Oltre l'analisi tecnica
Primo rally del 2025! Tutta la borsa sale.Primo rally del 2025! Tutta la borsa sale.
A Wall Street si dice:
"I veri investitori non seguono le mode del mercato. Investono sulla base di analisi fondamentali solide." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
L'ultimo giorno del Santa Claus Rally ha registrato un solido avanzamento per le azioni venerdì. Tuttavia, l'intero periodo si è rivelato un fiasco in questa stagione. La ripresa di venerdì 3 gennaio ha comunque ridotto significativamente le perdite settimanali, mentre gli investitori si preparano a tornare alla normalità con l'importante pubblicazione del rapporto sulle buste paga non agricole in arrivo.
Il rally di venerdì 3 è stato ampio, ma sono state le azioni tecnologiche a trainare i guadagni. Il NASDAQ è aumentato dell’1,77% (circa 340 punti), chiudendo a 19.621,68. Alcuni dei principali perdenti di giovedì, come Tesla (TSLA) e NVIDIA (NVDA), hanno recuperato terreno in modo significativo: Tesla è salita di oltre l'8,2%, mentre NVIDIA ha registrato un incremento del 4,5%.
Anche l'S&P 500, che ha una forte esposizione al settore tecnologico, è salito dell’1,26% per chiudere a 5942,47. Questo rally ha interrotto una serie di cinque giorni di perdite sia per l'S&P che per il NASDAQ, dimostrando l'assenza del tradizionale slancio natalizio. Nel frattempo, il Dow Jones è cresciuto dello 0,80% (circa 340 punti), raggiungendo quota 42.732,13, interrompendo così una striscia negativa di quattro giorni.
La mancanza di un vero e proprio Santa Claus Rally è stata sicuramente una delusione, ma la performance di venerdì ha offerto un po' di sollievo riducendo significativamente le perdite settimanali. Sebbene i principali indici siano scesi di circa lo 0,5% nei quattro giorni precedenti, erano entrati nella sessione di venerdì con perdite superiori a un punto percentuale.
Va comunque ricordato che le azioni stanno uscendo da un eccezionale 2024: il NASDAQ ha registrato un aumento di oltre il 28%, mentre l'S&P 500 e il Dow Jones sono cresciuti rispettivamente del 23% e del 13%.
Con la fine delle festività, il mercato si prepara a tornare alla normalità, anche se la prossima settimana sarà nuovamente ridotta: giovedì, infatti, il mercato resterà chiuso per commemorare l'ex presidente Jimmy Carter. Nel frattempo, ci attende una serie di importanti dati economici di inizio mese, culminanti con il rapporto sulle buste paga non agricole, previsto per venerdì 10 gennaio.
A dicembre, l'economia ha aggiunto 227.000 posti di lavoro, superando le aspettative di 215.000 e segnando un ritorno alla normalità, dopo che il rapporto precedente era stato influenzato da uragani e scioperi. Questo dato è stato accolto positivamente dal mercato, poiché ha sostenuto l’ipotesi di un nuovo taglio dei tassi d'interesse durante la riunione della Federal Reserve prevista per la settimana successiva.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Appian (APPN)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
PETROLIO. POSSIBILE RIBASSO FINO AL 8-10 GENNAIOIl petrolio si trova in spinta ciclica ribassista (sinusoide rossa) e molto vicino alla resistenza 75,179.
L'istogramma che rappresenta l'eccesso di volatilità/tempo, ha chiuso una candela con valore 100 e una candela con valore sotto a 85, generando un alert di possibile rallentamento o storno.
Stando alla statistica, il livello 75,179, sarà un'ottima resistenza dove cercare indicazioni short.
qualora non dovesse raggiungere la resistenza, il segnale ribassista sarà confermato dalla chiusura sotto al supporto 73,84.
Non considero indicazioni rialziste perchè troppo in anticipo rispetto al prossimo minimo del 10 gennaio.
BTC - Nona Sinfonia - Time Frame 1Hnona sinfonia in opera
siamo all'interno di una fascia di prezzo che, sul daily, è stata testata più volte, sia come resistenza che come supporto
l'ultima congestione daily è stata rotta short ed ora in fase di test, che può confermare lo short o proseguire con rottura long della stessa
sul TF orario siamo in prima uscita short di una congestione formatasi all'interno di una più ampia
ingresso long e short definiti
Long in ottica di investingNel complesso, General Mills sembra essere un investimento solido per coloro che sono disposti a resistere a una certa volatilità a breve termine. Le prospettive a lungo termine rimangono positive grazie ai suoi solidi fondamentali, al focus strategico sul valore del marchio e alla solida salute finanziaria. Il dividendo annuale fornisce anche un flusso di reddito affidabile, rendendolo un'opzione interessante per gli investitori in dividendi.
Airbnb - Ingresso con opzioniAttraverso la vendita di opzioni put è possibile entrare indirettamente long sul titolo Airbnb ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato.
Il titolo attualmente scambia a 134, ha un P/E di circa 18 e viene da un rally cominciato ad agosto con il minimo a 110. In tale contesto è possibile vendere un'opzione put strike 125 con scadenza 20-dicembre-2024 (54 giorni), incassando un premio di $447. Tale operazione ci impone di acquistare il titolo qualora questo quoti a meno di 125 a scadenza (l'assegnazione può avvenire anche prima della scadenza).
Qualora il minimo di riferimento a 110 venisse rotto ciò segnalerebbe un ritorno del bear market sul titolo, suggerendo di uscire. Per questo motivo è possibile accompagnare la vendita della put con l'acquisto di una seconda opzione (anch'essa put) a copertura, al prezzo di $139. Nel complesso l'operazione produce un credito di 447-139=$308, pari al 2,46% sul capitale investito.
A scadenza sono possibili tre scenari :
1) Con il titolo sopra 125 manteniamo il premio incassato, realizzando un gain del 2,46% in 55 giorni;
2) Con il titolo compreso tra 110 e 125 acquistiamo a qualsiasi prezzo, confidando nel futuro apprezzamento e nella possibilità di vendere Call coperte dal titolo sulle scadenze future;
3) Nello scenario peggiore, con il titolo a scadenza sotto 110 e in assenza di interventi correttivi l'operazione va in perdita lorda di $.1500, netta di $1.192. In tal caso la performance risulta pari a -9,5% sul capitale investito.
ETH - Nona Sinfonia - Time Frame 1Hnona sinfonia in opera
siamo all'interno di una doppia congestione, una più ampia ed una più ristretta già rotta short
123 short completato, in corso RH (non buono x più di 3 candele di ritracciamento) che coincide con test di rientro su congestione
ingresso short e long definiti
l'ingresso short coincide con rottura RH, rottura trading range
Non cambia lo scenario sui mercatiL’anno nuovo è cominciato con il medesimo refrain delle ultime sedute del 2024: borse in leggera correzione ribassista e dollaro sugli scudi, a schiacciare tutte le valute concorrenti. Di fronte a dati USA ancora resilienti, come i numeri sulla disoccupazione pubblicati ieri, e con prospettive di imposizione di dazi doganali da parte di Donald Trump (che, come spesso ribadito, forzeranno i concorrenti a svalutare la propria divisa per limitarne i danni), non sembrano esserci motivi per vendere valuta americana. Questa beneficia, peraltro, di una divaricazione ulteriore tra i Fed Funds e i tassi degli altri paesi del primo mondo.
Per vedere il biglietto verde perdere quota, c’è bisogno di un cambiamento nella congiuntura USA, in particolar modo un drastico peggioramento del settore immobiliare e dei dati sul mercato del lavoro, che ancora si dimostra resiliente. Non bisogna dimenticare le questioni geopolitiche, in particolare la risoluzione del conflitto russo-ucraino, che potrebbe permettere al vecchio continente di rifornirsi di energia a prezzi ragionevolmente inferiori a quelli attuali, nonché eventuali tensioni tra Trump e la Fed. Ma per ora, tutto ciò appare assolutamente prematuro.
EQUITY
L’azionario USA, ieri, ha chiuso in leggero ribasso, in una prima sessione di trading del 2025 assai instabile. L'S&P 500 è sceso dello 0,1%, il Nasdaq ha perso lo 0,2%, mentre il Dow Jones è sceso di 110 punti. Dopo un rally iniziale, il mercato ha invertito la rotta a tarda mattinata, appesantito dai principali titoli tecnologici.
Apple è scesa del 3% e Tesla del 6% dopo aver segnalato un calo nelle consegne annuali e la notizia di un'esplosione del Cybertruck a Las Vegas. Nel frattempo, Nvidia è salita dell'1,7%, compensando parzialmente i cali di altre grandi aziende tecnologiche.
Questa flessione segue un forte 2024 per le azioni, dove l'S&P 500 è salito del 23%, ma ha chiuso l'anno con quattro giorni consecutivi di ribasso, segnando la sua prima serie di questo tipo dal 1966. Sul fronte economico, i tassi dei mutui statunitensi sono saliti al 6,97%, il livello più alto da luglio, frenando le domande di acquisto di case. Tuttavia, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono scese al livello più basso da aprile, scendendo a 211K.
VALUTE: IL DOLLAR INDEX SI IMPENNA
L'indice del dollaro è salito a 109,4, il livello più alto da ottobre 2022, spinto dalle aspettative che la crescita degli Stati Uniti supererà quella delle altre economie, mantenendo elevati i tassi di interesse. La Federal Reserve rimane cauta nel tagliare rapidamente i tassi a causa dell'inflazione persistente, dopo che le ultime indicazioni macro sembrano ulteriormente confermare questa ipotesi. Inoltre, si prevede che le politiche del presidente eletto Donald Trump stimoleranno ulteriormente crescita e inflazione.
La forza del dollaro è anche supportata da solidi afflussi di capitali, poiché i mercati azionari statunitensi hanno sovraperformato i mercati globali. I dati recenti che mostrano un calo delle richieste di disoccupazione hanno rafforzato la visione di un mercato del lavoro resiliente, alimentando ulteriormente la forza del dollaro.
Passando ai rapporti di cambio specifici, segnaliamo un EurUsd che, come annunciato da tempo anche in queste pagine, ha violato 1.0330 scendendo a 1.0225 e a questo punto sembra che la parità sia il primo vero obiettivo. Anche il Cable ha rotto 1.2480 e punta a 1.2300 come minimo. Tengono invece meglio AudUsd e NzdUsd, che sono sotto pressione ma non hanno violato i minimi degli ultimi giorni.
EurAud ed EurNzd sono scesi oltre 160 pips in giornata, raggiungendo i primi supporti chiave di breve termine a 1.6490 e 1.8275. UsdJpy è stabile a 157.40, il che significa che questo rialzo del dollaro è piuttosto debolezza di Euro e sterlina, il primo perché la BCE prevede almeno quattro tagli nel 2025, mentre la BoE sta dimostrando di essere lenta nel tagliare, con il rischio che i dati macro, come il PMI manifatturiero uscito ieri, la costringano a tagliare repentinamente nel prossimo futuro.
USA: SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono scese di 9.000 unità rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 211.000 nell'ultima settimana del 2024, in netto contrasto con l'aumento previsto di 222.000, facendo registrare il livello più basso di richieste da otto mesi a questa parte. Nella settimana precedente, le richieste di disoccupazione in sospeso sono diminuite di 52.000 unità, attestandosi a 1.844.000, al di sotto delle aspettative di 1.890.000.
I risultati sono in linea con l'opinione secondo cui il mercato del lavoro statunitense rimane rigido in termini storici, aggiungendo margine di manovra alla Federal Reserve per lasciare i tassi di interesse a livelli più elevati qualora l'inflazione continuasse a non rallentare al ritmo desiderato.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
IM BACK XAUBUON ANNO NUOVO 2025 A TUTTI
VI AUGURO UN ANNO IN SALUTE PIENO DI PROFITTI E DI RAGGIUNGERE TUTTI I VOSTRI OBBIETTIVI!!!
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| ANALISI SU GOLD |
Eccoci, siamo tornati!
Siete pronti per riprendere un super anno?
Situazione macro Gold: attualmente in ottica LONG, sto monitorando alcuni livelli daily per identificare un possibile rifiuto che potrebbe portarmi a valutare un posizionamento short di breve termine, in attesa di cogliere il principale movimento long.
Procedo con molta cautela almeno fino alla prossima settimana, aspettando che il mercato si stabilizzi.
Al momento sono flat, ma osserverò con attenzione la chiusura di giornata e di settimana per valutare i prossimi passi.
Come di consueto ci vediamo in live alle 14.30, evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, preferendo attendere le 14:30 (orario news) e l'apertura di New York.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Continueremo a inviare analisi e a tenere sessioni live su TradingView.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Attenzione ai prossimi utili di Palantir. EPS Q4 sotto stime?Bentornati sul mio canale con un'analisi su Palantir Technologies un po' diversa dal solito.
Occhio ai prossimi utili e all'EPS che potrebbe essere riportato.. nel video condivido le ragioni..
Se il video fosse di vostro gradimento, iscrivetevi pure al canale per rimanere aggiornati sulle prossime pubblicazioni.
Buon anno 2025!
long 3SAM da 27,63 no stop pura scommessa di pseudo coperturalong 3SAM da 27,63 no stop, anche se il segnale è farloccato dalla pressofusione dell'etf di alcuni giorni fa, dopo visione del grafico del sottostante ci proviamo, un po' perchè dopo un po' tutto ciò che sale deve scendere e un po' perchè la vittoria sul mercato sembra arridere ad altre aziende.
La size è puro "denaro divertimento", 8pezzi votati all'autodistruzione, o leva tre o muerte!
Oltre l'analisi recessivografica!
Si ricominciaIl 2024 si è rivelato un anno eccezionale per i mercati azionari statunitensi, grazie a una combinazione di fattori macroeconomici, tecnologici e politici che hanno alimentato un solido rally. L’S&P 500 ha prodotto un eccellente +24%, grazie in particolar modo al contributo significativo del settore tecnologico e dell'energia.
Il Nasdaq ha realizzato un +30%, trainato soprattutto dal settore dell'intelligenza artificiale e dalla forza delle megacap, mentre il Dow Jones ha chiuso con un +13%, ovvero una performance più moderata, in ragione di un'esposizione minore ai titoli tecnologici.
I mercati azionari europei si sono rivelati misti, con alcuni indici che hanno sovraperformato mentre altri hanno chiuso in rosso su base annua. Lo STOXX 600, ovvero l’indice paneuropeo, ha segnato un calo del 3% su base trimestrale, il peggior risultato degli ultimi due anni. Questo dato riflette evidentemente le crescenti preoccupazioni economiche e l’incertezza sui mercati globali.
Il CAC 40 è sceso del 2,1% nel 2024, risentendo delle difficoltà in settori strategici come quello automobilistico e alimentare. Il DAX, nonostante il clima generale di incertezza e sfiducia dell’economia tedesca, ha sovraperformato con un guadagno annuo del 19%, grazie soprattutto ai settori tecnologico e industriale.
Il FTSE 100 ha chiuso in positivo per il quarto anno consecutivo, registrando una crescita del 5% nell’anno appena concluso. Il risultato è stato favorito dalla stabilità dei titoli blue-chip e dalla resilienza del settore finanziario.
DOLLARO, ANCORA RIALZI?
L'indice del dollaro è salito sopra quota 108 martedì, vicino ai massimi degli ultimi due anni, mentre nel 2024 è salito di oltre il 6,5%, segnando la sua performance annuale migliore dal 2015. Questo rally è stato guidato dalla rielezione del presidente eletto Trump a novembre e dal cambiamento di atteggiamento da parte della Federal Reserve, che da accomodante che era a metà anno, è tornata ad essere restrittiva sul taglio del costo del denaro.
La banca centrale USA, infatti, ha ridotto la sua previsione di taglio dei tassi per il 2025 a 50 punti base a causa dell'inflazione persistente e di un forte mercato del lavoro.
Le aspettative di politiche pro-crescita e inflazionistiche sotto Trump, come tagli fiscali e aumenti tariffari, hanno ulteriormente sostenuto il dollaro. Contro l'euro, la divisa americana sta forzando la mano con il supporto di EUR/USD di 1.0330 vicino alla rottura.
Anche il cable si avvicina al supporto chiave di 1.2480, mentre il CHF rimane stabile a 0.9400 contro l'euro, ma contro il dollaro si indebolisce con possibili obiettivi a 0.9200.
Rimane vicino a 1.4400 l'USD/CAD, incapace di rafforzarsi, mentre l'USD/JPY è tornato sopra quota 157.00. La BoJ per ora è totalmente assente. Infine, le oceaniche si avvicinano ai supporti di medio e lungo termine, che sono anche eccessi importanti visti tempo fa.
PETROLIO, ANCORA TRADING RANGE?
I future sul petrolio greggio WTI sono saliti sopra i 71 dollari al barile martedì, salendo per la terza sessione consecutiva in mezzo a bassa volatilità e scarso interesse, dopo che nuovi dati hanno rivelato che l'attività manifatturiera cinese è cresciuta a dicembre.
La produzione manifatturiera del gigante asiatico è cresciuta per il terzo mese consecutivo, sebbene a un ritmo più lento, suggerendo che nuovi stimoli stanno supportando l'economia del più grande importatore di petrolio greggio al mondo.
Gli operatori restano in attesa dei dati del sondaggio sulle aziende statunitensi per ulteriori approfondimenti sulle prospettive della domanda. Nel frattempo, va ricordato che il petrolio ha perso circa lo 0,5% nel 2024, dopo mesi di trading range in un intervallo di negoziazione ristretto.
Il mercato si sta ora preparando per un anno potenzialmente turbolento, con preoccupazioni per un eccesso di offerta, rischi geopolitici e il potenziale impatto dell'amministrazione Trump in arrivo sulla politica petrolifera, tutti fattori che suggeriscono cautela e prudenza.
CINA, PMI IN CALO
Il Caixin China General Manufacturing PMI è sceso a 50,5 a dicembre 2024 dal massimo di 5 mesi di novembre di 51,5, mancando le stime di mercato di 51,7, ma facendo registrare il terzo mese consecutivo di crescita dell'attività industriale. Sia la produzione che i nuovi ordini sono cresciuti a ritmi più lenti, mentre gli ordini dall’estero sono scesi dopo essere aumentati al ritmo più rapido degli ultimi sette mesi nel mese precedente. Inoltre, l'occupazione è diminuita per il quarto mese.
Sul fronte dei prezzi, quelli di vendita sono diminuiti per la prima volta da settembre. Infine, la fiducia si è indebolita, con il dato che ha raggiunto il minimo degli ultimi tre mesi, a causa delle preoccupazioni sulla crescita e sulle prospettive commerciali, in particolare con la minaccia dei dazi statunitensi. USD/CNH, che dopo aver quasi toccato i massimi storici a 7.3690 il 31 dicembre, a causa della scarsa liquidità presente sui mercati, è sceso di nuovo a 7.3200.
Buona giornata
Saverio Berlinzani
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Il 2024 si conclude con una leggera debolezza.Il 2024 si conclude con una leggera debolezza.
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"Non investire mai in qualcosa che non capisci pienamente. La conoscenza è la tua migliore difesa contro il rischio." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
L'ultimo giorno di contrattazione del 2024 è stato piuttosto tranquillo. Le azioni hanno subito pressioni fin dall'apertura, per poi muoversi principalmente in modo laterale per il resto della sessione. Non è sorprendente che i volumi siano diminuiti, dato che molti investitori hanno già spostato la loro attenzione sul nuovo anno, considerando la festività di domani e il cambio di calendario.
Risultati dei principali indici
A fine giornata, i principali indici hanno registrato i seguenti risultati:
- Dow Jones: sostanzialmente invariato.
- Nasdaq: in calo dello -0,8%.
- S&P 500: in ribasso dello -0,4%.
Nonostante il calo generale, alcuni settori hanno mostrato segnali positivi: Energia, Immobiliare e Materiali sono stati i migliori performer della giornata. Al contrario, il settore tecnologico ha affrontato le maggiori pressioni, principalmente a causa di un'ulteriore debolezza nelle azioni del gruppo "Mag 7" (le sette principali big tech). Anche i settori Consumi Discrezionali e Servizi di Comunicazione hanno chiuso con perdite rilevanti.
Andamento annuale
Sebbene concludere l'anno con una certa debolezza non fosse l'ideale, è importante fare un passo indietro e riconoscere la straordinaria solidità complessiva del mercato nel 2024. I dati annuali parlano chiaro:
- S&P 500: +23%.
- Dow Jones: +13%.
- Nasdaq: miglior performance tra i principali indici, con un aumento vicino al +30%, trainato dalle grandi società tecnologiche.
Prospettive per il 2025
Guardando avanti, il ciclo degli utili del quarto trimestre 2024 è in procinto di guadagnare slancio, con le grandi banche che inizieranno a pubblicare i risultati a metà gennaio. Le prospettive per il 2025 restano favorevoli, con gli utili delle aziende incluse nell’S&P 500 previsti in crescita, mantenendo la traiettoria positiva che ha caratterizzato l'anno appena concluso.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
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Veeva Systems (VEEV)
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Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Strategia Smart money il resto sono chiacchiere Augurando a tutti buon anno condivido con voi tutti un modo molto efficace per evitare di perdere ore e ipotizzare improbabili proiezioni grafiche di analisi tecnica .
questo è un esempio ma esistono tanti indicatori simili io ho scelto questi che danno in modo matematico e scientifico il numero esatto delle candele rosse e verdi e il posizionamento sul mercato della liquidità per seller e buyers. E come dico sempre io un conto è fare trading e un conto e giocare al lotto.
Bye e spaccate la tastiera di boost.
EUR/USD - Economia a due velocità sulle sponde dell'AtlanticoIl corss EUR/USD, il cosiddetto "Fiber", ha iniziato il 2024 a circa 1,1040 per poi arrivare, il 22 settembre, a registrare il suo minimo di 1,033 per poi ritestarlo quasi il 18 dicembre. Mentre scriviamo il prezzo si trova a 1,04032.
Il mondo finanziario, a inizi 2024, ruotava sostanzialmente intorno ai livelli d'inflazione e le speranze che le banche centrali potessero iniziare il prima possibile ad abbandonare le politiche restrittive. Adesso che siamo a fine anno possiamo dire che le speranze erano ben lungi dall'essere soddisfatte. I livelli d'occupazione e la crescita economica sono diventati sempre più preoccupanti e hanno messo, per gran parte dell'anno, in ombra il problema inflazione.
Sebbene il ruolo delle banche centrali sia orientato ai livelli d'inflazione e occupazione con lo scopo di bilanciarli e non ha nulla a che fare con la crescita economica, sicuramente le loro politiche monetarie possono influenzarla. Questo è quello che è successo nel 2024.
I motivi che hanno portato la BCE ad attuare i primi tagli.
La BCE è stata tra le prime banche centrali a modificare la propria politica monetaria e quindi, dopo un lungo anno di restrizioni, a giugno scorso ha annunciato il primo taglio dei tassi d'interesse, riducendo i tassi di riferimento di 25 bps ciascuno. Il quarto taglio di 25 bps è stato attuato a dicembre, portando il tasso sulle principali operazioni di finanziamento, i tassi sulla linea di credito marginale e sulla linea di deposito rispettivamente al 3.15%, 3,4% e 3%.
A differenza di quanto è stato negli Stati Uniti, l'allentamento monetario in Europa non è stato operato per motivi inflazionistici ma, soprattutto, per il timore di una battuta d'arresto dell'economia.
L'inflazione al consumo YoY, nell'ultima lettura relativa al mese di novembre ha registrato il 2,2%, con il dato "core", depurato dalle componenti volatili energetiche e cibo, al 2,7%.
Sebbene il tasso inflazionistico sia quasi vicino all'obiettivo della banca centrale, la preoccupazione principale che ha portato al cambio di rotta è stata la scarsa crescita economica con gli indicatori macroeconomici che non escludono affatto una recessione (che ha già colpito la Germania nel 2024). Su base annua il PIL destagionalizzato è aumentato dello 0,9% sia nell'area euro che nell'Unione Europea nel terzo trimestre grazie al colpo di coda dell'ultimo trimestre. Il Purchasing Managers Index, comunemente PMI, che misura i livelli di produzione nel settore manifatturiero e dei servizi, ha mostrato che il settore manifatturiero ha trascorso quasi due anni consecutivi di contrazione, salvato solo da un settore dei servizi che da marzo, tranne che per la lettura di inizio dicembre, ha sempre registrato dati sopra il livello dei 50 punti, seppur basso rispetto all'analogo americano. Questo scenario macroeconomico porterà la BCE a continuare ad abbassare i tassi sebbene l'inflazione rimanga sopra il livello prefissato del 2%. Ad aggravare la situazione ci sono state le crisi di governo dei paesi trainanti, Germania e Francia. Il governo di coalizione tedesco è crollato dopo che il Bundestag ha espresso un voto di sfiducia nei confronti del cancelliere Olaf Scholz portando a nuove lezioni nel prossimo febbraio. In Francia, invece, il governo è caduto a seguito della mozione di sfiducia del primo ministro Michel Barnier.
Dall'altra parte dell'Atlantico
La situazione negli States è per molti aspetti totalmente diversa, e ha portato il dollaro ad eleggersi vincitore 2024 (si veda l'idea pubblicata 29.12.2024). Il neo eletto presidente Donald Trump è stato sicuramente ed è il catalizzatore principale dell'ascesa del dollaro. Non solo Trump ha vinto le elezioni presidenziali ma il partito repubblicano ha preso il controllo di Camera e Senato rafforzando, così, ulteriormente il potere del presidente.
La vittoria repubblicana è stata, almeno per ora, ben vista dai mercati finanziari, con gli indici americani che hanno raggiunto livelli record con la promessa di Trump di tagliare il cuneo fiscale e imporre dazi sui beni e servizi esteri, con i valori azionari alle stelle e quello dei titoli di stato a picco.
L'attuale euforia potrebbe essere minacciata dai rinati rischi di un surriscaldamento dell'inflazione legati alle politiche accomodanti di Trump. Inoltre, bassi livelli di disoccupazione e alti livelli di disoccupazione (rispetto al periodo) potrebbero portare ad un fisiologico aumento di domanda dei consumatori e, di conseguenza, riportare i prezzi su.
A tutto ciò, ovviamente, incideranno i tanto blasonati dazi. Se la politica di campagna elettorale dovesse essere attuata, questa porterà sicuramente ad un aumento dei prezzi al cittadino americano con conseguenza diretta di un perdita di valore della moneta. In riferimento a questo aspetto preoccupazioni di non poca rilevanza attanagliano i membri della BCE, che vedono l'attuazione delle politiche trumpiane per l'economia europea, già malmessa, come la Kriptonite per Superman.
La Fed, a differenza della BCE, ha tagliato i tassi tre volte nel 2024, con un taglio di 50 bps a settembre, un taglio di 25 bps a novembre e altri 25 bps a dicembre, per arrivare all'intervallo attuale di 4,25% - 4,50%. I funzionari della Fed hanno tenuto l'attenzione sull'inflazione per gran parte del 2024, spostandola solo temporaneamente sull'occupazione mentre l'apprensione sulla crescita economica non è mai stata eccessiva.
Il tema inflazione è tornato alla ribalta nell'ultima riunione del FOMC, quando i responsabili politici hanno sottolineato che la decisione di tagliare ulteriormente il tasso d'interesse di riferimento è stata una scelta rischiosa e, infatti, hanno annunciato che nel 2025 la politica di ammorbidimento subirà un rallentamento a fronte di un'economia ancora calda e un'inflazione ancora al di sopra dell'obiettivo. Le previsioni per il 2025, secondo il Summary of Economic Projections di dicembre, sono di solo due tagli, a differenza di quanto era stimato nella riunione di settembre in cui erano stati segnalati quattro tagli per il 2025.
L'inflazione, infatti, è tornata a preoccupare dopo che nella lettura dell'US Bureau of Labor Statistics ha segnato un aumento del 2,7% YoY a novembre, rispetto al 2,6% di ottobre, mentre il dato "core" è aumentato del 3,3%, comunque in linea con le aspettative di mercato.
A differenza dell'Europa, le preoccupazioni di una recessione negli Stati Uniti si sono attenuate nel 2024, con una probabilità di un soft landing sempre più concreta. Infatti, l'economia, per tutto l'anno, ha segnato dati molto buoni al netto del periodo di restrizioni monetarie. Il Pil è cresciuto del 3,1% in Q3 e l'ottimismo ha portato tutti gli indici azionari americani a registrare nuovi massimi sebbene l'ultimo dot plot chart abbia portato l'interesse speculativo a prendere qualche profitto.
Oltre alla crescita economica registrata nel 2024, la Fed ha ottimizzato anche le sue prospettive di crescita per il 2024 al 2,5%, rispetto al precedente 2% stimato a settembre, nonostante si stima che al 2026, il trend tornerà ai livelli di crescita di lungo termine pari all'1,8%. Le stime sull'inflazione sono state riviste al rialzo, con un tasso al 2,5% per il 2025, in aumento rispetto le previsioni precedenti di 2,1%, con il dato core al 2,8%.
Di contro, dall'altra parte dell'oceano, la BCE taglierà ulteriormente i tassi anche nel 2025 in un contesto di crescita debole persistente e di inflazione in calo (almeno per adesso). Qualche analista sfrontato stima addirittura che nel 2025 potrebbero arrivare al livello neutrale del 2%.
I tagli in Europa sono dettati dalle previsioni al ribasso d'inflazione in calo al 2,1% e il dato core al 2,3%, con una prospettiva di allineamento, nel 2026, all'1,9%. Congiuntamente, sono state viste a ribasso anche le previsioni di crescita, con un 1,1% per il 2025 e 1,4% per il 2026.
Per dirla in due parole, mentre la Fed potrebbe trovarsi a gestire una rinnovata ventata inflazionistica, l'Europa dovrà continuare a far fronte alla battuta d'arresto dell'economia che potrebbe acuirsi nel caso in cui Trump dovesse mettere pedissequamente in atto il suo piano d'azione pubblicizzato in campagna elettorale.
Prospettive tecniche sul cross EUR/USD
monthly chart
Se si osservano gli ultimi due anni vediamo che il trend piuttosto laterale, con il prezzo che si è mosso nel range tra 1,1275 (luglio 2023) e 1,03319 (novembre 2024), superando la resistenza posta a circa 1,044. Salvo notizie apocalittiche, il cross si appresta a chiudere il terzo mese di fila in negativo registrando un calo di più del 6,50%. A livello tecnico la linea di prezzo si trova all'interno della Kumo seppur quest'ultima in posizione quasi neutrale. Una chiusura della candela al di sotto della Kijun Sen potrebbe sicuramente aprire nuove prospettive al ribasso sul lungo termine e trascinare nuovamente l'euro verso la parità, verso i minimi del 2022. La media mobile a 200 periodi è molto distante dalla linea di prezzo sebbene abbia una lieve pendenza, mentre la media mobile a 50 periodi ha agito da resistenza per gli ultimi due anni. L'RSI si trova in zona ribassista al di sotto della sua media, ma ancora molto lontano dalla zona di ipervenduto.
Siamo comunque a circa il livello 0,50 di Fibonacci calcolato sul rally partito dal 2022, questo è un livello molto importante, considerato che ci troviamo su un livello sensibile, a circa 1,040 (al momento in cui scriviamo).
daily chart
Sul grafico giornaliero traspare chiaramente il trend ribassista di breve medio termine con il prezzo che ha sempre reagito alla resistenza data dalla Kijun Sen nell'occasioni in cui è stata toccata al rialzo. Dopo aver superato la Tenkan Sen al rialzo il 25 novembre, è rimasto intrappolato tra la Kijun e la Tenkan per poi tornare nuovamente al di sotto delle stesse. La Kumo, che disegna un trend al ribasso, viaggia molto distante dalla linea di prezzo mentre abbiamo assistito al "death cross" tra la media mobile a 50 periodi sulla media mobile a 200 periodi (segnale di forte spinta al ribasso). Anche la Chikou Span è sotto la linea di prezzo e dopo averlo toccato (candela del 24 novembre) ora sembra orientata nuovamente al ribasso con nessun ostacolo. A ostacolare le spinte bullish c'è anche una linea di tendenza dinamicha che sta fungendo da resistenza (linea blu). Attualmente le prospettive al rialzo non sono sorrette da alcun segnale tecnico, con un RSI che rimane in una zona di venduto sulla sua media, con ulteriori margini di discesa per toccare la linea di ipercomprato.
Che dire, il quadro macroeconomico sicuramente da forza al dollaro a danno dell'euro, con una presidenza Trump che, se dovesse palesarsi così come propagandato dallo stesso, porterebbe ancora più ostacoli all'economia europea. Gli Stati Uniti rischiano un ritorno dell'inflazione a causa di una domanda che rimane forte e con i dazi che potrebbero comunque agevolarne il rimbalzo ma sorretti da un'economia tra le più resilienti del globo che è riuscita ben a tener botta anche negli anni neri della pandemia. L'Europa rischia doppiamente, il collasso definitivo di un economia che già stenta e un ritorno dell'inflazione a causa dei prezzi che rischia di dover sostenere sia a causa dei dazi minacciati da Trump ma anche per quelli che dovrà sostenere per approvvigionarsi della componente energetica che la vedrebbe costretta a rifornirsi dagli Stati Uniti e non a prezzi vantaggiosi...
Trump davvero metterà in atto quel che ha chiacchierato fin oggi? Staremo a vedere, con la speranza che, infine, non faccia così come è stato nel Trump 1.0. Come spesso capita, le sorti dell'Europa sono alle volontà dei più forti... ma ne parleremo in altre occasioni.
Un Altro Calo dell'1%: Un 2024 Forte finisce in Tono Minore.Un Altro Calo dell'1%: Un 2024 Forte finisce in Tono Minore.
A Wall Street si dice:
"La tolleranza al rischio varia da individuo a individuo. Investi in base alla tua capacità di sopportare perdite." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Come può un anno così straordinario concludersi con un mese così deludente? Con un solo giorno rimasto nel 2024, questa è la situazione: le azioni hanno registrato un calo di circa l'1% per la seconda sessione consecutiva ieri.
Le azioni tecnologiche, ancora sotto pressione, hanno visto il NASDAQ perdere l'1,19% (circa 235 punti), chiudendo a 19.486,79. Tra i pochi segnali positivi, il leader dell'intelligenza artificiale e superstar del mercato NVIDIA (NVDA) ha guadagnato lo 0,4%, risultando l'unico titolo tra i "Magnificent 7" a chiudere in positivo. D'altro canto, Tesla (TSLA) ha subito un calo del 3,3% dopo la perdita del 5% di venerdì scorso, mentre Meta Platforms (META), Apple (AAPL), Amazon (AMZN) e Microsoft (MSFT) hanno tutte registrato perdite superiori all'1%.
L'indice S&P 500 è sceso dell'1,07%, chiudendo a 5906,94, mentre il Dow Jones ha perso lo 0,97% (circa 418 punti), chiudendo a 42.573,73. Questo andamento riflette chiaramente come le sessioni a basso volume possano generare oscillazioni significative nei mercati.
È un modo piuttosto insolito per concludere un anno che, fino a questo momento, era stato molto positivo. Sebbene queste flessioni possano essere attribuite in parte alla presa di profitto, ci si potrebbe aspettare che il mercato mantenesse un profilo più stabile. Tuttavia, sembra che chiuderemo l'anno con un segnale di debolezza.
La recente riunione del FOMC ha contribuito a stabilire un tono ribassista, smorzando l'entusiasmo che i mercati avevano accumulato negli ultimi mesi.
Nonostante la pressione sulle azioni tecnologiche nelle ultime sessioni, il NASDAQ è comunque in rialzo dell'1,4% per dicembre, con un giorno ancora da registrare. Sfortunatamente, questa è l'unica buona notizia per il mese, poiché il Dow ha perso oltre il 5% e l'S&P è in calo di oltre il 2%.
Se speriamo ancora in un rally di Babbo Natale, il "grande uomo in rosso" dovrà affrontare una sfida significativa, considerando che mancano solo tre giorni nel periodo tradizionale che termina il secondo giorno del nuovo anno (questo venerdì).
Indipendentemente da ciò che accadrà oggi, il 2024 si confermerà come un anno positivo per i rialzisti. Dal novembre scorso, il mercato non si è più guardato indietro, registrando guadagni ben superiori alle aspettative. I titoli legati all'intelligenza artificiale e al quantum computing continuano a essere protagonisti, e non dimentichiamo Bitcoin, che ha mantenuto il suo slancio.
Quanto è stato positivo quest'anno? Tutti e tre i principali indici hanno registrato aumenti a doppia cifra, guidati dal NASDAQ, con un rialzo di quasi il 30% a un giorno dalla chiusura. Nel frattempo, l'S&P 500 e il Dow Jones sono cresciuti rispettivamente di oltre il 26% e quasi il 13%.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Casey's General Store (CASY)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Come Funziona la Leva Finanziaria nel Trading ForexCari lettori, mi chiamo Andrea Russo, e oggi voglio parlarvi di uno degli argomenti più discussi nel mondo del trading: la leva finanziaria nel Forex. Questo strumento, tanto potente quanto delicato, permette di amplificare i guadagni con piccoli investimenti, ma nasconde anche rischi significativi se non usato con prudenza. In questo articolo ti guiderò passo dopo passo, spiegandoti come funziona la leva, quali sono i suoi vantaggi e rischi, e come puoi iniziare a fare trading in modo sicuro.
Cos’è la leva finanziaria nel Forex?
La leva finanziaria è uno strumento che consente ai trader di controllare posizioni molto più grandi rispetto al capitale realmente investito. Ad esempio, con una leva di 1:100, puoi aprire una posizione di $100.000 con un investimento iniziale di soli $1.000.
Ecco un esempio semplice:
Investi $1.000 con una leva di 1:100.
La tua esposizione sul mercato sarà di $100.000.
Se il mercato si muove dell’1% a tuo favore, guadagnerai $1.000 (pari al 100% del tuo capitale).
Se il mercato si muove dell’1% contro di te, perderai tutto il capitale investito.
Come puoi vedere, la leva amplifica sia i guadagni che le perdite, motivo per cui è fondamentale comprenderne il funzionamento prima di utilizzarla.
Vantaggi della leva finanziaria
La leva finanziaria presenta diversi vantaggi che la rendono uno strumento attraente per chi vuole investire nel Forex:
Accesso al mercato con piccoli capitali: Puoi iniziare a fare trading anche con somme modeste, grazie alla leva.
Possibilità di diversificare: Con un capitale limitato, puoi aprire più posizioni su diverse coppie di valute.
Massimizzazione dei profitti: Anche piccoli movimenti di prezzo possono tradursi in guadagni significativi.
I rischi della leva finanziaria
Nonostante i vantaggi, la leva comporta rischi importanti:
Perdite elevate: La stessa amplificazione che genera profitti può moltiplicare le perdite.
Margin Call: Se le perdite superano il margine disponibile, il broker può chiudere automaticamente le tue posizioni.
Stress emotivo: La leva elevata può portare a decisioni impulsive, spesso dettate dall’ansia.
Come iniziare a fare trading nel Forex con leva finanziaria
Se vuoi utilizzare la leva finanziaria nel Forex in modo efficace e sicuro, segui questi passaggi:
1. Formati e impara le basi
Prima di tutto, studia come funziona il mercato Forex. È importante capire cosa influenzi i tassi di cambio e quali strategie adottare. Approfondisci concetti chiave come:
Coppie di valute principali
Spread e commissioni
Analisi tecnica e fondamentale
2. Scegli un broker affidabile
Il broker è il tuo partner nel trading, quindi assicurati che sia regolamentato e offra condizioni trasparenti. Cerca broker con:
Spread competitivi
Opzioni di leva flessibile
Piattaforme user-friendly
3. Inizia con un conto demo
Per fare pratica, utilizza un conto demo. Potrai testare le tue strategie senza rischiare denaro reale e acquisire confidenza con la piattaforma.
4. Imposta una strategia di trading
Un buon trader non lascia nulla al caso. Definisci un piano di trading che includa:
Obiettivi realistici
Percentuale di rischio per operazione (1-2% del capitale)
Strumenti di gestione del rischio, come stop-loss e take-profit
5. Inizia con una leva bassa
Se sei alle prime armi, usa una leva moderata, come 1:10 o 1:20. Questo ti permetterà di limitare le perdite mentre impari a gestire il rischio.
6. Monitora le posizioni e gestisci il rischio
La gestione del rischio è la chiave per avere successo nel trading. Investi solo ciò che puoi permetterti di perdere e monitora costantemente le tue posizioni.
Conclusione
La leva finanziaria è uno strumento incredibile, ma va usata con cautela. Può aprire le porte del mercato Forex anche a chi dispone di capitali limitati, ma richiede disciplina, formazione e una buona gestione del rischio.
Grazie per aver letto questo articolo. Se hai domande o vuoi condividere le tue esperienze nel Forex, scrivimi nei commenti.
E ricorda: il trading è una maratona, non uno sprint! Buon trading!
S&P 500: analisi e target 2025L’indice SP:SPX si appresta a chiudere il 2024 in area 6.000 punti, facendo segnare una performance tra le migliori degli ultimi anni e pari a +25%. Tale crescita è stata tranquilla e costante durante tutto l’anno, con un solo momento di relativa tensione durante l’estate, quando abbiamo assistito ad un ritracciamento di circa l’8%. Positive anche le performance dell’oro (+27%) e soprattuto del Bitcoin, che ha registrato un clamoroso +109%. Meno brillante ma comunque positiva l’Europa, con Eurostoxx50 a +8%. Il tutto è accaduto, ricordiamolo, in un contesto di tassi al 4,50% negli Stati Uniti e tra il 2,50% e il 4% in area Euro.
Per l’anno 2025 le stime ufficiali di Wall Street sono più che rosee: la grande maggioranza degli analisti si attende infatti l’indice ad almeno 6.500 punti, scontando dunque una performance minima del +8%. I più ottimisti tra loro (Yardeni, Wells Fargo, Deutsche Bank, Oppenheimer) hanno addirittura un target a 7.000 punti, ipotizzando così una performance per il 2025 del +16%! Gli analisti più cauti sono invece quelli di BNP e UBS che si aspettano l’indice rispettivamente a 6.400 e 6.300 a fine 2025. Si tratterebbe comunque di una performance annua attesa del +5%, e stiamo parlando delle stime più caute.
Sembra dunque ancora prevalente quell’ ottimismo di fondo che accompagna il mercato ormai dalla fine dell’emergenza pandemica, un ottimismo che fino ad oggi ha saputo resistere alle tensioni geopolitiche (conflitto russo-ucraino, conflitto Israele-Palestina-Libano, tensioni a Taiwan), all’urto dell’inflazione, a due attentati all’attuale presidente Trump, oltre ovviamente alla stessa pandemia e al relativo lockdown.
Tale ottimismo si traduce in termini fondamentali in un’attesa di crescita degli utili di oltre il +10% per il 2025, accompagnata da margini in espansione (in virtù dell’impatto dell’AI) e un premio per il rischio relativamente basso (figlio dell’attuale euforia). I tassi di interesse, attualmente al 4,50%, sono attesi per il lungo termine al 3-3,50%. Tale è lo scenario incorporato negli attuali 6.000 punti indice.
La domanda da porsi a questo punto è: cosa accadrebbe qualora le stime si rivelassero errate e venissero riviste al ribasso ? Chiaramente ciò porterebbe ad un cambio nel trend di mercato e conseguentemente anche nel mood degli operatori. Se si valuta uno scenario di crescita zero per il 2025 (e bassa negli anni successivi), accompagnato da una marginalità stabile (anziché in espansione) e da un premio per il rischio più elevato (passaggio da euforia a paura) l’indice risulta valere 4.500/4.700 punti, dunque il 25% in meno rispetto ai prezzi attuali. Questo sarebbe dunque il target ribassista qualora il mercato passasse da toro a orso.
Se mettiamo sulla bilancia il rischio da una parte il rendimento dall’altra abbiamo un -25% contro un +10/15% atteso, ovviamente però con diversi gradi di probabilità. Per verificarsi, lo scenario negativo ha bisogno di un potente catalyst (oltre a qualche imponderabile “cigno nero”), e stando alle discussioni degli ultimi mesi esso potrebbe essere legato o ad una nuova impennata inflazionistica o ad un inasprimento (in senso militare) delle tensioni USA-Cina.
In tutti gli altri scenari, più o meno positivi, l’attesa è come detto per una crescita dell’indice USA in linea con la media storica, se non migliore. I target si situano tra il +8% e il +15%. Pertanto, da un punto di vista operativo e all’attuale prezzo di 6.000 punti, l’indice offre un’indicazione di hold per chi è già esposto e ha una view positiva su inflazione e geopolitica, un’indicazione di alleggerimento per chi, già lungo, teme un ritorno dell’inflazione e/o un inasprimento delle tensioni con la Cina. Nel breve termine invece l’indice, pur caro, appare non sufficientemente tirato per giustificare un’indicazione di sell short e certamente non così a sconto da giustificare un buy.