Zone di confluenzaNel mondo del trading, uno degli ostacoli più comuni è individuare punti d’ingresso affidabili. Un metodo efficace per aumentare la probabilità di successo è l’utilizzo delle zone di confluenza. Questo approccio combina diversi strumenti di analisi tecnica per identificare aree in cui più segnali suggeriscono una potenziale inversione o continuazione del prezzo.
Cos’è una zona di confluenza
Una zona di confluenza si verifica quando diversi elementi tecnici, come trend line, livelli di Fibonacci, supporti e resistenze, si incontrano nella stessa zona del grafico. Più segnali tecnici si sovrappongono, maggiore sarà la probabilità che il prezzo reagisca in quell’area.
Perché le zone di confluenza sono utili
Aumentano la probabilità di successo: un segnale isolato può essere debole, ma la combinazione di più segnali rafforza la validità dell’analisi.
Riduzione del rischio: entrare in posizione in una zona di confluenza permette di impostare stop loss più stretti e target più precisi.
Adattabilità: le zone di confluenza possono essere applicate su qualsiasi time frame e asset.
Come Identificare una zona di confluenza
Ecco un metodo pratico, accessibile anche ai principianti, che combina trend line e livelli di Fibonacci.
Traccia una trend line. Se il mercato è rialzista, collega almeno due minimi crescenti; se è ribassista, collega due massimi decrescenti. È importante che la trend line sia confermata da almeno due tocchi e relative reazioni del prezzo.
Proietta il prossimo potenziale punto di contatto. Estendi la trend line per individuare dove il prezzo potrebbe incontrarla nuovamente.
Disegna il ritracciamento di Fibonacci sull’ultimo impulso. In un trend rialzista, traccia il ritracciamento di Fibonacci dal minimo al massimo dell’ultimo movimento; in un trend ribassista, dal massimo al minimo.
Ripeti il ritracciamento di Fibonacci sull’impulso precedente. Assicurati che sia nella stessa direzione del trend principale.
Cerca la sovrapposizione tra i livelli di Fibonacci e la trend line. Se due livelli di ritracciamento (ad esempio, il 38.2% e il 61.8%) di due impulsi diversi coincidono con la trend line proiettata, hai individuato una zona di confluenza.
Utilizza la zona come punto di ingresso. Quando il prezzo raggiunge quest’area, valuta l’ingresso a mercato seguendo la direzione del trend. È consigliabile impostare uno stop loss poco al di sotto (o sopra) della zona per limitare il rischio.
Consigli pratici per i trader
Non affidarti mai a un solo segnale. La forza della zona di confluenza sta nella combinazione di più elementi.
Gestione del rischio. Anche nelle zone di confluenza, il rischio zero non esiste. Usa sempre stop loss e calcola la posizione in base al tuo capitale.
Avere pazienza. Non tutte le zone di confluenza porteranno a un trade vincente, ma nel lungo periodo miglioreranno la qualità delle tue operazioni.
Altri elementi di confluenza
Oltre a trend line e Fibonacci, puoi integrare altri strumenti come medie mobili, livelli psicologici (prezzi tondi), volumi o pattern di prezzo per rafforzare ulteriormente la tua analisi.
Conclusione
Le zone di confluenza rappresentano uno strumento potente per chi vuole migliorare la precisione dei propri ingressi a mercato. Applicando questa metodologia con disciplina e pazienza, ogni trader può aumentare le proprie probabilità di successo e gestire meglio il rischio.
Strategia di trading
Editor Pine e AI con TradingViewBuona domenica a tutti i trader, in questo video tutorial andiamo a vedere con realizzare un indicatore o una strategia con l'editor pine di tredingview utilizzando l'intelligenza artificiale.
Cos'è l'Editor Pine (Pine Script™) su TradingView?
L'Editor Pine è lo strumento che trasforma le tue idee di trading in codice eseguibile direttamente sul grafico.
1. Il Linguaggio: Pine Script™
Pine Script è un linguaggio di programmazione proprietario di TradingView, progettato specificamente per le attività di charting e trading. È un linguaggio relativamente facile da imparare (più di Python o C++ per il trading) e si concentra su:
Indicatori: Creare indicatori tecnici personalizzati che non sono disponibili di default (es. una media mobile ponderata con condizioni specifiche).
Strategie: Definire set di regole che simulano l'acquisto e la vendita (backtesting) per testare l'efficacia della tua metodologia di trading.
Alert: Impostare avvisi automatici quando le condizioni del tuo indicatore o della tua strategia vengono soddisfatte.
2. Come Funziona l'Editor
L'Editor Pine è accessibile direttamente dalla parte inferiore della schermata del grafico.
Scrittura del Codice: È qui che scrivi le istruzioni, definisci le variabili e calcoli i valori che verranno poi disegnati sul grafico.
Compilazione e Debug: L'editor verifica il tuo codice alla ricerca di errori di sintassi.
Aggiunta al Grafico: Una volta salvato, puoi cliccare su "Aggiungi al grafico" e l'indicatore o la strategia personalizzata apparirà immediatamente sui prezzi.
3. Vantaggi Principali per un Trader
Personalizzazione Totale: Puoi creare strumenti che riflettano perfettamente la tua metodologia unica, ottimizzando le variabili per diversi asset o timeframe.
Backtesting Efficace: Le strategie scritte in Pine Script ti consentono di testare rapidamente (e in modo oggettivo) la performance di una strategia su dati storici, misurando metriche chiave come il drawdown massimo e il profitto netto.
Community: La Libreria Pubblica di TradingView è piena di migliaia di script scritti dalla community che puoi utilizzare gratuitamente o studiare per imparare il linguaggio.
Se il tuo trading si basa su regole tecniche precise e vuoi portarlo al livello successivo, l'Editor Pine è lo strumento indispensabile per la tua crescita.
Un saluto a tutti e un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Cosa ho capito dopo 7 anni da formatore nel settore trading→ La libertà finanziaria di cui tutti ti parlano non è reale.
Il trading fatto in modo professionale è un lavoro stressante, proprio come quello da cui il 90% delle persone che si avvicina a questa attività vuole scappare. In molti casi l'idea è quella che sarai libero dal tempo e dal luogo una volta padroneggiata la materia, ma non è proprio così. Ammesso che arriverai a quel punto, dovrai 𝐫𝐢𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐳𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐥𝐞, che sarà totalmente diversa da quella a cui ti ha abituato il tuo lavoro.
→ Chi vuole fare trading, nella maggioranza dei casi, ahimè o non ha risparmi, o 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐬𝐜𝐢𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐬𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 per poterselo permettere.
→ La maggior parte delle persone che ho visto riuscire nel diventare costantemente profittevoli lo hanno trattato come una delle loro fonti di reddito, e 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐥’𝐮𝐧𝐢𝐜𝐚 𝐟𝐨𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐞𝐝𝐝𝐢𝐭𝐨.
→ La 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐚 di cui si ha bisogno per riuscire è una dote che solo in pochi hanno voglia e tempo di sviluppare. Il trading discerne una conoscenza di se stessi, dei propri impulsi e dei comportamenti che ne derivano, molto profonda.
🔄 La svolta è capire che il trading funziona solo se è parte di un progetto più grande: 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐚 360 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐫𝐢𝐚.
Proprio questo è uno dei motivi che mi hanno spinto a fare un passo avanti e diventare il 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐮𝐥𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐥𝐞, perché quello che conta, prima di cimentarti in qualsiasi scelta, è avere tutti i tasselli della tua vita finanziaria a posto.
Gli elementi fondamentali di una strategia di tradingNel mondo del trading esistono centinaia di strategie diverse basate su analisi fondamentali, tecniche o una combinazione di entrambe. Nonostante questa grande varietà, ogni strategia profittevole condivide una struttura di base simile.
La definizione degli strumenti di trading
Il primo componente fondamentale di una strategia riguarda la scelta degli strumenti finanziari da monitorare e negoziare. Una strategia deve specificare chiaramente quali asset includere nella watch list, perché ogni mercato e strumento ha caratteristiche, volatilità e dinamiche differenti. Avere una lista ristretta e chiara di strumenti consente di mantenere focus, approfondire le proprie competenze specifiche e cogliere tempestivamente le migliori opportunità di mercato.
I motivi di apertura di una posizione
Il secondo elemento chiave è rappresentato dalle condizioni precise che giustificano l’apertura di una posizione. Le “entry reasons” definiscono quali segnali o setup il trader deve identificare prima di entrare sul mercato. Questo approccio rigoroso aiuta a evitare aperture impulsive e a migliorare la qualità delle operazioni. Lo stesso strumento può offrire opportunità diverse a seconda della strategia adottata, evidenziando l’importanza di una metodica definita e replicabile.
Gestione del rischio
Un elemento imprescindibile nella strategia è la definizione in anticipo della dimensione delle posizioni da assumere per ogni trade. Il corretto calcolo del lotto in funzione del rischio tollerato è cruciale per preservare il capitale. Una regola comune, facilmente applicabile, è rischiare solo una piccola percentuale del conto per operazione, tipicamente l’1%. Calcolare la size della posizione in base alla distanza dello stop loss e alla percentuale di rischio prefissata permette di controllare la perdita massima su ogni trade, rendendo il portafoglio più resiliente in caso di serie negative.
Gestione attiva delle posizioni
L’ultimo, ma non meno importante, elemento sono le regole di gestione delle posizioni aperte. La strategia deve definire chiaramente quando e come chiudere un trade in perdita (stop loss), come e dove prendere profitto (take profit) e se e quando applicare tecniche di trailing stop per proteggere i guadagni parziali. Queste regole assicurano che le operazioni siano gestite in modo disciplinato, limitando le perdite e massimizzando i profitti.
Conclusione
Questi quattro elementi costituiscono la base comune e imprescindibile di ogni strategia di trading profittevole. Pur potendo integrare ulteriori componenti e personalizzazioni, chi vuole costruire una strategia solida deve prima assicurarsi di avere questi fondamenti ben chiari e definiti. Una strategia completa e ben strutturata permette di operare con maggiore consapevolezza, disciplina e resilienza, aumentando le probabilità di successo nel lungo termine.
Serie di stop lossNel trading, una delle sfide più difficili da affrontare non è tanto l’analisi tecnica o l’analisi fondamentale, quanto la gestione delle emozioni e della psicologia personale durante una serie di perdite consecutive, nota come “serie di stop loss”. Molti trader, specialmente i meno esperti, cadono in trappole mentali che compromettono la loro capacità di reagire in modo razionale e costruttivo.
La dinamica tipica della serie di stop loss
La situazione tipo inizia con l’individuazione di un setup che, secondo l’analisi del trader, appare perfetto. Con grande fiducia e convinzione, si apre una posizione sperando in un esito positivo. Quando però il trade va contro, si incassa uno stop loss. Invece di accettare l’errore e rivalutare l’analisi, il trader tende a razionalizzare la sconfitta attribuendola a fattori esterni come manipolazioni di mercato, stop hunting o eventi imprevisti. Questa negazione dell’errore spinge spesso a forzare la propria previsione originaria aprendo una nuova posizione nella stessa direzione, nella speranza di recuperare rapidamente la perdita. Purtroppo, frequentemente questa operazione fallisce nuovamente e il ciclo si ripete, aumentando frustrazione e confusione. Nei casi peggiori, si tenta una “ultima chance” aprendo un’ulteriore posizione con convinzione, ma senza una chiara analisi aggiornata. Oppure si inverte la posizione nella direzione opposta, ma a questo punto spesso è troppo tardi e il mercato ha già completato il movimento iniziale. Questo genera ulteriori perdite e senso di impotenza.
Perché accade questo comportamento
Questo fenomeno psicologico è radicato nella difficoltà umana di ammettere di aver sbagliato. Il riconoscimento di un errore significa dover accettare una perdita reale, e questo può ferire l’ego e la fiducia personale. Inoltre, il desiderio di “recuperare subito” induce a scelte impulsive e irrazionali, anziché analisi metodiche.
Da qui nascono i bias cognitivi che allontanano il trader dalla disciplina necessaria.
Come superare la barriera psicologica della perdita
1) Accettare che perdere denaro è parte integrante del percorso di crescita del trader. Il trading, difatti, non è una scienza esatta e anche i migliori professionisti subiscono perdite. Accettare la possibilità di errore libera la mente e riduce l’ansia.
2) Impostare uno stop loss disciplinato e rispettarlo. Inserire sempre ordini di stop loss e rispettarli senza cambiare o spostare in modo emotivo è una delle chiavi per controllare le perdite.
3) Fare una revisione obiettiva e razionale dell’analisi dopo ogni perdita, senza cercare scuse. Capire perché la posizione ha perso permette di migliorare il processo decisionale.
4) Evitare di inseguire perdite con nuove posizioni aggressive. Il cosiddetto revenge trading aumenta solo il rischio di perdere ancora più denaro.
5) Mantenere un diario di trading emotivo e operativo. Annotare non solo le proprie operazioni ma anche gli stati d’animo aiuta a riconoscere schemi di comportamento disfunzionali.
6) Considerare sempre che “è umano sbagliare, ma è imperdonabile perseverare nell’errore”. Questo mantra stimola a correggere prontamente gli errori senza lasciarsi trascinare dal sentimento di frustrazione.
Conclusioni
La capacità di accettare le perdite e rivedere sistematicamente le proprie decisioni è una competenza fondamentale per qualsiasi trader che voglia raggiungere la consistenza e la redditività nel tempo. Ignorare questo aspetto e lasciarsi guidare dall’orgoglio o dalla rabbia conduce inevitabilmente a peggiorare la situazione. Il mercato non ha alcuna colpa delle nostre perdite. Spetta al trader sviluppare autocontrollo, disciplina e un approccio pragmatico per trasformare le difficoltà in opportunità di crescita. Nessuno è infallibile e ogni errore è un’occasione per imparare è la chiave per uscire dal circolo vizioso della serie di stop loss.
Abbandonare troppo presto una strategia di tradingNel vasto universo del trading esistono centinaia di strategie differenti, ognuna con caratteristiche, punti di forza e limiti specifici. Mentre alcune strategie risultano perdenti nel lungo termine, altre offrono rendimenti modesti e poche sono invece davvero profittevoli. Individuare quella giusta, che si adatti alla propria personalità, agli obiettivi finanziari e al livello di rischio accettabile, rappresenta una sfida enorme soprattutto per i trader alle prime armi.
Valutare una strategia in tempi troppo brevi
Uno degli errori più frequenti dei principianti è giudicare una strategia dopo un periodo di prova molto breve, che spesso si riduce a qualche giorno o una settimana. Questo approccio è pericoloso perché la validità e l’efficacia di un sistema di trading vanno misurate su orizzonti temporali molto più ampi, con test su differenti strumenti finanziari e mediante l’utilizzo di molteplici metriche di valutazione. Un backtesting rigoroso deve coprire periodi estesi per includere diverse condizioni di mercato. Fasi rialziste, ribassiste e laterali. Solo dopo aver verificato risultati coerenti nel lungo termine il trader può avere una prima indicazione di affidabilità. Successivamente, è fondamentale testare la strategia su un conto demo per almeno 60 giorni, prima di trasferirla al mercato reale. Questi passaggi evitano conclusioni affrettate basate su periodi troppo limitati o su fortuite combinazioni di risultati.
Il timore dell’errore e la reazione sbagliata alle perdite
Un secondo errore diffuso è abbandonare la strategia non appena si incontrano perdite, spesso anche solo 2-3 trade consecutivi negativi. La ricerca di un metodo “perfetto” che non perda mai provoca frustrazione e porta a cambiare continuamente approccio. In realtà, anche i migliori sistemi di trading prevedono inevitabili perdite e periodi di drawdown, una componente intrinseca del rischio finanziario. La differenza sta nella disciplina del trader. Chi sa accettare la realtà delle perdite, mantenendo fiducia nel sistema e attendendo che la strategia si riprenda, costruisce nel tempo un conto in crescita costante.
L’esempio visivo delle curve di equity
Uno studio comparativo tra un trader inesperto e uno disciplinato evidenzia bene queste dinamiche. Il trader alle prime armi abbandona la strategia ogni volta che subisce una perdita, mutando continuo approccio e rimanendo vittima di una spirale autodistruttiva che porta al prosciugamento del conto. Il trader esperto, al contrario, accetta i momenti di difficoltà e si attiene con costanza al proprio piano, sfruttando la capacità della strategia di riconquistare terreno dopo i momenti negativi. Questo porta a una curva di equity più regolare e in crescita nel lungo periodo.
La disciplina come chiave del successo
La verità è che una strategia “perfetta” non esiste. Le perdite sono inevitabili e fanno parte del gioco. Ciò che distingue il trader vincente è la disciplina, la fiducia nel proprio sistema e la capacità di gestire emotivamente le fasi negative senza abbandonare la strada intrapresa. Solo la pazienza e la perseveranza, unite a una rigorosa metodologia, permettono di sfruttare al meglio una strategia e trasformare il trading in un’attività redditizia e duratura.
I fondamentali più importanti del mercato forex Nel mondo del forex, anche chi si affida principalmente all’analisi tecnica non può ignorare l’impatto dei fondamentali economici. I dati di natura fondamentale sono i veri motori dei movimenti valutari e, se ben compresi, possono aiutarti a evitare errori costosi e a cogliere opportunità di trading più solide. Ecco i principali indicatori da monitorare e come usarli concretamente nel tuo trading.
1. Tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione misura la percentuale di persone senza lavoro in un paese. Un aumento della disoccupazione segnala una situazione economica debole e tende a indebolire la valuta nazionale. Al contrario, un calo della disoccupazione rafforza la valuta, perché indica crescita e fiducia nel futuro. Seguire i dati mensili sul lavoro (come il Non-Farm Payroll negli USA) e confrontarli con le attese degli analisti. Un dato migliore del previsto può offrire spunti per posizionamenti long sulla valuta interessata.
2. Prezzi delle case
L’andamento dei prezzi immobiliari riflette la domanda e la fiducia dei consumatori. Prezzi in crescita segnalano un’economia in salute e rafforzano la valuta, mentre un mercato immobiliare in crisi è spesso un campanello d’allarme. Monitorare i report mensili o trimestrali sui prezzi delle case, soprattutto nei paesi sviluppati. Un’accelerazione dei prezzi può anticipare rialzi dei tassi da parte della banca centrale.
3. Inflazione
L’inflazione misura la variazione dei prezzi di beni e servizi. Un’inflazione alta erode il potere d’acquisto e, se fuori controllo, indebolisce la valuta. Tuttavia, un’inflazione moderata è spesso segno di crescita. Seguire i dati CPI (Consumer Price Index) e PPI (Producer Price Index). Se l’inflazione supera le attese, la banca centrale potrebbe alzare i tassi, rafforzando la valuta.
4. Politica monetaria
Le decisioni delle banche centrali su tassi d’interesse e quantità di moneta in circolazione sono il driver principale dei cambi valutari. Tassi più alti attirano capitali esteri, rafforzando la valuta. Tassi bassi la indeboliscono. Seguire le riunioni delle banche centrali (come la Fed, la BCE o la BoE) e le dichiarazioni dei governatori. Le aspettative sui tassi spesso muovono il mercato più dei dati effettivi.
5. Stabilità politica
Le decisioni politiche, le elezioni e le crisi geopolitiche possono creare forte volatilità. Instabilità politica o incertezza sulle politiche economiche tendono a indebolire la valuta.
Monitorare le notizie politiche e i principali eventi globali. In caso di instabilità, valuta strategie difensive o riduci l’esposizione su valute a rischio.
Conclusione
I fondamentali sono la bussola del forex. Imparare a leggerli e interpretarli permette di anticipare i movimenti più importanti e di operare con maggiore sicurezza. Anche se si predilige l’analisi tecnica, integrare i fondamentali nella strategia farà la differenza tra un trading casuale e un trading professionale.
L’impatto del dato Unemployment Claims sui mercati finanziariIl dato Unemployment Claims rappresenta uno degli indicatori più monitorati per comprendere lo stato di salute dell’economia statunitense. Misura il numero di persone che richiedono per la prima volta il sussidio di disoccupazione settimanale, offrendo così un aggiornamento rapido sul mercato del lavoro. Un dato più alto del previsto segnala un peggioramento del mercato del lavoro, mentre un dato più basso suggerisce un’economia in miglioramento. Questo risultato influenza profondamente i mercati valutari (forex) e delle materie prime, poiché riflette le aspettative sulla crescita economica, sulla politica monetaria e sui rischi di recessione.
Possibili scenari per l’oro (GOLD)
L’oro ha una relazione inversa con la forza dell’economia e dei tassi d’interesse reali. Quando le Unemployment Claims aumentano, suggerendo un peggioramento dell’occupazione e dunque un possibile rallentamento economico, le banche centrali possono stimolare l’economia con politiche monetarie più accomodanti (taglio dei tassi, espansione della massa monetaria). Questo favorisce l’oro, considerato un bene rifugio e una protezione dall’inflazione e dall’incertezza. Al contrario, un miglioramento del mercato del lavoro e delle Unemployment Claims porta spesso a rialzi dei tassi, riducendo l’appeal dell’oro e spingendo i prezzi verso il basso.
Un dato Unemployment Claims più alto del previsto potrebbe far salire il prezzo dell’oro in zona 3416. Un dato più basso, invece, potrebbe portare ad un calo fino alla zona 3310 - 3325.
Possibili scenari su EUR/USD
Per la coppia EUR/USD, il dato Unemployment Claims riflette la forza relativa dell’economia americana. Un dato peggiore del previsto è generalmente ribassista sul dollaro USA, causando un deprezzamento del dollaro rispetto all’euro e quindi una possibile salita della coppia EUR/USD. Un dato migliore rafforza il dollaro, favorendo ribassi della coppia EUR/USD. Al contempo, la situazione economica europea e le politiche della BCE influenzano il cambio, ma i dati statunitensi restano il driver principale. Un dato Unemployment Claims peggiore può portare a un rialzo di EUR/USD fino alla zona 1,1760. Al contrario, un dato migliore potrebbe spingere il cross al ribasso fino alla zona 1,1450.
Possibili scenari per le coppie con dollaro australiano (AUD/CHF, AUD/NZD, AUD/CAD)
Il dollaro australiano è sensibile ai dati del mercato del lavoro statunitense, oltre che all’andamento globale e al contesto di rischio. Un peggioramento delle Unemployment Claims USA, accompagnato da attese di rallentamento globale, spesso pesa sul dollaro australiano, considerato una valuta correlata al movimento delle materie prime.
Un aumento dei sussidi di disoccupazione USA potrebbe accentuare le pressioni ribassiste su queste coppie. Un dato invece sotto le attese potrebbe supportare un rimbalzo del dollaro australiano.
Possibili scenari su GBP/USD
Sulla coppia GBP/USD, un aumento delle Unemployment Claims USA (indicazione di rallentamento negli USA) può deprimere il dollaro e sostenere il prezzo della sterlina. Al contrario, dati in discesa sulle Unemployment Claims rafforzano il dollaro e possono far scendere GBP/USD. Le zone di attenzione sono 1,36 in caso di dati peggiori delle aspettative e 1,33 in caso di dati migliori delle attese.
Stop loss nel tradingLo stop loss rappresenta uno degli strumenti più importanti e indispensabili nella gestione del rischio di qualsiasi operazione di trading. Nonostante ciò, molti trader, in particolare quelli alle prime armi, preferiscono chiudere manualmente le posizioni in perdita, ritenendo di poter così controllare meglio il momento esatto per limitare un danno o evitare la perdita, una convinzione che si dimostra spesso errata e pericolosa.
Che cos’è lo stop loss
Lo stop loss è un ordine automatico che viene piazzato a un livello di prezzo predeterminato. Quando il prezzo di un asset raggiunge questo livello, la posizione viene chiusa automaticamente, limitando così la perdita del trader. Questo meccanismo elimina la necessità di intervenire manualmente con tempismo perfetto, consentendo di proteggere il capitale anche quando non si può essere davanti al terminale.
Perché è essenziale impostare lo stop loss
Limitare le perdite e gestire il rischio.
Il vantaggio principale dello stop loss è il controllo rigoroso del rischio. Limitare la perdita massima per ogni trade consente di conservare il capitale e di affrontare il trading con una prospettiva a lungo termine. Senza uno stop loss, si rischia di mantenere una posizione negativa più a lungo, aspettando un’inversione che potrebbe non arrivare mai, aumentando così i danni.
Evitare l’interferenza emotiva
Il trading è spesso soggetto a emozioni intense come paura e avidità. Quando si gestisce manualmente una posizione in perdita, è facile cadere nella trappola di conservare troppo a lungo la posizione sperando in un recupero, oppure di chiuderla troppo presto senza una ragione strategica. Lo stop loss aiuta a mantenere la disciplina, tagliando le perdite al momento giusto senza che l’emotività interferisca.
Automazione e comodità operativa
Con lo stop loss, non è necessario monitorare costantemente il mercato per chiudere la posizione al momento opportuno. Questo è particolarmente utile in mercati volatili o quando non si può essere sempre presenti, migliorando la gestione del tempo e riducendo lo stress.
Nonostante i vantaggi, è importante ricordare che lo stop loss non elimina tutte le perdite, indica semplicemente il punto in cui ammettere un errore e uscire dalla posizione. Talvolta, in mercati molto volatili, uno stop loss può essere attivato da oscillazioni temporanee (rumore di mercato), facendo uscire prematuramente il trader da una posizione potenzialmente redditizia. Per questo, scegliere con cura il livello dello stop è fondamentale Deve proteggere dal rischio e al contempo consentire una sufficiente libertà di oscillazione del prezzo.
Conclusione
Impostare uno stop loss non è solo una buona pratica, ma una vera e propria necessità per chiunque operi nei mercati finanziari. Esso rappresenta la linea di demarcazione tra un trader disciplinato, che riconosce tempestivamente i propri errori e gestisce il rischio, e un operatore emotivo che rischia di compromettere il proprio capitale. Mai aprire una posizione senza uno stop loss ben definito: una regola fondamentale per preservare la continuità operativa e migliorare la performance complessiva nel trading.
La differenza tra teoria e pratica nel tradingMolti trader iniziano il loro percorso studiando la teoria prima di approcciarsi concretamente al mercato, leggendo libri o seguendo corsi video per apprendere le basi del trading. Tuttavia, una volta entrati nel vivo del mercato reale, si rendono subito conto che la realtà è ben più complessa di quanto descritto nei testi didattici. È importante iniziare chiarendo che la formazione teorica è essenziale nell’apprendimento del trading. Libri, corsi e materiali didattici rappresentano la base su cui costruire le proprie competenze. Forniscono concetti, metodologie e strumenti indispensabili, oltre a spiegare i fondamenti dell’analisi tecnica e fondamentale. Una delle principali insidie della teoria è che spesso i casi e gli esempi presentati sono selezionati e ottimizzati per la comprensione e per mostrare scenari ideali. Gli autori tendono a mostrare pattern perfetti, livelli chiave confermati in modo cristallino, e soprattutto trade vincenti con rapporti rischio/rendimento estremamente favorevoli. Questo può portare il trader principiante a sviluppare aspettative irrealistiche.
La realtà del mercato è dinamica e unica
A differenza dei casi teorici, ogni operazione nel mercato reale è unica. Anche pattern tecnici apparentemente “perfetti”, come un testa e spalle o un doppio massimo, possono reagire in modi molto diversi a seconda del contesto e degli attori presenti sul mercato in quel momento. Ad esempio, un doppio massimo nella teoria mostra una rottura della neckline, un breve retest e quindi una discesa decisa con stop loss piccoli e take profit ampi. Nel caso reale, tuttavia, può capitare che, dopo il retest il prezzo rimbalzi invece di scendere subito, spostando in alto lo stop loss e mettendo a dura prova la pazienza e il capitale del trader.
L’esperienza come chiave di sopravvivenza
La chiave per trasformare la teoria in successo operativo è acquisire esperienza sul campo. Solo osservando e analizzando migliaia di situazioni reali in tempo reale si può sviluppare la capacità di adattarsi, reagire alle deviazioni dai concetti teorici e affinare la propria strategia. L’esperienza aiuta anche a gestire l’emotività, elemento cruciale spesso sottovalutato nella formazione teorica.
Consigli pratici per colmare il gap teoria-pratica
Non aspettarsi mercati perfetti.
Accettare che anche il miglior setup può non funzionare secondo “manuale” e prepararsi mentalmente a situazioni impreviste.
Studiare casi reali.
Seguire trading room, analisi live e rivedere operazioni passate aiuta a capire come varia l’applicazione pratica della teoria.
Gestire il rischio accuratamente.
In mercati imprevedibili la prima regola è proteggere il capitale, evitando stop troppo stretti o rischi eccessivi.
Essere flessibili e aggiornare le strategie.
Il mercato evolve e ciò che funziona oggi potrebbe non funzionare domani.
Conclusione
La differenza tra la teoria e la pratica nel trading è spesso il tratto che distingue un trader di successo da uno frustrato. I libri e i corsi sono ottime fondamenta, ma non possono sostituire l’esperienza reale, fatta di tentativi, errori, aggiustamenti e apprendimento costante. Accettare la complessità e l’imprevedibilità del mercato, coltivare la pazienza e un atteggiamento umile verso l’apprendimento sono le basi per costruire una carriera solida e sostenibile nel trading.
Lo spread nel tradingNel mondo del trading, soprattutto per i trader alle prime armi, uno degli aspetti più trascurati è lo spread. Comprendere cosa sia lo spread e come questo possa influenzare la redditività di una singola operazione è fondamentale per migliorare la gestione del rischio e aumentare la probabilità di successo sui mercati finanziari.
Cos’è lo spread.
Lo spread rappresenta la differenza tra il prezzo di acquisto (ask) e il prezzo di vendita (bid) di un determinato asset. In ogni mercato finanziario, infatti, esistono due prezzi distinti. Il prezzo ask, che è il prezzo più basso cui un venditore è disposto a cedere un asset, e il prezzo bid, il prezzo più alto a cui un compratore è disposto a comprare. Di norma, ask e bid non coincidono mai. Tale differenza si chiama spread.
Ad esempio, se il prezzo bid dell’EUR/USD è 1.0249 e quello ask è 1.0247, lo spread sarà pari a 2 pips, ossia 0,0002 punti. Se un trader apre una posizione long, comprando al prezzo ask, dovrà superare lo spread per iniziare a guadagnare; allo stesso modo, aprendo una posizione short al prezzo bid, parte già con uno svantaggio pari allo spread.
Perché lo spread varia
La dimensione dello spread è fortemente influenzata dalla liquidità del mercato in cui si opera. La liquidità è la capacità del mercato di assorbire grandi volumi di scambio senza che ciò influenzi notevolmente i prezzi. Nei mercati ad alta liquidità, come le coppie maggiori del Forex (ad es. EUR/USD o USD/JPY), vi sono tanti partecipanti e volumi elevati, il che tende a ridurre gli spread. Al contrario, nei mercati meno liquidi, in particolari orari o su asset meno scambiati, trovare una controparte per la transazione risulta più difficile. Di conseguenza, lo spread si allarga, facendo aumentare il costo implicito dell’operazione. Lo spread si allarga solitamente:
- Durante le ore notturne e fuori sessione.
Nei momenti di bassa attività di mercato, specialmente nei fusi orari fuori dalle principali sessioni di trading (come Londra, New York, Tokyo), la liquidità diminuisce e lo spread può ampliarsi significativamente.
- In concomitanza di eventi ad alto impatto.
Quando escono notizie economiche rilevanti, come i Non Farm Payroll (NFP) negli Stati Uniti, il mercato può diventare estremamente volatile. In queste situazioni, i broker spesso allargano lo spread per proteggersi dal rischio di movimenti bruschi e repentini, aumentando così il costo per i trader.
- In mercati meno liquidi o su asset meno scambiati.
Ad esempio alcune materie prime, criptovalute poco conosciute o cross valutari esotici mostrano normalmente spread più ampi.
L’impatto dello spread sulle operazioni e sulla strategia di trading.
Per un trader, la presenza di uno spread implica che il prezzo deve muoversi nella direzione desiderata oltre il valore dello stesso affinché un’operazione diventi profittevole. Ignorare questo costo può portare a sottovalutare i livelli di stop loss e take profit, alterando il rapporto rischio/rendimento. Lo spread è in particolar modo determinante per chi fa scalping o day trading, dove il margine di guadagno è spesso molto ridotto e le operazioni numerose. In tali strategie, spread più ampi possono trasformare potenziali profittevoli operazioni in perdite nette.
Conclusioni
Lo spread è un costo implicito nel trading che, se sottovalutato o ignorato, può compromettere la redditività delle operazioni, soprattutto per strategie ad alta frequenza o con margini stretti. La sua variabilità dipende principalmente dalla liquidità del mercato e dalle condizioni specifiche, come orari e eventi di rilievo.
Quattro consigli per l’uso degli indicatori tecnici Gli indicatori tecnici rappresentano una componente fondamentale dell’analisi tecnica moderna e sono strumenti ampiamente usati sia dai trader alle prime armi che dai più esperti. Tuttavia, un utilizzo scorretto di questi strumenti può facilmente portare a errori di valutazione e a decisioni operative non ottimali.
Mantenere la semplicità
Una delle trappole più comuni in cui cadono molti trader è sovraccaricare il grafico con numerosi indicatori, credendo che un maggior numero di segnali conduca a performance migliori. In realtà, questa pratica rischia di confondere la lettura del mercato e aumentare l’indecisione operativa. E’ consigliabile non usare più di uno o due indicatori per volta. L’obiettivo è mantenere il grafico pulito e comprensibile, basandosi innanzitutto sull’analisi del movimento dei prezzi (price action) e utilizzando l’indicatore solo come supporto alla decisione.
Conoscere l’indicatore scelto
È fondamentale capire cosa misura concretamente ogni indicatore tecnico e quale algoritmo vi sia alla base. Un’errata comprensione può generare false sicurezze ed errori in fasi critiche. Solo analizzando logica e funzionamento dell’indicatore si sviluppa la fiducia necessaria per utilizzarlo anche nei momenti di drawdown o dopo una serie di perdite. Inoltre, la fiducia nell’indicatore scelto aiuta a mantenere disciplina e coerenza nel tempo, evitando il frequente abbandono prematuro delle strategie a fronte di risultati negativi temporanei.
Usare indicatori che si completano, non che si ripetono.
Molti indicatori derivano da algoritmi simili e, di conseguenza, offrono segnali sovrapposti. Ad esempio, Stochastic e RSI misurano entrambi le condizioni di ipercomprato/ipervenduto con principi matematici affini. Per ottenere un vantaggio reale, è più efficace combinare strumenti con logiche diverse, ad esempio un oscillatore insieme a un indicatore di trend. Così si evitano “segnali doppi” e si ottiene una conferma più robusta per le decisioni di trading.
Fare sempre riferimento alla price action.
Gli indicatori non dovrebbero mai sostituire l’analisi del prezzo, che resta la base di ogni strategia efficace. Trend e livelli di struttura (supporti/resistenze, massimi e minimi chiave) vanno sempre analizzati prima di applicare qualsiasi indicatore. Gli indicatori devono essere utilizzati come conferma e mai come unico criterio decisionale. La price action fornisce infatti il quadro reale della domanda e dell’offerta in corso sul mercato.
Indicatori come strumenti, non scorciatoie
Gli indicatori tecnici sono risorse preziose, ma non soluzioni magiche. Vanno integrati in una strategia solida, affiancati da una gestione del rischio consapevole e da una comprensione approfondita del mercato su cui si opera. I trader più costanti adottano pochi indicatori chiave e preferiscono strategie semplici e replicabili rispetto a configurazioni troppo complesse e confusionarie.
GameStop. La lezione della visione controcorrente La storia offre spesso esempi potenti di come la convinzione e la strategia possano prevalere anche di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili. La vicenda GameStop del gennaio 2021 illustra perfettamente questo principio.
Nel gennaio 2021, il titolo GameStop era scambiato intorno ai 17 dollari per azione, con un interesse allo short superiore al 100% delle azioni disponibili. Hedge fund e investitori istituzionali puntavano sul fallimento del “retailer in difficoltà”. Ma un trader retail, Keith Gill, noto come “Roaring Kitty”, aveva una visione diversa. Gill aveva accumulato posizioni in GameStop fin dal 2019, convinto che il mercato sottovalutasse il potenziale dell’azienda. Pubblicò analisi e operazioni su Reddit, costruendo una comunità di investitori retail. Quando il prezzo iniziò a salire rapidamente, da 17 a oltre 300 dollari in poche settimane, molti avrebbero venduto per incassare i profitti. Gill invece mantenne la posizione, esercitando anche opzioni per acquistare ulteriori azioni. La resistenza di Gill e della comunità di piccoli investitori scatenò un short squeeze che causò perdite miliardarie a hedge fund come Melvin Capital, costringendoli a chiedere fondi di emergenza.
La vicenda portò a un’attenzione senza precedenti sulle dinamiche di mercato, con broker che limitarono le negoziazioni. Nel caso GameStop, la vera battaglia non fu solo numerica o finanziaria, ma culturale e psicologica. Questi episodi mostrano come una “variant perception”, una visione differente rispetto al consenso, possa trasformare una situazione disperata in un’opportunità. Molti investitori seguono la massa. Comprano ciò che è popolare e vendono ciò che è ciò che non fà notizia. Ma le opportunità più grandi si nascondono proprio nei “gap” tra realtà futura e percezione presente, dove pochi hanno il coraggio di guardare. Oggi, questa filosofia guida molti investitori che cercano di identificare trend sottovaluta.
In definitiva, la lezione di GameStop è chiara. Quando tutti scappano, è il momento di chiedersi se si crede davvero in ciò che si possiede o se si sta solo seguendo la folla. La differenza tra questi atteggiamenti può determinare il successo o la sconfitta.
OPEC+ annuncia un aumento della produzioneNelle ultime settimane, l’OPEC+ ha annunciato un aumento della produzione petrolifera di 548.000 barili al giorno (kbd), una cifra superiore alle attese degli analisti. Questo incremento fa presagire un possibile annullamento completo dei tagli produttivi pari a 2,2 milioni di barili al giorno (mbd), più un’aggiunta di 0,3 mbd derivante dall’aumento della quota degli Emirati Arabi Uniti, entro settembre 2025. Contemporaneamente, Saudi Aramco ha rialzato il prezzo ufficiale di vendita (OSP), ma il mercato sembra mantenersi stabile, con quotazioni simili a quelle della settimana precedente.
Produzione e domanda
A dicembre 2024, pochi avrebbero scommesso che il mercato potesse avvicinarsi all’equilibrio con un parziale smantellamento dei tagli produttivi. Oggi, la situazione appare più complicata: la domanda globale sembra in leggero calo, mentre la produzione statunitense, pur inferiore alle aspettative, ha mostrato dati robusti fino ad aprile 2025, secondo i dati dell’EIA. Le previsioni sul futuro della produzione Usa, restano incerte.
Le incognite e le prospettive future
L’aumento di produzione da parte dell’Arabia Saudita è considerato reale e sostenibile.
La Russia potrebbe incrementare la produzione, anche se la tempistica resta incerta.
Gli Emirati Arabi Uniti e l’Iraq rappresentano ulteriori variabili, con dati di produzione e esportazione non sempre chiari, complicati dalla possibile miscelazione di condensati e prodotti raffinati.
Sul fronte non-OPEC, la produzione è relativamente certa, con nuovi progetti come Mero-4 in Sudan che hanno iniziato a produrre a maggio 2025.
Conclusioni
Il mercato petrolifero globale si trova in una fase di grande incertezza, con modelli previsionali che si sono dimostrati meno affidabili del previsto. La complessità delle dinamiche di offerta e domanda, unita a fattori geopolitici e tecnici, rende difficile formulare previsioni certe. Monitorare costantemente i dati reali di produzione e scorte rimane la strategia migliore per navigare un mercato ancora molto volatile.
Come fare trading durante gli eventi del calendario economicoI mercati possono muoversi in modo impulsivo durante le grandi notizie economiche, aumentando notevolmente la volatilità. Ma come affrontare il trading durante le principali pubblicazioni di dati economici e come proteggersi dalla volatilità che ne deriva. Di seguito alcuni consigli utili.
Scegliere le notizie da seguire
Non tutte le notizie economiche hanno lo stesso impatto sui mercati. Per orientarti, utilizza un calendario economico affidabile che classifica gli eventi in base alla loro importanza: bassa, media o alta. Ad esempio, un annuncio sui tassi di interesse della Federal Reserve (FED) ha un impatto molto più ampio rispetto ai dati sull’occupazione di un singolo paese minore. Concentrati quindi solo sulle notizie ad alta importanza.
Conoscere gli strumenti coinvolti
Non tutte le notizie influenzano tutti i mercati allo stesso modo. Un aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti può influenzare molte valute e asset globali, mentre una decisione della banca centrale australiana impatterà principalmente sul dollaro australiano e strumenti correlati. Quindi, prima di operare, identifica quali coppie valutarie o strumenti finanziari saranno maggiormente coinvolti dall’evento in arrivo.
Evita di fare trading in prossimità dell’evento
La volatilità nei minuti precedenti e successivi alla pubblicazione di una notizia importante può essere molto elevata e imprevedibile. Per questo motivo, è consigliabile non aprire nuove posizioni almeno un’ora prima e un’ora dopo l’uscita del dato. Questo ti aiuta a evitare movimenti bruschi e potenzialmente dannosi.
Proteggere le posizioni aperte
Se hai già delle posizioni aperte su strumenti sensibili all’evento, sposta lo stop loss a break even circa 5 minuti prima della pubblicazione. In questo modo, eliminerai il rischio di perdita e potrai lasciare che il mercato si muova liberamente senza preoccupazioni eccessive.
Comprendere il contesto macroeconomico
Il trading sulle notizie non si limita a reagire ai dati. È importante capire perché un dato può influenzare il mercato. Ad esempio un aumento dell’inflazione può spingere la banca centrale ad alzare i tassi, rafforzando la valuta nazionale. Un PIL in crescita indica un’economia sana, favorendo asset rischiosi come azioni e valute di paesi emergenti.
L’analisi fondamentale ti aiuta a interpretare questi segnali e a prevedere le possibili reazioni del mercato.
Combina analisi fondamentale e tecnica
Mentre l’analisi fondamentale ti dà il contesto macroeconomico, l’analisi tecnica ti aiuta a individuare punti di ingresso e uscita precisi. Ad esempio, se un dato economico positivo conferma un trend rialzista già individuato dai grafici, puoi aumentare la probabilità di successo del trade.
Gestire l’emotività
Il trading durante le notizie può essere stressante a causa dell’elevata volatilità. Mantieni la calma, rispetta il tuo piano di trading e non lasciarti guidare dall’emotività o dalla fretta di entrare o uscire dal mercato.
Conclusione
Fare trading durante grandi eventi economici può offrire grandi opportunità, ma anche rischi elevati. Prepararsi con un calendario economico, conoscere gli strumenti coinvolti e adottare strategie di gestione del rischio sono passi fondamentali per navigare con successo in questi momenti di alta volatilità. Con disciplina e conoscenza, potrai sfruttare le notizie a tuo vantaggio e proteggere il tuo capitale.
Taglio dei tassi da parte della Fed nel 2025Nel 2025 il dibattito sui tagli dei tassi di interesse della Federal Reserve è al centro dell’attenzione di trader e investitori. Dopo i tagli di fine 2024, la Fed ha segnalato l’intenzione di muoversi con cautela mantenendo un approccio data-driven.
Il dot plot della Fed e il Summary of Economic Projections (SEP) sono strumenti chiave per monitorare le intenzioni ufficiali e le eventuali revisioni delle stime su crescita e inflazionistiche.
Cosa succede quando le aspettative si allineano
Storicamente, quando il mercato si uniforma alle aspettative della Fed (ad esempio dopo la pubblicazione del SEP o dati macro chiari), la volatilità tende a ridursi e gli asset rischiosi possono riprendere slancio. In queste fasi si assiste spesso a una risalita dei listini e a un ritorno della fiducia, con il rischio che il retail entri in modalità FOMO (paura di perdere l’occasione), alimentando la fase finale del ciclo rialzista.
Attenzione alla narrativa sui tagli
È fondamentale non cadere nell’errore di pensare che tagli rapidi e consistenti dei tassi siano sempre positivi per i mercati. Storicamente, infatti, tagli aggressivi sono tipici di fasi recessive o di instabilità economica. La Fed taglia velocemente solo quando la situazione si deteriora rapidamente, e in questi casi la volatilità aumenta e i mercati possono entrare in una fase di sofferenza.
Al contrario, una ripresa sostenibile dei mercati si verifica quando i tagli sono graduali, l’inflazione è sotto controllo e la crescita resta solida. In questo scenario, la Fed riesce a garantire un “atterraggio morbido” dell’economia e la narrativa di mercato si allinea a questa visione.
Cosa monitorare nei prossimi mesi
Dati CPI e inflazione. Le prossime letture dell’inflazione (CPI) saranno cruciali. Un’inflazione stabile o in leggero calo potrebbe portare la Fed a posticipare i tagli a fine anno, soprattutto se non emergono segnali di forte debolezza economica.
Occupazione e consumi. Un rallentamento marcato del mercato del lavoro o della spesa delle famiglie aumenterebbe la pressione sulla Fed per tagli più rapidi, ma sarebbe un segnale di rischio per i mercati azionari.
SEP e FOMC. Le riunioni con pubblicazione del SEP (settembre, dicembre) sono i momenti chiave per aggiornare le strategie e valutare se il mercato si sta allineando alla Fed.
Conclusione
Nel 2025, la chiave sarà leggere la coerenza tra dati economici, narrativa della Fed e aspettative di mercato. Solo in presenza di crescita solida e inflazione sotto controllo, i tagli dei tassi potranno sostenere i mercati. In caso contrario, tagli rapidi saranno un segnale di allerta, non di ripresa. Per il trader, disciplina, analisi dei dati macro e atten
Smart Money Concepts (SMC)Gli SMC sono un approccio che mira a identificare le aree in cui le istituzioni finanziarie accumulano o distribuiscono asset, sfruttando concetti come:
Order Block. Zone dove gli istituzionali piazzano ordini massicci.
Liquidity Grab. Movimenti rapidi per attivare gli stop-loss dei trader retail.
Fair Value Gap. Squilibri temporanei tra domanda e offerta.
L’obiettivo è seguire il flusso del "denaro intelligente", evitando di essere intrappolati nelle sue manipolazioni.
Origini e storia
Gli SMC affondano le radici in teorie classiche:
La Teoria di Wyckoff (anni ’30). Studio dell’accumulo/distribuzione degli asset da parte dei grandi operatori.
Price Action. Analisi dei movimenti di prezzo senza indicatori.
La popolarità degli SMC esplode nel 2021, grazie a una nuova terminologia che rinomina concetti esistenti:
I "falsi breakout" diventano Inducement.
I livelli di supporto/resistenza si trasformano in Liquidity Zones.
Le condizioni di ipercomprato/ipervenduto sono ribattezzate Fair Value Gaps.
Vantaggi e svantaggi degli SMC
✔️ Vantaggi:
Allineamento con i grandi flussi. Seguire gli istituzionali riduce il rischio di essere "intrappolati" dai loro movimenti.
Gestione del rischio più precisa. Stop-loss posizionati oltre le liquidity zones.
❌ Svantaggi:
Complessità interpretativa. Identificare order block o fair value gap richiede esperienza.
Rischio di sovra analisi. Troppi livelli e zone possono paralizzare le decisioni.
Consigli pratici per utilizzare gli SMC
Usa gli SMC per confermare segnali di price action.
Concentrati su un singolo concetto (es. liquidity zones) prima di passare ad altri. Evita il sovraccarico.
Verifica se le tue interpretazioni degli SMC funzionano su almeno 100 trade passati. Solo allora usali live.
Errori comuni da evitare
Credere agli "esperti" su. La maggior parte dei corsi SMC online è inefficace o fuorviante.
Ignorare il contesto macro. Tassi d’interesse, inflazione e dati economici influenzano più delle liquidity zone.
Dimenticare la psicologia. La disciplina nel seguire il piano prevale su qualsiasi strategia.
Conclusioni
Gli Smart Money Concepts non sono una magia, ma uno strumento in più per chi già padroneggia le basi del trading. La loro forza sta nel fornire un framework per pensare come un istituzionale, ma richiedono tempo per essere assimilati.
Gli SMC possono arricchire il tuo arsenale, ma non sostituiscono l’esperienza. Come disse Richard Wyckoff: "Il mercato è uno specchio: riflette la tua preparazione, non le tue speranze".
Trading automatico. Cosa c'è da sapere sui bot di tradingIl trading automatico ha reso il trading più accessibile grazie all’uso di algoritmi che operano autonomamente. Tuttavia, è importante comprendere che il trading è estremamente diversificato per strategie e stili. Si va da operazioni su time frame molto brevi a posizioni mantenute per più giorni. Per operare, è necessario un conto presso un broker che fornisca piattaforme come MetaTrader 4 e 5 e Tradingview, su cui è possibile installare algoritmi di trading automatico. Questi sistemi traducono strategie di trading in programmi che eseguono operazioni in modo autonomo, seguendo regole precise e impostazioni personalizzabili dall’utente.
Tuttavia, i trading system presentano limiti legati alla natura imprevedibile dei mercati. Sebbene i mercati siano ciclici, ogni movimento è unico e presenta variazioni che un algoritmo non può sempre gestire con la stessa prontezza di un trader esperto. I robot replicano le decisioni configurate al momento dell’avvio e non si adattano dinamicamente alle condizioni di mercato. È fondamentale comprendere che i trading system non sono soluzioni miracolose e richiedono tempo, impegno e una gestione attenta per costruire un portafoglio efficace.
In sintesi, i trading system automatizzano strategie di trading basate su regole specifiche e money management rigoroso, ma la loro efficacia dipende dalla capacità di adattamento alle condizioni di mercato, che resta una prerogativa dei trader professionisti.
Abitudini mentali per avere successo nel tradingDiventare un trader redditizio richiede un approccio mentale ben determinato. Serve disciplina, mentalità corretta e abitudini solide. Ecco le 6 pratiche fondamentali che formano professionisti del trading.
1) Apprendimento continuo. Non si deve mai smettere di studiare
I mercati evolvono costantemente, e restare aggiornati è cruciale. Oltre a seguire corsi e leggere libri, è importante rimanere sempre aggiornato attraverso webinar tematici Inoltre testare nuove strategie attraverso conti demo è una pratica che applicata con continuità può cambiare il modo di approcciarsi ai conti reali.
2) Stabilità emotiva. Impara a controllare paura e avidità.
Le emozioni sono il peggior nemico del trader. E' importante imparare a controllarle e gestirle. Tecniche di mindfulness, ovvero la meditazione, prima della sessione di trading riducono lo stress.
Non rischiare più del 2% del capitale su un singolo trade per evitare perdite emotivamente devastanti.
Pause obbligatorie. Dopo tre trade perdenti consecutivi, fermati per almeno 24 ore, meglio ancora per 48 ore.
3) Pratica Costante. La costanza è la chiave per un miglioramento continuo.
Analizza i grafici 1 ora al giorno, anche senza operare, per mantenere la familiarità con i pattern.
Pianifica i trade la sera prima. Identifica supporti/resistenze e definisci esattamente le regole di entrata ed uscita dal mercato.
4) Tieni un registro di tutte le operazioni, specialmente quelle che chiudi in perdita. Trasforma gli errori in lezioni
Un diario di trading ben strutturato è la tua mappa per migliorare.
Analisi post-trade: cosa ha funzionato e cosa no (es. "Stop loss troppo stretto per volatilità elevata").
5) Impara ad essere flessibile. Adattati o verrai spazzato dal mercato.
I mercati cambiano, e le strategie devono evolvere.
Verifica se la tua strategia funziona ancora nelle condizioni attuali.
Modifica dei parametri e delle regole di ingresso o uscita. Se usi un EMA, prova a modificare il periodo (es. da 50 a 55 giorni) in risposta a volatilità aumentata.
6) Focalizzati su aspettative realistiche. Il Trading non è una lotteria.
Diventare ricco in poco tempo è una promessa che non esiste.
Ecco numeri realistici:
Rendimento annuo atteso tra Il 10 ed il 20% è eccellente per un trader.
Anche con il 50% di trade vincenti, puoi essere profittevole se i guadagni superano le perdite (profitto medio 2:1).
Non esporre il tuo capitale a perdite superiori al 15%.
Con un capitale di $10,000, punta a $1,000-$2,000 di profitto annuo, non a raddoppiare il capitale in un mese.
Conclusione
Queste abitudini non sono scorciatoie, ma pilastri per una carriera duratura. Come disse Paul Tudor Jones: "Il segreto del trading è gestire le perdite, non i guadagni". Inizia integrando una abitudine alla volta, misura i progressi e adatta il percorso alle tue esigenze. Con costanza, trasformerai il trading da hobby rischioso a professione strutturata.
TECNICA E SEGNALE ROTTURA DEI MAX E MIN DAILYLa Strategia sulla rottura dei massimi e dei minimi daily: aprire posizioni “tecniche”
Il trading che si fonda sulla rottura dei massimi o minimi dei giorni precedenti è come osservare un fiume in cerca del momento in cui romperà gli argini. Questi livelli, punti in cui il prezzo ha incontrato resistenza o sostegno, diventano soglie invisibili che, se superate, possono segnare l’inizio di una nuova corrente. L’idea è semplice: quando il mercato supera un picco recente, potrebbe accelerare; quando sfonda un minimo, potrebbe precipitare. Ma dietro questa semplicità si nasconde un’arte fatta di attesa, conferme e disciplina.
Il primo passo consiste nell’identificare i livelli di supporto e resistenza, spesso coincidenti con i massimi e minimi del giorno precedente. Questi punti, visibili su grafici giornalieri o timeframe più brevi, fungono da soglie psicologiche per il mercato. La loro rottura, soprattutto dopo una fase di lateralizzazione—un periodo in cui il prezzo oscilla in un range ristretto—può indicare un cambiamento nella dinamica di domanda e offerta.
La lateralizzazione, osservabile su un timeframe (ad esempio 1 ora o 30 minuti), rappresenta una fase di accumulo in cui compratori e venditori si equilibrano. Identificato questo range, il trader attende la rottura del massimo o minimo precedente, cercando conferme nel volume e nell’order book. Un volume elevato durante la rottura, ad esempio, potrebbe suggerire un consenso del mercato, riducendo il rischio di falsi segnali.
L’uso di uno scanner di mercato come quello che proponiamo è cruciale: strumenti automatizzati avvisano in anticipo delle potenziali rotture, permettendo di prepararsi alle opportunità. Una volta confermato il breakout, la pianificazione del rischio diventa prioritaria. Gli stop loss vanno posizionati appena fuori dal range laterale—sotto il supporto per i long, sopra la resistenza per gli short—limitando le perdite in caso di inversione. I take profit, invece, vengono fissati su livelli tecnici successivi, come nuovi supporti o resistenze storiche o prima di grossi livelli individuabili nell’ordebook.
Nonostante la natura tecnica della strategia, è essenziale monitorare eventi esterni: notizie macroeconomiche, dichiarazioni istituzionali o sviluppi geopolitici possono alterare bruscamente i movimenti, rendendo anche il setup più solido vulnerabile. La disciplina nel rispettare stop loss e nel evitare l’eccessiva esposizione è ciò che preserva il capitale nel lungo termine.
In fondo, questa strategia è una danza tra pazienza e azione. Richiede di riconoscere i segnali del mercato senza farsi travolgere dall’impulso di anticiparli. Integrare una fase di lateralizzazione, come avviene nei segnali evoluti, con la rottura dei livelli chiave aggiunge precisione, trasformando un’intuizione in un piano strutturato. Ma come ogni danza, il successo dipende dall’equilibrio: tra coraggio e cautela, tra analisi e adattamento. Con il giusto rispetto per il rischio e un occhio allenato a leggere le soglie del passato, ogni trader può trasformare queste rotture in ponti verso nuovi orizzonti.
Lascia e guarada i commenti per altri contenuti sulle tecniche.
Buon trading.
TECNICA MATCH - ALTISSIMA % DI SUCCESSOSfruttare le Trendline per Guadagnare nel Campo Finanziario: Una Guida Pratica
Il mondo del trading finanziario è intrinsecamente legato al concetto di trend, e le trendline sono uno strumento prezioso per individuare e capitalizzare su queste direzioni di mercato. In questo articolo, esploreremo come sfruttare le trendline per massimizzare i guadagni nel campo finanziario.
Cos’è una Trendline?
Una trendline è una linea disegnata su un grafico per collegare i punti di prezzo significativi. Questi punti possono rappresentare massimi, minimi o altri livelli chiave. Le trendline sono utilizzate per visualizzare e identificare i trend di mercato, sia al rialzo che al ribasso.
Individuare i Trend di Mercato:
Trend Al Rialzo: Tracciare una trendline collegando minimi crescenti può evidenziare un trend al rialzo. Quando i prezzi si mantengono sopra questa linea, potrebbe essere un segnale di forza del trend.
Trend Al Ribasso: Al contrario, collegare massimi decrescenti può rivelare un trend al ribasso. Se i prezzi rimangono al di sotto di questa trendline, potrebbe indicare una continuazione del trend negativo.
Strategie Chiave Utilizzando le Trendline:
Breakout e Breakdown: Uno dei modi più comuni per sfruttare le trendline è cercare breakout o breakdown. Un breakout al di sopra di una trendline al rialzo può indicare un’opportunità di acquisto, mentre un breakdown al di sotto di una trendline al ribasso potrebbe suggerire una possibilità di vendita.
Ritracciamenti e Continuazioni: Le trendline possono essere utilizzate per identificare livelli di ritracciamento. Se un prezzo si avvicina a una trendline e rimbalza, potrebbe indicare un’opportunità di entrare in direzione del trend esistente.
Conferma con Indicatori Tecnici: L’uso delle trendline può essere potenziato integrando indicatori tecnici. Ad esempio, un crossover di medie mobili in corrispondenza di una trendline può confermare un possibile cambio di direzione.
La strategia che preferisco l’ingresso in una posizione nel momento di rottura delle trendline e delle medie mobili esponenziali (EMA) al momento del loro incrocio. Questa tecnica è valida sia per un ingressi long sai per ingressi short. Vi consiglio di seguire il video dove vi spiego passo per passo la logica di questa conformazione.
Le trendline sono uno strumento versatile e potente nel toolkit di ogni trader. La loro capacità di visualizzare i trend di mercato fornisce una guida chiara per prendere decisioni informate. Tuttavia, è importante ricordare che le trendline non garantiscono profitti sicuri, e la loro interpretazione richiede pratica ed esperienza.
Sfruttare le trendline nel campo finanziario richiede pazienza e disciplina. Integrarle con altre analisi e conferme può aumentare la precisione delle previsioni. Con una comprensione approfondita e un approccio metodico, i trader possono utilizzare efficacemente le trendline per massimizzare i guadagni e gestire i rischi con saggezza.
La forchetta di AndrewsSCARICO DI RESPONSABILITÀ.
Le informazioni fornite e le opinioni espresse nel corso del presente argomento sono finalizzate esclusivamente a fornire informazioni di carattere generale sulla mia metodologia di trading, sul mio andamento basato sul mio trading plan e non hanno lo scopo di consiglio operativo, acquisto o vendita riguardo le operazioni che espongo, oppure, riguardo alla mia personale gestione del Money Management. Pertanto, nulla di quanto viene esposto è da considerarsi appropriato alle caratteristiche individuali di chi legge riguardo la sua conoscenza/esperienza del trading, alla situazione finanziaria individuale ed ai personali obbiettivi che ogni singolo individuo si pone.
Riassumendo quanto sopra, non posso essere considerato responsabile di alcuna perdita futura, ne direttamente e tanto meno indirettamente da operazioni effettuate sulle basi di quanto espresso in questo studio o esposizione.
Quanto andrò a spiegare in questo articolo, è l’utilizzo della Forchetta di Andrews, conosciuta anche come Pitchfork, in modo tale da fornire un altro strumento di trading, anche se per onestà intellettuale, devo ammettere che non lo contemplo nel mio trading system, fra i tanti strumenti che uso per tradare. Ma confà al caso per dimostrare quanto possa essere semplice il trading e come ogni strumento che ci viene fornito possa tornare utile a seconda dell’operazione che dobbiamo eseguire, la forchetta, esempio, detta il canale del trend, (secondo me), molto meglio del canale parallelo o della trend line, permettendo di adottare una strategia ed una tecnica che i secondi citati non offrono. Per ultimo prima di iniziare, (anche se come sempre, essendo che il mio aiuto è indirizzato a chi approccia il trading solo adesso, sarò prodigo di consigli introduttivi alla tecnica), volevo essere chiaro e aggiungere che quanto andrò a spiegare non è frutto del mio studio sui grafici, ma è una tecnica appresa in un webinar di alcuni mesi addietro sul sito di uno dei broker con i quali opero.
Cosa ci permette nello specifico di fare la forchetta? Ci permette di individuare un trend e sfruttarlo tanto al rialzo, quanto al ribasso. Lo possiamo tranquillamente chiamare uno strumento “trend is your friend”. Ma credevate che mi ero addentrato nella spiegazione… No, come sempre introduco nozioni sul trading, anche se, mi servono tantissimo proprio come introduzione alla forchetta di Andrews, in quanto nozioni altamente correlate e che, a volte, svelano, quanto possa essere semplice il trading, non mi stancherò mai di ripeterlo. Molto meno semplice è lavorare sulla propria psiche, sulla gestione del money management.
Quale è il size giusto per entrare? Quello che in qualsiasi situazione ti permette di rimanere tranquillo senza battere ciglio pur prendendo lo stop loss, quale è la leva migliore? Quella che non ti porta nel giro di poco in margin call e che ti permette di tradare in tranquillità. A che distanza individuo lo stop? Lo sopporta la mia equity? E il rapporto rendimento/rischio? Dove prendo profitto? Questi sono i fattori su cui lavorare, non la tecnica, perché in questo articolo, dimostrerò, l’ennesima volta quanto sia semplice approcciare l’operazione di trading.
Io per comodità ed anche perché nella slide si sovrapponeva il movimento A-B-C, ho usato il tool, ma consiglio sempre, (come faccio anche io), di lavorare a mano, perché permette di capire lo strumento, come si comporta e, soprattutto, come si comporta il mercato, il perché di determinate dinamiche; di conseguenza nel prosieguo spiegherò anche come si traccia manualmente la forchetta.
Mi addentro nella tecnica, abbiamo detto che è una modalità “trend is your friend”, quindi dobbiamo capire come trovare un trend, il trend, come ci ha insegnato Charles Dow è costituito da minimi e massimi crescenti se long, decrescenti se short e questa è una cosa che dobbiamo tenere a mente perché dopo risulterà validante o invalidante per il nostro trade, esposto in slide.
Come ho raccontato in apertura un semplicissimo e solo strumento applicato sulla chart ci permette, a differenza del canale parallelo, strategia e tecnica di trading al contempo. Ci tengo nel dire UN SOLO strumento, in quanto, in questi mesi che mi sono immerso nuovamente assieme a voi in Tradingview, (avendo tradato in solitaria tanti anni), ho visto quei grafici stile alberi di natale, con presepe annesso, balcone incluso, pieni di lucine, freccette lampeggianti, 25 indicatori ed 80 trend line tracciate ma, per non farsi mancare nulla, anche qualche pattern grafico sia semplice che armonico ed io, personalmente, non capisco assolutamente nulla di ove voglia operare chi li applica, bravo chi invece lo fa e ci sa leggere sopra. Io per primo dal 2009 al 2011 lo ho fatto, ma per sincerità dovuta ho perso molti soldi. Tutti questi anni mi hanno portato alla conclusione che tradare è semplicità.
Sono tedioso, sono conscio, ma ripeto sempre, che io non ho mai avuto tanti consigli, solo qualche forum, pieno di neofiti come me. Oggi che ci sono possibilità e mezzi, è divenuta la mia missione poter spiegare a chi si approccia a questa meravigliosa disciplina, (lungi da me la presunzione di insegnare a chi opera da tempo), quindi un solo strumento, ricordando sempre che l’azione del prezzo, compresi i meccanismi che lo muovono, è la nostra migliore alleata sempre. Tutti cercano il Santo Graal nella tecnica, il Santo Graal lo troviamo quando sappiamo controllare noi stessi.
La forchetta da sola a noi ci offre, come vi mostrerò, l’individuazione di un trend, un punto d’ingresso ed uno di uscita, niente più di quanto a noi serve per fare un profit, certo che arriva anche qualche loss, quello si gestisce con l’R/R, con lo stop dinamico, con delle size coerenti. Comunque provando a fare un back test sui grafici, ci si accorge della validità dello strumento abbinato alla tecnica proposta nel webinar.
Apro una parentesi sulla size d’ingresso, io sono per la politica di tanti piccoli profit, invece dei “botti”. A chi mi chiede sovente, se si può vivere di trading, non so rispondere. Io non vivo col trading, io ho un ritorno sotto forma d’investimento, invece che, (mia personale opinione), farmi erodere capitali da improvvisati gestori.
La forchetta è applicabile a tutti i time frame, io per motivi di lavoro, ma non solo, opero su daily, lo trovo con pochi rumori e segnali molto affidabili, soprattutto trado tranquillo e con molto tempo per ragionare e studiare i mercati. L’unico consiglio che sento di dare e di non scendere esageratamente con il time frame, abbiate il tempo di ragionare, chi di voi ha la possibilità di operare intraday, quanto meno non si spinga oltre il 15 minuti. Chi, come me, ha un impiego, valuti dal 4 ore in su.
Quindi per applicare la Pitchfork dobbiamo trovare, come citavo ad inizio articolo un A-B-C, come si vede anche in grafico, ossia o una A in caso di entry buy o una V in caso di sell. Fate attenzione a due cose, anzi tre. Il doppio minimo o massimo non deve forzatamente essere da manuale, può tranquillamente essere “sporco” ossia non preciso, inoltre il punto C non deve MAI brekkare il punto A, in quel caso il trade è da considerare invalidato, il prezzo potrebbe non fare il doppio minimo o massimo, infine, aggiungo nota mia, non dell’autore del webinar, cerco il pattern sempre su degli importanti livelli di resistenza o supporto, le opportunità di trarre profit aumentano notevolmente, seppur un doppio minimo è di per se un ottima garanzia in buona percentuale. In buona sostanza è ben applicabile e con ottime probabilità di riuscita agli esaurimenti possibili di prezzo. Avremo così anche il timing sufficiente per sfruttare il trend dal suo principio.
Ho detto che per comodità, nonché per esigenza grafica, ho usato il tool della piattaforma, (Tradingview ha anche il pattern automatico), ma come si traccia la forchetta di Andrews?
Leggendo queste righe, potete tranquillamente provare a farlo voi, tanto il grafico usato è proprio di queste ultime ore, avrei potuto usare tanti altri strumenti e dimostrare il suo valore, ma si può inserire una sola slide, o almeno io so inserirne una.
Tracciate una trend line dal minimo del punto B al massimo del punto C. (Se volete la precisione assoluta, basterà per ogni singola linea andare nelle sue impostazioni ed inserire i valori giusti che ci ritorna OHLC). A questo punto dobbiamo trovare la metà esatta della linea che abbiamo tracciato, (alcune piattaforme hanno un quadratino o tondino all’esatta metà della linea, nel nostro caso ci avvarremo del ritracciamento di Fibonacci, non basterà fare altro che tracciare dal minimo al massimo della linea il Fibonacci e troveremo l’esatto 50%. Quello è il punto che dovrà essere attraversato dalla trend line che faremo partire dal massimo del punto A. Infine duplichiamo 2 volte la linea centrale e andiamo ad applicarla sul minimo del punto B ed il massimo del punto C, così avremo le due linee laterali esattamente parallele a quella centrale, ecco come per magia la nostra forchetta creata da noi.
Soffermatevi un solo attimo a guardare con che perfezione il prezzo scende all’interno del nostro canale, seguendo vi spiego sia l’ingresso, che, come avrete già potuto capire prende sin dal principio il nuovo trend, sia come uscire dall’operazione in entrambi i modi che vi esporrò, in profit.
Entriamo alla chiusura della candela che ci permette di formare la forchetta o come preferite all’apertura della candela successiva, a seguire 2 possibili scelte. La prima il relatore dice di piazzare lo Stop Loss poco sopra il massimo del punto C, io sostengo sul massimo del punto A, scusate il gioco di parole, ma, punti di vista; con target quando il prezzo arriva nei pressi o tocca la trend line del punto A. La seconda Stop dinamico spostandolo di volta in volta al valore di prezzo della trend line del punto C e target altrettanto dinamico quando il prezzo prende lo Stop dinamico, ossia torna a testare la linea del punto C.
Guardate ancora il grafico, ma provate voi stessi su altri grafici e non potrete che notare la bontà e semplicità dello strumento e del trading.
MORALE: Il trading è semplice, non rendiamolo complicato.
ORARI SESSIONI FOREX ( FUSO ORARIO ITALIANO)Ciao traders, gli orari delle sessioni porteranno la tua operatività nei mercati al next level, il cambiamento significativo lo noterai nella gestione del tempo, se sei un aspirante trader non sarai più costretto a stare H24 davanti ai grafici.. (mito sfatato) ;)
Scherzi a parte, hai capito bene sarai Tu a scegliere come, dove e quando tradare, andiamo subito al fuso orario GMT:
FX (GMT)
-Sidney —> 22:00 - 6:00
-Tokyo —> 00:00 - 8:00
-London —> 8:00 - 16:00
-NewYork —> 13:00 - 21:00
Coppie per:
Sidney-Tokyo = 00:00 - 6:00
Tokyo-London = 8:00
London-NewYork = 13:00 - 16:00
Esempio per Tokyo-London: GBP/JPY
FX (ORA INVERNALE ITA)
-Sidney —> 23:00 - 7:00
-Tokyo —> 1:00 - 9:00
-London —> 9:00 - 17:00
-NewYork —> 14:00 - 22:00
Coppie per:
Sidney-Tokyo = 1:00 - 7:00
Tokyo-London = 9:00
London-NewYork = 14:00 - 17:00
Fx (ORA ESTIVA ITA)
-Sidney —> 00:00 - 8:00
-Tokyo —> 2:00 - 10:00
-London —> 10:00 - 18:00
-NewYork —> 15:00 - 23:00
Coppie per:
Sidney-Tokyo = 2:00 - 8:00
Tokyo-London = 10:00
London-NewYork = 15:00 - 18:00
Tips per Individuare attraverso un indicatore gratuito la sessione:
-Indicatori:
Cerca per: Kill Zones (oscarvs)
Rosso: Tokyo session
(Durante questa sessione solo nelle ore di coincidenza tra le coppie trado CAD/JPY)
Giallo: London session
(Durante questa sessione solo nelle ore di coincidenza tra le coppie trado GBP/JPY)
Grigio: New York session
(Durante questa sessione trado XAUUSD - USDWTI - NAS100)
Buon Trading!