Le recenti strette da parte del governo Cinese nel settore delle Big Tech ha portato alcune aziende, che sembravano trovarsi in rampa di lancio, ad un’importante storno dei corsi azionari.
E’ il caso di Ali Baba, colosso dell’internet retail, quotata in borsa sul Nyse nel 2014. In sei anni prendendo come riferimento il massimo di ottobre 2020, ha più che triplicato il proprio valore di borsa, realizzando una performance superiore al 200%.
L’azienda, con vendite ed utili in forte espansione, sembrava aver inaugurato un’inarrestabile trend rialzista, destinato a perdurare nel futuro.
Tuttavia, il forte interventismo del governo Cinese nell’economia, ed il particolare attenzionamento al settore tecnologico, ha portato gli investitori ad allontanarsi da questo titolo. Dai massimi di ottobre 2020, Ali Baba ha perso circa il 60% del proprio valore di borsa, inaugurando un trend ribassista. Attualmente i prezzi stanno sperimentando un livello di supporto che nel corso degli anni è sembrato essere rilevante, andando a creare dei “punti di reazione”. Riuscirà questo livello a tenere? Dare una risposta certa è impossibile, tuttavia Ali Baba su questi livelli di quotazione (e all’attuale P/E), può sembrare ai più quantomeno “attraente”. Personalmente, visto anche il rischio delisting che corrono alcune aziende Cinesi quotate negli Stati Uniti, non sono orientata a valutare ingressi su questo titolo.
Se proprio non si riesce a resistere alla “tentazione” di entrare a mercato, consiglio di attendere un chiaro pattern di inversione del prezzo (doppio minimo, testa e spalle rovesciato, consolidamento con relativa ripartenza dei prezzi) e di valutare ingressi con size ridotte, piramidando gli ingressi sulla forza e non sulla debolezza.
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