Tesla: Un Marchio DivisivoTesla Inc., con sede ad Austin (Texas) è un'azienda che divide le masse. 🚨
Le personalità eccentriche, rivoluzionarie e futuristiche che guidano certe aziende spesso dividono le masse, creando una sorta di polarizzazione tra coloro che l'adorano e coloro che la odiano. Questo fenomeno è simile a quello che avviene con Apple, un'altra azienda che ha un seguito di haters e una marea di fan devoti.
Tuttavia, nonostante le nostre personali idee (anch'io ho la mia e dopo te la dico), è importante guardare ai numeri e alla realtà dei fatti.
Tesla Inc. è nata nel 2003 fondata da Martin Eberhard e Marc Tarpenning.
Elon Musk, figura carismatica, complessa, disturbata e controversa, è entrato nel progetto poco dopo, diventando presidente del consiglio di amministrazione e investitore principale nello stesso anno.
Successivamente, ha assunto il ruolo di CEO dell'azienda contribuendo in maniera significativa al successo e all'immagine dell'azienda.
L'azienda si è quotata in borsa nel 2010, poco dopo la crisi, diventando 10 anni dopo l'azienda più capitalizzata del settore Automotive.
2008, il primo passo dell'azienda è stato fatto con la Roadster, lanciata proprio quell'anno.
Questa roadster completamente elettrica ha dimostrato al mondo che l'elettrico poteva essere veloce e divertente da guidare e con le stesse prestazioni delle auto sportive a combustione tradizionale.
2012, dopo il successo della Roadster a giugno viene lanciata la Model S.
Tesla era ancora un piccolo costruttore di auto e con la Model S iniziarono a cambiare le cose internamente:iniziarono a strutturarsi in maniera più efficace per aumentare i volumi produttivi.
Questo modello non voleva essere il primo totalmente elettrico, poiché c'erano già alcuni modelli di altre case automobilistiche, ma voleva essere il migliore al mondo in quella categoria.
Nel 2012, Tesla dà inizio anche al progetto del Supercharger Network: ha iniziato a installare le prime stazioni di ricarica ad alta velocità per i propri veicoli elettrici. La rete è stata progettata per supportare i proprietari di veicoli Tesla durante i viaggi su lunghe distanze, consentendo loro di ricaricare rapidamente i loro veicoli.
Nel 2015, introduce il Model X, il primo SUV completamente elettrico dotato di porte Falcon Wing, e nello stesso anno Tesla lancia Powerwall, una batteria per l'energia stoccata progettata per un utilizzo residenziale o commerciale di piccole dimensioni.
Nel 2016, Tesla acquisisce SolarCity per 2,3 miliardi, un'azienda specializzata nell'installazione di pannelli solari. Questa mossa ha permesso a Tesla di ampliare la propria offerta nel settore dell'energia solare.
Nello stesso anno, dà alla luce il pacchetto FSD "Full Self-Driving".
Questo sistema è un'opzione aggiuntiva che i proprietari di veicoli Tesla possono acquistare per aggiungere funzionalità avanzate di guida autonoma ai propri veicoli.
Nel 2017, arriva il Model 3, l'auto elettrica di massa che mira a rendere l'elettrico accessibile a tutti. La strategia di Tesla era passare definitivamente da un mercato di nicchia ad uno più ampio. E così fu.
Nel 2019, Tesla ha annunciato il Mega Pack: stavolta è una batteria di stoccaggio di energia destinata a progetti su larga scala! Consente agli utenti di generare e utilizzare energia in modo autonomo, riducendo o eliminando la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.
Nel 2020, è il primo anno in cui l'azienda realizza un profitto, con un netto di 690 milioni.
Ed è lo stesso anno in cui lancia sul mercato la Model Y, in parte protagonista con la Model 3 al successo finanziario di quel''anno.
2023, La Model Y è stato il veicolo più venduto al mondo.
È anche l'anno in cui Musk dopo diverse posticipazioni ha consegnato finalmente i primi Cybertruck.
Insomma, di carne sul fuco Tesla ne ha e ho cercato di sintetizzarla citando le cose più rilevanti. Dopo questa breve panoramica sulla storia di Tesla, analizziamo gli ultimi dati della trimestrale che ha chiuso l'anno 2023! E vediamo cosa dicono i numeri..
Ricavi Tesla:
- Aumento del 3% da 24,3 miliardi di dollari del 2022 a 25,1 miliardi di dollari.
Utile per azione:
- 71 centesimi, rispetto ai 74 previsti.
Utile netto:
- Più che raddoppiato a 7,9 miliardi di dollari, rispetto a 3,7 miliardi di dollari dell’anno precedente.
- Aumento dovuto principalmente a un beneficio fiscale non monetario una tantum di 5,9 miliardi di dollari.
Settore Automotive:
- Ricavi in crescita solo dell’1% rispetto al 2022.
- Prodotti 1,85 milioni di vetture (35% in più rispetto al 2022) e ne ha consegnate 1,81 milioni (38% in più rispetto al 2022).
- Riduzione del prezzo medio di vendita a seguito dei forti tagli dei prezzi in tutto il mondo nella seconda metà dell’anno.
Settore Energy generation and storage:
- Ricavi in crescita del 10% rispetto al 2022. 1,43 miliardi confronto agli 1,31.
Settore Services and other:
- Ricavi in crescita del 27% rispetto al 2022. 2,16 miliardi confronto agli 1,70.
Outlook:
Nel 2024, il tasso di crescita del volume di veicoli potrebbe essere notevolmente inferiore a quello raggiunto nel 2023
Altri Dati che voglio condividere per darvi una panoramica più completa:
- Titolo che pur trovandosi al 50% dai suoi minimi segna un performance del +11.973% in meno di 15 anni.
- Il fatturato è aumentato di 9 volte negli ultimi 6 anni.
- Gli utili netti sono aumentati di 20 volte negli ultimi 4 anni.
- Il rapporto debito/equity è sotto controllo.
- L'azienda non paga dividendi
- Fair Value che secondo i miei fogli di calcolo
- Dal 2010 al 2023 il titolo ha chiuso in negativo solo due volte nel 2016 (-4,30%) e nel 2022 (-69,20%)
- Da inizio anno il titolo sta perdendo circa il 23%
Bando alle ciance, ora ti dico la MIA OPINIONE sul titolo Tesla:
È evidente che nel breve e medio termine ci sia una tendenza short per quanto riguarda Tesla, considerando l'attuale stagnazione dell'azienda degli ultimi mesi.
Nel 2024 il costo di produzione del cybertruck rappresentarà un ulteriore peso, come scritto anche dall'azienda.
E in più il concetto che Tesla sia destinata a diventare un'azienda big tech mi sembra essersi sgretolato un pò nell'ultimo periodo.
Comunque, se guardiamo i numeri, al momento Tesla dipende ancora dal settore delle vendite di auto, che rappresenta l'85% delle sue entrate.
Sebbene il settore dello stoccaggio energetico mostri una crescita promettente, i numeri non sono ancora paragonabili al segmento automobilistico. 🤷🏻♂️
Tesla, come altre case automobilistiche, ha subito i tassi d'interesse elevati a differenza delle le aziende tech. Quindi è presto per valutarla tale, secondo me.
E se consideriamo il settore EV in maniera più ampia, si prevede una riduzione della domanda e un calo dell'entusiasmo per l'intero settore nel 2024 e parte del 2025.
In più c'è da prendere in considerazione la crescita della concorrenza, specialmente dalla Cina, e dei problemi che tutto il settore EV deve affrontare nel corso dei prossimi anni.
La transizione al Full Elettric non sarà così facile.
Tuttavia, credo che Tesla possa tornare a brillare una volta superato questo periodo, che definirei “di transizione”.
Nonostante un calo del margine operativo, che è comune anche ad altri produttori di veicoli elettrici, e nonostante l'azienda a volte subisca le conseguenze delle decisioni eccentriche del suo CEO Elon Musk, che con i suoi tweet controversi o dichiarazioni pubbliche spesso attira l'attenzione sul titolo Tesla anche quando essa non centra (come accaduto negli ultimi due anni), credo fermamente che l'azienda possa trovare il suo slancio definitivo per diventare a tutti gli effetti una vera azienda Tech.
E credo anche nel potenziale dei settori dell'Energy generation and storage , del Full Self-Driving e del Network delle Supercharge Station.
Tesla potrebbe davvero rivoluzionare l'industria dei trasporti e non solo.
Aspetto solo che raggiunga determinati livelli che ritengo molto fattibili prima di inserirla nel mio portafoglio di lungo termine, il primo è in area 150$.
In ogni caso, ovviamente, continuerò a seguire l'azienda e se le cose dovessero peggiorare non è detto che andrò ad acquistare Tesla solo perché sono un fan.
È chiaro che terrò conto dei dati finanziari, del sentiment del mercato, delle prospettive future e di altri indicatori.
Ora signori, passiamo al cuore della questione e spostiamoci sul grafico:
Si nota una trendline ribassista partita dai massimi del titolo, ossia ottobre 2021.
Attualmente ci troviamo intorno ai 200$ e personalmente, ritengo che da oggi sia valido aprire una posizione short in area 200 e 205$
Come ho menzionato poco fa, il mio obiettivo di trading per il 2024 è nell'area dei 150$, che rappresenta circa un -25% rispetto ai livelli attuali.
Il recente movimento "rialzista" delle ultime settimane (dal 6 al 16 febbraio), a mio avviso, è sostenuto da volumi insufficienti per continuare a salire.
Ora punto a raggiungere il primo target e successivamente valuterò, in base alle condizioni future, se sarà possibile scendere ulteriormente verso l'area di 100-110$ che rappresenta un altro importante livello di supporto.
Come sempre, vi ringrazio per il tempo che mi dedicate ! Se l'idea vi è piaciuta, fatemelo sapere nei commenti.
Alla prossima, amici! 🤘
Idee della comunità
Nvidia: La Corsa Verso i 2 Trilioni di DollariNel mondo dei semiconduttori, una stella brilla con luce particolarmente vivida: Nvidia Corp. Questa azienda, già conosciuta per il suo dominio nel settore dei chip grafici, sta ora cavalcando l'onda dell'intelligenza artificiale (IA) verso un traguardo finanziario straordinario: una valutazione di mercato di 2 trilioni di dollari.
Venerdì scorso, le azioni di Nvidia hanno segnato un lieve aumento dello 0,4%, chiudendo a una valutazione di quasi 1,97 trilioni di dollari. Più impressionante è stato il momento in cui il valore dell'azienda ha sfiorato i 2 trilioni durante le contrattazioni intraday. Questo incremento non solo rafforza la posizione di Nvidia come quarta azienda più preziosa al mondo, ma segna anche un'incredibile crescita di quasi il 60% dall'inizio dell'anno. Al momento, Nvidia si posiziona solo dietro giganti come Microsoft Corp., Apple Inc., e Saudi Aramco in termini di capitalizzazione di mercato.
La rapidità con cui Nvidia si avvicina a questo traguardo è stupefacente. Mentre aziende come Apple e Microsoft hanno impiegato più di due anni per passare da una valutazione di 1.000 miliardi a 2.000 miliardi di dollari, Nvidia sembra destinata a compiere lo stesso salto in meno di un anno, sfruttando l'entusiasmo di Wall Street per l'intelligenza artificiale.
Il recente successo di Nvidia è stato alimentato da risultati finanziari sorprendentemente positivi, che hanno confermato le scommesse di Wall Street sulle potenzialità delle sue tecnologie IA. Il produttore di chip ha superato le aspettative, grazie in parte alla crescente domanda di soluzioni IA da parte dei suoi principali clienti, tra cui Meta Platforms Inc.
Nvidia domina incontrastata il mercato dei chip grafici, essenziali per eseguire i compiti computazionali complessi richiesti dalle applicazioni di intelligenza artificiale. Con l'IA che continua a infiltrarsi in ogni aspetto della vita quotidiana e del business, l'importanza di Nvidia nel settore è destinata solo a crescere.
In un mondo in rapida evoluzione, dove l'intelligenza artificiale rimodella industrie intere, Nvidia si distingue non solo come un leader tecnologico, ma anche come un fenomeno finanziario. La sua ascesa verso una valutazione di 2 trilioni di dollari non è solo un'impresa impressionante; è un chiaro segnale dell'importanza sempre maggiore dell'IA nella nostra società e dell'eccezionale posizione di Nvidia all'avanguardia di questa rivoluzione.
FONDAMENTALE BTC + ANALISTI TECNICA 25/02/2024050A10151176838.pdf
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FONDAMENTALMENTE BTC
Come situazione vista le recenti analisi non ci siamo tolti molto dall’ultima fondamentale.
I movimenti bruschi del
Mercato ci sono e ci saranno sempre quindi non bisogna mai andare in PANIC SELL e tutto nella norma, chi si agita, chi perde il focus vuol dire che non è ancora nell’ottica giusta delle analisi swing e fondamentali.
In Leone sta per arrivare sui 90k da qui e nei prossimi mesi, ma i seller e i Trader che leggono il futuro saranno sempre lì pronti per sparare sentenze giusto per aprire bocca.
A Febbraio abbiamo visto a due dei maggiori aumenti della capitalizzazione di mercato in un solo giorno nella storia del mercato azionario, tutti nel corso di questo mese.
Facebook ha registrato 196 miliardi di dollari in un solo giorno.
NVIDIA ha stabilito il record per il più alto aumento della capitalizzazione di mercato nella storia 277 miliardi.
Il mercato azionario vede questi record in particolare il settore AI, anche i token AI sono esplosi completamente di recente ed è solo l’inizio.
( da ora fino alla fine del 2025 i vostri portafogli li quadruplicherete )
Comprendi l'entità della crescita ancora futura, anche per le monete con capitalizzazione di mercato elevata?
Solo pochi se ne rendono conto, solo pochi comprendono il potere del toro che sta per partire e solo pochi conoscono la quarta rivoluzione industriale che ci avvicinerà all’AI, al denaro digitale, comprese le soluzioni basate su blockchain, dApp, ecc.
CI ASPETTA QUALCOSA DI FOLLE.
Siamo infatti in uno stato di incredulità e all’inizio di una fase di rialzo.
La prossima mossa che prevedo è la regione dei 55k.
Ho intenzione di effettuare diversi ordini swing nella regione tra 49.5k e 50.5k se il mercato ci consentirà di retestare quelle zone.
Il KL 48k è una DEMAND ZONE molto critica, in cui c’è tantissima liquidità e volumi.
Fondamentale fatta con:
analisti tecnica
analisi fondamentale
piattaforma X
piattaforma Bloomberg
BIG BUBBLE = BIG SHORT !!!!Le CICATRICI lasciate dai mercati in questi lunghi 30 anni di TRADING ...mi fanno dire che ....SIAMO IN BOLLA !!!
Ancora una volta con la complicità delle banche centrali (non abbiamo chiesto noi di stampare tutto quel denaro) stiamo vivendo l'ennesima Bolla Finanziaria ....aggiungo siamo anche in ritardo sui tempi del Grande Ciclo di KONDRATIEFF !
Con ben poca approssimazione dò un target a 26.000 punti sul nasdaq.... entro Dicembre !!!!
Buon Trading Guys !
Rame, il dr. Copper potrebbe destarsi dal torpore Buongiorno,
sul piano fondamentale il metallo mostra una spiccata correlazione positiva con il ciclo economico, ben leggibile ad esempio in relazione al PIL.
Per questo, insieme al nichel soprattutto, viene considerato un anticipatore del ciclo economico, tanto da essere anche soprannominato Dr. Copper.
Data la premessa, i prezzi sono al centro di due forze contrarie.
Visto il largo uso industriale che se ne fa, a breve termine sono sferzati dai venti contrari della debolezza del ciclo economico globale.
Sul lungo termine trovano un formidabile sostegno dalla decarbonizzazione e dalla transizione energetica più in generale.
Si stima che il consumo di rame sia destinato a triplicare quasi entro il 2035 rispetto ad oggi.
Ovviamente noi, cui piace più il "tutto sporco e subito", ci lasciamo emozionare più dalle vicende di breve rispetto a quelle più lontane dai contorni più incerti.
Il motivo è che mentre ciò che abbiamo sotto agli occhi lo comprendiamo meglio e potremmo anche avere qualche idea su come gestirlo, tutto ciò che invece è lontano deve scontare l'incertezza legata alle motivazioni che giustificano la previsione.
Quanto più la previsione è lontana da noi più subisce la naturale mutevolezza degli elementi su cui si basa e quindi più ne decade la qualità.
Allora abbassiamo lo sguardo sul presente e, a dispetto del vento contrario che soffia in faccia al dr. Copper, proviamo a costruire un long di breve periodo.
Osservando dal mensile, notiamo che i prezzi sono reduci dalle conseguenze di un doppio massimo sviluppatosi a cavallo tra due anni.
Rottura decisa del pattern e giù fino al target da manuale senza fermate intermedie.
Da lì è risalito e, con alti e bassi convergenti, ha disegnato un triangolo simmetrico.
Mancano pochi giorni al completamento della candela di febbraio e, a meno di un'impennata della volatilità, probabilmente avrà la forma di un hammer il cui minimo poggia sulla ema50 che già si è rivelata di sostegno ai prezzi in altre due precedenti occasioni.
Da notare che lo stesso hammer sembra anche rappresentare perfettamente un pull back sulla trendline che, dal citato doppio massimo, governa al ribasso i prezzi dal 2022.
La eventuale conferma del pattern rialzista potrebbe rappresentare l'innesco dell'uscita al rialzo dal triangolo.
D'altra parte siamo già oltre i 2/3 della sua estensione, livelli giudicato ideale per beneficiare della accelerazione dei prezzi conseguenti ad un eventuale break out.
L'idea è anche alimentata dai volumi, sui massimi dal 2021.
Sul grafico settimanale, invece, possiamo apprezzare la falsa rottura della trendline di lungo periodo (colore verde).
Nel cerchio rosa vediamo come al break out i volumi addirittura si contraggono il che verifica in definitiva il fallimento del movimento.
Ma nelle settimane successive di apprezza una intensa attività, come segnalato da volumi in netta accelerazione.
Operativamente, tenendo conto che i prezzi hanno mostrato forse la volontà di risalire visto il chiaro minimo crescente (spalla destra di un H&S), si potrebbe intercettare il break out della figura acquistando la rottura stessa o attendendo un pull back.
I livelli operativi sono indicati.
Io, al solito, preferisco il primo target.
Gbp/Usd: FTW sopra il pavimento a 1,2630Buongiorno a tutti.
Come sempre eccomi qui con l'appuntamento settimanale.
Oggi parleremo di cable, uno dei mercati che nei giorni della prossima settimana seguirò con più interesse da un punto di vista operativo.
Il cambio infatti mostra su weekly time frame uno dei miei trigger ovvero una FTW creatasi dopo aver tenuto con una Pin Bar l'area 1,2500 prima e 1,2630 poi.
Nel medio periodo la tendenza è long anche se nelle ultime settimane si nota un mini range da 1,2800 ( parte alta ) a 1,2500 ( parte bassa ).
In ottica di trading, nei prossimi giorni la mia attenzione sarà sui grafici con time frame daily e 6 ore dove seguirò l'evolversi dei prezzi attendendo una possibile conferma di trigger LONG.
Qualora si verificasse preferirei vedere questa conferma sopra 1,2630 con un primo target in area 1,2800 e un secondo obiettivo tra 1,3030 e 1,3130.
Il fallimento della view long invece si avrebbe se i prezzi tornassero sotto area 1,2500.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week-end e, ovviamente, un buon TRADING SIMPLE!
Punto della SituazioneBuongiorno oggi non ci sono notizie di rilievo.
Cerchiamo di fare un po il punto della situazione.
Dopo i verbali del Fomc di mercoledì che hanno sostanzialmente ribadito l’ importanza, per la Fed, dei dati macroeconomici che saranno determinati nello stabilire quando vi sarà il primo taglio dei tassi, il vero fulcro che ha catturato tutta l’ attenzione del mercato sono state le trimestrali di Nvida che ha stracciato letteralmente a rialzo le aspettative che già erano molto alte e che ha portato nuova eccitazione e “allegria” sugli indici americani compreso il Dax.
Ieri invece, come vi ho scritto in chat, il dollaro ha preso di nuovo vigore appena usciti i primi dati macro usa, dopo i verbali della Fed, e sono stati fortissimi con praticamente tutti i dati in crescita comprese le vendite di abitazioni esistenti che sono passate dai 3.88 milioni precedenti a 4 milioni rompendo anche le aspettative a 3.96 ml.
Il primo e forse l unico a risentirne è stato proprio Eur/usd che rimane sotto resistenza Daily ma sopra il supporto weekly.
Vediamo come chiuderà oggi. Oggi dovrebbe almeno provare a recuperare la spike di ieri e noi dobbiamo stare attenti a capire se avrà forza di farlo oppure verrà ancora rifiutato magari senza neanche arrivare ai massimi…
Il movimento che sta facendo è ancora in linea con l analisi settimanale del video report dove ci aspettavamo una lateralizzazione in questa area e avevo proprio detto che probabilmente sarebbe salito per provare a riscendere.
Vediamo, al momento questa rimane la mia idea ma sarò il primo a cambiarla se dovesse dimostrarmi il contrario con una bella candela settimanale che rompe le resistenze. Come sapete su Eur/usd sono in una fase di osservazione ma questi sono buoni livelli da shortare.
Lo ripeto, sono mie personali opinioni che possono essere sbagliate quindi rimaniamo ad una analisi meramente ed esclusivamente DIDATTICA e niente più.
In tutti i casi il prezzo oggi ci dirà la verità e poi l analisi del Cot dovrà supportarlo come sempre quindi o il Cot cambierà adeguandosi al prezzo o il prezzo andrà nella direzione del Cot … ma queste “divergenze” prima o poi vanno a colmarsi.
Euro Daily
nasdaq 15 minuti con fasce di supporto e resistenza
Btc usd 23.02.24 ore 08.50Non sono un consulente finanziario.
Grafico lineare 1D.
Btc rimane sotto la nota resistenza a 52.099$ dovuta la massimo del 27.12.21, andando a chiudere la tazza relativa con questo masismo relativo.
Difatti dal novembre 2022 btc è in rialzo, pare per andare a chiudere la tazza con gli ATH del novembre 2021, e nel corso della salita è andato a chiudere tutte le tazze relative andando poi a fare il manico.
L'ultima tazza relativa è stata quella raggiunta col top del 11 gennaio 2024 che è andata a chiudere la tazza col massimo del 28 marzo 2022 a 48.234$ (grafico a candele 1D, exchange Bitstamp), andando poi a fare il manico raggiunto col minimo del 23.01.24.
Btc appare in correzione della salita dal 01.02.24 (grafico a candele 1D), che pare abbia raggiunto il suo top il 20.02.24.
Attualmente è in un andamento laterale dal 14.02.24. Il che non consente al momento di comprendere quale direzione prenderà, nonostante l'ipercomprato in tutti gli intervall9i di tempo del grafico.
Sul grafico sono evidenziate: la zona fra 52.4k circa e 53k dove vi è assorbimento della domanda, e la zona fra 50.9k e 50.6k dove vi è assorobimento della offerta.
Nella zona fra 51.7k e 52k si assiste ad un picco di volumi ed in tutta questa zona di prezzo in generale si sta assistendo ad una creazione di volumi, come evidenziato in grafico sulla destra dal Volume Profile. Non è dato ancora sapere se sono volumi di consolidamento o saranno volumi che formeranno una resistenza.
Sul grafico sono evidenziate con dei rettangoli zone di prezzo dove btc ha consolidato, creando una base di volumi per la successiva salita, zone che sono in corrispondenza dei livelli di ritraccio di Fibonacci, intendendo la salita dal nov22 come ritraccio della discesa dal nov21. Mancherebbe il consolidamento nella zona del 61.8% di ritraccio a 48.555$.
Il trend principale rimane rialzista, ci si attende, coi suoi tempi, una chiusura della tazza con l'ATH del nov21, mentre il trend di breve è incerto stante la correzione, al momento compressa in un laterale.
La resistenza a 52.099$, come detto, non è casuale, ma va a chiudere la tazza relativa col massimo del 27 dicembre 2021. Questo, stante anche il momento correttivo, potrebbe portare il btc a scendere per effettuare il manico, come ha fatto anche nelle occasioni precedenti.
Devo ricordare che se pur il 10.01.24 sono stati approvati gli etf, btc il 11.01.24 (sell the news?) è sceso a fare il manico del riempimento della tazza relativa col massimo del 28 marzo 2022.
Sul grafico lineare 1D ho evidenziato con delle trendline fra minimi e massimi crescenti la traiettoria del movimento di Btc, e quello che appare è che nella ultima parte del movimento vi sia stato un eccesso che ha portato btc fuori traiettoria. Ora il btc appare in tangenza del lato superiore della traiettoria e potrebbe ritornarvi al suo interno, stante il momento correttivo.
Mi premeva condividere questa ultima riflessione grafica.
Finito di scrivere il 23.02.24 alle ore 08.50 con btc a 50.927$
WisdomTree - Tactical Daily Update - 22.02.2024 Nvidia: conti boom, contagiosi per Wall Street e Asian technology.
Pmi europei in ulteriore lieve progresso: soffrono manufattura tedesca e francese.
Le Borse europee provano a ripartire, ma per il taglio dei tassi occorrera’ pazienza.
Si consolidato il recupero delle borse cinese, mentre e’ record per il Nikkei.
La Borsa italiana ieri e’ tornata sopra 32 mila punti del FtseMib, livello che non si misurava da giugno 2008: il merito e’ anche da ascrivere all’ascesa delle azioni bancarie, il cui sub-indice e’ tornato ai massimi dal 2016.
Ieri, in serata, sono stati pubblicati i verbali dell’ultimo FOMC (Federal Open market Committee, Comitato di politica monetaria) della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED), nei quali si richiama la necessita' di “maggiori progressi sull'inflazione” prima di tagliare i tassi d'interesse.
I banchieri centrali Usa riconoscono che il picco dei tassi e' stato “probabilmente” raggiunto, ma parlano chiaramente di rischi al rialzo dovuti ai conflitti in corso (Ucraina e Medio Oriente), alle tensioni commerciali tra super potenze (Cina e Usa) e alle pressioni rialziste sui salari. Oggi avremo le minute dell’ultima riunione dell’ECB (Banca centrale Europea-BCE), anch’essa di gennaio.
Alla chiusura di ieri, 21 febbraio, solo una parte degli indici europei erano positivi: Milano la migliore, +1,0%, Madrid +0,7%, Francoforte +0,3%, Parigi +0,2%. In flessione Amsterdam, -0,2%, ma soprattutto Londra, -0,7%.
Quadro molto misto, tra i maggiori indici Usa: Nasdaq -0,3%, Dow e S&P500 sopra la parita' solo grazie al recupero finale, +0,1% per entrambi. Novita’ tra le “blue chips” del Dow Jones Industrial, poiche‘ da lunedì prossimo Amazon entrera’ nell’indice al posto di Walgreens Boots Alliance.
L’attesa per i numeri trimestrali (4’ trimestre) e per le nuove “guidance” di Nvidia era febbrile: negli ultimi mesi tutti gli analisti avevano pesantemente rialzato le attese 2023 a livelli che lasciavano stupefatti e scettici gli investitori: ebbene, ogni previsione e’ stata frantumata, e Nvidia ha riportato ricavi record di 22,1 miliardi di Dollari (stimati 20,6), +22% sul 3’ trimestre e +265% anno su anno.
L’utile per azione (EPS-Earnings per share) ha toccato 5,16 US$, +28% sul 3’ trimestre e +486% sul 4’ trimestre 2023, contro i 4,64 previsti dal consenso. Per il 1’ trimestre 2024 Nvidia ha fornito una guidance ambiziosa: ricavi 24 miliardi di Dollari, oltre ad un aumento del +126% del fatturato sull’intero anno. L’azione e salita fino a +11% in after-market.
Ieri, sul comparto obbligazionario, s’e’ osservata una tendenza al rialzo dei rendimenti dei Governativi europei: BTP decennale italiano a 3,94%, +9 bps, Bund tedesco 2,44%, +7 bps, Bonos spagnolo 3,35%, +8 bps, GGB greco 3,52%, +9 bps. Lo spread Btp-Bund si e’ allargato di 2 bps, a 150.
Stamattina, 22 febbraio, registriamo l'indice Pmi composito (stima flash, in 1’ lettura), curato da S&P Global raccogliendo le opinioni dei responsabili acquisti di un campione selezionato di aziende: a febbraio, pur restando in area di contrazione, e' risalito a 48,9, da 47,9 di gennaio: il Pmi servizi (cd “terziario”) torna a 50 da 48,4 di gennaio, al massimo da 7 mesi, e quello della manifattura scende a 46,1 da 46,6.
Morale: la manifattura e’ ancora in contrazione nell'Euro-zona, ma la ripresa dei servizi permette di affermare che, complessivamente, l'attivita' economica europea, pur restando debole, e’ in fase di recupero, ed ai massimi “relativi” da 8 mesi.
Germania e Francia soffrono della congiuntura piu’ debole in campo manifatturiero, ma nell’Euro-zona la fiducia sul 2024 migliora, segnando il massimo da 10 mesi, con riflessi positivi sulla ricerca attiva di nuovo personale, al top da luglio 2023.
Nel Regno Unito, a febbraio, e’ salito a 47,1 punti l’indice Pmi manifatturiero, mentre e’ stabile a 54,3 quello dei servizi: quello “composito” (manifattura+servizi) migliora a 53,3 punti, confermando che, complessivamente, l'attivita' economica in UK e’ rimasta in espansione, con l’indice “composito” ai massimi da 9 mesi.
Sulle Borse dell’area Asia-pacifico prevale, finalmente, l’ottimismo: Hong Kong e Shanghai hanno recuperato +1,3%, sfruttando l’”effetto Nvidia” sulle azioni “tech”: non a caso l’Hang Seng tech e’ salito +1,8%, al 3’ aumento consecutivo, e tra gli altri indici, tutti positivi, vedamo Shenzhen +1,3%, Taiwan +1,6%, Seoul +0,4%.
Tuttavia, la super-star del giorno e’ il Nikkei225 giapponese che, grazie al +2,2% odierno segna, dopo 34 anni, il nuovo massimo storico a 39.099. Anche a Tokio i trainare i rialzi sono state le azioni dei semiconduttori, ma anche un “balance” decisamente virtuoso di nuovi afflussi di denaro sulla Borsa giapponese da parte di investitori internazionali.
Poche novita’ sul versante delle materie prime energetiche: in recupero frazionale sia il prezzo del petrolio, col Wti (West Texas Intermediate) a 78,2 Dollari/barile, +0,4%, sia quello del gas naturale europeo che, sulla piattaforma TTF-Amsterdam segna 24,1 Euro/megawattora, +0,7% (ore 11.00 CET).
Si stabilizzano rendimenti e corsi dei bond governativi europei, reduci dallo strappo all’insu’ di ieri, che li ha riportati vicino ai massimi dell’anno.
Prosegue il graduale recupero dell’Euro verso Dollaro-Usa, il cui cross ha sfiorato stamani 1,086, +0,2%. Giornata senza grandi oscillazioni per le crypto, dopo un mese di sontuosi guadagni.
I future su Wall Street, grazie all’euforia scatenata da Nvidia, indicano riaperture scoppiettanti, attorno +2% per tutti i principali indici. (ore 13.30 CET).
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DAILY OUTLOOK del 22.02.2024 – 🔴 IL RISK ON PERVADE I MERCATI- MARKET BACKGROUND
Ottime le trimestrali Nvidia pubblicate ieri sera, con Utili che superano le attese e si attestano a5.16$ per azione rispetto alle attese già buone di 4.59$. Anche il fatturato non delude e si attesta a 22.103B , in crescita rispetto ai 20.395B attesi.
La Bolla dell’AI sembra destinata ancora a crescere ed i mercati finanziari fugano i dubbi e le incertezze per riprendere il consueto mood di risk on!
Ancora ieri sera il FOMC non da nuovi indizi sulle decisioni future per la FED, il mantra rimane il medesimo dell’ultima riunione FED: necessità di avere maggior certezze che l’inflazione vada ai target, attesa per la lettura dei dati macroeconomico , presto per parlare di tagli tassi!
In definitiva, ancora nulla di certo , si resta fermi con tassi oltre il 5% per la riunione di Marzo e probabilmente anche per la successiva di Maggio dove le probabilità di un nulla di fatto salgono oltre il 60%.
Stamattina dati sui PMI europei, come sempre a far focus la locomotiva d’Europa, che stavolta delude profondamente gli analisti, portando PMI composite a 46.1 dal precedente 47.0 , di cui la componente manifatturiera passa ad un 42.3da 45.5 precedente, mettendo nuovamente in luce la possibilità di una recessione profonda in Europa e mettendo cosi pressioni sulle prossime decisioni della BCE in merito ad un allentamento dele politiche monetarie.
- FX
Il mercato valutario, prosegue nei suoi trend, con un dollaro USA che sembra ora aver scontato nei prezzi l’idea di un mandato taglio tassi nelle prossime due riunioni ed inizia a perdere di tonicità, mentre il focus ora si sposta sulle oceaniche, dove le banche centrali sembrano più determinate a politiche da falco.
La RBA ha già dichiarato nelle sue ultime minute che è disposta a tenere tassi alti ben più a lungo di quanto faranno le banche occidentali ed ora si attende RBNZ di cui si paventa un potenziale ulteriore rialzo del costo del denaro. L’idea di un differenziale tassi positivo per le oceaniche anche contro il dollaro USA sembra ora una prospettiva possibile e questo ha generato fortissimi flussi in acquisto che hanno spinto le quotazioni sui livelli di massimo per il mese di Febbraio. Nzdusd si porta ota al test di 0.6225 audusd a 0.6590 , ma perfromance migliori sono messe a segno contro il debolissimo yen con nzdjpy che segna nella sola ultima settimana un +2.01%!
- EQUITY
Il comparto azionario torna a brillare grazie alle trimestrali Nvidia , ed ora il nasdaq riattacca le aree di massimo precedente, dopo una breve pausa per evidenti prese di profitto che aveva portato le quotazioni al test dei 17440 pnt, per poi ripartire all’attacco dei 17900 , con orizzonte i masismi di 18250pnt.
Prosegue la scia rialzista dei listini asiatici, ora che anche la Cina sembra aver ritrovato fiducia , con un indice China50 a 12000 pnt e un nikkei a 39200 pnt nuovi massimi!
Non si ferma la positività anche sul DAX , grazie ad una composizione oramai a gran peso tecnilogica, gode della spinta rialzista del momento e si porta a 17400 pnt in un pieno rally rialzista che colloca ora i supporti a 17000 pnt.
- COMMODITIES
Stabili i settori energy, con il natgas che ha lasciato le aree di minimo e si attesta ora a 1.732$, mentre il wti sembra per ora incapace di volare oltre i 78.70$.
Più tonici i metalli , con il gold che gode ora anche di una certa debolezza di dollari USA e si porta a 2044$ tentando break out delle resistenze , che porterebbero ad approdi a 2050$.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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L'ascesa dell'India nel panorama degli investimenti globaliNel dinamico scenario economico globale, si sta profilando un cambiamento epocale che potrebbe ridefinire gli equilibri finanziari internazionali per il prossimo decennio. Gli investitori globali, in una mossa strategica di vasta portata, stanno gradualmente ritirando miliardi di dollari dall'economia cinese, la cui stabilità appare sempre più incerta. Questo massiccio esodo di capitali sta trovando una nuova destinazione privilegiata: l'India. La nazione dell'Asia meridionale, con il suo ritmo di crescita invidiabile, sta emergendo come il nuovo fulcro degli investimenti globali, guadagnandosi il sostegno dei colossi di Wall Street.
La divergenza tra India e Cina
Il contesto attuale vede l'India e la Cina percorrere traiettorie economiche nettamente contrastanti. Da un lato, l'India si conferma come l'economia in più rapida espansione al mondo, investendo massicciamente in infrastrutture e iniziative volte a sedurre gli investitori internazionali. Questi sforzi sembrano aver dato i loro frutti, considerando il crescente interesse degli investitori verso il mercato indiano. Al contrario, la Cina è alle prese con sfide strutturali di notevole complessità, che minacciano di compromettere la sua attrattiva come destinazione di investimento.
Correlazione tra crescita economica e mercato azionario in India
L'esperienza storica dimostra che la crescita economica dell'India e la performance del suo mercato azionario tendono a muoversi di pari passo. Negli ultimi vent'anni, sia il prodotto interno lordo sia la capitalizzazione di mercato del paese hanno registrato incrementi paralleli. Se questa tendenza di crescita annua del 7% dovesse mantenere, è ragionevole prevedere che anche le dimensioni del mercato azionario indiano possano espandersi a un ritmo simile. Tale ottimismo è supportato dai dati recenti, che indicano afflussi record verso il principale fondo delle azioni indiane negli ultimi mesi del 2023, a fronte di significativi deflussi dai principali fondi cinesi.
Fattori di attrazione dell'India
Diversi fattori contribuiscono all'attrattiva dell'India come destinazione di investimento. La stabilità politica e una forte traiettoria di crescita sono sicuramente elementi chiave. Nonostante le valutazioni elevate del mercato azionario, l'ottimismo rimane alto. Inoltre, l'India si sta posizionando come un potenziale contrappeso alla Cina sullo scenario geopolitico globale. Con la sua crescente capacità produttiva e un focus sull'innovazione tecnologica, l'India non solo offre un'alternativa valida alla manifattura cinese ma sta anche costruendo un ecosistema digitale capace di integrare un numero sempre maggiore di persone nel mercato globale.
Conclusioni
L'India, con il suo dinamismo economico, l'ambizioso programma infrastrutturale e una politica di apertura agli investimenti esteri, sta emergendo come la nuova frontiera per gli investitori globali. Questo trasferimento di fiducia e capitali dall'economia cinese all'indiana non solo sottolinea le sfide che Pechino deve affrontare ma apre anche un capitolo entusiasmante per l'India, posizionandola come protagonista centrale nella narrativa economica globale del prossimo decennio. Gli investitori internazionali, quindi, farebbero bene a monitorare da vicino questa evoluzione, che promette di offrire opportunità uniche nel panorama degli investimenti mondiali.
📊AUDJPY 20.02.2024📊AUDJPY 20.02.2024
✍🏼La giornata si è aperta all’insegna della forza per il dollaro australiano, che grazie alle minute dell’RBA decisamente aggressive sulle prospettive future di politica monetaria, ha guadagnato terreno contro tutte le altre majors concorrenti.
Le prospettive future restano incerte in Australia, a causa di un’inflazione vischiosa, che sebbene abbia dimostrato di tendere ai target del 2% resta al momento ad un lontano 4.1% ,livello che non consente all’RBA di parlare di tagli del costo del denaro.
L’inflazione alta continua ad erodere il potere di acquisto degli asutraliani e questo inizia a riperquotersi su una domanda aggregata decisamente in calo. La RBA si pronuncia quindi per tassi ancora alti, e crede che saranno altre la banche a muovere i primi passi verso politiche più acocmodanti, pertanto si aprono prospettive rialziste per il dollaro australiano che potrebbe godere per molto tempo ancora di differenziale tassi interessanti.
La migliore rappresentazione di questo differenziale resta audjpy , dove la BOJ resta in assordante silenzio lasciando scivolare sempre di più la valuta nipponica e questo porta alla prosecuzione della tendenza long di audjpy. La trendline supportiva che quida i prezzi dai minimi di inizio febbraio continua a sostenere le quotazioni che oggi si sono spinte fino ai massimi di ottobre 2023 e agosto 202 a 95.60-50 area.
La struttura rialzista pertanto consente di collocare i primi punti di supporto tecnico a 98.00figura prima e 97.80 poi, livelli dove confluiscono i ritracciamenti di DOW del 33% e del 50% dell’ultima onda rialzista.
Rimaniamo pertanto ottimisti su audjpy per posizioni long a favore di tassi per il medio periodo, pur lasciando aperta la porta ad entry point migliori sui livelli supportivi sopra descritti.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
📊 USDCHF 19.02.2024La settimana parte con una blanda forza di dollari USA contro le altre majors, eccezion fatta per il dollaro NeoZelandese che gode ora delle aspettative di rialzo tassi alle prossime riunioni a partire da quella di fine mese.
Se da un lato abbiamo la forza del neozelandese, dall’altro vivamo la debolezza del franco svizzero, debolezza figlia di potenziali ricoperture da parte della SNB dopo i massicci acquisti di franchi svizzeri dello scorso 2023. La SNB al fine di preservare il valore del franco svizzero ha comprato in maniera massiccia valuta propria per vendere valuta estera, sostenuta anche da tassi positivi dopo circa 20 anni di tassi negativi, la forza del franco è stata esplosiva.
Da inizio febbraio i dati ci segnalano ricoperture da parte della SNB che ben si evidenziano nella price action che vede ora il franco svizzero prendere una pausa nella sua corsa rialzista. Ben visibile ora la debolezza del franco svizzero contro il dollaro Usa, con un USDCHF che continua la sua struttura rialzista, partita nel termine del 2023 a 0.8330 seguendo il supporto di una buona trend line che si congiunge al minimo battuto ad inizio febbraio.
Le proiezioni dei movimenti ben delineati nel canale ascendente portano a dei target primi a 0.8775 , già raggiunti, pe rpoi estendersi a 0.89 figura , livello di confluenza con le precedenti aree di supporto nel lontano ottobre 2023, attualmente proiezioni per una onda V, ancora ultima proiezione rialzista si colloca a 0.8950 come target N per una super estensione rialzista, ancora possibile nelle corde di un dollaro che potrebbe godere ancora di tassi di interesse favorevoli per lungo tempo.
Posizioni rialziste dunque restano da prediligere , pur fissando stop sotto i supporti di 0.8725 prima e solo in ultimo la trend line supportiva che passa ora a 0.87 figura.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Riemerge l'avversione al rischioGli ultimi dati americani, pubblicati la settimana scorsa, hanno mostrato un quadro misto, nel quale si sono alternati dati in ribasso, come le vendite al dettaglio, ad altri in crescita, come i PPI o la fiducia dei consumatori. I listini azionari hanno chiuso in calo, confermando la seconda discesa settimanale dopo 15 chiusure al rialzo, cominciate, udite udite, il 30 ottobre scorso.
Su base settimanale, dicevamo, l'S&P 500 e il Nasdaq hanno perso rispettivamente lo 0,4% e l'1,5%, mentre il Dow Jones è sceso dello 0,2%. Molto probabilmente, a suscitare preoccupazione, sono stati i numeri sui prezzi alla produzione, che contribuiscono alla rilevazione del PCE (il vero dato con cui la Fed misura l’inflazione), il price consumer expenditure, che, nell’ultima pubblicazione, era uscito in ribasso a +2.9%.
Il fatto che questo mese siano usciti positivi probabilmente aumenta il timore che la Fed rinunci al taglio del costo del denaro prima del previsto. L'S&P 500 ha perso lo 0,5%, il Dow ha ceduto poco meno dello 0.5% e il Nasdaq è scivolato dello 0,8% su base giornaliera. L’andamento di Wall Street fa pensare ad un ritorno, per ora embrionale, del risk off, in ragione del fatto che se la Fed manterrà l’approccio attuale in fatto di politica monetaria, coincidente con una discesa degli indici azionari.
A livello di trimestrali, le azioni di Applied Materials sono aumentate del 6,3% dopo che gli utili, i ricavi e le previsioni della società hanno superato le stime. D'altra parte, DoorDash è sceso dell'8,1% dopo aver riportato una perdita superiore al previsto. In rosso anche Meta (-2,2%) e Nike (-2,4%). Da segnalare che oggi Wall Street resterà chiusa in occasione del President Day.
SALGONO I PREZZI ALLA PRODUZIONE NEGLI STATI UNITI
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,3% su base mensile nel gennaio 2024, l’aumento maggiore in cinque mesi, dopo un calo dello 0,1% a dicembre e rispetto alle previsioni dello 0,1%. Il costo dei servizi è aumentato dello 0,6%, l'aumento maggiore da luglio, e insieme a loro sono saliti anche i costi della vendita all'ingrosso di prodotti chimici, di macchinari e attrezzature, dei servizi di alloggio e dei servizi legali.
D'altro canto, i prezzi dei beni sono scesi dello 0,2%, il quarto calo consecutivo, guidato da un calo del 3,6% della benzina. Su base annua, i prezzi alla produzione sono aumentati dello 0,9%, leggermente meno dell'1% a dicembre, ma al di sopra delle aspettative dello 0,6%. Il dato core, che esclude alimentari ed energia, è aumentato dello 0,5% nel mese, spingendo il tasso annuale al 2%, entrambi al di sopra delle previsioni.
LA CINA DIFENDE IL CAMBIO E LASCIA INVARIATI I TASSI
Domenica la Banca popolare cinese (PBoC) ha mantenuto il tasso sui prestiti a un anno ad alcuni istituti finanziari, noto come strumento di prestito a medio termine (MLF), al 2,5%, nel tentativo di prevenire ulteriori pressioni sullo yuan e valutare l’impatto delle recenti misure di sostegno all’economia. Il consiglio ha affermato in una nota che ha cercato di "mantenere la liquidità del sistema bancario ragionevolmente ampia".
Secondo Bloomberg News, da giugno 2023 la PBoC ha cercato di controllare le oscillazioni dello Yuan, in una fascia di oscillazione del 2% su entrambi i lati. A gennaio, sempre la PBoC ha abbassato dello 0.50% la riserva obbligatoria per le banche commerciali, il taglio più grande in due anni entrato in vigore all’inizio di febbraio.
VALUTE
Sui cambi sempre il solito trading range con le principali coppie ancorate in un range di 50 pip, e incapaci per ora, di rompere i livelli chiave sia al rialzo, sia al ribasso. Ci vuole qualcosa di più a livello macro per spostare l’equilibrio attuale. La festività del Presidents’s Day non modificherà di certo le price action della seduta odierna, nella quale, molto probabilmente, rimarremo dentro i livelli sopra citati.
EurUsd tra 1.0730 e 1.0790 mentre il Cable ha temporaneamente rotto 1.2600 dai minimi di 1.2540. Giocoforza EurGbp quasi immobile e compreso tra 0.8530 e 0.8560. UsdJpy appena sopra 150.00 dopo aver tenuto egregiamente 149.60, in un contesto di trend ancora in salita dopo il benign neglect della BoJ sui livelli eventuali di intervento a sostegno della valuta nipponica.
Poco da segnalare sugli altri rapporti con le oceaniche in ripresa, ma anch’esse sotto le resistenze che recentemente avevano già tenuto. Cross poco mossi in un mercato perfettamente dollaro centrico.
Sul fronte dati, la settimana prossima non si presenta come una delle più interessanti, con la pubblicazione dei verbali del Fomc, attesa per mercoledì, a cui farà seguito quella dei dati sul Global Pmi per Eurozona, Uk, Giappone e Stati Uniti.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
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Giappone e BoJ 🇯🇵💴A fine del 2023, il PIL reale del Giappone è diminuito dello 0,7%, segnando la prima contrazione di PIL dal terzo trimestre del 2022, e questo pone in dubbio la possibilità di un rialzo dei tassi da parte della BOJ entro aprile, come previsto da molti analisti.
L’inflazione annuale è scesa al 2,6% a dicembre 2023, il livello più basso da luglio 2022, principalmente per il calo dei prezzi alimentari.
La produzione industriale è diminuita dello 0,65% a dicembre 2023, mentre il PMI manifatturiero è rimasto in contrazione e il PMI servizi è stato rivisto a rialzo a 53,1.
Il tasso di disoccupazione è sceso a livelli marginali del 2,4% e la Banca del Giappone ha mantenuto il tasso di interesse a breve termine al -0,1%.
L'impennata del mercato azionario Giapponese ha fatto salire il valore delle partecipazioni della Banca del Giappone in ETF a un nuovo record di circa 70 trilioni di yen (466 miliardi di dollari), livello paragonabile alle entrate fiscali nazionali annuali.
In questo modo la BOJ diventa il più grande singolo detentore di azioni giapponesi, diventando il più grande vincitore sul mercato, almeno sulla carta. Il valore delle attività rappresenta un altro grattacapo per il Governatore Kazuo Ueda, alle prese con la complessità di uscire dalla politica ultra-accomodante della banca.
La BOJ ha iniziato ad acquistare ETF nel 2010 per ridurre il premio al rischio nei mercati finanziari, e lo ha fatto solo tre volte nel 2023, in un primo segnale di allontanamento da misure non convenzionali, stimando che un terzo delle partecipazioni siano legate al Nikkei 225, mentre il resto all'indice Topix.
La questione su come gestire queste partecipazioni è troppo complessa per una decisione unilaterale della BOJ, e richiederà un'ampia discussione tra le parti, compreso il governo e le autorità finanziarie, ma il nodo da sciogliere è quali benefici potranno trarre i cittadini giapponesi da queste partecipazioni.
L'economia giapponese è in calo, evidenziando una preoccupante stagnazione, dove secondo l'economista Shinke è dovuta alla mancanza di una forza trainante per la crescita. In questo contesto la BoJ si trova davanti al dilemma, dove, qualora aumentasse i tassi d'interesse per contrastare l'inflazione potrebbe indebolire l'economia, mentre mantenerli bassi rischierebbe di prolungare la stagnazione.
La crescita dei salari, che non riesce a tenere il passo, potrebbe fare da motore propulsivo spingendo la BoJ a cambiare l’attuale politica monetaria, anche se molti analisti rimangono scettici chiedendo una base economica più solida, lasciando l’economia giapponese in una fase critica.
Anche i prezzi faticano a decollare, tranne nelle località sciistiche guidate dal turismo dove turisti stranieri pagano prezzi elevati per lo sci, portando a salari più alti in alcune aree. L'afflusso di denaro turistico porta svantaggi alla gente del posto, facendo aumentare la disuguaglianza rendendo quest’attività sempre più elitaria.
Il Giappone potrebbe offrire sconti e sistemi di prezzi duali che soddisfano sia i turisti che i cittadini locali, bilanciando la crescita dei salari, e assicurarsi che i benefici vadano oltre le specifiche regioni, impegnandosi a sviluppare una visione più ampia del turismo oltre le stazioni sciistiche.
Nonostante il potenziale, con la spesa dei turisti stranieri che può aumentare i salari in aree specifiche, diviene fondamentale gestire questo afflusso con attenzione per evitare di esacerbare la disuguaglianza e garantire che i benefici raggiungano una popolazione più ampia. Bilanciare lo sviluppo economico con la stabilità sociale e l'inclusività rimane una sfida chiave.
Seppur il turismo e le esportazioni siano in crescita, risulterebbe non abbastanza per compensare il calo dei consumi interni dovuti alla debole domanda, per cui potrebbero non essere sostenibili a lungo termine. Questo complica le intenzioni della Banca del Giappone di porre fine alla politica dei tassi di interesse negativi in vigore dal 2016, ponendo di fatto il Giappone come quarta economia al mondo, superata dalla Germania 🇩🇪, dove l’economia tedesca non è molto migliore al momento; entrambe le economie dovrebbero essere sorpassate dall'India nei prossimi anni. 🇮🇳
Allora ci si chiede: “Come mai il Nikkei225 è a un passo dai massimi storici dal 1989 se il Giappone è in recessione?”
La risposta potrebbe essere che il mercato azionario sembra più concentrato su cambiamenti a lungo termine come una migliore governance aziendale che hanno portato forti utili aziendali, complice il rallentamento economico della Cina che spinge gli investitori verso il Giappone, e uno yen debole che aumenta i profitti degli esportatori. Aggiungiamo anche che una serie di decisioni vantaggiose per gli azionisti da parte delle autorità sta guidando gli afflussi verso Tokyo. E il nuovo interesse di Warren Buffet sarà stato un altro catalizzatore?
Lo yen si è indebolito contro il dollaro anche a causa dell'aumento dell'inflazione negli Stati Uniti e delle aspettative di tassi d'interesse americani più alti più a lungo, chiamato “higher for longer”.
La BOJ esita ad aumentare i tassi per evitare di soffocare la crescita dei salari e danneggiare gli investitori al dettaglio che beneficiano del yen debole, creando un potenziale conflitto: aumentare i tassi per combattere l'inflazione ma il desiderio di mantenere un yen debole per ragioni economiche e sociali.
Un improvviso riavvolgimento dei carry trade (prestiti in Giappone a basso interesse per investire in attività ad alto rendimento) potrebbe essere innescato da una volatilità crescente, creando un pericolo per i mercati finanziari, permettendo a uno yen forte di danneggiare gli investitori al dettaglio che traggono profitto dai carry trade, causando instabilità finanziaria. Al tempo stesso ci si trova in un limbo politico, ritardare i rialzi dei tassi potrebbe peggiorare l'inflazione ed erodere la fiducia.
Gli analisti prevedono un 67% di possibilità che la BOJ ponga fine ai tassi negativi entro aprile, ma l’impatto effettivo dipenderà dalle comunicazioni della BOJ e dalle decisioni della FED. L’abbandono dei tassi negativi, sommato a un eventuale indebolimento dello yen, potrebbe spingere i rendimenti obbligazionari oltre l’1%, mettendo in discussione il controllo della curva dei rendimenti (YCC).
Avendo il Giappone il secondo più grande stock di obbligazioni governative al mondo, dopo gli Stati Uniti, gli spostamenti del rendimento obbligazionario decennale potrebbero avere ripercussioni sull'economia reale, sul sistema finanziario e sui flussi globali di investimenti, generando volatilità nel mercato obbligazionario.
Le sfide per la BoJ rimangono incentrate a mantenere bassi i tassi per sostenere la ripresa economica, ma al contempo contrastare l'inflazione crescente che erode il potere d'acquisto delle famiglie.
Gli scenari all’orizzonte sono che la banca centrale potrebbe optare per misure non convenzionali per stimolare l'economia senza alzare i tassi, magari sostenendo la domanda interna che potrebbe accelerare la normalizzazione della politica monetaria, mentre una recessione prolungata potrebbe avere conseguenze negative sull'economia globale.
Ueda sembra più concentrato sull'inflazione e sui salari a lungo termine che sulla crescita economica a breve termine, sottolineando di voler vedere un "circolo virtuoso" di aumento di salari e prezzi rimanendo in attesa di negoziazioni salariali che portino a guadagni maggiori rispetto allo scorso anno, facendo entrare in gioco anche i sindacati che chiedono aumenti più elevati sostenuti dal Primo Ministro del governo.
La recessione ha indotto alcuni operatori di mercato a posticipare le previsioni di fine dei tassi negativi, ma Ueda non sembra cambiare, ribadendo che riconsidererà la necessità di politiche monetarie accomodanti solo al raggiungimento dell'obiettivo di inflazione del 2%, ma rimanendo ottimista sull'andamento dei salari, prevedendo una loro crescita reale graduale e addirittura superiore all'inflazione al netto dei prodotti freschi nell'anno fiscale a partire da aprile 2025.
Gli investitori e le imprese dovranno prepararsi a un possibile aumento dei tassi di interesse nei prossimi mesi. Il governo e la BOJ potrebbero dover agire di concerto per mitigare gli effetti negativi della recessione e continueranno a collaborare per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%.
Conclusioni:
La recessione in Giappone pone la BOJ di fronte a scelte difficili. La banca dovrà trovare un equilibrio tra il sostegno alla crescita e la lotta all'inflazione, mentre tiene conto dei rischi per la stabilità finanziaria. I prossimi mesi saranno cruciali per capire come la BOJ gestirà questa situazione delicata, e osservare quali saranno le implicazioni significative per l'economia giapponese e per i mercati finanziari globali.
L'economia giapponese rimane in una fase critica. Il futuro dell'economia dipenderà da vari fattori, tra cui l'inflazione globale, la politica monetaria della BOJ e le riforme strutturali del governo. La posizione economica futura del Giappone rimane incerta, con fattori sia interni che esterni in gioco.
Graficamente, il futures dello Jen Giapponese, ticker 6J, si trova in una posizione al quanto scomoda, a poco più dell’ 1% dai minimi storici, segnando di fatto un triplo minimo dopo il quale entreremo in mondi inesplorati.
Al tempo stesso il cross USD/JPY si trova a circa l’1% dai massimi storici, dove la stessa BoJ potrebbe intervenire per difendere lo Yen come già fatto in passato facendo massicci acquisti della propria valuta.
Alla luce di quanto descritto sopra e con un medio orizzonte temporale si potrebbero valutare molteplici strumenti finanziari traendo profitto dall’apprezzamento dello YEN Giapponese
Fonte:
Raccolta dati
Letture approfondite
Conoscenze personali
Grazie della lettura 🫶🏼
EURUSD - commento tecnicoCommento tecnico sulla price action sul weekly chart e daily chart.
Partendo dall'analisi del COT (Commitments of Traders) andiamo a vedere quali sono gli elementi di analisi tecnica che ci conducono verso una visione ribassista nel breve termine.
Mi scuso per non aver messo a video il grafico nel video precedente.
EURJPY, un long in un solido trend di medio/lungo periodoBuongiorno,
il cambio, come noto, è inserito in un solido trend rialzista di medio/lungo periodo (per approfondire consiglio precedente mia analisi ).
I recenti fatti macroeconomici rilasciati nelle ultime due settimane hanno rafforzato il trend in atto.
In Europa inflazione più alta delle stesse medie degli analisi, in Giappone crescita anemica con recessione tecnica appena scattata (due trimestri consecutivi di variazione negativa del PIL) e consumi deboli.
Circostanze che rafforzano le tensioni sui tassi a breve termine nelle rispettive aree valutarie.
Da una parte c'è meno urgenza da parte della BCE di allentare i tassi e in Giappone, di converso, di insaporire la politica monetaria. Si tratta di fatto macro il cui segno è concorde moltiplicando per due l'effetto sul cambio.
Queste considerazioni macro le riporto unicamente come elemento di arricchimento dei contenuti dell'analisi, per comprendere le motivazioni che possono sostenere un determinato trend di medio/lungo periodo.
Altra cosa è, poi, quali siano gli elementi da valutare per decidere l'apertura di un trade tra i quali non ci sono le considerazioni macro.
Tutto quanto detto sul piano macro poco mi aiuta a individuare il più giusto punto dove fissare uno stop o un entry.
Per intenderci, il descritto contesto macro ampiamente favorevole al rafforzamento dell'euro sullo yen questo aspetto fondamentali varrebbe zero se non si traducesse in formazioni di prezzo coerenti che mi aiutino a costruire un trade in cui mi trovi a mio agio.
L'analisi tecnica e quella fondamentale non si parlano, semplicemente perché non si sono mai conosciute.
Il trade proposto, dunque, trova giustificazioni unicamente nella forma dei prezzi.
Se si osserva il time frame settimanale, si nota il recente test delle medie più veloci con due candele (hammer) che dànno fiducia al trend long.
L'ultima settimana ha prodotto una interessante accelerazione dei prezzi che, con il conforto di volumi nettamente in accelerazione, si apprestano a violare i più recenti massimi relativi.
Il contesto descritto può essere apprezzato meglio da un punto di vista operativo, per la costruzione di un eventuale trade, sul grafico giornaliero che propongo e dove si trovano tutti i livelli che personalmente ritengo utili.
Da notare come vengano proposti, al solito, due diversi target. Uno canonico ed uno personale.
Notare come ancora una volta venga proposta la valutazione di una figura di testa e spalle.
Parliamo di un pattern che personalmente uso in modo poco ortodosso, perché poco ortodosso è il mio uso dell'analisi tecnica.
Quello che prendo dai pattern in generale, e da questo testa e spalle in particolare, non è il dettame teorico ma quella indispensabile minima, e tuttavia per me sufficiente, informazione sul comportamento del mercato che giustifica l'apertura di un trade.
Con questa precisazione meglio si può comprendere la motivazione di un target 1 proposto nettamente inferiore a quello canonico.
È la solita questione di asimmetria delle probabilità dei possibili movimenti dei prezzi che giustificano una operatività poco pettinata e poco vicina al comune sentire.
Dax: Continuazione longBuongiorno a tutti.
Eccoci arrivati con l'appuntamento del fine settimana con l'analisi della price action di un mercato tra i miei preferiti.
Oggi vado sul Dax su cui ho un trade long oramai da oltre una settimana.
Infatti ho comprato il 7 di febbraio ed ho incrementato la mia posizione il 15 di febbraio mantenendo comunque lo stesso valore economico del mio commercio perché ho solo cambiato il punto di massimo costo alzandolo da 16.500 a 16.670 circa.
L'indice ha un'impostazione molto bullish confermata anche dal breakout del consolidamento laterale delle ultime giornate ma che già chiamava ulteriori allunghi rimanendo saldamente sopra i 16.800 punti.
Nei prossimi giorni potremmo rivedere i 17.000 ma credo che potremmo vedere facilmente ulteriori nuovi massimi di periodo.
Il mio obiettivo del trade è zona 17.400 punti dove passa il 261,8% del mio trigger su daily ma dobbiamo segnare anche i 17.500 dove passa il 261,8% della IFO weekly di qualche settimana fa.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
Aeroporti Europei: Volo verso il 2024Con il mondo che si apre nuovamente ai viaggi dopo l'era del Covid, il 2024 si prospetta come un anno di rinnovato interesse e attività nel settore aereo. Fra gli attori principali di questo rinascimento viaggi, gli operatori aeroportuali europei come Aena in Spagna e Aeroports de Paris (ADP) in Francia emergono come potenziali vincitori, pronti a capitalizzare su un'ondata di viaggiatori internazionali in cerca di nuove destinazioni e avventure.
Un Cielo Pieno di Opportunità
La domanda di viaggi internazionali in Europa è prevista robusta per il 2024. L'Associazione Internazionale del Trasporto Aereo (IATA) anticipa che il numero di viaggiatori globali raggiungerà il nuovo record di 4,7 miliardi, superando i livelli pre-pandemia. Questo incremento si traduce direttamente in maggiori ricavi per gli aeroporti, che vedono nei flussi di passeggeri non solo una fonte di guadagno diretto ma anche un'occasione per incrementare le attività commerciali annesse, come il retail e il parcheggio.
Strategie di Altitudine
La strategia di Aena di aumentare le tariffe aeree nei suoi aeroporti spagnoli di un 4,1% a partire dal 1 marzo 2024 illustra un approccio proattivo alla gestione dei ricavi, nonostante le sfide economiche globali. Questo aumento, se approvato, potrebbe non solo proteggere ma anche potenziare i profitti in un periodo di incertezza, dimostrando la resilienza e la prudenza finanziaria dell'operatore aeroportuale.
Opposizioni e Approvazioni
Nonostante le controversie e l'opposizione da parte di compagnie aeree come Ryanair, la decisione finale della Commissione Nazionale per i Mercati e la Concorrenza in Spagna sarà cruciale. Un'approvazione segnerebbe un importante passo avanti per Aena, stabilendo un precedente per la gestione delle tariffe aeroportuali in un clima economico in evoluzione.
Prospettive di Crescita e Valutazione
Gli analisti rimangono ottimisti, con previsioni di crescita degli utili per azione (EPS) di Aena che indicano un potenziale di crescita del 14% nel 2024 e dell'8% nel 2025. Parimenti, ADP si avvantaggia delle tendenze di viaggio favorevoli, con esposizioni strategiche in mercati in crescita come la Turchia e l'India.
Un Invito agli Investitori
In un momento in cui l'industria aerea affronta pressioni su costi e margini, gli operatori aeroportuali rappresentano un'ancora di stabilità finanziaria e di crescita. Con valutazioni che presentano un potenziale di apprezzamento significativo, Aena e ADP offrono agli investitori un'opportunità unica di navigare con successo nel rinato settore dei viaggi aerei.
Mentre il 2024 si prepara a decollare, gli investitori attenti potrebbero trovare nei titoli degli operatori aeroportuali europei il biglietto giusto per un viaggio profittevole nel mondo degli investimenti. Con una visione strategica e una gestione oculata, Aena e ADP sono pronti a sfruttare l'ascesa prevista della domanda di viaggi aerei, offrendo una traiettoria di crescita invitante per chi cerca opportunità in un mercato in espansione.
Prospettive a Lungo Termine per Euro DollaroL'Euro Dollaro (EUR/USD) è attualmente confinato all'interno di un'area di equilibrio (osserva il time mensile) che si estende da 1.1050 a 1.05 . Questa fascia di equilibrio è stata plasmata dalle politiche monetarie delle due principali banche centrali, la Banca Centrale Europea (BCE) e la Federal Reserve (FED) degli Stati Uniti. L'analisi tecnica suggerisce che l'Euro Dollaro continuerà a operare all'interno di questa zona fino a quando non si verificheranno cambiamenti significativi nelle strategie di politica monetaria adottate dalle banche centrali.
Le politiche monetarie attuali delle BCE e FED sono orientate principalmente a sostenere le rispettive economie, con un'enfasi particolare sul mantenimento della stabilità dei prezzi e la stimolazione della crescita. La presenza di questa area di equilibrio suggerisce che gli operatori di mercato stanno reagendo a tali politiche, mantenendo l'Euro Dollaro all'interno di determinati limiti.
Il punto chiave per l'evoluzione futura sarà rappresentato da eventuali cambiamenti nelle strategie di politica monetaria delle banche centrali, in particolare attraverso tagli dei tassi di interesse. Un taglio dei tassi potrebbe influenzare significativamente il rapporto di cambio, generando un'accelerazione verso la parte superiore dell'intervallo.
Se e quando si verificheranno tali modifiche, è probabile che l'Euro Dollaro inizi una fase di ripresa rialzista. In questo scenario, il cambio potrebbe superare la resistenza a 1.1050 e continuare ad avanzare fino a superare il massimo storico di 1.22, già raggiunto nel 2018 e nel 2020.
Tuttavia, è fondamentale monitorare attentamente gli indicatori economici e le dichiarazioni delle banche centrali per cogliere segnali anticipati di eventuali cambiamenti nelle politiche monetarie. Eventuali sviluppi in questa direzione potrebbero fornire agli investitori un'opportunità per adattare le proprie posizioni in modo tempestivo, sfruttando i movimenti di mercato che derivano da tali cambiamenti strategici delle banche centrali.
Tornano a salire le borseTornano a salire i listini americani, in una giornata di recupero nel quale il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0.91%, l’S&P dello 0.58% e il Nasdaq dello 0.30% con ben dieci dei settori dell’S&P che hanno chiuso in positivo. Contemporaneamente i titoli di stato decennale americani hanno stornato, per il secondo giorno consecutivo.
Nel mentre prosegue la pubblicazione delle trimestrali con i produttori di energia e le banche, che sono stati tra i migliori titoli del listino, con ExxonMobil e Wells Fargo che hanno guadagnato rispettivamente il 2% e il 5%. Su altri fronti, Cisco è scesa di circa il 2,5% dopo che le previsioni della società per l'intero anno non sono state all'altezza delle aspettative, mentre Deere & Company è scesa di circa il 4,3% dopo aver fornito prospettive pessimistiche per l'intero anno.
Sul fronte dati, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono diminuite dello 0,8% su base mensile nel gennaio 2024, invertendo la rotta rispetto all’aumento dello 0,4% rivisto al ribasso di dicembre e peggiore delle previsioni di mercato di un calo dello 0,1%.
Si è trattato della discesa più importante da un anno a questa parte, causato principalmente dal clima freddo. Le vendite nei settori dei materiali da costruzione e delle attrezzature da giardino (-4,1%), dei negozi al dettaglio vari (-3%), delle stazioni di servizio (-1,7%), degli autoveicoli e dei ricambi (-1,7%) hanno registrato i cali maggiori.
La reazione del mercato è stata blanda, onestamente ci aspettavamo qualcosa di più ed invece, specie nel nostro mercato, le valute, i movimenti e le price action sono risultati comunque limitati. C’è chiaramente bisogno di qualcosa di più, soprattutto a livello di dichiarazioni o movimenti legati alle politiche monetarie, che in questo momento, sembrano cristallizzate, in un equilibrio apparentemente precario, ma che per il momento regge.
GRAN BRETAGNA IN RECESSIONE
Intanto aumentano i segnali di un peggioramento delle congiunture macro, legate ovviamente agli effetti dei tassi elevati, e dopo il Giappone in recessione tecnica, ora tocca all’economia britannica, che si è contratta dello 0,3% nel quarto trimestre del 2023, in seguito ad un calo dello 0,1% nel trimestre precedente, un dato peggiore delle previsioni di mercato, secondo le stime preliminari.
Le ragioni sono da ricercare nella discesa generalizzata della produzione, in particolare nei servizi (-0,2%, come nel terzo trimestre), e nel commercio sia all’ingrosso, sia al dettaglio (-0,6%), mentre hanno ceduto anche la produzione industriale (-1% contro 0,1%), e soprattutto la produzione di macchinari e attrezzature (-7%). Sul fronte della bilancia commerciale, si è registrato un calo dell’export (-2,9% contro -0,8%), ma anche delle importazioni (-0,8% contro -1,8%).
DATI USA
l numero di persone che hanno richiesto l'indennità di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso di 8.000 unità rispetto al valore rivisto al rialzo della settimana precedente a 212.000 nel periodo terminato il 9 febbraio, nettamente al di sotto delle stime di mercato di 220.000.
Si è trattato del dato più basso in quasi un mese, che si aggiunge all'ultimo rapporto sull'occupazione che indicava un mercato del lavoro decisamente resiliente, il che ha allontanato evidentemente le possibilità di un taglio del costo del denaro da parte della Fed.
Tra gli altri numeri pubblicati ieri, segnaliamo la discesa della produzione industriale, che ha perso lo 0,1% rispetto al mese precedente di gennaio 2024, deludendo le aspettative del mercato di una crescita dello 0,3%. La produzione manifatturiera è diminuita dello 0,5%, rispetto alle previsioni di una lettura invariata e la produzione mineraria è scesa del 2,3% a causa del clima invernale.
L’utilizzo della capacità produttiva nel settore industriale è sceso di 0,2 punti percentuali a gennaio al 78,5%, un tasso che è di 1,1 punti percentuali inferiore alla media di lungo periodo (1972-2023).
EUROZONA
La Commissione Europea ha affermato che l’economia dell’UE è entrata nel 2024 in una fase di debolezza maggiore del previsto e ha abbassato le prospettive di crescita per quest’anno di 0,4 punti percentuali, portandole allo 0,8%.
Dopo aver evitato per poco la recessione tecnica nella seconda metà dello scorso anno, le prospettive per il primo trimestre del 2024 rimangono deboli, come mostrano le previsioni economiche. Tutti i paesi dell’Eurozona sono destinati però a crescere nel 2024, con la Germania che dovrebbe crescere dello 0,3%, la Francia dello 0,9% e l’Italia dello 0,7%.
Nel frattempo, la previsione sull'inflazione è stata rivista al ribasso rispetto all'autunno. Si prevede che l’inflazione complessiva scenda al 2,7% nel 2024, dal 3,2% nel 2023 al 2,2% nel 2025. Il forte calo dei prezzi dell’energia è stato seguito da un ribasso generalizzato e più rapido del previsto dell’inflazione. L’economia dell’Area Euro è comunque cresciuta dello 0,5% nel 2023, anche se meno dell’anno precedente (+3,4% nel 2022).
VALUTE
Sui cambi, ancora una giornata in cui i prezzi sono rimasti ancorati ad oscillazioni laterali, in una compressione di volatilità che si restringe e che sarà il preludio a interessanti breakout nel giro di qualche tempo. Occorre solo aspettare il trigger, ovvero l’innesco, come già ribadito, di qualche news o dichiarazione che sposterà nuovamente gli equilibri. Per il momento si va avanti in 40-50 pip, in una settimana che è stata poco significativa dal punto di vista delle price action.
Buon trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
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S&P 500: Segnali di Un'inversione ImminenteIn un mercato che ha assistito a una salita costante dell'S&P 500 dall'inizio di novembre, ci sono segnali che suggeriscono un possibile raggiungimento di un massimo locale. Analizzando la congiuntura attuale attraverso vari indicatori tecnici e macroeconomici, emerge un quadro che meriterebbe attenzione da parte degli investitori.
Contesto e Analisi :
Dai primi di novembre, abbiamo assistito a una corsa rialzista dell'S&P 500, guidata da un sentiment ottimista. Tuttavia, il comportamento del mercato nella sessione del 12 febbraio potrebbe indicare un esaurimento di questa tendenza. Un potenziale squeeze a rialzo ha dato luogo a un'acquisizione di stop loss sopra i massimi storici, seguito da un ritorno sotto i massimi di chiusura a 5031 punti.
Implicazioni dei Dati Macroeconomici:
Il 13 febbraio, un rilascio di dati economici chiave, inclusi il Consumer Price Index (CPI) e il Core CPI, ha mostrato un aumento sorprendente, indicando una pressione inflazionistica non mitigata nonostante gli sforzi della Federal Reserve di mantenere alti i tassi di interesse. Questo ha provocato una reazione negativa nel mercato, accentuando i timori di un possibile ribasso.
Indicatori di Volatilità:
La volatilità, misurata attraverso il VIX e il CBOE SKEW, offre ulteriori indizi. Il CBOE SKEW ha raggiunto i 170 punti il 13 febbraio, un livello osservato solo precedentemente prima dello storno importante partito a Gennaio 2022. Sebbene il VIX abbia mostrato un incremento del 10%, il livello di 'paura' rimane inusitatamente basso, suggerendo una complacenza che potrebbe preludere a movimenti di mercato più estremi.
Analisi delle T-Note a 10 Anni:
Un'analisi parallela delle T-Note a 10 anni (ZNH2024) tra il 27 dicembre 2023 e il 1 febbraio 2024 mostra una divergenza notevole rispetto all'indice S&P 500. Mentre l'indice ha continuato a salire, le T-Note hanno registrato un primo massimo decrescente. Questo segnale di divergenza, insieme ai rendimenti a 10 anni che ora superano il 4.2% e un indice del dollaro forte a 104.60 punti, potrebbe indicare un potenziale punto di svolta.
Strategie di Investimento e Previsioni:
Le zone tra i livelli di 4836 e 4798, delineate dalle due linee gialle nel grafico, rappresentano potenziali punti di riaccumulo per posizioni long. Tuttavia, considerando i segnali di sovrapprezzo e possibili correzioni, non si può escludere che l'indice possa ritestare livelli inferiori, come i 4600/4700, prima di riprendere la sua traiettoria rialzista.
Conclusione:
Mentre il mercato presenta opportunità di accumulo, gli investitori dovrebbero prestare attenzione ai segnali di mercato e alle dinamiche macroeconomiche. In questo periodo di incertezza, un approccio cauto potrebbe essere prudente, monitorando attentamente gli indicatori di volatilità e i movimenti dei tassi d'interesse.
Btc Usd 15.02.24 ore 08.58Non sono un consulente finanziario, non è un consiglio finanziario.
Grafico a candele 1D.
Sul grafico sono evidenziati i livelli di ritraccio di Fibonacci considerando la salita dal nov22 come ritraccio della discesa dal nov21.
Ebbene, con dei rettangoli viola ho evidenziato come ad ogni livello di prezzo dei ritracci di Fibonacci il prezzo di Btc abbia consolidato, rimanendo a scambiare intorno a quella fascia di prezzo per un periodo di tempo più o meno lungo, tranne che al livello 61.8% di ritraccio. Questi consolidamenti di prezzo ai livelli di Fibonacci, hanno evidentemente consentito a Btc di proseguire la sua tendenza al rialzo, con ogni volta una nuova base di scambi a fare da basamento.
Per questo motivo è probabile che il livello di prezzo di cui al 61.8% di ritraccio, visto lo storico, probabilmente potrebbe essere ancora da consolidare o comunque da ritestare (ha avuto solo un piccolo test di una candela giornaliera rossa in data 13.02.24).
Btc fra l'altro si trova sotto la resistenza molto importante del massimo del 27.12.21 a 52.099$.
Come da mia precedente analisi del 13.02.24 è noto che ritengo btc avere iniziato onda 5 (teoria delle onde di Elliott) del movimento dal nov22 dal 23.01.24. Dal 01.02.24 ritengo che sia iniziata sotto onda 3 di onda 5. Dal minimo giornaliero del 13.02.24 è iniziato l'ultimo movimento di sotto onda 3 che per lo scrivente è sostanzialmente in zona esaurimento, se non addirittura esaurito col massimo di oggi 15.02.24 ore 01.00 a 52.545$ (ma comunque poco importa). Vedremo la chiusura della candela di oggi 15.02.24 da cui trarre le dovute conclusioni.
Quello che importa è che quindi btc si trova o si troverà a brevissimo nella correzione (sotto onda 4 di onda 5 del movimento dal nov22, iniziata il 23.01.24) della estensione di salita dal 01.02.24 (sotto onda 3) secondo i livelli di Fibonacci. Occasione per un ritest dei 48.555$ (61.8% di ritraccio considerando la salita dal nov22 come ritraccio della discesa dal nov21) ed eventualmente proseguire nella correzione secondo i livelli di Fibonacci (non evidenziati in grafico).
Il successivo movimento di salita che porterà a nuovi ulteriori massimi, per lo scrivente, è da considerarsi sotto onda 5 finale di onda 5 finale del movimento dal nov22, terminata la quale seguirà una fisiologica correzione (Onda 2 macro ciclo superiore) di tutto il movimento di salita dal nov22 secondo i livelli di Fibonacci (e contando i movimenti).
Btc sul giornaliero e sul settimanale si trova in forte ipercomprato ed è sostanzialmente giunto in ipercomprato anche sul mensile.
I livelli di target di onda 5, attualmente stimata prudenzialmente intorno ai 53-55.000$, potranno essere meglio stimati in seguito quando inizieranno ad essere compiuti i primi movimenti di sotto onda 5 di onda 5, di modo da poter stimare un target direttamente sulla sequenza ancora da compiersi in base ai primi movimenti che saranno compiuti da essa.
Lo scrivente ha comunque la riserva mentale che il livello di ritraccio evidenziato in grafico al 78.6% a 57.547$ possa essere il range massimo entro il quale potrà venire a trovarsi il massimo di onda 5.
I prezzi sono indicati su grafico fonte Bitstamp.
FInito di scrivere alle ore 8.58 del 15.02.24 col prezzo di btc usd a 51.819$.