Wall Street ai massimi, oro e valute in movimentoWALL STREET, RECORD SU RECORD
I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso la seduta di ieri in territorio positivo.
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,14%, attestandosi a 46.382 punti, con un nuovo massimo storico a 46.447 punti. L’S&P 500 è salito dello 0,44% a 6.694 punti, dopo aver toccato anch’esso un nuovo massimo a 6.699 punti. Segno positivo anche per il Nasdaq, in rialzo dello 0,7% a 22.789 punti, poco sotto il nuovo massimo di 22.802 punti.
Analisti e investitori attendono ora le dichiarazioni dei banchieri centrali per capire se vi saranno ulteriori tagli dei tassi. Ieri, Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha dichiarato che ritiene sufficiente una sola riduzione da qui a fine anno, sorprendendo i mercati, che invece ne attendono almeno due.
Questa settimana interverranno diversi esponenti della Fed, tra cui Jerome Powell.
Il sentiment degli investitori è stato messo sotto pressione dalle misure proposte dal presidente Trump in materia di visti, tra cui una tassa di 100.000 dollari per la richiesta del programma H-1B, ampiamente utilizzato. Tale mossa aumenterebbe significativamente i costi per le aziende, soprattutto nel settore tecnologico.
Sul fronte aziendale, giornata positiva per Oracle (+6,31% a 328,15 dollari), NVIDIA (+3,93% a 183,61 dollari) e Apple (+4,32% a 256,10 dollari).
VALUTE
Nelle ultime ore si è registrata una certa debolezza del dollaro, che perde terreno contro le principali valute concorrenti.
Il Dollar Index è sceso sotto quota 96,85, interrompendo una serie positiva di tre giorni, in un contesto in cui l’attenzione è rivolta ai discorsi dei membri del FOMC e dei funzionari della Fed.
Alberto Musalem, presidente della Fed di St. Louis, ha affermato che i tassi di interesse sono ora "tra moderatamente restrittivi e neutrali", e che vede un margine limitato per ulteriori tagli senza diventare eccessivamente accomodanti.
La scorsa settimana, la Fed ha effettuato il primo taglio dei tassi dell’anno e ha segnalato ulteriori 50 punti base di riduzioni, pur precisando, per voce di Powell, che non si tratta dell’inizio di un nuovo ciclo di allentamento.
L’attenzione si sposta ora sul rapporto PCE di venerdì, per nuovi segnali sull’andamento dell’inflazione.
Il dollaro si è indebolito principalmente nei confronti di euro, dollaro canadese e sterlina, mentre è rimasto stabile rispetto a yen e franco svizzero. EUR/USD sopra 1,1800, Cable tornato sopra 1,3500, USD/JPY in area 147,758. Le valute oceaniche restano deboli.
DATI USA
L’indice di attività nazionale della Fed di Chicago (CFNAI) si è attestato a -0,12 ad agosto 2025, il valore più alto degli ultimi cinque mesi, rispetto al -0,28 rivisto al ribasso di luglio.
L’indice suggerisce un aumento della crescita economica. Gli indicatori relativi alla produzione hanno contribuito con -0,02, in miglioramento rispetto a -0,17. Quelli sull’occupazione hanno contribuito con -0,07, rispetto a -0,10. I consumi personali e le abitazioni hanno contribuito con -0,03, in calo rispetto a +0,02.
EUROZONA
La fiducia dei consumatori dell’area euro è salita a -14,9 a settembre 2025, in miglioramento rispetto a -15,5 di agosto e superiore alle attese di mercato (-15,3).
Il dato riflette il sostegno derivante dai minori costi di finanziamento e dall’allentamento dell’inflazione. Tuttavia, l’incertezza sulle politiche fiscali europee e il potenziale impatto dei dazi commerciali potrebbero offuscare le prospettive.
ORO: SALITA INFINITA
Questa notte, l’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico a 3.759 dollari l’oncia, sostenuto dalle aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nel 2025.
La Fed ha effettuato il primo taglio la scorsa settimana e ha segnalato la possibilità di altri due interventi da 25 punti base entro fine anno, in risposta all’indebolimento del mercato del lavoro.
Gli operatori attendono ora le dichiarazioni di Jerome Powell e la pubblicazione dell’indice PCE di venerdì, indicatore chiave dell’inflazione per la Fed.
A sostenere i prezzi del metallo giallo contribuiscono anche le banche centrali asiatiche, in particolare Cina e India, oltre agli investitori azionari che acquistano oro come copertura contro eventuali ribassi dei listini.
Tecnicamente, non ci sono livelli di resistenza definiti. Al ribasso, il supporto chiave di medio termine è ora fissato a 3.510 dollari
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Oltre l'analisi tecnica
EUR/USD colpisce il target a 1,1799 – e adesso?Come anticipato nella mia analisi, il cambio **EUR/USD** ha raggiunto il primo obiettivo a 1,1799 🎯.
Adesso i livelli chiave da monitorare sono:
➡️ 1,1783 – 1,1764 come supporti di breve
➡️ 1,1811 – 1,1825 – 1,1837 come target ambiziosi in caso di prosecuzione del rialzo
Tu come vedi EUR/USD nei prossimi giorni? Potrebbe spingersi oltre 1,18 o siamo vicini a un ritracciamento?
MTX un titolo interessante da tenere sotto osservazione Minerals Technologies (MTX) negli ultimi cinque anni si è distinta come una realtà solida all’interno del settore dei minerali specializzati, pur con una crescita dei ricavi moderata e utili piuttosto altalenanti. Il capitale proprio è aumentato costantemente grazie a una gestione oculata e a una politica di investimento attenta, mentre l’indebitamento, pur presente, è rimasto entro livelli sostenibili e ben controbilanciato da importanti flussi di cassa operativi.
Analizzando lo stato patrimoniale, MTX mostra una struttura equilibrata: l’azienda affronta i cicli economici senza mettere a rischio la propria stabilità. Le fonti di finanziamento sono ben dosate e l’azienda continua a generare cassa, proteggendo la sostenibilità delle operazioni e la capacità di remunerare i soci nel lungo termine.
Il conto economico rivela tuttavia una certa volatilità: l’utile netto è cresciuto in modo significativo nel 2024 dopo un 2023 debole, in cui l’azienda ha affrontato numerosi costi straordinari e una flessione della domanda del settore industriale. Il recupero più recente riflette una maggiore efficienza operativa, frutto di ristrutturazioni e razionalizzazioni della struttura dei costi.
Il cash flow rimane uno dei punti di forza di MTX: nonostante qualche anno meno favorevole, la generazione di cassa resta ampia e consente al gruppo di finanziare investimenti, ripagare debiti e offrire stabilità anche nelle fasi più complesse del ciclo economico.
I principali indici finanziari – ROE, ROI, ROS – si mantengono su valori solidi, vicini alla media di settore. Il WACC stimato oscilla tra il 7% e l’8%, ben controbilanciato da una redditività operativa che lascia spazio per la creazione di valore. L’indice debt/equity evidenzia una posizione di debito gestibile: l’azienda non è a rischio sbilanciamento patrimoniale.
Dal punto di vista strategico, MTX ha una struttura diversificata sia per prodotti che per mercati serviti, il che la rende meno vulnerabile agli shock di settore. La SWOT analysis sottolinea i punti di forza (solidità finanziaria, cash flow, portafoglio prodotti), alcune debolezze (crescita limitata, volatilità degli utili, esposizione ciclica) e opportunità di rilancio sui mercati globali. I rischi principali sono legati all’andamento del ciclo economico e alle pressioni sui prezzi delle materie prime.
Attualmente MTX è considerata dagli analisti come titolo sottovalutato: il valore di mercato non riflette appieno la solidità patrimoniale e il potenziale di recupero degli utili. La debolezza del 2023, il timore per il ciclo industriale e le incertezze sul mantenimento dei margini hanno spinto alcuni investitori a ridurre le proprie posizioni, ma la ripresa finanziaria e la sottovalutazione rispetto ai parametri fondamentali fanno pensare a una possibilità di guadagno interessante per chi ha un orizzonte medio-lungo termine.
In sintesi, un investimento in MTX può risultare profittevole soprattutto se il mercato tornerà ad apprezzare la capacità della società di generare valore grazie a una gestione prudente e a una posizione competitiva solida. La presenza di un buon margine di sicurezza ne aumenta l’attrattività per investitori value.
EUR/USD – Livello di ingresso e obiettivi di breve periodoSul cambio EUR/USD sto monitorando con attenzione l’area **1,1745** (linea rossa).
👉 Solo in caso di ritracciamento su questo livello prenderò in considerazione un’entrata long.
I target principali che ho individuato sono:
* 🎯 1,1783
* 🎯 1,1799
In caso di prosecuzione rialzista più estesa, considero anche obiettivi più ambiziosi:
* 1,1811
* 1,1825
* 1,1837
📌 Finché i prezzi rimangono sopra 1,1745 lo scenario rimane costruttivo; sotto questo livello rivaluterò la mia analisi.
Mercati ai massimi, dollaro forte e petrolio incertoSalita infinita dei mercati azionari
Le azioni statunitensi hanno chiuso venerdì su nuovi massimi, estendendo i guadagni record della sessione precedente. A sostenere il rialzo sono stati i risultati trimestrali, generalmente positivi, il primo taglio dei tassi da parte della Fed nel 2025 e segnali di progresso nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina.
L'S&P 500 è salito dello 0,5%, superando la soglia dei 6.600 punti. Il Nasdaq 100 ha guadagnato lo 0,7%, mentre il Dow Jones ha superato per la prima volta quota 46.300.
FedEx è balzata del 2,3% grazie a risultati superiori alle attese. Apple ha guadagnato il 3,2% in seguito all’aumento del target price da parte di JP Morgan e al lancio del nuovo iPhone. Tesla è salita del 2,2% dopo l’upgrade a “outperform” da parte di Baird, sostenendo i settori tecnologico e dei beni di consumo discrezionali.
Il sentiment di mercato è rimasto positivo, anche per i progressi sul fronte commerciale tra USA e Cina, sottolineati da Trump. Tutti e tre i principali indici hanno registrato guadagni settimanali: S&P 500 +0,8%, Dow Jones +1%, Nasdaq +1,5%.
Valute
Settimana significativa sul fronte valutario. L’EUR/USD ha iniziato l’ottava in rialzo verso 1,1920, sostenuto dalle aspettative di ribasso dei tassi Fed. Tuttavia, dopo la decisione della banca centrale e probabili prese di profitto da parte degli investitori istituzionali (long strutturali sull’euro, come confermato dai dati del CME di Chicago), il cambio è sceso fino a 1,1745.
La chiusura ha generato una configurazione tecnica ribassista, con una “shooting star” sul grafico settimanale. Nel breve termine, si prospetta una discesa verso i supporti chiave a 1,1660 e 1,1550. Nel medio termine, potrebbe trattarsi di una correzione fisiologica dopo la forte salita.
Anche il Cable ha perso più dell’EUR/USD, deludendo i mercati dopo l’assenza di novità sui tassi da parte della Bank of England. La sterlina ha ceduto 250 pips in poche sedute contro il dollaro, con possibili target a 1,3350 e, in caso di rottura, anche 1,3140.
Il dollaro è salito anche contro lo yen, ma per avviare movimenti significativi occorre superare la resistenza a 149,20, ancora lontana dal livello attuale di 147,959.
In calo le valute oceaniche e il dollaro canadese, con il biglietto verde che si avvicina alle prime resistenze: CAD a 1,3875, AUD a 0,6500 e NZD/USD a 0,5810. Il franco svizzero è stabile sull’euro (0,9340) e in indebolimento sul dollaro (0,7950).
Una settimana di interventi verbali
La settimana entrante sarà cruciale per valutare le prospettive sui tassi globali. Sono attesi interventi chiave da parte dei membri del FOMC, incluso il Presidente Powell.
Oltre ai discorsi, saranno pubblicati dati macroeconomici rilevanti: inflazione PCE, consumi, spese personali e la stima aggiornata del PIL del secondo trimestre. Altri dati USA includono ordini di beni durevoli, PMI, conto corrente e vendite di nuove case.
I PMI saranno diffusi anche in India, Australia, Giappone, Regno Unito, Germania, Francia e nell’Eurozona. Attesa anche per la produzione industriale cinese.
Sul fronte delle banche centrali, sono previste decisioni sui tassi in Cina, Svizzera, Svezia e Messico. A livello geopolitico, i leader mondiali si riuniranno a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in un contesto globale particolarmente turbolento.
Petrolio WTI: movimento laterale
I future sul greggio WTI continuano a muoversi lateralmente. Venerdì sono scesi dell’1,4%, attestandosi a 62,70 dollari al barile, terza sessione consecutiva in calo. Da inizio agosto, il range di oscillazione è tra 61,30 e 65,70 dollari.
L’ampia offerta e i timori per la domanda debole hanno prevalso sulle speranze che il taglio dei tassi Fed stimolasse i consumi. La produzione globale robusta e l’aumento delle scorte continuano a limitare i rialzi nel breve.
D’altro canto, gli attacchi ucraini alle infrastrutture energetiche russe e le possibili imposte internazionali hanno sostenuto la domanda. Tuttavia, i timori di eccesso di offerta mantengono i prezzi sotto controllo.
Gli operatori seguono con attenzione gli sviluppi nelle relazioni tra Stati Uniti, Cina e India, che potrebbero influenzare i flussi di greggio russo. Un dollaro più forte ha inoltre frenato la domanda di materie prime denominate in dollari.
Nonostante il taglio di 25 punti base da parte della Fed, i segnali di indebolimento del mercato del lavoro e di rallentamento economico smorzano l’ottimismo per un rally sostenuto.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Paure comuni nel trading e come superarleNel mondo del trading, la psicologia gioca un ruolo fondamentale nel determinare il successo o il fallimento di un operatore. Anche la strategia più performante può essere compromessa da decisioni emotive prese sotto pressione.
Paura dell'ignoto
Una delle paure più diffusa tra i principianti è affrontare situazioni di mercato "inesplorate". Pattern, setup o fluttuazioni poco familiari che bloccano l’azione e inducono alla paralisi decisionale. La mancanza di esperienza porta spesso a scelte irrazionali, con conseguenti perdite.
Come superarla.
La chiave per vincere la paura dell’ignoto è la preparazione continua. Leggere libri di trading, analizzare grafici storici e comprendere diversi scenari di mercato aiuta a sviluppare flessibilità e adattabilità. Accettare il carattere mutevole del mercato e coltivare una mentalità aperta permette di affrontare con calma anche situazioni nuove o complesse.
Paura di sbagliare
Il trading implica inevitabilmente errori e perdite, specialmente all’inizio. Testare strategie diverse rende necessario accettare che la maggior parte delle operazioni non sarà vincente. Questo genera un’ansia diffusa, una paura costante di commettere errori che può frenare l'azione.
Come superarla.
Costruire fiducia in se stessi attraverso la pratica è la soluzione più efficace. Con il tempo, un trader trova e affina una strategia che funziona per lui. Aumentando le operazioni vincenti si riduce la paura di sbagliare, sostituita da una solida convinzione nei propri metodi.
Paura di perdere un’opportunità (FOMO)
Il trading è un'attività pressochè continua, 24 ore su 24, con migliaia di strumenti disponibili, e non è umanamente possibile monitorare tutto. La consapevolezza che si perderanno inevitabilmente opportunità crea ansia e la tendenza a voler "essere ovunque", portando a sovraccarico informativo e confusione.
Come superarla.
La pazienza è fondamentale. Concentrarsi su pochi strumenti selezionati nella propria watch list permette di cogliere le migliori opportunità senza disperdere energie. Ricordare che nuove occasioni arriveranno sempre aiuta a mantenere la calma e la disciplina.
Paura di perdere denaro
La possibilità di perdere il capitale in una frazione di secondo spaventa molti trader, bloccandoli dall’aprire anche una singola posizione. Tuttavia, le perdite sono parte integrante del percorso di apprendimento.
Come superarla.
È consigliabile operare con somme che l’investitore può permettersi di perdere senza compromettere il proprio benessere finanziario. Considerare ogni trade come un investimento in formazione aiuta a cambiare prospettiva. Ogni perdita diventa una lezione e un passo verso la maturazione.
Conclusione
Nessuno può insegnarci a gestire le emozioni al posto nostro. Ogni trader deve affrontare personalmente le proprie paure e sviluppare modi efficaci per superarle. Ricordare che la crescita nel trading è un percorso personale e progressivo aiuta a mantenere la pazienza e la motivazione, elementi indispensabili per diventare trader disciplinati e profittevoli.
EQUITA GROUP (EQUI) Strategia rialzista di lungo periodoEQUITA GROUP (EQUI) Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
La società ha sede a Milano, Italia. Equita Group S.p.A. fornisce servizi di vendita e trading, investment banking e gestione di asset alternativi per investitori istituzionali, professionisti, investitori retail, grandi aziende, piccole e medie imprese e istituzioni finanziarie in Italia e all'estero. L'azienda vende e negozia azioni, obbligazioni, derivati e fondi negoziati in borsa; fornisce servizi di mercato dei capitali azionari e di debito, consulenza sul debito e sulla ristrutturazione, consulenza su fusioni e acquisizioni, consulenza su emissioni e collocamenti di azioni e obbligazioni. Inoltre, offre servizi di private debt, private equity, trading direzionale e proprietario, servizi di retail hub e servizi di corporate broking.
DATI: 28/05 /2023
Prezzo = 3.79 Euro
Capitalizzazione = 181,148M
Rapporto PE ( ttm ) = 11,84
EPS ( ttm ) = 0,3200
Target Price EQUITA GROUP di lungo periodo:
1° Target Price: 4.12 Euro
2° Target Price: 5.48 Euro
3° Target Price: 7.72 Euro
4° Target Price: 9.94 Euro
5° Target Price: 11.3 Euro
ALPHABET INC ( GOOGL ), Strategia rialzista di lungo periodoALPHABET INC ( GOOGL ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
L'azienda è stata fondata nel 1998 e ha sede a Mountain View, in California. Alphabet Inc. offre vari prodotti e piattaforme negli Stati Uniti, in Europa, Medio Oriente, Africa, Asia-Pacifico, Canada e America Latina. Opera attraverso i segmenti Google Services, Google Cloud e Other Bets. Il segmento Google Services fornisce prodotti e servizi, tra cui annunci, Android, Chrome, hardware, Gmail, Google Drive, Google Maps, Google Photos, Google Play, Ricerca e YouTube. Si occupa anche della vendita di applicazioni e acquisti in-app e di contenuti digitali nel negozio Google Play, di dispositivi indossabili Fitbit, di prodotti per la casa Google Nest, di telefoni Pixel e di altri dispositivi, nonché della fornitura di servizi YouTube non pubblicitari. Il segmento Google Cloud offre servizi di infrastruttura, cybersecurity, dati, analisi, AI e machine learning e altri servizi; Google Workspace che include strumenti di collaborazione basati sul cloud per le aziende, come Gmail, Docs, Drive, Calendar e Meet; e altri servizi per i clienti aziendali. Il segmento Altre attività vende tecnologia sanitaria e servizi Internet.
DATI: 02/06/2023
Prezzo = 124.76 Dollari
Capitalizzazione = 1,587T
Beta (5 anni mensile) = 1,10
Rapporto PE (ttm) = 27,52
EPS ( ttm ) = 4,53
Target Price ALPHABET INC di lungo periodo:
1° Target Price: 151.55 Dollari
2° Target Price: 243.71 Dollari
3° Target Price: 392.85 Dollari
4° Target Price: 541.99 Dollari
5° Target Price: 634.16 Dollari
D-WAVE QUANTUM INC. (QBTS), Strategia rialzistaD-WAVE QUANTUM INC. (QBTS), Strategia rialzista
DESCRIZIONE TITOLO:
D-Wave Quantum Inc. è stata fondata nel 1999 e ha sede a Palo Alto, in California. D-Wave Quantum Inc. sviluppa e fornisce sistemi, software e servizi di calcolo quantistico in tutto il mondo. L'azienda offre i computer quantistici Advantage e Advantage 2, Ocean, una suite di strumenti open-source, e il servizio Leap quantum cloud, un servizio basato su cloud che fornisce accesso in tempo reale ai computer quantistici e ai solutori ibridi quantistici, nonché servizi di accesso sicuro e protezione dei dati. Fornisce inoltre il servizio di solutore ibrido Leap, che offre una combinazione di risorse di calcolo quantistiche e classiche e algoritmi avanzati per risolvere problemi di scala aziendale; e D-Wave Launch, un approccio graduale per identificare e costruire applicazioni ibride quantistiche in produzione, che include sessioni di formazione e accesso al calcolo quantistico. Inoltre, l'azienda offre i sistemi di calcolo quantistico D-Wave Advantage annealing e gli strumenti per sviluppatori Ocean. Le sue soluzioni quantistiche sono utilizzate per l'allocazione, la programmazione delle risorse, la programmazione di fabbrica, l'instradamento dei veicoli, l'ottimizzazione della logistica, la scoperta di farmaci, la progettazione di costruzioni industriali, l'ottimizzazione del portafoglio e l'ottimizzazione di manutenzione, riparazione e revisione.
DATI: 22/05/2025
Prezzo = 19,06 Dollari
Capitalizzazione = 5,563B
Beta (5 anni mensile) = 0,89
Rapporto PE (ttm) = --
EPS (ttm) = -0,66
Target Price D-WAVE QUANTUM INC. (QBTS), strategia rialzista
1° Target Price: 21,16 Dollari
2° Target Price: 34 Dollari
3° Target Price: 46,83 Dollari
4° Target Price: 54,76 Dollari
OKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodoOKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Oklo Inc. ha sede a Santa Clara, in California. Oklo Inc. sviluppa centrali a fissione avanzate per fornire energia pulita, affidabile e conveniente su scala ai clienti negli Stati Uniti. Commercializza inoltre una tecnologia di riciclaggio del combustibile nucleare che converte le scorie nucleari in combustibile utilizzabile per i suoi reattori.
DATI: 27/07/2025
Prezzo = 75,50 Dollari
Capitalizzazione = 11,127B
Target Price OKLO INC (OKLO), strategia rialzista di lungo periodo
1° Target Price: 92,39 Dollari
2° Target Price: 146,17 Dollari
3° Target Price: 199,96 Dollari
4° Target Price: 233,20 Dollari
Wall Street al top: rally record o calma prima della tempesta?Wall Street ai massimi: rally record o calma prima della tempesta?
Chiusure record consecutive per tutti i principali indici
Il sollievo del mercato, dopo mesi di attesa e di ossessione per la riunione della Fed di settembre, è stato evidente negli ultimi due giorni: i principali indici hanno chiuso di nuovo ai massimi storici, terminando la settimana con solidi guadagni.
Il NASDAQ è salito dello 0,72% (circa 160 punti) venerdì, raggiungendo quota 22.631,48. Tesla (TSLA) ha guadagnato un ulteriore 2,2%, con un incremento settimanale del 7,6%. Il pioniere dei veicoli elettrici ha azzerato il proprio deficit annuale all’inizio di questa settimana, recuperando terreno anche grazie al fatto che il CEO Elon Musk ha riconcentrato l’attenzione sull’azienda. Apple (AAPL), invece, è risultata la migliore tra i Magnifici 7, con un rialzo del 3,2% in coincidenza con l’avvio delle vendite del nuovo iPhone.
Parallelamente, l’S&P 500 è cresciuto dello 0,49% a 6.664,36, mentre il Dow Jones ha guadagnato lo 0,37% (circa 172 punti), attestandosi a 46.315,27.
Tutti i principali indici hanno così registrato massimi storici per la seconda seduta consecutiva. Mercoledì, quando la Fed aveva tagliato i tassi per la prima volta quest’anno, i mercati avevano reagito con una flessione, ma in seguito hanno recuperato. Su base settimanale, il NASDAQ è salito del 2,2%, l’S&P dell’1,2% e il Dow Jones dell’1%.
Il Russell 2000 ha beneficiato più degli altri del taglio dei tassi, poiché le small cap sono generalmente più indebitate delle big cap e a condizioni meno favorevoli. L’indice ha ceduto lo 0,77% nella seduta di venerdì, ma ha comunque messo a segno un guadagno del 2,2% negli ultimi cinque giorni, consolidando così una serie positiva di sette settimane consecutive.
Questa settimana la Federal Reserve ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, come ampiamente previsto. Tra dichiarazione ufficiale e conferenza stampa, i mercati hanno interpretato la mossa come l’inizio di una nuova fase di politica accomodante. Il tanto atteso ciclo di tagli è dunque iniziato e, personalmente, auspico che duri almeno sei mesi. Non solo vi è un forte ottimismo circa un ulteriore taglio a ottobre, ma la riunione di dicembre mostra già una probabilità dell’80% di un altro intervento.
Tre riduzioni da 25 punti base entro fine anno sarebbero, a mio avviso, la misura giusta. Non mancheranno voci critiche che dipingeranno tale scenario come un male per l’economia. Non date loro retta: questi tagli avranno un effetto positivo, sia per stimolare la crescita sia per alleggerire il costo degli interessi sul debito statunitense.
Per la prossima settimana non si prevedono eventi di impatto paragonabili alla recente decisione della Fed. Tuttavia, venerdì sarà pubblicato l’indice dei prezzi PCE (spese per consumi personali). Sarà interessante valutarne l’impatto, anche perché la Fed ha chiarito di ritenere il mercato del lavoro oggi un fattore più critico dell’inflazione.
La prossima stagione degli utili
La stagione delle trimestrali è attesa tra poche settimane. Il settore tecnologico, che negli ultimi trimestri si è confermato trainante, dovrebbe mantenere questo ruolo anche nel terzo trimestre del 2025: gli utili sono stimati in crescita dell’11,8%, a fronte di un aumento del fatturato del 12,5%. Senza il contributo della tecnologia, la crescita complessiva degli utili dell’S&P 500 sarebbe stata solo del +2%, contro il +5,1% stimato con il settore incluso.
Ciò che stanno facendo i tori in questo momento: stanno divorando ogni frammento di mercato legato all’intelligenza artificiale e alla tecnologia quantistica. Ma alla fine lo stomaco non regge.
Il punto è semplice: questo mercato si è nutrito eccessivamente di un unico tema e, quando esso verrà meno, le conseguenze non saranno piacevoli. Non ho posizioni corte, ma non intendiamo inseguire i rialzi. È un atteggiamento prudente da adottare con ottobre alle porte, mese notoriamente caratterizzato da vendite violente.
So che la tentazione sarebbe quella di lasciarsi travolgere dall’entusiasmo, ma quella voce interiore che ci invita alla cautela non va ignorata.
È tempo di essere prudenti.
Marco Bernasconi Trading
[CALCOLA I PIP A GRAFICO] Senza l'uso di calcolatori + Esercizio - Se sto comprando
Devi considerare il livello di ingresso ed il livello di target e prendere la terza e la quarta cifra dopo la virgola:
spiegazione per il calcolo dei pip di profitto
LIVELLO DI TARGET → 1.17772
LIVELLO DI INGRESSO → 1.17736
RAGIONAMENTO (Un po' più lungo/complesso):
Semplificando puoi vedere che partendo dal 73, per arrivare al 77 mancano 4 pip
bene, questo numero te lo segni e lo metti da parte. Ma per essere più precisi e
calcolare anche le pipette (quinto decimale in questo caso 2 e 6) manca un ultimo
calcolo da fare:
Partendo dall'alto, dovrai fare una sottrazione con numeri negativi, cioè:
2-6= -6 (con questa sottrazione con numeri negativi il 4 che ti era uscito prima lo
dovrai sottrarre di uno, così da diventare 3).
RISULTATO FINALE DI PIP DI TARGET: 3.6
spiegazione per il calcolo dei pip di stop-loss
LIVELLO DI INGRESSO → 1.17736
LIVELLO DI STOP-LOSS → 1.17717
RAGIONAMENTO (Un po' più lungo/complesso):
Semplificando puoi vedere che partendo dal 71, per arrivare al 73 mancano 2 pip
bene, questo numero te lo segni e lo metti da parte. Ma per essere più precisi e
calcolare anche le pipette (quinto decimale in questo caso 6 e 7) manca un ultimo
calcolo da fare:
Partendo sempre dall'alto (quindi dal livello di ingresso), anche in questo caso
dovrai fare una sottrazione con numeri negativi, cioè:
6-7= -9 (con questa sottrazione con numeri negativi il 2 che ti era uscito prima lo
dovrai sottrarre di uno, così da diventare 1).
RISULTATO FINALE DI PIP DI STOP-LOSS: 1.9
RAGIONAMENTO (Più veloce con calcolatrice alla mano volendo):
Prendi le ultime due cifre dopo la virgola, in questo caso 72 e 36 e sottrai.
72-36=36 Una volta sottratto, dividi per 10 ed otterrai il risultato preciso.
72-36=36/10=3.6 ✅
RAGIONAMENTO (Più veloce con calcolatrice alla mano volendo):
Prendi le ultime due cifre dopo la virgola, in questo caso 36 e 17 e sottrai.
36-17=19 Una volta sottratto, dividi per 10 ed otterrai il risultato preciso.
36-17=19/10=1.9 ✅
ESERCIZIO CHE PUOI FARE PER ALLENARTI (Consiglio, usa il time frame a 5 minuti):
Basandoti su quanto riportato in questa pubblicazione, calcola lasciando un commento qui sotto, quanti sono i pip di profitto e quanti sono i pip di stop, secondo questi dati:
Pip di profitto:
Livello di ingresso : 1.16386
Livello di profitto : 1.16624
Pip di stop-loss:
Livello di ingresso : 1.16386
Livello di stop-loss 1.16301
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Wall Street sale con la Fed, dollaro in recuperoLA FED SPINGE WALL STREET
Il taglio dei tassi da parte della Fed ha dato slancio a Wall Street, che ha chiuso in positivo. L’S&P 500 è salito dello 0,48%, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,94% e il Dow Jones lo 0,27%.
Il dato settimanale sul mercato del lavoro è risultato migliore delle attese, alimentando fiducia in una ripresa del settore. La Fed ha inoltre segnalato ulteriori tagli di 50 punti base entro fine anno, seguiti da una riduzione di 25 punti base nel 2026.
Il presidente Powell ha definito la mossa un taglio per “gestione del rischio”, avvertendo che non esistono percorsi privi di incognite.
Nel frattempo, le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione sono diminuite molto più del previsto, attestandosi a 231.000 unità.
Sul fronte societario, le azioni Nvidia sono balzate di oltre il 2%, mentre Intel ha guadagnato quasi il 24% dopo l’annuncio che Nvidia investirà 5 miliardi di dollari per una quota di minoranza nella società. Meta ha chiuso in rialzo dello 0,7%.
VALUTE
Il dollaro ha recuperato terreno dopo la decisione della Fed, con l’EUR/USD sceso sotto quota 1,1800. Il ribasso di 150 pips alimenta l’ipotesi che il massimo a 1,1917 possa essere definitivo.
Sebbene il trend di fondo del dollaro resti ribassista, la correzione in atto appare impulsiva, con obiettivi compresi tra 1,1650 e 1,1560.
Il dollaro si è rafforzato anche contro sterlina e yen, specie dopo il nulla di fatto da parte di BoE e BoJ sui tassi. Il mercato sembra apprezzare l’allentamento monetario come stimolo alla crescita.
Le valute oceaniche sono in discesa e vicine ai supporti chiave. Il franco svizzero resta solido contro l’euro, in area 0,9330, ma perde terreno sul dollaro, passando da 0,7870 a 0,7930.
Nel breve, la forza del dollaro potrebbe perdurare. Nel medio periodo, molto dipenderà dalla reazione del mercato ai futuri tagli dei tassi da parte della Fed.
BOJ, TASSI INVARIATI
La Banca del Giappone ha mantenuto invariato il tasso di riferimento a breve termine allo 0,5% a settembre 2025, il livello più alto dal 2008, in linea con le attese del mercato.
La decisione, approvata con 7 voti favorevoli e 2 contrari, è giunta in un contesto di incertezza sulle prospettive politiche del Giappone e sull’impatto dei dazi statunitensi.
Durante la riunione notturna, la BoJ ha annunciato l’intenzione di iniziare a vendere le proprie partecipazioni in ETF e REIT.
Il consiglio ha osservato che l’economia giapponese si è ripresa moderatamente, nonostante alcune debolezze. I consumi privati hanno mostrato una buona tenuta, sostenuti dal miglioramento dell’occupazione e del reddito.
Le esportazioni e la produzione industriale sono rimaste contenute, mentre gli investimenti sono aumentati in vista dei dazi statunitensi, seguiti da un possibile calo.
L’inflazione ha oscillato tra il 2,5% e il 3,0%, spinta dai prezzi alimentari, in particolare del riso. Le aspettative di inflazione sono aumentate moderatamente, con una crescita graduale del dato core.
BOE FERMA SUI TASSI
La Banca d’Inghilterra ha votato 7 a 2 per mantenere il tasso di interesse di riferimento invariato al 4%, con due membri favorevoli a un taglio di 25 punti base al 3,75%.
Il Comitato di Politica Monetaria ha inoltre votato, sempre con maggioranza 7 a 2, per rallentare il quantitative tightening, riducendo le emissioni di titoli di Stato di 70 miliardi di sterline nel prossimo anno, portandole a 488 miliardi.
I responsabili politici hanno evidenziato progressi nella disinflazione dopo gli shock passati, sostenuti da politiche restrittive. Tuttavia, l’inflazione resta al di sopra dell’obiettivo, al 3,8% ad agosto, con previsioni di leggero aumento a settembre prima di un ritorno al 2%.
La crescita salariale, pur ancora elevata, si è attenuata e si prevede un ulteriore rallentamento. L’inflazione dei servizi è rimasta stabile.
La sterlina si attesta a 1,3550 contro il dollaro e a ridosso di 0,8700 contro l’euro.
PETROLIO
Venerdì, i future sul greggio WTI si sono attestati intorno ai 63,6 dollari al barile, riducendo il secondo guadagno settimanale consecutivo.
I rinnovati appelli del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per prezzi più bassi hanno attenuato le preoccupazioni sull’offerta. Trump ha dichiarato di preferire petrolio più economico rispetto a ulteriori sanzioni, per fare pressione sulla Russia affinché ponga fine alla guerra in Ucraina.
Nel frattempo, la Federal Reserve ha effettuato un taglio dei tassi ampiamente atteso e ha segnalato un ulteriore allentamento monetario per contrastare l’indebolimento del mercato del lavoro.
Sebbene una politica più accomodante possa sostenere la domanda di carburante, gli investitori restano cauti, interpretando la mossa come un segnale di crescenti rischi economici in una delle principali nazioni consumatrici di petrolio.
EUROPA
L’avanzo delle partite correnti dell’Eurozona si è ridotto a 35 miliardi di euro a luglio 2025, rispetto ai 39,3 miliardi dello stesso mese dell’anno precedente.
L’avanzo delle merci è sceso a 27,9 miliardi di euro, rispetto ai 35,3 miliardi dell’anno precedente. Anche l’avanzo dei servizi è diminuito, passando da 20,4 a 19,9 miliardi di euro.
D’altro canto, il saldo delle partite correnti ha registrato un avanzo di 2,9 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 2,1 miliardi dell’anno precedente.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
123 Consigli di Trading per un Apprendimento Rapido-Consiglio #8DOVE e QUANDO o QUALE DIMENSIONE? Costruisci un Impero?
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INTEL titolo del giorno, storica collaborazione con NVIDIAL'annuncio di una partnership strategica tra Nvidia e Intel non rappresenta semplicemente un accordo commerciale, ma una storica riconfigurazione degli equilibri di potere nell'industria dei semiconduttori, un evento la cui portata si comprende appieno solo contestualizzandolo in una prospettiva storica che ne evidenzia la drammaticità. Vent'anni fa, Intel, allora re indiscusso di Silicon Valley, prese in considerazione l'acquisizione di una nascente Nvidia per una cifra di 20 miliardi di dollari. Oggi, i ruoli si sono completamente invertiti: è Nvidia, ora una delle aziende di maggior valore al mondo, a investire 5 miliardi di dollari per fornire una "ancora di salvezza" al suo ex potenziale pretendente. Questo capovolgimento di fronte è il culmine di un decennio in cui Intel ha mancato le rivoluzioni del mobile e dell'intelligenza artificiale (IA), mentre Nvidia ha cavalcato l'onda dell'IA fino a raggiungere una capitalizzazione di mercato di oltre 4 trilioni di dollari. L'accordo, descritto da alcuni come una "resa pragmatica mascherata da collaborazione", sottolinea la posizione indebolita di Intel e la necessità di appoggiarsi al leader del settore per rimanere rilevante nel futuro del computing. Questa "collaborazione storica" si fonda su un investimento finanziario e su una profonda integrazione tecnologica e di prodotto. I termini specifici dell'accordo prevedono un investimento finanziario di 5 miliardi di dollari da parte di Nvidia per acquistare azioni ordinarie di Intel a un prezzo di 23,28 dollari per azione, un'operazione soggetta alle approvazioni normative. Questo investimento renderà Nvidia uno dei maggiori azionisti di Intel, con una quota di circa il 4% o più. La collaborazione strategica è incentrata sullo sviluppo congiunto di prodotti personalizzati per i mercati dei data center e dei personal computer (PC). Per i data center, Intel progetterà e produrrà CPU x86 personalizzate che Nvidia integrerà nelle proprie piattaforme di infrastruttura IA e offrirà al mercato. Per il personal computing, Intel costruirà e commercializzerà system-on-chip (SoC) basati su architettura x86 che integreranno "chiplet" di GPU Nvidia RTX, dando vita a una nuova classe di prodotti denominati "SoC x86 RTX" destinati a PC ad alte prestazioni. Il cuore tecnico della partnership risiede nell'obiettivo di "connettere senza soluzione di continuità" le due architetture, sfruttando tecnologie proprietarie di Nvidia come NVLink, rappresentando ciò che il CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha definito una "fusione di due piattaforme di livello mondiale". Il prezzo di acquisto delle azioni, fissato a 23,28 dollari, rivela un'importante dinamica di potere, rappresentando uno sconto del 6,5% rispetto al prezzo di chiusura di Intel di 24,90 dollari del giorno precedente l'annuncio. Il fatto che Nvidia si sia assicurata una partecipazione a un prezzo scontato indica che ha negoziato da una posizione di notevole forza, mentre Intel, affrontando perdite finanziarie significative (19 miliardi di dollari nell'anno precedente) e una drastica riduzione della forza lavoro, necessitava non solo del capitale, ma soprattutto della validazione tecnologica. Questo investimento segue altre importanti iniezioni di capitale, come i 2 miliardi di dollari da parte di SoftBank e un investimento significativo del governo statunitense che ha acquisito una quota di quasi il 10%, evidenziando che l'ambiziosa strategia IDM 2.0, con i suoi investimenti miliardari in nuove fabbriche, è troppo dispendiosa per essere finanziata internamente. La partnership è progettata per generare benefici reciproci significativi; per Intel, rappresenta un voto di fiducia monumentale nella sua strategia IDM 2.0 e nella sua architettura x86, riducendo il rischio associato ai massicci investimenti di capitale richiesti. Integrando i chiplet GPU RTX, Intel può offrire immediatamente prestazioni grafiche leader di mercato nei PC, concentrandosi sulla sua competenza principale, le CPU, e rientrando prepotentemente nel dibattito sull'IA come componente integrante delle soluzioni per data center di Nvidia. Per Nvidia, i vantaggi sono altrettanto strategici: accoppiando strettamente il suo ecosistema software completo, CUDA, con l'onnipresente ecosistema x86, rende la sua piattaforma ancora più radicata e difficile da sostituire, una contromossa diretta contro AMD. Il beneficio più profondo per Nvidia risiede nella diversificazione geopolitica e della catena di approvvigionamento; dipendendo attualmente in modo critico dalla taiwanese TSMC, la collaborazione con Intel, che sta costruendo capacità produttive all'avanguardia negli Stati Uniti e in Europa con il sostegno del CHIPS Act, rappresenta un'alleanza strategica che riduce la dipendenza a lungo termine da un unico partner geopoliticamente vulnerabile. Per il mercato, questa alleanza promette di introdurre una nuova era di prodotti, come i SoC x86 con chiplet RTX integrati, che potrebbero rivoluzionare il mercato dei PC e posizionare Intel Foundry Services (IFS) come una credibile alternativa futura a TSMC. Passando all'analisi quantitativa, la valutazione di Intel presenta sfide uniche a causa delle recenti perdite significative, che rendono inutilizzabili i tradizionali multipli basati sugli utili. Qualsiasi valutazione deve quindi essere orientata al futuro e dipendere dal successo della strategia IDM 2.0. L'ampia dispersione delle stime degli analisti prima dell'accordo, da 14 a 28 dollari, evidenzia questa incertezza. Il metodo principale per determinare il valore intrinseco è un modello Discounted Cash Flow (DCF) a due stadi, che si basa su proiezioni di ritorno alla crescita dei ricavi, un'espansione dei margini verso le medie storiche grazie a un piano di riduzione dei costi da 8-10 miliardi di dollari entro il 2025, un elevato Capex a breve termine per le nuove fab e un WACC che riflette l'elevata incertezza. Un'analisi comparativa basata sui multipli Prezzo/Fatturato (P/S) e Prezzo/Valore Contabile (P/B) mostra che il rapporto P/S di Intel (circa 2,0x - 2,2x) è drasticamente inferiore a quello di Nvidia (~25x) e AMD (~9x), indicando che il mercato la valuta come un'azienda legacy a bassa crescita. La tesi di investimento si basa sulla possibilità di un "re-rating" di questi multipli se il piano di rilancio avrà successo. Combinando le metodologie, si stima un fair value per Intel in un range compreso tra 38 e 42 dollari. La reazione immediata del mercato all'annuncio è stata un balzo di circa il 30%, portando il titolo a un nuovo massimo di 52 settimane sopra i 31 dollari, un evento che rappresenta un de-risking fondamentale del titolo. Il potenziale di apprezzamento futuro dipenderà da catalizzatori chiave come l'esecuzione della roadmap con Nvidia, il rispetto della roadmap per i nodi di processo avanzati come Intel 18A entro il 2025, i successi di Intel Foundry Services e un contesto macroeconomico favorevole. Persistono tuttavia rischi significativi, tra cui il rischio di esecuzione, la risposta della concorrenza, le sfide di integrazione culturale e il controllo geopolitico e normativo. Sulla base di questa analisi, si può formulare una previsione di prezzo su un orizzonte di 12-24 mesi: uno scenario di base vede il titolo stabilizzarsi nell'intervallo 35-45 dollari; uno scenario rialzista, che richiede un'esecuzione impeccabile, potrebbe spingere il titolo oltre i 50 dollari; infine, uno scenario ribassista, innescato da un fallimento nell'esecuzione, vedrebbe il titolo tornare sotto i 25 dollari, alla sua valutazione pre-accordo.
25 punti base, la Fed non sorprende i mercati…ma non finisce qui25 punti base, la Fed sorprende… non sorprendendo: ecco perché conta più di quanto sembri
Reazione annoiata al taglio dei tassi ampiamente atteso
Il mercato ha reagito con relativa indifferenza al primo taglio dei tassi d’interesse dell’anno da parte della Fed: una sorpresa sarebbe stata l’assenza di sorprese, poiché tutti si attendevano esattamente l’esito annunciato.
Ieri il FOMC ha ridotto i tassi di 25 punti base, in linea con previsioni che scontavano una probabilità superiore al 95% (una minoranza di analisti sperava in un taglio di 50 punti base). L’orientamento della Fed lascia intravedere altri due interventi quest’anno e una nuova riduzione nel prossimo.
Gli indici hanno reagito senza scosse: il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,57% (circa 260 punti) a quota 46.018,32; il Nasdaq ha perso lo 0,33% (72 punti) fermandosi a 22.261,33; l’S&P 500 è arretrato dello 0,10% a 6.600,35. In sostanza, il FOMC ha deciso che 25 punti base fossero sufficienti: ciò che il mercato si aspettava. La volatilità post-annuncio è rimasta contenuta, con oscillazioni non particolarmente rilevanti.
La calma dei mercati suggerisce un’ulteriore fase di contrattazione piatta, con margini ridotti di guadagno. Progressivamente, gli operatori sembrano destinati a spostare l’attenzione dal timore dei dati sull’inflazione alla solidità del mercato del lavoro.
Proprio l’occupazione è stata citata come principale motivo del taglio: un provvedimento “di gestione del rischio”, ha spiegato Jerome Powell. La crescita dell’occupazione ha rallentato, la disoccupazione è leggermente aumentata, pur restando bassa.
La vera prova sarà oggi: spesso i mercati reagiscono con un certo ritardo a decisioni simili. In ogni caso, la Fed ha offerto ciò di cui i mercati avevano bisogno, non ciò che desideravano. Due ulteriori tagli prima della fine dell’anno alleggerirebbero in modo significativo la pressione sui tassi.
Il taglio di settembre era stato a lungo al centro dell’attenzione: ora è arrivato, ma con effetti molto modesti. Dopo mesi di attesa, la reazione è stata pressoché nulla: l’S&P è sceso dello 0,10%, il Nasdaq dello 0,21%. Un “Fed Day” decisamente anomalo.
Comunicato stampa del FOMC
La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, portando l’intervallo obiettivo al 4,00-4,25% e riaprendo il ciclo di allentamento dopo sei riunioni di pausa. La decisione era attesa, ma la dichiarazione e le nuove proiezioni hanno lasciato spazio a interpretazioni contrastanti, alimentando una volatilità temporanea.
Il FOMC ha rilevato un rallentamento dell’occupazione, un lieve aumento della disoccupazione e rischi crescenti per il mercato del lavoro, mentre l’inflazione resta “moderatamente elevata”. Il voto è stato di 11 a 1, con il neo-nominato governatore Stephen Miran favorevole a un taglio più deciso, di 50 punti base.
Il “dot plot” aggiornato mostra un orientamento più accomodante: 75 punti base di riduzione complessiva per il 2025 (contro i 50 indicati a giugno) e ulteriori 25 nel 2026. Nove dei 19 membri prevedono due tagli nel 2025, sei invece nessuno.
Sul fronte macroeconomico, la Fed ha leggermente rivisto al rialzo le stime di crescita: PIL atteso tra l’1,4 e l’1,7% nel 2025 e fino al 2,1% nel 2026. La disoccupazione dovrebbe stabilizzarsi intorno al 4,4-4,5%, mentre l’inflazione (PCE) è prevista al 3% nel 2025, per scendere gradualmente al 2% entro il 2027-2028.
Nonostante il quadro più favorevole, la Fed ha ribadito l’incertezza e la necessità di monitorare attentamente dati economici, condizioni finanziarie e scenario globale, adattando la politica monetaria in base al suo duplice mandato.
I mercati, però, hanno rapidamente scontato la possibilità di ulteriori tagli già quest’anno: i future sui tassi indicano una probabilità del 94% di un nuovo intervento a ottobre (contro il 72% prima della riunione), segno che gli investitori si aspettano un sostegno più rapido, mentre la Fed mantiene prudenza.
Dopo oscillazioni iniziali, i mercati si sono stabilizzati durante l’intervento di Powell, chiudendo pressoché invariati.
Le parole di Powell
La conferenza stampa ha messo in luce le divisioni interne al FOMC e la delicatezza della posizione di Powell, stretto tra le pressioni di Washington e la volontà di salvaguardare l’indipendenza della Fed.
Secondo il presidente, il taglio riflette uno “spostamento nell’equilibrio dei rischi”: l’inflazione resta elevata, ma il mercato del lavoro mostra segnali di indebolimento. Powell ha inoltre sottolineato la fragilità del settore immobiliare e il rallentamento della crescita del PIL, legato a una spesa dei consumatori meno vivace.
Ha parlato di “taglio di gestione del rischio”, non di un percorso già definito: la politica resterà valutata di riunione in riunione. Powell ha anche richiamato fattori insoliti che influenzano l’economia: lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, il rallentamento dell’immigrazione, la minore partecipazione al mercato del lavoro.
“Non si tratta di una cattiva economia – ha dichiarato – ma il quadro del mercato del lavoro è cambiato e richiede che i tassi vengano riportati verso livelli neutrali”.
Alla chiusura, azioni e Treasury sono rimasti sostanzialmente invariati.
Marco Bernasconi Trading
Taglio Fed da 25 punti base, reazione del dollaroDOPO LA FED REAGISCE IL DOLLARO
Nella giornata di ieri, mercoledì, i principali indici azionari statunitensi hanno registrato variazioni miste, in seguito alla decisione della Federal Reserve in materia di politica monetaria.
Come previsto, la banca centrale statunitense ha tagliato di 25 punti base il tasso di interesse di riferimento, ora fissato in un intervallo compreso tra il 4% e il 4,25%.
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,57%, salendo a 46.018 punti. L’S&P 500 ha chiuso in ribasso dello 0,1% a 6.600 punti, mentre il Nasdaq ha perso lo 0,33%, attestandosi a 22.261 punti.
Si è trattato, probabilmente, di prese di beneficio, secondo il principio già segnalato di “buy on rumors and sell on news”.
Le proiezioni del FOMC indicano che la crescita reale e la disoccupazione sono migliori del previsto, riflettendo minori preoccupazioni sull’impatto dei dazi, nonostante i recenti dati sulla disoccupazione suggerissero un peggioramento del mercato del lavoro.
Le previsioni indicano almeno altri due tagli dei tassi nel 2025, nelle prossime due riunioni.
I beni di consumo di base e i servizi di credito sono stati tra i maggiori guadagni della sessione, con P&G, Philip Morris e American Express in crescita del 2%.
Al contrario, Nvidia e Broadcom hanno perso rispettivamente il 3% e il 4,5%, dopo che l’autorità cinese per la regolamentazione di Internet avrebbe impedito alle principali aziende tecnologiche del Paese di acquistare chip di intelligenza artificiale.
VALUTE
L’euro ha registrato un movimento impulsivo al rialzo subito dopo l’annuncio del taglio dei tassi, per poi subire un ribasso significativo: da 1,1917 è sceso a 1,1795, prezzo attuale.
Anche in questo caso si sono verificate importanti prese di beneficio da parte degli investitori istituzionali, con una price action che, sul grafico daily, sembra ora creare le condizioni per una correzione ulteriore.
Anche le altre valute hanno visto il dollaro riprendersi: il Cable è tornato a 1,3600, il USD/JPY è risalito sopra 147,20, mentre le valute oceaniche sono scese rispettivamente a 0,6630 (AUD) e 0,5910 (NZD).
Anche l’oro ha perso circa 55 dollari dai massimi, tornando a quota 3.650.
Che aspettarsi ora? Considerando che sui grafici daily c’è spazio per correzioni più significative, nel breve termine un eventuale rialzo dell’EUR/USD verso 1,1820–1,1830 potrebbe rappresentare un’occasione per acquistare dollari. Lo stesso vale per gli altri tassi di cambio contro la valuta statunitense.
Tecnicamente, il trend di fondo resta ribassista per il dollaro, con gli obiettivi di medio termine ancora intatti.
LA FED TAGLIA 25 PUNTI BASE
La Federal Reserve ha tagliato il tasso sui fondi federali di 25 punti base a settembre 2025, portandolo nell’intervallo 4,00%–4,25%, in linea con le aspettative. Si tratta della prima riduzione del costo del denaro da dicembre 2024.
Il neo-nominato governatore Stephen Miran si è espresso da solo contro la riduzione di 25 punti base, preferendo invece un taglio di mezzo punto.
La banca centrale ha pubblicato nuove proiezioni economiche. La Fed prevede di abbassare i tassi di altri 50 punti base entro la fine del 2025 e di un ulteriore quarto di punto nel 2026, leggermente più di quanto previsto a giugno.
Le proiezioni di crescita del PIL sono state riviste al rialzo:
2025: 1,6% (da 1,4%)
2026: 1,8% (da 1,6%)
2027: 1,9% (da 1,8%)
L’inflazione PCE è prevista al 3% per quest’anno, invariata rispetto a giugno, ma è stata rivista al rialzo per il 2026 al 2,6% (da 2,4%).
Anche la proiezione PCE core è stata mantenuta al 3,1% per il 2025, ma rivista al rialzo al 2,6% (da 2,4%) per il 2026.
Il tasso di disoccupazione resta previsto al 4,5% per il 2025, ma è stato rivisto al ribasso al 4,4% per il 2026.
ANCHE LA BOC TAGLIA
La Banca del Canada ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 2,5% nella riunione di settembre 2025, come ampiamente previsto dai mercati. Riprende così il ciclo di riduzione del costo del denaro.
La banca centrale ha osservato che l’economia canadese ha mostrato segni di fragilità in risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti, dopo un iniziale periodo di resilienza. Lo dimostra la contrazione dell’1,6% del PIL nel secondo trimestre e il calo del 27% delle esportazioni.
Mentre i consumi e il mercato immobiliare sono rimasti robusti, il Consiglio direttivo prevede che l’impatto delle barriere commerciali e del rallentamento demografico peserà gradualmente sulla spesa privata e sull’occupazione.
Gli ultimi due rapporti sull’occupazione hanno mostrato un calo dell’occupazione netta, con un aumento della disoccupazione e pressioni sulla crescita salariale.
Nel frattempo, l’inflazione CPI è rimasta al di sotto dell’obiettivo del 2% ad agosto, aprendo spazio per una politica monetaria più accomodante.
UK, INFLAZIONE STABILE
Il tasso di inflazione annuo del Regno Unito si è mantenuto stabile al 3,8% ad agosto 2025, invariato rispetto a luglio e vicino ai massimi registrati a gennaio 2024, in linea con le aspettative.
I prezzi sono cresciuti meno del previsto nei trasporti, nei servizi, nell’abbigliamento e nelle calzature, mentre si sono stabilizzati per l’edilizia abitativa e i servizi pubblici.
L’inflazione ha invece accelerato per ristoranti e alberghi, alimentari, elettrodomestici e manutenzione.
Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo (IPC) è aumentato dello 0,3%, dopo l’incremento dello 0,1% registrato a luglio, in linea con le previsioni.
L’inflazione core annua è scesa al 3,6% dal 3,8%, anch’essa in linea con le attese
Saverio Berlinzani
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Nuovo record storico della liquidità finanziaria globale1) La Fed ha svelato la sua nuova traiettoria di politica monetaria, ecco i punti chiave:
- Ciclo del tasso dei federal funds fino alla fine del 2025: dovrebbero esserci in totale 3 tagli dei tassi entro la fine dell’anno.
- Aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche: La Fed prende atto del rallentamento del mercato del lavoro e prevede ancora una normalizzazione dell’inflazione nel corso del 2026, con il tempo necessario per assorbire l’impatto dei dazi.
- Rapporti di forza tra i 12 membri votanti del FOMC: 11 membri su 12 hanno votato per un taglio dei tassi dello 0,25 %, solo Stephen Miran ha votato per un jumbo Fed cut.
In definitiva, la Fed di Jerome Powell ha quindi sancito un vero pivot monetario per tenere conto del rallentamento del mercato del lavoro, pur restando prudente sulla futura normalizzazione dell’inflazione. La traiettoria monetaria più accomodante annunciata dovrebbe rappresentare un fattore di sostegno per gli asset rischiosi in borsa, ma i prossimi aggiornamenti sull’occupazione e sull’inflazione negli Stati Uniti avranno ancora un forte impatto.
2) La liquidità globale segna un nuovo record storico, un fattore di sostegno per gli asset rischiosi
Gli studi di correlazione mostrano che gli asset rischiosi in borsa sono fortemente correlati all’andamento della liquidità mondiale, cioè alla somma delle masse monetarie delle principali economie del mondo. In pratica, quando la tendenza di fondo della liquidità mondiale è rialzista, anche l’S&P 500 e il prezzo del bitcoin seguono una tendenza rialzista, e viceversa.
Ci sono diversi modi per rappresentare l’offerta monetaria di un paese, e l’aggregato monetario M2 è riconosciuto come la migliore misura della liquidità disponibile all’interno di uno Stato. La liquidità mondiale M2 viene calcolata aggregando le masse monetarie delle principali economie, in particolare Stati Uniti e Cina, convertendole in dollari USA (USD). L’andamento del dollaro influenza direttamente questa misura: un dollaro forte riduce il valore dell’M2 mondiale in USD, mentre un dollaro debole lo aumenta, influenzando i flussi di capitale e le condizioni finanziarie globali.
Anche se la liquidità mondiale M2 è determinante, la capacità netta di credito all’interno del sistema finanziario gioca anch’essa un ruolo importante. Sommando questo dato all’M2 mondiale si ottiene la liquidità globale, che ha appena raggiunto un nuovo record storico, come mostra il grafico allegato a questo articolo.
Questo dovrebbe quindi costituire un fattore di sostegno per il mercato azionario fino alla fine dell’anno.
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[Quando sono più forti i compratori e quando i venditori] - ?In questa illustrazione grafica molto semplice, potrai capire attraverso la conformazione delle candele, quando in quel determinato caso stanno avendo più forza i compratori o i venditori.
Presto pubblicherò un contesto simile ma a grafico reale, dove andrò a mostrarti quando, sempre basandoci sul pattern di candele, ti converrà comprare e quando invece ti converrà vendere.
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