E’ sempre la solita storia: quando il mercato è in salita e sui suoi valori massimi, non troverai venditori perché chi detiene titoli non trova ragioni per vendere.

Ecco che invece quando i prezzi sono già scesi, sempre chi detiene titoli, comincia ad essere attanagliato dai dubbi e dalla paura di perdere quello che “stava guadagnando” solo qualche giorno prima.

In verità i giusti dubbi si potevano legittimamente avere già sui massimi.

La settimana scorsa, ad esempio, quando si era sui massimi, nell’ articolo “Ftse Mib: tre aspetti di direzione “ si scriveva: “ I secondi ( coloro che sono carichi di titoli ) invece hanno dubbi peggiori: non sanno se vendere e quando vendere e temono che, senza informazioni, mantenendo, potrebbero perdere una parte se non buona parte o tutto quello che vedono “guadagnato” in questo momento.”

E’ sempre il solito discorso relativo alla scarsità di informazioni.
Si fanno previsioni future ( che poi non sono nient’ altro che allucinazioni ) perché non si dispone di sufficienti informazioni atte a guidare le proprie decisioni ( vendere o comprare ).

La verità è che le informazioni esistono ma sono tenui, non sono quelle che si vorrebbero. Però, attenzione, esistono sempre! E sono evidenti e sufficienti per guidare il proprio comportamento.

Ricapitoliamo quali sono tali informazioni.

Prima informazione: ci troviamo alle prese con resistenze storiche, che per dieci anni hanno sempre respinto i prezzi. Era plausibile che non venissero sentite?

Come si vede, le resistenze di area 24.000 ( ora, precisamente, 23.700 ) erano state già toccate per respingere i prezzi nel 2009 e nel 2015.

Seconda informazione: a tali livelli si è arrivati in maniera quanto meno “ sospetta “.

Il sospetto deriva da come si è saliti: l’ inizio con indecisione ( da fine Giugno 2016 a Novembre 2016 ), seguito da esplosione ( da Novembre 2016 ) è più tipico dei rimbalzi piuttosto che dei rialzi ( Figura 1 ).

Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
istantanea

Terza informazione
riguarda una specificazione del modo in cui si è saliti: senza pause.

Una cosa non si potrà mai vedere in borsa, ossia una salita continua, senza alternanza di ribassi e rialzi e questa salita è arrivata alle sue resistenze in ipercomprato, ossia senza pause e alternanze ( indice RSI di ipercomprato in Figura 2 ).

Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
istantanea
Cosa si deve trarre, a livello comportamentale, dalla somma di queste tre informazioni?

Sebbene le informazioni siano frammentarie e piuttosto tenui sono sufficienti a definire chiaramente il comportamento decisionale: chi avesse desiderato comprare in area 24.000 lo avrebbe fatto illogicamente.

Questo ragionamento non legittima, naturalmente, da solo e in assenza di un metodo che ne indichi le probabilità di successo, il mettersi short sul mercato ma continua a giustificare e rendere razionale la scelta di chi decide di non assumere posizioni rialziste e a rendere naturali gli allarmi e i dubbi di chi invece, detenendo titoli in questo momento, teme che il suo “ guadagno” ( tra virgolette perché in borsa il guadagno non esiste fino a quando la posizione non è chiusa ) si riduca o addirittura svanisca.


Strumenti di analisi: analisi delle onde di Elliott, supporti e resistenze dinamici. Indicatore RSI

analysisElliott WaveFTSE MIB IndexLONGOscillatorsresistenzarsi_overboughtshortSupport and Resistance

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