Idee della comunità
Archer Aviation al 19.07.23 ore 19.45Non sono un consulente finanziario, non è un consiglio finanziario, non è sollecitazione ad investire o disinvestire.
Grafico a candele 1d.
Secondo chi scrive, il titolo ieri 18.07.23 a 5,58$ è entrato in correzione del movimento di salita dal 25.04.23 che appare essere un onda 3, teoria delle onde di Elliott. Pertanto il titolo dal 18.07.23 è entrato in correzione onda 4 della estensione di onda 3. Visto che onda 2 ha corretto tanto, per il principio dell'alternanza, onda 4 potrebbe correggere fino al 38.6% di ritraccio o fino al 50% di ritraccio (invece del generale 61.8% di ritraccio, il golden point). Però nel caso concreto sembra che il titolo abbia lasciato una zona di squilibrio da 3,95$ a 3,52$ non ritestata e che possa quindi andare a ritestarla per chiuderla, in questa onda 4.
In ogni caso sono evidenziati tutti i ritracci di Fibonacci. Poi per essere più precisi necessiterà contare i movimenti della correzione.
Fra l'altro la candela di oggi 19.07.23 ha lasciato una zona di squilibrio (almeno) fino a 5,11$ (non considerando il gap di apertura) che quindi si ritiene possano essere ritestati con un movimento di rimbalzo di questa discesa, volendo anche già domani, oppure nel successivo movimento di salita onda 5, con nuovi massimi, che andrebbe a chiudere la prima sequenza di salita.
Il 27.12.22 il titolo ha toccato il minimo che secondo lo schema di accumulazione n. 1 di Wyckoff corrisponde allo SPRING (Primavera, nel senso di rinascita del trend, di inversione del trend) ovvero il punto minimo della precedente correzione ed il punto di inversione di trend, la Bear Trap tesa a far uscire la maggior parte degli operatori dal mercato prima del futuro rialzo.
Da quel momento il trend principale ha invertito in rialzista. A parere di chi scrive si è avuto già anche il Test (sempre schema di accumulazione 1 di Wyckoff) il 25.04.23 corrispondente ad onda 2 di Elliott e l'LPS (Low preliminary support) nella zona del POC intorno a 2,81$.
L'RSI segna una divergenza ribassista rispetto all'azione dell'prezzo che oggi ha avuto il suo riscontro nella discesa del prezzo.
Attualmente (ore 19.45 circa) il titolo si trova a 4,68$ (-11,19%) pari precisamente al 23,6% di ritraccio della estensione di salita dal 25.04.23 al 18.07.23.
Il titolo ha anche lasciato un gap di apertura da 5,27$ a 5,11$.
House of Trading: torna l’appuntamento con Trader ed AnalistiDella recessione ce ne preoccuperemo dopo, per ora l’attesa per la fine del ciclo di strette della Federal Reserve basta a spingere al rialzo i listini azionari globali (compresi quelli europei, che dovranno ancora fronteggiare diversi aumenti dei tassi).
Ad innescare i festeggiamenti è stata la contrazione, maggiore delle stime, dell’ inflazione statunitense che, al 9% un’anno fa, nell’ultima rilevazione è cresciuta del 3%, il livello minore dal marzo 2021. Riduzione maggiore delle stime anche per il dato “core” che, con un +4,8% segna il dato più basso dal dicembre 2021.
Volendo sfidare l’ottimismo degli operatori si potrebbe dire che dalle retribuzioni arriveranno forti spinte rialziste, che nella guerra ai prezzi siamo in quella fase in cui si lotta con in una palude particolarmente “sticky” (un conto è passare dal 7 al 5%, un altro dal 3 al 2% in maniera stabile) e che dopo l’estate i prezzi dei prodotti alimentari potrebbero tornare a fare i capricci. Ma, per ora, i mercati festeggiano, i rendimenti dei Treasury scendono ed il dollaro perde terreno.
Tra i fattori che consigliano prudenza c’è anche lo stato di salute dell’economia cinese che, nonostante le misure di allentamento continua ad avere qualche difficoltà. Restando in Asia, per il Giappone potrebbe invece essere arrivato il momento di un adeguamento della politica di YCC (controllo della curva dei rendimenti).
Di tutto questo, e di tanto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading .
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nell’ultima puntata di House of Trading, quella di martedì 11 luglio, la squadra dei Trader ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sull’indice FTSE Mib, sul Petrolio WTI, sull’oro e sull’Euro/Dollaro ma nessuna operazione è divenuta operativa. Stessa cosa per gli Analisti, che avevano impostato operazioni sui titoli Citigroup, Intel, Meta Platforms e FinecoBank.
Guardando alla classifica, i Trader risultano in vantaggio con 33 punti contro i 24 degli Analisti.
House of Trading: cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 18 luglio 2023, la squadra dei Trader, formata da Nicola Para e da Giancarlo Prisco, utilizzerà i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sull’oro, sull’Euro/Dollaro, sul Petrolio WTI e sul Nasdaq 100.
Dal fronte Analisti, Enrico Lanati e Riccardo Designori risponderanno con trade sulle azioni Apple, Enel, BPER Banca e Microsoft.
Per quanto riguarda il sondaggio, il focus è sulle prossime decisioni delle banche centrali: tra FED e BCE cosa succede la prossima settimana?
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30 . È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com .
MSCI World settoriali: aspetti tecnici, intermarket e rischi L’obiettivo dell’analisi è presentare l’indice MSCI World insieme a due ETF settoriali globali: uno focalizzato sui consumi discrezionali e l’altro sui beni di prima necessità. Sarà fornita una panoramica tecnica, evidenziando gli indici più rialzisti e quelli meno performanti, nonché una valutazione fondamentale del diverso grado di rischio associato ai due. Inoltre, verrà esaminato il contesto intermarket, in cui i due ETF globali non solo offrono opportunità di investimento, ma potrebbero essere utilizzati come indicatori di sentiment del mercato.
I protagonisti:
• MSCI World
• iShares Global Consumer Discretionary
• iShares Global Consumer Staples
• Petrolio
• Rame
• Rame/Oro
• Pmi mondiale
Buona lettura.
1. ANALISI MSCI WORLD ETF
L’MSCI World di iShares, dal ticker “URTH”, è un ETF che ha lo scopo di replicare il movimento di un indice composto da azioni di società appartenenti ai mercati sviluppati.
Per essere più precisi, esso replica il movimento dell’indice “MSCI World Index” ed è raffigurato a livello settimanale nella grafica seguente:
Questo particolare ETF è piuttosto popolare nel settore “investimenti” dal momento in cui offre agli investitori in azioni un’ampia diversificazione geografica. La “geografia” stessa è mostrata nella grafica seguente, reperita dalla pagina dell’ETF stesso:
Interessante notare un importante aspetto:
• Nonostante siano interessati diversi paesi, l’ETF è altamente sbilanciato lato “United States”, con una ponderazione del 70% circa
Non stupisce infatti che le prime 10 società per peso percentuale siano tutte statunitensi:
Sarebbe dunque più giusto affermare che:
• L’MSCI World di iShares è un ETF che ha lo scopo di replicare il movimento di un indice composto da azioni di società statunitensi e da una piccola parte di azioni di società appartenenti ad altri mercati sviluppati.
Ricordate: mai perdere di vista le ponderazioni percentuali. Avreste potuto acquistare questo indice convinti di avere un’esposizione sul mercato cinese che, come osservato due grafiche fa, non è presente!
Come si sta comportando dal punto di vista tecnico l’ETF? Osserviamo la grafica successiva:
Dall’8 novembre del 2021 al 13 ottobre del 2022 il prezzo, in pieno trend ribassista, arrivava a perdere 28.5 punti percentuali; tuttavia, prima del raggiungimento del minimo del “bear market” (13 ottobre 2022), lo stesso iniziava a formare un’importante figura di analisi tecnica: un testa e spalle rialzista, osservabile nella grafica successiva:
Il prezzo realizzava la rottura della neckline della figura tecnica il 27 gennaio 2023 e, come insegnano i libri di analisi tecnica, vedeva il re-test della stessa struttura nella seconda settimana di marzo per poi spingersi a prezzi più alti con la creazione di una nuova gamba rialzista.
Possiamo dunque affermare che il quadro tecnico è, ad oggi, rialzista.
2. ISHARES GLOBAL CONSUMER DISCRETIONARY E CONSUMER STAPLES
Il paragrafo precedente si è concentrato sulla ponderazione geografica ma non su quella…settoriale.
La domanda appare dunque lecita:
“Su che settori investe l’iShares MSCI World?”
Osserviamolo nella grafica successiva:
L’esposizione settoriale appare più bilancia rispetto a quella geografica:
• 22% settore tecnologico
• 14.6% settore finanziario
• 12.6% settore sanitario
• 11.1% settore dei consumi discrezionali
• 11% settore industriale
• 7.3% settore dei consumi di prima necessità
• 7% settore delle comunicazioni
• 4.6% settore energetico
• 4.1% settore dei materiali
• 2.8% settore utilities
• 2.4% settore immobiliare
L’MSCI World consente all’investitore di investire su un’ampia gamma settoriale.
Lo stesso “player” potrebbe avere la possibilità di investire su uno di quei particolari settori “globali”? Ad esempio, sul settore dei beni discrezionali o su quello dei beni di prima necessità?
La risposta è…sì! Ishares mette a disposizioni gli “XLY” e “XLP” (noti ETF statunitensi) a livello globale. Partiamo dal primo di essi, mostrato nella grafica successiva su timeframe settimanale: l’iShares Global Consumer Discretionary ETF (dal ticker “RXI”).
Osserviamo nella grafica successiva la ponderazione geografica:
È possibile affermare come l’ETF offra un’ampia esposizione geografica che, come nel caso precedente, pende principalmente lato United States, con un 57.6% in peso. In questo caso, al contrario dell’MSCI World, figura la Cina, con un 6% totale. Bassa invece l’esposizione sulle società italiane (1.65%).
Osserviamo nella figura successiva le prime 10 società in peso:
Le statunitensi Tesla e Amazon, da sole, hanno un peso del 21.84%; tra le prime 10 figurano tuttavia l’europea LVMH, le giapponesi Toyota e Sony e la cinese Alibaba.
Osserviamo ora il lato tecnico del prezzo nella figura che segue:
Brutte prestazioni nell’ultimo bear market: -37.7% (prestazioni più negative rispetto a quelle dell’MSCI world osservate nel paragrafo precedente). Dopo il minimo raggiunto il 13 ottobre 2022 a 116.6$ il prezzo, con i suoi movimenti lateral-rialzisti, ha realizzato un triangolo ascendente, con la resistenza situata sui 148$. La stessa figura tecnica rialzista ha visto un breakout qualche settimana fa. Si può concludere affermando come, ad oggi, la configurazione appaia rialzista (con un rialzo da inizio anno di oltre 20 punti percentuali), con una formazione di una piccola lateralizzazione che probabilmente, visto l’attuale contesto risk-on, sarà rotta dal prezzo al rialzo.
Passiamo ora all’iShares Global Consumer Staples ETF (dal ticker “KXI”), mostrato nella grafica successiva su timeframe settimanale:
La ponderazione geografica dell’ETF è diversa rispetto a quella osservata per il Global Consumer Discretionary: in questo caso, come mostra la mappa successiva, figurano basse esposizioni su Messico e Belgio ma non sulla Cina e sull’Italia.
Per quanto riguarda le prime 10 società:
• Sette di esse sono statunitensi (PG, PEP, COST, WMT, KO, PM, MDLZ)
• Una di esse svizzera (NESN)
• Una britannica (ULVR)
• Una francese (OR)
Analisi tecnica del prezzo:
• L’ETF, nell’ultimo bear market (05.01.2022/13.10.2022), ha realizzato una performance negativa di -19.3 punti percentuali.
• Molto importante la resistenza a 64.8$, che ha agito da tale il 21 aprile 2022 e il 1° maggio del 2023:
• Volendo entrare ancora più nel dettaglio, è possibile osservare un testa e spalle di inversione di tendenza, diverso da quello dell’MSCI world precedente per un motivo: un falso breakout.
L’ETF è dunque rialzista o ribassista? Osservando la grafica precedente e la prossima, che mostra la formazione di un triangolo ascendente, è possibile affermare come il prezzo fornisca input rialzisti:
Prestazione del prezzo da inizio anno: +2%
3. I DIVERSI INDICI DI FORZA TRA SETTORI GLOBALI E BENCHMARK
Chi esprime maggior forza tra i tre ETF commentati? È possibile scoprirlo costruendo indici di forza tra essi. Partiamo da quello tra MSCI World Consumer Discretionary (al numeratore) vs MSCI World (al denominatore):
• “URTH” ha mostrato maggior forza dal 5 febbraio del 2021 al 24 maggio del 2022. Da quel giorno in poi il quadro tecnico ha visto un cambiamento: formazione di un triangolo ascendente con il breakout rialzista avvenuto il 15 giugno, un mese fa circa. Ad oggi, maggior forza di “RXI”:
MSCI World Consumer Staples vs MSCI World:
• Situazione contraria rispetto a quella precedente. Maggior forza dei beni di prima necessità globali dal 19 novembre del 2021 al 18 gennaio 2023: il trend è stato accompagnato da un supporto dinamico rialzista. Il 18 gennaio stesso si è materializzato un breakout ribassista del supporto dinamico: come da manuale, il prezzo a re-testato la stessa struttura il 26 aprile 2023, diventata resistenza dinamica, e ha dato conferma del trend ribassista di breve periodo.
Analizziamo infine il rapporto tra RXI e KXI:
• Maggior forza dei consumer staples nel bear market 19.11.2021-28.12.2022. La formazione di un testa e spalle ha dato il via alla possibilità di un inversione di tendenza, materializzatasi qualche settimana fa con il breakout rialzista della neckline dell’omonima figura tecnica.
I tre indici di forza hanno dunque palesato una maggior forza dell’MSCI World Consumer Discretionary.
4. I DIVERSI RISCHI DEI DUE ETF SETTORIALI
Vi chiederete:
“Quale dei due ETF presenta un rischio maggiore?”
A tal proposito è necessario osservare i loro Beta, che forniscono una misura della loro volatilità rispetto all’S&P500:
I consumi discrezionali hanno un beta superiore ad 1 (1.06), mentre quelli di prima necessità inferiore (0.61). Questo significa che “RXI”, nell’arco di tempo considerato (3 anni), ha registrato dei movimenti di mercato poco più aggressivi rispetto all’S&P500, al contrario invece di “KXI”. Per fare un esempio numerico:
• Immaginiamo che un giorno X l’S&P500 registri una prestazione positiva del +1.5%: osservati i beta dei due ETF, RXI registrerà una prestazione dell’1.59% mentre KXI una del 0.91%. (Calcoli ottenuti dal prodotto tra l’ipotetica performance del benchmark e il beta degli ETF)
Maggiore sarà la volatilità di un titolo e maggiori saranno i potenziali guadagni o…le potenziali perdite. Questo significa che quanto più aumenterà la volatilità, tanto più aumenterà l’esposizione al rischio. Questo è il motivo per il quale il mercato delle Crypto, estremamente volatile, è sempre stato considerato il mercato “più pericoloso”.
Vi chiederete il motivo delle due diverse volatilità:
• Il settore dei beni discrezionali, ciclico, tende ad essere fortemente influenzato dall’andamento del ciclo economico; in condizioni economiche favorevoli le società tenderanno a registrare utili in aumento, al contrario in rallentamento o contrazione.
Considerando un arco temporale di medio periodo, gli investitori tenderanno ad acquistare le azioni di quelle società capaci di generare forti utili; basiamoci sul contesto attuale: una settimana si parla di recessione, nell’altra di espansione, nell’altra di soft landing e nell’altra ancora di una potenziale bolla: tutti scenari nei quali le società cicliche registrerebbero guadagni diversi.
Proprio da questo aspetto deriva l’elevata volatilità del settore.
• Il settore dei beni di prima necessità, al contrario, è definito “non ciclico” in quanto gli utili delle società appartenenti non sono influenzati dal ciclo economico: quelle aziende saranno capaci di generare dei guadagni anche in condizioni economiche avverse.
Essendo dunque “anticicliche”, tenderanno a registrare utili costanti nel tempo o, se preferite, utili “poco volatili”
5. RXI/KXI COME INDICE DELLE ASPETTATIVE SULL’INTENSITA’ ECONOMICA GLOBALE
È possibile utilizzare l’indice di forza tra beni discrezionali e beni di prima necessità come indice di sentiment sulle aspettative di crescita o decrescita economica globale? Si!
• Ad aspettative di crescita gli investitori concentreranno i loro acquisti sui beni discrezionali mentre ad aspettative di decrescita sui beni di prima necessità; nel primo caso, RXI sovraperformerà KXI (con l’indice rialzista), mentre nel secondo accadrà il contrario (con l’indice ribassista)
Questa idea è supportata da alcune correlazioni interessanti tra lo stesso indice e:
• Il petrolio, il cui prezzo è fortemente legato alla domanda globale che tende ad aumentare ad una crescita dell’attività economica:
Ricordate:
• Ad un aumento dell’intensità economica, aumenterà la domanda di petrolio da parte delle industrie essendo esso una delle principali fonti di energia
• Il rame, un metallo largamente utilizzato in campo industriale (nei settori elettronici, automobilistici, manifatturieri e in diversi altri) per le sue proprietà chimiche e fisiche:
• Il rapporto Copper/Gold, largamente utilizzato dagli operatori come indice di sentiment economico globale:
• Il PMI manifatturiero globale, uno tra i dati macroeconomici leading più legato al ciclo economico e che spesso funge da suo anticipatore:
L’analisi termina qui. KXI e RXI non sono gli unici indici settoriali globali: se desiderate un’analisi sugli altri indici (o per eventuali dubbi sull’analisi stessa, rilasciate un commento).
Alla prossima!
Nzd/Jpy: Rottura del range Buongiorno a tutti,
ecco qui la classica idea di trading settimanale attraverso il mio metodo dedicato allo studio della price action.
Il mercato in questione è il cross valutario Nzd/Jpy.
Quest'ultima settimana di scambi ha visto infatti la quotazione arrivare fino in zona 86,00 per poi creare un forte rimbalzo e chiudendo a 88,40.
Il livello 86,50/87,00 è stato per oltre un anno il livello di resistenza del trading range e proprio nelle ultime settimane, complice uno yen molto debole, si è rotto al rialzo.
Visto la Pin Bar nella "Goodbye Zone" e la contestualizzazione di questa price action nella struttura del cambio direi che per i prossimi giorni/prossime settimane valuterò delle possibili entry long qualora ci saranno delle conferme operative su grafico daily.
Prossimo livello di interesse è area 92,00 mentre la mia view viene a fallire su ritorni chiari sotto 84,00.
Per oggi è tutto, vi auguro un buon weekend e un buon TRADING SIMPLE!
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.07.2023Prezzi alla produzione in Usa “piatti” nella variazione annuale: WoW!
Le Borse Eu e Usa in mood positivo, vedono bassa inflazione e pausa tassi.
Prove di dialogo tra Cina e Usa: incontro tra Presidenti in vista?
Cina: trading internazionale debole, ma il Governo promette nuovi stimoli.
Si avvia alla conclusione una settimana memorabile per le azioni, che corrono sulla convinzione che il ciclo di rialzi dei tassi della FED (Federal Reserve-Banca centrale Usa) sia prossimo a concludersi. La discesa dell’inflazione al consumo (CPI) negli Usa a giugno ad un insperato +3,0% non esclude un ulteriore rialzo di +0,25% a fine luglio, ma alimenta la speranza che sia l’ultimo.
L’ottimismo delle Borse europee e’ evidente: col rialzo di ieri siamo alla 5’ seduta consecutiva e gli indici hanno avvicinano i massimi dell'anno, similmente a Wall Street, che festeggia le minori pressioni inflazionistiche negli Usa.
Chiusure di ieri: Milano, +0,93%, rivede i massimi da settembre 2008, Parigi +0,76%, Francoforte +0,58%, Londra +0,32%. A New York, Dow Jones +0,14%, S&P500 +0,85%, Nasdaq +1,58%.
Il quadro macro Usa e’ misto, ma di recessione vera a propria non c’e’ evidenza: ieri i prezzi alla produzione (PPI) hanno confermato la tendenza discendente dei prezzi al consumo: l'inflazione piu’ rampante sembra alle spalle. La variazione annuale e’ scesa al livello piu’ basso da settembre 2020, +0,1% anno su anno, da +0,9% di maggio. La variazione mensile e’ stata leggermente negativa!
Sorprendentemente in calo le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (“jobless claims”): 237 mila sono meno delle 249 mila della settimana prima e delle 250 mila attese: insomma il mercato del lavoro e’ forte!
Oggi, negli Usa inizia la pubblicazione delle relazioni trimestrali con le big-bank Citigroup, JPMorgan e Wells Fargo: una “campagna trimestrali” che dovrebbe segnare il 1’ calo degli utili “anno su anno” dopo 10 trimestri di crescita: una survey di Factset indica un calo medio del -7%, segnalando buona salute complessiva, ma pressione sui margini.
Notizie economiche e macro dalla Cina confermano feeling misto, ma solida prospettiva. Il premier Li-Qiang ha nuovamente incontrato i leader delle big-tech in colloqui definiti profiqui e chiarificatori, specie sull’allentamento della stretta regolamentare, qualla che aveva spaventato gli investitori globali e depresso le quotazioni lo scorso autunno.
Le azioni dell’Hang Seng tech sono tornate ai massimi da 3 settimane, richiamando alla memoria il brillante andamento di Nasdaq e “titoli tecnologici” dello S&P500 della prima parte 2023.
Peccato che il commercio internazionale cinese sia stato debole a giugno, con -12,4% annuale delle esportazioni e -6,8% delle importazioni, numeri sintomatici del forte rallentamento della domanda globale causato dal rialzo dei tassi deciso da quasi tutte le banche centrali del mondo per raffreddare l'inflazione.
Macro e Banca centrale europea (ECB): dai verbali dell'incontro di politica monetaria dello scorso 5 e 6 giugno emerge "un consenso molto ampio all'interno del Direttivo per un aumento dei tassi di +25bps proposto dal capo economista Philip Lane”, ma non erano mancate proposte per un rialzo piu’ cospiquo, +50bps.
Il Board dell’ECB aveva rilevato “un'inflazione elevata, col rischio di restare persistente, rimarcando la necessita’ di un approccio dipendente dai dati, riunione per riunione, in un contesto di incertezza, considerato che i tassi stanno avvicinando un possibile livello massimo". Morale: probabile un aumento di +25 bps a luglio’”.
Produzione industriale a maggio nell’Euro-zona: un misero ma positivo +0,2% a maggio rispetto ad aprile, dicono le stime di Eurostat, (Ufficio statistico dell'Unione europea), dopo che ad aprile era aumentata +1,0%.
Su base annuale la produzione industriale segna -2,2% nell'Area dell'euro: crescono Slovenia, +7,9%, Croazia +4,3%, Slovacchia e Finlandia, +2,5%. Calano Irlanda, Lituania, Romania e Belgio.
Ieri c’e’ stato un nuovo incontro tra il Segretano di Stato americano Blinken ed il Capo della politica estera cinese Wang YI: è il 2’ incontro in poco meno di 1 mese tra i leader della diplomazia dei 2 Paesi.
A cio’ si aggiunge la visita di 3 giorni del Segretario al Tesoro Yellen la scorsa settimana: prove di distensione preparatorie di un incontro tra i due Presidenti Xi e Biden entro fine anno?..vedremo.
Mercato valutario: il Dollaro Usa e’ debole ed il cross verso l'Euro torna ai massimi da marzo 2022. A determinarlo, probabilmente, la prospettiva di ammorbidimento della politica monetaria della Fed, con“soft landing” dell'economia che eviterebbe una grave recessione, approccio che favorisce asset più rischiosi come le azioni.
L’ottimismo sui tassi ed, in parallelo, dell’economia e della domanda di petrolio, ha rilanciato il prezzo del greggio, con quello del Brent (benchmark europeo) risalito sopra 81 Dollari/barile. Peccato che secondo un report l'Aie (Agenzia internazionale dell’energia) la domanda crescera’ meno del previsto, poco piu’ di +1% nel 2023.
Oggi, 14 luglio, se l’azionario chiudera’ almeno invariato, archivieremo la miglior settimana da novembre. Intanto in Asia, chiusura stabile per Tokyo e leggermente positiva per Hong-Kong +0,45%: bene Seoul col Kospi in rialzo, +1.25%. Borse europee invariate a fine mattinata, future su Wall Street “piatti”.
Sul mercato valutario notiamo il recupero dello Yen giapponese, ai massimi da 2 mesi sul Dollaro a 137,80, e piu’ stabile verso Euro a 154,60. Il Dollaro perde ancora terreno verso “la moneta unica”, che torna sopra 1,121, ai massimi da febbraio 2022.
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Perchè ho aperto una posizione short.Sono andato in vendita per queste considerazioni:
-L’indicatore Ichimoku evidenzia disequiibrio, la candela Daily è sopra la Kumo -quindi siamo sempre in un trend UP- ma è lontana dalla Kinjun Sen e quando è cosi distante questa media solitamente viene recuperata.
-Il movimento ascendente si è protratto per 32 candele, la media delle salite e delle discese è di 30 candele DAILY e oltertutto EURUSD si sposta, in alto o in basso, con angoli simili. Gia ieri, e poi ancora oggi, angolo e numero di candele si sono incontrati.
-Il prezzo si è fermato in prossimità di un onda N di Hosoda (che sono proiezioni di minimi e di massimi precedenti) che solitamente ( così come onda V e onda E ) indica un prezzo target. Per me l’onda NT è, tra tutte le proiezioni di Hosoda, la più importante è uno spartiacque. Qui il prezzo si ferma o accelera violentemente, nella stessa direzione da cui arriva, per andare verso le altre onde ( N,V o E).
-Il segnale di ingresso è scattato con l’indicatore Pivot Point Supertrend a 15 minuti, dove nella parte opposta è posizionato il mio S.L.
-I target** da monitorare sono quelli delle linee di Hosoda che sul mio indicatore (modifica di quello originario) si chiamano con una lettera e poi un numero) soprattutto le linee T (NT per Hosoda) che appunto possono essere punti di stop reverse oppure di accelerazione verso il basso (in questa ipotesi).
** I target non sono quelli che si vedono su questo grafico ma quelli che verranno generati con le proiezioni di Hosoda prendendo in considerazione il massimo di oggi –adesso a 1.1430- come un massimo confermato, cosa che non è ancora avvenuta per come io calcolo un massimo e un minimo. Se il massimo di oggi (preso in considerazione) verrà superato e catturato lo S.L., l’ipotesi verrà invalidata e sarò flat fino a nuova opportunità.
Breakout su tutto il mercato delle valute G10Alcuni livelli di lunga data hanno cominciato a cedere nel mercato delle valute G10, con i mercati che, almeno temporaneamente, si stanno risvegliando dal torpore estivo. La domanda ora è se queste rotture possano segnare un cambiamento nella tendenza di lungo periodo o siano semplicemente interruzioni destinate a svanire.
Il Cable potrebbe essere il miglior punto di partenza, anche se potrebbe insinuarsi un certo pregiudizio nazionale per influenzare tale decisione. La sterlina è salita sopra 1,30 dollari mercoledì, per la prima volta dall'aprile 2022, anche se è importante notare che non è stata in grado di mantenere il superamento su base di chiusura.
Inoltre, è importante contestualizzare questo movimento, poiché il superamento del livello significativo non è stato determinato da un improvviso cambiamento nelle fortune dell'economia del Regno Unito - la cui prospettiva continua a sembrare piuttosto cupa - ma piuttosto da una riconfigurazione marginale al ribasso della curva dei tassi statunitensi, a seguito dei dati sull'inflazione CPI e core CPI inferiori alle aspettative, che hanno portato i mercati a prezzare un tasso di interesse finale della fed più basso, oltre a un ulteriore taglio di 10 punti base nel primo semestre del 2024.
Di conseguenza, abbiamo assistito a rotture simili su tutto il mercato delle valute G10.
Ad esempio, l'euro si è rafforzato notevolmente nelle ultime 24 ore, superando facilmente quota 1,11 come un coltello caldo nel burro, raggiungendo nuovi massimi da marzo 2022. La valuta comune si trova ora in una posizione molto interessante, testando una confluenza di livelli di resistenza risalenti al secondo trimestre dell'anno scorso, il più importante dei quali, a 1,1185, sarà probabilmente piuttosto rigido. Tuttavia, il mantenimento sopra quota 1,11 sulla base di chiusura mercoledì ha invertito il momentum a breve termine a favore dei rialzisti.
Un movimento simile si è verificato anche nel JPY, con l'USDJPY che si è rapidamente allontanato da quota 145 - un livello in cui molti si aspettavano un intervento della BoJ/MoF - per ora scambiare ai minimi livelli da un paio di mesi.
La velocità del movimento ha portato alcuni a suggerire che la mano non così silenziosa delle autorità giapponesi possa essere in gioco. Tuttavia, sembra più probabile che la vendita iniziale sia stata poi esacerbata dallo smantellamento di numerosi carry trade, in cui i trader erano in posizione corta sul JPY nel tentativo di sfruttare il differenziale di tassi tra gli Stati Uniti e il Giappone, e successivamente si sono trovati costretti a ricomprare JPY per chiudere le loro posizioni. La storia ci dice che gli smantellamenti dei carry trade possono essere rapidi, improvvisi e violenti nella loro natura, come ha dimostrato nuovamente questo movimento.
La domanda per i partecipanti al mercato ora è dove potrebbe dirigersi il dollaro statunitense - queste rotture vedranno l'inerzia girare a favore dei ribassisti del dollaro o sono movimenti destinati a svanire?
Quando si considera questa domanda, è necessario valutare i movimenti nel contesto dello scenario macroeconomico. Come evidenziato, il catalizzatore del movimento è stato l'aumento dell'indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti che finalmente ha raggiunto il 3%, crescendo al ritmo più lento da alcuni anni, e le successive aspettative che la Fed adotterà una posizione più accomodante.
Tuttavia, sembra ancora una volta che i mercati si stiano anticipando un po' su questo fronte, con il mantra "tassi più alti per un periodo più lungo" che continua a reggere, in particolare per quanto riguarda il core CPI e il core PCE, entrambi destinati a superare il target del 2% del FOMC per almeno i prossimi 18 mesi. Inoltre, con la crescita economica - specialmente nel settore dei servizi - che continua a reggersi bene e il mercato del lavoro che rimane stretto con una crescita resiliente degli occupati, coloro che puntano su un taglio dei tassi da parte della Fed nel breve termine potrebbero scoprire, ancora una volta, di aver piazzato le loro scommesse troppo presto.
Considerando ciò e tenendo conto delle tipiche condizioni di trading sottili osservate in questo periodo dell'anno, che possono esacerbare i movimenti una volta che prendono slancio, sembra che i movimenti che stiamo vedendo non siano supportati dai fondamentali economici. Pertanto, un'inversione piuttosto rapida potrebbe presto essere in arrivo.
L'INFLAZIONE AMERICANA SORPRENDE!Condivido gli ultimi aggiornamenti relativi ai dati inflazionistici americani usciti ieri pomeriggio alle 14:30.
Le aspettative erano le seguenti:
Previsioni ribassiste per l'inflazione headline e core.
Dati che hanno sorpreso i mercati, con letture inferiori alle previsioni.
CPI headline 3% contro 4% precedente e CPI core 4,8% contro 5.3% precedente.
Dalla lettura del report ufficiale, possiamo notare come la componente energetica sia la principale causa di questa fase di deflazione.
Reazione dei mercati da manuale, il dollaro scende e i diversi indici azionari tirano un sospiro di sollievo.
L'inflazione e il dollaro sono strettamente correlati in maniera positiva, ovvero all'aumentare dell'inflazione aumenta il prezzo del dollaro.
Nel prossimo grafico mostrerò quanto detto in precedenza.
Ebbene si, dal 2000 ad oggi, ad ogni picco dell'inflazione corrisponde un picco per l'indice del dollaro.
I rendimenti sono scesi bruscamente dopo l'uscita dei dati, iniziando a scontare il prossimo aumento di 25 punti base come ultimo dell'anno (pivot point).
Su base settimanale il decennale americano sta perdendo il 6.3%.
Scenario che sta aiutando l'oro a recuperare terreno, tornando in zona 1960 dollari l'oncia.
Vorrei concludere questo piccolo articolo con un grafico personale sulle proiezioni sull'inflazione americana (solo a scopo didattico).
Come si può vedere dal grafico, le proiezioni effettuate ad aprile sono state rispettate ed ora ci troviamo in un punto molto interessante.
Tramite il calcolo dell'effetto base, l'inflazione nei prossimi mesi dovrebbe segnare piccoli rimbalzi a rialzo.
Buon trading a tutti
Mattia
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.07.2023Oggi i cruciali dati sull’inflazione Usa di giugno: si spera forte calo a +3,1%.
Pechino varera’ misure di sostegno a famiglie, banche e settore costruzioni.
Scende l’inflazione in Spagna, ma anche la fiducia in Germania (ZEW).
Clima d’attesa per le trimestrali Usa: un quadro misto, secondo il consenso.
Fonti governative cinesi parlano esplicitamente di supporto pubblico che favorisca la crescita delll’economia ed eviti il rischio di deflazione: ieri i media ufficiali filo-governativi hanno anticipato l’arrivo di misure per sostenere il comparto immobiliare, rilanciare la fiducia delle famiglie e stimolare le banche a ridare credito alle numerose societa’ di costruzioni indebitate che hanno fermato i cantieri.
I mercati azionari europei e Usa si sono mossi al rialzo ieri, 11 luglio: Milano +0,7%. Parigi la migliore, +1,1%, Francoforte +0,8%, quasi ferma Londra +0,1%.
Anche a Wall Street chiusure positive, S&P500 +0.67%, Nasdaq +0,55%, alla vigilia della pubblicazione degli importanti dati sull’inflazione Usa a giugno.
L'attesa per il dato sull'inflazione Usa e’ febbrile, poiche’ anche da esso dipenderanno l’evoluzione della politica monetaria e le prossime scelte sui tassi della Federal Reserve (FED-Banca centrale americana): evidentemente prevale un certo ottimismo, senza contare che siamo alla viglia della nuova tornata di dati trimestrali che si preannuncia piuttosto favorevole.
Il quadro macro, sia in Europa che negli Usa, segnala rallentamento dei consumi e ristagno dell’attivita’ manufatturiera e cio’, paradossalmente, rasserena gli investitori sulla prospettiva parallela di un calo dell’inflazione ed di un ammorbidimento delle banche centrali sui tassi.
Sull’inflazione al consumo (CPI) Usa di giugno, le aspettativa degli analisti (fonte sondaggio Bloomberg) sono di un calo al +3,1%, vale a dire ai minimi da marzo 2021, grazie soprattutto alla discesa dei prezzi di energia e carburanti. Quella depurata dalle componenti piu’ volatili “alias Core”, dovrebbe scendere a +5,0% da +5,3%.
In Europa registriamo le parole del Governatore della Banca di Francia e membro del board dell’ECB Francois Villeroy, che descrive com “ormai vicino” il picco dei tassi, ma sottolinea che servirà tempo per riportare l'inflazione nell'Euro-zona all’obbiettivo del 2%.
La congiuntura economica e’ in deterioramento in tutta Europa: stamattina registriamo il netto peggioramento dell'indice tedesco Zew, che misura la fiducia degli investitori, sceso a -14,7 punti a luglio dai -8,5 punti di giugno, contro il -10.5 previsto, toccando i minimi da dicembre.
Buone notizie, invece, dalla Spagna dove a giugno l'inflazione ha rallentato a +1,9% annuale, -1,3 punti sotto il +3,2% del mese precedente, e al minimo da marzo 2021: rallentano visibilmente i prezzi dei carburanti, dell’elettricità e del cibo. Cala anche l’inflazione “core”, cioe’ al netto di energia e cibo: +5,9% da +6,1% di maggio.
Alta tensione sul fronte politico internazionale: il Presidente Ucraino Zelensky non nasconde la sua irritazione per l’indecisione del vertice Nato di Vilnius (Lituania) in merito alla richiesta di adesione avanzata dal proprio Paese.
In Italia le banche erogano meno prestiti: lo scorso maggio, secondo i dati di Banca d’Italia, i prestiti al settore privato sono diminuiti -1,1% su base annua, dal -0,5% di aprile. Mentre i prestiti alle famiglie conservano un misero aumento del +0,8% annuale, quelli alle società non finanziarie sono scesi -2,9%.
I depositi del settore privato sono diminuiti -4,3% sempre su base tendenziale annuale accelerando dal -3,4% di aprile, mentre accelera la raccolta obbligazionaria, +13,2% annuale. Intanto corrono all’insu’ i tassi di interesse sui mutui ipotecari, +4,58% a maggio da +4,52% di aprile La raccolta liquida sui conti correnti resta poco remunerata, +0,67% a maggio, da +0,64% di aprile.
Veniano ad oggi, 12 luglio, iniziando dall’obbligazionario europeo: lo spread tra Btp decennali italiani e omologhi Bund tedeschi cala a175 punti base, accompagnato da un rendimento del BTP 10 anni benchmark in calo di -5bps a 4,35%.
Nel comparto delle materie prime, il prezzo del petrolio prosegue il rialzo di questa settimana: quello del WTI (greggio di riferimento Usa) torna a quota 75 Dollari/ barile, +0,4%, mentre quello del gas naturale europeo, nella sua tipica volatilita’, perde -3,1% sul TTF-Amsterdam, attorno 28,2 Euro/megawattora.
In Asia-pacifico stamattina, 12 luglio, chiusura in netto calo per Tokyo, col Nikkei a -0,81% e deboli le borse cinesi, con Shanghai a -0,78% e Shenzhen a -0,98%. Positivo il Kospi coreano, +0,48%, grazie al risveglio del “tech”. Brilla l’Hang Seng di Hong Kong su dati inaspettatamente forti di crescita del credito a imprese e famiglie.
Avvio positivo per le azioni europee, in media +0,9% a fine mattinata, in attesa dei dati sull’inflazione americana che potrebbe “ispirare” le prossime mosse della Federal Reserve: il consenso prevede un aumento dei tassi di un altro +0,25% nel FOMC (Comitato di politica monetaria della FED) di fine mese (26 e 27 luglio), sperabilmente l’ultimo rialzo.
In lieve rialzo, in media +0,4%, anche i future su Wall Street: il comparto tecnologico sta recuperando velocemente ed il broker Usa Jefferies vede l’inizio di un ciclo rialzista per il settore “tech”. C’e’ molta attesa per il 24 luglio, quando partira’ il ribalanciamento del Nasdaq 100 che “correggera’” i pesi e la concentrazione di alcune “big”.
Le Banche centrali di Australia e Nuova Zelanda hanno deciso una pausa nel rialzo dei tassi, mentre sul mercato valutario notiamo un Dollaro debole verso Euro, -0,3% oltre 1,10, e, come accade di rado, verso lo Yen giapponese, -0,6% a 139,5. (ore 13.30 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Potrebbe esserci uno short squeeze di Lucid in arrivo?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
Potrebbe esserci uno short squeeze di Lucid in arrivo?
Lucid Group, Inc. (NASDAQ: LCID) sta affrontando un grave problema di produzione.
Per migliorare la situazione, hanno lanciato un'offerta pubblica da 3 miliardi di dollari, che però ha portato a un significativo effetto diluitivo del 20% sul valore delle loro azioni.
In fase di start up, L'aumento di capitale è un passo necessario per assicurare il successo futuro della società. Ora che ha abbastanza fondi per scalare la produzione, i suoi problemi di produzione potrebbero finire presto.
Nel 2022 LCID ha deluso le aspettative arrivando a costruire solo 7.180 veicoli elettrici durante l'anno. A titolo di confronto, Polestar (PSNY) ne ha prodotti ben 21.000 solamente nel trimestre finale dello stesso anno. Questa diminuzione della produzione ha causato un allungamento dei tempi di attesa per effettuare le prenotazioni, provocando un calo drastico della domanda da parte dei clienti.
LCID ha intenzione di incrementare la produzione nei suoi stabilimenti in Arizona e Arabia Saudita. La prima struttura avrà una capacità fino a 365mila veicoli elettrici all'anno, mentre in Arabia Saudita si prevede 155 mila nel 2025. Per raggiungere questo obiettivo, però, è necessario che gli impianti abbiano l'adeguato sostegno finanziario e Grazie al recente aumento di capitale, EV possiede ora una liquidità di circa 6 miliardi di dollari in fondi liquefatti, una cifra senza precedenti per una startup del settore.
Ritengo che con i fondi disponibili LCID sia in grado di accrescere la propria produzione, soddisfacendo una più alta domanda poiché i tempi di attesa riducono.
Un grande vantaggio è anche l'appoggio del PIF, il fondo sovrano dell'Arabia Saudita, che è uno dei più grandi al mondo.
Entro la fine del 2022, il PIF ha investito ben 915 milioni di dollari in LCID, e ha prodotto una commessa per la fornitura di 100 mila veicoli al governo saudita.
Dagli attuali sviluppi si evince come il PIF dia grande importanza a LCID in ragione dello sviluppo della sua "Saudi Vision 2030". Di conseguenza, possiamo affermare che il PIF fornirà un sostegno continuato a LCID.
LUCID
Il piano Vision 2030 dell'Arabia Saudita punta a creare un'economia meno dipendente dai combustibili fossili. Per raggiungere l'obiettivo, il paese sta spingendo più persone verso il settore privato e investe nel mercato dei veicoli elettrici. Questo può rappresentare un grande impulso in tali piani.
Dopo svariati tentativi di entrare nel tradizionale mercato ICE andati a vuoto, l'Arabia Saudita sta cercando di ritagliarsi un ruolo importante nel settore dei veicoli elettrici. La nuova fabbrica di veicoli elettrici di Lucid dovrebbe essere ultimata entro il 2025-26, e con il marchio EV locale Ceer si prevede che produrranno 500 mila veicoli all’anno a partire dal 2030.
L'Arabia Saudita è pronta ad accogliere a braccia aperte i veicoli elettrici di Lucid. Hanno dichiarato che acquisteranno 100.000 veicoli da LCID nei prossimi dieci anni per l'utilizzo da parte dei dipendenti pubblici. Questa mossa contribuirà al rafforzamento dell'immagine di Lucid nel Medio Oriente.
Sono fiducioso che, con la produzione in corso nella regione, Lucid possa presto esportare in paesi sviluppati del Golfo. Gli Emirati Arabi Uniti sembrano essere pronti per l'adozione di veicoli elettrici e potrebbero rivelarsi un mercato ricco di opportunità per Lucid in futuro.
In sintesi, le azioni hanno recentemente scontato un aumento di capitale con un crollo del valore il che rende questo il momento giusto per acquistarle e hanno un short interest superiore al 30%.
Questo significa che in caso di trimestrali favorevoli o notizie positive potrebbe esserci una esplosione del titolo grazie a uno short squeeze con il titolo che facilmente raggiungerà i 16$.
Le informazioni e i contenuti forniti su questo sito non devono essere considerati come un invito a investire sui mercati finanziari. Il Contenuto è un giudizio personale del Dott. Antonio Ferlito.
Resoconto settimanale dei mercati finanziari ▼ REPORT mercati finanziari ▼
Nelle principali economie la #domanda di #lavoro sta superando l’#offerta. Sia nell’#Eurozona che nel Regno Unito molte #imprese segnalano ancora difficoltà a trovare #lavoratori; tali condizioni sostengono l’#inflazione core (che in #UK ha raggiunto una quota record degli ultimi 30 anni). La pressione inflazionistica europea per quanto riguarda il comparto dei #servizi ha persino riaccelerato a giugno. In uno scenario del genere le #Banche Centrali manterranno i #tassi elevati più a lungo del previsto.
Uno sguardo ai principali indici #azionari, rispetto a 1 settimana fa:
#DAX a -3,4% | +12,1% da inizio anno;
#CAC40 a -3,8% | +12,9% da inizio anno;
#FTSEMIB a -1,6% | +21,3% da inizio anno;
#SP500 a -1,1% | +15,6% da inizio anno;
MSCI #EM a -0,5% | +5,2% da inizio anno;
#MSCI AC World a -1,5% | +12,7% da inizio anno.
Il rapporto dollaro/barile del #brent cresce di +4,8%, quello dollaro/oncia dell’#oro di +0,5%.
A lunedì prossimo!
WisdomTree - Tactical Daily Update - 10.07.2023Economia Usa, occupazione ancora forte: rialzi dei tassi in vista.
L’Inflazione “scomparsa” in Cina: negativi i prezzi alla produzione.
Mrs. Yellen a Pechino cerca maggior equilibrio nelle relazioni commerciali.
Vigliia della stagione delle trimestrali Usa: possible qualche delusione.
I mercati azionari sono erratici e nervosi, data l’alta probabilita’ di nuovi aumenti del costo del denaro, sia da parte della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) che dell’ECB (Banca centrale europea) a fine mese.
Venerdì Milano ha ccelerato sino a +1,0% dopo il dato sul mercato del lavoro Usa, per poi “accontentarsi” di +0,43%. Parigi +0,42%, Francoforte +0,32%, Madrid +0,01%. Debole Wall Street: Dow Jones -0,5%, S&P500 -0,3%, Nasdaq -0,1%. La settimana scorsa si e’ chiusa comunque con una correzione marcata, cali medi tra -1 ed -3% di tutte le Borse “sviluppate”.
Giovedi 6 il dato Adp sull’occupazione nel settore privato in Usa si e’ rivelato piu’ forte delle attese, avallando uno scenario di nuove strette monetarie della FED, cosa peraltro gia’ emersa dai verbali dell’ultima riunione, nel corso della quale diversi Governatori hanno caldeggiato altri rialzi nel 2023 per combattere l’inflazione.
Venerdi 7, insieme alla notizia che il costo medio del debito pubblico americano ha superato i massimi di 16 anni fa, e’ stato pubblicato anche il rapporto ufficiale sul mercato del lavoro, che sembra finalmente rallentare: a giugno, la “job creation” si e’ fermata a 209 mila nuovi posti, contro attese di 240: inoltre il dato di maggio è stato rivisto da 339 a 306 mila e quello di aprile da 294 a 217 mila.
I salari orari medi sono aumentati su base mensile di 12 cents/ora, +0,36% a 33,58 Dollari/ora, riducendo la crescita su base annua a +4,35%. Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,6% dal 3,7% di maggio.
In Europa si registrano umori molto simili: Il Presidente dell’ECB Christine Lagarde dichiara al quotidiano regionale francese La Provence che: “Non staremo a guardare se riscontreremo un simultaneo rialzo di margini e salari ...c’e’ ancora lavoro da fare per tenere sotto controllo l'inflazione".
Mario Centeno, veterano del Board dell’ECB è peraltro convinto che l'inflazione abbia raggiunto il picco e stia velocemente ritirandosi. Francois Villeroy (Governatore della Banca centrale Francese) pensa che l’ECB abbia quasi finito di aumentare i tassi, ma dovra’ mantenerli alti per garantire che abbiano un effetto duraturo.
Nel Regno Unito il Governatore della Bank of England Andrew Bailey ha escluso l’opportunita’ di alzare l’obiettivo di inflazione al di sopra del 2%+, sostenendo che tale modifica potrebbe compromettere credibilità e aspettative".
Il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen, nel corso della visita di 3 giorni a Pechino, si e’ detta preoccupata per il controllo sull’esportazione di 2 metalli, gallio e germanio, essenziali per produrre semiconduttori, e di cui la Cina è il principale produttore.
La Signora Yellen ha definito "virtualmente impossibile" il de-coupling, cioe’ il disaccoppiamento dell’economie di Cina e Stati Uniti, e che nessuno la desidera e la cerca. Yellen ha dichiarato che, nei prossimi incontri coi funzionari cinesi, esprimerà le preoccupazioni degli USA per i sussidi che Pechino elargisce alle imprese statali.
In Italia, a maggio, le vendite al dettaglio dovrebbero essere aumentate, su base mensile +0,7% in valore e +0,2% in volume. Un piccolo segnale di recupero rispetto ai dati su base annua, dove le vendite aumenterebbero +3,0% in valore, ma un calo in volume di -4,7%, con le vendite di cibo che in valore crescono +7,7%, ma scendono -3,8% in volume.
Oggi, 10 luglio, chiusure incerte per le Borse cinesi, dopo il dato sorprendentemente “soft” sull’inflazione, che mette in forse la forza della ripresa dell’economia: il calo dei prezzi alla produzione, -5,4% annuale a giugno, 9’ ribasso consecutivo, si accompagna allo “zero” di quella al consumo: insomma, adesso sono i rischi di deflazione, in Cina, a fare paura!
Secondo alcuni analisti il Paese soffre di eccesso di scorte”, che stentano a decumularsi a causa delle domanda che, soprattutto per le esportazioni, resta ebole, e, alla fine, bisognosa di sussidi e supporto fiscale da parte del Governo.
Tokyo (Nikkei) ha perso -0,61%, al 5’ calo consecutivo: lo Yen resta debole ed aiuta l’export nipponico: cross verso Dollaro a 142,40, e verso l'Euro sopra 156,1.
In chiusura osserviamo Hong Kong a +0,62%, Shanghai +0,22%, Shenzhen +0,50%, Mumbai +0,12%, Taiwan -0,07%, Seoul -0,24%.
L’orizzonte economico e finanziario estivo e’ ricco di dati e di incongnite: cruciali i dati sui prezzi al consumo Usa di giugno in arrivo nei prossimi giorni, mentre incombe, a partire dagli Usa, l’avvio della stagione delle trimestrali, importante banco di prova per la tenuta di giro d’affari e margini.
In Eurozona l'indice Sentix fotografera’ oggi la fiducia degli investitori, mentre dagli Usa avremo l’andamento delle scorte all'ingrosso di maggio.
Tra oggi e mercoledi’ occhi puntati al vertice Nato di Vilnius (Lituania) che si concentrera’ sul conflitto in Ucraina: attenzione anche all'Eurogruppo di giovedì 13 e dell’Ecofin di venerdi’ 14: trattasi delle piu’ importanti riunioni periodiche dei Ministri di economia e finanze dell’Unione Europea: certamente si discutera’ di re-introduzioene di parametri omogenei di finanza pubblica.
In tale contesto, dopo i cali della settimana negativa, le Borse europee accennano ad un rimbalzo, in media +0,4% a fine mattinata. Futures su Wall Street “piatti”, (ore 13.30 CET).
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Bitcoin è ora di decidersi: vuoi andare sopra o sotto i 30.000$?Il mercato delle criptovalute è stato caratterizzato da una forte volatilità negli ultimi mesi, con Bitcoin, la criptovaluta più famosa e influente, che ha sperimentato movimenti significativi nel suo prezzo. Attualmente, il focus è sulla soglia critica di $30.000. Gli investitori si chiedono se Bitcoin riuscirà a superare questa resistenza o se scenderà al di sotto di essa.
Guardiamo in faccia la realtà: il mercato è arrivato a un bivio cruciale, con la soglia dei $30.000 che rappresenta un punto di svolta chiave per la criptovaluta.
Ci sono diversi fattori che influenzeranno la direzione futura di Bitcoin. Innanzitutto, le notizie riguardanti la regolamentazione delle criptovalute avranno un impatto significativo sul sentimento degli investitori. Il processo di demonizzazione messo in piedi dalla SEC, con a capo Gensler non sembra lasciare spazio ad equivoci. Nuove restrizioni o misure restrittive potrebbero generare incertezza e portare a un calo del valore.
Inoltre, il sentiment degli investitori globali nei confronti delle criptovalute avrà un ruolo cruciale. Se i grandi investitori istituzionali continuano a mostrare interesse e ad allocare risorse in Bitcoin, come ad esempio Fink con BlackRock, potrebbe esserci un supporto solido per il prezzo.
Da un punto di vista tecnico, gli analisti osservano da vicino i livelli chiave di supporto e resistenza. Se Bitcoin riesce a superare la soglia dei $30.000 con convinzione e a stabilizzarsi al di sopra di essa, potrebbe innescare un'ulteriore ondata di acquisti da parte degli investitori. D'altra parte, una rottura al di sotto di questa soglia potrebbe portare a un aumento della pressione ribassista. Quindi? Quindi vi stanno prendendo in giro. Il mercato è manipolato e non a caso lavora sulle emozioni che nascono dopo che il prezzo raggiungere certi numerari (25K$ e 30K$ sono solo degli esempi come altri).
È importante sottolineare che le criptovalute, tra cui Bitcoin, sono strumenti finanziari altamente volatili e speculative. La bassa regolamentazione crea un ambiente particolarmente favorevole a questo genere di "giochi di borsa".
La soglia dei $30.000 rappresenta una pietra miliare cruciale per la criptovaluta. Il mercato sta osservando con attenzione per capire se Bitcoin riuscirà a superare questa resistenza o se scenderà al di sotto di essa e verrebbe quasi da pensare: "che senso avrebbe avuto raggiungere i 25K$ per poi non superare i 30K$?" Nella partita a scacchi fra le mani forti e i retail su Bitcoin ha storicamente vinto chi acquista basso, non chi vende alto. Noi di cryptohubble restiamo fiduciosi.
Naturalmente, non sono consigli di investimento, solo una sincera condivisione del nostro punto di vista.
Petrolio e Oro segnalano forza tecnica 07.07.2023Termina una settimana da cardiopalma con ampie oscillazioni dovute alla pubblicazione dei dati macro sull'occupazione. I rendimenti dei decennali sfondano verso l'alto ma dollaro e indici tecnologici non fanno una piega. Lo STOXX600 chiude invece la terza configurazione di bearish engulfing in 2 mesi, preparandosi al probabile test dei supporti qualche punto percentuale più in basso.
Analizziamo Oro Petrolio e Bitcoin.
OIL SPX BTC NDX QQQ QQQE SXXP RSP GLD
Gbp/Usd: La price action indica forza di cableBuongiorno a tutti,
come sempre ecco qui una mia idea operativa per i prossimi giorni naturalmente sul mio mercato preferito ovvero il mercato valutario (Forex).
Oggi andiamo direttamente sul cambio Gbp/Usd che ha confermato la struttura rialzista e la tenuta sopra il livello 1,2630 proprio con la conclusione di questa ultima settimana.
Su questa zona si è venuta a formare una Ftw Power Long ovvero una delle mie strategie preferite in linea con il più classico swing trading multiday.
Nei prossimi giorni la mia operatività su questa cambio sarà long su conferme date da trigger di price action bullish su time frame daily.
Il fallimento della mia view long si avrebbe solo con il ritorno al di sotto di 1,2300 mentre il primo target di profitto lo potremmo trovare in zona 1,3180.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week-end e un buon TRADING SIMPLE!
Importanza del settore immobiliare per l'economia e per l'S&P500L’immobiliare è uno dei settori che più impatta sull’economia di un paese. L’obiettivo di questa analisi è proprio quello di capirne i motivi, grazie all’utilizzo della macroeconomia e dei relativi grafici correlati.
I protagonisti dell’analisi:
• Settore immobiliare
• Prodotto interno lordo
• Politica monetaria
• Mutui dei consumatori
• Reddito dei lavoratori
• Vendite di nuove abitazioni
• Prezzo delle abitazioni
• Vendite al dettaglio
• Produzione industriale
• Tasso di disoccupazione
• Utili delle società dell’S&P500
• S&P500
Buona lettura!
1. L’IMPORTANZA DEL SETTORE IMMOBILIARE NELL’ECONOMIA DI UN PAESE
Definirei il mercato immobiliare come un “meccanismo”. La stessa definizione potrebbe risultarvi piuttosto contorta, eppure è così!
Il titolo del paragrafo menziona la parola “economia”; ebbene, in diverse delle ultime analisi ho rimarcato che il dato macroeconomico capace di misurare la sua intensità è il prodotto interno lordo. Ricordiamo la sua formula, utilizzando il metodo della spesa:
PIL = C (consumi) + I (investimenti) + G (spesa pubblica) + (EXPORT-IMPORT)
Se è vero che il mercato immobiliare ricopre una grande importanza, sicuramente impatterà su alcune delle variabili del PIL stesso. In particolare:
• Sui consumi
• Sugli investimenti
Immaginiamo ora di vivere in un contesto economico in cui un gran numero di consumatori inizi ad acquistare immobili; ad esempio:
• Immobili residenziali (quelli destinati ad utilizo abitativo come appartamenti, condomini e ville)
• Immobili commerciali (quelli destinati per scopi appunto commerciali come supermercati, negozi di abbigliamento, uffici, ristoranti)
Acquistare un immobile equivale ad un consumo (C) o ad un investimento (I)? Direi…ad un investimento, infatti:
• Un immobile può avere la capacità di aumentare il suo valore nel corso di tempo (ed essere successivamente rivenduto)
• Può essere utilizzato come fonte di reddito (attraverso gli affitti)
• Può essere utilizzato per scopi produttivi (parleremmo in questo caso di “immobili industriali”)
Quanti più consumatori acquisteranno immobili, tanto più andrà ad incrementare la variabile “investimenti” della formula di calcolo del PIL.
Il tipo di “meccanismo” al quale mi riferivo precedentemente appare piuttosto complesso. Il motivo risiede nella fitta interconnessione tra settore immobiliare stesso e settori “affiliati”.
Quali sono i materiali che occorrono per la realizzazione di un immobile? Ecco alcuni di essi:
• Cemento (probabilmente uno tra i materiali più utilizzati)
• Mattoni (utilizzati principalmente per le pareti)
• Acciaio (capace di garantire resistenza e stabilità)
• Legno (travi e solai)
I vari partecipanti alla costruzione saranno dunque rappresentati dalle imprese laterizie, cementifere, siderurgiche e del legno; da non dimenticare le società edili che hanno la funzione di realizzare la struttura.
Successivamente, prenderanno parte al progetto le imprese di pavimentazione (installazioni di piastrelle) e quelle di montaggio di infissi. Non dimentichiamo gli elettricisti, gli idraulici e gli imbianchini.
Ricordiamo altre figure professionali come ingegneri edili e architetti e le società di traslochi che si occuperanno di trasportare mobili e oggetti personali.
Insomma… un immobile ha la capacità di coinvolgere diversi attori (ne ho menzionato solo alcuni, giusto per rendere l’idea).
Passiamo ora alla variabile consumi, con particolare riferimento ai residenziali:
• I consumatori inizieranno ad acquistare beni durevoli e non durevoli come elettrodomestici (lavatrici, frigoriferi), apparecchiature elettroniche (televisori, computer, impianti stereo), utensili domestici (padelle, posate e pentole), decorazioni (come quadri e lampade) e prodotti per la pulizia (detergenti)
Anche nel caso della variabile C le imprese coinvolte nelle vendite saranno tra le più svariate.
Un modo alternativo per scoprire i diversi settori coinvolti è quello di prendere in considerazione un ETF che replichi il movimento di società attive nella costruzione di abitazioni e controllare l’allocazione settoriale dello stesso. Un esempio è rappresentato dall’esposizione dell’iShares US Home Construction ETF, come mostra la grafica successiva:
Concludiamo affermando che il debito contratto da uno o più individui per l’acquisto di un immobile è reddito per le imprese (e i lavoratori) convolte.
2. MACROECONOMIA: POLITICA MONETARIA, MUTUI, VENDITE E PREZZI DELLE CASE
Da adesso in poi focalizzeremo l’attenzione sul residenziale, sui grafici e…sul catalizzatore dell’intensità economica. Esso è rappresentato dalla banca centrale e dai suoi tassi di interesse.
Lo scopo della politica monetaria è quello di mantenere stabile un sistema economico, evitando dei crolli o degli eccessivi surriscaldamenti. Volendo essere ancora più precisi, l’obiettivo è la stabilità dei prezzi intorno al 2%.
Vi chiederete il senso di menzionare la politica monetaria: ebbene, essa è probabilmente il principale catalizzatore del mercato immobiliare. Perché?
• Gli individui acquistano degli immobili attraverso un debito o, se preferite, accedendo ad un mutuo
La figura successiva mostra una media degli interessi a tasso fisso sui mutui a scadenza 30 anni:
Gli interessi da pagare sui mutui sono influenzati proprio da una banca centrale. Questo è dimostrato dalla correlazione esistente tra mutui e tassi di interesse di riferimento:
Una delle frasi più comuni dell’ultimo anno è stata la seguente:
“La banca centrale aumenterà i tassi di interesse; questa azione renderà più costoso il denaro”
Qual è il significato di questa frase?
• Il costo del denaro altro non è che l’interesse da pagare per prendere in prestito una determinata somma di denaro stesso
Dunque, perché la politica monetaria è il principale catalizzatore del settore immobiliare?
• La logica vuole che i consumatori saranno più incentivati ad acquistare un immobile a bassi tassi di interesse e, dunque, a mutui poco onerosi. Ad un inasprimento della politica monetaria accadrà il contrario: mutui molto onerosi disincentiveranno gli acquisti.
Esisterà dunque una correlazione inversa tra il prezzo (o l’interesse) dei mutui e il dato macroeconomico sulla vendita di nuove case? Osserviamolo nella figura successiva:
Ipotesi confermata!
• Allo scendere del prezzo dei mutui, saliranno le vendite di nuove abitazioni
È stato dunque chiarito l’aspetto per il quale la politica monetaria impatta fortemente sul mercato immobiliare e…sul prezzo delle abitazioni! Osserviamo la figura successiva:
La correlazione tra le vendite di nuove abitazioni e l’indice dei prezzi delle case misurato anno/anno è positiva. Questo accade per la legge della domanda e dell’offerta:
• Il prezzo degli edifici residenziali aumenterà al crescere della domanda dei consumatori
3. LA DINAMICA CHE LEGA TASSI DI INTERESSE, DEBITO, REDDITO, ESPANSIONE E CONTRAZIONE ECONOMICA CON IL SETTORE IMMOBILIARE COME PROTAGONISTA
Arriviamo ora al punto probabilmente più importante, quello che lega in maniera forte i tassi di interesse, il debito dei consumatori e il reddito dei lavoratori. Queste tre forze, a loro volta, catalizzeranno l’intensità economica.
3.1 CONTESTO A BASSI TASSI DI INTERESSE
Perché bassi tassi di interesse stimolano l’economia?
• Più essi saranno bassi e più gli individui accederanno a dei mutui. Maggiore sarà la domanda di nuovi edifici e tante più imprese troveranno un impiego
Le imprese, per quanto vi possa sembrare scontato, saranno formate da lavoratori che saranno…consumatori. Essi, grazie ad un mutuo, avranno a disposizione un’occupazione che genererà una paga: quest’ultima rappresenterà un reddito, che sarà a sua volta speso dal consumatore in beni, servizi e investimenti. A questo punto, la spesa del “muratore” o “carpentiere” rappresenterà un reddito per un’altra attività generica.
Possiamo quindi affermare che:
• Un mercato immobiliare, per le sue interconnessioni, è capace di stimolare l’occupazione e la spesa dei consumatori in beni, servizi e investimenti
Questo andrà ulteriormente a rafforzare le variabili C e I del prodotto interno lordo!
E basandoci sui consumi, non è un caso che la vendita di nuove abitazioni e le vendite al dettaglio mostrino una correlazione positiva!
All’aumentare delle vendite al dettaglio corrisponderà un aumento della produzione industriale . Da qui la correlazione positiva tra i due dati macroeconomici, osservabile nella grafica successiva:
Ricordate:
• Un incremento o decremento delle vendite al dettaglio è da legare alla domanda dei consumatori; maggiori saranno le retail sales e maggiore sarà la propensione delle imprese ad incrementare la produzione per soddisfare la domanda stessa!
Maggiore sarà la produzione industriale e più forte sarà la forza dell’economia!
La produzione industriale stimola il mercato del lavoro:
• Maggiore sarà la produzione e maggiori saranno i posti di lavoro creati
A una maggior occupazione corrisponderà maggior reddito per i consumatori e, per questo motivo…maggiori consumi e investimenti! Avete visto che incredibile ciclo?
3.2 CONTESTO AD ALTI TASSI DI INTERESSE
Ad una politica monetaria restrittiva accadrà l’esatto contrario.
• Minori accessi ai mutui e dunque meno vendite di edifici e meno imprese con un impiego
Ciò si materializzerà in minor reddito (e quindi in minori consumi e investimenti) per i lavoratori a causa di aumento del tasso di disoccupazione.
Per questo motivo:
• Vendite al dettaglio, produzione industriale e PIL in calo
4. DAL MERCATO IMMOBILIARE ALL’S&P500
È stato chiarito come la forza o la debolezza del settore immobiliare è capace di creare ricchezza o povertà.
Basandoci su questo concetto, quale altro dato macroeconomico sarà impattato? La fiducia dei consumatori!
Osserviamo l’immagine successiva:
Preso in considerazione un arco di tempo piuttosto ampio, la correlazione tra vendite di nuove abitazioni e fiducia dei consumatori è positiva:
• L’aumentare della ricchezza prodotta dal settore immobiliare catalizzerà il sentiment dei consumatori
Più essi saranno fiduciosi e più impatteranno in positivo il prodotto interno lordo:
Al crescere del PIL e dei consumi cos’altro aumenterà?
Osserviamo la grafica successiva:
Aumenteranno gli utili delle società dell’S&P500, fortemente legati al ciclo economico! Questo è mostrato nella grafica successiva, dove i rettangoli di color verde rappresentano periodi di slancio economico, mentre quelli di color rosso periodi di rallentamento.
Per concludere l’analisi ecco l’ultima grafica:
Al crescere degli utili dell’S&P500, aumenterà il prezzo delle azioni!
È stato dimostrato come il mercato immobiliare rappresenti uno dei pilastri di un’economia.
Per qualsiasi domanda commentate pure. Buon weekend!
4 $ per il gas durante l'estate?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
4 $ per il gas durante l'estate?
I prezzi del gas naturale si comportano in modo estremamente stagionale.
In passato, a causa della crescente domanda di gas naturale per alimentare i condizionatori d'aria durante la stagione estiva, abbiamo notato che il prezzo del gas tendeva ad aumentare in maniera significativa all'avvicinarsi della stagione
L'estate di quest'anno potrebbe essere diversa dal solito, con le previsioni che mostrano che saremmo destinati a vivere un periodo estivo più caldo del previsto in gran parte del continente.
La NOAA (Agenzia Oceanica e Atmosferica Nazionale) ha annunciato l'arrivo di El Niño per l'8 giugno, che significa temperature più alte del solito sia in estate che in inverno.
Un altro vantaggio per gas naturale viene dall'Europa.
A causa della preoccupazione per il suo impatto ambientale, il governo olandese prevede di chiudere definitivamente il giacimento di gas di Groningen, il più grande d'Europa. Ciò avrà un impatto significativo sull'offerta di gas in Europa.
La decisione inaspettata del governo olandese ha provocato un'ondata di rialzi dei prezzi del gas europei, con i futures sull'energia TTF che sono aumentati di oltre il 50%.
Nel breve periodo, i prezzi possono continuare a diminuire.
Se avete seguito i miei post, saprete che il 26 Giugno ho effettuato un'operazione di vendita allo scoperto con gas naturale.
Dopo aver terminato i loro interventi di manutenzione, diversi produttori sono tornati in attività e c'è lo svantaggio di non dover affrontare più un caldo soffocante come nell'ultimo periodo negli USA.
Dall'altra parte del mondo, dalla Cina arrivano notizie incoraggianti con la domanda che rimane vigorosa.
La sovrapproduzione di gas naturale non mi induce al momento a prendere in considerazione un acquisto. Ci vorranno più di tre mesi con condizioni climatiche estreme per normalizzare i livelli di stoccaggio. Anche se la domanda estiva sarà sicuramente elevata, l'inverno è ancora il periodo dell'anno in cui la domanda statunitense di gas raggiunge il picco.
Sto seguendo con attenzione le previsioni sul meteo, in modo da chiudere la posizione short in guadagno. Se i prezzi del gas naturale dovessero scendere vicino ai minimi annuali, prenderò in considerazione un eventuale acquisto se vedrò delle previsioni con temperature estreme per sfruttare un rally dei prezzi nel breve termine.
Date le condizioni della curva dei futures, non è possibile intraprendere un'azione d'acquisto a lungo termine, poiché la curva è in contango. Questa situazione si produce quando la curva si inclina verso l'alto e i prezzi del gas per consegne future sono superiori al prezzo attuale. Tale fenomeno riflette il costo necessario per lo stoccaggio del gas. Quindi, se vuoi immagazzinare gas da consegnare ad agosto, il costo dei futures deve essere più alto del prezzo spot per riflettere tale spesa.
Nota dell'autore:
Le informazioni e i contenuti forniti su questo sito non devono essere considerati come un invito a investire sui mercati finanziari. Il Contenuto è un giudizio personale del Dott. Antonio Ferlito.
Triangolo Diagonale sul Germany40 DailyAnalizzando il grafico del Germany40 (indice Dax40) a livello daily, notiamo che a partire da dicembre 2022 le quotazioni hanno costruito una serie di movimenti abbastanza sovrapposti, con una tendenza a diminuire l’entità del movimento man mano che i prezzi toccano livelli sempre più elevati.
Chi conosce la Teoria delle Onde di Elliott è in grado di riconoscere questa figura e classificarla come triangolo diagonale.
I triangoli diagonali sono quelli che in analisi tecnica classica vengono definiti "cunei" e a seconda dell’inclinazione che hanno determinano una potenziale inversione: se la punta del cuneo è rivolta verso l’alto potremmo assistere ad una inversione ribassista, in caso contrario, cioè con una punta rivolta verso il basso, l’inversione potrà essere rialzista.
Nella Teoria delle Onde di Elliott queste figure si generano su onde finali, di conseguenza su onda 5 o onda C e possono originare una inversione del trend.
Rispetto all’analisi tecnica classica, la teoria delle Onde di Elliott ci fornisce un quadro più dettagliato della figura con una serie di informazioni aggiuntive sull’eventuale completamento del triangolo diagonale.
Nel caso specifico possiamo notare come all’interno della figura si siano completate le 5 onde tipiche dell’impulso elliottiano, che solo in caso di triangolo diagonale assumono una particolare struttura: onde sovrapposte formate da 3 sottonde e non 5 come la classica struttura impulsiva.
Nell’immagine possiamo vedere la classificazione appena esposta.
Un ulteriore elemento che avvalora la nostra ipotesi è l'indicatore di momentum che evidenzia come i massimi ascendenti che si sono generati sui prezzi hanno prodotto una serie di massimi discendenti sull’indicatore, dando luogo ad una divergenza ribassista.
In questo momento la struttura appare completata e da qui a poco potremmo assistere alla violazione del lato inferiore del triangolo cui potrebbe seguire una accelerazione ribassista delle quotazioni.
Oro, il Re è pronto ad abdicare e diventare Duca ( XAU/USD ) Possibile inizio di un massiccio sell-off per quanto riguarda il re dei metalli.
L'oro ha raggiunto per la terza volta il livello del massimo assoluto, visto precedentemente anche nell'Agosto 2020 e nel Marzo 2022.
Una volta arrivato in prossimità di questo massimo, durante l'Aprile di quest'anno la candela ad 1 mese ha chiuso come una candela Doji (definibile come una fase d'indecisione), la successiva non è ancora chiusa in maniera definitiva, anche se mancano ormai solamente 3 giorni dopo la riapertura dei mercati.
Quest'ultima candela è una candela definitivamente ribassista, creando un pattern notoriamente ribassita noto come "Evening star formation".
Con la chiusura di questo pattern ci si potrebbe preparare a tirare il grilletto per uno short che potrebbe coprire il 35/40% di ribasso, potando il prezzo fino alla zona tra i 1150 e i 1300, quasi dimezzando il valore dal massimo raggiunto.
Questo livello è ipotizzato dalla struttura del trend rialzista su time-frames maggiori, il trend maggiore infatti ne risulterebbe inviolato, considerabile ancora in una fase rialzista sul lungo termine.
Allo stesso tempo creerebbe una correzione che al momento attuale risulta mancante dal periodo che va dal Settembre 2018, considerando poi che da quel momento si è visto un rally che ha segnato un aumento del 70% della valutazione sarebbe una cosa plausibile.
Una seconda confluenza per il target indicato è l'inserimento di un Ritracciamento di Fibonacci, con valori chiave che corrispondono alla zona già menzionata.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.07.2023Inflazione in discesa in Europa, fa eccezione la Germania.
Si accenta la crisi della manufattura europea, tengono i servizi.
Le Borse hanno chiuso in rialzo il 1’ semestre. Ottimismo da confermare.
Segnali di risveglio economia cinese. Banca centrale e Governo aiutano.
Venerdi’ 30 giugno, le Borse europee hanno chiuso settimana, mese e semestre con brillanti progressi: a cio’ ha contribuito la revisione al rialzo della crescita del GDP (prodotto interno lordo) USA del 1’ trimestre, che scongiura la prospettiva di recessione ma avvalora quella di nuovi aumenti dei tassi della Federal Reserve (FED-Banca Centrale americana).
In sintesi, un glorioso venerdi’: Francoforte e Londra +1,2%, Milano +1,1%, Parigi +0,8%. Milano +1,1%, e’ protagonista della settimana col rialzo del +3,7% con cui tocca i massimi da settembre 2008. Tra i settori spiccano quello energetico, ma hanno brillato anche quelli bancario, delle costruzioni e farmaceutico.
Hanno giocato un ruolo positivo anche i dati dell'inflazione calante nell'Euro-zona e negli Usa, dove si registra un calo maggiore delle attese dell'indice Pce (Personal consumer expenditures).
L’indice PCE, notoriamente il preferito dalla FED nel monitoraggio dei prezzi al consumo, e’ sceso al minimi da aprile 2021: col +0,1% mensile di giugno, è cresciuto “solo” +3,8% annuale. Il dato “core PCE” migliora da +4,8% di maggio a +4,6% di giugno. Bene!
Restando negli Usa, a maggio i redditi personali hanno registrano +0,4% mensile, verso +0,3% atteso, mentre la spesa per consumi registra +0,1% mensile, contro attese di +0,2%. L'indice sulla fiducia dei consumatori calcolato dall’Università del Michigan sale a giugno a 64,4 punti dai 63,9 di maggio.
Venerdi’ 30, seduta di fine semestre brillante anche negli States, dove l’indice S&P500 e’ balzato +2,2% ed il Nasdaq100 +1,9%. Apple e’ “volata” sopra 3.000 miliardi di Dollari di capitalizzazione, replicando il record “intraday” del gennaio 2022.
Euro-zona: l'inflazione (CPI) dovrebbe essere scesa a 5,5% annuale a giugno dal 6,1% di maggio (stima flash Eurostat, Ufficio statistico dell'Unione Europea). Cibo, alcol e tabacco restano ancora “caldi” a giugno, +11,7% annuale dal 12,5% di maggio, ma rallentano i servizi, 5,4% dal 5,0% di maggio, e calano i prodotti energetici, -5,6% dal -1,8% a maggio.
In Francia, a giugno, i prezzi al consumo sono aumentati +4,5% su base annua, migliorando il +5,1% di maggio (stima Insee, Istituto nazionale statistica), e del +0,2% mensile, dopo il -0,1% di maggio.
La manufattura europea soffre: l'indice Pmi (Purchasing managers index) manifatturiero di giugno, (fonte S&P Global), a giugno e’ calato a 43,4 da 44,8 di maggio, segnando il 12’ mese consecutivo sotto 50 e il minimo da maggio 2020.
Anche in Italia la salute del comparto manifatturiero sta peggiorando: nel 2’ trimestre si e’ registrato il peggiore calo della produzione da aprile 2020. I nuovi ordini sono scarsi e inducono le aziende a ridurre i propri acquisti. In compenso, la debolezza della domanda ed la ritrovata efficienza distributiva hanno determinato un forte calo annuale dei prezzi alla produzione.
Novita’ incoraggianti sul fronte cinese: la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, visitera’ la Cina tentando di ricucire i rapporti tra i 2 Paesi. La Banca centrale cinese (PboC) ha dichiarato di voler attuare una politica monetaria prudente, ma "preciso e vigoroso", rilanciando crescita economica ed occupazione.
Intanto l’indice Caixin-Pmi manifatturiero segna 50,5 punti a giugno, poco sotto i 50,9 di maggio, ma comunque sopra 50, indicando espansione economica e battendo le attese di consenso di 50,2.
Sul fronte macro Usa attenzione alla diffusione, mercoledi’ 5, delle minute dell’ultimo meeting della Fed, che aveva lasciato i tassi invariati. Venerdì 7 il focus sara’ sul dato dei nuovi posti di lavoro creati a giugno.
Sul fronte obbligazionario prevale la calma con lieve calo dei rendimenti dei Governativi europei: lo spread (differenziale di rendimento) tra il BTp decennale italiano e l’omologo Bund tedesco e’ fermo da giorni attorno a 167 bps, col rendimento del decennale italiano a 4,03%. Negli Usa il Treasury-10 anni rende 3,83% e “la curva” resta invertita: il differenziale 2-10 anni e’ in area 106 bps.
Unione europea: la proposta di regolamento UE sull'intelligenza artificiale (AI) potrebbe compromettere la competitività e la sovranità tecnologica dell'Europa: cosi’ si legge in una “lettera aperta” firmata da 160 manager di aziende del comparto.
Se le tecnologie riguardanti l'Al generativa venissero eccessivamente regolamentate, le aziende finirebbero per sostenere elevati costi di compliance elevati e fronteggiare rischi di responsabilità civile eccessivi, tali da indurle a rinunciarvi.
Materie prime energetiche: leggero calo il prezzo del petrolio WTI (greggio di riferimento Usa): -0,4% a 70,4 Dollari/barile, erratico quello del gas naturale europeo, attorno 37 Euro/megawattora.
Sul mercato valutario prosegue il deprezzamento dello Yen giapponese verso Dollaro, a 144,70 (minimo in 15 anni) e verso Euro, a 157,6. Debole anche il Yuan cinese che verso Dollaro segna 7,24, -0,2%, prima che la Banca centrale cinese fissasse stamani la parità col Dollaro a 7,216.
Archiviato un semestre brillante, le Borse europee iniziano frizzzanti il mese di luglio, con progressi medi di +0.9% (ore 13.30 CET). Bene anche le borse asiatiche: Tokyo +1,7%, Hang Seng Hong Kong +2,30%, Shanghai Composite +1,31%, Shenzhen Composite +0,6%, Kospi coreano +1,5%.
Guardando ai futures, Wall Street riaprira’ positiva una giornata “semi-festiva”, con chiusura alle 19.00 CET, in vista dell’Independence Day di domani, 4 luglio.
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