Trump impone dazi su importazioni da UE e CanadaTRUMP COLPISCE MESSICO E UNIONE EUROPEA
Sabato, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato che la sua amministrazione imporrà una tariffa del 30% sui beni provenienti dal Messico e dall'Unione Europea a 27 nazioni, a partire dal 1° agosto. La decisione prende di mira due dei principali partner commerciali di Washington, dopo settimane di tentativi per raggiungere un accordo più ampio.
L’ultima serie di lettere inviate da Trump, indirizzate alla presidente messicana Claudia Sheinbaum e alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, potrebbe avere un impatto su oltre 1.000 miliardi di dollari di importazioni annuali e aumentare il rischio di una guerra commerciale globale. Queste lettere concludono una settimana in cui più di due dozzine di Paesi hanno ricevuto comunicazioni simili, con l’annuncio di dazi statunitensi compresi tra il 20% e il 50%.
Non è chiaro quali criteri Trump abbia utilizzato per determinare i livelli tariffari, anche se potrebbe aver fatto riferimento alla tabella draconiana presentata il 2 aprile scorso. Il presidente considera le tasse sulle importazioni uno strumento efficace per rilanciare il settore manifatturiero statunitense, favorire i surplus commerciali e contrastare l’uso illegale di droghe.
Entrambi i partner hanno comunque dichiarato la disponibilità ad avviare ulteriori trattative prima della scadenza. Inizialmente, la Casa Bianca era fiduciosa di poter concludere 90 accordi in 90 giorni. Tuttavia, la complessità dei negoziati ha reso più conveniente concentrarsi su pochi accordi rilevanti, comunicando ai Paesi più piccoli o più riluttanti i dazi previsti, senza troppe consultazioni.
La partita resta aperta e ci vorranno settimane prima di osservare le reazioni dei Paesi coinvolti.
RISK ON, RISK OFF: ETERNO DILEMMA
La borsa americana ha chiuso in ribasso venerdì, dopo che il presidente Trump ha annunciato un dazio del 35% sulle importazioni canadesi e ha avvertito di un possibile aumento generalizzato dei dazi a livello globale. L’S&P 500 ha perso lo 0,3% dopo aver toccato un massimo storico il giorno precedente, interrompendo una serie positiva alimentata dall’appetito per il rischio.
La lettera inviata al Canada ha destato preoccupazione, poiché minaccia ulteriori azioni in caso di ritorsioni e accenna a misure simili contro l’Unione Europea, previste a breve. La maggior parte dei settori ha chiuso in territorio negativo, con sanità e finanza in testa alle perdite, mentre energia e beni di consumo discrezionali hanno registrato un rialzo.
Le grandi capitalizzazioni hanno mostrato andamenti contrastanti: Apple (-0,6%), Meta (-1,3%) e Broadcom (-0,4%) sono scese, mentre Microsoft (+0,4%), Tesla (+0,1%), Nvidia (+1%), Alphabet (+1,4%) e Amazon (+1,2%) hanno chiuso in rialzo.
Nel corso della settimana, l’S&P 500 e il Dow Jones hanno perso l’1,1%, mentre il Nasdaq 100 ha guadagnato lo 0,1%. La settimana entrante si preannuncia intensa, con l’inizio della stagione degli utili del secondo trimestre e la pubblicazione dei principali report sull’inflazione.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, il dollaro mostra difficoltà nel superare le resistenze chiave nel breve periodo, mentre le valute concorrenti mantengono i supporti e sembrano pronte a ripartire al rialzo. L’EUR/USD mantiene per ora quota 1,1660 e non rompe al ribasso, a meno di aperture in gap alla riapertura dei mercati, dovute alle minacce di dazi all’Unione Europea.
Il cambio GBP/USD si trova vicino ai supporti chiave tra 1,3440 e 1,3350, complice anche la debolezza dei dati britannici della scorsa settimana, che hanno rilanciato il cross EUR/GBP verso quota 0,8690, primo obiettivo di breve termine. Il cambio USD/JPY si avvicina alle resistenze di medio termine a 148,00 e 148,50, la cui rottura potrebbe rilanciare il trend rialzista.
Le valute oceaniche restano in una fase di stallo: non salgono, ma mantengono i supporti in attesa di notizie positive dalla Cina sul fronte dei dazi con gli Stati Uniti. Il dollaro canadese si è indebolito, con il cambio USD/CAD salito verso 1,37, dopo l’annuncio di una tariffa del 35% su tutti i prodotti canadesi non appartenenti all’USMCA, con entrata in vigore il 1° agosto.
L’escalation ha riacceso le preoccupazioni sull’accesso del Canada alle esportazioni e ha aumentato l’incertezza sulla politica commerciale. Trump ha invocato i dazi di ritorsione di Ottawa e una presunta mancanza di “spirito cooperativo”, aumentando la pressione sul Canada affinché concluda un nuovo accordo prima della scadenza. I nuovi dazi si aggiungono a quelli esistenti del 50% su acciaio e alluminio, di cui il Canada è il principale fornitore degli Stati Uniti.
Tuttavia, l’economia canadese mostra segnali di ripresa. Il rapporto sul lavoro di giugno ha sorpreso positivamente, con 83.100 nuovi posti di lavoro e un tasso di disoccupazione sceso al 6,9%. Questi dati hanno ridotto le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Banca del Canada nella riunione del 30 luglio, offrendo sostegno al dollaro canadese nonostante le tensioni commerciali.
CANADA: DISOCCUPAZIONE IN CALO
Il tasso di disoccupazione in Canada è sceso al 6,9% a giugno 2025, rispetto al 7% del mese precedente, in controtendenza rispetto alle aspettative di un aumento al 7,1%. Si tratta del primo miglioramento da gennaio, che attenua i timori legati all’incertezza economica e ai dazi statunitensi.
Il numero di disoccupati è diminuito di 22.100 unità, attestandosi a 1.552.500. L’occupazione totale è aumentata di 83.100 unità, raggiungendo quota 22.613.700, il maggior incremento da dicembre. La crescita è stata trainata dal più forte aumento dell’occupazione part-time degli ultimi tre anni, concentrato soprattutto nel commercio all’ingrosso e al dettaglio.
Nel frattempo, il tasso di partecipazione è salito di 0,1 punti percentuali, attestandosi al 65,4%.
SETTIMANA ENTRANTE
Gli sviluppi nella politica commerciale statunitense continueranno a rappresentare il principale market mover, dopo che il presidente Trump ha minacciato di imporre dazi del 30% sulle importazioni da Messico e Unione Europea a partire dal 1° agosto.
Martedì inizierà la stagione degli utili con i risultati delle principali banche statunitensi. Tra i dati economici più attesi figurano l’indice dei prezzi al consumo (CPI), l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) e le vendite al dettaglio negli Stati Uniti. A livello internazionale, saranno pubblicati il PIL e la bilancia commerciale della Cina, i tassi di inflazione di Giappone, Canada e Regno Unito, oltre alla riunione del G20 in Sudafrica.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
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Oltre l'analisi tecnica
OPEC+ annuncia un aumento della produzioneNelle ultime settimane, l’OPEC+ ha annunciato un aumento della produzione petrolifera di 548.000 barili al giorno (kbd), una cifra superiore alle attese degli analisti. Questo incremento fa presagire un possibile annullamento completo dei tagli produttivi pari a 2,2 milioni di barili al giorno (mbd), più un’aggiunta di 0,3 mbd derivante dall’aumento della quota degli Emirati Arabi Uniti, entro settembre 2025. Contemporaneamente, Saudi Aramco ha rialzato il prezzo ufficiale di vendita (OSP), ma il mercato sembra mantenersi stabile, con quotazioni simili a quelle della settimana precedente.
Produzione e domanda
A dicembre 2024, pochi avrebbero scommesso che il mercato potesse avvicinarsi all’equilibrio con un parziale smantellamento dei tagli produttivi. Oggi, la situazione appare più complicata: la domanda globale sembra in leggero calo, mentre la produzione statunitense, pur inferiore alle aspettative, ha mostrato dati robusti fino ad aprile 2025, secondo i dati dell’EIA. Le previsioni sul futuro della produzione Usa, restano incerte.
Le incognite e le prospettive future
L’aumento di produzione da parte dell’Arabia Saudita è considerato reale e sostenibile.
La Russia potrebbe incrementare la produzione, anche se la tempistica resta incerta.
Gli Emirati Arabi Uniti e l’Iraq rappresentano ulteriori variabili, con dati di produzione e esportazione non sempre chiari, complicati dalla possibile miscelazione di condensati e prodotti raffinati.
Sul fronte non-OPEC, la produzione è relativamente certa, con nuovi progetti come Mero-4 in Sudan che hanno iniziato a produrre a maggio 2025.
Conclusioni
Il mercato petrolifero globale si trova in una fase di grande incertezza, con modelli previsionali che si sono dimostrati meno affidabili del previsto. La complessità delle dinamiche di offerta e domanda, unita a fattori geopolitici e tecnici, rende difficile formulare previsioni certe. Monitorare costantemente i dati reali di produzione e scorte rimane la strategia migliore per navigare un mercato ancora molto volatile.
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🌞 Buongiorno a tutti 🌞
Come sempre, Trump ha lanciato notizie pesanti nel weekend.
Minaccia di dazi al 30% verso UE, Messico e altri paesi, più attacchi diretti a Powell (che starebbe valutando le dimissioni).
Queste notizie peseranno sui mercati.
Mi aspetto al mercato aperto, o se queste notizie verranno confermate:
Gold: forte spinta rialzista 🚀
Indici: situazione mista – ribasso per effetto dazi, possibile rialzo se Powell lascia
DXY: short
I mercati cambiano velocemente, quindi restate vigili.
Quadro macro bullish: dazi e crisi FED supportano l'oro come bene rifugio.
monitoro il livello che vi ho segnato settimana scorsa 3370/3400 e vediamo cosa ci combina
questa settimana abbiamo dati importanti :
Dati inflazione USA:
CPI e PPI attesi in settimana.
Se l'inflazione scende, il dollaro può indebolirsi → favorevole all’oro.
Tensioni geopolitiche:
Situazione ancora calda tra Cina e Taiwan.
Ogni escalation può rafforzare l’oro.
Acquisti banche centrali:
Diversi report confermano acquisti continui di oro da parte di Cina e Russia.
È un fattore bullish sul lungo periodo.
Rischio recessione USA:
Alcuni analisti parlano di rischio recessione entro fine anno.
Se il tema torna forte, oro può essere comprato come copertura.
Tassi reali:
I rendimenti reali USA restano elevati, ma se Powell lascia e la FED diventa più “colomba”, l’oro può beneficiarne.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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#AN020: Dazi USA, Euro Debole, USD Forte, Forex a Rischio?
1. Nuove minacce di dazi USA contro UE e Canada
Durante il fine settimana, il Presidente Trump ha annunciato l’invio di lettere formali che introducono nuovi dazi: 35 % sulle merci canadesi e potenziali tariffe anche per l’UE (15‑20 %)
Contesto: il ritorno del protezionismo alimenta l’incertezza.
Effetto sui mercati: spostamento verso valute rifugio — il dollaro americano guadagna terreno, mentre EUR/USD e USD/CAD restano sotto pressione.
2. EUR/USD sotto 1.1700
La coppia EUR/USD ha chiuso la settimana al di sotto di 1,1700, senza riuscire a recuperare.
3. GBP/USD perde terreno
Il cross GBP/USD è sceso sotto 1,3500, toccando i minimi di tre settimane.
Fattori: dati del PIL UK deludenti + rafforzamento USD.
Impatto: pressione sulla sterlina, possibile continuazione della tendenza ribassista fino a 1,3420 se non emergono dati migliori.
4. USD/JPY vicino a 147,50
Il dollaro ha raggiunto nuovi massimi di due settimane nei confronti dello yen, toccando 147,50.
Cause: fuga dal rischio e riduzione delle attese di intervento BoJ.
Prospettive: se il sentiment globale resta avverso, l’USD/JPY potrebbe puntare verso i 148,00.
5. Oro e asset rifugio in ripresa
L’incertezza commerciale sostiene l’oro, risalito vicino a 3 360 $/oncia .
Prospettiva: aumenta la volatilità e la preferenza per USD e JPY; l’Oro agirà come sentinella della paura sui mercati.
🔍 Sintesi impatti sui mercati Forex
EUR/USD Più debole: spinta verso 1,1600 a causa dei timori commerciali e del rafforzamento USD
GBP/USD In ribasso: sotto pressione dati UK + avversione al rischio
USD/JPY In salita: rifugio in USD e possibile break sopra 148
USD/CAD Volatile: dazi Canada penalizzano CAD, ma prezzi petrolio e reazioni BoC da monitorare
Oro & XM ORO rafforzato, segnale di rischiosità, supporto USD; JPY e USD beneficiano
Dow relativamente più deboleMentre, NQ ed ES, relativamente il future sul Nasdaq e l'SP500, hanno segnato nuovi massimi superando R1 di dei livelli pivot calcolati secondo la metodologia Fibonacci, il Dow rimane indietro faticando a raggiungere e superare i precedenti massimi.
Per cui se dovessi scegliere un mercato su cui posizionarmi short per all'apertura di questa notte sarebbe proprio il Dow, questo per cercare di approfittare di un possibile rintracciamento dei mercato sulla notizia di dazi al 30% verso l'UE.
Tecnicamente anche il YM è posizionato a rialzo per cui sarebbe un contro trend, effettuato su basi "MACRO" o meglio un Trump trade. Probabilmente ci sarà un aumento di volatilità, il che mi fa preferire operazioni sul micro o sui CFD per poter ridurre l'esposizione.
BITCOIN ( BTCUSD ), Strategia rialzistaBITCOIN ( BTCUSD ), Strategia rialzista
DESCRIZIONE CRYPTO:
Il bitcoin è una criptovaluta decentralizzata originariamente descritta nel 2008 guida da una persona, o gruppo di persone, che utilizza lo pseudonimo Satoshi Nakamoto. È stato lanciato poco dopo, nel gennaio 2009.
Bitcoin è una valuta online peer-to-peer, il che significa che tutte le transazioni avvengono direttamente in maniera uguale e indipendente tra i partecipanti alla rete, senza la necessità di alcun intermediario per consentirle o facilitarle. Bitcoin è stato creato, secondo le stesse parole di Nakamoto, per consentire «l'invio di pagamenti online direttamente da una parte all'altra senza utilizzare un istituto finanziario».
DATI: 15 / 03 /2025
Prezzo = 84300 Dollari
Capitalizzazione = $1,53T
Circulating supply = 119,83M BTC
Max Supply = 21M BTC
Link Sito Web = bitcoin.org
Target Price BITCOIN (BTCUSD):
1° Target Price: 111638.6 Dollari
2° Target Price: 180636.11 Dollari
3° Target Price: 249634 Dollari
4° Target Price: 292274.47 Dollari
Azimut Holding ( AZM ), Strategia rialzista di lungo periodAzimut Holding ( AZM ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Azimut Holding S.p.A. è stata costituita nel 1989 e ha sede a Milano, Italia. Azimut Holding S.p.A. opera nel settore del risparmio gestito. Distribuisce, gestisce e promuove prodotti finanziari e assicurativi in Italia, Lussemburgo, Irlanda, Cina, Principato di Monaco, Svizzera, Singapore, Brasile, Messico, Taiwan, Cile, Stati Uniti, Australia, Turchia, Emirati Arabi Uniti ed Egitto. Commercializza e gestisce fondi comuni di investimento italiani e fondi di investimento alternativi italiani, nonché portafogli di investimento individuali; distribuisce prodotti del gruppo e di terzi in Italia attraverso una rete di consulenti finanziari. La società gestisce anche fondi multi strategia e offre prodotti di assicurazione sulla vita.
DATI: 16/ 01 /2023
Prezzo = 22.70 Euro
Capitalizzazione = 3,164B
Beta (5 anni mensile) = 1,64
Rapporto PE ( ttm ) = 5,38
EPS ( ttm ) = 4,21
Target Price Azimut Holding di lungo periodo:
1° Target Price: 27.76 Euro
2° Target Price: 43.33 Euro
3° Target Price: 68.41 Euro
4° Target Price: 93.49 Euro
5° Target Price: 109 Euro
LUVE ( LUVE ), Strategia rialzistaLUVE ( LUVE ), Strategia rialzista
DESCRIZIONE TITOLO:
LU-VE S.p.A. è stata fondata nel 1985 e ha sede a Uboldo, in Italia. LU-VE S.p.A. è una controllata di Finami S.R.L. LU-VE S.p.A. è impegnata nella produzione e commercializzazione di scambiatori di calore e apparecchiature per il raffreddamento ad aria in Italia e a livello internazionale. Opera attraverso i sistemi SBU Cooling Systems e SBU Components. L'azienda offre scambiatori di calore, tra cui raffreddatori commerciali e industriali, raffreddatori ad aria, condensatori in acciaio senza tubo, condensatori ad aria e a gas, raffreddatori a secco, accessori e prodotti speciali. Fornisce anche bobine, porte in vetro e prodotti IOT. L'azienda offre i suoi prodotti per applicazioni di refrigerazione, condizionamento, raffreddamento industriale, energia e potenza, raffreddamento di data center e big data e soluzioni di digital signage.
DATI: 07 / 07 / 2024
Prezzo = 26.55 Euro
Capitalizzazione = 589,577M
Beta (5 anni mensile) = 0,86
Rapporto PE (ttm) = 17,24
EPS (ttm) = 1,54
Target Price LUVE di lungo periodo:
1° Target Price: 32.40 Euro
2° Target Price: 47.30 Euro
3° Target Price: 71.50 Euro
4° Target Price: 95.60 Euro
5° Target Price: 110.60 Euro
Uno sguardo a STMNonostante il calo di venerdi al momento nulla di grave ma la seduta di ieri rimette in discussione il breakout sopra €26,87.
Al momento trading range valido compreso tra €26,915 e €28,275 un possibile ulteriore breakout rialzista potrebbe spingere il titolo fino a €28,875 e €28,98.
Al momento da segnalare una posizione netta corta da parte del fondo D.E. Shaw pari a 1,10% della azioni in circolazione.
Uno sguardo a StellantisNonostante il forte calo di venerdi non cambia molto a livello tecnico su Stellantis in quanto rimane ancora valido il trading range compreso tra €8,287 e €9,017.
Al momento sembra ancora posibile un ritorno a €9,25 a seguire €9,349 e €9,372 fermorestando non perda area €8,30.
Probabili pnc presenti sul titolo al di sotto dello 0,50 e quindi al momento poco rilevanti.
Peggior titolo della settimana: IvecoBrutta performance del titolo che chiude la settimana in flessione del 6,63% rompendo la rialzista partita dal 7 aprile e perdendo anche la mm100 €15,63.
Prossimi obiettivi possibili €14,975 a seguire chiusura gap €14,91 massimo del 9 maggio.
Da segnalare la posizione netta corta da parte del fondo Capital Fund Management allo 0,59.
Miglior titolo della settimana: AzimutOttima performance del titolo che chiude la settimana in rialzo del 8,98% in scia agli ottimi dati sulla raccolta di giugno.
Titolo ormai vicinissimo ai massimi assoluti di maggio 2015 in area €29,58 per chi avesse il titolo a prezzi più bassi si potrebbe iniziare a ragionare in ottica di stop profit e quindi direi fondamentale chiudersi se mai dovesse perdere il livello di €27,50 per evitare di erodere ulteriormente il gain.
Analisi macroeconomica del mercato americanoBuongiorno amici investitori,
oggi porto un aggiornamento sullo stato macro economico dell'economia americana che generalmente muove i mercati in tutto il mondo.
Dal grafico possiamo vedere l'indice S&P 500 su cui sono state sovrapposte 4 linee che coincidono con:
- Tasso di interesse FED
- Bilancio FED
- Tasso di inflazione USA
- Tasso di disoccupazione USA
La linea verticale sul grafico coincide con la data dell'ultimo aggiornamento che ho fatto 5 mesi fa.
La banca centrale decide i tassi di interesse e l'iniezione di denaro con l'obiettivo di mantenere bassa l'inflazione ed evitare troppa disoccupazione.
Al momento abbiamo:
- Tasso di disoccupazione al 4% (rimasto invariato)
- Inflazione al 2,4% (diminuita rispetto a 5 mesi fa)
- Il bilancio / rilascio di moneta stampata (continua a scendere)
- Il tasso di interesse è rimasto invariato (attuale 4,33%)
Rispetto a 5 mesi fa la situazione sembra migliorata ed è abbastanza stabile. La FED ha deciso di mantenere i tassi invariati per via delle questioni politiche in quanto vorrebbe vederci chiaro prima di effettuare dei tagli.
In generale possiamo dire che la situazione sembra abbastanza buona in quanto, la disoccupazione è bassa, l'inflazione è ai livelli ottimali, vediamo che il bilancio/iniezione di denaro sta diminuendo e quindi porta a mantenere un'inflazione regolare e infine i tassi di interesse essendo stabili mantengono un basso livello di disoccupazione.
Dati questi fattori vediamo che dall'ultimo aggiornamento di 5 mesi fa (ovvero a febbraio), nelle successive settimane c'è stato il crollo dovuto alle politiche di Trump ma che è stato sicuramente un ottimo spunto per incrementare le posizioni visto che la situazione macro economica era positiva come lo è attualmente.
Da oggi potremmo sicuramente aspettarci altri ribassi dovuti ad altre politiche monetarie o altre notizie, ma finché la situazione macro è positiva non abbiamo motivo di preoccuparci.
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⚠️ Disclaimer: Questo post è a solo scopo informativo e non costituisce consulenza finanziaria. Fai sempre le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
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#AN019: Le valute digitali (CBDC) cambieranno il Forex
Come il mondo delle valute digitali ufficiali (CBDC) sta già intervenendo nel Forex, aprendo nuove opportunità poco considerate altrove. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo.
Da un lato, Shangai sta valutando le contromisure verso stablecoin e criptovalute, inclusi yuan-preggiati, mentre la Cina si avvicina a un ragionevole passaggio verso una sua versione “soft” di stablecoin, dopo anni di restrizioni sul crypto trading. Dall’altro, il Pakistan mette a regime un CBDC pilota, allineandosi ad una svolta epocale: ora è lui stesso a modellare il suo sistema monetario digitale, con impatti diretti su inflazione, riserve e cross valutari .
Queste iniziative non sono isolate. Si inseriscono in un fenomeno globale: oltre 130 banche centrali studiano o testano CBDC, con Europa, Cina e Medio Oriente in prima linea. L’ostilità americana (es. divieto di digital dollar) rischia di spingere altri a consolidare proprie valute digitali come scudo geopolitico e finanziario.
Nel Forex, queste novità possono generare contraccolpi già nel breve termine:
Cambio EUR/CNY o INR: CBDC retail + wholesale faciliteranno interscambi diretti, riducendo la dipendenza dal dollaro, e potenzialmente dando luogo a nuove correnti di flusso nei cross asiatici.
Riduzione costi e tempi transfrontalieri: sistemi come mBridge (Cina, Hong Kong, Thailandia, UAE, Arabia Saudita) permetteranno transazioni immediate e valute digitali incrociate, abbattendo il predominio SWIFT e favorendo una minore domanda USD nei pagamenti.
Nuovo paradigma nei tassi: i CBDC possono includere tassi d’interesse programmati, creando pressioni concorrenziali su swap e futures, e costringendo le banche centrali tradizionali a chiarire le loro strategie.
Valute rifugio digitali: se EUR o CNY diventano interoperabili a livello globale, potrebbero emergere nuove forme di rifugio valutario, con impatti su cross come EUR/USD, USD/CNY, INR/USD.
Conclusione operativa per trader Forex:
Presto entreremo in un territorio inesplorato: non si tratterà solo di valutare banche centrali e PMI, ma di capire se e quando i sistemi di pagamento digitali ufficiali avranno impatto reale sulle rotte valutarie.
Per chi vuole anticipare i flussi:
Monitorare i piloti dei CBDC in Asia e Medio Oriente.
Tenere d’occhio l’adozione retail nei paesi BRICS: nei prossimi trimestri, potremo assistere a flussi diretti da USD a CNY, INR, AED digitali.
Valutare possibili long su cross digital-friendly (es. USD/INR digital) e short su USD legati all’interesse nelle stablecoin.
Il Forex sta entrando nella sua nuova era digitale: la domanda è una sola: sei pronto a navigarla?
Analisi del dato Unemployment Claims del 10 luglio 2025Cos’è il dato sulle Unemployment Claims
Le Unemployment Claims misurano quante persone hanno fatto richiesta per la prima volta del sussidio di disoccupazione durante la settimana precedente. È un dato pubblicato ogni giovedì dal Dipartimento del Lavoro USA e viene considerato un “leading indicator”, cioè un segnale anticipatore dei trend del mercato del lavoro.
I numeri di questa settimana
Richieste iniziali pari a 227.000 (in calo di 5.000 rispetto alla settimana precedente e sotto le attese di 235.000)
Media mobile 4 settimane a 235.500 (in diminuzione, segno di un trend più stabile)
Richieste continuative pari 1,97 milioni (in aumento di 10.000, massimo dal novembre 2021)
Come interpretare questi dati
Il calo delle richieste iniziali indica che i licenziamenti restano contenuti, ma l’aumento delle richieste continuative suggerisce che chi perde il lavoro fa più fatica a trovarne uno nuovo.
Mercato del lavoro resiliente ma meno dinamico. Nonostante la disoccupazione sia ancora bassa, la fase di assunzioni è rallentata e chi cerca lavoro impiega più tempo a ricollocarsi.
Impatto delle tariffe. Le nuove tariffe commerciali e l’incertezza economica stanno portando le aziende a essere più caute nelle assunzioni e a ridurre i piani di espansione.
In sintesi
Il dato del 10 luglio 2025 conferma un mercato del lavoro ancora solido, ma con segnali di raffreddamento sotto la superficie. In questa fase, la gestione del rischio e la flessibilità restano le chiavi per navigare la volatilità dei mercati
Nuova analisi BTC dailyCiao decerebrati come me, mi aspetto dal 13 luglio fino al 20/25 Luglio una possibile intensa correzione del mercato in generale, con Indici e crypto circa di un -20/-30%, saranno buoni setup ed occasioni per acquisti SPOT in vista della nuova e ultima spinta di BTC. Occhio ai falsi breackout e alla FOMO. AD MAJORA
Certificato su Estée Lauder Rendimento 12% con Protezione al 60%Il settore del lusso e della cosmetica continua a rappresentare un’area di forte interesse per gli investitori, grazie alla resilienza dimostrata anche in fasi di mercato complesse. In questo contesto, il certificato che vorremmo analizzare oggi su Estée Lauder Companies offre un’opportunità particolarmente interessante, combinando un rendimento annualizzato del 12% con una barriera capitale al 60% che fornisce protezione condizionata del capitale investito.
La struttura Express del prodotto permette di beneficiare di un meccanismo di rimborso anticipato che può ottimizzare il profilo di rendimento, mentre la distanza attuale dalla barriera del 50% offre un margine di sicurezza significativo per l’investitore.
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Tariffe USA‑Canada
- Trump ha annunciato oggi, 11 luglio 2025, che gli Stati Uniti imporranno un 35 % di tariffa su tutte le importazioni canadesi a partire dal 1° agosto, citando il traffico di fentanyl come giustificazione
-L’aumento scatta dall’attuale 25 % e prevede esenzioni solo per beni prodotti secondo l’USMCA (in sospeso la conferma ufficiale)
-Se il Canada reagisce con contromisure, Trump minaccia ulteriori penalità
-Reazione canadese: il PM Carney difende l’economia nazionale e punta a un accordo entro l’1 agosto
Impatto sul mercato:
-Le borse europee sono scese dopo la notizia .
-Il dollaro si è rafforzato vs yen, mentre gli indici USA futures hanno perso terreno
💱 DXY (US Dollar Index)
Il rafforzamento odierno riflette l’avversione al rischio derivata dalle tensioni commerciali e dalla percezione di un dollaro “porto sicuro” in vista delle tariffe.
🪙 Oro (Gold / XAUUSD)
Gold long: se DXY rallenta o i timori su inflazione/tensioni aumentano, oro può beneficiarne
l'aumento delle tariffe inposte da trump ha datto questo pump al gold.
Le tensioni dovute alle tariffe (Canada & altri) continuano a sostenere l’oro come rifugio sicuro .
In Asia la domanda è più debole, nonostante il prezzo stabile; in India oro è salito di ~600 ₹/10 g, suggerendo potenziale continuazione
I tassi e i dati Fed restano monitorati: minutes FOMC potrebbero indirizzare il mercato verso la rottura del range .
Domanda istituzionale (banche centrali, BRICS) resta forte: trend verso riserva in oro in crescita .
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Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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Sarò felice di rispondervi.
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Trump rilancia i dazi: mercati e valute reagisconoDAZI, SIAMO AI TITOLI DI CODA
Ieri Wall Street, dopo un inizio di seduta al ribasso, ha tentato una ripresa. L’S&P 500 è salito dello 0,4%, mentre il Dow Jones ha guadagnato circa lo 0,58%. Il Nasdaq, invece, ha perso lo 0,08%, arretrando leggermente dopo aver chiuso a un massimo storico nella sessione precedente.
Gli operatori restano in attesa degli sviluppi commerciali in corso, ma sembrano ormai ignorare le nuove minacce tariffarie, che prima o poi giungeranno a una conclusione naturale.
Il presidente Trump ha annunciato un dazio del 50% sulle importazioni dal Brasile e del 35% su quelle dal Canada, a partire dal 1° agosto. Ha inoltre confermato che un dazio del 50% sulle importazioni di rame entrerà in vigore nella stessa data.
Sul fronte economico, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese inaspettatamente a 237.000, mentre quelle in corso sono salite a 1,965 milioni, il livello più alto dal 2021.
Per quanto riguarda le notizie aziendali, le azioni Nvidia hanno perso lo 0,2%, dopo un guadagno dell’1,8% nella sessione precedente che aveva portato la sua capitalizzazione di mercato a 4.000 miliardi di dollari. Il rally è stato alimentato dall’entusiasmo per l’intelligenza artificiale e dalle notizie sul lancio di un nuovo chip AI specifico per la Cina.
Nel frattempo, Delta Air Lines ha registrato un’impennata di oltre il 13% dopo aver riportato utili superiori alle aspettative.
VALUTE
Il dollaro è salito sul mercato valutario. L’EUR/USD ha rotto quota 1,1700, scendendo di altri 40 pips. Sebbene non si tratti di un movimento eclatante, rappresenta un primo breakout che potrebbe spingere i prezzi verso i supporti di medio termine a 1,1590.
Anche il GBP/USD ha rotto quota 1,3600, spingendosi fino a 1,3550, con possibilità di ulteriori ribassi fino a 1,3420.
L’USD/JPY continua a salire, cercando di rompere la resistenza chiave a 147,20. Una violazione di questo livello potrebbe spingere i prezzi fino a 148,00.
Da segnalare anche il rialzo dell’USD/CAD, dopo l’annuncio di Trump sui dazi del 35% sui prodotti canadesi. Il cambio è balzato da 1,3660 a 1,3730, per poi consolidarsi intorno a 1,3700.
Le valute oceaniche hanno tenuto meglio rispetto a euro e sterlina, con i cross EUR/AUD, EUR/NZD, GBP/AUD e GBP/NZD in correzione ribassista.
REAL BRASILIANO SOTTO PRESSIONE
Il real brasiliano ha perso terreno, scendendo fino a quota 5,66 per dollaro. La pressione sugli asset brasiliani è aumentata dopo che Trump ha imposto dazi del 50% sulle importazioni dal Brasile.
Il presidente statunitense ha anche criticato la Corte Suprema brasiliana per aver messo sotto processo l’ex presidente Bolsonaro, accusato di tentato colpo di Stato.
L’aumento dei dazi dal 10% al 50% rappresenta una misura draconiana, che potrebbe ridurre gli afflussi di valuta estera dal secondo partner commerciale del Brasile. I settori più colpiti saranno energia, ferro, acciaio, macchinari, soia, materie prime e aerospaziale.
Nonostante ciò, il real si era rafforzato di oltre il 12% quest’anno, grazie alla debolezza del dollaro e all’attrattiva del carry trade. La Banca Centrale del Brasile ha infatti alzato il tasso Selic al 15%, uno dei tassi reali più alti al mondo, per contrastare le preoccupazioni fiscali. L’inflazione di giugno si è mantenuta al 5,35%, sopra l’obiettivo, rendendo improbabile un taglio dei tassi.
DISOCCUPAZIONE USA
Le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono diminuite di 5.000 unità nella prima settimana di luglio, attestandosi a 227.000. Il dato è inferiore alle attese di mercato, che prevedevano un aumento a 235.000.
Si tratta del quarto calo consecutivo, con il livello più basso delle ultime sette settimane. Questo rafforza l’idea che il mercato del lavoro statunitense resti solido, nonostante i tassi elevati e l’incertezza economica.
Tuttavia, le richieste continuative sono aumentate di 10.000 unità, raggiungendo quota 1.965.000, il livello più alto dal 2021, segnalando un possibile rallentamento delle assunzioni.
RAME IN RIALZO
I future sul rame sono saliti a circa 5,60 dollari per libbra, avvicinandosi ai massimi storici. Il rialzo è stato innescato dalla conferma di Trump sull’introduzione di un dazio del 50% sulle importazioni di rame a partire dal 1° agosto.
Trump ha sottolineato l’importanza strategica del rame, secondo materiale più utilizzato dal Dipartimento della Difesa, essenziale per semiconduttori, aerospaziale, munizioni, data center, batterie agli ioni di litio, radar, difesa missilistica e armi ipersoniche.
La notizia ha spinto il premio sui future statunitensi rispetto ai contratti del London Metal Exchange a un record del 25%, segnalando la fine dell’aumento delle scorte nazionali. I trader hanno infatti iniziato a spostare il rame verso gli Stati Uniti fin da febbraio, quando sono iniziate le minacce tariffarie.
Gli Stati Uniti importano quasi la metà del rame che consumano, con la maggior parte proveniente dal Cile.
Saverio Berlinzani
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#AN018: Shock estivo, i dazi, i ritardi della Fed e dollaro
Negli ultimi giorni il mondo Forex ha vissuto una sequenza di eventi chiave che potrebbero ridefinire l’assetto valutario globale nei prossimi mesi. Il rischio sul dollaro è diventato strutturale, la minaccia di dazi torna a moltiplicarsi, e la combinazione tra incertezza geopolitica e politica monetaria crea un mix quanto mai rischioso per i tassi di cambio.
Partiamo dal verbale della Fed: Jerome Powell ha attribuito al rischio dazi il motivo principale per il rinvio di possibili tagli dei tassi. Le aspettative di mercato si stanno riallineando verso un ciclo rateo più lungo, alimentando un clima di incertezza globale. Parallelamente, Goldman Sachs avverte che il dollaro sta sempre più muovendosi come una valuta ‘rischiosa’, correlata ai mercati azionari, un comportamento da emergente più che da rifugio sicuro.
Sul fronte geopolitico, il presidente Trump ha rilanciato la guerra dei dazi: annunci di tariffe fino al 35% su Canada, fino al 20% su Europa e 50% su rame dal Brasile hanno fatto galoppare la volatilità nei futures e riportato il dollaro in rally breve . Ma è Deutsche Bank a lanciare l’allarme: il periodo estivo con scarsa liquidità e tensione commerciale in aumento rappresenta un potenziale detonatore per turbolenze valutarie prolungate.
Il Financial Times prefigura uno scenario in cui il dollaro perde terreno come valuta dominante, aprendo a un mondo valutario multipolare in cui euro, renminbi, oro e persino cripto possono guadagnare terreno
L'impatto sul Forex:
USD: la narrativa cambia: non più rifugio netto, ma asset correlato ai cicli politici e di rischio. La debolezza dell’indice DXY nel primo semestre 2025 (-10%) riflette questa transizione .
EUR/USD: potenzialmente favorito se il dollaro prosegue nel suo consolidamento. Tuttavia, i nuovi dazi e l’incertezza USA–EU potrebbero fornire supporto temporaneo al biglietto verde.
USD/JPY e USD/CHF: questi cross saranno soggetti a maggiore volatilità, con il prossimo catalizzatore nei verbali Fed e le cadenze sui dazi. Le valute rifugio si rafforzano nelle fasi di incertezza.
CAD, AUD, NZD: penalizzati da dazi su Canada e Brasile e da dollaro debole. L’OPEC+ e le tensioni geopolitiche potrebbero spingere le materie prime, ma servono conferme dati.
Correlazione incrociata di una commodity: USD/CAD potrebbe rimbalzare se il petrolio perde slancio, mentre AUD/JPY è sensibile sia alla RBA che al maggiore rischio globale.
Conclusione:
Il quadro valutario attuale appare instabile e sensibile alle novità politiche e commerciali. La volatilità estiva potrebbe durare, e chi saprà leggere i segnali macro e istituzionali (Fed, dazi, geopolitica) avrà l’occasione per entrare con precisione. Fino ad emergere una direzione stabile, EUR/USD sembra il cross più interessante per catturare una potenziale correzione strutturale del dollaro.
BTC & ALTCOINS, 4 grafici a favore del bull runNelle rubriche di TradingView vi abbiamo regolarmente offerto un monitoraggio tecnico e fondamentale del trend rialzista fondamentale del prezzo del bitcoin. Questo è stato supportato dalla sua correlazione positiva con il mercato azionario (nuovi massimi storici per l'S&P 500 e nuovi massimi storici per l'indice MSCI World per il mercato azionario globale), dalla sua correlazione negativa con l'andamento del dollaro USA (DXY) e dei tassi di interesse di mercato, e infine dalla sua correlazione positiva con l'andamento della liquidità M2 globale. A proposito della liquidità M2 globale e del BTC, vi invito a rileggere l'analisi sottostante cliccando sul grafico.
Quattro grafici attualmente favoriscono la continuazione del trend rialzista del prezzo del bitcoin, così come delle altcoin, se e solo se verranno forniti segnali favorevoli di forza relativa.
1) Risoluzione rialzista di un modello a bandiera rialzista sul prezzo giornaliero del BTC
Il grafico sottostante mostra il modello a candela giapponese giornaliero del prezzo del bitcoin. Il mercato è tecnicamente uscito da una configurazione a bandiera rialzista, un modello tecnico che si può trovare nell'elenco delle formazioni di continuazione rialzista. L'obiettivo tecnico di questo schema è 125/130K dollari, e la soglia per invalidare il rialzo è sotto il supporto a 105K dollari.
2) La ripetizione dei cicli su base calendario a partire dall'ultimo anno della corsa al rialzo
Il ciclo rialzista del Bitcoin legato al dimezzamento della primavera 2024 termina alla fine del 2025. Quando si confrontano i cicli, è interessante notare che a partire dalla fine di luglio si verifica una confluenza tecnica rialzista dei tre cicli precedenti per il loro quarto e ultimo anno di ciclo (il Bitcoin segue un ciclo di 4 anni, strutturato intorno al dimezzamento quadriennale). Se il ciclo attuale è in linea con la media dei cicli passati, il prezzo del bitcoin potrebbe raggiungere i 150.000 dollari entro la fine del 2025.
3) Il grafico del dominio del bitcoin convalida una divergenza ribassista nei dati settimanali
Si tratta di un segnale a lungo atteso dalla comunità degli investitori in criptovalute, ovvero il giorno in cui il dominio del bitcoin si ritirerà per lasciare spazio a un migliore comportamento relativo delle altcoin. Si tratta di un fenomeno noto come “stagione delle altcoin”, che entrerà in scena se, e solo se, la dominanza del BTC darà un segnale di inversione al ribasso. Ecco perché dobbiamo tenere d'occhio questa potenziale divergenza ribassista sulla dominanza del BTC.
4) ALTCOINS: esiste una potenziale divergenza rialzista sul rapporto tra altcoins (rappresentato dall'indice TOTAL3) e BTC
Ma è il rapporto altcoins/bitcoin il miglior barometro per vedere l'arrivo di una potenziale stagione altcoin. Questo rapporto è rappresentato dal rapporto TOTAL3/BTC e si sta formando una potenziale divergenza rialzista. Se questo rapporto dovesse confermarsi rompendo la resistenza tecnica, segnalerebbe l'inizio della stagione degli altcoin.
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