DAX - nona sinfonia - time frame 30Mnona sinfonia in opera
Nona Sinfonia è un sistema di trading che sfrutta la fase di accumulo dei prezzi, identificata attraverso una configurazione di 1+9 candele. Questa tecnica punta a riconoscere momenti di bassa volatilità che anticipano, spesso, forti movimenti direzionali, offrendo un'opportunità di ingresso a basso rischio con obiettivi di profitto ben definiti.
Ingresso long e short definiti
Post elezioni in Germania, vedremo di nuovo l'indice tedesco salire?
Oltre l'analisi tecnica
Elezioni tedescheMentre scriviamo, sono in uscita i primi risultati relativi alle elezioni in Germania. I cristiano-democratici della CDU/CSU vincono le elezioni in Germania con il 29% dei voti, secondo i primi exit poll della TV pubblica ARD. Il partito di Angela Merkel e Helmut Kohl tornerà a guidare il governo. Il cancelliere sarà il suo leader, Friedrich Merz, ex avversario interno proprio della Merkel.
L'ultradestra di AfD fa il boom, passando dal 10% del 2021 al 19,5%, affermandosi come secondo partito in Germania. Un risultato eccellente per i nostalgici guidati da Alice Weidel, ma i numeri escludono il temuto governo destra-ultradestra CDU-AfD. Crolla la SPD del cancelliere uscente Olaf Scholz, che scende al 16%. I Verdi perdono qualche voto ma tengono al 13,5%, mentre la sinistra storica della Linke vola all'8,5%, sorpresa di queste elezioni grazie alla leadership di Heidi Reichinnek, la donna con il tatuaggio di Rosa Luxemburg che ha combattuto contro l’ipotesi della AfD al governo.
Rischiano di non entrare al Bundestag i liberali di FDP con il 4,9% e BSW con il 4,7%. La soglia di sbarramento è del 5%. Se dovessero farcela, sarebbe il Parlamento con più partiti di sempre. Con questi risultati, ad ogni modo, non sarà possibile un governo di coalizione con due partiti: la CDU dovrà per forza allearsi con i socialdemocratici della SPD e con una terza forza, probabilmente i Verdi, forse – se entreranno al Bundestag – con i liberali.
WALL STREET CEDE
Wall Street ha chiuso in rosso venerdì, sull’onda delle preoccupazioni emerse dopo la pubblicazione degli ultimi dati macro, peggiori delle attese (PMI manifatturiero e composite in calo, aggregati redatti dall’Università del Michigan in peggioramento), insieme a un'inflazione ancora eccessivamente alta. E così gli operatori hanno cominciato a liquidare posizioni sull’azionario.
L'S&P 500 ha perso l'1,7% e il Nasdaq 100 è scivolato del 2,1%, mentre il Dow Jones è crollato di 748 punti, il dato peggiore dall’inizio del 2025. Nel corso della settimana, l'indice S&P 500 è sceso dell'1,6%, mentre il Dow e il Nasdaq sono scesi rispettivamente del 2,5% e del 2,4%. Questa settimana, c’è attesa per gli interventi di diversi funzionari della Federal Reserve, unitamente a dati macro, tra i quali l’indice dei prezzi PCE, la vera misura dell’inflazione USA, e gli ordini di beni durevoli.
VALUTE, TRADING RANGE PREVALENTE
Giornata interlocutoria sui cambi, che da qualche giorno oscillano lateralmente in trading range, bloccato tra le prospettive di ripresa del dollaro in relazione al rischio dazi doganali e i rischi legati al possibile rallentamento della congiuntura macro USA, che invece potrebbero far crollare il biglietto verde. EUR/USD rimane tra 1.0430 e 1.0500 e non accenna a rompere i livelli, in attesa che emergano nuovi fatti che facciano prevalere uno dei due scenari possibili.
Per il momento si nota solo un’accelerazione di USD/JPY al ribasso con possibili target a 148.80 e 147.30, in un contesto di una chiara fase di distribuzione. A osservare i grafici di medio termine, i dollari contro molte valute sembrano a rischio discesa, chi più chi meno, ma è un fatto che l’anno in questione sembra per ora rispecchiare la statistica che indica gli anni post elezioni USA come anni incerti, senza grandi performance nei vari asset e passibili di movimenti erratici di consolidamento di medio termine, in entrambe le direzioni. Pertanto, occorre osservare il breve termine per cercare spunti senza illudersi che possano esserci grandi trend, specie sulle valute.
PMI USA IN CALO
L'S&P Global US Composite PMI è sceso bruscamente a 50,4 a febbraio 2025 da 52,7 a gennaio, evidenziando un deciso peggioramento del settore privato. Si tratta del ritmo di espansione aziendale più lento dal settembre 2023. La crescita dei nuovi ordini si è indebolita in modo significativo, mentre l'occupazione è scesa leggermente tra l'aumento dell'incertezza e le preoccupazioni sui costi.
Sul fronte dei prezzi, l'inflazione dei costi di input ha accelerato al suo livello più alto da settembre scorso, mentre i prezzi di vendita hanno visto il loro aumento più lento in tre mesi. Infine, l'ottimismo aziendale per l'anno a venire è crollato al suo minimo da dicembre 2022, tra le preoccupazioni per le politiche del governo federale relative ai tagli alla spesa interna e alle tariffe, nonché le preoccupazioni per i prezzi più alti e gli sviluppi geopolitici.
SENTIMENT DEI CONSUMATORI USA
Il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan per gli Stati Uniti è stato rivisto bruscamente al ribasso a 64,7 a febbraio 2025 da un preliminare di 67,8, raggiungendo il livello più basso da novembre 2023. Anche l'indicatore delle attuali condizioni economiche è stato rivisto al ribasso a 65,7 da 68,7. Il calo è stato guidato da un crollo del 19% nelle condizioni di acquisto di beni durevoli, in gran parte dovuto ai timori che gli aumenti dei prezzi indotti dai dazi siano imminenti.
Le aspettative per le finanze personali e le prospettive economiche a breve termine sono entrambe diminuite di quasi il 10%, mentre le prospettive economiche a lungo termine sono scese di circa il 6%, al livello più basso da novembre 2023. Nel frattempo, le aspettative di inflazione per l'anno a venire sono salite al 4,3%, il livello più alto da novembre 2023.
DATI DELLA SETTIMANA
La prossima settimana, gli investitori si concentreranno sui discorsi di diversi funzionari della Federal Reserve negli Stati Uniti, insieme a dati economici chiave, tra cui reddito e spesa personali, indici dei prezzi PCE, ordini di beni durevoli, la seconda stima della crescita del PIL del quarto trimestre e il sentiment dei consumatori della CB. Nel settore immobiliare, l'attenzione sarà sui dati S&P/Case-Shiller Home Price YoY, così come sulle vendite di case nuove.
A livello globale, attenzione ai dati sull’inflazione in via di pubblicazione in molti paesi, tra i quali Francia, Italia, Germania, Spagna, Sudafrica e Australia. PIL che uscirà poi in Svizzera, Turchia, Brasile, India e Canada. Anche in Germania, attesa per la pubblicazione dell’indice Ifo Business Climate, la fiducia dei consumatori GfK e i dati sulle vendite al dettaglio.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Long su Solana (SOL/USDC) – Operazione basata su trading system
Ho aperto un’operazione long su Solana (SOL/USDC) in seguito alla rottura a rialzo di un livello chiave individuato dal mio trading system. L’operazione è stata eseguita ai seguenti livelli:
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L'operazione di breve periodo è soggetta a un rigido calcolo di gestione del rischio, che prevede un rapporto rischio/rendimento favorevole e un'allocazione del capitale in linea con i parametri del sistema. L'obiettivo è massimizzare l'efficienza dell'operazione riducendo al minimo l'esposizione a eventuali movimenti avversi del mercato.
L'analisi si basa su livelli chiave identificati dal trading system, che integra dinamiche di prezzo, volatilità e struttura del mercato.
Monitorerò attentamente l'andamento della posizione e condividerò eventuali aggiornamenti sulla gestione dell’operazione in base all’evoluzione del prezzo e alle condizioni di mercato.
New week XauPer continuare a offrirti valore gratuitamente, ho bisogno del tuo sostegno. Metti un like e seguimi: è un gesto piccolo per te, ma fondamentale per il mio lavoro
💡🔍 Analisi Gold del Giorno🔍💡
buon inizio settimana a tutti.
NON cerco vendite su gold attualmente
A livello daily, come potete vedere, non abbiamo ottenuto il cambio di struttura richiesto.
La situazione si complica perché il mercato sta diventando troppo espansivo, troppo alto
Comprare risulta difficile, mentre vendere è ancora più complicato. Tuttavia, faremo del nostro meglio.
Essendo lunedì, preferisco osservare l’andamento della giornata per poi valutare le prossime mosse nei giorni successivi.
Rimango in attesa dei livelli già segnalati e monitoro l’evoluzione del mercato.
se dovessero presentarsi dei livelli intra-day validi nei nostri orari, accompagnati dalle conferme necessarie, perché non operare su di essi?
ci vediamo alle 14:00 e alle 21:00
La pazienza è la base di ogni buon trader: puntiamo sempre alla qualità, non alla quantità.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
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Scelta dell'asset: qual è l'asset giusto per te?Ogni trader all'inizio del suo percorso si troverà davanti ad un'importante scelta.. quali e quanti asset scegliere per la propria operatività.
Quanti asset scegliere?
Nella mia personale esperienza, la risposta è un solo asset, o massimo due .
Una riduzione così drastica della propria watchlist avrà tantissimi effetti positivi sulla propria operatività, infatti meno asset si scelgono , più la propria operatività sarà adattata e ridimensionata all'asset scelto, andando a migliorare sempre di più la stessa, rendendola sempre più precisa ed ottimizzata . Una watchlist troppo ampia al contrario porterà troppi dati contrastanti l'uno con l'altro, in quanto asset diversi si muovo con dinamiche leggermente differenti, portando variazioni e falsi dati, con la possibilità di confondere il trader e portarlo a modificare la propria strategia in funzione di questi dati.
In più, se si osserva uno o massimo due asset, la conoscenza di questi ultimi diventerà sempre più profonda. Si riusciranno a comprendere le dinamiche, le peculiarità, il carattere e le tipologie di movimenti che caratterizzano l'asset scelto.
A forza di osservare la price action, mesi dopo mesi, o addirittura dopo anni e anni il trader sarà sempre più in grado di anticipare l'asset in questione, perchè a forza di aver visto i suoi movimenti ripetersi nel tempo, diventerà incredibilmente semplice anticipare la direzionalità, quasi come se fosse " un'intuizione " che arriva dalla proprio pancia.
Quale asset scegliere?
La scelta dell'asset invece sarà estremamente personale e non bisogna cadere nella trappola della scelta dell'asset per la sua "fama" oppure perchè pensiamo possa piacerci.
Difatti molti trader si buttano subito sugli asset più volatili, come il Gold, Dow Jones oppure Bitcoin, senza considerare minimamente la difficoltà di questi asset.
Per scegliere l'asset corretto da tradare, bisogna effettuare un'analisi molto approfondita su se stessi.
Partendo da questa importante citazione, bisogna capire dove il trading può essere inserito nella propria vita personale e come adattarlo alla propria persona e alle proprie caratteristiche.
Per trovare un asset corretto, dedica alcuni momenti per rispondere a queste domande:
• In quali orari posso dedicarmi al trading? Qui troverò i miei orari operativi, e di conseguenza cercherò un asset che si muove in questi orari.
• Posso dedicarmi ogni giorno al trading? Qui capirò se il mio approccio potrà essere giornaliero, oppure se sia meglio approcciare ad un'operatività completamente swing.
• Preferisco (e gestisco meglio) l'adrenalina o patisco particolarmente la noia? Qui si potrà capire l'orizzonte temporale delle proprie operazioni, se si predilige e gestisce bene l'adrenalina, potrebbe essere più interessante un approccio in scalping, al contrario, se si preferisce un approccio più tranquillo e meno adrenalinico, potrebbe essere più furbo scegliere un'operatività intraday oppure swing. Di conseguenza dovrò scegliere un'asset che si può adattare a questo tipo di operatività.
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Rispondendo a queste poche e semplici domande, dovrebbe essere molto più semplice comprendere quale potrebbe essere l'asset giusto per la tipologia di persona in questione.
Più si scava con le domande a livello personale , specialmente sulle proprie emozioni e sulle proprie peculiarità, più apparirà evidente qual è l'asset corretto da scegliere per il proprio trading.
Analisi weekly Bitcoin - W8/2025La forte lateralizzazione di Bitcoin continua, approcciandosi alla chiusura di una settimana estremamente lateralizzata, che non fornisce particolari informazioni in più rispetto alla precedente analisi della settimana scorsa.
Analisi della scorsa settimana:
La zona del minimo a 94.131$ evidenziata nella precedente analisi è stata presa, ed ha fornito una buona reazione long da quel livello, reazione che è però stata subito dopo rimangiata, continuando la lateralizzazione.
A livello strutturale non ci sono particolari zone da attenzionare, ma più rimaniamo in questo range ristretto più sembra probabile la necessità di andare a sbilanciare il minimo situato a 91.231$ prima di poter vedere un'effettiva ripartenza.
Mappa di liquidazione ad 1 mese:
La mappa di liquidazione ad 1 mese mostra chiaramente la fase di accumulo in cui ci troviamo, mostrando liquidità da prendere sia sopra che sotto il range.
Per vedere una ripartenza long, l'idea rimane quella della scorsa settimana, ovvero lo sbilanciamento del nuovo minimo settimanale (nella zona dei 93.300$ - 92.000$).
È interessante notare la notevole quantità di liquidità formatasi sui massimi a 99.500$, nei pressi della soglia psicologica dei 100.000$
Lo Yen toccherà nuovi massimi?Negli ultimi mesi il panorama economico giapponese ha attirato l’attenzione di investitori e analisti di tutto il mondo. Da un lato, il recente documento “Outlook for Economic Activity and Prices” della Bank of Japan (BOJ) offre un quadro dettagliato delle prospettive macroeconomiche e delle dinamiche dei prezzi nel Paese. Dall’altro, il COT Report sul Japanese Yen fornisce preziose informazioni sulle posizioni dei trader nel mercato dei futures, contribuendo a delineare il sentiment di mercato. In questo articolo analizziamo entrambe le fonti per evidenziare le implicazioni sulle future decisioni di politica monetaria.
Le Previsioni della Bank of Japan
Contesto e Obiettivi del Documento
Il documento BOJ, datato 24 gennaio 2025, si propone di valutare l’andamento dell’economia giapponese e dell’inflazione, misurata attraverso l’indice dei prezzi al consumo (CPI) al netto dei prodotti freschi. L’obiettivo dichiarato è quello di mantenere la stabilità dei prezzi, con un target inflazionistico fissato al 2%, parametro fondamentale per orientare la politica monetaria.
Prospettive Economiche e Inflazionistiche
Secondo il rapporto, l’economia giapponese è destinata a crescere a un ritmo superiore al tasso di crescita potenziale, grazie a condizioni finanziarie particolarmente accomodanti e a un ciclo virtuoso che parte dal reddito e si traduce in una maggiore spesa. Nonostante il rallentamento nell’incremento della forza lavoro – già in fase di saturazione per quanto riguarda la partecipazione di donne e anziani – il mercato del lavoro si sta irrigidendo, spingendo verso un aumento progressivo dei salari.
Sul fronte inflazionistico, le previsioni indicano:
Un andamento attorno al 2,5% per il 2025;
Una moderazione a circa il 2,0% per il 2026.
Rischi e Incertezze
Il rapporto BOJ evidenzia numerosi rischi, sia sul fronte della crescita economica che su quello dei prezzi:
Rischi di crescita: Le incertezze globali, dovute a possibili shock nei mercati finanziari internazionali, nelle politiche monetarie estere e nelle dinamiche geopolitiche (con particolare attenzione alle situazioni in Ucraina e Medio Oriente), potrebbero rallentare la crescita.
Rischi inflazionistici: L’aumento dei costi, unitamente alla difficoltà per alcune imprese – in particolare le PMI – di trasferire tali aumenti ai prezzi finali, potrebbe comportare un’ulteriore pressione inflazionistica, spingendo la BOJ a inasprire ulteriormente la politica monetaria.
Alla luce di queste dinamiche, la Bank of Japan si prepara a un graduale rialzo dei tassi di interesse, mantenendo al contempo una certa flessibilità per fronteggiare eventuali shock esterni e preservare la stabilità finanziaria.
I Segnali dal COT Report sul Japanese Yen
www.tradingster.com
Cos’è il COT Report?
Facciamo un piccolo ripasso: il Commitments of Traders (COT) report è uno strumento fondamentale per comprendere le posizioni dei vari attori nei mercati dei futures. Nel caso del Japanese Yen, il report pubblicato in data 21/02/2025 offre uno scorcio sul sentiment di mercato relativo alle posizioni lunghe e corte, da parte degli operatori Non-Commercials, sui futures dello Yen presso il Chicago Mercantile Exchange.
Dettagli del ReportI dati aggiornati al 18 febbraio 2025 mostrano una significativa attività tra le diverse categorie di trader:
Le posizioni dei trader non-commercials e quelle dei trader commercials forniscono indicazioni preziose sulla direzione che il mercato si aspetta di intraprendere.
In questo caso, abbiamo i Non-Commercials che si attestano a caricare +3408 posizioni long e a scaricarne -2546 posizioni short, il che ci mostra la loro visione prettamente rialzista sui futures dello Yen. Nel momento della stesura di questo articolo, gli operatori istituzionali hanno rispettivamente un totale di 147566 posizioni long e un totale di 86997 posizioni short.
Implicazioni per la Politica Monetaria
L’analisi del COT report si integra con il quadro offerto dal documento BOJ. Se il sentiment del mercato dovesse orientarsi verso posizioni corte crescenti, questo rafforzerebbe l’ipotesi di ulteriori rialzi dei tassi da parte della Bank of Japan, in risposta a pressioni inflazionistiche sempre più marcate. Al contrario, un sentiment accomodante – evidenziato da posizioni lunghe significative – potrebbe indicare che il mercato attende una moderazione nell’inasprimento della politica monetaria, che è quello che ci aspettiamo noi con ulteriori rialzi dei tassi di interesse lungo il 2025.
Un Quadro Integrato per il Futuro della Politica Monetaria
L’integrazione delle analisi macroeconomiche e dei dati di mercato offre un quadro articolato delle possibili evoluzioni della politica monetaria in Giappone:
Crescita Economica e Inflazione: Con una crescita economica che supera il potenziale e un’inflazione in moderato aumento, la pressione per un rialzo graduale dei tassi sembra sempre più concreta.
Sentiment di Mercato: Il COT report sul Japanese Yen evidenzia come il sentiment degli investitori possa già anticipare future mosse della BOJ. La correlazione tra le posizioni di mercato e le aspettative sui tassi di interesse fornisce agli analisti uno strumento utile per monitorare la traiettoria futura.
Decisioni Future della BOJ: Se le dinamiche attuali si confermeranno, la Bank of Japan potrebbe procedere con ulteriori rialzi dei tassi, in modo da contenere un’eventuale spirale inflazionistica, pur mantenendo la flessibilità necessaria per gestire i rischi derivanti dalle incertezze globali e dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime.
Questa prospettiva integrata non solo offre agli investitori una visione più completa delle dinamiche in gioco, ma evidenzia anche come la combinazione di analisi macroeconomiche e dati di mercato possa aiutare a prevedere le future mosse della politica monetaria in un contesto economico globale sempre più complesso.
Spero ti sia stata d'aiuto.
Un segnale di acquisto sul titolo Pepsi. Possibile rialzo di +8%Benvenuti in questa nuova rubrica destinata all'analisi dei titoli azionari. In questa sede presenterò delle disamine di società quotate sui mercati in base ai segnali che mi vengono offerti dal mio nuovo indicatore (del quale vi spiego brevemente il funzionamento ad inizio video).
Il titolo Pepsi dopo un po' di sofferenza sembra aver trovato nuovi spunti per portare i prezzi verso l'alto e la conferma arriva dal mio indicatore; la forza dei compratori sta aumentando nelle ultime sedute dopo che le quotazioni si sono fermate su dei livelli orizzontali sensibili attorno ai 140/141 dollari per azione. La settimana si è chiusa con i prezzi a ridosso di un altro livello orizzontale sensibile, il quale potrebbe venire superato nelle prossime sedute con target attorno ai 165$.
In questa video-analisi espongo dunque la mia visione sul titolo NASDAQ:PEP che possiamo riassumere come segue: forza rialzista in aumento, figura di doppio minimo formata, possibile rialzo nel breve periodo di altri 8 punti percentuali, espressa forza del titolo rispetto alla debolezza generalizzata sui mercati nelle ultime sedute.
Buon trading!
Cosa aspettarsi dall'oro per le prossime Settimane?
Buongiorno cari Traders, eccomi oggi con un'analisi molto breve sull'oro. Spero possa rendervi le idee più chiare. Buona lettura!
Venerdì 21/02/2025 i prezzi dell'oro sono scesi poiché gli investitori hanno incassato i profitti dal massimo storico della sessione di Giovedì, ma si prevede comunque un ottavo guadagno settimanale consecutivo, trainato dalla forte domanda di beni rifugio in mezzo alle preoccupazioni sui piani tariffari del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
"Si tratta semplicemente di un movimento classico di nuovi massimi storici e prese di profitto... (ma) i fondamentali dell'oro restano solidi", ha affermato Alex Ebkarian, direttore operativo di Allegiance Gold.
Questa settimana i prezzi hanno infranto due massimi storici, attestandosi sopra i 2.950 dollari l'oncia, poiché le incertezze legate alla crescita economica globale e all'instabilità politica hanno evidenziato l'interesse degli investitori per i lingotti, che sono aumentati dell'11,5% dall'inizio del 2025.
Secondo gli analisti di Commerzbank, la domanda di oro è attualmente guidata principalmente dagli investitori e dalle banche centrali e gli investitori di ETF sembrano voler spingere ancora di più il treno.
La nuova serie di dazi doganali annunciati da Trump all'inizio di questa settimana include dazi sul legname e sui prodotti forestali, oltre ai piani precedentemente annunciati per imporre dazi sulle importazioni di automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici.
Questa decisione segue l'imposizione di un dazio aggiuntivo del 10% sulle importazioni cinesi e di un dazio del 25% su acciaio e alluminio.
Gli investitori stanno anche monitorando la traiettoria dei tassi di interesse della Federal Reserve statunitense per trovare indizi, dato che le politiche di Trump sono considerate inflazionistiche. Un'inflazione più elevata potrebbe costringere la Fed a mantenere alti tassi di interesse, riducendo così il fascino dell'oro non redditizio.
Quindi, breve spiegazione:
Tassi di interesse più alti, portano ad un rialzo dei bond e delle obbligazioni. Questo porta ad un rialzo dei rendimenti reali che sono inversamente proporzionali ai prezzi dell'oro.
Viceversa con tassi di interesse più bassi: i rendimenti scendono e di conseguenza, per gli investitori, è più conveniente spostarsi sull'oro perché rende di più e inoltre non bisogna pagare delle commissioni per detenere l'asset.
Se uno sale, l'altro scende (lo vedremo nel corso che porterò su YouTube molto presto).
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Nvidia colma il divario: cosa accadrà ora?Nvidia si è ripresa dai suoi minimi di inizio febbraio, registrando un rialzo superiore al 20% e cancellando il forte ribasso di gennaio. Tuttavia, con la chiusura del divario, le azioni si trovano di fronte al loro primo reale banco di prova della resistenza .
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,12% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
La reazione a DeepSeek: Svanisce il panico
Il crollo è stato causato dalla paura che si potesse allentare il controllo di Nvidia sul settore con la scoperta dell'intelligenza artificiale di DeepSeek. Tuttavia, tali timori sono stati successivamente fugati. Per quanto il modello di DeepSeek offra vantaggi in termini di costi, esso si basa pur sempre sulle GPU di Nvidia e la richiesta complessiva di processori di intelligenza artificiale rimane forte. Inoltre, l'ecosistema software di Nvidia rimane un canale privilegiato, il che rende difficile per il settore abbandonare su larga scala le sue tecnologie. La conclusione in senso stretto? Probabilmente il mercato ha avuto una reazione eccessiva.
Il peso dei gap sul piano tecnico
I gap di prezzo non sono solo buchi sui grafici, bensì aree chiave di squilibrio tra domanda e offerta. Se un titolo fa un gap al ribasso, spesso si crea una zona di resistenza in quanto i compratori intrappolati cercano di uscire quando il prezzo risale.
Dopo il rally dell'inizio del mese, Nvidia ha finalmente registrato la sua prima candela rossa nel momento in cui il gap è stato colmato, interrompendo una striscia di dieci sedute di chiusura in rialzo. Ciò lascia presagire che i venditori stiano intervenendo e che la battaglia sulla direzione si stia scaldando.
Prospettive future: Breakout o breakdown?
Se Nvidia riesce a oltrepassare la chiusura del divario, la prossima resistenza sarà rappresentata dal massimo dello swing di fine gennaio, ovvero il livello che ha innescato il crollo. Oltre questo livello, l'ostacolo principale resta il double-top dei massimi storici di inizio anno.
Ritracciamento: Il rally avvenuto per la chiusura del gap si è trasformato in una netta linea di tendenza ascendente. Una rottura al di sotto di tale trendline potrebbe aprire le porte ad un rafforzamento del ritracciamento, considerando i minimi di febbraio come un obiettivo chiave al ribasso. Considerando il trend rialzista pluriennale di Nvidia, fasi di consolidamento incerte come questa possono essere normali, tuttavia se il supporto dovesse cedere, la dinamica potrebbe spostarsi a favore dei ribassisti.
Grafico a candela giornaliero di Nvidia (NVDA)
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
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La guidance debole di Walmart frena il rally del mercatoLa guidance debole di Walmart interrompe il rally settimanale del mercato
di Marco Bernasconi – 21 Febbraio 2025
• A Wall Street si dice:
" La cosa più importante per diventare ricchi è risparmiare regolarmente e investire saggiamente nel tempo." - Warren Buffet
La corsa del mercato verso nuovi massimi si è interrotta ieri, dopo che le previsioni del colosso della vendita al dettaglio Walmart (WMT) si sono rivelate deludenti, sollevando dubbi sulla solidità della domanda dei consumatori. Tuttavia, i principali indici hanno chiuso ben al di sopra dei loro minimi intraday.
L’S&P 500, che nelle due sessioni precedenti aveva registrato nuovi massimi storici, è sceso dello 0,43% a 6.117,52. Il NASDAQ ha interrotto una serie positiva di cinque giorni, perdendo lo 0,47% (circa 94 punti) a 19.962,36. Il Dow Jones ha registrato la performance peggiore tra i tre, chiudendo con un ribasso dell’1,01% (circa 450 punti) a 44.176,65, dopo essere stato in calo di quasi 700 punti nel corso della giornata.
Dai dazi commerciali alla stretta monetaria di DeepSeek, fino ai recenti dati sull'inflazione più elevati del previsto, il mercato ha dovuto affrontare diversi venti contrari. Ieri, la preoccupazione principale riguarda la spesa dei consumatori, a seguito delle indicazioni poco incoraggianti fornite dal gigante del retail Walmart.
Negli ultimi tempi, i mercati hanno mostrato una notevole capacità di assorbire notizie negative e recuperare rapidamente, segno di una domanda sottostante solida per le azioni. Sebbene ieri gli indici non siano riusciti a recuperare tutte le perdite della mattinata, hanno comunque chiuso vicino ai massimi di giornata.
Walmart delude con le previsioni sugli utili
Nonostante Walmart abbia riportato risultati trimestrali superiori alle aspettative, con una sorpresa positiva sugli utili dell’1,54% e ricavi per 180,6 miliardi di dollari (in crescita rispetto ai 173,4 miliardi di dollari dello scorso anno), le previsioni future hanno deluso il mercato.
L’azienda ha infatti previsto utili per l'anno fiscale che si concluderà a gennaio 2026 tra 2,50 e 2,60 dollari per azione, al di sotto della stima di consenso di 2,74 dollari. Inoltre, Walmart ha segnalato che i dazi su Messico e Canada potrebbero avere un impatto negativo sui suoi risultati, alimentando le preoccupazioni degli investitori riguardo alle possibili conseguenze delle politiche economiche dell’amministrazione Trump.
Le azioni di Walmart hanno chiuso in calo del 6,5%, registrando la loro peggiore sessione in oltre un anno e ponendo fine a quattro trimestri consecutivi di reazioni positive ai risultati finanziari.
Credo che Walmart sia ancora in una posizione solida, ma l’azienda sta adottando un approccio prudente a causa dell’incertezza sulla situazione tariffaria. Sono tra i migliori nella gestione dei costi, quindi gli investitori non dovrebbero preoccuparsi eccessivamente. Tuttavia, il titolo ha corso molto negli ultimi mesi e potrebbe essere il momento di qualche presa di profitto.
Banche sotto pressione e dati macroeconomici contrastanti.
Oltre a Walmart, anche i titoli bancari hanno avuto una giornata difficile. JPMorgan (JPM, -4,5%), Morgan Stanley (MS, -4,5%), Goldman Sachs (GS, -3,9%) e Citigroup (C, -3,1%) hanno registrato ribassi significativi.
Nel frattempo, il Leading Economic Index del Conference Board è sceso inaspettatamente, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite a 219.000, leggermente al di sopra delle previsioni di 215.000 e delle 213.000 della settimana precedente.
La flessione di ieri ha complicato i piani del mercato per chiudere un’altra settimana in positivo. L’S&P 500 è ancora in territorio positivo, ma di meno di tre punti. Il Dow e il NASDAQ, invece, sono ora in calo settimanale rispettivamente dello 0,8% e dello 0,3%. Tuttavia, un buon recupero nella sessione di venerdì potrebbe ancora invertire la tendenza.
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In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori.
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Marco Bernasconi Trading.
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Scende Wall StreetLe azioni statunitensi sono state scambiate in ribasso giovedì, con l'S&P 500 in calo dello 0,7% dopo aver raggiunto un nuovo massimo storico il giorno prima, il Nasdaq in calo dello 0,8% e il Dow Jones in calo di 550 punti. Le azioni Walmart sono crollate di quasi il 6% dopo aver rilasciato previsioni negative sul 2026, nonostante abbiano superato le stime degli utili del quarto trimestre.
Quasi tutti i settori sono stati scambiati in rosso, con la finanza e i beni di consumo discrezionali che sono stati i peggiori del listino. Nel frattempo, il sentiment degli investitori è rimasto sotto pressione, in ragione delle preoccupazioni geopolitiche e delle incertezze economiche, in particolare per i timori sulle tariffe commerciali.
Sul fronte dei dati economici, le richieste settimanali di disoccupazione sono salite a 219.000, superando le previsioni di 215.000, mentre le richieste continuative sono aumentate a 1,869 milioni, sebbene tutto ciò non evidenzi ancora un rallentamento significativo del mercato del lavoro.
VALUTE
Leggero ripiegamento del dollaro contro le principali valute, in particolar modo Euro e Sterlina. Le ragioni vanno spiegate con le parole di Goolsbee della Fed, che ha parlato di incertezze e incognite, criticando neanche tanto velatamente la decisione del Governo USA di imporre dazi, il che costringerà la Fed a rimanere restrittiva sui tassi.
E domenica, non va dimenticato, ci sono le elezioni tedesche, che si preannunciano molto delicate, specie se il partito di estrema destra AfD dovesse in qualche modo rappresentare l’ago della bilancia per la governabilità del paese. La governabilità, secondo noi, vi sarà comunque, ma è chiaro che i mercati potrebbero risentirne, almeno inizialmente, se dovesse prevalere una maggioranza che non avesse i numeri per governare se non con il sostegno del partito di Alice Weidel.
Il dollaro potrebbe tornare a scendere, ma occorrono conferme tecniche come la rottura dell'area 1.0530-60 sull'EUR/USD per accelerare. E non vale solo per l'Euro, ma anche per GBP e JPY, che sta salendo e arrivando ai primi target di medio termine.
EUROZONA, SALE LA FIDUCIA
L'indicatore di fiducia dei consumatori nell'area euro è salito di 0,6 punti a -13,6 a febbraio 2025, il più alto in quattro mesi e superando le aspettative del mercato di -14. I consumatori rimangono ottimisti sul fatto che la Banca centrale europea continuerà a tagliare i tassi quest'anno.
Si prevede che Francoforte taglierà il suo tasso di deposito di 25 punti base in ciascuna delle prossime tre riunioni, portandolo dall'attuale 2,9% al 2,15%, anche se molti analisti sono propensi a pensare a due sole riduzioni, per diverse ragioni, tra le quali un disaccordo in seno al board tra falchi e colombe.
Le previsioni per l'eurozona indicano sempre più tassi in calo al di sotto del 2% entro il 2026. Nel frattempo, nell'Unione europea più ampia, il sentiment dei consumatori è salito di 0,4 punti a -12,9.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 5.000 rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 219.000, peggio delle aspettative di mercato di 215.000. Nel frattempo, le richieste continuative sono salite a 1.869.000 dopo la prima settimana di febbraio, in linea con le aspettative di mercato di 1.870.000.
La media mobile a quattro settimane, che attenua la volatilità a breve termine, è scesa di 1.000 unità, attestandosi a 215.250. I dati hanno continuato a mostrare che il mercato del lavoro statunitense rimane a livelli storicamente rigidi nonostante il leggero ammorbidimento dal picco post-pandemia, in linea con la retorica dei membri del FOMC.
Tuttavia, i dipendenti federali licenziati dal Dipartimento per l'efficienza governativa (DOGE) di recente creazione non sono inclusi nei dati sulle richieste statali, poiché le loro richieste vengono presentate separatamente nell'ambito del programma di indennità di disoccupazione per i dipendenti federali (UCFE).
PETROLIO
I future sul greggio WTI hanno esteso il loro guadagno iniziale a 73 $ al barile giovedì, sostenuti da un dollaro più debole e da rischi persistenti di una minore offerta. I delegati dell'OPEC+ hanno indicato che potrebbero ritardare gli aumenti dell'offerta, citando preoccupazioni per un mercato fragile poiché i membri del cartello in precedenza avevano lottato per ridurre la produzione fino all'obiettivo.
L'offerta è stata anche messa sotto pressione all'inizio della settimana dopo che un drone ucraino ha colpito la parte russa del Caspian Pipeline Consortium, che è responsabile di circa l'80% delle esportazioni di petrolio kazako.
Nel frattempo, un dollaro più debole ha aumentato la domanda di petrolio da parte dei principali importatori negli scambi denominati in dollari. D'altro canto, gli ultimi dati dell'EIA hanno mostrato che le scorte di greggio negli Stati Uniti sono aumentate di 4,6 milioni di barili nella seconda settimana di febbraio, più delle aspettative del mercato di un aumento di 3 milioni di barili, segnando il quarto aumento consecutivo.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
S&P stabilisce nuovo record nonostante una sessione tranquilladi Marco Bernasconi – 20 Febbraio 2025
• A Wall Street si dice:
"Non aspettarti di ottenere risultati diversi facendo sempre la stessa cosa." - Warren Buffet
La sessione di ieri è stata piuttosto tranquilla, a eccezione del fatto che l'S&P ha chiuso su un nuovo massimo storico per il secondo giorno consecutivo. Le azioni continuano a salire, nonostante le persistenti incertezze sul mercato.
L'indice S&P 500 è avanzato dello 0,24%, chiudendo a 6.144,15 punti. Già nella sessione precedente aveva toccato un nuovo record, il primo dal 23 gennaio. Nel frattempo, il Dow Jones è salito dello 0,16% (circa 71 punti) a 44.627,59, mentre il NASDAQ ha registrato un modesto aumento dello 0,07% (circa 15 punti) a 20.056,25. Entrambi gli indici si trovano vicini a livelli storici.
Sebbene il NASDAQ non abbia brillato particolarmente, ci sono state alcune novità interessanti per i titoli del gruppo Magnificent 7, recentemente sotto pressione. Microsoft (MSFT) è avanzata dell'1,3%, dopo aver presentato il suo primo chip per il calcolo quantistico. Apple (AAPL) ha guadagnato solo lo 0,2%, nonostante il lancio di un nuovo iPhone a basso costo. Al contrario, Meta Platforms (META) ha chiuso in calo dell'1,8%, segnando il secondo giorno consecutivo in rosso dopo una serie di 20 sedute positive.
I verbali dell'ultima riunione della Federal Reserve non hanno avuto un impatto significativo sul mercato, il che non sorprende, dato che non contenevano informazioni nuove. Come ha ribadito più volte il presidente Jerome Powell, la Fed prevede di mantenere una politica monetaria restrittiva finché l'inflazione non riprenderà a scendere verso l'obiettivo del 2%.
Tuttavia, la pubblicazione odierna del report sugli utili di Walmart (WMT) potrebbe rappresentare un catalizzatore per smuovere il mercato. Le azioni del colosso della vendita al dettaglio hanno reagito positivamente agli ultimi quattro rapporti trimestrali, registrando un rialzo di oltre il 20% dall'ultima pubblicazione. Anche oggi, il titolo ha chiuso in leggero aumento dello 0,2%.
Walmart ha un'esposizione più marcata nel settore alimentare e nei beni di prima necessità, categorie che beneficiano di una domanda relativamente stabile nel ciclo economico. Il suo posizionamento orientato al valore, unito a una strategia digitale ben eseguita, ha consentito all’azienda di guadagnare quote di mercato nel settore alimentare, attirando anche famiglie con redditi più elevati.
Nonostante la crescente quota di spesa alimentare proveniente da famiglie più abbienti, Walmart mantiene ancora una significativa esposizione ai consumatori a basso reddito, che continuano a subire pressioni finanziarie a causa dell’inflazione. Tuttavia, l’azienda è riuscita a compensare la debolezza di questo segmento, espandendo la propria clientela grazie a un'offerta digitale sempre più efficiente.
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Marco Bernasconi Trading.
Fed, inflazione e dazi sono un problemaAncora una seduta interlocutoria sul mercato azionario, con Wall Street che ha chiuso comunque positiva rispetto al giorno precedente. Uno studio di una nota banca di investimento, intanto, raccomanda prudenza, in ragione del fatto che, secondo 205 gestori americani tra i più noti, il 90% avrebbe dichiarato che la borsa USA sia decisamente sopravvalutata.
L’incertezza resta predominante, e il mercato è in bilico tra nuovi potenziali dazi da parte del governo degli Stati Uniti e le dichiarazioni della Fed ricavate dalla pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione del FOMC. Dal documento si comprende come la Fed sia decisa a mantenere i tassi invariati per qualche tempo, in mezzo a un'inflazione ostinata e ai dubbi legati alla politica economica degli Stati Uniti.
Nel frattempo, il presidente Trump ha segnalato nuovi dazi del 25% su automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici già ad aprile, ma il mercato sembra non credere più a minacce non seguite dai fatti.
VALUTE, IL DOLLARO INSISTE
Sale il dollaro, alimentato dalle incertezze economiche e geopolitiche. Sebbene non sia presente una vera e propria avversione al rischio, si respira un’aria di ribassi per le altre valute, che tecnicamente, però, sono ancora in una fase di accumulazione, ma solo fino a che tengono i supporti chiave.
Le aree da osservare sono 1.0400 e 1.0350 per la moneta unica, mentre per la sterlina sono poste a 1.2540 e 1.2380. USD/JPY scende costantemente e rimane scollegato dagli altri dollari, per via della possibilità che la BoJ possa alzare ancora i tassi di interesse. Target possibili a 148.60 e 147.20, aree di swing statiche in confluenza con livelli dinamici.
USD/CAD è tornato sopra 1.4200 ma lontano dalla resistenza chiave di 1.4270, precedente supporto ora divenuto resistenza chiave di medio termine. Le valute oceaniche per ora tengono i guadagni e restano sostenute sopra i supporti cruciali di 0.6325 e 0.5675.
FOMC
La maggior parte dei funzionari della Fed ha riconosciuto, durante l’ultima riunione del FOMC, che l'elevato livello di incertezza giustifica un approccio più cauto sui tassi. La maggior parte dei banchieri ha sottolineato la necessità di ulteriori prove di un'inflazione in calo per decidere a favore di un allentamento futuro. I rischi dell’andamento dei prezzi sono ancora posizionati al rialzo, specie se dovessero essere introdotti cambiamenti nelle politiche commerciali (i dazi), interruzioni geopolitiche delle catene di approvvigionamento e una spesa delle famiglie più forte del previsto.
La Fed ha mantenuto il tasso sui fondi federali stabile nell'intervallo 4,25%-4,5% a gennaio, interrompendo il suo ciclo di tagli dei tassi dopo tre riduzioni consecutive nel 2024.
UK, INFLAZIONE IN RIALZO
Il tasso di inflazione nel Regno Unito ha subito un'accelerazione, salendo al 3% anno su anno a gennaio 2025, il livello più alto da marzo 2024, e superiore rispetto al 2,5% del mese precedente e anche al di sopra delle previsioni del 2,8%.
I maggiori contributi sono arrivati dal settore dei trasporti, per lo più legati agli aumenti delle tariffe aeree e dei carburanti, parzialmente compensati da un effetto al ribasso del settore automotive. I prezzi sono cresciuti a un ritmo più rapido anche nei settori della cultura e istruzione a causa dell'inclusione dell'imposta sul valore aggiunto del 20% sulle tasse delle scuole private.
L'inflazione dei servizi è salita al 5% dal 4,4% del mese precedente, ma è rimasta sotto le previsioni della BoE del 5,2%. L'inflazione core è salita al 3,7% su base annua dal 3,2%, in linea con le previsioni. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,1%, meno delle previsioni di un calo dello 0,3%. La sterlina tiene ma per ora non sfonda al rialzo.
PESO MESSICANO IN CALO
Il peso messicano si è indebolito oltre i 20,4 per USD, avvicinandosi al minimo degli ultimi tre anni di 20,85 testato ripetutamente dall'inizio del 2025, a causa delle rinnovate minacce tariffarie del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il Presidente ha ribadito l’intenzione di alzare le tariffe sulle importazioni di prodotti automobilistici, semiconduttori e farmaceutici il prossimo 2 aprile, aumentando le preoccupazioni sulle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Messico.
Il peso ha anche dovuto affrontare il recente taglio dei tassi di 50 punti base da parte della banca centrale (tassi al 9,50%) e le prospettive di un ulteriore allentamento, che potrebbe ridurre il delta tasso con i Fed Funds. Solo un eventuale accordo sulla guerra Russia-Ucraina potrebbe allentare la pressione di breve termine sulla valuta messicana.
Buona serata e buon trading!
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Earning Season: come tradare i Post-Earnings-DriftLa stagione degli utili è in pieno svolgimento e, mentre molti trader si concentrano sulla risposta istantanea del pubblico ai risultati della società, vi è una interessante strategia in grado di generare rendimenti anche a distanza di molto tempo dalla pubblicazione degli utili: il PED. Post-Earnings Drift (PED) .
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,12% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Il PED si basa su un concetto semplice quanto efficace: se i titoli reagiscono positivamente a dei solidi rapporti sugli utili tenderanno a continuare la risalita, viceversa se reagiscono negativamente a utili deboli tenderanno ad andare sempre più in basso. Questo fenomeno può talvolta persistere per settimane o addirittura mesi, rendendolo un metodo che potrebbe risultare efficiente qualora si volesse tradare durante la stagione degli utili.
Cerchiamo di comprendere quali sono i modi per riconoscere opportunità simili, entrare nel mercato con un forte profilo di rischio-rendimento (risk-reward) nonché gestire le posizioni in modo efficace.
Fase 1: Elementi fondamentali - le colonne portanti del PED
I drift post-earnings risultano particolarmente forti quando alla base del movimento vi sia un chiaro segnale catalitico fondamentale. Non tutti i risultati positivi si convertono in un rialzo duraturo e non tutti i risultati negativi comportano un indebolimento progressivo. È importante capire se il rapporto sugli utili riesca realmente ad alterare in maniera decisiva e significativa le aspettative del mercato.
Aspetti fondamentali da ricercare:
Crescita del fatturato e dei profitti superiore alle aspettative – Il mercato apprezza le società che ottengono risultati superiori alle aspettative.
Miglioramento delle previsioni – Se la direzione aziendale incrementasse le aspettative, trasmetterebbe fiducia sulla crescita futura.
Aumento dei margini e rafforzamento della solidità finanziaria –Gli investitori desiderano vedere un miglioramento della redditività oltre all'aumento dei ricavi.
Modifiche alla strategia aziendale – Le società che annunciano significativi miglioramenti strutturali, come le iniziative di riduzione dei costi o nuovi flussi di ricavi, hanno spesso registrato aumenti consistenti.
È fondamentale che il rapporto sugli utili rappresenti una ragione che giustifichi una continua spinta all'acquisto o alla vendita. Qualora la reazione si basi su un rumor di breve termine anziché su un miglioramento sostanziale, il drift potrebbe risultare meno affidabile.
Fase 2: Reazione del mercato - Conferma del segnale catalitico
Una volta individuato un forte elemento di catalisi fondamentale, la fase successiva consiste nell'osservare la reazione del mercato. Non tutti i titoli segnano un gap dopo gli utili, tuttavia la reazione del mercato dovrebbe dimostrare che la pubblicazione degli utili alimenta la domanda.
Segnali di marcata reazione rialzista:
Volume superiore alla media - Gli investitori istituzionali non effettuano tutti i loro scambi in un solo giorno. Un volume elevato suggerisce un ingresso di grandi capitali.
Una mossa decisa verso l'alto - Un titolo che chiude forte dopo gli utili ha maggiori possibilità di continuare a salire.
Compravendita nei giorni successivi alla pubblicazione degli utili - Se il titolo rimane in rialzo dopo la reazione iniziale, questo suggerirebbe la presenza di una domanda reale anziché di un'impennata temporanea.
Segnali di una marcata tendenza ribassista:
Vendite massicce con volumi elevati: Gli istituti che stanno liquidando un titolo rappresentano un segnale d'allarme.
Mancato rialzo dopo il calo iniziale - I titoli più deboli tendono a rimanere tali, specialmente se gli acquirenti non intervengono.
Rottura dei principali livelli di supporto - Un titolo che scende al di sotto dei principali livelli tecnici spesso subisce ulteriori perdite dovute a vendite continue.
Fase 3: Ingresso nel mercato e gestione del rischio
Una volta individuato un titolo con un forte segnale catalitico sugli utili e una chiara reazione del mercato, occorre procedere all'esecuzione dell'operazione.
Strategia di ingresso
Per le operazioni rialziste: si potrebbe pensare di entrare al primo pullback significativo dopo la reazione iniziale agli utili e attendere un retest del supporto intraday o un periodo di consolidamento prima del prossimo rialzo.
Per i trade ribassisti: si potrebbe considerare di entrare su un lieve guadagno che manca il recupero dei livelli chiave o su un crollo al di sotto del minimo post-utili.
Impostare degli stop utilizzando l'ATR
L'Average True Range (ATR) è uno strumento utile per definire gli stop, poiché prende in considerazione la volatilità. Un metodo comune consiste nel posizionare uno stop da 1,5 a 2x ATR al di sotto dell'entrata per le operazioni long (al di sopra per le operazioni short). Questo garantisce che lo stop sia abbastanza ampio da non essere messo a repentaglio dalle normali fluttuazioni delle quotazioni.
Gestione della posizione con la media mobile esponenziale a 21periodi
La media mobile esponenziale a 21 giorni (21-EMA) è un eccellente trailing stop per i trade PED.
Finché il titolo rimane al di sopra della 21-EMA, il drift rimane intatto.
Una chiusura al di sotto della 21-EMA può rappresentare un segnale di uscita dalla posizione
Questo metodo permette ai trader di cavalcare il trend ed evitare uscite premature.
Esempio concreto: Drift post earnings di Netflix
Vediamo insieme come è andata a finire nel caso di Netflix (NFLX) in seguito al rapporto sugli utili del terzo trimestre del 2024.
Il 17 ottobre 2024, Netflix ha riportato:
Guadagno di $5,40 per azione, battendo le stime di $5,12.
Fatturato di $9,825 miliardi, leggermente superiore alle aspettative.
Un rapporto di forte crescita degli abbonati, con un totale di ben 5,1 milioni di nuovi iscritti, superando le previsioni per oltre 1 milione.
Gli abbonamenti con supporto pubblicitario superano il 50% delle nuove sottoscrizioni nei paesi in cui sono disponibili.
Annunciati aumenti di prezzo per Spagna e Italia, a testimonianza di una fiducia nel proprio potere tariffario.
Il titolo ha reagito positivamente, segnando un rialzo di quasi il 5% con un volume superiore alla media.
Nei due mesi successivi, Netflix ha continuato a salire di oltre il 20%, confermando l'effetto della PED. Il trend è rimasto intatto fino a quando il titolo ha chiuso al di sotto della sua 21-EMA, sancendo la fine del movimento.
Netflix ha poi ripetuto lo schema a gennaio 2025, battendo nuovamente gli utili ed aumentando le quotazioni in virtù della forte crescita degli abbonati e dei ricavi. Da allora, il titolo è salito di oltre il 10% e rimane al di sopra dell'indicatore 21-EMA.
Grafico a candela giornaliero di Netflix (NFLX)
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
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