Idee di trading
EURUSD in fase di consolidamento ribassistaDurante la giornata odierna, il corso dell’EURUSD ha mostrato segni di consolidamento dopo il forte movimento ribassista dei giorni precedenti. La coppia si trova attualmente in una zona di resistenza dove i venditori sembrano mantenere il controllo del mercato.
Tuttavia, il prezzo si muove ancora all’interno di un FVG importante, e se non riuscirà a superare questa area, l’EURUSD potrebbe continuare la sua discesa nei prossimi giorni per cercare nuova liquidità più in basso.
EUR/USD analisi: livelli chiave e opportunità di breveOggi, martedì 14 ottobre, l’EUR/USD continua a seguire con precisione il percorso ribassista già anticipato nel post di ieri.
Il prezzo ha congestionato attorno al livello 1,1582, per poi proseguire la discesa, confermando la forza della tendenza negativa.
Attualmente, i livelli di riferimento restano:
* 1,1552 come supporto principale,
* 1,1548 come soglia di conferma del momentum ribassista,
* e 1,1482 come target finale in caso di continuazione della discesa sotto la trendline principale (rossa).
Al contrario, un eventuale ritracciamento verso 1,1606 (con rottura della trendline verde) potrebbe aprire un movimento di breve respiro, ma ancora contenuto nel quadro generale discendente.
💰 Traducendo in termini economici:
considerando un’operatività standard di 1 lotto (100.000 unità), ogni movimento di *10 pip* equivale a circa 100$.
Pertanto, una discesa da 1,1552 a 1,1482 (70 pip) potrebbe generare un potenziale profitto di circa 700$ per posizione – naturalmente in un contesto di gestione del rischio adeguata.
Il quadro tecnico rimane coerente con la visione ribassista: finché il prezzo si manterrà al di sotto della trendline rossa, il trend principale continuerà a favorire il dollaro.
Il mercato sta dimostrando una precisione interessante nel rispettare i livelli chiave tracciati nei giorni scorsi.
Continuerò a seguire da vicino questa evoluzione con nuovi aggiornamenti intraday: la trasparenza dei risultati resta la base del mio approccio analitico.
EURUSD rialzista dopo il SWEEPIl prezzo dell’EURUSD, dopo aver fatto un SWEEP del grande canale rialzista come previsto una settimana fa, rimbalza al rialzo con una forte volatilità. Tuttavia, un trend rialzista di lungo termine rimane complicato a causa della forte tendenza ribassista **mensile**, sulla quale il prezzo ha incontrato une resistenza la settimana scorsa.
Trimestrali USA solide, oro e ZEW in rialzoFOCUS SULLE TRIMESTRALI
Andamento misto delle borse USA nella seduta di ieri, in un contesto di rinnovata incertezza. Le price action sembrano ormai abituate alla volatilità, parzialmente confortate dai risultati trimestrali delle principali banche statunitensi, dai commenti del presidente della Federal Reserve Jerome Powell e dalla persistente guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Le grandi banche di Wall Street hanno aperto il 14 ottobre la stagione delle trimestrali con risultati solidi e superiori alle attese. La crescita di ricavi e utili di JPMorgan, Goldman Sachs, Citigroup e Wells Fargo ha offerto uno scenario tutto sommato positivo sullo stato dell’economia americana, in una fase in cui la pubblicazione dei principali dati ufficiali è ancora sospesa a causa dello shutdown del governo federale, giunto alla seconda settimana.
Wells Fargo ha chiuso in rialzo del 7,15%, registrando il suo maggiore guadagno percentuale giornaliero dal novembre 2024. Citigroup è balzata di quasi il 4%, dopo che entrambe le banche hanno superato le stime sugli utili del terzo trimestre. Anche Goldman Sachs ha battuto le aspettative di Wall Street.
VALUTE
Il dollaro non riesce a superare le resistenze e torna indietro, ancora una volta. Le parole di Jerome Powell, pronunciate ieri, sembrano confermare l’ipotesi di un doppio taglio dei tassi da parte della Fed, motivato dalla debolezza del mercato del lavoro.
L’EUR/USD è tornato a 1,1625, mentre il Cable ha superato nuovamente quota 1,3350. Il USD/JPY è sceso a 151,00, con le valute oceaniche in leggera ripresa. Il franco svizzero resta fortissimo contro l’euro, sotto quota 0,9300.
Le previsioni indicano un mercato dollaro-centrico, con il biglietto verde sotto pressione nonostante la debolezza strutturale di Europa e Giappone. Questo scenario farebbe pensare a una svalutazione necessaria di euro e yen nel medio termine. Si attende ora la Fed per confermare e decretare i prossimi movimenti.
LE PREVISIONI DEL FMI
Secondo l’ultimo World Economic Outlook (WEO), il FMI prevede che la crescita economica globale rallenterà al 3,2% nel 2025 e al 3,1% nel 2026, in calo rispetto al 3,3% del 2024. L’economia mondiale si sta adattando a un contesto di crescente protezionismo e frammentazione.
Sebbene le previsioni per il 2025 restino inferiori alle aspettative, sono superiori di 0,4 punti percentuali rispetto alle proiezioni di aprile, segnalando un calo dei dazi da allora.
Nel dettaglio, la crescita degli Stati Uniti è prevista al 2,0% nel 2025 e al 2,1% nel 2026. L’economia cinese dovrebbe rallentare al 4,8% e al 4,2%. L’area euro è attesa in crescita dell’1,2% nel 2025 e dell’1,1% nel 2026. Il Regno Unito dovrebbe crescere dell’1,3% in entrambi gli anni, mentre il Giappone dell’1,1% e dello 0,6%.
L’inflazione globale dovrebbe continuare a diminuire, con tendenze differenziate: negli Stati Uniti resterà sopra l’obiettivo, con rischi al rialzo, mentre altrove si manterrà contenuta.
GOLD INARRESTABILE
Mercoledì, i prezzi dell’oro hanno toccato un nuovo massimo a 4.193 dollari l’oncia, ormai vicini alla soglia dei 4.200 dollari. Il movimento appare inarrestabile, nonostante la correzione di ieri, che ha visto un ribasso di quasi 100 dollari in poche ore.
Nell’ultima escalation delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, il presidente Donald Trump ha accusato Pechino di comportamenti “economicamente ostili”, bloccando le importazioni di soia e minacciando misure di ritorsione, tra cui un embargo sull’olio da cucina.
Le dichiarazioni sono arrivate dopo che la Cina ha minacciato ulteriori contromisure in risposta alle sanzioni imposte a cinque unità statunitensi del cantiere navale sudcoreano Hanwha Ocean.
Nel frattempo, Jerome Powell, intervenendo alla riunione annuale della NABE, ha avvertito che il rallentamento delle assunzioni sta minacciando l’economia statunitense, suggerendo la possibilità di altri due tagli dei tassi entro fine anno.
ZEW IN RIPRESA
L’indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è salito di due punti, raggiungendo quota 39,3 nell’ottobre 2025. Si tratta del livello più alto dal picco triennale di 52,7 registrato a luglio, anche se inferiore alle attese di mercato, fissate a 40,5.
“Permangono le speranze di una ripresa a medio termine. Nonostante l’incertezza sull’attuazione del programma di investimenti governativo e le persistenti tensioni globali, l’indice ZEW è leggermente aumentato a ottobre”, ha commentato il presidente dello ZEW, Prof. Achim Wambach.
Dopo il recente crollo delle esportazioni verso la Cina, le aspettative per i settori orientati all’export sono migliorate, in particolare nella produzione di metalli, farmaceutica, ingegneria meccanica e apparecchiature elettriche. Il settore automobilistico, invece, ha registrato un lieve peggioramento delle prospettive.
Nel frattempo, l’indice delle condizioni economiche correnti è sceso di 3,6 punti, attestandosi a -80,0: il livello più basso da maggio.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Divergenza e ripartenza per l'Euro?La scorsa settimana l’Euro-Dollaro ha mostrato una chiara impostazione ribassista: la pressione in vendita è partita già da lunedì e si è protratta fino a giovedì, quando la coppia ha toccato nuovi minimi di periodo.
Venerdì, però, abbiamo assistito a un deciso rimbalzo tecnico che ha permesso di chiudere la settimana in recupero, intorno all’area di 1,162.
L’apertura di questa settimana, invece, è nuovamente all’insegna della debolezza: il prezzo ha subito ritracciato, riportandosi verso la zona in cui era partita la reazione di venerdì.
A questo punto la domanda è inevitabile: il supporto terrà anche questa volta o assisteremo a una rottura del livello chiave di 1,155?
Io una chip per una nuova ripartenza la metterei, sia per una questione tecnica, sia macro, sia di rischio/rendimento.
- In ottica di lungo periodo, il trend resta impostato al rialzo a favore dell’Euro.
- Il livello di 1.155 è un’area chiave: difficile da rompere con facilità. Non escludo che possa accadere, ma se non proviamo un’entrata qui, allora non facciamo trading.
- Guardando l’oscillatore in basso, sembra si stia configurando una bella divergenza rialzista, che potrebbe anticipare una reazione interessante.
In sintesi, area delicata ma rischio contenuto e potenziale interessante: io qui un occhio (e magari una chip) ce lo metto.
Livelli: 1,1575 può essere un buon livello di ingresso, che avrà come primo target 1,163 e successivamente 1,17; al contrario, solo una rottura di livello 1.154 confermata in chiusura di candela farà scattare lo stop loss.
Oro record, petrolio giù: torna il risk offRITORNA IL RISK OFF
Ieri, Wall Street ha chiuso in rosso dopo un avvio positivo. L’S&P 500 ha perso lo 0,63%, il Nasdaq lo 0,47% e il Dow Jones lo 0,65%, in un contesto contrastato in cui le tensioni geopolitiche, politiche e macroeconomiche (dazi, shutdown) hanno fatto da contraltare all’ottimismo sugli utili aziendali e sul settore dell’intelligenza artificiale.
Nel frattempo, Trump ha avuto un colloquio con il presidente russo Putin, definendolo “lungo”, alimentando ulteriore incertezza.
I principali titoli tecnologici e legati all’intelligenza artificiale hanno mostrato andamenti contrastanti: Apple ha perso lo 0,9%, Meta lo 0,5%, Tesla oltre l’1%, mentre Nvidia è salita dello 0,8%, Amazon dello 0,2% e Alphabet dello 0,9%.
VALUTE
Sul mercato valutario è evidente che qualcosa si sta muovendo. Il franco svizzero si mostra estremamente forte, schiacciando le valute concorrenti, mentre il dollaro perde terreno contro euro, sterlina, yen e, in misura minore, contro AUD, NZD e CAD.
Si parla sempre più spesso di un possibile “grande reset finanziario”, con riferimenti a dollaro digitale, stablecoin e alla svalutazione del debito USA tramite una sua distribuzione globale. Sebbene ancora lontano, questo scenario alimenta il sentiment di risk off.
L’EUR/USD è salito sopra 1,1700, con target a 1,1780 e 1,1820. Il dollaro cede anche contro la sterlina, con obiettivi possibili a 1,3520, mentre il USD/JPY è sceso sotto quota 150,00.
Le valute oceaniche restano poco mosse, ma i cross EUR/AUD ed EUR/NZD sono ai massimi, in pieno clima di avversione al rischio. La tensione è particolarmente evidente sui cross contro il franco svizzero, molti dei quali si trovano su minimi storici.
ORO: QUASI 100 DOLLARI AL GIORNO
Stanotte, nei mercati asiatici, l’oro ha toccato un nuovo record storico a circa 4.380 dollari l’oncia, proseguendo un impressionante rally settimanale.
Nelle ultime nove settimane, il metallo giallo ha guadagnato oltre 1.000 dollari, pari a circa 50 dollari al giorno. Solo nelle ultime quattro sedute, l’incremento è stato di quasi 380 dollari, ovvero quasi 100 dollari al giorno.
Gli investitori cercano sicurezza in un contesto di crescenti incertezze economiche. I prezzi sono stati spinti dalle rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e dalle preoccupazioni per il blocco del governo statunitense.
La Cina ha accusato gli Stati Uniti di fomentare il “panico” per i controlli sui minerali delle terre rare, mentre Washington ha avvertito che tali misure minacciano le catene di approvvigionamento globali.
L’oro è stato ulteriormente sostenuto dalle aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed. Le recenti dichiarazioni di Jerome Powell hanno evidenziato segnali di indebolimento del mercato del lavoro, portando gli investitori a scontare quasi completamente un taglio di 25 punti base questo mese, con un altro probabile a dicembre.
Dall’inizio dell’anno, l’oro ha registrato un’impennata di oltre il 60%, sostenuto dagli acquisti delle banche centrali, dagli afflussi negli ETF e dalla forte domanda di asset rifugio.
PETROLIO: ANCORA UN CALO
Venerdì, i future sul greggio WTI si sono attestati intorno ai 57 dollari al barile, il minimo degli ultimi cinque mesi. È la terza settimana consecutiva di calo, la serie più lunga da marzo, con gli investitori concentrati sulle prospettive di offerta in vista dei colloqui tra Stati Uniti e Russia.
Il presidente Trump ha annunciato l’intenzione di incontrare Putin nelle prossime settimane per discutere una possibile risoluzione del conflitto in Ucraina. Questo ha alimentato le speculazioni su un possibile allentamento delle restrizioni alla produzione di petrolio russo, che potrebbe contribuire a un surplus globale.
A pesare ulteriormente sono stati i segnali contrastanti provenienti dall’India: le raffinerie indiane hanno dichiarato di voler ridurre, ma non interrompere, le importazioni di greggio russo.
Nel frattempo, l’EIA statunitense ha riferito che le aziende energetiche hanno aggiunto 3,5 milioni di barili di greggio agli stoccaggi la scorsa settimana, sollevando preoccupazioni sulla debolezza dei consumi e incidendo negativamente sulle prospettive della domanda, in un contesto di persistenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Analisi ciclica sul cambio Euro / DollaroNel grafico a sinistra, su timeframe 2 ore, vediamo il ciclo trimestrale, partito il primo di agosto in area 1,14 e sviluppatosi subito all’insegna della forza. Il secondo sotto-ciclo iniziato il 27 agosto ha portato a un nuovo massimo di periodo in area 1,19. Il minimo del 25 settembre sembra essere stato l’inizio del terzo sotto-ciclo mensile. Vista la struttura ciclica, ci si poteva aspettare un nuovo aggiornamento dei massimi degli ultimi mesi, ma dall’inizio di ottobre è iniziato un ribasso che ha riportato il cambio in area 1,15.
Il 9 ottobre è iniziato un nuovo ciclo settimanale (grafico a destra) che sembra in grado, almeno nel breve termine, di frenare ulteriori discese. Con la possibile chiusura del ciclo trimestrale alla fine di ottobre, i tempi ciclici per un rialzo sembrano comunque abbastanza ridotti.
[ANALISI PREDITTIVA] - Cosa mi aspetto oggi su Euro/DollaroPuoi osservare come il mercato è stato unidirezionale per tutto il corso della giornata, mi aspetto quindi la presa del minimo segnato con la linea nera.
In quanto è un minimo strutturale importante al di sotto del quale secondo la mia visione, risiede liquidità che deve essere presa, per poi attraverso uno schema valido di entrata, andare long.
Con target che imposterei sul massimo di Francoforte (08:15)
E stop dipende da come costruisce e se costruisce in quel punto come mi aspetto.
Devo anche valutare che oggi negli Stati Uniti è giorno festivo, quindi il mercato potrebbe non rispettare a pieno i movimenti oltre a non avere una volatilità elevata.
Per ora la mia visione rimane questa.
#AN025: Gaza, tregua e fine delle ostilità e impatto Forex
Dopo due anni di guerra, la tregua tra Israele e Hamas ha retto per più giorni consecutivi e i leader internazionali stanno incardinando un percorso politico che, nelle parole del presidente USA Donald Trump, “segna la fine della guerra”. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
Il pacchetto comprende scambi di ostaggi e prigionieri, graduali ritiri israeliani, un summit per la ricostruzione e un’architettura di governance transitoria per Gaza. Le colonne dell’aiuto umanitario si stanno rimodulando: il Regno Unito ha annunciato nuovi fondi, l’ONU prepara un aumento dei convogli e alcune infrastrutture di distribuzione “parallele” vengono smantellate sotto l’ombrello della tregua.
La parentesi navale: che cos’era la “Sumud Flotilla” e come si è chiusa
Nel 2025 una coalizione di reti civili (Freedom Flotilla Coalition, Global Movement to Gaza e altre) ha coordinato la Global Sumud Flotilla, un tentativo su larga scala di aprire un corridoio marittimo verso Gaza e aggirare il blocco israeliano. Le imbarcazioni sono state ripetutamente intercettate in alto mare dalla marina israeliana; decine di attivisti sono stati fermati e poi trasferiti fuori dal Paese, mentre gli ultimi natanti sono stati bloccati a inizio ottobre. La campagna, battezzata “ṣumūd” (resilienza), si è quindi esaurita di fatto con l’intercettazione dell’ultimo nucleo, mentre sul terreno prendeva forma la tregua.
Perché rileva per i mercati? Perché la somma di tregua + stop alla dimensione navale “di rottura” ha compresso in pochi giorni il “risk premium Medio Oriente” prezzato in valute, azioni e petrolio—uno dei driver che negli ultimi due anni aveva alimentato fasi di avversione al rischio.
Reuters
Effetti di breve periodo sul Forex
-Shekel (USD/ILS)
La prima (e più intuitiva) reazione è arrivata sullo shekel: la notizia dell’accordo di cessate il fuoco e del percorso politico ha innescato un rafforzamento deciso dell’ILS, con contestuale rimbalzo della Borsa di Tel Aviv. La narrativa di “truce dividend”—beneficio da tregua—si è affermata rapidamente sui desk.
-Valute rifugio (JPY, CHF) e USD
Quando il rischio geopolitico si raffredda, il “parcheggio” nei rifugi tende ad alleggerirsi. In questa finestra, il quadro su JPY è complicato da fattori domestici (politica economica e BoJ) che hanno pesato più del segnale “ceasefire”, mantenendo la valuta debole/volubile nonostante un marginale calo dell’avversione al rischio. CHF ha risentito meno del tema mediorientale ed è rimasto guidato soprattutto da flussi europei e rendimenti. Il dollaro USA ha avuto una reazione mista: minore bid “safe haven”, ma supporti ciclici legati a rendimenti e dati USA.
-Petrolio e valute “oil-linked” (CAD, NOK)
La tregua ha tolto parte del premio di rischio dal Brent/WTI, spostando il focus su temi macro (domanda globale, OPEC+, trade USA-Cina). La scivolata recente del greggio—solo in parte rimbalzata—ha allentato il sostegno ciclico a CAD e NOK, con reazioni divergenti a seconda dei rendimenti locali e dei dati.
EURUSDValuto prima entrata su liquidazione M1, Bias Short confermata sia in termini di volumetrica che PA. Prima zona aggressiva di reazione, se invalida proverò lo short dalla seconda zona disponibile in cui attenderò un accumulo M5.
Al momento attendo spring M1 e candela di conferma. Porterò eventualmente il trade a BE sul minimo segnato.
EURUSD: AGGIORNAMENTO!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
EUR/USD idea di trading per ottobre 2025Analisi dell'asset EUR/USD di ottobre 2025. Ovviamente si tratta di una analisi macro dove ho individuato una probabile demand dalla quale potrebbe ripartire la fase rialzista di EUR/USD e un probabile target, una supply alla quale potrebbe arrivare.
Ovviamente è sempre bene contestualizzare il tutto scendendo in time frame minori per aspettare eventuali rotture una volta raggiunta la demand evidenziata.
EURUSDTrade contro tendenza, BIAS Short sia PA che volumetrica, non mi convince il movimento fatto durante la notte, movimento non sostenuto dal mio punto di vista. Mi valuto questo riaccumulo, attendo una conferma in M1 dentro la zona discount per arrivare per lo meno fino al massimo di liquidity segnato..Nel caso accettasse al di sopra di quella zona continuerei a cercare Buy fino alla chiusura del single print o del minimo rotto ieri da li tornerei ad allinearmi all BIAS ideale che è lo short
EUR/USD – Daily Pulse: il mercato si muove secondo i pianiAggiornamento di oggi, martedì — l’EUR/USD prosegue il suo movimento tecnico all’interno del canale ribassista evidenziato nell’analisi di ieri.
Attualmente il prezzo si trova in un’area chiave, 1,1665, con un breve ritracciamento verso 1,1673.
Nel breve, potremmo assistere a una continuazione della pressione ribassista con target intermedi a 1,1652 e 1,1642.
L’obiettivo principale da monitorare resta 1,1606, livello già evidenziato nella precedente analisi come zona di potenziale approdo in caso di prosecuzione della tendenza.
📊 Struttura tecnica ancora coerente con il contesto multiday; eventuali rimbalzi rimangono da interpretare come semplici correzioni finché non verranno superate le resistenze superiori.
#EURUSD #Forex #AnalisiTecnica
Shutdown USA, oro ai massimi e Wall Street reggeBOLLA O NON BOLLA, NOI ARRIVEREMO A...
Wall Street continua a rimanere vicino ai massimi storici e non accenna a correzioni. È quindi lecito chiedersi se ci troviamo davvero all’interno di una gigantesca bolla speculativa oppure se stiamo assistendo a un trend destinato a durare, alimentato dagli sviluppi potenzialmente infiniti del settore dell’intelligenza artificiale.
Per cercare di offrire una visione d’insieme, riportiamo l’analisi del caro amico Paolo Cardenà, che nella sua consueta lettura dei mercati azionari scrive: “Dopo nove mesi dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, in termini di performance l’indice S&P 500 si trova esattamente nello stesso punto raggiunto nei primi nove mesi del suo primo mandato, ma con una differenza sostanziale. Nel 2017 il mercato quotava a 18 volte gli utili. Oggi, invece, siamo a 23 volte. Significa che gli investitori, per ogni dollaro di profitti, sono disposti a pagare molto di più rispetto ad allora. È vero che ci troviamo in un contesto diverso, con la tecnologia e l’intelligenza artificiale che hanno cambiato le prospettive di interi settori, e questo può in parte giustificare multipli più elevati. Ma i multipli non possono espandersi all’infinito. Da qui in avanti, gran parte della performance futura dell’indice dipenderà dalla crescita degli utili. E la crescita degli utili, a sua volta, dipende dalla tenuta dell’economia americana.”
WALL STREET
La tesi di chi sostiene che i dati macroeconomici saranno ancora una volta l’ago della bilancia trova conferma, anche se molti opinionisti ritengono che il mercato sia in parte manipolato dai grandi player. Al di là delle opinioni, i fatti indicano che il trend rialzista resta solido e che tutte le correzioni, almeno per ora, si rivelano di breve durata.
Venerdì, l’S&P 500 ha chiuso sostanzialmente invariato, mentre il Dow Jones ha esteso la sua corsa record salendo di 240 punti e chiudendo a 46.758, dopo aver brevemente superato i 47.000 durante la sessione. Il Nasdaq ha perso lo 0,3%, complice l’entrata nel terzo giorno di blocco delle attività governative negli Stati Uniti.
La pressione è arrivata dai principali titoli tecnologici: Palantir Technologies ha guidato l’S&P 500 al ribasso con un calo del 7,5%, mentre Tesla e Nvidia hanno perso rispettivamente l’1,4% e lo 0,7%. Applied Materials ha ceduto il 2,7% dopo aver segnalato un calo di 600 milioni di dollari nei ricavi, legato alle restrizioni sull’export di semiconduttori.
Il tema dominante resta lo shutdown, giunto oggi al quarto giorno, con la sospensione del dato sui payrolls di venerdì scorso. Ora si attende la riunione di politica monetaria della Federal Reserve di ottobre. I dati privati (ADP) indicano un rallentamento del mercato del lavoro, rafforzando le aspettative di un ulteriore taglio dei tassi da parte della Fed entro fine mese.
Nonostante i venti contrari, tutti e tre i principali indici hanno registrato guadagni settimanali: l’S&P 500 è salito dell’1,1%, il Dow Jones dell’1% e il Nasdaq dell’1,3%.
VALUTE
La scorsa settimana l’EUR/USD si è mosso in un range di 100 pips, tra 1,1683 e 1,1779, in assenza di notizie capaci di spostare gli equilibri. Il contesto resta incerto e segnato da molte questioni irrisolte.
Il mercato del lavoro USA rallenta, spingendo la Fed verso due possibili tagli. Tuttavia, dalle dichiarazioni dei membri del FOMC, l’inflazione sembra ancora un ostacolo importante. Sul fronte geopolitico, la questione dazi resta aperta, alimentata dalle continue esternazioni di Trump. Inoltre, è in corso una possibile trattativa di tregua tra Israele e Gaza, che potrebbe dare slancio ai mercati in caso di esito positivo.
L’Europa, invece, appare incapace di fare squadra, alle prese con crisi politiche nazionali come quella francese e il rallentamento tedesco. Le valute hanno trovato un fragile equilibrio. Il franco svizzero è inchiodato a 0,9330 contro euro e stabile tra 0,7930 e 0,8000 rispetto al dollaro.
Andremo avanti così? Probabilmente sì, almeno fino a fine anno. Il trend di deprezzamento del dollaro potrebbe continuare, ma prima o poi qualcosa dovrà cambiare. Dipenderà da chi prevarrà: gli USA, che vogliono un dollaro debole per riequilibrare la bilancia dei pagamenti, oppure la UE, che accetta un euro forte ma dovrà deprezzarlo per tornare competitiva.
ORO, NUOVI MASSIMI SOPRA 3.900?
Venerdì l’oro è salito a 3.891 dollari l’oncia, avvicinandosi al massimo storico di giovedì (3.897 dollari) e segnando il settimo rialzo settimanale consecutivo. La domanda di beni rifugio è alimentata dal lockdown in corso negli USA e dalle aspettative di una Fed più accomodante.
Il blocco delle attività federali ritarda la pubblicazione del rapporto sulle buste paga non agricole, spingendo gli investitori a cercare dati alternativi. Il report ADP ha mostrato un calo a sorpresa dell’occupazione nel settore privato. Anche l’indice PMI dei servizi ISM ha segnalato una stagnazione.
I mercati ora si aspettano due tagli consecutivi dei tassi da 25 punti base entro fine anno. L’oro è già salito del 48% da inizio anno, avviandosi verso la sua migliore performance annuale dal 1979.
ISM PMI IN CALO
L’indice PMI dei servizi ISM è sceso a 50 a settembre 2025, rispetto a 52 di agosto, ben al di sotto delle previsioni (51,7). Il dato segnala una fase di stallo nel settore.
L’attività economica è rimasta invariata, i nuovi ordini sono rallentati e le scorte sono diminuite.
L’occupazione resta in contrazione, a causa di ritardi nelle assunzioni e difficoltà nel reperire personale qualificato. Le pressioni sui prezzi si sono intensificate: l’indice ha raggiunto quota 69,4, il secondo livello più alto da ottobre 2022.
SETTIMANA ENTRANTE
Il lockdown delle attività amministrative USA sembra destinato a continuare, con pochi segnali di miglioramento da parte del Congresso. La chiusura mette a rischio la pubblicazione di dati chiave come bilancia commerciale, richieste di sussidi di disoccupazione e dichiarazione di bilancio. Il report sull’occupazione di settembre è già stato rinviato.
Si attende il verbale dell’ultima riunione del FOMC. Occhi puntati anche sull’indagine sulla fiducia dei consumatori del Michigan. Sul fronte internazionale, la BCE pubblicherà il resoconto della sua riunione, mentre la RBNZ deciderà sui tassi, con attese di un taglio di 25 punti base.
In Europa, l’attenzione sarà rivolta alla produzione industriale di Germania e Italia e alle vendite al dettaglio dell’Eurozona.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
EURUSD Ce la fa?Sono settimane che Fiber si muove in una fascia ristretta di prezzo (accumulazione o distribuzione?). Analizzando D1 si nota, però, che le ultime due candele sono riuscite a mantenersi sopra la proiezione NT di Hosoda che è la zona dove, statisticamente, il prezzo si ferma, torna indietro oppure accelera. Se il prezzo volesse iniziare a salire dovrebbe fare i conti con i due angoli di Gann (trend-line rosse) dove, anche quì, o viene stoppato o accelera. Per arrivare dove?. Gli obiettivi naturali delle proiezioni di Hosoda, sono la linea N (la piu probabile) e la V ma di strada ce ne sarebbe parecchia.
Scalando in H4 abbiamo il primo ostacolo a 1,17450 (proiezione NT di Hosoda) superato il quale potremmo vedere, a breve, 1,1870/1,19 (proiezioni N e V).
Su 1,19 starei molto attento (grafico mensile).