarsi al più presto di asset rischiosi e trovare porti più sicuri, ora che la liquidità nel mondo intero si sta ritirando come la marea che ha sostenuto le barche e che ora sembra giunto il momento di porre a rimessa.
La rubrica consueta del week end è incentrata al posizionamento dei big players sui mercati futures e come ben sappiamo i dati da noi analizzati sono purtroppo in ritardo, ma comunque esplicativo di un sentiment di ampio.
Questa settimana, dopo i profondi ribassi di tutti gli asset class ad eccezione del dollaro usa, non possiamo non notare la profonda divergenza che si è creata con il posizionamento dei big players che sembrano invece cercare un’inversione di rotta completa.
Due le ipotesi sul tavolo a questo punto: la prima è seguire i dati senza troppe domande, e credere che il movimento attuale sia l’ultimo allungo prima del climax di inversione sia per il dollaro che per le altre valute, o in seconda ipotesi, le mani forti hanno anticipato un posizionamento errato al quale cercano di porre rimedio con grande energia.
-FOREX:
il comparto valutario in chiara divergenza con le dinamiche che abbiamo visto nell’ultima settimana, vede i big players prendere profitti sul dollaro americano e far spazio a tutte le altre majors fino ad oggi profondamente penalizzate come l’euro e la sterlina.
Se crediamo all’ipotesi uno, prima citata, allora siamo giunti al climax, le mani forti tagliano i dollari sui massimi e comprano a prezzi stracciati gli altri asset valutari, in attesa che il cambio di rotta si compi, dopo aver stressato al limite il sistema.
Nostro malgrado, questa per ora resta solo un’ipotesi, e no ne possiamo aver conferma se non attendendo gli sviluppi della prossima settimana.
Ma procediamo con ordine:
EURUSD
Siamo giunti ai minimi di 0.9680 e i big players entrano a comprare a tal punto da ritrovarsi posizionati long sul contratto euro con ben 33449 contratti, con un balzo di 45286 contratti in una sola settimana, volumi che non si vedevano dal 2020 anno della pandemia.
La moneta unica oramai in caduta libera da giorni, ha rotto i minimi di 0.9950 prima e 0.9860 poi si è andata a posizionare non lontano dai minimi di 0.9680
Ulteriori minimi sensibili sono posti a 0.8570-0.8350 e 0.82 figura, aree che non possiamo escludere di raggiungere prima di assistere a vere inversioni di rotta.
Il tempo sarà la chiave di tutto, e posizionamenti leggeri saranno la chiave di sopravvivenza di molti traders e magari occasioni di medio-lungo periodo.
GBPUSD
Attacco diretto alla sterlina e agli asset finanziari del Regno Unito, dai quali la fuga è inequivocabile, i big player restano corti sui futures con 54843 contratti short, riducendo di ben 13243 contratti la loro posizione, ma decisamente insufficiente per parlare di potenziali inversioni.
I prezzi della sterlina, oramai in panic selling si sono assestati venerdi a 1.0850 portando le chiusure mensili ,oramai prossime a al – 6.80% .
Ricordiamo che solo nel 2021 il cable quotava 1.4270… una caduta davvero da ricordare per la sterlina!
Le aree di potenziale approdo sono a 1.0525, ma molti analisti non escludono il raggiungimento della parità on il dollaro. Anche in questo caso, l’orizzonte temporale sarà la discriminante, perché gli attuali prezzi potrebbero essere grandi occasioni nel medio lungo periodo, ma ancora prematuri nel breve.
YEN
La banca centrale giapponese ha parlato, e un intervento a sostegno della divisa nazionale si è reso necessario, sebbene non siamo ancora a conoscenza dei reali volumi con i quali la BOJ entrerà nel mercato fx, ci basti sapere che l’attuale livello di svalutazione dello yen inizia a preoccupare la banca centrale per iniziare a guardare lo yen con occhi diversi.
I futures ancora non lontano dai livelli di minimo raggiunti questo 2022 inizia a fare le prime prove di rimbalzo, che potrebbero vedersi concretizzarsi dai primi giorni di ottobre, dopo che la BOJ avrà svelato con maggior chiarezza i suoi piani.
AUDUSD
Anche sul dollaro australaino questa è stata una settimana di prese di profitto per le mani forti, che hanno ridotto le loro esposizioni nette corte da 57850 contratti a a40556 contratti short.
Presto dunque per parlare di inversione anche in questo caso, ma i prezzi attuali potrebbero essere la fine di un più ampio movimento ribassista, che va alla sua conclusione, pertanto è buona norma ora portare a casa i profitti per chi ha posizione in trend.
Il cambio audusd ha rotto a ribasso 0.6675 e chiude la settimana a 0.6525 giungendo anche in questo caso non lontano dalle aree di minimi viste durante la pandemia del 2020.
Prezzi decisamente interessanti, per chi ha orizzonti temporali più lunghi, ma per chi lavora nel breve termine, potremmo assistere ancora ad affondi ulteriori, prima di poter avere una reazione delle banche centrali.
USDINDEX
Corsa senza fine per il dollaro americano, che esplicita chiaramente la scarsità di offerta, a fronte di una iper domanda, con prezzi che volano sui massimi a 113.00 figura, entrando di fatto nell’orbita dei massimi del 2001 proiettandosi cosi a 119.25-120 figura.
Difficile ora non credere ad un intervento che possa saziare il mondo dalla sua fame di dollari, che altrimenti potrebbe generare ulteriori apprezzamenti del biglietto verde che metterebbero inc crisi le valute e le economie concorrenti.
Come già richiamato nei nostri interventi sugli altri nostri canali social… il dollaro inizia a sorridere un po troppo!
Le mani forti nel frattempo prendono parziali profitti riducendo le loro esposizioni nette lunghe che passano da 35669 contratti a 27931.
-EQUITY:
Il comparto equity non può che allinearsi al mood esistenze, e con il risk off che la fa da padrona, prosegue la sua caduta, portandosi a grandi passi, nelle quotazioni di quasi tutti i listini mondiali, ai livelli pre pandemici, segno che il drenaggio di liquidità sta riallineando l’universo finanziario a quello dell’economia reale.
Presto per parlare di acquisti, la fase dei ribassi potrebbe ancora durare molto, ma certo che un respiro del dollaro potrebbe dare sollievo anche al comparto equity mondiale.
S&p
l’S&P si porta ai minimi si 3647pnt e guarda ora con simpatia a 3584 e 3400pnt. I ribassi poderosi degli ultimi giorni portano le mani forti a prendere profitto sulle loro posizioni nette corte che ricordiamo essere 281004 contratti, mentre ora si portano a 219451.
La discesa può non essere finita, e la cautela è obbligo, su tutti gli indici mondiali si abbatte la scure della recessione, e le banche centrali non sembrano essere minimamente propense ad allentare la presa da falco che sta dominando la scena economica mondiale.
COMMODITIES
Wti
Prosegue la caduta anche del mondo commodities, che soffre ugualmente la forza del biglietto verde e la prospettiva di una domanda asfittica nel prossimo futuro.
Il wti si riporta sotto gli 80$ e tenta allunghi a77$ con le mani forti che hanno ridotto sensibilmente le loro posizione long dai massimi di 600 000 contratti agli attuali 239000. Non escludiamo allunghi ribassisti fino le aree di 61.50$ previo break out dei minimi di 77$ e sempre ammesso che l’opec+ non intervenga.
Ngas
Il natural gas dopo il break out di 7.60$ si sta dirigendo verso i 6.34$, portandosi cosi verso il fair value da noi indicato, e con il supporto dei big plaiers che anche in questo caso proseguono a mantenere le loro posizioni nette corte a 155711 contratti rispetto ai 145715 della scorsa settimana.
buon trading
Salvatore Bilotta
L’ARTICOLO COMPLETO DI GTRAFICI E REPORT LO TROVI AL MIO BLOG
Dollaro verso i massimi del 2000Il dollaro, come evidenzia il grafico, sta andando verso i massimi degli anni 2000.
Fino a quel momento, ammesso che il livello possa fungere da resistenza, non cercherei alcuno short su questo asset.
Come ben sappiamo il mercato crypto, è fortemente collegato al dollaro.
Tenete bene a mente questo livello, una volta raggiunto PROBABILMENTE potremmo godere di un pò di respiro e cercare dei long.
I miei non sono consigli finanziari, andare a prendere una posizione long sul dollaro in questo momento è abbastanza pericoloso, come potrebbe esserlo mettere un sell limit al livello indicato.
Cercate sempre una conferma con dei volumi accettabili prima di prendere qualsiasi tipo di posizione.
Non possiamo escludere altri scenari, questo è (per il mio punto di vista) uno dei più probabili.
PROFONDO ROSSO PER LA STERLINAANALISI RETAIL DI OGGI 05.09.2022
Ancora forza di dollari sul mercato valutario, che mette in evidenza la debolezza strutturale della altre majors, particolar modo della sterlina.
Le estreme performance di questi giorni hanno creato interessanti eccessi su diversi asset, che attirano la maggior parte dei traders retail a posizionamenti di mean reverting ma ,come già più volte accaduto, la ricerca dei massimi /minimi porta a lunghi periodi di sofferenza in posizioni che richiedono tempo per vedere soluzione.
Sui principali basket valutari, questo lunedi, troviamo interessante ancora il posizionamento corto dei retail sul dollaro, che passa al 79% dal 75% di venerdi, e ancora eccesso sul basket sterlina, dove i retail sono long all’85% dall’83% della scorsa settimana.
Nuova spinta rialzista per il franco svizzero, dove il sentiment retail sul basket passa dal 60% short di venerdi al 64% attuale.
Respirano le oceaniche, e anche i retail iniziano a vedere respiri, special modo contro il dollaro neozelandese, dove venerdi il 79% dei retail era lungo, mentre aprono la settimana con solo il 67% di posizioni lunghe sul basket.
Gli sbilanciamenti sui basket, portano ad interessanti eccessi su diversi asset che entrano di diritto nella nostra watchlist, a partire da GBPUSD dove i retail sono long all’83% dal 79% di venerdì , dopo che i prezzi sono approdati ai minimi di 1.1440, sembra ora plausibile cercare dei respiri, che potrebbero portrare i prezzi a 1.15 figura prima e 1.1590 poi. Difficile per ora credere in una netta inversione del trend ribassista, pertanto non poniamo obiettivi oltre lo storno di un ancora stabile trend ribassista
Ancora interessante l’eccesso su usdchf, che vede i retail short all’82% ed i prezzi al test ancora una volta dei massimi a 0.9860. il chiaro eccesso di rialzo del dollaro spinge a nuovi massimi usdchf, che si trova ora ben oltre i prezzi medi di carico dei retail che sono posti a 0.9782, il che lascia pensare a possibili rientri di questo eccesso. Tuttavia solo chiusure al di sotto dei minimi di venerdi posti a a0.9780 potrebbero decretare chiari segnali di inversione ribassisti, in assenza dei quali il trend principale potrebbe proseguire fin 0.9880.
CROSS
Non mancano situazioni di particolare eccesso per i cross , a partire da eurgbp,dove i retail sono short al 90% , tuttavia i prezzi sembrano non trovare nuova linfa per superare le resistenze di 0.8680, generando una chiara fase di congestione , con i supporti posti a 0.8610-0.86 figura, e solo la rottura di detto livello potrebbe portare ad interessanti storni del cross.
Sempre grazie alle sterline in caduta libera, troviamo interessanti eccessi sui cross come gbpchf, con i retail long al 95% e dopo l’approdo aui minimi di 1.1246 sembra plausibile credere in respiri che possano portare al test di 1.1310-1.1325. Anche in questo caso parlare di inversione del trend può risultare prematuro, data la profonda debolezza delle sterline.
Il pomeriggio vede i mercati americani chiusi, pertanto la settimana partirà domani martedi per poi dirigersi verso l’appuntamento con la BCE del giorno 8
Buona giornata e buon trading
ANALISI RETAIL DI OGGI 23.08.2022
Ancora forza di dollari americani, che portano ad eccessi interessanti su diversi asset valutari.
L’attenzione e l’interesse aumenta per il mondo valutario, che vede i lotti tradati anche dal mondo retail in netto aumento su tutti i basket majors.
Il dollaro usa vede i retail incalzare le posizioni contrarian short, che si portano all’86% rispetto all’81% di ieri mattina.
Crolla l’Euro che va sotto la parità con il dollaro usa, ed i retail che già erano in posizione corta ieri al 77% incalzano gli acquisti, portandosi all’85% long sull’intero basket e all’89% su eurusd.
Stabili le posizioni sul basket sterline, che restano all’82% long, ovviamente si spinge sul cambio principe gbpusd, che vede la forza del biglietto verde, sovrastare le fragili condizioni economiche di Regno Unito ed Europa, portando il sentiment su gbpusd all’88% long.
Respira lo yen, che trova nel nuovo movimento bearish del mercato equity, uno spunto per ripartire dai minimi, cosi i retail che avevano posizione long al 71% ieri, si riducono oggi al 69% aprendo la strada ad un recupero della valuta nipponica.
Oceaniche stabili sui minimi, con i retail che si mantengono su in 50% long/short per il dollaro australiano, mentre sono stabilmente long sul dollaro neozelandese.
Il kiwi ieri vedeva i retail long all’81% sul basket mentre oggi si riducono all’80% ma questa leggera flessione nel sentiment non si mostra nel cambio contro dollaro, dove la pressione resta alta, e i retail insistono in un 82% long.
Vedremo in questi giorni , fino all’appuntamento a Jackson Hole , se l’eccesso messo in campo dal dollaro vedrà respiri o meno.
Come sempre i grafici e tutti gli approfondimenti al blog ufficiale Tickmill Italy
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
ANALISI RETAIL DEL 19.08.2022RIPARTE IL DOLLARO USA
Ancora forza di dollari usa, non si ferma dunque la corsa del biglietto verde dopo le parole di due dei membri del board, tra cui Bullard, che vedono ancora la necessità di rialzi tassi importanti a settembre, puntando a 75bp. Si riaccendono i falchi, lo spirito hawkish nel board della FED non sembra essersi assopito.
Spinge il dollaro a rialzo ed i ratail non tardano ad incrementare ancora le loro posizioni contrarian short che arrivano al 78% sul basket dal 72% di ieri.
Ovvia reazione delle altre majors, a partire dall’euro, che torna in profonda debolezza e attira posizionamenti contrarian long da aprte dei retail che si portano al 75% long sul basket dal 65% di ieri.
Anche la sterlina crolla sotto i colpi del dollaro, e dei pesanti dati macroeconomici, trascinando posizionamenti long che vanno dal 67% di ieri sul basket al 76% di oggi, con gbpusd che vede un 81% di retail long.
Stabili le oceaniche, che hanno anticipato la discesa, e ora sono a ridosso dei minimi, dando respiro ai retail in posizione long, che passano dunque da un 78% sui audusd al 77% attuale, e dal 76% su nzdusd al 75% attuale.
Stabili le valute rifugio, con lo yen ancora debolissimo ed i retail incastrati in posizionamenti long al 70% sul basket, mentre soffrono di più su usdjpy che riparte a rialzo con un 73% short, a fronte di un 70% di ieri…
I retail continuano a vendere dollari americani, mentre il trend riparte, attenzione dunque a scegliere il momento migliore per vendere un super dollaro.
Buon trading
Salvatore BIlotta
CINA E GIAPPONE RALLENTANOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 15.08.2022
-CONTESTO
Prosegue il forte divario tra le economie del mondo occidentale e quelle orientali, e stanotte i dati macro economici di Cina e Giappone hanno messo ancora più in evidenza queste differenze.
Il Pil giapponese, per il secondo trimestre 2022 , seppur sotto le aspettative, vede un miglioramento a fronte del dato precedente, con un +2.2% annuale rispetto al +0.1% precedente, e un +0.5% trimestrale, rispetto allo 0.0% precedente. Gli stimoli che la BOJ sta dando all’economia giapponese sembrano tutto sommato funzionare, seppur l’inflazione resta ancora a livelli bassissimi e ben lontani dall’iperinflazione che vive l’occidente.
A rallentare sembra essere la Cina, che vede la produzione industriale per il mese di luglio in netto calo, con un +3.8%, rispetto al precedente 3.9%, che pesa ancora di più a fronte di un’aspettativa del +4.6%. i lunghi lockdown scelti per la politica di zero covid sembrano pesare grandemente sull’industria cinese, che stenta a ripartire.
La settimana che ci attende resta ricca di appuntamenti da calendario, sia per dati macroeconomici come l’inflazione in eurozona e in Canada, ma sono attese anche le decisioni di politica monetaria della RBNZ , come gli earning di aziende americane come NIO e WALLMART.
In attesa che si sviluppi la settimana, i mercati quest’oggi sembrano impostati ad acquisti di biglietto verde, con il dollar index che recupera dai minimi di 105, e si dirige al test delle resistenze a 106 figura, oltre le quali potrebbe infrangere la struttura di flag , e puntare nuovamente ai massimi.
Ma procediamo con ordine.
-FOREX
Il mondo valutario si imposta oggi long di dollari, e come sempre il sentiment retail si trova pienamente in mean reverting, con un 61% short sul basket dollari. Debolezza ancora per la moneta unica, che non trova spazio per allunghi rialzisti, e trascina con se il sentiment retail che quest’oggi si porta al 69% long. Interessanti gli eccessi sul franco svizzero, dove i retail si espongono con un sentiment short all’88% quest’oggi.
EURUSD
Ancora debolezza di euro, con la forza di dollari che troviamo questa mattina, non può ce esserci una sola strada per eur/usd: quella ribassista. Il mondo retail si trova al 70% long, e continua a comprare i ribassi, con i prezzi attualmente a 1.0225 che seguono una chiara struttura a massimi e minimi decrescenti su base oraria, accompagnati da una mm21 periodi, che fa da ottima resistenza dinamica. Possibili estensioni fino 1.02 figura non sono certo da escludersi.
GBPUSD
Il cable vive un quadro tecnico molto simile ad eurusd, con massimi e minimi decrescenti e un sentiment retail che spinge su posizioni in mean reverting long attualmente al 71%long. Gli attuali minimi di 1.2090 sembrano preludio ad ulteriori affondi verso le aree di 1.2050 prima e 1.20 figura poi.
AUDUSD
Le oceaniche , che hanno goduto della ripartenza dei mercati equity, e del mood di risk on che ha dominato i mercati fino a venerdi, ora sembrano patire la forza del biglietto verde, che torna con prepotenza spingendo i prezzi di audusd dai massimi di 0.7140 agli attuali 0.7050, con i retail che non tardano a rivedere le loro posizioni corte ,che passano dal 76% all’attuale 69%, con continui aumenti del loto long. Il tutto lascia pensare a possibili allunghi ribassisti fino alle aree di 0.70 figura prima e 0.6975 poi.
EURCHF
Non possiamo non notare gli eccessi presenti sul franco svizzero, che sta schiacciando le altre majors, e che sta trascinando con se il sentiment retail alla ricerca di minimi da comprare su tutti i cross chf.
Eurchf , in pieno rally discendente, segna ora i suoi minimi a 0.9650, dopo aver lasciato i suoi massimi di periodo a 1.05 figura. Un movimento che trascina con se il 95% dei retail che sono ora in posizione long, a caccia dei minimi. Nessun segnale per ora di inversione nel sentiment di questo asset, il che fa presagire ulteriori allunghi ribassisti. L’ampio movimento ribassista, porta eurchf a non vedere la sua mm100 periodi daily dal 16 giugno, così come la mm21 periodi, generando ancora una chiara anomalia ribassista. Eventuali respiri dell’attuale trend, vedrebbero potenziali approdi a 0.9825 prima, area del 23.6 fibo, e a 0.9950 poi, area del 38.2% di fibo.
-EQUITY
Il mondo azionario sembra oggi voler respirare , dopo il lungo rally rialzista degli ultimi giorni che ha portato gli indici americani dai minimi di questo 2022 a storni di oltre il 10%. L’S&P segna ora 4260pnt, e trova le sue prime resistenze a 4300pnt, ma solo la violazione di 4198 pnt, potrebbe aprire scenari ribassisti degni di nota.
Quadro simile per il nasdaq, che resta sotto le aree di 13600 pnt, seppur in un chiaro trend rialzista di breve, non possiamo escludere possibili affondi sotto 13400pnt, e l’apertura a nuovi scenari ribassisti. Su tf di breve termine, restano supporti validi da monitorare le aree di 13412pnt e 13100 pnt.
-COMMODITIES
I metalli che hanno goduto del risk on presente sui mercati fino venerdi oggi segnano la fase di storno ribassista, appesantiti dalla forza del dollaro americano. Il gold torna al test dei supporti di 1780$, livello oltre il quale si aprirebbero scenari ribassisti fino 1770$ prima e 1725$ poi.
Quadro tecnico molto simile per silver e rame, che non trovano ora nuova linfa per ulteriori allunghi rialzisti.
Pesante ancora il wti, che prosegue il suo trend discendente all’interno di un chiaro canale discendente s, con la mm21 periodi daily a fare da resistenza dinamica. L’approdo a 85$ sembra tutt’altro che difficile, ma solo la violazione di detta area potrebbe portare ad affondi significativi dell’oro nero.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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“IL FOREX CREDE NEL RISK ON…DURERÀ?”ANALISI COT REPORT del 13.08.2022
-CONTESTO
Ferie terminate e siamo nuovamente qui con la consueta rubrica settimanale dedicata alla lettura dei dati offerti dal COT report.
I dati che ci fornisce questa settimana la CFCT (commodity futures trading commission) sono dati contrastati , special modo nel loro quadro iter market. Il mondo valutario sembra dirigersi con maggiore decisione verso un chiaro sentiment di risk on , con prese di profitto sul dollaro americano, e qulche nuovo ingresso long su euro e sterlina. Si ricoprono le posizioni yen , mentre il comparto equity on trova la necessaria fiducia nei big plaiers, che restano ancora netti corri su S&P. il mondo metalli cambia strada, e dopo i fortissimi rally discendenti visti nelle scorse settimane, sembrano accompagnare l’euforia del risk on, con buoni respiri e posizionamenti long da parte dei big plaiers. Perdono quoto invece gli energetici, con le mani forti che spingono a ribasso e incrementano le loro posizioni nette corte.
Ci lasciamo alle spalle 2 settimane contrastate sul fronte dati, special modo per gli USA, con i dati sul mercato del lavoro ottimi, NFP in grande tiro venerdi 5 agosto, con circa 528 mila nuovi posti di lavoro creati e un tasso di disoccupazione in calo al 3.5%. Un dato che lascia intendere forti redditi e forti consumi, non certo un contesto ottimo per il rientro della corsa a rialzo dei prezzi. I mercati hanno rapidamente immaginato una FED aggressiva nella prossima riunione di fine settembre 2022, generando ancora incertezza e frenando la corsa agli acquisti.
Lunga tuttavia la strada che ci porterà alla riunione della FED e ancora molti i market mover che potrebbero influenzare la scelta di JP e del board, cosi come il sentiment degli investitori, che hanno difatti trovato nuova linfa rialzista nel dato sull’inflazione pubblicato mercoledì scorso, che ha visto un’IPC in calo, dal +9.1% A/A al +8.5% A/A, mentre il dato mensile si è assestato allo 0% mostrano un’ottima frenata dei prezzi, specialmente del comparto energy , che da fine 2021 stava trainando a rialzo i prezzi al consumo mondiali.
Nuovo risk on, dunque, si spera che il peggio sia oramai alle spalle, già 4 delle 6 riunione annue della FED sono trascorse, e i maggiori rialzi tassi da 75BP sembrano ora difficili da concretizzarsi nei prossimi appuntamenti se si considera un’inflazione oramai al giro di boa, ma sarà davvero cosi?
Diverse le considerazioni che DOBBIAMO fare:
punto primo, non è sufficiente un solo dato per invertire una tendenza, e questo banale concetto è ancora più valido se rapportato alle decisioni di una banca centrale, che dovrà attendere ancora i dati di agosto e settembre prima della sua riunione. Difficile dunque pensare e credere che l’assetto hawkis sia già terminato, per quanto una serie consecutiva di dati positivi potrebbe favorire ammorbidimenti della FED per il Q4 o per il 2023.
Secondo punto, la tipologia del dato in questione: tutti sappiamo che la FED non osserva il dato generale IPC, ma valuta con maggiore attenzione il dato core, cioè epurato da energy e food ( che è uscito ugualmente in calo, questo è da dire) e ancora di più i prezzi per i beni di spesa personale, dato che sarà pubblicato la settimana prossima, e che determina con maggior influenza le decisioni della FED, quindi ancor presto per cantar vittoria.
Terzo ed ultimo punto di riflessione: il tempo!
Prima che le decisioni dalla FED che hanno portato il costo del denaro al 2.50% in cosi breve tempo, possano riversarsi nell’economia reale, in genere passano dai 3 ai 6 mesi almeno, pertanto il vero effetto su aziende , industrie famiglie ecce cc ancora non lo si può valutare, e sebbene le ultime trimestrali in America siano state positive nelle prospettive future, dobbiamo far i conti ancora con la possibilità che il rallentamento economico americano non si limiti al PIL ma entri nel tessuto sociale rallentando la capacità delle aziende di creare ricchezza.
Ma procediamo con il consueto ordine:
-FOREX:
EURUSD
Ancora netti corti i big plaiers sulla moneta unica con 34536 contratti short, tuttavia non possiamo non considerare che è la terza settimana consecutiva che le mani forti riducono la loro esposizione passando di fatto dai 42745 contratti corti agli attuali 34536. Presto per gridare all’inversione, ma certo è che il vento potrebbe girare.
Per ora la spinta rialzista di eurusd si è limitata al test delle resistenze poste a 1.0340-50 minimi di maggio-giugno 2022, senza per ora trovare la forza per ulteriori allunghi. Solo la rottura delle resistenze ora citate porterebbe a tentativi rialzisti fono le aree di 1.0650 prima e 1.0780-90 poi.
Il quadro resta per ora ribassista, nel medio e affondi sotto la mm21 periodi daily aprirebbero la strada verso i minimi di questo 2022 a 0.9950.
GBPUSD
Settimane di prese di profitto anche sulla sterlina, che vede i big plaiers ancora netti corti, con 34468 contratti, ma in drastica riduzione a fronte dei 57250 contratti short visti 4 settimane fa. Solo nell’ultima settimana le mani forti hanno ridotto di ben 21940 contratti la loro posizione, volumi settimanali che si sono visti solo 2 volte negli ultimi 3 anni.
Il quadro tecnico vede per ora un buon recupero dai minimi di 1.1758, ma ancora in questo caso non c’è spinta sufficiente a superare le prime resistenze poste a 1.2290-1.23 figura.
Se non dovesse riuscire a superare le resistenze ora richiamate, si confermerebbe il quadro ribassista che porta al test dei minimi di 1.20 prima e 1.1750 poi.
AUDUSD
Difficile situazione per le mani forti sul dollaro australiano, che riparte dai minimi 2022 e 2019 posti a 0.6675 con gran vigore, lasciando i big plaiers fermi su posizioni nette corte pari a 57588 contratti.
Alta probabilità che i non commercial possano rivedere la loro posizione e girarsi con forza, accelerando la spinta rialzista del dollaro australiano.
Dopo il break out dei massimi a 0.7050 siamo al test della mm200 periodi daily oltre la quale sembra plausibile cercare approdi a 0.7244-50 area di precedente massimo. La struttura resta su base daily chiaramente a massimi e minimi crescenti sostenuta da un sentiment di risk on anche sui mercati azionari e dalla ripresa dei metalli preziosi, con i quali le valute oceaniche vivono correlazioni posizitive di lunga durata.
USDJPY
Rientrano gli eccessi sul posizionamento dei big plaiers sullo yen giapponese, che ha toccato picchi di 110454 contratti corti in questo 2022, per portarsi ora a -25032 contratti. un graduale ma importante recupero di posizioni, che lasciano presagire una qualche inversione, ma attendiamo posizionamenti netti lunghi per decretare la fine di un sentiment.
Lo yen recupera punti percentuali un po’ su tutte le majors, seppur in maniera timida, mostrando per ora prese di profitto più che veri e propri indirizzi rialzisti. Usdjpy dopo aver toccato i suoi massimi a 139.40 ripiega a 131.50, ma l’influenza del dollaro americano rende la lettura dello yen poco chiara, bilanciandone la forza / debolezza.
Attendiamo eventuali break out dei supporti a 131.50-40 per sperare in allunghi ribassisti che portino il cambio ai successivi supporti posti a 125.90-126 figura.
-EQUITY:
S&p
Come detto in precedenza , il sentiment dei mercati sembra contrastato, e il posizionamento dei non commercial questa volta sembra essere tardivo nel girarsi a favore di trend. Le mani forti restano nette corte sull’indice con 244261 contratti, incrementando lungo la salita delle quotazioni le loro posizioni corte.
Se le mani forti sono in errore, sarà un duro colpo, ma se dovessero aver ragione e l’attuale salita dei prezzi è solo una correzione prima di ulteriori affondi, ci saranno molte difficoltà per il mondo retail.
Per il momento i prezzi spingono a rialzo, su base daily c’è un chiaro trend rialzista che ha rotto le resistenze poste a 4160-4200pnt, e si punta a 4300, con possibili proiezioni a 4490-4500pnt.
Solo un rientro sotto i livelli di 4200 potrebbe decretare la fine del mood rialzista, e riaprire la porta a scenari bearish
NASDAQ
Compansano il loro posizionamento su S&P short, con posizioni nette lunghe su nasdaq, dove le mani forti sono long con 21075 contratti, che pur non esendo molti, tengono la media dell’esposizione degli ultimi 2 anni.
Anche qui i prezzi continuano a salire in un mood di risk on che ha portato al break out delle resistenze poste a 12950-13000 pnt, per dirigersi ora a 13700pnt. Il break out di questa resistenza potrebbe aprire la strada ai 14382 pnt prima e 15000 pnt poi.
Tuttavia, come già detto in precedenza, dobbiamo constatare che il mercato sta ora scontando un’euforia non del tutto giustificata dai dati, che portebbe rivelarsi falsa, nel qual caso un rientro dei prezzi sotto i 13000 pnt, potrebbe riaprire scenari bearish, che si proiettano ai minimi di 12000 pnt prima e11000 pnt poi.
-METALLI
GOLD
Riprendono gli acquisti di oro da parte dei big plaiers che dopo essere giunti alle minimi esposizioni long con 92690 contratti, si riportano a 142851 contratti netti lunghi.
Ancora sotto i valori medi, ma il segnale di voler tentare una ripartenza ci sono tutti, e si ritrovano chiaramente nei prezzi che dai minimi di 1679$ vedono un rally rialzista senza storni fino agli attuali 1800$.
Ancora lunga la strada prima di poter parlare di inversione, ma un approdo a 1867.50$ non ci sembra poi un cosi difficile traguardo.
Solo un ritorno sotto i 1786$ potrebbe decretare nuovamente un trend ribassista, che si proietta verso i minimi di 1722$ prima e 1679$ poi.
-ENERGY
WTI
Continuano a ridursi le posizioni sul petrolio, con i big plaiers che passano a 210651 contratti netti lunghi, proseguendo il trend di riduzione nella loro esposizione partita a metà 2021 con 429594 contratti long.
Anche i prezzi del wti iniziano a ripiegare e in un chiaro trend discendente passano da 123.80$ a 91.90$ passando dai minimi di 85.30$.
Al momento il trend discendente resta ben delineato e un ulteriore approdo a 85.30$ potrebbe quiesta volta decretarne la rottura, che porterebbe i prezzi a 77$.
Tuttavia la tenuta degli ultimi minimi non è da escludere, e fasi di congestione che vedano i prezzi ritestare le ultime resistenze a 104$ sono scenari plausibili a nostro avviso.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La settimana che ci attende vedrà la pubblicazione del PIL giapponese lunedi 15 insieme ai dati sulla produzione industriale cinese.
Ancora martedì attenzione ai dati sul mercato del lavoro in UK, mentre mercoledi ci sarà l’RBNZ chiamata alla decisione sui tassi di interesse. Ancora mercoledi dati sull’inflazione in UK… insomma una settimana ricca di dati che potrebbero aprire scenari di alta volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta
L'INFLAIZONE USA RALLENTAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 11.08.2022
-CONTESTO
Inflazione in calo in America, per la rilevazione di Luglio i prezzi al consumo sembrano aver trovato il loro giro di boa. Il dato generale A/A passa dal 9.1% al 8.5% , mentre quello mensile va a 0%.
I prezzi al consumo rallentano grazie al rientro del comparto energy, che rallenta del -4.6%, con una spinta ribassista special modo per la benzina che rientra dell’11% su base mensile, ma a controbilanciare il calo del comparto energy ci pensa il food, che resta al +1.1%.
Il dato core, quindi epurato dalle componenti più volatili appena viste, cioè food ed energy, si registra anche lui in calo, alimentando le speranze degli operatori, per una FED meno aggressiva di quanto fino a ieri si potesse pensare.
L’ultimo dato sul mercato del lavoro, pubblicato venerdì, poneva un tassello a favore di un prossimo forte rialzo tassi da parte della FED che si proiettava in una forbice tra lo 0.75-1.00%, dato il gran numero di nuovi posti di lavoro creati, che porterebbero ad una tenuta della domanda e dei consumi, rendendo difficoltoso il rientro dell’inflazione. A controbilanciare il dato dei NFP, ieri il dato sull’inflazione che pone alle nostre spalle la maggior parte dei rialzi tassi da parte della FED e soprattutto i rialzi più aggressivi.
Che il solo dato di ieri possa fermare la corsa della FED risulta difficile da credere, ma pone un forte veto a rialzi oltre lo 0.50% per le prossime due riunioni della banca centrale in programma da qui a fine anno.
-FOREX
Immediata la risposta del dollaro americano sul quale iniziano a presentarsi le prese di profitto. Il dollar index prende fiato dal suo mega rally rialzista partito da 89.50 nel luglio 2021 e giunto in meno di un anno a 109.40-50 segnando un rialzo del 22%. Le posizioni long dollari che hanno tenuto le mani forti, sembrano oramai essere giunti al termine, il tempo di prendere profitto è giunto, il che non vuol dire che il trend rialzista di lungo periodo può dirsi concluso. I prezzi sembrano ora dirigersi verso i primi supporto posti a 103.70, area dove incontriamo la mm100 daily, solo oltre tale livello il trend potrebbe vedere la sua fine andando a testare l’ultimo baluardo a 101.25. presto dunque per parlare della fine del trend pro dollaro, ma di certo forti prese di beneficio ora sembrano la strada più probabile.
Ovvia la reazione delle altre majors, che in un mercato cosi dollaro centrico non potevano che beneficiare del mood di risk on che si è generato, e che ha portato a rialzi per eurusd che passa all’attacco delle resistenze poste a 1.0340-50, cosi come il cable, che punta a 1.23 figura, area di massimo relativo, che aprirebbe la strada a 1.26 figura, prima vera resistenza.
A far bene sono anche le oceaniche, che godono del mood di risk off che vivono i mercati, portando audusd oltre i precedenti massimi di 0.7050 a 0.71 figura. Solo la mm200 periodi daily sembra ostacolare la spinta rialzista che ha come targhet 0.7250.
La debolezza del dollaro si rispecchia anche inusdjpy, che inizia a creare una struttura di inversione con un primo massimo inferiore a 136.00 figura. Si punta al test dei supporti di 131.50-131 figura, lievelli oltre i quali si aprirebbero le porte per affondi a 125.90-126 figura.
Restano interessanti i cross eurchf e gbpchf, che vivono condizioni di eccesso sul posizionamento retail, al momento sbilanciato long oltre il 90% su entrambi gli asset, che entrano di diritto nella watchlist
-EQUITY
Festeggiano i listini azionari mondiali, trainati a rialzo dagli USA, con l’S&P che supera i massimi precedenti a 4200pnt, e pone in campo una chiara struttura a massimi e minimi crescenti, che proietta i prezzi verso 4300pnt e 4390 pnt. La fiducia nella congiuntura macroeconomica americana sembra dare benzina al risk on, l’atterraggio morbido a cui la FED puntava, sembra concretizzarsi e la paura di rimanere fuori dal prossimo bull market spinge gli operatori ad interessanti acquisti di asset di rischio.
Fanno bene anche i technology, con il nasdaq che testa la mm200 periodi daily a13516 pnt, e mira a 13700pnt, livello oltre il quale si aprirebbero ampi spazi di risalita fino a 15100-15200pnt, ma presto per gridare al bull rally, attendiamo i prossimi dati e le decisioni della FED di Settembre.
Piu pesante l’azionario europeo , con il dax che chiude il gap a 13750-13800pnt, ma non riesce a portare a casa chiusure daily oltre le aree di 13800 che aprirebbero la strada ai primi veri rialzi. La congiuntura macro economica europea al momento non mostra la forza espressa dagli USA ed i timori per una forte recessione sono ancora alti, pertanto si predilige ancora azionario americano al fronte europeo.
-COMMODITIES
Rimbalza il petrolio, che aiutato da un dollaro debole, riesce a non affondare sotto le aree di 86$, e va al ritest delle reistenze poste a 92.80$. la struttura a massimi e minimi decrescenti rimane, e la mm21 periodi daily accompagna ancora i prezzi nel movimentoribassista, che vedrebbe termine solo al superamento di 96$.
Respirano anche i metalli, con il rame che dopo l’affondo dei mesi scorsi fino a 3.13$, trova spunti tecnici per degli stroni che lo portano a 3.72$. le prime aree di resistenza che troviamo sono poste a 3.85$ e 4$, livelli non impossibili da raggiungere, e che non renderebbero nullo ancora il trend ribassista in atto.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Abbastanza scarno il calendario economico che pone l’attenzione degli operatori al PPI americano alle 14.30, e alle richieste di disoccupazione settimanali USA sempre attesi per le 14.30
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
USD, EUR, GBP: trova le differenze🙄🤔😁Buongiorno a tutti,
riprendendo l'analisi pubblicata la settimana scorsa (link alle idee correlate in fondo) sull'Indice del dollaro americano, condivido sopra il grafico giornaliero portando in evidenza il movimento XY iniziato il 14 Luglio che rappresenta l'ombra dell'ultima candela mensile nel riquadro, cioe' la parte finale del movimento all'interno del canale di accelerazione.
Di seguito riporto i grafici H1 di DXY, EURUSD e GBPUSD invitandovi a osservare attentamente gli elementi strutturali comuni ai tre grafici e a trovare le differenze.
FATEVI DOMANDE E SIATE CURIOSI! LAVORATE SU VOI STESSI! INVESTITE TEMPO, NON DENARO!
Spero che il mio lavoro possa aiutarvi a trovare una logica, una narrativa, a fare delle ipotesi, senza pero' creare false aspettative. Illudersi di poter prevedere quale sara' la prossima mossa basandoci sui movimenti e' pura speculazione. Ci tengo a dirlo perche' la storia raccontata dai grafici e' in continuo divenire e puo' cambiare da un momento all'altro. Il punto di partenza di quest'analisi e' la ricerca dell'equilibrio fra sistemi economici rappresentati dalle oscillazioni delle rispettive valute e nel lungo periodo le cose cambiano notevolmente rispetto al breve.
Mancherebbe solo il grafico EURGBP per vedere quale sia la "fascia di stabilita'" fra questi due sistemi🙄...chi ha voglia di farlo?😅
Se avete dubbi o domande non esitate a scrivere nei commenti qui sotto. Condividere contenuti per me e' come una terapia. Una specie di seduta dallo psicologo. Credo di essermi fuso il cervello a causa dell'eccessiva analisi dei grafici. Non vendo nulla! Lo faccio perche' e' la mia passione! Se vi piacciono i miei contenuti mettete un like e iscrivetevi al canale.
Un abbraccio,
Cozzamara
Non sono un analista ne un trader professionista. Sono semplicemente un appassionato che condivide le sue idee e le sue riflessioni che potrebbero benissimo essere sbagliate. Nulla di cio' che dico dev'essere inteso come sollecitazione a fare Trading. Se pensate che guadagnare con il Trading sia facile lasciate perdere perche' l'80% delle persone che ci provano perdono i loro soldi.
ANALISI DXY weekly 25-29/7/2022Ciao Traders,
Analizzando il grafico dell’indice del Dollaro americano , si nota , come da immagine ,un possibile ribasso a testare i massimi della struttura precedente creando un nuovo swing low nel breve periodo , per poi risalire verso nuovi massimi e creare perché no un nuovo swing high.
Ricordo sempre che bisogna osservare il mercato come si muove alla riapertura dei mercati per convalidare la mia analisi e poter studiare qualche strategia di trading per operare a mercato.
Ovviamente questa è una semplice mia analisi e non sono certezze.
C'è sempre un treno prontoC’E’ SEMPRE UN TRENO PRONTO
Inutile girarci intorno, l’attività del trader, consapevolmente o meno, è condizionata dalle opinioni più disparate. Magari non solo le nostre, ma anche quelle di altri che riteniamo autorevoli, rientrano nel nostro processo decisionale.
Sebbene tutte le idee abbiano il loro numero di posto, il mercato è particolarmente spietato. Il mercato non si cura di ciò che pensate debba avvenire per trarne vantaggio, ma si sviluppa indipendentemente dai desideri, anche fossero i più ragionati e dalle esigenze del singolo trader.
La stragrande maggioranza degli operatori guarda più o meno la stessa tipologia di grafico e, a meno che non si utilizzino grafici di tutt’altro tipo, si può dire che quasi tutti osservano lo stesso mercato con gli occhi fissi sugli stessi grafici. Prendiamo ad esempio il Dollar Index, che ha testato il livello di 103,50 dal 2017. A giugno di quest'anno, abbiamo avuto un breakout e un follow through di questo livello, con accelerazione rialzista ed approdo successivo in area 109, validata lo scorso 14 luglio.
La domanda è: quante persone che potevano partecipare a questa operazione LONG lo hanno effettivamente fatto? Con l'inflazione in ripresa, il petrolio che fa consolida creando una nuova base e il Dollar Index in rally, il trader medio partecipante al mercato può osservare in real time l'impatto negativo di queste variabili su azioni e materie prime. Tuttavia, piuttosto che spostare l’operatività sul dollaro, il pregiudizio prende il sopravvento. Da qualche parte, nel profondo, c'è la speranza che il Dollar Index faccia una pausa, che le obbligazioni tornino ad essere vendute e che le azioni tornino a salire.
Questo è il bias intrinseco che si forma, a causa di un condizionamento inconscio e cioè: Il rialzo del dollaro è un bene, il ribasso del dollaro è un male, quando, in realtà, si dovrebbe seguire la tendenza e prendere posizione di conseguenza.
Un altro caso analogo di questo inspiegabile corto circuito che coinvolge anche trader esperti, lo ha offerto il mercato cinese. Lo Shanghai Composite è in up-trend dai minimi dello scorso aprile, anche se gli altri indici globali continuano nella loro traiettoria ribassista. Anche i titoli cinesi del settore Internet e le azioni a grande capitalizzazione hanno fatto bene. Ma quanti partecipanti al mercato sono andati LUNGHI? Secondo me non molti. E se non vogliamo farci mancare nulla, va detto che ci sono anche gli ETF, Long e Short, da cui trarre vantaggio.
Il punto è che le opportunità non mancano e, come ho sentito dire a Martin Pring, “c’è sempre un treno pronto”, che viene perso a causa dei nostri pregiudizi intrinseci. E si tratta di opportunità perse che hanno un costo considerevole, dimenticando che l'obiettivo finale di un tecnico dei mercati, consapevole e preparato, è proprio questo: eliminare i pregiudizi. Anche se personalmente riconosco che non è facile.
Faccio parte del mondo dei grafici e dell’analisi tecnica più in generale da ormai 34 anni e ci sono momenti in cui anch'io mi ritrovo con questi pregiudizi intrinseci, distorcendo di base un processo cognitivo che dovrebbe rimanere il più logico e lineare possibile.
LE MANI FORTI CREDONO IN ULTERIORI RIBASSI: dollar indexLE MANI FORTI CREDONO IN ULTERIORI RIBASSI
Settimane delicate quelle che ci attendono sui mercati finanziari, con due appuntamenti molto attesi dagli investitori per decidere le proprie mosse e come organizzare i propri portafogli d’investimento.
Primo appuntamento BCE , attesa per il 21 luglio e a seguire FED il 27 stesso mese, per decidere sui tassi di interesse.
Molte le incognite e ancora di più sono i timori degli investitori, che vedono i dati sull’inflazione continuare a salire in gran parte del mondo e ancora di più in occidente, con l’America oltre il 9% e anche in Europa siamo oltre 8%. La FED ha già intrapreso la sua campagna di rialzi tassi, che giunge ora ad uno dei momenti piu delicati, perché ancora non trova nei dati su occupazione, domanda aggregata e ovviamente inflazione, alcuna risposta da parte dell’economia reale. Sarà necessario essere più incisivi?
La paura di un intervento della FED con un rialzo tassi di 1 punto percentuale, sembra invadere la mante degli investitori, che questa settimana proseguono a prendere posizioni short su quasi l’intero comparto azionario , facendo seguire l’energy ed i metalli.
Anche in Europa la situazione non è migliore, anzi, qui la delicata posizione della BCE ancora più incerta, perché se da un lato abbiamo la necessità di un rialzo del costo del denaro per frenare un’inflazione dilagante, dall’altro c’è il problema dei paesi altamente indebitati come l’Italia, che ora vivono anche una difficile crisi di governo che sta destabilizzando il potere politico. Davvero complessa la scelta della BCE che deve da un lato aiutare i paesi in difficoltà come l’Italia, ma dall’altro deve e sottolineiamo, deve contrastare l’inflazione per tenere fede al suo mandato di stabilità dei prezzi.
Ma procediamo con il consueto ordine:
DOLLAR INDEX
Si riducono le posizione nette long sul dollaro americano, che passano da 39251 a 38354 contratti long.
Rimane ancora il dollaro valuta prediletta, ma con l’avvicinarsi dell’appuntamento con la FED gli operatori sembrano andare alla ricerca di maggior prudenza, riducendo le proprie posizioni long sul dollaro.
Dollar index, dop aver raggiunto le aree di 109.50 sembra ora voler ritracciare, e dare spazio a prese di profitto. Condizione sine qua non , la rottura a ribasso di 108.00-107.50 supporto oltre il quale potremmo valutare approdi fino le aree di 105.80-105 figura, vera area di attenzione.
Sarà ovviamente appuntamento chiave la FED del 27 luglio.
CONSUMER PRICE INDEXDomani pomeriggio alle ore 14:30 uscirà il dato dell'inflazione un dato molto atteso dalla Banca Centrale Americana, dove in base al dato che uscirà baserà delle decisioni molto importanti riguardanti l'economia Americana. Spero che il post vi sia piaciuto e se nel caso qualcosa non è chiaro non esitate a commentare. Buon trading a tutti!!
WisdomTree - Tactical Daily Update - 11.07.2022Scendono i prezzi di molte materie prime, non illudiamoci troppo in fretta.
Mercoledi’ 13 il dato sull’inflazione Usa: potrebbe toccare 9% ed essere il picco?
Banche Centrali Usa ed Europee alla vigilia di difficili scelte di ”tightening”.
North Stream1 fermo 10 giorni per manutenzione: tornera’ a funzionare?
Venerdi 8, mercati azionari europei in rialzo, rinfrancati dai dati sull’occupazione americano a giugno: la “job creation” mantiene un ottimo ritmo come indica la creazione di 372 mila nuovi posti di lavoro (ex comparto agricolo), più delle attese. Il tasso di disoccupazione e’ stabile al 3,6%.
Milano ha guadagnato +1,0%, Francoforte +1,3%, Parigi +0,4% e Londra +0,1%, chiudendo la settimana in positivo e col listimo italiano FtseMib in testa con +2,0%. Wall Street venerdi’ scorso ha chiuso praticamente invariata.
Questa settimana, negli “States”, sara’ influenzata dall’attesa del dato sull’inflazione di giugno, pubblicato mercoledì 13 alle 14.30 CET: la crescita dei prezzi al consumo (CPI) potrebbero sfiorare +9%. Sempre mercoledi’ 12 parte la stagione delle relazioni trimestrali, coi numeri di Pepsico (Pepsi Cola Group).
Dopo sei trimestri consecutivi di robusta crescita degli utili, culminata nel trimestre gennaio-marzo col record storico per le societa’ dello S&P500, il 2’ trimestre potrebbe segnare la prima battuta d’arresto: a causarla, il peggioramento dei dati macroeconomici, l’aumento dei prezzi di molte materie prime e servizi, a cominiciare da quelli della logistica merci.
La speranza e’ di trovarsi al picco, visto che a giugno i prezzi di alcune commodities, compreso il petrolio, sono scesi, cosi’ come le tariffe dei noli marittimi globali, in special modo tra Cina e Stati Uniti. La domanda finale si sta indebolendo in molti settori, perche’ i salari non crescono quanto l’inflazione.
La Banca Centrale Usa fara’ la sua parte per raffreddare l’inflazione e agira’ nel mese in corso con un rialzo di almeno 50 bps, specie dopo l'inattesa forza del mercato del lavoro che scongiura la prospettiva di un’imminente recessione.
Il Presidente della Federal Reserve regionale di Atlanta Raphael si e’ detto favorevole ad un aumento dei tassi sui “FED funds” di 75 punti base nella riunione di fine luglio.
Anche la Banca Centrale Europea (ECB) aumentera’ i tassi a luglio, verosimilmente di 50 bps, dopo 11 anni di immobilita’ a quota “zero”. Un altro rialzo e’ previsto a settembre, ma il rallentamento economico Europeo potrebbe indurre a valutazioni piu’ caute e meno restrittive.
Nel frattempo l’ECB ha reso noti i risultati dei primi stress test dei bilanci delle banche sul rischio climatico: condotti tra gennaio e luglio 2022 hanno riguardato 41 banche europee e stimano il potenziale impatto di eventi ambientali estremi, cosi’ come gli effetti di una accelerata transizione energetica.
Le banche europee potrebbero perdere circa Euro 70 miliardi nello scenario peggiore, ma l’analisi ha dei limiti, ammessi dalla stessa ECB, perche’ basata su modelli previsionali nuovi e poco “testati”. ECB “raccomanda” a banche e Governi una transizione “green” ordinata e misurata.
Sui giornali del weekend e’ stato dato grande rilevo alla crisi degli approvvigionamenti di gas, dopo che la Russia ha annunciato la chiusura del gasdotto Nord Stream, fondamentale per l’industria tedesca, nei prossimi 10 giorni, per manutenzione programmata.
Ci sono molti dubbi, che Nord Stream1 torni a funzinare regolarmente dal 22 luglio: li hanno espressi sia il ministro dell’economia&finanze francese Bruno le Maire che il collega tedesco Robert Habeck (vice Cancelliere), che invitano i partners europei ad attrezzarsi per l’inverno.
Tuttavia stamattina, 11 luglio, il prezzo del gas naturale ad Amsterdam, sulla piattaforma di riferimento Tff, scende -8% a circa 160 Euro/megawattora, invertendo il trend della scorsa settimana.
Ripartenza in calo per le Borse europee, impensierite dalla svolta restrittiva delle banche centrali, dalla crisi energetica e dal ritorno della pandemia.
Il mercato obbligazionario e’ tranquillo, sostenuto dall’avversione al rischio. Lo spread di rendimento tra BTP italiani e Bund tedeschi decennali e’ attorno 194 punti base, col rendimento del decennale italiano +3,24%. Il Treasury Note Usa 10 anni rende +3,05%, stabilizzato da attese di inflazione in ridimensionamento.
Piu’ turbolento il comparto valutario: nuovo record storico del Dollaro sull’Euro, stamane in rialzo a 1,014, +0,5% Movimento simile con lo Yen giapponese, vicino a 139 (ore 13.00 CET).
In Asia l’inflazione e’ piu’ bassa ed e’ un problema meno sentito che in Europa e Usa: i prezzi al consumo (CPI) ed alla produzione (PPI) in Cina, diffusi sabato 9 sono cresciti a giugno appena sopra le previsioni: CPI 2,5%, dal +2,1% di maggio e stime di +2,4%; PPI +6,1% in giugno, da +6,4% di maggio.
Le Borse asiatiche iniziano contrastate la settimana: Nikkei giapponese +1,3% dopo la vittoria dei Liberal-Democratici del premier Kishida, all’indomani dell’attentato letale all’ex premier Abe. Il voto rafforza la maggioranza di Governo e la sua politica di forte sostegno a economia e mercati.
Hang Seng di Hong Kong -2,8%, CSI300 di Shanghai&Shenzen -2%: soffrono per le sanzioni che l’autorità di regolamentazione del mercato hanno imposto ad Alibaba e Tencent per violazione di regole anti-monopolio. Il Kospi coreano ha perso -0,7% ed il Sensex indiano -0,5%.
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Analisi DXY weekly 11-15/7/22Ciao Traders,
analizzando il grafico dell’indice del Dollaro, ho notato dei segnali importanti.
Questa analisi la eseguo sempre per monitorare i movimenti possibili del dollaro americano nei confronti delle altre valute e non solo.
Prevedo nel breve termine un ribasso mentre nel medio periodo potrebbe continuare la sua tendenza rialzista.
Ho evidenziato due possibili punti di ingresso LONG interessanti, ovviamente monitorare sempre in live il grafico per comprendere meglio se l’analisi fatta sia attendibile o meno.
Ricordo sempre che non bisogna mai entrare nel mercato a caso e le mie sono semplici analisi/idee e il mercato può stravolgere completamente l’analisi fatta.
IN ATTESA DEI NFP , CORRE IL SUPER DOLLAROBUONGIORNO FOREX DEL 08.07.2022
Senza sosta la corsa a rialzo del biglietto verde, che schiaccia a ribasso tutte le altre majors. Il dollar index ha toccato stamattina il massimo di 107.80, per poi ripiegare e puntare al ritest dei massimi di ieri a 107.25.
Gli investitori credono in una FED aggressiva nelle prossime riunioni e soprattutto confidano in una congiuntura macroeconomica robusta, in grado di reggere l’impatto delle scelte hawkish della banca centrale.
Oggi banco di prova per il mercato del lavoro, con i NFP americani, che seppur rimanendo un dato tendenzialmente tardivo nel mostrare la risposta dell’economia reale alle azioni intraprese dalla FED, assume con il trascorrere dei mesi, un peso maggiormente rilevante per capire quanta speranza ci possa essere nel calo della domanda aggregata.
La strategia della FED mira ad un rialzo della disoccupazione, male necessario per contenere l’inflazione, meno lavoro, meno redditi quindi meno consumi, quindi meno produzione: l’economia deve raffreddarsi!
Eurusd
Tanta la forza del dollaro, altrettanta la debolezza dell’Euro. La moneta unica crolla sotto il peso dell’incertezza, della politica attendista della BCE, che tenta di mantenere un ‘Equilibrio delicatissimo tra l’inflazione alle stelle e la recessione. Le profonde differenze che caratterizzano i paesi del blocco europeo non aiutano la BCE nel prendere decisioni chiare e forti a sostegno di una valuta che oramai è al collasso.
Tutti attendono l’intervento della BCE del 21 luglio che potrebbe portare al primo rialzo tassi dopo decenni, e la questione resta aperta sull’incisività che la banca centrale mostrerà. Rialzo da 25bp o da 50bp? Difficile a dirsi, fatto sta che eurusd è crollato ad un soffio dalla parità, toccando il minimo di 1.0070 questa mattina. Difficile a questo punto negare il possibile approdo alla parità che sembra sempre più un traguardo possibile.
Gbpusd
Occhi puntati sulle dimissioni di Boris Johnson , che dopo aver perso buona parte dei ministri a suo supporto , sembra non essere più l’uomo giusto per il contesto storico e per gli equilibri geo politici necessari al Regno Unito. Uomo che ha guidato il Regno Unito nel percorso non facile della Brexit, sembra ora poco adeguato a scelte più accomodanti che servono alla ripartenza di un paese sull’orlo della recessione. L’inflazione a livelli record, la BOE che ha già alzato 5 volte i tassi di interesse, e i redditi medi alla soglia della povertà. La sterlina non vive tempi facili, subisce inevitabilmente il peso del dollaro americano, andando a toccare soglia 1.1910, aprendo la strada a possibili allunghi sui minimi di 1.15. fino a che il dollaro americano non invertirà la sua rotta, sarà difficile vedere test delle resistenze, oggi poste a 1.2160-75.
Dax
Respira l’azionario, a partire da quello europeo con il DAx che dopo aver testato i minimi del 2022° 12450pnt, sembra trovare sprint rialzista. Rimaniamo cauti sul comparto equity europeo in virtù delle prossime riunioni della BCE che potrebbero portare a politiche aggressive che minerebbero le fondamente delle aziende europee. Ricordiamo che la BCE ancora non ha effettuato nessun rialzo tassi , e la strada sembra essere ancora tutta in salita. Attendiamo dunque l’approdo alle aree di resistenza di 13430 e 13730, vere resistenza, banco di prova dove capire se il trend ribassista possa davvero dirsi terminato.
S&P
Rimbalza anche l’S&P che con un primo minimo superiore , visto a 3740pnt sembra voler attaccare le resistenze poste a 3950pnt. Permane tuttavia il quadro ribassista di lungo periodo, e solo la violazione di 4200pnt, potrebbe decretare la vera inversione del sentiment di medio -lungo periodo.
Nasdaq
Anche il tech americano presenta oggi un timido accenno di recupero dai minimi, di 11200pnt, tuttavia le prime resistenze poste a 12391pnt, sono livello chiave da superare per decretare un primo segnale rialzista vero. Non da escludere l’approdo a 12910 pnt, ultimo massimo significativo per lo schema bearish del mercato, violato detto livello si rende necessario rivedere l’impostazione del mercato di medio-lungo periodo che potrebbe riassumere connotati bullish
Copper
Il rame rimbalza dai suoi minimi di 3.276$, dopo la corsa ribassista che lo ha visto perdere oltre il 26% dai massimi di giugno. La notizia , che è stata motore propulsivo , è stata la volontà della CINA di anticipare l’emissione di 220mld di debito. Questa mossa dettata dall’esigenza del governo cinese, di rilanciare l’economia dopo il lungo periodo di lockdown, il che apre la porta a produzione e consumi, quindi a domanda di materie prime e metalli industriali. Difficile ora sapere quanto questa sola speranza, possa decretare un’inversione nella rotta di un metallo che esprime a pieno l’andamento del ciclo macroeconomico mondiale. Crediamo che i test delle prime resistenze poste a 3.639$ e poi a 3.85$ siano la chiave per capire la vera forza di questo asset. Rimaniamo per ora venditori di resistenze, ma con maggiore cautela via via che i giorni passano.
ANALISI RETAIL
Stabile il dollaro sui massimi di 107.05 con i retail oramai stanchi di posizioni in mean reverting short, che iniziano a chiudere le loro posizioni short, per tentare timidi ingressi in trend, portandosi dall’80% short visto nei giorni scorsi al 75% di stamattina.
Respirano quindi tutti gli altri basket, anche l’euro, che vedeva i retail all’80% long. Quest’oggi li ritrova al 76% lunghi,grazie alla fase , seppur timida, di rallentamento del rally discendente.
Rimbalza con maggiore decisione la sterlina, con il regno unito alle prese con le dimissioni di Johnson, ed i retail escono rapidamente dal loro 75% di posizione long vista nei giorni scorsi, per ritrovarsi oggi al 58% long.
Stabili le posizioni sullo yen giapponese con un 69% long, senza grossi scossoni.
Si ridimensiona anche il sentiment sul dollaro australiano con i retail che passano dal 58% long al 45% di oggi, oscillando attorno ad un 50% di neutralità e chiaro no sentiment.
Si intravede un accenno di sentiment corto invece per il dollaro canadese, dove i retail passano dal 57% short dei giorni scorsi, al più deciso 63%.
Resta invece sostenuto il sentiment long sul dollaro neozelandese, dove i retail spingono al 77% posizioni long.
Oggi nfp usa, dato chiave della giornata, per capire quanto le prospettive diuna FED ancora agresiva possano concretizzarsi nelle future riunioni
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA