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💡🔍 Analisi Gold 🔍💡
-BIAS GOLD macro rimane stabile rialzista,
ad ogni correzione di gold vado a cercare opportunità di posizionamento a favore bias
buongiorno a tutti.
come indicato dal grafico, attendo presa di liquidità dei minimi weekly su zona dell apertura weekly per cercare un posizonamento Long.
tutto questo sarà preso in considerazione solo dopo le 14:00 sempre vicino ad orario news 14:30 ed apertura newyork.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Analisi fondamentale
Wall Street, ancora un rialzoLe azioni statunitensi hanno chiuso in rialzo venerdì, segnando la quarta sessione consecutiva di guadagni, alimentata dalla forza delle Big Tech. Tuttavia, le ultime dichiarazioni del Presidente Trump sui dazi hanno impedito guadagni superiori. L'S&P 500 è salito dello 0,7%, il Nasdaq ha guadagnato l'1,1% e il Dow Jones ha guadagnato 20 punti.
La proposta di Trump di imporre dazi al 50% alla Cina ha aggiunto incertezza, mentre Pechino ha negato la notizia di colloqui in corso, compensando l'ottimismo derivante dalla decisione del gigante asiatico di esentare dai dazi alcuni beni statunitensi. Le azioni di Alphabet sono salite dell'1,5% dopo aver superato le stime sugli utili, annunciato il suo primo dividendo in assoluto e rivelato un piano di riacquisto di azioni proprie da 70 miliardi di dollari. Tesla è balzata del 9,8% dopo la presentazione delle nuove regole per le auto a guida autonoma. Intel ha perso il 7% a causa di previsioni deboli e T-Mobile ha perso l'11% a causa della debole crescita degli abbonati.
La prossima settimana, Amazon, Apple e Meta, altre aziende appartenenti ai "Magnifici Sette", pubblicheranno i risultati finanziari. Wall Street ha registrato solidi guadagni settimanali, con l'S&P 500 in rialzo del 4%, il Nasdaq del 6% e il Dow Jones in rialzo del 2%.
VALUTE
L'indice del dollaro statunitense ha corretto al rialzo la settimana scorsa, da un minimo di 97,55, rimbalzando fino a 99,58, in seguito all’allentamento della tensione tra Trump e Powell, presidente della Federal Reserve. Dopo essere inizialmente sceso a un minimo di 97,55 dollari lunedì, l'indice ha chiuso la settimana a 99,17 dollari, facendo registrare un massimo a 99,58.
Il dollaro statunitense è stato oggetto di forti vendite dopo aver toccato il livello di resistenza chiave a 109,85 dollari all'inizio di quest'anno. I cambi in generale sono rimasti in trading range, poiché i prezzi sembrano aver assorbito tutte le notizie, positive o negative, giunte dal fronte economico e politico. Tecnicamente, nulla è cambiato: siamo in un chiaro trend rialzista, ma va detto che siamo arrivati, alcuni giorni orsono, su delle resistenze importanti in area 1,1550, che rappresenta un baluardo importante.
Per ora abbiamo corretto di circa 200 pips e non si possono escludere ulteriori ribassi verso l'area 1,1210-1,1230, importante area di supporto, che era stata violata come resistenza il 10 aprile e che rappresentava i massimi precedenti significativi, toccati due volte il 25 e 30 settembre dello scorso anno. Quello è il livello che non deve rompere per rimanere in fase rialzista.
Il medesimo discorso vale per tutti i cambi contro dollaro. Se osserviamo le majors e le oceaniche, ci sono dei punti chiave che rappresentano i supporti chiave da non bucare se si vuole pensare a un rialzo verso i corrispettivi livelli di EurUsd di 1,2000-1,2200 nel medio termine e che per il Cable sono posti a 1,4200, per il UsdJpy in area 126,00, UsdCad a 1,3100 e oceaniche rispettivamente a 0,6900 e 0,6400.
Tutto dipenderà da come si evolverà la situazione dazi da qui in avanti, specialmente quando scadrà la tregua dei 90 giorni concessi da Trump come periodo nel quale i dazi reciproci sono stati abbassati al 10%. Vi è poi un altro nodo cruciale, che dipende da come si evolveranno i rapporti tra USA e Cina, ora ai minimi storici.
TREASURIES IN CALO
Venerdì, il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso di circa 3 punti base al 4,29%, estendendo il calo di quasi 4 punti base di giovedì, in presenza comunque di una forte incertezza derivante dalla guerra commerciale, nella speranza che possa emergere una de-escalation tra gli USA e la Cina.
Alcune indiscrezioni suggeriscono che la Cina stia valutando la possibilità di sospendere i dazi del 125% su alcune importazioni statunitensi, sebbene le autorità cinesi abbiano negato l'esistenza di negoziati sulle tariffe in corso. Nel frattempo, il presidente Trump ha ribadito che la sua amministrazione era in trattative con Pechino.
Allo stesso tempo, le aspettative di futuri tagli dei tassi della Federal Reserve hanno fornito ulteriore supporto ai mercati obbligazionari. Il governatore della Fed Christopher Waller ha dichiarato che avrebbe sostenuto i tagli dei tassi se i dazi aggressivi avessero iniziato a pesare sul mercato del lavoro. Analogamente, la presidente della Fed di Cleveland Beth Hammack ha segnalato che la banca centrale potrebbe agire già a giugno, a condizione che vi siano chiare indicazioni sulla traiettoria dell'economia. I mercati stanno attualmente scontando un taglio di 25 punti base a giugno e prevedono un totale di tre tagli entro la fine dell'anno.
DATI USA
Il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan per gli Stati Uniti è stato rivisto al rialzo a 52,2 ad aprile 2025 da una lettura preliminare di 50,8, rispetto al 57 di marzo. Nonostante la revisione al rialzo, il sentiment dei consumatori è sceso per il quarto mese consecutivo al livello più basso da luglio 2022, poiché i consumatori percepiscono rischi su molteplici aspetti dell'economia, in gran parte dovuti alla continua incertezza sulle politiche commerciali e alla potenziale ripresa dell'inflazione.
L'indicatore delle aspettative è crollato a 47,3, anch'esso il livello più basso da luglio 2022, rispetto a una lettura preliminare di 47,1 e 52,6 di marzo. Le condizioni economiche sono peggiorate meno del previsto. Sul fronte dei prezzi, le aspettative di inflazione per l'anno successivo sono balzate al 6,5%, il livello più alto dal 1981, a causa dei rischi di applicazione delle tariffe. Tuttavia, il dato è uscito leggermente inferiore al 6,7% rispetto al comunicato preliminare. Le aspettative di inflazione a lungo termine sono salite al 4,4% dal 4,1%.
SETTIMANA ENTRANTE
La prossima settimana negli USA verranno pubblicati importanti dati macroeconomici, tra cui la prima stima della crescita del PIL per il primo trimestre del 2025, che potrebbe evidenziare un rallentamento significativo, con alcune previsioni che suggeriscono persino una possibile contrazione. Gli investitori si concentreranno anche sul rapporto sull'occupazione, sui dati sull'inflazione PCE e sull'indice PMI manifatturiero ISM.
Sul fronte dazi, occhio agli sviluppi della disputa commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina, con una buona probabilità di una potenziale de-escalation. Anche la stagione degli utili globali sarà al centro dell'attenzione, con importanti aziende come Apple, Microsoft, Amazon e Meta pronte a pubblicare i risultati trimestrali.
Inoltre, la settimana sarà ricca di dati economici chiave anche al di fuori degli USA, con i dati sul PIL e sull'inflazione per l'intera Eurozona. Nel frattempo, si prevede che la Banca del Giappone manterrà invariati i tassi di interesse, mentre in Cina tutti gli occhi saranno puntati sui dati PMI di aprile. Infine, in Australia saranno pubblicati i dati sull'inflazione.
Saverio Berlinzani
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Amazon pronta ad un movimento rialzista post earnings Situazione Attuale
L'azione di Amazon (AMZN) presenta un'opportunità di trading a due fasi, con un iniziale ritracciamento per chiudere il gap 173-180$ seguito da un potenziale rally post-earning.
📉 Fase 1: Ritracciamento per chiusura gap
Il prezzo ha creato un gap rialzista tra la chiusura del 22/04 (173$) e l'apertura del 23/04 (180$), non ancora completamente colmato.
Elementi tecnici supportano un pullback:
Resistenza statica a 190$.
RSI in zona prossima alla fascia ipercomprato.
Formazione di un doppio massimo, 188$ il 25/04 e 189$ il 27/04, pattern tipico di inversione.
Target correttivo:
Supporto primario a 178.50$ (minimo recente + lower Bollinger Band).
Chiusura completa del gap a 173$ in caso di moviento bearish più ampio.
🌍 Analisi Fondamentale
Fattori che potrebbero innescare il ritracciamento:
Attese di volatilità pre-earning. Gli analisti prevedono revenue a 144B$ ed EPS 0.98$, con focus su margini AWS e impatto dazi.
Rischio di guidance conservativa. Morningstar segnala possibili revisioni al ribasso per effetto tensioni commerciali.
Profit-taking istituzionale. Il prezzo è ancora -20% dai massimi di febbraio, con resistenze tecniche che incentivano liquidazioni.
🚀 Fase 2: Rally post-earning
Se gli earning del 1/05 superano le attese, si potrebbe innescare un rimbalzo verso nuovi massimi relativi.
Catalizzatori rialzisti:
Crescita AWS sopra il +12% YoY
Miglioramento margini retail grazie a efficienze logistiche
Annunci su investimenti AI/quantum computing
Target potenziali:
Breakout 190$ e test della media 200 giorni. Il superamento di 190$ potrebbe innescare un nuovo trend rialzista.
⚠️ Gestione del Rischio
Short pre-earnin
Stop loss aggressivo 190$ (sopra resistenza chiave)
Long post-earning
Stop loss aggressivo 165
Stop loss conservativo 160
💡 Conclusione
La combinazione di gap da chiudere e fattori tecnici unito agli earning (analisi fondamentale) crea una possibilità da valutare.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
I fondamentali da tenere d'occhio questa settimanaMentre i mercati azionari si sono ripresi dai minimi di inizio aprile, questa settimana, a cavallo tra la fine di aprile e l'inizio di maggio, vede la pubblicazione di dati fondamentali di altissimo livello.
La guerra commerciale è il nuovo fattore fondamentale dominante. Ma il mercato è interessato soprattutto all'impatto sull'inflazione e sul mercato del lavoro statunitensi.
Il rapporto sull'inflazione PCE statunitense di mercoledì 30 aprile e il rapporto NFP di venerdì 2 maggio vanno quindi tenuti sotto controllo.
Solo il percorso della diplomazia commerciale può mantenere intatta la traiettoria di disinflazione degli Stati Uniti e quindi consentire alla Federal Reserve di riprendere a tagliare il tasso di federal funds per un motivo valido (ovvero un'inflazione tendente al 2% e un tasso di disoccupazione stabile intorno al 4% della forza lavoro). Questa ripresa del taglio del tasso di interesse sui fed funds è essenziale per convalidare il minimo storico dell'S&P500 sul supporto a 4800 punti.
Ecco 4 motivi per cui ritengo improbabile che la guerra commerciale provochi una seconda ondata di inflazione. L'indice PCE di mercoledì 30 aprile dovrebbe vedere una ripresa del calo del tasso di inflazione nominale verso il 2%.
Motivo 1: la prima guerra commerciale totale tra Cina e Stati Uniti tra il 2017 e il 2019 non ha causato un'ondata inflazionistica e si è addirittura conclusa con un accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti nel dicembre 2019 (Phase One Trade Deal)
Motivo 2: la guerra commerciale colpisce direttamente i prodotti agricoli e i manufatti, ma non i servizi. I servizi rappresentano il 70% del calcolo dei tassi d'inflazione statunitensi e gli Stati Uniti sono un'economia di servizi, che rappresentano l'80% del loro PIL.
Motivo 3: Con il rischio di un rallentamento dell'economia globale sullo sfondo della guerra commerciale, il prezzo del petrolio è sceso in borsa e questo avrà un forte impatto al ribasso sul tasso di inflazione nominale, con un effetto diretto + indiretto stimato al 10% nel calcolo dei tassi di inflazione.
Motivo 4: La disinflazione nel settore immobiliare è strutturale e rappresenta il 30% del calcolo dell'inflazione e non ha alcun legame con la guerra commerciale.
Il rapporto NFP di venerdì 2 maggio servirà a valutare se la guerra commerciale ha già iniziato a danneggiare il mercato del lavoro statunitense. Si tratta del barometro definitivo per valutare la probabilità di una recessione economica.
CONCLUSIONE: Questa settimana, quindi, dobbiamo tenere sotto controllo l'inflazione PCE statunitense, il rapporto NFP e, naturalmente, tutte le notizie relative alla diplomazia commerciale e al rapporto Trump/Powell (in vista della decisione della FED di mercoledì 7 maggio).
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Marker Therapeutics 'opportunità ad altissimo rischioMarker Therapeutics (NASDAQ: MRKR) è una società biotech focalizzata sulle terapie cellulari T multi-antigene (MAR-T), impegnata nel trattamento di tumori ematologici e solidi.
Recentemente, ha pubblicato i dati FY2024, confermando sviluppi clinici promettenti ma anche fragilità finanziarie da non sottovalutare.
Alla fine del 2024, Marker disponeva di 19,2 milioni di dollari in cassa, con un burn rate operativo annuale di circa 10,9 milioni. Questo livello di consumo di cassa implica un’autonomia finanziaria ("runway") fino al primo trimestre 2026, in assenza di ulteriori raccolte fondi. Tuttavia, nel bilancio è stato evidenziato un "going concern warning", segnalando il rischio di esaurimento risorse entro 12-15 mesi.
Sul piano clinico, i dati preliminari del trial APOLLO sul farmaco principale MT-601, rivolto ai pazienti con linfoma refrattario post-CAR-T, sono molto incoraggianti: si registra un tasso di risposta oggettiva del 78%, con il 44% di risposte complete. Parallelamente, il programma MT-601 per il trattamento del tumore pancreatico ha ricevuto oltre 11,5 milioni di dollari di finanziamenti non diluitivi (NIH e CPRIT) e si avvia alla fase clinica nella seconda metà del 2025. Un ulteriore progresso è stato l'approvazione ufficiale del nome generico "neldaleucel" per MT-601, confermando l’avanzamento anche sul piano regolatorio.
La società presenta tuttavia rischi strutturali importanti. La dipendenza esclusiva dal successo di MT-601, la necessità di ulteriori capitali a breve termine, la forte competizione nel campo delle terapie cellulari, e la totale esternalizzazione della produzione dopo la vendita dei propri impianti, delineano un quadro ad alta volatilità.
Dal punto di vista valutativo, emergono due possibili scenari. In uno scenario conservativo, ipotizzando il solo successo parziale del programma linfoma e un fundraising diluitivo, l'Enterprise Value stimato sarebbe nell'ordine dei 24-26 milioni di dollari, corrispondente a un prezzo teorico per azione di circa 2,40-2,60 dollari. In uno scenario ottimistico, assumendo il pieno successo clinico di MT-601 su linfoma e pancreas, con adeguato supporto finanziario, il valore di mercato potrebbe salire tra i 75 e i 95 milioni di dollari, corrispondente a un prezzo teorico di circa 8,80 dollari per azione. Tuttavia, correggendo per il rischio biologico (10-15% di successo effettivo stimato), il fair value realistico si attesta tra 0,90 e 1,30 dollari.
In conclusione, Marker Therapeutics rappresenta un'opportunità ad altissimo rischio e altrettanto alto potenziale, adatta esclusivamente a investitori biotech specializzati. I prossimi mesi saranno cruciali, con particolare attenzione ai dati aggiornati del trial APOLLO e alla capacità della società di raccogliere nuovi fondi o di siglare partnership strategiche.
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Ciao a tutti! 👋
Questo mese parliamo di tassi di interesse: cosa sono, perché contano e come usarli nel trading.
È un argomento spesso ignorato da chi inizia.
Speriamo che questa serie sia utile a chi vuole capire meglio la macroeconomia e l'analisi fondamentale.
La prima domanda è: come vedere i tassi su TradingView?
Puoi cliccare su "Obbligazioni" nella sezione "Mercati" e poi su "Tassi", oppure fare ancora prima:
"Ricerca" e scrivi "10Y".
Poi clicca su "Economia" e trovi i tassi a 10 anni dei vari paesi.
Se vuoi tassi diversi, basta cambiare tag.
- Tasso USA a 3 mesi → "US03M"
- Tasso eurozona a 10 anni → "EU10Y"
Tutti i codici seguono questo schema.
Se non conosci i tassi di interesse, ti spiego come funzionano.
I tassi si muovono in modo opposto ai prezzi dei titoli di Stato.
Se i prezzi salgono, i tassi scendono. Se i prezzi scendono, i tassi salgono.
Esempio pratico:
- Un'obbligazione ha valore nominale 1.000$ e paga il 2% all’anno (20$).
- Se il prezzo sale a 1.030$, chi compra prende sempre 20$, ma il rendimento effettivo scende a circa 1,94%.
Quindi il prezzo dell'obbligazione influenza direttamente il tasso di interesse sul mercato.
Importante:
I tassi dei titoli di Stato sono diversi dal "tasso dei fondi" deciso dalla banca centrale.
GOLD, TASSI E OBBLIGAZIONI: COME SONO LEGATI
^^^ Gold scende
-Tassi scendono ---> Gold sale
-Prezzo obbligazioni sale (rendimenti giù) ---> Gold sale
-Prezzo obbligazioni scende (rendimenti su) ---> Gold scende
Quando vuoi tradare il Gold, guarda sempre:
- Tassi reali USA
- US10Y (Treasury 10 anni)
- DXY (Indice Dollaro)
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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Oro: Rally Impressionante, Ma è un Déjà Vu del 2020? Il rally recente è stato a dir poco spettacolare, non c'è dubbio. Ma quando guardiamo il grafico con un occhio un po' più critico, soprattutto nel medio termine, emerge una situazione che merita molta attenzione e, a mio avviso, una buona dose di cautela prima di buttarsi a comprare a questi livelli.
La situazione tecnica a medio termine sull'oro è piuttosto chiara. Osservate la distanza attuale del prezzo dalle sue medie mobili chiave, la 50 periodi (curva blu) e la 200 periodi (curva rossa). Il prezzo si è letteralmente "scollato" da queste medie, raggiungendo una distanza paragonabile a quella che abbiamo visto nel picco del 2020 (ricordate quel periodo? Sul grafico è evidenziato con un rettangolo verde).
E qui viene il punto cruciale. Cosa accadde dopo quel picco del 2020, quando il prezzo era così distante dalle medie? L'oro entrò in una lunga fase di lateralità durata circa 3 anni. Durante questo periodo, il prezzo non crollò, ma rimase ingabbiato in un range, difendendo con i denti il livello intorno ai 1900-2000 dollari. Quel livello, che oggi vediamo come un solido supporto, fu in realtà il risultato di quella lunga e faticosa digestione del rally precedente.
Ecco il motivo per cui, secondo me, non è opportuno lanciarsi in acquisti sull'oro proprio a questi prezzi attuali. Il rischio concreto è di rivivere uno scenario simile a quello post-2020. Se la storia dovesse ripetersi (e sui mercati spesso lo fa, anche se con forme diverse), potremmo entrare in una nuova fase di lateralità di medio termine, magari anche con prezzi leggermente inferiori a quelli attuali, mentre il mercato "digerisce" l'ultimo strappo rialzista.
Certo, sia chiaro: nel lungo, lunghissimo termine, la view sull'oro rimane strutturalmente rialzista per tutta una serie di fattori fondamentali che conosciamo. Ma il trading e l'investimento sono anche questione di timing, soprattutto se si ha un orizzonte temporale più definito.
Se compri oro oggi e hai bisogno di liquidare il tuo investimento nei prossimi 1, 2 o 3 anni, potresti trovarti nella scomoda situazione di dover vendere durante questa potenziale fase laterale/correttiva, magari realizzando una perdita o comunque un guadagno molto inferiore alle aspettative. Rimarresti "intrappolato" in attesa del prossimo vero impulso rialzista, che potrebbe richiedere tempo per materializzarsi.
21 Capital: Un Nuovo "Buco Nero" per Bitcoin? Parliamo di 21 Capital, una nuova società nata con un obiettivo molto chiaro e, direi, quasi ossessivo: accumulare Bitcoin e quotarsi in borsa, funzionando di fatto come un veicolo di investimento focalizzato esclusivamente sull'oro digitale.
Chi c'è dietro e cosa hanno già in pancia? Non parliamo di pesci piccoli. 21 Capital è sostenuta da nomi di peso come Tether, Softbank e Cantor Fitzgerald. E non partono da zero: hanno già in cassa (o meglio, in wallet) Bitcoin per un controvalore di circa 4 miliardi di dollari. Ma la parte più interessante è il loro piano di crescita: prevedono di aumentare questa quota reinvestendo i profitti generati e, attenzione, aprendo linee di credito bancario per comprare ancora più Bitcoin. Si configura quindi come una macchina da accumulo potenzialmente molto aggressiva.
La vera novità: quote a collaterale crescente. Qui c'è un aspetto tecnico fondamentale che distingue 21 Capital da altri veicoli come MicroStrategy. Mentre le quote di MicroStrategy (o degli ETF spot) rappresentano una quantità più o meno fissa di Bitcoin (al netto delle fees), le quote di 21 Capital saranno collateralizzate da una quantità crescente di Bitcoin. Cosa significa? Che il valore delle loro azioni non aumenterà solo se c'è più domanda sul mercato (come per qualsiasi titolo), ma anche perché il collaterale sottostante (il numero di BTC per azione) è programmato per aumentare nel tempo grazie ai continui acquisti. È un meccanismo potenzialmente molto potente in un mercato rialzista.
L'impatto sull'offerta: un altro "aspirapolvere" per BTC. E qui ci ricolleghiamo direttamente al nostro discorso precedente sulla riduzione dell'offerta sugli exchange. Se 21 Capital ha come unica ragione di esistere quella di accumulare più Bitcoin possibile, utilizzando profitti e leva finanziaria, è logico aspettarsi che contribuirà a ridurre ulteriormente l'offerta liquida di Bitcoin disponibile sul mercato. Diventa un altro grande "acquirente di ultima istanza", un altro attore che toglie BTC dalla circolazione attiva.
Ma attenzione al rovescio della medaglia: il rischio leva in Bear Market. C'è un "ma" grosso come una casa, ed è insito nella loro strategia di crescita basata sull'indebitamento. Finché Bitcoin sale, tutto bene: la leva amplifica i profitti e permette ulteriori acquisti. Ma cosa succede quando (e non "se", perché i cicli esistono) Bitcoin entrerà in un bear market? Il crescente indebitamento programmato per comprare nuovi Bitcoin diventerà un macigno. Se il valore del collaterale scende e le banche chiedono di rientrare dai prestiti, 21 Capital potrebbe essere costretta a vendere Bitcoin "a manetta" per far fronte ai debiti, innescando potenzialmente una spirale negativa e amplificando la discesa dei prezzi. È il classico rischio della leva finanziaria applicato su larga scala a un asset volatile come Bitcoin.
Bitcoin: Scorte sugli Exchange ai Minimi da 6 Anni!diamo un'occhiata a un dato che sta facendo parecchio discutere nel mondo Bitcoin e che, dal punto di vista tecnico e di sentiment, non possiamo ignorare: le scorte di BTC disponibili sugli exchange.
Secondo i dati recenti di Fidelity Digital Assets, l'offerta di Bitcoin attualmente parcheggiata sulle piattaforme di scambio si attesta intorno ai 2,6 milioni di BTC. Attenzione: stiamo parlando del livello più basso degli ultimi sei anni! Un dato che, per chi mastica di analisi di mercato, suona come un campanello d'allarme... o forse come una sirena di opportunità.
Chi sta prosciugando l'offerta? Gran parte del merito (o della "colpa", a seconda dei punti di vista) va alle società quotate in borsa. Questi attori istituzionali si sono dimostrati acquirenti voraci, rastrellando quasi 350.000 BTC e togliendoli dalla circolazione immediata sugli exchange. E la sensazione generale, supportata dai loro piani di investimento, è che questo trend sia destinato a continuare nel prossimo futuro.
Cosa implica tutto questo per noi analisti e trader? Semplice: meno Bitcoin sugli exchange significa meno offerta disponibile per soddisfare un'eventuale domanda crescente. Questo crea una dinamica di scarsità che, storicamente, tende a esercitare una pressione rialzista sui prezzi. È il classico gioco della domanda e dell'offerta che si fa più teso. Quando l'offerta disponibile si riduce così drasticamente, basta un aumento relativamente contenuto della domanda per avere un impatto significativo sul prezzo. Stiamo parlando del potenziale per un cosiddetto "supply squeeze".
E non parliamo solo di teoria. Guardiamo ai fatti recenti: prendiamo l'esempio del periodo tra il 19 e il 23 aprile. In quei pochi giorni, abbiamo visto circa 15.000 BTC lasciare gli exchange. E cosa è successo al prezzo in quel frangente? Bitcoin ha superato la soglia dei 93.000 dollari. Coincidenza? Forse, ma è una coincidenza molto significativa che si allinea perfettamente con la tesi della riduzione dell'offerta che funge da catalizzatore per i rialzi.
Dal mio punto di vista, questo scenario di "supply squeeze" latente è uno degli elementi più interessanti e potenzialmente rialzisti nel quadro attuale di Bitcoin. Non è una garanzia di rialzi immediati, sia chiaro, il mercato ha sempre le sue dinamiche complesse. Ma crea un terreno fertile. Ogni nuova ondata di domanda si scontra con un'offerta sempre più limitata sugli exchange, aumentando il potenziale per movimenti di prezzo più marcati e volatili verso l'alto. È un fattore chiave da monitorare costantemente per chiunque operi su Bitcoin.
PMI EUROZONAI dati preliminari dell'indice PMI manifatturiero hanno mostrato risultati superiori alle aspettative: 48.7 contro 47.4.
“Il settore manifatturiero sembra reggere meglio del previsto.
Nonostante gli Stati Uniti abbiano introdotto ad inizio aprile le tariffe generali al 10% e quelle sulle auto al 25%, la maggior parte delle aziende manifatturiere dell’eurozona non sembrano
molto turbate.
Invece di scivolare a picco, hanno invece aumentato la produzione per il secondo mese consecutivo, anche più massicciamente rispetto a marzo.
Sempre la manifattura ha anche rallentato i tagli ai posti di lavoro riuscendo a
innalzare i propri margini di profitto, grazie all’abbassamento dei costi e alla capacità di aumentare i prezzi di vendita più velocemente del mese scorso.
I costi energetici, crollati a causa dei timori di recessione negli Stati Uniti, sono attualmente
una vera benedizione per il settore manifatturiero dell’eurozona.
Un altro fattore positivo è l’annuncio di incrementi delle spese sulla difesa.
È Il settore terziario ad assumere ora il ruolo di una sorta di guastafeste, con l’attività che si riduce anziché crescere, come aveva fatto quasi ininterrottamente da febbraio 2024.
Tutto questo, come si evince dai dati compositi PMI, ha spinto l’intera economia in territorio di stagnazione.
Il calo più veloce dei nuovi ordini ci fa presagire che questa debolezza resterà per un
po’.
Tuttavia, le maggiori spese fiscali tedesche sulle infrastrutture e quelle sulla difesa in Europa dovrebbero alla fine giovare non solo il settore manifatturiero ma anche quello terziario, anche se con un po’ di ritardo.
La linea del taglio dei tassi seguita della Banca Centrale Europea sta ricevendo un lieve sostegno dagli indicatori dei prezzi del settore terziario, monitorati con attenzione dalle autorità monetarie. I costi sono aumentati a tassi simili a marzo, ma i prezzi di vendita sono considerevolmente rallentati.
Il prezzo dei beni mostra tendenze diverse: quelli di acquisto hanno
rovesciato l’andamento inflazionistico degli ultimi quattro mesi e sono ora in calo, mentre quelli di vendita sono aumentati ancora più di marzo anche se moderatamente.
Osservando le due economie principali dell’eurozona, Germania e Francia, si scorgono somiglianze.
Tutte e due le nazioni hanno registrato ad aprile un aumento della produzione manifatturiera, ed un calo dell’attività terziaria.
L’indebolimento generale sembra essere più pronunciato in Francia, soprattutto nel terziario. Questo forse è dovuto a scenari politici contrastanti: la Francia vive un costante rischio di collasso del governo, vista la fragile condizione del debito, mentre in Germania c’è la possibilità di un governo nuovo e operativo e di un’importante manovra fiscale a partire da maggio.”
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 21-25 aprileRiassunto della settimana 14-18 aprile:
- La bilancia commerciale europea sale ai massimi da febbraio 2021
- Le vendite al dettaglio UK salgono del 3,3% su base annuale
- Le aspettative di inflazione del Michigan salgono ai massimi dal 1981
- La PBOC lascia i tassi d'interesse invariati al 3,6%.
- L'indice dei servizi NMI scendono in tutta l'Europa e nel regno unito
Andamento delle valute:
- GBP è stata la top perfomer della settimana
- CHF è stata la valuta più debole della settimana
Approfondimento:
FMI E BCE:
Il FMI ha dato il via alla settimana con la pubblicazione delle sue ultime previsioni economiche, che hanno tagliato le prospettive di crescita per gli Stati Uniti, il Regno Unito e molti paesi asiatici.
I responsabili politici della Banca Centrale Europea hanno sostanzialmente mantenuto un tono accomodante, indicando di vedere i tassi di interesse continuare a scendere e pochi rischi al rialzo per l'inflazione della zona euro.
Buon trading a tutti
Titolo sotto la lente: EricssonOggi analizziamo OMXSTO:ERIC_B Ericsson, azienda svedese leader nella fornitura di apparecchiature per le telecomunicazioni, quotata alla Borsa di Stoccolma. In occasione della pubblicazione degli utili del 15 aprile 2025, approfondiamo le ragioni per cui questo titolo merita particolare attenzione.
📈 Valutazioni e Multipli
P/S (Price/Sales)
Il rapporto tra prezzo di mercato e ricavi per azione è pari a 0,95, nettamente inferiore rispetto alla media di settore (1,51) e industriale (1,63). Questo può indicare che il mercato sta pagando meno per ogni euro di ricavo, suggerendo una potenziale sottovalutazione.
P/B (Price/Book Ratio)
Il rapporto prezzo/valore contabile è pari a 2,77, superiore alla media di settore (2,54) e leggermente anche a quella industriale (2,76). Questo potrebbe suggerire una sopravvalutazione sul fronte patrimoniale.
P/CF (Price to Cash Flow)
Il rapporto prezzo/flusso di cassa operativo è 5,66, ben al di sotto delle medie di settore (13,66) e industriale (9,54). Un dato che rafforza l’idea di una sottovalutazione.
P/FCF (Price to Free Cash Flow)
Il valore di 5,96 è anch’esso inferiore alle medie di settore (13,82) e industriale (9,62), indicando che Ericsson genera buoni flussi di cassa liberi rispetto al prezzo, altro segnale positivo.
Prezzo/Cassa
Con un valore di 4,64, Ericsson è al di sotto delle medie di settore (10,43) e industriale (6,26), suggerendo solide riserve liquide a un prezzo contenuto.
EV/Fatturato TTM (Enterprise Value/Revenue)
Il rapporto EV/Vendite si attesta a 0,94, contro 1,63 e 1,62 rispettivamente per settore e industria: ulteriore indicazione di sottovalutazione.
EV/EBIT TTM
Con un valore di 10,22, Ericsson risulta più “economica” rispetto ai competitor (17,53 settore, 13,60 industria) anche in termini di utili operativi.
EV/EBITDA TTM
Infine, il rapporto EV/EBITDA è di 7,3, decisamente più basso rispetto ai benchmark di settore (15,57) e industriale (10,2), consolidando la tesi della sottovalutazione.
💰 Redditività
SG&A (Spese Generali e Amministrative)
Le spese operative rappresentano il 15,50% dei ricavi, ben al di sotto della media di settore (25,85%) e industriale (29,49%), segno di efficienza gestionale.
R&D (Ricerca e Sviluppo)
Ericsson investe il 20,25% del fatturato in R&D, più del doppio rispetto ai benchmark di settore (9,26%) e industriali (9,72%). Un dato che riflette una forte attenzione all’innovazione e potenziali sviluppi futuri.
⚠️ Indicatori di Rischio
Debito/Patrimonio Netto
Con un rapporto di 0,48, Ericsson appare più indebitata rispetto alla media di settore (0,28) e industriale (0,06). Tuttavia, trattandosi di un valore inferiore a 0,5, l’indebitamento può essere considerato gestibile e fisiologico.
Quick Ratio (Indice di liquidità immediata)
Il valore è pari a 0,96, lievemente inferiore alla media di settore (1,07) ma in linea con quella industriale (0,96). Complessivamente, la liquidità appare stabile, anche se non eccezionale.
🔍 Conclusioni
Ericsson mostra multipli di valutazione generalmente inferiori ai competitor, segnalando una possibile opportunità di acquisto. L’unica eccezione è rappresentata dal P/B, che evidenzia una lieve sopravvalutazione patrimoniale.
Dal punto di vista operativo, l’azienda si distingue per alta efficienza gestionale e un forte focus su ricerca e sviluppo, due elementi chiave per la crescita futura.
Sul piano finanziario, sebbene l’indebitamento sia più elevato rispetto ai competitor, rimane entro soglie accettabili.
In sintesi, Ericsson appare sottovalutata, ben posizionata sul fronte dell’innovazione e con buone prospettive di miglioramento.
👉 Domanda per gli investitori:
Considerando la sottovalutazione dei principali multipli e la solidità operativa dell’azienda, può Ericsson rappresentare una buona opportunità in ottica di medio-lungo periodo? Fatemi sapere nei commenti!
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buon weekend a tutti.
ci stiamo avvicinando alla chiusura mensile! prestare attenzione.
attualmente questi sono i livelli che monitoro, gli stessi inviati ieri mattina.
la chiusura daily e weekly si posizionano in rientro di una fascia interessante, monitoro per la continuazione short fino al prossimo livello daily segnato.
le zone cerchiate sono quelle di attenzione!
ci vediamo domani mattina!
e ci vediamo lunedi pomeriggio per l'outlook di analisi di mercato.
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Un grande ammalato sul mercato: Intel CorporationEbbene, nonostante la mia influenza primaverile, sono in ottima compagnia almeno metaforicamente con NASDAQ:INTC . Battute a parte, il titolo è passato da leader di settore a fanalino di coda, senza usare mezzi termini, ha perso il vantaggio competitivo che lo rendeva un riferimento. Sicuramente l'adeguamento dei costi all'elevata competitività ha giocato un ruolo chiave nel determinare il declino, anche se le inefficienze all'interno dell'azienda non sono poche. Ultimamente si sta tentando una ristrutturazione, ma quale sarà il risultato è molto difficile capirlo, anche perché sarà un processo lungo e non senza dolori, che inevitabilmente terrà ferma ai blocchi Intel per altro tempo, perdendo potenzialmente salto terreno dai competitor.
Se dal punto di vista tecnico siamo in un box tra i 18$ e i 25$ (arrotondando), quindi situazione di lateralità prolungata, dal punto di vista fondamentale l'ultima trimestrale non ha entusiasmato. I dati forniti da Intel, non-GAAP sembrano anche positivi, ma quelli GAAP fanno vedere una società peggiorata rispetto allo stesso periodo del 2024 con una perdita per azione di 0.19$ (contro il dato non-GAAP di utile di 0.13$ per azione). I bilanci di fatto parlano di cali generalizzati, da utile a margini.
La differenza tra dati GAAP e non-GAAP è la seguente:
GAAP (Generally Accepted Accounting Principles) è un insieme di principi contabili generalmente accettati che definisce regole uniformi per la misurazione, presentazione, divulgazione e riconoscimento dei dati finanziari. Le aziende che seguono GAAP aderiscono a questi standard per garantire coerenza e trasparenza nei loro metodi contabili.
D'altra parte, il metodo non-GAAP si riferisce a pratiche contabili che non seguono rigorosamente gli standard GAAP. Questo approccio consente alle aziende di modificare la rendicontazione finanziaria escludendo determinate voci non ricorrenti per offrire una prospettiva alternativa sulla performance economica. Spesso, il non-GAAP è utilizzato per presentare l'utile rettificato, una misura che può fornire un quadro più operativo della situazione finanziaria di un'impresa, ma che lascia anche spazio a qualche abbellimento.
Fatta questa dovuta precisazione, vi lascio alla visione della video analisi e vi auguro buon trading!
Disclaimer: Le informazioni fornite in questo contenuto hanno esclusivamente scopo informativo e non costituiscono in alcun modo una consulenza finanziaria, d’investimento, legale o fiscale. Le analisi e le opinioni espresse riflettono esclusivamente il punto di vista dell’autore e non rappresentano raccomandazioni specifiche per l’acquisto o la vendita di strumenti finanziari. Gli investimenti nei mercati finanziari comportano rischi significativi, inclusa la possibilità di perdere il capitale investito. Prima di prendere qualsiasi decisione di investimento, è fondamentale condurre la propria analisi e, se necessario, consultare un consulente finanziario qualificato. L’autore e gli eventuali collaboratori non sono responsabili per eventuali perdite o danni derivanti dall’uso delle informazioni fornite.
WisdomTree Tactical Daily Update - 25.04.2025Le Borse credono alla “svolta” moderata di Trump sui dazi.
Trimestrali Usa: buone notizie dalle big tech, cominciando da Meta.
Spiragli di dialogo Usa-Cina sulle “tariffe”. Da confermare…
Oro ancora vicino ai massimi storici, bene anche l’argento.
La saga dei dazi continua a dominare la scena economica globale, con dichiarazioni discordanti e spiragli diplomatici che tengono i mercati con il fiato sospeso. Pechino dichiara che una vera trattativa con Washington non è ancora iniziata, ma Donald Trump rivela che un incontro ufficiale si è già tenuto nella mattina del 24 aprile.
Il presidente americano aggiunge che incontrerà numerosi leader mondiali a Roma, in occasione dei funerali del Papa, sabato 26, e che il commercio sarà uno dei temi caldi sul tavolo. Intanto, le Borse europee brindano a una giornata positiva: ieri, 24 aprile, Parigi ha guadagnato +0,27%, Francoforte +0,47%, Londra un misero +0,05%, mentre Milano un brillante +0,96%.
Oltreoceano, gli indici principali di Wall Street registrano recuperi ancora più vigorosi: l’S&P500 avanza +2,0%, il Nasdaq addirittura +2,7%, trainato dai colossi tecnologici come Nvidia, Meta, Amazon, Tesla e Microsoft.
Le trimestrali delle big tech americane danno fiducia: Alphabet, holding di Google, segna un utile di Us$ 34,54 miliardi (+46% annuo) e ricavi per 90,23 (+12%), superando le attese. Anche Intel batte le previsioni, ma paga una guidance debole a causa dei dazi.
Sul fronte diplomatico, il Segretario al Tesoro americano Scott Bessent si dice ottimista dopo un incontro “molto produttivo” con la Corea del Sud: si punta a un “accordo di massima” già dalla prossima settimana. Quello di Seoul è il primo Governo ad aver avviato colloqui bilaterali concreti, mentre anche Giappone ed Europa procedono cercando allentamenti sulle tariffe.
A sorpresa, Bloomberg annuncia che la Cina sta valutando la sospensione dei dazi del 125% su alcune importazioni statunitensi, tra cui apparecchiature mediche, etano e leasing aereo. Una mossa che potrebbe segnare una svolta nei rapporti sino-americani.
Trump conferma la sua presenza a Roma per il funerale di Papa Francesco, sottolineando l’interesse di molti leader mondiali a discutere con lui dei futuri accordi commerciali.
Anche l’Italia si muove: il ministro dell’Economia Giorgetti ha incontrato a Washington il Segretario al Tesoro americano, con un focus su dazi, digital tax e difesa. L’incontro è definito “costruttivo”.
Non altrettanto ottimista la Francia: il ministro Eric Lombard afferma che Europa e USA restano “lontani da un accordo”, ma l’UE tenta di disinnescare la miccia accesa da Trump.
La Casa Bianca conferma che non c’è ancora una decisione sui dazi del 25% sulle auto importate, ma si parla di “razionalizzazione” delle imposte per evitare doppie tassazioni, soprattutto tra i dazi sulle auto e quelli su acciaio e alluminio.
Kristalina Georgieva, direttrice del FMI, usa l’espressione italiana “pedalare” per esortare i Paesi a lavorare alla ripresa economica: “l’incertezza è costosa e scoraggia gli investimenti”, sottolineando l’importanza dell’indipendenza delle banche centrali, proprio mentre Trump attacca ancora Powell, accusandolo di temporeggiare sul taglio dei tassi.
Sul fronte obbligazionario europeo, lo spread BTP-Bund si restringe a 110 punti base (da 113), mentre il rendimento del BTP decennale scende al 3,54% (dal 3,63%). Nell’eurozona, la presidente della Commissione UE Von der Leyen ribadisce l'importanza strategica del gas naturale liquefatto statunitense. L’UE promette una roadmap per eliminare le importazioni di combustibili fossili russi.
Secondo il capo economista dell’ECB, Philip Lane, è improbabile che le tensioni commerciali causino una recessione nell’eurozona. Intanto l’Ifo tedesco scende a 87,4 ad aprile e Berlino rivede al ribasso le previsioni del PIL2025 a 0% (dal +0,3% di gennaio).
Le Borse globali continuano la loro marcia: oggi, 25 aprile, segna il quarto giorno consecutivo di rialzi. L’MSCI Asia Pacific torna ai livelli di inizio mese. Il Nikkei di Tokyo sale +2,2% (settimana: +3%). A Hong Kong l’Hang Seng guadagna +1,4% (+5,5% settimanale), il CSI300 cinese segna +0,3%, il Taiex taiwanese +2%. Scende solo Mumbai: Sensex -1%.
Il Kospi coreano sale +1,1% (+2,7% la settimana). Il ministro Choi Sang-mok afferma che l’intesa commerciale con gli USA potrebbe essere siglata entro luglio, prima che scada la sospensione delle nuove tariffe.
Sul fronte degli investimenti, si registra un deflusso di capitali dagli USA verso l’Europa: Jenny Johnson (Franklin Resources) nota un calo dell’interesse per i titoli americani. Anche Janus Henderson e Amundi confermano la tendenza.
Da inizio anno, l’S&P500 perde -6,7%, mentre l’EuroStoxx 50 guadagna +4,5%, con Francoforte +13,7% e Milano +7,7%.
Il prezzo dell’oro si attesta a 3.337 $/oncia, in lieve calo dopo il +1,8% del giorno precedente, ma con tendenza ancora rialzista.
I Treasury USA 10 anni rendono 4,31%, i biennali 3,83%: il presidente Beth Hammack della Fed di Cleveland esclude un taglio a maggio, ma lo esclude a giugno. I mercati stimano la probabilità di un taglio a maggio al 65%.
Infine, in Italia il Governo prevede una crescita del PIL 2025 di +0,6%, dimezzata rispetto alle stime d’autunno, ma è fiducioso in possibili revisioni al rialzo se i negoziati sui dazi andranno nella giusta direzione.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
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-BIAS GOLD macro rimane stabile rialzista,
ad ogni correzione di gold vado a cercare opportunità di posizionamento a favore bias
giornata di festa oggi, tutto normale.
attendo livello segnato per valutare un possibile posizonamento Long in NY
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GOLD | Oggi orari di mercato normali.Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Oggi festa della Liberazione, vorrei farvi notare che è una festa Nazionale e non Internazionale.
In parole povere è festa solo in Italia quindi non sarà rilevante per i movimenti di mercato giornalieri, nessuna chiusura particolare, il GOLD resta aperto con il suo solito orario di apertura e chiusura.
Veniamo ora al grafico: la situazione rispetto a ieri resta più o meno invariata, non ci sono grossi cambiamenti se non per il fatto che in notturna è andato a manipolare il massimo della giornata di ieri spingendolo poi fortemente a ribasso per circa 800 pips.
Questo mi conferma l'idea che avevo da ieri, ovvero che lo SHORT ha ancora voglia di formare un ulteriore minimo decrescente rispetto a quello di 2 giorni fa sui 3260$ per oncia.
Scivoleremo di conseguenza nella Demand Zone dei 3220$, lì come da piano inizierà una valutazione LONG (sempre se ci arriva) basata sul Timeframe H1.
Senza cambio strutturale, vi ricordo, non si prende in considerazione nessuna Entry, non vogliamo giocare d'azzardo ma vogliamo creare un'operazione che abbia le probabilità dalla nostra parte.
Come al solito:
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Operate sempre responsabilmente con il rischio che potete permettervi.
Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.
Correlazione tra tassi d’interesse della FED e l’Indice S&P 500Le decisioni della Federal Reserve (FED) sui tassi di interesse sono tra i fattori più influenti per i mercati finanziari. Comprendere come queste scelte impattino sull’S&P 500 è fondamentale per chi fa trading.
Perché i tassi della FED influiscono sull'indice l’S&P 500
I tassi di interesse determinano il costo del denaro. Quando la FED li alza o li taglia, si ripercuotono su:
Crescita economica.
Tassi alti limitano gli investimenti e i consumi, tassi bassi li stimolano.
Valutazione delle azioni.
Tassi elevati rendono le obbligazioni più attraenti rispetto alle azioni, riducendo la
domanda per queste ultime.
Costo del debito.
Aziende e consumatori pagano di più per finanziarsi se i tassi salgono, incidendo sui profitti aziendali.
Regole pratiche per i trader
Monitorare le aspettative, non solo l’evento.
Il mercato reagisce allo scostamento tra dati reali e previsioni. Ad esempio, se la FED taglia i tassi di 50 punti base (come nel 2024), ma il mercato ne attendeva 25, l’S&P 500 potrebbe subire volatilità.
Combinare analisi tecnica e fondamentale
Confermare i segnali con il contesto macro. Ad esempio un breakout rialzista durante un ciclo di tagli ha maggiori probabilità di successo.
Adattare l’orizzonte temporale.
Breve termine. Pperare intorno agli annunci della FED richiede cautela (stop loss stretti).
Lungo termine. Dopo la fine di un ciclo di rialzi, l’S&P 500 tende a salire
Errori da evitare
Sopravvalutare l’impatto immediato. Nel 2024, nonostante il taglio dei tassi, l’S&P 500 è rimasto stabile perché l’evento era atteso.
Ignorare il contesto globale. Tensioni geopolitiche o elettioni (come quelle USA del 2024) possono ridurre o amplificare l’effetto dei tassi
Conclusioni
In un mondo dove le banche centrali guidano i mercati, saper leggere le mosse della FED è un vantaggio competitivo. Non serve essere economisti, basta osservare, interpretare e agire con disciplina.
il parossismo della paura è alle spalle secondo il VIX?Il mercato azionario internazionale ha subito uno shock ribassista tra l'inizio di febbraio e l'inizio di aprile, sullo sfondo della guerra commerciale. La guerra commerciale dei “dazi reciproci” lanciata dall'amministrazione Trump ha fatto crollare l'indice azionario MSCI World di oltre il 20%.
Ora, da quando i governi hanno avviato una sequenza di diplomazia commerciale, il mercato azionario è rimbalzato e la volatilità è scesa di un gradino.
Possiamo dire che l'apice della paura è alle spalle, in base al prisma dell'analisi tecnica dei mercati finanziari?
Per rispondere a questa domanda, vi suggeriamo di dare un'occhiata a due interessanti grafici.
1) In primo luogo, la volatilità implicita dei titoli che compongono l'indice S&P 500, il VIX. Questo indice è soprannominato “indice della paura”. Il suo calcolo si basa sul prezzo delle opzioni call e put sui titoli che compongono l'indice S&P500. Ricordiamo che l'S&P 500 è considerato l'indice di riferimento della finanza occidentale
2) Il secondo grafico di interesse è un'analisi quantitativa dei mercati finanziari. L'analisi quantitativa dei mercati finanziari è una delle discipline dell'analisi tecnica dei mercati finanziari, e in questo caso si tratta della percentuale di titoli dello S&P 500 al di sopra della media mobile a 50 giorni.
È proprio l'applicazione dell'analisi tecnica a questi due grafici che ci permette di argomentare a favore di un picco di vendita raggiunto nella prima quindicina di aprile.
Nel caso del VIX, l'indice della paura è sceso dal livello 60, con una struttura a “nuvola nera” (terminologia giapponese delle candele) e una risoluzione ribassista dell'indicatore tecnico RSI dalla sua zona di ipercomprato settimanale. Questo segnale significava che, storicamente, il parossismo della paura era finito.
Per quanto riguarda la percentuale di titoli dello S&P 500 che si trovano al di sopra della media mobile a 50 giorni , il segnale quantitativo rialzista è molto convincente. Storicamente, ogni volta che questa percentuale è scesa bruscamente al di sotto della soglia del 20%, per poi risalire, ha segnalato la fase finale del mercato orso, e questo è ciò che sta accadendo anche in questo aprile 2025, come si può vedere dal grafico sottostante.
CONCLUSIONE: Dal punto di vista dell'analisi tecnica dei mercati finanziari, diversi indicatori segnalano un parossismo di paura raggiunto nella prima metà di aprile. Naturalmente, solo i fondamentali e l'esito della diplomazia commerciale possono confermare che il punto di minimo è ormai alle spalle.
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Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
Ecco perchè Tesla non è nè sopravvalutata nè sottovalutataIn questa video analisi (per la cui qualità sonora mi scuso ma tradingview ha avuto dei problemi nell'upload e mi ha costretto a ricaricare la registrazione che prontamente avevo scaricato) metterò d'accordo rialzisti e ribassisti contro di me: la mia visione su Tesla di fatto è che sia correttamente prezzata dal mercato in questo momento. Lo spunto che conferma questa mia teoria arriva dai dati di bilancio e anche dall'ultima trimestrale, piuttosto deludente.
Nonostante l'ottimismo portato da Musk è difficile per me interpretare come un'occasione questi prezzi e il ribasso del -50% dai massimi, così come non trovo i valori attuali eccessivi per quello che è il titolo.
In questo video troverete spunti dal punto di vista tecnico e fondamentale per dare un fair value a $NASDAQ:TSLA. Io vi auguro buona visione e come al solito, buon trading!
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 24.04.2025Trump verso una visione più morbida delle negoziazioni sui dazi.
Cina e Usa troveranno un accordo: ci vorra’ tempo, ma sarà equilibrato.
Torna la calma sul mercato dei bond ed il Tesoro Lancia nuovo BTP Italia.
Prezzi di oil&gas ai minimi da 2 anni, bene per l’inflazione europea.
Borse col sorriso ieri, 23 aprile, con novità sui dazi, su Powell e le prime trimestrali. Tra segnali di disgelo sui dazi e un Trump sorprendentemente “cauto” con Jerome Powell, le Borse europee sono tutte salite: Francoforte guida la carica col Dax a +3,0%, trascinato da un comparto tech in gran forma, grazie soprattutto al +10% di SAP.
Bene anche Milano, +1,4%, sostenuta da STMicroelectronics che balza a +6%. Parigi brilla col Cac a +2,1%, seguita da Amsterdam, +1,4%, e Madrid, +1,2%.
L’ottimismo è partito dal possibile ammorbidimento delle tariffe Usa sulla Cina: inoltre il tycoon assicura che non vuole licenziare il numero1 della Fed, anche se lo vorrebbe "più attivo" sul tagliare i tassi.
Per l’economia dell’Eurozona qualche segnale incoraggiante. L’indice Pmi manifatturiero preliminare sale ad aprile a 48,7 punti (da 48,6), mentre quello dei servizi scivola un po’, da 51 a 49,7.
In ripresa anche Wall Street: Dow Jones +1,07%, Nasdaq +2,50%, ed S&P500 +1,67%. Tutto merito di un Trump versione “diplomatico”, che ammette che i suoi dazi del 145% sui prodotti cinesi sono “molto elevati” e potrebbero essere ridotti “in modo sostanziale”.
Sul tema, cosa aspettarsi? Secondo il Wall Street Journal, si pensa a tariffe ridotte al 50%-65%, che in alcuni casi potrebbero scendere fino al 35%. Per i prodotti “sensibili alla sicurezza nazionale”, però, si parla ancora di dazi del 100%.
Sul fronte macro, il settore servizi americano resta in espansione ma perde slancio: l’indice Pmi scende da 54,4 a 51,4 (contro attese di 52,8). La manifattura invece spiazza le attese negative, risalendo a 50,7 da 50,2.
L’instabilità regna sovrana e il driver dei mercati restano le parole di Trump: tuttavia le trimestrali in arrivo da Wall Street potrebbero riportare un po’ alla realtà fattuale: nelle prossime ore si attendono i numeri di blue chips come Pepsico, Merck, Caterpillar, Comcast, Intel, Sanofi.
Dalla Fed qualche allarme: il suo Beige Book rivela che l’outlook economico Usa è “peggiorato notevolmente” in diversi distretti. In generale l’attività è cambiata poco, l’occupazione è “lievemente aumentata” e l’inflazione è rimasta “modesta”. Ma a crescere è stata soprattuto l’incertezza.
Sul versante “US corporate” Tesla ha perso -3,0% dopo che il suo CEO Elon Musk ha annunciato che dedicherà meno tempo al “Doge” (l’organismo federale per i tagli di spesa). Boeing invece sale +8,45%, nonostante una perdita netta trimestrale di 31 milioni (comunque migliore dei -355 dell’anno scorso).
Forex e materie prime. Sul valutario, stamane, euro/dollaro stabile a 1,137, dollaro/yen invariato a 142,34, al pari di euro/yen a 161,8.
Poco mosso, ieri, il prezzo del gas naturale europeo: 34,3 €/MWh (-0,3%). In discesa il petrolio: WTI 62,14$/barile (-2,4%), complice un aumento delle scorte Usa inferiore alle attese. Anche l’oro ha cede -3%, attestandosi a 3.270 $/oncia: una pausa lungamente attesa, ma torna a salire, stamattina, a 3.327 $/oncia.
Sul mercato obbligazionario europeo, lo spread BTp-Bund cala a 113 punti base (da 117), con rendimenti italiani in leggero: quello del BTp decennale a 3,63%, dal 3,61%, negli States il Treasury 10 anni rende 4,35%, ed il biennale 3,83%: lo spread tra le due scadenze si restringe a 52 bps.
Calma “apparente” stamane, 24 aprile, sulle Borse dell’Asia-Pacifico, contrastate dopo il rally americano: Tokyo guadagna +0,5%, mentre l’Hang Seng perde -1,4% e il Kospi coreano -0,2%. L’MSCI Asia Pacific chiude in leggero calo dopo cinque giorni di fila positivi.
Washington purtrppo raffredda gli entusiasmi sui dazi: il segretario al Tesoro Scott Bessent smentisce che il dialogo con Pechino sia già partito. “Entrambe le parti stanno aspettando di parlare”, ha detto. Trump però resta ottimista su un “accordo equo”, e ribadisce che i rapporti con Xi Jinping sono “più che buoni”.
Petrolio e tensioni Opec+: stamattina prezzi fermi, col Kazakistan ha dichiarato che continuerà a produrre oltre i limiti imposti da Opec+, suscitando malumori nel cartello.
Le scorte di petrolio Usa intanto sono salite di 700 mila barili (dagli 800 mila della settimana prima), e quelle commerciali – escluse le riserve strategiche – di 200 mila. Rispetto a un anno fa, sono più alte del 2,6%, ma ancora inferiori, -5% rispetto alla media quinquennale.
Capitolo Russia-Ucraina: sul fronte geopolitico arriva una road-map shock dell’amministrazione Trump: secondo indiscrezioni, l’Ucraina dovrebbe cedere definitivamente la Crimea e accettare l’occupazione russa di cinque regioni.
Il piano sarebbe stato bloccato dal no secco di Zelensky, che Trump accusa di “atteggiamenti incendiari” e di “non avere carte da giocare”.
Il Tesoro italiano punta ancora sulle famiglie: dal 27 al 30 maggio 2025 torna il Btp Italia, durata 7 anni, indicizzato all’inflazione. Bonus finale dell’1% per chi lo tiene fino alla scadenza (4 giugno 2032). Lo Stato punta ancora sui risparmiatori privati domestici per finanziare la spesa pubblica, e pare che la strategia funzioni!
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-BIAS GOLD macro rimane stabile rialzista,
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oggi abbiamo dati importanti alle 14:30 i sussidi,
quindi monitoro per un eventuale ribasso fino alla mia zona sui 3200 per poi valutare un rialzo se me lo concede.
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Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
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GOLD | Non facciamoci ingannare troppo presto!Buongiorno traders, come state?
Io per le mie analisi uso le Charts di Capital.com, mi ci trovo molto bene, il grafico è lineare e preciso.
Vi chiedo la gentilezza di Boostare questo post e di seguire il mio profilo così da favorire la mia divulgazione gratuita, a voi costa pochissimo ma per me fa un'enorme differenza.
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Le parole di TRUMP scuotono il mercato del metallo giallo sbattendolo da giù in su e da su in giù a botte di 2000 pips, ottime opportunità ma molto difficili da sfruttare se non con una gestione molto conservativa e con stop largo.
Notiamo come le due zone di ieri ci potevano tornare molto utili, la demand dei 3285$ (con piccola ricerca fino ai 3260$) ha fatto salire il prezzo fino ai 3370$ circa, proprio la supply zone che mi ero segnato, e anche lei ha dato la reazione sperata, per ora in sviluppo.
Per oggi mi aspetterei una ricerca sul minimo di ieri dei 3260$, vediamo fin dove si spinge e poi inizieremo a valutare qualcosa di più corposo a rialzo.
Tutto questo grazie alla chiusura Daily che ha rotto il minimo dei 3327$ dando appunto un momentaneo cambio strutturale nel giornaliero, vediamo se riuscirà a tenerlo o se rientrerà a rialzo oggi, se ciò avvenisse, domani potrei aspettarmi una giornata positiva così come accade generalmente il Venerdì, probabilisticamente parlando.
Come al solito:
- Fulmine VERDE: Zona di valutazione LONG;
- Fulmine ROSSO: Zona di valutazione SHORT.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
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Questa è solo un'analisi che condivido con voi e da cui potete prendere spunto, non consideratelo un segnale.
Buona valutazione e buon trading.
Ciau.