y10uno dei target più plausibili per i rendimenti in caoso di un ultimo sprint dell'oil potrebbe essere poco sotto il 5%di LUCA.P1
Rendimenti americani sui massimi! Cosa significa?Ciao a tutti, Vi lascio uno spunto e una riflessione sui rendimenti dei titoli di stato americani. Come si vede del grafico, dopo un breve pausa sono nuovamente in aumento verso i massimi toccati ad Ottobre. Potrebbero essere il trigger più importante che muoverà i listini nei prossimi mesi, indicatori di una recessione annunciata ma che in realtà sembra sfumare all'orizzonte. Allo stesso tempo però il persistere di tassi alti impatta sulla sostenibilità del mondo creditizio e del relativo pagamento e finanziamento. In termini finanziari ovviamente tutt'altra musica, con rendimenti reali importanti superiori alle stime di inflazione. Gli investitori non si accontentano di rendimenti contenuti nel medio periodo, anche a causa del downgrade del debito americano, segnale del deterioramento potenziale del rapporto debito/pil. Il rendimento obbligazionario in sintesi incorpora sia le previsioni future di inflazione che il rischio emittente. ⚠️I tassi alti potrebbero essere negativi per le azioni nei primissimi mesi perché il premio al rischio si riduce. Voi cosa ne pensate? Buon trading a tutti!!!di cipino0
Il Playbook del trader per la settimana; verso Jackson HoleI grandi temi di mercato della scorsa settimana sono stati il commercio di rischio crescente legato alla Cina e una resiliente economia USA con rendimenti "reali" USA più alti (TradingView - TVC:US10Y-FRED:T10YIE) - ne è derivata una forte forza del dollaro e una debolezza globale delle azioni. Anche le posizioni lunghe sulla GBP hanno beneficiato dal flusso di dati nel Regno Unito, con la coppia di valute GBP/NOK come la migliore nella settimana. L'indice PMI dei servizi potrebbe mettere alla prova le posizioni lunghe sulla GBP questa settimana, ma i ritracciamenti dovrebbero essere leggeri. La scadenza delle opzioni sugli indici e le azioni statunitensi potrebbe aver contribuito alla flessione dei mercati azionari, con i dealer che hanno coperto la loro esposizione netta al rischio gamma e delta attraverso la vendita di S&P500 futures e azioni singole. Vediamo come i dealer e i market maker gestiranno questa posizione corta nella settimana, poiché potrebbe essere indesiderata, suggerendo il rischio che riacquistino le coperture short sui S&P500 futures (per chiudere), potenzialmente causando un rally di sollievo anticipato nel mercato azionario. Il posizionamento avrà un ruolo rilevante questa settimana, e non ci vorrebbe molto per vedere i tassi reali statunitensi scendere leggermente, con il dollaro che seguirà la sua scia. Con l'inizio della nuova settimana di trading, le notizie legate alla Cina avranno un forte impatto e, nel caso in cui HK50 e CNH trovino ulteriore interesse venditore, sarei orientato verso trade ribassisti sul GER40. Il settore immobiliare cinese rimane un argomento delicato, con il mercato che trova scarso supporto fiscale tangibile per rivalutare il rischio al rialzo – l'azione dei prezzi dell'HK50 riflette tale situazione, con i rally rapidamente venduti. Le notizie del fine settimana che indicano che la PBoC e il regolatore finanziario stanno sollecitando le banche ad aumentare i prestiti sono un passo positivo, ma ci chiediamo se vi sia domanda per aumentare il volume. Nella settimana avremo i dati PMI, ma l'attenzione si sposterà su Jackson Hole, dove Jay Powell sarà al centro dell'attenzione. Sebbene in passato questo forum abbia visto audaci cambiamenti nella politica monetaria, questa volta non sembra che ci aspettino azioni così decisive. Il dollaro americano rimane al centro dell'attenzione questa settimana – con un'inclinazione rialzista, riconosco che la posizione è consistente e potrebbe facilmente essere vulnerabile al ritiro dei profitti in vista del discorso di Powell. I principali dati da monitorare: Decisione sui tassi di prestito principale in Cina (21 ago 11:15 AEST) – dopo che la PBoC ha sorpreso il mercato e ha agevolato il Medium-Lending Facility la settimana scorsa, dovremmo vedere la PBoC agevolare rispettivamente i tassi di prestito principale a 1 e 5 anni di 15 pb ciascuno. A meno che non vediamo il tasso principale rimanere invariato, i mercati azionari cinesi probabilmente trascureranno qualsiasi agevolazione di politica e i fondi dovrebbero continuare a evitare le posizioni long su HK50, CHINAH e CN50. USDCNH trova supporto al di sotto di 7,3000, ma pochi stanno acquistando yuan con convinzione se non per coprire posizioni short sullo yuan. PMI manifatturiero e dei servizi dell'Eurozona (23 ago 1800 AEST) – il mercato presta attenzione all'indice manifatturiero a 42,6 (da 42,7) e ai servizi a 50,5 (50,9). Un PMI dei servizi più debole, specialmente se i dati scendono al di sotto di 50 (la linea di espansione/contrazione), potrebbe portare a una maggiore vendita dell'Euro, con il GER40 che punta a rompere i minimi di luglio a 15.500. Tatticamente interessati alle posizioni corte su EURCAD. PMI manifatturiero e dei servizi nel Regno Unito (23 ago 18:30 AEST) – il mercato prevede che il settore manifatturiero arrivi a 45 (da 45,3) e i servizi a 50,8 (51,5). La GBP – la valuta principale più performante della settimana scorsa - potrebbe essere sensibile al dato dei servizi. PMI manifatturiero e dei servizi globali S&P degli Stati Uniti (23 ago 2345 AEST) – con molta attenzione rivolta ai mercati cinesi, ai tassi reali USA e a Jackson Hole, c'è meno preoccupazione per le metriche di crescita degli Stati Uniti. Di conseguenza, l'outlook di questo dato potrebbe avere un impatto limitato sul dollaro USA – rimane comunque un rischio da tenere d'occhio. Simposio di Jackson Hole – Il presidente della Fed, Jay Powell, sarà il punto culminante della conferenza (parlerà sabato alle 00:05 AEST). È ancora prematuro per Powell dichiarare vittoria nella lotta all'inflazione della Fed e probabilmente sottolineerà che c'è ancora lavoro da fare. Potrebbe anche dedicare tempo a esplorare un mantra "più a lungo per più a lungo" (per i tassi di interesse), con un focus su dove stanno modellando il tasso neutro dei fondi federali; forse una questione per i dottorati e gli accademici. Powell dovrebbe ribadire che i tagli dei tassi non sono nel loro pensiero immediato. Da una prospettiva di gestione del rischio, sento che il discorso di Jackson Hole/Powell potrebbe essere orientato verso l'approccio rigoroso, quindi modestamente favorevole al dollaro USA. Tuttavia, dato il rally del dollaro USA, si potrebbe sostenere che un Powell rigoroso è in gran parte già prezzato. Altri relatori di Jackson Hole: Membri della Fed Goolsbee e Bowman (23 ago alle 05:30 AEST) Membro della Fed Harker (25 ago alle 23:00 AEST) Presidente della BCE Lagarde (26 ago alle 05:00 AEST) Vertice dei BRICS in Sudafrica (martedì e mercoledì) – È difficile vederlo come un evento di movimento di mercato e di rischio per i mercati in generale. Tuttavia, con i paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) che rappresentano il 32% del PIL globale e 23 paesi che vogliono unirsi all'organizzazione, ci sarà un maggiore focus sui loro piani di espansione. Alcuni hanno collegato i BRICS a un'accelerazione della de-dolarizzazione globale, e sebbene la dipendenza globale dal dollaro USA probabilmente diminuirà nel tempo, il movimento è lento. Una valuta comune per questa unione – anche se potrebbe fare notizia durante il summit - non sembra qualcosa di realizzabile nel breve periodo. Risultati delle aziende chiave: Stati Uniti - Nvidia presenta i risultati (aftermarket) - molti ricorderanno il rally del 24% nel prezzo delle azioni nei risultati del primo trimestre (a maggio) e spereranno in qualcosa di simile. Date la corsa incredibile e la posizione pesante, potrebbe essere necessario qualcosa di veramente ispirante per sorprendere. Il mercato prevede un movimento implicito nei risultati del 10,2%, quindi è un'opportunità per chi ama un po' di movimento nel proprio trading. Australia - 68 aziende dell'ASX200 presentano i risultati, inclusi BHP, Woodside Petroleum, Qantas, Northern Star e Wesfarmers.di Pepperstone1
Tassi di interesse: Economia USA Il tasso d'interesse del titolo di stato USA a 10 anni, come previsto, non ha superato la forte resistenza. La forte correzione prelude a un cambio di trend. In rosa un esempio di come potrebbe essere l'andamento nel medio termine. La stagione dei rialzi dei tassi è finita. ...E l'azionario va nella direzione opposta ai tassi... Ciò non impedisce alla Fed di lasciare i tassi ufficiali ancora alti per un pò. Questo manterrebbe elevati i profitti che le banche ricevono dal semplice detenere i buoni del tesoro incassandone le cedole. In generale, l'orientamento economico da inflattivo si è fatto deflattivo.Shortdi GiuseppePisciuneri0
Molte prospettive rimangono nell'economiaAlla metà del 2023, l'economia globale si trova in una situazione interessante. All'inizio dell'anno, molti pensavano che la maggior parte dei mercati sviluppati sarebbe già stata in una recessione o sul precipizio di essa in questa fase; tuttavia, a parte la zona euro che ha sperimentato una recessione molto lieve durante l'inverno, la maggior parte delle economie ha mostrato una notevole resilienza. La domanda ora, con sei mesi ancora da affrontare, è se questa resilienza può continuare. Gli indicatori principali dipingono un quadro piuttosto misto e continuano a indicare una significativa divergenza nelle fortune dei settori dei servizi e della produzione. Questo è vero non solo in termini di crescita, ma anche di inflazione, con la maggior parte delle pressioni sui prezzi attuali che provengono dal settore dei servizi. Guardando agli Stati Uniti - misure comparabili per altre economie avanzate dipingono un quadro simile - è evidente quanto sia cupo il panorama della produzione. L'ultimo sondaggio ISM per il settore ha mostrato tutti i componenti dell'indice al di sotto del valore 50 (implying contraction) per soltanto la terza volta dall'inizio del secolo, con l'indice principale che è sceso ai minimi livelli registrati dalla pandemia iniziata. Nel frattempo, nel settore dei servizi, sebbene l'inerzia stia chiaramente diminuendo, si registra comunque un modesto ritmo di espansione, presumibilmente mentre i consumatori utilizzano i risparmi accumulati in eccesso, limitando così l'impatto negativo dell'aumento dei prezzi sulla produzione, almeno per il momento. Altre aree dell'economia mantengono sorprendentemente una buona performance, nonostante l'aumento di 500 punti base dei tassi di interesse della Fed negli ultimi 18 mesi. Le vendite di case esistenti e nuove rimangono resilienti e stanno iniziando a riprendersi dopo una flessione verso la fine dell'anno scorso, mentre diverse misure della salute dei consumatori - incluse l'indagine sulla fiducia della CB, l'indice di sentiment di UMich e semplicemente le vendite al dettaglio - rimangono a livelli positivi; la prima, infatti, ha registrato il suo massimo annuale il mese scorso. Naturalmente, non si può fornire una panoramica macroeconomica senza considerare il mercato del lavoro. Sebbene gli ultimi dati sull'occupazione negli Stati Uniti non saranno disponibili fino alla fine della settimana, fino ad ora ci sono stati pochi segnali di fessure che si stanno aprendo: il numero di posti di lavoro non agricoli è aumentato ogni mese dall'inizio del 2020, la disoccupazione rimane vicina ai minimi storici e la partecipazione alla forza lavoro è aumentata considerevolmente, soprattutto nella fascia di età ideale (25-54 anni). Tuttavia, nonostante tutti i dati positivi, molti stanno ancora aspettando che l'economia si raffreddi e si stanno posizionando in previsione di tale scenario. I mercati continuano a suonare campanelli d'allarme riguardo alla futura salute dell'economia, con quella vecchia indicazione di recessione rappresentata dalla curva dei rendimenti che rimane fortemente invertita. Infatti, il segmento 2s10s della curva dei titoli del Tesoro si è appiattito al ribasso per 8 settimane consecutive, con i partecipanti al mercato che stanno prezzando sia l'outlook "più alto per più tempo" che la Fed ha delineato (attraverso rendimenti più elevati sul tratto iniziale della curva), ma stanno anche segnalando il rischio che una politica monetaria eccessivamente restrittiva possa spingere l'economia verso una recessione (come indicato da rendimenti più bassi sul tratto lungo della curva). Tuttavia, come mostrato sopra, sebbene l'inversione della curva dei rendimenti - che, incidentalmente, sta per festeggiare il suo primo anniversario in questo ciclo - sembri avere un certo potere predittivo per quanto riguarda la presenza di una recessione, il momento in cui si verifica un rallentamento dipende da quando la curva inizia a riprendere pendenza. Dato che al momento sembra che il riprendimento della pendenza sia ancora lontano, specialmente con gli ufficiali del FOMC che continuano a segnalare almeno altri due rialzi dei tassi, il mercato del Tesoro sembra suggerire che l'economia abbia ancora molta benzina nel serbatoio per il momento. Tuttavia, se si desidera posizionarsi per un futuro rallentamento economico, ci sono molti modi per farlo, anche se, come mi aspetto, potremmo continuare a "arrancare" con i tassi di crescita attuali o leggermente più lenti ancora per un po' di tempo. Nel mercato azionario, i settori difensivi (come le utilities e i beni di prima necessità) sono probabilmente più resilienti rispetto ai settori ciclici in caso di un brusco rallentamento del momentum economico, invertendo parte della significativa underperformance che si è verificata fino ad oggi. Non solo si verificherebbe una rotazione all'interno dei principali indici, ma tale inclinazione difensiva potrebbe anche sollevare gli indici con un maggiore peso verso tali settori, come il tormentato FTSE 100 di Londra. Per quanto riguarda gli altri mercati, ci sono anche vari modi per sfruttare il tema di un rallentamento economico. Nel settore dei tassi, le scommesse su una politica monetaria più accomodante della Fed aumenteranno probabilmente se/quando i dati economici cominceranno a peggiorare, espresse attraverso STIRs, future sui fed fund o attraverso i titoli del Tesoro stessi, specialmente nel tratto iniziale della curva. Infatti, è la domanda di titoli a breve termine in tale eventualità che probabilmente spingerebbe il riprendimento della pendenza della curva dei rendimenti discusso in precedenza e farebbe lampeggiare ancora più fortemente le luci di avvertimento sull'economia. Altrove, nello spazio delle materie prime, un tono più difensivo dovrebbe favorire l'oro - insieme alla già menzionata prevista diminuzione dei rendimenti dei titoli del Tesoro - mentre una diminuzione della domanda eserciterà pressione al ribasso sui prezzi del petrolio, nonostante i continui tagli alla produzione dell'Arabia Saudita e dell'OPEC+ nel tentativo di stabilizzare il mercato. Per quanto riguarda gli altri mercati, ci sono anche vari modi per sfruttare il tema di un rallentamento economico. Nel settore dei tassi, le scommesse su una politica monetaria più accomodante della Fed aumenteranno probabilmente se/quando i dati economici cominceranno a peggiorare, espresse attraverso STIRs, future sui fed fund o attraverso i titoli del Tesoro stessi, specialmente nel tratto iniziale della curva. Infatti, è la domanda di titoli a breve termine in tale eventualità che probabilmente spingerebbe il riprendimento della pendenza della curva dei rendimenti discusso in precedenza e farebbe lampeggiare ancora più fortemente le luci di avvertimento sull'economia. Altrove, nello spazio delle materie prime, un tono più difensivo dovrebbe favorire l'oro - insieme alla già menzionata prevista diminuzione dei rendimenti dei titoli del Tesoro - mentre una diminuzione della domanda eserciterà pressione al ribasso sui prezzi del petrolio, nonostante i continui tagli alla produzione dell'Arabia Saudita e dell'OPEC+ nel tentativo di stabilizzare il mercato.di Pepperstone0
Dow Jones target 32500 16.05.2023I soliti 3 titoli fanno chiudere il QQQ positivo ma il resto degli indici sta per rompere supporti importanti. Le divergenze sono a livelli altissimi così come il rischio di violente accelerazioni al ribasso. Analizziamo l'indice Dow Jones attraverso il DIA, Bitcoin e il rame.16:12di GiuseppeMessina19
Andamento curva dei rendimenti Titoli di Stato e comparativaAndamento della curva dei rendimenti dato dal differenziale tra i 10Y ed i 2Y, con comparativa tra Paesi UE e Stati Uniti. Chiariamo che le spettative di un rialzo dei tassi sono associati ad un andamento crescente della curva. Pertanto una curva ascendete, indica che i rendimenti sono più elevati per le obbligazioni con scadenza più lunga. Per cui i rendimenti più elevati sulle obbligazioni con scadenze più lunghe sono richiesti per compensare l'inflazione e i futuri aumenti dei tassi. Rimando ad un'analisi fatta a Febbraio'21 per maggiori approfondimenti sulle dinamiche teoriche. In questa fase possiamo vedere che l e curve dei rendimenti in Europa hanno iniziato ad invertirsi nel Estate'22. Può sembrare strano ma i mercati hanno iniziato a valutare con anticipo, una contrazione dell'inflazione, in un contesto in cui le Banche Centrali, in particolare la BCE stavano alzando i tassi di interesse. Ad inizio di questo 2023, abbiamo avuto una leggera ripresa della curva, sia in UE che in USA, ma a Marzo ha ripreso a scendere. Ciò vuol dire che i rendimenti delle scadenze dei Titoli di Stato a lunga scadenza hanno iniziato a scendere a fronte di una loro crescita nominale. Nel mentre le scadenze brevi hanno iniziato a rende maggiormente, per una loro minor crescita. Nell'immagine allegata, vediamo come da inizio anno , i rendimenti dei 10Y ITA siano scesi, mentre quelli del 2Y siano saliti. di Alex9754
Più INCERTEZZE , Più LIQUIDITà!ANALISI COT REPORT del 26.03.2023 -CONTESTO Se pensavamo che il 2022 fosse stato un anno difficile sui mercati finanziari, beh il 2023 sembra anche più complesso. Avere la certezza di una fase recessiva, di un mercato orso, di banche centrali aggressive intente alla lotta all’inflazione, sembra ora uno scenario quasi idilliaco nel quale andare ad operare, se lo paragoniamo al clima di prfonda incertezza che sta dominando il 2023. I mercati non amano le incertezze, questo è noto a tutti noi, ed in queste fasi di timore ed imprevedibilità, prendere posizioni sui mercati finanziari, può costare molto caro se non si hanno idee chiare e strategie consolidate. Le ultime riunioni delle banche centrali hanno lasciato forti dubbi sul futuro economco mondiale ed hanno messo in evidenza solamente le profonde diversità che ci sono tra i vari blocchi geografici ed economici che sono l’America , l’Europa e L’Asia. Da un lato l’America che dopo il terremoto della SVB vede gli operatori scommettere ancora una volta contro la FED, che per quanto voglia tentare di raffreddare gli animi, ripetendo a gran voce che non ci saranno tagli tassi per questo 2023, sembra non trovare orecchie pronte ad accogliere le sue urla! Il terremoto che sta scuotendo il settore bancario nelle sue fondamenta da gran fiducia agli operatori che vedono come unico rimedio un dietrofront da parte della FED ed un ritorno alla liquidità. Questo scenario in parte trova conferma nel balance sheet della FED che ancora una volta torna a crescere , bruciando nel giro di poche settimane il lavoro fatto negli ultimi mesi, di riduzione del bilancio federale. La necessità di sostenere il comparto bancario è evidente a tutti, e garantire liquidià per tutelare i correntusti, oltre alle personali valutazioni di correttezza ed etica morale che ne possiamo dare, rimane un dato di fatto, che pone gli investitori ad uno starter per gli acquisti in massa di asset di rischio. Tuttavia dobbiamo considerare l’assetto globale del comparto finanaziario e non limitarci ai soli States, e guardando al nostro vecchi continente gli operatori sentivano di aver trovato un porto più sicuro, con la BCE che non ha di fatto mai davvero chiuso il sostegno al debito, sebbene rimodulandolo in questi mesi, ma la fiducia nelle banche e nella capacità creditizia europea sembrava offrire porto sicuro. Ma come sempre ricordiamo che l’economia è un sistema, e come tale ad ogni azione corrisponde spesso una reazione, e la spinta data al comparto bancario che ha visto la SVB a cadere per prima, si sta ora propagando anche in Europa con il fallimento di Credit Suisse prima e ora Deutsche Bank sotto attacco. In questo sistema cosi fragile , in molti credono che la liquidità sia ancora una volta l’unica medicina possibile e auspicano dunque un intervento delle abnche centrali a sostegno del sistema finanziario tramite liquidità a basso costo. I tassi devono rientrare, e devono farlo rapidamente per molti operatori. Per il momento le banche centrali smentiscono, e mantengono la linea principale di lota all’inflazione, che ricordiamo essere ancora sui massimi in molti paesi, come l?Europa ed il Regno Unito. Le banche centrali sono messe alle strette, aspettano risposte dall’economia reale ponendo ancora ulteriore spezio tra loro e la curva del ciclo economico , preferendo una fase di attesa ad un vero e prorpio interventismo. Attendere per capire, decidere la strada da intraprendere per combattere l’infalzione e al contempo non distruggere il sistema bancario mondiale…. Lo scenario di soft landing si allontana! La possibilità che la FED , cosi come la BCE e le altre banche occidentali impegnate nella lotta all’inflazione, potessero giungere ad un rientro dell’inflazione nei range del 2% senza distruggere il tessuto economico sembra ora più remota che mai. La domanda dunque ora da porsi è: se le banche centrali sono ferme, e attendono risposte dall’economia reale, dalla lettura dei dati che compongono la congiuntura macroeconomica del paese… è corretto da aprte nostra anticiparle e prendere posizioni strutturali? Beh come sempre i mercati non regalano nulla e attendere che il quadro sia più chiaro potrebbe essere un’attesa che rende inutile poi la presa di posizione sui mercati, che potrebbero anticipare la corretta direzionalità , ma resta vero anche il contrario … come sempre il problema resta il timing. -FOREX: il quadro del mondo valutario , visto attraverso il posizionamento della mani forti, ci fornisce come sempre indicazioni preziose, che ci permettono di capire su quali asset i non commercial ripongono la loro fiducia. Interessanti le dinamiche sull’euro, come per il dollaro canadese e lo yen, mentre svanisce l’interesse per il biglietto verde che rimane ancora in balia delle incertezze. Ma procediamo con ordine: EURUSD Ancora alto l’interesse per i non commercials per la moneta unica, che vede 144842 contratti netti corti, dando seguito all’incremento strutturale di posizioni long partito oramai mesi fa e che guida i prezzi di eurusd verso nuovi massimi. Per ora l’area di 1.10 sembra essere baluardo oltre il quale non riusciamo ad approdare, lasciando ancora i prezzi in una fase di lateralità con i supporti a 1.0575-1.06. la tendenza rialzista di lungo perido per ora rimane confermata nella struttura delle medie mobili , ma ricordiamo che il clima di incertezza attuale potrebbe generare rapidi capovolgimenti del quadro analizzato. GBPUSD Più netto il range dei prezzi di gbpusd che vede i non commercials, fermo sui -20498 contratti, incrementando ancora le posizioni nette corte, ma che non portano ancora ad dinamiche interessanti sui prezzi di gbpusd, che resta relegato al range compreso tra 1.1840 e 1.25 figura. YEN La rinnovata necessity di asset rifugio, sembra fare da sponda allo yen giapponese, che pur non essendo un asset particolarmente brillante, vede i non commerical ridurre le loro posizioni nette corte di 8500 contratti, portandosi a -66345 contratti short. I prezzi di usdjpy mettono dunque in luce la debolezza del dollaro americano, con le quotazioni che approdano ai minimi di 129.85 , e si proiettano verso 128.figura 127.25 AUDUSD Sebbene le posizioni nette corte dei non commericals stiano diminuendo sul dollaro australiano, le dinamiche dei prezzi ancora non confermano la nascita di una vera tendenza. L’open interest passa a -38459 contratti, ma i prezzi rimangono per ora sotto le resitenze di breva a 0.6780 e si proiettano al test dei supporti a 0.65645 USDCAD La prima banca a rimanere ferma sulle decisioni di politica monetaria è la BOC, che preferisce attendere un quadro piu chiaro dell’economia rispetto alle decisioni prese fino ad oggi e questo non piace agli investitori che scaricano posizioni cad portadosi a -56821 contratti , dai precedenti -31715 contratti. non tarda la risposta sui mercati, che si evidenziano nelle dinamcihe di usdcad, che pur avendo un dolalro americano strutturalmente debole, ne vedono la salita delle quotazioni contro il dollaro candese. Usdcad si proietta ora al test dei massimi di 1.3860 con 1.3660 come supporto chiave di breve periodo. USDCHF Il franco svizzero ha invece subito da un lato le dinamcihe legate a credit suisse, ma dall’altro l’intervento della SNB ha permesso di mantenere per ora salda la fiducia, e l’aumento dei tassi di nteresse ha dato maggior vigore al franco svizzero nelle ultime setitmane. Le mani forti riducono le posizioni corte con -7297 contratti attualmente in portafoglio, permettendo ora a usdchf di andare al test dei minimi di 0.9080, ultimo baluardo prima di assistere ad importanti affondi ribassiti che potrebbero portare al test di 0.90 e 0.8925. la tenita dei minimi resta pertanto fondamentale. USDINDEX Profonda indecisione per le sorti del biglietto verde, che trova le mani forti long con 14144 contratti, ma con uno scarsissimo interesse dati i 387 contratti netti che restano open interest per la settimana in analisi. I prezzi restano al momento sopra i supporti di 102.50, incapaci di allontanarsi dai prezzi di apertura di questo 2023. -EQUITY: NASDAQ La Speranza di banche centrali accomodanti , che possano andare anche ad un taglio tassi in questo 2023 porta l’indice tecnologico a riprendere forza nelle quotazioni, ma ancora l’open interest delle mani forti sembra ridurre lentamente le scommesse short, che restano per ora a 5120 contratti, con una riduzione di 1352 contratti nella settimana in esame. La forte indecisione sembra per ora propendere verso il break out dei massimi a 12801 pnt, verso i 12955 S&p Scenario piu pessimista per l’SP500 dove le mani forti restano a 202480 contratti corti, con i prezzi che faticano a testare le aree di massimo precedente dei 4000 pnt, e dei 4082, rimanendo aconrati sotto i 4000 pnt in un gran laterale poco chiaro. I restanti indici americani, vedono le mani forti in posizioni nette corte, con iul daq a -22148 contratti , e il russell a -44988. Non possiamo che raccomandare cautela in uno scenari cosi dinamico e fragile. COMMODITIES Ngas Interessanti le dinamiche del gas, che ora vede i non commericals short di 144681 contratti, in calo di ben 3152 dalla scorsa settimana, con i prezzi che sono tronati a testare i 2.216$ area di minimo per questo marzo 2023. Wti Ancora in calo le posizioni sul crude oil, che passa ora a 154341 contratti long dai precedenti 176219, spinta ribbassista che porta le quotazioni a 69.20$ dopo un’afondo verso i 65.$ Palladio Per il comparo dei metalli oggi prendiamo in esame il palladio, che vede le mani forti con -7018 contratti e quotazioni sui minimi di 1417$ non lontano dai minimi di marzo di 1351$, il che va in netto contrasto con il gold ed il silver che godono ora di una fase di fiducia per il loro aspetto di asset rifugio molto piu spinto, rispetto agli altri metalli ,come appunto il palladio. buon trading Salvatore Bilotta di SalvatoreBilotta9
IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO AVRà RAGIONE?IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO AVRà RAGIONE? -CONTESTO Giorni davvero difficili per gli operatori finanziari, giorni dove l’incertezza regna sovrana ed i cambi di sentiment sembrano essere oramai la normalità , anche in ambito della stessa seduta di contrattazione. Il quadro più amio nel quale ci muoviamo, nn sembra aver diradato le nubi di incertezza che si erano addenzate sui mercati dopo le parole di Powell della scorsa settimana, quando con estrema determinazione il capo della Fed ha dichiarato che la linea della banca centrale americana rimmarà inesorabilemnte legata alla lotta all’inflazione, e che i rialzi tassi potranno essere anche maggiori di quanto fino a quel momento valutato. Da quelle parole , i mercati hanno iniziato a scommettere sull’idea di tassi più alti e più a lungo, con i futures sui FED found che avevano di fatto eliminato la probabilità di un primo taglio tassi in questo 2023. Da quel momento le speranze erano riposte nel mercato del lavoro, che aveva già dato piccoli segnali di rallentamento con gli initials jobless claims , ovvero coloro che avevano impego fino a 5 settimane prima, e che misura pertanto la capacità dei cittadini e del sistema lavorativo americano di ricollocare forza lavoro intempi brevi, ebbene il dato uscito superiore alle 200K unità apriva le porte a speranzeper dei NFP peggiori e quindi all’idea di una FED meno aggressiva alla riunione del 22. Tuttavia alla pubblicazione dei dati di venerdi i mercati sono parsi anche più confusi, con una rilevazione che nel suo insieme ci sembra essere mista, dato si i 300K nuovi rili paga, ma anche a un tasso di partecipazione maggiore, e a salari orari in calo, che hanno portato ad un dato conclusivo sulla disoccupazione in leggero aumento al 3.6%. I mercati hanno di fatto un po snobbato il dato ,che nella sua poca chiarezza non ha modificato lo stato di fondo dei mercati, che sono parsi molto più attenti alle dinamiche che si sono vissute sul comparto financials USA! Nei giorni di Giovedì e Venerdì il vero focus è stato sul fallimento della SVB , e l’ondata di paura che ha colpito l’intero settore bancario mondiale. In uno sguardo più ampio , dobbiamo constatare che i tassi di interesse più alti da parte delle banche centrali, da un lato favoriscono il comparto bancario che puo collocare fondi nelle relative banche centrali ed avere riconosciuti buoni interesse a bassissimo rischio, ma è anche vero che con l’inflazione attuale ed i mutui che salgono alle stelle , anche i correntisti semplici dovranno essere in qualche modo premiati, per poter proseguire nella raccolta di liquidità che altrimenti fallice. Il principio base di ogni sistema bancario, si fonda sempre e comunque sulla raccolta di fondi, che vengono poi riutilizzati nelle varie attività della banca. Il caso SVB è emblematico, non solo per la portata della banca, che non è certo piccina, e che mette in crisi l’intero comparto, ma lascia riflettere sulle dinamiche che si sono create, a causa dei forti prelievi e chiusure dei conti che a cascata hanno visto defluire la liquidità dall’istituto portandolo al default. La fuga di capitali, senza ora scendere nei dettagli dell’accaduto ne in tecnicismi, mette a dura prova il sistema bancario e creditizio internazionale, portando divere imprese giàà a ciedere l’intervento di governi e banche centrali. Questo il focus che porta oggi a rivalutare l’idea di tagli di interesse da aprte della FED! Andare ora ad osservare le probabilità di un primo taglio tassi a dicembre 2023, e sapere che molte imprese internazionali stanno chiedendo aiuto alle banche centrali ed ai governi, apre le porte ad un’idea di possibile intervento di salvataggio… ancora liquidità? Saranno dinamiche che si svilupperanno già a partire da lunedi con una prima riunione straordinaria della FED e vedremo cosa altro accadrà in una settimana ricca di appuntamenti chiave con i dati macroeconomici. -FOREX: il comparto valutario come sempre resta un ottimo termometro per le dinamiche che si susseguono sui mercati finanziari, secondo forse solo all’obbligazionario. La settimana che si è conclusa mostra un’inequivocabile risk off! Il primo segnale è dato dalle performance dei vari basket valutari che riportiamo: Australia -2.63, Canada -1.36 , new zealand -1.07, mentre brillano il franco svizzero con un +2.33% lo yen giapponese con un +1.16% e l’euro con un +0.61% Crollano dunque le valute da investimento, da sempre correlate direttamente ai listini mondiali e chiari anticipatori delle fasi risk on/OFF, mentre brillano le valute rifugio con il franco svizzero a fare da apripista! Il franco svizzero attualmente prediletto dagli operatori anche rispetto allo yen giapponese, grazie alle aspettative di una banca centrale svizzera che alzerà ancora i tassi di interesse portandoli oltre l’1% dopo oltre 20 anni, mentre lo yen giapponese, continua a subire una BOJ accomodante, ciò non di meno , l’asseto valutario e chiaro e viene ancora più evidenziato dai cross che da sempre sono metro di misura del panico sui mercati. EURNZD Primo asset valutario che fa da grande segnale di risk off, è il cross eurnzd, che vede da un lato l’euro, come ottimo asset rifugio nelle fasi di incertezza, e dall’altro il dollaro neozelandese che come asset investimento, crolla sotto i colpi della paura, e porta cosi le quotazioni verso le resistenze di 1.7350 prima e 1.7530 poi, per guardare a possibili scenari di fortissimo risk off con eurnzd a 1.8225. EURAUD Non da meno euraud, che vede ora la caduta più profonda del dollaro australiano a causa di una RBA troppo morbida nei confronti di un’inflazione sui massimi! Osservare il cross nei suoi movimenti storici , special modo nel periodo 2020 con l’esplosione della pandemi, ci fa ben capire come reagisce questo asset alle fasi di risck off, e troviamo quindi giustificazione nell’assalto alle resistenze di 1.6210 e 1.6430 poi. Non escludiamo nel caso in cui il panico dovesse correre sui listini, possibili estensioni rialziste fino 1.6430 e 1.68. AUDCHF Non da meno audchf,, che mette in relazione il debolissimo dollaro australiano con il rinnovato franco svizzero, creando cosi uno dei cross più sensibili alle modalità risk on/off. Nelle fasi di paura e di risk off generalizzato gli operatori tenderanno a vendere dollari australiani, per dare spazio al piu stabile franco svizzero portando questo asset a pesanti cadute. Anche in questo caso osservare cosa è accaduto nel 2020 è chiaro segnale del carattere di questo asset. Sono evidenti gli attuali eccessi, e speriamo in una risoluzione degli eventi che si sono messi in moto la scorsa settimana, tuttavia se cosi non dovesse essere e il contagio dovesse allargarsi al settore e al economie mondiale, scenari di panic selling non sono da escludere, e ulteriori affondi di audchf sono da valutare. -EQUITY: Non da meno le dinamiche sui listini mondiali, che questa volta non sembrano fare differenze tra Europa ed America, andando a colpire indistintamente con flussi di vendita il comparto bancario e financials mondiale! L’indice SP500 torna ad aggredire i supporti , guardando ora ai minimi di 3765.25 pnt, come prima area di approdo possibile, ma se il panico dovesse dilagare non si escluderebbero affonda verso i minimi. A far meglio il nasdaq , che ora gode di una composizione tech che sembra essere prediletta dagli operatori, guardando si a scenari ribassisti, ma forse con un orizzonte più limitato ai 11630 pnt, mentre la scure delle vendite colpisce il Russel, con pesantissime perdite che lo portano alla soglia dei 1725 pnt per poi guardare a 1646 pnt. OBBLIGAZIONARIO Torna di interesse l modno dei rendimenti obbligazionari, che ora sembrano riscoprirsi come asset di vero rifugio, con rendimenti che in america vanno ben oltre il 4% , special modo sulle scadenze piu brevi. Il 3 mesi paga un 4.98% mentre 1Y a 4.87% 2Y a 4.59 per passare poi alle scadenze lunghe, con il decennale che paga il 3.70% Sembra ora in un profondo clima di incertezza e instabilità trovare maggiore spazio nei portafogli degli operatori gli asset obbligazionari, che con ottimi rendimenti, posso essere forse il vero jolly per il prossimo futuro dei mercati. DATI CALENDARIO. La prossima settimana rimane ricca di eventi già programmati, che vanno dall’inflazione USA di martedì alla domanda aggregata di mercoledì, ma il focus resta ora sugli ultimi avvenimenti del comparto financials e sull’impatto mondiale che avranno! buon trading Salvatore Bilotta di SalvatoreBilotta3
tassi usa 10yed ecco come i tassi a 10y usa violano la 200dirigendosi con forte decisione verso almeno 3.70di LUCA.P0
Inflazione USA scende a 7,1%, attesa FED per rialzo tassi.Negli Stati Uniti l'inflazione inizia a "preoccupare" un po meno 7,1% l'ultima rilevazione in ribasso dello 0.6% rispetto alla rilevazione precedente. Adesso che l'inflazione inizia a virare verso il ribasso per la FED si avvia il periodo più difficile, ovvero recuperare il mercato del credito stabilizzando i tassi. La stabilizzazione dei tassi, si rende necessaria per alleggerire l’approvvigionamento di denaro ed offrire aiuto alla finanza di borsa ma anche a quella diretta verso gli investimenti reali "in generele". Per Powel e la Federal Reserve Bank inizia un nuovo percorso, abbassare gradualmente l'utilizzo dei tassi sino a non farne più uso. Attualmente il mese e l'anno per lo stop all'aumento dei tassi centrali è ipoteticamente fissato a febbraio 2023, la strada è ancora lunga ed i pericoli sono sempre dietro l'angolo. L’inflazione core, ovvero l'inflazione calcolata al netto del costo degli alimentari e dell'energia, è tornata di fatto ai livelli di agosto 2022 ovvero al 6% ed in discesa anche rispetto ad ottobre 2022 mese in cui era salita al 6,3%. Alla notizia dell'inflazione in calo reagiscono positivamente tutti i mercati azionari, a Piazza Affari il Ftse Mib chiude a +0,57% a 24.560 punti, il Dax a 14460 a +0.78% . A Wall Street il Dow Jones chiude a +0.30% a 34080 punti, l'S&P500 a +0.80% a 4020 punti indice ed il Nasdaq chiude a +1.10% a 11820 punti. L'inflazione crea volatilità soprattutto sul mercato dei cambi ed il dollaro è in calo contro le principali valute. Recupera terreno l'euro che sale sino a 1.065 euro contro dollari, recupera il pound inglese che sale a 1.2360 di gbp contro dollari ma la buona notizia arriva dal mercato dei rendimenti usa con il tasso di riferimento in discesa che si attesta a 3.52%.di santeptrader10
Il FOMC TIRA IL FRENOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 24.11.2022 -CONTESTO Feste oggi per gli Stati Uniti, per il giorno del ringraziamento ed i mercati rallentano, dopo aver vissuto ieri diversi appuntamenti chiave con il calendario macroeconomico. Primo appuntamento chiave sono stati i PMI, che ancora auna volta hanno mostrato un’economia globale in rallentamento e questa volta anche gli USA sembrano non essere stati da meno, sia per il settore servizi che manifatturiero i dati sono stati tutti rivisti in calo, segnale chiaro di una congiuntura macroeconomica in netto rallentamento. Alle ore 20.00 abbiamo avuto i verbali del FOMC che hanno messo in evidenza la possibilità di tassi FED al 5% come obbiettivo valido per il raggiungimento del tasso di equilibrio, ovvero il giusto costo del denaro in grado di arginare la corsa dei prezzi, tuttavia il FOMC è stato chiaro nelle sue dichiarazioni, facendo notare che non è importante quanto in alto andranno i tassi, ma quanto a lungo rimarranno sui livelli di massimo! Il tempo sembra ora essere la vera discriminante, e se per ora i mercati festeggiano la speranza di vedere rialzi più modesti da aprte della FED e credere quindi che il peggio è alle nostre spalle, il Fomc mette in guardia dalla possibilità ancora lontana di assistere a tagli dei tassi di interesse. È dunque anche possibile che la FED si fermi al 5% come costo del denaro, ma è anche si vero che mantenere per un ampio lasso di tempo i tassi alti e attendere che l’economia reale risponda in maniera concreta e duratura con un rallentamento corposo al costo del denaro, potrebbe mettere alla luce maggiori possibilità di recessione profonda. Al momento sembra non interessare ai mercati, che restano positivi per il comparto equity, mentre a farne le spese resta il dollaro americano, sul quale ora pesa una peggiore congiuntura macroeconomica, che detta il ritmo a continue spinte ribassiste del biglietto verde. In questo contesto il dollaro perde terreno portando dollar index al test di 105.50 con il mondo retail che continua ora gli acquisti in mean reverting di un asset che sembra aver terminato la sua corsa rialzista durata quasi l’intero 2022 portandosi ora al 73% long sul basket dollari. Respirano dunque le altre majors, in particolar modo euro e nuova Zelanda. La moneta unica spinge ancora a rialzo puntando al test di 1.0475-1.05 con il mondo retail che ora si trova al 75% short invertendo una tendenza di acquisti che è durata tutto il 2022 ed ora con la nascita di una nuova direzionalità rialzista sembra non resistere alla tentazione di entrare a caccia di mean reverting Fortissimo anche il dollaro neo zelandese, che rompe a rialzo le resistenze di 0.6200 figura, e che trova in un posizionamento corto al 76% del mondo retail la benzina necessaria a ripartire dai minimi di questo 2022 e un supporto macroeconomico importante nei tassi di interesse oltre il 4% dettati ieri dalla RBNZ, mantenere oggi posizioni long nzd paga interessanti swap contro le majors concorrenti. Perde terreno il dollaro canadese, che in scia con le cadute del wti, sembra ora non avere motivazioni rialziste valide, trascinando ora con se un 81% di posizioni corte, sul basket, mentre usdcad si porta ad un 66% di retail long con i prezzi al test di 1.3325 rotto il quale non escludiamo possibili allunghi ribassisti fino le aree di 1.3225-30. La giornata di ieri ha spinto ovviamente a ribasso i rendimenti obbligazionari, che vedono ora nelle scadenze più lontane oltre i 5 anni, una buona tendenza ribassista che potrebbe dettare quindi inversione costruttiva nei prezzi , grazie alle aspettative di una FED che non vada oltre il 5% e un’inflazione sotto controllo. Il calo dei rendimenti e del dollaro americano ha dato ampio respiro al gold, che gode ora di terreno fertile per allunghi rialzisti più corposi, dopo il test delle aree di 1731$ può sperare in allunghi rialzisti fino 1789$ Seguiremo oggi i verbali della BCE, che ci guideranno alla chiusura di questa settimana corta sui mercati mondiali. buona giornata e buon trading SALVATORE BILOTTA ----------------------------------------------------------------- di SalvatoreBilotta4
CADCHF conferma attese di recessione OIL 21.11.2022Indici e rendimenti in stallo nella settimana del Thanksgiving, che però potrebbe manifestare nuova volatilità mercoledi prossimo, in occasione della pubblicazione delle minute del FOMC di novembre. Analizziamo CADCHF e vediamo perché questo cross conferma molto probabilmente le attese di un marcato rallentamento delle economie.13:20di GiuseppeMessina15
Correlazione tra i rendimenti delle OBBLIGAZIONI e I FEDFUNDSEcco quando investire in obbligazioni! Tutti coloro che sono interessati a questo tipo di investimento sapranno che le obbligazioni hanno una cedola fissa, ovvero un tasso di interesse costante fino alla scadenza del contratto. Ovviamente il nostro obiettivo è quello di comprare obbligazioni quando la cedola è più alta possibile... ma come capirlo? In questo grafico che ho riportato puoi notare la cosa che maggiormente influenza i tassi di interesse, ovvero i FEDFUNDS (il tasso di interesse imposto dalle banche centrali). Di conseguenza se noi attraverso le nostre analisi riusciamo a prevedere come si comporterà la FED, sapremo anche quando è il momento migliore per comprare obbligazioni. Per investire in obbligazioni ci sono principalmente due strade: Comprare obbligazioni quando il tasso di interesse è più alto possibile. Vi ricordo che una volta comprate delle obbligazioni, anche se il tasso di interesse di quelle obbligazioni scenderà noi comunque guadagneremo l'interesse a cui le abbiamo comprate, perché vi ricordo che la cedola è FISSA. Comprare un ETF su obbligazioni che traccia il prezzo delle obbligazioni. Una cosa ben nota nel mondo della finanza è che il tasso di interesse delle obbligazioni è inversamente correlato al prezzo delle obbligazioni. Di conseguenza se attraverso la nostra analisi riusciamo a capire quando la FED smetterà di alzare il tasso di interesse ma anzi lo abbasserà, e il prezzo dell'obbligazione salirà per quanto appena detto, potremo investire nell'ETF sulle obbligazioni. I due ETF che seguo sono TLT oppure IDTL (per gli investitori europei). di AlexPavalutaYT18
Curva Bond americani 10 e 2 anni.Come si può vedere in occasione dei crolli di ottobre 2000 e settembre 2007 la curva dei tassi fece un minimo. Ora siamo su un minimo epocale della curva dei tassi... e mi aspetto un crollo altrettanto epocale imminente. Come detto nei precedenti post mi aspetto un minimo profondo a dicembre con minimo dell'annuale a Marzo 2023. La fase finale (quella più clamorosa "mediaticamente" la attendo dopo agosto 2023... con fine crisi a marzo 2024 in una situazione che sarà di caos.. forse dopo una guerra). Shortdi adriano.caccialepre112
Come migliorare il trading osservando i tassi di interesse?Ciao a tutti! 👋 Questo mese abbiamo voluto approfondire il tema dei tassi di interesse: cosa sono, perché sono importanti e come si possono estrapolare informazioni a riguardo da usare nel trading. Si tratta di un argomento su cui i nuovi trader all'inizio sono soliti sorvolare, quindi ci auguriamo che questa sia una serie utile e fruibile per i nuovi trader che vogliono saperne di più sulla macroeconomia e sull'analisi fondamentale! La prima domanda da porsi quando si ha a che fare con i tassi di interesse è come visualizzare le informazioni su TradingView. Sebbene sia sempre possibile fare clic sulla scheda "Obbligazioni" sotto "Mercati" e navigare fino alla tabella "Tassi", un modo ancora più semplice per visualizzare i tassi d'interesse in tutto il mondo è quello di utilizzare il comando "Ricerca" e digitare "10Y". Cliccando poi su "Economia", si dovrebbe essere in grado di vedere tutti i mercati globali dei tassi d'interesse a 10 anni: Questa configurazione consente di ottenere i tassi a "10 anni", ma è possibile ottenere obbligazioni con scadenze diverse utilizzando altri ticker. Ad esempio, è possibile visualizzare i tassi a 3 mesi degli Stati Uniti digitando "US03M", o i tassi brasiliani a 10 anni digitando "BR10Y". Tutti i mercati dei tassi all'interno del nostro circuito seguono questo standard di codici ticker. Provatene uno! È facile. Per chi non lo sapesse, ecco come funzionano i tassi di interesse. I tassi di interesse fluttuano sul mercato proprio come le azioni o le criptovalute; si muovono inversamente ai prezzi dei titoli di Stato. In questo modo, si può semplicemente guardare ai prezzi dei titoli di Stato per avere un'idea dell'andamento dei tassi di interesse -> si muoveranno in direzione opposta. Il motivo è che le obbligazioni vengono emesse con un "valore nominale" e un "tasso cedolare". Supponiamo che il valore nominale di un titolo di Stato sia di 1.000 dollari e che il tasso cedolare sia del 2%. Ciò significa che ogni anno l'emittente dell'obbligazione pagherà al possessore 20 dollari. Il fatto è che, una volta emesse, le obbligazioni possono essere scambiate liberamente sul mercato. Supponiamo che l'obbligazione da 1.000 dollari aumenti di valore e inizi a essere scambiata a 1.030 dollari, perché per qualche motivo c'è una domanda significativa. Poiché i 20 dollari pagati all'obbligazionista sono fissi, il "tasso d'interesse" effettivo che gli acquirenti ottengono pagando 1.030 dollari per l'obbligazione è leggermente inferiore al 2% -> 1,94% per essere precisi. Pertanto, le variazioni dei prezzi delle obbligazioni modificano i "tassi di interesse" in tempo reale sul mercato! Una cosa da notare: i tassi dei titoli di Stato sono diversi dal tasso dei "fondi" fissato dal governo, il quale è definito dalla banca centrale di un paese . La prossima settimana, nella seconda parte, analizzeremo i fattori che determinano la domanda e l'offerta di titoli di Stato e tassi d'interesse, e come la politica monetaria influenzi tutti gli asset che negoziate. E in più, come potete utilizzare queste informazioni a vostro vantaggio! Ci vediamo la prossima settimana! - Team TradingView ❤️❤️Formazionedi TradingView3343
Siamo vicini alla RECESSIONE AMERICANA?Vi lascio alcune analisi fondamentali riguardo la possibile recessione Americana e quando questo scenario potrebbe verificarsi. Dalle ultime letture trimestrali del GDP abbiamo visto un ulteriore calo, segnando due letture negative consecutive. Tecnicamente con i dati analizzati ci troviamo già in un scenario di "recessione tecnica". Analizzando in profondità, il mercato obbligazionario è entrato in territori molto scomodi per l'economia americana, soprattutto lo spread tra i rendimenti a 10 anni con i 2 anni. Dal grafico possiamo notare come ogni qualvolta il prezzo ha toccato il minimo, nell'arco di 8-12 mesi l'economia americana è entrata in recessione. Attualmente ci troviamo a livelli di minimi storici toccati nel 2000, arriveremo a toccare nuovi minimi? Cosa ha spinto in settimana lo spread così in basso? Le notizie di venerdì riguardanti il Non Farm Payroll e il tasso di disoccupazione hanno distrutto le attese, mostrando un ulteriore forza del lavoro, questa potrebbe tradursi in una presa di posizione della FED ancor più aggressiva. Analizzando i dati e calcolando la media di giorni che in passato sono trascorsi dopo i minimi dello spread us10y-us02y, è di 297 giorni, con questo calcolo la possibile proiezione di una recessione ricade ad agosto 2023. Continuiamo l'analisi con altri grafici per avere più chiara la situazione. Nel grafico mostrato sopra, ho evidenziato le recessioni passate con i rialzi dei tassi d'interesse da parte della FED. Possiamo notare come dopo un rialzo dei tassi d'interesse più o meno importante l'America cade in recessione. Il calcolo effettuato anche in questo caso è stato quello di valutare la media di giorni che in passato sono trascorsi prima di cambiare ciclo economico. Con una media di 990 giorni, la proiezione della recessione americana ricade a fine 2024. Un altro grafico che ho utilizzato per avere la situazione attuale più chiara, è stato quello del prodotto interno lordo. Inserendo le aree di recessione e la linea dello zero (linea rossa) è evidente come ogni volta che il GDP (GROSS DOMESTIC PRODUCT) scende sotto lo 0, l'America subisce una forte frenata. Attualmente il valore si trova a -0,90, quindi poco al di sotto alla linea dello zero. L'ultimo grafico che porto all'interno di questa analisi è quello del rendimento a 2 anni. La media di giorni che passano dal picco dei rendimenti alla recessione è di 444 giorni, anche qui seguendo questa linea guida arriviamo ad agosto 2023. Pare chiaro che la situazione che la banca centrale americana vuole fare passare non è proprio quella che il mercato riflette. In base ai dati attuali e alle condizioni di instabilità dei mercati, le proiezioni di agosto 2023 sono da prendere con le pinze, ovviamente il passato non è garanzia del futuro ma guardare i comportamenti passati è molto utile come linea guida in generale. La situazione in Europa attualmente sembra leggermente migliore ma in vista dell'inverno la situazione potrebbe cambiare drasticamente. Prossimamente andrò a commentare i grafici degli indici azionari e quello delle materie prime per avere un ulteriore idea di quello che ci possiamo aspettare nei prossimi mesi e non solo. Buon trading a tutti. M&A_Forex di mattiabonetti_4417
rendimenti americani i rendimenti americani scontano una recessione nel breve ma potrebbero essere i primi a riprendersi nel 23 buon trading a tutti e buone vacanze!di LUCA.P1
TAssi USA. Decennale alla ricerca di un minimoCi sono ottime possibilità che i dati sull'inflazione possano essere inquadrati nello specchietto retrovisore, per l'impressione diffusa che l'inflazione possa aver toccato i suoi massimi assoluti. Ovviamente, non si può essere sicuri e certi sul fatto che l'inflazione non sia più in una traiettoria rialzista, per quanto il mercato stia passando proprio per questo motivo periodi critici e nervosi. Allo stesso tempo, si può anche ragionevolmente ritenere che sul breve, a meno di pressioni improvvise, la FED possa ritenere congruo un livello di tassi lungo tutta la curva come quelli attuali. Come si può bene vedere la struttura della curva del decennale ha completato un movimento impulsivo con test su base 3,40 ha cui è seguito una correzione incastrata in un movimento regolare ABC. L?impegno è quello di capire dove poggerà il minimo di questa fase di contenimento prima di un nuovo innesco direzionale. di FMichettoni1
NON FARM PAYROLLVenerdi pomeriggio alle ore 14:30 uscira' uno dei dati piu attesi della settimana ovvero la NON FARM PAYROLL. in questo post spiego in parole molto semplici cos'e', e' come impatta sui mercati. Se il post vi piace lasciate un like e lasciate un commento se non sono stato chiaro o se volete approfondire altri argomenti. Buon trading a tutti!!!Formazionedi Fabio_short11
tassi americani raggiungono i nuovi massimi +6%Oggi 13 giugno i tassi hanno raggiunto nuovi massimi e come vediamo dal grafico non scenderanno nel breve periodo, di conseguenza tutti i mercati stanno scendendo, comprese le materie primedi robbie-0012
y10 usai rendimenti obbligazionari continueranno a salire anche nei mesi prossimi buon trading a tuttidi LUCA.P0
Reazione dei mercati.Il decennale americano, ad una giornata dal comunicato della Fed, malgrado la notizia fosse sostanzialmente già scontata dai mercati, arriva ad un rendimento superiore del 3%. Nel primo grafico troviamo il valore in conto capitale dei bond a 10 anni. Per la prima volta, da diversi anni, notiamo che ha sfondato il livello di supporto in prossimità del valora 94,10 (linea verde). In condizioni di normalità, il supporto ha sempre funto da punto di reazione. Rendimenti simili dei bond non si vedevano almeno dal 2018, situazione nella quale il tasso di riferimento era in prossimità del 2,50. La previsione è che per arrestare l’inflazione, saranno necessari una serie di rialzi, proprio per riportarsi in prossimità del valore 2,5, con ulteriori possibili effetti sui rendimenti dei bond che, a meno di una clamorosa corsa all’acquisto di debito statale, continueranno ad aumentare. Una ripresa di acquisto di titoli di stato, a questo punto, sarà probabile nel momento in cui le aspettative inflazionistiche saranno in miglioramento. L’unico elemento che potrà migliorare il sentiment degli operatori in maniera sostanziale, sarà una risoluzione del conflitto, con la normalizzazione degli effetti della crisi energetica. di DomenicoIvanPontillo226