Analisi EURUSD sulla scia dei daziLa coppia valutaria EUR/USD ha evidenziato una moderata flessione nel corso della scorsa settimana, stabilizzandosi appena al di sotto della soglia tecnica di 1,1700, in ulteriore distanziamento dal massimo pluriennale di 1,1830 registrato agli inizi di luglio.
L’andamento dei mercati finanziari continua a essere influenzato dalle dinamiche politiche statunitensi, in particolare dagli obiettivi strategici delineati dal Presidente Donald Trump. Con il progressivo ridimensionamento delle tensioni geopolitiche, l’attenzione dell’amministrazione statunitense si è nuovamente focalizzata sulle politiche commerciali, in particolare sull’imposizione dei dazi, nonché sull’orientamento prudente adottato dalla Federal Reserve in materia di politica monetaria.
Sin dall’inizio della settimana, l’attenzione degli operatori speculativi si è concentrata sulla scadenza del 9 luglio, data chiave per l’entrata in vigore dei nuovi dazi commerciali. Nel mese di maggio, il Presidente Donald Trump aveva annunciato l’introduzione di misure tariffarie di ritorsione su oltre 180 partner commerciali, accompagnando tale decisione con un periodo di grazia di 90 giorni, finalizzato a favorire la negoziazione di accordi più favorevoli per gli Stati Uniti.
Tuttavia, con l’avvicinarsi della scadenza, i progressi sul fronte negoziale si sono rivelati limitati. Gli Stati Uniti sono riusciti a concludere intese commerciali solo con alcune economie minori, come il Vietnam, mentre non sono stati raggiunti accordi significativi con le principali controparti commerciali, inclusa – prevedibilmente – la Cina.
Il Presidente degli Stati Uniti ha successivamente provveduto all’invio di comunicazioni ufficiali a circa 40 Paesi, notificando l’introduzione di dazi doganali compresi tra il 20% e il 40%, contestualmente all’estensione del periodo di grazia fino al 1° agosto.
In un’ulteriore escalation delle tensioni commerciali, è stata annunciata un’imposta del 50% sulle importazioni dal Brasile, motivata da presunte pratiche commerciali scorrette e da accuse politicamente motivate nei confronti dell’ex Presidente Jair Bolsonaro.
Contestualmente, l’amministrazione ha imposto un dazio del 50% su tutte le importazioni di rame e una tariffa del 35% sui beni provenienti dal Canada. Infine, in un’intervista rilasciata alla NBC lo scorso venerdì, il Presidente ha anticipato che i restanti partner commerciali potrebbero essere soggetti a dazi compresi tra il 15% e il 20%.
Il Presidente degli Stati Uniti ha rinnovato le sue critiche nei confronti del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, intensificando la pressione affinché l’istituto centrale adotti una politica monetaria più accomodante. In particolare, Trump ha ribadito la propria convinzione che il tasso di riferimento della Fed sia attualmente superiore di almeno 300 punti base rispetto a un livello ritenuto adeguato per sostenere la crescita economica.
Attraverso un post pubblicato su Truth Social, Trump ha accusato Powell di mantenere i tassi “artificialmente elevati” e di ignorare l’assenza di pressioni inflazionistiche, arrivando a definirlo nuovamente “Too Late” e a chiederne pubblicamente le dimissioni. Il Presidente ha inoltre espresso l’intenzione di nominare un successore più allineato alla sua visione, qualora Powell decidesse di lasciare l’incarico.
Tra i nomi circolati come potenziali sostituti figurano il Segretario al Tesoro Scott Bessent, il Direttore del National Economic Council Kevin Hassett, la Vicepresidente della Fed Michelle Bowman e il Governatore Christopher Waller.
Le dichiarazioni di Trump hanno alimentato un clima di incertezza sui mercati finanziari, contribuendo a un temporaneo rafforzamento del dollaro statunitense (USD), sostenuto dal suo ruolo di valuta rifugio. Tuttavia, i timori legati alla stabilità della governance economica e alle prospettive macroeconomiche degli Stati Uniti hanno limitato l’ampiezza di tale apprezzamento.
Nel corso della settimana, l’attenzione degli operatori si è concentrata sulla pubblicazione dei verbali della riunione di giugno del Federal Open Market Committee (FOMC). Dai documenti è emersa una sostanziale coesione tra i funzionari della Federal Reserve e il Presidente Jerome Powell, con una valutazione condivisa secondo cui, sebbene l’incertezza legata alle politiche commerciali si sia parzialmente attenuata, essa permane su livelli elevati.
La maggioranza dei membri del Comitato ha ritenuto probabile e appropriata una riduzione del tasso sui federal funds entro la fine dell’anno, mentre una minoranza ha espresso preferenza per il mantenimento dell’attuale orientamento monetario nel corso del 2025.
Parallelamente, i dati macroeconomici provenienti dall’Eurozona hanno fornito segnali contrastanti. L’indice Sentix Investor Confidence relativo al mese di luglio ha registrato un miglioramento, attestandosi a 4,5 punti rispetto al valore negativo di -0,2 di giugno. Tuttavia, le vendite al dettaglio hanno subito una contrazione dello 0,7% su base mensile a maggio, peggiorando rispetto al precedente calo dello 0,3%. In Germania, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) è stato confermato al 2% su base annua per il mese di luglio.
Nonostante la pubblicazione di tali dati, l’euro (EUR) non ha mostrato reazioni significative, in quanto il sentiment di mercato continua a rappresentare il principale driver delle dinamiche valutarie.
Appuntamenti sul calendario economico di questa settimana
Nel corso dei prossimi giorni, l’attenzione degli operatori sarà rivolta a una serie di dati macroeconomici di rilievo provenienti dagli Stati Uniti. In particolare, martedì è attesa la pubblicazione dell’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) relativo al mese di giugno, seguita giovedì dai dati sulle vendite al dettaglio, anch’essi riferiti allo stesso periodo. A completare il quadro settimanale, venerdì verrà diffusa la stima preliminare dell’indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan per il mese di luglio.
Sul fronte europeo, il calendario macroeconomico si presenta più contenuto. In evidenza, la Germania pubblicherà l’indagine ZEW di luglio sul sentiment economico, mentre a livello di area euro è attesa la lettura finale dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) di giugno.
Nel frattempo, diversi esponenti della Federal Reserve interverranno pubblicamente nel corso della settimana. Tuttavia, non sono attese indicazioni di rilievo, con le dichiarazioni che dovrebbero risultare coerenti con l’attuale orientamento attendista espresso dal Presidente Jerome Powell.
ANALISI TECNICA SUL CROSS
WEEKLY CHART
L’analisi tecnica su base settimanale della coppia EUR/USD evidenzia l’avvio di una fase correttiva, successiva a condizioni di ipercomprato. Gli indicatori tecnici si sono progressivamente allontanati dai massimi recenti, orientandosi al ribasso, pur mantenendosi ancora in prossimità di livelli estremi. Questo comportamento suggerisce un raffreddamento del momentum rialzista, senza tuttavia indicare un completo disimpegno da parte dei compratori.
La media mobile semplice (SMA) a 20 periodi conserva una pendenza marcatamente positiva, posizionandosi ben al di sopra delle SMA a 100 e 200 periodi, che risultano in fase di convergenza, confermando la persistenza di un bias strutturalmente rialzista.
Dal punto di vista dei livelli tecnici, il cambio EUR/USD si mantiene al di sopra del ritracciamento di Fibonacci del 23,6% del rally compreso tra maggio e luglio, situato in area 1,1650, che rappresenta il primo supporto dinamico di rilievo. Un’eventuale estensione della correzione troverebbe un supporto più significativo in prossimità del ritracciamento del 38,2%, localizzato attorno a 1,1540.
L'indicatore Ichimoku ci rappresenta un chiaro trend al rialzo con la Tenkan e la Kijun Sen distanti entrambe dal prezzo. Per adesso la Tenkan Sen sta fungendo da supporto dinamico e quindi è auspicabile un ulteriore rimbalzo sulla stessa prima di un'ulteriore spinta al rialzo.
La Chiku Span non ha alcun ostacolo al rialzo e la Kumo ha una perfetta fisonomia rialzista.
DAILY CHART
Le letture tecniche su base giornaliera confermano un’impostazione coerente con il quadro settimanale. La coppia EUR/USD sta attirando nuovamente l’interesse degli acquirenti per il secondo giorno consecutivo, trovando supporto dinamico in prossimità della media mobile semplice (EMA) a 21 periodi (linea viola), lievemente inclinata al rialzo e situata appena al di sopra del ritracciamento di Fibonacci del 38,2% del movimento 19 giugno - 01 luglio (rettangolo verde).
Parallelamente, la EMA a 100 (linea gialla) periodi mostra una pendenza decisamente positiva, posizionandosi a oltre 400 pip al di sotto dei livelli correnti, rafforzando la struttura tecnica di medio termine. Gli indicatori di momentum, pur muovendosi in territorio positivo, evidenziano un’inclinazione ribassista, segnalando un aumento della pressione in vendita, ma senza fornire ancora segnali chiari di un’estensione della fase correttiva.
Sul fronte delle resistenze, la coppia incontra un primo ostacolo tecnico in area 1,1720, mentre una barriera più significativa si colloca in prossimità di 1,1770. Un superamento deciso di quest’ultima soglia potrebbe rappresentare un segnale di esaurimento della correzione e aprire la strada a un nuovo impulso rialzista, con target potenziale oltre il massimo annuale a 1,1830.
Da notare come il prezzo ha corretto la sua proiezione al rialzo al livello 1,27% dell'inversione di FIbonacci calcolata sull'impulso 21 aprile - 27 marzo.
Ichimoku ci descrive un possibile rimbalzo sulla Kijun Sen prima di una forte ripartenza in ascesa, zona di confluenza con il ritracciamento di Fibonacci 0,618%.
I volumi sulla time-line ci suggeriscono una rinnovata ripresa e questo rafforza la continua la propensione al rialzo.
Oltre l'analisi tecnica
BITCOIN IN RALLY- Nuovo record storico di 120.000$.
Il prezzo del Bitcoin è in forte rialzo dopo una decisa rottura dei 110k dove il prezzo lateralizzava da settimane, questo nuovo rally ha portato il prezzo a raggiungere un nuovo record storico di 120k.
Nel grafico si può notare un KST confortante che da forza al trend rialzista analizzato dal canale di regressione di breve termine. Analizzando il volume profile possiamo notare un POC ben al di sotto del prezzo in area 95k e volumi bassi per il nuovo rally in evidenza area 120k.
Dalla liquidation heatmap si può osservare abbastanza poco visto lo slancio, il prezzo è ben oltre i livelli indicati .
Al momento supporti del trend di breve termine rispettivamente a 120k (bassi volumi) e 113k (supporto heatmap)
Trump impone dazi su importazioni da UE e CanadaTRUMP COLPISCE MESSICO E UNIONE EUROPEA
Sabato, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che la sua amministrazione imporrà una tariffa del 30% sui beni provenienti dal Messico e dall'Unione Europea a 27 nazioni, a partire dal 1° agosto. La decisione prende di mira due dei principali partner commerciali di Washington, dopo settimane di tentativi per raggiungere un accordo più ampio.
L’ultima serie di lettere inviate da Trump, indirizzate alla presidente messicana Claudia Sheinbaum e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, potrebbe avere un impatto su oltre 1.000 miliardi di dollari di importazioni annuali e aumentare il rischio di una guerra commerciale globale. Queste lettere concludono una settimana in cui più di due dozzine di Paesi hanno ricevuto comunicazioni simili, con l’annuncio di dazi statunitensi compresi tra il 20% e il 50%.
Non è chiaro quali criteri Trump abbia utilizzato per determinare i livelli tariffari, anche se potrebbe aver fatto riferimento alla tabella draconiana presentata il 2 aprile scorso. Il presidente considera le tasse sulle importazioni uno strumento efficace per rilanciare il settore manifatturiero statunitense, favorire i surplus commerciali e contrastare l’uso illegale di droghe.
Entrambi i partner hanno comunque dichiarato la disponibilità ad avviare ulteriori trattative prima della scadenza. Inizialmente, la Casa Bianca era fiduciosa di poter concludere 90 accordi in 90 giorni. Tuttavia, la complessità dei negoziati ha reso più conveniente concentrarsi su pochi accordi rilevanti, comunicando ai Paesi più piccoli o più riluttanti i dazi previsti, senza troppe consultazioni.
La partita resta aperta e ci vorranno settimane prima di osservare le reazioni dei Paesi coinvolti.
RISK ON, RISK OFF: ETERNO DILEMMA
La borsa americana ha chiuso in ribasso venerdì, dopo che il presidente Trump ha annunciato un dazio del 35% sulle importazioni canadesi e ha avvertito di un possibile aumento generalizzato dei dazi a livello globale. L’S&P 500 ha perso lo 0,3% dopo aver toccato un massimo storico il giorno precedente, interrompendo una serie positiva alimentata dall’appetito per il rischio.
La lettera inviata al Canada ha destato preoccupazione, poiché minaccia ulteriori azioni in caso di ritorsioni e accenna a misure simili contro l’Unione Europea, previste a breve. La maggior parte dei settori ha chiuso in territorio negativo, con sanità e finanza in testa alle perdite, mentre energia e beni di consumo discrezionali hanno registrato un rialzo.
Le grandi capitalizzazioni hanno mostrato andamenti contrastanti: Apple (-0,6%), Meta (-1,3%) e Broadcom (-0,4%) sono scese, mentre Microsoft (+0,4%), Tesla (+0,1%), Nvidia (+1%), Alphabet (+1,4%) e Amazon (+1,2%) hanno chiuso in rialzo.
Nel corso della settimana, l’S&P 500 e il Dow Jones hanno perso l’1,1%, mentre il Nasdaq 100 ha guadagnato lo 0,1%. La settimana entrante si preannuncia intensa, con l’inizio della stagione degli utili del secondo trimestre e la pubblicazione dei principali report sull’inflazione.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, il dollaro mostra difficoltà nel superare le resistenze chiave nel breve periodo, mentre le valute concorrenti mantengono i supporti e sembrano pronte a ripartire al rialzo. L’EUR/USD mantiene per ora quota 1,1660 e non rompe al ribasso, a meno di aperture in gap alla riapertura dei mercati, dovute alle minacce di dazi all’Unione Europea.
Il cambio GBP/USD si trova vicino ai supporti chiave tra 1,3440 e 1,3350, complice anche la debolezza dei dati britannici della scorsa settimana, che hanno rilanciato il cross EUR/GBP verso quota 0,8690, primo obiettivo di breve termine. Il cambio USD/JPY si avvicina alle resistenze di medio termine a 148,00 e 148,50, la cui rottura potrebbe rilanciare il trend rialzista.
Le valute oceaniche restano in una fase di stallo: non salgono, ma mantengono i supporti in attesa di notizie positive dalla Cina sul fronte dei dazi con gli Stati Uniti. Il dollaro canadese si è indebolito, con il cambio USD/CAD salito verso 1,37, dopo l’annuncio di una tariffa del 35% su tutti i prodotti canadesi non appartenenti all’USMCA, con entrata in vigore il 1° agosto.
L’escalation ha riacceso le preoccupazioni sull’accesso del Canada alle esportazioni e ha aumentato l’incertezza sulla politica commerciale. Trump ha invocato i dazi di ritorsione di Ottawa e una presunta mancanza di “spirito cooperativo”, aumentando la pressione sul Canada affinché concluda un nuovo accordo prima della scadenza. I nuovi dazi si aggiungono a quelli esistenti del 50% su acciaio e alluminio, di cui il Canada è il principale fornitore degli Stati Uniti.
Tuttavia, l’economia canadese mostra segnali di ripresa. Il rapporto sul lavoro di giugno ha sorpreso positivamente, con 83.100 nuovi posti di lavoro e un tasso di disoccupazione sceso al 6,9%. Questi dati hanno ridotto le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Banca del Canada nella riunione del 30 luglio, offrendo sostegno al dollaro canadese nonostante le tensioni commerciali.
CANADA: DISOCCUPAZIONE IN CALO
Il tasso di disoccupazione in Canada è sceso al 6,9% a giugno 2025, rispetto al 7% del mese precedente, in controtendenza rispetto alle aspettative di un aumento al 7,1%. Si tratta del primo miglioramento da gennaio, che attenua i timori legati all’incertezza economica e ai dazi statunitensi.
Il numero di disoccupati è diminuito di 22.100 unità, attestandosi a 1.552.500. L’occupazione totale è aumentata di 83.100 unità, raggiungendo quota 22.613.700, il maggior incremento da dicembre. La crescita è stata trainata dal più forte aumento dell’occupazione part-time degli ultimi tre anni, concentrato soprattutto nel commercio all’ingrosso e al dettaglio.
Nel frattempo, il tasso di partecipazione è salito di 0,1 punti percentuali, attestandosi al 65,4%.
SETTIMANA ENTRANTE
Gli sviluppi nella politica commerciale statunitense continueranno a rappresentare il principale market mover, dopo che il presidente Trump ha minacciato di imporre dazi del 30% sulle importazioni da Messico e Unione Europea a partire dal 1° agosto.
Martedì inizierà la stagione degli utili con i risultati delle principali banche statunitensi. Tra i dati economici più attesi figurano l’indice dei prezzi al consumo (CPI), l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) e le vendite al dettaglio negli Stati Uniti. A livello internazionale, saranno pubblicati il PIL e la bilancia commerciale della Cina, i tassi di inflazione di Giappone, Canada e Regno Unito, oltre alla riunione del G20 in Sudafrica.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
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OPEC+ annuncia un aumento della produzioneNelle ultime settimane, l’OPEC+ ha annunciato un aumento della produzione petrolifera di 548.000 barili al giorno (kbd), una cifra superiore alle attese degli analisti. Questo incremento fa presagire un possibile annullamento completo dei tagli produttivi pari a 2,2 milioni di barili al giorno (mbd), più un’aggiunta di 0,3 mbd derivante dall’aumento della quota degli Emirati Arabi Uniti, entro settembre 2025. Contemporaneamente, Saudi Aramco ha rialzato il prezzo ufficiale di vendita (OSP), ma il mercato sembra mantenersi stabile, con quotazioni simili a quelle della settimana precedente.
Produzione e domanda
A dicembre 2024, pochi avrebbero scommesso che il mercato potesse avvicinarsi all’equilibrio con un parziale smantellamento dei tagli produttivi. Oggi, la situazione appare più complicata: la domanda globale sembra in leggero calo, mentre la produzione statunitense, pur inferiore alle aspettative, ha mostrato dati robusti fino ad aprile 2025, secondo i dati dell’EIA. Le previsioni sul futuro della produzione Usa, restano incerte.
Le incognite e le prospettive future
L’aumento di produzione da parte dell’Arabia Saudita è considerato reale e sostenibile.
La Russia potrebbe incrementare la produzione, anche se la tempistica resta incerta.
Gli Emirati Arabi Uniti e l’Iraq rappresentano ulteriori variabili, con dati di produzione e esportazione non sempre chiari, complicati dalla possibile miscelazione di condensati e prodotti raffinati.
Sul fronte non-OPEC, la produzione è relativamente certa, con nuovi progetti come Mero-4 in Sudan che hanno iniziato a produrre a maggio 2025.
Conclusioni
Il mercato petrolifero globale si trova in una fase di grande incertezza, con modelli previsionali che si sono dimostrati meno affidabili del previsto. La complessità delle dinamiche di offerta e domanda, unita a fattori geopolitici e tecnici, rende difficile formulare previsioni certe. Monitorare costantemente i dati reali di produzione e scorte rimane la strategia migliore per navigare un mercato ancora molto volatile.
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Per le mie analisi utilizzo:
*Chart di Capital.com*
🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Come sempre, Trump ha lanciato notizie pesanti nel weekend.
Minaccia di dazi al 30% verso UE, Messico e altri paesi, più attacchi diretti a Powell (che starebbe valutando le dimissioni).
Queste notizie peseranno sui mercati.
Mi aspetto al mercato aperto, o se queste notizie verranno confermate:
Gold: forte spinta rialzista 🚀
Indici: situazione mista – ribasso per effetto dazi, possibile rialzo se Powell lascia
DXY: short
I mercati cambiano velocemente, quindi restate vigili.
Quadro macro bullish: dazi e crisi FED supportano l'oro come bene rifugio.
monitoro il livello che vi ho segnato settimana scorsa 3370/3400 e vediamo cosa ci combina
questa settimana abbiamo dati importanti :
Dati inflazione USA:
CPI e PPI attesi in settimana.
Se l'inflazione scende, il dollaro può indebolirsi → favorevole all’oro.
Tensioni geopolitiche:
Situazione ancora calda tra Cina e Taiwan.
Ogni escalation può rafforzare l’oro.
Acquisti banche centrali:
Diversi report confermano acquisti continui di oro da parte di Cina e Russia.
È un fattore bullish sul lungo periodo.
Rischio recessione USA:
Alcuni analisti parlano di rischio recessione entro fine anno.
Se il tema torna forte, oro può essere comprato come copertura.
Tassi reali:
I rendimenti reali USA restano elevati, ma se Powell lascia e la FED diventa più “colomba”, l’oro può beneficiarne.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
#AN020: Dazi USA, Euro Debole, USD Forte, Forex a Rischio?
1. Nuove minacce di dazi USA contro UE e Canada
Durante il fine settimana, il Presidente Trump ha annunciato l’invio di lettere formali che introducono nuovi dazi: 35 % sulle merci canadesi e potenziali tariffe anche per l’UE (15‑20 %)
Contesto: il ritorno del protezionismo alimenta l’incertezza.
Effetto sui mercati: spostamento verso valute rifugio — il dollaro americano guadagna terreno, mentre EUR/USD e USD/CAD restano sotto pressione.
2. EUR/USD sotto 1.1700
La coppia EUR/USD ha chiuso la settimana al di sotto di 1,1700, senza riuscire a recuperare.
3. GBP/USD perde terreno
Il cross GBP/USD è sceso sotto 1,3500, toccando i minimi di tre settimane.
Fattori: dati del PIL UK deludenti + rafforzamento USD.
Impatto: pressione sulla sterlina, possibile continuazione della tendenza ribassista fino a 1,3420 se non emergono dati migliori.
4. USD/JPY vicino a 147,50
Il dollaro ha raggiunto nuovi massimi di due settimane nei confronti dello yen, toccando 147,50.
Cause: fuga dal rischio e riduzione delle attese di intervento BoJ.
Prospettive: se il sentiment globale resta avverso, l’USD/JPY potrebbe puntare verso i 148,00.
5. Oro e asset rifugio in ripresa
L’incertezza commerciale sostiene l’oro, risalito vicino a 3 360 $/oncia .
Prospettiva: aumenta la volatilità e la preferenza per USD e JPY; l’Oro agirà come sentinella della paura sui mercati.
🔍 Sintesi impatti sui mercati Forex
EUR/USD Più debole: spinta verso 1,1600 a causa dei timori commerciali e del rafforzamento USD
GBP/USD In ribasso: sotto pressione dati UK + avversione al rischio
USD/JPY In salita: rifugio in USD e possibile break sopra 148
USD/CAD Volatile: dazi Canada penalizzano CAD, ma prezzi petrolio e reazioni BoC da monitorare
Oro & XM ORO rafforzato, segnale di rischiosità, supporto USD; JPY e USD beneficiano
Dow relativamente più deboleMentre, NQ ed ES, relativamente il future sul Nasdaq e l'SP500, hanno segnato nuovi massimi superando R1 di dei livelli pivot calcolati secondo la metodologia Fibonacci, il Dow rimane indietro faticando a raggiungere e superare i precedenti massimi.
Per cui se dovessi scegliere un mercato su cui posizionarmi short per all'apertura di questa notte sarebbe proprio il Dow, questo per cercare di approfittare di un possibile rintracciamento dei mercato sulla notizia di dazi al 30% verso l'UE.
Tecnicamente anche il YM è posizionato a rialzo per cui sarebbe un contro trend, effettuato su basi "MACRO" o meglio un Trump trade. Probabilmente ci sarà un aumento di volatilità, il che mi fa preferire operazioni sul micro o sui CFD per poter ridurre l'esposizione.
BITCOIN ( BTCUSD ), Strategia rialzistaBITCOIN ( BTCUSD ), Strategia rialzista
DESCRIZIONE CRYPTO:
Il bitcoin è una criptovaluta decentralizzata originariamente descritta nel 2008 guida da una persona, o gruppo di persone, che utilizza lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. È stato lanciato poco dopo, nel gennaio 2009.
Bitcoin è una valuta online peer-to-peer, il che significa che tutte le transazioni avvengono direttamente in maniera uguale e indipendente tra i partecipanti alla rete, senza la necessità di alcun intermediario per consentirle o facilitarle. Bitcoin è stato creato, secondo le stesse parole di Nakamoto, per consentire «l'invio di pagamenti online direttamente da una parte all'altra senza utilizzare un istituto finanziario».
DATI: 15 / 03 /2025
Prezzo = 84300 Dollari
Capitalizzazione = $1,53T
Circulating supply = 119,83M BTC
Max Supply = 21M BTC
Link Sito Web = bitcoin.org
Target Price BITCOIN (BTCUSD):
1° Target Price: 111638.6 Dollari
2° Target Price: 180636.11 Dollari
3° Target Price: 249634 Dollari
4° Target Price: 292274.47 Dollari
Azimut Holding ( AZM ), Strategia rialzista di lungo periodAzimut Holding ( AZM ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Azimut Holding S.p.A. è stata costituita nel 1989 e ha sede a Milano, Italia. Azimut Holding S.p.A. opera nel settore del risparmio gestito. Distribuisce, gestisce e promuove prodotti finanziari e assicurativi in Italia, Lussemburgo, Irlanda, Cina, Principato di Monaco, Svizzera, Singapore, Brasile, Messico, Taiwan, Cile, Stati Uniti, Australia, Turchia, Emirati Arabi Uniti ed Egitto. Commercializza e gestisce fondi comuni di investimento italiani e fondi di investimento alternativi italiani, nonché portafogli di investimento individuali; distribuisce prodotti del gruppo e di terzi in Italia attraverso una rete di consulenti finanziari. La società gestisce anche fondi multi strategia e offre prodotti di assicurazione sulla vita.
DATI: 16/ 01 /2023
Prezzo = 22.70 Euro
Capitalizzazione = 3,164B
Beta (5 anni mensile) = 1,64
Rapporto PE ( ttm ) = 5,38
EPS ( ttm ) = 4,21
Target Price Azimut Holding di lungo periodo:
1° Target Price: 27.76 Euro
2° Target Price: 43.33 Euro
3° Target Price: 68.41 Euro
4° Target Price: 93.49 Euro
5° Target Price: 109 Euro
LUVE ( LUVE ), Strategia rialzistaLUVE ( LUVE ), Strategia rialzista
DESCRIZIONE TITOLO:
LU-VE S.p.A. è stata fondata nel 1985 e ha sede a Uboldo, in Italia. LU-VE S.p.A. è una controllata di Finami S.R.L. LU-VE S.p.A. è impegnata nella produzione e commercializzazione di scambiatori di calore e apparecchiature per il raffreddamento ad aria in Italia e a livello internazionale. Opera attraverso i sistemi SBU Cooling Systems e SBU Components. L'azienda offre scambiatori di calore, tra cui raffreddatori commerciali e industriali, raffreddatori ad aria, condensatori in acciaio senza tubo, condensatori ad aria e a gas, raffreddatori a secco, accessori e prodotti speciali. Fornisce anche bobine, porte in vetro e prodotti IOT. L'azienda offre i suoi prodotti per applicazioni di refrigerazione, condizionamento, raffreddamento industriale, energia e potenza, raffreddamento di data center e big data e soluzioni di digital signage.
DATI: 07 / 07 / 2024
Prezzo = 26.55 Euro
Capitalizzazione = 589,577M
Beta (5 anni mensile) = 0,86
Rapporto PE (ttm) = 17,24
EPS (ttm) = 1,54
Target Price LUVE di lungo periodo:
1° Target Price: 32.40 Euro
2° Target Price: 47.30 Euro
3° Target Price: 71.50 Euro
4° Target Price: 95.60 Euro
5° Target Price: 110.60 Euro
Uno sguardo a STMNonostante il calo di venerdi al momento nulla di grave ma la seduta di ieri rimette in discussione il breakout sopra €26,87.
Al momento trading range valido compreso tra €26,915 e €28,275 un possibile ulteriore breakout rialzista potrebbe spingere il titolo fino a €28,875 e €28,98.
Al momento da segnalare una posizione netta corta da parte del fondo D.E. Shaw pari a 1,10% della azioni in circolazione.
Uno sguardo a StellantisNonostante il forte calo di venerdi non cambia molto a livello tecnico su Stellantis in quanto rimane ancora valido il trading range compreso tra €8,287 e €9,017.
Al momento sembra ancora posibile un ritorno a €9,25 a seguire €9,349 e €9,372 fermorestando non perda area €8,30.
Probabili pnc presenti sul titolo al di sotto dello 0,50 e quindi al momento poco rilevanti.
Peggior titolo della settimana: IvecoBrutta performance del titolo che chiude la settimana in flessione del 6,63% rompendo la rialzista partita dal 7 aprile e perdendo anche la mm100 €15,63.
Prossimi obiettivi possibili €14,975 a seguire chiusura gap €14,91 massimo del 9 maggio.
Da segnalare la posizione netta corta da parte del fondo Capital Fund Management allo 0,59.
Miglior titolo della settimana: AzimutOttima performance del titolo che chiude la settimana in rialzo del 8,98% in scia agli ottimi dati sulla raccolta di giugno.
Titolo ormai vicinissimo ai massimi assoluti di maggio 2015 in area €29,58 per chi avesse il titolo a prezzi più bassi si potrebbe iniziare a ragionare in ottica di stop profit e quindi direi fondamentale chiudersi se mai dovesse perdere il livello di €27,50 per evitare di erodere ulteriormente il gain.
Analisi macroeconomica del mercato americanoBuongiorno amici investitori,
oggi porto un aggiornamento sullo stato macro economico dell'economia americana che generalmente muove i mercati in tutto il mondo.
Dal grafico possiamo vedere l'indice S&P 500 su cui sono state sovrapposte 4 linee che coincidono con:
- Tasso di interesse FED
- Bilancio FED
- Tasso di inflazione USA
- Tasso di disoccupazione USA
La linea verticale sul grafico coincide con la data dell'ultimo aggiornamento che ho fatto 5 mesi fa.
La banca centrale decide i tassi di interesse e l'iniezione di denaro con l'obiettivo di mantenere bassa l'inflazione ed evitare troppa disoccupazione.
Al momento abbiamo:
- Tasso di disoccupazione al 4% (rimasto invariato)
- Inflazione al 2,4% (diminuita rispetto a 5 mesi fa)
- Il bilancio / rilascio di moneta stampata (continua a scendere)
- Il tasso di interesse è rimasto invariato (attuale 4,33%)
Rispetto a 5 mesi fa la situazione sembra migliorata ed è abbastanza stabile. La FED ha deciso di mantenere i tassi invariati per via delle questioni politiche in quanto vorrebbe vederci chiaro prima di effettuare dei tagli.
In generale possiamo dire che la situazione sembra abbastanza buona in quanto, la disoccupazione è bassa, l'inflazione è ai livelli ottimali, vediamo che il bilancio/iniezione di denaro sta diminuendo e quindi porta a mantenere un'inflazione regolare e infine i tassi di interesse essendo stabili mantengono un basso livello di disoccupazione.
Dati questi fattori vediamo che dall'ultimo aggiornamento di 5 mesi fa (ovvero a febbraio), nelle successive settimane c'è stato il crollo dovuto alle politiche di Trump ma che è stato sicuramente un ottimo spunto per incrementare le posizioni visto che la situazione macro economica era positiva come lo è attualmente.
Da oggi potremmo sicuramente aspettarci altri ribassi dovuti ad altre politiche monetarie o altre notizie, ma finché la situazione macro è positiva non abbiamo motivo di preoccuparci.
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⚠️ Disclaimer: Questo post è a solo scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Fai sempre le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
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#AN019: Le valute digitali (CBDC) cambieranno il Forex
Come il mondo delle valute digitali ufficiali (CBDC) sta già intervenendo nel Forex, aprendo nuove opportunità poco considerate altrove. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo.
Da un lato, Shangai sta valutando le contromisure verso stablecoin e criptovalute, inclusi yuan-preggiati, mentre la Cina si avvicina a un ragionevole passaggio verso una sua versione “soft” di stablecoin, dopo anni di restrizioni sul crypto trading. Dall’altro, il Pakistan mette a regime un CBDC pilota, allineandosi ad una svolta epocale: ora è lui stesso a modellare il suo sistema monetario digitale, con impatti diretti su inflazione, riserve e cross valutari .
Queste iniziative non sono isolate. Si inseriscono in un fenomeno globale: oltre 130 banche centrali studiano o testano CBDC, con Europa, Cina e Medio Oriente in prima linea. L’ostilità americana (es. divieto di digital dollar) rischia di spingere altri a consolidare proprie valute digitali come scudo geopolitico e finanziario.
Nel Forex, queste novità possono generare contraccolpi già nel breve termine:
Cambio EUR/CNY o INR: CBDC retail + wholesale faciliteranno interscambi diretti, riducendo la dipendenza dal dollaro, e potenzialmente dando luogo a nuove correnti di flusso nei cross asiatici.
Riduzione costi e tempi transfrontalieri: sistemi come mBridge (Cina, Hong Kong, Thailandia, UAE, Arabia Saudita) permetteranno transazioni immediate e valute digitali incrociate, abbattendo il predominio SWIFT e favorendo una minore domanda USD nei pagamenti.
Nuovo paradigma nei tassi: i CBDC possono includere tassi d’interesse programmati, creando pressioni concorrenziali su swap e futures, e costringendo le banche centrali tradizionali a chiarire le loro strategie.
Valute rifugio digitali: se EUR o CNY diventano interoperabili a livello globale, potrebbero emergere nuove forme di rifugio valutario, con impatti su cross come EUR/USD, USD/CNY, INR/USD.
Conclusione operativa per trader Forex:
Presto entreremo in un territorio inesplorato: non si tratterà solo di valutare banche centrali e PMI, ma di capire se e quando i sistemi di pagamento digitali ufficiali avranno impatto reale sulle rotte valutarie.
Per chi vuole anticipare i flussi:
Monitorare i piloti dei CBDC in Asia e Medio Oriente.
Tenere d’occhio l’adozione retail nei paesi BRICS: nei prossimi trimestri, potremo assistere a flussi diretti da USD a CNY, INR, AED digitali.
Valutare possibili long su cross digital-friendly (es. USD/INR digital) e short su USD legati all’interesse nelle stablecoin.
Il Forex sta entrando nella sua nuova era digitale: la domanda è una sola: sei pronto a navigarla?
Analisi del dato Unemployment Claims del 10 luglio 2025Cos’è il dato sulle Unemployment Claims
Le Unemployment Claims misurano quante persone hanno fatto richiesta per la prima volta del sussidio di disoccupazione durante la settimana precedente. È un dato pubblicato ogni giovedì dal Dipartimento del Lavoro USA e viene considerato un “leading indicator”, cioè un segnale anticipatore dei trend del mercato del lavoro.
I numeri di questa settimana
Richieste iniziali pari a 227.000 (in calo di 5.000 rispetto alla settimana precedente e sotto le attese di 235.000)
Media mobile 4 settimane a 235.500 (in diminuzione, segno di un trend più stabile)
Richieste continuative pari 1,97 milioni (in aumento di 10.000, massimo dal novembre 2021)
Come interpretare questi dati
Il calo delle richieste iniziali indica che i licenziamenti restano contenuti, ma l’aumento delle richieste continuative suggerisce che chi perde il lavoro fa più fatica a trovarne uno nuovo.
Mercato del lavoro resiliente ma meno dinamico. Nonostante la disoccupazione sia ancora bassa, la fase di assunzioni è rallentata e chi cerca lavoro impiega più tempo a ricollocarsi.
Impatto delle tariffe. Le nuove tariffe commerciali e l’incertezza economica stanno portando le aziende a essere più caute nelle assunzioni e a ridurre i piani di espansione.
In sintesi
Il dato del 10 luglio 2025 conferma un mercato del lavoro ancora solido, ma con segnali di raffreddamento sotto la superficie. In questa fase, la gestione del rischio e la flessibilità restano le chiavi per navigare la volatilità dei mercati
Nuova analisi BTC dailyCiao decerebrati come me, mi aspetto dal 13 luglio fino al 20/25 Luglio una possibile intensa correzione del mercato in generale, con Indici e crypto circa di un -20/-30%, saranno buoni setup ed occasioni per acquisti SPOT in vista della nuova e ultima spinta di BTC. Occhio ai falsi breackout e alla FOMO. AD MAJORA
Certificato su Estée Lauder Rendimento 12% con Protezione al 60%Il settore del lusso e della cosmetica continua a rappresentare un’area di forte interesse per gli investitori, grazie alla resilienza dimostrata anche in fasi di mercato complesse. In questo contesto, il certificato che vorremmo analizzare oggi su Estée Lauder Companies offre un’opportunità particolarmente interessante, combinando un rendimento annualizzato del 12% con una barriera capitale al 60% che fornisce protezione condizionata del capitale investito.
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Buone opportunità a tutti!
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Tariffe USA‑Canada
- Trump ha annunciato oggi, 11 luglio 2025, che gli Stati Uniti imporranno un 35 % di tariffa su tutte le importazioni canadesi a partire dal 1° agosto, citando il traffico di fentanyl come giustificazione
-L’aumento scatta dall’attuale 25 % e prevede esenzioni solo per beni prodotti secondo l’USMCA (in sospeso la conferma ufficiale)
-Se il Canada reagisce con contromisure, Trump minaccia ulteriori penalità
-Reazione canadese: il PM Carney difende l’economia nazionale e punta a un accordo entro l’1 agosto
Impatto sul mercato:
-Le borse europee sono scese dopo la notizia .
-Il dollaro si è rafforzato vs yen, mentre gli indici USA futures hanno perso terreno
💱 DXY (US Dollar Index)
Il rafforzamento odierno riflette l’avversione al rischio derivata dalle tensioni commerciali e dalla percezione di un dollaro “porto sicuro” in vista delle tariffe.
🪙 Oro (Gold / XAUUSD)
Gold long: se DXY rallenta o i timori su inflazione/tensioni aumentano, oro può beneficiarne
l'aumento delle tariffe inposte da trump ha datto questo pump al gold.
Le tensioni dovute alle tariffe (Canada & altri) continuano a sostenere l’oro come rifugio sicuro .
In Asia la domanda è più debole, nonostante il prezzo stabile; in India oro è salito di ~600 ₹/10 g, suggerendo potenziale continuazione
I tassi e i dati Fed restano monitorati: minutes FOMC potrebbero indirizzare il mercato verso la rottura del range .
Domanda istituzionale (banche centrali, BRICS) resta forte: trend verso riserva in oro in crescita .
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Trump rilancia i dazi: mercati e valute reagisconoDAZI, SIAMO AI TITOLI DI CODA
Ieri Wall Street, dopo un inizio di seduta al ribasso, ha tentato una ripresa. L’S&P 500 è salito dello 0,4%, mentre il Dow Jones ha guadagnato circa lo 0,58%. Il Nasdaq, invece, ha perso lo 0,08%, arretrando leggermente dopo aver chiuso a un massimo storico nella sessione precedente.
Gli operatori restano in attesa degli sviluppi commerciali in corso, ma sembrano ormai ignorare le nuove minacce tariffarie, che prima o poi giungeranno a una conclusione naturale.
Il presidente Trump ha annunciato un dazio del 50% sulle importazioni dal Brasile e del 35% su quelle dal Canada, a partire dal 1° agosto. Ha inoltre confermato che un dazio del 50% sulle importazioni di rame entrerà in vigore nella stessa data.
Sul fronte economico, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese inaspettatamente a 237.000, mentre quelle in corso sono salite a 1,965 milioni, il livello più alto dal 2021.
Per quanto riguarda le notizie aziendali, le azioni Nvidia hanno perso lo 0,2%, dopo un guadagno dell’1,8% nella sessione precedente che aveva portato la sua capitalizzazione di mercato a 4.000 miliardi di dollari. Il rally è stato alimentato dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale e dalle notizie sul lancio di un nuovo chip AI specifico per la Cina.
Nel frattempo, Delta Air Lines ha registrato un’impennata di oltre il 13% dopo aver riportato utili superiori alle aspettative.
VALUTE
Il dollaro è salito sul mercato valutario. L’EUR/USD ha rotto quota 1,1700, scendendo di altri 40 pips. Sebbene non si tratti di un movimento eclatante, rappresenta un primo breakout che potrebbe spingere i prezzi verso i supporti di medio termine a 1,1590.
Anche il GBP/USD ha rotto quota 1,3600, spingendosi fino a 1,3550, con possibilità di ulteriori ribassi fino a 1,3420.
L’USD/JPY continua a salire, cercando di rompere la resistenza chiave a 147,20. Una violazione di questo livello potrebbe spingere i prezzi fino a 148,00.
Da segnalare anche il rialzo dell’USD/CAD, dopo l’annuncio di Trump sui dazi del 35% sui prodotti canadesi. Il cambio è balzato da 1,3660 a 1,3730, per poi consolidarsi intorno a 1,3700.
Le valute oceaniche hanno tenuto meglio rispetto a euro e sterlina, con i cross EUR/AUD, EUR/NZD, GBP/AUD e GBP/NZD in correzione ribassista.
REAL BRASILIANO SOTTO PRESSIONE
Il real brasiliano ha perso terreno, scendendo fino a quota 5,66 per dollaro. La pressione sugli asset brasiliani è aumentata dopo che Trump ha imposto dazi del 50% sulle importazioni dal Brasile.
Il presidente statunitense ha anche criticato la Corte Suprema brasiliana per aver messo sotto processo l’ex presidente Bolsonaro, accusato di tentato colpo di Stato.
L’aumento dei dazi dal 10% al 50% rappresenta una misura draconiana, che potrebbe ridurre gli afflussi di valuta estera dal secondo partner commerciale del Brasile. I settori più colpiti saranno energia, ferro, acciaio, macchinari, soia, materie prime e aerospaziale.
Nonostante ciò, il real si era rafforzato di oltre il 12% quest’anno, grazie alla debolezza del dollaro e all’attrattiva del carry trade. La Banca Centrale del Brasile ha infatti alzato il tasso Selic al 15%, uno dei tassi reali più alti al mondo, per contrastare le preoccupazioni fiscali. L’inflazione di giugno si è mantenuta al 5,35%, sopra l’obiettivo, rendendo improbabile un taglio dei tassi.
DISOCCUPAZIONE USA
Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 5.000 unità nella prima settimana di luglio, attestandosi a 227.000. Il dato è inferiore alle attese di mercato, che prevedevano un aumento a 235.000.
Si tratta del quarto calo consecutivo, con il livello più basso delle ultime sette settimane. Questo rafforza l’idea che il mercato del lavoro statunitense resti solido, nonostante i tassi elevati e l’incertezza economica.
Tuttavia, le richieste continuative sono aumentate di 10.000 unità, raggiungendo quota 1.965.000, il livello più alto dal 2021, segnalando un possibile rallentamento delle assunzioni.
RAME IN RIALZO
I future sul rame sono saliti a circa 5,60 dollari per libbra, avvicinandosi ai massimi storici. Il rialzo è stato innescato dalla conferma di Trump sull’introduzione di un dazio del 50% sulle importazioni di rame a partire dal 1° agosto.
Trump ha sottolineato l’importanza strategica del rame, secondo materiale più utilizzato dal Dipartimento della Difesa, essenziale per semiconduttori, aerospaziale, munizioni, data center, batterie agli ioni di litio, radar, difesa missilistica e armi ipersoniche.
La notizia ha spinto il premio sui future statunitensi rispetto ai contratti del London Metal Exchange a un record del 25%, segnalando la fine dell’aumento delle scorte nazionali. I trader hanno infatti iniziato a spostare il rame verso gli Stati Uniti fin da febbraio, quando sono iniziate le minacce tariffarie.
Gli Stati Uniti importano quasi la metà del rame che consumano, con la maggior parte proveniente dal Cile.
Saverio Berlinzani
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