WisdomTree - Tactical Daily Update - 16.01.2025L’inflazione “core” Usa a dicembre piace ai mercati azionari.
Anche le 1’ trimestrali USA, quelle delle grandi banche, non deludono.
Il clima di ripristinato “risk-on” seda, per ora, la corsa dei rendimenti dei bond.
Corre ancora il prezzo del petrolio: pesano clima rigido e scorte Usa.
Il mercato azionario ha reagito positivamente ai dati sull’inflazione americana, che ha infuso ottimismo sia a Wall Street che in Europa. Le borse europee, tra cui Milano, Parigi e Francoforte, hanno chiuso in forte rialzo. Il Ftse Mib di Milano ha guadagnato l'1,5%, raggiungendo i massimi dal 2008. Anche il Cac di Parigi (+0,7%) e il Dax di Francoforte (+1,7%) hanno registrato incrementi, nonostante una contrazione del Pil tedesco dello 0,2% per il 2024. Altri indici europei come l’Aex di Amsterdam (+1%) e l’Ibex di Madrid (+1,2%) hanno seguito la stessa tendenza positiva. In Gran Bretagna, un’inflazione più debole delle attese ha alimentato la speranza di un possibile taglio dei tassi da parte della Bank of England a febbraio.
L’inflazione americana ha mostrato segnali incoraggianti, con il dato di dicembre che ha registrato un +0,4% mensile, superando le aspettative, e un +2,9% annuale. La parte "core" (escludendo energia e alimentari) è cresciuta del 3,2% su base annua e dello 0,2% su base mensile, una crescita più bassa rispetto ai mesi precedenti, offrendo un margine di manovra alla Fed per considerare eventuali riduzioni dei tassi, nonostante la possibilità che i prezzi energetici elevati possano influire sulle dinamiche inflazionistiche nel 2025.
A Wall Street, la notizia dei risultati trimestrali positivi delle principali banche ha spinto al rialzo i principali indici: il Dow Jones è salito dell’1,65%, il Nasdaq del 2,45% e lo S&P500 dell’1,83%. Goldman Sachs ha visto i profitti raddoppiare a 4,1 miliardi di dollari, mentre Blackrock ha segnato un incremento degli utili del 16%, raggiungendo 6,37 miliardi di dollari. J.P. Morgan ha visto un aumento del 50% degli utili, arrivando a 14 miliardi di dollari, e Citigroup ha riportato utili di 2,9 miliardi di dollari. Wells Fargo ha ottenuto un utile netto di 5,1 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 3,4 miliardi dell'anno precedente.
Sul mercato valutario, l’aspettativa che la Fed possa ridurre i tassi ha messo sotto pressione il dollaro. L'euro è salito a 1,0290 dollari, mentre il dollaro è sceso rispetto allo yen, scambiando a 156,65. Il prezzo del petrolio è aumentato dell'1,97%, raggiungendo 79 dollari al barile, a seguito di una riduzione delle scorte americane. Il gas naturale europeo è rimasto stabile, salendo dello 0,2% a 47 euro al megawattora.
Il Bitcoin ha reagito positivamente ai dati sull'inflazione, superando nuovamente i 100.000 dollari. Inoltre, lo spread tra BTp e Bund è diminuito, con il differenziale di rendimento tra il BTp decennale e il Bund tedesco sceso a 116 punti, rispetto ai 124 della vigilia. Il rendimento del BTp decennale è sceso al 3,68%, dal 3,83% precedente.
Il 16 gennaio, le borse europee hanno continuato a salire, incoraggiate dai dati sull’inflazione americana e dai solidi risultati delle banche. In giornata, saranno diffusi i dati sulle vendite al dettaglio e i sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, che potrebbero influire sulle decisioni future della Fed. In Europa, sono attesi i verbali della riunione di dicembre della BCE, che aveva ridotto i tassi di interesse di 25 punti base. Un sondaggio tra 77 analisti suggerisce che la BCE potrebbe fare un altro taglio a fine gennaio.
In Asia, le borse sono salite, con il Nikkei che ha guadagnato lo 0,3%, grazie ai guadagni di Tokyo Electron (+3,9%) e Nomura Holdings (+3,3%). Le borse cinesi sono state positive, con l’indice Composite di Shanghai in aumento dello 0,28%. A Taiwan, il mercato è cresciuto del 2,5% grazie ai guadagni dei semiconduttori, mentre in Corea il Kospi ha registrato un +1,8%. La Banca di Corea ha mantenuto il tasso di interesse al 3%, nonostante le aspettative di un taglio.
Nel settore delle materie prime, l’indice BCOM ha guadagnato l’1,4%, trainato dal petrolio, mentre il prezzo dell’oro ha raggiunto i massimi da un mese. Il mercato obbligazionario ha beneficiato dei dati sull’inflazione, con i rendimenti dei principali bond governativi in calo. Il rendimento dei Treasury a 10 anni è sceso al 4,65%, mentre i Bund tedeschi e i BTp italiani hanno visto una flessione dei rispettivi rendimenti.
Infine, i futures sui principali indici di Wall Street indicano un’apertura piatta, con la pubblicazione di vari dati macroeconomici che potrebbero influenzare l’andamento dei mercati, tra cui i prezzi import/export di dicembre, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e l'indice Fed Filadelfia per gennaio. Le vendite al dettaglio di dicembre sono attese in aumento del 0,6% su base mensile.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Analisi fondamentale
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*AGGIORNAMENTO ANALISI GOLD*
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Buon giovedi a tutti <3
Dati di ieri (+2,9% annuo):
In linea con le attese, indicano una stabilità nella crescita economica.
Inflation core (3,2%):
In calo,alimenta speculazioni su un possibile ulteriore taglio dei tassi FED, sostenendo il sentiment positivo sui mercati.
Gold fortemente rialzista, Lo scenario macro favorisce il metallo prezioso, con gli investitori che cercano protezione contro l'incertezza economica e la svalutazione del dollaro.
Evitare posizionamenti ribassisti sul macro trend
L'oro rimane supportato dai fondamentali e dal sentiment positivo del mercato.
Valutare opportunità di short intraday,
Con attenzione alle zone tecniche e senza anticipare il movimento.
Ad esempio, la prima zona target a 2720 sembra essere un livello interessante
Monitoraggio dati sui sussidi oggi pomeriggio,
Questi numeri potrebbero influenzare il breve termine, fornendo spunti per movimenti intraday.
Approccio in live:
Si consiglia di osservare attentamente i movimenti prima di agire, mantenendo un piano flessibile per eventuali operazioni short in aree di resistenza ben definito
*PROSSIMI APPUNTAMENTI*
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:30 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Nasdaq forte sopra le resistenzeIl Nasdaq ha mostrato una solida performance, sostenuto dalla forza politica ed economica degli Stati Uniti e forza delle Tech. Dopo una correzione iniziale di pochi punti percentuali, l'indice ha ripreso la sua traiettoria rialzista.
Una rottura confermata dell'area 21.500 potrebbe favorire l'ingresso di nuova liquidità, con un potenziale target di 22.300-500 nel breve/medio periodo. Non vedo, al momento, ulteriori ritracciamenti al ribasso significativi
Il CPI rilancia le borseReazione significativa dei mercati azionari, specie quelli USA, con l'S&P 500 in aumento dell'1,6%, il Nasdaq in rialzo del 2% e il Dow Jones a +1,53%. La reazione è dipesa dalla pubblicazione del dato sull’inflazione USA, aumentata per il terzo mese consecutivo del 2,9% in linea con le aspettative, ma il tasso core è uscito inferiore al consensus al 3,2% su base annua mentre quello mensile è salito solo dello 0,2%.
I dati hanno contribuito a ridare speranze agli investitori sulla possibilità che la Fed possa tagliare i tassi più di quanto non abbia lasciato intendere. Inoltre, i risultati degli utili aziendali delle principali banche hanno rafforzato il sentiment degli investitori. Le azioni JPMorgan sono aumentate di circa lo 0,4% dopo aver superato le previsioni di utili e ricavi e aver alzato le previsioni di redditività netta da interessi per il 2025. Wells Fargo è salita di oltre il 3% dopo aver pubblicato un aumento degli utili. Goldman Sachs è salita del 4,8% su utili e ricavi migliori del previsto, mentre BlackRock è balzata di quasi il 2,5% poiché i suoi asset hanno raggiunto un record di 11,6 trilioni di dollari. Citigroup ha guadagnato il 4% e la Bank of New York Mellon il 6,4% dopo che entrambe hanno superato le stime dei risultati previsti.
VALUTE
L’iniziale reazione del mercato dei cambi ai dati sui prezzi al consumo USA aveva visto l’euro salire contro il dollaro a 1,0350, prima area importante di resistenza, che però è stata violentemente respinta, con i prezzi che in serata sono tornati a 1,0285. Il Cable ha avuto un rendimento analogo con un rialzo a 1,2305 per poi perdere quasi 100 pips in breve tempo. Anche se attutiti, gli altri dollari si sono ripresi, con USD/CAD che sembrava aver violato i supporti di medio termine che però poi ha rifiutato, tornando a 1,4340. USD/JPY, invece, ha perso quasi 200 pips in giornata e ne ha corretti solo 50, scendendo nuovamente questa notte a 155,5, il livello più basso delle ultime 4 settimane, a dimostrazione che la valuta giapponese sembra vivere una fase di accumulazione di medio periodo, che potrebbe spingere USD/JPY al ribasso anche fino a 155,00 e poi 153,50. Stabili le oceaniche che si stanno muovendo più lentamente di euro e Cable, ma soprattutto restano sopra i supporti chiave.
CPI USA
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è aumentato per il terzo mese consecutivo al 2,9% a dicembre 2024 dal 2,7% di novembre, in linea con le aspettative del mercato. Questo aumento di fine anno è in parte dovuto ai bassi effetti base dell'anno scorso, in particolare per l'energia. I costi energetici sono diminuiti meno del previsto, principalmente a causa della benzina, dell'olio combustibile e del gas naturale. Inoltre, l'inflazione è salita per i prodotti alimentari e i trasporti. D'altro canto, l'inflazione ha rallentato per le abitazioni, per le auto e i camion. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,4%, al di sopra delle previsioni dello 0,3%.
CPI UK
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito è sceso inaspettatamente al 2,5% a dicembre 2024 dal 2,6% di novembre, al di sotto delle previsioni del 2,6%. Tuttavia, ha rispecchiato le previsioni della BoE di inizio novembre. I prezzi sono rallentati nel settore dei servizi, mentre hanno tenuto in quello dei trasporti per gli effetti del rialzo dei carburanti, che hanno parzialmente compensato. Rispetto a novembre, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3%, al di sopra dello 0,1% del periodo precedente ma al di sotto delle previsioni dello 0,4%. Anche il tasso di inflazione core annuale è sceso al 3,2% dal 3,5% e il tasso mensile è salito allo 0,3%, al di sotto delle previsioni dello 0,5%.
AUSTRALIA, TASSO DI DISOCCUPAZIONE IN RIALZO
Il tasso di disoccupazione è salito al 4,0% a dicembre in Australia, dal minimo di otto mesi di novembre che era uscito al 3,9%, ma in linea con le aspettative di mercato. Il numero di disoccupati è aumentato di 10,3 mila unità, e aumentano coloro che cercano un lavoro a tempo pieno salendo di 14,9 mila unità, mentre sono diminuiti coloro che il lavoro lo cercano part-time. Nel frattempo, l'occupazione è cresciuta di 56,3 mila unità a un nuovo picco di 14,5 milioni, superando facilmente le previsioni di un aumento di 15 mila. L'occupazione part-time è salita di 80 mila unità al massimo storico di 4,5 milioni, anche se l'occupazione a tempo pieno è diminuita. Il tasso di partecipazione è salito al 67,1%, tornando al picco di luglio e superando le previsioni del 67,0%, che corrispondevano alle cifre di novembre.
GERMANIA, PIL IN CALO
Il PIL della Germania è sceso dello 0,2% nel 2024, dopo una contrazione dello 0,3% nel 2023, in linea con le aspettative del mercato. Il settore manifatturiero ha registrato un calo significativo della produzione, in settori chiave come macchinari e automotive. Anche il settore delle costruzioni ha sofferto, con un ribasso del 3,8% del valore aggiunto lordo dovuto agli elevati prezzi delle materie prime e ai tassi di interesse. Il settore dei servizi è cresciuto dello 0,8%, ma le performance sono state varie: commercio, trasporti e alloggi sono rimasti stagnanti, mentre l'informazione e la comunicazione sono aumentate del 2,5%. I servizi alle imprese sono rimasti invariati. I consumi delle famiglie sono aumentati leggermente (0,3%), con una spesa per la salute e i trasporti in aumento. I consumi pubblici sono cresciuti del 2,6%, spinti da maggiori prestazioni sociali. Il commercio estero ha sofferto, con esportazioni in calo dello 0,8% e importazioni in leggero aumento dello 0,2%.
Buona giornata e buon trading!
Saverio Berlinzani
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Il Super DOLLARO: una mina sul percorso dell'azionario USALe conseguenze della rapida crescita del dollaro potrebbero mettere a repentaglio gli utili registrati dalle aziende statunitensi, nonché la salute economica di alcuni mercati emergenti.
Secondo un indice nominale del tasso di cambio ponderato per gli scambi gestito dalla Federal Reserve, il dollaro statunitense è scambiato sui livelli più alti mai registrati dal 1973.
Anche il Dollari Index, che misura il valore del dollaro rispetto ai suoi maggiori competitori con forte sbilancio verso l' euro, ha recentemente superato quota 110, attestandosi al livello più alto da novembre 2022. Tuttavia, per quanto riguarda gli investitori, il livello assoluto del dollaro rispetto alle altre valute non è tanto importante quanto il ritmo assunto dal suo apprezzamento. Ultimamente, quel ritmo è stato piuttosto rapido. Il Dollar Index, è aumentato del 9% dal giorno delle elezioni ed ha chiuso il trimestre conclusosi a dicembre, con un aumento del 7,7%, il massimo di qualsiasi altro trimestre dal 2015. Data la sua importanza per l'economia globale, fluttuazioni così rapide del valore del dollaro possono avere conseguenze di vasta portata. Un dollaro forte fa sì che il denaro guadagnato all'estero valga meno in termini di dollari, aumentando la possibilità che gli effetti di conversione della valuta possano far sì che le aziende non raggiungano gli obiettivi di Wall Street per vendite e guadagni. Come minimo, le aziende non supererebbero quegli obiettivi tanto quanto avrebbero altrimenti fatto e questo potrebbe avere delle forti pressioni negative sul mercato azionario in tempo ragionevolmente brevi.
NEWSLETTER#110: CPI UK Finalmente qualche buona notizia per il mercato obbligazionario UK.
L'inflazione britannica di dicembre, pubblicata questa mattina, ha rallentato più del previsto.
Il CPI dei servizi, su cui si concentra maggiormente la Banca d'Inghilterra, si è attestato al 4,4% contro il consenso del 4,8%.
Il CPI Core è rallentato dal 3,5% al 3,2% e quello headline dal 2,6% al 2,5%.
La sterlina sarebbe normalmente crollata sulla scia di un'inflazione debole, ma non sta mostrando nessuna direzionalità.
Questa è un'altra testimonianza che mostra il comportamento di GBP simile a quello di una valuta dei mercati emergenti, essendo più sensibile ai costi di finanziamento a lungo termine rispetto alle prospettive a breve termine della banca centrale.
Buon trading a tutti
DJI rimbalzo tecnico eseguitoIl Dow Jones (DJI) ha recentemente dimostrato una significativa resilienza dopo uno storno tecnico, evidenziando la sua forza strutturale e la rinnovata fiducia degli investitori. Questo recupero è stato alimentato da notizie positive provenienti da Wall Street, che hanno ridato slancio all'indice, spingendolo verso un nuovo potenziale massimo storico.
Fattori Tecnici e Fondamentali del Recupero
Storno Tecnico e Ripresa:
Lo storno tecnico osservato nelle settimane precedenti era in linea con una fisiologica presa di profitto dopo un'estesa fase rialzista. Nonostante il temporaneo indebolimento, il DJI ha mantenuto supporti tecnici chiave, segnalando un chiaro interesse degli acquirenti a livelli strategici.
La successiva ripresa, supportata da volumi crescenti, indica un ritorno del momentum positivo e una rinnovata fiducia nei fondamentali macroeconomici statunitensi.
Con il DJI che attualmente si trova in una chiara fase di breakout rispetto ai livelli precedenti, si delinea un potenziale scenario rialzista:
Superamento dei Massimi Precedenti: La struttura grafica suggerisce che il DJI potrebbe presto testare e superare i massimi precedenti. L’area intorno ai 40.000-42.000 punti rappresenta un supporto significativo.
Target a +7%: Basandoci sull’attuale ritmo di crescita, l’indice potrebbe raggiungere un incremento complessivo del 7% rispetto ai livelli attuali, proiettandosi verso i 45.000 punti entro la fine di gennaio o febbraio.
Contesto Tecnico: Le medie mobili principali (50 e 200 periodi) continuano a segnalare una tendenza rialzista, confermata dagli oscillatori tecnici come RSI e MACD, che mostrano ulteriore spazio per l’apprezzamento.
Il Dow Jones sembra ben posizionato per capitalizzare il momentum positivo. Con l’economia statunitense che dimostra solidità e i mercati che rimangono ottimisti, il raggiungimento dell'area dei 45.000 punti appare realistico. Questo rally potrebbe essere supportato da ulteriori segnali di stabilizzazione economica e da un miglioramento del sentiment globale. Gli investitori dovrebbero monitorare attentamente gli sviluppi macroeconomici e le dinamiche di liquidità sui mercati per confermare questa traiettoria di crescita.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 15.01.2025Inflazione Usa e prossime mosse sui dazi del Trump2 pesano sui mercati.
Partono le trimestrali USA: le grandi banche non dovrebbero deludere.
I prezzi alla produzione Usa di dicembre sono saliti meno delle attese.
Moody’s vede crescita europea anemica anche nel 2025.
Ieri 14 gennaio, le Borse europee hanno registrato una chiusura positiva per la maggior parte dei principali indici, ad eccezione di Londra. Il mercato ha reagito con ottimismo a notizie riguardanti una possibile introduzione graduale delle tariffe commerciali da parte dell'amministrazione Trump2, alimentando aspettative positive, soprattutto per la Cina.
A questo si è aggiunto il dato sui prezzi alla produzione negli Stati Uniti, che sono aumentati meno del previsto, alimentando ulteriormente il buon umore degli investitori. Nel dettaglio, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati +0,2% mensile a dicembre, al di sotto delle previsioni degli analisti di +0,4%. Su base annua, l'incremento è stato +3,3%, inferiore al +3,5% atteso.
Questi dati hanno contribuito a ridurre le preoccupazioni inflazionistiche e a stimolare gli acquisti sulle Borse. In particolare, Parigi ha guadagnato +0,20%, Francoforte +0,69% e Milano +0,93%, Londra è scesa -0,28%.
Moody's ha aggiornato le previsioni per l'Eurozona, stimando una crescita del PIL dell'1,2% nel 2025 e dell'1,5% nel 2026. La normalizzazione dell'inflazione e ulteriori tagli dei tassi di interesse sono visti come fattori che supporteranno i consumi e gli investimenti nell'Eurozona.
Tuttavia, il report avverte che la crescita rimarrà debole in economie come la Francia, la Germania e l'Italia. La Francia dovrebbe crescere +1,0%, l'Italia poco meno, mentre la Germania solo +0,5%.
Anche Equita, uno dei principali broker italiani, ha rilasciato il suo outlook per il 2025, affermando che l'ambiente macroeconomico rimarrà favorevole, con una crescita globale stabile attorno al 3%. Tuttavia, ci sono differenze significative tra le diverse aree: gli Stati Uniti cresceranno del 2,5%, l'Unione Europea dell'0,8% e la Cina del 4%. L'outlook prevede una crescita degli utili aziendali, con l'EPS dell'MSCI Usa in aumento del 12% e dell'MSCI Ue del 6%. Le valutazioni in Europa sono generalmente più basse rispetto agli Stati Uniti, il che potrebbe rappresentare un'opportunità per gli investitori.
Wall Street, inizialmente in rialzo, ha visto il Dow Jones chiudere a +0,5% l'S&P 500 +0,1%, mentre il Nasdaq ha perso -0,2%. Tuttavia, l'indice Russell 2000 delle mid caps ha registrato un guadagno di +1,1%.
Il 15 gennaio, i mercati europei hanno aperto in rialzo, in media +0,4% alle 12.00 CET, in parte grazie alla sorpresa di un rallentamento dell'inflazione britannica a dicembre. L'indice dei prezzi al consumo del Regno Unito ha registrato un incremento del 2,5%, inferiore alle attese e al dato del mese precedente. Questo alimenta le aspettative di un possibile prossimo taglio dei tassi da parte della Bank of England.
L’attenzione degli operatori si concentra ora sui prezzi al consumo Usa previsti per oggi, 15 gennaio, che potrebbero influenzare le scelte di politica monetaria della Federal Reserve.
L'inflazione più alta del previsto potrebbe raffreddare le aspettative di ulteriore allentamento della politica monetaria della Fed, alimentando il rialzo dei rendimenti obbligazionari.
Intanto i consumi globali di petrolio mostrano segnali positivi, con un aumento della domanda che ha superato le previsioni nel quarto trimestre 2024. L'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) ha rivisto al rialzo le stime di crescita della domanda di petrolio, portandole a 940.000 barili al giorno nel 2024 e a 1,05 milioni nel 2025.
Sul fronte dei titoli di Stato, i rendimenti dei BTP decennali italiani sono scesi stamani di 4 punti base al 3,8%, con lo spread con il Bund tedesco che si è ridotto a 117 punti.
Sul fronte macro europeo, segnaliamo anche che a novembre 2024, la produzione industriale dell'Eurozona è aumentata +0,2% rispetto al mese precedente, ma ha registrato un calo dell'1,9% rispetto a novembre 2023. L'Italia ha registrato un modesto aumento della produzione dello 0,3%, mentre Paesi come Irlanda e Lussemburgo hanno visto forti contrazioni.
La Germania, in particolare, continua a faticare, con l'istituto di ricerca Ifo che prevede una crescita limitata, +0,4% per l'economia tedesca nel 2025, suggerendo che senza riforme significative la stagnazione potrebbe perdurare.
In Asia, i mercati sono stati più deboli, con Tokyo e Seul quasi invariate e Shanghai che ha perso terreno. L'iniezione di liquidità da parte della Banca centrale cinese non è riuscita a stimolare una ripresa significativa, nonostante la politica monetaria espansiva.
L'indice delle materie prime ha registrato un lieve aumento, con il rame in particolare che ha toccato i massimi da dicembre, grazie alla diminuzione delle scorte e all'aumento delle importazioni cinesi.
Il Bitcoin ha visto un aumento del 2,4%, sostenuto dall'ottimismo generale e da notizie come l'acquisto di 11 Bitcoin da parte di Intesa SanPaolo, la più grande banca italiana.
In sintesi, i mercati finanziari continuano a rispondere in modo positivo a una combinazione di dati macroeconomici favorevoli, incertezze politiche internazionali e politiche monetarie delle banche centrali, con particolare attenzione all'inflazione statunitense e alle prospettive di crescita nell'Eurozona e negli Stati Uniti.
Informazioni importanti
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
1-2-3 BOX rialzistaIl DAX è in un momento decisivo. Dopo aver consolidato sopra i livelli attuali, il principale indice tedesco sembra pronto per un allungo verso la soglia psicologica dei 22.000 punti, sostenuto dalla solidità dei dati macroeconomici più recenti.
Fattori Fondamentali Positivi
Germania Resiliente: I dati economici tedeschi hanno mostrato una sorprendente resilienza, indicando che il settore industriale sta vivendo una ripresa solida e che la fiducia degli investitori sta migliorando.
Sponda Americana: Anche i dati provenienti dagli Stati Uniti supportano una narrativa di crescita globale. Con le elezioni presidenziali e altri eventi politici significativi all’orizzonte (decisioni di espansione) , è improbabile che gli USA mostrino segnali di debolezza nei mercati, creando un contesto favorevole per gli asset rischiosi a livello globale.
L’Analisi Tecnica e il Pattern Istituzionale “1-2-3 BOX Laterale”
A livello tecnico, il DAX ha recentemente formato un raro e sofisticato pattern istituzionale noto come "1-2-3 BOX Laterale", utilizzato dalle grandi istituzioni per identificare punti di breakout strategici. Questo pattern si caratterizza da:
1: Una fase di consolidamento laterale con volumi in diminuzione.
2: Una violazione iniziale dei livelli di resistenza con un incremento dei volumi.
3: Una ripresa immediata con un ritracciamento minimo, preludio di un’estensione verso nuovi massimi.
Questa configurazione, insieme alla recente pressione degli acquisti, suggerisce un potenziale movimento verso i 22.000 punti, un obiettivo raggiungibile senza particolari difficoltà, considerando il sentiment positivo.
Livelli Chiave
Resistenza: 22.000 punti (target rialzista).
Supporto: Solo una rottura decisa sotto i minimi attuali, attorno ai 19.300-19.000, potrebbe riportare il DAX in una zona di rischio ribassista. Tuttavia, tale scenario appare poco probabile, vista la solidità del contesto tecnico e fondamentale.
GOLD | Oggi Inflazione americana.Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Ore 14:30 uscirà il CPI USA, l'Inflazione, prepariamoci al dato.
Vediamo se l'attuale zona short regge, nel caso in cui non riuscisse, il prezzo potrebbe impennare in direzione dell'ATH.
Se invece shortasse e riuscisse a rompere la zona più bassa (crollo favorito dalle NEWS) allora potremmo tornare verso minimi settimanali.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Buon Trading.
Ciau.
Wall Street in AltalenaLe borse USA, dopo un'apertura in ripresa, hanno successivamente ripiegato cancellando i guadagni iniziali e muovendosi poi intorno allo zero. Questo è un segnale che l’avversione al rischio delle ultime sedute non è stata una chimera, ma qualcosa che potrebbe approfondirsi nelle prossime settimane.
La sensazione è che gli investitori stiano chiudendo le posizioni e gli asset di rischio prima della pubblicazione dell'indice dei prezzi al consumo di domani, un dato cruciale per capire se la Fed avrà spazio per estendere il suo ciclo di tagli quest'anno.
I rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza hanno continuato a salire, raggiungendo i loro livelli più alti dal 2023, nonostante il dato sui prezzi alla produzione sia uscito più debole del previsto.
Eli Lilly ha guidato le perdite tra i pesi massimi con un crollo di oltre il 7% dopo aver tagliato le sue previsioni di profitto del quarto trimestre. Inoltre, Nvidia ha perso quasi il 2% mentre Meta è scesa di quasi il 3% dopo aver dichiarato di aver tagliato il 5% del personale.
D'altro canto, le banche si sono mantenute vicine alla linea di demarcazione in vista della settimana degli utili, con JPMorgan, Wells Fargo, Citigroup, NY Mellon, Bank of America e Morgan Stanley che dovrebbero pubblicare i risultati entro giovedì.
STERLINA IN SOFFERENZA
La sterlina britannica è scivolata a $1,216 martedì, segnando il sesto giorno consecutivo di perdite e il livello più basso da novembre 2023, poiché le preoccupazioni sulla salute fiscale del Regno Unito hanno pesato sul sentiment. Un aumento dell'offerta di titoli di Stato ha messo sotto pressione gli asset del Regno Unito, mentre le preoccupazioni sull'inflazione hanno spinto i rendimenti obbligazionari al rialzo sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti.
I prossimi dati sui prezzi al consumo nel Regno Unito, previsti per mercoledì, potrebbero influenzare ulteriormente i mercati. Gli analisti avvertono che un'inflazione ostinata potrebbe ridurre le aspettative di tagli dei tassi della Banca d'Inghilterra, aggiungendo tensione all'economia del Regno Unito.
L'aumento dei rendimenti potrebbe costringere il governo a restringere la spesa fiscale per aderire alle sue regole fiscali, ostacolando potenzialmente la crescita. Nel frattempo, il ministero delle finanze si è impegnato a mantenere un fermo controllo sulle finanze pubbliche dopo le recenti turbolenze del mercato.
PREZZI ALLA PRODUZIONE
I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,2% mese su mese a dicembre 2024, al di sotto dello 0,4% di novembre, che aveva rappresentato il massimo degli ultimi 5 mesi, e inferiore anche alle previsioni dello 0,3%. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,6%, guidati da un aumento del 9,7% della benzina. Sono aumentati anche i prezzi dell'energia elettrica residenziale, delle carni, dei veicoli a motore e dei carburanti a gas.
Nel frattempo, i prezzi dei servizi sono rimasti invariati, poiché un aumento del 2,2% nei servizi di trasporto e magazzinaggio ha compensato i cali nei costi dei servizi al netto di commercio, trasporto e logistica.
Su base annua, l'inflazione dei prezzi alla produzione è accelerata per il terzo mese consecutivo al 3,3%, il tasso annuale più alto da febbraio 2023, ma inferiore alle aspettative del 3,4%. Nel frattempo, il PPI core è rimasto invariato, dopo un aumento dello 0,2% a novembre e rispetto alle previsioni dello 0,3%. Il tasso di interesse di base annuo è salito al 3,5%, anche in questo caso inferiore alle previsioni del 3,8%.
USA, RENDIMENTI IN SALITA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni ha toccato la soglia del 4,8% martedì, il massimo da ottobre 2023, nonostante il dato sui prezzi alla produzione avesse creato aspettative di un possibile aumento delle probabilità che la Fed potesse tagliare il costo del denaro. I prezzi alla produzione principali sono aumentati meno del consenso del mercato, ma comunque sono aumentati. Ora, tutta l’attesa si sposta sul CPI di domani.
Di conseguenza, le prospettive di una politica più accomodante rimangono poco probabili alla luce di possibili politiche pro-inflazione da parte del presidente eletto Trump e di un solido mercato del lavoro. Oltre all'aumento della spesa in deficit, i rapporti hanno indicato che la prossima amministrazione presidenziale statunitense ha discusso la possibilità di inserire dazi draconiani nell’agenda di governo.
Guerra commerciale e valutaria, quindi, che non si conciliano tra di loro, poiché i dazi potrebbero avere qualche effetto solo se contemporaneamente si svalutasse il dollaro. Ma i partner non stanno a guardare e infatti spingono il dollaro al rialzo, neutralizzando i dazi.
E c’è di più: Trump spinge per il taglio dei tassi, ma la Fed non mollerà l’osso tanto facilmente.
Saverio Berlinzani
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IN ATTESA DELL'INFLAZIONE...I prezzi alla produzione USA a dicembre sono saliti al 3,3% su base annuale, dal 3% precedente.
Il rimbalzo è stato meno marcato rispetto le aspettative degli economisti.
Aumenta anche la fiducia delle piccole imprese USA.
"I proprietari di piccole imprese si sentono più sicuri e fiduciosi riguardo all'agenda economica della nuova amministrazione.
Le aspettative di crescita economica, minore inflazione e condizioni economiche positive sono aumentate in previsione di politiche e legislazioni pro-business nel nuovo anno"
Domani pomeriggio alle 14:30 verranno pubblicati i dati inflazionistici USA.
Gli economisti si aspettano un aumento della componente annuale al 2,9%, dal 2,7% precedente.
Domani oltre i dati USA verranno pubblicati, alle 08:00, anche i dati inflazionistici UK.
REPORT EIA:
"Questa edizione del nostro Short-Term Energy Outlook (STEO) è la prima a includere le previsioni per il 2026. Le ipotesi macroeconomiche sono un fattore chiave nelle previsioni.
La nostra previsione ipotizza che il PIL degli Stati Uniti crescerà del 2% sia nel 2025 che nel 2026.
Prevediamo pressioni al ribasso sui prezzi del petrolio per gran parte dei prossimi due anni, poiché prevediamo che la produzione globale di petrolio crescerà più della domanda globale di petrolio.
Dopo quasi due decenni di cambiamenti relativamente modesti, il consumo di elettricità è cresciuto del 2% negli Stati Uniti nel 2024 e prevediamo che continuerà a crescere a questo ritmo nel 2025 e nel 2026".
Buon trading tutti
Se l'oro vuole vincere, la posizione d'ingresso è criticaDall'analisi attuale delle 4 ore, prestare attenzione alla pressione di 2675-80 in alto, concentrarsi sulla pressione di 2690 in alto, rompere la posizione per vedere la forte pressione di 2704-07 in alto, prestare attenzione a il supporto a breve termine di 2660-2663 in basso, e continuare a mantenere il tono principale di cicli ad alta quota e bassi multipli. Nella posizione centrale, guarda di più e fai di meno, segui gli ordini con cautela e attendi pazientemente punti chiave per entrare nel mercato. Durante la sessione di trading ti ricorderò le strategie operative specifiche, quindi ti prego di prestarci attenzione per tempo.
Strategia operativa dell'oro:
1. Acquista oro quando scende a 2660-63, ferma la perdita a 2655, obiettivo a 2675-80 e guarda a 2690 se scende;
2. Vendi oro al livello 2690 quando rimbalza, e vendi al livello 2704 quando rimbalza. Stop loss a 2711, target a 2665-70;
Market mover - DXY in rallentamento in attesa del CPIL'indice del dollaro americano ferma la sua ascesa per il secondo giorno nonostante si mantenga sui massimi storici intorno al livello 109,57.
Sotto il profilo macroeconomico è stata data lettura del PPI (inflazione alla produzione) che ha deluso le aspettative sia nel dato annuale che quello mensile. Infatti YoY il dato è stato letto al rialzo al 3,3% rispetto alla lettura precedente del 3% ma al di sotto delle stime che lo davano al 3,5%. MoM il dato si è stampato a 0,2%, al ribasso rispetto allo 0,4% stimato. Il dato core non ha avuto variazioni a differenza dell'ultima lettura che aveva registrato una variazione in aumento dello 0,2%. I prezzi al rialzo sono stati guidati da un aumento della benzina del 9,7% (MoM), energia elettrica, carne, veicoli. I prezzi dei servizi sono rimasti invariati in quanto l'aumento del trasporto e magazzinaggio (2,2%) è stato bilanciato dalla riduzione dei prezzi dei servizi commerciali.
Oltre al dato sul PPI, un rapporto Bloomberg ha indicato che l'intenzione dell'amministrazione presidenziale sta valutando un approccio graduale all'implementazione dei dazi; questo ha portato maggiore sollievo ai mercati facendo perdere valore al dollaro. Attualmente i mercati si aspettano un taglio di un quarto di punto dei tassi nella seconda metà dell'anno, con l'indicatore della Fed (FedWatch Tool) che riporta il primo taglio nel range 400-425 bps nella riunione di luglio con una percentuale del 41,9%.
Lo scenario odierno ha quindi portato l'indice DXY a rallentare il suo rally impetuoso ma rimane comunque in forte trend rialzista, lontano, nel daily chart , dalla Tenkan Sen e al di sopra del supporto statico a livello 109.31, con una leggera divergenza tra l'oscillatore stocastico che rimane poco al di sotto del livello di ipercomprato. L'andamento potrebbe continuare al rialzo continuando a sfruttare, quantomeno nel breve, la Tenkan Sen come supporto su cui rimbalzare, sempre che i presupposti macroeconomici rimangano tali. Da verificare se il dato sul CPI di domani segua o meno la lettura del PPI odierno, al di sotto delle stime, oppure le stravolga al rialzo (tendenzialmente, sul lungo periodo, i dati del PPI si riflettono sul CPI).
Ne approfittano i futures azionari con l'S&P500 che registra +0,34%, il Nasdaq +0,54% e il DowJones +0,28% (al momento della scrittura).
Si resta in attesa del dato sul CPI di domani.
Quali sono i fattori che potrebbero condizionare il mercato?L'S&P 500 si trova ad affrontare la sua prima vera prova del 2025 mentre la solidità dei dati economici e la variazione dell'aspettativa della Federal Reserve hanno generato delle turbolenze. Analizziamo insieme le cause principali di questo calo, nonché le dinamiche del settore e i livelli tecnici chiave coinvolti.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Ma perché il mercato sta oscillando?
La scorsa settimana il report sulle buste paga ha riservato una sorpresa, grazie ai 256.000 posti di lavoro aggiunti nel mese di dicembre, demolendo le aspettative. Il risultato del report della settimana scorsa lascia dubitare sulla prospettiva di molteplici tagli ai tassi d'interesse nel 2025. Il mercato degli swap adesso prevede soltanto una riduzione di un quarto per quest'anno, con alcuni analisti a suggerire come il ciclo di allentamento potrebbe gia' considerarsi concluso.
Il risultato? Le rendite dei Treasury sono salite sino al 4,8%, il valore più alto dalla fine del 2023. In passato, i rendimenti prossimi al 5% avevano provocato delle correzioni intorno al 10%. Nel frattempo, l'indice del dollaro è salito ai livelli più elevati da novembre 2022, aggiungendo pressione sull'esportazione e sugli utili delle società multinazionali. Persino alcuni pesi massimi del settore tecnologico, come Nvidia, Apple e Meta, hanno risentito delle pressioni esercitate dagli investitori, impegnati a riconsiderare il rischio.
Vincitori e perdenti: I trend settoriali
Le performance settoriali nell'ultimo mese sono state contrastanti. Il settore energetico si è distinto, con un rialzo del 2,40%, sostenuto dalla ripresa dei prezzi del petrolio e dai fattori geopolitici. Il settore tecnologico è riuscito a mantenere l'equilibrio, mentre il resto del mercato presenta un quadro diverso:
Immobiliare: -7.24%
Beni di consumo: -5.71%
Beni di consumo discrezionali: -5,46%.
Materiali: -4.75%
Finanziari: -4.44%
Questi dati evidenziano la crescente cautela, specialmente in settori sensibili ai tassi di interesse come il settore immobiliare e quello dei beni di prima necessità.
Livelli chiave da monitorare
Dal raggiungimento dei nuovi massimi agli inizi di dicembre, l'S&P 500 ha registrato uno stato di mean reversion. Un canale discendente, costituito da massimi e minimi di oscillazione in calo, hanno portato l'indice al di sotto della media mobile a 50 giorni, evidenziando un calo del momentum.
Livelli di supporto
La zona di supporto 5.700-5.670 è significativa, in quanto presenta un gruppo di massimi e minimi storici di luglio, agosto, ottobre e novembre 2024. Al di sotto, la media mobile a 200 giorni, inclinata verso l'alto, funge da linea di demarcazione, legata al trend rialzista di lungo periodo dell'indice.
Livelli di resistenza
La sommità del canale discendente rappresenta la prima grande resistenza. Al di là di ciò, i massimi della tendenza del mese di dicembre rappresentano la prossima grande sfida per i rialzisti.
S&P 500 Grafico a candele settimanale
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri
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stagionalità, risk-off, LONG EUR/AUDMercati in attesa di quale sarà la prima mossa di Trump al suo insediamento.
I mercati obbligazionari però sembrano gridare a gran voce che c'è incertezza sul futuro, sopratutto per quanto riguarda le politiche monetarie che dovranno adattarsi alla deregolamentazione di Trump.
Il tasso neutrale si è alzato, dovuto dal fatto che l'economia sembra poter reggere tassi alti a lungo data la superforza degli ultimi anni.
In risposta le azioni sono vendute per via del premio al rischio che non supera il rendimento di un semplice titolo obbligazionario.
Siamo quindi al momento in una fase di incertezza, nella quale Trump domina la scena e tutto questo porta a un sell off di asset più rischiosi come azioni e valute cicliche (AUD, NZD).
CINA
la Cina continua a mostrare segni di debolezza, l'inflazione non si schioda dallo 0 e i consumi non ingranano.
I rendimenti toccano il minimo storico e i mercati azionari vendono.
nell'immagine si vede come i rendimenti cinesi sono correlati con l'andamento di AUD/USD, sulla destra l'indice Cinese.
EUROPA
in Europa i rendimenti sono esplosi, sintomo anche questo di avversione al rischio che porta a comprare valute con le riserve più alte; USD, EUR per primi.
l'inflazione inoltre sta tornando a minacciare la BCE che potrebbe essere costretta a rivedere la traiettoria dei tassi nel breve periodo
STAGIONALITà
dal 13 gennaio parte una forte stagionalità dell'euro contro il dollaro australiano, a vantaggio della tesi.
entrerò a mercato ora con SL sotto i minimi generati su grafico H1.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.01.2025Trump e i dazi: ipotesi di introduzionemorbida, da confermare.
Ancora in tensione i prezzi di petrolio e gas. Occhi aperti su inflazione gennaio.
La forza del Dollaro potrebbe creare inflazione EU nei prezzi alla produzione.
Borse cinesi in recupero: Pechino verso nuovi aiuti a investimenti imprese?
Il 13 gennaio, le Borse europee hanno chiuso in negativo, segnando un clima di incertezza generale sui mercati. Le preoccupazioni principali degli investitori derivano dalla possibilità di un ritorno dell’inflazione negli Stati Uniti e dal rallentamento dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve (Fed), temi che continuano a pesare sul sentiment degli operatori.
A Wall Street registriamo performance contrastante: Dow Jones +0,86%, S&P500 +0,16%, Nasdaq -0,38%. Questo andamento riflette la tensione in atto sui mercati finanziari, soprattutto dopo il rialzo dei rendimenti dei titoli del Tesoro, ai massimi dal 2023.
In particolare, la risalita dei prezzi energetici, alimentata dalle nuove sanzioni statunitensi contro la Russia, ha aumentato i timori che l’inflazione possa riprendersi, mettendo in discussione la possibilità di nuovi tagli dei tassi da parte della Fed.
Gli investitori sono ora concentrati sui dati economici in uscita questa settimana, che potrebbero fornire indicazioni sul futuro andamento dell'inflazione negli Stati Uniti. Tra questi, i dati sull’inflazione di dicembre e le dichiarazioni dei membri della Fed potrebbero chiarire quale sarà la direzione della politica
monetaria della banca centrale americana nel 2025.
In particolare, la situazione del mercato del lavoro negli Usa continua a preoccupare, visto che i tassi di disoccupazione restano bassi, alimentando la possibilità di una Fed meno incline a ridurre i tassi.
Nel frattempo, i mercati europei hanno dovuto fare i conti con l’andamento dei titoli di stato. I rendimenti dei BTp italiani sono aumentati, con il differenziale di rendimento tra il BTp decennale e il Bund di pari scadenza salito a 124 bps, dai 121 della mattinata.
Il rendimento dei BTp benchmark è salito al 3,83%, dal 3,81% della giornata precedente e al 3,77% di venerdì. Questo ha avuto anche l'effetto di ampliare leggermente lo spread, ma a livelli non preoccupanti.
Nel mercato valutario, il dollaro ha registrato un rafforzamento significativo, salendo ai massimi da due anni contro le altre principali valute. L’euro ha toccato 1,0193 contro il dollaro, scendendo sotto la soglia di 1,02 per la prima volta dal novembre 2022. Il cross euro/yen è sceso a 160,73, mentre quello dollaro/yen è stato d 157,44, in calo rispetto ai 157,60 di venerdì.
Nel settore energetico, il rialzo dei prezzi è stato significativo. Il prezzo del petrolio ha visto un aumento a seguito delle nuove sanzioni Usa contro la Russia, che potrebbero avere un impatto sull’offerta globale di petrolio. Il future di febbraio sul WTI è salito del 3%, raggiungendo 79 dollari/barile. Anche il gas naturale ha visto un notevole aumento dei prezzi: ad Amsterdam, sul TTF, +7,5%, 48,4 euro/megawattora.
Oggi, 14 gennaio, provano a recuperare i principali mercati azionari europei, con un guadagno medio dello 0,5% alle 12:00 CET. Questo recupero è però accompagnato da incertezza e nervosità sui mercati, legate ai timori di un rallentamento dei tagli dei tassi da parte della Fed.
Il mercato è focalizzato sui dati sull'inflazione, coi numeri relativi ai prezzi alla produzione e al consumo negli Stati Uniti a dicembre, in uscita questa settimana. Il timore è che la Fed possa fare un solo taglio dei tassi a settembre.
Le borse asiatiche hanno avuto un andamento misto. L’approccio morbido dei dazi Usa, con la possibilità di aumenti graduali tra il 2% e il 5% al mese, ha contribuito ad un clima più ottimista sui mercati asiatici.
Le importazioni cinesi di rame hanno toccato il massimo in 13 mesi, indicando una domanda robusta, con il prezzo del rame che ha raggiunto i 9.000 dollari per tonnellata, in crescita del 3% dall'inizio dell’anno.
La greater China ha visto solidi guadagni, con Hang Seng e CSI300 che hanno guadagnato più del 2%, mentre il Nikkei giapponese ha chiuso in ribasso, principalmente a causa delle perdite nel settore dei chip e dell'automobile.
In Giappone, i rendimenti dei titoli governativi (JGB) hanno raggiunto i massimi da ottobre 2008, in seguito alle dichiarazioni che indicano la possibilità che la Banca del Giappone possa discutere un aumento dei tassi nella prossima settimana.
Anche il mercato delle criptovalute conferma l’elevata volatilità, con Bitcoin che ha rimbalzato dopo aver toccato un minimo di 90.000 dollari, il valore più basso dal novembre 2023. Nonostante la fluttuazione, MicroStrategy, la società maggior detentrice di Bitcoin come strategia di investimento, continua ad acquistarne ed è arrivata a detenere oltre il 2% di tutti i Bitcoin esistenti.
Il governatore della Banca centrale finlandese, Olli Rehn, ha dichiarato che la politica monetaria restrittiva della BCE dovrebbe concludersi entro metà 2025, sebbene le previsioni economiche siano influenzate anche dai possibili dazi commerciali, dalle incertezze globali e dall’inflazione che stenta a scendere.
Nell’Eurozona, il dato di dicembre ha mostrato un aumento al 2,4% annuale, in linea con le aspettative, ma al livello più elevato dalla scorsa estate, principalmente a causa dei maggiori costi energetici. L’inflazione core, alias ex food&energy, è rimasta stabile al 2,7%.
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monetaria della banca centrale americana nel 2025.
In particolare, la situazione del mercato del lavoro negli Usa continua a preoccupare, visto che i tassi di disoccupazione restano bassi, alimentando la possibilità di una Fed meno incline a ridurre i tassi.
Nel frattempo, i mercati europei hanno dovuto fare i conti con l’andamento dei titoli di stato. I rendimenti dei BTp italiani sono aumentati, con il differenziale di rendimento tra il BTp decennale e il Bund di pari scadenza salito a 124 bps, dai 121 della mattinata.
Il rendimento dei BTp benchmark è salito al 3,83%, dal 3,81% della giornata precedente e al 3,77% di venerdì. Questo ha avuto anche l'effetto di ampliare leggermente lo spread, ma a livelli non preoccupanti.
Nel mercato valutario, il dollaro ha registrato un rafforzamento significativo, salendo ai massimi da due anni contro le altre principali valute. L’euro ha toccato 1,0193 contro il dollaro, scendendo sotto la soglia di 1,02 per la prima volta dal novembre 2022. Il cross euro/yen è sceso a 160,73, mentre quello dollaro/yen è stato d 157,44, in calo rispetto ai 157,60 di venerdì.
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*AGGIORNAMENTO ANALISI GOLD*
BUON MARTEDI A TUTTI
La candela di lunedì ha mostrato una forte reazione short, chiudendo con un’ottima configurazione ribassista.
Al momento, noto che sui futures siamo arrivati a livelli interessanti per una possibile continuazione long. Tuttavia, con l'uscita dell'IPP oggi e dell’IPC domani, preferisco attendere i dati prima di posizionarmi, evitando così di farmi cogliere impreparato.
Strategia attuale:
Macro (Timeframe più alto):
Rimango orientato su posizioni long, puntando ad entrare dai livelli più scontati e favorevoli possibili.
Intraday/Scalp:
Ci sono opportunità di short che potrebbero aiutarci a testare livelli migliori per eventuali long.
Ho evidenziato due livelli chiave da monitorare con attenzione.
Prossimi passi:
Valuteremo le scelte migliori dopo l’uscita dei dati.
Ci vediamo oggi alle 14:00 per un confronto pre-IPP.
Restate aggiornati e pronti a cogliere le opportunità migliori!
*PROSSIMI APPUNTAMENTI*
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:30 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
Continueremo a fornire analisi approfondite e live su TradingView per mantenervi aggiornati.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Inizia una Settimana Intensa tra Dati sull’Inflazione e Utili AzInizia una Settimana Intensa tra Dati sull’Inflazione e Utili Aziendali.
A Wall Street si dice:
"Non esiste un unico metodo di investimento giusto per tutti. Trova ciò che funziona meglio per te e segui quella strategia." Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Ieri, le grandi aziende tecnologiche hanno continuato a subire pressioni, ma il Dow è riuscito a guadagnare oltre 350 punti, inaugurando una settimana ricca di dati sull’inflazione e con l’avvio della stagione degli utili.
L’indice Dow è aumentato dello 0,86% (circa 358 punti), raggiungendo quota 42.297,12, mentre l’S&P 500 ha segnato un rialzo dello 0,16% a 5.836,22. Si tratta di un recupero significativo rispetto al calo di oltre l’1,5% registrato venerdì scorso a causa di dati sull’occupazione più forti del previsto. Anche il NASDAQ, dopo una mattinata debole, è riuscito a contenere le perdite, chiudendo in ribasso dello 0,38% (circa 73 punti) a 19.088,10.
Gli investitori stanno progressivamente accettando l’idea che la Fed potrebbe non ridurre i tassi d’interesse tanto quanto inizialmente sperato nel 2025. I solidi dati occupazionali della scorsa settimana hanno confermato la robustezza dell’economia, riducendo l’urgenza di ulteriori interventi da parte della Fed. Attualmente, le probabilità di un nuovo taglio dei tassi non superano il 50% fino alla riunione di giugno, secondo lo strumento CME FedWatch, il che suggerisce una serie di tre pause consecutive a partire da fine mese.
Questa settimana, l’attenzione si sposta sull’altra metà del mandato della Fed: l’inflazione. Domani verrà pubblicato il rapporto PPI (Indice dei Prezzi alla Produzione), che il mese scorso aveva suscitato preoccupazioni con un dato superiore alle attese. Mercoledì sarà invece il turno dell’IPC (Indice dei Prezzi al Consumo), un altro indicatore chiave che di recente ha evidenziato un’inflazione persistente e superiore all’obiettivo del 2% fissato dalla Fed.
L’eccessiva enfasi sui tagli dei tassi sta diventando meno rilevante. L’economia si dimostra solida anche con i tassi ai livelli attuali. Non dimentichiamo che la Fed ha già ridotto i tassi di 100 punti base lo scorso anno, nell’arco di soli quattro mesi, e prevede ulteriori tagli di 50 punti base nel 2025. Sebbene i progressi sull’inflazione si siano rallentati, è evidente che non rappresentano un ostacolo alla crescita economica.
L’inizio della stagione degli utili arriva in un momento cruciale, offrendo al mercato una distrazione dall’eccessiva attenzione rivolta ai tassi di interesse. Mercoledì si attendono i report sui guadagni di alcuni giganti del settore finanziario, tra cui JPMorgan (JPM), Wells Fargo (WFC) e Citigroup (C).
Il 2024 si è concluso in maniera poco brillante, con due settimane consecutive di perdite e l’assenza del tradizionale rally di fine anno. La prima settimana completa del 2025 potrebbe rappresentare un’inversione di tendenza e diventare la prima settimana positiva del nuovo anno? Lo scopriremo presto.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti".
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica.
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Lemonade (LMND)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Restate aggiornati per ulteriori sviluppi e analisi dettagliate.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
GOLD | Giornata decisiva.Buongiorno Traders.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
| ANALISI |
Oggi giornata decisiva per capire se continueremo forti a ribasso verso minimi settimanali o se riuscirà ad invertire subito e riportare il mercato a rialzo.
Per ora io sono deciso sul lato ribassista.
Vi ho lasciato di conseguenza le zone di valutazione, attenzione alle news delle 14:30, per il resto occhi puntati sull'apertura WALL STREET delle 15:30.
Operate responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Buona valutazione.
Buon Trading.
Ciau.
Aumenta l'avversione al rischioAumenta l’avversione al rischio sui mercati, anche se Wall Street, in serata, alla fine, ha limitato le perdite. L'S&P 500 ha chiuso praticamente invariato, mentre il Nasdaq 100 è sceso dello 0,35% e il Dow Jones ha invertito la rotta chiudendo a circa +0,6%.
Il sentiment degli investitori è stato appesantito dall'aumento dei rendimenti dei Treasury, guidato dalle aspettative di un minor numero di tagli dei tassi della Fed quest'anno, e dalle preoccupazioni per le potenziali pressioni inflazionistiche derivanti dalle politiche della nuova amministrazione Trump.
I servizi tecnologici e di comunicazione sono stati i settori con le peggiori performance, mentre l'energia ha sovraperformato, sostenuta dall'aumento dei prezzi del petrolio in seguito alle nuove sanzioni statunitensi sulla Russia.
Le azioni di Apple sono scese del 2,4% dopo che i dati hanno mostrato che le vendite di iPhone sono diminuite del 5% lo scorso trimestre. Nvidia (-4,2%), Micron Technology (-6%) e Palantir Technologies (-3,1%) sono apparse in forte calo. Anche Microsoft (-0,3%), Amazon (-0,9%), Meta (-2,6%), Tesla (-2,4%) e Alphabet (-2,1%) hanno chiuso negative.
Gli operatori restano in attesa delle trimestrali, con le principali banche pronte a presentare i loro report in settimana. Inoltre, tutti gli occhi saranno puntati sui dati CPI e PPI americani, una misura importante dell’inflazione.
VALUTE
L'indice del dollaro è arrivato a quota 110 ieri, il livello più alto dall’ottobre 2022, e ha esteso un guadagno dello 0,6% nella prima settimana dell'anno, poiché i trader hanno ridimensionato le aspettative per i tagli dei tassi della Federal Reserve quest'anno, spinti da un rapporto sull'occupazione più forte del previsto di venerdì.
Poi in serata e soprattutto nella sessione asiatica, il dollaro ha ripiegato con l’EurUsd salito a 1.0270 di massimo, con i prezzi attuali in area 1.0240. Sul fronte dei tassi, analisti e investitori ora scommettono su un solo taglio dei tassi nel 2025, in calo rispetto ai 50 punti base previsti all'inizio di questo mese, e per di più posticipato alla seconda metà dell'anno.
Cable in recupero dopo il test dei minimi a ridosso di 1.2100, con un rimbalzo di 150 pips mentre l’EurGbp è tornata sotto quota 0.8400 dopo i massimi di ieri a 0.8423. Oceaniche in recupero di circa l’1% rispetto al biglietto verde, un movimento che non può che definirsi parzialmente correttivo e dovuto all’aumento dei prezzi delle materie prime.
UsdCad sceso da 1.4420 di circa una quarantina di pips, nel solito range 1.4280 - 1.4460. UsdJpy che non riesce a rompere i supporti posti a 157.00 e rimane nel trading range 157.00 - 158.80. Boj ancora assente sui tassi.
AUSTRALIA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Il Consumer Sentiment Index in Australia è sceso dello 0,7% a 92,1 punti a gennaio 2025, segnando il suo secondo calo mensile consecutivo in un contesto di sentiment ancora negativo. I risultati del sondaggio evidenziano preoccupazione tra i consumatori, probabilmente in ragione anche del deprezzamento del dollaro australiano rispetto al dollaro statunitense. Ciò ha generato pessimismo relativamente alle prospettive economiche future.
Nonostante ciò, qualcosa è comunque cambiato in ragione del fatto che il numero pubblicato è comunque meno negativo rispetto a un anno fa e alcune componenti del sondaggio suggeriscono che i consumatori si aspettano un graduale miglioramento in futuro.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI sono saliti di oltre il 2% a oltre 78 dollari al barile lunedì, il livello più alto degli ultimi quattro mesi, poiché le nuove sanzioni statunitensi alla Russia hanno sollevato preoccupazioni sulle interruzioni dell'approvvigionamento.
Queste sanzioni, le più radicali finora, hanno preso di mira i principali esportatori, assicuratori e oltre 150 petroliere, lasciando acquirenti chiave come India e Cina a cercare alternative. La decisione ha creato caos, con le raffinerie cinesi che hanno tenuto riunioni di emergenza e le raffinerie indiane che si preparano per mesi di potenziali interruzioni.
I primi segnali includono petroliere sanzionate bloccate al largo della Cina, con il mercato che stima una riduzione fino a 800.000 barili al giorno di perdita dell’offerta di petrolio russo. Ad aumentare il rally ci sono il calo delle scorte statunitensi, il clima più freddo e le speculazioni sul fatto che la nuova amministrazione Trump potrebbe inasprire le sanzioni all'Iran.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
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Rapporto tra Produzione Industriale e Dow Jones Industrial AveraRapporto tra Produzione Industriale e Dow Jones Industrial Average
Introduzione
La produzione industriale degli Stati Uniti rappresenta una misura fondamentale della performance economica, indicando il livello di output delle fabbriche, delle miniere e dei servizi pubblici. Questo indicatore è spesso considerato un termometro della salute dell’economia reale. Il Dow Jones Industrial Average (DJI), invece, è un indice ponderato dei prezzi che rappresenta le 30 maggiori aziende industriali quotate in borsa negli Stati Uniti.
La relazione tra i due è significativa, poiché un aumento o una diminuzione della produzione industriale può influenzare direttamente le aspettative degli investitori sulle prospettive economiche e, di conseguenza, sull’andamento dell'indice azionario.
1. Andamento Storico
Espansione Economica: Durante i periodi di espansione economica, la produzione industriale tende ad aumentare, riflettendo una domanda crescente di beni e servizi. Questo scenario incoraggia l'ottimismo tra gli investitori, spingendo il DJI verso livelli più alti.
Recessione: Durante le fasi di contrazione economica o recessione, una riduzione della produzione industriale è spesso accompagnata da un calo del DJI, poiché gli investitori temono una riduzione degli utili aziendali.
2. Correlazione Produzione Industriale-DJI
L’analisi quantitativa della correlazione tra la produzione industriale e il DJI evidenzia quanto segue:
Breve Termine: Nel breve termine, i movimenti del DJI possono non seguire immediatamente quelli della produzione industriale, poiché i mercati azionari anticipano spesso i cambiamenti economici.
Lungo Termine: Nel lungo periodo, vi è una correlazione più forte, in quanto i dati di produzione industriale influenzano i fondamentali economici che sostengono il valore delle azioni.
3. Fattori Chiave
Attualmente, la produzione industriale degli Stati Uniti è rimasta stagnante per 77 settimane, mantenendosi attorno allo 0% di crescita. Più recentemente, è scesa sotto il -0,9%, segnalando una contrazione del settore. Durante questo periodo, la Federal Reserve ha alzato progressivamente i tassi di interesse per combattere l'inflazione, salvo poi iniziare a tagliarli verso la fine, cercando di stimolare una ripresa economica. Tuttavia, l'apparente resilienza del Dow Jones Industrial Average (DJI) nasconde segnali preoccupanti che potrebbero portare a un crollo significativo:
Tassi di Interesse e Sentiment di Mercato: L'oscillazione della politica monetaria ha avuto un effetto contrastante. Sebbene i tagli finali abbiano inizialmente alimentato il sentiment di mercato, la mancanza di una ripresa tangibile nella produzione industriale potrebbe portare a un'inversione di tendenza nel DJI.
Domanda Globale e Settori Ciclici: La debolezza della domanda globale continua a pesare sui settori ciclici, come quello industriale e dei materiali di base, ampiamente rappresentati nel DJI. La loro performance negativa potrebbe trascinare l'intero indice verso il basso.
Costi Energetici e Margini di Profitto: L'aumento dei costi energetici e delle materie prime, unito a margini di profitto sempre più compressi, rende difficile per molte aziende sostenere le attuali valutazioni di mercato.
Tecnologia e Innovazione: Sebbene il settore tecnologico abbia sostenuto l'indice, il rallentamento della crescita economica globale potrebbe ridurre gli investimenti in innovazione, penalizzando anche questo segmento nel medio termine.
4. Previsioni Future
Se la produzione industriale continua a contrarsi e non emergono segnali chiari di ripresa, il Dow Jones potrebbe affrontare una correzione significativa. La sovrastima delle prospettive economiche potrebbe portare a un rapido deterioramento del sentiment di mercato, con ripercussioni su tutto l'indice.
Alcuni scenari possibili includono:
Recessione Tecnica: Una persistente contrazione della produzione potrebbe spingere l'economia in una recessione tecnica, indebolendo ulteriormente i settori ciclici.
Vendite Panico: Se gli investitori iniziano a scontare una recessione più profonda, il DJI potrebbe subire un'ondata di vendite, aggravando il calo.
Impatto sui Settori Trainanti: Anche i settori resilienti, come tecnologia e finanza, potrebbero subire pressioni in un contesto di crescita stagnante.
Conclusione
La stagnazione della produzione industriale e il recente calo sotto il -0,9% non solo rappresentano un segnale d'allarme per l'economia reale, ma suggeriscono anche che il rialzo del DJI potrebbe essere insostenibile. Il rischio di un crollo significativo dell'indice aumenta man mano che si accumulano fattori negativi, inclusi il deterioramento del contesto economico globale e le debolezze strutturali nei settori ciclici.
Monitorare attentamente gli sviluppi nella produzione industriale e i fattori macroeconomici è essenziale per prevedere l'andamento futuro del DJIA. Gli investitori dovrebbero considerare strategie conservative per proteggersi da potenziali turbolenze di mercato.