WTI: CAD vs EUR-USD-JPYBuonasera a tutti,
purtroppo questa settimana ho scelto la coppia sbagliata su cui operare ed anziche' su USDCAD mi sono intestardito su EURCAD perdendomi cosi' un'opportunita' molto piu' lineare rispetto a quest'ultima sfruttando la correlazione fra WTI e CAD.
(Per chi non conoscesse questa correlazione riporto il link al post condiviso qui su TW da @MatteoFarci il 22 Febbraio 2021 - LA CORRELAZIONE TRA DOLLARO CANADESE e PETROLIO. PERCHE' ESISTE? )
Ritornando al grafico del WTI oggetto di questo post, riporto di seguito i movimenti di EURCAD, USDCAD e CADJPY da cui si puo' notare che quando il WTI si e' fermato su B il 25 Ottobre per entrare in una fase laterale, la coppia USDCAD e' stata quella che ha performato meglio rispetto alle altre due.
Anche CADJPY ha fatto un bel movimento, ma ovviamente la mia scelta e' ricaduta sulla peggiore. Infatti ho dovuto sudare parecchio per portare a case il budget settimanale su EURCAD (vedi idea sotto pubblicata a inizio settimana scorsa) quando sarebbe stato tutto molto piu' facile se avessi applicato lo stesso principio ma su USDCAD. Va be', sara' per la prossima volta. LOL.
Un abbraccio a tutti e buon week end.
Be good
Cozzamara
Idee operative USCRUDEOILCFD
CrudeOil, perfettamente in timingDiamo uno sguardo agli sviluppi del Crude Oil…la nostra proiezione primaria che va in B2 per adesso è perfettamente in linea con quanto sta accadendo sul mercato, il prezzo si sta portando ai livelli di nostro interesse per la fine di Dicembre e noi l’attendiamo pazienti.
La proiezione secondaria, beh che dire, anche questa era già stata messa in conto, è rimbalzato su di una resistenza che avevamo sotto controllo in B1, ha effettuato un pullback fino quasi il 50% sull’ultimo uptrend di breve periodo, e adesso sta tornando in strada verso un possibile 89.66 .
Le forze sono rialziste, gli indicatori stanno ancora caricando contratti e crescendo di volume, ma sono ancora lontani dall’eccesso di forza, quindi tutto è in perfetta sincronia con i cicli e minori e maggiori, dobbiamo ancora pazientare forse un mese e rivalutare a che punto saremo, ma un’altro check lo faremo sicuramente prima di Natale.
Buona giornata e un benvenuto ai nuovi iscritti 😉
PETROLIO: I PREZZI CEDONO IL SUPPORTO A $80Ieri c'è stata la tanto attesa riunione mensile dell'#Opec, dove i ministri dei paesi produttori avrebbero dovuto comunicare la loro decisione in merito all'aumento delle quote produttive. La pressione era molta, soprattutto da parte dell'America che chiedeva a gran voce un aumento delle estrazioni complessive. Tuttavia le aspettative sono state in parte disattese: infatti l'Opec+ ha deciso di mantenere i precedenti tassi di crescita della produzione, aumentando la produzione di petrolio di 0,4 milioni di barili al giorno a dicembre, secondo il piano precedentemente adottato. Secondo quanto si legge nel sito dell'OPEC, "l'incontro ha riaffermato il continuo impegno dei paesi partecipanti alla Dichiarazione di cooperazione per garantire un mercato petrolifero stabile ed equilibrato, un approvvigionamento efficiente e sicuro per i consumatori e garantire chiarezza nel mercato petrolifero durante i periodi in cui altre parti dell'energia complessi al di fuori di esso stanno vivendo un'estrema instabilità e #volatilità". In altre parole, le pressioni esterne non hanno sortito l'effetto sperato.
In ogni caso l'America per voce del presidente Biden, ha comunicato che adotterà anche altre misure per abbassare i prezzi del petrolio. Il prezzo del #petrolio è sceso dopo la decisione da parte dell'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, rompendo il supporto chiave posto in area $80.
La situazione tecnica sembra indicare una correzione al trend di crescita, almeno finché le quotazioni rimangono sopra i $70. Monitoriamo quindi questa zona con molta attenzione.
Buon trading a tutti
Oil h1 - la mia view elliottianaTriangolo diagonale in vista
Dott. Paolo Nasta
Head Trader - Oros Financial Group
Indici azionari: strappi finali? DAX Dow Jones 03.11.2021La FED annuncia il tapering, i rendimenti sui Treasury confermano i rialzi, ma gli indici azionari ignorano le restrizioni alla politica monetaria e continuano la loro salita, sebbene con volumi molto bassi.
Il petrolio segna un dark cloud importante e pone le premesse per una correzione più profonda. Vediamo il quadro.
PETROLIO: OCCHI PUNTATI SULLA RIUNIONE OPEC
C’è attesa questa settimana per la riunione dell'#OPEC+ dove verrà stabilito il livello produttivo per il prossimo mese.
Gli addetti ai lavori si attendono un nulla di fatto mentre i prezzi del #petrolio sono in crescita: il mercato è infatti preoccupato che una mancanza di aumento della produzione generi scompensi nell'equilibrio domanda/offerta. Durante la riunione, prevista per questo giovedì, il gruppo dovrà inoltre confrontarsi sulla situazione in Angola e Nigeria dove, a causa di vari problemi, le estrazioni sono arretrate rispetto alle quote assegnate di circa 450.000 barili al giorno.
Saranno oggetto di attenta osservazione anche i dati sulle scorte EIA per vedere se i livelli delle scorte a Cushing (punto di consegna USA) si sono stabilizzati dopo essere crollati al minimo degli ultimi tre anni.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, la resistenza a $84 sembra al momento creare una forte barriera ma, finchè i prezzi rimangono al di sopra del supporto posto in area $80, la tendenza di lungo periodo rimane orientata al rialzo.
Buon trading a tutti
WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.10.2021Indici Pmi europei sopra quota 50 anche in ottobre, indicando espansione.
Riunioni cruciali per Banche Centrali europea, giapponese e canadese.
Prosegue, senza strappi, il rialzo dei rendimenti dei Govies Usa ed europei.
La corsa di petrolio e altre materie prime prosegue e porta inflazione.
Giornata densa di novita’ quella di venerdi’ 22 ottobre: Jerome Powell, Presidente della Banca Centrale Americana (Federal Reserve) ha definito "prematuro un rialzo dei tassi" ma ha ribadito che la FED e’"pronta ad iniziare il tapering" (riduzione degli acquisto di bonds sul mercato).
L'economia USA cresce in modo “irregolare”, disturbata dalle “varianti Covid": l’impennata e la difficile reperibilita’ delle materie prime originano colli di bottiglia sulla produzione creando un'inflazione più alta e duratura del previsto.
In Europa, gli indici Pmi (Purchasing Managers Index) di ottobre restano sopra i 50 punti, indicando espansione, ma sono in rallentamento rispetto ai livelli dei 5-6 mesi precedenti: l'indice Pmi composito Eurozona di ottobre è diminuito a 54,3 da 56,2 di settembre, col 3’ calo consecutivo mensile, dopo aver toccato il massimo storico a luglio.
Anche in Europa pesano i problemi di approvvigionamento, i prezzi delle commodities alle stelle ed il loro ritardato trasferimento a valle sui clienti, creando inflazione.
Le maggiori Borse europee hanno comunque chiuso in rialzo: Cac40 francese +0,7%, Dax tedesco +0,4%, Ftse100 britannico e FtseMib italiano +0,2%.
Meno brillante Wall Street col solo Dow Jones positvo, +0,2%, l'S&P 500 -0,1% ed il Nasdaq -0,8%. Il listino tecnologico e’ stato appesantito dalle trimestrali sotto le attese di Intel e Snap (holding di Snapchat), arrivata a perdere oltre -30%.
Il management di Snap ha espresso preoccupazione per le modifiche sulla tutela dei dati decise da Apple e sulle loro ricadute sui ricavi da pubblicità. Il contagio negativo si è rapidamente esteso a Facebook e Twitter, pesantemente vendute sul finale con perdite vicine al -5%.
Sempre venerdi’ 22 ottobre il versante macro globale ha registrato un indice Pmi manifatturiero giapponese particolarmente buono ad ottobre, spinto dagli ordini all’esportazione, ed un Pmi servizi anch’esso in crescita, per effetto del reopening,per la prima volta da gennaio 2020. Il boom dei prezzi di energia e materie prime industriali ha contribuito ad un tasso d’inflazione tornato positivo a settembre.
Finalmente, dall’Asia, qualche buona notizia dal colosso immobiliare Evergrande che, pagando 83,5 milioni Dollari di cedola dovuta il 23 settembre su un bond offshore ha evitato il default al limite dei 30 giorni di tolleranza.
L’azione Evergrande stamane, 25 ottobre, aveva aperto in rialzo di oltre +4%, per poi ridimensionare lo slancio e chiudere a -0,8%. Reuters ha riportato la notizia che Evergrande avrebbe anche riavviato 10 progetti immobiliare sospesi nei mesi scorsi.
Purtroppo per l’inflazione e la crescita economica globale, accelera ancora il prezzo del petrolio, fino a segnare nuovi record, col WTI (West Texas Intermediate) a 84,6 Dollari/barile (ore 13.15 CET), dopo 4 settimane di ininterrotti rialzi. Pesa l’esuberanza della domanda ed il rifiuto dell'Opec+ (Organizzazione dei 13 maggiori esportatori+partners) di aumentare la produzione di greggio.
La settimana iniziata (25-29 ottobre) e’ ricca di Riunioni di Banche centrali, tra cui la Banca Centrale Europea, quella del Giappone e del Canada: il mercato dei governativi resta tranquillo, ratificando il leggero aumento dei rendimenti della scorsa settimana: quello del Treasury benchmark decennale americano e’ attorno a +1,65%, quello tedesco a -0,10%, quello del BTP italiano poco sotto il +0,99%, poco impattato dall’”Outlook positivo” assegnato all’Italia dall’agenzia di rating S&P.
La mattinata asiatica di oggi ha visto chiusure eterogenee dei principali indici azionari: pesante il Nikkei giapponese, -0,7%, che risente della sconfitta del partito di governo in una consultazione elettorale locale per assegnare un seggio vacante alla Camera alta.
L’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso invariato, +0,02%, con il sub indice del comparto costruzioni/immobiliare in calo del -2% su voci di aumenti delle teasse sugli immobili.
Il gigante bancario HSBC non ha reagito al balzo degli utili trimestrali, cresciuti +76% a 5,4 miliardi HK Dollari, sopra alle aspettative, e all’annuncio del piano di riacquisto azioni da 2 miliardi Dollari, da eseguirsi nel breve termine. Discreti progressi per i listini della Cina continentale (+0,40% ill CSI300), e per il Kospi coreano, + 0,5%.
I mercati azionari europei, a fine mattinata, conservano solo parte dei progressi della fase di apertura e guadagnano mediamente +0,2% (ore 13,45 CET), mentre i future di Wall Street anticipano un’apertura piatta, nel giorno in cui, a mercato chiuso, Facebook rilascera’ i risultati trimestrali Luglio-Settembre, di elevato valore predittivo per gli altri big della tecnologia che riporteranno questa settimana, tra cui Google, Apple, Microsoft e Amazon.
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
LA RIBALTA DELLE MATERIE PRIME! PETROLIO 100$ ENTRO FINE ANNO ?La pandemia ha determinato un collo di bottiglia per le materie prime, danneggiando la supplychain e creando una diminuzione di offerta a fronte di un aumento ( ripartenza ) della domanda.
Durante la pandemia, una pars destruens ha determinato nei consigli di amministrazione una diminuzione del capex ed una diminuzione degli investimenti non eco-sostenibili patteggiando invece per una tendenza eco-green che no ha però trovato riscontro effettivo in investimenti in infrastrutture.
Si è pensato molto a progetti di transizione energetica di lungo termine, 2030...2050, tralasciando i bisogni di breve. Dunque ad una pars destruens non è coincisa una pars costruens.
Ora però c'è bisogno di ricostruire, ripartire ed anche in fretta perciò go go... ripartiamo vecchi modelli produttivi, ma le materie prime scarseggiano.
E' altamente probabile la soglia psicologica dei 100$ a Barile entro fine anno.
CRUDE OIL - Nessuna intenzione di invertire la rotta- Rottura e consolidamento al di sopra del precedente massimo annuale
- Medie ordinate al rialzo
- Ultimi tre messimi in divergenza con RSI
- E' possibile che onda 5 di grado Micro non sia ancora completa e che si stia configurando un diagonale finale
- A questo punto è molto probabile che il trend rialzista si protragga fino all'area dei 95/100$
FTS
Friendly. Trading. System.
PETROLIO: SITUAZIONE DI IPERCOMPRATO TECNICOIl #petrolio, una volta raggiunta l'area degli $80, sembra voler prendere una pausa per capire gli sviluppi della situazione energetica mondiale. Il passaggio dall'utilizzo del Natural Gas e del Carbone per produrre energia al petrolio, meno caro in questo periodo, potrebbe aver influenzato l'ultima crescita delle quotazioni. In ogni caso l'intero comparto rimane sotto pressione mostrando una spiccata #volatilità. I prezzi del carbone in Cina, ad esempio, hanno continuato a diminuire e hanno perso circa il 14%. I prezzi del gas in Europa e negli Stati Uniti sono diminuiti rispettivamente del 5,3% e dell'1%. I prezzi della benzina negli Stati Uniti hanno perso l'1,1%. Un ulteriore fattore che sta esercitando pressione sul prezzo del petrolio, anche se meno importante, è stato il rafforzamento nelle ultime settimane del dollaro USA.
Ma nonostante la pausa dei prezzi, la domanda di petrolio rimane forte e l'offerta rimane ancora limitata. I paesi dell'#OPEC + hanno chiarito che non vedono alcun motivo per rivedere il programma per aumentare la produzione finora.
Dal punto di vista tecnico, analizzando un grafico di lunghissimo periodo su base settimanale, potremmo essere vicini ad un punto di forte resistenza. Anche le indicazioni che provengono dalla lettura dell'indicatore #RSI mostrano che i prezzi si trovano in una zona di #ipercomprato.
WTI - prosegue il rialzoProsegue il rialzo del WTI dai minimi del 20 Agosto, segnalato come possibile punto di inversione post formazione di una bullish engulfing ed inserito nel punto finale di una possibile onda 4. Non si palesano segnali di inversione sia in termini di indicatori che di pattern candle stick. Target di questo movimento a rialzo potrebbe essere l'area 87 - 90 dollari dove sono presenti resistenze statiche di medio lungo periodo. Come punto di controllo i massimi retestati del 6 Luglio a 77$.
Presa di beneficio in arrivoTVC:USOIL
Il grafico a 4 ore mostra una pin bar ribassista sui massimi della precedente resistenza.
La presa di liquidità potrebbe indicare un prossimo ribasso che avrà le somiglianze di una correzione e non di un cambio di tendenza.
La commodities viene da una serie di massimi crescenti che, insieme alle notizie macro e pandemiche lasciano intendere un 100 $ al barile entro fine anno.
La correzione a cui potremmo assistere potrà essere un'ottima occasione per comprare a prezzi migliori.
Oil h4 - la mia view elliottianaPetrolio in forte salita impulsiva. prossime aree target 85-88 dollari al barile
Dott. Paolo Nasta
Head Trader - Oros Financial Group
WisdomTree Tactical Daily Update - 11.10.2021Petrolio sopra 82 $/barile: inevitabile l'aumento dell’inflazione europea.
Chiari e scuri nei datisul mercato del lavoro Usa: aumentano i salari orari.
Il graduale rialzo dei tassi prosegue: Bund a -0,12%, Treasury a +1,61%.
Scarsa reperibilita’ materie prime fa rallentare l’export tedesco.
Venerdi’ 8 ottobre, i mercati azionari europei hanno chiuso senza direzione, risentendo anche dei dati sotto alle attese sul mercato del lavoro Usa: secondo il Dipartimento del Lavoro, a settembre sono stati creati 194 mila nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli, quando le attese ne indicavano 500 mila.
Peraltro, in positivo, il tasso di disoccupazione è sceso al minimo post-Covid al 4,8%, grazie ad un nuovo calo della partecipazione alla forza lavoro. La retribuzione oraria media è salita del +0,6%, e le ore settimanali medie lavorate a 34,8, il livello più elevato da maggio, riaccendendo le preoccupazioni per possibili tensioni salariali.
Il FtseMib italiano ha chiuso a +0,23%, il Ftse100 inglese a +0,29%, mentre il Dax tedesco ha perso il -0,28% ed il Cac40 francese il -0,51%. Wall Street ha vissuto una giornata incolore, con frazionali cali dei 3 maggiori indici: Dow Jones -0,03%, S&P500 -0,19%, Nasdaq -0,51%.
A poco e’ servito l’annuncio dell'intesa tra l’opposizione repubblicana e la maggioranza democratica sull'innalzamento temporaneo del tetto del debito pubblico Usa, che ha differito a Dicembre il temuto “shutdown” della Pubblica Amministrazione.
La situazione macroeconomica europea e’ sempre piu’ caratterizzata da segnali di rallentamento della ripresa. Ad esempio, in Germania, dopo il debole dato sulla produzione industriale in agosto, ha deluso anche anche l'export, che nello stesso mese ha segnato un calo del -1,2% rispetto a luglio, mentre le importazioni sono cresciute del +3,5%.
Anche il fronte politico europeo sembra perdere la compattezza che aveva caratterizzato le fasi piu’ acute della pandemia: giovedì 7 ottobre una sentenza della Corte Costituzionale polacca aveva decretato che alcune sezioni del Diritto dell'Unione Europea sono incompatibili con la Costituzione della Repubblica di Polonia.
Cio’ complica le relazioni, gia’ tese tra “Varsavia e Bruxelles” ridando vigore all”incubo” della cosiddetta "Polexit", vale a dire l’uscita della Polonia dall’UE.
Tra le materie prime energetiche non si ferma la corsa del prezzo del petrolio con il WTI (West Texas Interemediate) che stamane, 11 ottobre, ha superato gli 82 Dollari/barile, ai massimi dall’autunno 2014 (ore 13.30 CET). Il prezzo del gas naturale, che aveva rallentato la sua corsa giovedi’ 7 grazie alla parole costruttive del Presidente russo Vladimir Putin sull’aumento delle forniture all’Europa, torna a salire stamani, +1% a 5,62 Dollari/MMBtu .
Oltre a quelli energetici salgono i prezzi di numerose materie prime e l’Indice Bloomberg Commodity e’ a 103,4, ai massimi dal 2015, alimentando i dubbi sulla sostenibilita’ della crescita economica globale e sulla redditivita’ delle aziende: a tal proposito, giovedì 14 ottobre iniziera’ la pubblicazione delle relazioni trimestrali, con quelle delle maggiori banche Usa a fare da apripista.
Stamattina, 11 ottobre, chiusure in deciso rialzo per le Borse asiatiche: il Nikkei giapponese, +1,6%, ritrova ottimismo con l’insediamento del Governo del premier Fumio Kishida che ha escluso aumenti delle tasse sui guadagni di Borsa. L’Hang Seng di Hong Kong, +1,96%, si giova del ritrovato interessse per i titoli della tecnologia: Meituan, +9% festeggia la “leggerezza” della multa per abuso di posizione dominante: 3,44 miliardi di yuan, circa 0,5 miliardi di Dollari. Per simpatia recuperano terreno anche Alibaba, +9%, e Tencent, +3%.
In Cina, venerdì 8 ottobre, l'indice PMI dei servizi (Indagine condotta presso i responsabili degli acquisti) è salito a settembre a 53,4, da 46,7 di agosto, tornando in area di espansione. Cio’ non e’ bastato a dare slancio ai listini azionari cinesi: il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen e’ cresciuto di un misero +0,13%. Taipei e Seul sono chiuse per festivita’.
La mattinata delle Borse europee e’ stata debole: gli aumenti di inflazione e tassi di interesse hanno un peso negativo e peggiorano la prospettiva dei settori piu’ sensibili all’aumento del costo del denaro. Il rendimento del Bund decennale tedesco e’ risalito a -0,12%, confermando il movimento iniziato a fine di agosto, e quello del decennale USA, che ha sofferto dei dati sul mercato del lavoro, e’ salito venerdi’ scorso oltre il +1,6%, e stamane supera il +1,61% (ore 14.00 CET).
Oggi è Columbus Day negli Stati Uniti: il mercato dei Governativi e delle obbligazioni corporate è chiuso, mentre quello azionario e’ aperto, ma prevedibilmente “girera’” a ritmi” ridotti. I futures sui principali indici dei Wall Street sono leggermente negativi.
Il mercato valutario e’ tranquillo, col rapporto Euro/Dollaro stabile a quota 1,156.
Il prezzo dell’oro e’ privo di direzione, attorno a 1.755 Dollari/oncia (ore 14.00 CET).
I nformazioni importanti
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree Tactical Daily Update - 04.10.2021L’inflazione non accenna a placarsi e aumenta rapidamente in Europa.
La fiducia di imprese e consumatori rallenta in Usa, Europa e Giappone.
Cruciale riunione Opec+ oggi pomeriggio. Oil e gas sui massimi.
Azioni Evergrande e controllate sospese: novita’ in arrivo?
L'ultimo trimestre dell'anno si e’ aperto venerdi’, 1’ ottobre, con un calo dei mercati azionari europei ed un insperato rimbalzo in chiusura per Wall Street. L’umore delle Borse resta disturbato ed incerto per i timori di un’escalation dell’inflazione e la probabile evoluzione restrittiva della politica monetaria delle Banche Centrali.
Tra gli indici del vecchio continente, il peggiore e’ il Ftse100 britannico, -0,8%: cali simili, in area -0,7%, per i listini tedesco (Dax) e olandese (AEX), mentre il FtseMib italiano ha perso -0,2%.
L’economia globale sembra volere, inaspettatamente, rallentare. Le banche centrali in Usa ed Europa sono chiamate a scelte difficili, dovendo da un lato contrastare l’aumento dell'inflazione e dall’altro favorire la crescita economica post-Pandemia.
Il Presidente della Fed (Banca Centrale Americana) Jerome Powell ha ammesso venerdi’, 1’ ottobre, che la crescita dei prezzi "durerà più del previsto", commentando un livello sopra le attese della Price Consumption Expenditure, la misura dell’inflazione Usa piu’ osservata dalla FED . Il dato “core”, cioe’ depurato da “cibo ed energia”, e’ salito del +0,4% ad agosto e del + 4,3% anno su anno.
In Europa, Eurostat ha comunicato una crescita dei prezzi al consumo (CPI), in settembre, del +3,4% annuale, in aumento dal +3,0% di agosto. Venerdi’ scorso, 1’ ottobre, era stata fornita in Germania una stima su settembre del +4,1% anno su anno, record dal 1992.
Un contesto perturbato, insomma, reso piu’ inquieto dalla risalita dei rendimento dei titoli governativi “parametro”, come il Bund tedesco ed il Treasury Usa e dalla debolezza dei comparti quotati piu’ sensibili ai consumi privati.
Venerdi’ scorso sono stati diffusi i dati Pmi (Purchasing Managers Index) manifatturieri di settembre delle maggiori economie. Quello giapponese è sceso a 51,5 punti da 52,7 di agosto, pur restando sopra “quota 50” e dunque in area di espansione.
Il Pmi manifatturiero dell'Eurozona e’ calato a 58,6, livello minimo da febbraio, con quello tedesco a 58,4 da 62,6, ai minimi da otto mesi, e quello italiano sceso da 60,4 di agosto, a 59,7.
E’ di nuovo la Germania, in ambito europeo, ha dare indicazioni macro poco incoraggianti: le vendite al dettaglio nella maggior economia dell’Eurozona sono salite del +1,1% mensile ad agosto, meno del +1,5% atteso e insufficiente a riscattare il -4,5% del mese di luglio. Su base annua le vendite al dettaglio di agosto sono cresciute di un misero +0,4% contro stime di +1,9%.
Wall Street, venerdi’ 1’ ottobre, ha svoltato in positivo sul finale, supportata anche dalla notizia della pillola anti-Covid prodotta da Merck, che ha spinto in alto le azioni “pharma” ed in basso quelle piu’ legate ai vaccini. Il Dow Jones e’ salito +1,43%, lo S&P500 +1,15% mentre il Nasdaq +0,82%.
Le quotazioni delle commodities energetiche puntano a segnare nuovi massimi, col future di riferimento del gas naturale (NG1) in rialzo del +2,5% (ore 13.30 CET), nonostante la diffusa speranza di un atteggiamento accomodante da parte dei 13 maggiori esportatori di petrolio e gas piu’ partners, alias OPEC+, la cui riunione periodica è in programma per oggi, 4 ottobre. Il prezzo del Wti (West Texas Intermediate) sale a 76,1 Dollari/barile, rivedendo i massimi dal 2018 segnati lo scorso 28 settembre (ore 13.30 CET).
Stamattina, 4 ottobre, sui listini asiatici si registra una forte dispersione delle performance, che variano da +1% medio di India e Australia, al -1% del Giappone ed al -2% di Hong Kong. Le Borse di Shanghai e Shenzen sono chiuse per i festeggiamenti della Golden Week, mentre le azioni di Evergrande e controllate sono sospese dagli scambi. Rumor di fonte imprecisata ipotizzano l’acquisizione del 51% di Evergrande Property Service da parte di Hopson Development.
Al termine della mattinata europea, si registrano cali medi del -0,4% ed anche i futures su Wall Street anticipano aperture frazionalmente negative.
Sul fronte obbligazionario poco da segnalare. I rendimenti dei Governativi rispecchiano le chiusure di venerdi’, con quello del US Treasury decennale a +1,50% e quello del Bund a -0,21%. Lo spread del BTP/Bund, poco mosso, e’ 105 bps.
Sul mercato dei cambi valutari sembra prendersi una pausa il rally del Dollaro Usa, che dopo la discesa sotto 1,16 verso Euro, ripiega leggermente attorno a 1,163, -0,5% rispetto ai massimi di venerdì 1 ottobre a 1,157 (ore 13.30 CET).
Tra i preziosi, l’oro stenta a far valere la sua natura anti-inflazione e scambia a 1.750 Dollari/oncia, -0,6%.
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Qual'è il destino del PETROLIO?Considerando i massimi raggiunti possiamo considerare il petrolio in due opportunità, la continuazione al rialzo con target 100 dollari al barile, oppure, considerando i massimi del 2018,dove si è registrata un calo considerevole dei prezzi, potremmo pensare ad un target short di 50 dollari al barile