CRUDEOIL : Negativo -MM50>MM200 entrambe positive. Supertrend, Stc e Trix negativi. Rsi - . Short (v. Tr3 blu) < 77,5 di FabioIo2
CRUDE OIL (CL) - Fase di debolezzaIl CRUDE OIL (CL) dopo aver toccato quota 85$ ha avviato una fase di ritracciamento dimostrando un rafforzamento della stessa questa settimana soprattutto a seguito della notizia sulla nuova variante del virus sudafricana con alto numero di mutazioni che ha portato a preoccupazione, incertezza da parte degli investitori con conseguente alta volatilità. Venerdì 26/11 la discesa è stata talmente intensa al punto di registrare il break out al ribasso di una trend line dinamica (rappresentata in figura) che sosteneva da inizio Novembre 2020 la salita del prezzo del petrolio ed, inoltre, il break out al ribasso della media (MA) degli istituzionali a 200 periodi. Tali break out al ribasso dal punto di vista probabilistico indica la possibile volontà del mercato di una prosecuzione di un trend ribassista ormai avviato. In figura sono state individuate due aree di domanda/supporto (rettangoli verdi) dove potremmo registrare una momentanea reazione del prezzo al rialzo con buona probabilità che la prima area possa essere "bucata" al ribasso avvicinandosi alla seconda più bassa. Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS. Buon trading!Shortdi pcts6
ANALISI PETROLIO:BIDEN, OPEC, SPR E...NUOVA VARIANTE SUDAFRICANABuongiorno a tutti, ero ormai da diverso tempo senza analizzare il petrolio, e credo che quello che ultimamente sta succedendo su di esso è degno di nota. DISSIDI OPEC-BIDEN Come sappiamo l’OPEC, ossia l’organizzazione mondiale dei paesi esportatori di petrolio, ha fondamentalmente 3 obiettivi: - Il primo è quello di mantenere stabili i prezzi del petrolio coordinando la produzione petrolifera dei suoi membri attraverso le quote. - Il secondo obiettivo è quello di ridurre la volatilità dei prezzi del petrolio - Il terzo è quello di adeguare l’offerta di petrolio per combattere le eccedenze e le carenze, contribuendo così a ridurre la volatilità del prezzo del petrolio sui mercati internazionali. Dopo la pandemia di covid-19 tale organizzazione non riuscì a trovare un accordo sul taglio dell’offerta (dato che la domanda sarebbe stata a livelli bassissimi dati i blocchi nazionali) e il prezzo del petrolio precipitò, andando a segnare addiritura dei prezzi negativi che non si erano mai visti prima. Dopo questo avvenimento si riuscirono a trovare degli accordi riguardo il taglio dell’offerta che piano piano andarono a risollevare il prezzo della materia prima, portando il prezzo del barile a oltre 80$. A questa breve introduzione voglio aggiungere il fatto che l’aumento dei prezzi del petrolio è chiaramente un fenomeno inflazionistico; non per niente abbiamo visto un aumento dell’inflazione USA e dell’inflazione EU rispettivamente del 6,2% e del 4,1% anno su anno. L’aumento dei prezzi del petrolio si va poi a riversare su tutta un’altra serie di prodotti e raffinati, come: - Plastica - Asfalto - Gasolio - Oli combustibili - Benzina - Cherosene - Gas petrolio liquefatto (GPL) - Oli lubrificanti - Paraffina - Catrame Non è da escludere l’aumento del prezzo delle merci che vengono trasportate da nazione a nazione, o da paesi diversi della stessa nazione: è chiaro che se i carburanti (e quindi i costi di trasporto) sono maggiori, le merci finali distribuite tra i consumatori aumenteranno. L’inflazione che si è venuta a creare ha spaventato tutti gli stati mondiali e gli investitori, fatta (forse) eccezione della FED, che ha sempre definito essa come “transitoria”. Questa affermazione trova pochi d’accordo, e tra questi non manca il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha provato a concordare con l’OPEC un aumento della produzione di petrolio con lo scopo di andare a calmierare i prezzi del barile stesso. Questo perché? Perché i prezzi di una materia prima si definiscono con la dinamica della domanda e dell’offerta; collegandoci a questo meccanismo, Biden e la sua amministrazione prevedono un aumento della domanda nel prossimo anno dal momento che le condizioni economiche stanno migliorando (si prevede che il PIL USA nel 2022 crescerà di circa il 3,8%); per questo motivo, il governo USA, seguito da altri stati come India, Corea del Sud, Cina, Inghilterra e Giappone hanno chiesto all’OPEC un aumento dell’offerta, trovando però nella controparte un rifiuto. La risposta dell’organizzazione mondiale dei paesi esportatori di petrolio è stata dettata dal fatto che l’organizzazione stessa ha dovuto fare nei tempi prima un grandissimo lavoro per portare i prezzi del barile ai prezzi odierni vista la loro visione economica mondiale ancora incerta (possibili nuovi focolai o restrizioni come sta accadendo ora in Germania e Austria), decidendo un “modesto” aumento di produzione mensile di 400mila barili fino a settembre 2022. Nel suo ultimo report mensile sul mercato petrolifero, l’OPEC ha inoltre stimato quale potrà essere il livello di domanda concludendo che essa, a livello mondiale, migliorerà del 4,3% rispetto al 2021. Credo che tale percentuale di miglioramento non abbia soddisfatto l’OPEC tanto da aumentare in maniera più accentuata la produzione, aggiungendo inoltre che si prevede anche un surplus di offerta per Q1 2022, così come i nuovi casi covid che stanno prendendo piede in diversi Paesi. Da non dimenticare il traffico aereo; parte rilevante del consumo di carburante è utilizzato proprio negli aerei, e solo ora alcune nazioni hanno riniziato ad aprire i confini (gli USA, ad esempio, due settimane fa). Incassato il “no” diretto dell’OPEC, come hanno reagito le nazioni? Hanno rilasciato barili dalle loro riserve strategiche di petrolio (SPR) . Sapete cosa sono queste riserve? Non sono altro che riserve di emergenza che non hanno lo scopo di essere usate per andare a modificare il prezzo del barile, bensì di essere utilizzate in caso di gravi interruzioni delle operazioni nelle raffinerie o a seguito, ad esempio, di gravi disastri ambientali (basti pensare al più recente uragano Ida: per mantenere attiva la fornitura di energia, Biden ha attivato la SPR americana). Secondo i dati che ho letto, gli USA rilasceranno circa 50 milioni di barili, il Regno Unito circa 1,5 milioni di barili mentre l’India 5 milioni. Cina, Giappone e Corea del Sud, al momento, devono ancora annunciare numeri specifici. Stando alla dinamica della domanda e dell’offerta, questa notizia avrebbe dovuto portare i prezzi del barile più in basso, invece il 23 novembre abbiamo assistito alla formazione di una candela dal +2,28%..come mai positiva e non negativa? Probabile che il mercato avesse già scontato in anticipo la notizia come spesso accade, oppure perché 50 milioni di barili USA, sommati a forse altri 50 milioni degli altri paesi, andrebbero a ricoprire la domanda mondiale di un solo giorno. Detto questo, la situazione attuale è quella che ora ho descritto. I possibili market mover per il petrolio, a parer mio, saranno le decisioni dell’OPEC (la prossima riunione avverrà il 2 dicembre), i casi covid mondiali (più casi -> possibili nuovi lockdown -> minor richiesta di carburanti) ed infine sarà utile informarsi sulle previsioni dei viaggi delle compagnie aeree perché, come ho detto, gran parte del consumo mondiale avviene grazie ai voli. Inoltre, voglio aggiungere che alcune banche d’affari o testate giornalistiche, tra le quali Bloomberg, danno un prezzo del barile a 100$ il prossimo futuro. Ciò accadrà? ANALISI TECNICA Vi ho condiviso il grafico giornaliero del future del petrolio con scadenza gennaio 2022. Quello che mi balza subito all’occhio è la grande separazione che si è venuta a creare tra le due medie mobili: quella veloce, a 50 periodi, e quella lenta, a 200 periodi; come spesso sottolineo nelle mie analisi, tanto più è considerevole la distanza tra due medie mobili diverse in periodi tra loro (sempre facendo riferimento ad una veloce ed una lenta), tanto più un trend è forte; e infatti, questa grande distanza è testimoniata dal fatto che il petrolio, a partire da gennaio 2021, ha incrementato il suo valore di oltre il 60%. Vi ho evidenziato due strutture di prezzo importanti: quella a 60$, evidenziata da un rettangolo nero, e quella a 71$ circa, sentita dal prezzo ben 3 volte (evidenziato con rettangolini rossi) prima di essere stata superata dallo stesso, arrivando poi a segnare il massimo relativo a 83,83$. Interessante notare come il prezzo sia entrato a valori di RSI di ipercomprato (a 80) per poter raggiungere tale prezzi. Ricordo che molto spesso ad un valore RSI di ipercomprato (sopra i 70) o ipervenduto (sotto i 30) corrisponde un rintracciamento del prezzo, e questo è proprio ciò che è accaduto. Per calcolare il possibile rintracciamento ho utilizzato il rintracciamento di Fibonacci dal minimo dell’ultimo impulso rialzista (dal minimo della candela del 23 agosto) fino al massimo (al massimo della candela del 25 ottobre). I rintracciamenti possibili sono 3, e sono evidenziati nel rettangolo di color giallo: - Quello nel livello 38,2% - Quello nel livello 50% - Quello nel livello 68,2% Sembra per ora che il prezzo abbia rintracciato del 38,2%, ma non è da escludere che possa rintracciare fino al 50% o al 68,2%. Dopo aver rimbalzato sul livello 38,2%, vediamo come il prezzo, con le candele del 23 ,24 e 26 novembre, abbia sentito la media a 50 periodi. Adesso, a parer mio, bisognerà capire cosa farà il prezzo, perché ci troviamo in una fase di stallo, sia dal punto di vista fondamentale che tecnico: se il prezzo romperà con forza e con buoni volumi la media a 50 periodi, potrebbe tranquillamente tornare a far visita agli 83$; viceversa, nel caso non riuscisse a romperla, potrebbe continuare a rintracciare. Sarebbe fantastico se lo facesse in prossimità dei livelli 50% e 61,8% e in corrispondenza della struttura a 71$: un successivo rimbalzo in corrispondenza di quella zona mi farebbe pensare ad un’entrata long, perché quella è la zona in cui in passato i compratori hanno spinto nuovamente il prezzo al rialzo, facendogli creare l’impulso arrestatosi poi il 25 ottobre. POSIZIONI COT REPORT PER CAPIRE IL SENTIMENT DEGLI SPECULATORI Utilizzo sempre nelle mie analisi sulle materie prime il COT REPORT, guardando con particolare attenzione le posizioni nette (ottenute per differenza tra i contratti long e contratti short) degli speculatori. Notiamo come, dal 3 settembre al 22 ottobre le posizioni nette long siano aumentate, e nello stesso periodo il grafico ha formato i nuovi massimi relativi a 83,83$: 22.10.2021 429,6K 15.10.2021 404,8K 08.10.2021 398,3K 01.10.2021 373,8K 24.09.2021 356,0K 17.09.2021 355,1K 10.09.2021 349,2K 03.09.2021 356,5K Successivamente il prezzo ha poi rintracciato, con conseguente diminuzione delle posizioni long rispetto a quelle short: 19.11.2021 415,8K 15.11.2021 421,3K 05.11.2021 419,3K 29.10.2021 423,7K Questa diminuzione di posizioni long è probabilmente dovuta alle diverse prese di profitto dopo l’ultima grande cavalcata. Sarà interessante vedere cosa accadrà in futuro. **Questa idea è stata scritta ieri e per alcuni problemi non è stata possibile pubblicarla. Voglio aggiungere a quello che ho già espresso una notizia dell’ultima ora: è stata trovata una nuova variante covid in Sud Africa, denominata B.1.1.529. L’unica dichiarazione a riguardo è stata della dottoressa Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico dell’OMS :” Non sappiamo ancora molto su questo. Quello che sappiamo è che questa variante ha un gran numero di mutazioni. E la preoccupazione è che quando si hanno così tante mutazioni, può avere un impatto sul comportamento del virus”. Per ora sembra che i mercati abbiano reagito abbastanza male: il Nikkei 225 chiude le contrattazioni con un ribasso del -3%, lo stesso petrolio al momento della scrittura perde il 3,52%, mentre i future sugli indici americani si muovono in territorio negativo. Intanto, Il Regno Unito ha annunciato che vieterà i voli da sei paesi africani, incluso il Sudafrica, a partire da mezzogiorno di venerdì. Come ho già scritto, nuovi focolai covid potrebbero significare nuove restrizioni (sotto forma di nuovi lockdown), e le nuove restrizioni andrebbero chiaramente ad impattare negativamente sulla domanda di petrolio. Aveva quindi ragione l’OPEC a non riaprire i rubinetti più di quanto stesse facendo per paura di nuovi lockdown? Questo lo capiremo soltanto i prossimi giorni, per il momento aspettiamo una giornata volatile. MATTEO FARCI Selezione editorialedi MatteoFarci13
Oil 15 min - la mia view elliottianaTriangolo simmetrico in contrazione Dott. Paolo Nasta Head Trader - Oros Financial Groupdi UnknownUnicorn117106421
CRUDEOIL : Negativo -MM50>MM200 entrambe positive. Supertrend, Stc e Trix negativi. Rsi - . Sar passato negativo. Short (v. Tr3 blu) < 77 di FabioIo4
WTI = Target Long e short di medio periodo Il WTI le materie prime e l'Oro dettano i tempi dell'attuale Ciclo Economico . Il tempo a Disposizione della #Federal Reverse e della Banca Centrale Europea per "sistemare" la Curva dei rendimenti" detta Yeld Curve è sempre meno ! Il primo #aumento dei Tassi entro i prossimi 3 Mesi di 0,25 % Basic Point sembra Già scritto TUTTAVIA non ancora scontato dal Mercato Azionario ! a Buon Intenditore poche parole .... a presto con tante novità ^_^ Longdi NikTopScalper4
Posizione sul petrolio: raggiunti i livelli di attenzione.Le ultime quattro settimane hanno visto un sostanziale indebolimento del mercato del petrolio greggio leggero, con lo storno in area 76 e candela che trova reazione in prossimità sia della Ema100 che di un livello di supporto statico. La fiammata inflazionistica, a cavallo degli ultimi dodici mesi mi ha portato a due operazioni sul petrolio. La prima operazione, che tutto sommato ritengo soddisfacente, chiusa a marzo 2021 in base alla perdita di momentum e di bias psicologico orientato alla protezione dei profitti. La seconda attualmente ancora a mercato e sulla quale la mia decisione di restare in posizione dipenderà dal comportamento del prezzo rispetto ai livelli tecnici indicati sul grafico. Se la Ema100 ed il livello di supporto statico dovessero essere violati in maniera decisa al ribasso, andrei a chiudere le relative posizioni. Specifico che per l’operatività in futures, per esigenze di money managment e per scalabilità del lotto al ribasso, su alcuni sottostanti eseguo transazioni con CFD. Non sono uno strumento che amo particolarmente, ma se impiegati con un broker serio, possiamo cogliere delle opportunità senza essere troppo vincolati dalla grandezza dei lotti. Selezione editorialedi DomenicoIvanPontillo8
CRUDEOIL : Negativo -MM50>MM200 entrambe positive. Supertrend positivo. Stc e Trix negativi. Rsi - . Short (v. Tr3 blu) < 78 di FabioIo2
CRUDEOIL : Positivo +MM50>MM200 entrambe positive. Supertrend, Stc e Trix positivi. Rsi - . Long (v. Tr3 blu) > 83 di FabioIo4
CRUDEOIL : Positivo +MM50>MM200 entrambe positive. Supertrend e Trix positivi. Stc negativo. Rsi - . Long (v. Tr3 blu) > 84 di FabioIo3
CRUDEOIL : Positivo +MM50>MM200 entrambe positive. Supertrend positivo. Stc e Trix negativi. Rsi + . Long (v. Tr3 blu) > 82 di FabioIo4
oilPPetrolio in forte salita impulsiva. prossime aree target 85-88 dollari al barile buon tradingdi LUCA.P1
CRUDEOIL : Positivo +MM50>MM200 entrambe positive. Supertrend, Stc e Trix positivi. Rsi + . Long (v. Tr3 blu) > 80 di FabioIo2
PETROLIO (CL) - Continua il rialzoIl Petrolio (CL) si trova in un trend rialzista ripartito il 23 Agosto dopo una fase di ritracciamento che ha riportato i prezzi a circa 62$. Il 23 Agosto si è formato un pattern engulfing bullish in prossimità della media mobile istituzionale a 200 periodi (linea grigia) che ha sancito l'avvio di un nuovo impulso rialzista. Il mercato è, a quel punto, entrato all'interno di un canale rialzista confermando la sua forza dopo aver rotto al rialzo l'area di resistenza/offerta tra 75$-77$ che si è trasformata in area di supporto/domanda ritestata dalla candela del 7 Ottobre. Il minimo di quest'ultima candela ha anche toccato la parte bassa del canale dando vita ad un nuovo forte impulso al rialzo. L'impostazione del mercato presuppone una continuazione del trend di fondo come rappresentato in figura superando il livello psicologico degli 80$. Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS. Buon trading!Longdi pcts5
Banche centrali e inflazione temporaneaE’ diverso tempo che le banche centrali si dichiarano non preoccupate per l’andamento dell’inflazione, che in più di un’occasione è stata definita come “temporanea”, cercando di scongiurare il timore dei mercati di imminenti manovre sui tassi di riferimento. Apprendiamo dalla lettura dei dati macro, che l’economia statunitense e quella cinese stanno vedendo il passaggio dallo scenario di “reflazione” ad uno di “stagflazione”: le stime della crescita economica vanno riducendosi, con l’inflazione che continua ad aumentare. Il peggior quadro per qualsiasi banchiere: toccare i tassi andrebbe a deperire ulteriormente il Pil, lasciarli invariati significherebbe ammettere di dover accettare lo scenario di un incremento del costo delle materie prime, degli oneri di prodizione e del prodotto finale, in assenza di crescita di salari e ricavi, senza margini ulteriori d'intervento. A proposito d'inflazione, che solo oggi sembrerebbe essere l’argomento principale dei media e dei mezzi d’informazione, è interessante andare a vedere sui grafici, le dinamiche di alcune materie prime, per capire quando è iniziata la loro corsa. L’analisi inizia da novembre 2020, periodo nel quale si è assistito ad un generale incremento dei prezzi ed in particolare osserviamo: - Futures petrolio greggio: performance superiore al 120% - Futures rame: apprezzamento del 40% - Futures grano: crescita del 28% - Futures sul gas naturale: rialzo del 66% Possiamo sicuramente dire che le materie prime, dopo la caduta del covid, hanno cominciato a crescere in maniera decisa, rappresentando per certi versi un’opportunità per gli investitori. Come comportarsi durante uno scenario inflazionistico? Dipende dalla composizione del nostro portafoglio. Se non eravamo già long su materie prime, ora è probabilmente troppo tardi per prendere in maniera “decisa” posizione, tuttavia a mio avviso è possibile concentrarsi su due aspetti: 1) Posizionarsi su aziende che potrebbero beneficiare del contesto: utilities (fornitori di energia, servizi pubblici), aziende operative nei settori estrattivi. Nell’ultimo mese abbiamo visto ottime performances da parte di: Oil & Gas, Carbone da coke, Perforazione, Uranio, Carbone Termico, linee aeree, settore agricolo. 2) Considerando che l’inflazione riduce il valore attuale dei ricavi futuri delle aziende, sfruttare i ribassi di questo periodo per mettere in “watchlist” titoli con ottimi fondamentali, basso grado di indebitamento, fatturati trimestre su trimestre in crescita (ricerca facilitata dalla funzione screener di tradingview). Potremmo sorprenderci nel trovare aziende a prezzi interessanti, ricordando sempre però di non comprare durante la discesa delle quotazioni, ma di attendere segnali di ripresa confermata dei titoli. Selezione editorialedi DomenicoIvanPontillo19
Ancora nervosismo sui mercatiGiornate di contrattazione interessanti, alla luce delle notizie che si rincorrono nel Regno Unito, circa la mancanza di autotrasportatori che metterebbe in crisi gran parte della supply chain, sotto pressione specialmente nel settore dei carburanti. I distributori sono in gran parte chiusi, fuori servizio o in razionamento, a causa degli acquisti di carburante dettati dal panico dei consumatori. Sul fronte orientale, osserviamo il taglio delle stime di crescita della Cina da parte di Goldman Sachs, S&P e Nomura, sulla scorta degli effetti della crisi del debito di Evergrande (che per il momento sembrerebbe avere solo effetti “interni”) accompagnate dall’aumento del costo dell’energia e delle materie prime. Le quotazioni del Crude Oil tornano sui massimi da luglio 2021 e ottobre 2018. Importante osservare cosa accadrà in corrispondenza del livello 77$; continueranno a salire le quotazioni o avremo una figura di doppio massimo, con i prezzi che cominceranno a rallentare? Il Vix che sale dell’8% attestandosi sul valore 20,40 ed il future sull’S&P500 in flessione dello 0,60%, fanno presagire apertura in ribasso per le piazze americane. Il prezzo continua ad oscillare in prossimità della media esponenziale a 50 periodi. Il cambio Eur/Usd si attesta in area 1.1676, in corrispondenza di un livello sensibile al mercato, dove sarà interessante analizzare le chances di un rimbalzo o di un break al ribasso del livello. di DomenicoIvanPontillo4
CRUDEOIL : Positivo +MM50 - > MM200 + . Supertrend, Stc e Trix positivi. Rsi positivo. Tic positivo da 15 gg. Long (v. Tr3 blu) se > 72,5 di FabioIo1
CRUDEOIL : Positivo +MM50 - > MM200 + . Supertrend, Stc e Trix positivi. Rsi positivo. Tic positivo da 10 gg. Long (v. Tr3 blu) se > 71 di FabioIo2
CRUDEOIL : Positivo +MM50 - > MM200 + . Supertrend, Stc e Trix positivi. Rsi positivo. Tic positivo da 5 gg. Long (v. Tr3 blù) > 68,5 di FabioIo0
Petrolio – Previsioni e Analisi per Settembre 2021Il mese scorso avevamo previsto che il prezzo avrebbe continuato la sua discesa. Lo avevamo fatto anche il mese precedente e in entrambi i casi abbiamo avuto ragione: in seguito all’eccessiva pressione rialzista, ora il prezzo del greggio è tornato a scendere. Nel corso di agosto abbiamo visto un interessante rimbalzo intorno a quota 62$, dopodiché il prezzo del barile WTI ha chiuso il mese a quota 67$. Cosa succederà ora? Questa è la domanda a cui ci interessa rispondere. Settembre è sempre un mese molto interessante sui mercati e abbiamo la sensazione che anche quest’anno ci saranno tanti eventi e tante notizie da seguire. Ancora difficoltà per la domanda da parte dei paesi emergenti Ora che in Italia la maggior parte della popolazione è stata completamente vaccinata contro il Covid-19, sembra facile pensare che la pandemia sia finita. Ma molte nazioni emergenti, tra cui Thailandia e Vietnam, continuano a soffrire una situazione molto pesante e restrizioni che limitano la domanda. Lo stesso sta succedendo in molti paesi del Sud America e dell’Africa, dove la campagna di vaccinazioni procede molto più lentamente di quanto è successo in Occidente. La variante Delta ha inflitto un colpo ancora più duro a queste zone del mondo, che già si trovavano in una situazione difficile prima. L’elevata velocità del contagio e l’andamento troppo lento delle vaccinazioni stanno rendendo più lunga l’attesa per un recupero completo della domanda di petrolio. Ecco la percentuale di vaccinati (vaccinazione completa) in alcuni dei mercati emergenti più importanti per il mondo del petrolio (Da Our World in Data, dati del 26 agosto): India – 9.8% Vietnam – 2% Iran – 5,2% Messico – 24,9% Brasile – 26% Ci si aspettava indubbiamente che le cose andassero meglio, soprattutto in Asia. Ad agosto c’è stata una nuova impennata nei casi a livello mondiale e sta crescendo la preoccupazione anche negli Stati Uniti, dove soprattutto il Texas, la Georgia e l’Illinois stanno avendo un numero elevato di contagi e di decessi. Tutto questo frena la domanda di petrolio, soprattutto quella legata ai trasporti e specialmente ai trasporti per via aerea. In Messico l’estrazione di petrolio ritrova slancio Uno degli avvenimenti più importanti di agosto per il mercato del petrolio è stato l’incendio su una piattaforma petrolifera messicana. Gli Stati Uniti rimangono importatori netti di petrolio dal Messico e la produzione delle piattaforme nel Golfo del Messico è sempre importante per l’andamento dei prezzi del WTI. La piattaforma è rimasta fuori uso per alcuni giorni, portando a una riduzione del volume di estrazione pari a 400.000 barili al giorno. Il 24 agosto Petroleos Mexicanos ha dichiarato di aver ricominciato a produrre 71.000 barili di petrolio dopo aver contenuto l’incendio e verificato lo stato della struttura. Ci si attende che entro la fine di agosto venga ripresa l’estrazione di altri 110.000 barili al giorno, arrivando quindi per lo meno a dimezzare il calo dell’offerta. Presto, però, la produzione potrebbe di nuovo essere interrotta per cause di forza maggiore. Non soltanto su questa piattaforma, ma in un gran numero di piattaforme off-shore nel Golfo del Messico. Attualmente una grossa perturbazione sta colpendo il Mar dei Caraibi: si teme che possa diventare un forte uragano quando arriverà a colpire gli Stati Uniti e il Messico. Già in passato uragani di questo genere hanno causato enormi danni e conseguenti cali alla produzione di petrolio. Chevron e Royal Dutch Shell hanno già iniziato a evacuare tutto il personale non essenziale dalle piattaforme, consentendo la prosecuzione delle operazioni per il momento ma suonando un campanello d’allarme generale. Vertice OPEC previsto per il 10 settembre Il 10 settembre è previsto un nuovo incontro delle nazioni esportatrici di petrolio. Stanno già circolando alcune indicazioni interessanti: l’OPEC e i suoi alleati, tra cui la Russia, non sembrano intenzionati a rispondere alla domanda degli Stati Uniti che chiedono più offerta nel mercato. Probabilmente da parte degli USA c’è la volontà di tenere sotto controllo l’inflazione, già in forte rialzo per via delle politiche della Federal Reserve e ulteriormente spinta dal rincaro dei carburanti. Sembra, dunque, che l’OPEC non voglia cedere sul suo taglio della produzione. D’altronde è comprensibile: in un mondo che cerca di svoltare verso nuove fonti di energia rinnovabile, bisogna incassare il più possibile finché si è in tempo. Per ora sembra che fino a settembre 2022 non ci sarà un vero aumento dei tetti di estrazione. Le nostre Previsioni per il Petrolio per settembre 2021 La nostra previsione per settembre è che il prezzo del petrolio continuerà a scendere, ma è molto difficile dirlo visti gli avvenimenti in sospeso. In particolare sarà importante monitorare l’andamento dell’estrazione nel Golfo del Messico, dove l’arrivo della stagione degli uragani può portare a grandi eventi inaspettati. L’arrivo di questa prima importante perturbazione sarà già un test per osservare come reagiranno i mercati, ma abbiamo la sensazione che i prezzi attuali stiano già ampiamente scontando -forse addirittura troppo- l’impatto di questo evento. Shortdi UnknownUnicorn47048382