NEWSLETTER#67: USD e CHFDOLLARO IN RIPRESA?
I flussi di fine trimestre (Q3 2024) potrebbero continuare ad offrire al dollaro un modesto supporto oggi, salvo sorprese negative nei dati statunitensi.
Oggi è il turno delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione e del PIL.
Sono necessari dati statunitensi più forti per convincere i mercati ad abbandonare le scommesse sul taglio di 50 punti base entro dicembre 2024.
Le volatilità più alte le potremo vedere domani con il rilascio della lettura inflazionistica PCE.
TASSI BNS
La Banca Centrale Svizzera ha tagliato i tassi d’interesse di 25 punti base nella riunione odierna.
“La pressione inflazionistica in Svizzera è nuovamente diminuita in modo significativo rispetto al trimestre precedente.
Potrebbero verificarsi ulteriori tagli del tasso di riferimento della BNS nei prossimi trimestri per garantire la stabilità dei prezzi nel medio termine”.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Richieste iniziali di sussidi di disoccupazione (14:30) (USD)
- PIL Trimestrale (14:30) (USD)
Buon trading a tutti
Analisi fondamentale
Wall Street contrastataChiusure contrastate a Wall Street nella sessione di ieri mercoledì, con Dow Jones in perdita (-0.7%), l’S&P500 appena sotto lo zero (-0.19%), mentre il Nasdaq ha chiuso leggermente in positivo (+0.04%). Il mercato è in attesa di maggiore chiarezza per capire se l'entità dei tagli dei tassi possa essere stata esagerata. Il Nasdaq ha beneficiato del supporto delle big tech che hanno compensato le perdite del settore finanziario e dei produttori di energia.
Micron Technology è balzata del 15% nelle contrattazioni estese su risultati fiscali del quarto trimestre migliori del previsto e dopo aver emesso una solida guidance per il trimestre in corso. Altre aziende legate ai semiconduttori come Applied Materials (4,9%) e Lam Research (4,1%) hanno chiuso in positivo. D'altro canto, la minore esposizione della tecnologia all’interno del Dow Jones, ha spinto l'indice a scendere dello 0.7%.
I rendimenti obbligazionari sono in ripresa, e il dollaro è rimbalzato bruscamente, segnali che una percentuale di analisti e investitori, sembrano riconsiderare una Fed eccessivamente ottimista sui progressi contro l'inflazione. JPMorgan, Wells Fargo e Bank of America hanno perso quasi l'1%, mentre Exxon Mobil e Chevron sono scese ciascuna di oltre il 2%. D'altro canto, Nvidia e AMD sono balzate di oltre il 2%, mentre Micron è salita dell'1% prima dei suoi guadagni dopo la chiusura. In settimana c’è attesa per il rapporto PCE e i commenti del presidente della Fed Powell.
VALUTE, EURO FALSO BREAKOUT
Sembrava aver violato le resistenze principali l’EurUsd, ieri mattina, con il superamento temporaneo di 1.1200 e il test di 1.1214, ma poi, inspiegabilmente e in assenza di dichiarazioni o altri elementi che potessero far cambiare lo scenario rialzista, è sceso rompendo i primi supporti chiave a 1.1180 e 1.1160 andando in seguito a chiudere la sessione americana intorno a 1.1130.
La logica ci dice che il movimento ribassista sembrerebbe quello più consono con riferimento sia al delta tasso tra le due valute principali, in netto favore del dollaro (5% i Fed Funds e 3.65% il tasso di rifinanziamento principale della Bce), ma anche in relazione ai dati macro che evidenziano stagnazione in Europa e tenuta degli aggregati principali negli Stati Uniti. E così ora vedremo quel che accadrà nelle prossime sedute da un punto di vista tecnico con il supporto chiave di 1.1070 che forse potrebbe essere messo sotto attacco nelle prossime ore.
Analogamente all’Euro, anche la sterlina pare in movimento correttivo, dopo la performance delle ultime sedute che aveva spinto la valuta britannica, proprio ieri, al di sopra di 1.3400, per poi correggere oltre 100 pips. UsdJpy che è tornato a ridosso di 145.00 dopo aver trovato una base a 142.90, anche se per il momento sembra incapace di rompere al rialzo tale livello. UsdCad che ha raggiunto i target a 1.3400 e ha rimbalzato un centinaio di pips anche se rimane in trend ribassista.
Franco svizzero in ripresa con l’EurChf che non riesce a violare l’area di 0.9500 e scende a 0.9465 ancora una volta. Oggi, in mattinata, attenzione alla Snb, chiamata a decidere sui tassi con le previsioni che danno un taglio di 25 punti base e tassi all’1%. Forse il taglio è già scontato nei prezzi attuali della valuta elvetica.
SVEZIA, TAGLIO DEI TASSI
La Riksbank ha abbassato il suo tasso di riferimento di 25 punti base al 3,25% durante la riunione di settembre 2024, secondo taglio dopo quello di agosto e in linea con le aspettative del mercato. I responsabili dell’autorità monetaria svedese hanno in programma ulteriori tagli nelle due riunioni rimanenti dell'anno, se le prospettive per l'inflazione e l'attività economica rimarranno quelle attuali, con una potenziale riduzione di 50 punti base in una di queste due.
Inoltre, le previsioni indicano anche uno o due ulteriori tagli dei tassi durante la prima metà del 2025. Si prevede quindi che il tasso di riferimento verrà abbassato a un ritmo chiaramente più rapido di quanto comunicato in precedenza, il che contribuisce a far ripartire l'attività economica.
USA, MUTUI IN RIPRESA
Le richieste di mutui negli Stati Uniti sono aumentate dell'11% rispetto alla settimana precedente nel periodo conclusosi il 20 settembre, estendendo l'impennata del 14,2% della settimana precedente, per portare i volumi delle richieste di mutui al massimo da giugno 2022, secondo i dati compilati dall'MBA. L'aumento della domanda è stato in linea con il continuo calo dei tassi di riferimento sui mutui, con quello su un contratto fisso a 30 anni che si è attenuato fino a un minimo di due anni del 6,13%, poiché le prospettive di una Fed accomodante hanno tenuto sotto controllo il rendimento dei titoli del Tesoro a lungo termine.
I volumi delle richieste per rifinanziare una casa, che sono più sensibili alle variazioni a breve termine dei tassi di interesse, sono aumentati del 20% rispetto alla settimana precedente. Nel frattempo, le richieste per l'acquisto di una nuova casa sono aumentate dell'1% ad agosto. Per contro, le vendite di nuove case unifamiliari negli Stati Uniti sono diminuite del 4,7% rispetto al mese precedente, raggiungendo un tasso annualizzato destagionalizzato di 716.000 ad agosto, riducendo il balzo rivisto del 10,3% del mese precedente, ma leggermente al di sopra delle aspettative di mercato di 700.000 vendite nel periodo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.09.2024Pechino avvia un piano di supporto a banche, consumi, immobiliare.
Manufattura EU sempre più debole: la BCE potrebbe presto tagliare ancora.
Borse asiatiche e materie prime in recupero, si spera nella Cina.
Scendono i rendimenti obbligazionari in Europa: spread BTP/Bund a 130 bps.
La PBoC (Banca centrale della Cina) ha varato alcune nuove misure per accelerare, indirettamente, l'economia: ha ridotto le soglie minime richieste alle riserve di liquidità delle banche ed il loro tasso d’interesse di riferimento, prevedendo anche l'iniezione di circa 113 mld di US Dollari di liquidita' e specifici stimoli al comparto immobiliare.
Alcuni analisti hanno osservato che mancano misure dirette e rapide a sostegno dell'economia reale: tuttavia il piano rivela il senso di urgenza di Pechino per rilanciare anche le depresse Borse locali.
L’effetto benefico di tali misure s’è visto soprattutto ieri mattina, quando gli indici delle Borse domestiche cinesi hanno segnato guadagni spesso superiori a +4,0%.
In Europa l’euforia asiatica si è trasmessa solo parzialmente, anche a causa del pessimo dato sulla fiducia delle imprese tedesche a settembre: il relativo indice Ifo è sceso da 86,6 di agosto a 85,4 punti, sotto gli 86,1 previsti. Inoltre è scesa ancora l’aspettativa sul business, da 86,8 di agosto 86,3, peraltro in linea con le attese.
Le chiusure Europee di ieri sono state comunque positive: Milano +0,6%, Francoforte +0,9% Parigi +1,3% Londra e Madrid +0,3% Amsterdam +0,4%.
Wall Street ha segnato un piccolo rialzo, ridimensionando l’ottimismo di inizio seduta dopo la pubblicazione del “sentiment” dei consumatori. Dow Jones +0.2%, S&P 500 +0,25%, Nasdaq +0,56%, con tutti gli indici comunque vicini ai massimi storici.
Ieri sono stati pubblicati alcuni indicatori macroeconomici Usa molto “barometrici”, che tuttavia non dipingono un quadro direzionale univoco: la fiducia dei consumatori ha deluso, scendendo a 98,7 punti contro i 104,0 previsti, e segnando il maggior calo mensile da 3 anni.
L'indice sulla salute della manifattura curato dalla Richmond FED, è sceso ad agosto a -21, da -19 del mese prima, ai minimi dal 2020, oltre che sotto alle stime di -12.
In positivo, la debolezza di questi dati rilancia le aspettative di nuove riduzioni dei tassi: i Treasuries incorporano implicitamente un taglio 75 bps entro fine 2024: visto che avremo solo 2 FOMC (Comitato di politica monetaria della FED), almeno un taglio dovrebbe essere di -50 bps: non resta che aspettare..
In seno al FOMC, la maggioranza dei membri è allineata con l’opinione di Austan Goolsbee, secondo cui il focus della Banca centrale si è già spostato dall’inflazione all’occupazione, ed i tassi potranno scendere ancora e velocemente.
La collega Michelle Bowman, convinta che l’inflazione non sia ancora debellata, predica moderazione nel taglio del costo del denaro, visto che il mercato del lavoro denota ancora forza ed i consumi rimangono tonici, sventando la prospettiva recessionistica.
In Europa, con la manufattura in prolungata crisi e la speranza di crescita legata ai soli servizi, cresce la speranza si un nuovo taglio dei tassi della Banca centrale Europea già ad ottobre, come avvalorato dal Governatore Estone Madis Muller: intanto la Banca di Svezia ha abbassato il repo-rate di -0,25% a 3,25%.
Tale aspettativa si riflette anche sulla discesa dei rendimenti dei titoli Governativi e fa si che il “mondo bond” sia tranquillo, come rivela anche la “chiusura” del noto spread tra rendimento dei Btp decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi, sceso ieri a 133 bps dai 135 della vigilia.
L’iniziativa cinese di ieri ha favorito il rialzo dei prezzi di molte materie prime, comprese quelle energetiche: il petrolio WTI (riferimento Usa) e' salito a 71,4 Dollari/barile, +1,5%, anche per l’escalation del nuovo fronte di guerra tra Israele ed Hezbollah in Libano: per la stessa ragione l’oro è ai massimi storici, attorno 2.645 Dollari/oncia.
Oggi, 25 settembre, notiamo movimenti meno euforici sui listini asiatici: Tokyo ha perso -0,19%, ma quelle della “greater China” hanno guadagnato ancora: Shenzhen +1,30%, Shanghai +1,20%, Hong Kong +0,8%.
Pechino ha infatti annunciato nuova liquidità per oltre 800 miliardi Yuan a supporto delle sue Borse oltre che un “Fondo dedicato” a stabilizzare i corsi depressi delle azioni domestiche.
Peraltro il recupero delle Borse sembra da attribuire anche ai multipli valutativi molto depressi ed all’attesa di nuovi stimoli fiscali più indirizzati agli investimenti e ai consumi, che ridurrebbero il rischio, tutt’altro che remoto, della deflazione.
Le Borse europee, partite in lieve flessione, terminano la mattina senza ispirazione, con tutti gli indici frazionalmente negativi. Le sorti dei listini azionari europei, dato il quadro congiunturale debole, dipendono molto dai prossimi dati macro e dalla scelte della Banca centrale, dalla quale si spera un’accelerazione della fase di allentamento monetaria: il Presidente Lagarde parlerà giovedì 26.
Anche negli Usa massima attenzione ai dati in uscita: questo pomeriggio avremo quelli su scorte petrolifera e vendita di case nuove, domani quello su GDP del 2’ trimestre e richieste di sussidi di disoccupazione, oltre allo “speach” del Chairman della FED Jerome Powell: venerdì 27 il dato d’inflazione PCE (Personal consumer Expenditure) di agosto, molto considerato dalla FED.
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Analisi del prezzo dell'oro, 25 settembreAnalisi fondamentale
Mercoledì l’oro è salito al nuovo massimo storico di 2.670 dollari l’oncia, dopo che il calo a sorpresa dei dati sulla fiducia dei consumatori statunitensi di martedì ha aumentato le aspettative per un maggiore allentamento della politica monetaria e tagli più profondi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
Tassi di interesse più bassi sono positivi per l’oro perché riducono il costo opportunità di detenere attività che non pagano interessi, rendendo l’oro più attraente per gli investitori.
La più grande mossa di stimolo della Banca popolare cinese dai tempi della pandemia di Covid è stata annunciata martedì, compresi i forti tagli dei costi di finanziamento in un pacchetto di misure per rilanciare l’economia in crisi, sostiene anche l’aumento dei prezzi dell’oro.
L’escalation delle tensioni in Medio Oriente, dopo che Israele ha continuato a bombardare gli obiettivi di Hezbollah in Libano, ha ulteriormente alimentato il flusso di capitali rifugio verso il metallo giallo.
Analisi tecnica
L'oro si trova su una stretta posizione laterale e attende chiare forze di acquisto e vendita al livello di supporto 2650 per vedere come reagirà il prezzo quando entrerà nella sessione statunitense. Se 2650 non può essere superato, oggi si potrà stabilire un nuovo ATH. Presta attenzione alle aree di resistenza di picco a 2670-2680 e osserva la reazione dei prezzi in quest'area per VENDERE. Si nota un supporto importante nell'area 2640
Segnali di trading
ACQUISTA zona GOLD 2650 SL 2645
ACQUISTA zona ORO 2640 SL 2635
VENDO zona ORO 2670 SL 2675
VENDO zona ORO 2680 SL 2685
GOLD | Attendiamo ritracciamento.| LEGGETE LA DESCRIZIONE |
Buongiorno Traders.
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| ANALISI |
Attendiamo la correzione, valuteremo solo LONG dalle due zone segnate.
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Buon Trading.
Ciau.
NEWSLETTER#66: CONSUMER CONFIDENCE e INFLAZIONEUS CONFIDENCE INDEX
La fiducia dei consumatori è scesa a 98.7 a settembre, quasi al limite inferiore del range ristretto che ha prevalso negli ultimi due anni.
Il calo di settembre è stato il maggiore da agosto 2021.
Il calo di fiducia è stato più marcato per i consumatori di età compresa tra 35 e 54 anni.
Il deterioramento delle principali componenti dell’indice riflette le preoccupazioni dei consumatori riguardo il mercato del lavoro e le reazioni a meno ore, aumenti più lenti delle buste paga, meno opportunità di lavoro, anche se il mercato del lavoro rimane abbastanza sano.
INFLAZIONE AUD
Il tasso di inflazione australiano è sceso all'interno dell'intervallo obiettivo della Reserve Bank of Australia per la prima volta dall'ottobre 2021.
I dati mostrano un rallentamento al 2,7%, dal 3,5% precedente.
Anche le componenti core hanno registrato un discreto rallentamento.
La RBA attenderà ulteriori dati prima di mettere mano su un prossimo taglio dei tassi.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Permessi di costruzione (14:30) (USD)
- Vendite di nuove case (16:00) (USD)
Buon trading a tutti
Equity, stabilità e nuovi massimiI principali indici azionari statunitensi, hanno terminato la seduta di ieri con guadagni di dimensioni ridotte, ma quanto basta per fissare nuovi massimi storici. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,2% a 42.208 punti, dopo aver fissato il nuovo massimo storico a 42.281 punti. L’S&P500 è salito dello 0,25% a 5.733 punti, poco al di sotto del nuovo massimo di 5.735 punti. Chiusura positiva anche per il Nasdaq (+0,56% a 18.075 punti).
Non c’è molto da segnalare riguardo a queste price action che dimostrano ancora come l’appetito al rischio, nei mercati azionari, sia ancora prevalente. Nel frattempo, il mercato attende ulteriori commenti dei diversi funzionari della Fed per valutare i prossimi passi della banca centrale, in attesa del rapporto PCE, previsto per fine settimana. Tecnologia e finanza sono stati i settori che più hanno battuto in testa ieri, mentre il settore dei materiali ha sovraperformato.
Le megacap per contro hanno chiuso negative, Inoltre, le azioni Visa sono crollate di quasi il 4% dopo le notizie secondo cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti potrebbe presentare quanto prima una causa accusando la società di monopolizzare illegalmente il mercato delle carte di debito negli Stati Uniti.
VALUTE
Ancora poche oscillazioni sul mercato dei cambi, in attesa di qualche segnale che possa sbloccare il trading range delle ultime due settimane. L’Euro rimane sostanzialmente forte, ormai a ridosso di 1.1200, nonostante i dati macro segnalino stagnazione nel vecchio continente. L’indice Ifo tedesco pubblicato ieri si è rivelato ancora negativo, ed è sceso a 85,4 a settembre 2024 da 86,6 ad agosto.
Si tratta del minimo dal mese di gennaio 2024 e ha mancato le aspettative di 86. Il sottoindice per le condizioni attuali è sceso a 84,4 da 86,5, mentre le aspettative aziendali sono diminuite a 86,3 da 86,8. Sulle altre valute, prevale una certa debolezza del biglietto verde, in un contesto in cui il cambiamento di narrativa dei responsabili di politica monetaria statunitense sembra spingere la valuta al ribasso, e forse questo è l’obiettivo della Fed.
UsdJpy che da 144.70 è tornato a ridosso di 143.00 dopo aver visto un minimo a142.90 e sebbene la price action e la tendenza di fondo sul giornaliero, sembrino di accumulazione, questi colpi di coda parrebbero avere lo scopo di buttare fuori dal mercato chi è long dollari. Cable sempre fortissimo, ormai sopra 1.3400 e non lontano dai primi obiettivi di 1.3450 80 area.
Sui supporti chiave anche UsdCad, tornato a 1.3420 con possibilità, in caso di rottura al ribasso dell’area di 1.3370 di scendere anche a 1.3180 target finale di questo movimento. Stabilità per l’EurChf a 0.9430 mentre scende ancora il UsdChf non lontano dal minimo di 0.8335.
PBOC IN AZIONE
La Banca Popolare Cinese ha abbassato il tasso di prestito di riferimento a un anno, conosciuto come MLF, ovvero linea di credito a medio termine, di 30 punti base al 2,0% dal 2,3% del 25 settembre. Già ieri la banca centrale aveva introdotto le sue misure di stimolo economico per rilanciare l'economia e ripristinare la fiducia del mercato, per contrastare la debole domanda interna e i rischi di deflazione.
Le misure comportano una riduzione di 50 punti base del coefficiente di riserva obbligatoria, un taglio di 20 punti base del tasso di interesse chiave a breve termine e una diminuzione approssimativa di 50 punti base dei prestiti ipotecari esistenti.
Lo Yuan è in rafforzamento sul dollaro, per via della debolezza diffusa della valuta americana, e tecnicamente siamo tornati in fase ribassista con obiettivi intorno ai 7 Yuan per dollaro toccati stanotte e, nel caso di violazione, non è da escludere un tentativo a 6.70 target finale di questo leg ribassista,
USA, MERCATO IMMOBILIARE IN PEGGIORAMENTO
L'indice dei prezzi delle case S&P Case-Shiller in 20 città negli Stati Uniti è aumentato del 5,9% rispetto all'anno precedente a luglio 2024, rallentando rispetto all'aumento del 6,5% del mese precedente e in linea con le aspettative del mercato di un aumento del 5,8%. È stato l'aumento più basso dei prezzi delle case da novembre 2023, a indicare l'impatto dei tassi di interesse più elevati sulla domanda di abitazioni.
Tuttavia, è stato il nono mese consecutivo in cui la crescita dei prezzi è rimasta al di sopra della soglia del 5%. L’impatto dei tassi alti comincia però a farsi sentire in modo evidente ed è questa una delle ragioni principali del taglio dei tassi della Fed.
AUSTRALIA, INFLAZIONE IN CALO
L'indice dei prezzi al consumo (CPI) in Australia è aumentato del 2,7% su base mensile, rispetto al dato di agosto dell’anno scorso, più basso rispetto alle previsioni di mercato del 2,8% e alla lettura di luglio del 3,5%. È stata la lettura più bassa da agosto 2021, e rientra nell'intervallo obiettivo della banca centrale del 2-3% per la prima volta in tre anni.
A contribuire, il calo dei prezzi dell'elettricità, la discesa più alta mai registrata (-17,9%) e quelli dei carburanti (-7,6%). Ma i prezzi sono scesi anche nel settore alimentare, alcol e tabacco. AudUsd in correzione dai massimi di 0.69076 con target di breve posti anche a 0.6830. Trend di fondo che resta però rialzista con obiettivi a 0.7150 nel medio termine.
Buona giornata e buon trading.
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| ANALISI GOLD |
Buongiorno,
Il trend macro dell'oro rimane al rialzo, pertanto continuerò a cercare opportunità di posizionamento a favore di esso.
Eviterò di shortare XAU in questo periodo, almeno fino a quando non osserverò un rallentamento significativo nei timeframe superiori accompagnato da cambi strutturali rilevanti.
Altrimenti, sarebbe come fare ipotesi senza basi solide, non stiamo giocando al lotto.
In questo momento, attendiamo l'identificazione delle aree chiave e del momento più opportuno per agire.
Ti auguro un buon inizio settimana e una buona giornata.
Come sapete, non opero né sul mercato asiatico né su quello di londra; opero esclusivamente dopo le 14:00 e in New York
Pertanto, attenderò l'apertura del mercato dopo quell'ora e le zone selezionate, poi andrò ad aggiornare le zone di interesse qualora venissero bucate e preparerò i setup operativi.
Qualora si verificassero cambiamenti significativi o vendite improvvise, adatterò la mia strategia di conseguenza.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Continueremo a inviare analisi e a tenere live su TradingView.
per dubbi, domande o richieste , commentate o scrivetemi!
sarò lieto di rispondervi
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NEWSLETTER#65: RBA e PMI USARBA, TASSI INVARIATI
Nella riunione odierna, il Consiglio della RBA ha deciso di lasciare invariato l'obiettivo del tasso di liquidità al 4,35%.
L'inflazione è diminuita notevolmente dal picco del 2022, in quanto l'aumento dei tassi di interesse ha avvicinato la domanda e l'offerta aggregata all'equilibrio.
Tuttavia, l'inflazione è ancora un po' al di sopra del punto medio del 2–3 per cento dell'intervallo obiettivo.
Le pressioni salariali si sono lievemente attenuate, ma la produttività del lavoro è ancora ai livelli del 2016.
PMI US FORTI
Il rilascio di ieri pomeriggio dei PMI US hanno generato diverse volatilità sui mercati Forex, soprattutto sul dollaro.
“La fiducia delle imprese, la domanda, le assunzioni e gli investimenti sono frenati dall’incertezza che circonda le elezioni presidenziali, gettando un’ombra sulle prospettive per il prossimo anno per molte aziende.
I prezzi praticati per beni e servizi stanno entrambi aumentando ai tassi più rapidi degli ultimi sei mesi”
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Buongiorno Traders.
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Buon Trading.
Ciau.
Banchieri Usa, cambiano i toniLa narrativa di una Fed hawkish sui tassi, valida fino a qualche settimana orsono, sembra completamene ribaltata dai toni utilizzati nelle ultime ore da Kashkari, Bostic e Goolsbee, i quali hanno rilasciato dichiarazioni accomodanti, in ragione di un cambiamento di approccio rispetto ai tassi di interesse. Kashkari della Fed di Minneapolis si aspetta ulteriori riduzioni del costo del denaro nel prossimo futuro, anche se di dimensioni inferiori ai 50 punti base, mentre Bostic della Fed di Atlanta ha ribadito che un taglio di mezzo punto in questa riunione non frena la Fed rispetto ad ulteriori ribassi futuri.
I rischi per il mercato del lavoro sono aumentati, con la possibilità di una debolezza diffusa, superiore a un anno fa, nei principali aggregati macro. Goolsbee della Fed di Chicago ha poi confermato che se i dati proseguiranno nella direzione attuale, vi saranno molti interventi sul costo del denaro nel 2025. In buona sostanza, sembra che l’atteggiamento della Fed sia più accomodante nei confronti dei tassi e più aggressivo nell’approccio verso la ripresa economica, ora in rallentamento, specialmente riguardo ai dati dell’occupazione.
Da segnalare il fatto che nessuno ha poi espresso preoccupazione verso l’inflazione, un fattore che sembra ormai superato nella narrativa attuale. In settimana parlerà poi Jerome Powell e verificheremo se anche il Presidente utilizzerà il medesimo approccio.
EQUITY
Stabile Wall Street nella seduta di ieri con poche oscillazioni in una giornata in cui a farla da padrone sono stati sia i dati Pmi per Eurozona, Uk e Usa, sia le dichiarazioni dei banchieri centrali Usa, aperti a nuove riduzioni dei tassi. Gli S&P Global PMI hanno continuato a indicare una crescita robusta, anche se in rallentamento, nel settore privato statunitense.
L'espansione è stata guidata dai servizi, mentre la contrazione nel settore manifatturiero si è approfondita e le pressioni sui prezzi sono aumentate. Nel frattempo, i discorsi dei funzionari della Federal Reserve prospettano ulteriori riduzioni del costo del denaro, mentre in settimana, per confermare tale tendenza, sono attesi i dati sui PCE (Price Consumer Expenditure).
Tra i titoli Usa, si segnalano il settore energetico, quello con le migliori prestazioni, mentre le megacap sono state contrastanti, con Apple (-0,2% e Microsoft (-0,2%) scambiate in ribasso, mentre Nvidia è rimasta pressoché invariata e Amazon (0,1%), Meta (1,4%) e Alphabet (0,2%) hanno registrato guadagni. Nel frattempo, le azioni di Intel hanno guadagnato oltre il 3,8% dopo la notizia che Apollo Global Management si è offerta di fare un investimento multimiliardario nella società.
PMI USA
L'S&P Global Flash US Composite PMI è sceso leggermente a 54,4 a settembre 2024 da 54,6 ad agosto, ma ha superato le previsioni di mercato di 54,3. La lettura ha mostrato che la crescita dell'attività commerciale nel settore privato statunitense è rimasta solida, segnalando un'espansione economica sostenuta nel terzo trimestre. La crescita nel settore dei servizi è rimasta forte, sebbene abbia rallentato leggermente (55,4 contro 55,7) mentre la contrazione del settore manifatturiero è aumentata (47 contro 47,9). Le aziende hanno frenato le assunzioni e hanno permesso che l'occupazione diminuisse per il secondo mese consecutivo. Inoltre, i prezzi medi applicati per beni e servizi sono aumentati al ritmo più rapido da marzo e i costi di input sono aumentati al massimo in un anno.
PMI EUROPA, CHE CALO
L'HCOB Flash Eurozone Composite PMI è sceso per il quarto mese consecutivo a 48,9 a settembre 2024, il livello più basso da gennaio, rispetto a 51 ad agosto e alle previsioni di 50,6. Si tratta del primo calo dell'attività del settore privato in sette mesi, con la flessione della produzione manifatturiera che si estende al 18° mese consecutivo (44,5 contro 45,8), particolarmente marcata in Germania e Francia. Inoltre, la crescita del settore dei servizi ha subito un brusco rallentamento (50,5 contro 52,9), in mezzo a un rinnovato calo in Francia. I nuovi ordini di esportazione sono diminuiti, gli arretrati di lavoro sono ulteriormente diminuiti e la perdita di posti di lavoro è stata la più alta da dicembre 2020. L'eurozona sembra si stia dirigendo verso la stagnazione.
VALUTE
L'euro è sceso ieri in area 1,1100, tra le preoccupazioni che la Banca centrale europea potrebbe dover accelerare i suoi sforzi di allentamento monetario per sostenere l'economia in difficoltà. Gli indici PMI flash per l'Eurozona, la Germania e la Francia hanno deluso e hanno mostrato che l'attività del settore privato nell'Eurozona è tornata a contrarsi, poiché i problemi delle case automobilistiche tedesche come VW hanno trascinato ulteriormente verso il basso il settore manifatturiero. Gli investitori ora scommettono su circa 50 punti base in ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE quest'anno, con una probabilità del 40% di una riduzione a ottobre.
Va segnalato che dopo la discesa a 1.1080 il cambio dell’Euro è tornato prepotentemente sopra 1.1100 in seguito alle dichiarazioni dovish dei banchieri Usa che hanno spinto al ribasso il biglietto verde. EurUsd a 1.1120 e Cable da 1.3250 a 1.3360 nell’arco di poche ore. UsdJpy stabile compreso tra 143.20 e 144.40. In discesa l’EurGbp in seguito ai dati sui Pmi inglesi, in discesa ma contenuta rispetto a quella dei Pmi di Eurozona. UsdCad tornato sotto 1.3500. Il mercato continua a rimanere incerto, con price action bilaterali e volatili, senza breakout importanti, eccezion fatta per qualche cross come EurGbp. Franco svizzero stabile in area 0.9400 contro Euro, il che significa alta correlazione inversa tra UsdChf ed EurUsd.
RBA, TASSI INVARIATI
La Reserve Bank of Australia (RBA) ha mantenuto i tassi al 4,35% nella riunione di questa notte, mantenendoli invariati per la settima occasione consecutiva e come da previsioni. Nello Statement si legge però che l’inflazione non è ancora stata sconfitta e rimane elevata e non tornerà nel proprio alveo naturale (2-3%) prima del 2026.
Il Board quindi ha ribadito la necessità di rimanere vigili sull’inflazione che dipenderà ovviamente dai prossimi dati macro. La RBA ha osservato che si prevede che i consumi delle famiglie riprenderanno ancora nel secondo semestre del 2024, ma il ritmo della ripresa potrebbe essere più lento del previsto. Dollaro australiano in correzione dopo i massimi osservati a 0.6890, e correzione di circa 50 pips verso i supporti di breve termine a 0.6830.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Analisi Tecnica sul titolo FedEx (FDX)Nonostante il trend rialzista di lungo e breve periodo, il titolo FedEx presenta un comportamento peculiare, caratterizzato da frequenti gap up e gap down, tutti in corrispondenza con il rilascio degli earnings. Alcuni gap down sono arrivati a toccare il 20%, ma sono stati sempre chiusi in breve tempo.
Recentemente, il titolo ha raggiunto l'area dei massimi storici, per poi essere respinto. Pertanto, l'area dei 320$ rappresenta una forte resistenza (RES) da superare per confermare la continuazione del trend rialzista.
Scenario Rialzista
Con il rilascio degli ultimi dati sugli utili e il fatturato in calo, il titolo ha subito un ribasso del 15% in un solo giorno, generando un nuovo gap down. Attualmente, il prezzo si sta avvicinando a una zona di interesse caratterizzata da alti volumi, l'area del POC situata intorno ai 250$. Questa zona potrebbe fungere da supporto, contenendo le quotazioni e favorendo una ripartenza del titolo.
Scenario Ribassista
Nel caso in cui l'area del POC non riuscisse a contenere le quotazioni, il titolo potrebbe scivolare ulteriormente verso un'area di supporto statico (SUP 1) intorno ai 200$.
FedEx rimane un titolo interessante da monitorare, soprattutto in base alla reazione del prezzo nelle prossime settimane e alla capacità di mantenere i supporti chiave.
WidomTree - Tactical Daily Update - 23.09.2024Borse Usa ed EU tornano caute, i tassi scenderanno, ma l’economia è fiacca.
Macro europea ancora debole a Settembre: PMI in forte discesa.
La BCE è pronta a nuovi tagli, ma senza fretta, e con flessibilità (Lagarde).
Borse asiatiche ancora in ripresa; taglio tassi più vicino in Cina.
Il taglio di -0,5% dei tassi ufficali da parte della Federal Reserve, che aveva spinto le Borse giovedì 19, ha esaurito la spinta propulsiva e venerdì 20 i maggiori indici azionari europei e americani hanno chiuso deboli.
L’economia americana conferma di essere diretta verso il “soft/landing”, cioè il rallentamento senza recessione: sembrano dimostrarlo sia il calo delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, in calo e al minimo da 4 mesi, sia l’aumento dei nuovi cantieri di edilizia abitativa.
Sul fronte Bce (Banca centrale Europe-ECB), il Presidente Lagarde, intervenendo alla Michel Camdessus Central Banking Lecture organizzata a Washington dal Fmi (Fondo monetario internazionale), ricorda che “il nostro approccio deve essere "stabili senza rigidita'...cioè pronti al cambiamento e preparati a usare la flessibilità.. quando necessario”.
La Signora lagarde ha sottolineato come l'inflazione sia prevista scendere al 2% entro fine 2025, tuttavia «l'incertezza rimane profonda...e l'economia sta attraversando un cambiamento trasformativo».
Tornando alle Borse di venerdì scorso, la negatività è stata innescata dal comparto automobilistico, dopo la revisione al ribasso della stime di Mercedes Benz, e dal settore moda, bersagliato da report cauti sulle sue prospettive.
Milano ha perso -0,8%, Parigi -1,5%, Francoforte -1,4%, Londra e Amsterdam -1,2%, Madrid, -0,2%. Il bilancio della settimana è invece positivo: Madrid +1,8%, Milano +0,6%, Parigi +0,5% e Francoforte +0,2%. Negativa solo Londra, -0,5%.
Wall Street, venerdì 20, ha chiuso in calo: Dow Jones -0,09%, Nasdaq -0,36% e S&P 500 -0,47%.
Le Borse trovano sostegno nella prospettiva di allentamento dei tassi, confermata sia dall’ECB 2 settimane fa, col 2’ taglio da -0,25%, che dalla mossa della FED, che ha varato il “maxi taglio” da -50 bps e diffuso il noto grafico «dot plot», alimentato dalle previsioni dei membri del FOMC, che vedono tagli per 1 altro punto percentuale entro fine 2025 e di mezzo punto nel 2026.
Sono purtroppo puntualmente deboli i dati macro europei: in Gran Bretagna le vendite al dettaglio ad agosto sono aumentate di un misero +2,5% su base annua, ed in Germania i prezzi alla produzione, sempre ad agosto, sono scesi -0,8% annuo.
Tuttavia le news peggiori sono quelle di stamattina, e riguardano gli indici PMI (Purchasing managers Index) che confermano la debolezza, o meglio stagnazione, dell’economia dell’Euro-zona.
In Germania, ad esempio, il Pmi composito “stalla” a 50, sulla linea che demarca espansione da contrazione, frutto di un sub-indice dei servizi che a settembre è sceso a 50,6 punti da 51,2 e di uno della manifattura crollato a 40,3 punti da 42,4.
La Francia, che si distingueva in meglio ad agosto, col Pmi composito migliorato di 4 punti a 53,1, cioè al massimo da 27 mesi, ha segnato un crolla a 47,4 a settembre, al minimo da gennaio, coi servizi scivolati a 48,3 da 55,0, e quello manifatturiero a 44,0 da 43,9 di agosto, sotto le stime di 44,3.
Nel complesso dell’Eurozona l'indice Pmi composito è sceso a 48,9 dal 51 di agosto, cioè in area di contrazione e ai minimi da 8 mesi. L'indice Pmi dei servizi è sceso da 52,9 a 50,5, al minimi da 7 mesi, e quello della manifattura a 44,5 da 45,8, ai minimi da 9 mesi: numeri depressi, che si commentano da soli...
Oggi, 23 settembre, a dare un pò di ottimismo alle Borse asiatiche ci pensato la decisione della PboC (People’s Bank of China) di abbassare il tasso di regolamento dei prestiti a 14 giorni, sintomo che le autorità monetarie, dopo alcuni dati deboli di agosto, vogliano dare supporto a banche commerciali e, indirettamente, alle aziende, per centrare il target di crescita del +5% nel 2024.
I mercati “fiutano” novità di maggiori a breve, specie dopo che il Governatore della Pboc incontrerà martedì 24 i responsabili della National Financial Regulatory Agency e della Securities Regulatory Commission proprio sul tema del sostegno finanziario allo sviluppo economico del Paese.
Tokio oggi era chiusa per la festività dell’equinozio, ma in Asia notiamo i timidi rialzi di Seoul e Shanghai +0,4%, China A50 +0,6%, Mumbai +0,6%, e quelli più sostenuti di Singapore, +0,9% e Manila +2,3%.
Sulle Borse europee prevale la prudenza e la mattinata termina invariata (ore 13.00 CET), con Francoforte che difenende il segno positivo anche grazie all'esito delle elezioni in Brandeburgo che rafforzano il governo guidato da Olaf Scholz. I future sui maggiori indici di Wall Street preparano a riaperture positive, in media +0,4%.
Sul fronte dei bond governativi prebale la calma: lo spread Btp-Bund decennali è stabile a 134 punti. Rendimento del BTP benchmark è 3,54% e quello dell’omologo bund tedesco 2,20%.
Nuovi piccoli progressi del prezzo del petrolio, reduce dai minimi dell’anno nella 2’ settimana di settembre: quello del Wti sale +0,7% a 71,5 Dollari/barile.
Infine l’oro segna massimi a 2.653 Dollari/oncia (ore 13.30 CET).
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“Il presagio di Hindenburg”; aver previsto un crollo del mercato“Il presagio di Hindenburg” per aver previsto un crollo del mercato azionario.
“Il presagio di Hindenburg” è un indicatore tecnico nell’analisi finanziaria progettato per prevedere un potenziale calo significativo o un crollo del mercato azionario.
Ecco gli elementi principali da ricordare su questo indicatore:
Definizione e origine
Introdotto da Jim Miekka negli anni '90.
Prende il nome dal disastro del dirigibile Hindenburg nel 1937, a simboleggiare un disastro inaspettato.
Funzionamento
- Il presagio di Hindenburg viene attivato quando diverse condizioni vengono soddisfatte contemporaneamente su un mercato azionario:
- Un numero elevato di azioni che hanno raggiunto nuovi massimi e minimi di 52 settimane (in genere più del 2,2% delle azioni).
-Il numero di nuovi massimi non deve superare il doppio del numero di nuovi minimi.
- L'indice azionario deve avere una tendenza al rialzo (media mobile positiva a 50 giorni o 10 settimane).
-L'oscillatore McClellan (indicatore del sentiment) deve essere negativo.
Interpretazione
-Quando queste condizioni sono soddisfatte, il presagio suggerisce un’instabilità del mercato sottostante e un aumento del rischio di un significativo ribasso.
-Il segnale rimane attivo per 30 giorni di negoziazione.
Affidabilità
-L'indicatore riportava correttamente alcuni crolli storici, come quello del 1987.
-Tuttavia, la sua affidabilità è dibattuta perché produce anche molti falsi segnali.
Utilizzo
-Tipicamente utilizzato in aggiunta ad altre forme di analisi tecnica per confermare i segnali di vendita.
-I trader possono utilizzarlo per modificare le proprie posizioni o come avviso per un maggiore monitoraggio del mercato.
È importante notare che, come ogni indicatore tecnico, l’Hindenburg Omen non è infallibile e dovrebbe essere utilizzato con cautela, insieme ad altri strumenti di analisi.
Nelle foto seguenti è stata rilevata sul DOW JONES una Figura armonica "BLACK SWAN", foriera di un crollo del mercato azionario o di una forte correzione!
TUTTI IN RECESSIONE? NO GLI USA NO!Today’S Trading del 23.09.2024
TUTTI IN RECESSIONE? NO GLI USA NO!
MACRO BACKGROUND
Il focus dei mercati oramai si è spostato dal tema inflazione al tema crescita e questo è oramai un dato di fatto, il core di questo tema diventa dunque : quale economia andrà in recessione e quale no?
Facendo una rapida e alquanto superficiale carrellata tra le economie globali, troviamo l’Asia ben divisa: la Cina che non riesce a mantenere le promesse di crescita al 5% con il settore immobiliare che ancora traina a ribasso la crescita del paese ed una dilagante sfiducia degli investitori esteri sempre più delusi, Il Giappone che non vede negli attuali livelli di inflazione alcuna minaccia e pertanto non sembra voler intraprendere politiche economiche più aggressive di quelle attuali ,infine unico vero motore sembra essere l’India che resta economia emergente con una crescita annua del 6.7% ed un’inflazione al 3.65% (minimi degli utlimi 5 anni)
L’Europa oramai alla deriva, con la Germania e la Francia che restano locomotive ferme la crescita della zona Euro sembra non avere molto da sperare. I dati pubblicati questa mattina per i PMI mettono i riflettori su un quadro davvero disastroso, il forte rallentamento della Germania sia nel settore manifatturiero che service mette in ginocchio l’intera Eurozona. I PMI risultano cosi composti :per il manifatturiero si passa al44.8 dal già pessimo 45.8, per il service al 48.9 dal 51.0. Nel report di SPglobal si legge che la sfiducia nel futuro dell’economia tedesca, unita al calo drastico dei nuovi ordini porta le imprese a ridurre la mano d’opera. Insomma meno lavoro, meno produzione e meno crescita.
Ultimo baluardo resta l’America, dove sebbene la FED abbia dato proiezioni economiche non cosi gradevoli, il discorso di Powell ha generato fiducia. Si crede in un’economia ancora forte, una forza da salvaguardare con tagli tassi decisi che possano evitare la fase recessiva mettendo cosi a segno la magia del soft landing.
Gli operatori ora sembrano credere ad una FED supereroina, ma solo i dati potranno dire davvero dove sta andando l’economia USA e quella mondiale che al momento non da certo segnali incoraggianti per il prossimo 2025.
FOREX
Il mercato fx ritrova fiducia nel biglietto verde, nella prospettiva di un’Europa oramai prossima alla recessine, la possibilità di un’economia USA ancora robusta in futuro da nuova linfa al biglietto verde che porta eurusd al test dei minimi di 1.1080-75. Restano per ora resistenze le aree di 1.1130 e 1.1190 mettendo ora limiti all’approdo a 1.12 figura.
Unico ostacolo alla rinnovata forza del dollaro sembra essere lo yen giapponese che pur lasciando le aree di massimo per il mese di settembre trova oggi nuova linfa e porta usdjpy al test delle imbalance di venerdi area 143.25-143.00
Resta al momento piu brillante la sterlina che dopo il test della parte bassa del canale rialzista di medio periodo tenta allunghi oltre i massimi di 1.3320 , segnale che darebbe continuita al trend long in atto.
EQUITY
Azionario che trova in America maggiore forza dalle small cap, dopo una prima parte dell’anno dominata dal mondo tech e dalle magnifiche sette, gli operatori tendono ora a puntare sulle small cap ,in vista di un’era di ripartenza guidata dai tagli tassi della FED.
Il Dow resta non lontano dai massimi di 42.550 pronto per nuovi allunghi rialzisti, anche il russell che sebbene stia vivnedo una breve fase lateral ribassista resta proiettato a nuovi massimi oltre 2310pnt.
COMMODITY
Innegabile ancora il trend rialzista del Gold che al netto di brevi ritracciamenti sui supporti di 2640$ non lascia le aree di massimo e sembra intenzionato ad aggiornare ancora e ancora i record storici.
Forte al momento anche il WTI che riagguanta i 71.71$ e mira ora ai massimidi 72.50$ prima vera resistenza di breve periodo.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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GOLD | Inizio di una settimana particolare.| LEGGETE LA DESCRIZIONE |
Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Lunedì tipicamente ribassista a livello di probabilità parlando, ma ci ritroviamo sempre in un trend super a rialzo per il nostro ORO, e non sarà semplice andargli contro.
Di conseguenza vi consiglio di attendere i ribassi per poi valutare LONG dalle zone segnate, per i più coraggiosi si può tentare anche lo SHORT dopo la ricerca del massimo Asian.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Per maggiori info, non esitare a leggere lo spazio firma.
Buon Trading.
Ciau.
NEWSLETTER#64: BANCHE E PMI BNS E RBA BANKS
Questa settimana è il turno di altre due banche centrali: Banca centrale australiana e banca centrale svizzera.
Le previsioni degli economisti sono orientate verso un mantenimento del tasso al 4,35% per la RBA e un taglio di 25 punti base per la BNS.
Se così fosse per la BNS, mi aspetto un ulteriore indebolimento del franco svizzero.
Attualmente è una delle economie con il tasso d’interesse più basso.
PMI E NMI BRUTTI
L’agenzia statistica segnala forti rallentamenti sul lato dei servizi per quasi tutti i paesi.
Commento PMI EURO:
“L’eurozona si sta dirigendo verso la stagnazione.
il PMI Composito di settembre ha registrato il calo più elevato degli ultimi 15 mesi.
Il notevole calo dei nuovi ordini e le previsioni sempre più pessimistiche da parte delle aziende, suggeriscono che questo brutto periodo è tutt’altro che finito”.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Indice manifatturiero IHS (15:45) (USD)
Buon trading a tutti
Dow Jones, un record storico al giornoContinua senza sosta il periodo caratterizzato da decorrelazione tra i diversi asset finanziari, alimentata dall’incertezza globale sia sul fronte geopolitico, ma soprattutto su quello economico e finanziario. Il mercato azionario continua a muoversi spinto delle rotazioni di portafoglio che hanno visto, ultimamente, il settore tecnologico ripiegare, in ragione di logiche prese di beneficio, a favore dei settori tradizionali.
Sugli altri mercati prevale una leggera tendenza di debolezza del dollaro (in quello valutario), alimentata da un risk on persistente (indice Vix a 16 e Fear and greed in piena area di appetito al rischio), mentre sugli obbligazionari e titoli di Stato, i rendimenti scendono con cautela, con movimenti e price action decorrelate tra di loro. Ne è la riprova l’Oro che intanto è salito su nuovi massimi storici.
Tornando all’azionario, con riferimento a quello Usa, i listini hanno chiuso, venerdì scorso, una sessione volatile e mista, poiché l'incertezza ha prevalso dopo il rally della sessione precedente, alimentata dal taglio, al di sopra del consensus, dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. L'S&P 500 e il Nasdaq sono scivolati rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3%, mentre il Dow Jones raggiunto un nuovo massimo storico, salendo dello 0.09%.
I banchieri, responsabili della politica monetaria Usa, hanno espresso opinioni diverse sull'inflazione, con il governatore Christopher Waller che ha sostenuto il taglio dei tassi di mezzo punto a causa dei dati favorevoli sui prezzi, mentre il governatore Michelle Bowman, l'unica dissenziente, ha segnalato che l'inflazione non è stata ancora sconfitta.
Tra i vari titoli, FedEx ha perso il 15,2% dopo aver pubblicato una debole trimestrale e aver abbassato le sue previsioni di fatturato, mentre le azioni Nike sono aumentate del 6,9% dopo l'annuncio di Elliott Hill come nuovo CEO. Nonostante la flessione, le azioni hanno registrato una settimana positiva, con l'S&P 500 in rialzo dell'1,3%, il Nasdaq in crescita del 2,1% e il Dow in crescita dello 0,8%.
ORO, NUOVI MASSIMI STORICI
Venerdì l'oro è salito oltre i 2.600 dollari l'oncia, raggiungendo un nuovo massimo storico a 2.626. La ragione principale sembra essere legata alle crescenti tensioni geopolitiche che ne hanno accresciuto l'appetibilità. La paura di un incremento degli scontri in Medio Oriente, con Israele che avanza verso il confine con il Libano sollevano preoccupazioni sulla possibile escalation del conflitto.
D’altro canto, a sostenerne ulteriormente il prezzo, molte banche centrali, specie del sud est asiatico, sembrerebbero essere le principali acquirenti di metallo giallo, in questa fase storica. E’ tecnicamente difficile individuare target in un mercato che non ha punti di riferimento storico intorno a questi livelli, per cui, prima i avventurarsi in possibili “vendite perché è alto” converrebbe probabilmente, far costruire una configurazione a doppio massimo o a massimi decrescenti.
VALUTE
Nel mercato dei cambi, prevale ancora la debolezza del biglietto verde (eccezion fatta lo Jpy), anche se non così accentuata come si potrebbe pensare. Il dollaro tiene ancora i supporti chiave contro euro e sterlina soprattutto, ma i livelli di 1.1200 e 1.3340 non sono stati ancora violati, anche se la valuta britannica appare maggiormente in trend rialzista, grazie agli ultimi dati macro positivi e alle aspettative di una Boe ferma sui tassi di interesse, nonostante una inflazione che sembra calare.
Il UsdJpy invece si riprende e accumula, sostenuto dal risk on dei mercati azionari e con la possibilità di correggere al rialzo, specie dopo il nulla di fatto della Boj, la settimana scorsa, sui tassi. Siamo a 144.00 con un recupero di oltre 400 pips nelle ultime 4 sedute operative. Target possibili, nel caso di superamento di 144.00, anche 147.00 e 149.50, i primi due punti sensibili che rileviamo. L’appetito al rischio si rileva anche sull’indebolimento del franco svizzero, tornato contro euro a ridosso di 0.9500, e anche se la resistenza chiave si trova a 0.9575, il movimento attuale sembra di buon auspicio per il test dell’area suddetta.
Infine segnaliamo il movimento di CnhJpy, uno dei tassi di cambi del futuro, che dai minimi di 19.70 è salito a 20.50 e sembrerebbe voler tornare verso area 20.80 prima e 21.40 poi, in una correzione di un trend primario ribassista sul daily che dai massimi storici di 22.20 era sceso a 19.70. Nel lungo periodo, il movimento principale è ancora orientato al rialzo, ma in fase di esaurimento, come visto dalle ultime price action.
UK, VENDITE AL DETTAGLIO IN CRESCITA
Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentate dell'1% su base mensile ad agosto 2024, dopo dato precedente rivisto al rialzo dello 0,7% a luglio e ben al di sopra delle previsioni dello 0,4%. Le vendite sono aumentate dell'1,8% nel settore alimentare, mentre a livello generale sono aumentate dello 0,6%.
Considerando i tre mesi fino ad agosto, le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1,2%. Su base annua, sono aumentate del 2,5%, il massimo da febbraio 2022, dopo un aumento rivisto al rialzo dell'1,5% a luglio e al di sopra delle previsioni dell'1,4%. Sterlina sempre sugli scudi, per via sia dei dati, sia del delta tasso favorevole contro le altre valute.
CANADA, VENDITE AL DETTAGLIO IN RIPRESA
Le vendite al dettaglio in Canada sono aumentate dello 0,5% rispetto al mese di agosto. Ciò estenderebbe l'aumento dello 0,9% rispetto a luglio, che è stato rivisto al rialzo, rimbalzando dal calo dello 0,2% di giugno. L'aumento di luglio ha rappresentato la crescita più significativa dall’aprile 2023, forse in ragione dei tagli aggressivi dei tassi da parte della Banca del Canada.
L'aumento del commercio al dettaglio è stato sostenuto da una maggiore domanda da parte di rivenditori di veicoli a motore e ricambi, oltre a quelli di alimenti e bevande. Inoltre, i volumi aggregati sono stati superiori dell'1% rispetto al mese precedente, sottolineando la ripresa della domanda. Rispetto all'anno precedente, il fatturato al dettaglio è stato superiore dello 0,9% a luglio. UsdCad che ha tenuto come conseguenza, la resistenza di 1.3650 per poi chiudere la settimana a 1.3570. Il non superamento della resistenza chiave ci porterebbe a pensare ad una possibile discesa verso 1.3430, minimo di fine agosto.
FOCUS SUI DATI
Negli Stati Uniti, uno dei dati principali in uscita questa settimana, è quello dei prezzi Pce, che la Fed osserva con particolare attenzione per l’analisi dell’inflazione. Ma è anche la settimana, sempre negli Usa, del dato su spese e redditi personali e soprattutto della terza e ultima rilevazione del Pil del secondo trimestre. A livello di interventi verbali, segnaliamo quelli del presidente Jerome Powell, anche se non sarà il solo che rilascerà dichiarazioni.
Occhio infine ai dati PMI globali S&P, la fiducia dei consumatori CB, gli ordini di beni durevoli. A livello globale, cioè osservando i dati in uscita in altre aree, segnaliamo i PMI di settembre per Australia, Giappone, India, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito, ma anche estremo interesse per le decisioni sui tassi di interesse di Australia, Svezia, Svizzera e Messico. Per ultimo, attenzione ai dati sull’inflazione per i seguenti paesi: Australia, Francia e Spagna. E infine, la Germania pubblicherà i suoi dati Ifo Business Climate, GfK sulla fiducia dei consumatori e sull'occupazione.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
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GOLD RIBASSISTAla maggior parte dei traders è direzionato per un long visto tutti i fondamentali come le tensioni geopolitiche, da grafico però e tutto in ipercomprato e se pure oro ne lungo periodo e rialzista, un piccolo respiro deve pur farlo, questa e la mia visione, commentate cosi scambiamo idee
GOLD ANDRA GIU?capisco tutte le tensioni geopolitiche e il dollaro debole, ma guardiamo il grafico, tutti gli indicatori sono in iper comprato su quasi tutti i timeframe e ha seguito questo canale rialzista che potrebbe anche portarlo a 2650/2670, dopo di che gli spetta una bella discesa, e tutto questo possiamo giustificarlo sia sul fatto che la FED ha tagliato di 50pb proprio perche l'inflazione sta calando e quindi magari anche le tensioni geopolitiche si calmeranno per un po, e anche per le elezioni di novembre degli USA dove il favorito e TRUMP che promette di porre fine alle guerre, mi farebbe tantissimo piacere se mi diceste la vostra, grazie in anticipo se supportate la mia idea
WisdomTree - Tactical Daily Update - 20.09.2024Ottimismo e “risk on mood” sulle Borse mondiali dopo il taglio della FED.
Dati su produzione industriale e “jobless claims” avvalorano soft landing Usa.
Bopo la BoE, anche le banche centrali Japan e China non toccano i tassi.
Borse asiatiche in recupero “corale”, su anche la Cina….
Cresce sui mercati azionari la fiducia degli investitori nel cosiddetto “soft landing” dell’economia americana, ossia un misurato rallentamento che lascia un margine di crescita positiva contenuto, soprattutto non inflazionistica, evitando la recessione.
Il taglio da -50 bps della Federal Reserve testimonia la convinzione della stessa Banca centrale Usa nell’atterraggio morbido, aiutando i listini di tutto il Mondo, a cominciare da quelli asiatici ieri mattina, a segnare marcati progressi.
Le Borse Europee hanno chiuso la seduta di ieri, 19 settembre, in forte recupero: Parigi la migliore, +2,3%, Milano +1,2%, Amsterdam +1,8%, Francoforte +1,5%, Londra +0,9%, Madrid +0,8%.
Lo scenario di soft landing dell’economia Usa sembra avvalorato anche dal dato sulle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, comunicate come ogni giovedì dal Dipartimento del Lavoro Usa: le 219 mila unità della settimana scorsa sono il livello più basso da maggio e sono sotto la media mobile a 4 settimane di 227 mila.
Wall Street ieri ha archivato una seduta tutta all’insegna del “risk-on” per chiudere con sontuosi progressi: Dow Jones +1,3%, S&P500 +1,7%, Nasdaq +2,5%. I titoli tech sono stati abbondantemente acquistati, ma i progressi sono stati generalizzati, e “across the board”, per usare un termine anglofono molto efficace.
La Banca centrale del Regno Unito (Bank of England) ieri, 19 settembre, ha votato a schiacciante maggioranza, 8 contro 1, per confermare il tasso base al 5,0%: solo 1 membro avrebbe preferito un taglio di -0,25 punti percentuali a 4,75%.
Torna la calma sul mercato obbligazionario e lo spread tra Btp decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi è sceso ieri a 136 punti base, dai 138 della vigilia: il rendimento del Btp decennale benchmark è sceso a 3,55%, -2 bps dal 3,57% del closing precedente.
Sul fronte valutario, alla vigilia della decisioni sui tassi della Bank of Japan, è tornato ad indebilirsi lo Yen, -0.6% a 143,0 contro US Dollar e -0,7% a 159,2 nel cross con l'Euro. La moneta unica europea e' stabile, attorno a 1,113 contro Dollaro, sui livelli massimi da inizio anno, scontando il robusto taglio dei tassi deciso dalla FED.
Per restare sul tema delle banche centrali, molta attenzione sarà riservata, nel pomeriggio di oggi, 20 settembre, al discorso del Presidente dell’ECB Christine Lagarde: la sua “narrativa” potrebbe anticipare convinzioni ed intenzioni sulle future scelte in tema di costo del denaro, specie dopo che l'inflazione europea ad agosto è scesa a +2,2%, molto vicina al target del 2,0%.
Oggi, 20 settembre, le Borse globali sembrano chiedere una pausa, dopo la corsa di ieri che ha riportato la capitalizzazione azionaria globale a meno del 2% dal massimo storico.
I mercati azionari asiatici, Tokio in primis, attendevano novità dalla Bank of Japan, dopo che il tasso di inflazione al consumo ha toccato l’iperbolico livello, per gli standard nipponici, di +3,0% ad agosto. La BoJ ha confermato invece le attese della vigilia ed ha lasciato i tassi invariati.
Nessuna decisione anche per la PboC (People Bank of China), che ha lasciato invariati i tassi di riferimento, in linea con le attese del mercato.
A Tokyo il Nikkei ha chiuso l'ultima seduta della settimana in netto rialzo, +1,5% contagiato positivamente dalla semi-euforia di ieri sera a Wall Street, e dai segnali di conferma del “soft landing” usa emersi dalle richieste di disoccupazione e dalle statistiche sul comparto manifatturiero.
Nuovo indebolimento per lo Yen giapponese: Euro/Yen a 158,5, Dollaro/Yen a 142,1. Euro sempre relativamente “muscolare” sul Dollaro Usa, indebolito dalla prospettiva di prossimo ulteriore “easing monetario” (alias di altri tagli dei tassi...)
Il prezzo del petrolio recupera, senza slancio, da minimi dell’anno toccati la scorsa settimana: quello del Wti (West texas Intermediate) segna, a fine mattinata, 71,4 Dollari/barile, +0,6%.
Le Borse europee terminano la mattina con cali frazionali, in media -0,3% alle 13.30 CET, consolidando comunque una settimana di vistosi progressi: Stoxx600 Europe +2,3%.
I Future sui maggiori indici di Wall Street indicano riaperture invariate rispetto al closing di ieri sera, ma l’ottimismo di ieri sera potrebbe riservarci una “coda” positiva, visto che i rialzi hanno riguardato anche i comparti meno ciclici del listini.
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