Perchè ho acquistato AUDSpiego l'operazione fatta ieri in cui abbiamo avuto un aumento delle quotazioni su AUDUSD. Oltre ai dati americani il prezzo aveva già dato dalla mattina avvisaglie per voler salire...Long11:32di Philosopho0
Timida reazione delle borseTentativi di reazione dei mercati americani ieri pomeriggio, dopo due sedute consecutive di ribassi, in una sessione caratterizzata dalle reazioni degli investitori alle osservazioni del Presidente della Fed Jerome Powell al Congresso. L'S&P 500 e il Dow Jones hanno chiuso positivi mentre il Nasdaq ha chiuso sulle posizioni del giorno precedente. Il presidente Powell ha ribadito la posizione della Fed secondo cui non c’è alcuna fretta di tagliare il costo del denaro, che avverrà solo quando l'inflazione avrà raggiunto il 2%. Contemporaneamente, sul fronte dati, Il rapporto ADP ha indicato che il settore privato ha aggiunto 140.000 posti di lavoro a febbraio, leggermente al di sotto delle aspettative ma indicando comunque un mercato del lavoro ancora solido. Inoltre, anche le offerte di lavoro JOLTS sono scese leggermente al di sotto delle previsioni. Tra i titoli, Nvidia è salita del 3,7% toccando un nuovo massimo storico di 892 dollari, mentre Meta e Broadcom sono saliti, guadagnando rispettivamente l'1,5% e l'1,3%. Apple invece ha perso lo 0,6%, al sesto calo giornaliero consecutivo. BREAKOUT DI EURUSD Rottura al rialzo per l’EurUsd che finalmente, dopo alcuni giorni, ha violato la resistenza posta a 1.0890 e ha accelerato fino a 1.0915. Il tutto in un contesto di un quadro macro che vede la Fed, in seguito alle parole di Jerome Powell, allontanare il taglio del costo del denaro. Moneta unica che però deve superare la prova BCE e Lagarde, attesi per oggi alla decisione sui tassi di interesse. Molto dipenderà quindi dalle parole del Presidente, e da cosa emergerà dalla riunione dei Governatori, rispetto ad un eventuale riduzione del costo del denaro, in un periodo nel quale la locomotiva tedesca sbuffa, mentre anche altrove cominciano ad intravedersi possibili rallentamenti (Italia e Francia). Tecnicamente l’euro sembrerebbe ancora in fase di accumulazione, ma occorrono conferme il tal senso, ovvero il superamento di quota 1.0930. Il Cable intanto supera quota 1.2700 e si mette stabilmente a ridosso della resistenza chiave di 1.2770 80 area. Scende invece il UsdJpy, e anche abbastanza impulsivamente, con il ritorno a 148.60, con la BoJ che sembra essersi svegliata dal torpore degli ultimi tempi, con dichiarazioni che vanno verso la fine del Qqe. l governatore della BoJ Ueda, infatti, prenderà in considerazione la possibilità di ritirare il massiccio programma di stimoli una volta confermato il ciclo positivo di salari e inflazione. Obiettivi importanti a 146.10. Anche le oceaniche hanno reagito con Aud e Nzd che contro dollaro hanno ripreso a correre, con target posti a 0.6630 e 0.6200. Sceso anche il UsdCad sul primo supporto chiave di medio termine a 1.3510, ma la rottura di 1.3490, potrebbe spingerlo anche a 1.3180 nel medio termine. POWELL AL CONGRESSO Jerome Powell, nella sua audizione semestrale al Congresso degli Stati Uniti, ha ricordato che i Fed Funds hanno raggiunto il picco per questo ciclo di inasprimento e sarà probabilmente opportuno iniziare a ridurre la politica restrittiva, ad un certo punto, già nel 2024, anche se, solo quando ci sarà maggiore fiducia che l’inflazione si starà muovendo in modo sostenibile verso il 2%. Powell ha anche sottolineato che le prospettive economiche sono incerte, che i progressi verso l’obiettivo di inflazione del 2% non sono garantiti e che vi sono rischi di una riduzione della politica restrittiva troppo presto o troppo tardi. Di conseguenza, la Fed continuerà a valutare i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive e l’equilibrio dei rischi per apportare eventuali aggiustamenti alla politica monetaria. Sul fronte economico, Powell ha osservato che la tensione sul mercato del lavoro si è allentata e l’inflazione è diminuita sostanzialmente, pur rimanendo al di sopra dell’obiettivo. JOLTS OPENINGS Il numero di offerte di lavoro è sceso di 26.000 rispetto al mese precedente a 8.863 milioni nel gennaio 2024, il più basso in tre mesi e al di sotto del consenso del mercato di 8,9 milioni. Nel corso del mese, le opportunità di lavoro sono diminuite nel commercio al dettaglio (-170.000), nei trasporti, nei magazzini e nei servizi pubblici (-66.000), nella produzione di beni durevoli (-48.000), nell'edilizia (-21.000), nei servizi educativi privati (-41.000) e nel governo (-105.000). D’altro canto, le offerte di lavoro sono aumentate nel settore manifatturiero di beni non durevoli (+82.000). Per quanto riguarda la distribuzione regionale, le offerte di lavoro sono diminuite nel Sud (-12.000), nel Midwest (-19.000) e nell'Ovest (-52.000), ma sono aumentate nel Nordest (+58.000). BOC, TASSI INVARIATI La Banca del Canada ha mantenuto il suo obiettivo per il tasso overnight al 5% durante la riunione di marzo e si è impegnata a continuare a normalizzare il bilancio della Banca, poiché i politici rimangono preoccupati per i rischi per le prospettive di inflazione. Nello statement si legge che la banca centrale continuerà a mantenere una politica di restrizione quantitativa finché non si osserverà un ulteriore e duraturo allentamento dell'inflazione core. Gli ultimi dati hanno rivelato che l’inflazione CPI è scesa al 2,9% a gennaio, ma le misure anno su anno e su tre mesi dell’inflazione core erano comprese tra il 3% e il 3,5%. I policy maker prevedono che l’inflazione rimanga vicina al 3% durante la prima metà di quest’anno per poi rallentare gradualmente. La crescita del PIL è rimasta debole e al di sotto del potenziale, mentre l’occupazione continua a crescere più lentamente rispetto alla popolazione in mezzo ai segnali che le pressioni salariali potrebbero allentarsi. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades4
Equity in ribassoI tre principali indici azionari statunitensi hanno continuato a perdere terreno nelle contrattazioni post sessione europea ieri pomeriggio, spinti da un’ampia svendita dei titoli tecnologici e dalle preoccupazioni per un potenziale rallentamento economico. L'S&P 500 ha perso l'1,02%, il Dow Jones è sceso dell’1.04% e il Nasdaq ha chiuso con un -1.65%. Nuovi dati hanno indicato che il PMI dei servizi dell'ISM è stato inferiore alle attese e che gli ordini alle fabbriche sono diminuiti più del previsto. A guidare la svendita dei titoli tecnologici sono state le azioni di Apple, scese del 2,8% a seguito di un rapporto di Counterpoint Research, che indicava un calo significativo delle vendite di iPhone in Cina durante le prime sei settimane del 2024. Le azioni mega-cap erano già sotto pressione, dopo i grandi guadagni della scorsa settimana. Tesla è scesa del 3.9% e Microsoft (-3%), Amazon (-2%) e Meta (-1,6) hanno chiuso tutte in rosso. DATI USA IN PEGGIORAMENTO L’ISM Services PMI è sceso a 52,6 a febbraio, rispetto ai massimi di quattro mesi di 53,4 pubblicato a gennaio, al di sotto delle previsioni di 53. La lettura ha indicato una crescita leggermente più lenta nel settore dei servizi. Inoltre, le scorte si sono ridotte (47,1 contro 49,1) e il portafoglio ordini è diminuito (50,3 contro 51,4). D’altro canto, sono aumentati la produzione e i nuovi ordinativi ad un ritmo più rapido e la pressione sui prezzi si è allentata (58,6 contro 64). Sempre ieri, i factory orders, sono diminuiti del 3,6% su base mensile a gennaio 2024, dopo un calo dello 0,3% a dicembre e rispetto alle previsioni di mercato che erano per un ribasso del 2,9%. Si tratta del calo maggiore da aprile 2020. Escludendo i trasporti, gli ordini alle fabbriche sono diminuiti dello 0,8%. Il Calo dei dati ha provocato la discesa dell’equity, come già evidenziato, ma al contempo anche il rendimento del decennale Usa è sceso a +4.13% da +4.21 di ieri, a conferma che la Fed potrebbe rivedere il proprio sentiment relativamente alla politica monetaria anticipando i tempi della riduzione del costo del denaro. L’indice Vix è salito leggermente a 14.6, ma rimane abbondantemente nell’area risk on. VALUTE Sui cambi ancora poco da segnalare con il dollaro che ha ceduto contro le principali valute, ma soprattutto contro Jpy dopo le dichiarazioni di Kanda della BoJ che ha ammesso che la BoJ si sta preparando ad alzare il costo del denaro. UsdJpy in calo a 149.90 anche se per ora non ha rotto il precedente minimo posto a 149.70. EurUsd ancora in area 1.0850 con una puntata a 1.0875 ma senza grande slancio. Il range resta solido con supporti a 1.0800 e resistenze a 1.0880. Cable ugualmente in rialzo con 1.2735 a fare da prima resistenza con supporti che intervengono a 1.2680 85 area. UsdCad a ridosso di 1.3600 ma incapace per ora di rompere i supporti posti a 1.3550. Oceaniche che stanno stabilizzandosi e tengono anch’esse i supporti chiave, almeno per ora. Ma la settimana è lunga e venerdì ci sono i payrolls. PIL AUSTRALIA L'economia australiana è cresciuta dello 0,2% su base trimestrale nel quarto trimestre del 2023, meno rispetto al dato del terzo trimestre e alle previsioni dello 0,3%. Si tratta del nono periodo consecutivo di crescita trimestrale, ma va detto che è la crescita più debole degli ultimi cinque trimestri. Tra le ragioni, il calo dei consumi delle famiglie, che si è concentrata soprattutto sui beni essenziali come elettricità, affitto, cibo e salute. Nel frattempo, la spesa pubblica ha registrato un notevole rallentamento (0,6% contro 1,5%), in un contesto di calo della spesa per la difesa e di continui benefici statali per le famiglie. Gli investimenti sono diminuiti, con gli investimenti pubblici in calo per la prima volta dal terzo trimestre del 2022. A livello di bilancia commerciale, si segnala la diminuzione dell’export di beni e servizi (-0.3%) ma contestualmente sono scese maggiormente le importazioni (-3.4%). POWELL, BOC E BCE In un contesto di generale stabilizzazione, ricordiamo che oggi il Presidente della Fed Jerome Powell sarà al Congresso degli Stati Uniti per il consueto intervento semestrale, nel quale presumibilmente potrebbe fornire indizi di politica monetaria, ovvero su tempi e portata dei tagli dei Fed Funds. C’è molta attesa ovviamente e i mercati certamente vedranno un aumento della volatilità. Il tutto ricordando che oggi sarà la volta della Bank of Canada, che deciderà sul costo del denaro, con previsione di tassi invariati e soprattutto domani sarà la volta della Bce, anch’essa attesa ad un nulla di fatto. Allacciamo le cinture, si ballerà. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades5
Azionario in distribuzione?Ancora una seduta poco significativa per i principali listini Usa, mentre il Dax, in controtendenza, continua invece a far registrare nuovi massimi storici, a dispetto della logica. I mercati però, come è noto, hanno sempre ragione per cui vanno comunque assecondati. Wall Street ha chiuso in territorio negativo su tutti e tre i listini principali, con movimenti ridotti. Tecnicamente potrebbe cominciare una lenta fase di distribuzione dei prezzi in grado di generare una correzione più importante che però deve rompere tanti supporti ravvicinati che fanno pensare che prima che parta un trend di ribasso, occorrerà del tempo. Si attende con interesse il dato, in via di pubblicazione questo pomeriggio, sul price consumer expenditure, che diventa estremamente importante anche alla luce della pubblicazione della seconda stima del Pil Usa del quarto trimestre, uscita inferiore alle attese. L’economia a stelle e strisce, infatti, è cresciuta del 3,2% anno su anno nel quarto trimestre del 2023, leggermente al di sotto del 3,3% nella stima anticipata, dopo un tasso del 4,9% nel terzo trimestre. D'altro canto, la spesa dei consumatori è stata rivista al rialzo (3% contro 2,8%), guidata dai servizi (2,8% contro 2,4%) mentre i beni sono aumentati meno (3,2% contro 3,8%). Inoltre, la spesa pubblica è aumentata (4,2% contro 3,3%) ma anche le esportazioni (6,4% contro 6,3%) insieme alle importazioni (2,7% contro 1,9%) sono aumentate più del previsto. E con la discesa dei listini ci si sarebbe attesi un aumento del risk off, ed invece ancora nulla, con l’indice Vix ancora a 13.50 e i rendimenti dei titoli di stato decennali Usa stabili a 4.27%. VALUTE Finalmente una giornata interessante sui mercati, con il dollaro sugli scudi, a schiacciare sui supporti tutte le valute concorrenti. Movimenti interessanti con il solo euro e in parte la sterlina che hanno retto l’urto della divisa americana. Le oceaniche sono crollate, con un bel movimento di ribasso di AudUsd che ha sfiorato l’1% che di questi tempi è una gran cosa, mentre il dollaro neozelandese, dopo la decisione della RBNZ (tassi invariati), ha corretto di ben 100 pip ovvero l’1.7%. Lo Jpy solita vittima sacrificale nel silenzio assordante della BoJ, almeno nella seduta europea e americana di ieri, poi questa notte recupero improvviso dopo le dichiarazioni di Takata, membro della BoJ che ha chiesto a gran voce un cambiamento nella politica monetaria, che dovrebbe adeguarsi all’economia reale e al contesto finanziario. UsdJpy che da 150.70 ha fatto 100 pip di discesa per poi stabilizzarsi. Il movimento di tenuta del dollaro non sembra però essersi esaurito, specie sulle oceaniche e la contemporanea tenuta dell’euro ha spinto i cross EurAud ed EurNzd al rialzo con movimenti interessanti. EurAud ha violato 1.6610, ed ha messo nel mirino quota 1.6680, che se ulteriormente superato, crea dei target a 1.6900. EurNzd analogamente, cerca il superamento di 1.7920 area. Anche GbpAud e GbpNzd, ovviamente, stanno salendo con una certa impulsività. EurJpy è sceso per contro a 162.40 e prova a muoversi verso i supporti posizionati in area 162.00. Ci prova infine anche UsdCad a rompere i livelli chiave per portarsi anch’esso verso 1.3620 30 area di resistenza. Insomma, si cominciano ad intravedere price action intriganti e volatili, e la ragione è che ci avviciniamo alle modifiche nelle politiche monetarie nelle principali aree del primo mondo, e se non vi saranno però cambiano le parole dei banchieri centrali, che cominceranno ad avere delle preoccupazioni anche verso la crescita e non solo l’inflazione. È solo questione di tempo. ITALIA L’indice di fiducia del settore manifatturiero, nel nostro paese, è sceso a 87,3 nel febbraio 2024 dall’88,1 rivisto al ribasso e relativo al mese precedente, facendo segnale per due anni consecutivi, un valore sotto quota 100. Ciò dimostra le difficoltà del nostro settore produttivo più importante. La flessione è stata attribuita al peggioramento delle condizioni attuali dei nuovi ordini (-18,2 contro -17,1 di gennaio) e della produzione (-18,2 contro -16,2), mentre ha rallentato anche la fiducia sulle scorte finite (3,8 contro 4). Pessimismo si riscontra anche sulle aspettative future, in particolare su ordini (0 vs 2,5), produzione (-0,9 vs 0,7) e prezzi (4,4 vs 3,2), mentre continuano a peggiorare le aspettative sul quadro macroeconomico italiano (-15 contro -16,5). EUROZONA L'indicatore del sentiment economico nell'Eurozona è sceso a 95,4 nel febbraio 2024, in calo rispetto al dato rivisto di 96,1 di gennaio e al di sotto delle aspettative del mercato di 96,7. Il sentiment è rimasto fiacco, in ragione di una inflazione che ancora preoccupa, e resta elevata, costi di finanziamento in aumento e una domanda esterna debole. La fiducia è peggiorata tra i produttori (-9,5 vs -9,3 di gennaio), i fornitori di servizi (6,0 vs 8,4), i rivenditori (-6,7 vs -5,6) e i costruttori (-5,4 vs -4,6), ma è leggermente migliorata tra i consumatori (-15,5 vs -16.1). Tra le maggiori economie del blocco, l’ESI è peggiorato in Italia (-1,6), Germania (-0,6), Francia (-0,3) e Spagna (-0,2), mentre è migliorato nei Paesi Bassi (+1,7). OCEANIA Le vendite al dettaglio in Australia sono aumentate dell'1,1% su base mensile nel gennaio 2024, invertendo il trend rispetto al calo del 2,1% rivisto al rialzo del mese precedente, ma mancando il consenso del mercato su un aumento dell'1,5%. Tutti i settori hanno sostenuto la ripresa dopo che i consumatori hanno anticipato la spesa per usufruire degli sconti durante l’evento del Black Friday. In ripresa le vendite del commercio al dettaglio di abbigliamento, calzature e accessori personali (2,4% contro -5,4% di dicembre), dei grandi magazzini (1,7% contro -6,5%), bar, ristoranti e cibo da asporto (1,3% contro -0,7%). Il dollaro australiano ha recuperato quota 0.6515 dopo che ieri si era fermato sui supporti chiave posti a 0.6490. In Nuova Zelanda, nel frattempo è uscito l’indice ANZ business out look, sceso a 34,7 nel febbraio 2024 dal massimo degli ultimi 10 anni, registrato a gennaio a 36,6. Gli ultimi risultati continuano a mostrarci un quadro misto, con dati positivi alternati a negativi. Dollaro neozelandese che dopo i fuochi di artificio delle ultime 3 4 settimane, sembra aver iniziato una correzione. PETROLIO Mercoledì i futures del greggio WTI sono scesi leggermente a 78,5 dollari al barile dopo la pubblicazione dell’aumento delle scorte di greggio statunitense. L’ultimo rapporto dell’EIA ha mostrato un aumento superiore alle attese di 4,2 milioni di barili nelle scorte di petrolio greggio statunitense la scorsa settimana, sebbene molto inferiore agli 8,4 milioni riportati dall’API. L'aumento delle scorte è in gran parte attribuito ad un rallentamento dei processi di raffinazione che convertono il petrolio greggio in prodotti finiti. Guardando al futuro, gli investitori attendono con impazienza il prossimo incontro dell’OPEC+ a marzo, nel quale si decideranno probabilmente, nuovi tagli alla produzione. Inoltre, l’incertezza che circonda il cessate il fuoco tra Israele e Hamas, così come i continui attacchi degli Houthi alle navi del Mar Rosso, aggiungono un premio al rischio che dovrebbe poi sostenere il prezzo del greggio. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades336
USDJPY: sell open marketOperazione short in apertura sessione: anche questa, al momento, è in drawdown ma tireremo le somme a fine giornata e vedremo come si sarà mosso il prezzoShortdi iTraderFXAggiornato 0
USDJPY: sell marketEntrata a mercato short su USDJPY: strategia end of dayShortdi iTraderFXAggiornato 442
DAILY OUTLOOK del 26.02.2024 – 🔴 SAPER PESCARE IN UNO STAGNO- MARKET BACKGROUND I mercati asiatici sono stati identificati negli ultimi 3 anni come devi veri e propri stagni finanziari, dai quali molti investitori hanno preferito scappare. La caduta dei listini giapponesi e cinesi ha portato non pochi problemi e non poche preoccupazioni alle autorità che sono dovute intervenite con piani di salvataggio , cambi dirigenziali e manovre fiscali per tentare di arginare l’emorragia. Ma in questo scenario ostile alla maggiorana degli investitori ancora na volta Warren Buffet ci dimostra che saper individuare, studiare e scegliere un giusto titolo azionario può dare fruti anche in mercati complessi come quelli asiatici. L’oracolo do Omaha, nel 2020-2021 ha comprato 5 titoli asiatici : Maraben, Mitsubishi, Mitsui Sumtomo e Itochu, tutto con una performance in quasi 4 anni di oltre il 100% sovraperformando di fatto l’SP500. Ancora una volta Warren Buffett di insegna che la pazienza e la conoscenza dei mercati pagano sempre. - FX Il mercato valutario riparte con il consueto mood di vendite di yen, dopo le primissime ore del mattino dove storni tecnici rialzisti sembravano possibili, il mood di debolezza dello yen ha ripreso al sua corsa incessante, ben chiara se si analizza lo scenario tecnico dell’intero basket valutario che dopo la breve fase rialzista andata da novembre 2022 a marzo 2023 ha ripreso un’incessante trend discendente che lo vede ancora questa settimana aggiornare i minimi di periodo. Il dollaro resta non lontano dai livelli di massimo, ma il suo impulso rialzista sembra ora meno tonico ed evidente solo contro la valuta nipponica ed il canadese, mentre soffre il rinnovato vigore del dollaro neozelandese e della moneta unica. Eurusd riprende la sua salita rompendo le resistenze di 1.0825-45 lasciandosi alle spalle i supporti chiave di 1.08 figura per dirigersi verso i livelli trigger di 1.09. Test dei supporti anche per nzdusd che pone basi su 0.6160 per ripartire verso 0.6190-0.62 figura prima ed infine testare i massimi di 0.6225. Come detto la forza del dollaro usa si palesa contro lo yen , riportando le quotazioni verso 150.65 non lontano dai massimi di 151 figura, preludio ai nuovi test di 151.25 e 152 figura. - EQUITY Piccoli respire per I listini mondiali che restano in chiare strutture rialziste, decisamente inclinate a rialzo ben oltre un passo lento e costante. L’asia trova un Nikkei ancora non lontano dai massimi di 39600 pnt, che viagga in un trend di medio periodo rialzista e che pone basi supportive a 37635 pnt, mentre nel breve la trendline supportiva prende maggiore inclinazione rialzista passanto per i minimi del 24 febbario dai minimi del 7 febbraio dando vita ad una seconda onda rialzista che ora trova basi solide di ripartenza a 38600 -38400 pnt. Robusti i listini europei con il dax che non si allontana dalle aree di massimo a 17440 pnt, incapace di stornare e rompere a ribasso i minimi di 17360 pnt per approdare sui supporti tecnici di 17200-17120 pnt. - COMMODITIES Intrappolato il wti , dopo un trend rialzista che lo ha portato dai minimi di 71$ a 78.80$, per poi ripiegare sui supporti di 76.50$. il fascio di medie che si genera prendendo a riferimento i ritracciamenti di dow pone 75.14$ come primo supporto statico, ma la trenline che ne attraversa il livello percentuale genra supporti a 75.86$ baluardo supportivo prima di parlare di affondi verso i 75.14$ e d i 73.50$. le resistenze si pongono a 77.66$ area volumetrica degna di nota che potrebbe opporre resistenza ad eventuali assalti rialzisti del mercato . Buona giornata SALVATORE BILOTTA ---------------------------------------------------------------------------- di SalvatoreBilotta110
[ USDJPY 4H Analisi Tecnica ] Continuazione RialzistaTriangolo di continuazione del trend rialzista in usdjpy.Longdi corsointensivotrading1
USDJPY: sell a mercatoSono entrato a mercato con un ordine in vendita: operazione di gestione portafoglioShortdi iTraderFXAggiornato 220
ANALISI USD/JPYHa avuto un rimbalzo su zona che mi ero prefissato (cold zone), potrebbe esserci un ritorno in zona 149,900... confermato dalla rottura in zona 150,080di luigipiccolofx990
Borse e dollaro in caloNella sessione di ieri, martedì, i mercati azionari hanno chiuso in rosso, a causa del ribasso dei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione. Nvidia, ha ceduto il 4.4%, in ragione di timori per la pubblicazione, oggi, di una trimestrale non all’altezza, In rosso anche Microsoft, Apple e Amazon. La novità rispetto alle ultime sedute è rappresentata dal fatto che insieme alle borse, ha ceduto, sorprendentemente, anche il dollaro, facendo così saltare la correlazione che da tempi non sospetti era inversa tra azionari e dollaro, in relazione alla qualità di valuta rifugio della divisa statunitense. A fronte di una discesa dell’azionario, il biglietto verde dovrebbe recuperare in qualità di safe heaven asset. Così non è stato e il cambio di correlazione potrebbe modificare radicalmente gli scenari futuri. SCENDE IL DOLLARO Ieri, il dollar index si è indebolito rompendo quota 103,9, il livello più basso da due settimane, rispecchiando il calo dei rendimenti del Tesoro. Gli operatori in valuta, attendono il rilascio dei verbali del FOMC e i commenti dei funzionari della Fed sui tempi di una eventuale riduzione del costo del denaro. Si prevede che i tassi rimarranno invariati fino a maggio compreso, anche se esiste una probabilità del 55% che la banca centrale riduca i costi di finanziamento di 25 punti base a giugno. Sul fronte dei dati economici, i PMI flash previsti questa settimana, daranno un’idea del comportamento del settore privato statunitense nel mese di febbraio. La scorsa settimana, le vendite al dettaglio e la produzione industriale hanno sorpreso con numeri al di sotto delle attese. Intanto l’EurUsd ha superato quota 1.0800, ma si trova ancora sotto resistenze chiave poste a tra 1.0870 e 1.0880 che per ora sembrerebbe una soglia difficilmente valicabile. Solo sotto 1.0750 però il mercato tornerebbe ribassista. Anche il Cable è tornato sopra 1.2600, andando a testare ieri 1.2670, non lontano da quel 1.2690 che rappresenta il livello di resistenza e area di swing ove probabilmente si giocherà la partita tra rialzisti e ribassisti. Per quanto riguarda lo Jpy segnaliamo una fase di distribuzione iniziata ieri dopo il test dei massimi a 150.88. A contribuire alla ripresa della divisa giapponese, i dati sul deficit commerciale nipponico, sceso drasticamente del 50% a 1.758 miliardi di Jpy a Gennaio, per effetto di un aumento rilevante dell’export di ben 12 punti percentuali su base annua. Le importazioni dal canto loro sono scede del 9.6%, al decimo mese consecutivo di ribassi causati principalmente dal calo dei prezzi dell’energia. UsdJpy tornato sotto quota 150.00, non lontano dal supporto chiave di 149.60 area. INFLAZIONE IN CANADA Il tasso di inflazione annuale in Canada è sceso al 2,9% nel gennaio 2024, il più basso da giugno, dal 3,4% del mese precedente e ben al di sotto delle aspettative del mercato del 3,3%. Il risultato ha segnato una netta inversione rispetto ai dati positivi di dicembre, rinnovando le speranze di disinflazione nell’economia canadese e rafforzando la necessità di una politica maggiormente accomodante da parte della BoC per far fronte alle crescenti preoccupazioni sulla crescita. L’inflazione ha rallentato considerevolmente nel settore dei trasporti (1,2% contro 3,2% a dicembre) in un contesto di calo del 4% del costo della benzina, in gran parte dovuto agli effetti della chiusura delle raffinerie negli Stati Uniti, che hanno anche contribuito alla riduzione dei prezzi dei viaggi aerei. L'inflazione ha rallentato anche per i prodotti alimentari (3,9% contro 5%) in un contesto di prezzi più bassi degli alimentari. D’altro canto, l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha fatto salire i tassi ipotecari e ha spinto al rialzo i prezzi del mercato immobiliare. Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo sono rimasti invariati e hanno registrato un calo dello 0,3% rispetto a dicembre 2023. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades115
USDJPY: buy limitHo inserito un buy limit sul pair: oggi le banche USA sono chiuse, c'è poca volatilità; se dovesse partire l'ordine valuterò la chiusura a fine serata, altrimenti lo cancellerò.Longdi iTraderFXAggiornato 0
USD/JPY: Ribassista - Rilevata BAT - Ichimoku confermatoUSD/JPY: Ribassista - Rilevata BAT - Ichimoku confermato Il rilevamento BAT sulla coppia USD JPY è stato eseguito perfettamente Il punto “D” e è attualmente una potenziale zona corta sulla sua PRZ Potremmo tornare alla media mobile esponenziale 50 intorno a 147 Le linee "Ichimoku" e "Tenkan" ci danno un livello simile intorno a 146-147 Non dimentichiamo che la BoJ interviene intorno a 152 Sarebbe idonea una strategia di acquisto di opzioni PUT con scadenza al mese di giugno stai attento Shortdi Le-Loup-de-ZurichAggiornato 0
USD/GBPoperazione swing, arrivato sui massimi storici mi aspetto un rintracciamento Shortdi AlessioFardella2
USD/JPY - attendo segnale entrata LONGLa coppia è in un forte trend rialzista com la EMA 20 a far da supporto. Attualmente il prezzo ta ritracciando e scendo su H2 per cercare un segnale per entrata Long. Vorrei vedere una pin bar oppure un engulfing. Longdi alekos820
Possibile correzione?L’indice dei prezzi al consumo nel mese di gennaio, negli Stati Uniti, è salito del 3.1% su base annua, sopra le aspettative che avevano ipotizzato una crescita dei prezzi del 2.9%. Il dato core, dal canto suo, è cresciuto del 3.9%, anch’esso sopra le attese (+3.7%) ma come il dato precedente. Su base mensile, la crescita dell’inflazione è stata dello 0.3% nel dato generale, (+0.2% atteso) e dello 0.4% nel dato core (+0.3% atteso). Si tratta di numeri che hanno sorpreso, specie alla luce dell’ultima rilevazione del Price Consumer Expenditure che invece aveva mostrato una flessione al 2.9% e si tratta del massimo degli ultimi 4 mesi. Le conseguenze sui mercati non si sono fatte attendere, specialmente sulle borse, che hanno ceduto in relazione ai timori che ora la Fed possa mantenere i tassi attuali ancora più a lungo di quanto già ci si potesse attendere. Con l’aumento del risk off sono tornati a salire i rendimenti dei titoli di stato, con il decennale USA al 4.31% mentre il bund rende il 2.4%. Un rialzo che ha scatenato, oltre alla discesa dei listini, anche la salita del dollaro, tornato per l’occasione valuta rifugio, con rialzi dell’ordine dell’1%. Ieri, se ricordate, avevamo parlato di eccessi che sembravano poter innescare una qualche correzione e che tale movimento, se la ragione fosse stata plausibile, avrebbe potuto anche rappresentare un qualcosa di più di un semplice pull back. AZIONARIO I listini hanno ceduto globalmente, con quelli USA che hanno visto il Dow Jones perdere l’1.35%, l’S&P l’1.37% e il Nasdaq l’1.80%. Tecnicamente siamo a ridosso dei primi supporti chiave, che se violati, potrebbero innescare una discesa importante, anche tra il 5 e il 10 per cento, a giudicare da dove sono posizionati i supporti successivi. Ma ancora molto dipenderà dalle parole dei banchieri centrali, che sempre di più saranno la chiave delle prossime price action. JPY DEBOLE E LA BOJ? Molti dei nostri lettori ricorderanno come lo Jpy, nel passato, rappresentasse la valuta rifugio per eccellenza, e in momenti di aumento del risk off, come quello a cui abbiamo assistito ieri, era solito impennarsi e salire in modo repentino, come accadde per esempio nel 2009 con la crisi Lehman, e un UsdJpy addirittura a quota 75.00. Oggi succede esattamente il contrario, ovvero il UsdJpy in risk off, sale perché il dollaro ha sostituito lo Jpy come asset da tenere in condizioni di aumento dell’avversione al rischio. E allora lo Jpy a 151.50 non sorprende più, perché il dato sul CPI più alto del consensus costringe gli investitori a buttarsi sul dollaro, perché hanno il timore che la Fed mantenga i tassi i livelli attuali per lungo tempo. Nella notte il Ministro delle Finanze Suzuki ha riaffermato la necessità di avere un mercato dei cambi stabile, senza minacciare però alcun intervento diretto, che si può per ora solo immaginare. Il suo viceministro, Kanda ha affermato che il Giappone non tollera bruschi cali dello Jpy che non sono positivi per l’economia. Ma per ora, niente di più che qualche dichiarazione che ha frenato se non altro la discesa, che aveva assunto i toni di una caduta libera. Tecnicamente solo un ritorno sotto 149.00 segnalerebbe una inversione di tendenza. VALUTE Debolezza per euro e sterlina, scese circa l’1% e, specie l’euro, sceso sui supporti chiave di 1.0700. Cable che tiene meglio per effetto dei dati di ieri sulla disoccupazione, con EurGbp sotto quota 0.8500. Oceaniche più stabili, anche se per ora non riescono a tornare sopra i primi livelli di resistenza. Price action interessante per EurChf, tornato vicino a 0.9500, dopo che l’inflazione in Svizzera è scesa all’1.3%, un movimento che potrebbe spingere la SNB, finalmente ad abbassare il costo del denaro. UsdChf che ha recuperato quota 0.8850 anche se gli obiettivi di medio sembrano essere posti in area 0.9200. Stamani, dopo i dati inglesi sull’inflazione delle 08.00, attenzione ai numeri sull’occupazione, produzione industriale e Pil di Eurozona, mentre nel pomeriggio, un occhio di riguardo ai dati sui prezzi alla produzione USA. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades3
USD/JPY: Strategie Redditizie in una Fase di Turbolenza di MercaLo yen giapponese si è rafforzato leggermente in risposta all'intervento verbale delle autorità giapponesi. Il grafico giornaliero mostra un'ascesa della coppia, con 151,00 come prossimo livello di resistenza, seguito dal massimo di 151,91 dell'anno scorso. L'USD/JPY ha raggiunto un picco di tre mesi a 150,81 dopo che il Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti ha riportato un'ulteriore conferma che l'inflazione si mantiene sopra il 3%, seppur con un rallentamento. Il tasso di inflazione di gennaio è risultato superiore alle stime, con un aumento del 3,1% rispetto al 3,4% del mese precedente. Escludendo gli elementi volatili, il Core CPI è rimasto stabile al 3,9% rispetto al mese precedente. Dopo questi dati, l'USD/JPY ha continuato la sua ascesa, superando i 150,00, sostenuto dai rendimenti dei titoli del Tesoro USA. Il CME FedWatch mostra che gli operatori sembrano ignorare la possibilità di un taglio dei tassi a marzo e maggio, concentrandosi invece su giugno. Nel frattempo, la BoJ ha mostrato incertezza riguardo alla sua politica monetaria. Anche se i dati indicano una possibile inflazione sostenuta, l'incertezza persiste. La Banca del Giappone potrebbe ritardare l'uscita dai tassi negativi. Le autorità giapponesi sono pronte ad intervenire nel mercato dei cambi se necessario, come ribadito da Masato Kanda e dal Ministro delle Finanze, Shunichi Suzuki. L'indice CPI negli Stati Uniti ha superato le aspettative, portando gli investitori a riconsiderare i loro progetti di taglio dei tassi e intervento sui mercati. Vedremo cosa ci riservano i prossimi dati, nel frattempo, buon trading a tutti.Shortdi Forex48_TradingAcademy0
USD/JPY HA ROTTO RESISTENZA STATICAusd/jpy sta continuando lentamente la salita lungo la trend line ascendente rompendo anche una resistenza statica molto importante che credo in una continuazione rialzista di breve periodo Longdi GEORGE_1111
Usd/Jpy: Continuazione di trendBuongiorno a tutti. Anche questo fine settimana ci sono price action interessanti sui maggiori mercati della mia watchlist. Questa volta prendo il cambio valutario Usd/Jpy. Tra fine dicembre e inizio di gennaio il mercato ha fatto tappa in area 141,00 dove ha creato un minimo con aumento di volatilità riportando interesse venditore su yen. I minimi sono sempre stati comprati riportando la struttura in ambiente long per il dollaro USA con una buona costruzione di fasi accumulative e spinte al rialzo. Nelle ultime giornate si è creata una price action long che vede i minimi a 146,00 come primo livello di confine tra domanda e offerta. Personalmente nei prossimi giorni seguirò l'evolversi della situazione cercando spunti buy dati da time frame daily o 6 ore su ritracciamenti o fasi di consolidamento che tengano area 147,70/148,00 dove passa la prima zona di domanda di brevissimo termine. L'obiettivo è area 152,00. Ritorni perentori sotto area 145,50 cambierebbero invece la mia view operativa. Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!di ArduinoSchenato26
Operazione Swing su UJOggi ho aperto questa operazione short su USDJPY (invito tutti a fare le proprie analisi e a NON copiare questo trade). Secondo le mie analisi siamo in una zona molto alta per il prezzo, zona che ha dato un reazione nell'ultima parte del 2023 ho atteso un segnale di ingresso su H1 e mi piacerebbe prendere target su 1 a 2. Shortdi gabrielebiondo0
USDJPY: entry shortSono entrato short a mercato sul pair: mi aspetto un movimento al ribassoShortdi iTraderFXAggiornato 664
USDJPY: Imminente ribasso?Possibile imminente ribasso su USDJPY. Le altre valute correlate con lo JPY hanno ceduto in confronto alla moneta Giapponese. La forza del dollaro finora ha mantenuto la quotazione in equilibrio, ma siamo in zona opportuna per avere un movimento ribassista. News che hanno impatto su $ USA alle ore 15:45 e poi ore 16. Arriverà volatilità. Shortdi Wyckoff_ProphetAggiornato 1
USD/JPY | Nuovi massimi e minimi con la rottura del canale!Sul fronte dell'USDJPY, emerge nuovamente la potenzialità di un'analisi di tipo swing, evidenziata dalla recente incursione nella zona di offerta. In particolare, i livelli di swing si rivelano altamente sensibili, delineando con precisione le aree effettive di liquidità che il prezzo raggiunge. Attualmente, il prezzo si attesta a 148.39 dopo aver superato con forza, dopo i dati NFP, il lato superiore di un canale ribassista. Ora ci si aspetta un ritracciamento per testare nuovamente il canale, considerando l'alta sensibilità del prezzo nella zona di offerta. Successivamente, si prevede un possibile movimento al rialzo verso quota 149.50, superando la prima area di offerta e rimbalzando nella seconda area di offerta indicata nel grafico, dove potrebbe verificarsi una significativa vendita capace di riportare il prezzo verso quota 144. Passando all'analisi fondamentale, i dati relativi ai Nonfarm Payrolls negli Stati Uniti sono risultati eccezionali, con la creazione di 353.000 nuovi posti di lavoro, superando le previsioni di 180.000 e superando al rialzo i numeri di dicembre, rivisti da 216.000 a 333.000. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato rispetto ai dati del mese precedente, stabilendosi al 3,7%. A seguito di questo rapporto, il rendimento del titolo del Tesoro decennale statunitense, fortemente correlato con la coppia USD/JPY, è salito dal 3,90% al 4%, registrando un aumento di oltre dieci punti base (bps). L'indice del dollaro statunitense (DXY), che traccia il valore del dollaro rispetto a un paniere di valute, ha registrato un incremento dell'0,67%, attestandosi a 103,76, dopo essere sceso a un minimo di 102,90. Nel frattempo, una posizione falconiana della Banca del Giappone (BoJ) ha aumentato le probabilità che il Governatore Kazuo Ueda e il suo team mettano fine al ciclo dei tassi negativi. Un saluto a tutti e buon fine settimana.Shortdi Forex48_TradingAcademy111