Mercati stabili, oro ai massimi e tensioni in FranciaWall Street chiusa, mercati fermi
La giornata di ieri, chiusa negli Stati Uniti per la festività del Labour Day, non ha evidenziato particolari movimenti né price action degne di nota. I principali asset hanno mostrato oscillazioni laterali, e neppure le notizie macroeconomiche provenienti dall’Europa sono riuscite a movimentare la dinamica dei prezzi.
Sul fronte dei dati, il tasso di disoccupazione dell’area euro è sceso al 6,2% a luglio 2025, in calo rispetto al 6,3% di giugno e in linea con le aspettative del mercato. Il livello raggiunto rappresenta un minimo storico, evidenziando un mercato del lavoro solido, con il numero di disoccupati in calo di 170.000 unità, attestandosi a 10,805 milioni.
Anche la disoccupazione giovanile (sotto i 25 anni) è migliorata, scendendo al minimo storico del 13,9% dal 14,3% di giugno. Tra le maggiori economie dell’eurozona, Germania (3,7%) e Paesi Bassi (3,8%) hanno registrato i tassi di disoccupazione più bassi, seguiti da Italia (6,0%), Francia (7,6%) e Spagna (10,4%).
Valute
Cambi poco mossi, con EUR/USD che ha oscillato tra 1,1690 e 1,1740. Per correlazione, tutti gli altri cambi principali contro dollaro hanno mostrato andamenti simili.
Va ricordato che prevale ancora una generale debolezza del dollaro, ma per ora i supporti chiave di medio termine hanno retto. Si avvicinano però appuntamenti importanti, sia in termini di notizie che di decisioni delle banche centrali, che potrebbero aumentare la volatilità e provocare la rottura di livelli cruciali.
Rimaniamo favorevoli a un dollaro debole, che tuttavia potrebbe reggere, soprattutto per la difficoltà delle altre aree economiche nel sostenere una moneta locale eccessivamente forte.
Oro: nuovo massimo storico
Questa notte, i prezzi dell’oro sono saliti oltre i 3.500 dollari l’oncia, raggiungendo un nuovo massimo storico a 3.508. Il rialzo è stato supportato dalle crescenti aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve questo mese e da un dollaro statunitense più debole.
Il rapporto sull’inflazione statunitense della scorsa settimana ha rafforzato le speranze di un allentamento monetario, con i mercati che ora scontano una probabilità del 90% circa di un taglio di 25 punti base alla prossima riunione della Fed.
L’attenzione si sta ora spostando sul rapporto relativo al mercato del lavoro statunitense di fine settimana, che potrebbe influenzare l’entità del taglio dei tassi previsto dalla Fed.
La domanda di oro come bene rifugio è inoltre sostenuta dalle persistenti preoccupazioni sull’indipendenza della banca centrale statunitense e dall’incertezza legata ai dazi imposti dal presidente Donald Trump.
La legalità del licenziamento del governatore della Fed, Cook, da parte di Trump rimane controversa, dopo che un’udienza in tribunale tenutasi venerdì si è conclusa senza una decisione sull’opportunità di bloccare temporaneamente il provvedimento.
Nel frattempo, una corte d’appello statunitense ha stabilito che la maggior parte dei dazi di Trump sono illegali, pur consentendone la permanenza in vigore fino al 14 ottobre per permettere ulteriori ricorsi.
Francia: rendimenti in rialzo
Il rendimento dei titoli di Stato francesi è salito oltre il 3,5% all’inizio di settembre, il livello più alto da metà marzo, mentre si aggravano le turbolenze politiche sui piani di bilancio del Paese.
Il Primo Ministro François Bayrou, nominato dal Presidente Macron appena nove mesi fa, ha sorpreso la nazione la scorsa settimana convocando un voto di fiducia all’Assemblea Nazionale previsto per l’8 settembre.
Le sue possibilità di successo appaiono scarse, se non impossibili, a causa dell’opposizione crescente verso le proposte di congelamento del bilancio per il 2026 e di abolizione di due giorni festivi. Le misure hanno suscitato critiche trasversali da tutto lo spettro politico, dalla destra estrema alla sinistra.
Nel frattempo, la Presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato lunedì di monitorare “con molta attenzione” gli spread dei titoli di Stato francesi, ma ha sottolineato che la Francia non si trova in una situazione tale da giustificare l’intervento del FMI.
Turchia: PIL in crescita
L’economia turca è cresciuta del 4,8% su base annua nel secondo trimestre del 2025, il ritmo più rapido dal primo trimestre del 2024. Il dato ha superato le aspettative di mercato del 4,1%, accelerando rispetto al 2,3% rivisto del trimestre precedente.
L’espansione è stata trainata da un aumento dei consumi delle famiglie, un’impennata degli investimenti e un incremento delle esportazioni. Al contrario, la spesa pubblica ha subito una forte contrazione, frenando la crescita complessiva.
Dal lato della produzione, la crescita è stata generalizzata, trainata da edilizia e industria. Tuttavia, agricoltura e servizi pubblici hanno registrato contrazioni più marcate (-1,2%).
Su base trimestrale, il PIL è aumentato dell’1,6%, rispetto allo 0,7% rivisto del trimestre precedente.
Italia: disoccupazione in calo
Il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 6,0% a luglio 2025, rispetto al 6,2% rivisto al ribasso del mese precedente. Il dato è ben al di sotto delle aspettative di mercato e rappresenta il livello più basso dal minimo storico del 5,8% toccato nel 2007.
Il risultato consolida la tendenza di un mercato del lavoro storicamente teso in Italia, che in questo momento diverge leggermente da quello delle principali economie dell’Eurozona.
Il numero di disoccupati è diminuito del 4,6% rispetto al mese precedente, attestandosi a 1,532 milioni, anch’esso il livello più basso dal 2007. A sua volta, il numero netto di posti di lavoro nell’economia italiana è aumentato dello 0,1%, raggiungendo i 24,217 milioni.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idee operative USDEUX
EUR/USD: Analisi mese di settembreAnalisi Tecnica
Il mese di Agosto è stato avaro di indicazioni grafiche e sostanzialmente il cross, dopo una piccola spinta al rialzo, si trova ora in una situazione di lateralità.
Restano quindi valide le indicazioni date nell'analisi precedente e allegata.
Bisogna però annotare un lieve cambiamento nei livelli. 1.1622 si è abbassato a 1.1573 e sul lato massimi si sono sviluppati i nuovi livelli intermedi segnalati con le frecce.
Il minimo di 1.14 e il massimo di 1.1829 restano invariati come nell'interpretazione di agosto.
Analisi Macro
Sponda USA
Il discorso di Powell a Jackson Hole è stato chiaramente più morbido rispetto alle attese:
ha aperto la porta a un taglio già a settembrene stimato in 25 punti base.
In tema di occupazione (NFP): i dati di luglio mostrano +73.000 posti (bassa crescita), confermando un raffreddamento del mercato del lavoro. L’uscita di agosto (5 settembre) è da osservare con attenzione.
Implicazione pratica: la Fed è diventata (relativamente) più accomodante — questo è il fattore che può indebolire il dollaro e sostenere l’euro nel breve. La narrativa “dollaro dominante” si è indebolita, ma resta sensibile a notizie politiche, interferenze sulla Fed e/o discutibili mosse politiche USA che possono riaccendere volatilità.
Sponda UE
La governatrice della BCE Lagarde ha recentemente posto il focus sul mercato del lavoro mentre i dati dell'inflazione restano sostanzialmente invariati al pari di quelli sulla crescita del secondo trimestre, confermando di fatto una fase di stagnazione.
Da non sottovalutare la crisi politica ed economica francese, è un fattore di rischio per mercati e spread sovrani. Lagarde l’ha sottolineato pubblicamente.
Conclusione rapida
Mantenere i livelli operativi segnalati sopra.
Monitorare i dati NFP del 5 settembre.
Se il mercato prezzerà il taglio dei tassi della FED (riunione il 17 settembre) il ciclo annuale inverso avrà i giusti supporti per andare a chiudersi con un nuovo massimo.
Se i dati NFP + Tassi fossero avversi, lo scenario ribassista almeno fino a quota 1.14 tornerà dominante. Sotto 1.14 considereremo chiuso il ciclo annuale inverso sul massimo di marzo e l'avvio di una fase debole per alcuni mesi.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare, investire o disinvestire.
Possbile short di breve periodo: Eur/Usd ritorno a 1.14720$Buongiorno a tutti,
oggi volevo sottoporvi questa analisi con relativo setup operativo, in linea con una visione short di breve periodo.
La zona di supply che abbiamo sui massimi di fine luglio riflette un gap di valore (FVG), che decreta un ottimo punto di contatto con il ritracciamento di medio periodo, confluente con il 78% di Fibonacci dell'ultimo impulso ribassista di luglio.
Il volume maggiore (POC) si trova proprio su una zona di valore importante, 1.16489$, che potrebbe spingere i prezzi nella zona di vuoto volumetrico fino a 1.14939$.
Ponendo l'estensione di Fibonacci sull'ultimo impulso rialzista di breve periodo, possiamo notare come il 161% corrisponda esattamente a 1.14711$, livello che rappresenta un supporto molto forte.
La possibile operatività potrebbe prevedere un entrata sul timeframe a 15 minuti, dopo il ritracciamento nella FVG zone e la rottura definitiva del cambio di carattere della struttura di breve periodo, come illustrato nell’immagine sottostante, e un possibile TP di breve a 1.16864 e più di lungo 1.14720
Christian Ciuffa
Movimenti contenuti per ora su Euro-DollaroBuon pomeriggio, analisi molto più basica oggi rispetto agli ultimi tempi; devo cambiare tipologia di indicatori allora sto cercando la giusta combinazione di questi tra quelli presenti in libreria.
Sto provando a questo proposito le trendline automatiche, ancora in modalità beta, tuttavia mi sembra diano spunti interessanti.
Come dicevo scorsa settimana livello 1,16/1,158 rappresenta un buon livello di supporto cui poter tentare un long, in effetti le quotazioni mercoledì hanno immediatamente reagito da quel livello e si sono riportate, in chiusura di settimana, a ridosso del livello 1,17 (cui, come si può vedere, passa anche la trendline discendente dai massimi precedenti).
Cosa possiamo aspettarci quindi dalla prossima settimana?
Il cambio sembra sia impostato per il momento in modalità mean reverting, con le quotazioni che non stanno prendendo una direzione ben definita, basti pensare che , escluso i 10 giorni a cavallo tra fine Luglio ed inizio Agosto, il cambio ha oscillato sempre tra il livello 1,158/1,16 ed il livello di resistenza dinamica 1,175/1,18 (da notare a livello di resistenza che i massimi sono decrescenti); di conseguenza, per chi avesse posizioni long aperte da mercoledì, sarebbe saggio prendere profitto a ridosso di livello 1,17, al contrario, in caso di reazione dal livello indicato (1,17 appunto) si potrebbe tentare una chips short per target 1,16 prima ed 1,155 poi, rottura di livello 1,17 invaliderebbe il pattern ed il trade ad esso connesso.
Occhio Martedì al dato dell'inflazione Europea alle 11,00 ed a ISM manufatturiero delle 16,00 negli USA.
EURUSD-Riusciranno i Verdi a prevalere su Rossi?Ritornando sull'analisi 1D , vediamo Fiber aver concluso l'ultima settimana in grande spolvero. L'ultima giornata l'ha visto andare giù, fermarsi sulla Kijun Sen (del sistema Ichimoku), da li ripartire e riuscire dalla Kumo, mangiarsi 7 candele e superare il massimo precedente. E' partito? E' molto probabile. Da notare, però, che ha superato la proiezione NT (di Hosoda) a 1,17179 (li ci sono i Rossi che contrastano i Verdi) ma ha chiuso sotto, ad un niente ma sotto.
Ci sono ottime probabilità che salga andando a cercare il massimo del 24 Luglio, eventualmente quello del 1 Luglio che se superato darà lo slancio per arrivare alla fibo 61,8% (1,20 circa) e magari alla proiezione N (il punto -più probabile- di arrivo delle Onde di Hosoda) posta a 1,216 circa. In alto a destra c'è l'angolo 1X1 discendente di Gann (quello rosso) che potrebbe rovinare la festa.
Per avere ancora più dettagli, sono andato a vedere 1M. Il grafico mensile ci dice le stesse cose? Ni. Siamo vicini all'angolo 1X1 (ci potremmo arrivare la settimana che viene o a Settembre) angolo che ha gia fermato Fiber più volte. Siamo inoltre vicini all'angolo 2X1. Il tutto in prossimità della proiezione N di Hosoda che è il target principe di questo indicatore e ad un RSI (io uso 65/35) che è in ipercomprato.
Se tutto questo viene superato andiamo verso l'infinito e oltre :)
EUR\USD: H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
Euro in ribasso, in avvicinamento al supportoL'EUR/USD si aggira intorno a 1,1618 in un chiaro canale discendente. La pressione di vendita persiste poiché il prezzo è ripetutamente bloccato sulla trendline superiore, puntando alla zona di supporto di 1,1556, che coincide con la linea di supporto principale nel timeframe H1.
L'indicatore MACD fornisce un segnale negativo: l'istogramma è inferiore a 0, la linea di segnale segue da vicino, a dimostrazione del fatto che il trend ribassista non ha mostrato segni di indebolimento. Se il prezzo rompe la zona di 1,1556, il trend ribassista si estenderà fino a 1,1500.
Scenario principale: dare priorità alla vendita quando il prezzo ritesta la trendline superiore (zona 1,1640-1,1660), obiettivo 1,1556.
📊 Il mercato è influenzato dalle aspettative della politica monetaria della BCE di mantenere elevati i tassi di interesse e dai recenti dati sul dollaro USA, che rafforzano il trend ribassista dell'EUR/USD.
👉 Cosa ne pensi, la zona 1.1556 può reggere? Lascia un commento e discutiamone!
Mercati divisi: sterlina sostenuta o fragilità in vista?
ANALISI MACROECONOMICA
Nelle ultime ore il tema più discusso sui mercati non riguarda tanto i dati macro, quanto la questione politica legata alla Federal Reserve. Donald Trump ha infatti deciso di rimuovere Lisa Cook, attuale governatrice della Fed, accusandola di aver falsificato documenti legati a mutui.
La mossa, oltre a essere clamorosa sul piano politico, rischia di ridisegnare gli equilibri all’interno del board della banca centrale. Se la decisione dovesse avere seguito, Trump avrebbe la possibilità di guadagnare una maggioranza nel consiglio della Fed, rafforzando così il suo controllo sull’istituto.
Cook, prima donna afroamericana a ricoprire questa carica, ha però risposto senza mezzi termini: ha dichiarato che il presidente non ha alcun potere di licenziarla e che non ha intenzione di dimettersi. La questione, quindi, è tutt’altro che chiusa e apre uno scenario delicato sull’indipendenza della banca centrale americana.
Trump spinge da tempo per accelerare i tagli ai tassi, nel tentativo di stimolare l’economia in vista delle elezioni. Ma l’indipendenza della Fed, difesa a più riprese da Jerome Powell, sembra scricchiolare. Anche Christine Lagarde, presidente della BCE, è intervenuta in difesa dell’autonomia delle banche centrali, sottolineando come sia vitale tenerle separate dalle pressioni della politica.
Se negli Stati Uniti il dibattito si concentra sulla Fed, in Europa le tensioni restano principalmente politiche. Tutti gli occhi sono puntati sulla Francia, dove il governo guidato da François Bayrou è appeso a un filo: l’8 settembre si voterà una mozione di fiducia che potrebbe sancirne la fine.
L’opposizione, sia a destra con il Rassemblement National, sia a sinistra con France Unbowed, ha già annunciato il voto contrario. Se Bayrou dovesse cadere, la presidenza di Macron si troverebbe ulteriormente indebolita, con ripercussioni dirette sulla stabilità economica del Paese.
Il clima non è dei migliori: i rendimenti sul debito francese sono saliti, segnale che gli investitori stanno iniziando a preoccuparsi.
Coppie Valutarie
Sul mercato valutario, il dollaro sta respirando dopo un agosto debole. La resistenza mostrata da Lisa Cook, ha ridato fiducia alla valuta americana. Dopo l’intervento di Powell a Jackson Hole, in cui aveva aperto alla possibilità di ulteriori tagli dei tassi, il dollaro era scivolato fino a toccare i minimi del mese a quota 97.60 sull’indice del biglietto verde, il DXY.
Ora, però, ha recuperato terreno tornando sopra 98.50, anche se non si intravede ancora un trend definito.
L’unica valuta che mostra una direzione chiara è il dollaro neozelandese, che continua a indebolirsi. Gli operatori restano convinti che la RBNZ procederà con nuovi tagli ai tassi, e questo mantiene la pressione sulla divisa.
Materie Prime
Sul fronte delle materie prime prevale la stabilità. L’oro continua a muoversi in un range compreso tra i 3.330 e i 3.540 dollari, senza particolari scossoni. Il petrolio WTI ha invece ripiegato dopo il recente rally: dai 65 dollari si è riportato in area 64, primo livello di supporto da monitorare. Più interessante appare però il gas naturale, che prosegue la sua discesa fino a 2,60 dollari.
L’arrivo di nuova offerta sul mercato mantiene la pressione ribassista e, al momento, non emergono segnali di inversione.
Indici azionari
Sul fronte azionario il clima resta instabile, complice anche la stagionalità: settembre è storicamente il mese più difficile dell’anno per i listini. Finita l’euforia iniziale per la prospettiva di tagli dei tassi, gli investitori guardano ora ai market movers veri e propri. Da un lato i dati macro, in particolare il PCE, che dovranno confermare le condizioni per un allentamento della Fed nella prossima riunione. Dall’altro lato, le trimestrali di Nvidia, attese come un vero test di fiducia per il settore tech.
Al momento il Nasdaq ha corretto dai 23.700 ai 23.400 punti, con i supporti chiave a quota 23.050. Anche l’S&P 500 non riesce a superare i massimi precedenti a 6.500 punti, arretrando verso i primi livelli di supporto a 6.425.
Questa si tratta di una semplice analisi macroeconomica e non fornisce alcun consiglio finanziario.
ANALISI TECNICA
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, in questo inizio di settimana andremo ad analizzare la situazione su EURUSD. Se andiamo a vedere il time frame in 4 ore, possiamo notare come venerdi il forte impulso rialzista abbia chiuso una struttura ribassista, andando a chiudere perfettamente un’inefficienza lasciata intorno ai 1.17500.
Difatti la zona ha dato una forte reazione, ed è combaciata perfettamente con la “fuoriscita” del prezzo dalla VALUE AREA HIGH, scatenando un ritorno nella zona in cui ci sono stati maggiori scambi di contratti.
Cosa possiamo aspettarci nei prossimi giorni da questo asset? Sicuramente sarà interessante monitorare le zone al di sotto, ovvero 1.16000 e 1.15500, zone che potrebbero dare nuovamente un movimento rialzista.
Nulla è scontato e non è detto che ciò avvenga, motivo per cui è importante che ci siano le dovute conferme anche in base alla propria strategia.
Potremmo anche trovarci dinanzi ad una spinta rialzista fino a 1.17000 che potrebbe portare successivamente ad una possibile vendita.
Queste sono solo ipotesi e non si tratta di alcun consiglio finanziario. Inoltre ricordiamo che tradare CFD può comportare la perdita di denaro.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
Il dollaro rimbalza, mercati in tensioneIMPROVVISAMENTE IL DOLLARO
Il rally che aveva spinto i titoli azionari vicino ai massimi storici sembra essersi arrestato. I rendimenti obbligazionari sono saliti, complice l’attenuazione del sentiment verso i possibili tagli della Fed, in attesa dei dati chiave del PCE.
Ieri Wall Street ha chiuso in rosso, tornando a essere scambiata in modo contrastato. Permane la disconnessione tra i diversi settori, mentre i mercati sembrano aver già prezzato l'entità dei tagli dei tassi e l’impatto dei dazi sui produttori di beni.
Il Dow Jones ha perso lo 0,77% a 45.282,47 punti, il Nasdaq lo 0,22% a 21.449,29 punti e l’S&P 500 lo 0,43% a 6.439,32 punti.
Venerdì, il presidente della Fed Powell ha osservato che un indebolimento del mercato del lavoro potrebbe giustificare un taglio dei tassi nella riunione di settembre, se i dati sull'occupazione e sui prezzi non riserveranno sorprese.
Tuttavia, i timori di un'inflazione elevata espressi da altri membri del FOMC hanno frenato un rally più deciso.
Nvidia è salita dell'1,5% in vista della pubblicazione degli utili di mercoledì, mentre i timori di valutazioni esorbitanti nel settore tech hanno mantenuto alta la tensione tra i titoli a grande capitalizzazione.
Intel è balzata dell'1% dopo che il governo statunitense ha acquisito una quota del 10% per 8,9 miliardi di dollari.
Keurig Dr Pepper è invece crollata dell'8% dopo l’acquisizione della società olandese JDE Peet's per 18 miliardi di dollari.
VALUTE
Il dollaro torna prepotentemente in auge, con un forte recupero contro le principali valute concorrenti, in particolare euro e sterlina.
Le ragioni sembrano legate alla presenza di importanti posizioni short ormai consolidate, mentre il mercato ha già assorbito le notizie positive relative al possibile taglio dei tassi da parte della Fed a settembre.
L’Eur/Usd è tornato ieri sera in area 1,1600, per poi risalire nella notte a 1,1660 e consolidare a 1,1630.
L’Usd/Jpy si muove nel range consolidato tra 147,00 e 148,00, con un recupero di quasi 100 pips dai minimi di 146,985.
Il Cable è sceso di circa 100 pips fino a 1,3440. Le valute oceaniche sono stabili o in leggera discesa, ma tendenzialmente deboli contro il dollaro.
Correzioni in corso anche su diversi cambi risk-on/risk-off, come Nzd/Chf, Eur/Nzd ed Eur/Aud.
IFO IN RECUPERO
L’indice tedesco Ifo Business Climate è salito ad agosto a 89, da 88,6 di luglio, il livello più alto da maggio 2024 e superiore alle previsioni.
Le aspettative delle aziende per i prossimi mesi sono migliorate (91,6 contro 90,7), mentre le valutazioni sulla situazione attuale sono leggermente diminuite (86,4 contro 86,5), segnalando una ripresa economica ancora debole.
Nel manifatturiero, il sentiment è sceso marginalmente (-12,2 contro -11,9), con preoccupazioni per le condizioni attuali e la bassa crescita degli ordini.
Il settore dei servizi ha registrato un lieve calo, nonostante condizioni attuali migliori (2,6 contro 2,8), a causa di aspettative più caute. Gli studi di architettura e ingegneria, però, si sono mostrati più ottimisti.
Il sentiment commerciale si è indebolito (-21,4 contro -20,3) per via di performance più deboli, anche se le aspettative future sono leggermente meno pessimistiche.
L’edilizia ha registrato un lieve calo dopo mesi di stabilità (-15,3 contro -14,3), con minore soddisfazione attuale ma prospettive migliori per i mesi a venire.
INDICE FED DI CHICAGO
L’indice CFNAI della Fed di Chicago è sceso a -0,19 a luglio, rispetto al -0,18 rivisto di giugno, segnalando che l’attività economica statunitense è rimasta sotto il trend storico per il quarto mese consecutivo.
Solo una delle quattro categorie generali ha registrato un peggioramento rispetto a giugno, ma tre hanno comunque contribuito negativamente all’indice.
Gli indicatori sulla produzione hanno invertito la tendenza rispetto al +0,01 di giugno. Quelli sull’occupazione hanno contribuito con -0,06, leggermente meglio rispetto al -0,08 precedente.
Le categorie relative a vendite, ordini e scorte hanno contribuito con -0,02, in miglioramento rispetto al -0,10. I consumi personali e le abitazioni hanno fornito un contributo neutrale, rispetto al -0,01 di giugno.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti di oltre l’1,5% a 64,7 dollari al barile lunedì, il massimo da quasi tre settimane, prolungando un rally di quattro giorni.
I prezzi sono sostenuti dai rischi geopolitici e dalle aspettative di politica monetaria. I timori di interruzioni dell’approvvigionamento russo sono aumentati dopo nuovi attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche, tra cui incendi al terminal di Ust’-Luga e alla raffineria di Novoshakhtinsk.
L’incertezza sui colloqui di pace, le minacce di nuove sanzioni da parte di Trump e dazi più elevati sulle importazioni indiane hanno alimentato le preoccupazioni sull’offerta.
Powell ha segnalato possibili tagli dei tassi già a settembre, rafforzando il sentiment che una crescita più forte negli USA possa aumentare la domanda di petrolio.
Tuttavia, i venti contrari economici restano un freno, con operatori cauti sul fatto che una crescita debole possa limitare i consumi a lungo termine.
Dal lato dell’offerta, il piano dell’OPEC+ di ripristinare parte della produzione ha riacceso i timori di eccesso, mantenendo i future circa il 9% sotto i livelli di gennaio.
GIAPPONE: RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni è salito martedì oltre l’1,62%, il livello più alto dal 2008. Gli investitori aumentano le scommesse su ulteriori rialzi dei tassi da parte della BoJ.
A Jackson Hole, il governatore Kazuo Ueda ha affermato che si prevede un ulteriore aumento dei salari in Giappone, a fronte di un mercato del lavoro in contrazione. Questo rafforza la fiducia che le condizioni per un rialzo dei tassi si stiano concretizzando.
La BoJ ha sospeso il ciclo di rialzi negli ultimi mesi, preoccupata per l’impatto dei dazi statunitensi sull’economia giapponese, fortemente dipendente dalle esportazioni.
Nella riunione di luglio, la banca centrale ha lasciato i tassi invariati, ma ha alzato le previsioni di inflazione e fornito prospettive economiche più ottimistiche.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Powell apre al taglio dei tassi: rally sui mercatiFED E JP: LA DIREZIONE È TRACCIATA
La Fed ha mantenuto i tassi stabili al 4,25%-4,50% per la quinta riunione consecutiva, come previsto. Tuttavia, non c’è stata unanimità: due governatori si sono dichiarati favorevoli a un taglio del costo del denaro, segnando il primo doppio dissenso di questo tipo dal 1993.
I membri del board hanno osservato che, sebbene le fluttuazioni delle esportazioni nette continuino a influenzare i dati, gli indicatori recenti mostrano una moderazione dell'attività economica nel primo semestre. Questo contrasta con le precedenti valutazioni, secondo cui la crescita procedeva "a un ritmo solido".
La Fed ha inoltre affermato che il tasso di disoccupazione rimane basso, mentre l'inflazione resta elevata. Permane incertezza sulle prospettive economiche. La banca centrale ha ribadito che eventuali aggiustamenti dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dall’evoluzione delle prospettive e dall’equilibrio dei rischi.
L’approccio resta attendista, in un contesto di crescenti preoccupazioni per gli effetti della guerra commerciale sull’obiettivo di inflazione del 2%.
JEROME POWELL
Al simposio di Jackson Hole del 2025, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha affrontato gli effetti dei dazi imposti dal presidente Trump sull’economia statunitense.
Ha osservato che le tariffe stanno già spingendo verso l’alto i prezzi al consumo e si aspetta che l’impatto continui nei prossimi mesi. Tuttavia, è probabile che si tratti di un aumento una tantum, piuttosto che di un problema di inflazione duratura, il che potrebbe spingere la banca centrale a tagliare i tassi.
La crescita più debole dell’occupazione e il quadro occupazionale fragile rendono meno probabile che i dazi inneschino pressioni persistenti sui prezzi. Questo suggerisce che l’attuale posizione restrittiva della Fed potrebbe lasciare spazio a riduzioni del costo del denaro, se i rischi al ribasso dovessero aumentare.
Powell ha infine sottolineato la necessità di flessibilità nell’approccio della Fed, in un contesto economico in continua evoluzione, con pressioni globali e tensioni politiche che rendono incerta la crescita. Nel complesso, il suo messaggio ha bilanciato le preoccupazioni per l’inflazione con un mercato del lavoro debole, mostrando agli operatori un atteggiamento più accomodante rispetto al recente passato.
BORSE USA IN RIALZO
Wall Street è salita venerdì dopo che Powell ha segnalato la possibilità di un taglio dei tassi a settembre durante il suo discorso a Jackson Hole, innescando il più forte rally cross-asset da aprile.
L'S&P 500 e il Nasdaq sono saliti rispettivamente dell'1,5% e dell'1,9%, mentre il Dow Jones è balzato di 846 punti, raggiungendo un massimo intraday record.
Powell ha osservato che il mutevole equilibrio dei rischi nell'economia "potrebbe giustificare un adeguamento della nostra posizione politica", pur avvertendo che le pressioni inflazionistiche permangono.
Gli operatori hanno rapidamente aumentato le scommesse su un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre, portandole a circa il 91%.
Il settore tecnologico è in crescita: Tesla ha guadagnato il 6,2%, mentre Meta, Alphabet e Amazon sono salite di oltre il 2% ciascuna. Nvidia ha registrato un +1,7%, e Intel è salita del 5,5% dopo indiscrezioni su un possibile acquisto del 10% da parte dell’amministrazione Trump.
Il rally ha permesso ai mercati di recuperare dalla precedente debolezza dei titoli tecnologici a grande capitalizzazione, lasciando il Dow e l'S&P 500 con guadagni settimanali e riducendo le perdite del Nasdaq.
VALUTE
Il dollaro è crollato dopo l’intervento di Powell. L’Eur/Usd è salito da 1,1580 a 1,1740, chiudendo vicino ai massimi, con un guadagno di circa l’1% in poco più di 4 ore.
La valuta statunitense ha perso terreno a causa delle aumentate aspettative di taglio dei tassi, che ridurrebbero la forbice rispetto alle valute concorrenti. Anche l’Usd/Jpy è sceso di circa 240 pips, da 148,77 a 146,57.
I cross dell’euro sono in ripresa, anche se vicini a livelli chiave che potrebbero ostacolare la continuazione del movimento e causare possibili correzioni. Pensiamo, ad esempio, a Eur/Jpy o Eur/Nzd.
La sensazione è che la moneta unica, alla luce dei dati tedeschi su un PIL inferiore al consensus, possa presto trovare resistenze tra 1,2000 e 1,2500. Per ora, però, questi livelli sembrano ancora lontani.
Stessa sorte per il Cable e per le valute oceaniche, che tentano una faticosa risalita contro il dollaro. Tuttavia, per una ripresa strutturale delle oceaniche sarà necessaria una ripartenza dell’economia cinese.
RENDIMENTI TREASURIES
Il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso al 4,26% venerdì, quasi 10 punti base sotto i massimi di sessione, dopo che Powell ha segnalato un probabile taglio dei tassi nella prossima riunione.
I mercati credono fermamente in un allentamento della politica monetaria nel quarto trimestre. I future sui tassi indicano un consenso per due tagli totali entro l’anno, mentre il 40% del mercato è posizionato per tre tagli.
L’irripidimento della curva dei rendimenti riflette una parziale attenzione all’inflazione e una discrepanza tra tassi a breve e lungo termine, aggravata da un indice PPI elevato e segnali di accelerazione dei prezzi negli indici ISM e S&P PMI.
SETTIMANA ENTRANTE
Le prospettive sui tassi globali resteranno al centro dell’attenzione dei mercati nella settimana che inizia domani.
Analisti e operatori attendono di valutare la sostenibilità dei segnali accomodanti della Fed emersi dal simposio di Jackson Hole.
Negli Stati Uniti, l’attenzione sarà rivolta a reddito personale, spesa, indici dei prezzi PCE e stime aggiornate sul PIL del secondo trimestre. Altri dati chiave includono ordini di beni durevoli, prezzi e vendite delle case, fiducia dei consumatori e indici di attività della Fed.
Gli utili di Nvidia offriranno nuove prospettive sul sentiment globale sull’intelligenza artificiale, dopo la recente sottoperformance del settore chip.
Sono attesi anche dati sul PIL da Canada e India. La Cina pubblicherà il suo PMI ufficiale, mentre il Giappone diffonderà i dati di fine mese.
In Europa, i resoconti delle riunioni della BCE potrebbero fornire indizi su ulteriori tagli, insieme ai dati sull’inflazione nelle principali economie dell’Eurozona.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
EURUSD: Powell Spinge il Cambio già in trend rialzistaSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
Questo mi permetterà di continuare a fare questo lavoro gratuito.
Il simposio di Jackson Hole di quest'anno ha fornito quello che potrebbe essere il catalizzatore decisivo per la prossima mossa direzionale di EURUSD. Il discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, è stato interpretato dal mercato in chiave decisamente accomodante (dovish).
Powell ha aperto la porta a un possibile taglio dei tassi di interesse già a settembre, citando esplicitamente i crescenti "rischi al ribasso per l'occupazione" e riconoscendo che gli effetti dei dazi sui prezzi al consumo sono ormai una realtà.
Queste parole hanno avuto un impatto immediato, indebolendo il dollaro USA su tutta la linea.
I mercati ora prezzano con una probabilità vicina al 90% un taglio dei tassi a settembre, un aumento significativo rispetto ai giorni precedenti il discorso.
Una politica monetaria più morbida da parte della Fed, mentre la Banca Centrale Europea (BCE) mantiene per ora un atteggiamento più attendista, crea una divergenza che favorisce strutturalmente l'Euro rispetto al Dollaro.
Questa svolta fondamentale si innesta su un quadro tecnico già costruttivo. Il trend di EURUSD da inizio anno è chiaramente rialzista e, dopo un fisiologico momento di stasi e consolidamento durato qualche settimana, sembra ora pronto a ripartire.
L'elemento chiave da un punto di vista della price action si è verificato lo scorso venerdì sul time frame giornaliero.
Il prezzo ha messo a segno una chiara falsa rottura del supporto tecnico a 1,1600 formando un mio trigger operativo DMHC.
La violenta reazione dei compratori su questo supporto, amplificata dalle parole di Powell, ha creato i presupposti per una nuova gamba rialzista.
I prossimi obiettivi di questo movimento sono ben definiti:
• Primo Target: 1,1890 - Un'area di resistenza intermedia che rappresenta il primo vero test per i rialzisti.
• Obiettivo Successivo: Area 1,2190 - Target più ambizioso che proietterebbe il cambio sui massimi di periodo.
Alla luce di questa confluenza di segnali fondamentali e tecnici, la mia view è decisamente rialzista. Nei prossimi giorni cercherò attivamente delle opportunità di acquisto su EURUSD.
Per ottimizzare il punto di ingresso e il rapporto rischio/rendimento, monitorerò con attenzione le dinamiche di prezzo su time frame a 4 ore.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week-end e un buon TRADING SIMPLE!!!
EUR/USD di fronte a una pressione di correzione?Ciao a tutti 👋
Dopo il rimbalzo dall’area 1,1400 a inizio agosto, EUR/USD si muove all’interno di un canale rialzista ma compaiono diversi segnali di indebolimento e fase laterale.
🔎 Analisi tecnica (1H)
La resistenza a 1,1760 è stata più volte respinta, il prezzo non riesce a superarla. L’RSI è sceso sotto la zona neutrale (38), indicando un indebolimento della forza d’acquisto e un vantaggio per i venditori. Il prezzo sta testando il bordo inferiore del canale rialzista e la nuvola Ichimoku si assottiglia → alto rischio di rottura del supporto.
🌍 Fattori di mercato
Il DXY è tornato a rafforzarsi grazie alla stabilità dei rendimenti dei Treasury USA → USD più forte. Il mercato attende i verbali del FOMC e i discorsi dei funzionari Fed, che potrebbero aumentare la volatilità. La prudenza in vista della decisione sui tassi d’interesse di settembre rende difficile per l’euro mantenere il trend rialzista.
👉 Secondo voi, l’EUR/USD sta semplicemente vivendo un “pullback sano” all’interno del canale rialzista, o si sta preparando a una forte discesa?