Mercati azionari, petrolio e "crisi energetica"!Aggiornamenti della situazione attuale dei mercati azionari e delle due materie prime che stanno facendo discutere molto, petrolio e Natural gas.
Dai minimi annuali di giugno 2022 abbiamo visto i mercati azionari riprendere fiato SP500 (+17%), Down Jones (+15%), Nasdaq (+22%).
Molte variabili hanno influenzato questo ritracciamento, ma quest'oggi voglio soffermarmi su 3 in particolare (volatilità, dollaro e sentiment).
Partiamo con il primo grafico che raffigura la correlazione tra gli indici azionari e l'indice della volatilità (VIX).
Esattamente dal 10 giugno le volatilità, dopo aver toccato i valori di 34, si sono riassorbite.
Dopo 68 giorni dai massimi di giugno, il VIX ha raggiunto i livelli che reputo chiave per operare in condizioni "comode", ovvero sotto l'area dei 20.
Inevitabilmente questo riassorbimento ha allontanato diverse incertezze portando gli indici azionari a tirare un sospiro di sollievo.
Volatilità alte portano pressioni scomode sui mercati, ne sa qualcosa BITCOIN, che anche lui sta agevolando di volatilità inferiori per recuperare terreno (24500).
Come spiegato precedentemente volatilità alte portano incertezza e paura sui mercati.
L'indicatore Fear and Greed è uscito, dopo diversi mesi, dal territorio di FEAR (paura) e attualmente si trova sui livelli di 57, ovvero livello GREED (avidità).
Per chi non sapesse cosa fosse l'indicatore in questione, è un indicatore che misura i livelli di paura e avidità attraverso una scala che va da 0 a 100.
Il valore minimo rappresenta una situazione in cui la paura è il sentimento predominante.
Al contrario, se l’indicatore dovesse oscillare verso il massimo, ciò significherebbe che sul mercato vige un sentimento di avidità.
Per il risultato finale vengono presi in considerazione sette differenti valori: volatilità, momentum, forza del prezzo, volume, opzioni, obbligazioni e richiesta di buoni del tesoro (per valutare i livelli di tolleranza del rischio degli investitori).
L'uscita di questo indicatore dai territori di paura ha portato una ripresa dei mercati azionari, ma attenzione a confondere ritracciamenti da cambi strutturali.
Per quanto riguarda i miei processi i mercati azionari si trovano ancora in territorio ribassista.
L'ultima analisi su cui mi soffermo per capire meglio cosa sta succedendo sui mercati ho preso in considerazione l'indice del dollaro.
Da luglio 2022 il dollaro ha perso terreno (-5%), portando a rialzo diverse valute come EURO e STERLINA.
Perchè un deprezzamento del dollaro potrebbe aver influito sul rialzo dei mercati azionari?
Gli ultimi dati rilasciati del lavoro americano (Non Farm Payroll) hanno rotto le aspettative a rialzo facendo presagire una presa di posizione più aggressiva da parte della FED.
Subito dopo sono usciti i dati riguardanti l'inflazione americana, rompendo le aspettative a ribasso, da 9,1% a 8,5%.
Questa notizia ha creato diversa volatilità giornaliera all'interno dei mercati, portando gli indici azionari a rialzo, dollaro a ribasso e i rendimenti a ribasso.
Un'inflazione che rallenta più delle aspettative potrebbe portare la FED a rialzi di tassi d'interesse meno aggressivi, agevolando gli indici azionari che già stavano scontando prese di posizione più aggressive.
Sempre nella settimana dei dati sull'inflazione, ha parlato la governatrice della Fed di San Francisco, proclamando che è troppo presto per dichiarare vittoria nella guerra contro l'inflazione.
Come se avessero letto queste parole, gli indici di Wall Street, dopo una partenza positiva delle contrattazioni giornaliere, hanno chiuso in territorio negativo.
I protagonisti di questa settimana sono il Natural gas e il petrolio, con due perfomance differenti, petrolio -6%, natural gas americano +7%, natural gas tedesco +10%.
Secondo le stime di Gazprom, compagnia russa dell'energia "il prezzo del gas in Europa potrebbe aumentare del 60% nel prossimo inverno superando anche i 4 mila dollari per mille metri cubi.
Notizia che inevitabilmente ha fatto schizzare a rialzo i futures del natural gas.
Attualmente il peso di questa possibile "crisi energetica" non si fa ancora sentire sui consumatori e sulle economie, ma con l'arrivo dell'inverno la situazione potrebbe cambiare drasticamente.
Infine, anche la situazione del petrolio è interessante da analizzare.
La banca centrale cinese ha tagliato i tassi sui prestiti per rilanciare la domanda, mentre l’economia ha rallentato inaspettatamente a luglio.
“I prezzi delle materie prime su tutta la linea sono stati sotto pressione, poiché i dati economici cinesi di luglio hanno dipinto un quadro di crescita più negativo del previsto, il che ha suscitato rinnovate preoccupazioni sulle prospettive della domanda”
Inoltre i prezzi del petrolio sono appesantiti dalle possibili nuove forniture dell'Iran e dall'aumento dell'offerta dei produttori OPEC.
Pare chiaro come, con l'avvicinarsi dell'ultimo quarter dell'anno, la situazione macroeconomica potrebbe deteriorarsi ulteriormente, in vista di tassi d'interesse sempre più alti e meno liquidità all'interno dei mercati.
M&A_Forex
Materie prime
Brent - pullback e nuovo ribassoTecnicamente il Brent sta rispettando ciò che i manuali di analisi tecnica insegnano dandoci qualche soddisfazione. Dopo il pullback verso la parte inferiore dal box i prezzi hanno ripreso il trend ribassista in prossimità raggiungendo i minimi del 5 agosto a 93$. I target di questo movimento rimango i medesimi discussi nell'analisi precedente, quindi tra gli 85$ e i 90$.
CINA E GIAPPONE RALLENTANOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 15.08.2022
-CONTESTO
Prosegue il forte divario tra le economie del mondo occidentale e quelle orientali, e stanotte i dati macro economici di Cina e Giappone hanno messo ancora più in evidenza queste differenze.
Il Pil giapponese, per il secondo trimestre 2022 , seppur sotto le aspettative, vede un miglioramento a fronte del dato precedente, con un +2.2% annuale rispetto al +0.1% precedente, e un +0.5% trimestrale, rispetto allo 0.0% precedente. Gli stimoli che la BOJ sta dando all’economia giapponese sembrano tutto sommato funzionare, seppur l’inflazione resta ancora a livelli bassissimi e ben lontani dall’iperinflazione che vive l’occidente.
A rallentare sembra essere la Cina, che vede la produzione industriale per il mese di luglio in netto calo, con un +3.8%, rispetto al precedente 3.9%, che pesa ancora di più a fronte di un’aspettativa del +4.6%. i lunghi lockdown scelti per la politica di zero covid sembrano pesare grandemente sull’industria cinese, che stenta a ripartire.
La settimana che ci attende resta ricca di appuntamenti da calendario, sia per dati macroeconomici come l’inflazione in eurozona e in Canada, ma sono attese anche le decisioni di politica monetaria della RBNZ , come gli earning di aziende americane come NIO e WALLMART.
In attesa che si sviluppi la settimana, i mercati quest’oggi sembrano impostati ad acquisti di biglietto verde, con il dollar index che recupera dai minimi di 105, e si dirige al test delle resistenze a 106 figura, oltre le quali potrebbe infrangere la struttura di flag , e puntare nuovamente ai massimi.
Ma procediamo con ordine.
-FOREX
Il mondo valutario si imposta oggi long di dollari, e come sempre il sentiment retail si trova pienamente in mean reverting, con un 61% short sul basket dollari. Debolezza ancora per la moneta unica, che non trova spazio per allunghi rialzisti, e trascina con se il sentiment retail che quest’oggi si porta al 69% long. Interessanti gli eccessi sul franco svizzero, dove i retail si espongono con un sentiment short all’88% quest’oggi.
EURUSD
Ancora debolezza di euro, con la forza di dollari che troviamo questa mattina, non può ce esserci una sola strada per eur/usd: quella ribassista. Il mondo retail si trova al 70% long, e continua a comprare i ribassi, con i prezzi attualmente a 1.0225 che seguono una chiara struttura a massimi e minimi decrescenti su base oraria, accompagnati da una mm21 periodi, che fa da ottima resistenza dinamica. Possibili estensioni fino 1.02 figura non sono certo da escludersi.
GBPUSD
Il cable vive un quadro tecnico molto simile ad eurusd, con massimi e minimi decrescenti e un sentiment retail che spinge su posizioni in mean reverting long attualmente al 71%long. Gli attuali minimi di 1.2090 sembrano preludio ad ulteriori affondi verso le aree di 1.2050 prima e 1.20 figura poi.
AUDUSD
Le oceaniche , che hanno goduto della ripartenza dei mercati equity, e del mood di risk on che ha dominato i mercati fino a venerdi, ora sembrano patire la forza del biglietto verde, che torna con prepotenza spingendo i prezzi di audusd dai massimi di 0.7140 agli attuali 0.7050, con i retail che non tardano a rivedere le loro posizioni corte ,che passano dal 76% all’attuale 69%, con continui aumenti del loto long. Il tutto lascia pensare a possibili allunghi ribassisti fino alle aree di 0.70 figura prima e 0.6975 poi.
EURCHF
Non possiamo non notare gli eccessi presenti sul franco svizzero, che sta schiacciando le altre majors, e che sta trascinando con se il sentiment retail alla ricerca di minimi da comprare su tutti i cross chf.
Eurchf , in pieno rally discendente, segna ora i suoi minimi a 0.9650, dopo aver lasciato i suoi massimi di periodo a 1.05 figura. Un movimento che trascina con se il 95% dei retail che sono ora in posizione long, a caccia dei minimi. Nessun segnale per ora di inversione nel sentiment di questo asset, il che fa presagire ulteriori allunghi ribassisti. L’ampio movimento ribassista, porta eurchf a non vedere la sua mm100 periodi daily dal 16 giugno, così come la mm21 periodi, generando ancora una chiara anomalia ribassista. Eventuali respiri dell’attuale trend, vedrebbero potenziali approdi a 0.9825 prima, area del 23.6 fibo, e a 0.9950 poi, area del 38.2% di fibo.
-EQUITY
Il mondo azionario sembra oggi voler respirare , dopo il lungo rally rialzista degli ultimi giorni che ha portato gli indici americani dai minimi di questo 2022 a storni di oltre il 10%. L’S&P segna ora 4260pnt, e trova le sue prime resistenze a 4300pnt, ma solo la violazione di 4198 pnt, potrebbe aprire scenari ribassisti degni di nota.
Quadro simile per il nasdaq, che resta sotto le aree di 13600 pnt, seppur in un chiaro trend rialzista di breve, non possiamo escludere possibili affondi sotto 13400pnt, e l’apertura a nuovi scenari ribassisti. Su tf di breve termine, restano supporti validi da monitorare le aree di 13412pnt e 13100 pnt.
-COMMODITIES
I metalli che hanno goduto del risk on presente sui mercati fino venerdi oggi segnano la fase di storno ribassista, appesantiti dalla forza del dollaro americano. Il gold torna al test dei supporti di 1780$, livello oltre il quale si aprirebbero scenari ribassisti fino 1770$ prima e 1725$ poi.
Quadro tecnico molto simile per silver e rame, che non trovano ora nuova linfa per ulteriori allunghi rialzisti.
Pesante ancora il wti, che prosegue il suo trend discendente all’interno di un chiaro canale discendente s, con la mm21 periodi daily a fare da resistenza dinamica. L’approdo a 85$ sembra tutt’altro che difficile, ma solo la violazione di detta area potrebbe portare ad affondi significativi dell’oro nero.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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“IL FOREX CREDE NEL RISK ON…DURERÀ?”ANALISI COT REPORT del 13.08.2022
-CONTESTO
Ferie terminate e siamo nuovamente qui con la consueta rubrica settimanale dedicata alla lettura dei dati offerti dal COT report.
I dati che ci fornisce questa settimana la CFCT (commodity futures trading commission) sono dati contrastati , special modo nel loro quadro iter market. Il mondo valutario sembra dirigersi con maggiore decisione verso un chiaro sentiment di risk on , con prese di profitto sul dollaro americano, e qulche nuovo ingresso long su euro e sterlina. Si ricoprono le posizioni yen , mentre il comparto equity on trova la necessaria fiducia nei big plaiers, che restano ancora netti corri su S&P. il mondo metalli cambia strada, e dopo i fortissimi rally discendenti visti nelle scorse settimane, sembrano accompagnare l’euforia del risk on, con buoni respiri e posizionamenti long da parte dei big plaiers. Perdono quoto invece gli energetici, con le mani forti che spingono a ribasso e incrementano le loro posizioni nette corte.
Ci lasciamo alle spalle 2 settimane contrastate sul fronte dati, special modo per gli USA, con i dati sul mercato del lavoro ottimi, NFP in grande tiro venerdi 5 agosto, con circa 528 mila nuovi posti di lavoro creati e un tasso di disoccupazione in calo al 3.5%. Un dato che lascia intendere forti redditi e forti consumi, non certo un contesto ottimo per il rientro della corsa a rialzo dei prezzi. I mercati hanno rapidamente immaginato una FED aggressiva nella prossima riunione di fine settembre 2022, generando ancora incertezza e frenando la corsa agli acquisti.
Lunga tuttavia la strada che ci porterà alla riunione della FED e ancora molti i market mover che potrebbero influenzare la scelta di JP e del board, cosi come il sentiment degli investitori, che hanno difatti trovato nuova linfa rialzista nel dato sull’inflazione pubblicato mercoledì scorso, che ha visto un’IPC in calo, dal +9.1% A/A al +8.5% A/A, mentre il dato mensile si è assestato allo 0% mostrano un’ottima frenata dei prezzi, specialmente del comparto energy , che da fine 2021 stava trainando a rialzo i prezzi al consumo mondiali.
Nuovo risk on, dunque, si spera che il peggio sia oramai alle spalle, già 4 delle 6 riunione annue della FED sono trascorse, e i maggiori rialzi tassi da 75BP sembrano ora difficili da concretizzarsi nei prossimi appuntamenti se si considera un’inflazione oramai al giro di boa, ma sarà davvero cosi?
Diverse le considerazioni che DOBBIAMO fare:
punto primo, non è sufficiente un solo dato per invertire una tendenza, e questo banale concetto è ancora più valido se rapportato alle decisioni di una banca centrale, che dovrà attendere ancora i dati di agosto e settembre prima della sua riunione. Difficile dunque pensare e credere che l’assetto hawkis sia già terminato, per quanto una serie consecutiva di dati positivi potrebbe favorire ammorbidimenti della FED per il Q4 o per il 2023.
Secondo punto, la tipologia del dato in questione: tutti sappiamo che la FED non osserva il dato generale IPC, ma valuta con maggiore attenzione il dato core, cioè epurato da energy e food ( che è uscito ugualmente in calo, questo è da dire) e ancora di più i prezzi per i beni di spesa personale, dato che sarà pubblicato la settimana prossima, e che determina con maggior influenza le decisioni della FED, quindi ancor presto per cantar vittoria.
Terzo ed ultimo punto di riflessione: il tempo!
Prima che le decisioni dalla FED che hanno portato il costo del denaro al 2.50% in cosi breve tempo, possano riversarsi nell’economia reale, in genere passano dai 3 ai 6 mesi almeno, pertanto il vero effetto su aziende , industrie famiglie ecce cc ancora non lo si può valutare, e sebbene le ultime trimestrali in America siano state positive nelle prospettive future, dobbiamo far i conti ancora con la possibilità che il rallentamento economico americano non si limiti al PIL ma entri nel tessuto sociale rallentando la capacità delle aziende di creare ricchezza.
Ma procediamo con il consueto ordine:
-FOREX:
EURUSD
Ancora netti corti i big plaiers sulla moneta unica con 34536 contratti short, tuttavia non possiamo non considerare che è la terza settimana consecutiva che le mani forti riducono la loro esposizione passando di fatto dai 42745 contratti corti agli attuali 34536. Presto per gridare all’inversione, ma certo è che il vento potrebbe girare.
Per ora la spinta rialzista di eurusd si è limitata al test delle resistenze poste a 1.0340-50 minimi di maggio-giugno 2022, senza per ora trovare la forza per ulteriori allunghi. Solo la rottura delle resistenze ora citate porterebbe a tentativi rialzisti fono le aree di 1.0650 prima e 1.0780-90 poi.
Il quadro resta per ora ribassista, nel medio e affondi sotto la mm21 periodi daily aprirebbero la strada verso i minimi di questo 2022 a 0.9950.
GBPUSD
Settimane di prese di profitto anche sulla sterlina, che vede i big plaiers ancora netti corti, con 34468 contratti, ma in drastica riduzione a fronte dei 57250 contratti short visti 4 settimane fa. Solo nell’ultima settimana le mani forti hanno ridotto di ben 21940 contratti la loro posizione, volumi settimanali che si sono visti solo 2 volte negli ultimi 3 anni.
Il quadro tecnico vede per ora un buon recupero dai minimi di 1.1758, ma ancora in questo caso non c’è spinta sufficiente a superare le prime resistenze poste a 1.2290-1.23 figura.
Se non dovesse riuscire a superare le resistenze ora richiamate, si confermerebbe il quadro ribassista che porta al test dei minimi di 1.20 prima e 1.1750 poi.
AUDUSD
Difficile situazione per le mani forti sul dollaro australiano, che riparte dai minimi 2022 e 2019 posti a 0.6675 con gran vigore, lasciando i big plaiers fermi su posizioni nette corte pari a 57588 contratti.
Alta probabilità che i non commercial possano rivedere la loro posizione e girarsi con forza, accelerando la spinta rialzista del dollaro australiano.
Dopo il break out dei massimi a 0.7050 siamo al test della mm200 periodi daily oltre la quale sembra plausibile cercare approdi a 0.7244-50 area di precedente massimo. La struttura resta su base daily chiaramente a massimi e minimi crescenti sostenuta da un sentiment di risk on anche sui mercati azionari e dalla ripresa dei metalli preziosi, con i quali le valute oceaniche vivono correlazioni posizitive di lunga durata.
USDJPY
Rientrano gli eccessi sul posizionamento dei big plaiers sullo yen giapponese, che ha toccato picchi di 110454 contratti corti in questo 2022, per portarsi ora a -25032 contratti. un graduale ma importante recupero di posizioni, che lasciano presagire una qualche inversione, ma attendiamo posizionamenti netti lunghi per decretare la fine di un sentiment.
Lo yen recupera punti percentuali un po’ su tutte le majors, seppur in maniera timida, mostrando per ora prese di profitto più che veri e propri indirizzi rialzisti. Usdjpy dopo aver toccato i suoi massimi a 139.40 ripiega a 131.50, ma l’influenza del dollaro americano rende la lettura dello yen poco chiara, bilanciandone la forza / debolezza.
Attendiamo eventuali break out dei supporti a 131.50-40 per sperare in allunghi ribassisti che portino il cambio ai successivi supporti posti a 125.90-126 figura.
-EQUITY:
S&p
Come detto in precedenza , il sentiment dei mercati sembra contrastato, e il posizionamento dei non commercial questa volta sembra essere tardivo nel girarsi a favore di trend. Le mani forti restano nette corte sull’indice con 244261 contratti, incrementando lungo la salita delle quotazioni le loro posizioni corte.
Se le mani forti sono in errore, sarà un duro colpo, ma se dovessero aver ragione e l’attuale salita dei prezzi è solo una correzione prima di ulteriori affondi, ci saranno molte difficoltà per il mondo retail.
Per il momento i prezzi spingono a rialzo, su base daily c’è un chiaro trend rialzista che ha rotto le resistenze poste a 4160-4200pnt, e si punta a 4300, con possibili proiezioni a 4490-4500pnt.
Solo un rientro sotto i livelli di 4200 potrebbe decretare la fine del mood rialzista, e riaprire la porta a scenari bearish
NASDAQ
Compansano il loro posizionamento su S&P short, con posizioni nette lunghe su nasdaq, dove le mani forti sono long con 21075 contratti, che pur non esendo molti, tengono la media dell’esposizione degli ultimi 2 anni.
Anche qui i prezzi continuano a salire in un mood di risk on che ha portato al break out delle resistenze poste a 12950-13000 pnt, per dirigersi ora a 13700pnt. Il break out di questa resistenza potrebbe aprire la strada ai 14382 pnt prima e 15000 pnt poi.
Tuttavia, come già detto in precedenza, dobbiamo constatare che il mercato sta ora scontando un’euforia non del tutto giustificata dai dati, che portebbe rivelarsi falsa, nel qual caso un rientro dei prezzi sotto i 13000 pnt, potrebbe riaprire scenari bearish, che si proiettano ai minimi di 12000 pnt prima e11000 pnt poi.
-METALLI
GOLD
Riprendono gli acquisti di oro da parte dei big plaiers che dopo essere giunti alle minimi esposizioni long con 92690 contratti, si riportano a 142851 contratti netti lunghi.
Ancora sotto i valori medi, ma il segnale di voler tentare una ripartenza ci sono tutti, e si ritrovano chiaramente nei prezzi che dai minimi di 1679$ vedono un rally rialzista senza storni fino agli attuali 1800$.
Ancora lunga la strada prima di poter parlare di inversione, ma un approdo a 1867.50$ non ci sembra poi un cosi difficile traguardo.
Solo un ritorno sotto i 1786$ potrebbe decretare nuovamente un trend ribassista, che si proietta verso i minimi di 1722$ prima e 1679$ poi.
-ENERGY
WTI
Continuano a ridursi le posizioni sul petrolio, con i big plaiers che passano a 210651 contratti netti lunghi, proseguendo il trend di riduzione nella loro esposizione partita a metà 2021 con 429594 contratti long.
Anche i prezzi del wti iniziano a ripiegare e in un chiaro trend discendente passano da 123.80$ a 91.90$ passando dai minimi di 85.30$.
Al momento il trend discendente resta ben delineato e un ulteriore approdo a 85.30$ potrebbe quiesta volta decretarne la rottura, che porterebbe i prezzi a 77$.
Tuttavia la tenuta degli ultimi minimi non è da escludere, e fasi di congestione che vedano i prezzi ritestare le ultime resistenze a 104$ sono scenari plausibili a nostro avviso.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La settimana che ci attende vedrà la pubblicazione del PIL giapponese lunedi 15 insieme ai dati sulla produzione industriale cinese.
Ancora martedì attenzione ai dati sul mercato del lavoro in UK, mentre mercoledi ci sarà l’RBNZ chiamata alla decisione sui tassi di interesse. Ancora mercoledi dati sull’inflazione in UK… insomma una settimana ricca di dati che potrebbero aprire scenari di alta volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta
L'INFLAIZONE USA RALLENTAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 11.08.2022
-CONTESTO
Inflazione in calo in America, per la rilevazione di Luglio i prezzi al consumo sembrano aver trovato il loro giro di boa. Il dato generale A/A passa dal 9.1% al 8.5% , mentre quello mensile va a 0%.
I prezzi al consumo rallentano grazie al rientro del comparto energy, che rallenta del -4.6%, con una spinta ribassista special modo per la benzina che rientra dell’11% su base mensile, ma a controbilanciare il calo del comparto energy ci pensa il food, che resta al +1.1%.
Il dato core, quindi epurato dalle componenti più volatili appena viste, cioè food ed energy, si registra anche lui in calo, alimentando le speranze degli operatori, per una FED meno aggressiva di quanto fino a ieri si potesse pensare.
L’ultimo dato sul mercato del lavoro, pubblicato venerdì, poneva un tassello a favore di un prossimo forte rialzo tassi da parte della FED che si proiettava in una forbice tra lo 0.75-1.00%, dato il gran numero di nuovi posti di lavoro creati, che porterebbero ad una tenuta della domanda e dei consumi, rendendo difficoltoso il rientro dell’inflazione. A controbilanciare il dato dei NFP, ieri il dato sull’inflazione che pone alle nostre spalle la maggior parte dei rialzi tassi da parte della FED e soprattutto i rialzi più aggressivi.
Che il solo dato di ieri possa fermare la corsa della FED risulta difficile da credere, ma pone un forte veto a rialzi oltre lo 0.50% per le prossime due riunioni della banca centrale in programma da qui a fine anno.
-FOREX
Immediata la risposta del dollaro americano sul quale iniziano a presentarsi le prese di profitto. Il dollar index prende fiato dal suo mega rally rialzista partito da 89.50 nel luglio 2021 e giunto in meno di un anno a 109.40-50 segnando un rialzo del 22%. Le posizioni long dollari che hanno tenuto le mani forti, sembrano oramai essere giunti al termine, il tempo di prendere profitto è giunto, il che non vuol dire che il trend rialzista di lungo periodo può dirsi concluso. I prezzi sembrano ora dirigersi verso i primi supporto posti a 103.70, area dove incontriamo la mm100 daily, solo oltre tale livello il trend potrebbe vedere la sua fine andando a testare l’ultimo baluardo a 101.25. presto dunque per parlare della fine del trend pro dollaro, ma di certo forti prese di beneficio ora sembrano la strada più probabile.
Ovvia la reazione delle altre majors, che in un mercato cosi dollaro centrico non potevano che beneficiare del mood di risk on che si è generato, e che ha portato a rialzi per eurusd che passa all’attacco delle resistenze poste a 1.0340-50, cosi come il cable, che punta a 1.23 figura, area di massimo relativo, che aprirebbe la strada a 1.26 figura, prima vera resistenza.
A far bene sono anche le oceaniche, che godono del mood di risk off che vivono i mercati, portando audusd oltre i precedenti massimi di 0.7050 a 0.71 figura. Solo la mm200 periodi daily sembra ostacolare la spinta rialzista che ha come targhet 0.7250.
La debolezza del dollaro si rispecchia anche inusdjpy, che inizia a creare una struttura di inversione con un primo massimo inferiore a 136.00 figura. Si punta al test dei supporti di 131.50-131 figura, lievelli oltre i quali si aprirebbero le porte per affondi a 125.90-126 figura.
Restano interessanti i cross eurchf e gbpchf, che vivono condizioni di eccesso sul posizionamento retail, al momento sbilanciato long oltre il 90% su entrambi gli asset, che entrano di diritto nella watchlist
-EQUITY
Festeggiano i listini azionari mondiali, trainati a rialzo dagli USA, con l’S&P che supera i massimi precedenti a 4200pnt, e pone in campo una chiara struttura a massimi e minimi crescenti, che proietta i prezzi verso 4300pnt e 4390 pnt. La fiducia nella congiuntura macroeconomica americana sembra dare benzina al risk on, l’atterraggio morbido a cui la FED puntava, sembra concretizzarsi e la paura di rimanere fuori dal prossimo bull market spinge gli operatori ad interessanti acquisti di asset di rischio.
Fanno bene anche i technology, con il nasdaq che testa la mm200 periodi daily a13516 pnt, e mira a 13700pnt, livello oltre il quale si aprirebbero ampi spazi di risalita fino a 15100-15200pnt, ma presto per gridare al bull rally, attendiamo i prossimi dati e le decisioni della FED di Settembre.
Piu pesante l’azionario europeo , con il dax che chiude il gap a 13750-13800pnt, ma non riesce a portare a casa chiusure daily oltre le aree di 13800 che aprirebbero la strada ai primi veri rialzi. La congiuntura macro economica europea al momento non mostra la forza espressa dagli USA ed i timori per una forte recessione sono ancora alti, pertanto si predilige ancora azionario americano al fronte europeo.
-COMMODITIES
Rimbalza il petrolio, che aiutato da un dollaro debole, riesce a non affondare sotto le aree di 86$, e va al ritest delle reistenze poste a 92.80$. la struttura a massimi e minimi decrescenti rimane, e la mm21 periodi daily accompagna ancora i prezzi nel movimentoribassista, che vedrebbe termine solo al superamento di 96$.
Respirano anche i metalli, con il rame che dopo l’affondo dei mesi scorsi fino a 3.13$, trova spunti tecnici per degli stroni che lo portano a 3.72$. le prime aree di resistenza che troviamo sono poste a 3.85$ e 4$, livelli non impossibili da raggiungere, e che non renderebbero nullo ancora il trend ribassista in atto.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Abbastanza scarno il calendario economico che pone l’attenzione degli operatori al PPI americano alle 14.30, e alle richieste di disoccupazione settimanali USA sempre attesi per le 14.30
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
INFLAZIONE AMERICANA: SIAMO AL GIRO DI BOA?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 10.08.2022
-CONTESTO
Resta saldo il focus dei mercati sull’inflazione mondiale, con i dati pubblicati oggi relativi alla Cina che vede i prezzi al consumo salire al 2.7% su base annuale, rispetto al precedente 2.5%, pur rimanendo al di sotto delle aspettative del 2.9% degli analisti.
In leggero calo l’inflazione in Germania che si assesta A/A al +7.5% rispetto al precedente 7.6%.
Tutte le attese per il dato USA di oggi pomeriggio, dove gli analisti si aspettano il giro di boa, un primo dato inferiore che dia il segnale chiaro che il top è stato raggiunto. L’ipc A/A era al +9.1% e le attese sono per un +8.7%.
Pur considerando che un anno fa, agosto 2021, l’inflazione era già al +5.4%, e quindi una lettura fatta su una base già cosi elevata di inflazione, potrebbe fornire dati ugualmente preoccupanti, un primo dato in calo darebbe grande speranza ai mercati su più fronti:
-La prima grande aspettativa che si andrebbe a creare con un dato in calo, sarebbe sull’intervento della FED di settembre, che a quel punto potrebbe essere meno incisivo di quello che si pensa. La FeD è oramai concentrata sul contenimento dei prezzi, e se i rialzi già messi in campo, dovessero iniziare a dare i loro primi frutti, potremmo assistere ad una FED meno hawkish di quanto fino ad oggi visto.
-La seconda aspettativa, sarebbe sul comparto azionario, che potrebbe vedere alle sue spalle il periodo peggiore, con la prospettiva di una FED meno aggressiva, e un’economia che tutto sommato ha retto non male all’impatto con politiche monetarie aggressive, special modo se si pensa ai dati sul mercato del lavoro di venerdi scorso, che continuano a mostrare una congiuntura macroeconomica americana non cosi provata, dalle scelte della FED.
Le possibilità di un’inflazione globale in calo è spalleggiata dal rientro dei prezzi del petrolio, che sembrano finalmente scontare la volontà mondiale di un’energia a prezzi equilibrati.
La chiave come sempre saranno i dati, che scontano tutte le ipotesi e le congetture e ci daranno un quadro più chiaro e reale del contesto macroeconomico di questo agosto.
-FOREX
Il mondo valutario resta cristallizzato nei range delineati lo scorso mese, con il dollarindex che non abbandona i prezzi compresi tra 107.50 e 105.00. La mm21 periodi daily oramai totalmente flat, esprime chiaramente questa fase di lateralità del biglietto verde, che in un mercato dollarocentrico come quello attuale, influisce su tutte le majors lasciandole intrappolate in una fase di non direzionalità.
Si evidenzia chiara indecisione anche nel sentiment dei retail, che si preparano ai dati sull’inflazione USA in totale neutralità, con un timido 59% short sul basket dollaro. Tutte le majors pertanto si trovano con un sentiment sbilanciato contro dollaro, con eurusd al 58% long, usdjpy al 69% short, e gbpusd al 66% long.
I basket restano in sostanziale equilibrio, eccezion fatta per il franco svizzero, che vede l’84% dei retail short, come sempre in mean reverting a caccia dei massimi, di un aset valutario che da inizio settimana ad oggi sta performando un +0.66% mostrandosi la valuta migliore del panorama majors.
Restano quindi interessanti i cross contro franco svizzero, come ad esempio eurchf, dove i retail sono in chiaro eccesso long al 93% non lontani dai minimi di 0.97 figura.
-EQUITY
Il mondo equities sembra voler proseguire la sua correzione rialzista. Parliamo ancora di correzione rialzista e non di ripartenza, almeno fino a quando i precedenti massimi non saranno violati, cosi da aprire scenari long degni di questo nome. Al momento l’S&P resta alle prese con le resistenze poste a 4200pnt, ed i supporti di breve che troviamo a 480pnt. Fino a quando il mercato rimarrà sotto queste aree il trend discendente di lungo periodo non può ritenersi invalidato, ma il dato di quest’oggi potrebbe dare nuova linfa all’azionario USA con la speranza di una FED meno aggressiva, che dia quindi respiro ai mercati. Oltre le resistenze chiave di 4200pnt, ci proiettiamo a 4300pnt e 4500pnt.
Quadro più spinto per i tech, con il Nasdaq che ha già violato il precedente massimo a 12910pnt, e sembra ora trovarne supporto per nuovi allunghi. Obbligo il superamento dei 13500pnt, e della mm200 periodi daily che ci proietterebbe verso i 15250 pnt.
-COMMODITIES
Prosegue la caduta del WTI, che dai massimi di 123.80$ si ritrova oggi a 90.25$, dopo un rapido affondo sotto i 90$. I primi supporti li identifichiamo sulle aree di 85.30$ prima e 77$ poi, area a nostro parere di equilibrio per questo asset.
Maggiore indecisione per il Ngas che resta ancorato agli 8$ e non trova spunti per lasciare le aree di 7.50$, ultimo supporto, oltre il quale potremmo assistere ad affondi verso i 6.50$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario economico quest’oggi si concentra sull’IPC USA, dato atteso per le 14.30 ora italiana , poi il focus si sposterà alle 16.30 per le scorte di petrolio in America e i dati dell’EIA sulle scorte di Ngas.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
OROIl gold, pair mio preferito, in queste ultime settimane è stato molto direzionale, rispondendo a dinamiche piuttosto 'banali', tanto da darmi belle soddisfazioni, e tranquillizzarmi questa sessione estive. Credo che proverò' a shortarlo ancora per un po', cercando di rubarmi qualche qualche piccolo movimento, soprattutto in apertura ny, lo aspettato in quelle zone evidenziate, vediamo come si comporta, vi tengo aggiornati!
Coffee in correzione, possibile area di arrivoAnche il coffee come molte soft commodities sta manifestando debolezza, anche se a dir il vero, è tra quelle che sta tenendo meglio.
Sul grafico ho evidenziato una simmetria con possibile area di arrivo della discesa, che mi sono perso perchè l'avrei gradito in area doppio massimo, ma così non è stato. Se entro inizio Agosto arrivasse nell'area della proiezione, tra 175 - 185, allora una valutazione per una ripartenza long la farò.
Il Rame conferma Cot e Stagionalità negativiCome per la scorsa settimana Cot e Stagionalità per i prossimi 10 giorni si confermano negativi, ci troviamo inoltre nei pressi di un importante livello di resistenza e questo potrebbe fornire delle interessanti opportunità operative.
Certo che i dati del Cot Report sono da interpretare per il lungo periodo e rilasciati con uno scarto temporale, mentre la Stagionalità rappresenta quella che è stata una tendenza del passato e non una certezza del futuro; quindi importante mantenersi vigili e non prendere inutili rischi in un periodo turbolento come l'attuale.
Buon trading!!!
XAU/USD, semplice ritracciamento?Buongiorno,
Vi lascio una piccola analisi riguardo all'andamento dell'oro di queste settimane.
Oro che dal massimo annuale ha perso oltre il 18%.
Mi collego all'ultima analisi pubblicata diverse settimane fa.
Settimane caratterizzate da un oro molto forte e volatile, la scorsa settimana ha registrato un movimento di oltre 630 pips, da 1711 circa a 1768.
Mercati che hanno agevolato di un dollaro più debole dopo le dichiarazioni della FED.
La FED ha annunciato di abbandonare la forward guidance, linea guida che avrebbe portato la banca centrale ad essere più aggressiva con i rialzi dei tassi d'interesse, questo ha portato una liquidazione delle posizioni sull'indice Americano.
Questa settimana verranno rilasciati i dati del Non Farm Payroll, attenzione alle volatilità che si potrebbero generare.
Continua la correlazione inversa con il dollaro americano da Aprile 2022, grafico da utilizzare come possibile confluenza per analizzare i movimenti di questo trimestre del Gold .
Un altro grafico che dobbiamo monitorare per l'andamento di XAU è quello del DJP , bloomberg commodity index.
Questo grafico l'ho commentato diverse volte nelle live sui diversi social.
In 4 settimane il DJP ha registrato perdite oltre il 15%, ma nell'ultimo periodo abbiamo visto una fase di ritracciamento importante che ha risollevato anche l'oro.
Correlazione diretta da febbraio 2022, anche se in realtà seguiamo correlazioni che hanno un ritorno superiore allo 0,50, ovvero correlazioni molto forti.
Infatti possiamo notare che quando la correlazione si trova sopra 0,50 (linea rossa) il movimento dei due asset è pressochè simile.
Altro grafico da monitorare è quello dell'inflazione a 5 e 10 anni.
Correlazioni molto interessanti con i tassi di pareggio.
Il tasso di inflazione di pareggio rappresenta una misura dell'inflazione attesa derivata dai titoli a scadenza costante del Tesoro a 5 anni e 10.
L'ultimo valore implica ciò che i partecipanti al mercato si aspettano che l'inflazione sia nei prossimi 5-10 anni, in media.
Segnale anticipatorio rispetto all'andamento dell'oro, vediamo come i due grafici mostravano già evidence rialziste mentre l'oro segnava ulteriori minimi a ribasso.
Infine l'ultimo grafico che condivido in questa piccola analisi è il posizionamento dei money manager all'interno del COT REPORT.
Da diverse settimane i money manager stanno puntando a ribasso, ma abbiamo notato una divergenza con la price action.
All'interno dell'analisi del COT abbiamo visto una rottura a ribasso di un livello importante, mentre nell'oro non vi è stata nessuna rottura.
Cosa farà il GOLD nelle prossime settimane?
La recessione tecnica sembrerebbe raggiunta in America dopo le due letture consecutive negative del Prodotto interno Lordo, nonostante questo il mercato del lavoro sta segnalando ancora una certa forza.
Attenzione a tenere in considerazione che i dati del lavoro sono in ritardo con le condizioni economiche attuali.
Concludo analizzando la situazione del Natural gas Europeo, da seguire attentamente il futures TTF1 che dopo le ultime notizie riguardo la diminuzione del flusso di gas da parte della Russia ha registrato quotazioni ai massimi annuali.
L'Europa avrà problemi di approvvigionamento questo inverno?
Gold: sul primo targetCome già detto nell'idea precedente, la chiusura/ripartenza del ciclo avvenuta il 21 Luglio ha procurato un buon rimbalzo che ha raggiuntio il primo target nell'area indicata già in precedenza. Il POC sta facendo un po' di resistenza ed ora una leggera correzione è probabile ma poco dopo dovrebbe riprendere il rimbalzo per portarlo sui massimi di periodo per il ciclo inverso di 40G circa. Ipotizzo che saranno le MM a fermarlo e quindi a riprendere la discesa.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare.
XAUUSD Long Aug 22Supply and Demand
Demand Weekly molto forte spinta dall´alto livello di ordini in zona 1680.00
Prezzo preso e ripartito.
Momentum molto veloce in queste zone come se spinto e respinto da calamite in espansione e compressione.
Di conseguenza prezzo dinamico e svelto. Target 1870.
Worst case, 1570.
Buon trading
Il Rame potrebbe entrare in una macroarea di resistenzaCot Report e Stagionalità ribassisti per le quotazioni del Rame.
Potrebbero essere importanti informazioni da utilizzare nelle nostre operatività.
Siamo vicini ad un livello di resistenza ma i volumi posti subito sopra ne allargano la zona di influenza creando quella che è una macroarea all'interno della quale ricercare eventali segnali di debolezza o inversione.
Massima attenzione però perchè lo strumento finanziario ha dimostrato una notevole forza negli ultimi 15 giorni.
Buon trading!!!
NATURAL GAS (NG) - Continua il trendAnalizzando il NATURAL GAS (NG) sul time frame mensile osserviamo una dinamica molto interessante in quanto:
- si nota la presenza di un trend rialzista
- il mese di Giugno è stato caratterizzato da un importante ritracciamento
- nel mese di Luglio, dopo aver effettuato una falsa rottura del minimo, il prezzo è salito recuperando l'intera discesa del mese precedente
- la chiusura di Luglio supera l'apertura di Giugno
Nella parte finale del mese di Luglio abbiamo assistito ad un breve ritracciamento dovuto soprattutto a prese di posizione ma l'impostazione rimane valida per una continuazione long.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS/PFTS.
Buon trading!
WTI: ci riprova...Il 14 Lugli molto probabilmente si è chiuso il ciclo trimestrale e con lui il semestrale, il quale ora dovrebbe spingere in quanto nella sua prima fase di ripartenza e avendo come obiettivo la chiusura del suo corrispondente inverso (sui massimi). Su questo lato abbiamo una chiusura mensile inversa a 104.44 che se violata darà conferma di quanto ipotizzato. Sul lato dei minimi abbiamo un primo ciclo settimanale positivo con partenza del secondo che si è portato sopra la TL di riferimento, una chiusura D e meglio ancora W al di sopra confermerebbe insieme alla tenuta D e W della TL rialzista la volontà di riportarsi almeno in area POC a 110$
I target sono le resistenze volumetriche indicate in grafico e i tempi... piuttosto lunghi. Se come detto violerà i 104.44 saranno da prediligere i long ad ogni correzione con chiusura ciclica.
Fino ad allora è meglio attendere la chiusura del secondo settimanale per operazioni long. Operazioni short dovranno essere di breve durata e con target non troppo stratosferici come sempre da calibrare sugli swing del lato minimi.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivi ad operare.
GOLD - BEARISH TREND IN ARRIVOBuonasera ragazzi, dopo una attenta analisi sul chart dell'oro in W1, sono entrato con una posizione minima in SELL.
Il primo segnale BEARISH per me è stata la respinta del prezzo in area gialle (tra i 1730 e 1740 dollari).
Come secondo segnale, vedo la presenza di ombre importanti in area 1682$ partendo dal 2 marzo 2020.
Terzo segnale, ho avuto la conferma di quello che pensavo un mese fa e sotto vi riallego la mia precedenta analisi.
++
Ricordo che non è un consiglio finanziario ma analisi personale
GOLD pronto a ripartire nel breve (?)Nelle ultime settimane il prezzo dell'oro ha visto perdere il suo valore di bene rifugio.
Analizzando il grafico dal punto di vista tecnico, noto tre cose:
- il prezzo attuale si trova su un supporto importante, testato ben due volte in area 1678 dollari
- il prezzo è arrivato a toccare la trend line di lungo termine
- il prezzo si sta avvicinando alla media mobile 200 periodi, buona area di supporto
Dal mio punto di vista, valuto possibile entrata di breve termine, sulla consapevolezza che il prezzo potrà essere spinto dal clima di recessione (aumento tassi d'interesse, crisi geopolitiche).
Si accetano critiche !
LE MANI FORTI CREDONO IN ULTERIORI RIBASSI: goldLE MANI FORTI CREDONO IN ULTERIORI RIBASSI
Settimane delicate quelle che ci attendono sui mercati finanziari, con due appuntamenti molto attesi dagli investitori per decidere le proprie mosse e come organizzare i propri portafogli d’investimento.
Primo appuntamento BCE , attesa per il 21 luglio e a seguire FED il 27 stesso mese, per decidere sui tassi di interesse.
Molte le incognite e ancora di più sono i timori degli investitori, che vedono i dati sull’inflazione continuare a salire in gran parte del mondo e ancora di più in occidente, con l’America oltre il 9% e anche in Europa siamo oltre 8%. La FED ha già intrapreso la sua campagna di rialzi tassi, che giunge ora ad uno dei momenti piu delicati, perché ancora non trova nei dati su occupazione, domanda aggregata e ovviamente inflazione, alcuna risposta da parte dell’economia reale. Sarà necessario essere più incisivi?
La paura di un intervento della FED con un rialzo tassi di 1 punto percentuale, sembra invadere la mante degli investitori, che questa settimana proseguono a prendere posizioni short su quasi l’intero comparto azionario , facendo seguire l’energy ed i metalli.
Anche in Europa la situazione non è migliore, anzi, qui la delicata posizione della BCE ancora più incerta, perché se da un lato abbiamo la necessità di un rialzo del costo del denaro per frenare un’inflazione dilagante, dall’altro c’è il problema dei paesi altamente indebitati come l’Italia, che ora vivono anche una difficile crisi di governo che sta destabilizzando il potere politico. Davvero complessa la scelta della BCE che deve da un lato aiutare i paesi in difficoltà come l’Italia, ma dall’altro deve e sottolineiamo, deve contrastare l’inflazione per tenere fede al suo mandato di stabilità dei prezzi.
Ma procediamo con il consueto ordine:
GOLD
In ultimo il comparto dei metalli, che soffre le aspettative di recessione mondiale, e il gold che patisce ancor di più gli alti tassi di interesse obbligazionari, sembra non trovare spunti per risorgere dai suoi minimi.
I big players proseguono nel taglio di posizioni nette lunghe, e i prezzi sono ora al test dei minimi. Già violato il supporto di 1722$ si punta ora a 1679.72$ ultimo baluardo per le ripartenze. Anche in questo caso , l’eventuale storno del dollaro americano potrebbe portare a respiri anche su questo asset, che resta con impostazione ribassista nel medio lungo periodo, ma non si escludono brevi storni.
Seguiremo dunque con attenzione gli appuntamenti con le banche centrali che ci attendono nelle prossime 2 settimane e che potrebbero dare il ritmo ai mercati per tutto il periodo estivo.
LE MANI FORTI CREDONO IN ULTERIORI RIBASSI: crude oilLE MANI FORTI CREDONO IN ULTERIORI RIBASSI
Settimane delicate quelle che ci attendono sui mercati finanziari, con due appuntamenti molto attesi dagli investitori per decidere le proprie mosse e come organizzare i propri portafogli d’investimento.
Primo appuntamento BCE , attesa per il 21 luglio e a seguire FED il 27 stesso mese, per decidere sui tassi di interesse.
Molte le incognite e ancora di più sono i timori degli investitori, che vedono i dati sull’inflazione continuare a salire in gran parte del mondo e ancora di più in occidente, con l’America oltre il 9% e anche in Europa siamo oltre 8%. La FED ha già intrapreso la sua campagna di rialzi tassi, che giunge ora ad uno dei momenti piu delicati, perché ancora non trova nei dati su occupazione, domanda aggregata e ovviamente inflazione, alcuna risposta da parte dell’economia reale. Sarà necessario essere più incisivi?
La paura di un intervento della FED con un rialzo tassi di 1 punto percentuale, sembra invadere la mante degli investitori, che questa settimana proseguono a prendere posizioni short su quasi l’intero comparto azionario , facendo seguire l’energy ed i metalli.
Anche in Europa la situazione non è migliore, anzi, qui la delicata posizione della BCE ancora più incerta, perché se da un lato abbiamo la necessità di un rialzo del costo del denaro per frenare un’inflazione dilagante, dall’altro c’è il problema dei paesi altamente indebitati come l’Italia, che ora vivono anche una difficile crisi di governo che sta destabilizzando il potere politico. Davvero complessa la scelta della BCE che deve da un lato aiutare i paesi in difficoltà come l’Italia, ma dall’altro deve e sottolineiamo, deve contrastare l’inflazione per tenere fede al suo mandato di stabilità dei prezzi.
Ma procediamo con il consueto ordine:
CRUDE OIL
Continua a ridursi l’esposizione netta lunga dei big player sul crude oil, dove si passa da 280523 contratti long a a268328 contratti.
Il trend discendente prosegue nei suoi massimi e minimi decrescenti, con le prime resistenze poste a 105.30 e 112.00 in ultimo. L’incrocio delle medie mobili 21 periodi e 100 periodi, sembra accompagnare l’idea ribassista per questo asset, che resta tuttavia particolarmente controverso, nella disputa tra domanda ed offerta. La domanda sembra ancora non calare, e l’offerta stenta a risalire… asset estremamente delicato quindi , dove qualsiasi previsione può rapidamente essere smentita.
SUGAR (SB) - Breve rialzoLo SUGAR (SB) sul time frame giornaliero ha presentato un trend ribassista partito a metà Maggio 2022 sino a raggiungere un'area di domanda/supporto (rettangolo verde in figura) che era stata raggiunto nel passato altre due volte e dove c'era sempre stata una reazione al rialzo del prezzo.
Anche in questa occasione e precisamente il 6 Luglio 2022 il mercato è ripartito al rialzo andando a rompere una trend line che fungeva da resistenza.
La settimana scorsa il mercato è riuscito a mostrare forza consolidando al di sopra della media istituzionale (SMA) a 200 periodi
Ci aspettiamo nelle prossime settimane la possibilità di una continuazione del trend in atto rialzista sino a raggiungere un'area di offerta/resistenza (rettangolo rosso in figura).
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS/PFTS.
Buon trading!
Light Crude: Quotazioni in fase di validazione dei supportiLa rottura dei supporti in area 110 ha decretato per il Light Crude l'inizio di una fase più profonda, improntata alla correzione. Le implicazioni tecniche assunte evidenziano l'innesco di una fase ribassista di breve periodo, confermata dall'indicatore CCI a 40 periodi sceso sotto -100. Solo un recupero di questo livello da parte dell'indicatore delineerà i primi timidi segnali di recupero e comunque un reversal in chiave positiva sarebbe da considerare solo in caso di recupero del livello 0. Fino ad allora tutti i movimenti al rialzo sarebbero da interpretare come una occasione di vendita. Solo su recupero di quota 110 contestualmente a quello dell'indicatore CCI, la chieve di lettura cambierebbe in positivo. In conclusione, il test sui supporti in area 90 è evvenuto con forti squilibri sul BID e questo ho provocato una buona reazione delle quotazioni, ma non ne ha cambiato l'impostazione tecnica, che resta a lettura negativa.
EURUSD ALLA PARITÀIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 12.07.2022
Target oramai raggiunto quello della parità tra l’euro ed il dollaro americano, stanotte durante la sessione asiatica il cambio rifermento per il mondo valutario ha toccato come minimo 1.0004, la domanda da porsi
Lo studio del comparto opzioni, mostra ancora altissimo interesse per livelli sotto la parità come 0.9850, mostrando come gli investitori si aspettino ancora importanti discese, tuttavia non possiamo basarci su questa singola informazione.
In mattinata avremo i dati dello ZEW, che ci riveleranno le aspettative dei grandi investitori sul futuro della Germania e anche dell’Europa, ricordandoci che le ultime 4 rilevazioni sono state tutte negative e sui minimi degli ultimi 20 anni, il che ci fa riflettere su quanto questo dato, pur essendo un soft data, ci regali una view decisamente valida sullo stato di salute dell’economia europea.
Il mondo dei traders retail prosegue il suo acquisto di eurusd, passando dal 78% long di ieri all’83% di questa mattina, e anche il basket euro, quindi andando a considerare le perfromance della moneta unica contro le principali majors, vede un incremento importante di posizioni contrarian long, che passano dal74% di ieri al 77% di questa mattina.
Non solo debolezza di euro, ma ancora forza di dollari a rendere il tutto più complesso, infatti stamattina ritroviamo dollar index su nuovi massimi a 108.43 , oramai sembra anche qui inevitabile l’approdo alle successive resistenze di 109.40-111.000. i retail proseguono la vendita in mean reverting di dollari, passando dal 76% short visto ieri all’81% di stamattina.
Anche i cambi principali come usdcad passato dal 68% short al 74% short, mostrano ancora voglie di mean reverting e pertanto ancora volontà nella controparte forte dei mercati di proseguire il loro rally pro dollaro.
Tutte le majors perdono punti percentuali contro il dollaro, come già richiamato ieri , settimana decisiva per la sterlina, che continua la sua discesa, e trascina con lei il mondo dei traders al dettaglio attualmente al 64% long sul basket rispetto al 60% visto ieri, e cosi anche sul cambio principale gbpusd dove ieri avevamo il 77% dei retail long e stamattina ritroviamo un 83% long.
Collassano anche le oceaniche, con il dollaro australiano a guidare i ribassi, con una perdita ieri oltre l’1% medio, trascina ancora voglia di acquisti in contro trend, partendo dal 69% long di ieri su audusd e ritrovando stamattina un +83% long.
Difficile pertanto attendersi immediati cambi di rotta sulle majors, che continuano a trovare nelle mani forti vendite massicce, e nei retail consueta controparte in acquisto , pronti a fornire liquidità.
Vedremo i dati dello zew di stamattina cosa ci riporteranno, mentre il dax sembra gia ripiegare verso i minimi di 12475pnt, sopo il test delle prime resistenze già richiamate ieri a 13000 pnt.
Anche l’azionario usa, ripiega dopo i test delle prime resistenze, con l’S&P a 3950 che batte ora 3832 e sembra voler puntare ai minimi di periodo, trovando i supporti prima a 3740 e 3645 poi.
Prosegue la discesa dei metalli, che seguono oramai chiaramente il ciclo macroeconomico e che sono conferma di quella che potrebbe essere una fase di rallentamento dell’economia, per non definirla ancora recesione, fino a che non ne avremo conferma dai dati. Tuttavia il gold ritesta i minimi di 1723$ e sembra voler rompere a ribasso aprendo la strada ai successivi supporti di 1679.72 vera area di approdo per il metallo giallo.
Quadro similareper il silver che cerca il breakout dei minimi di 19$ per aprirsi la strada verso nuovi affondi ribassisti.
Nulla sembra poter contrastare il dollaro americano, pertanto non possiamo far altro che raccomandare prudenza, special modo per la scelta del position size.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
SETTIMANA CHIAVE PER IL REGNO UNITOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 11.07.2022
Parte una nuova settimana, che ci guiderà alla stagione delle trimestrali USA, evento atteso come pochi per scoprire quali le proiezioni future delle aziende americane. Ma non solo utili aziendali, la settimana che si apre oggi, ci vede proiettati al PIL trimestrale del Regno Unito, dove le possibilità e le paure per una fase di recessione tecnica sembrano guidare il sentiment degli investitori.
La BOE ha già rialzato il costo del denaro fino al +1.25% , tuttavia l’inflazione rimane su livelli record al +9.1%, e a far maggior pressione il quadro politico di profonda incertezza dopo le dimissioni di Boris Johnson che apre il parlamento ed il partito alla ricerca di un nuovo leader politico.
Due appuntamenti con Baily , capo della bank of Englad prima di mercoledi, giorno della pubblicazione del Pil e appuntamento chiave per la sterlina.
gbpusd
Contesto non facile nel quale muoversi, con la sterlina che continua il suo declino contro le principali majors, il cable dai massimi del 2022 a 1.3741 perde il 13.50% e quota oggi 1.1960, complice l’estrema forza del biglietto verde. Incessante per ora la voglia di comprare da parte dei traders retail che spingono al 77% posizionamenti long, a caccia dei minimi. L’area , che seppur ampia, che va da 1.2150 a 1.1425, è stata negli ultimi 6 anni, unazona di acquisto molto chiara. I prezzi su base mensile on hanno mai visto chiusure in questa fascia di prezzo, tuttavia i mercati cambiano e cambiano pe percezioni ed i contesti macro economici e quelle che erano zone di prezzo in grado di restistere alla crisi brexit, potrebbero non esserlo nella fase di recessione mondiale.
Eurusd
Se il quadro non è tra i migliori per la sterlina, non lo è nemmeno per l’euro, che continua a soffrire la forza del dollaro americano, ed il tentativo di rimbalzo visto venerdi, sembra già in queste prime ore di lunedi fallire l’allungo rialzista che confermerebbe la ripartenza. Rimaniamo intrappolati nei massimi e minimi di venerdi 1.0190 e 1.0075.
Anche qui il quadro retail resta chiaramente alla caccia del mean reverting , con il 77% dei traders retail in posizione contrarian long, e per ora non sembra finire la volontà di ricercare i minimi. Al fine di rendere più chiara la pericolosità della ricerca dei minimi, facciamo presente che i traders retail sono mediamente long a 1.05210, oltre 4 figure più in alto… non facile da gestire!
S&p
Il mondo equity americano, ha vissuto buone giornate di recupero nel finire della scorsa settimana, tuttavia riteniamo inopportuno parlare di ripartenze, specialmodo se consideriamo che gli ultimi massimi posti a 3950pnt non è stato ancora nemmeno testato. Pertanto definiremo questa fase , come una lateralità compresa tra 3950 e 3740pnt. Non escludiamo pertanto una nuova fase di ribassi che porti i prezzi verso i minimi di 3645pnt, che dovrà tuttavia trovare supporto nei dati delle prossime settimane relativi agli earning delle aziende USA. Non ci preoccupano tanto i dati del Q2 che potrebbero tuttavia risultare meno negativi di quello che si crede, ma la proiezione per il Q3 e Q4 , che senza una più cauta FED potrebbero ancora proiettarsi in territorio negativo.
Nasdaq
Anche il comparto tecnologico resta di fatto in laterale, seppur le ultime sedute della scorsa settimana abbiano dato buone spinte rialzista, dobbiamo costatare che i precedenti massimi posti a 12390 non sono stati ancora violati, pertanto non è invalidata la struttura ribassista del mercato, che rimarrebbe ancora intatta per il medio periodo fino al superamento di 12910 pnt.
WTI
Ancora ribassista la struttura grafica del WTI, che prosegue la sua sequenza di massimi e minimi decrescenti, partita da 124$ e che vede ora i prezzi a 102.80 dopo i minimi di 95.25$.
Le primissime resistenze poste a 105$ per ora hanno svolto egregiamente la loro funzione, mantenendo i prezzi legati alla loro media 21periodi h4, senza tuttavia dare ancora impulsi direzionali, ma come detto la settimana è appena iniziata e di market mover ne avremo tanti ancora. La partita si gioca tra le banche centrali e l’opc, tra domanda e offerta, se da un lato l’inflazione deve calare e per raggiungere questo obbiettivo si deve riequilibrare la domanda/offerta di energia mondiale, dobbiamo costatare che l’opec non riesce a mantenere le proprie promesse di maggiore produzione, passando la palla alle banche centrali che devono far calare la domanda. Equilibrio tutt’altro che facile da trovare.
ANALISI RETAIL
Il mondo retail torna quindi a vendere dollari americani, passando dal 75% di venerdi al 77% short di questa mattina, e questo mood di forza dollari si rispecchia su tutte le majors che continuano il loro dollarocentrismo.
Sul basket euro i retail che venerdì erano long al 76% stamattina si trovano al 74% long, con una timida riduzione del 2%, senza dare ancora grandi indicazioni di mean reverting
Anche sulla sterlina come gia richiamato , il basket vede i retail impostati al 60% long attualmente a fronte di un 58% di venerdi, dando ancora un segnale ribassista per la sterlina.
Lo yen torna a scendere, ed i retail tornanao a comprare, passando da un 59% long di venerdi ad un attuale 71% long, ancora una volta senza dare sollievo alla ricerca di posizionamenti contrarian short
Perde qualche punto percentuale anche il franco svizzero, che trova subito compratori nel mondo retail che passa dal 30% lungo di venerdi al 41% di questa mattina, dando nuova linfa ribassista.
Continua la debolezza anche per il dollaro australiano che vede i retail passare dal 45% di ieri long all’attuale 51%. Ancora un’esposizione al limite dell’equilibrio , che ci pone in attenzione su questo asset
Aumentano le posizioni corte sul dollaro canadese, dove i retail passano dal 63% di venerdi al 70% attuale, ricordiamo che in settimana avremo l’appuntamento con la BOC e un potenzile rialzo tassi di 75bp, quindi attenzione massima per questo asset.
Rimaniamo vigili, dunque, per i market mover che ci aspettano in questa settimana, ancora ricca di appuntamenti importantissimi
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA