GBP/USD in focus: Price Action perfetta su 1.2800! Se queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all' articolo e seguire questo profilo.
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Buongiorno a tutti,
eccomi qui come sempre per l'analisi settimanale.
Quest'oggi andiamo sul cambio valutario Gbp/Usd.
La sterlina ho formato una ottima price action nell'ultima settimana in area chiave 1,2800.
Si è infatti presentato uno dei miei trigger operativi ben contestualizzati nella struttura di fondo ovvero un DMHC/FTW Combo.
Ora, a livello operativo, terrò ben monitorata la coppia nei prossimi giorni per cercare conferme operative su time frame daily/4H.
Un primario livello di attenzione è area 1,3000 dove un ritracciamento al ribasso dei prezzi potrebbe fermarsi e fornire informazioni di acquisto.
Ritorni al di sotto di 1,2700 darebbero conferma del fallimento dello scenario rialzista mentre il target di profitto è chiaramente stabilito in area 1,3400/1,3370 dove passano i massimi dello scorso settembre '24.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week-end un un buon TRADING SIMPLE!
Idee della comunità
Le borse scendono nuovamenteCrollo degli indici USA ieri, con l'S&P 500 in calo del 3,5%, il Nasdaq 100 del 4,3% e il Dow Jones in calo di circa il 2,5%. Il calo arriva in seguito al rally storico di mercoledì, stimolato dall'annuncio del Presidente Trump di una riduzione del 10%, per un periodo di 90 giorni, dei dazi per la maggior parte dei partner commerciali statunitensi, esclusa la Cina, al fine di consentire i negoziati. I dazi sui prodotti cinesi, tuttavia, rimarranno al 125%.
Nonostante la pausa, si prevede che la volatilità del mercato persisterà, poiché gli investitori rimangono cauti in un momento di incertezza generale e valutano eventuali ricadute economiche più ampie, in particolare per l'economia statunitense. Nel frattempo, sul fronte dei dati, tutte le componenti chiave dell'indice dei prezzi al consumo sono risultate inferiori alle aspettative. Sebbene non vi siano ancora sorprese positive nei dati sull'inflazione, si prevede che il pieno impatto dei dazi recentemente imposti si farà sentire nei prossimi mesi. Separatamente, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono state in linea con i dati delle settimane precedenti. I settori tecnologico ed energetico hanno registrato i maggiori perdenti.
VALUTE, IL DOLLARO PERDE QUOTA
Giovedì, l'indice del dollaro è sceso di oltre il 2% a 101,4, toccando il minimo degli ultimi sei mesi, a causa dei dati più deboli sull'inflazione e in assenza di qualche ulteriore rassicurazione da parte dell’Amministrazione USA sul calo dei dazi. Nella notte poi l’indice è sceso addirittura fino a 99,33, un altro 2% e minimo degli ultimi 18 mesi.
L'indice dei prezzi al consumo core è aumentato solo del 2,8% su base annua, il ritmo più lento da marzo 2021, confermando comunque una tenuta dei prezzi che potrebbe impedire alla Fed di ridurre il costo del denaro. Ciò è avvenuto in concomitanza con la decisione del presidente Trump di ridurre i dazi più elevati sulla maggior parte dei partner commerciali statunitensi per 90 giorni, sebbene la Cina si trovi ancora ad affrontare un'aliquota elevata del 145%.
Gli Stati Uniti continuano ad applicare un dazio di base del 10% su larga scala, con esenzioni per settori chiave come semiconduttori, farmaceutica ed energia, mentre auto e metalli sono ancora soggetti a un'imposta del 25%. Anche l'UE ha sospeso i nuovi dazi per 90 giorni per consentire i negoziati. Allo stesso tempo, il calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro e il rafforzamento delle valute rifugio come lo yen e il franco svizzero hanno aumentato la pressione sul dollaro.
EurUsd nella notte ha toccato quasi 1,1400, in un free fall che non si vedeva dal 2022. I target, a questo punto, sono posti a 1,1490 e 1,1600, nel caso di panic selling di dollaro. UsdCad a 1,3960 con obiettivi di ulteriori 100 pips almeno. UsdJpy a 143,60 con target a 141,30-40.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 4.000 unità rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 223.000 nella prima settimana di aprile, in linea con le aspettative del mercato, mantenendosi ai livelli storicamente bassi registrati da marzo. Nel frattempo, le richieste di sussidio di disoccupazione presentate nell'ambito dei programmi per i dipendenti del governo federale, sottoposti a un attento esame a causa dei licenziamenti da parte del Dipartimento per l'Efficienza Governativa (DOGE), sono aumentate, ma sono diminuite di 56 unità, attestandosi a 508, il numero più basso dall'insediamento del Presidente Trump. Nonostante il calo, le segnalazioni secondo cui molti licenziamenti da parte del DOGE sono stati effettuati con indennità di buonuscita impediscono ai dipendenti di richiedere i sussidi immediatamente dopo il licenziamento.
CPI IN CALO
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso per il secondo mese consecutivo al 2,4% a marzo 2025, il livello più basso dal settembre 2024, in calo rispetto al 2,8% di febbraio e al di sotto delle previsioni del 2,6%. I prezzi della benzina e dell'olio combustibile sono diminuiti ulteriormente, mentre i prezzi del gas naturale sono aumentati in modo significativo. L'inflazione ha rallentato anche per l'edilizia abitativa, auto e camion usati e trasporti, mentre i prezzi dei veicoli nuovi sono rimasti invariati. D'altra parte, l'inflazione ha accelerato per i prodotti alimentari.
Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,1%, il primo calo da maggio 2020, rispetto alle aspettative di un aumento dello 0,1%. L'indice dei prezzi dell'energia è sceso del 2,4%, poiché il calo del 6,3% della benzina ha più che compensato gli aumenti dell'elettricità (0,9%) e del gas naturale (3,6%). Nel frattempo, l'inflazione core annua è scesa al 2,8%, il livello più basso da marzo 2021, al di sotto delle previsioni del 3%. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo core è aumentato dello 0,1%, al di sotto delle aspettative dello 0,3%.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
USDJPY, rischio cedimento trendline di lungo periodoChart di Capital.Com
Segnali di conferma della debolezza del dollaro nei confronti dello yen giapponese arrivano da diverse parti
Il cambio è approdato sulla parte bassa del canale rialzista di lungo periodo con volumi sostenuti che rendono incerta la tenuta del supporto dinamico.
Fallito per adesso il generalizzato rimbalzo del dollaro, sembra riaffermarsi nuovamente la recente decisa debolezza della più importante valuta sul pianeta.
Dovesse cedere il supporto andrà monitorato il successivo supporto statico più importante che coincide con il precedente minimo crescente della dinamica rialzista di lungo periodo
Questo livello assume doppia importanza visto che, a norma della teoria di Dow, potrebbe mettere in discussione il trend principale rialzista andando a violare il precedente minimo relativo crescente.
Anche se siamo solo ad inizio giornata, le contrattazioni di oggi sono all'insegna del recupero del dollaro che, se dovesse confermarsi, lascerebbe sul grafico un segnale tecnico importante.
Avremmo un hammer sul supporto dinamico di lungo periodo.
Con le contrattazioni di ieri le quotazioni non sono riuscite a superare un precedente massimo locale formando un pattern di doppio massimo oggi validato e in fase di pullback dei prezzi su di esso.
Per oggi il compito è quello di monitorare il comportamento del cambio su questo livello individuando un possibile pattern che possa sancire il pullback e porsi short.
Se ciò avvenisse potremmo assistere ad una importante accelerazione dei prezzi perché il pullback non sarebbe solo sul doppio massimo ma, come detto in precedenza, sulla trendline rialzista di lungo periodo che verrebbe così abbandonata.
Guerra Commerciale USA-Cina: Impatti sui Mercati Finanziari
La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha raggiunto livelli senza precedenti, con l'imposizione di dazi reciproci che stanno sconvolgendo gli equilibri economici globali. La Cina ha recentemente aumentato i dazi sui prodotti americani fino al 50%, mentre il presidente Trump ha sospeso temporaneamente i dazi per tre mesi, cercando di negoziare con altre nazioni. Questo scenario sta generando una forte volatilità nei mercati finanziari e influenzando profondamente il mercato Forex.
Analisi degli Impatti sui Mercati Finanziari
Borse: Le principali borse mondiali stanno registrando fluttuazioni significative. Gli indici asiatici ed europei hanno subito cali drastici, riflettendo l'incertezza degli investitori.
Materie Prime: Il prezzo del petrolio e dei metalli preziosi mostra instabilità, con oscillazioni che rispecchiano il nervosismo globale. L'oro, considerato un bene rifugio, sta guadagnando terreno, superando la soglia dei 3.000 dollari.
Settori Economici: Settori come quello tecnologico e agricolo sono particolarmente colpiti, con restrizioni sulle esportazioni e aumento dei costi di produzione.
Impatto sul Forex
La guerra commerciale sta influenzando direttamente il mercato valutario:
Dollaro Americano (USD): Il dollaro sta subendo pressioni a causa dell'incertezza economica e dei timori di recessione negli Stati Uniti. La Federal Reserve potrebbe essere costretta a tagliare ulteriormente i tassi di interesse.
Yuan Cinese (CNY): Lo yuan è sotto pressione, con il rischio di una diminuzione delle esportazioni verso gli USA e un rallentamento della crescita economica cinese.
Valute Rifugio: Il franco svizzero (CHF) e lo yen giapponese (JPY) stanno guadagnando terreno, poiché gli investitori cercano stabilità in un contesto di volatilità globale.
Valute Legate alle Materie Prime: Il dollaro australiano (AUD) e il dollaro canadese (CAD) potrebbero essere influenzati negativamente dalle fluttuazioni del commercio internazionale.
Strategie Forex per i Trader
In un contesto di alta volatilità, i trader devono adottare strategie mirate:
Monitoraggio Costante: Seguire gli sviluppi della guerra commerciale e le decisioni delle banche centrali.
Diversificazione: Investire in valute rifugio per ridurre il rischio.
Analisi Tecnica: Utilizzare strumenti di analisi per identificare opportunità di trading basate sui movimenti di mercato.
Gestione del Rischio: Impostare stop-loss e take-profit per proteggere il capitale.
Questa situazione richiede attenzione e flessibilità da parte dei trader, che devono adattare le loro strategie alle nuove dinamiche del mercato. Se hai bisogno di ulteriori approfondimenti o di un'analisi specifica su una valuta, sono qui per aiutarti!
[RIFIUTO DI CANDELA SPIEGATO SEMPLICE]Un rifiuto di candela (in inglese candle rejection) nel forex trading è un segnale di possibile inversione o rifiuto di un livello di prezzo importante, come un supporto o una resistenza. È una candela che, durante la sua formazione, ha toccato un certo livello ma poi è stata respinta dai trader, lasciando una lunga ombra (wick) e un corpo relativamente piccolo.
CARATTERISTICHE DI UN RIFIUTO DI CANDELA :
• Lunga ombra (superiore o inferiore): indica che il prezzo ha cercato di andare in una direzione ma è stato respinto con forza.
• Corpo piccolo: il prezzo di apertura e chiusura sono vicini tra loro.
• Contesto importante: avviene su livelli chiave, come zone di supporto/resistenza, Fibonacci, trendline, ecc.
TIPI COMUNI DI CANDELE DI RIFIUTO :
• Pin bar (o candela a martello / shooting star): è la più classica candela di rifiuto.
• Se ha lunga ombra inferiore e appare su un supporto → possibile inversione verso l'alto (bullish rejection).
• Se ha lunga ombra superiore e appare su una resistenza → possibile inversione verso il basso (bearish rejection).
ESEMPIO PRATICO :
Immagina che EUR/USD stia salendo e tocchi una resistenza a 1.1000.
Forma una candela con:
• Apertura: 1.0980
• Massimo: 1.1100
• Chiusura: 1.0940
La candela ha provato a superare 1.1000 ma è stata respinta, formando
un'ombra superiore lunga. Questo può essere interpretato come segnale
di vendita, perché i compratori non hanno avuto la forza di rompere quel livello.
NON TUTTO E' PERDUTO...In mezzo al mare di sangue di questi ultimi giorni qualche nota positiva c'è.
I prezzi del petrolio e del gas naturale stanno scendendo ai minimi del 2021, allentando le pressioni sui costi energetici nel breve periodo.
I prezzi del petrolio USA tornano a testare i 55 dollari al barile, i minimi da marzo 2021.
Cosa pesa sul futures del greggio? La paura di una diminuzione della domanda globale.
Anche il natural gas europeo sta scendendo, recuperando metà del movimento rialzista del 2024.
Oggi sono entrate in vigore altre tariffe del presidente Donald Trump, ovvero dazi del 104% sulle importazioni cinesi.
Pechino ha risposto annunciando dazi reciproci dell'84% sulle merci statunitensi, in vigore dal 10 aprile.
Il giorno dei dazi: USA alza al 104%, mercati in allerta globaleVisto il contesto, ho pensato di convidere questo mio cruscotto di monitoraggio economico/finanziario. Spero possa esservi utile. Buona giornata
📊 Radar Economico – 9 aprile 2025
🔎 HEADLINE DEL GIORNO
Tariffe USA alla Cina ufficiali (fino al 104%)
- Crollo dei Treasury (“Fire Sale”)
- Volatilità globale in forte salita
- UK colpito da dazi al 10%
⚡️ EVENTI AGGIUNTIVI
- Summers: 2 milioni di disoccupati in arrivo
- JP Morgan: recessione al 79%
- Yuan cinese in caduta
- UE si avvicina alla Cina
- Trader retail iper-esposti su Nasdaq
⚠️ INDICATORI DI RISCHIO E VOLATILITÀ
- **VIX** 52,33 🔺 +11,39% → rischio sistemico
- **SKEW** 135,68 🔺 → aspettative di coda alte
- **MOVE** 139,88 🔺 → bond market in stress
- **PCSP/PCQQ** 1,55 / 1,22 → flusso verso put
- **BDI** 1.342 🔻 -4,21% → commercio in frenata
💵 TASSI USA E BOND
- US10Y: 4,439% 🔺
- US20Y: 4,969% 🔺
- US30Y: 4,924% 🔺
**📌 Segnale**: fuga dai bond → rialzo tassi improvviso
🔹 COMMODITIES & FOREX
- **Oro**: 3.017 $ 🔺 (bene rifugio) Flusso verso beni rifugio
- **Petrolio**: 57,16 $ 🔻 (domanda in calo) Calo attese domanda
- **Rame**: 4,17 $ 🔺 (volatilità) Tecnico, instabile
- **DXY**: 102,15 🔻 Segnale di stress + flight to quality
- **REIT (XLRE)**: 37,08 🔻 Immobiliare sotto pressione
📈 MIA SINTESI STRATEGICA
- **Volatilità**: estrema → allargare trailing stop
- **Contesto macro**: critico → prudenza operativa
- **Obbligazioni**: rendimenti in salita → penalizzato il tech
- **Oro/petrolio**: oro forte, petrolio giù
- **Equity**: rischio ribassista → solo short strutturati o hedge
FATEMI SAPERE SE QUESTA ANALISI VI INTERESSA E SEGUITEMI PER ESSERE SEMPRE AGGIORNATI
⚠ Attenzione: Questa analisi tecnica si basa esclusivamente su dati tecnici e non costituisce un consiglio di investimento. Non tiene conto di eventi macroeconomici, situazioni geopolitiche o dati fondamentali che potrebbero influenzare il titolo. Inoltre, non tiene conto della propensione al rischio dell’investitore, né del suo mix di portafoglio. Le condizioni di mercato possono cambiare rapidamente e influenzare le strategie delineate in questa analisi.
GBPJPY, fast trade con doppio minimoChart di Capital.Com
Il disordine provocato dalla guerra commerciale scatenata dal presidente Trump ha innescato nei mercati finanziari delle nuove tendenze.
Per adesso si tratta di tendenze di breve periodo da inserire nel più generale contesto di lungo periodo.
Da questo punto di vista osserviamo il generalizzato rafforzamento dello yen giapponese nella sua interpretazione di valuta rifugio, insieme al franco svizzero
All'interno della più generale tendenza rialzista del cambio gbpjpy, la recente nuova tendenza sta conducendo i prezzi verso la parte bassa del canale rialzista di lungo periodo.
Ovviamente il percorso non è lineare ma con i suoi affondi e ritracciamenti come normale che avvenga.
All'interno di questo andamento ad onde se si scende su time frame veloci si possono individuare delle opportunità, anche in controtendenza, che meritano attenzione.
Sul grafico settimanale possiamo apprezzare un doppio massimo che potrebbe giustificare l'affondo dei prezzi
Nonostante il quadro ribassista descritto, scendendo sul più veloce time frame orario abbiamo la possibilità di un contro trend di breve periodo
I prezzi sembrano generare una falsa rottura di un precedente minimo relativo che va da supporto.
Nell'ipotesi che ciò si rivelasse corretto è possibile azzardare un contro trend nei termini indicati in grafico
La falsa rottura ha lasciato sul grafico un doppio minimo che può rappresentare i pattern di riferimento per un long.
È possibile, in una logica di Trader’s Trick di Joe Ross, acquistare la rottura del Hummer con obiettivo primario il semplice test della parte alta del doppio minimo.
Con un livello di reward/risk sacrificato ci permette di essere indenni da eventuale fallimento del pattern di doppio minimo.
Sarà anche possibile lasciare aperta l'operazione e avvantaggiarsi, nel caso in cui il pattern venisse confermato e giungesse a target, puntare a target più alto migliorando decisamente il profilo di efficienza del trade.
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💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
⚠️ NON cerco posizionamenti short long term su GOLD ⚠️
Buon martedi a tutti.
Ieri il daily ha rotto il livello dei 3012 con cambio struttura.
L’impostazione di fondo per me resta rialzista nel lungo periodo.
A livello intraday però, si può considerare un’operazione short per andare a prendere i livelli segnati in ottica di un possibile long swing.
L’unico dubbio rimane la chiusura dell’imbalance mensile che ha chiuso al tocco ed ha reagito di 600 pips e attualmente non mi convince del tutto.
Come sempre, aspettiamo il pomeriggio dalle 14:00 in poi per valutare ingressi, facendo attenzione alle news e all’apertura americana.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Dazi ancora protagonistiIn un mercato ancora carico di tensione a causa della questione dei dazi, i futures a Wall Street, partiti in gap ribassista all'apertura dei mercati europei, hanno reagito chiudendo in serata in territorio positivo. Il sentiment del mercato è leggermente migliorato grazie al fatto che più di 50 paesi avrebbero la volontà di negoziare con gli USA. Inoltre, le segnalazioni, poi rivelatesi non vere, secondo cui il presidente stesse considerando una pausa di 90 giorni nell'applicazione delle tariffe per tutti i paesi tranne la Cina, hanno contribuito al miglioramento.
In realtà, Trump ha minacciato una nuova tariffa del 50% alla Cina se Pechino non rimuoverà i dazi di ritorsione. Si comincia a parlare di "derivati dei dazi" in gergo finanziario, il che sarebbe comico se non ci fossero turbolenze significative a ogni livello, macro e non. In ogni caso, le price action sembrano cominciare a digerire anche le pessime notizie che arrivano d'oltreoceano, alimentando movimenti erratici ma almeno non in una sola direzione.
VALUTE
Rimane alta la volatilità anche nel nostro mercato. Le coppie più interessanti che coinvolgono il CHF e lo JPY sono sostenute vicino ai massimi, ma non riescono a sfondare, almeno per ora. Qualche spiraglio per una correzione c'è, ma finora si è rivelata assai ridotta. L'EUR/USD è sceso da 1.1040 a 1.0900, ritornando stanotte a 1.0970. La sterlina ha fatto di peggio, cedendo quasi 200 pips e correggendo questa notte.
La valuta britannica resta più debole della moneta unica, orientandosi verso target che, nel medio periodo, potrebbero riportare il Cable a 1.2550 e contro l'Euro a 0.8625, da dove ci aspetteremmo correzioni anche significative. Le valute oceaniche respirano dopo giorni di ribassi impulsivi, a causa del peggioramento dei rapporti tra USA e Cina. Per quanto riguarda il dollaro neozelandese, c'è attesa per la decisione sui tassi della RBNZ, domani, che potrebbe tagliare i tassi al 3.5%.
PETROLIO IN CALO
I future sul greggio WTI hanno invertito i guadagni precedenti e sono scesi a 61 dollari al barile, attestandosi al minimo da aprile 2021, dopo che le speculazioni su una pausa di 90 giorni della nuova politica tariffaria statunitense si sono rivelate false. Preoccupa soprattutto l’elevata volatilità, con timori che l'escalation della guerra commerciale possa frenare la crescita globale e indebolire la domanda di energia.
Ad aumentare l'incertezza, una nuova tariffa del 50% sulle importazioni cinesi se Pechino non riuscirà a revocare i suoi dazi di ritorsione. La scorsa settimana, il WTI ha registrato il suo calo settimanale più importante degli ultimi due anni, in seguito all’aumento del rischio di un rallentamento globale. Nel frattempo, i recenti tagli dei prezzi di Saudi Aramco e l'inaspettato aumento della produzione dell'OPEC+ continuano a pesare sulle prospettive.
TREASURY
Il rendimento del decennale USA è salito di quasi 20 punti base a circa il 4,2% lunedì, rimbalzando dal minimo di 6 mesi poiché i crescenti timori di recessione negli Stati Uniti potrebbero spingere gli investitori a mettere in dubbio la sicurezza dei titoli di Stato come asset rifugio. I dazi statunitensi hanno alimentato le preoccupazioni su una potenziale guerra commerciale globale, poiché altri paesi hanno risposto con misure di ritorsione contro gli Stati Uniti.
Venerdì, la Cina ha risposto con dazi del 34% sui beni americani, mentre l'Unione Europea si è impegnata a introdurre contromisure se i colloqui fallissero. L'aumento del rendimento avviene nonostante siano aumentate le probabilità di taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, spinti dalle aspettative di un indebolimento dell'economia.
I future sui fondi federali ora suggeriscono circa il 50% di probabilità di una riduzione del costo del denaro di un quarto di punto nella riunione di maggio e stanno scontando almeno cinque tagli dei tassi nel corso del 2025. Pensate che solo due settimane fa si pensava ad uno o forse due tagli nell’anno.
AUSTRALIA, CALA LA FIDUCIA
L'indice di fiducia dei consumatori del Westpac-Melbourne Institute australiano è sceso del 6,0% mese su mese, attestandosi al minimo di sei mesi di 90,1 ad aprile 2025, invertendo un aumento dello 0,4% nel mese precedente e segnando il primo calo da gennaio.
Le opinioni dei consumatori sulle condizioni economiche per i successivi 12 mesi sono crollate del 5,7% a 90,5 e la loro valutazione per i successivi 5 anni è scesa del 3,0% a 98,4. Le aspettative di disoccupazione sono aumentate del 5,1% a 122,9, al di sotto della media di lungo periodo di 129. I numeri confermano la presenza di un crescente disagio tra le famiglie riguardo alle questioni legate alle "tariffe reciproche" lanciate dal presidente degli Stati Uniti Trump.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Le difficoltà di Wall Street: come influisce sul mercato Forex
Ciao, sono Andrea Russo, Forex Trader, e oggi voglio discutere di come le recenti difficoltà a Wall Street stanno influenzando il mercato globale del forex.
La tempesta a Wall Street
Negli ultimi giorni, Wall Street ha sperimentato una significativa turbolenza, con indici importanti fortemente in calo. Questo scenario è stato guidato da diversi fattori, tra cui:
L'aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti: la Federal Reserve, preoccupata per l'inflazione persistente, ha suggerito un potenziale inasprimento monetario.
Tensioni geopolitiche: le incertezze globali sono inquietanti investitori e riducono l'appetito a rischio.
Segni di rallentamento economico: recenti dati macroeconomici hanno alimentato i timori di una recessione imminente.
Questi elementi hanno comportato un calo della fiducia degli investitori, portando a pesanti sell-off nei mercati azionari.
Effetti sul mercato forex
Le ripercussioni di questa turbolenza si stanno già manifestando nel mercato Forex. Ecco le implicazioni chiave:
Rafforzamento del dollaro USA: il dollaro ha guadagnato lo slancio come valuta per il fresco sicuro, in particolare contro le valute di mercato emergenti come la lira brasiliana reale e turca.
Yen giapponese e franco svizzero Rising: queste valute di paradiso hanno visto una maggiore domanda, disegnando flussi monetari.
Pressione sulle valute dei mercati emergenti: l'appetito a rischio ridotto ha innescato sell-off nelle principali valute dei mercati emergenti.
Cosa dovrebbero fare i trader Forex adesso?
In un ambiente così volatile, è fondamentale per i commercianti:
Analizza i dati: tieni un orologio da vicino sugli indicatori economici statunitensi e sugli annunci della Federal Reserve.
Diversificare il rischio: considerare le strategie di copertura per ridurre l'esposizione alla volatilità.
Osserva i paradisi sicuri: esplora opportunità commerciali che coinvolgono lo yen e il franco svizzero, che rimangono stabili durante l'incertezza.
Trump, è strategia o cos'altro?La settimana appena conclusa ha portato con sé grandi discussioni tra gli operatori dei mercati, analisti e commentatori, tutti impegnati a trovare le motivazioni che avrebbero spinto la nuova amministrazione USA ad applicare dazi apparentemente draconiani nei confronti di tutti o quasi i paesi del mondo.
Tutti a dire che il Presidente USA ha demolito la globalizzazione, riproponendo un isolazionismo ingiustificabile, alimentato da un fanatismo senza precedenti. Ma al di là delle opinioni, quel che conta è rilevare i fatti, che ad oggi vedono una tariffa generale del 10% nei confronti di ciascun paese del mondo, in aggiunta a una tariffa del 25% per i produttori di auto che esportano negli USA, più tutta una serie di tariffe reciproche al 50%.
Ciò significa che se un paese applica su un determinato bene un dazio del 20%, gli USA, su quel medesimo bene importato da quel paese, applicheranno un dazio del 10%. A prima vista, una dirompente applicazione di “sanzioni” verso chi in questi anni avrebbe approfittato del silenzio assenso degli USA, in assenza di qualsiasi protesta.
E così gli elettori USA hanno scelto un uomo di rottura, che ha promesso la riduzione del deficit commerciale e del debito pubblico, due spine nel fianco insostenibili nel medio termine, come peraltro hanno più volte ribadito i funzionari della Federal Reserve.
Il neo Presidente, che aveva promesso riforme basate sul rilancio degli USA come produttore (per ridurre il deficit commerciale) attraverso i dazi, e aveva richiesto il taglio dei tassi alla Fed per svalutare il debito pubblico, ha imposto le tariffe che, a prima vista, sono in piena contraddizione con la necessità di tagliare i tassi, in quanto producono un aumento dei prezzi importati che, in fase di resilienza come quella attuale, rischierebbero di portare a un rialzo del costo del denaro, anziché a un ribasso.
Ma non possiamo pensare che Trump non conosca queste dinamiche e chi lo sostiene, secondo noi, pecca di sottovalutazione. La ragione è legata al fatto che, dopo neppure due giorni dall’applicazione, tre paesi del sud-est asiatico, prettamente esportatori e mercantilisti, come Vietnam, Cambogia e Indonesia, hanno dichiarato di voler negoziare con gli USA per azzerare le tariffe all’export americano, cosicché da provocare l’azzeramento delle tariffe ai prodotti di questi tre paesi da parte dell’amministrazione USA, che peraltro ha ovviamente accolto con favore la proposta.
Ciò dovrebbe bastare per instillare qualche forma di dubbio a chi è ancora scettico e fortemente critico, perché gli effetti di questa azione sono probabilmente frutto di una strategia che mira solo a ottenere reciprocità. Si tratta di una strategia ben chiara e che non dovrebbe scandalizzare nessuno, visto che per anni Germania, Italia, Giappone, Cina (e non andiamo oltre), hanno approfittato di tariffe a zero per esportare negli USA, mantenendo tariffe importanti verso i prodotti americani, con conseguenze significative, come l’aver visto centinaia di aziende trasferirsi dagli Stati Uniti in questi paesi, impoverendo la manifattura a stelle e strisce.
Trump fa quello che abbiamo sempre fatto noi in Europa, o Giappone (vi ricordate il dumping giapponese degli anni '90?) e ancor più la Cina che dagli anni 2000 ha incrementato il surplus commerciale in modo abnorme. Da un punto di vista americano, è difficile dare torto a Trump, questo credo che debba essere riconosciuto.
Per contro, non dobbiamo dimenticare i modi da cowboy, ampiamente discutibili, così come una certa arroganza nel porsi di fronte agli interlocutori, che agli occhi di noi europei risuona come una mancanza di rispetto e attenzione. La strategia USA peraltro ha dei rischi che non si possono sottovalutare, in primis la congiuntura economica e la Fed.
Intervistato qualche settimana orsono sullo stato di salute futuro dell’economia, Trump ha dichiarato che ci aspetta un periodo di transizione, il che potrebbe voler dire anche recessione, ergo lo ha messo in conto e ciò (purché sia soft landing) potrebbe non essere malvisto dall’amministrazione USA, che deve svalutare il debito, quindi ha bisogno di tassi più bassi per pagare meno interessi sullo stesso.
Ma la Fed come reagirà? Soprattutto pensando che i cittadini USA sono in larghissima parte coinvolti negli investimenti azionari, molto più che in Europa (basti pensare ai fondi pensione USA), per cui nel caso di ribasso consistente di Wall Street che accadrà? Certamente la Fed taglierebbe il costo del denaro, ma potrebbero anche esserci una fuga di capitali dagli USA e dal dollaro, non possiamo escluderlo a priori.
Per ultimo, uno sguardo al vero obiettivo, secondo noi, di Trump, che vuole reciprocità e dollaro debole, per aggiustare un deficit commerciale fuori controllo. Ci riuscirà? Siamo qui, con i popcorn, sul divano e ci godiamo lo spettacolo.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
LA MIA PERSONALE STRATEGIA TREND FOLLOWINGIl trend following è una strategia di investimento che si basa sull'idea di seguire la direzione di un mercato. In pratica, gli investitori che adottano questa strategia cercano di identificare e capitalizzare i movimenti di prezzo di un asset, sia che si tratti di un'azione, di una valuta o di una materia prima.
L'idea principale è che i prezzi tendono a muoversi in tendenze, e quindi, se un asset sta salendo, il trend follower cercherà di acquistarlo, sperando che continui a salire. Al contrario, se un asset sta scendendo, potrebbe decidere di venderlo o di andare short, aspettandosi che il prezzo continui a scendere.
Questa strategia si basa su analisi tecniche e indicatori di mercato, piuttosto che su fondamentali economici. È molto popolare tra i trader e gli hedge fund, poiché può offrire opportunità di profitto in diverse condizioni di mercato. Tuttavia, come tutte le strategie di investimento, comporta dei rischi e non garantisce sempre risultati positivi.
Nel video mostro una mia strategia personale per capire i punti di ingresso e uscita, utilizzando le medie mobili 9 e 20 periodi e due indicatori, uno è il ROC indicatore di momentum e l'altro il trend follower. Tutte e due gli indicatori sono di trading view.
Spero il video vi piaccia vi auguro una buona serata.
Ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
Strutture di mercato multi-timeframePartendo dalla base di come analizzare le strutture di mercato e comprendendo la loro importanza (argomento trattato in questa idea formativa: ), procediamo andando a comprendere come queste strutture si vanno ad intersecare nei vari timeframe a nostra disposizione per l'analisi, andando a fare un'analisi multi-timeframe .
Il tempo è di fondamentale importanza. Più è alto il timeframe, più sarà importante l'analisi e la direzionalità suggerita dal timeframe stesso. Più il timeframe è basso, più sarà presente "rumore" e sarà importante scartare le informazioni non importanti:
Prima di iniziare con l'analisi multi-timeframe, è importante avere chiaro un po' di terminologie e concetti:
- Impulso : Un impulso è un movimento direzionale (una gamba di espansione), che parte da un punto A fino al raggiungimento di un punto B
- Correzione : Un movimento tendenzialmente più lento dell'impulso di espansione, che va a ribilanciare il precedente movimento di espansione, senza arrivare al punto A di partenza (tendenzialmente viene corretto almeno il 50% dell'impulso).
- Trend : Un trend è una serie di impulsi e correzioni, che vanno a creare una struttura rialzista o ribassista
Ragionando in maniera frattale, iniziamo a comprendere come i vari timeframe si intersecano l'uno con l'altro:
Osservando un impulso ad HTF (high timeframe), noteremo come questo sia un trend a LTF (low timeframe):
A questo punto saremo già in grado di individuare una serie importantissima di informazioni, ovvero i massimi e minimi forti dei vari timeframe, e come essi si vanno ad intersecare nella varie strutture.
Questo ci permetterà di avere entrate a mercato più precise, in quando prendendo come analisi del trend di una struttura ad 4h, saremo in grado di aspettare la correzione nello stesso timeframe ma analizzandolo a timeframe più basso, osservando quindi il trend a LTF.
Una volta osservato il cambio di trend a LTF, sapremo che si sta creando un nuovo trend opposto a LTF, che andrà a comporre il nuovo impulso ad HTF.
Questo ci fa comprendere meglio la frattalità del mercato:
La price action a LTF -> forma la price action a HTF -> che crea gli impulsi a HTF -> che sono fatti di price action a LFT. Questo ciclo si ripete all'infinito per ogni movimento
Infine è importante comprendere quale timeframe ci fornisce quale informazione:
- Daily -> Prospettiva giornaliera
- 4h -> Narrativa
- 15m -> Bias immediato
- 1m/5m -> Timing di entrata a mercato
Daily: quand'è probabile che il trend a 4h finisca?
4h: Siamo in un trend di continuazione o siamo in una correzione?
15m: Conferma quando la continuazione sta per terminare oppure quando il pullback sta per finire.
1m/5m: Conferma della rotazione a 15m.
Conoscendo la narrativa ad HTF, basterà osservare attivamente la price action a basso timeframe, ed osservare gli stessi schemi ripersi a timeframe sempre più piccoli per osservare entrate a mercato sempre più precise e con stop loss sempre più ridotti.
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 31- 4 aprileRiassunto della settimana 31-4 aprile:
- La Banca Centrale Australiana mantiene i tassi invariati al 4,10%
- Il tasso di disoccupazione USA sale al 4,2%
- I dati Non Farm Payroll battono le aspettative a rialzo
- Brusca frenata nel mese di marzo per il settore dei servizi USA
- L'inflazione Europea Core rallenta al 2,4%
Andamento delle valute:
- USD è stata la top perfomer della settimana
- AUD è stata la valuta più debole della settimana
Approfondimento:
BORSE EUROPEE:
I dazi imposti da Donald Trump fanno crollare le Borse europee, con Milano che è stata la peggiore d’Europa.
Per Piazza Affari quella di venerdì è stata una delle giornate peggiori negli ultimi 30 anni: l’indice Fitse Mib ha registrato un calo del 6,5%, con picchi negativi che sono andati oltre il 7%.
Cina: Dazi contro USA del 34%, impatto sul Mercato Forex
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo e oggi voglio parlarvi della risposta della Cina contro i Dazi Americani. La recente decisione della Cina di imporre contro-dazi del 34% sui prodotti statunitensi rappresenta un significativo sviluppo nelle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Questa mossa, che entrerà in vigore il 10 aprile, è una risposta diretta ai dazi del 10% imposti dagli Stati Uniti. L'annuncio ha già avuto ripercussioni sui mercati globali, con le borse che hanno registrato forti cali. In questo articolo, analizzeremo le motivazioni dietro questa decisione, le sue implicazioni economiche e l'impatto sul mercato Forex.
Motivazioni Dietro i Contro-Dazi
La decisione della Cina di imporre contro-dazi è una risposta strategica alle politiche commerciali aggressive degli Stati Uniti. I dazi del 10% imposti dagli USA mirano a correggere quello che viene percepito come un disavanzo commerciale ingiusto e a proteggere le industrie nazionali. Tuttavia, la Cina vede questi dazi come una minaccia alla sua crescita economica e alla stabilità delle sue esportazioni. I contro-dazi del 34% sono quindi un tentativo di riequilibrare la bilancia commerciale e di esercitare pressione sugli Stati Uniti per rivedere le loro politiche.
Implicazioni Economiche Globali
L'imposizione di contro-dazi ha implicazioni economiche che vanno ben oltre le due nazioni coinvolte. Le tensioni commerciali possono innescare una serie di reazioni a catena che influenzano l'economia globale in vari modi:
Aumento dei Costi di Produzione: Le aziende che dipendono dalle importazioni di materie prime e componenti dagli Stati Uniti vedranno un aumento dei costi di produzione, che potrebbe essere trasferito ai consumatori sotto forma di prezzi più alti.
Rallentamento della Crescita Economica: Le tensioni commerciali possono portare a un rallentamento della crescita economica globale, poiché le aziende potrebbero ridurre gli investimenti a causa dell'incertezza economica.
Inflazione: L'aumento dei prezzi dei beni importati può contribuire all'inflazione, riducendo il potere d'acquisto dei consumatori e aumentando i costi per le imprese.
Impatto sul Mercato Forex
Il mercato Forex, noto per la sua sensibilità agli eventi geopolitici ed economici, non è immune agli effetti delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Ecco alcuni dei principali impatti:
Volatilità del Dollaro Statunitense: L'aumento dei dazi potrebbe indebolire il dollaro statunitense, poiché le tensioni commerciali tendono a ridurre la fiducia degli investitori. La domanda di beni statunitensi potrebbe diminuire, influenzando negativamente il valore del dollaro.
Rafforzamento dello Yuan Cinese: La Cina potrebbe vedere un rafforzamento dello yuan, poiché la sua economia potrebbe essere percepita come più stabile rispetto a quella degli Stati Uniti in questo contesto di tensioni commerciali.
Politica Monetaria della Federal Reserve: La Federal Reserve potrebbe essere costretta a rivedere la sua politica monetaria, con possibili tagli dei tassi di interesse per mitigare l'impatto economico dei dazi. Questo potrebbe influenzare ulteriormente il mercato Forex, aumentando la volatilità.
La decisione della Cina di imporre contro-dazi del 34% sui prodotti statunitensi rappresenta un significativo sviluppo nelle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Le implicazioni economiche di questa mossa sono vaste e complesse, influenzando non solo le economie nazionali ma anche il mercato Forex globale. Gli investitori e gli analisti dovranno monitorare attentamente questi sviluppi per comprendere appieno le loro implicazioni e adattare le loro strategie di conseguenza.
[COSA SONO GLI NFP E CHE IMPATTO HANNO NEI MERCATI FINANZIARI]
La notizia economica NFP (Non-Farm Payrolls) è un dato molto importante che viene pubblicato ogni primo venerdì del mese dal Bureau of Labor Statistics (BLS) degli Stati Uniti. L'NFP misura il numero di posti di lavoro creati nell'economia statunitense, escludendo i lavori agricoli (da cui il nome "Non-Farm"). E' uno degli indicatori più seguiti dai mercati finanziari perché offre una panoramica della salute del mercato del lavoro e dell'economica in generale.
Cosa misura l'NFP :
L'NFP rappresenta il cambiamento mensile nel numero di persone impiegate in vari settori, ad eccezione dell'agricoltura, del settore pubblico e di alcune altre categorie minori. E' considerato un indicatore fondamentale per comprendere l'andamento dell'economia, in particolare la sua capacità di generare nuovi posti di lavoro.
La composizione dell'NFP :
• Crescita dell'occupazione: Quante persone hanno trovato lavoro nel mese precedente.
• Tasso di disoccupazione: La percentuale di persone senza lavoro ma attivamente in cerca di occupazione.
Impatto sui mercati finanziari :
1. Mercato del lavoro e politica monetaria: L'NFP è strettamente legato alla politica monetaria della Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti). Un dato NFP molto positivo (ad esempio, un forte aumento dei posti di lavoro) potrebbe suggerire che l'economia sta crescendo e che l'inflazione potrebbe aumentare, spingendo la Fed ad aumentare i tassi di
interesse per frenare l'inflazione. Al contrario, un NFP debole potrebbe suggerire una crescita economica più lenta, inducendo la Fed a mantenere tassi bassi o a stimolare l'economia.
2. Reazioni dei mercati : L'uscita dell'NFP tende a causare forti movimenti sui mercati finanziari, in particolare:
• Mercato azionario :
Un dato NFP positivo può essere visto come un segno di fiducia nell'economia e portare ad un aumento dei prezzi delle azioni, soprattutto nei settori legati al consumo e alla crescita. Un dato negativo, al contrario, può innescare vendite.
• Valute : Il dato NFP è particolarmente importante per il mercato delle valute. Un NFP positivo potrebbe far apprezzare il dollaro statunitense (USD) contro altre valute, poiché suggerisce un rafforzamento dell'economia, aumentando le aspettative di politiche monetarie più restrittive da parte della Fed. Un dato negativo potrebbe indebolire il dollaro (come è successo oggi per esempio).
• Obbligazioni : Un forte dato NFP potrebbe portare ad un aumento dei tassi di interesse (per combattere l'inflazione), il che potrebbe causare una discesa dei prezzi delle obbligazioni, mentre un NFP debole potrebbe avere l'effetto opposto.
3. Volatilità :
La pubblicazione dell'NFP spesso genera alta volatilità nei mercati, in particolare nei mercati azionari e valutari, poiché gli investitori reagiscono prontamente ai numeri. Le aspettative di mercato possono essere molto diverse rispetto al dato reale, e quando c'è una grande discrepanza tra le attese ed i risultati, i movimenti dei prezzi possono essere bruschi.
4. Rilevanza per l'inflazione :
Poiché l'occupazione è strettamente correlata all'andamento dei salari, un NFP che mostra una forte crescita dei posti di lavoro accompagnata da un aumento dei salari potrebbe segnalare un aumento dell'inflazione. Questo potrebbe portare la Federal Reserve a considerare una politica monetaria più restrittiva (aumento dei tassi di interesse), influenzando direttamente l'andamento dei mercati.
In sintesi :
Il dato NFP è una delle pubblicazioni economiche più importanti e viene monitorato con grande attenzione dai mercati finanziari. Ha un impatto diretto su valute, azioni, obbligazioni e sulle politiche monetarie, ed il suo rilascio tende a generare volatilità nei mercati globali. Un dato positivo può essere visto come un segnale di forza economica e potrebbe portare ad un rialzo dei mercati finanziari, mentre un dato negativo potrebbe sollevare preoccupazioni sulla salute dell'economia e innescare movimenti ribassisti.
TESLA, può perdere un altro 60% e restare rialzista Chart di Capital.Com
Il settore automotive è probabilmente tra i più complessi da maneggiare in questo periodo.
Si intrecciano aspetti macroeconomici, geopolitici legati all'adozione di dazi commerciali e anche puramente politici nel caso specifico di Tesla.
Il settore automobilistico sarà duramente colpito dai dazi fissati a livello del 25%.
Ricordo che la punizione tocca tutte le automobili e componentistica importate in America, quindi non prodotta internamente salvo qualche eccezione.
Morningstar stima che, ad esempio, i produttori di componentistica originale subiranno un impatto sul loro fair value tra il 20% ed il 30%.
Riguardo invece i produttori mondiali di automobili, sembra che l'impatto non sarà drammatico per il fatto che già le quotazioni risultano parecchio sacrificate, sempre rispetto al fair value.
Anche Tesla, ovviamente, è toccata dai dazi sebbene in modo comparativamente minore rispetto ai competitors.
Questo è possibile perché in relazione alle auto vendute in America, Tesla produce in loco gran parte delle componenti.
Resta invece esposta per quel che riguarda le materie prime, acciaio ed alluminio, che comunque è costretta ad importare.
Dunque, assodato che c'è un aumento dei costi di produzione, ciò che fa la differenza a valle è la capacità dei singoli produttori di trasferirli al cliente finale.
Quindi i bilanci risultano impattati nella misura in cui si deficita in pricing power.
Ad esempio Ferrari, notoriamente dotato di questo potere, ha già annunciato che aumenterà i prezzi di listino per il mercato americano nella stessa misura dei dazi.
Addirittura, questo sì che è pricing power, sulle auto già commissionate ma ancora non consegnate.
Se Tesla risulta meno esposta ai dazi rispetto ai competitors, restano comunque delle difficoltà specifiche.
La spina nel fianco attualmente è nella difficoltà a consegnare i veicoli.
È un problema che si trascina dal 2024 anno in cui già non era riuscita a rispettare le promesse.
Quest'anno sembra non sarà diverso, nonostante i proclami di Musk.
Il primo trimestre si è chiuso ancora in difficoltà e, anche nell'ipotesi non suffragata dagli esperti che tutto filerà liscio in termini di capacità produttiva, ciò non salverà l'azienda dal chiudere l'anno ancora una volta con minori consegne rispetto a quanto preventivato.
A onor del vero, una delle motivazioni della sotto performance del Q1 2025 è nell'attesa del nuovo modello low cost di uno dei modelli più attesi.
La Model Y subirà una modifica negli allestimenti che se gli utenti percepiranno come non sostanziali potrà essere un boomerang per i conti dell'azienda.
Inoltre citiamo il calo di immagine accusato dal brand in relazione sia alle posizioni assunte dal fondatore Elon Musk come responsabile dell'efficienza nella componente governativa del presidente Trump che per l'appoggio politico offerto alle forze di estrema destra in Europa.
Nonostante tutto la quotazione del titolo sembra essere mediamente in linea con il suo fair value in relazione al quale ci ha abituato a mostrare scostamenti notevoli, sia in giù che in su.
Il mercato ha inizialmente premiato il titolo, in considerazione delle aspettative legate all'appoggio dato da Musk a Trump durante la campagna elettorale, producendo uno scollamento delle quotazioni rispetto al fair value (all'epoca mediamente tra gli analisti 210$) di circa 130%
Peccato che poi il mercato ci ha ripensato riprendendosi tutto e producendo un calo di oltre il 50% fino alle quotazioni attuali.
Comunque, a dispetto del severo calo di inizio 2025 il titolo rimane saldamente in trend rialzista di lungo periodo
Questo possiamo desumerlo dall'analisi delle onde, facendo riferimento alla teoria di Dow, visto che i prezzi sono ancora molto distanti dal precedente minimo relativo di lungo periodo in area $100 da cui dista un clamoroso 60% dai prezzi attuali.
Intanto i prezzi hanno arrestato il calo recente esattamente al contatto con la trendline rialzista di lungo periodo fornendo, per adesso, un importante segnale tecnico da cui ragionare
Il movimento ribassista è da leggersi anche come pullback su un ampio testa e spalle che ha prodotto l'allungo “politico” del titolo.
Il contatto sulla trendline ha prodotto sul settimanale due hammer appaiati.
Sul grafico giornaliero invece il movimento è avvenuto con un pattern di doppio minimo che, dopo il suo breakout, ha prodotto un allungo dei prezzi canonico
Adesso i prezzi hanno formato un canale rialzista che potrà essere utilmente monitorato per essere guidati nel breve termine.
Si potrà tollerare anche l'abbandono dal basso di questo canale ma sarà fondamentale monitorare la tenuta della trendline di lungo periodo.
Con un occhio vigile alle false rotture.
Crollo dell'equity e panico sui mercatiI mercati europei, insieme agli altri indici globali nella regione Asia-Pacifico e ai futures statunitensi, sono crollati giovedì dopo che il presidente Trump ha annunciato tariffe più alte del previsto. Questo ha alimentato i timori di un conflitto commerciale prolungato e di un rallentamento economico globale.
Trump ha deciso di applicare una tariffa globale del 10% e, in aggiunta, i dazi reciproci. Questo significa che se un paese adotta una tariffa nei confronti degli USA del 20%, l’America ne applicherà una della metà, ovvero il 10%. Le tariffe totali sulla Cina ora si attestano al 54%, mentre l'UE e il Giappone devono affrontare imposte elevate rispettivamente del 20% e del 24%. A ciò si deve aggiungere una tariffa del 25% nei confronti di tutte le importazioni di auto dall’estero.
USDINDEX A PICCO
L'indice del dollaro è sceso sotto quota 101 giovedì, raggiungendo il livello più basso in quasi sei mesi, mentre il mercato è entrato in tensione in seguito alle radicali misure tariffarie del presidente Donald Trump. Mercoledì sera, Trump ha annunciato un pacchetto tariffario completo volto a rimodellare le relazioni commerciali degli Stati Uniti.
Le misure includono una tariffa di base del 10% su tutte le importazioni, con aliquote più elevate per i principali partner commerciali, come la Cina (34%), l'Unione Europea (20%) e il Giappone (24%). Inoltre, una tariffa del 25% su tutte le automobili prodotte all'estero è entrata in vigore immediatamente.
Nel frattempo, i nuovi dati economici hanno dipinto un quadro misto. Il rapporto ADP ha mostrato un aumento di 155.000 posti di lavoro nel settore privato più forte del previsto per marzo, superando le previsioni. Tuttavia, il rapporto JOLTS ha rivelato che le posizioni vacanti sono scese a 7,57 milioni, segnalando un potenziale rallentamento del mercato del lavoro. Gli investitori stanno ora rivolgendo la loro attenzione al rapporto sulle buste paga non agricole di venerdì, che potrebbe fornire ulteriori informazioni sulla prossima mossa politica della Federal Reserve.
ISM PMI USA IN NETTO CALO
L'ISM Services PMI è sceso bruscamente a 50,8 a marzo 2025 da 53,5 a febbraio, ben al di sotto delle previsioni di 53. Si è trattato dell'espansione più debole nel settore dei servizi dal giugno dell'anno scorso. I nuovi ordini e le scorte si sono contratti così come l'occupazione.
"Questo mese si è registrato un aumento significativo nel numero di intervistati che hanno segnalato aumenti dei costi dovuti all'attività tariffaria. Nonostante un aumento nei commenti sugli impatti tariffari e le preoccupazioni continue sui dazi e sul calo della spesa governativa, si è registrato un equilibrio ravvicinato nel sentiment a breve termine", ha affermato Steve Miller, presidente dell'ISM Services Business Survey Committee.
USA DEFICIT COMMERCIALE ANCORA SUI MASSIMI
Il deficit commerciale degli Stati Uniti si è ridotto a 122,7 miliardi di dollari a febbraio 2025 da un massimo record di 130,7 miliardi a gennaio e rispetto alle previsioni di un deficit di 123,5 miliardi. Il deficit dei beni è sceso di 8,8 miliardi a 147 miliardi mentre il surplus di servizi si è ridotto di 0,8 miliardi a 24,3 miliardi.
Le esportazioni sono aumentate del 2,9% a 278,5 miliardi di dollari, principalmente a causa di oro non monetario, autovetture, accessori per computer, camion, autobus e aerei civili. D'altro canto, le vendite di olio combustibile, trasporti e beni e servizi governativi sono diminuite.
Nel frattempo, le importazioni sono rimaste pressoché invariate, vicine ai livelli record di 401,1 miliardi dopo l'impennata del mese scorso guidata dall'anticipazione di imminenti tariffe. Le importazioni sono diminuite per oro non monetario e aerei civili, compensando i maggiori acquisti di telefoni cellulari e altri beni per la casa, preparati farmaceutici e computer. Il disavanzo commerciale degli Stati Uniti si è ridotto con Cina, Svizzera e Canada, ma è aumentato con UE, Messico e Vietnam.
RENDIMENTI IN DISCESA
Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni è sceso al 2,65%, il livello più basso in circa un mese, poiché l’annuncio relativo all’applicazione dei dazi ha innescato un'ampia fuga dagli asset di rischio verso gli asset rifugio e ha aumentato le preoccupazioni per il suo impatto sull'economia globale.
L'Unione europea dovrà affrontare tariffe totali fino al 20%, spingendo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ad avvertire che le misure avrebbero inferto "un duro colpo" all'economia globale. Ha anche confermato che l'UE starebbe preparando delle contromisure. Oltre il 20% delle esportazioni dell'Unione europea vanno negli Stati Uniti e la Germania sarà uno dei paesi più colpiti.
I trader stanno ora scontando una probabilità di quasi il 90% di un taglio del tasso di 25 punti base da parte della BCE ad aprile, con aspettative per il tasso di deposito che scenderà all'1,82% entro dicembre, in calo rispetto alle precedenti stime dell'1,9% e all'attuale 2,5%. Anche i rendimenti obbligazionari in Francia e Italia sono scesi rispettivamente al 3,4% e al 3,8%.
PREZZI ALLA PRODUZIONE IN CRESCITA
I prezzi alla produzione industriale nell'area dell'euro sono aumentati dello 0,2% su base mensile a febbraio 2025, dopo un aumento rivisto al ribasso dello 0,7% e superando le previsioni di mercato dello 0,1%. Le pressioni sui prezzi si sono allentate in diverse categorie, tra cui energia, beni strumentali, beni di consumo durevoli e beni di consumo non durevoli.
Tuttavia, i prezzi dei beni intermedi sono aumentati a un ritmo leggermente più rapido dello 0,4%, rispetto allo 0,3% del mese precedente. Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è salita al 3,0% a febbraio, il livello più alto da marzo 2023.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
I livelli di oggi del Morning Trading ShowOggi Stefano Serafini vede un S&P500 con zona di vendita in area 5600 e zona di supporto ina rea 5500; se dovesse scendere sotto area 5490 potrebbe arrivare in area 5450. Sopra area 5610 potrebbe andare a rialzo; se dovesse toccare l’area del 5575 ci potrebbero essere dei venditori.
DATI ADPIl piano di Trump sta funzionando?
L'ADP mostra il più grande balzo dei posti di lavoro nel settore manifatturiero negli Stati Uniti dall'ottobre 2022.
Dopo il rapporto "debole" del mese scorso, l'occupazione ADP mostra che l'economia statunitense ha aggiunto 155 mila posti di lavoro a marzo...più dei 120 mila previsti e quasi il doppio dei 77 mila aggiunti a febbraio.
Il presidente Donald Trump è pronto a svelare i nuovi dazi.
Trump dovrebbe dettagliare i nuovi dazi sulle merci importate negli Stati Uniti in un evento al Rose Garden alle 22:00 ore italiane.
2 Aprile Liberation Day: Guerra USA-Europa Impatto sul Forex
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo e oggi voglio parlarvi di un evento che sta scuotendo i mercati globali: la guerra dei dazi tra Stati Uniti ed Europa.
Domani, 2 aprile, entreranno in vigore i nuovi dazi americani, ribattezzati "Liberation Day" dal presidente Donald Trump. Questi dazi, che includono tariffe del 25% su acciaio, alluminio e automobili, mirano a riequilibrare il deficit commerciale degli Stati Uniti. Tuttavia, l'Europa non è rimasta a guardare. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato che l'Europa non ha iniziato questo scontro, ma è pronta a difendere i propri interessi con un piano forte di contromisure2.
La tensione tra le due potenze economiche ha già avuto un impatto significativo sui mercati. Le borse europee hanno registrato perdite consistenti, con Milano che ha bruciato 16,4 miliardi di euro. L'Europa ha risposto con tariffe su prodotti americani strategici, come whisky, motociclette e legname, e sta valutando ulteriori misure per proteggere le proprie industrie4.
Impatto sul Forex
Questa guerra commerciale avrà ripercussioni dirette sul mercato Forex. Ecco cosa aspettarsi:
Rafforzamento del Dollaro Americano (USD): I dazi protezionistici tendono a rafforzare il dollaro, poiché riducono la domanda di valute estere per le importazioni. Inoltre, l'aumento dei prezzi potrebbe spingere la Federal Reserve a rivedere la propria politica monetaria, aumentando i tassi di interesse.
Volatilità delle Valute Europee: L'euro (EUR) potrebbe subire pressioni ribassiste a causa delle incertezze economiche e delle contromisure europee. Anche valute come la corona svedese (SEK) potrebbero essere influenzate negativamente.
Opportunità per i Trader: La volatilità generata da queste tensioni offre opportunità per i trader Forex. Movimenti significativi nei tassi di cambio possono essere sfruttati con strategie di trading a breve termine, ma è fondamentale adottare una gestione del rischio rigorosa.
Conclusione
La guerra dei dazi tra Stati Uniti ed Europa rappresenta una sfida significativa per l'economia globale e il mercato Forex. Domani sarà una giornata cruciale, e i trader dovranno monitorare attentamente gli sviluppi per adattare le proprie strategie. Come sempre, consiglio di fare le proprie analisi e di operare con prudenza.
Buon trading a tutti!
Non si placa la tensioneContinua la tensione sui mercati, generata dalla guerra commerciale e da dati USA ostinatamente positivi, che influenzano soprattutto i mercati azionari. Le risposte agli USA e alle minacce del Presidente relative alle tariffe doganali non sono tardate ad arrivare, con Cina, Giappone e Corea del Sud che hanno deciso di opporsi congiuntamente ai dazi statunitensi.
I tre paesi hanno infatti concordato di aprirsi al libero scambio, con Giappone e Corea che importeranno materie prime per semiconduttori dalla Cina, mentre la Cina acquisterà chip da Giappone e Corea. Tutti e tre i paesi hanno concordato di mantenere fluida la catena di approvvigionamento e hanno confermato la nascita di un accordo di libero scambio in risposta alle tariffe più elevate promesse dal Presidente Trump.
WALL STREET REGGE
I timori di recessione globale, in apertura di giornata, ieri, hanno schiacciato Wall Street mentre i dazi di Trump avevano inizialmente innescato un calo del mercato azionario. Nel frattempo, l'S&P 500 affronta il suo peggior trimestre dagli anni '80. Del resto, la statistica non mente, e gli anni post elezioni USA sono sempre assai incerti.
I tre indici americani hanno poi, in serata, recuperato e hanno comunque chiuso leggermente positivi. Tecnicamente, la fase di distribuzione è ancora nel pieno del suo momentum ribassista e non si possono escludere ulteriori approfondimenti con obiettivi posti a 5.400 per l’S&P, 40.660 per il Dow e 18.310 per il Nasdaq.
VALUTE
Nervosismo sul mercato dei cambi, con alta volatilità di breve senza però che vi siano stati movimenti eclatanti da un punto di vista percentuale. C’è incertezza e le price action sono lo specchio di tale condizione. EurUsd su e giù tra 1.0790 e 1.0850 così come il Cable e UsdJpy, stabili in 50-60 pips di movimento.
Debolezza invece per le oceaniche che sono state colpite in condizioni di risk off, specie nei cross come NzdChf e AudChf. Il franco svizzero, dopo un inizio caratterizzato da rialzi contro euro, ha ripiegato. Vedremo nelle prossime ore, specialmente alla luce dei dati sul mercato del lavoro che usciranno più avanti in settimana e dei PMI.
RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso di circa 6 punti base al di sotto del 4,2%, avvicinandosi al minimo di quattro settimane. Le preoccupazioni per l'impatto della guerra commerciale sull'economia globale persistono, con nuove tariffe reciproche sulle importazioni statunitensi, tra cui un'imposta del 25% sulle auto, destinate a entrare in vigore domani 2 aprile.
Rimane l'incertezza sulla portata delle imposte, poiché il presidente Trump ha affermato che si applicherebbero ampiamente a tutti i paesi, mentre i rapporti suggeriscono che sta spingendo i consulenti ad adottare una posizione commerciale più aggressiva. Nel frattempo, i trader si preparano per i dati economici chiave, tra cui il rapporto sull'occupazione e gli ISM PMI in uscita a breve, che forniranno ulteriori informazioni sulle condizioni del mercato del lavoro e sulle prestazioni del settore privato. Il rendimento del Treasury rimane pressoché invariato per marzo, ma è sceso di circa 30 punti base per il trimestre.
GERMANIA, CPI MISTI
L'inflazione dei prezzi al consumo in Germania è rallentata al 2,2% a marzo 2025, segnando il tasso più basso da novembre 2024 e allineandosi alle aspettative del mercato. Questo calo è stato principalmente guidato da un forte rallentamento dell'inflazione dei servizi, che è scesa al 3,4% dal 3,8% di febbraio, insieme a un ulteriore calo dei costi energetici, che sono scesi del 2,8% rispetto a un calo dell'1,6% nel mese precedente.
Tuttavia, l'inflazione alimentare è aumentata leggermente al 2,9%, rispetto al 2,4%. Anche l'inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è rallentata al 2,5%, il tasso più basso da giugno 2021. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% a marzo, dopo un aumento dello 0,4% a febbraio.
RBA, TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto i tassi fermi al 4,1% durante la riunione di aprile, dopo un taglio di 25 punti base nella riunione di febbraio, in linea con le aspettative del mercato. Il Consiglio ha osservato che la politica monetaria è ben posizionata per rispondere agli sviluppi internazionali se dovessero avere implicazioni materiali per l'attività e l'inflazione australiane.
La banca centrale ha espresso crescente fiducia che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso l’intervallo obiettivo del 2-3%. Tuttavia, la RBA ha anche evidenziato una prospettiva economica incerta sia per l'attività interna che per l'inflazione. A livello globale, i rischi rimangono significativi, guidati da incertezze geopolitiche ed economiche.
Buona giornata!
Saverio Berlinzani
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