"SDF: Piccoli Segnali di RipresaSDF - K+S AG è una società che opera nel settore chimico, specializzandosi nella produzione di soluzioni industriali innovative. Nonostante la sua lunga presenza nel mercato, l'azienda sta affrontando sfide significative, evidenziate da una performance azionaria negativa e margini di redditività molto bassi. L'analisi dei suoi dati recenti mostra alcuni segnali di recupero, ma la crescita sostenibile rimane una sfida da vincere.
🔍 Performance di mercato
Il titolo SDF ha registrato un calo del 30,51% nell'ultimo anno, un risultato decisamente negativo rispetto alla media del settore (+3,26%) e alla mediana delle società comparabili (+3,64%). Questo calo è accompagnato da un P/E estremamente alto (304,38), segnalando una possibile sopravvalutazione o attese future irrealizzabili.
📊 Valutazioni finanziarie
P/B: Con un valore di 0,31, il titolo si posiziona sotto la media e mediana sia del settore che delle società comparabili, suggerendo un potenziale sottovalutato relativo agli asset.
P/FCF: Il rapporto è di 11,7, in linea con la media del settore (11,53) ma superiore alla mediana (9,06).
EV/EBIT: A 13,87, il valore supera la media di settore (9,70) e le società comparabili, indicando costi operativi significativi.
💡 Margini e redditività
Margine lordo: Solo 8,62%, contro il 22,75% del settore e il 22,33% delle società comparabili.
Margine operativo: 3,64%, al di sotto delle medie di settore (6,70%).
ROA e ROE: Rispettivamente 0,04% e 0,07%, ben lontani dai valori medi del settore (2,90% e 6,03%).
📈 Crescita
Crescita del fatturato YoY: Calo significativo (-25,25%), molto peggiore rispetto alla media del settore (7,98%).
Crescita EPS diluito YoY: -99,33%, una performance disastrosa che evidenzia gravi problemi di profittabilità.
🏦 Indicatori di liquidità e leva
Quick ratio: Buono a 1,94, superiore alla media del settore (1,34).
Debito/Patrimonio Netto: Solo 0,12, molto positivo rispetto alla media (0,74).
Le frecce di colore rosso e blu, indicano rispettivamente le probabili crescite future, in merito al 3° e 4° trimestre
Confronto tra il terzo e quarto trimestre
🔍 Performance di mercato e multipli di valutazione:
Miglioramento della performance di mercato: Il calo della capitalizzazione si è ridotto (da -36,13% a -30,51%), segno di un recupero parziale, ma la performance rimane negativa.
P/E e P/FCF: Piccoli aumenti, ma i valori restano estremamente elevati rispetto ai benchmark, indicando una pressione sulle prospettive future.
💡 Margini e redditività
I margini e gli indicatori di redditività non mostrano alcun miglioramento, confermando che la redditività resta estremamente bassa e in linea con i valori precedenti.
📈 Crescita e debito
Crescita fatturato ed EPS: Rimangono invariati, indicando che non ci sono stati progressi sul fronte della crescita.
Debito e liquidità: Stabili e superiori alla media del settore, segno che l'azienda non ha aumentato l'indebitamento nel periodo.
Considerazioni chiave
Leggero miglioramento della performance di mercato: Il calo della capitalizzazione si è ridotto di circa 5,6 punti percentuali, ma la situazione rimane critica.
Margini e redditività stagnanti: Nessuna variazione significativa nei margini operativi, netti o nei ritorni (ROA/ROE), segnalando difficoltà strutturali.
Stabilità finanziaria: Gli indicatori di liquidità e debito rimangono solidi, ma senza una ripresa della crescita (fatturato e EPS), questi fattori da soli non garantiscono il successo a lungo termine.
📌 Conclusione
Il titolo SDF mostra forti segnali di debolezza finanziaria e operativa rispetto ai benchmark di settore. Nonostante alcuni indicatori di liquidità e debito rassicuranti, la mancanza di crescita, i margini bassi e il pessimo rendimento azionario mettono in discussione la sostenibilità a lungo termine dell’azienda.
👉 Cosa ne pensate di questa analisi? Quali altre metriche utilizzereste per valutare un titolo in difficoltà? 💬
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Analisi fondamentale
WisdomTree - Tactical Daily Update - 18.11.2024L’euphoria post rielezione di Trump l’hanno spenta le caute parole di Powell.
Le Borse asiatiche temono le ricadute di un nuovo Governo Usa ostile.
L’economia Usa è forte, in forse i prossimi tagli della FED.
Commissione Europea conferma crescita debole nel 2024 e 2025.
I mercati soffrono le dichiarazioni caute ed attendiste di Jerome Powell, Chairman della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa): l'economia statunitense è "solida", e pertanto non "c'è alcuna fretta" per tagliare ancora i tassi d’interesse, una scelta che richiederà "cautela": l’effetto, venerdì 15, è stata la risalita dei rendimenti dei Treasury a breve scadenza ed il calo dei maggiori indici di Wall Street.
Dow Jones ha perso -0,7%, S&P500-1,3%, Nasdaq -2,2%. Seduta negativa, venerdì scorso, anche in Europa: Dax -0,3%, Cac -0,6%, Ftsemib, -0,5%, Eurostoxx50 - 0,8%.
Venerdì hanno sofferto in maggior misura le azioni farmaceutiche, dopo la notizia della nomina a capo del Dipartimento della Salute Usa di Robert F. Kennedy Jr, noto per le sue posizioni “no vax”: in ribasso tutte le major del settore, come Moderna, Pfizer, Johnson&Johnson.
Il “contagio di negatività” si è rapidamente propagato all’Europa, con ampi cali per Merck, Sanofi, GSK, Astrazeneca e Valneva.
Tornando al quadro macro, l’economia Usa mostra notevole resistenza e cresce tra 2,5 e +3,0%, cioè almeno 1,5 punti sopra quella europea. A novembre, l’Indice manifatturiero dello Stato di New York si è impennato a 31,2 punti, dal precedente 11,9, quando il consenso lo vedeva invariato.
Le vendile al dettaglio, ad ottobre, sono cresciute +0,4% mensile, poco meglio del +0,3% previsto, sebbene in rallentamento rispetto al +0,8%, rivisto, di settembre.
In Europa le cose vanno meno bene: secondo la Commissione Europea il GDP tedesco, -0,1% atteso nel 2024, conferma la recessione, -0,3%, del 2023. La Germania tornerebbe a crescere dal 2025, con +0,7%: previsioni in ribasso anche per l'Italia, ora +0,7% nel 2024 e +1,0% nel 2025.
Notizie più incoraggianti sul fronte del debito italiano: il rapporto deficit/Pil 2024 é stato rivisto a 3,8%, dal 4,4% stimato a maggio, e quello del 2025 a 3,4%, da 4.7%, per poi scendere sotto la soglia del 3,0% definita dall’UE, solo nel 2026, allineandosi alle ultime previsioni del Governo.
I BTP (Buoni Poliennali del Tesoro) testimoniano buona fiducia: lo spread, cioè il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi è torna sotto 120 bps per la 1’ volta dal 18 ottobre, ai minimi da 2 anni. Si attende, il 22 novembre, la decisione di Moody's (l’agenzia più severa tra le “big”) sul rating, sperando migliori l'outlook come ha già fatto Fitch.
Come già detto, sul valutario l'elezione di Trump continua a rafforzare il Dollaro: il cross Eur/US$ è vicino a 1,057, il Dollaro/Yen a 155,5 e quello Euro/Yen a 164,4, confermando l’endemica debolezza della divisa nipponica.
In generale, i mercati guardano con apprensione alla politica monetaria delle Banche centrali Usa (FED) ed Europea (ECB): massima attenzione, stasera, 18 novembre, all'intervento della Presidente dell’ECB Christine Lagarde, a Parigi.
Negli Usa registriamo il commento di Susan Collins, Presidente della FED di Boston: “un altro taglio dei tassi alla prossima riunione di dicembre è senza dubbio sul tavolo, ma non è cosa fatta».
Il Presidente eletto Donald Trump ha intanto dichiarato che Chris Wright, dirigente del settore petrolifero e convinto difensore dell'uso dei combustibili fossili, sarà la sua scelta per guidare il Dipartimento dell'Energia. Wright è atteso sostenere il target di Trump di massimizzare la produzione di petrolio, gas ed elettricità.
Wright ha recentemente definito allarmisti quelli che denunciano il cambiamento climatico ed è probabile che supporti l'opposizione di Trump alla cooperazione globale nel contrasto al cambiamento stesso.
Le tensioni diplomatiche sul riscaldamento globale emergeranno quasi certamente al vertice G20 in Brasile di questa settimana: i Capi di Stato si riuniscono oggi, lunedì, e martedì su questioni legate a povertà, nutrizione a riforma delle istituzioni.
Spettera’ ai Governi dei rispettivi Paesi, responsabili di oltre l’80% delle emissioni dannose per l’ambiente, trovare i soldi per migliorare il trend climatico, secondo quanto è in discussione al vertice COP29 a Baku. La prospettiva non è la migliore, secondo gli esperti, visto che il Presidente Usa eletto Donald Trump vorrebbe annullare la legislazione sul clima approvata dall’Amministrazione Biden.
Oggi, 18 novembre, le Borse europee chiudono la mattina incerte, in media -0,3% alle 13.30 CET, segnalando che i toni “hawkish” di Powell hanno avuto l’effetto di sedare il rally post-elettorale, mentre su quelle asiatiche incombono le incognite legate al ritorno di Trump alla Casa Bianca.
La Cina è pronta a lavorare con la nuova Amministrazione americana per mantenere e migliorare la comunicazione e gestire le differenze, ha detto il Presidente Xi-Jinping, ma le Borse cinesi hanno perso lo smalto di ottobre: stamattina Shanghai -0,21%, Shenzhen -1,9%. Tra le atre Borse asiatiche Tokio -1,1%, Hong Kong +0,8%.
Le azioni di Hong Kong e Shenzhen non hanno goduto dell’invito delle rispettive autorità di regolamentazione dei mercati ad aumentare i rendimenti delle loro azioni. Nonostante uno Yen più debole, Tokyo è scesa al traino delle azioni “pharma”, come negli States ed in Europa.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Operazione Long su SRTS Sensus Healthcare IncIl titolo SRTS ha recentemente completato il breakout di un triangolo ascendente, accompagnato da un'esplosione dei volumi. Durante la fase di formazione del triangolo, si è osservata una compressione sia nei volumi che nella volatilità, segnale di accumulazione. Questo movimento tecnico si inserisce in un contesto favorevole, con il titolo che vanta quattro trimestri consecutivi di risultati superiori, in alcuni casi nettamente, alle aspettative degli analisti.
Sul piano fondamentale, SRTS appartiene al segmento small-cap, caratterizzato da un potenziale di crescita significativo. Il rapporto P/E (13.37) e il Forward P/E (12.08) evidenziano una valutazione ragionevole, con prospettive di miglioramento degli utili futuri. La solidità finanziaria dell'azienda è sottolineata da un indebitamento estremamente basso, un elemento distintivo di forza. Inoltre, la società dimostra un'eccellente efficienza nell'impiego del capitale proprio e degli asset, come confermano il ROE e il ROA.
I margini operativi e di profitto elevati indicano una gestione ottimale dei costi e un modello di business solido, mentre l'impressionante crescita delle vendite nell'ultimo anno riflette una forte espansione della domanda e delle capacità operative. Gli analisti indicano un target price di **14$**, evidenziando una potenziale crescita del titolo rispetto agli attuali livelli. Questi elementi rendono SRTS un titolo interessante sia dal punto di vista tecnico che fondamentale, con ottime prospettive per il medio-lungo termine.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.11.2024Le Borse chiudono una settimana volatile e incerta.
L’inflazione Usa non scende abbastanza, anche nei prezzi alla produzione.
Le Borse asiatiche calano, temendo i dazi Usa chiesti da Trump.
Petrolio: l’offerta è in surplus, la Cina ne consuma meno del previsto.
Ieri, 14 novembre, spinte anche dalle trimestrali positive di alcune società, ad esempio l’olandese ASML e la tedesca Siemens, le Borse europee hanno chiuso in rialzo, noncuranti del dato americano sui prezzi alla produzione, saliti +2,4% annuo, sopra le attese.
Milano è stata la migliore, +1,93%, tirata dalle azioni bancarie: bene anche Parigi, +1,32%, Francoforte +1,37%, e Londra, +0,51%. Il movimento recente dei listini europei resta comunque di consolidamento, ed il sentiment verso la prossima Amministrazione Trum negli Usa è “misto”.
Di positivo, senza dubbio, c’è l’attitudine pro-business del Presidente eletto, di negativo ci sono le sue politiche commerciali potenzialmente punitive verso il commercio con Cina ed Europa, e quelle di spesa pubblica che potrebbero peggiorare il trend dell’inflazione e dei conti pubblici americani.
A ottobre, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati +0,2% mese su mese (fonte dipartimento del Lavoro), e +2,4% annuale, contro il +2,3% atteso, in trend peggiorativo rispetto al +1,9% di settembre.
Ieri sera nell'intervento alla Dallas Regional Chamber il Chairman della Federal Reserve Jerome Powell ha fornito qualche indicazione sulle future mosse della Banca centrale, dichiarando che non c’è fretta di tagliare i tassi, visto il robusto andamento dell’economia.
Forse anche a causa dei toni “hawkish” di Powell, Wall Street ha chiuso in calo: Dow Jones -0,47%, Nasdaq -0,64% e S&P500 -0,60%.
Jerome Powell ha anche sottolineato che le decisioni sui tassi della Federal Reserve possono essere contestate solo dal Congresso, rispondendo implicitamente a chi teme che Trump possa mettere a rischio l’indipendenza della FED.
Sempre sul versante “macro” americano, le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono calate di 4 mila unità a 217.000, contro previsioni per 220 mila, sintetizzando come il mercato del lavoro sia ancora assai florido.
Sul fronte macro europeo, il dato aggiornato sul GDP (Pil) del 3’ trimestre indica una crescita di +0,4% su quello precedente e +di 0,9% sul 3’ trimestre 2023.
Sul mercato obbligazionario prosegue la fase di leggera flessione dei rendimenti dei Govies europei, in parallelo alla “chiusura” dello spread tra Btp e Bund decennali, sceso a 121 punti base dai 124 della chiusura di mercoledì 13. Il rendimento del Btp decennale benchmark è sceso a 3,55%, dal 3,63% della vigilia.
Poche novità sul mercato valutario: cross Euro/Dollaro piatto attorno 1,057, mentre prosegue la fragilità dello Yen giapponese: cross Eur/Yen a 164,8 da 164, e Dollar/Yen a 156,0 da 155,2.
Fa una pausa dalla lunga corsa rialzista anche bitcoin, ritornato sotto la soglia dei 90 mila Dollari, attorno a 88 mila. Mercoledì registravamo un prepotente strappo in area 94 mila favorito dall’aspettativa di una regolamentazione Usa più amichevole dopo ri-elezione di Trump.
Oggi, 15 novembre, le Borse asiatiche archiviano una settimana debole con chiusure contrastate: Tokyo +0,74%, nonostante l'economia giapponese confermi un 3’ trimestre in rallentamento: solo +0,2% trimestrale, combinato alla revisione da +0,8% a +0,5% per il 2’ trimestre. L'economia cresce solo +0,9% annuale.
Le stime di consenso erano già calibrate su questo rallentamento, e i deboli dati potrebbero suggerire al Primo Ministro Ishiba un pacchetto di stimoli già nella prossima settimana.
Borse cinesi incerte: Shanghai -0,7% ( -2,0% nella settimana) e CSI300 -0,8%. Hong Kong in lieve rialzo, +0,1% (ma -5,9% nella settimana).
Dal fronte macro cinese giungono segnali contrastati: a ottobre la produzione industriale è aumentata meno delle stime: deludono anche gli investimenti in beni fissi e la discesa dei prezzi medi delle case. Tuttavia le vendite al dettaglio sono cresciute oltre le attese: +4,8% annuale, favorite dallo shopping nella Golden Week.
In generale manca un vero “trigger” per ridare slancio ai mercati asiatici, mente sono aumentati, in numero ed in “peso”, i fattori di preoccupazione, a cominciare dalle dichiarazioni “da falco” di Powell sui tassi e all’incertezza delle future decisioni sui dazi attese nei primi “100 giorni” dell’Amministrazione Trump.
Il prezzo del petrolio (WTI attorno 68 Dollari/barile), costantemente sotto pressione nelle ultime 3 settimane, sintetizza efficacemente la paura di un eccesso di offerta, specie alla luce della confermata debolezza della domanda cinese e delle stime dell'IEA che indicano la possibilità di un surplus di produzione.
Le Borse europee chiudono la mattinata in frazionale calo, in media -0,4% (ore 13.30 CET), nel giorno in cui avremo le stime aggiornate della Commissione Europea sulla crescita ed i dati ufficiali sull’inflazione ad ottobre in diversi Paesi europei.
Le materie prime si apprestano a chiudere una settimana decisamente negativa, a largo spettro: oltre alla debolezza di oro e petrolio, soffrono anche i metalli industriali, senza apparenti ragioni fondamentali.
Gli investimenti globali in impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili e quelli per la rapida diffusione di veicoli elettrici stanno alimentando una forte domanda di metalli industriali come rame, zinco, alluminio ed argento, difficile da fronteggiare con l’attuale capacità estrattiva e da riciclo del rottame. Watch-out!
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| ANALISI SU GOLD |
BUON LUNEDI A TUTTI
facendo un resoconto della ultima settimana , possiamo notare che abbiamo avuto:
🪙 Crollo significativo: La scorsa settimana l'oro ha registrato una caduta del 4,52%, chiudendo a $2.563,22, segnando la peggiore performance settimanale degli ultimi tre anni.
📉 Supporto critico: I trader osservano con attenzione il livello di supporto chiave a $2.530/2.500.
Una rottura potrebbe innescare un ulteriore ribasso verso zone piu profonde.
📈 Rendimenti in salita: I Treasury statunitensi hanno raggiunto il 4,505%, aumentando il costo-opportunità di detenere oro, spingendo i prezzi verso il basso.
💵 Dollaro forte: Il dollaro USA è salito ai massimi di un anno (107,064), riducendo l'attrattiva dell'oro come bene rifugio.
📊 Inflazione sopra il target: Il CPI core ha registrato un +3,3%, ben al di sopra dell'obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve.
🔥 Tensioni geopolitiche: L'amministrazione Biden ha autorizzato l'Ucraina a colpire la Russia con missili a lungo raggio di fabbricazione americana.
Le prospettive a breve termine per l'oro rimangono ribassiste. La forza persistente del dollaro e i rendimenti elevati continuano a esercitare pressione sui prezzi.
I trader monitoreranno da vicino i prossimi interventi della Fed e i dati economici per individuare segnali di una possibile inversione di tendenza.
È quindi essenziale individuare i punti ottimali per operazioni intraday, considerando che l'oro è un asset altamente volatile che offre diverse opportunità di trading.
Come di consueto, evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, preferendo attendere le 14:30 e l'apertura di New York.
Come spesso sottolineo, la strategia più prudente è attendere un ritracciamento per posizionarsi a favore del trend principale.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Continueremo a inviare analisi e a tenere sessioni live su TradingView.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Euro ancora a ridosso dei supporti chiaveNon molla invece il dollaro, ad eccezione dell'USD/JPY che venerdì ha perso sorprendentemente, con una price action molto strana, quasi 300 punti. Una discesa non veloce, nel senso che possiamo tranquillamente escludere l’intervento della BoJ, che di solito, quando compra JPY, fa crollare i prezzi di centinaia di pips in pochi minuti. Ciò che è accaduto forse si spiega con una liquidazione di posizioni di carry trades per liberare liquidità da parte di investitori di un certo peso, che probabilmente potrebbero voler uscire dall’equity e dai carry simultaneamente, in una fase delicata come quella attuale, caratterizzata da incertezza futura e da problematiche di cui abbiamo spesso fatto cenno, ovvero dei rapporti geopolitici tra gli USA della nuova amministrazione Trump e il resto del mondo, unitamente ai problemi interni legati alle promesse elettorali in contrasto con la necessità di dare un occhio anche al debito pubblico. In ogni caso, USD/JPY in discesa con possibili target prossimi in area 153.00.
Diversamente, sugli altri cambi contro dollaro la pressione del biglietto verde rimane fortissima, con la moneta unica a ridosso di 1.0500, così come il Cable a 1.2620. Non vi è cenno di grandi correzioni fino ad ora, in ragione del fatto che, dopo gli ultimi dati, Eurozona e UK hanno bisogno di stimolare il rilancio economico attraverso una riduzione dei tassi. L’inflazione infatti è ormai stabilmente al di sotto del 2%, target fissato dalle due banche centrali delle due aree. Cable sembra avere più strada da percorrere al ribasso rispetto alla moneta unica, dato che EUR/GBP sembrerebbe aver violato le prime resistenze rilevanti a 0.8335-0.8340 area. Target appare lontano, sopra 0.8450.
Oceaniche in difficoltà, soprattutto AUD/USD che non è lontano dai supporti chiave di 0.6350-0.6400 area. NZD/USD è già quasi sui supporti analoghi posti a 0.5790-0.5840. CHF stabile anche se sembra ci sia del fuoco che cova sotto la cenere per quel che riguarda la lotta tra risk on e risk off, con quest’ultimo che sembra riemergere. Infine, la salita inarrestabile di USD/CAD, non lontano da 1.4150, prossima resistenza.
EQUITY, SVANISCE L’EFFETTO TRUMP?
Chiusura in netto ribasso per Wall Street venerdì, con l'S&P 500 in calo dell'1,3%, il Dow in perdita di 305 punti (-0.70%) e il Nasdaq in ribasso del 2,4%. Gli investitori hanno reagito alle dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell, il quale ha messo in evidenza la forza dell'economia, un mercato del lavoro resiliente in un contesto di inflazione persistente, che inevitabilmente portano ad abbassare le aspettative di molteplici riduzioni del costo del denaro. Le vendite al dettaglio di ottobre hanno infatti superato le previsioni, salendo dello 0,4%.
La borsa ne esce con ribassi inevitabili, anche perché l’euforia post-elettorale legata alle promesse di futuri stimoli all’economia da parte della nuova amministrazione sembra perdere di slancio, dopo aver illuso analisti e investitori sul fatto che le borse potessero continuare a crescere ad oltranza. E invece non è così, ma è anche normale che non lo sia. Meraviglia semmai l’euforia generalizzata post-elezioni, anche perché comunque eventuali stimoli alimenterebbero ulteriormente l’inflazione e la Fed, a maggior ragione, si troverebbe costretta a combatterla alzando i tassi.
E così le borse sono scese, il settore tecnologico ha registrato perdite significative, con grandi aziende come Nvidia (-3,2%), Amazon (-4,2%), Meta (-4%) e Alphabet (-1,7%) che hanno chiuso pesantemente in rosso. Anche le azioni farmaceutiche hanno perso quota dopo la notizia che Trump potrebbe nominare Robert F. Kennedy Jr. a capo del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, che viene definito scettico sulla questione dei vaccini. Nel corso della settimana, l'S&P 500 ha perso il 2,2%, il Dow è sceso del 2,3% e il Nasdaq è sceso del 2,9%, invertendo la tendenza al rialzo post-elettorale guidata dall'ottimismo per le politiche del presidente eletto Trump.
EUROZONA, PREVISIONI DI MIGLIORAMENTO
Le previsioni della Commissione europea per l'autunno 2024 prevedono una crescita dello 0,8% nell'area dell'euro per quest'anno, la stessa delle precedenti previsioni rilasciate nel secondo trimestre di quest’anno. Mentre l'inflazione continua a diminuire e i consumi privati e la crescita degli investimenti riprendono, con la disoccupazione ai minimi storici, la crescita è destinata ad accelerare gradualmente nei prossimi due anni, ha affermato il commissario europeo per l'economia Paolo Gentiloni.
Per il 2025, le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso all'1,3% dall'1,4% e per il 2026, l'economia dell'eurozona è prevista in crescita dell'1,6%. L'economia tedesca è ora prevista in contrazione dello 0,1% quest'anno, un'inversione rispetto alla crescita dello 0,1% prevista in precedenza. Guardando al futuro, si prevede che l'economia tedesca si espanderà dello 0,7% nel 2025 e dell'1,3% nel 2026.
Sul fronte dell'inflazione, nonostante una leggera ripresa a ottobre, in gran parte guidata dai prezzi dell'energia, l'inflazione complessiva nell'area dell'euro è destinata a più che dimezzarsi al 2,4% nel 2024, dal 5,4% nel 2023, prima di attenuarsi più gradualmente al 2,1% nel 2025 e all'1,9% nel 2026.
USA VENDITE AL DETTAGLIO ROBUSTE
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,4% su base mensile a ottobre 2024, dopo un aumento rivisto al rialzo dello 0,8% a settembre e al di sopra delle previsioni di mercato dello 0,3%. Escludendo il settore automobilistico, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,1%. Nel frattempo, le vendite escludendo i servizi di ristorazione, i concessionari di auto, i negozi di materiali edili e le stazioni di servizio, che vengono utilizzati per calcolare il PIL, sono diminuite dello 0,1%. I dati sulle vendite al dettaglio non sono adeguati all'inflazione e includono principalmente beni.
SETTIMANA ENTRANTE
Sarà una settimana relativamente tranquilla negli Stati Uniti, con i riflettori puntati sui dati PMI manifatturieri e dei servizi, insieme agli aggiornamenti del mercato immobiliare come permessi di costruzione, inizio lavori edilizi e vendite di case esistenti. Sul fronte della politica monetaria, i discorsi dei funzionari della Federal Reserve e del presidente della BCE Christine Lagarde attireranno l'attenzione di tutti noi, ovviamente, così come le decisioni sui tassi di interesse da Cina, Turchia e Sudafrica e i verbali delle riunioni della RBA.
Ma non dimentichiamo che usciranno i dati sull’inflazione in Canada, Regno Unito, Sudafrica e Giappone, mentre la Germania pubblicherà i dati sui prezzi alla produzione. Sono previsti anche i PMI flash di novembre per Australia, Giappone, India, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito. Nel frattempo, saranno pubblicati i dati sulla bilancia commerciale per Spagna, Eurozona, Svizzera e Giappone. Infine, Canada e Regno Unito pubblicheranno i dati sulle vendite al dettaglio unitamente all’indice di fiducia dei consumatori GfK in Inghilterra. Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Analisi del prezzo dell'oro, 18 novembreAnalisi fondamentale
L'oro ha esteso la sua ripresa fino a testare i 2.600 dollari, mentre le crescenti tensioni tra Russia e Ucraina hanno posto fine a una serie di perdite di sei giorni. L’ultimo aumento dei prezzi dell’oro potrebbe essere dovuto all’aumento delle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina dopo che gli Stati Uniti hanno consentito all’Ucraina di utilizzare armi a lungo raggio statunitensi per attaccare la Russia.
Il rally del biglietto verde dopo la vittoria elettorale di Donald Trump potrebbe creare una certa pressione di vendita sui prezzi dell'oro denominati in USD. Le aspettative di inflazione più elevate per il prossimo anno a causa delle politiche di Donald Trump hanno portato a un minor numero di tagli dei tassi di interesse attesi.
Inoltre, i trader hanno attenuato le aspettative di tassi di interesse più bassi a dicembre, dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che la banca centrale americana non avrebbe avuto fretta di tagliare, citando una "economia attiva" notevole". Tassi di interesse più elevati in genere trascinano i prezzi dell’oro al ribasso, poiché rendono meno attraente detenere asset non redditizi come l’oro.
Analisi tecnica.
Il prezzo dell'oro ha reagito nell'area EMA 34, che è anche un'importante area di resistenza dinamica durante la sessione asiatica. La fascia di prezzo degna di nota oggi è 2617-2615 al limite superiore e la zona di supporto per il breakout nella mattinata della sessione asiatica viene notata intorno a 2575. In base ai dati tecnici è stata stabilita anche la possibilità di un trend rialzista e della formazione dell'onda 3. grafico, quindi oggi verrà data priorità ai segnali ACQUISTA.
GBPUSD OUTLOOKHo evidenziato in azzurro una zona weekly dove il trend potrebbe invertire. Tuttavia, attualmente non ci sono conformazioni strutturali long per cui la bias resta ribassista. Su tf più alti siamo molto discount per cui non traderei quest asset per le prossime settimane.
Ho riportato un analisi in 1h perchè è l'unico tf che mostra un po di chiarezza per cui mi aspetterei una continuazione short dalle zone evidenziate.
N.B non sono consigli finanziari
BUZZI UNICEM ( BZU ) Strategia rialzista di lungo periodoBUZZI UNICEM ( BZU ) Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Buzzi Unicem S.p.A. è stata fondata nel 1872 e ha sede a Casale Monferrato, Italia. Buzzi Unicem S.p.A. opera come consociata di Fimedi - S.P.A. Buzzi Unicem S.p.A., insieme alle sue controllate, produce, distribuisce e vende cemento, calcestruzzo preconfezionato e aggregati. Offre inoltre leganti speciali, fogli di sicurezza e clinker, nonché leganti idraulici per l'edilizia per la realizzazione di intonaci e opere murarie in cantiere. L'azienda è presente in Italia, Stati Uniti, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Russia, Messico e Brasile.
DATI: 01 / 04 /2023
Prezzo = 22.36 Euro
Capitalizzazione = 4,14B
Beta (5 anni mensile) = 1,06
Rapporto PE ( ttm )= 10,35
EPS ( ttm ) = 2,16
Target Price BUZZI UNICEM di lungo periodo:
1° Target Price: 26.81 Euro
2° Target Price: 40.52 Euro
3° Target Price: 62.82 Euro
4° Target Price: 85 Euro
5° Target Price: 98.86 Euro
Xau What Did Powell Tell Us Yesterday?Vi chiedo cortesemente di mettere un like a questo post e di seguire il mio profilo per supportare la mia attività divulgativa gratuita; per voi è un piccolo gesto, ma per me fa una grande differenza.
| ANALISI SU GOLD |
BUON VENERDI A TUTTI
Ieri l'oro è tornato al punto di apertura giornaliera come seconda probabilità prevista in sessione.
Jay Powell afferma che la Federal Reserve non ha "fretta" di abbassare ulteriormente i tassi di interesse
Powell segnala un approccio cauto sui tagli dei tassi, suggerendo che non ci sarà fretta di ridurre i tassi a causa dei solidi fondamentali economici degli Stati Uniti.
I rendimenti del Tesoro potrebbero salire mentre la Fed rallenta il ritmo dei tagli dei tassi, attirando investitori in cerca di rendimenti più elevati in mezzo alla resilienza economica.
Il dollaro statunitense potrebbe rafforzarsi con tagli dei tassi ritardati, potenzialmente influenzando i prezzi dell'oro e riducendo la domanda di beni rifugio.
significa una pressione al ribasso per l'oro, quindi per il momento rimango fortemente ribassista.
È quindi essenziale individuare i punti ottimali per operazioni intraday, considerando che l'oro è un asset altamente volatile che offre diverse opportunità di trading.
Come di consueto, evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, preferendo attendere le 14:30 e l'apertura di New York.
Come spesso sottolineo, la strategia più prudente è attendere un ritracciamento per posizionarsi a favore del trend principale.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Continueremo a inviare analisi e a tenere sessioni live su TradingView.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Le azioni calano a causa di Powell troppo pro investitori.Le azioni calano nuovamente perché Powell è troppo accomodante con gli investitori.
A Wall Street si dice:
"Il segreto dell'investimento è comprare quando tutti sono venditori e vendere quando tutti sono compratori." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Il rally post-elettorale si è ormai affievolito al punto da mettere i principali indici a rischio di perdite settimanali, in vista di oggi, ultimo giorno di contrattazioni della settimana. Ieri, i mercati azionari sono scesi dopo che i commenti del presidente della Fed, Jerome Powell, hanno sollevato dubbi sull'entità dei futuri tagli dei tassi di interesse.
Il NASDAQ ha perso lo 0,64% (circa 123 punti) chiudendo a 19.107,65, mentre l'S&P 500 è sceso dello 0,60%, chiudendo a 5.949,17. Anche il Dow Jones ha registrato un calo dello 0,47% (circa 207 punti), terminando a 43.750,86. Lunedì, gli ultimi due indici avevano chiuso sopra i traguardi storici di 6.000 e 44.000 punti rispettivamente, ma da allora hanno registrato prevalentemente ribassi.
Ieri, il signor Powell ha preoccupato gli investitori dichiarando che il Comitato non aveva fretta di continuare a ridurre i tassi, vista la buona performance dell’economia e del mercato in questo momento. Di conseguenza, le probabilità di un taglio di 25 punti base il mese prossimo sono scese al 60%, rispetto all'80% del giorno precedente, secondo lo strumento CME FedWatch. Nonostante Powell abbia elogiato lo stato attuale dell’economia, questo non era ciò che gli investitori speravano di sentire.
Considerando il forte rally successivo ai risultati delle elezioni presidenziali, non sorprende che Powell abbia deciso di frenare l’approccio accomodante. Dopo un incremento del 5% la scorsa settimana e con le opzioni in scadenza oggi, una fase di consolidamento e prese di profitto è perfettamente normale.
Un'altra preoccupazione che pesa sul mercato (e che influisce anche sulle future decisioni sui tassi) è il timore di un ritorno dell'inflazione. Il rapporto PPI pubblicato questa mattina ha soddisfatto le aspettative (così come aveva fatto ieri l'IPC), ma l'incremento mensile dello 0,2% e l'aumento annuale del 2,4% sono stati più elevati rispetto al mese precedente. Inoltre, il PPI di base è risultato leggermente superiore alle previsioni per entrambi i periodi.
Le azioni stanno tornando da una delle loro migliori settimane dell'anno, seguita da un'elezione presidenziale indetta in modo rapido e da una seconda riunione consecutiva della Fed con un taglio dei tassi. Tuttavia, i principali indici sembrano avviarsi verso l'ultimo giorno della settimana con perdite settimanali, sebbene inferiori all'1%.
Le vendite di questa settimana sembrano rappresentare una fase di consolidamento sano, che potrebbe spianare la strada a un nuovo rialzo delle azioni. Dobbiamo considerare i giorni di ribasso, nel contesto di trend rialzisti, come parte naturale del processo di crescita.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Tactile Systems Technology (TCMD)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Svanisce l'effetto Trump?Le borse USA sono ancora in fase di consolidamento, con price action ridotte e movimenti contenuti, in una sessione tutto sommato abbastanza poco significativa. I dati sui prezzi alla produzione, nonostante siano usciti migliori delle attese, non sono riusciti a spostare gli equilibri, così come i numeri sul mercato del lavoro settimanali, incapaci di dare ulteriore impulso all’equity. Sta forse svanendo l’effetto post elezione della vittoria di Trump? Non lo sappiamo, certo è che il momentum di rialzo dell’equity sembra decisamente in calo.
Rimane così in gioco un’alta probabilità di taglio dei tassi negli USA a dicembre, almeno di 25 punti base. Il mercato ora attende il prossimo intervento del presidente della Fed, Jerome Powell, per ulteriori indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria e sulla possibile aperta polemica tra il Governatore e il neo eletto Presidente. Sul fronte degli utili, le azioni Disney sono aumentate di oltre il 10% dopo aver riportato utili e ricavi migliori del previsto. Applied Materials ha visto un rialzo del 2% prima dell'annuncio degli utili, mentre Cisco Systems è scesa di quasi il 2% poiché le sue prospettive di fatturato annuale sono state inferiori alle aspettative.
VALUTE
Sui cambi, la pressione del dollaro si è attenuata solo nel pomeriggio, quando ha aperto la sessione USA, perché fino a quel momento, il biglietto verde sembrava voler guadagnare ancora e arrivare sulle resistenze chiave di medio termine, poste a 107.00 relativamente al dollar index e 1.0450 sull’EUR/USD. Invece siamo saliti fino a 106.70 e scesi a 1.0495 rispettivamente, ma poi il mercato si è improvvisamente girato e ha permesso una correzione interessante con l’EUR/USD tornato a 1.0575 e l’indice invece sceso a 106.10.
Nella notte poi i prezzi hanno visto il dollaro tornare a salire, ma per ora solo in modo parziale. Tutti gli altri dollari hanno corretto, eccezion fatta per USD/CAD, rimasto sui massimi di periodo a 1.4060 e un USD/JPY che ha attaccato quota 156.50. Il dollaro resta favorito, ovviamente, anche se ha corso tanto e qualche correzione più rilevante sembrerebbe dovuta. Segnaliamo stamani i dati sulla seconda rilevazione del PIL della Gran Bretagna del terzo trimestre, che potrebbe spostare la price action della valuta britannica, insieme alla produzione manifatturiera. Nel pomeriggio poi occhio alle vendite al dettaglio USA, altro e unico vero market mover della giornata di oggi.
BCE, LE MINUTE
La Banca Centrale Europea (BCE) ha evidenziato la crescente necessità di tagliare i tassi, si è letto nel resoconto del meeting di novembre. Mentre è comunque prevista un'inflazione in calo, in ragione principalmente della discesa dei prezzi dell'energia, i rappresentanti del board sono apparsi ancora cauti relativamente alle pressioni inflazionistiche interne, in particolare la forte crescita dei salari e la lenta produttività del lavoro.
Nonostante le proiezioni di inflazione più ottimistiche, la BCE ha sottolineato l'importanza di raccogliere più dati prima di eventualmente apportare modifiche alla politica monetaria. I funzionari hanno sottolineato che qualsiasi decisione sui tagli dei tassi dipenderà dalle prospettive economiche e da ulteriori prove di ribasso dell’inflazione, segnalando un approccio basato sui dati.
USA, SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE
Il numero di persone che hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso di 4.000 unità rispetto alla settimana precedente, a 217.000 nel periodo conclusosi il 9 novembre, il minimo da maggio, e decisamente al di sotto delle aspettative di mercato di un aumento a 223.000. A loro volta, le richieste di sussidio continuative sono diminuite di 19.000 unità, a 1.873.000 unità, nell'ultima settimana di ottobre.
I risultati hanno ampliato la visione secondo cui il mercato del lavoro statunitense rimane a livelli storicamente forti nonostante l'aggressivo ciclo di restringimento da parte della Federal Reserve negli ultimi trimestri, aggiungendo margine di manovra alla banca centrale per rallentare il ritmo dell'allentamento monetario qualora l'inflazione rimanesse ostinatamente elevata.
PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% mese su mese a ottobre 2024, dopo un aumento rivisto al rialzo dello 0,1% a settembre e in linea con le aspettative. I prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,3% (rispetto allo 0,2% di settembre). Su base annua, l'indice dei prezzi alla produzione è aumentato del 2,4%, rispetto a un aumento rivisto al rialzo dell'1,9% a settembre e al di sopra delle previsioni del 2,3%.
L'indice dei prezzi alla produzione core è aumentato dello 0,3% nel mese, al di sopra dello 0,2% del mese precedente e in linea con le previsioni. Il tasso di interesse core annuo è accelerato al 3,1% da un 2,9% rivisto al rialzo e al di sopra delle aspettative del 3%.
Buon trading e buon fine settimana!
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
NEWSLETTER#94: USD e AUDUSD, VENTO A FAVORE CON L’INFLAZIONE
Dopo la vittoria di Trump della scorsa settimana il dollaro ha continuato a salire, raggiungendo i massimi di ottobre 2023.
Ieri pomeriggio sono stati rilasciati i dati inflazionistici americani e come previsto dagli economisti l’inflazione rimbalza per entrambe le componenti.
Dall’immagine sottostante possiamo notare come post news l’indice del dollaro ha mantenuto la propria forza rispetto le altre valute.
Anche i prezzi alla produzione pubblicati oggi pomeriggio sono saliti a rialzo, ma in questo caso sopra le aspettative degli economisti.
DISOCCUPAZIONE AUD
L'Australia ha pubblicato i dati sull'occupazione per ottobre durante la notte.
L'occupazione è aumentata di 16 mila, meno del previsto e segnando un rallentamento rispetto al forte dato di 61 mila di settembre.
Allo stesso tempo però la disoccupazione è rimasta invariata al 4,1%, con un tasso di attività in calo dello 0,1%.
Notizie macroeconomiche della giornata di domani
- PIL, produzione industriale e manif. UK (08:00) (GBP)
- Vendite al dettaglio (14:30) (US)
- Indice manifatturiero del NY Empire State (14:30) (USD)
- Produzione industriale (15:15) (USD)
Buon trading a tutti
Amplifon: punto della situazioneDopo un periodo di forte crescita durato diversi anni il vento è cambiato per il titolo Amplifon , in calo di quasi il 50% dai massimi di dicembre 2021.
Trattandosi di un'ottima società, profittevole e leader di mercato nel proprio settore, è giusto chiedersi se questo sia il momento giusto per aprire una posizione di lungo termine sul titolo.
Partendo dal punto di vista tecnico , il titolo è chiaramente in trend ribassista nel breve, medio e lungo termine. Se non è il proverbiale "coltello che cade" ci va molto vicino.
Nel tempo si sono formati una serie di minimi via via decrescenti (frecce blu) e il tentativo di reazione iniziato a ottobre 2022 appare oggi, a due anni di distanza, appunto solo un tentativo; un elaborato pattern di reazione A-B-C del mercato orso in essere.
Dal punto di vista fondamentale non c'è dubbio che Amplifon sia una società di successo e una vera "eccellenza italiana" ma ci sono comunque alcune considerazioni da fare:
- gli utili per azione sono stabili/in calo;
- i margini operativi, pur buoni, faticano ad espandersi e anzi sembrano essere in contrazione;
- si tratta di una società con un livello di debito non indifferente. Non c'è alcuna sofferenza economica ad oggi ma si tratta comunque di un elemento da tenere a mente;
- Apple ha dichiarato di voler aggredire il mercato healthcare e si è parlato anche di un possibile utilizzo degli airpods come strumento di aiuto per chi ha problemi di udito. Questo restringe, potenzialmente anche di molto, le possibilità di Amplifon.
Infine la valutazione :
Il mercato ha sempre dato grande fiducia al titolo, con valutazioni anche molto generose ed "esuberanti". Si vedano a questo proposito i livelli storici di P/E del titolo. Tutt'oggi, dopo un calo del 50%, il titolo scambia ancora a 35 volte gli utili, abbondantemente al di sopra della media del mercato italiano ma anche di quello statunitense.
Sulla base di tutti gli elementi sopra indicati l'indicazione è di sell short , con un target a 16,60. Si noti che a tale livello il titolo scambierebbe ancora a circa 24 volte gli utili.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.11.2024Al “Trump trade” si aggiunge il rischio d’inflazione, alias Trumpflation.
Boom delle cryptos: i mercati sperano in regolamentazione Usa più friendly.
La tecnologia teme ricadute dai dazi Usa promessi da Trump.
La transizione energetica corre veloce in Cina, soffre la domanda di petrolio.
Le Borse europee hanno chiuso praticamente invariate la seduta di ieri, 13 novembre, dopo il dato sull'inflazione Usa di ottobre che, in linea con le attese, è salita a +2,6% per la 1’ volta da marzo. L'indice “core”, nettato di energia e alimentari, ha segnato, come previsto, +3,3% annuale e +0,3% mensile.
Il rialzo sembra insufficiente ad incidere sull’attitudine cautamente espansiva della Federal Reserve che, a dicembre, dovrebbe varare il 3’ taglio dei tassi ed anche Wall Street ha chiuso contrastata: Dow Jones +0,1%, S&P500 “flat”, e Nasdaq -0,3%.
Il rischio di Trumpflation incombe sui mercati: dopo aver metabolizzato positivamente i possibili benefici sull’economia derivanti dalle promesse elettorali del Presidente eletto, ora si soppesano le possibili ricadute sull'inflazione.
In tale ottica va guardato con attenzione il dato PCE (Personal consumer expenditure) in uscita il 27 novembre, una misura che da anni la FED (Banca centrale Usa) ritiene la più attendibile per l’inflazione per le famiglie, oltre a quello sui nuovi posti di lavoro nel settore “non agricolo”, in uscita il 2 dicembre.
Bitcoin continua a correre, superando la soglia dei 90 mila Dollari: all’impetuoso movimento (dalle elezioni del 5 novembre ha guadagnato oltre +30%) contribuisce anche l’incremento dei flussi di denaro sugli Etf specializzati.
La capitalizzazione di mercato delle criptovalute ha superato 3 triliardi di Dollari: la ri-elezione di Trump alimenta la speranza di una regolamentazione più “friendly” verso gli asset digitali.
Elon Musk, fondatore e CEO di Tesla è stato scelto dal Presidente eletto Donald Trump, insieme a Vivek Ramaswamy, per dirigere il nuovo dipartimento per l'Efficienza governativa (Doge): queste nomine si aggiungono a quelle dei giorni scorsi, caratterizzate dalla “line dura” sul commercio con la Cina.
Certamente il nuovo mandato Trump si colloca in uno scenario di conti pubblici Usa assai peggiore di quello del 2016, specie guardando ai rapporto debito/Pil e deficit/Pil e all’esplosione della spesa per interessi.
I rendimenti dei Treasury americani testimoniano tensione: la scadenza a 2 anni rende circa 4,3%, rispetto al 3,6% di inizio ottobre, mentre sul 10 anni sfiora 4,5%, scontando anche la risalita dei prezzi al consumo a ottobre dopo 6 mesi di calo.
Sul fronte delle materie prime energetiche, il prezzo del petrolio resta debole, sul timore che la domanda cinese resti debole, anche per la rapidità con cui la Cina sta “ecologizzando” il proprio apparato di generazione elettrica.
La U.S. Energy Information Administration (EIA) ha lievemente aumentato le previsioni di produzione globale di petrolio per il 2024, a 102,6 milioni barili/giorno, da 102,5 milioni, mentre sul 2025 prevede 104,7 milioni, dai 104,5 precedenti, rimamendo comunque sotto quelle del cartello Opec+.
EIA stima la produzione di petrolio USA a 13,2 milioni di barili/giorno nel 2024, ovvero 300 mila barili sopra al record 2023 di 12,9 milioni: l’offerta globale di greggio è abbondante ed il prezzo è debole: ieri quello del WTI (West Texas Intermediate) ha confermato i livelli recenti di 68 Dollari/barile.
Sul mercato valutario, il Dollaro è ancora forte e schiaccia il cross con l'Euro sino 1,054, ai minimi dell’anno, mentre contro Yen giapponese è ai minimi da 3 mesi: cross US$/Yen 156!
Macro europea: il Presidente della Bundesbank (Banca centrale tedesca) Joachim Nagel è convinto che se i dazi minacciati da Trump si materializzassero, "potrebbero costare il -1,0% del GDP (Pil) tedesco, già previsto debole nel 2025, dopo un 2023 e 2024 in “semi-recessione”.
Torna a correre l'inflazione in Spagna: a ottobre, secondo l’INE (Istituto nazionale di Statistica), i prezzi al consumo sono cresciuti +0,6% mensile da -0,6% di settembre, e +1,8% annuale, dal +1,5% di settembre, in linea con le attese,
Politica Europea: peggiora la crisi di Governo tedesca, con la conferma delle elezioni anticipate il 23 febbraio. Alta tensione anche in seno all’Unione Europea: si fatica a trovare un accordo tra la Presidente Von der Leyen e i leader della maggioranza su alcune nomine, tra cui quella di Raffaele Fitto a vice Presidente della Commissione.
Materie prime: il prezzo dell’oro è sceso al minimo da 2 mesi, 2.560 Dollari/oncia (ore 13.30 CET), un calo in parte attribuibile al rafforzamento del Dollaro e alla risalita dei rendimenti obbligazionari. Giù anche il rame, -1,1% a 9.045 Dollari/Tonnellata, minimo da metà settembre.
Oggi, 14 novembre, le Borse europee hanno mostrato una buona intonazione nella mattinata, +0,5% medio alle 13.30 CET, in attesa del discorso del Chairman della FED Powell in serata. Il FedWatch Tool del Cme Group assegna ora 79% di possibilità ad un nuovo taglio di -25 bps il 18 dicembre.
Seduta negativa per le Borse asiatiche con l’indice MSCI Asia-Pacific a -0,4%: Tokio -0,48%, Hong Kong -1,5%, alla 5’ seduta consecutiva di ribasso, Hang Seng Tech -2,2%, per i timori sulla prospettiva dei chip-makers. CSI300 di Shanghai&Shenzhen -0,8%, in attesa, domani, dei dati su vendite al dettaglio e produzione industriale in Cina.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
"DAX verso i massimi: livelli chiave e prospettive di fine annoNonostante i gravi problemi economici in Germania – come il rallentamento della produzione industriale e la crisi energetica – il DAX potrebbe ancora superare i massimi storici entro fine anno. Questo grazie all'aspettativa di un possibile allentamento monetario da parte della BCE, che potrebbe rafforzare il sentiment rialzista. Da monitorare attentamente il livello chiave di 19.400: una rottura al rialzo potrebbe spingere il DAX verso l'area 20.000. Al contrario, una discesa sotto 19.100 potrebbe aprire la strada a un ribasso verso nuovi minimi.
XAUUSD SELL IDEAConfermata la rottura del supporto di struttura interna sul 2586, mi aspetto un piccolo rintracciamento in zona 1 e zona 2 per prendere la liquidità necessaria che servirà durante le news delle 14.30 per andare a testare il supporto esterno di struttura sul 2526, supporto importante che tiene il GOLD ancora in trend rialzista.
PS: Le zone 1 e 2 le ho tracciate su m5 cercando gli OB che hanno causato la rottura dei minimi precenti, non posso postare l'idea su tf m5.
Mercato dopo il rapporto CPI è in linea con le aspettative.Mercato misto poiché il rapporto CPI è in linea con le aspettative.
A Wall Street si dice:
"Non seguire la folla. Spesso, il consenso di massa è sbagliato nei mercati finanziari."Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Ieri sembrava una normale giornata di mercato pre-elettorale, con gli investitori intenti a esaminare il rapporto CPI e i principali indici che hanno chiuso in modo misto. Il Dow è salito dello 0,11% (circa 47 punti), attestandosi a 43.958,19, mentre l'S&P è aumentato dello 0,02%, chiudendo a 5.985,38. Tuttavia, il NASDAQ è sceso dello 0,26% (circa 50 punti), chiudendo a 19.230,74. Tutti e tre gli indici erano in calo ieri, per la prima volta dal periodo elettorale.
I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2% in ottobre e del 2,6% su base annua, mentre i risultati "core" sono saliti dello 0,3% su base mensile e del 3,3% su base annua. Il mercato non ha reagito al rapporto come in passato per due motivi principali: 1) i risultati erano quelli previsti, e 2) la Fed è attualmente più concentrata sull'occupazione.
Pertanto, l’indice dei prezzi al consumo non ha influenzato le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi a dicembre, che secondo lo strumento CME FedWatch rimane oltre l'80% per una riduzione di un quarto di punto. I dati CPI non suscitano più le reazioni di un tempo, anche se abbiamo visto un certo rialzo dopo la pubblicazione, che era in linea con le previsioni.
Sebbene l'inflazione non sia al momento una preoccupazione, il mercato sta raggiungendo nuovi massimi, portando un notevole flusso di denaro nelle tasche dei consumatori. Inoltre, ci sono possibilità future di tagli fiscali e riduzioni tariffarie (altre due potenziali fonti di pressione inflazionistica). Il mercato potrebbe continuare a crescere sulla convinzione che l'inflazione sia contenuta, ma potremmo dover aspettare il primo trimestre del 2025 per un suo ritorno.
Oggi riceveremo altri dati sull'inflazione con il PPI in programma. Come il CPI di ieri, anche i prezzi all'ingrosso del mese scorso sono aumentati ma rientravano nelle aspettative. Giovedì saranno pubblicati anche importanti rapporti sugli utili di aziende come Disney (DIS) e Applied Materials (AMAT).
Gli utili complessivi del terzo trimestre per i 458 membri dell'S&P 500 che hanno pubblicato i risultati fino a ieri, 13 novembre, sono aumentati del +6,9% con ricavi in crescita del +5,4%. Di questi, il 73,6% ha superato le stime sugli EPS e il 61,4% ha superato le stime sui ricavi.
Il tasso di crescita degli utili e dei ricavi per questo gruppo di 458 aziende è in linea con il trend di crescita degli ultimi trimestri, ma le società hanno avuto maggiori difficoltà nel superare le stime di consenso sugli EPS e sui ricavi. Le percentuali di superamento delle stime sugli EPS e sui ricavi per il terzo trimestre sono notevolmente inferiori alla media degli ultimi 20 trimestri per questo gruppo di aziende.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Radware (RDWR)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Pausa o fine del rialzo?Wall Street, nella sessione di ieri, mercoledì 13 novembre, ha chiuso mista, dopo due sedute di consolidamento che avevano fatto seguito all’euforia post elezioni e ai nuovi massimi storici, gli ennesimi, in questo 2024 di grandi profitti sull’equity. Il tutto è apparso in linea con dei dati sui prezzi al consumo, usciti negli Stati Uniti, perfettamente in linea con le attese. L’S&P 500 ha guadagnato lo 0,02% mentre il Nasdaq ha chiuso in rosso dello 0,26%. Infine, il Dow ha chiuso positivo dello 0,11%.
Dopo i dati sui CPI, la maggioranza di analisti e investitori sembra credere a una prossima riduzione dei tassi, da parte della Federal Reserve, di 25 punti base a dicembre. I beni di consumo discrezionali e il settore immobiliare hanno sovraperformato mentre i servizi di comunicazione sono rimasti indietro. Nel frattempo, le azioni di Tesla sono salite di oltre il 4% per riprendersi dalla svendita di ieri, mentre Amazon ha chiuso in rialzo del 2,5%.
VALUTE, DOLLARO INARRESTABILE
L’indice del dollaro è salito a 106,46, il livello più alto da ottobre 2023, poiché il mercato ha valutato come positivo il rapporto sull’inflazione, uscito in linea con le aspettative. L’attenzione si sposta ora sul rapporto sull’indice dei prezzi alla produzione di giovedì e sui dati sulle vendite al dettaglio di venerdì. Va detto però che il mercato rimane vigile su quelle che potranno essere le dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell, in programma giovedì.
Ad aggiungere ulteriore pressione alla moneta unica, scesa stanotte fino a 1,0534, le parole di Villeroy della BCE che si aspetta che la banca centrale tagli i tassi più decisamente di quanto fatto fino ad ora. La combinazione quindi di situazioni che alimentano un possibile rialzo dell’inflazione negli USA, se le politiche economiche promesse da Trump venissero confermate, e una condizione di sentiment dovish in Eurozona, non può che spingere l’EUR/USD al ribasso, con possibili target a 1,0450 e 1,0360 nel breve medio periodo.
Il Cable ha raggiunto anch’esso il primo target di medio termine, a 1,2660, ma non sembra un movimento terminato, a dirla tutta. EUR/GBP è tornato a ridosso di 0,8300, mentre sulle altre valute segnaliamo l’impennata del USD/JPY, che in assenza della BoJ può tornare a questo punto a 160,00 e oltre. Il trend del dollaro è inarrestabile, alimentato da tutte le differenze macro tra le diverse aree a favore degli USA, e l’unico modo per fermarlo è l’intervento della BoJ, oppure l’aumento delle preoccupazioni verso un debito USA di dimensioni insostenibili nel medio termine. Ma per il momento, il mercato si sofferma sugli stimoli di Trump, sul possibile aumento dell’inflazione delle politiche migratorie e commerciali e nessuno dubita della capacità USA di restituire il debito stesso.
Il franco svizzero è intanto stabile contro l’euro a 0,9350 mentre USD/CAD ha superato quota 1,4000 e ora punta a 1,4150. Le valute oceaniche sono in ribasso con AUD/USD non lontano dai target di 0,6360 e NZD/USD, analogamente, nelle vicinanze dei supporti di medio termine, posti a 0,5780.
CPI USA IN LINEA CON LE ATTESE
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è cresciuto del 2,6% a ottobre 2024, in aumento rispetto al 2,4% di settembre, che era il livello più basso da febbraio 2021, e in linea con le aspettative del mercato. Si tratta del primo aumento dell’inflazione in sette mesi, in ragione di un calo inferiore del previsto dei prezzi dell’energia, principalmente della benzina e dell’olio combustibile, mentre i prezzi del gas naturale sono aumentati del 2%, come a settembre. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,2%, in linea con i tre mesi precedenti, e come da previsioni. Nel frattempo, l’inflazione core è rimasta stabile al 3,3% su base annuale, mentre su base mensile si è attestata sullo 0,3%, come da consensus.
RENDIMENTO DEI TREASURY IN CALO
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso al 4,38% mercoledì, scendendo dal 4,4% della sessione precedente, poiché il mercato ha valutato i dati sull’inflazione positivamente, confermando quindi un possibile taglio di 25 punti base negli USA. Tuttavia, i Treasury rimangono sostenuti poiché le aspettative sul possibile impatto delle politiche economiche di Donald Trump rischiano di provocare una risposta aggressiva da parte della banca centrale statunitense. Tali politiche includono dazi doganali verso UE e Cina, oltre a politiche fiscali espansive attraverso tasse più basse, create però a debito, non dimentichiamolo.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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Analisi del prezzo dell'oro il 14 novembreAnalisi fondamentale
I prezzi dell'oro (XAU/USD) sono scesi per il quinto giorno consecutivo, toccando il minimo dal 19 settembre, intorno ai 2.554-2.553 dollari, entrando nella sessione europea di giovedì. La merce continua a essere appesantita dal rally post-elettorale del dollaro statunitense (USD) che si è protratto nel nuovo anno, sostenuto dall'ottimismo sulle prossime politiche espansionistiche previste dall'amministrazione Trump.
Nel frattempo, le tariffe potenzialmente inflazionistiche di Trump potrebbero costringere la Federal Reserve (Fed) a sospendere il ciclo di allentamento. Inoltre, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense pubblicato mercoledì ha evidenziato progressi più lenti nella riduzione dell’inflazione e potrebbe portare a minori tagli dei tassi di interesse il prossimo anno. Ciò continua a sostenere l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi e ha contribuito a spingere i deflussi dai prezzi dell’oro non redditizi.
Analisi tecnica
L'intervallo di prezzo tecnico durante le attuali ore di negoziazione della sessione europea è intorno a 2648 2659. Con il recupero da questa zona, oggi l'oro può raggiungere un recupero nella zona 2587 nel prossimo futuro e nei giorni successivi potrebbe raggiungere nuovamente 2616. Ma questo scenario è relativamente improbabile quando il numero di fomo venduti è piuttosto elevato. Quando l'area 2648 verrà superata, continueranno ad esserci una serie di vendite fomo che spingeranno il prezzo dell'oro a scivolare profondamente fino a 2527 e 2503, quindi dai la priorità ai segnali di VENDITA nel momento in cui il prezzo rompe da 2648. Ti auguro un trading di successo giorno. .
Wall Street, prima correzione post elezionerima giornata correttiva per i mercati azionari USA post elezione di Donald Trump, con i listini che hanno leggermente ripiegato. Anche l’Asia questa notte ha seguito l’andamento di Wall Street, con ribassi generalizzati dovuti più che altro a probabili prese di beneficio dopo il rally post elettorale. Beni di consumo di base e servizi di comunicazione hanno registrato i maggiori guadagni, mentre beni di consumo discrezionali e servizi di pubblica utilità sono stati i settori con le peggiori performance. Le azioni di Tesla sono scese del 2,7%, dopo una serie di cinque giorni di ripetuti rialzi.
DOLLARO, SEMPRE DOLLARO
L’indice del dollaro si è stabilizzato intorno a 105,9 mercoledì, mantenendosi vicino ai massimi degli ultimi sei mesi, alimentato dalle prospettive sui tassi e dalle promesse fatte dal neo Presidente sul fronte della deregolamentazione e defiscalizzazione. Le attese ora sono rivolte ai dati sui prezzi al consumo, attesi per questo pomeriggio, con un +2,6% previsto per l’inflazione su base annua, in rialzo possibile rispetto al 2,4% precedente, mentre il dato mensile è atteso a +0,2%. Relativamente a quello core, cioè esclusi alimentari ed energia, il consensus è per un +0,3% mese su mese e 3,3% su base annua.
Il dato di oggi potrebbe influenzare le aspettative per i futuri tagli dei tassi della Federal Reserve. I trader attendono anche il rapporto sull’indice dei prezzi alla produzione di domani e i dati sulle vendite al dettaglio di venerdì. Persiste comunque la price action favorevole al biglietto verde con l’EurUsd ormai a ridosso di 1,0600, in bilico, con qualche possibilità di correzione solo al superamento di 1,0630. Altrimenti 1,0450 sarà il prossimo target. UsdJpy questa notte ha superato quota 155,00, in mezzo al silenzio assordante della Boj, passiva anche sul fronte degli interventi verbali a sostegno della valuta locale. Cable ha perso quota tanto da alimentare il ritorno a 0,8330 dell’EurGbp. Possibile vedere anche 1,2650 a breve. UsdCad sulla resistenza di 1,3960. Oceaniche sotto pressione, con AudUsd non lontano da 0,6480 e Nzd vicino al supporto di 0,5890.
Il dollaro, di fatto, continua a beneficiare dei cosiddetti “Trump trades”, con i mercati che scommettono sulla forte crescita economica degli Stati Uniti e sulle politiche inflazionistiche sotto la sua presidenza, il che limiterebbe la capacità della Fed di abbassare i tassi di interesse. Attualmente, i mercati stanno scontando circa il 60% di possibilità di un taglio dei tassi di 25 punti base a dicembre, in calo rispetto all’84,4% di un mese fa.
USA, ASPETTATIVE INFLAZIONE
Le aspettative di inflazione al consumo negli Stati Uniti per l’anno a venire sono scese al 2,9% nell’ottobre 2024, il livello più basso da ottobre 2020, dal 3% in ciascuno dei quattro mesi precedenti. Le aspettative sui prezzi delle materie prime per l’anno a venire sono diminuite per gas, alimentari, istruzione universitaria, affitti e assistenza medica. Inoltre, le aspettative di crescita media dei prezzi delle case sono rimaste invariate al 3%. Nel frattempo, le aspettative di inflazione a tre anni sono diminuite di 0,2 punti percentuali al 2,5% e le aspettative di quelle a cinque anni sono diminuite di 0,1 punti percentuali al 2,8%.
ZEW IN CALO
L’indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è sceso a 7,4 a novembre 2024 da 13,1 a ottobre, e ben al di sotto delle previsioni di 13, appesantito dalla vittoria di Donald Trump e dal crollo della coalizione di governo tedesca. Anche la valutazione della situazione economica attuale è peggiorata, con l’indicatore delle condizioni attuali in calo a -91,4 da -86,9, rispetto alle previsioni di -85,9. Il presidente ZEW, il professor Achim Wambach, ha dichiarato che l’esito delle elezioni statunitensi rappresenta la ragione principale del calo del sentiment. Il fatto che le aspettative economiche per gli Stati Uniti siano chiaramente in aumento, mentre il sentiment economico per la Cina e l’eurozona è in calo, supporta questa visione. Tuttavia, nelle ultime settimane, qualche miglioramento si è intravisto, con aspettative di miglioramento delle prospettive economiche all’orizzonte.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.