#AN003 Notizie della Settimana e Impatto sul Forex
Salve, sono il trader Forex Andrea Russo, e oggi vi presento un’analisi dettagliata delle notizie più importanti della settimana (26–29 maggio 2025) e del loro impatto reale sul mercato Forex, con osservazioni strategiche da inserire immediatamente nel vostro piano operativo.
In questo articolo esamineremo i 7 eventi macroeconomici e geopolitici più significativi che hanno influenzato le principali coppie di valute, valutando l’effetto su USD, EUR, GBP, JPY, CAD, AUD e le valute emergenti. Tutto è filtrato secondo il modello SwipeUP v9 Elite FX, basato su dati istituzionali, sentiment reale e simulazioni candela per candela.
📌 1. USA: la Corte ferma le Tariffe Trump
Una delle notizie più rilevanti della settimana arriva dagli Stati Uniti: una Corte federale ha bloccato l’applicazione delle tariffe commerciali di Donald Trump, dichiarandole non legittime. Questo evento ha causato un’immediata reazione nei mercati valutari.
🔍 Impatto sul Forex:
Il Dollaro USA (USD) ha avuto un iniziale rimbalzo tecnico, salvo poi perdere forza nella sessione europea.
Le coppie come EUR/USD e USD/JPY hanno mostrato forte reattività. EUR/USD è stato respinto da 1.1250, mentre USD/JPY ha trovato supporto.
📊 Implicazioni strategiche:
Aumenta il rischio percepito sul biglietto verde.
Cresce l’interesse su valute rifugio alternative, come l’oro e il franco svizzero.
📌 2. PIL USA Q1 Rivisto al Ribasso
Il PIL statunitense del primo trimestre è stato rivisto da -0,1% a -0,2%, confermando una lieve contrazione economica.
🔍 Impatto sul Forex:
Il Dollaro ha perso slancio, rafforzando la narrativa di un possibile taglio dei tassi.
EUR/USD potrebbe consolidare sopra 1.1200 in vista di dati PMI UE più forti.
📊 Coppie chiave:
EUR/USD long su conferma del supporto 1.1200.
Possibile breakout su AUD/USD se i dati USA continuano a deludere.
📌 3. Scorte USA e Rimbalzo del Petrolio: CAD in Spinta
Le scorte di greggio USA sono diminuite più del previsto, e il prezzo del WTI è tornato sopra 79 dollari.
🔍 Impatto sul Forex:
CAD si rafforza su base fondamentale e intermarket.
Potenziale short su USD/CAD con target area 1.3550.
📌 4. Regno Unito: Dati Solidissimi e GBP Resiliente
I dati macro del Regno Unito hanno sorpreso al rialzo: PMI servizi e inflazione core stabili, sostenendo la sterlina britannica.
🔍 Impatto sul Forex:
GBP/USD sopra 1.2700 con spazio di espansione.
EUR/GBP respinto da 0.8600: potenziale per continuazione ribassista.
📌 5. Scadenze Opzioni Forex e Volatilità Attesa
Giovedì e venerdì si concentrano scadenze opzioni di grande entità, che possono agire come magneti di prezzo.
📍 Livelli da monitorare:
EUR/USD: 1.1200 e 1.1250 → potenziale per spike o rigetti.
USD/JPY: 145.00 → confluenza tecnica e opzioni.
AUD/USD: 0.6650 zona chiave con volumi in compressione.
📊 Consiglio operativo: evitare nuove entrate vicino ai livelli opzionistici senza conferma di breakout reale.
📌 6. Nvidia e i Tech USA in Rally: Effetto Anti-Yen
I risultati di Nvidia hanno spinto l’intero comparto tech americano, causando un’ondata di risk-on.
🔍 Impatto sul Forex:
JPY e CHF deboli su scarso interesse per asset rifugio.
Ottimi set-up su AUD/JPY, CAD/JPY, EUR/CHF long.
📌 7. Cina: PMI Sopra 50, Sostegno ad AUD/NZD
I dati cinesi sul PMI manifatturiero sono tornati sopra quota 50, segnalando espansione.
🔍 Impatto sul Forex:
AUD e NZD trovano supporto tecnico e macro.
Attenzione a AUD/CHF, dove divergenze macro potrebbero generare un’inversione ribassista.
🧠 Strategia Forex Operativa per la Prossima Settimana
✅ Valute forti:
CAD (petrolio + sentiment risk-on)
GBP (dati macro + momentum tecnico)
EUR (resilienza su USD e supporti tenuti)
❌ Valute deboli:
USD (PIL negativo, incertezza politica)
JPY (assenza di domanda rifugio)
AUD (potenzialmente vulnerabile su ribasso risk-on)
Idee operative USDEUX
Analisi del grafico EUR/USD 4H – 29 Maggio 2025🔍 Panoramica del mercato
Prezzo attuale: 1.12753
Zona chiave: Il prezzo si trova in un’area di resistenza che era supporto.
🧱 Livelli importanti
Zona di resistenza: 1.15639 (🔝 Obiettivo principale)
Zona di supporto: 1.10736 (🔻 Obiettivo principale)
Obiettivi intermedi:
Obiettivo 1 (rialzista): 1.14139 📈
Obiettivo 1 (ribassista): 1.11687 📉
🔄 Scenari possibili
📈 Scenario rialzista:
Se il prezzo rimane sopra 1.1275:
Potenziale salita verso 1.14139
E successivamente verso 1.15639 con rottura confermata
🚀 Una rottura al rialzo potrebbe segnare una continuazione della tendenza positiva.
📉 Scenario ribassista:
Se il prezzo scende sotto 1.1275:
Possibile discesa verso 1.11687
E poi fino a 1.10736
🪓 Una rottura decisa al ribasso indicherebbe debolezza e pressione venditrice.
🧠 Conclusione
Siamo su una zona di decisione cruciale. Attendere conferme prima di entrare. La gestione del rischio è fondamentale! 🎯
[SCHEMA PONZI] - Cos'è e come funziona?Lo schema Ponzi è una truffa finanziaria in cui i guadagni degli investitori non provengono da veri investimenti, ma dai soldi messi da persone nuove che entrano nello schema. È insostenibile a lungo termine ed illegale. Vediamo passo dopo passo come funziona:
1. Promessa allettante
Un truffatore promette alti guadagni in poco tempo se gli dai dei soldi da "investire".
2. Pagamenti iniziali reali
I primi investitori ricevono davvero i guadagni promessi, ma sono pagati con i soldi dei nuovi arrivati, non da veri profitti.
3. Si crea fiducia
Le persone vedono che funziona e ne parlano. Sempre più persone vogliono investire.
4. Collasso inevitabile
Quando non entrano più nuovi soldi, il truffatore non può più pagare. Lo schema crolla e quasi tutti perdono i soldi.
Caratteristiche chiave :
• Nessun vero investimento.
• I guadagni arrivano solo dai nuovi investitori.
• Funziona solo finchè entra sempre più gente.
• Prima o poi salta tutto.
• E' illegale in molti paesi.
Origine del nome
Lo schema prende il nome da Charles Ponzi, un truffatore che negli
anni '20 truffò migliaia di persone negli Stati Uniti con questo metodo.
Terremoto dazi?Ritorna improvvisamente la volatilità sui mercati dopo che la Corte Commerciale Internazionale degli Stati Uniti ha stabilito, questa notte, che il Presidente Trump avrebbe oltrepassato la propria autorità imponendo dazi reciproci.
Un collegio di tre giudici della Corte Commerciale Internazionale degli Stati Uniti ha dichiarato i dazi "illegali per tutti" e ne ha ordinato l'annullamento e il blocco permanente. Si prevede che la Casa Bianca presenterà ricorso contro la decisione. Intanto il mercato ha visto un recupero improvviso del dollaro contro tutte le valute.
WALL STREET NON SI FERMA
Giornata interlocutoria quella di ieri, relativamente ai listini USA, in assenza di novità sul fronte macro e/o di politica economica (peraltro poi questa notte, come già spiegato, le cose sono radicalmente cambiate).
Gli operatori dei mercati sembrano aver trovato un equilibrio, con compratori e venditori che non trovano un vincitore, in una fase di congestione che sembra dovuta dopo un periodo di alta volatilità. Tutti e tre i principali indici si sono mantenuti vicini ai livelli del giorno precedente.
MINUTE DELLA FED
Le minute, pubblicate ieri sera, dell’ultima riunione della Fed hanno evidenziato una certa preoccupazione da parte dei funzionari della Fed, che hanno ritenuto che gli aumenti dei dazi annunciati sono apparsi significativamente più estesi del previsto e hanno rilevato una notevole incertezza riguardo alla direzione della politica commerciale e alla durata dei suoi effetti economici.
I membri del Board ritengono tale incertezza insolitamente elevata, evidenziando rischi al ribasso per l'occupazione e l'attività economica, così come rischi al rialzo per l'inflazione. Nel discutere le prospettive di politica monetaria, i partecipanti hanno concordato sul fatto che, con la crescita economica e il mercato del lavoro ancora resilienti, e un orientamento di politica monetaria moderatamente restrittivo, la Fed sia ben posizionata e possa attendere per avere maggiore chiarezza sull'inflazione e sulle tendenze economiche.
La Federal Reserve ha mantenuto il tasso sui fondi al 4,25%-4,50% per la terza riunione consecutiva a maggio 2025, in linea con le aspettative.
DOLLARO
Biglietto verde ancora in ripresa, con l'indice del dollaro che ha raggiunto quota 99,7 mercoledì, estendendo un guadagno di quasi lo 0,4% rispetto alla sessione precedente, mentre gli operatori, come per gli altri asset, attendono nuove motivazioni, tecniche o macro, per entrare a mercato, sperando che le tensioni commerciali e gli sviluppi fiscali sotto l'amministrazione Trump trovino finalmente una soluzione.
Nella notte il dollar index ha aperto oltre quota 100, in seguito alla notizia della bocciatura dei dazi da parte della Corte Commerciale Internazionale americana. Domenica, il presidente Trump aveva rinviato l'attuazione di un dazio del 50% sulle importazioni dall'UE previsto al 9 luglio, pochi giorni dopo l'annuncio della misura radicale. Nel frattempo, il disegno di legge fiscale ha superato la prova della Camera dei Rappresentanti, anche se di misura, un solo voto, e ora attende il voto del Senato.
Sul fronte della politica monetaria, dal FOMC non è uscito nulla di particolare, con una Fed ancora attendista sui tassi. Il dollaro ha guadagnato terreno nei confronti dell’euro, GBP e soprattutto yen, a seguito delle notizie secondo cui le autorità giapponesi potrebbero intervenire per stabilizzare il mercato obbligazionario. Nonostante il recente rialzo, il biglietto verde rimane vicino ai minimi del 2023 raggiunti ad aprile e ha registrato un calo di oltre il 7% da inizio anno.
INFLAZIONE IN EUROZONA
Le aspettative di inflazione nell'Eurozona sono aumentate per il secondo mese consecutivo al 3,1% ad aprile 2025, il livello più alto da febbraio 2024, dal 2,9% di marzo. Anche le aspettative di inflazione per i prossimi 12 mesi sono cresciute, raggiungendo lo stesso livello di giugno 2024.
Nel frattempo, quelle per i prossimi tre anni sono rimaste invariate al 2,5%, mentre per i prossimi cinque anni sono rimaste invariate per il quinto mese consecutivo al 2,1%. Inoltre, le aspettative di crescita economica per i prossimi 12 mesi sono peggiorate, scendendo al -1,9% ad aprile dal -1,2% di marzo. Le aspettative per il tasso di disoccupazione per i prossimi 12 mesi sono aumentate al 10,5% dal 10,4%.
MUTUI USA
Le richieste di mutui, negli Stati Uniti, sono diminuite dell'1,2% rispetto alla settimana precedente, per il periodo conclusosi il 23 maggio, estendendo il precedente 5,1% al livello più basso degli ultimi tre mesi, secondo i dati raccolti dalla Mortgage Bankers Association.
Il secondo calo consecutivo è stato in linea con l'aumento dei tassi di riferimento sui mutui, con il tasso fisso a 30 anni in aumento e vicino al 7%, in quanto i rendimenti a lunga scadenza sono saliti bruscamente a seguito del declassamento del debito da parte di Moody’s.
Le richieste di prestito per rifinanziare un mutuo, più sensibili alle variazioni a breve termine dei tassi di interesse, sono diminuite del 7,1%. D'altro canto, le richieste di mutuo per l'acquisto di una nuova casa sono aumentate del 2,7%.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
EUR/USD: Rottura del secolo? La rivincita del Vecchio ContinenteDopo quindici anni di predominanza ribassista, il cambio EUR/USD sembra essere arrivato a un momento di svolta storica. Il grafico mensile mostra un breakout potenzialmente decisivo della trendline discendente che contiene i massimi decrescenti dal 2008. Con il prezzo che punta verso l’area 1,15–1,16, proprio a ridosso della smma a 99 periodi, si apre la porta a un possibile cambio di paradigma nel rapporto tra euro e dollaro. L'rsi superiore al livello 50 mostra inoltre un momentum bullish dell'asset.
Ma che cosa può davvero spingere una rottura così significativa? E soprattutto, quali potrebbero essere le sue conseguenze sul sistema finanziario globale?
Per rispondere, ecco tre scenari distinti – uno ottimistico, uno realistico e uno più radicale – ciascuno dei quali esplora cause e implicazioni possibili della nuova traiettoria dell’EUR/USD.
Nel primo scenario, quello più ottimista, l’Europa riesce finalmente a intraprendere un percorso di rinnovamento strutturale. Le principali economie dell’Eurozona – Germania, Francia e Italia – avviano riforme credibili in termini fiscali, energetici e digitali. La BCE mantiene un approccio prudente ma non restrittivo, riuscendo a controllare l’inflazione senza deprimere la domanda interna. In questo contesto, la stabilità politica e il miglioramento della produttività rendono l’euro una valuta sempre più attraente per gli investitori istituzionali, che iniziano a ribilanciare i propri portafogli verso asset denominati in euro. Gli investitori globali, stanchi della fragilità fiscale americana, iniziano a considerare l’Europa come un’alternativa valida al “dollaro eterno”. Il risultato è una progressione graduale ma solida dell’EUR/USD verso l’area 1,30–1,35, con implicazioni importanti: rivalutazione degli asset europei, rientro dei capitali, maggiore peso geopolitico dell’UE e un primo serio scossone al dominio assoluto del dollaro.
Lo scenario centrale, più realistico, prevede invece una reflazione globale con divergenza tra le due sponde dell’Atlantico. Qui il motore del rialzo non è tanto la forza intrinseca dell’euro, quanto la debolezza ciclica del dollaro. Gli Stati Uniti entrano in una fase di rallentamento economico moderato, costringendo la Federal Reserve a iniziare un ciclo di tagli dei tassi nel 2025, prima e con più decisione rispetto alla BCE. Il differenziale tra i rendimenti reali spinge capitali verso l’Eurozona, rafforzando meccanicamente l’euro. Ma il movimento rimane contenuto: l’EUR/USD si stabilizza nella fascia 1,15–1,25, senza esplosioni né collassi. I mercati accolgono questa fase con moderato ottimismo, ma senza una ridefinizione degli equilibri globali. L’euro recupera parte della sua dignità, ma non diventa ancora un’alternativa strategica al dollaro.
Infine, esiste uno scenario meno probabile ma più dirompente: quello di un vero e proprio shock esogeno o di una crisi interna americana. In questo caso, l’EUR/USD romperebbe al rialzo per motivazioni più legate alla perdita di fiducia nei confronti degli Stati Uniti che alla forza dell’Europa. Potremmo trovarci di fronte a una crisi del debito americano, magari aggravata da uno scontro politico interno o da un default tecnico causato da stallo congressuale. Oppure un evento geopolitico – una guerra valutaria, un attacco cyber su larga scala, una crisi asiatica – spingerebbe i capitali a fuggire dal dollaro in cerca di rifugi alternativi. In mancanza di alternative immediate, l’euro potrebbe assorbire parte di questa domanda. L’EUR/USD, in questo scenario, schizzerebbe verso 1,40–1,50 in pochi trimestri. Ma questo tipo di rialzo porterebbe con sé instabilità e disordine, con volatilità elevatissima sui mercati, un VIX fuori controllo e un rapido repricing degli asset denominati in USD. Le conseguenze sarebbero sistemiche: fuga dai Treasury americani, rialzo dei rendimenti, rischio di recessione dura e, forse, l’avvio di un mondo a riserva multipla, in cui il dollaro non è più l’unica ancora del sistema monetario globale.
Quello che stiamo osservando sul grafico, dunque, potrebbe essere molto più di una rottura tecnica: potrebbe essere un sintomo, un anticipo o un catalizzatore di profondi cambiamenti geopolitici ed economici.
A livello tecnico, ovviamente, occorrerà innanzitutto flippare la smma a 99 periodi mensile per poter avere più sicurezza della mossa, dato che al momento rappresenta una forte area di resistenza. Qualora dovesse accadere il flip, mi aspetto che si andranno a prendere gli equal highs in zona 1,26 prima di un eventuale ulteriore movimento rialzista.
Dal punto di vista macro, nei prossimi mesi sarà fondamentale monitorare le politiche delle banche centrali, i flussi obbligazionari, i segnali politici e i movimenti dei grandi capitali. Il grafico parla chiaro: la storia, forse, sta per cambiare direzione.
EURODOLLARO: FINE MAGGIO!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
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[PRINCIPIANTE, INTERMEDIO O ESPERTO] - Che trader sei?La distinzione tra trader principiante, intermedio ed esperto si basa su una combinazione di conoscenze teoriche, capacità pratiche, esperienza operativa, gestione emotiva e del rischio.
Ecco una panoramica dei tratti distintivi per ciascun livello:
TRADER PRINCIPIANTE ⚪
Cosa sa fare:
• Ha appena iniziato.
• Conosce solo le basi del mercato (comprare, vendere, seguire un grafico).
• Spesso copia altri o segui consigli trovati online.
• Fa operazioni un po' a caso, senza un vero piano.
Come si comporta:
• Fa scelte impulsive, si lascia prendere dalla paura o dall'entusiasmo.
• Non sa ancora come controllare le perdite.
• Vuole guadagnare in fretta ma spesso perde soldi.
TRADER INTERMEDIO 🟠
Cosa sa fare:
• Ha già fatto esperienza e ha imparato dai propri errori.
• Inizia ad avere un metodo personale per fare le operazioni.
• Riesce a capire quando entrare e uscire, anche se non sempre con successo.
Come si comporta:
• È più calmo, ma ogni tanto si lascia ancora influenzare dalle emozioni.
• Inizia a controllare meglio quanto rischia per ogni operazione.
• Sta cercando di essere più costante nei risultati.
TRADER ESPERTO ⚫
Cosa sa fare:
• Ha un metodo chiaro e lo segue con disciplina.
• Fa operazioni con logica, senza farsi influenzare troppo da emozioni o notizie.
• Ha imparato a guadagnare in modo costante, anche se non sempre.
Come si comporta:
• Mantiene la calma anche nei momenti difficili.
• Sa quanto rischiare e quando fermarsi.
• Pensa nel lungo periodo e punta a far crescere il capitale con pazienza.
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[ORIGINI DEL FOREX TRADING] - Dagli inizi a come lo conosciamoIl Forex trading (Foreign Exchange Trading) ha origini che affondano le radici nella storia antica, ma il mercato valutario moderno, come lo conosciamo oggi, si è sviluppato solo nel XX secolo. Ecco un riassunto delle sue principali tappe storiche:
1. Origini antiche
• Baratto e monete: Prima dell'uso delle valute moderne, le persone barattavano beni.
Con l'introduzione delle prime monete (es. in Mesopotamia, Egitto, Grecia), si iniziarono
a stabilire rapporti di cambio rudimentali.
• Cambio di valute nel mondo antico: I cambia valute (money changers) esistevano già
nell'antica Roma e Grecia, facilitando il commercio tra diverse regioni.
2. Il Gold Standard (XIX - inizio XX secolo)
• Nel 1800, molti Paesi adottano il gold standard, un sistema in cui le valute erano
convertibili in oro ad un tasso fisso.
• Questo stabilizzava i tassi di cambio, ma limitava la flessibilità monetaria.
3. Bretton Woods (1944-1971)
• Dopo la seconda Guerra Mondiale, fu creato il sistema di Bretton Woods.
• Il dollaro USA divenne la valuta di riferimento, convertibile in oro.
• Le altre valute erano ancorate al dollaro con tassi fissi ma aggiustabili.
• Questo sistema durò fino al 1971, quando il presidente Nixon sospese la
convertibilità del dollaro in oro (fine del gold standard).
4. Nascita del Forex moderno (dal 1973 in poi)
• Dopo Bretton Woods, i tassi di cambio iniziarono a fluttuare liberamente
in base alla domanda e offerta.
• Si sviluppò il mercato forex moderno, con il coinvolgimento di banche
centrali, istituzioni finanziarie, aziende e, in seguito, investitori privati.
5. Era digitale e retail trading (anni 1990 - oggi)
• Con internet e le piattaforme di trading online negli anni '90 e
2000, anche i piccoli investitori hanno avuto accesso al mercato Forex.
• Il mercato è oggi decentralizzato, attivo 24 ore su 24, e rappresenta il
più grande mercato finanziario del mondo, con volumi giornalieri superiori
ai 7 trilioni di dollari (dati aggiornati al 2020+).
Future sulle azioni US in recuperoI future sulle azioni statunitensi (mercati USA chiusi per il Memorial Day) hanno recuperato ieri, lunedì, in seguito alla decisione di Donald Trump di rinviare l’applicazione di dazi del 50% all'Unione Europea, prorogandone la scadenza al 9 luglio.
In un post, Trump ha dichiarato di aver preso la decisione in seguito a una telefonata con la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che ha confermato la conversazione, descrivendola come una "buona decisione" e osservando che è necessario più tempo per "raggiungere un buon accordo".
La mossa arriva dopo un fine settimana turbolento per i mercati, con crescenti preoccupazioni per le prospettive fiscali statunitensi e le tensioni commerciali che pesano pesantemente sul sentiment degli investitori. Il Dow Jones ha perso il 2,47%, l'S&P 500 il 2,61% e il Nasdaq Composite il 2,47% durante la settimana passata. Anche le azioni Apple hanno subito un forte calo, crollando del 7,57%, dopo che Trump ha avvertito che gli iPhone venduti negli Stati Uniti devono essere prodotti localmente, altrimenti saranno soggetti a dazi minimi del 25%.
VALUTE
Lunedì, l'indice del dollaro statunitense è sceso sotto quota 99, raggiungendo il livello più basso da oltre un mese, con l'euro che si è rafforzato in seguito alla decisione del presidente Donald Trump di rinviare l'imposizione di dazi del 50% sull'Unione Europea fino al 9 luglio.
Il dollaro rimane sotto pressione a causa della crescente incertezza sulle questioni ancora sul tavolo, a cominciare dai problemi legati ai dazi, senza dimenticare il pacchetto fiscale della nuova amministrazione, che ha provocato il declassamento di Moody’s del debito USA, e una certa irritazione della Fed che ha chiaramente lasciato intendere che non può abbassare il costo del denaro proprio in ragione delle incertezze generate dall’applicazione dei dazi doganali.
Tutto ciò ha intaccato la fiducia degli investitori verso gli asset denominati in dollari statunitensi, in particolar modo i bonds governativi. Ed è anche la ragione della caduta del dollaro. Separatamente, Trump ha avvisato che la proposta di spesa e tagli alle tasse potrebbe subire revisioni "significative" al Senato, un segnale che le preoccupazioni fiscali rimangono il tema centrale tra operatori e investitori.
Sulle altre coppie di valute, poco da segnalare in un mercato perfettamente dollaro-centrico con le altre valute che attaccano le resistenze chiave contro la divisa USA, ma per ora senza grande momentum.
CINA, DATI POSITIVI
Gli utili delle aziende industriali cinesi sono aumentati dell'1,4% su base annua nei primi quattro mesi del 2025, in ripresa rispetto allo 0,8% del periodo precedente. La ripresa conferma gli sforzi di Pechino per risollevare l'economia stagnante e affrontare i crescenti rischi commerciali.
Solo ad aprile, gli utili industriali sono aumentati del 3,0% su base annua, rispetto al +2,6% di marzo. L'indice Shanghai Composite è sceso dello 0,1% a circa 3.343, mentre l'indice Shenzhen Component ha perso lo 0,6% a 10.030 martedì, con le azioni della Cina continentale in calo per la quarta sessione consecutiva nonostante i dati positivi sugli utili industriali.
Sul fronte commerciale, Cina e Unione Europea stanno intensificando la cooperazione in risposta all'aumento dei dazi statunitensi. Si prevede che i funzionari commerciali di entrambe le parti si incontreranno nuovamente all'inizio del mese prossimo per approfondire i legami ed esplorare misure congiunte.
Per quanto riguarda gli sviluppi aziendali, BYD Company ha perso un altro 2% a seguito delle notizie di forti tagli ai prezzi in una recente campagna promozionale, sollevando preoccupazioni sulla pressione sui margini. Tra gli altri titoli in calo degni di nota figurano Eoptolink Technology (-4,9%), Contemporary Amperex (-1,1%) e Shanghai Electric (-5,2%).
GOLD IN CALO
Lunedì l'oro è sceso sotto i 3.340 dollari l'oncia, dopo che il presidente Donald Trump ha accettato di rinviare l'introduzione dei dazi alla UE del 50%, indebolendo anche l’oro che ha perso quota per l’allentamento dell’avversione al rischio.
Trump ha chiaramente posticipato la scadenza al 9 luglio per guadagnare tempo nei negoziati con l'Unione, facendo marcia indietro rispetto alla sua precedente posizione. La scorsa settimana, l'oro ha comunque guadagnato quasi il 5%, sostenuto dall'incertezza sui dazi e dalle crescenti preoccupazioni sulle prospettive fiscali statunitensi.
Si prevede che il nuovo disegno di legge fiscale di Trump, recentemente approvato dalla Camera e ora in attesa di una votazione al Senato prevista per agosto, amplierà il deficit di bilancio statunitense di quasi 3.000 miliardi di dollari nel prossimo decennio.
Saverio Berlinzani
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EURUSD, indizi di un possibile nuovo corso rialzista per l'euro Chart di Capital.Com
Il cambio pur muovendosi all'interno di un evidente trend ribassista, in occasione dell'ultimo appoggio sulla parte bassa del canale ha inanellato un'interessante sequenza di massimi e minimi crescenti
Interessanti perché se perpetuati questi potrebbero essere l'inizio di un nuovo trend rialzista per l'euro.
Per capirlo dovremo attendere, se ci arriverà, il contatto con la parte alta del canale. Infatti se tenderà a restare ancora nel canale evidentemente non è ancora tempo per un cambio di tendenza importante come questo.
Tuttavia qualche indizio tecnico perché possa essere nato il nuovo trend rialzista per l'euro lo possiamo scovare
Dopo aver segnato il nuovo massimo crescente, i prezzi hanno fatto un interessante pullback sull'area 1,10
Questo pullback non è uno qualunque ma ha un'importanza locale decisamente superiore.
Come vediamo, infatti, rappresenta anche un consolidamento della trendline ribassista dai massimi importanti precedenti oltre che della mediana del nuovo canale rialzista in cui i prezzi si stanno muovendo dai minimi relativi.
Se la tendenza nuova di lungo periodo rialzista per l'euro dovesse effettivamente sorgere, rivedendo questo comportamento tra qualche tempo risulterebbe lampante.
A questo punto ritengo probabile l'approdo verso la parte alta del nuovo canale rialzista settimanale e, successivamente il test con quella del più ampio canale ribassista di lungo periodo apprezzabile sul mensile.
Ovvio che l'uscita dall'alto da questo canale sarebbe un bel segnale tecnico per lo scenario prospettato.
EURUSD rialzistaIl prezzo dell’EURUSD appare molto rialzista in seguito alla reazione attuale sul livello HTF, che ha portato il prezzo a fare un sweep della liquidità segnata dalla linea orizzontale. Tuttavia, lo sweep non ha causato una discesa del prezzo, ma quest’ultimo ha ritestato la resistenza diventata supporto, dove si è osservato un rifiuto della discesa. Attualmente, su H4, si sta formando un martello rialzista, che potrebbe spingere il prezzo fortemente verso l’alto nei prossimi giorni.
#AN002 Ultime notizie dal mondo e impatto Forex
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo e oggi voglio parlare di come le recenti tensioni geopolitiche globali stiano modificando radicalmente l'equilibrio valutario internazionale.
Nel Forex, ogni crisi è una mappa di opportunità, ma solo chi analizza il contesto globale riesce a comprendere davvero dove si sposteranno i capitali. In questo articolo, analizziamo i principali eventi della settimana e riflettiamo su come potrebbero influenzare le valute nei prossimi giorni.
🇮🇳🇵🇰 India e Pakistan: rischio escalation oltre confine
Dopo un attentato terroristico in Kashmir che ha causato 26 vittime civili, l’India ha avviato l’“Operazione Sindoor” colpendo gruppi estremisti oltre il confine. Il Pakistan ha risposto militarmente con l’“Operazione Bunyan-un-Marsoos”. Entrambi i Paesi hanno impiegato droni e missili da crociera.
Nonostante un cessate il fuoco dichiarato il 10 maggio, la tregua è fragile. Il rischio di una crisi nucleare tattica è oggi reale.
🔍 Impatto sul Forex: Forte pressione sulla rupia indiana (USD/INR in rialzo) e aumento di domanda per valute rifugio come CHF e JPY.
🇵🇸🇮🇱 Israele-Gaza: la guerra urbana riparte
Le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza si sono intensificate, puntando al controllo completo dell’area. Si contano centinaia di vittime civili. L’Italia e altri membri del Gruppo Madrid+ chiedono un cessate il fuoco, proponendo un piano arabo per la ricostruzione.
🔍 Impatto sul Forex: In fase acuta, si rafforzano l’oro (XAU/USD) e il dollaro USA. Il NIS (shekel israeliano) mostra segni di debolezza, specie se il conflitto si estenderà al Libano o alla Siria.
🇺🇦🇷🇺 Ucraina-Russia: si riapre uno spiraglio?
Donald Trump ha parlato telefonicamente con Vladimir Putin e altri leader internazionali, tra cui Giorgia Meloni, proponendo il Vaticano come sede per nuovi negoziati. Sebbene la guerra prosegua soprattutto a Zaporizhzhia e nella regione orientale, la diplomazia torna sul tavolo.
🔍 Impatto sul Forex: Se i colloqui si concretizzano, l’EUR/USD potrebbe rafforzarsi. In caso contrario, l’instabilità favorirà ancora valute rifugio e debolezza dell’euro.
🇧🇫 Burkina Faso: la guerra dimenticata
Il gruppo jihadista JNIM ha condotto attacchi coordinati in varie città del nord del Paese, causando decine di morti e conquistando temporaneamente la città di Djibo. La crisi umanitaria si aggrava e la regione del Sahel resta tra le più instabili al mondo.
🔍 Impatto sul Forex: Impatti diretti marginali, ma le valute emergenti africane continuano a soffrire per instabilità sistemica e fuga di capitali.
🇺🇸🇨🇳 USA e Cina: nuove frizioni economiche
La seconda amministrazione Trump ha imposto nuovi dazi su prodotti cinesi, inasprendo le relazioni commerciali. L’Unione Europea, nel frattempo, cerca un riequilibrio rafforzando i legami con Pechino. Il contesto globale torna multipolare.
🔍 Impatto sul Forex: USD ancora forte nel breve termine, ma crescenti tensioni con la Cina potrebbero indebolire l’USD/CNH e rafforzare il CNY se Pechino risponde con stimoli monetari mirati.
✝️ Vaticano e nuova diplomazia spirituale
Il nuovo Papa, Leone XIV, sta dando priorità a migrazione e povertà. Il Vaticano si propone come sede neutrale per mediazioni di pace, come nel caso Ucraina-Russia. La Chiesa torna a essere attore geopolitico.
🔍 Impatto sul Forex: Simbolico ma rilevante: l’idea di Roma come centro diplomatico rafforza la stabilità percepita dell’area euro.
📉 PIL Italia: frena la crescita
Secondo l’ISTAT, il PIL italiano nel 2025 è in calo. Le cause? Rallentamento industriale, inflazione residua e clima globale incerto. Tuttavia, i conti pubblici migliorano e l’occupazione resta stabile.
🔍 Impatto sul Forex: EUR sotto pressione in attesa di nuove stime BCE. Lo spread resta sotto osservazione.
🧭 Riflessione finale: Forex e geopolitica, binomio inseparabile
Le tensioni geopolitiche non sono rumore di fondo, ma onde che spostano miliardi. I trader intelligenti non leggono solo i grafici: leggono il mondo. La fragilità delle relazioni internazionali e i conflitti in corso porteranno a una nuova polarizzazione del Forex: da una parte le valute rifugio (JPY, CHF, USD in fasi di shock), dall’altra le valute emergenti e cicliche sempre più vulnerabili.
Chi vuole navigare in questo mercato deve prepararsi a reagire non ai dati, ma agli eventi che cambiano i dati.
NOTIZIA DELLA SETTIMANA--CHART DI CAPITAL.COM--
Principali notizie della settimana :
MARTEDI'
- Fiducia cons. (11:00) (EUR)
- Indice HPI (16:00) (USD)
MERCOLEDI'
- Tasso d'int. (04:00) (NZD)
- Tasso disoc. (08:00) (EUR)
- FOMC (20:00) (USD)
GIOVEDI'
- PIL USA (14:30) (USD)
- Jobless claims (14:30) (USD)
VENERDI'
- Indice PCE (14:30) (USD)
- PIL Canada (14:30) (CAD)
- Indice Michigan (16:00) (USD)
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La guerra commerciale di Trump continua: venerdì scorso sono stati annunciati nuovi dazi al 50% per l'Unione Europea.
Entreranno in vigore il 9 luglio.
EUR/USD Long setup📈 Setup Long EUR/USD (Timeframe H4)
Sto monitorando EUR/USD su timeframe 4H, dove si è recentemente verificata una rottura strutturale al rialzo con conferma di un cambio di trend.
✅ Motivazioni per l’ingresso long:
Breakout confermato: La zona di resistenza compresa tra 1.1300 e 1.1340 è stata rotta con forza. Questo livello ha agito più volte da resistenza in passato, e ora potrebbe fungere da supporto (principio del "role reversal").
Ritracciamento su Fibonacci: Sto attendendo un ritracciamento verso l’area di interesse tra il 50% e il 78.6% di Fibonacci, che corrisponde anche a una zona di liquidità e accumulazione precedente.
Confluenza di medie mobili: La media mobile a 50 periodi (linea blu) e quella a 200 (linea rossa) si trovano al di sotto dell’attuale prezzo, confermando il momentum rialzista. Inoltre, la 50 EMA è vicina all’area di ritracciamento, aggiungendo ulteriore validità al supporto dinamico.
Zona di domanda: La zona grigia evidenzia un’area dove in passato si è registrato un forte interesse dei compratori, e potrebbe ora attrarre nuovamente domanda in caso di pullback.
📍 Entry: In attesa di un pullback nell’area 1.1310 – 1.1330 (tra il 61.8% e il 71% di Fibonacci), con conferma tramite price action.
🎯 Target: 1.1442 (massimo relativo precedente), con estensione possibile a 1.1461 (livello -27% di Fibonacci).
🛑 Stop loss: Al di sotto dell’area di invalidazione, intorno a 1.1276 (oltre il 78.6% di Fibonacci)
EURUSD ben intonato verso 1.23EURUSD daily mostra una sana formazione di candele che mirano probabilmente ad un progetto rialzista ambizioso. Non è detto che vedremo target importanti come 1.40 ma se ci concentrassimo nel breve/medio termine è probabile vedere il target di 1.20-1.25.
Le politiche dei dazi e di indebolimento del dollaro sono ancora in atto e lo notiamo nei rendimenti dei trentennali americani che sono in continuo rialzo.
L'impressione è che il governo americano non vuole più un dollaro super forte nei confronti degli altri stati e volontariamente lo sta portando verso un ruolo di secondo rilievo. E' un progetto di lungo periodo al fine di rendere più attraenti gli investimenti in suolo americano.
Il dollaro forte è stato un male per la loro bilancia commerciale e gli USA vogliono che ora quel "peso" lo supporti qualche altro stato (ad esempio EUROPA o CINA).
Chart di Capital.com
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
Trump e i dazi alla UE, ennesima strategia?Ennesimo attacco di Trump alla UE sui dazi, con la minaccia di imporre tariffe del 50% sull'Unione Europea a partire dal 1° giugno. Ha confermato un'interruzione dei colloqui commerciali con il vecchio continente e attaccato contemporaneamente Apple, promettendo una imposta del 25% sugli iPhone prodotti al di fuori degli Stati Uniti.
La decisione del Presidente ha colpito i mercati azionari: il Dow Jones ha subito un calo dello 0,61% a 41.603 punti, mentre l’S&P500 ha perso lo 0,67% a 5.803 punti. Segno meno anche per il Nasdaq (-1% a 18.737 punti).
Secondo il Presidente, la UE sarebbe stata creata con lo scopo primario di trarre vantaggio dagli Stati Uniti in materia di commercio. Ha criticato duramente le barriere commerciali, le tasse sull'IVA, le sanzioni aziendali, da lui definite “ridicole”, le manipolazioni monetarie, oltre alle cause legali ingiuste e ingiustificate contro le aziende americane.
Il 2 aprile, quando Trump annunciò i dazi nel “Giorno della Liberazione”, l’UE fu colpita da imposte del 20%, poi ridotte al 10%. Trump ha lasciato intendere di non voler negoziare un nuovo accordo con Bruxelles, affermando che i dazi saranno al 50% dall’inizio di giugno. Ha anche sostenuto che i dazi potrebbero essere evitati se le aziende europee, in particolare le case automobilistiche, investissero nella produzione negli Stati Uniti. Analogamente, venerdì Trump ha affermato che Apple potrebbe evitare i dazi doganali solo se l'azienda producesse in America.
Nel 2024, gli scambi commerciali di merci tra gli Stati Uniti e l'UE hanno raggiunto un totale di 975,9 miliardi di dollari, con un deficit americano di 235,6 miliardi di dollari. Sempre lo scorso anno, gli scambi commerciali di merci tra gli Stati Uniti e la Cina si sono attestati sui 582,4 miliardi di dollari, con un deficit americano di 295 miliardi di dollari, secondo le statistiche del governo statunitense. Per contro, gli Stati Uniti mantengono un surplus minore nei servizi con entrambe le aree commerciali.
Per quanto riguarda Apple, degli oltre 60 milioni di iPhone venduti ogni anno negli Stati Uniti, si stima che l'80-90% sia prodotto in Cina, mentre il resto in India e Vietnam. Tra le altre cose, non è neppure chiaro se l'amministrazione possa legittimamente imporre una tariffa a una singola azienda. Sebbene le stime siano discordanti, molti analisti ed economisti affermano che produrre gli iPhone negli Stati Uniti potrebbe far aumentare il loro prezzo da 1.000 a livelli compresi tra i 2.500 e i 3.500 dollari, il che evidenzia che anche tornare a produrre negli USA non sarebbe conveniente, anche con tariffe al 25%.
Questo ci fa pensare che alla fine, tutto questo caos faccia parte di una strategia ben precisa, che porti i paesi a negoziare. Tra l’altro, la UE non starà a guardare e imporrà a sua volta delle ritorsioni, che includeranno dazi sugli aerei Boeing e sui prodotti agricoli, interrompendo di fatto una delle relazioni commerciali più importanti a livello globale.
Infine, sottolineiamo che la maggior parte degli alleati tradizionali degli Stati Uniti, tra cui l'Unione Europea, il Giappone, la Corea del Sud, non hanno ancora raggiunto accordi commerciali con Washington. Mentre i colloqui con l'UE sono in stallo, il Giappone si sta preparando per un quarto round di negoziati, ma per ora senza grandi progressi, il che dimostra la complessità nel definire accordi commerciali, nonostante le precedenti affermazioni di Trump secondo cui avrebbe concluso "90 accordi in 90 giorni".
VALUTE, RISK OFF CHE TORNA A SALIRE
Il tasso di cambio EUR/USD ha raggiunto il massimo dall'8 maggio, nonostante la minaccia di Donald Trump di imporre dazi aggiuntivi all'Unione Europea, una decisione che avrà un impatto su un volume annuo di scambi commerciali di oltre 1.600 miliardi di dollari. Il cambio è salito a 1,1365, in rialzo del 2,7% rispetto al minimo di questo mese.
Va ricordato che nel recente passato, quando Trump ha annunciato i dazi, EUR/USD avrebbe dovuto scendere, in ragione del suo status di bene rifugio. E invece il cambio è salito, e la correlazione avversione al rischio – dollaro in rialzo, è saltata principalmente per diverse ragioni fondamentali.
In primo luogo, è salito perché la maggior parte degli analisti ritiene che la minaccia tariffaria del 50% sia una forma di stile negoziale, come fece con la Cina quando portò le imposte al 145%. In secondo luogo, l'euro è cresciuto e il dollaro ha perso quota, perché il mercato ora è concentrato sulle incertezze legate alle politiche commerciali ed economiche USA, che si sono manifestate attraverso un sell-off di Treasuries, dopo il declassamento del debito da parte di Moody’s, il che ha portato ad una uscita dagli asset denominati in dollari che pesano sulla valuta evidentemente.
In terzo luogo, i dati americani rallentano, e la Fed deve ancora cominciare il ciclo di ribasso dei tassi, che ridurrebbe la forbice con l’euro, alimentando, in prospettiva, un recupero ulteriore della moneta unica. Infine, a conferma di tutto ciò, l'amministrazione Trump sta portando avanti un programma di riduzione delle imposte che aumenterà il debito pubblico di oltre 4 trilioni di dollari nel prossimo decennio.
Sulle altre coppie valutarie segnaliamo la discesa del USD/JPY, ormai a ridosso del primo supporto chiave di 142.50 con la possibilità di vedere anche 140.00, supporto cruciale di medio termine. Anche il Cable continua la sua marcia inarrestabile verso 1.3750 e perché no, anche 1.4000. Sotto stress EUR/CHF e USD/CHF, con il franco che guadagna come asset rifugio per eccellenza, unitamente all’oro che sta tornando verso 3.430 e 3.500 massimi precedenti.
PESO MESSICANO
Il peso messicano è salito a 19,3 per dollaro a maggio 2025, il livello più alto dall'ottobre dello scorso anno, poiché le preoccupazioni fiscali e l'incertezza tariffaria negli Stati Uniti hanno indebolito il biglietto verde. Il dollaro si è indebolito rispetto alle principali valute dopo che la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che potrebbe aggiungere oltre 3.000 miliardi di dollari al deficit di bilancio federale, pochi giorni dopo che Moody's ha declassato il rating del debito a causa della sua insostenibilità.
Sul fronte interno, gli ultimi dati hanno mostrato che il PIL messicano è cresciuto dello 0,2% nel primo trimestre. Sebbene ciò abbia evitato una recessione tecnica, ha segnalato una debolezza di fondo dell'economia e la necessità per la banca centrale (Banxico) di tagliare i tassi di interesse. Nella sua ultima decisione, la banca ha effettuato un taglio di 50 punti base all'8,5%, come previsto, per attenuare l'attrattiva di un carry trade a favore del peso, il che rafforzerebbe eccessivamente la valuta.
SETTIMANA ENTRANTE
I mercati si preparano a un'altra settimana turbolenta, trainata dalle rinnovate minacce tariffarie del Presidente Trump contro l'Unione Europea e Apple. Gli investitori si concentreranno anche sui commenti dei funzionari della Fed e sui verbali della riunione del FOMC.
I principali indicatori economici statunitensi includono reddito e spesa personale, gli indici dei prezzi PCE, gli ordini di beni durevoli, la bilancia commerciale dei beni, la seconda stima della crescita del PIL del primo trimestre, gli utili aziendali e l'indice dei prezzi delle case S&P/Case-Shiller.
A livello globale, sono attese le decisioni di politica monetaria di Corea del Sud e Nuova Zelanda, mentre c’è attesa per i dati sull'inflazione di Francia, Spagna, Italia e Germania. Anche i dati sul PIL del primo trimestre di Turchia, India, Brasile e Canada non sono da sottovalutare.
Infine, sono attesi i dati GfK sulla fiducia dei consumatori tedeschi, così come quelli sulla produzione industriale, le vendite al dettaglio e la fiducia dei consumatori in Giappone.
Buona settimana. Ricordiamo infine a tutti che oggi, 26 maggio, è il Memorial Day e le borse USA resteranno chiuse.
Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato domenica che Tokyo intende far progredire i colloqui sui dazi con gli Stati Uniti, con l'obiettivo di raggiungere un risultato durante il vertice del G7 del mese prossimo.
Venerdì, Ryosei Akazawa, il principale negoziatore giapponese in materia di tariffe doganali, ha tenuto a Washington il terzo round di colloqui tra Giappone e Stati Uniti.
Parlando ai giornalisti a Kyoto, Ishiba ha affermato che ci sono stati progressi nei negoziati, sottolineando le discussioni sull'espansione degli scambi commerciali, sulle misure non tariffarie e sulla sicurezza economica. "Continueremo ad affinare ulteriormente le nostre discussioni tenendo conto del vertice del G7", ha affermato.
Venerdì, Ishiba ha avuto una telefonata di 45 minuti con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per discutere di sicurezza, diplomazia e tariffe doganali e ha affermato che i due si augurano un incontro di persona al vertice del G7.
Domenica, Ishiba ha espresso la disponibilità del Giappone a collaborare alla costruzione navale. Ha affermato che gli Stati Uniti hanno mostrato interesse per la possibilità di riparare le navi da guerra statunitensi in Giappone e che il Giappone sarebbe disposto a fornire assistenza.
Ha affermato che il Giappone ha un vantaggio per quanto riguarda le navi rompighiaccio, come quelle utilizzate sulle rotte commerciali artiche, che potrebbero diventare un'area di cooperazione con gli Stati Uniti.
Saverio Berlinzani
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RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 19-23 maggioRiassunto della settimana 19-23 maggio:
- L'inflazione canadese sale al 3,2%, i massimi da febbraio 2024
- L'inflazione UK sale al 3,5%, i massimi da febbraio 2024
- Salgono al 5,3% le vendite al dettaglio UK
- La PBOC mantiene i tassi al 3,5%
- Sia l'indice PMI che quello NMI rallenta nel mese di maggio
Andamento delle valute:
- JPY è stata la top perfomer della settimana📈
- USD è stata la valuta più debole della settimana📉
Approfondimento:
Indagine SPECTATOR:
Spectator, settimanale britannico di politica, insiste sul fatto che l'Unione Europea sta attraversando una situazione difficile.
Nello specifico sottolinea che la quota dell'Europa nell'industria manifatturiera mondiale è scesa dal 22,5% al 14% dal 2000.
La quota dell'UE nella produzione mondiale di acciaio è scesa dal 7% al 4%.
I prezzi dell'elettricità nell'UE rimangono molto più alti che negli Stati Uniti e nei paesi asiatici.