Di Fabio Pioli, trader professionista







Qual è la direzione di fondo del mercato italiano?

A Maggio 2018, quando il future sull’ indice Ftse Mib 40 era a 24.000 punti, tutti erano ingenuamente ottimisti. Nel Dicembre dello stesso anno, con i prezzi in area 18.000 si era invece ingiustificatamente allarmisti. Gli stessi allarmisti si sono trasformati in inguaribili ottimisti a 21.400 nell’ Aprile di quest’ anno. Poi hanno depresso le loro attese due mesi dopo con i prezzi nuovamente a 19.600. Poi l’ ottimismo è schizzato alle stelle un mese dopo, a Luglio, con il future a 22.000 punti per poi lasciare il posto alla preoccupazione e alla negatività quando ad Agosto i prezzi sono tornati a 20.000 punti. Adesso, tornando i prezzi a 22.000 punti, gli stessi sono iper-ottimisti (Figura 1).






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Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.





La verità, bisogna prenderne atto, è che non si ha un trend di fondo, per cui le persone e i loro umori sono sballottati, dalle piccole variazioni di prezzo attuali, da un estremo all’ alto.

Questo è molto pericoloso perché sta addestrando le persone a “desensibilizzarsi” rispetto alle variazioni stesse con la conseguenza scritta che si rimarrà impreparati nei confronti della vera variazione, quella che uscirà dal range attuale e sconvolgerà gli equilibri delle coscienze.

In altre parole, il fatto che in questa fase sia impossibile perdere sta illudendo i più che saranno in grado di far fronte alle vicissitudini dei mercati sempre, anche in futuro.

Non è così. Adesso le bravure a gestire i mercati non sono testate. Anche chi è più inesperto non riesce a perdere. E’ impossibile.

Il vero test si avrà allo scoppiare della volatilità, scoppio che deriva dal laterale che, come una molla, comprime i prezzi (Figura 2) e quindi rilascerà la sua energia in un’ esplosione rialzista o ribassista.





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Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.

















Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti




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