06 LUG | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
Qui la centratura indice / inverso su BTC
molto interessante la chiusura del T-1i in corso
E' dove chiude il nostro setup long per prendere (sperabilmente TP) e si attiva setup short in attesa di trigger
buon slow trading a tutti
ENG
Here’s the alignment between index and inverse on BTC.
The ongoing closure of the T-1i is particularly interesting.
It’s where our long setup is expected to close (hopefully hitting TP), and the short setup is activated while awaiting the trigger.
Wishing everyone steady and disciplined slow trading
Oltre l'analisi tecnica
EURUSD- Direttamente a 1,19?Le proiezioni di Hosoda vedono Fiber ,sempre, verso 1,19.Ci arriva da subito -superando, prima, la Fibo 61,8% (1,1770) o storna nelle prossime sessioni e poi risale?
Se volesse stornare dal massimo Daily attuale ( utilizzando conteggi inversi di Hosoda), dovrebbe arrivare a 1,16 circa e da li ripartire per 1,19 -superando sempre la Fibo 61,8%-.
Interessante notare H1 dove le proiezioni di Hosoda indicano -se Fiber volessi continuare, da subito, a salire, il target N a 1,1760 e la Fibo 61,8% a 1,1770, valori corrispondenti alla Fibo 61,8% di cui sopra.
Certificato su Nvidia Rendimento 12% annuo e barriera 60%Il settore tecnologico continua a rappresentare una delle aree più dinamiche per gli investitori, con l’intelligenza artificiale che sta ridefinendo interi comparti industriali. In questo contesto, il certificato che oggi vorrei analizzare su Nvidia offre un’opportunità particolarmente interessante, combinando un rendimento annualizzato del 12% con una struttura Express su unico sottostante che include una barriera capitale al 60%. Con una distanza dalla barriera che attualmente si attesta intorno al 49% (aggiornamento 5 luglio 2025), questo prodotto strutturato merita un’analisi approfondita per comprenderne le potenzialità.
Il certificato è alla riga 100 del Radar delle Opportunità: isinconnect.co.uk
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Buone opportunità a tutti!
Disclaimer: questo contenuto non rappresenta sollecitazione al pubblico risparmio, promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazione finanziaria. Le informazioni sono fornite a scopo educativo e informativo.
Bitcoin inverso T-2i fuori Tempo Short Confermato!Stiamo monitorando il ciclo T-2i (inverso), che ha superato la sua durata media teorica.
Siamo oltre le 65 barre da 45 minuti, quindi fuori dalla finestra ottimale di chiusura.
➡️ Questo implica che il massimo ciclico inverso è stato segnato, e ci troviamo nella prima fase del nuovo T-2i, teoricamente ribassista.
Nel frattempo, il ciclo indice mostra:
3° T-3 in scarico
Nessuna rottura dei massimi precedenti
Compressione tra EMA 20 e 200
🧠 Cosa significa ciclicamente?
Se il T-2i ha già chiuso, siamo ora in fase di discesa inversa, il che implica un minimo di indice imminente, o al massimo una falsa ripartenza prima della discesa.
RSI piatto sotto 50, senza forza
Prezzo respinto dall’EMA 20 in più occasioni
Triangolo simmetrico con minimi e massimi discendenti
Tendenza angolare negativa confermata (-22°)
🎯 Target primario: 107.400
📉 Estensione possibile: 106.200 / 105.000
❌ Invalidazione: chiusura sopra 109.300
Certificato Express BBVA Rendimento 10% e Protezione al 60%Il settore bancario spagnolo continua a rappresentare un’area di interesse per gli investitori alla ricerca di rendimenti superiori alla media, e il certificato che mi piacerebbe analizzare oggi, che ha come peculiarità quella di avere come unico sottostante BBVA, offre una combinazione particolarmente attraente di rendimento annualizzato del 10% e protezione condizionata del capitale. Con una barriera fissata al 60% e un’ampia distanza di sicurezza, questo strumento si posiziona come una soluzione interessante per chi cerca esposizione al settore bancario iberico con un profilo di rischio controllato.
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#AN015: Telefonata TRUMP-PUTIN e 4 luglio, mercati chiusi
In un’inaspettata telefonata avvenuta a margine della Festa dell’Indipendenza americana, Vladimir Putin e Donald Trump – in piena campagna per la sua potenziale rielezione – hanno avuto una conversazione riservata che ha rapidamente catturato l’attenzione dei mercati globali, pur in un giorno di chiusura per Wall Street.
Salve, sono il Trader Andrea Russo e oggi voglio parlarvi delle ultime notizie di queste ore. Ringrazio anticipatamente il nostro Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE per il supporto nella realizzazioene di questo articolo.
📉 Wall Street chiusa, ma il Forex è sempre aperto
Mentre le borse USA restano ferme per la festività del 4 luglio, il mercato valutario – per sua natura decentralizzato e globale – non si ferma mai del tutto. Ed è proprio in questi momenti di bassa liquidità che le mosse geopolitiche possono avere un impatto amplificato.
☎️ Cosa si sono detti Putin e Trump?
Le fonti ufficiali parlano di una “discussione cordiale” sui temi della sicurezza globale, l’Ucraina, e il futuro dei rapporti energetici tra USA e Russia. Tuttavia, secondo indiscrezioni trapelate da Mosca, Putin avrebbe espresso apertura a un nuovo negoziato energetico in caso di un ritorno di Trump alla Casa Bianca.
Tradotto in linguaggio Forex? Questo potrebbe significare:
Rischio geopolitico inferiore su USD nel lungo termine (Trump è visto come più favorevole al dialogo con Mosca)
Pressione sull’Euro se i negoziati con la Russia venissero dirottati su un asse Washington–Mosca
Forza momentanea del RUB in caso di spiragli di allentamento delle sanzioni energetiche
📊 Impatto sui cross valutari chiave
Confrontando i movimenti post-notizia su alcuni cross:
USD/RUB: resta piatto per ora, ma pronto a scattare nel weekend se arrivano conferme
EUR/USD: debolezza latente, anche a causa del calo dell’ISM e della resilienza dell’inflazione europea
USD/JPY: stabile, ma con sentiment pro-dollaro sullo sfondo (Trump è percepito come economicamente espansivo)
⏱️ Cosa aspettarsi nelle prossime 24 ore?
Con la liquidità in ripresa già da stanotte (Tokyo), i mercati potrebbero iniziare a prezzare la narrativa geopolitica del ritorno di Trump. Questo scenario favorisce:
USD leggermente più forte nel breve
Attenzione a breakout falsi su bassa volatilità (tipici del 4 luglio)
Analisi del dato Unemployment Rate del 3 luglio 2025Il 3 luglio 2025 sono stati pubblicati i dati sul tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, un indicatore chiave per chi segue i mercati finanziari. Il dato di giugno mostra che il tasso di disoccupazione è sceso leggermente al 4,1% dal 4,2% di maggio, mentre l’economia ha creato 147.000 nuovi posti di lavoro, più delle attese degli analisti.
Cosa ci dicono i dati di giugno
Tasso di disoccupazione. 4,1%, in calo rispetto al mese precedente, ma ancora sopra i livelli minimi degli ultimi anni.
Nuovi posti di lavoro. +147.000, con una crescita solida nei settori governativo e sanitario.
Partecipazione al lavoro. In lieve calo al 62,3% dal 62,4% di maggio, segnalando che una parte della popolazione attiva è uscita dal mercato del lavoro.
Disoccupazione di lungo termine. In aumento tra gli over 55, con il 25,8% dei disoccupati di questa fascia che cerca lavoro da oltre sei mesi.
Cosa significa per chi fa trading
Mercati azionari. Un tasso di disoccupazione stabile o in lieve calo, insieme a una crescita dei posti di lavoro, tende a sostenere il sentiment sui mercati azionari. Tuttavia, la maggior parte dei nuovi posti creati deriva dal settore pubblico, mentre il settore privato mostra segnali di rallentamento.
Forex. Un dato migliore delle attese può rafforzare il dollaro, ma la debolezza della partecipazione e la crescita contenuta dei salari potrebbero limitare il rialzo.
Conclusioni pratiche
Il dato di giugno conferma che il mercato del lavoro USA resta resiliente, ma con segnali di rallentamento sotto la superficie. Per chi fa trading, è fondamentale andare oltre il titolo del dato, analizzare i dettagli e adattare le strategie a un contesto in cui la Fed resta attenta ai segnali di raffreddamento o surriscaldamento dell’economia.
Analisi sul XAUUSD in riflesso al "One Big Beatifu Deal" Il prezzo dell’oro ha interrotto la fase correttiva avviata dal massimo settimanale di 3.366 dollari, beneficiando di un rinnovato interesse da parte degli investitori durante le contrattazioni asiatiche di venerdì. La ridotta liquidità, dovuta alla festività negli Stati Uniti, potrebbe contribuire ad accentuare la volatilità delle quotazioni nel breve termine.
In un contesto di bassa liquidità dovuto alla festività del 4 luglio negli Stati Uniti, il prezzo dell’oro mostra segnali di inversione rispetto ai massimi settimanali, mentre il rafforzamento del dollaro statunitense sembra perdere slancio. A pesare sul biglietto verde sono le rinnovate incertezze legate al cosiddetto "One Big Beautiful Bill"**, la maxi-legge fiscale e di spesa fortemente voluta dal presidente Donald Trump.
Giovedì, la Camera dei Rappresentanti ha approvato il provvedimento con una maggioranza risicata di 218 voti favorevoli contro 214 contrari, evidenziando le divisioni interne anche tra le fila repubblicane. La legge, che include tagli fiscali radicali e misure di contenimento della spesa pubblica, rappresenta un pilastro dell’agenda economica dell’amministrazione Trump e potrebbe avere implicazioni significative sui mercati valutari e sulle aspettative di politica monetaria.
La persistente cautela degli investitori riflette le preoccupazioni circa l’impatto fiscale del disegno di legge promosso dall’amministrazione Trump, che potrebbe incrementare il debito pubblico statunitense di ulteriori 3.400 miliardi di dollari, portandolo a superare i 36.200 miliardi. Tale prospettiva alimenta i timori di un deterioramento degli equilibri di bilancio, contribuendo a frenare la ripresa del dollaro statunitense.
A ciò si aggiungono le rinnovate tensioni commerciali, alimentate dalle dichiarazioni del presidente Trump in merito a possibili dazi, che rappresentano un ulteriore elemento di pressione sul biglietto verde, favorendo al contempo la domanda di oro, tradizionalmente considerato un bene rifugio.
Nella giornata di giovedì, il metallo prezioso ha evidenziato un andamento volatile: dopo aver toccato nuovi massimi settimanali e mantenuto tali livelli nella prima parte della seduta, ha subito un marcato ritracciamento in seguito alla pubblicazione di un report sul mercato del lavoro statunitense sorprendentemente positivo, che ha temporaneamente rafforzato le aspettative di una politica monetaria più restrittiva.
Nel mese di giugno, il dato principale sulle buste paga non agricole negli Stati Uniti ha registrato un incremento di 147.000 unità, superando le attese di consenso fissate a 110.000 e la precedente revisione di 144.000. Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 4,1%, al di sotto sia della previsione del 4,3% sia del dato di maggio pari al 4,2%.
La solidità del mercato del lavoro ha contribuito a ridimensionare le aspettative di un allentamento aggressivo della politica monetaria da parte della Federal Reserve nel corso dell’anno. Tali dati rafforzano la posizione attendista della banca centrale, rendendo più plausibile una conferma dei tassi di interesse ai livelli attuali nel breve termine.
Ad un’analisi più approfondita, i dati sul mercato del lavoro statunitense si sono rivelati meno solidi di quanto suggerissero le cifre principali. Sebbene l’economia abbia registrato un incremento di 147.000 posti di lavoro non agricoli nel mese di giugno, una quota significativa di tali assunzioni è riconducibile al settore dell’istruzione pubblica, tradizionalmente considerato un indicatore meno affidabile della dinamica occupazionale sottostante e della sostenibilità della crescita economica.
Parallelamente, il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente dal 4,2% al 4,1%, contro attese di un rialzo al 4,3%. Tuttavia, tale calo è stato in larga parte determinato da una contrazione della forza lavoro, con circa 130.000 individui che hanno abbandonato il mercato del lavoro, attenuando così il segnale positivo del dato.
Pertanto, sebbene i numeri aggregati abbiano inizialmente suggerito una performance robusta, l’analisi dei dettagli evidenzia un quadro più eterogeneo.
D’altro canto, come segnalato all’inizio della settimana, le revisioni al rialzo dei dati occupazionali dei mesi precedenti hanno sorpreso positivamente. Tuttavia, la dinamica salariale ha mostrato segnali di rallentamento: le retribuzioni orarie medie hanno registrato una flessione sia su base mensile che annuale, segnando il ritmo di crescita più contenuto dallo scorso anno. Questo sviluppo rappresenta un elemento favorevole per la Federal Reserve nel suo percorso di disinflazione, contribuendo ad allentare le pressioni sui prezzi.
Secondo il FedWatch Tool del CME Group, la probabilità implicita di un taglio dei tassi da parte della Fed nel meeting di settembre è scesa al 68%, rispetto a circa il 72% registrato prima della pubblicazione dei dati. I mercati, tuttavia, continuano a prezzare con elevata probabilità un primo intervento espansivo già nel mese di luglio.
Il repentino cambiamento delle aspettative di politica monetaria da parte della Federal Reserve, in direzione più restrittiva, ha innescato un ampio rally di sollievo del dollaro statunitense. Tale movimento ha esercitato una pressione ribassista sul prezzo dell’oro, penalizzato in contesti di rafforzamento del biglietto verde e di tassi d’interesse più elevati, ma tale reazione si è subito raffreddata.
Analisi tecnica del prezzo dell'oro: daily chart
Come si può ben vedere, la media mobile (EMA) a 50 periodi sta fungendo da supporto dinamico al prezzo dell'asset, con un andamento rialzista.
Dopo circa tre settimane al di sopra della Kijun Sen, il prezzo è sceso al di sotto e si è tenuto nel range tra la Kijun e la Tenkan Sen, a dimostrare un lieve raffreddamento dell'impulso rialzista. Il continuo intersecarsi delle predette linee dell'indicatore Ichimoku delinea un trend che da rialzista inizia ad avere qualche sfumatura di neutralità. Nonostante tutto, affinché la price action rimane al di sopra della kumo e sopra la EMA a 50 periodi, rimarrà la propensione al rialzo.
Una chiusura settimanale al di sopra della Tenkan Sen, potrebbe aprire spazi a nuovi massimi nella prossima settimana.
** Il provvedimento è stato approvato definitivamente dal Congresso degli Stati Uniti. Si tratta della principale misura economica del secondo mandato di Trump e ha suscitato un ampio dibattito politico e sociale.
Di seguito un breve flash riepilogativo del predetto provvedimento:
Tagli fiscali permanenti per le fasce di reddito più alte e per imprese/investitori.
Riduzioni alla spesa pubblica, in particolare:
Tagli a Medicaid e ad altri programmi sanitari.
Tagli ai fondi per energia pulita e incentivi alle auto elettriche.
Aumento del debito pubblico stimato in circa 3.300 miliardi di dollari in 10 anni.
Altri ambiti toccati: immigrazione, spesa militare, esplorazione spaziale, politica commerciale (con possibili nuovi dazi).
Il provvedimento è oggetto di dibattito acceso tra analisti e democratici dell'opposizione in quanto:
la legge è vista come un vantaggio per i ricchi, con rischi per la copertura sanitaria di milioni di cittadini;
la legge porterà ad ulteriori disagi al debito pubblico.
I dati positivi sul lavoro spingono i mercati a nuovi record.L’andamento di questa settimana abbreviata è dipeso in larga parte dal cruciale rapporto odierno sulle buste paga non agricole. Il dato diffuso stamattina, superiore alle attese, ha spianato la strada a una seduta positiva e a una nuova serie di massimi storici.
L’economia ha generato 147.000 nuovi posti di lavoro nel mese di giugno, superando nettamente le aspettative, che si attestavano intorno ai 110.000. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,1%, contro una previsione del 4,3%.
Questo dato incoraggiante ha confermato, ancora una volta, l’inattendibilità del rapporto ADP come indicatore dei dati ufficiali del BLS. Gli investitori avevano manifestato una certa apprensione ieri, quando le buste paga private erano diminuite di 33.000 unità, a fronte di un previsto incremento di 100.000, ma hanno mantenuto la calma in attesa del rapporto governativo.
Il NASDAQ è salito dell’1,02% (pari a circa 207 punti), chiudendo a 20.601,10, con un guadagno settimanale dell’1,6%. Lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,83%, portandosi a 6.279,35, con un incremento dell’1,7% in soli tre giorni e mezzo. Entrambi gli indici hanno toccato nuovi record in quattro delle ultime cinque sedute. Anche il Dow Jones ha segnato un progresso dello 0,77% (circa 344 punti), raggiungendo quota 44.828,53 e registrando la miglior performance settimanale, con un incremento del 2,3%.
Le probabilità di un taglio dei tassi da parte della Fed sono ormai prossime allo zero per il mese di luglio e si sono lievemente ridotte anche per settembre. Lo strumento FedWatch indica ora una probabilità del 70% per un intervento a settembre, mese atteso da tempo come il più probabile per una riduzione.
I dati odierni non hanno modificato significativamente le aspettative in merito alla politica monetaria, salvo ridimensionare l’ottimismo per un taglio già a luglio. È dunque più realistico attendersi un intervento a settembre. Tuttavia, ciò che questi numeri evidenziano è la resilienza dell’economia, un elemento che ha dato nuovo slancio agli investitori rialzisti e ha messo in difficoltà gli operatori ribassisti, aprendo ulteriore spazio per nuovi massimi storici.
Per la prossima settimana sono previsti pochi dati economici, ma l’attenzione si concentrerà sicuramente sul fronte commerciale. Il periodo di sospensione di 90 giorni sui dazi del cosiddetto “Giorno della Liberazione”, deciso dal Presidente, terminerà il 9 luglio. All’inizio di questa settimana è trapelata la notizia di un accordo commerciale con il Vietnam, che si aggiunge a quelli già siglati con Cina e Regno Unito. Tuttavia, decine di altri Paesi restano a rischio di essere colpiti dai dazi elevati annunciati all’inizio di aprile.
I rialzi di questa settimana indicano che gli investitori non sembrano temere un ritorno immediato dei dazi, soprattutto considerando che il Presidente aveva sospeso le misure proprio dopo il crollo dei mercati in territorio ribassista. Tuttavia, l’incertezza permane, e la scadenza del 9 luglio potrebbe accentuare la volatilità in un momento in cui i mercati potrebbero necessitare di una pausa dopo la recente impennata.
Un’ulteriore novità commerciale sarebbe senz’altro ben accolta dal mercato.
Intanto è il momento di iniziare a pensare alla stagione degli utili, con grandi banche come JPMorgan (JPM), Wells Fargo (WFC) e Citigroup (C) pronte ad aprire ufficialmente la stagione il 15 luglio.
L’inizio del secondo trimestre è coinciso con un aumento dell’incertezza legata ai dazi punitivi annunciati il 2 aprile. Sebbene l’entrata in vigore di tali misure sia stata posticipata di tre mesi, la questione ha inevitabilmente pesato sulle stime, sia per il trimestre in corso sia per i successivi, soprattutto nelle prime settimane dopo l’annuncio.
Attualmente, si prevede che gli utili del secondo trimestre per l’indice S&P 500 cresceranno del +5,0% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a fronte di un aumento del +4,0% dei ricavi. Sebbene sia prassi che le stime vengano riviste al ribasso, l’entità e la diffusione dei tagli alle previsioni per il secondo trimestre risultano superiori rispetto a quanto osservato in altri trimestri recenti di confronto.
Marco Bernasconi Trading
Wall Street spinta dai dati sul lavoro USAI DATI USA ALIMENTANO IL BULL TREND
Chi pensava che i dati sul mercato del lavoro avrebbero costretto la Fed a un taglio anticipato dei tassi a luglio è rimasto profondamente deluso. La resilienza dei numeri relativi ai JOLTS prima e ai Non-Farm Payrolls poi non sembra consentire un taglio del costo del denaro nel breve termine, posticipando l’evento a settembre.
Giovedì Wall Street ha chiuso in rialzo, grazie a nuove evidenze di un mercato del lavoro solido che hanno rafforzato la visione di un’economia in tenuta. I tre principali indici hanno registrato un rialzo compreso tra lo 0,7% e l’1%, con S&P 500 e Nasdaq che hanno toccato nuovi record.
Le buste paga non agricole sono aumentate di 147.000 unità a giugno, superando le aspettative di 110.000 unità, mentre il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 4,1%.
I dati hanno smentito i timori secondo cui dazi e incertezza economica avrebbero ostacolato l’occupazione, sottolineando la forza dell’economia statunitense.
Nel frattempo, i rappresentanti della Camera sembrano pronti ad approvare la legge fiscale e di spesa di Trump, considerata espansiva per la politica fiscale USA.
Alcuni rapporti segnalano uno stallo nei negoziati commerciali prima della scadenza della prossima settimana, a seguito della conferma dei dazi del 20% sul Vietnam.
VALUTE
Chi sostiene che l’economia USA sia destinata alla recessione continua a essere sorpreso dalla resilienza dei dati macroeconomici.
È stato così per i NFP, per il tasso di disoccupazione (sceso dal 4,3% al 4,1%), per l’ISM dei servizi e composito, e per i JOLTS openings.
Sul fronte valutario, l’euro resta stabile contro il dollaro, oscillando nel range 1,1730–1,1830. Dopo la pubblicazione dei NFP, si è registrato un tentativo di rafforzamento del dollaro che sembrava potesse spingere l’euro sotto 1,1700.
Tuttavia, il dollaro ha poi perso terreno, complice l’appetito per il rischio. Ogni notizia, positiva o negativa, sembra alimentare una debolezza strutturale del dollaro, consolidata dal fatto che i grandi operatori sono posizionati short (come dimostrano i future sul CME).
È probabile che questa tendenza prosegua fino al raggiungimento dei target di medio termine in area 1,2350, o in caso di rottura dei supporti a 1,1050–1,1060.
Sugli altri cambi principali, poco da segnalare: il mercato resta in trading range, con un dollaro tendenzialmente debole e vicino ai supporti chiave.
NON-FARM PAYROLLS
Gli occupati non agricoli negli Stati Uniti sono aumentati di 147.000 unità a giugno 2025, dopo una revisione al rialzo del dato di maggio a 144.000 unità, superando le previsioni di 110.000.
Il dato è in linea con la media mensile degli ultimi 12 mesi (146.000 unità).
L’occupazione pubblica è cresciuta di 73.000 unità, in particolare nel settore statale e dell’istruzione. Incrementi si sono registrati anche nell’assistenza sociale.
Il rapporto di giugno conferma un mercato del lavoro resiliente. Tuttavia, alcuni analisti avvertono che l’incertezza legata a dazi, commercio e politiche migratorie potrebbe presto indurre le aziende a rallentare le assunzioni.
INDICE ISM PMI USA
L’indice ISM dei servizi è salito a 50,8 a giugno 2025, rispetto a 49,9 di maggio, superando leggermente le previsioni (50,5).
Il dato segnala una ripresa dell’attività economica nel settore dei servizi, dopo un mese di contrazione. Tutte le componenti dell’indice sono cresciute: produzione, nuovi ordini e scorte.
La pressione sui prezzi si è leggermente attenuata, anche se sono stati segnalati aumenti che incidono sui costi operativi.
Le tensioni in Medio Oriente sono emerse come nuovo tema di discussione, ma non si segnalano interruzioni nella catena di approvvigionamento. La preoccupazione principale resta l’impatto dei dazi.
USA, DEFICIT COMMERCIALE
Il disavanzo commerciale degli Stati Uniti è salito a 71,5 miliardi di dollari a maggio 2025, rispetto ai 60,3 miliardi di aprile (dato rivisto).
Le esportazioni sono diminuite del 4%, passando da un massimo storico di 290,5 a 279 miliardi di dollari. Le importazioni sono calate dello 0,1%, toccando il minimo degli ultimi sette mesi (350,5 miliardi).
Il deficit maggiore si registra con l’UE (-22,5 miliardi), in aumento rispetto ai -17,9 miliardi di aprile. Crescono anche i disavanzi con Messico (17,1 miliardi), Canada (2,8 miliardi) e Vietnam (14,9 miliardi). In controtendenza, il deficit con la Cina si è ridotto a 14 miliardi dai 19,7 precedenti.
PETROLIO IN CALO
Venerdì i future sul greggio WTI sono scesi a circa 66,8 dollari al barile, in attesa della riunione OPEC+ prevista per questa settimana.
Si prevede un aumento della produzione di 411.000 barili al giorno ad agosto, alimentando timori di eccesso di offerta.
L’accordo commerciale tra Stati Uniti e Vietnam ha fornito un certo supporto ai prezzi, ma l’incertezza resta elevata, poiché UE e Giappone non hanno ancora concluso i rispettivi accordi prima della scadenza del 9 luglio per la sospensione dei dazi.
Il presidente Trump ha annunciato che le lettere con le nuove aliquote tariffarie inizieranno a essere inviate venerdì.
Intanto, gli USA hanno adottato nuove misure per limitare il commercio di petrolio iraniano, aumentando la pressione su Teheran.
Per la settimana, il WTI è in rialzo di quasi il 2%, rimbalzando dai minimi degli ultimi due anni.
Saverio Berlinzani
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Certificato Multi Express: Rendimento 12% Annuo su Banche UKIl settore bancario britannico continua a rappresentare un’opportunità interessante per gli investitori che cercano rendimenti superiori alla media con protezione condizionata del capitale. In questo contesto, il certificato CH1358860141 si distingue per la sua struttura Multi Express che combina un rendimento cedolare annualizzato del 12% con una barriera capitale al 60%, offrendo un profilo rischio-rendimento particolarmente bilanciato per chi vuole esporsi al comparto finanziario del Regno Unito.
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Analisi del dato ADP Non-Farm Employment del 2 luglio 2025Il dato ADP Non-Farm Employment pubblicato il 2 luglio 2025 ha sorpreso negativamente il mercato: il settore privato statunitense ha perso 33.000 posti di lavoro a giugno, contro una previsione di +99.000. Si tratta della prima contrazione dal marzo 2023 e di un dato molto più debole rispetto ai 29.000 posti aggiunti a maggio (dato rivisto al ribasso).
Cos’è l’ADP Non-Farm Employment
Questo indicatore misura la variazione mensile dei posti di lavoro nel settore privato, escluso il comparto agricolo. Viene pubblicato da ADP, una delle principali società di gestione paghe negli USA, e anticipa di due giorni il più atteso report ufficiale sui Non-Farm Payrolls (NFP) del governo. Anche se spesso i due dati divergono, l’ADP resta un termometro importante per valutare la salute del mercato del lavoro americano.
Cosa mostrano i dati di giugno
Perdita di posti di lavoro: -33.000, contro una previsione di +99.000. Settori più colpiti: servizi professionali e business, sanità ed educazione, settore finanziario. Unica nota positiva: crescita nei settori manifatturiero e minerario.
Impatto geografico: Midwest e West hanno perso più posti, mentre il Sud è l’unica area con saldo positivo.
Cosa significa per i mercati e per il trading
Un dato così negativo può indicare che l’economia USA sta rallentando più delle attese, nonostante i massimi storici degli indici azionari. Un dato ADP sotto le attese tende a indebolire il dollaro, perché aumenta le probabilità che la Fed possa tagliare i tassi prima del previsto.
Strategie pratiche per il trader
Gestione del rischio. In presenza di tali dati meglio ridurre la leva e utilizzare stop loss più stretti. I titoli legati ai servizi e alle piccole imprese potrebbero soffrire di più; meglio privilegiare settori difensivi o aziende di grandi dimensioni.
Conclusione
Il dato ADP di giugno 2025 segnala una frenata inattesa del mercato del lavoro USA. Per chi fa trading, è il momento di aumentare la prudenza, monitorare i prossimi dati macro e prepararsi a una possibile crescita della volatilità nei prossimi giorni.
Wall Street spinge i mercati, sterlina in caloLA FORZA DI WALL STREET
Mercoledì gli indici a Wall Street hanno chiuso in territorio positivo, con l’unica eccezione del Dow Jones, in calo dello 0,02%. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,47%, segnando un nuovo massimo storico, mentre il Nasdaq è salito dello 0,94%.
La forza dei mercati azionari è sostenuta dal sentiment positivo degli investitori, alimentato dalla possibilità che la Fed possa tagliare i tassi d’interesse già a luglio. Questo scenario è favorito da dati economici in calo, ma ancora resilienti, e dalle speranze di una conclusione positiva dei colloqui commerciali tra gli Stati Uniti e i principali partner, in particolare Cina ed Europa.
Il Presidente Trump ha annunciato un accordo commerciale con il Vietnam, che prevede un dazio del 20% invece del 46% inizialmente previsto per il "Giorno della Liberazione". Tuttavia, le trattative con il Giappone risultano bloccate e l’accordo con l’UE è ancora in sospeso, alimentando l’incertezza in vista del possibile ripristino di dazi più severi la prossima settimana.
Nel frattempo, i dati ADP hanno mostrato un calo inaspettato dei posti di lavoro nel settore privato, confermando un rallentamento del mercato del lavoro in attesa del rapporto ufficiale sull’occupazione previsto per domani.
Sul fronte fiscale, i mercati attendono la decisione della Camera dei Rappresentanti sul disegno di legge di spesa approvato dal Senato, che comporterebbe un aumento del debito pubblico di circa 3,3 trilioni di dollari.
Il settore tecnologico ha recuperato dopo il crollo del giorno precedente. Microsoft è rimasta invariata nonostante l’annuncio del taglio di 9.000 posti di lavoro. Nike e Lululemon hanno registrato forti rialzi, grazie all’esclusione da dazi più elevati sul Vietnam.
VALUTE
Sul mercato valutario, a parte il calo della sterlina dovuto a tensioni interne al Partito Laburista, le oscillazioni sono rimaste contenute nei range delle ultime settimane.
L’EUR/USD si mantiene vicino a 1,1800, con una correzione limitata. Il GBP/USD (Cable) è sceso a 1,3560 per poi risalire a 1,3630. L’EUR/GBP è salito fino a 0,8670, chiudendo poi a 0,8650. Lo USD/JPY è rimasto stabile tra 143,50 e 144,20.
Le valute oceaniche restano strutturalmente deboli. Poche novità anche sui cross, mentre il franco svizzero continua a rafforzarsi contro tutte le principali valute. La tendenza attuale dovrebbe proseguire nelle prossime sedute, in attesa delle scadenze sui dazi.
ADP IN CALO
Le imprese private statunitensi hanno perso 33.000 posti di lavoro a giugno 2025, il primo calo da marzo 2023. A maggio, il dato era stato rivisto al ribasso a +29.000, mentre le previsioni indicavano un aumento di 95.000 unità.
Il settore dei servizi ha perso 66.000 posti, mentre si sono registrati aumenti nei settori del tempo libero, ospitalità, commercio, trasporti e servizi pubblici. Il settore manifatturiero ha creato 32.000 posti.
La crescita salariale annua per chi ha mantenuto il lavoro è scesa al 4,4% (dal 4,5% di maggio), mentre per chi ha cambiato lavoro è calata al 6,8% (dal 7%).
“Il rallentamento delle assunzioni non ha ancora compromesso la crescita salariale”, ha dichiarato la Dott.ssa Nela Richardson, capo economista di ADP.
SALGONO I RENDIMENTI IN UK
Il rendimento del Gilt decennale britannico è salito di oltre 20 punti base, superando il 4,66%, dopo aver toccato i minimi degli ultimi sei mesi.
La causa è da ricercare nei conflitti interni al Partito Laburista, che hanno minato la fiducia nel debito pubblico. Il Primo Ministro Keir Starmer si è astenuto dal sostenere l’insediamento della Cancelliera Rachel Reeves, a causa di dubbi sulla riforma del welfare.
L’incertezza sulla permanenza della Reeves ha provocato un crollo dei Gilt a lunga scadenza e ha ridotto le aspettative di tagli dei tassi nel trimestre. La sterlina ha perso 200 pips in poche ore, per poi recuperare parzialmente in serata.
Poco prima, il Governatore della Banca d’Inghilterra aveva dichiarato che la direzione dei tassi è “al ribasso” e che la politica monetaria si avvierà verso una posizione “più neutrale”.
DISOCCUPAZIONE UE
Il tasso di disoccupazione nell’area euro è salito al 6,3% a maggio 2025, rispetto al minimo storico del 6,2% di aprile, superando le attese.
Il numero di disoccupati è aumentato di 54.000 unità, raggiungendo quota 10,83 milioni. Il tasso di disoccupazione giovanile è rimasto stabile al 14,4%.
Tra le principali economie, Germania (3,7%) e Paesi Bassi (3,8%) hanno registrato i tassi più bassi. Spagna (10,8%), Francia (7,1%) e Italia (6,5%) restano su livelli più elevati.
PMI CINA
L’indice Caixin China General Services PMI è sceso a 50,6 a giugno 2025, rispetto al 51,1 di maggio e sotto le attese di 51,0.
Si tratta dell’espansione più debole dal settembre 2024, con un rallentamento dei nuovi ordini e un calo delle vendite all’estero, il più marcato da dicembre 2022.
Il sentiment delle imprese è migliorato per il secondo mese consecutivo, grazie alle speranze di condizioni economiche migliori, ma resta sotto la media di lungo periodo. Le valute oceaniche ne risentono, restando deboli.
AUSTRALIA, BILANCIA COMMERCIALE
Il surplus commerciale australiano si è ridotto a 2,24 miliardi di dollari australiani a maggio 2025, in forte calo rispetto ai 4,86 miliardi di aprile e ben sotto le attese di 5 miliardi.
È il livello più basso da agosto 2020. Le esportazioni sono diminuite del 2,7%, toccando i 42,4 miliardi, anche a causa di un calo del 5,5% delle spedizioni verso gli Stati Uniti, penalizzate dai dazi dell’amministrazione Trump.
Al contrario, le esportazioni verso la Cina sono aumentate dell’1,9%. Le importazioni sono cresciute del 3,8%, raggiungendo il record di 40,16 miliardi, spinte dalla domanda di beni strumentali.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
#AN014: Sfiducia Ursula von der Leyen, Crisi nel mercato?
Salve, sono Andrea Russo, trader Forex e oggi voglio concentrarmi su una notizia esplosiva che ha colpito Bruxelles nelle ultime 24 ore: la mozione di sfiducia contro la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Ringrazio anticipatamente il Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE per il supporto nella realizzazione di questa analisi.
Il fatto: mozione di sfiducia al Parlamento Europeo
Nella giornata del 1° luglio, diversi eurodeputati provenienti da gruppi sia di destra conservatrice che di estrema sinistra hanno formalmente presentato una mozione di sfiducia contro Ursula von der Leyen, accusandola di: Accordi non trasparenti con Emmanuel Macron, Gestione opaca del nuovo “Patto per l’Europa”, Condizionamento delle nomine chiave all’interno della Commissione e del Consiglio e soprattutto la violazione del principio democratico di equilibrio tra i poteri.
Sebbene la mozione sembri non avere i numeri per passare, rappresenta un attacco diretto alla legittimità politica della presidente uscente, proprio nel momento in cui sta cercando di ottenere un secondo mandato.
Il sospetto è che questa mossa non sia tanto per far cadere von der Leyen, quanto per: Indebolirne la posizione negoziale, Costringerla a fare concessioni politiche e riaprire la partita sulle nomine strategiche UE 2024–2029.
Questa crisi interna arriva nel peggior momento possibile. Una crisi di legittimità interna in questo contesto può minare la stabilità istituzionale e rallentare tutte le riforme economiche attese dai mercati.
Impatto sul Forex
1. EUR sotto pressione
Il rischio politico europeo è tornato al centro dell’attenzione. Anche se non c’è stato uno shock immediato sull’euro, le sale trading istituzionali stanno già pricingando una maggiore instabilità interna. Questo si traduce in:
Pressione al ribasso su EUR/USD, soprattutto se la mozione riceverà più voti del previsto (anche se non passa).
EUR/CHF a rischio ritracciamento, dato che il franco svizzero viene visto come valuta rifugio in caso di crisi istituzionali EU.
EUR/GBP con potenziale perdita di forza, specie se Londra approfitterà della crisi per rilanciare accordi bilaterali.
2. Spinta per valute rifugio
JPY, USD e CHF hanno mostrato movimenti anomali nelle ultime ore: l’incertezza politica spinge i trader a cercare porti sicuri. Anche la curva dei futures su EUR/USD mostra un leggero riprezzamento verso il basso.
3. Prossimi eventi da monitorare
La vera minaccia sarà se il numero di voti favorevoli alla sfiducia supererà il 30–35% del Parlamento → in quel caso, anche se la mozione non passa, von der Leyen ne uscirà delegittimata.
L’euro, in tal caso, potrebbe subire una correzione tecnica estesa fino a 1.0650, specie se accompagnata da dati macro deboli.
Seguitemi, se vi va, per altri aggiornamenti.
ingresso portafoglio Citigroup a 72,628 usd 1,19 e altri Addingresso portafoglio Citigroup a 72,628 usd 1,19, 10 pezzi e tutti no stop,
pluriennale sottovalutazione e prezzi in ripresa, tra i più bastonati con GE e Kraft Heinz, insieme a KHC sembra essere tra le due maggiori posizioni attuali di M.Burry che sta shortando Tesla come non ci fosse un domani.
incremento posizione di 10 pezzi a 53,185 su Cocacola,
buffettiana e soprattutto difensiva (più dello zucchero potrà l'acqua e le sue concessioni).
incremento di 12 pezzi a 40,30 su Kraft heinz,
burriana e buffettiana, anche qui i prezzi in una sottostima abissale, a chi non è capitato di fare un paio di bilanci con l'inchiostro simpatico con cifre di quasi totale fantasia?
Suvvia ragazzi!
02 LUG | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
Target temporale e di prezzo per lo short 4️⃣5️⃣ preso alla perfezione
Ora a caccia della chiusura del T-2i che è fondamentale per la struttura di inverso
Infatti ci parlerà in maniera oggettiva della partenza di un nuovo Ti dal top del 30 GIU
in attesa di 🤺F-2i
Buon slow trading a tutti
ENG
Time and price target for short 4️⃣5️⃣ hit perfectly.
Now hunting for the closure of T-2i, which is crucial for the inverse structure.
It will objectively confirm whether a new Ti started from the June 30th top.
Awaiting 🤺F-2i.
Wishing everyone steady and disciplined slow trading.
Certificato Multi Express: Rendimento 8% su Paniere GlobaleI certificati Multi Express continuano a rappresentare una delle soluzioni più apprezzate dagli investitori che cercano un equilibrio tra rendimento e protezione del capitale. Il certificato che mi piacerebbe analizzare oggi si distingue per la sua struttura particolarmente diversificata, costruita su un paniere di quattro indici azionari internazionali che offrono esposizione ai principali mercati mondiali. Con un rendimento cedolare annualizzato dell’8% e una barriera capitale al 60%, questo strumento si posiziona come una soluzione interessante per chi desidera beneficiare del potenziale rialzista dei mercati azionari mantenendo un livello di protezione significativo.
Il certificato è alla riga 64 del Radar delle Opportunità: isinconnect.co.uk
Analisi completa sul nostro blog: isinconnect.co.uk
Buone opportunità a tutti!
Disclaimer: questo contenuto non rappresenta sollecitazione al pubblico risparmio, promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazione finanziaria. Le informazioni sono fornite a scopo educativo e informativo.
#AN013: USD e AUD sotto pressione, l’Euro avanza
1. India: nuova strategia sulla volatilità del forex
La Banca Centrale Indiana (RBI) sta permettendo una maggiore volatilità sul cambio USD/INR, spingendo molte aziende a proteggersi tramite contratti forward. È il livello di copertura più alto dal 2020.
Ringraziamo in anticipo il nostro Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE che ci ha supportato nella stesura di questo articolo.
Impatto Forex:
Potenziale indebolimento della rupia a breve termine, ma aumento della stabilità nel medio-lungo.
Volatilità su USD/INR, EUR/INR, JPY/INR ? opportunità per carry trade e short di breve se il dollaro si rafforza.
2. Australia colpita da tempeste estreme
Tempeste violente hanno investito il Nuovo Galles del Sud, il Queensland e Victoria: venti a 100 km/h, piogge torrenziali e blackout su oltre 30.000 abitazioni.
Pressione sulla fiducia economica australiana ? AUD debole.
Opportunità su AUD/USD, AUD/JPY e AUD/NZD in ottica short.
Monitorare gli sviluppi agricoli e assicurativi ? rischio di ribassi estesi.
3. Iran: danni gravi al sito nucleare di Fordow
Attacco statunitense ha colpito il sito nucleare iraniano. In risposta, l’Iran ha minacciato di minare lo Stretto di Hormuz, punto critico per il trasporto petrolifero globale.
Rialzo atteso sulla volatilità geopolitica.
Aumento di flussi su valute rifugio: JPY, CHF e USD.
Impatto anche su CAD e AUD per via del petrolio ? rischio rialzi di breve ma correzioni se lo stallo persiste.
4. Pacchetto fiscale USA da 3,3 trilioni in discussione
Il Senato sta valutando un maxi piano di stimolo. Ciò alimenta il timore di nuovo debito ? dollaro in calo ai minimi da 4 anni contro l’euro.
EUR/USD long rafforzato (break oltre 1.17 già in atto).
GBP/USD e NZD/USD potenzialmente in spinta.
Rischio taglio tassi FED ? aumento volatilità sul dollaro e sulle obbligazioni.
Conclusione Strategica
Operazioni consigliate: long su EUR/USD, short su AUD/USD, long su USD/INR (solo con conferma).
Attenzione alle prossime 48h: possibile spike su CHF, JPY e CAD.
Timing istituzionale: probabile entrata fondi su EUR e USD in caso di breakout confermati; restare pronti ma evitare front-running.
Resta aggiornato per altre notizie.
long ZIGNAGO VETRO da 8,68 no stoplong ZIGNAGO VETRO da 8,68 no stop, 60pezzi, se dovesse scendere valuteremo accumuli a prezzi migliori in caso di eccessi di liquidità, da qui pare una buona sottovalutazione pluiriennale e possibile reazione a poc sempre di lungo periodo, div 5% circa, sepoffà, con pacienza!
Oltre l'analisi feniciografica!
Wall Street mista, inflazione Eurozona al 2%MERCATI USA
Ieri, gli indici americani hanno chiuso in modo contrastante: il Dow Jones ha guadagnato lo 0,9%, mentre il Nasdaq e l’S&P 500 hanno perso rispettivamente lo 0,82% e lo 0,12%. L’attenzione degli investitori si è concentrata sui negoziati commerciali in corso e sulle discussioni relative all'approvazione della legge di bilancio.
Nel corso della giornata è intervenuto anche Jerome Powell, che ha confermato di attendersi un impatto dei dazi nei prossimi mesi. Tuttavia, ha sottolineato che la maggioranza dei funzionari della Fed ritiene opportuno un taglio dei tassi d’interesse entro la fine dell’anno.
Nel frattempo, le offerte di lavoro (JOLTS Openings) sono aumentate inaspettatamente a 7,77 milioni, il livello più alto da novembre, segnalando la persistente forza del mercato del lavoro. L’ISM Manufacturing PMI ha indicato una contrazione dell’attività manifatturiera per il quarto mese consecutivo.
Tra i settori, i servizi di pubblica utilità hanno registrato la performance peggiore, mentre il comparto dei materiali ha sovraperformato. Sul fronte societario, le azioni di Tesla hanno perso oltre il 3% a causa delle crescenti tensioni tra il presidente Trump ed Elon Musk.
VALUTE
Mercoledì, l’indice del dollaro statunitense si è attestato intorno a 96,4, toccando il livello più basso degli ultimi tre anni e mezzo. La debolezza del biglietto verde è attribuibile alle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed, che ridurrebbe il differenziale con le altre valute, ma anche alle preoccupazioni legate alle politiche fiscali del presidente Trump, che rendono incerte le coperture finanziarie dell’aumento di spesa.
Jerome Powell ha ribadito che la banca centrale rimane paziente riguardo a ulteriori tagli, pur non escludendo una riduzione già nella riunione di questo mese. Ha inoltre osservato che la Fed avrebbe già agito se non fosse stato per l’impatto inflazionistico dei dazi imposti da Trump.
Nel frattempo, il Senato ha approvato a stretta maggioranza il disegno di legge di Trump su tasse e spesa pubblica, che dovrebbe aggiungere 3,3 trilioni di dollari al debito nazionale. La misura è ora attesa alla Camera per l’approvazione finale.
Gli investitori sono in attesa del rapporto ADP sulle buste paga private, previsto per mercoledì, e del rapporto sull’occupazione di giugno, atteso per giovedì, per ottenere ulteriori indicazioni sulla solidità del mercato del lavoro e sulla direzione della politica monetaria.
Sul mercato valutario, l’euro/dollaro si avvicina a quota 1,1830, mentre la sterlina si mantiene sopra 1,3720, puntando anche a 1,3800. Il dollaro/yen scende meno, in assenza di aspettative di rialzo dei tassi da parte della BoJ.
Il franco svizzero resta molto forte, con tutti i suoi cross sotto pressione. Il cambio dollaro/franco, dopo un tentativo di discesa fino a 0,7873, è risalito sopra quota 0,7900, dove sembra stabilizzarsi. Le valute oceaniche restano più deboli rispetto a euro e sterlina e non riescono a superare le resistenze chiave.
EUROZONA: INFLAZIONE IN RIPRESA
L’inflazione dei prezzi al consumo nell’Eurozona è leggermente aumentata al 2,0% su base annua a giugno 2025, in rialzo rispetto all’1,9% di maggio e in linea con le aspettative del mercato. Il dato è coerente con l’obiettivo ufficiale della Banca Centrale Europea.
Tra le principali economie, l’inflazione in Germania è calata inaspettatamente, mentre Francia e Spagna hanno registrato modesti aumenti. In Italia, il tasso è rimasto stabile. L’inflazione dei servizi è salita al 3,3%, in aumento rispetto al minimo triennale del 3,2% registrato a maggio. Il calo dei prezzi dell’energia si è attenuato al 2,7% dal precedente 3,6%. L’inflazione core è rimasta invariata al 2,3%, segnando il livello più basso da gennaio 2022.
USA: ISM IN CONTRAZIONE
L’ISM Manufacturing PMI è salito a 49 a giugno 2025, rispetto a 48,5 di maggio e alle previsioni di 48,8. Nonostante il miglioramento, il dato segnala una contrazione dell’attività economica nel settore manifatturiero per il quarto mese consecutivo.
Il ritmo della contrazione è rallentato grazie a una ripresa della produzione e a un miglioramento delle scorte. Tuttavia, i nuovi ordini e l’occupazione hanno continuato a calare a un ritmo più sostenuto. Le pressioni inflazionistiche sono leggermente aumentate, con una crescita dei prezzi indotta dai dazi.
JOLTS OPENINGS
Il numero di posti di lavoro vacanti negli Stati Uniti è aumentato di 374.000 unità, raggiungendo quota 7,769 milioni a maggio 2025. Si tratta del livello più alto da novembre 2024 e di un dato nettamente superiore alle aspettative di mercato, fissate a 7,3 milioni.
I maggiori incrementi si sono registrati nel settore della ristorazione, con 314.000 posti vacanti aggiunti, seguiti da finanza e assicurazioni, con un aumento di 91.000. Al contrario, le posizioni vacanti nel settore pubblico federale sono diminuite di 39.000 unità.
GIAPPONE: SCENDE IL NIKKEI
Il Nikkei ha chiuso in calo per la seconda seduta consecutiva, dopo che il presidente Trump ha minacciato di imporre un dazio del 35% sulle importazioni dal Giappone. La mossa mira a fare pressione su Tokyo affinché conceda maggiori aperture nei negoziati commerciali.
Trump ha definito i colloqui con il Giappone “molto difficili”, criticando la riluttanza del Paese ad accettare auto e riso prodotti negli Stati Uniti. Il Nikkei ha perso l’1%, mentre il Topix ha chiuso in calo dello 0,5%.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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Come funziona la BCELa Banca Centrale Europea (BCE) è il cuore della politica monetaria dell’Eurozona. Conoscere come opera e quali sono i suoi obiettivi è fondamentale per ogni trader, perché le sue decisioni influenzano direttamente mercati azionari, obbligazionari, valute e materie prime.
Cos’è la BCE e quali sono i suoi compiti principali
La BCE gestisce l’euro e definisce la politica monetaria per i 20 paesi che hanno adottato la moneta unica. Il suo obiettivo principale è mantenere la stabilità dei prezzi, ovvero tenere l’inflazione su un livello vicino ma inferiore al 2% nel medio termine. Questo serve a proteggere il potere d’acquisto dei cittadini e a favorire una crescita economica equilibrata. Le sue funzioni principali sono:
Definire e attuare la politica monetaria. Decide i tassi di interesse a cui presta denaro alle banche commerciali, influenzando così il costo del credito per famiglie e imprese.
Gestire le riserve valutarie dell’Eurozona e intervenire sui mercati dei cambi per mantenere la stabilità dell’euro.
Supervisionare il sistema bancario. Vigila sulla solidità delle banche e sul corretto funzionamento dei sistemi di pagamento.
Autorizzare l’emissione di banconote in euro.
Come prende le decisioni la BCE
Le decisioni più importanti sono prese dal Consiglio direttivo, composto dal presidente, dal vicepresidente e dai governatori delle banche centrali nazionali dei paesi dell’Eurozona. Questo organo si riunisce regolarmente (di solito ogni due settimane) per valutare la situazione economica e decidere la direzione della politica monetaria, in particolare i tassi di interesse. Il Comitato esecutivo attua le decisioni operative e gestisce gli affari correnti, mentre il Consiglio generale svolge funzioni di coordinamento e consultive.
Strumenti principali della BCE
Tassi di interesse. La BCE può alzarli per raffreddare l’inflazione o abbassarli per stimolare l’economia.
Operazioni di mercato aperto. La BCE acquista o vende titoli per regolare la liquidità nel sistema bancario.
Operazioni sui cambi. Interviene sui mercati valutari per stabilizzare l’euro.
Riserve obbligatorie. Richiede alle banche di mantenere una certa quantità di riserve, influenzando così la quantità di denaro in circolazione.
Cosa significa tutto questo per chi fa trading
Mercati azionari e obbligazionari. Le decisioni sui tassi della BCE influenzano direttamente i rendimenti di titoli di Stato e corporate bond, e indirettamente il valore delle azioni.
Forex. Le mosse della BCE sono tra i principali driver del cambio euro/dollaro e delle altre valute europee.
Materie prime. Un euro forte o debole può impattare il prezzo di petrolio, oro e altre commodity.
Sentiment e volatilità. Ogni riunione della BCE può generare volatilità, soprattutto se le decisioni sorprendono rispetto alle attese del mercato
Conclusione
Capire come funziona la BCE e monitorare le sue decisioni è essenziale per anticipare i movimenti di mercato e gestire il rischio. Segui sempre il calendario delle riunioni e analizza le dichiarazioni ufficiali.
Euro Dollaro, continua la rialzista istituzionale Quest'anno c'è una costante sul mercato dei cambi fluttuanti (Forex): il dollaro USA è di gran lunga la valuta più debole. È lo stesso scenario dei primi mesi del primo mandato di Donald Trump nel 2017. L'obiettivo dichiarato del Presidente degli Stati Uniti è quello di offrire agli esportatori statunitensi un tasso di cambio competitivo.
Il tasso di cambio dell'euro è sostenuto anche da una combinazione di fattori fondamentali, in particolare il relativo recupero degli asset europei rispetto alle azioni statunitensi. È la combinazione di questi fattori fondamentali che sta consentendo un trend rialzista ben costruito del cambio EUR/USD su FX quest'anno 2025. Nella serata di lunedì 30 giugno è stata registrata una nuova chiusura tecnica mensile e, con la violazione delle resistenze tecniche, sembra che il cambio euro/dollaro sia in procinto di raggiungere 1,20 dollari quest'estate.
1) Una nuova chiusura tecnica mensile (chiusura tecnica di giugno) continua a sostenere il trend rialzista annuale dell'euro dollaro
La chiusura tecnica di giugno è quindi in atto per l'euro dollaro dall'inizio della settimana, fornendo un'ulteriore conferma del trend rialzista sui grafici. Il cambio euro-dollaro ha confermato di aver sfondato la linea di resistenza discendente in vigore dalla crisi finanziaria del 2008. Il prezzo sta convergendo con il suo momentum (rappresentato qui dagli indicatori tecnici RSI e LMACD) e il prossimo obiettivo tecnico naturale è a 1,20 dollari. Si tratta di un obiettivo tecnico per l'estate, tenendo presente che nel breve termine rimane possibile un ritorno verso il supporto a 1,15 e 1,17 dollari.
Il grafico sottostante mostra le candele giapponesi mensili per il cambio EUR/USD con gli indicatori tecnici Ichimoku, RSI e LMACD
2) Gli operatori istituzionali sono ancora rialzisti sul cambio euro-dollaro secondo il rapporto COT della CFTC
L'aspetto più interessante dell'approccio analitico complessivo è la convergenza tra i segnali dell'analisi tecnica e quelli del posizionamento istituzionale sul cambio EUR/USD.
Secondo il rapporto COT (Commitment Of Traders) della CFTC, i trader istituzionali (hedge fund e gestori patrimoniali) sono diventati acquirenti netti di euro dollaro all'inizio del 2025 e gli aggiornamenti settimanali di questi dati di posizionamento mostrano che la loro esposizione all'acquisto aumenta con l'aumento del prezzo del cambio EUR/USD.
Questa convergenza rialzista tra i grafici e il posizionamento degli investitori istituzionali conferisce credibilità a uno scenario in cui l'euro/dollaro raggiunge la resistenza a 1,20 dollari quest'estate. Questa visione di mercato verrebbe invalidata se venisse rotto il supporto a 1,14 dollari.
I due grafici sottostanti mostrano le posizioni degli operatori istituzionali sui futures sull'euro dollaro. La maggior parte degli operatori istituzionali era rialzista all'inizio dell'anno e, mese dopo mese, sta aumentando la propria esposizione all'acquisto.
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