entrata short entrata short a 157.836 stop loss 18500 take profit 155.052 attenzione ai movimenti repentiniShortdi voloptions1
USDJPY: sell limit inseritoStudiando il movimento del pair ho deciso di inserire un sell limit per un probabile movimento short.Shortdi iTraderFXAggiornato 3
Wall Street - sempre nuovi massimiLa sessione sull’equity di ieri, negli Usa, che possiamo in qualche modo definire il punto di riferimento per i mercati globali, ha visto l'S&P 500 e il Nasdaq Composite guadagnare rispettivamente lo 0,23% e lo 0,34%, mentre il Dow ha perso lo 0,17%. I titoli tecnologici, immobiliari e dei servizi di pubblica utilità hanno guidato la carica, mentre i servizi di comunicazione, l'energia e i titoli industriali hanno registrato le performance peggiori. Ormai l’andamento dell’equity, va ricordato, è ampiamente de correlato da tutto, dai dati macro e dagli altri asset, e continua a sovraperformare grazie al settore tecnologico, in particolar modo a quello dell’intelligenza artificiale, che secondo alcuni, è addirittura solo all’inizio del boom di sviluppo e crescita. Ovviamente, è assai frustrante immaginare solo di vendere l’azionario, perché si rimane con il cerino in mano quasi certamente, ma fa specie che non vi siano correzioni minime, in un mercato che appare drogato dall’euforia. I dati PPI pubblicati ieri pomeriggio, hanno evidenziato come le pressioni inflazionistiche continuino ad allentarsi, riproponendo la possibilità di non solo uno, ma di diversi tagli dei tassi quest'anno negli Stati Uniti, nonostante l’insistenza dei membri del Fomc e di Jerome Powell nel negare questa eventualità. Ma per effetto dei dati, almeno sul fronte obbligazionario e dei titoli di Stato, registriamo un aumento dei prezzi dei treasuries, e del bund, anche se i titoli dell’Europa meridionale hanno subito perdite a causa delle turbolenze politiche, che hanno portato a spread più ampi e a un calo del sentiment del mercato. Sul fronte aziendale, Broadcom è balzata del 12.3% dopo aver aumentato le previsioni sui ricavi per i chip AI e aver annunciato un frazionamento azionario, mentre Nvidia ha registrato un aumento del 2,2%. Inoltre, le azioni di Tesla sono aumentate del 3,5% dopo che gli azionisti hanno approvato il pacchetto salariale da 56 miliardi di dollari di Elon Musk e hanno annunciato l'intenzione di trasferirsi in Texas. VALUTE Sui cambi dopo i dati sui prezzi alla produzione e quelli sui jobless claims, il dollaro è sceso, ma la caduta è stata temporanea e la divisa americana è tornata prepotentemente a spingere, con euro e sterlina che sono tornate nella parte bassa del trading range delle ultime sedute rispettivamente a 1.0740 e 1.2750. Diversamente da quanto atteso, e sempre ieri sera, UsdJpy aveva ripiegato leggermente, tornando a 156.80 da 157.30, e trascinando quindi al ribasso tutti i cross dello Jpy contro Eur e Gbp con cadute importanti di EurJpy e GbpJpy, con oltre 150 pip di movimento. Ma questa mattina, dopo la decisione della BoJ, Usdjpy è schizzato al rialzo da 156.80 a 158.00 in 20 minuti di price action. E UsdJpy sale con un leggero aumento dell’avversione al rischio e con l’indice fear and greed tornato in area 42. Ciò causa un a de correlazione importante con gli altri mercati. Del resto, perché’ i bond salgono in previsione di ribassi dei tassi (tipica price action risk on) e poi invece ritorna l’avversione al rischio sui cambi con il biglietto verde che sale? A conferma di ciò, una conferma viene dalla salita del franco svizzero che attacca, con l’EurChf che scende ancora a ridosso di 0.9600. Vedremo nelle prossime ore, con le possibili rotture al ribasso per le majors contro dollaro, se la questione francese dovesse in qualche modo dimostrare di prevalere sull’appetito al rischio legato alle maggiori chance di ribasso del costo del denaro negli Stati Uniti. BOJ, TASSI INVARIATI La BoJ ha lasciato i tassi invariati intorno allo 0%-0.1%, come previsto, nella riunione di questa notte, dopo aver effettuato il primo rialzo dei tassi dal 2007 nel mese di marzo. Il board della BoJ ha indicato che inizierà a ridurre gli acquisti di obbligazioni a partire dal mese di luglio prossimo. La decisione è stata presa quasi all’unanimità (8-1), per consentire ai tassi di lungo termine di muoversi senza interventi della banca centrale. Lo Jpy ha ceduto di schianto, tornando in area 158.00 contro dollaro, il livello più basso da circa un mese e mezzo, e, come ricorderete, area del secondo intervento della Boj del primo maggio scorso. Che sia questa la famosa line in the sand oltre la quale i prezzi non devono andare? Lo sapremo molto presto. JOBLESS IN AUMENTO Il numero di persone che hanno fatto richiesta dell'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è balzato a 242.000 nella settimana terminata l'8 giugno, ben al di sopra delle aspettative del mercato di 225.000, registrando il livello più alto dall'agosto 2023. Nel frattempo, le richieste continuative sono aumentate più del previsto arrivando a 1.820.000. nella settimana precedente, il più alto numero degli ultimi cinque mesi. I risultati sono stati un’ulteriore prova di un indebolimento del mercato del lavoro statunitense, rafforzando le ragioni a favore di chi vorrebbe vedere la Fed agire più decisamente sull’allentamento monetario, considerato il fatto che l’inflazione sta lentamente convergendo verso il suo obiettivo. La media mobile di quattro settimane per le richieste di indennizzo iniziali, che riduce la volatilità settimanale, è aumentata di 4.750 a 227.000. PREZZI ALLA PRODUZIONE I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono scesi dello 0,2% su base mensile a maggio 2024, rispetto alle aspettative del mercato di un aumento dello 0,1% e dopo un aumento dello 0,5% ad aprile. I prezzi dei beni sono scesi dello 0,8%, il massimo dall’ottobre 2023. Quasi il 60% del calo di maggio dell’indice per i beni della domanda finale può essere ricondotto a un calo del 7,1% dei prezzi della benzina. Sono diminuiti anche gli indici del diesel, dell’energia elettrica, del carburante per aerei e dei prodotti chimici organici di base. I prezzi per i servizi della domanda finale sono rimasti invariati, dopo essere aumentati dello 0,6% in aprile. Buna giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades4
USDJPY -D - LONG Tenuta supporto a 1.5356 medio periodo, triplo minimo considerando precedente bear trap, trend rialzista di lungo periodo, R-FIBO importante medio periodo, rottura ultimo massimo relativo.di RICANDAVFOREX220
USDJPY verso l'Inversione di Lungo periodo. (MACRO + TECNICA)L'analisi in questione mette in relazione l'andamento del cambio USDJPY con la sua dinamica macroeconomica e tecnica. Partiremo dalla componente macro, per l'appunto la componente che risulta Fondamentale, per poi andare sulla tecnica. ------------------------------------------------------------------------ MACRO 1) CARRY TRADE TRA DOLLARO E YEN : Il cambio risulta essere l'unico cambio direzionale sul Forex da più di un anno a questa parte per via del carry trade presente in esso. Il dollaro incorpora un tasso di interesse positivo (5,25-5,50%) contro il tasso sullo Yen ora allo 0%. Ne consegue che la tenuta di dollari contro yen risulta a favore di dollaro così da rendere appetibile la valuta americana in quanto stacca un tasso di interesse maggiore rispetto allo yen. Il cambio presenta il maggior differenziale tassi sul mercato valutario il che rende favorevole l'acquisto di dollaro contro yen nel lungo periodo. BOJ NON VUOLE TOCCARE I TASSI : La Bank of Japan non vuole e non può toccare i tassi di interesse in quanto un ritocco dei tassi potrebbe creare shock sul mercato obbligazionario, mercato fondamentale per la tenuta del settore finanziario giapponese. Come si può notare sul grafico, le frecce rosse indicano i livelli di intervento della BoJ direttamente sul mercato valutario, interventi a sostegno della valuta domestica talvolta preceduti da interventi mirati sul mercato obbligazionario. I tassi per la BoJ rappresentano l'ultima mossa da fare in situazioni totalmente emergenziali. TITOLI GOVERNATIVI AL LIMITE : I rendimenti del mercato obbligazionario sulle scadenze decennali raggiungono la soglia massima del 1%, questo costringerebbe la BoJ ad intervenire di nuovo. Questa volta non sappiamo se direttamente sull'obbligazionario o sul valutario, in ogni caso l'influenza sull'andamento del cambio diverrà palese. 4 INTERVENTI IN MENO DI DUE ANNI : la BOJ è intervenuta sul cambio ben 4 volte negli ultimi due anni, precisamente in area 146, 152, 160 e 158. Gli ultimi due interventi sono stati caratterizzati da una forte tempestività temporale, ossia due interventi nel giro di pochi giorni, segno del fatto che la BoJ è sostanzialmente arrivata al limite massimo di sopportazione della svalutazione dello Yen. ------------------------------------------------------------------------ TECNICA LIVELLI DI INTERVENTO : I livelli di intervento della BoJ, segnati in giallo sul grafico, rappresentano anche dei livelli tecnici molto importanti. L'area compresa tra i 160 e i 146 rappresenta un'area di limiti entro i quali USDJPY viene negoziato in "sicurezza". L'area 158, area di ultimo intervento della BoJ è quindi la prossima resistenza, livello dal quale potremmo vedere una forte reazione del mercato al ribasso. I prossimi target di un eventuale movimento ribassista potrebbero essere al di sotto dei 146, approssimativamente area 144,50 e 138. ANOMALIA SUL GRAFICO MENSILE : Su USDJPY non vediamo 4 mesi consecutivi di rialzo da diversi anni, pertanto, considerando gli interventi BoJ e l'anomalia che troviamo su grafico mensile, sarebbe probabile vedere un forte scarico ribassista nel corso delle prossime sedute. Selezione editorialeShortdi DavidPascucci141420
USDJPY. Bank of Japan accomodante, cruciali le minute FedNonostante lo scorso Marzo ci sia stato il primo rialzo dei tassi dopo 17 anni da parte della Bank of Japan (BoJ), permane la debolezza di fondo dello Yen nei confronti del Dollaro. Pur avendo la BoJ allentato il controllo della curva, permettendo al titolo di stato decennale di raggiungere il rendimento del 0.33% (era a zero ad inizio anno), il differenziale con il rendimento del 10-year US Treasury (4,42%) rimane troppo elevato, come anche il confronto con i tassi d’interesse in termini reali. Inoltre, il mercato è convinto che la BoJ non spingerà sull’acceleratore del rialzo dei tassi d’interesse, poiché detiene la metà del debito statale che in rapporto al PIL raggiunge la cifra impressionante del 260%, contro il 120% degli USA. Finora gli Hedge Funds hanno puntato sulla debolezza dello Yen, tanto da costringere la banca centrale ad intervenire per ben due volte, il 29 aprile e il 1 maggio scorsi, a difesa del minimo a 160 per dollaro. Ritengo pertanto che in assenza di interventi da parte della BOJ, il destino dello Yen sia in mano alla Federal Reserve. Per rivedere lo yen in area 152 per dollaro, Jerome Powell e i membri del FOMC (Federal Open Market Committee) dovrebbero virare con decisione verso un atteggiamento accomodante nelle previsioni di politica monetaria. E a breve potremo analizzare le minute dell'ultima riunione FED, che saranno diffuse mercoledì 22 maggio, per decifrare i tempi dei possibili tagli quest'anno, con i mercati che attualmente prezzano un taglio di 25 punti base a novembre. Un risultato più falco da parte del FOMC, al contrario, dovrebbe spingere nuovamente il cross UsdJpy verso il massimo dei 160¥. Edoardo Liunidi TradingRoomRoma2
USDJPJPoco da dire come sempre, trend costantemente long, guidato dalle decisioni della banca centrale, attualmente eviterei di aprire posizioni su questo cambio. di gpelle910
Banchieri centrali ancora prudenti Prosegue la fase di appetito al rischio sui mercati, e Wall Street non può che essere il principale trascinatore di questa rinnovata fiducia, nonostante il fatto che ieri sera, le dichiarazioni di Kashkari, Presidente della Fed di Minneapolis, abbiano causato, in chiusura di sessione, un ritorno del dollaro come valuta rifugio e un pull back dei listini. Gli indici hanno chiuso leggermente positivi con il Dow ed S&P cresciuti rispettivamente dello 0.08% e del 0.13%, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0.1%. Gli analisti continuano a valutare prospettive di possibili tagli ai tassi di interesse, con le probabilità di un calo a settembre che attualmente si attestano intorno al 67%. Sul fronte degli utili, le azioni di Disney sono crollate di oltre il 9% dopo che i ricavi della società hanno deluso le previsioni. Ritornando alle parole di Kashkari, va detto che di fatto si è rivelato ancora falco, riaffermando che la Fed dovrebbe essere più paziente e mantenere i tassi attuali più a lungo. Ha inoltre ammesso che a marzo aveva previsto fino a due tagli del costo del denaro, mentre ora è orientato invece a una sola riduzione e forse anche tassi invariati per tutto il prossimo semestre. Sul fronte dati, l’indice di ottimismo economico TIPP negli Stati Uniti è sceso a 41,8 nel maggio 2024, il livello più basso in cinque mesi, da 43,2 di aprile e molto peggiore delle previsioni di 44,1. Il Six-Month Economic Outlook, che misura come i consumatori percepiscono le prospettive dell'economia nei prossimi sei mesi, è sceso bruscamente a 35,7 da 38,8. A dimostrazione che molto probabilmente i prossimi dati Usa potrebbero cominciare a segnare il passo, mentre i rappresentanti della Fed mostrano ancora grande ottimismo sul futuro. VALUTE Le dichiarazioni dei rappresentanti della Fed hanno alimentato, ieri sera, un rialzo del dollaro e un ribasso impulsivo di tutte le valute contro biglietto verde, dopo la chiusura dei mercati europei. L’euro è sceso fino a 1.0735 mentre il Cable addirittura a 1.2480 area, con l’EurGbp che è salita sopra quota 0.8600. Ma anche il UsdJpy ha rotto quota 154.60 e si è arrampicato fino a 155.15 20, a dimostrazione che il dollaro rimane ancora estremamente forte proprio in ragione di una Fed che non ci vuol sentire, quando si parla di taglio del costo del denaro e sembra ancora “inflation oriented”, per dirla chiaramente. Per cui aspettiamoci ancora alternanza di movimenti sui cambi, con possibili accelerazioni del biglietto verde nel breve periodo, e massima attenzione ai dati macro, che prossimamente torneranno a dominare la scena. Solo un ribasso dei principali aggregati potrebbe ridare benzina alla vendita di dollari e modificare il trend attuale, che resta ancora favorevole alla divisa Usa. Dal Giappone intanto emergono ancora dichiarazioni, dopo che lo Jpy è tornato a scendere e il dollaro ha riguadagnato circa metà dei punti persi durante l’intervento a sostegno dello Jpy da parte della Boj. Le autorità giapponesi hanno continuato a mettere in guardia i mercati contro movimenti valutari estremi. Il ministro delle Finanze Shunich Suzuki ha ribadito l'avvertimento che le autorità sono pronte a rispondere all'eccessiva volatilità dei cambi, mentre il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda ha affermato che studierà l'impatto dei movimenti dello yen sull'inflazione per guidare le decisioni politiche. PETROLIO I futures del greggio WTI sono scesi ancora, spingendo i prezzi verso i 78 dollari al barile, il livello più basso degli ultimi due mesi, in seguito alle notizie secondo cui il vice primo ministro russo Alexander Novak avrebbe indicato che l’OPEC+ potrebbe prendere in considerazione l’aumento della produzione di greggio. Il gruppo dei principali produttori si riunirà il 1° giugno per decidere la politica di produzione per la seconda metà dell'anno. L'attuale accordo di fornitura che toglie dal mercato circa 2,2 milioni di barili al giorno scadrà a fine giugno. Intanto le scorte di greggio statunitense sono aumentate di 0,51 milioni di barili la scorsa settimana, sfidando le aspettative del mercato per un calo di 1,43 milioni di barili. Dal lato della domanda, gli investitori guardano avanti agli ultimi dati commerciali cinesi, per valutare la salute economica del principale importatore di greggio al mondo, da cui dipende in modo significativo l’andamento dei prezzi. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.Selezione editorialedi ActivTrades10
L’equity torna ad avvicinarsi ai massimiWall Street ha fatto registrare ieri, un’altra seduta positiva, la terza consecutiva, con l'S&P 500 e il Nasdaq in rialzo dell’1.03% e 1.19% rispettivamente, mentre il Dow Jones è salito dello 0.46%. Il movimento è ovviamente una conseguenza dei dati sul mercato del lavoro USA, che hanno di fatto riavvicinato il primo taglio della Fed, probabilmente a settembre. Nel pomeriggio di ieri poi hanno parlato Barkin, Presidente della Fed di Richmond e Williams, Presidente della Fed di New York, tra i più falchi all’interno del board. Barkin ha dichiarato che l’inflazione non è scesa a sufficienza, ma i tassi contribuiranno a rallentarla, mentre non ha fatto cenno all’indebolimento del mercato del lavoro, riaffermando che è ancora estremamente forte. Williams si è mostrato maggiormente possibilista parlando di tagli dei tassi nel prossimo futuro, anche se il mercato del lavoro rimarrà moderatamente stabile. Crescita in calo ed economia che rallenterà progressivamente, ma nessuna recessione in vista. VALUTE Poco scambiati i principali rapporti di cambio, eccezion fatta per il dollaro australiano che si è mosso secondo il solito schema “buy the rumors and sell on news”, dopo la decisione della RBA che ha lasciato i tassi invariati al 4.35%. AudUsd quindi che ha testato quota 0.6644 per poi rientrare a 0.6600 dopo la decisione. Il tasso di interesse in Australia è stato in media del 3,86% dal 1990 al 2024, raggiungendo il massimo storico del 17,50% nel gennaio 1990 e il minimo record dello 0,10% nel novembre 2020. Sulle majors, intanto, poco da segnalare con l’EurUsd compreso tra 1.0750 e 1.0790 e il Cable tra 1.2540 e 1.2590. Poco mossi anche i cross e mercato in attesa di un trigger che possa cambiare lo scenario di trading range attuale. UsdJpy in ripresa, salito nuovamente sopra 154.00 anche dopo che il principale diplomatico valutario Masato Kanda ha affermato che il governo è pronto a combattere le mosse disordinate e guidate dalla speculazione sui cambi. Tuttavia, Kanda ha rifiutato di confermare se le autorità giapponesi fossero dietro il praticamente certo intervento della scorsa settimana, quando lo yen è rimbalzato di oltre il 5% dal minimo al massimo. I dati della Banca del Giappone suggeriscono un intervento che è costato quasi 60 miliardi di dollari per difendere la valuta. Nel frattempo, gli analisti hanno sostenuto che la mossa ha solo fatto guadagnare tempo alle autorità giapponesi, poiché i fondamentali del mercato rimangono ribassisti per lo yen. Anche il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha affermato durante il fine settimana che gli interventi dovrebbero essere rari e che dovrebbero aver luogo consultazioni, indicando una mancanza di coordinamento tra Giappone e Stati Uniti sulla politica valutaria. PETROLIO Ieri i futures sul petrolio greggio WTI sono saliti sopra i 78 dollari al barile, in rialzo rispetto al minimo degli ultimi due mesi di 78,1 dollari toccato nella sessione precedente a causa di nuovi sviluppi che indicavano un calo dell’offerta. Saudi Aramco ha aumentato il prezzo di vendita ufficiale del suo greggio Arab Light di 90 centesimi al barile per giugno, così come l’OPEC+ taglierà l’offerta. La mossa è in linea con le dichiarazioni dei membri secondo cui si estenderanno i tagli volontari alla produzione di 2,2 milioni di barili al giorno. Inoltre, Israele ha chiuso il corridoio umanitario di Kerem Shalom verso Gaza e ha detto ai civili di lasciare Rafah in seguito a una serie di razzi lanciati da Hamas durante il fine settimana, mettendo a rischio i progressi percepiti rispetto a un cessate il fuoco e le minori preoccupazioni di un’escalation del conflitto che ha fatto crollare i prezzi del petrolio. la settimana scorsa. PPI EUROZONA I prezzi alla produzione industriale nell’Eurozona sono diminuiti dello 0,4% rispetto al mese precedente di marzo 2024, in linea con le previsioni dopo un calo rivisto dell’1,1% a febbraio. Si è trattato del quinto calo mensile consecutivo, trainato dal continuo calo dei costi energetici. Escludendo l'energia, i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,2%, dopo un aumento dello 0,1% a febbraio. Su base annua, i prezzi alla produzione sono diminuiti del 7,8%, rispetto alle aspettative del mercato che prevedevano un calo del 7,7%. VENDITE AL DETTAGLIO UK Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono diminuite del 4,4% su base annua, decisamente al di sotto del consensus di +1.6%. Anche l’ultimo dato ha registrato una brusca inversione rispetto al guadagno del 3,2% di marzo ed è stato il dato peggiore da novembre 2019. Le persistenti pressioni inflazionistiche e gli elevati costi di finanziamento sono la ragione alla base della discesa delle vendite. Sterlina che perde terreno, specie contro euro, tornando a ridosso di 0.8600. E giovedì è attesa la Bank of England, che si trova tra due fuochi, l’inflazione che ancora morde e una crescita che rallenta. Che decisione prenderà? Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6
Fed, tassi invariatiLa Fed, come ampiamente atteso, ha lasciato invariati tassi nella forbice tra il 5.25% e il 5.50%, nella riunione di ieri, mercoledì 1° Maggio. Gli analisti prevedono, ora, che il taglio dei tassi della Fed sarà molto probabilmente tra settembre e novembre 2024. La Banca centrale Usa ritiene che sarà opportuno attendere prima di ridurre il costo del denaro, finché non avrà acquisito maggiore fiducia che l’inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2%. I rischi legati al raggiungimento degli obiettivi di occupazione e inflazione si sono spostati verso un migliore equilibrio nell'ultimo anno, e la decisione di ieri è stata unanime. Secondo la banca centrale l’attività economica continua ad espandersi a un ritmo sostenuto, i guadagni occupazionali sono rimasti forti, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione si è attenuata nell’ultimo anno ma rimane elevata. Tuttavia, il presidente Powell ha dichiarato di non prevedere alcun aumento del costo del denaro, e ritiene invece probabile che l'attuale politica sia sufficientemente restrittiva per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%. La Fed ha inoltre dichiarato di avere l’intenzione di ridurre il ritmo della stretta quantitativa a partire dal 1° giugno, un aggiustamento che comporterà la riduzione di oltre il 50% dell’importo massimo di titoli del Tesoro rimossi dal bilancio, fino a 25 miliardi di dollari al mese rispetto ai precedenti 60 miliardi di dollari. Dichiarazioni che hanno provocato il ribasso del dollaro, mentre gli indici azionari hanno chiuso misti e i rendimenti dei titoli di stato sono apparsi stabili. Nel frattempo, escono però dichiarazioni improntate a dei timori che emergono verso l’economia a stelle e strisce che nelle ultime rilevazioni ha cominciato a mostrare qualche crepa, dai Jolts openings all’Ism manifatturiero, il che ha causato l’uscita di dichiarazioni significative. Marko Kolanovic (JP Morgan), ha dichiarato che in questo momento l’economia americana rischia di dover affrontare periodi di difficoltà in ragione di tre motivazioni, la prima delle quali è relativa alla debolezza del Pil del primo trimestre 2024. Il secondo punto da osservare è legato al fatto che la pressione dei salari sui prezzi appare eccessiva, così come appare troppo basso il numero delle società che hanno battuto le stime dei ricavi (57%), mentre solitamente erano intorno al 63%. DATI USA IN CALO l numero di offerte di lavoro Jolts Openings, è diminuito di 325 mila unità a marzo, un dato inferiore rispetto a febbraio, il livello più basso da febbraio 2021 e meno del consenso del mercato. Nel corso del mese, le offerte di lavoro sono diminuite nell'edilizia, finanza e assicurazioni. Al contempo, sempre ieri, sono usciti i dati sull’ISM Manufacturing PMI, che è sceso a 49,2 nell’aprile 2024 da 50,3 del mese precedente, decisamente al di sotto delle aspettative del mercato. I dati riflettono una contrazione del settore manifatturiero statunitense, mentre il mese precedente indicava la prima espansione in 16 mesi. I nuovi ordini sono tornati in territorio di contrazione, spinti dal calo della domanda nei settori tessile, alimentare, delle bevande, del tabacco, dei macchinari e degli articoli elettrici. Di conseguenza, la minore domanda di capacità produttiva ha portato i livelli occupazionali a scendere per il settimo mese consecutivo. L’ultimo dato uscito ieri riguarda l’Adp, ovvero le assunzioni del settore privato, che ha aggiunto 192.000 lavoratori nell’aprile 2024, superando le aspettative del mercato di un aumento di 175.000 e dopo un precedente aumento di 208.000. Le assunzioni hanno riguardato in particolar modo, il settore dei servizi, del commercio, dei trasporti, istruzione e servizi sanitari, oltre alle attività finanziarie. Inoltre, il settore della produzione di beni ha aggiunto 47.000 posti di lavoro, con incrementi nell’edilizia e nel manifatturiero. VALUTE Ribasso del dollaro ieri sera, dopo le dichiarazioni di Jerome Powell, dovuto probabilmente al fatto che, quanto ha dichiarato era comunque già ampiamente atteso e per il principio di buy on rumors and sell on news, il biglietto verde ha perso quota. Qualche decina di minuti dopo la conferenza stampa, va segnalato che probabilmente c’è stato un altro intervento della BoJ che ha spinto il UsdJpy da 157.50 e 153.00 con una price action che poi ha visto i prezzi risalire a 155.00 dove il mercato ha chiuso. La notizia non è stata confermata, ma pare che la BoJ faccia realmente sul serio a questo punto. Intanto l’EurUsd si è rimesso sopra quota 1.0700 mentre il Cable ha fatto altrettanto con 1.2500. Le fasi di entrambe le coppie sembrano indicare una nuova accumulazione con minimi e massimi crescenti, che però vanno confermati con breakout dei punti chiave. Analogamente anche le oceaniche sono nella medesima condizione e anche se a fatica, sembrano accumulare. UsdCad vicino alle resistenze chiave di 1.3850 che rimane un bel baluardo di medio termine. Sui cross poco da segnalare con il solo EurJpy degno di nota, a seguire l’andamento di tutti o quasi i cross della valuta nipponica, dipendenti dagli interventi BoJ ovviamente. Sul fronte dati di oggi segnaliamo i Pmi manifatturieri francese, tedesco e di Eurozona, mentre nel pomeriggio attenzione alla bilancia commerciale Usa e ai soliti jobless claims. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.Selezione editorialedi ActivTrades6
House of Trading: tutti in attesa di indicazioni da Washington“Più in alto più a lungo” da un lato, costo del denaro ancora in quota zero dall’altro. Quella che sembra la ricetta perfetta per il carry trade ha portato il Dollaro/Yen ad aggiornare i massimi da 34 anni. Molto probabilmente, ma lo sapremo con certezza solo a fine maggio, questo nuovo picco ha spinto le autorità giapponesi ad intervenire per arrestare gli acquisti. Ovviamente, fino a quando a cambiare non sarà l’intero contesto che favorisce la crescita del ninja (ossia fino a quando lo spread tra i tassi statunitensi e giapponesi non si ridurrà in maniera significativa), questo cambio sarà destinato a restare nelle zone alte. E, importare inflazione in un Paese in cui i tassi reali sono già negativi, non sembrerebbe essere la ricetta della prosperità. C’è grande incertezza su quello che sarà il responso della due giorni di riunioni della Federal Reserve: da un lato gli ultimi dati sul Pil potrebbero rappresentare un primo segnale di indebolimento della locomotiva USA, ma dall’altro è - forse - più probabile che i ripetuti segnali di forza saranno sfruttati dai “falchi” per invitare alla prudenza le autorità monetarie della prima economia (anche perché tra gli analisti non manca chi pronostica che il prossimo movimento dei tassi USA sarà al rialzo). Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading, in onda sul canale YouTube di BNP Paribas. House of Trading: cosa è successo nell'ultima puntata Nella scorsa puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Nicola Para e da Stefano Serafini, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sul Bund (stop loss, -4,54%) e sull’Euro/Dollaro (target +4,68%) ed al ribasso sul petrolio WTI (a mercato, +2,19%) e sul rame (l’operazione non è entrata). Nel caso invece delle operazioni inserite dagli analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Enrico Lanati, lo “short” sulle azioni Nvidia è operativo (-10,96%) così come i “long” sulle azioni Snam (+2,68%), Adobe (+12,2%) e Visa -0,37%). La classifica generale registra la conferma del vantaggio degli analisti con 18 operazioni a target contro le 16 degli analisti (7 carte a mercato per i primi, 4 per i secondi). Cosa attendersi dalla puntata di oggi Nella diciassettesima puntata dell’edizione 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Nicola Para e da Giancarlo Prisco mentre i due analisti saranno Enrico Lanati ed il conduttore Riccardo Designori. I primi investiranno sull’Euro/Dollaro, sul Bund, sulle azioni Meta Platforms e sull’indice S&P500 mentre i secondi inseriranno deal su Saipem, su Apple, su UniCredit e sul titolo Coca-Cola. Il sondaggio della settimana riguarda la prossima riunione della Banca centrale USA: “Arriva la FED, quali ricadute per Wall Street? L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30 sul canale YouTube di BNP Paribas. Selezione editorialedi Investimenti_BNPParibas2
Wall Street non mollaAncora una seduta positiva per Wall Street, anche se non impulsiva come le precedenti, in parziale estensione dei guadagni dell’ultima ottava appena terminata. Le trimestrali continuano a dominare la scena, mentre gli investitori aspettano con interesse la decisione della Fed di mercoledì. L’S&P 500 è avanzato dello 0,32, il Dow ha guadagnato lo 0.38% e il Nasdaq 100 ha chiuso positivo dello 0,35%. Sembra peraltro scontato che la Fed manterrà invariati i tassi, anche se gli investitori presteranno molta attenzione ai cambiamenti nella retorica di Jerome Powell, o del FOMC a seguito della serie di dati sull'inflazione più forti del previsto per marzo e il 1° trimestre. Le azioni di Tesla sono aumentate dell’15%, guidando i guadagni delle mega-cap tecnologiche dopo che la società ha ricevuto l’approvazione delle autorità cinesi per implementare il suo sistema di assistenza alla guida. La stagione degli utili raggiungerà il suo apice con i report di giganti quali Amazon, Eli Lilly, Coca-Cola, McDonald's, Mastercard, Qualcomm, Pfizer, ADP, Apple, Amgen, Booking e Cigna. Tra i Magnifici Sette, Apple e Amazon hanno registrato un rialzo di quasi il 2%. JPY FINALMENTE LA BOJ La mattinata di ieri ha visto la BoJ intervenire pesantemente sul mercato, comprando Jpy e vendendo dollari dopo che nella notte i prezzi avevano toccato il massimo degli ultimi 35 anni a 160.28. L’intervento, anche se non confermato dalle autorità monetarie, c’è sicuramente stato, in relazione all’entità della correzione, che senza intervento a sostegno non avrebbe mai potuto essere tanto impulsivo, considerato che in poche decine di minuti, si è scesi quasi il 4% fino a 154.50. Tra i venditori le banche giapponesi che hanno certamente ricevuto richieste di prezzi e ordini di vendita da parte della BoJ. I traders erano da tempo sull’attenti, pronti ad affrontare un intervento della banca centrale, poiché l’entità della discesa era stata eccessiva, già il 10% quest’anno. L’accelerazione al ribasso dello Jpy è arrivata in seguito al nulla di fatto sui tassi, la settimana scorsa. Tuttavia, la Boj ha rivisto al rialzo le sue previsioni di inflazione e ha affermato che probabilmente l’economia continuerà a crescere a un ritmo sostenuto. Anche i carry trade hanno esercitato pressioni sullo yen spingendo gli investitori a prendere in prestito yen e investire in valute ad alto rendimento. Sulle altre coppie valutarie, poco da segnalare con i trading range che hanno contenuto le oscillazioni di euro, sterlina, Aud, Nzd, Cad e Chf. EurUsd tra 1.0700 e 1.0740 e stabile mentre il Cable si è mosso tra 1.2510 e 1.2570 con Aud e Nzd anch’essi in recupero contro dollaro, con obiettivi a 0.6630 e 0.6070. INFLAZIONE STABILE IN EUROZONA L'inflazione dei prezzi al consumo in Germania si è attestata al 2,2% nell'aprile 2024, al livello più basso da maggio 2021 e leggermente al di sotto delle previsioni di mercato del 2,3%. Il rallentamento dell’inflazione dei servizi è stato controbilanciato da un rimbalzo dei prezzi dei prodotti alimentari e da un calo più contenuto dei costi energetici dovuto alla fine di un taglio temporaneo delle tasse sul gas naturale questo mese. Nel frattempo, il tasso armonizzato UE è salito al 2,4%, rispetto al minimo di quasi tre anni del 2,3% di marzo, superando leggermente il consenso del mercato del 2,3%. L’inflazione core, escludendo voci volatili come alimentari ed energia, è scesa al 3,0% ad aprile, il livello più basso da marzo 2022. PMI CINA Il PMI manifatturiero cinese della regione del Caixin è aumentato a 51,4 nell’aprile 2024 da 51,1 del mese precedente, battendo le stime di 51. Si è trattato del sesto mese consecutivo di crescita dell’attività industriale, poiché la produzione è cresciuta in ragione del miglioramento delle condizioni della domanda, con i nuovi ordinativi che sono aumentati ad un ritmo sostenuto e le vendite estere in ripresa al ritmo più rapido in quasi tre anni e mezzo. Va ricordato però che l’occupazione è diminuita per l’ottavo mese consecutivo a causa di dimissioni e licenziamenti. Sul fronte dei prezzi, i prezzi dei fattori produttivi sono aumentati al tasso più rapido dall’ottobre 2023 a causa dell’aumento dei costi di metalli, petrolio e altri materiali di produzione. Il PMI manifatturiero ufficiale NBS, è salito a 50,4 nell’aprile 2024, meno del dato precedente di 50.8, ma superiore comunque alle previsioni di mercato di 50,3. È stato il secondo mese consecutivo di espansione dell’attività industriale, nel contesto dei continui sforzi di Pechino per stimolare la ripresa economica. UsdCnh stabile, in compressione di volatilità, nel trading range compreso tra 7.2340 e 7.2850, incapace per ora di violare i limiti suddetti. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades3
Il rally di USD/JPY subisce una battuta d'arrestoCon l'aumento della volatilità di USD/JPY in seguito alle voci circa l’imminente adozione di misure da parte della Bank of Japan (BoJ), diamo un’occhiata ai fattori chiave che condizionano questo mercato. I CFD/spread bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 84,01 % dei conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore . Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/spread bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Le divergenze in fatto di politica monetaria favoriscono il rally USD/JPY si è issata sempre più in alto dall'inizio dell'anno, per effetto di significative divergenze in materia di politica monetaria tra la Federal Reserve e la BoJ. La decisione della BoJ di venerdì scorso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento ha colto i trader di sorpresa, differendo in maniera sostanziale dai propositi della Fed di aumentare i tassi. Questa marcata contrapposizione tra le policy adottate ha spinto USD/JPY verso l'alto. Tuttavia, nelle iniziali contrattazioni asiatiche ed europee di lunedì, la volatilità è schizzata alle stelle, traducendosi in un rovesciamento dei guadagni di venerdì a causa delle voci riguardo alle misure che intende adottare la BoJ. I recenti moniti da parte di Tokyo in merito a possibili provvedimenti hanno amplificato i sospetti, il che rappresenterebbe un dietrofront rispetto alla precedente linea attendista. Analisi tecnica: segnali di indebolimento Il grafico a candele giornaliero di USD/JPY mostra segnali di indebolimento a breve termine, con una brusca inversione dopo la rottura di un livello chiave di resistenza alcune settimane fa. Se USD/JPY dovesse concludere la giornata di contrattazioni in prossimità dei minimi intraday, potrebbe dare luogo a un pattern di inversione ribassista a due barre. Tale scenario potrebbe teoricamente spianare la strada per un pullback più pronunciato, spingendo la coppia di valute verso una confluenza dei livelli di supporto creati dalla rottura della resistenza, dal prezzo medio ponderato per il volume (VWAP) ancorato e dalla linea di trend in ascesa. I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri. Volatilità a breve termine: grafico orario a candele La candela oraria di USD/JPY evidenzia l'incremento della volatilità a breve termine contestualmente all'aumento dell’average true range (ATR) orario. Un pattern di inversione ribassista a forma di V è indicativo di opportunità per i day trader di optare per la vendita allo scoperto sui pullback intra-day. Tuttavia, coloro che intendono aprire posizioni overnight dovrebbero fare massima attenzione, per via della maggiore volatilità associata ai rumor circa la probabile adozione di misure da parte di una banca centrale. Le performance passate non costituiscono un indicatore affidabile dell'andamento futuro Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. I CFD/spread bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 84,01 % dei conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore . Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/spread bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. di Capitalcom112
USD\JPY: INARRESTABILE?Mi piace pensare che ogni tanto, non sempre, lo storico possa fornirci qualche informazione in più, anche se presa sempre con le pinze. Non voglio proporre scenari\ipotesi ma solo questa interessante curiosità: Dopo il superamento dei massimi del 2015, nel 2022, cavalcammo per un bel tratto al rialzo prima di trovare la forza per invertire. Ora siamo distanti molto di meno dagli ultimi massimi, sebbene la situazione non sia identica al passato, si potrebbe pensare, tra periodi di debolezza\ritracciamenti vari che il trend rialzista possa proseguire ancora per un bel pò. Come sempre ricordo che sono considerazioni strettamente personali da non prendere come sollecitazione all'investimento ma solo come base\spunto per una propria analisi più approfondita!di Marco_Mallia1
USDJPZ livelli che non si vedevano dal 1990 In seguito al superamento del livello di resistenza da 151 a 152 abbiamo assistito ad uno short squeeze che ha fatto letteralmente schizzare li yen giapponese su livelli che non si vedevano appunto dal 1990 senza nessun segnale di volersi fermare. Come sempre bisognerà valutare le mosse della BoJ per valutare degli ingressi. Personalmente la scorsa settimana ho preso il mio stop in quanto avevo scommesso sulla tenuta dei 152. Che non è avvenuta. Personalmente al momento non entrerei ne long ne short in quanto non è possibile prevedere eventuali mosse del governatore Kazuo Ueda per quanto riguarda l'eventuale difesa della valuta. di gpelle912
Powell ancora falcoOscillazioni ridotte, nella giornata di ieri, per i principali listini globali, cono chiusure poco sopra lo zero. A impedire guadagni superiori, ancora le tensioni mediorientali, mentre dal lato finanziario, i risultati societari e le prospettive sui tassi di interesse hanno tenuto banco e hanno rappresentato i principali market movers per l’equity. Il settore sanitario ha registrato le performance migliori, seguito dai beni di consumo di prima necessità e dai finanziari. Sul fronte aziendale, UnitedHealth è cresciuta di oltre il 5% dopo che sia gli utili che i ricavi hanno superato le stime. Morgan Stanley è salita di circa l'1,6% dopo che i suoi risultati hanno fatto meglio del consensus e anche Bank of New York Mellon è salita di circa lo 0,5% dopo aver fatto registrare un aumento dei profitti del 5%. Al contrario, Bank of America ha ceduto circa lo 0,5% dopo che i suoi risultati sono apparsi poco convincenti agli occhi degli analisti e Johnson & Johnson ha perso quasi l'1,6% dopo aver pubblicato risultati contrastanti. Ieri sera, infine, Jerome Powell ha dichiarato, durante una tavola rotonda a Washington che la Fed, dovrebbe attendere ancora prima di tagliare il costo del denaro, data la forza del mercato del lavoro e i progressi compiuti su fronte dell’inflazione. VALUTE, ORO E PETROLIO Il comparto valutario ha visto l’euro arrivare quasi a 1.0600, supporto chiave di breve termine, mentre il Cable ha provato a flirtare con 1.2400 senza però testarlo. Entrambi restano pesanti e dipendenti, lasciatecelo dire, dai movimenti del UsdJpy che evidenzia ancora una forza artificiosa, legata alla volontà della speculazione di breve di attaccare la Boj che ha rilasciato dichiarazioni bellicose per poi, in realtà, letteralmente scomparire nel nulla, e lasciar campo libero ai compratori. Siamo ormai a ridosso di 155.00 ma chissà se la soglia psicologica di tale livello sarà sufficiente a fermare il rialzo o a spingere l’autorità monetaria a intervenire finalmente sul mercato. Del resto, 450 pip in una decina di giorni non ci sembrano pochi visto che a marzo il rialzo di 500 punti da 146.a 151, aveva spinto la Boj a rilasciare dichiarazioni bellicose per il troppo veloce deprezzamento dello Jpy. E quello dell’ultima settimana cosa è se non una altrettanto rapida svalutazione, tale da provocare almeno una reazione verbale? Per contro, va ricordato che forse la Boj voleva proprio una svalutazione competitiva considerato il fatto che la bilancia commerciale giapponese, pubblicata questa notte, ha mostrato un surplus di bilancio di circa 2.5 miliardi di dollari contro un deficit dello stesso periodo del 2023 di circa 5 miliardi. Sugli altri cambi, UsdCad in rialzo dopo che l’inflazione in Canada è uscita inferiore alle attese, anche se superiore al dato precedente. 1.3900 il possibile target finale del biglietto verde. In ribasso le oceaniche che durante le fasi di risk off, tendono ad indebolirsi contro dollaro, percentualmente di più delle majors. Infine, il franco svizzero rimane solido contro le principali concorrenti, in ragione del proprio status di asse rifugio. Tra questi ultimi, l’Oro rimane vicino a 2390 e non lontano dai massimi di 2.474, il più alto di sempre. Non vi sono le condizioni per una inversione, almeno per il momento, in ragione di tensioni ancora aperte in un contesto di domanda solida. Il petrolio, dal canto suo, ha corretto leggermente fino al supporto che per il Wti è in area 84 mentre per il Brent è posto a 88.40, ma poi sembra ripartire, in ragione delle questioni geopolitiche ancora aperte, che ne riducono l’offerta, almeno temporaneamente. USA, MERCATO IMMOBILIARE IN CALO I nuovi cantieri negli Stati Uniti sono diminuiti del 14,7% su base mensile a un livello di 1,321 milioni a marzo, di gran lunga meno del dato precedente di 1,549 milioni di febbraio e ben al di sotto delle previsioni di 1,48 milioni. Si tratta del valore più basso da agosto e del calo più grande da aprile 2020, poiché l’aumento dei tassi ipotecari evidentemente sta cominciando a pesare. La costruzione di case unifamiliari è scesa del 12,4%. ZEW, ANCORA UN MIGLIORAMENTO L’indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è salito a 42,9 nell’aprile 2024, il più alto da febbraio 2022, dal 31,7 di marzo, battendo le previsioni di 35,9. Una buona parte di analisti prevede un miglioramento dell’economia tedesca nei prossimi sei mesi, spinto da una valutazione più favorevole della situazione economica e dalle aspettative per l’export, nonché dall’indebolimento dell’euro. UK, DISOCCUPAZIONE IN RIALZO Il tasso di disoccupazione in Gran Bretagna è salito al 4,2% a febbraio, rispetto al 3,9% nei tre mesi fino a novembre. Un dato che ha superato le aspettative del 4,0%. Il numero dei disoccupati è aumentato di 85.000 unità raggiungendo un totale di 1,44 milioni., Intanto gli occupati sono scesi a 33 milioni, soprattutto a causa della diminuzione dei dipendenti a tempo parziale. Al contrario, nel corso del trimestre è aumentato il numero dei lavoratori a tempo pieno, così come il numero delle persone occupate con un secondo lavoro, che rappresentano il 3,6% di tutti gli occupati. CANADA, INFLAZIONE SALE MENO DEL PREVISTO Il tasso di inflazione annuale in Canada è salito al 2,9% nel marzo del 2024 dal minimo di otto mesi del 2,8% del mese precedente, al di sotto delle aspettative del mercato e in linea con le previsioni della Banca del Canada secondo cui l'inflazione dovrebbe mantenersi vicino al 3%. % nella prima metà del 2024. La leggera accelerazione è stata causata dal prezzo della benzina che ha spinto i prezzi dei trasporti a salire. Inoltre, i tassi restrittivi, hanno generato un aumento dei costi degli interessi ipotecari del 25,4% su base annua e ha contribuito ad un’accelerazione degli affitti. Nel frattempo, la media dei prezzi osservata dalla BoC (3,1% contro 3,2%) e la mediana dei tassi core (2,8% contro 3,1%) hanno entrambi rallentato più del previsto. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni. di ActivTrades5
La Fed starà ferma, le borse scendonoCaduta improvvisa dei mercati azionari Usa, dopo la pubblicazione di ieri pomeriggio dell’inflazione Usa, salita più delle previsioni, e in attesa a questo punto, del rapporto sull'indice dei prezzi alla produzione di questo pomeriggio. Nelle contrattazioni di ieri, il Dow è sceso dell'1%, l'S&P 500 è sceso dello 0,95% e il Nasdaq Composite ha perso lo 0,84%. Dieci degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in ribasso, trascinati dal settore immobiliare, dai servizi di pubblica utilità e materiali. Forti cali sono stati registrati nei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione come Tesla (-2,9%), AMD (-2,1%) e Apple (-1,1%). Il mercato sembra entrato in una fase di risk off, o avversione al rischio, legata alle maggiori probabilità che la Fed mantenga i tassi fermi almeno fino a settembre, con al massimo due riduzioni del costo del denaro e non tre come in precedenza ci si poteva attendere. Altri ancora, pensano che l’autorità monetaria Usa tenga i tassi fermi per tutto il 2024. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli di stato hanno accelerato al rialzo con il decennale Usa salito sopra il 4.53%. A rimanere indietro per ora, solo gli indici di rischio con il Vix ancora sotto i 16 punti e il fear and greed in zona neutra a 54 punti. INFLAZIONE USA Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è salito per il secondo mese consecutivo al 3,5% a marzo 2024, il più alto livello dal mese di settembre 2023, rispetto al 3,2% di febbraio e alle previsioni del 3,4%. I costi energetici sono aumentati più del previsto, con la benzina in aumento dell'1,3% così come quelli del gas e dell'olio combustibile. Inoltre, l’inflazione si è stabilizzata per gli alimentari, le abitazioni, ma è aumentata per i trasporti e l’abbigliamento. Nel frattempo, l'inflazione core annua è rimasta stabile al 3,8%, la stessa del mese precedente, anche se superiore alle previsioni del 3,7%. Anche il tasso mensile è rimasto stabile allo 0,4%, con i mercati che si aspettavano un rallentamento allo 0,3%. BOC, TASSI INVARIATI La Banca centrale canadese ha mantenuto il tasso di riferimento al 5% ad aprile, come ampiamente previsto, e si è astenuta dal dare indicazioni sull'inizio dei tagli dei tassi a causa dei persistenti rischi al rialzo per l'inflazione. La BoC ha osservato che le pressioni sui prezzi si sono allentate, ma ha aggiunto che il contesto macroeconomico incerto e i prezzi delle materie prime più alti del previsto, compreso il petrolio, impediscono una convergenza più agevole verso la disinflazione. Il governatore Macklem ha aggiunto che, sebbene gli ultimi dati abbiano indicato alcuni progressi relativamente all’indice dei prezzi, i dati non sono ancora sufficienti per giustificare con sicurezza una politica monetaria meno restrittiva. Di conseguenza, la BoC prevede che l’inflazione rimanga vicina al livello del 3% nella prima metà di quest’anno prima di raggiungere solo il suo obiettivo del 2% nel 2025. Nel frattempo, i dati recenti, che indicano una crescita economica globale più forte del previsto, hanno spinto i politici a considerare una produzione interna più forte, con un PIL destinato a crescere dell'1,5% quest'anno e del 2,2% nel 2025. VALUTE, RISCOSSA DEL DOLLARO Mercoledì l’indice del dollaro è salito dello 0,7% a 104,8, spinto da un dato sul CPI più forte del previsto. I principali rapporti di cambio hanno visto il dollaro schiacciare tutte le principali valute concorrenti, con il ritorno della modalità risk off sul mercato più liquido al mondo. Il che vede il dollaro apprezzarsi in qualità di valuta rifugio, specialmente contro euro, sterlina e Jpy. Rispetto alla moneta unica, le oscillazioni, dopo alcuni giorni di calma piatta, il biglietto verde si è apprezzato di circa l’1%, con EurUsd sceso da 1.0865 a 1.0730, prima di un rimbalzo, per ora assai modesto. Ora gli obiettivi sembrano posti almeno a 1.0700, per poi eventualmente intravedere qualche correzione maggiormente rilevante. La sterlina ha perso anch’essa circa 150 pip scendendo a 1.2535, non lontano dal supporto chiave di 1.2500 che se violato, potrebbe aprire la strada ad un movimento più importante. UsdJpy addirittura sopra 153.25, il massimo degli ultimi 34 anni, mentre la Boj interviene solo verbalmente, tramite il portavoce del Governo Hayashi che non ha escluso un intervento a sostegno della valuta. Ma per ora sono solo chiacchiere. E il mercato spinge. I primi livelli che si notano guardando i grafici sono posti a 160.35, massimo dell’Aprile 1990. Sulle oceaniche, ribassi meno significativi con i prezzi che sono tornati ai livelli di una settimana fa a 0.6500 per AudUsd e 0.5980 per NzdUsd. Sale anche il UsdCad con il test dell’area di 1.3700 e possibili target nel mirino a 1.3900. Sul fronte dati, segnaliamo che il CPI cinese questa notte è uscito inferiore alle attese, a +0.1% contro lo 0.4% atteso mentre i Ppi sono scesi del 2.8% su base annua. Oggi, alle 14.15, c’è attesa per la BCE, con i tassi che rimarranno probabilmente invariati al 4.5%. Sentiremo il Governatore e vedremo la reazione dell’euro, per capire se vi sarà divergenza tra la Fed e Bruxelles in materia di previsioni sui tassi. Nel pomeriggio poi attenzione ai pi Usa che potrebbero dare una ulteriore spinta al dollaro. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades7
Volatilità in compressioneLa giornata di ieri ha visto Wall Street chiudere pressoché invariata, dopo che i tre listini principali si erano già stabilizzati nella sessione precedente. Gli investitori attendono con interesse ora, i dati chiave sull’inflazione statunitense questa settimana. Ciò che sorprende è la compressione di volatilità, e non solo sull’azionario, che si riscontra in quasi tutti gli asset. Non si capisce se sia mancanza di interessi o presenza di enorme liquidità che ne limiti le oscillazioni giornaliere, con il ritrovamento di un equilibrio generalizzato. Il Dow e l'S&P 500 hanno ceduto rispettivamente lo 0,03% e lo 0,04%, mentre il Nasdaq Composite è salito dello 0,03%. I settori dell'energia, della sanità e della tecnologia sono stati i più penalizzati, mentre immobiliare, beni di consumo voluttuari e servizi di pubblica utilità sono stati i settori con le performance migliori. Nel frattempo, i rendimenti dei titoli del Tesoro a 10 anni hanno superato il 4,4%, l’unico vero segnale di possibile aumento del risk off in un contesto che invece rimane generalmente tranquillo e in appetito al rischio. Gli investitori attendono ora il rapporto sull'indice dei prezzi al consumo di mercoledì per ulteriori approfondimenti sulla politica monetaria della Federal Reserve, nonché su altri dati economici chiave e sull'inizio della stagione degli utili del primo trimestre. A livello di performance dei diversi titoli aziendali, Tesla balza del 4,9% dopo che Elon Musk ha annunciato che il produttore di veicoli elettrici svelerà il suo nuovo robotaxi ad agosto. Anche i titoli crypto, tra cui Coinbase (6,7%) e MicroStrategy (5,1%), hanno guadagnato grazie al rialzo dei prezzi del Bitcoin. VALUTE Poco mossi i principali rapporti di cambio, in ragione di una seduta priva di spunti interessanti. Nessun dato rilevante, ma neppure interventi chiave di banchieri centrali, cosicché le principali price action sono rimaste ancorate in 20 30 pips al massimo di oscillazione. EurUsd compreso tra 1.0830 e 1.0860 mentre il Cable è rimasto tra 1.2630 e 1.2670. UsdJpy a ridosso di 152.00, tra i timori che sopra tale quota si stiano accumulando stop loss e la possibilità che la Boj possa intervenire a sostegno della valuta nipponica. Poco da segnalare sulle oceaniche, nel trading range delle ultime sedute, e UsdCad, compresso tra 1.3570 e 1.3610. TITOLI DI STATO Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è salito fino al 4,45%, il massimo in 4 mesi e mezzo, poiché gli ultimi dati hanno ridimensionato nuovamente le aspettative di tagli dei tassi della Fed. La scorsa settimana, i commenti sorprendentemente hawkish di diversi funzionari della Fed, insieme ai dati positivi su lavoro e produzione, hanno sollevato le preoccupazioni degli investitori sulla necessità che i tassi rimangano più alti per un periodo più lungo. Le probabilità di un taglio a giugno si attestano attualmente intorno al 50%, rispetto al 60% di inizio mese. Questa settimana, il tasso di inflazione, i prezzi alla produzione, la fiducia dei consumatori del Michigan e i verbali del FOMC saranno i dati chiave e i market movers più importanti, in attesa che si chiariscano le cose relativamente ai prossimi passi della Fed. I politici, incluso il presidente Powell, hanno suggerito che tagliare il tasso dei fondi della Fed quest’anno potrebbe essere appropriato, ma non c’è bisogno di affrettarlo poiché la Fed ha bisogno di maggiore fiducia che l’inflazione stia tornando in modo sostenibile al 2%. AUSTRALIA L’indice della fiducia dei consumatori in Australia è sceso del 2,4% a 82,4 punti nell’aprile 2024, in calo per il secondo mese consecutivo poiché l’inflazione persistente e gli alti tassi di interesse hanno continuato a pesare sulle famiglie australiane. L’indice è al di sotto di 100 da oltre due anni, il periodo più lungo dalla recessione dei primi anni ’90, indicando che i pessimisti superano di gran lunga gli ottimisti. Le prospettive economiche a 12 mesi e a 5 anni sono scese rispettivamente del 2,7% e del 4,4%. Nel frattempo, i mercati si aspettano che la Reserve Bank of Australia inizi ad abbassare i tassi verso la fine di quest’anno, ma i solidi dati sull’occupazione e l’aumento dei prezzi delle case hanno rallentato le prospettive. AudUsd rimane tra 0.6540 e 0.6610. Buona giornata e buon trading. GERMANIA Le esportazioni dalla Germania sono diminuite del 2% su base mensile a 132,9 miliardi di euro nel febbraio 2024, superando le aspettative del mercato di un calo dello 0,5% e invertendo un aumento del 6,3% nel periodo precedente. Le esportazioni verso l’UE si sono contratte del 3,9% a 72,9 miliardi di euro, quelle verso l’Eurozona sono diminuite del 3,6%. Nel frattempo, le vendite verso i paesi terzi sono aumentate dello 0,4% a 60 miliardi di euro, principalmente verso gli Stati Uniti (10,2%) e la Russia (1,5%), parzialmente compensate dal calo delle esportazioni verso Cina (-0,6%) e Regno Unito ( -2%). Considerando il periodo gennaio-febbraio, le esportazioni tedesche sono state inferiori del 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni. Selezione editorialedi ActivTrades6
Wall Street in ribassoCaduta di Wall Street che, alla fine della seduta di giovedì, ha chiuso decisamente in rosso. A inizio sessione sembrava, per la verità, che potessimo vivere un’altra giornata correttiva, ma poi le dichiarazioni dei banchieri centrali e rappresentanti della Fed hanno sorpreso e deluso le aspettative degli investitori. I motivi sono sempre i soliti e dipendono, sia dalle tensioni geopolitiche mediorientali, ma anche e soprattutto dai dati macro e dalle dichiarazioni dei banchieri centrali. Ieri sono intervenuti Kashkari, Harker e Barkin della Fed, i quali hanno lasciato intendere che quest’anno potremmo ancora dover aspettare prima di un taglio dei tassi, con il primo che ha ipotizzato addirittura uno scenario di tassi fermi per tutto il 2024. Gli analisti per la verità, sembravano più ottimisti dopo le parole di Jerome Powell, che mercoledì, aveva ribadito che i dati sull'inflazione non avevano cambiato sostanzialmente il quadro generale e che probabilmente sarebbe stato opportuno iniziare ad abbassare il tasso ufficiale ad un certo punto quest'anno. In realtà poi, gli altri rappresentanti intervenuti, si sono espressi in modo differente cambiando lo scenario delle diverse price action, che si sono decisamente invertite. Anche l’indice Vix è salito, tornando in area 16.30, mentre i rendimenti dei titoli di Stato Usa, si sono stabilizzati in area 4.31. VALUTE Sui cambi, dollaro inizialmente sotto pressione, nonostante un recupero nel finale di sessione, dopo le parole di Kashkari, con il dollar index sceso in area 104, segnando la terza sessione consecutiva di perdite, quando, a inizio sessione, sembravano aumentare le chance di una riduzione del costo del denaro nel 2024, poi smentite come abbiamo ricordato. Intanto i dati sul mercato del lavoro, hanno segnalato che le richieste iniziali di disoccupazione sono aumentate più del previsto la scorsa settimana, raggiungendo il massimo in due mesi, mentre i tagli di posti di lavoro sono stati i più alti in 14 mesi a marzo. Inoltre, l’ISM Services PMI pubblicato all’inizio della settimana ha mostrato un rallentamento nel settore dei servizi e un allentamento delle pressioni sui prezzi. E oggi sarà il giorno dei Non Farm Payrolls, che se negativi, potrebbero riconfermare le aspettative di un allentamento della politica monetaria, con maggiori possibilità di un declino del biglietto verde. Tuttavia, se invece i dati fossero positivi, potremmo assistere ad un repentino aumento del risk off in relazione all’eventualità di tassi fermi nel 2024. La partita è apertissima, mentre le probabilità di un taglio dei tassi a giugno si aggirano attualmente intorno al 62%. L’EurUsd ha sfiorato 1.0880 senza riuscire però a bucarlo, per poi tornare a 1.0820, mentre la sterlina, dopo aver sfiorato quota 1.2680 è ritornata a ridosso di 1.2600. UsdJpy leggermente in calo con 50 pip di ribasso a 151.20. AUMENTA IL DEEFICIT COMMERCIALE USA Il deficit commerciale negli Stati Uniti è salito a 68,9 miliardi di dollari nel febbraio 2024, il più alto in dieci mesi, rispetto al divario di 67,6 miliardi di dollari rivisto al rialzo di gennaio e rispetto alle previsioni di un deficit di 67,3 miliardi di dollari. Ciò riflette un calo del surplus di bilancio generato dall’export di servizi da 1,6 miliardi di dollari a 22,5 miliardi di dollari. Le esportazioni sono aumentate del 2,3% fino al livello record di 263 miliardi di dollari, guidate dal settore aeronautico, dal petrolio greggio, soia, viaggi e trasporti mentre l’export di automobili è diminuito. Le importazioni sono aumentate del 2,2% a 331,9 miliardi di dollari, il livello più alto dall’ottobre 2022, con acquisti in aumento di telefoni cellulari e altri articoli per la casa, viaggi, veicoli automobilistici, parti e motori, trasporti e alimenti. Il deficit di beni con la Cina si è ridotto a 21,9 miliardi di dollari, il più piccolo in tre mesi, mentre il deficit di beni con il Messico si è ampliato fino a raggiungere la cifra record di 15,3 miliardi di dollari. MINUTE DELLA BCE La Banca Centrale Europea ha mantenuto i tassi di interesse su livelli storicamente elevati durante la riunione di marzo, mentre i policy maker hanno bilanciato le preoccupazioni per una recessione incombente con pressioni inflazionistiche di fondo persistentemente elevate. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è rimasto al livello massimo degli ultimi 22 anni pari al 4,5%, mentre il tasso sui depositi presso la banca centrale è rimasto invariato a un livello senza precedenti del 4%. Nel frattempo, la BCE prevede che l’inflazione sarà in media al 2,3% nel 2024 (rispetto al 2,7% nelle proiezioni di dicembre), al 2,0% nel 2025 (rispetto al 2,1%) e all’1,9% nel 2026. Il tasso core è previsto al 2,6% nel 2024. (rispetto al 2,7%), 2,1% nel 2025 (rispetto al 2,3%) e 2,0% nel 2026 (rispetto al 2,1%). La BCE ha inoltre rivisto al ribasso, allo 0,6%, la sua proiezione di crescita per il 2024, prevedendo un’attività economica ancora modesta nel prossimo futuro. Tuttavia, prevedono un successivo aumento della crescita, con un’espansione dell’economia prevista dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026 ATTESA PER I NON FARM PAYROLLS Il numero di persone che richiedono l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è aumentato di 11.000 rispetto al valore rivisto al rialzo della settimana precedente a 221.000 nel periodo terminato il 30 marzo, il massimo in due mesi, e ben al di sopra delle aspettative del mercato di 214.000. Ma oggi è il giorno dei Non Farm Payroll, attesi a 214 mila unità mentre il tasso di disoccupazione è atteso al 3.8% dal 3.9 del dato precedente. In questo momento, il focus sembra spostarsi verso il risk off ed eventuali timori di tassi invariati per tutto il 2024. A meno che il dato di oggi non sia decisamente negativo, la possibilità che l’avversione al rischio prevalga è secondo noi, alta. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni. di ActivTrades4
Equity sempre vicino ai massimiPersiste, sui mercati azionari globali, la forza degli indici, che tengono i massimi nonostante abbiano, negli ultimi giorni, provato qualche correzione con le borse USA a fare da leading indicators. Ieri i tre principali indici statunitensi hanno chiuso in positivo, con il Dow è salito dell'1,22%, l'S&P 500 a +0,86% e il Nasdaq Composite che ha chiuso con un +0,51%. Tutti gli 11 settori dell’S&P sono avanzati, guidati dai servizi di pubblica utilità, dal settore immobiliare e dall’industria. Tutti e tre sono anche sulla buona strada verso il raggiungimento di nuovi record, con il secondo trimestre consecutivo di rialzi e il quinto mese consecutivo di chiusure positive. Gli investitori ora attendono con interesse l'ultimo rapporto sull'indice dei prezzi PCE statunitense di venerdì, che è l'indicatore di inflazione preferito dalla Federal Reserve. Per oggi, sul fronte dati, sono previsti anche i dati settimanali sulle richieste di sussidio di disoccupazione, sul prodotto interno lordo e sulla fiducia dei consumatori. VALUTE Sui cambi, siamo nel solito trading range con le principali coppie di divise all’interno di fasce di oscillazioni assai ridotte. EurUsd tra 1.0800 e 1.0850, incapace per ora di uscire da questi confini, con il Cable a fare altrettanto, compresso tra 1.2610 e 1.2660. Sul UsdJpy si concentra l’attenzione del mercato, in ragione del possibile intervento della BoJ per sostenere il cambio. EurChf e UsdChf che dopo aver reagito al rialzo in seguito al taglio dei tassi della SNB, sta congestionando a ridosso di 0.9800 e 0.9000 rispettivamente. Oceaniche che hanno visto la salita di AudUsd (la borsa su nuovi massimi storici), poi parzialmente rientrata, nonostante le vendite al dettaglio questa notte, siano uscite peggiori del consensus a +0.3% contro previsioni di +0.4% e un dato precedente di +1.1%. NzdUsd resta debole sotto quota 0.6000. Poco da segnalare sui cross in un mercato perfettamente dollaro centrico. La chiave però rimane lo Jpy. JPY E BOJ Lo Yen, dopo aver testato i minimi degli ultimi 34 anni a 152.00, nelle ultime ore si è assestato in area 151.20-30, in seguito alle crescenti scommesse relative ad un possibile intervento delle autorità giapponesi per sostenere la valuta. Funzionari del Ministero delle finanze giapponese, della Banca del Giappone e dell'Agenzia per i servizi finanziari si sono incontrati per discutere la situazione valutaria, con il ministro delle finanze Suzuki che ha messo in guardia i mercati dichiarando che il Giappone farà “passi decisivi” contro movimenti eccessivi della valuta. Inoltre, il principale diplomatico valutario Masato Kanda ha affermato che "non escluderà alcuna iniziativa per rispondere ai movimenti disordinati del forex". La debolezza dello yen deriva dal fatto che gli investitori ipotizzano che la politica monetaria della Banca del Giappone rimarrà accomodante per qualche tempo, nonostante la recente decisione di rialzo dei tassi. All’inizio della giornata, il membro del consiglio della BoJ Naoki Tamura ha affermato però che il rischio di un brusco superamento dell’inflazione, il che richiederebbe un inasprimento necessario della politica monetaria, rimane basso. Punti chiave sul UsdJpy a 150.80 e in seguito, supporti a 149.00 e soprattutto quello di medio termine posto a 146.70. SUDAFRICA, TASSI INVARIATI Ieri, la South African Reserve Bank ha deciso all'unanimità di mantenere il tasso repo chiave all'8,25%, invariato per il quinto appuntamento consecutivo. I policy maker hanno sottolineato che, nel complesso, i rischi per rialzi ulteriori dell’inflazione rimangono presenti. L'inflazione complessiva ha accelerato per il secondo mese consecutivo, raggiungendo il 5,6% a febbraio, in aumento rispetto al 5,3% di gennaio, avvicinandosi al limite superiore dell'intervallo obiettivo della banca centrale del 3-6%. Le previsioni ora indicano che l’inflazione dovrebbe raggiungere il punto medio dell’intervallo obiettivo solo entro la fine del 2025, più tardi di quanto previsto in precedenza. La proiezione dell'inflazione per quest'anno è stata leggermente rivista al rialzo al 5,1%, rispetto alla stima di gennaio del 5%. EurZar rimane all’interno di un trading range che dura da mesi, compresso tra 19.25 e 21.30, con un delta tasso interessante per le posizioni long Zar. SVEZIA, TASSI FERMI AL 4% La Riksbank ha lasciato il tasso di riferimento invariato al 4% nella riunione di ieri, in linea con le aspettative del mercato, ma ha affermato che è probabile che il costo del denaro possa essere tagliato a maggio o giugno se le prospettive di inflazione rimarranno favorevoli, ovvero in calo. L’inflazione ha continuato a scendere e gli indicatori segnalano che si sta avvicinando al 2%. Per quest’anno la Riksbank prevede un indice dei prezzi al consumo intorno al 3.5%, inferiore al 4,4% registrato nelle proiezioni di novembre. Attualmente l’inflazione è al 4.5%. Le previsioni di crescita dell’economia svedese indicano una crescita dello 0,3% nel 2024, rispetto a una contrazione dello 0,2% precedentemente prevista. Il tasso di crescita per il 2025 è stato mantenuto all’1,9%. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades6
Fase di consolidamentoIeri, avevamo richiamato l’attenzione sul fatto che i listini americani sembravano aver perso momentum rialzista, e in effetti alla fine i tre principali indici hanno chiuso in rosso con il Dow e l'S&P 500 scesi rispettivamente dello 0,41% e dello 0,31%, seconda sessione consecutiva di ribassi, ma anche il Nasdaq ha perso lo 0,27%, dopo alcune sedute di consolidamento. Otto degli 11 settori dell'S&P hanno chiuso in ribasso, trascinati dai settori industriale, tecnologico e immobiliare. Tra i principali titoli, Intel ha perso l'1,7% a seguito delle notizie secondo cui la Cina ha introdotto linee guida per eliminare gradualmente i microprocessori statunitensi di Intel nei PC e server governativi. Anche Microsoft ha ceduto l'1,4% a causa delle preoccupazioni sull'impatto delle nuove linee guida sui sistemi operativi Windows. Infine, United Airlines è scesa del 3,4% a seguito di un rapporto Reuters di un maggiore controllo da parte della Federal Aviation Administration statunitense per la sicurezza dopo i recenti incidenti. VALUTE Si avvicinano le festività e il mercato sembra esserne condizionato, con movimenti poco erratici all’interno di qualche decina di pip di oscillazione giornaliera. Da tempo, nel mese di marzo, non si osservava una price action così poco volatile, sono oscillazioni guidate soprattutto dagli algoritmi, in assenza però di interessi generali consistenti. EurUsd sulle prime resistenze di 1.0850 mentre il Cable è tornato a 1.2640 50. UsdJpy si è fermato vicino le resistenze chiave di 1.5180, incapace per ora di romperlo in ragione dell’intervento verbale di Shunichi, Ministro delle Finanze che ha dichiarato come l’eccessiva volatilità sul cambio aumenta l’incertezza per l’economia. Già Kanda, uno di principali diplomatici aveva ricordato come la debolezza dello Jpy non rifletta i fondamentali macro dichiarando che gli ultimi movimenti paiono esclusivamente speculativi. Detto questo Ueda ha ricordato che la BoJ manterrà un atteggiamento ancora accomodante per qualche tempo. Tengono le oceaniche gli ultimi supporti testati anche se la reazione appare assai blanda. Livelli chiave per AudUsd a 0.6560 mentre per NzdUsd si trovano a 0.6030. In generale, il dollaro sembra tenere ma appare incapace di violare le resistenze chiave. DATI USA Le vendite di nuove case negli Stati Uniti sono diminuite dello 0,3% rispetto al mese precedente nel febbraio 2024, nettamente al di sotto delle aspettative del mercato, anche se il mese precedente è stato rivisto al rialzo. Nonostante ciò, il risultato è apparso in linea con l’aumento dei tassi ipotecari durante il secondo mese dell’anno, secondo i dati compilati dall’MBA e da Freddie Mac, e seguendo l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza. Passando agli altri dati usciti ieri, ricordiamo che l’indice generale dell’attività economica della Federal Reserve Bank di Dallas per il settore manifatturiero è sceso a -14,4 nel marzo 2024, in calo di 3,1 punti rispetto a -11,3 del mese precedente. Anche altri indicatori dell’attività manifatturiera hanno evidenziato un ribasso a marzo, con l’indice dei nuovi ordini che è crollato di 17 punti a -11,8, l’indice di utilizzo della capacità produttiva è sceso di 4,7 punti a -5,7, e l’indice delle spedizioni è sceso di 15,5 punti a -15,4. Infine, l’indice di attività nazionale della Fed di Chicago è salito al massimo di tre mesi di 0,05 nel febbraio 2024 da un -0,54 rivisto al ribasso di gennaio, segnalando un leggero aumento della crescita economica. AUSTRALIA L’indice della fiducia dei consumatori in Australia è sceso dell’1,8% a 84,4 a marzo 2024 dal livello di 86 del mese precedente, scendendo dai massimi di 20 mesi in un contesto di rinnovate preoccupazioni sulle prospettive economiche. Le prospettive a 12 mesi per l'economia sono scese del 4,5% a marzo, mentre le prospettive a 5 anni sono aumentate dell'1,1%. L’indice è rimasto al di sotto della soglia neutrale di 100 addirittura dal febbraio 2022, la serie più lunga dalla recessione dei primi anni ’90. Matthew Hassan, economista senior presso Westpac, ha dichiarato: "Il mese scorso abbiamo visto alcuni segnali promettenti che la depressione dei consumi che ha dominato negli ultimi due anni potrebbe finalmente iniziare a risolversi.” Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades5
Triplo massimo su USDJPYAncora tutto sembra impostato a rialzo. L'area di 151,90 ha tenuto per ora andando a formare per l'appunto un triplo massimo. La BoJ ha per la prima volta portato i tassi a 0 da -0.10. La politica monetaria resta comunque accomodante. Bisognerà vedere se interverrà per difendere la propria valuta da un'eccessiva svalutazione ancora una volta. Personalmente visto un R:R decisamente attraente mi posizionerò short con una size molto piccola per poi incrementare man mano se il prezzo dovesse darmi ragione. Shortdi gpelle912
C'è la Fed, tutti sull'attentiWall Street rimane vicino ai massimi, con investitori e analisti che rimangono cauti in vista della decisione di politica monetaria della Fed prevista per stasera. I servizi tecnologici e di comunicazione hanno registrato le performance peggiori, mentre energia e servizi di pubblica utilità hanno sovraperformato. Le azioni di Nvidia sono scese di circa l'1,4% dopo che gli ultimi annunci alla conferenza della società non sono riusciti a impressionare gli investitori. In ribasso anche Meta (-2,4%) e Tesla (-1,3%) mentre Apple e Alphabet sono rimaste poco scambiate. Se sull’azionario poco si è mosso, va ricordato che sui cambi, ugualmente, la volatilità resta tendenzialmente assai ridotta, con il Dollar Index che si assesta vicino ai massimi, mentre gli operatori del settore scommettono su un rinvio del taglio del costo del denaro. Importante, nella valutazione di quel che dirà la banca centrale Usa, sarà il dot plot, ovvero quello schema in cui si evidenziano le previsioni dei banchieri centrali Usa relativamente non solo ai tassi di interesse, ma alla maggior parte dei più significative aggregate macro. In tal senso, crediamo che dopo stasera, il mercato si potrà orientare meglio. PBOC, TASSI INVARIATI La Banca Popolare Cinese ha mantenuto invariati i tassi sui prestiti a 1 e 5 anni, come da attese. Il tasso primario sui prestiti a un anno (LPR), il punto di riferimento per la maggior parte dei prestiti alle imprese e alle famiglie, è stato mantenuto al 3,45%. Nel frattempo, il tasso a cinque anni, legati ai mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,95% dopo la più grande riduzione mai vista di 25 punti base a febbraio. Entrambi i tassi sono ai minimi storici, poiché la banca centrale cerca di far ripartire l’economia di fronte alla crisi del settore immobiliare e ai livelli minimi della fiducia dei consumatori. La mossa di mercoledì è arrivata dopo che le autorità monetarie hanno lasciato i tassi sui prestiti a medio termine la scorsa settimana e hanno drenato liquidità dal sistema bancario per la prima volta da novembre 2022 a causa delle preoccupazioni che troppa liquidità all’interno del sistema potesse non confluire nell’economia reale. Recentemente, la PBoC ha segnalato che c'è spazio per ulteriori tagli al RRR delle banche, ovvero alla riserva obbligatoria che le banche devono detenere nel sistema centrale. CANADA, CALA L’INFLAZIONE Rallenta l’inflazione nel paese nordamericano, con un +2.8% a febbraio 2024 dal 2,9% di gennaio 2024, segnando il livello più basso dal giugno 2023. Il risultato contrasta anche con le aspettative che erano per un incremento del 3,1%. Il tutto a questo punto, aumenta le probabilità che la BoC, possa cominciare a ridurre il costo del denaro nella seconda metà dell'anno. In sensibile calo il costo per i servizi cellulari (-26,5%) e per i servizi di accesso ad Internet (-13,2%). Nel frattempo, l'inflazione si è raffreddata per i prodotti alimentari (3,3% contro 3,9% nel mese precedente) grazie al calo dei prezzi dei generi alimentari. I prezzi della benzina invece, sono rimbalzati (0,8% contro -4%) in un contesto di elevati costi globali del greggio dovuti alla prevista estensione dei tagli alla produzione. Inoltre, l’aumento dei rendimenti obbligazionari ha fatto lievitare i tassi ipotecari e i prezzi degli alloggi (6,5% contro 6,2%). Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3% a febbraio, dopo una variazione pari a zero nel periodo precedente. USA, MERCATO IMMOBILIARE IN CRESCITA I nuovi cantieri, negli Stati Uniti, sono aumentati del 10,7% su base mensile, a febbraio, con un tasso di crescita di 1,521 milioni su base annua, dopo essere diminuiti del 12,3% a gennaio e aver battuto le previsioni di 1,425 milioni, in un contesto di persistente carenza di offerta. La costruzione di case unifamiliari è balzata dell'11,6% a 1.129 milioni, quella delle unità in edifici con cinque unità è aumentata dell'8,6% a 377mila. Mercato immobiliare quindi che tiene nonostante i mutui sui tassi siano ancora intorno al 7%. GERMANIA, ZEW IN NETTA RIPRESA L’indicatore ZEW che misura il sentiment del settore istituzionale tedesco è aumentato per l’ottavo mese consecutivo a +31,7 nel marzo 2024, raggiungendo il livello più alto da febbraio 2022 e superando le aspettative del mercato di +20,5. Migliora quindi l’outlook per la più grande economia europea, guidato dall'anticipazione di potenziali tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea nei prossimi sei mesi, il che spiega le prospettive più ottimistiche per il settore delle costruzioni. Inoltre, il settore dell’export ha beneficiato delle migliorate aspettative economiche in Cina e del previsto deprezzamento del dollaro rispetto all’euro. La valutazione della situazione economica in Germania è invece rimasta a un livello molto basso, con il relativo indicatore è aumentato di soli 1,2 punti a -80,5. VALUTE Si rafforza ancora il dollaro, soprattutto contro Jpy, con il raggiungimento di quota 151.50, e una salita di quasi 600 pip in 6 sedute. La BoJ non sembra voler intervenire e anzi sembra assolutamente bisognosa di uno Jpy ancora debole, in un contesto in cui il rialzo del costo del denaro e l’abbandono del Qqe, sono apparsi come meri interventi di facciata, con la conseguenza che i mercati non hanno creduto all’autorità monetaria e hanno continuato a vendere asset denominati in Jpy. Tra l’altro non si capisce perché da un lato la BoJ sia preoccupata delle conseguenze dell’aumento dei salari sull’inflazione, e al contempo non lo sia della perdita di valore della divisa, che comunque è causa di inflazione importata in ragione di maggiori oneri per pagare le materie prime. I possibili target sono ora visti in area 152.00 ove i precedenti vertici della BoJ, con Kuroda a capo della banca centrale, erano intervenuti negli ultimi due anni. Poco da segnalare sulle altre valute con l’EurUsd che rimane in un contesto di trading range tra 1.0840 e 1.0910 così come il Cable sembra stabile tra 1.2670 e 1.2760. Cross stabili tranne ovviamente tutti quelli contro Jpy che si rivalutano e raggiungono livelli vicino ai massimi degli ultimi 16 anni come l’EurJpy. Senza la Boj non si scende, almeno per ora. Intanto l’attesa per ascoltare Jerome Powell è spasmodica. Vedremo se riuscirà a schiodare il mercato valutario dall’apatia attuale. Buona giornata e buon trading. Saverio Berlinzani Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio. Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”). Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.di ActivTrades4