28/11/2024 - Breve panoramica del mercato americano fine 2024
Per il secondo anno consecutivo il mercato azionario si appresta (forse) a chiudere con un rendimento annuo del +20%. Non succedeva dagli anni '90.
Detto questo, sempre da un punto di vista quantitativo, se guardiamo i dati disponibili a partire dagli anni '70 ogni volta che il mercato azionario ha fatto un +20% durante l'anno, nell'ultimo mese registra un rendimento medio pari a circa l'1%. Si può quindi affermare che storicamente, se durante l'anno si verifica un forte rally positivo, questo tende a spegnersi nell'ultimo mese.
Conferme dell'esaurimento del trend arrivano dall'uscita di molti istituzionali dal mercato per reinvestire in obbligazionario, e la rotazione che sta avvenendo in questi giorni, dove i trader vendono azioni tech per comprare azioni low beta, meno volatili.
Tornando ai dati, questo è un periodo di forte stagionalità per il mercato azionario (ebbene sì), se calcoliamo dal 1950 ad oggi, dal martedì prima del giorno del Ringraziamento al secondo giorno di negoziazione del nuovo anno l'indice S&P500 è salito l'80% delle volte, con un rendimento medio del 2,6%. Le small cap tendono ad avere un rendimento ancora migliore, con il Russell 2000 che ha registrare un guadagno medio del 3,3% dalla sua nascita nel 1979. (Secondo lo Stock Trader's Almanac).
In un'ottica di ottimismo non troppo esuberante, ad oggi il CME FedWatch stima un taglio dei tassi di interesse di 25 punti base per la prossima riunione FOMC del 18 dicembre a circa il 66%. (In lieve rialzo, fino alla settimana scorsa era al 50%). Probabilmente sarà l'ultimo abbassamento dei tassi almeno per i primi mesi del 2025, a meno di grossi scompensi del mercato del lavoro.
Variabile molto importante potrebbe essere l'inflazione, in attesa del rilascio dei dati di novembre previsto per l'11 dicembre. Ad oggi anche se in lieve rialzo rimane dentro la fascia target della Fed (2-3%), delle varie componenti però quello che preoccupa è l'inflazione sui servizi (e sugli affitti), che pesa molto sugli stipendi degli americani:
Come si può vedere l'inflazione alimentare è sotto controllo, mentre quella degli affitti e dei servizi non solo è ancora a un livello preoccupante ma ha smesso di diminuire.
Anche altri dati nel grafico sottostante confermano questa tendenza, metriche più specifiche come la media troncata dell'inflazione annuale (elimina i dati più estremi) calcolata dalla Fed di Cleveland e i cosiddetti "Sticky Prices" cioè il grafico dell'andamento dei prezzi più resilienti al cambiamento, (beni durevoli ed essenziali), segnano ancora una volta un livello ancora più preoccupante. Non tanto per il dato in sé ma dall'appiattimento della curva.
In conclusione, personalmente terrò ancora aperte le posizioni sull'azionario almeno fino alla prima settimana del 2025, in trailing stop rischiando di perdere possibile rendimento se aumentasse la volatilità prevedibilmente intorno alla metà di dicembre.
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