WisdomTree - Tactical Daily Update - 01.02.2022 Lo spread BTP/Bund cala di -8 bps dopo la rielezione di Mattarella a Presidente.
Seconda giornata di rimbalzo del Nasdaq: +3,4%, dopo +3,1% di venerdi.
Scende inflazione tedesca a gennaio, ma meno delle attese.
Rendimenti in calo per i Govies Usa: curva straordinariamente “flat”.
Ieri, 31 gennaio, la Borsa italiana ha festeggiato la conferma per un secondo mandato, di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica, anche perche’ vi legge implicitamente la permanenza di Mario Draghi nel ruolo di Primo Ministro fino alla scedenza naturale del Parlamento, a Marzo 2023.
Anche gli altri listini Europei avevano da subito mostrato un’intonazione positiva e dopo un ridimensionamento a meta’ giornata, hanno ritrovato slancio nella fase finale. A parte il Ftse100 di Londra, invariato, osserviamo il FtseMib italiano a +0,9%, il Dax tedesco a +1,0%, il Cac francese a +0,5%.
Finale di mese brillantissimo per Wall Street, dopo 4 settimane di debolezza e anomala volatilità: il Nasdaq ha guadagnato +3,4% dopo il +3,1% di venerdì 28, il Dow Jones +1,2% e lo S&P500 +1,9% riducendo il saldo mensile a -5,3%.
Tornando all’Italia, i dati preliminari sul Pil 2021 indicano un ottimo +6,5% anno su anno, anche se ormai gli occhi sono puntati sul 2022 per il quale le stime del Governo indicano un robusto +4,0%, frutto anche della maggior spesa pubblica indotta dal Recovery Plan dell’Unione Europea.
La continuita’ dei vertici dello Stato ha favorito i titoli del debito pubblico italiano: lo spread di rendimento tra Btp e Bund decennali si e’ ridotto di circa 8 punti base fino ai 128 bps della chiusura di ieri, 31 gennaio.
Secondo alcuni analisti ed esperti di mercato obbligazionario, il quadro politico piu’ certo potrebbe favorire un’ulteriore contrazione dello spread sino a 110 bps, nonostante la fine del programma PEPP (Pandemic Emergency Purchase Program) confermato dalla Banca Centrale Europea per aprile di quest’anno.
Le speranze del nuovo Governo tedesco per un rallentamento dei prezzi al consumo sono state in parte disattese: l'inflazione CPI (consumer price index) armonizzata agli standard europei è scesa al +5,1% a gennaio da +5,7% di dicembre: gli analisti puntavano a +4,3%, ma l’aumento del +14% del petrolio ha rovinato i piani...
A proposito di petrolio, stamani, 1’ febbraio osserviamo il prezzo del WTI in discreto calo, -0,9% a 83,3 Dollari/barile. Le persistenti tensioni tra Russia e gli Stati Uniti e l’Unione Europea sul possibile intervento militare russo nelle province ribelli del Donbas Ucraino, hanno aiutato il greggio a riportarsi ai massimi dal 2014, alla vigilia del meeting dell’Opec+ che inizia domani, 2 febbraio.
Il Cartello dei maggiori esportatori dovrebbe ratificare un altro aumento della produzione mensile di 400 mila barili, ma non si escludono colpi di scena.
Il mercato valutario ha vissuto ieri la prima giornata di indebolimento del Dollaro Usa verso Euro, dopo il recente movimento che l’aveva spinto sino a ridosso di 1,11, ai massimi da 18 mesi. Stamani leggiamo 1.127, -0,4% (ore 13.00 CET).
Il mercato obbligazionario e’ in lento e talvolta imprevedibile movimento: negli Usa il rendimento del Treasury Note a dieci anni è sceso (ore 12.30 CET) a +1,75%, quello a 2 anni a +1,16%, comprimendo il loro differenziale a 60 bps: proprio quel che si dice “flattening della curva”.
In un certo senso e’ come se gli operatori finanziari assegnassero una minor probabilità ad un rialzo dei tassi da +0,50% a marzo. A sostanziare questo scenario ci sono le dichiarazioni di Mary Daly della Fed di San Francisco ed Esther George di quella di Kansas City, che hanno sottolineato l’mportanza della gradualita’ e misura dei futuri rialzi.
Le Borse europee chiudono la mattinata con rialzi medi vicini a +0,9%, mentre i future su Wall Street non hanno una direzione precisa dopo la “sparata” di ieri sera.
Le borse azionarie in Asia Pacifico hanno chiuso in rialzo stamattina, 1’ febbraio, pur prive delle maggiori piazze della Greater Cina, chiuse per festeggiare il Nuovo Anno dedicato alla Tigre. Segnaliamo il Nikkei giapponese +0,3%, il BSE Sensex indiano +1,3% e l’ASX australiano +0,7%, in parallelo all’annuncio, da parte della Banca Centrale Australiana di terminare il programma di stimoli.
La borsa nipponica non ha granche’ reagito ai buoni dati sul tasso di disoccupazione in discesa, e al PMI (Purchasing managers index) manifatturiero finale di gennaio, rivisto al rialzo e vicino ai massimi dal 2014, trainato da nuovi ordini e prospettive occupazionali. Il Giappone sta anche allentando le misure di contenimento anti-Covid, forte della discesa dei contagi.
Le cryptovalute restano vicine ai minimi degli ultimi 6 mesi, e pressoche’ dimezzate in valore dai massimi di Novembre 2021. Tuttavia sembrano aver trovato una qualche stabilita’ dopo il violento sell-off di meta’ gennaio.
Bitcoin a 38.400 Dollari, -0,1% (ore 12.45 CET), all’indomani del monito del Fondo Monetario Internazionale a El Salvador, unico Paese che ne ha sancito l’adozione ufficiale. L’FMI ritiene che tale scelta comporti rilevanti rischi per la stabilità e l'integrità del sistema finanziario del Paese.
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 21.01.2021Risk-off generalizzato e convinto: fine della festa sull’azionario? Vedremo..
Crypto-currencies in caduta libera. Scarso assorbimento delle vendite.
Prezzo del petrolio in calo, finalmente, ma resta ai massimi dal 2014
Oro e preziosi potrebbero rimbalzare? Il contesto prudente lo suggerirebbe.
L’inflazione in Germania, col PPI a +24,2% a dicembre, fa paura!
La giornata di ieri, 20 dicembre, era partita bene, con un buon recupero delle borse asiatiche. I listini europei erano partiti con un rialzo poco convinto e la volatilita’ e’ stata elevata per tutta la seduta producendo andamenti erratici degli indici che, con un insperato recupero nel finale, hanno poi chiuso positivi.
Il FtseMib italiano ha segnato +0,7%, similmente al Dax40 tedesco. Il Cac40 francese si e’ fermato a +0,3%, mentre il Ftse100 britannico e’ marginalmente sceso, -0,1%.
Wall Street, dopo lo slancio iniziale, ha chiuso con perdite significative: S&P500 -1,1%, Nasdaq -1,3%, Dow Jones -0,9%.
Il sell-off sulla tecnologia prosegue e la sensibilita’ alla guidance fornite in occasione delle “trimestrali” e’ sempre maggiore. Ieri sera, a mercati chiusi, Netflix ha perso fino al -20% dopo aver segnalato un ritmo di nuovi abbonato sotto le attese di consenso nel 1’ trimestre 2022.
Insieme alla pubblicazione dei risultati dell’ultimo trimestre ed intero anno 2021, riscontriamo una crescente attenzione ai dati macroeconomici, efficaci misuratori della congiuntura e della prospettiva economica. Il quadro che emerge e’ assai misto.
L'Indice sulla salute della manifattura, calcolato mensilmente dalla Fed regionale di Philadelphia, ha sorpreso ieri al rialzo, salendo a 23,2 in gennaio e smentendo le indicazioni emerse solo 2 giorni fa dall'Empire Manifacturing Index, relativo all’area di New York. Gli ordini sono in crescita e si riducono i tempi di consegna, segnalando che si stanno allentando le difficolta’ di approvvigionamento di materie prime e componenti.
Ieri, sempre negli Usa, e’ stato pubblicato il dato sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione, risalite di +55 mila a 286 mila, invertendo la tendenza virtuosa durata sino alla settimana scorsa. Tornano a crescere anche le richieste di sussidi continuativi, a 1.635 milioni, da 1.551.
L’indice dei prezzi alla produzione tedesco (PPI), a dicembre, e’ salito al massimo storico del +24.2% a dicembre, ponendo le condizioni per nuovi incrementi dei prezzi al dettaglio (CPI) nei prossimi mesi, quando gli aumenti “filtreranno a valle”.
Insomma, l’inflazione annuale europea sta ancora salendo, toccando a dicembre livelli da record nell’epoca “Euro”, +5,0%, dal +4,9% precedente, massimo da 25 anni, ma la Banca Centrale Europea (ECB) sembra voler confermare la “stance” iperespansiva degli ultimi anni, ovvero “tassi 0” ancora per tutto l’anno 2022.
Su questo fronte, la ECB sembra orientarsi ad una politica economica divergente rispetto a quella della Federal reserve (Banca Centrale Americana) che ha deciso di muoversi velocemente, probabilmente gia’ da marzo, con una serie di rialzi dei tassi che il mercato stima in 4 da +0,25% nel 2022 ed altri 2 nel 2023.
Tuttavia, dai verbali del meeting ECB di dicembre emerge una spaccatura in seno al Consiglio: un buon numero di membri chiede di agire in senso restrittivo se l’escalation dei prezzi dovesse minacciare la crescita economica, scoraggiando consumi e invstimenti e creando una dannosa spirale prezzi/salari.
Ieri, 20 gennaio, Europa ed Usa si sono espresse sulla questione Ucraina: la Russia ammassa truppe lungo la linea di confine con le province russofone indipendentiste del Donbas, facendo temere una prossima invasione/annessione.
ll Governo di Kiev chiede aiuto militare all’Occidente e l’inclusione nella Nato (North Atlantic Treaty Organization). Biden (USA) e Von der Leien (EU) prospettano pesanti sanzioni economiche alla Russia qualora attentasse all'integrità territoriale Ucraina.
Per la prima volta ieri 20 gennaio, e’ sceso il prezzo del petrolio, comunque vicino ai massimi dal 2014, sostenuto da una domanda robusta, da tensioni geo-politiche, e da un atteggiamento disciplinato dell’Opec+ (Cartello dei maggiori Paesi esportatori) sul ripristino graduale delle quantita’ pre-Pandemia. Il WTI (greggio di riferimento nord-americano, segna 84,0 Dollari/barile, -1,9% (ore 13.00 CET).
Stamattina, 20 gennaio, le borse dell’Asia-Pacifico hanno chiuso in forte calo, in scia al calo di Wall Street di ieri: il CSI300 di Shanghai&Shenzhen ha perso -0,9%, il Nikkei giapponese -0,9% (-3,1% nella settimana), il Nifty indiano -0,9%, il Kospi coreano -1,0%. In pareggio l’Hang Seng di Hong-Kong, +0,05%. In Giappone, l’inflazione e’ salita anche in dicembre, a +0,8% annuo, ma mano di quanto stimato.
A fine mattinata, i listini europei perdono in media -1,5%, proseguendo la striscia negativa settimanale, con una chiara atttudine “risk-off”. I future su Wall Street anticipano aperture negative, con quello sul Nasdaq -0,8%.
Cambio di rotta sui rendimenti dei Governativi. Il clima di avversione al rischio fa scendere di 7 bps in un solo giorno quello del decennale Usa a +1,77%: in Europa vediamo il rendimento del Bund decennale tedesco a -0,06% e quello del BTP a +1,29%. Spread stabile a 135 bps.
Giornata catastrofica per le cryptovalute: vendite massice con scarso assorbimento spingono Bitcoin a -10%, sotto 38 mila Dollari, dimezzato rispetto ai massimi di novembre.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical daily Update - 17.01.2022Oggi Wall Street chiusa: le Borse europee ritrovano un po’ di ottimismo.
Trimestrali delle grandi banche Usa solide, ma reazioni differenziate.
Petrolio a nuovi massimi dal 2014, si aggrava prospettiva per l’inflazione.
La Banca centrale cinese taglia i tassi per sostenere la crescita 2022.
Quella di venerdi’ 14, l’ultima seduta della settimana, e’ stata una seduta partita fiacca e finita con perdite attorno a -1% per le Borse europee.
A frenare le iniziative di acquisto restano i soliti temi: un’inflazione troppo alta che minaccia la crescita, il rapido diffondersi della “variante omicron”, e la prospettiva di un rapido aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Americana (FED).
Nel pomeriggio di venerdi’ ha stupito negativamente il dato sulle vendite al dettaglio destagionalizzato di dicembre negli Usa, il più debole da dieci mesi con un -1,9% vs -0,1% previsto.
Cio’ si e’ combinato con risultati del 4’ trimestre 2021 piuttosto disomogenei per i giganti bancari americani, che hanno originato reazioni eterogenee: JPMorgan, -6% e Citi, -1%, hanno deluso per i ricavi da trading sotto le attese. Wells Fargo, +4%, ha dato indicazioni positive sull’evoluzione del busines prestiti a privati e imprese.
A fine giornata, tuttavia, Wall Street ha ripreso vigore, ma per l’Europa la seduta era terminata da un pezzo con il FtseMib a -1,08%%, il Ftse100 a -0,3%, il Dax tedesco --0,95% ed il Cac40 francese -0,81%. Negli Stati Uniti, invece, il quadro e’ stato misto: Dow Jones -0,56%, S&P500 +0,08%, Nasdaq +0,59%.
Negli Usa e’ sostanzialmente iniziata la pre-campagna elettorale di “mid-term” (meta’ mandato): la consultazione e’ prevista a novembre. L’ex Presidente Trump ha tenuto il primo acceso comizio all’elettorato repubblicano, promettendo la riconquista del potere tra 2 anni ed, implicitamente, ricandidandosi ad un secondo mandato.
Trump ha accusato l’Amministrazione Biden di essere stata immobile rispetto ad un’inflazione salita dal +1,4% al +7,0% e di essere “crollata” nell’indice di “approvazione”, dal 56% al 42%, dopo appena un anno di mandato, soprattutto a causa di una gestione poco convincente della pandemia.
Venerdi’ 14 il quadro macroeconomico europeo si e’ arricchito di numerosi dati; il Prodotto interno lordo (GDP), nel 2021, e’ cresciuto del +2,7% in linea con le stime, ma e’ lontano dal recuperare il -4,6% del 2020.
In Francia, a dicembre, l’inflazione al consumo (CPI) sembra aver decelerato la propria corsa, con un aumento del +0,2% mese su mese e del +2,8% su base annua.
Stamattina, 17 gennaio, e’ stato pubblicato il dato sulla crescita del Pil (GDP) della Cina: nel 4’ trimestre è cresciuto del +4,0% anno su anno, in rallentamento rispetto al +4,9% registrato nel terzo trimestre, ma sopra le stime di consenso che indicavano +3,3%.
Sempre in Cina, sia la produzione industriale di dicembre, +4,3% annuale, che le vendite al dettaglio, +1,7% annuale, hanno mancato le attese, soffrendo probabilmente dei selettivi “lock-down” sul fine anno.
In parallelo al rilascio dei dati macro, la Banca Centrale Cinese (People’s Bank of China) ha annunciato il taglio del -0,10% dei tassi di riferimento alle banche commerciali per 2 tipologie di rifinanziamento: quello a 1 anno al +2,85% e quello a 7 giorni a +2,1%. Si tratta del primo “easing” da 2 anni ad oggi, ed e’ visto come una mossa a supporto dell’espansione economica.
In Italia, stamani 17 gennaio, la pubblicazione dell'indice armonizzato dei prezzi al consumo, aggiornato a dicembre 2021, ha confermato il dato preliminare di +0,4% mese su mese e +3,9% su base annua.
Il prezzo del petrolio continua a salire, aggravendo la prospettiva inflattiva, specie in Europa. Con oggi, 17 gennaio, siamo alla quarta settimana consecutiva di rialzo, ed il WTI (greggio di riferimento Usa), è ai massimi dal 2014 a 83,9 Dollari/barile, +0,2% (ore 12.00 CET).
Sul mercato valutario, stamattina, 17 gennaio, osserviamo stabilita’ nel rapporto Euro/Dollaro a quota 1,14 e in quello Euro/Yen, a 130,7. (ore 12.30 CET).
Bitcoin, dopo il timido tentativo di recupero della scorsa settimana, e’ oggi in calo, per il secondo giorno consecutivo, a 42.700 Dollari, -0,7% (ore 13.00 CET).
Calma, almeno apparente, anche sul comparto obbligazionario, con lo spread di rendimento tra Btp decennale italiano ed omologo Bund tedesco a 132 bps ed un rendiemento del BTP 10 anni a +1,29% (ore 12.45 CET). Il Treasury Note Usa a dieci anni rende +1,78%, stabile, al livello piu’ remunerativo da inizio pandemia.
Stamattina, 17 gennaio, le borse dell’Asia-Pacifico hanno dimostrato ottimismo: il Nikkei giapponese ha chiuso in rialzo del +0,74%, il CSI300 cinese continentale di Shanghai&Shenzen del +0,86%, l’Hang Seng di Hong-Kong, -0,68%, il Kospi di Seul -1,1%, dopo il lancio di 2 missili balistici in mare da parte della Corea del Nord.
Mattinata positiva per i listini europei, in rialzo in media del +0,6% (ore 13.00 CET). Oggi manchera’ all’appello Wall Street, chiusa per il Martin Luther King day: tuttavia i futures indicherebbero un marginale rialzo.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
EURJPY Settimana in SHORTCiao,
Reputo che EURJPY sia vicino al collasso, da dove ricavo questa deduzione?
Vi illustro la mia analisi:
- Il trend generale è ribassista
- Vi ho illustrato le cime in questo canale ribassista e vi faccio notare che dal 28/07/2008 al 01/12/2014 sono 331 candele, a questo punto ho notato che dal 08/12/2014 al 12/04/2021 sono esattamente 331 candele
- Macd divergenza che segnala un indebolimento della forza rialzista
- Inoltre l'attuale valore è vicino ad una resistenza molto forte.
Quindi credo a questo punto il valore venga spinto verso il basso .
Se l'idea ti è piaciuta lascia un like e commenta, sarò davvero felice.
Coupang sbarca a Wall StreetGiovedì scorso Coupang è approdato alla borsa di New York: si tratta della più grande IPO straniera dopo il cinese Alibaba ed è paragonato all'Amazon statunitense, made in Corea del Sud, supera anche l'APP d'incontri Bubble creata da sole donne che aveva visto fra le protagoniste Serena Williams.
Con una valutazione di 109 miliardi di euro, nel suo primo giorno in borsa, si è inserito nella NYSE, confermando con somme da record di poter fare trading sotto il ticker "CNPG".
Nello specifico, durante il primo giorno nella NYSE, ha registrato un aumento del 40,7% facendo schizzare il prezzo iniziale in fase di IPO da 35 dollari per azione a 49,25, passando da 60 miliardi di dollari a 109.
Supera il record di Alibaba del 2014
Alibaba, 7 anni fa, nel 2014 aveva stabilito un record ampiamente superato da Coupang , che ha registrato la più grande offerta pubblica iniziale di una società asiatica, ponendosi anche al primo posto dei record statunitensi da quando Uber nel 2019 ha raccolto più di $ 8 miliardi.
Chi è Coupang?
Nasce nel 2010 da Bom Suk Kim, insieme ai miliardari Stanley Druckenmiller e Bill Ackman, ad oggi è la terza persona più ricca della Corea del Sud davanti a Jay Y.Lee, vicepresidente di Samsung Electronics e Mong-koo Chung della Hyundai.
Il fondatore e CEO di Coupang, detiene tutte le azioni di classe B in circolazione della società proprio come Mark Zuckenberg il fondatore di Facebook.
Questo significa che il 76.7% del potere è nelle sue mani.
L'azienda ha più di 100 centri logistici collocati in 30 città, 15mila autisti a tempo pieno che garantiscono la consegna il giorno successivo per ordini effettuati prima della mezzanotte e addirittura nel corso della giornata entro un paio d'ore dall'ordine.
Coupang controlla il 25% del mercato online coreano da 115 miliardi di dollari e rappresenta il terzo "datore di lavoro" più grande della Corea, l'anno scorso in un anno difficile, dominato da un'emergenza sanitaria che ha messo in ginocchio la maggior parte delle attività economiche degli Stati, questo colosso ha dato lavoro a 25.000 persone, ma il suo obiettivo va oltre, difatti cercherà di raddoppiare i posti di lavoro entro il 2025.
La pandemia ha accelerato questa crescita offrendo alle persone un momento di svago nell'acquisto online.
L'e-commerce è stato un punto di svolta in tutti i campi, dal poter ordinare la spesa online, alla ristorazione arrivando ai settori in cui l'acquisto online era un habitué.
Stando ad alcune statistiche, le vendite online per Target nell'ultimo mese sono aumentate del 118%, invece, Amazon continua a battere i record raggiungendo i 125,56 miliardi di dollari. Coupang ha avuto una crescita alquanto esplosiva che va dai $ 900 milioni del primo trimestre del 2018 ai $ 3,8 miliardi nel quarto trimestre del 2020.
STM.MIUna delle azioni italiane più promettenti che mai, con un progetto aziendale molto interessante: produzione di chip della che incorporano le innovazioni più avanzate.
Sono una parte essenziale di prodotti diversi come automobili e portachiavi, gigantesche macchine di fabbrica e alimentatori per data center, lavatrici e dischi rigidi, smartphone e spazzolini da denti.
Aiutano i clienti a rendere questi dispositivi più intelligenti, più efficienti dal punto di vista energetico, più connessi, più sicuri e più protetti.
Sotto l'aspetto dell'analisi fondamentale possiamo trovare dei dati molto interessanti sul fronte quinquennale con un ''tasso di crescita dell'utile netto diluito'' pari al 171,83% dal 2014 ad oggi e un ''tasso di crescita prezzo-azione'' pari al 410,57% dal 2014 ad oggi.
Un titolo molto interessante anche sotto l'aspetto grafico infatti possiamo notare che sta continuando a seguire il trend dal 19 marzo 2020 ad oggi.
Per quanto riguarda l'apertura della posizione secondo il mio parere e secondo la mia analisi, aspetterei che torni ai livelli di 31,18 per comprare le singole azioni e se tutto va bene troveremo una prima resistenza al valore 35,02.
US Dollar Index dal 1986Ciao a tutti,
La nascita ufficiale della moneta unica europea ha avuto il suo impatto nel 1999. Tuttavia si puo' notare come la fine del pullback iniziato nel 1996 coincida con l'entrata in circolazione dell'EURO il 1 Gannaio 2002.
L'impatto dell'entrata in circolazione della moneta unica europea e' stato importante sul dollaro americano che si e' indebolito moltissimo prima di ritrovare respiro nel 2014 a seguito delle tensioni politiche fra Unione Europea e Russia sulla Crimea.
Le domande possono essere..cosa puo' essere successo dopo il 2014 e fino a quando potra' durare il pullback? E' gia' finito? Estendera'? In futuro chi sara' piu' forte? Euro o Dollaro?
Ricordo che L'EURO è, di gran lunga, la componente più importante dell'indice, rappresentando quasi il 58% (ufficialmente il 57,6%) del paniere. I pesi delle restanti valute nell'indice sono: JPY (13,6%), GBP (11,9%), CAD (9,1%), SEK (4,2%) e CHF (3,6%).
Spero di essere stato chiaro ma se avete altre idee vi prego di scriverle nei commenti qui sotto.
Queste sono solo idee di trading e non consigli per investire. Per quelle dovete rivolgervi a un professionista perche' io non lo sono. Sono un semplice appassionato.
Un abbraccio a tutti e buona giornata
Cozzamara
Il titolo "#1 del giorno in ITALIA" - UnipolSai (US) Secondo la mia opinione il titolo "#1 del giorno in italia" di oggi è:
UnipolSai (US) è una compagnia assicurativa italiana operativa dal 2014 con sede a Bologna, in Via Stalingrado n. 45. Nel 2022 essa sarà spostata a Milano, nella nuova torre UnipolSai di proprietà del Gruppo Unipol. Leader in Italia nei rami Danni in particolare nell'R.C.
Sede centrale: Bologna
CEO: Carlo Cimbri (29 apr 2013–)
Fatturato: 14,25 miliardi EUR (2016)
Fondazione: 6 gennaio 2014, Bologna
Forma societaria: società per azioni
Consociate: Auto Presto & Bene S.r.l.
Il segnale del mio "Trading System" del 21 ottobre 2020 indica
"BUY SE MAGGIORE DI" 3,520
da registrarsi in chiusura, ricordate questa rottura non è significativa in intraday ma solo in chiusura
e segnala l'inizio di un trend al rialzo.
Lo stop per questa operazione lo piazzo a 3,460 ultimo recente minimo.
Quindi operazione interessantissima perché a fronte di un down side molto limitato abbiamo un up side notevole.
la Performance del titolo è questa a:
5 giorni (-3,57%)
1 mese (-10,11%)
3 mesi (-5,11%)
6 mesi (-6,39%)
YTD (-19,94%)
1 Anno (-17,53%)
2 Anni (9,07%)
3 Anni (3,61%)
Veramente terribile oramai avete però cominciato a conoscermi e sapete che come è mio metodo operativo vado a scegliere titoli in maniera che il rischio/beneficio sia molto molto alto.
La cosa interessante però è che negli ultimi 4 anni, un segnale Buy sul mio trading system ha portato a un guadagno del 52,44%.
La performance è stata ottenuta con 110 operazioni, con una durata media di 14 giorni per operazione.
La media complessiva degli indicatori valutati dice:
5% COMPRARE
E quindi perché comprarlo direste voi…
Ma perché gli indicatori nella loro totalità fotografano il passato non leggono il futuro.
Il nostro trading system invece individua segnali che statisticamente riescono ad anticipare movimenti significativi dei titoli.
USAOIL WTI PERICOLOSO BREAK OUT MM 200Ieri le scorte EIA hanno mostrato un rialzo di 4.7 mln di barili vs attese di una riduzione di 1.7 milioni, in contrasto con la tendenza stagionale. Anche la benzina e i distillati hanno pubblicato numeri assai più elevati. Il tasso di utilizzazione della capacità di raffinazione è sceso di 0.6% a 89.9, ai minimi dal 2014, una volta aggiustato per la stagionalità. Il fatto è che la produzione US ha preso il volo negli ultimi mesi. Aggiungiamoci che le attese sulla domanda soffrono del deterioramento di quelle macro (la Cina è il primo importatore mondiale tra l’altro) ed ecco che si spiega la brusca discesa delle ultime 48 ore. E la rottura del citato supporto rischia di alimentare ulteriori liquidazioni.
Chiaramente è un movimento che non fa bene al sentiment, come abbiamo avuto modo di notare nel 2014/15 e, in misura più ridotta nel quarto trimestre 2018.
Analisi fondamentale dei bilanci Campari per posizione LongBuongiorno a tutti,
condivido con Voi un mio tentativo di analisi fondamentale sui bilanci dell'azienda Campari Group. Preciso che tale materiale è reperibile dalla documentazione ufficiale rilasciata sul sito Campari, attengono al Conto economico, Stato Patrimoniale e Flusso di cassa del'l'azienda.
Gli anni considerati sono
2018 - 2017 - 2016 - 2015 - 2014
i dati chiave di mio interesse sono
Margine di profitto Lordo, Costi di struttura, Ricerca & Sviluppo, Ammortamenti, Utile netto / ricavi totali, Attivo circolante / Passivo circolante, immobilizzazioni materiali o immateriali, utile netto / totale attivo, presenza di azioni privilegiate, capitale netto, riacquisto di azioni proprie, utile netto / capitale netto.
2018 solo quarter
Margine di profitto Lordo 60,60%
Costi di struttura 22,60%
Ricerca & Sviluppo 0
Ammortamenti 27,4
Utile netto / ricavi totali 18,91%
Attivo circolante / Passivo circolante 2,95
immobilizzazioni materiali o immateriali 424,3
utile netto / totale attivo 3,30%
presenza di azioni privilegiate no
capitale netto 2016,3
riacquisto di azioni proprie 4.500.000
utile netto / capitale netto 7,30%
2017
Margine di profitto Lordo 59,10%
Costi di struttura 19,37%
Ricerca & Sviluppo 0
Ammortamenti 57,1
Utile netto / ricavi totali 19,60%
Attivo circolante / Passivo circolante 2,30
immobilizzazioni materiali o immateriali 494,30
utile netto / totale attivo 7,86%
presenza di azioni privilegiate no
capitale netto 1942,6
riacquisto di azioni proprie 10.910.000
utile netto / capitale netto 18,34%
2016
Margine di profitto Lordo 57,00%
Costi di struttura 18,73%
Ricerca & Sviluppo 0
Ammortamenti 57,2
Utile netto / ricavi totali 9,63%
Attivo circolante / Passivo circolante 2,30
immobilizzazioni materiali o immateriali 494,3
utile netto / totale attivo 3,66%
presenza di azioni privilegiate no
capitale netto 1900
riacquisto di azioni proprie 1.342.344
utile netto / capitale netto 8,70%
2015
Margine di profitto Lordo 55,35%
Costi di struttura 17,98%
Ricerca & Sviluppo 0
Ammortamenti 47,4
Utile netto / ricavi totali 10,60%
Attivo circolante / Passivo circolante 2,05
immobilizzazioni materiali o immateriali 444,1
utile netto / totale attivo 4,16%
presenza di azioni privilegiate no
capitale netto 1746,8
riacquisto di azioni proprie 11.518.418
utile netto / capitale netto 10%
2014
Margine di profitto Lordo 53,31%
Costi di struttura 17,48%
Ricerca & Sviluppo 0
Ammortamenti 39,4
Utile netto / ricavi totali 8,30%
Attivo circolante / Passivo circolante 2,13
immobilizzazioni materiali o immateriali 441,5
utile netto / totale attivo 3,68%
presenza di azioni privilegiate no
capitale netto 1579,9
riacquisto di azioni proprie 3.704.964
utile netto / capitale netto 8,19%
i dati raccolti attraverso calcoli delle voci riportate dai bilanci dell'azienda Campari mostrano, a mio avviso, alcuni fattori interessanti: la non presenza di azioni privilegiate è positiva; il costante riacquisto di azioni proprie da parte dell'azienda è piuttosto positiva; l'utile netto e le rimanenze, seppur con qualche intoppo, crescono negli anni in modo costante; i costi ridotti o nulli di ricerca e sviluppo sono molto positivi; il capitale netto cresce sempre; elevati risultano gli ammortamenti e le immobilizzazioni materiali. Giudizio positivo per un investimento long term, la cui entrata andrebbe effettuata in un momento di discesa del prezzo di quotazione.
Il P/E è pari a circa il 40 - 47%, motivo per cui bisognerebbe aspettare una discesa del prezzo di quotazione. Potete calcolarvi il P/E facendo l'utile netto diviso l'Earning per Share, trovate qui come calcolarlo cercando sul sito Money (non posso linkare).
La mia è un'analisi personale ed esprime un punto di vista personale che voglio condividere con la comunità, non ho posizioni sul titolo e non suggerisco in alcun modo un'investimento o disinvestimento. Grazie per la lettura.
Quattro analisi su Eur/Usd-----------------1) W1Le prossime quattro analisi saranno incentrate sul cambio Eur/Usd, con relativi collegamenti a idea. Partiamo da W1.
--Tanto per iniziare troviamo in una fascia di tempo di sei anni, 27/04/2008-27/04/2014 circa, una zona di feedback negativo con supporto statico e minimi decrescenti, o anche possibile zona di distribuzione, con supporto estremo a 1.20860 e medio a 1.26225 circa.
--In data 14/12/2014 le quotazioni hanno rotto al ribasso generando un forte breakout e panic selling generale i quali hanno portato i prezzi in soglia minima di 1.050 circa.
--Troviamo poi uno spazio per una piccola congestione tra 1.050 e 1.13346.
--In data 14705/2017 le quotazioni rompono la congestione al rialzo, oltrepassando la media mobile a 200 periodi e portando il momentum in fase positiva, raggiungendo quota 1.25 circa, recentemente; da notare che si tratta del supporto della fase di distribuzione, quindi si potrebbe interpretare come un possibile pullback.
--Ultima nota importante, la trendline discendente della prima fase di distribuzione, appropriatamente prolungata, ci porta a valutare il prezzo attuale come un probabile ulteriore rimbalzo su di essa.
Nonostante il trend di ultimo periodo, che verrà analizzato nel grafico in D1, risulta rialzista, questa analisi ci porta a cercare uno short.
Nella successiva analisi verrà creato il collegamento. Continuate a seguire questa serie di analisi e scrivete pure la vostra opinione.
BTCUSD come 3 anni faRotto il trend rialzista di dicembre, ai torna sul trend, sempre rialzista, ma dell'ultimo trimestre. In realtà la situazione sembra suggerire una ripetizione del pattern del periodo novembre 2013 - marzo 2014, quando BTC veniva scambiato a più di 1120 USD.
L'immagine è davvero molto simile al grafico bullish degli ultimi 3 mesi.
Dall'analisi della variazione di prezzo nel tempo, entrambi i grafici hanno un candestick a 1 giorno. Il periodo di tempo preso in considerazione è di 154 candele. Il fatto che il volume e il market cap complessivo siano aumentati di più di 20 volte non sembra aver influenzato il comportamento.
Le sezioni in verde sono quelle considerate di crescita più o meno genuina, mentre quelle in rosso di speculazione pura.
2013-2014
2017-2018
NOTA: Vedere come il periodo preso in considerazione nel 2017 è più lungo di quello del 2013, infatti inizia il 17 settembre, giorno in cui sono iniziate a circolare le voci sulla decisione della Cina di chiudere alcuni exchange.
Come si può vedere, la sezioni hanno all'incirca la stessa ampiezza, che vuol dire che mantengono le stesse proporzioni, ma non che hanno gli stessi valori. Infatti, la prima sezione verde rappresenta una variazione del 43% circa nel 2013 mentre una variazione del 23% circa nel 2017. Quindi si può presupporre che il trend sia lo stesso del 2013, con delle dovute accortezze e modifiche. Se così fosse, ci aspetta una discesa fino al 10% del valore di supporto che è individuato a circa 11000 USD (che è quello che sta succedendo in questi giorni), quindi fino a 10000USD nel breve termine, stabilizzandosi intorno a quel target e scendendo solo a maggio del 15%-20%, fino a 6600 USD circa.
Sono tempi duri, ma ormai il muro psicologico dei 10K è stato superato. Mi aspetto delle flessioni decisamente meno pericolose del 2013, e continuo con la mia previsione sul target di 60.000 USD entro fine anno.
WisdomTree - Tactical Daily Update - Macro europea in peggioramento: aiutera’ la discesa dell’inflazione.
Prezzo del petrolio ai minimi da 2 mesi, la domanda globale rallenta.
L’economia cinese spinta da consumi e spesa pubblica: export in crisi.
La manufattura tedesca e’ in difficolta', ma gli ordini sono in ripresa.
Il mercato obbligazionario e’ sensibile ai cambi di umore degli investitori e ieri, 6 novembre, s’e’ notato un generale rimbalzo dei rendimenti con conseguente ribasso dei prezzi dei bond, Governativi e non. Forse e’ semplicemente la “digestione” del rialzo dei prezzi di venerdì 3, innescato dai dati relativamente deboli sul mercato del lavoro Usa.
Il contesto generale, comunque, non muta significativamente: si conferma l'aspettativa dello stop ai rialzi dei tassi da parte della Fed, assieme a quella che l’inflazione al consumi (CPI) rientri verso il target del 2,0%, in linea con quanto accaduto per i prezzi alla produzione (PPI), ora negativi nella variazione “anno su anno”.
Oltre alla preoccupazione per la possibile degenerazione del conflitto Israele-Hamas, c’e’ il numero crescente di indicatori macro deboli sulla congiuntura economica europea, tra i quali il Pmi (Purchasing managers index) dei servizi di ieri. Le borse europee hanno frazionalmente ritracciato: Milano -0,30%, Parigi -0,47%, Francoforte +0,33%: Londra ha “tenuto”, +0,12%.
Negli Usa, per alimentare una prospettiva di “pausa” sui tassi serviranno conferme del rallentamento economico: insomma occorrera’ che il boom di occupazione e salari si prenda una pausa per indurre la Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) ad addolcire la politica monetaria.
Wall Street e’ reduce dalla migliore settimana 2023, rialzo proseguito anche ieri, portando a 6 consecutive sedute positive: Dow Jones +0,10%, Nasdaq +0,30%, S&P500 +0,18%. Leggera inversione di traiettoria, come gia’ accennato, per i rendimenti dei Treasury Usa, col decennale risalito +4bps a 4,65%.
Qualch spinta alla risalita dei rendimenti s‘e’ vista anche in Europa: il BTP decennale ha chiuso a 4,64% da 4,55% di inizio seduta e 4,44% di venerdì: contemporaneamente lo spread di rendimento tra BTP decennali italiani e omologhi Bund tedeschi e’ aumentato a 191 punti base, dai 187 della mattina ed i 180 della chiusura di venerdì 3.
Sul fronte energetico i prezzi del petrolio restano depressi: nel weekend scorso Russia ed Arabia Saudita hanno confermato la scelta volontaria di ridurre l’esportazione, rispettivamente di 0,3 e 1,0 milione di barili/giorno, fino a dicembre.
Stamane il WTI (greggio benchmark Usa) perde -1,9% a 79,4 Dollari/barile, ai minimi da 2 mesi: cio’, assieme alla recente debolezza del Dollaro, potrebbe favorire la discesa dell’inflazione a novembre. Il prezzo del gas naturale ieri e’ sceso -5%,a 45,5 Euro/megawattora: l’offerta abbonda e le riserve sono piene.
Macro europea: i prezzi alla produzione (PPI) nell’Euro-zona sono saliti +0,5% a settembre rispetto ad agosto, quando erano aumentati +0,7%. Il dato sembra brutto, tuttavia rispetto allo stesso periodo 2022 i prezzi alla produzione sono diminuiti -12,4%: inoltre ci sono i presupposti perche’ siano calati in ottobre e scendano anche a novembre.
In Germania la crisi e’ piu’ marcata che in altri Paesi europei: l’economia e’ sbilanciata verso la manifattura ad alto valore aggiunto e le esportazioni. La produzione industriale tedesca a settembre e’ scesa -1,4% su base mensile dopo il calo di -0,1% di agosto e sotto le previsioni di -0,1%, segnando il 4’ mese consecutivo di calo.
Soffre il comparto automobilistico, -5,0%, l’elettronica, -4,4%, il farmaceutico, -9,2%, i beni intermedi, -1,9%, e quelli di consumo, -4,9%. Recuperare l'ingegneria meccanica, +4,1%.
Nulla di sorprendente se consideriamo che i PMI europei finali dei servizi e compositi di ottobre, pur leggermente migliori rispetto a quelli della manifattura, confermano la debolezza dell’economia continentale. I nuovi ordinativi sono calati alla velocita’ maggiore dal 2012, e quelli per l'export risultino ai minimi assoluti dall’inizio della serie nel 2014.
Anche dalla Cina arrivano dati sul commercio internazionale peggiori del previsto col forte calo ad ottobre a 56,5 miliardi Dollari del surplus commerciale: valeva 82,3 miliardi a ottobre 2022, e 77,7 a settembre 2023: il dato di ottobre segna il minimo da febbraio confermando il peggioramento della domanda estera, in particolare quella di Europa e Usa.
L’export è calato per il 6’ mese, segnando -6,4%, dal -6,2% ad agosto e contro stime di -3,3%. L’import, favorito dalla ripresa della domanda interna e’ cresciuto per la 1’ volta da febbraio, +3,0% contro stime di -4,8% ed il -6,2% di settembre.
Negli Usa la stretta monetaria impatta sulle erogazioni di finanziamenti bancari: un sondaggio della FED indica che la domanda nel 3’ trimestre e’ ulteriormente indebolita rispetto al 2’: cio’ potrebbe suffragare la prospettiva della fine dell’aspra fase di “tightening monetario” negli Usa.
Questa settimana il “calendario macro” non offre molto: giovedi’ 10 parleranno i 2 piu’ importanti banchieri centrali, cioe’ la Presidente dell’ECB (Banca centrale Europea) Christine Lagarde e il Chairman della FED Jerome Powell, mentre in Europa si vive la fase piu’ intensa della pubblicazione delle relazioni trimestrali.
Oggi, 7 novembre, 5 giorni dopo la scelta della FED di lasciare invariati i tassi invariati e ad 1 mese dallo scoppio del conflitto in Medio Oriente, i mercati azionari faticano a dare seguito al “rally” della settimana passata: in Asia Tokyo ha perso -1,3%, dopo 4 sedute consecutive di rialzo, Hong Kong -0,7%, Shanghai e Shenzhen -0,2%.
Le Borse europee chiudono la mattinata in calo medio di -0,5%, ed anche i future su Wall Street perdono frazionalmente, -0,3% per S&P500 e Dow, “piatto” quello sul Nasdaq.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
ATTENZIONE ALLA BCE E ALLO YEN!Il governatore della BoJ Ueda ha attirato l'attenzione degli investitori su un altro possibile adeguamento al regime YCC della banca centrale.
In un articolo, Ueda ha detto che la banca centrale potrebbe avere informazioni sufficienti per un aggiustamento della politica monetaria.
Nel 2024 la BoJ potrebbe essere pronta a porre fine alla sua politica di tassi di interesse negativi (-0.10% attuali).
Il rendimento del JGB a 10 anni, nella giornata odierna, è salito dell'8% e ha raggiunto lo 0,70%, ai massimi dal 2014.
La BoJ ha sottolineato che giovedì condurrà un'operazione di prestito a 5 anni per frenare i guadagni.
Ueda ha anche sottolineato che la BoJ è ancora ad una certa distanza nel raggiungere il suo obiettivo di inflazione e rimarrene paziente con il suo allentamento monetario.
EUR
L'euro rimane vicino ai minimi di settimana scorsa, gli investitori rimangono cauti in vista della riunione di giovedì della Bce.
In vista dell'incontro, il Consiglio direttivo potrebbe effettuare un altro aumento, ma riconosce che il rischio di essere "falco" è aumentato.
Un mix di previsioni instabili potrebbero alimentare i timori di stagflazione del mercato e aggravare gli ostacoli per l’economia Europea.
Non dimentichiamoci quello che sta facendo il petrolio, ai massimi da novembre 2022, altro driver di pressioni inflazionistiche.
GBP
La sterlina è emersa come una delle valute del G10 con le peggiori performance da inizio settembre.
Ciò riflette l’impatto di due fattori trainanti del mercato forex.
Il primo è che il Regno Unito ha evidenziato un'economia che rallenta velocemente mentre le aspettative di inflazione hanno continuato a scendere a rilento.
Il capo economista Huw Pill sostiene l’idea che il ciclo di inasprimento della BoE è prossimo o è già al suo apice.
Di conseguenza, ha eroso il vantaggio tariffario relativo della sterlina.
Il secondo fattore trainante è stato il recente deterioramento della propensione al rischio degli investitori, poiché i mercati hanno iniziato a scontare per un periodo prolungato l’impatto dei tassi ufficiali più elevati a livello globale.
Statisticamente la sterlina rimane più vulnerabile rispetto ad altri mercati ai picchi di avversione al rischio.
Questa settimana l’attenzione sarà focalizzata sul mercato del lavoro nel Regno Unito e sui dati dell PIL di luglio.
Buon Trading a tutti
Il Petrolio greggio è diretto a 63$?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
L'OPEC+ si è riunita a Vienna 2 settimane fa e ha deciso di rispettare i precedenti obiettivi di produzione del 2023 e l'Arabia Saudita ha annunciato tagli volontari di 1 milione di barili al giorno per un mese, con la possibilità che siano estesi. Questo si aggiunge agli altri round di tagli.
L'Arabia Saudita ha cercato di calmare i mercati con un taglio al prezzo del petrolio, ma nonostante questo non è riuscito a contrastare le preoccupazioni sulla recessione che influenzano ancora i prezzi del petrolio nel mercato dei futures.
Poco dopo la caduta della Silicon Valley Bank (OTCPK: SIVBQ) all'inizio di marzo, anche i prezzi del petrolio hanno cominciato a calare e non sono più riusciti a recuperare.
La principale ragione è che l'economia degli Stati Uniti non ha veramente dato vita a una grande domanda di petrolio come ci si aspettava.
Gli USA consumano circa il 20% del petrolio mondiale, ma ad oggi la richiesta non raggiunge i livelli pre-pandemia.
Ci sono molti motivi che hanno contribuito alla riduzione della domanda, come macchine più efficienti, l'aumento dell'adozione di veicoli elettrici e progressi nell'efficienza energetica degli edifici.
Anche la forza del dollaro svolge un ruolo importante.
Dato che in gran parte il petrolio è quotato in dollari, una maggiore forza del dollaro può rendere il petrolio più costoso per i paesi non statunitensi e, a sua volta, può contribuire a smorzare la domanda.
I tagli volontari non possono essere considerati efficienti perché sono di breve durata e non offrono vantaggi duraturi.
Esaminando attentamente l'offerta di petrolio, i segnali sembrano essere promettenti.
L'OPEC+ ha preso delle recenti misure che inevitabilmente causeranno una mancanza di petrolio per il resto dell'anno.
Secondo i dati dell'EIA, la carenza raggiungerà i 350.000 barili al giorno nel secondo trimestre e 1,05 milioni di barili al giorno nell'ultimo trimestre.
L'OPEC sostiene anche cifre più rialziste, partendo da circa 500.000 barili al giorno in meno nel secondo trimestre e fino a 2,64 milioni di barili al giorno nell'ultimo.
Se la domanda non dovesse diminuire drasticamente, il mercato soffrirà comunque di deficit.
Analizzando le perforazioni petrolifere è possibile notare che l’offerta di petrolio continuerà a restare bassa. Secondo un recente rapporto dell’EIA ci sono stati 4.863 pozzi petroliferi perforati ma non completati nelle principali regioni produttrici degli Stati Uniti. Anche se può sembrare un numero elevato, in realtà è il più basso dal 2014.
L'analisi tecnica mostra che le tendenze short sono piuttosto evidenti: i prezzi si trovano al di sotto della media mobile a breve termine. La mia previsione è che il prezzo del petrolio greggio raggiungerà i 63 dollari nei prossimi trimestri.
Nota dell'autore:
Le informazioni e i contenuti forniti su questo sito non devono essere considerati come un invito a investire sui mercati finanziari. Il Contenuto è un giudizio personale del Dott. Antonio Ferlito.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 14.06.2023Inflazione CPI in calo, al 4,0% negli Usa: dato “core”, +5,3%, ancora alto.
Stasera la decisione delle FED sui tassi: inflazione piu’ bassa aiuta una pausa.
Domani tocca alla BCE: attesa di +25 bps, nonostante il clima recessivo.
Opec+ conferma attese domanda 2023 petrolio: WTI torna a 70 $/barile.
Wall Street spera in una Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) più accomodante dopo i dati sull’inflazione negli Stati Uniti pubblicati ieri, 13 giugno. La crescita annuale dei prezzi al consumo (CPI) ha rallentato oltre le attese, scendendo a +4,0%, proprio alla vigilia delle decisioni sui tassi d’interesse, ed il trend e’ finalmente, nettamente, in discesa.
Il consenso degli analisti prevede ora, quasi unanimemente, una pausa nell’aumento del costo del denaro, dopo 10 rialzi consecutivi a partire da marzo 2022: non e’ invece escluso che oggi, 14 giugno, il Chairman della FED Powell possa lasciare intendere che dopo la pausa, ci sia spazio per un “giro di vite” nel meeting di luglio.
La dinamica dei prezzi al consumo USA a maggio, +4,0% annuale (+0,1% mensile), e’ la piu’ bassa da marzo 2021, ed e’ ben sotto il +4,9% di aprile, giovandosi soprattutto del crollo dei prezzi dell’energia. Il dato “core”, calcolato escludendo cibo ed energia, è sceso a +5,3% da +5,5%, e risulta leggermente sopra al consensus di +5,2%. L'incremento mensile del dato “core” è stato +0,4%, come previsto.
Quasi naturale, pertanto, vedere chiusure positive per le Borse europe: Francoforte la migliore, +0,79%, bene anche Milano, +0,57%, Parigi, +0,56%, e Londra, +0,30%.
Ottimista anche Wall Street: Dow Jones +0,37%, Nasdaq +0,72% ed S&P500 +0,69%: S&P e Nasdaq sono ai massimi da 14 mesi, wow!
Una survey (indagine) di Bank of America rivela che i fund manager stanno di nuovo scommettendo sulle big tecnologiche, specie dopo gli sviluppi clamorosi e imprevedibili dell’intelligenza artificiale, ma nel comlesso sono ancora “scarichi” di azioni, la cui percentuale nei portafogli e’ ai minimi degli ultimi 5 mesi.
Che la “tech” sia tornata in auge lo raccontano non solo la sovra-performance da inizio anno del Nasdaq100, +35%, rispetto agli altri listini Usa, ma anche i fenomenali rialzi di alcuni colossi: ieri, 13 giugno, nuova chiusura record per Apple, che aggiorna il precedente record di gennaio 2022, salendo a183,8 Dollari, portando il guadagno 2023 a +41%.
Anche in Europa siamo alla vigilia di importanti decisioni sui tassi: il “consensus” dice che l’ECB alzera’ di 25 bps, noncurante della conclamata “recessione tecnica” dell’Euro-zona (-0,1% per 2 trimestri di fila). Domani, 15 giugno, massima attenzione alle parole del Presidente Christine Lagarde, per provare ad immaginare le prossime mosse alla riunione del 25-26 luglio: il consenso e’ orientato ad una pausa “estiva”.
In tale contesto il mercato obbligazionario e’ tranquillo: leggero calo a 164 bps dello spread Btp italiano/Bund tedesco, col rendimento del decennale italiano benchmark a 4,06%, che si confronta col +3,37% dei Bonos spagnoli ed il +3,37% dei GGB greci.
Intanto ieri, 13 giugno, il Tesoro italiano ha collocato agevolmente, tasso di copertura medio oltre 1,5 volte, 7,5 miliardi di Euro di Btp a 3, 7 e 30 anni. I 2,75 miliardi del Btp 3 anni (aprile 2026), pagano 3,46%, i 3,25 miliardi del 7 anni il 3,75% e i 1,5 miliardi del 30 anni (ottobre 2053) il 4,54%, livello massimo da febbraio 2014.
Prezzo del petrolio in rialzo ieri, dopo che l'Opec+ (Cartello dei maggiori esportatori) ha lasciato invariate le sue previsioni sulla domanda globale 2023 di olio. Il Wti (greggio di riferimento Usa), con un balzo del +3,7%, ha riavvicinato 70 Dollari/barile.
Quello del gas naturale ha tentato un energico rimbalzo, a momenti vicino al +15,0% riportandosi anche sopra 38 Euro/megawattora.
Qualche “pillola macro” europea: secondo Eurostat, Ufficio statistico dell'Unione europea, ad aprile la produzione industriale destagionalizzata è aumentata +1,0% nell'area Euro, su marzo 2023, quando pero’ era diminuita -3,8% mese su mese.
L'economia del Regno Unito è cresciuta +0,2% ad aprile, riscattando il calo di -0,3% di marzo e “centrando” le previsioni; spingono ancora i servizi, il commercio all'ingrosso e al dettaglio, mentre languono la manufattura e l'edilizia.
In Germania, l’indice di sentiment degli investitori ZEW, a giugno, e’ risalito piu’ del previsto a -8,5 punti da -10,7 di maggio, smentendo le pessimistiche attese di -13,5.
Nel calendario macro di oggi spiccano, negli Usa, oltre alla decisione sui tassi della FED, i prezzi alla produzione (PPI) nel mese di maggio, le richieste di mutui (mortgage applications) e l’aggionamento sulle scorte di petrolio e distillati.
Il prezzo del petrolio consolida il rialzo di ieri: Wti, scadenza luglio, a 69,7 Dollari/ barile: in ridimensionamento il prezzo del gas naturale in Europa, dopo l’impennata di ieri: sul TTF di Amsterdam leggiamo 33,5 Euro/megawattora, -6%.
Oggi, 14 giugno, gli indici azionari asiatici hanno chiuso “misti”: Tokyo ha aggionato i massimi da 33 anni col Nikkei a +1,47%, favorita dal dato incoraggiante sull'inflazione Usa, mentre a Hong Kong l’Hang Seng ha perso -0,58% ed in Cina Shanghai ha limato -0,14% e Shenzhen recuperato +0,25%.
Avvio senza strappi, ma con recuperi evidendi nella mattinata, per i maggiori listini azionari europei: in media +0,8% alle 13.00 CET. Future su Wall Street marginalmente negativi nell’attesa della FED, col rendimento del Treasury decennale attorno 3,80% (vedi grafico) e Dollaro poco mosso, 1.078 contro Euro.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 20.09.2022Nell’attesa della FED di domani, occhi aperti sui dati delle costruzioni in Usa.
Il FOMC di mercoledi’ 21 dovrebbe alzare i tassi di 75 bps, forse 100!
Scenari recessivi globali: prezzi dell’energia finalmente in calo.
Calma piatta sui rendimenti europei, prima della tempesta?
Timido tentativo di rimbalzo delle Borse ieri, 19 settembre, ma il nervosismo e’ palpabile, nell'attesa della nuova stretta di politica monetaria della Banca Centrale Americana (Federal Reserve – FED) che si riunisce oggi e domani, con l’annuncio dell’aumento dei tassi di interesse in calendario mercoledì 21.
Milano ha chiuso a +0,14%, a cui va aggiunto un +0,16% di “effetto stacco dividendi”.
Francoforte ha segnato +0,49%, Londra era chiusa per i funerali della Regina, Parigi sottotono, ha perso -0,26%. Wall Street, dopo un avvio stentato, ha accelerato nel finale: Dow Jones +0,64%, S&P 500 +0,69% e Nasdaq +0,76%.
E’ sulla nuova mossa “hawkish” (restrittiva) della FED, mirata a raffreddare una volta per tutte l’inflazione, che si concentra da una settimana l'attenzione degli investitori, dopo il brutto dato sull’inflazione “core” negli Usa di mercoledi’ scorso: scontato un nuovo aumento di +75 punti base, ma non si esclude +100 bps.
Molti analisti prevedono un picco della “policy rate” a +4,5 % nel primo trimestre 2023, +1,0% rispetto al consenso rilevato dopo l'ultimo FOMC (Federal Open Market Commitee) di luglio. Cio’ renderebbe plausibile un ribasso delle valutazioni delle azioni, favorito anche da probabili revisioni all’ingiu’ delle previsioni di utili.
I mercati tenteranno di intuire la “stance” autunnale della FED, visto che la recessione incombe. Dopo le ultime ultime quattro conferenze stampa post-annuncio di aumento dei tassi, Wall Street ha sempre reagito positivamente, con rialzi dell’S&P500 tra +1,5 e +2,6%.
Pare evidente che il Chairman della FED Jerome Powell riesca ad essere convincente quando afferma che il quadro macroeconomico è abbastanza forte per “reggere” la quasi inevitabile recessione indotta dalla “stretta monetaria”. Staremo a vedere...
In Europa non si respira un’aria molto diversa: ieri si sono registrate le dichiarazioni del Presidente della Banca Centrale tedesca Nagel e del Vice Presidente di quella europea de Guindos, a sostegno di una politica monetaria piu’ energicamente restrittiva, in contrasto alla persistente inflazione.
I due banchieri sembravano quasi “pre-sentire” l’orribile dato tedesco di stamattina: l'indice dei prezzi di produzione ad agosto ha registrato un aumento mensile del +7,9%, lontanissimo dalle attese di +1,6%. Variazione sull’anno +45,8%!! Auch....
Sul fronte obbligazionario prevale la calma e ieri si e’ visto un leggero calo dello spread di rendimento tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi, a 226 punti base dai 228 di venerdì, col rendimento del BTP 10 anni benchmark a +4,05% (+4,03% venerdi’ scorso).
Sull’obbligazionario Usa il rendimento del Treasury Note 10 anni ha avvicinato ieri, 19 settembre, il livello di +3,50%, che non raggiungeva dal 2011, e stamattina lo ritroviamo appena sotto a +3,47%, mentre la scadenza a due anni rende +3,93%, ai massimi dal 2007, confermando la bizzarra inversione della “curva dei rendimenti”.
Prezzi delle materie prime energetiche in ripiegamento: ha toccato nuovi minimi da 6 mesi, in area 82 Dollari/barile, il WTI (West Texas Intermediate), poi rimbalzato sopra quota 85. Anche il prezzo del gas naturale sulla piattaforma TTF di Amsterdam e’ ben sotto i massimi oltre 300 Euro di poche settimane fa e scambia attorno ai 182/mwh, aiutando la prospettiva di rientro dai picchi estivi per l’inflazione europea.
La nuova settimana e’ partita molto male per le criptovalute: Bitcoin e’ sceso oltre -7% a 18.270 Dollari, prima di recuperare gran parte delle perdite. Pessimo avvio anche per Ethereum, che ha segnato perdite superiori al -6% verso i 1.300 Dollari, che aggravano la scivolata di oltre -20% della scorsa settimana.
Piu’ tranquillo il mercato valutario, dove l'Euro staziona attorno alla parita’ col Dollaro, e resta relativamente piu’ forte verso lo Yen giapponese, in area 143.
Stamane, 20 settembre, le Borse dell’Asia-Pacifico, dopo cinque sedute consecutive di ribassi, hanno provato a rimbalzare, con un movimento simile a quello di Wall Street di ieri sera. L’indice Bloomberg APAC ha guadagnato +0,7%, spinto dal ritrovato interesse verso i “big player” della tecnologia.
Il Nikkei giapponese ha segnato +0,4%, in concomitanza con la pubblicazione del dato dell’inflazione base, salita ad agosto a +2,8%, il livello piu’ elevato dal 2014.
Tra gli altri listino, ASX200 australiano +1,3%, Sensex indiano +1,2% e Hang Seng di Hong Kong +1,2%, con l’Hang Seng Tech +2,4%, trascinato da Xpeng (auto elettriche) +11%, Semiconductor Manufacturing International +3%, e Alibaba +3,5%.
Il maggior listino continentale cinese, il CSI300 di Shanghai&Shenzen, +0,3%, non reagisce alla decisione della Banca centrale cinese di lasciare, come da previsioni, invariati i princiapali tassi di riferimento.
A fine mattinata i listini azionari europei perdono mediamente -0,7%, annullando i progressi di ieri (ore 13.00 CET). Anche i future sui mercato azionari americani anticipano riaperture in calo frazionale, nel giorno in cui saranno pubblicati i sensibili dati sui nuovi permessi di costruire e sulle aperture di nuovi cantieri negli USA.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical daily Update - 10.05.2022Risk-off violento ieri per i listini Usa: Nasdaq -10% in 3 sedute.
Quadro macro dell’Eurozona in peggioramento, scendono i consumi.
Rendimenti dei Governativi ai massimi da 4 anni: spread BTP/Bund a 205 bps.
Draghi incontra Biden a Washington: sul tavolo la crisi ucraina.
Quella di ieri, 9 maggio, e’ stata un’altra seduta molto pesante per i mercati azionari: tra quelli europei spicca il -2,7% di Milano (FtseMib) e Parigi (Cac40), seguito da Francoforte (Dax40) -2,1% e Londra -2,3%. Anche Wall Street ha chiuso in netto calo: ad essere massicciamente venduto e’ stato ancora il comparto tecnologico, col Nasdaq a -4,3% (oltre -10% in sole 3 sedute): Dow Jones -2,0%, S&P500 -3,2%.
Oggi, 10 maggio, le Borse tentano un rimbalzo, ma lo scenario di fondo resta negativo, visto il deterioramento delle prospettive di crescita 2022 di Cina ed Europa, per ragioni diverse entrambe in “frenata”. Gli investitori traducono in vendite di titoli governativi la paura di un rialzo dei tassi troppo rapido ed intempestivo da parte della Banca Centrale Usa (Federal Reserve – FED), in contrasto all’inflazione.
Domani negli Stati Uniti sara’ pubblicato il temuto dato sull'inflazione al consumo (CPI): gli analisti andranno alla ricerca di dichiarazioni possibilmente rassicuranti e accomodanti, da parte degli esponenti della Fed, a cominciare dal suo Chairman Jerome Powell.
Intanto la Federal Reserve, nel suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, riconosce l’esistenza di rischi di breve termine per il sistema e per le condizioni finanziarie di imprese e famiglie, dovuti all’inflazione alta e persistente, combinata ad uno scenario di repentino aumento dei tassi.
Inoltre esprime preoccupazione che la guerra in Ucraina possa impattare su stabilità finanziaria e crescita economia globale.
Sulla prospettiva economica mondiale continuano intanto a pesare anche il regime di lock-down severo in alcune megalopoli cinesi, che crea ricadute negative sulla disponibilita’ di molte componenti per la manufattura globale ed il protrarsi della guerra in Ucraina, ancora lontana da una soluzione diplomatica.
La situazione ucraina sara’ oggetto di confronto tra il Premier italiano Draghi ed il Presidente Usa Biden a Washington oggi, 10 maggio.
In Russia, ha avuto luogo l’attesissima parata militare del 9 maggio (1945, vittoria sul nazismo) ed il discorso del Presidente Putin, il quale non ha mai nominato l’Ucraina, ma ha lasciato intendere che le province orientali del Donbass sarebbero in futuro annesse alla Federazione russa, come accadde per la Crimea nel 2014.
Il Presidente francese Macron sostiene che “la pace in Ucraina non si costruirà nell'umiliazione della Russia”, appellandosi implicitamente ad una maggiore autonomia dell'Europa dagli Stati Uniti e dal Regno Unito nel cercare una soluzione rapida alla crisi, che pertanto non passi attraverso l’azzeramento del ruolo economico e politico della Russia.
Sul mercato obbligazionario permane la tendenza alla risalita dei rendimenti dei Governativi europei e dello spread tra BTP decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi: ieri, 9 maggio, e’ salito a 204 bps, associato ad una nuova risalita del rendimento del BTP sino +3,2%.
Oggi, 10 maggio, i rendimenti prendono una pausa: BTP +3,09%, BUND +1,05%, Tresury Usa +3,02% (ore 11.30 CET), sotto ai massimi degli ultimi 4 anni raggiunti la scorsa settimana.
Ieri, 9 maggio, si e’ verificata la discesa di prezzo del petrolio più rapida dell’ultimo mese, figlia della peggiorata prospettiva della domanda globale, delle difficoltà dell'Unione Europea di imporre uno stop totale alle importazioni dalla Russia e della disponibilita’ dell’Arabia Saudita di concedere sconti alla Cina per contrastare gli effetti negativi dell’inaspettato lockdown.
Cresce l’attesa per i dati macro di aprile, sia in Europa che negli Usa. Oggi in Germania l’indice Zew tedesco ha segnato -34,4, fecendo meglio delle attese e del -41 di aprile, mentre il dato sulla produzione industriale italiana in marzo, invariata, ha fatto meglio delle previsioni.
Nel pomeriggio sono attesi gli interventi di esponenti delle Banche Centrali: Nagel per quella Europea (ECB), e Barkin, Willians e Mester per quella americana (Federal Rgeserve- FED).
Sul mercato valutario poche novita’, se non riscontrare la perdurante forza del Dollaro Usa che oggi e’ poco mosso sia verso Euro, attorno a 1,054, che contro Yen giapponese, 130,2 (ore 12.00 CET).
Si estende la fase negativa delle valute digitali: Bitcoin e’ sceso ieri, per qualche minuto, sotto la soglia critica dei 30 mila Dollari, stamattina segna 31.400: le perdite nell’ultima settimana sfiorano -25%.
I future di Wall Street, positivi gia’ poco dopo la chiusura di ieri sera, hanno favorito qualche recupero degli indici dell’Asia Pacifico che erano partiti pesantissimi. L’indice continentale cinese CSI300 di Shanghai&Shenzen ha guadagnato +1,1%, ribaltando il -1,5% di inizio seduta, sostenuto dalla dichiarazioni della Banca Centrale (PBOC) di voler aumentare il suo sostegno all'economia reale.
Chiusure negative, ma sopra i minimi, per l’Hang Seng di Hong Kong, -1,8%, per il Kospi della Corea del Sud, -0,5%, e per il Nikkei giapponese, -0,6%: piu’ stabile il Sensex indiano, -0,3%. (ore 12.15 CET).
A fine mattinata Borse europee segnano buoni recuperi, in media +1,1%, mentre l’oro e’ stabile attorno a 1.860 Dollari/oncia.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 30.03.2022Cauto ottimismo per i negoziati di pace Ucraina – Russia di Istambul.
Le Borse Europee e Usa vedono positivo e salgono oltre i livelli pre-24 febbraio.
Saliscendi imprevedibili dei prezzi di petrolio e gas; domani riunione Opec+.
Non si placa il trend al rialzo dei rendimenti obbligazionari.
Le Borse azionarie mondiai Mondo hanno festeggiato con un forte rialzo le novita’, parzialmente incoraggianti, sull’incontro delle delegazioni di Russe e Ucraine di ieri, 29 marzo, a Istanbul. I mercati azionari “sviluppati” hanno cosi’ recuperato i livelli pre-24 febbraio, data di avvio delle “special operations” russe.
L'Ucraina, per favorire il dialogo ed un “cessate il fuoco”, ha avanzato la proposta di assumere lo “status di Paese neutrale”. Non chiedera’ di essere parte di alleanze militari né ospiterà basi militari straniere: in cambio chiede garanzie di sicurezza. La Russia, in segno di “buona volonta’” ha annunciato di ridurre “significativamente” le attività militari nelle aree di Kiev e Chernihiv.
L’annuncio della riduzione della pressione militare sulla capitale sara’ da verificare poiche’, secondo alcuni esperti di cose militari, potrebbe significare non tanto una “ritirata”, quanto di una riorganizzazione e riposizionamento, in preparazione di attacchi da cielo e terra su nuovi obiettivi.
Ieri, 29 marzo, ha comunque prevalso la voglia di comprare e in chiusura si sono misurati ampi progressi: Milano +2,4% Parigi +3,1%, Francoforte +2,8%, Madrid +2,9% e Londra, piu’ cauta, +0,9%. Quarta seduta consecutiva di rialzi anche per Wall Street, con Dow Jones a +1,0%, S&P500 +1,2% e Nasdaq +1,8%: quest’ultimo porta +16% il recupero dal 14 marzo.
Sul mercato obbligazionario prosegue il rialzo dei rendimenti dei titoli Govenativi in Usa ed Europa. Lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi resta attorno a 150 bps, col rendimento del decennale italiano a +2,17% e quello del Bund a +0,67% (ore 11.30 CET). La scadenza a 2 anni tedesca e’ tornata a “pagare” sopra 0, prima volta dal 2014.
Anche il prezzo del petrolio ha incorporato ieri, 29 marzo, migliori prospettive di pacificazione, ed il WTI (greggio di riferimento Usa) e’ sceso fin sotto quota 100 Dollari/barile. Ritracciamenti simili per altre materie prime agricole, come il frumento sceso sotto 10 Dollari per bushel (36,4 litri): oro a -1,3% e palladio -9%
Il rendimento dei Treasuries decennali Usa ha sfiorato ieri, 29 marzo, il +2,5% (stamattina +2,41% ore 12.00 CET), ma cio’ che piu’ colpisce e’ la mutata ripidita’ della curva dei rendimenti che si e’ innalzata sulla parte a breve termine in una misura tale da “appiattirsi” totalmente, come non accadeva dal 2019.
Cio’ riflette l’aspettativa degli investitori di plurimi rapidi rialzi dei tassi da parte della FED (Banca Centrale Usa), col correlato timore di innescare un trend recessivo dell’economia americana.
Sul tema delle attese macro, osserviamo che la fiducia dei consumatori tedeschi (Gfk Consumer Climate) a febbraio è scivolata a +1,3, contro stime di +1,8 e ben sotto il +4,3% di gennaio: marzo potrebbe ulteriormente deludere. In quanto dato anticipatore della spesa dei consumatori, depone a sfavore dell’andamento positivo dell’attività economica tedesca in marzo e nel 1’ trimestre.
Sul mercato valutario, il contesto piu’ ottimista ha ridato forza all'Euro che stamani, 30 marzo, si rafforza sul Dollaro a 1,114 (+0,5%, ore 12.00 CET). Recupera terreno, a 87,2 vs Dollaro, il Rublo russo, dopo il confermato pagamento di cedole su bond statali 2035, per 102 mln Dollari. Si tratta del terzo pagamento puntuale dopo l’introduzione delle sanzioni alla Russia.
Fa parlare anche la valuta giapponese, che dopo essere scesa ai minimi da sei anni verso Dollaro, fin oltre 125, rimbalza per il secondo giorno consecutivo, a 121,6. La sua debolezza e’ il risultato della scelta monetaria ultra-espansiva della Bank of Japan, molto diveramente dalla decsione dalla FED di una “stance” restrittiva, cioe’ rialzare i tassi di riferimento.
Il Governo Russia insiste per il pagamento in Rubli delle materie prime esportate, ipotesi respinta da molte compagnie occidentali: cio’ crea tensione sul prezzo del gas naturale che, sulla trading venue europea (TTF di Amsterdam), risale a 116.5 Eur/MWh, +9% rispetto a ieri.
Il prezzo del petrolio risale, dopo 2 sedute cali. Il WTI segna un rialzo del +1,8% a 106,2 Dollari/barile. L'Opec, cartello dei maggiori esportatori mondiali, si riunirà domani, 31 marzo, per definire l’innalzamento dei livelli di produzione da maggio in avanti.
Abbastanza probabile che venga confermata la politica di incrementi graduali (+400 mila barili/giorno) osservata da quasi un anno, noncurante del parziale ammanco di petrolio russo.
Stamattina chiusure eterogenee per le Borse dell’area Asia-Pacifico: e’ sceso del -1,4% il Nikkei giapponese: pesano recrudescenza di casi Covi-Omicron e il dato deludente sulle vendite al dettaglio di febbraio, -0,8% anno su anno. Hang Seng di Hong-Kong +1% e Hang Seng-Tech +0,3%, terzo giorno di rialzo. Kospi coreano “flat”, e +0,8% per il Sensex indiano. CSI 300 di Shanghai&Shenzen +2%.
Le Borse europee, partite deboli, recuperano leggermente, perdendo in media -0,7%. Future su Wall Street in frazionale calo, -0,4% medio (ore 12.30 CET).
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Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 04.02.2022Dalla ECB un chiaro messaggio: tassi piu’ alti per combattere l’inflazione.
L’offerta di petrolio resta scarsa rispetto all’esuberante domanda: WTI a $ 90.
Rendimenti in rialzo per i Govies di tutto il Mondo: BTP a +1.70%.
Bank of England alza i tassi: +0,25% a +0,50%. ECB non tardera’ a lungo ..
In linea con le previsioni della vigilia, la Banca Centrale Europea ha lasciato i tassi invariati, ha ribadito la volonta’ di ricalibrare gli strumenti di intervento sul mercato obbligazionario e di terminare il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Program) a fine marzo. Il prodotto interno lordo (GDP) dell’Area Euro, nel 1’ trimestre 2022 tornera’ ai livelli pre-Covid, nonostante la crescita rallentata del trimestre in corso.
Il 2022 vedra’ una crescita del 4% circa, guidata dai consumi privati. Purtroppo la dinamica dei prezzi, sia alla produzione che al consumo, e’ troppo elevata e persistente, smentendo l’ipotesi della sua transitorieta’ a lungo sostenuta da ECB.
Quello che ha disturbato maggiormente l’umore dei mercati sono stati toni e narrativa del Presidente Christine Lagarde durante la conferenza stampa. La crescita dei salari e’ contenuta e non spinge al rialzo l’inflazione, ma purtroppo finisce per penalizzare i consumi: l’auspicata discesa dei prezzi dell’energia non si e’ materializzata, dunque l’inflazione e’ troppo alta, dannosa, e va contrastata.
I rischi “sistemici” restano “bilanciati anche nel 2022”, ma la revisione al rialzo della prospettiva inflazionistica, soprattutto nel breve termine, rende determinanti flessibilità e opzionalità nel calibrare la politica monetaria della Banca Centrale: cio’ vale a dire che, gia’ a partire da marzo, un rialzo del tassi nel 2022 non sara’ piu’ un tabou.
E’ ovvio che una ECB meno “accomodante” abbia inciso sulle Borse europee, che hanno esteso i loro segni negativi dopo le parole del Presidente Lagarde: il FtseMib italiano ha perso -1,1%, il Cac40 parigino -1,5%, il Dax tedesco -1,6%, un po’ meglio il Ftse100 inglese -0,7%.
Ugualmente spiegabile dal cambio di rotta della ECB l’immediato ampio rialzo dei rendimenti dei Govies europei e l’allargamento dello spread tra BTP decennale italiano e l’omologo Bund tedesco.
In sintesi, alla chiusura dei mercati di ieri, 3 febbraio, il rendimento del Btp a 10 anni era balzato oltre +1,60% e oggi, alle 13.00 CET, +1,69%: quello del Bund a +0,14% ed oggi a +0,19%, con relativo spread a 149 bps. Si apprezza l’Euro, a 1,143 verso Dollaro.
Ieri, 3 febbraio, e’ stato il giorno della svolta anche per la Banca d’Inghilterra (BoE) che ha alzato i tassi di 25 punti base, a +0,50% e previsto un’inflazione oltre +7% nei prossimi mesi. Notare che 2 dei 4 membri proponevano un rialzo di 50 bps.
Giornata memorabile, e non solo per le perdite dei maggiori indici, per Wall Street, col Nasdaq a -3,7% che ha segnato la peggior perdita da oltre un anno, lo S&P500 -2,4%, DJ -1,4%.
Il mercato sembra chiaramente ignorare il dato sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, uscito a 238 mila, alias piu’ bassi delle stime di 245 mila. Attenzione nel pomeriggio di oggi, 4 febbraio, al rapporto sul mercato del lavoro Usa di gennaio, che dovrebbe segnalare le prime ricadute negative del diffondersi della variante Omicron, con gli occupati non agricoli attesi in calo di 150 mila unita’.
Sul fronte “trimestrali” Usa, perdite e volatilita’ incredibili per Facebook Meta, che ha centrato le attese sui ricavi ma deluso per numero di accessi e guidance: col suo -25% ha innescato un sell-off generalizzato su tutti i tioli del comparto tecnologico.
Altra storia “hot”, ma in positivo, Amazon, scattata all’insu’ nell’after-hour dopo il rilascio dei dati trimestrali, fino ad oltre +14%: nel 4’ trimestre 2021 ha visto un utile quasi raddoppiato a 14,3 miliardi di Dollari e ricavi a 137,4 miliardi di Dollari, + 9%. Per il primo trimestre 2022, la Societa’ ha stimato ricavi tra i 112 e i 117 miliardi di Dollari, sotto il consenso di 121 miliardi degli analisti.
Addirittura surreale il saliscendi dell’azione Snap, passata dal -23% della chiusura precedente al +50% dell’after hour: il merito e’ dell’utile per azione a $ 22 cts, oltre il doppio di quanto previsto dal consenso.
Rialzo infinito per il prezzo del petrolio, col Wti (greggio di riferimento Usa) che supera la soglia dei 90 Dollari/barile per la prima volta dal 2014. Dopo il +15% di gennaio, ha maturato un ulteriore +5% nei primi giorni di febbario. Pessima la sua ricaduta sull’inflazione, e’ ovvio che anche la ECB voglia correre ai ripari.
Stamattina hanno imbaccato la via del rialzo le Borse asiatiche. Con quelle della Cina ancoa chiuse per il Capodanno cinese (anno della Tigre), notiamo il Nikkei giapponese, +0,7%, ma soprattutto l’Hang Seng di Hong-Kong, +3,2%, con le banche in forte recupero.
La svolta “da falchi” della Bank of England ed in parte della ECB sembra incidere anche sui rendimenti dei governativi globali: oggi notiamo quello del decennale giapponese a +0,17%, massimo dal 2016 e quello del Treasury 10 anni Usa a +1,91% (ore 13.30 CET).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 02.02.2022Il mese di febbraio parte bene, all’insegna del risk-on.
La reporting season Usa aiuta il Nasdaq: +0,8% ieri, dopo il +3,4% del 31 gennaio.
Petrolio ancora in ascesa: WTI a 89 Dollari/barile alla vigilia dell’Opec+.
Il rialzo dei rendimenti del Govies fa una pausa, ma Bund 10 anni paga +0,04%!
Mercati azionari ballerini ieri, 1’ febbraio, ma decisamente meglio intonati rispetto alle settimane centrali di gennaio, quando la svolta "da falco" della Federal reserve (Banca Centrale Americana) aveva inflitto alle borse globali una pesante correzione, che in media si e’ limitata a -5%, solo grazie al recupero di oltre 2 punti percentuali nelle ultime 2 sedute del mese.
Tutte le Borse europee hanno chiuso positive nella prima seduta di febbraio: il Cac40 parigino +1,4%, il Dax tedesco +0,9%, il Ftse100 britannico +1,0%, il FtseMib italiano +1,5%. Variazioni positive anche per i maggiori listini Usa: Dow Jones +0,78%, S&P 500 +0,69% con energetici e finanziari in evidenza, e Nasdaq +0,75%. Per i 3 maggiori listini Usa e’ stato il recupero piu’ forte in 3 giorni consecutivi dal 2020.
Se osserviamo gli andamenti borsistici delle ultime 5 sedute, riscontriamo che e’ soprattuto Wall Street ad aver guidato il recupero, grazie ad una narrativa meno allarmante da parte di alcuni esponenti di spicco delle Fed regionali, che hanno invocato moderazione e misura sul percorso di rialzo dei tassi ufficiali. Da qui discende il recupero della tematica “tech” che era stata scaricata a meta’ gennaio.
Anche i rendimenti delle obbligazioni hanno ridimensionato la loro tendenza ascendente ed il Dollaro si e’ preso una pausa dal trend rivalutativo che l’ha portato a guadagnare parecchio terreno sull’Euro in gennaio, sino a 1.11. Oggi lo troviamo a 1.131, -0,4% (ore 12.00 CET).
A sostenere i listini americani ci pensano anche le relazioni trimestrali sull’ultimo trimestre e intero 2021 che, nel complesso, superano le attese nell'80% dei casi circa, e in una misura del +5% sugli “utili per azione”.
Anno record con finale bombastico per Alphabet, holding di Google, che negli ultimi tre mesi 2021 ha fatturato 73,3 miliardi di Dollari, da 56,9 miliardi del 4’ trimestre 2020, e consuntivato 20,6 miliardi di Dollari di utile netto, per un totale nell’anno di 76 miliardi, pressoche’ raddoppiato rispetto ai 40 mld del 2020. Quindi previsioni largamente battute, e azione salita sino a +8% nell’after market.
PayPal, 6,9 miliardi di Dollari di ricavi e 1,11 di utile netto nel 4’ trimestre, ha centrato le previsioni, ma ha fornito indicazioni sul 2022 molto caute, che scontano la scelta di e-Bay di implementare un proprio sistema di pagamento: reazione negativa, ovviamente. Anche Starbucks ha un po’ deluso (effetto “omicron”), mentre il gigante petrolifero Exxon Mobil ha annunciato il miglior risultato trimestrale dal 2014.
Anche il quadro macroeconomico Usa resta confortante e supportivo: ieri l'indice ISM dei direttori acquisti del settore manifattunero e’ risultato allineato alle aspettative con 57,6, terzo mese consecutivo di ribasso e minimo da novembre 2020: tuttavia, la componente “prezzi pagati” (76,1 vs 67) e l'occupazione (54,5 vs 53) hanno battuto le stime. Migliorano i tempi di consegna delle merci.
Hanno sorpreso in positivo invece, i numeri sulla ricerca di nuovi occupati (alias JOLTS, o job openings) saliti a 10,93 milioni contro attese di 10,3 milioni e vicini al record storico 11,1 milioni del luglio 2021. Anche la rotazione del personale resta su valori storicamente elevati.
Prosegue la fase di assestamento dei rendimenti sui governativi, sia negli Stati Uniti che in Europa: il Treasury Note Usa a dieci anni “paga” +1,79%, il BTP decennale italiano (nuovo benchmark scadenza giugno 2032) rende +1,42%, l’omologo Bund tedesco +0,04% (ebbene si’, positivo...) determinando uno spread in lieve marginale rialzo a 138 punti base.
Fronte inflazione: ancora aumenti dei prezzi, in particolare del prezzo del petrolio, che e’ il maggior responsabile della crescita dell’inflazione, sia alla produzione (CPI) che al consumo (CPI), in tutto il Mondo. Stamattina, 2 febbario, il Wti è scambiato a 88,9 Dollari/barile, +0,4%.
La questione ucraina, con l’esercito russo minacciosamente dispiegato lungo la linea di confine con le province indipendentiste filo-russe del Donbas, tiene alta la tensione tra Russia e l’occidente, con pesanti implicazioni sulle forniture di gas all’Europa. Anche alcuni Paesi esportatori di petrolio, per ragioni tecniche, hanno ridotto le loro forniture (Libia, Iraq, Algeria) creando ammanchi all'offerta di greggio.
La riunione dell'Opec+ (cartello dei maggiori esportatori) di domani, 3 febbraio, sara’ cruciale ed e’ importante che confermi le attese del mercato di un aumento graduale anche a marzo, come accade ogni mese a partire da agosto 2021, nella misura di 400.000 barili/giorno.
In Asia Pacifico, con le Borse cinesi e coreana chiuse, registriamo andamenti positivi del Nikkei giapponese, +1,7%, dell’ASX200 australiano, e del Sensex indiano, +1,0%.
Gli indici azionari europei, a fine mattinata, segnano un rialzo medio del +0,6%. I futures su Wall Street anticipano aperture in rialzo, soprattutto per il Nasdaq, attorno a +1,4% (ore 13.30 CET).
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 27.01.2022La FED rivela, senza grandi sorprese, le sue mosse di tightening monetario.
3 o 4 rialzi da +0,25% nel 2022. Probabile riduzione degli asset FED.
Petrolio ancora su’, difficile che l’inflazione possa scendere a breve.
Mercati asiatici ed emergenti alle corde, depressi dal super Dollaro Usa.
Ieri, 26 gennaio, le Borse europee hanno atteso con ottimismo le decisioni del Comitato di politica monetaria (FOMC) della Federal Reserve (Banca Centrale Americana). Un evento particolarmente cruciale per le prospettive dei mercati finanziari, poiche’ coincide con la svolta restrittiva della piu’ importante Banca Centrale del mondo, dopo anni di stimoli monetari straordinari e “tassi 0”.
Prima dell’annuncio ufficiale, arrivato alle 8.00pm CET (ora centro-europea), guardavamo compiaciuti ai forti progressi dei maggiori indici europei tra cui FtseMib italiano, +2,3%, Cac40 francese +2,1%, Dax tedesco +2,2% e Ftse100 britannico, +1,3%.
Come nelle aspettative, la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi per il prossimo mese, indicando tuttavia che a breve, presumibilmente a marzo, “sarà appropriato un rialzo" e che successivamente, forse nella seconda meta’ dell’anno, sarà "prevedibile" una riduzione del mostruoso attivo di bilancio, vicino ai 9 triliardi di Dollari.
Il mercato si attendeva esattamente questo, cioe’ l’annuncio di un’imminente partenza del ciclo di rialzi del costo del denaro, come mossa indifferibile di contrasto all’inflazione galoppante.
La reazione iniziale di Wall Street e’ stata positiva, ma dopo una serie di saliscendi mozzafiato, il Nasdaq ha chiuso sulla parità, +0,02%, dopo essere arrivato a sfiorare il +3%, il Dow Jones in calo del -0,38%, lo S&P500 del -0,15%.
Ora il mercato dei Treasury Usa si aspetta 2 rialzi da +0,25% nella prima metà del 2022 e almeno un altro, sempre da +0,25% nella seconda. Insomma, in funzione della velocita’ di rallentamento dell’inflazione, la Federal Reserve agira’ in maniera piu’ o meno rapida ed incisiva, ma lo fara’ flessibilmente e sostanzialmente, diventando, se necessario, venditrice netta di bond sul mercato.
Sul tema della riduzione dell’attivo di bilancio i mercati sono molto sensibili, legando alla nuova attitudine restrittiva della Fed non solo la prospettiva di risalita dei rendimenti, ma anche i multipli valutativi del comparto azionario, che da inizio anno soffre di perdite medie del -8% (S&P500).
Chi si e’ avvantaggiato dell’annuncio della Fed e’ il Dollaro Usa, salito ai massimi da un mese sino a 1,116, +0,7%, contro Euro, mentre il rendimento del Treasury decennale, che ieri puntava alla soglia del +1,90%, si e’ poi ridimensionato sino a +1,83% dove lo troviamo stamani (ore 12.45 CET).
La curva dei tassi e’ tornata ad appiattirsi, con lo spread tra il 2 ed il 10 anni-dieci sceso a 67 punti base, al minimo da fine 2020.
Dando uno sguardo alla reporting season americana in pieno svolgimento, segnaliamo l’ottimismo di Microsoft sul futuro del business del cloud-computing, ma anche la cautela di Tesla sui volumi produttivi 2022, a causa di persistenti difficolta’ di approvvigionamento di componenti.
Il fronte macroeconomico europeo si arricchisce di segnali di rallentamento, come testimonia il calo della fiducia dei consumatori in Francia, sceso a 99 punti a gennaio, principalmente per la paura dell’inflazione.
La bilancia commerciale italiana nel 2021, secondo i dato forniti da Istat (Istituto nazionale di statistica) segnala un forte rimbalzo dell’interscambio, con l'export verso i paesi extra-Ue cresciuto del +16,3% in valore, superando il livello 2019, ma anche un boom, +27,7% delle importazioni, gonfiate dall’esplosione dei prezzi dei prodotti energetici (petrolio & co.)
Il quadro macro, messo in ombra delle attese delle decisioni della Fed, si arricchisce negli Stati Uniti dei dati di bilancia commerciale, scorte all'ingrosso, vendite di nuove case e variazioni di scorte petrolifere: tutti “marker” da seguire con attenzione.
Relativamente tranquillo il comparto obbligazionario. Lo spread di rendimenti tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi segna140 bps, in leggero ampiamento rispetto alle settimane passate, determinato dal ritorno a -0,07% del decennale tedesco e dalla contemporanea salita a +1,33% del Governativo italiano.
Tra le materie prime, le tensioni in Ucraina e le difficolta’ tecniche di alcuni grossi esportatori spingono ancora al rialzo le quotazioni del petrolio: stamane, 27 gennaio, il WTI (West Texas Intermediate) supera 88,2 Dollari/barile, record da inizio 2014. (ore 13.00 CET).
Mattinata di chiusure depresse per le Borse asiatiche: Nikkei -3,1%, Hang Seng di Hong-Kong -2,0%, SSEC di Shanghai -1,8% e Kospi coreano a -3,5%!!
Senza direzione anche i listini Europei, con variazioni frazionali intorno allo zero, e per i future di Wall Street, immobili sui livelli di chiusura di ieri. (ore 13.00 CET).
Le criptovalute vivono un’altra giornata nera, con cali medi del -3%, e con Bitcoin che scende a 36.000 Dollari ed Ethereum a 2.450, praticamente dimezzate rispetto ai massimi di novembre.
E’ durata poco anche la ripresa dei prezzi dell’oro, che segna 1.810 Dollari/oncia (ore 13.00 CET). I metalli preziosi non sembrano in grado di sfruttare il contesto perturbato che in passato li aveva favoriti.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 26.01.2022Tentativo di rimbalzo delle Borse nel giorno della Fed. La volatilita’ resta alta.
Stasera, come esito del FOMC, i dettagli sulla svolta “hawkish” della FED.
Petrolio alle stelle, l’inflazione sara’ elevata anche nei prossimi mesi.
Cryptovalute tentano di risollevarsi, ma e’ tutto da confermare.
Ieri, 25 gennaio, le Borse europee, dopo il crollo di lunedi’ 24 costato in media -3,6%, si sono stabilizzate ed hanno chiuso con marginali recuperi: FtseMib italiano +0,2%, Dax40 tedesco+0,8%, Cac40 francese +0,7%, mentre il Ftse100 britannico ha primeggiato col +1,0%.
Ancora una giornata di vendite prevalenti a Wall Street, che resta imprevedibilmente volatile, dopo aver sorpreso tutti, lunedi’ 24 passando da -4% ad un leggero rialzo. Ieri, lo S&P500 è arrivato a perdere il -2,5% a inizio seduta, per poi recuperare nel pomeriggio fino alla parita ‘e tornare a scendere verso la chiusura.
Al closing, lo S&P500 ha perso -1,2% e il Nasdaq -2,3%, mentre il Dow Jones, che e’ un indice molto concentrato, grazie al +9% di American Express ed al +5,5% di IBM, ha sfiorato il pareggio, -0,2%.
Resta il fatto che, a meno di fenomenali recuperi nelle ultime 4 sedute, il mese di gennaio, col -8,6% dello S&P500 ed il -13,4% del Nasdaq, potrebbe essere archiviato come il peggior dall’inizio della pandemia.
Ieri, 25 gennaio, e’ iniziato il FOMC (Federal Open Market Committee), il Comitato di politica monetaria della FED (Banca Centrale Americana), che dovrebbe decidere il rialzo dei tassi dei tassi gia’ a marzo, da +0,25%: l’annuncio ufficiale, alle 20.00 CET, conterra’ anche indicazioni sul piano di contrasto all’inflazione (CPI) che negli Stati Uniti ha toccato +7,0% a dicembre.
Dopo anni di “easing monetario” spinto, quella della politica monetaria della FED e’ una svolta restrittiva radicale ed e’ normale che scateni un’elevata volatilita’ sul mercato azionario: l’indice Vix, che misura la volatilita’ delle opzioni sull’S&P500 è salito ieri a 30, ai massimi da un anno.
Diverso l’impatto sul mercato dei Governativi Usa: l’interruzione da 2 settimane del trend ascendente dei rendimenti dei Treasury sembra essere l’effetto della fase di acuta risk-adversione, ma la prospettiva di una risalita dei tassi di interesse e’ intatta.
Come fattore addizionale di preoccupazione troviamo la questione del conflitto strisciante tra Russia e Ucraina sul destino delle province ribelli di Donetsk e Luhanks che riaccende la tensione tra Russia e Stati Uniti su armamenti, estensione della Nato nell’Est-Europa e crisi del gas. Sembrerebbe prevalere la via diplomatica di risoluzione del conflitto.
E’ quasi passata in secondo piano la pandemia, poiche’ a fronte di un numero di contagi sempre piu’ alto si misura una letalita’ ridotta ed una minor pressione sugli ospedali.
Anche la pubblicazione dei conti trimestrali/anno 2021, in pieno svolgimento negli Usa e iniziata anche in Europa, riceve minor attenzione rispetto ad altre fasi storiche.
Un ritorno di interesse per le trimestrali e’ scontato, vista l’importanza dei messaggi sulla prospettiva 2022 che verra’ espresso dal management di molte societa’ strategiche: oggi sara’ il turno di Johnson&Johnson, Verizon, American Express, General Electric e, amercati chiusi, di Microsoft.
Quella di ieri, 25 gennaio, e’ stata una giornata povera di dati macro e, almeno in Italia, l’attenzione degli operatori e’ stata riservata alla seconda infruttuosa giornata di votazione per eleggere il Presidente della Repubblica.
Il mondo degli investimenti vedrebbe bene un secondo mandato all’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella, perche’ darebbe continuita’ al Governo Draghi sino a fine mandato, a marzo 2023.
Sul versante valutario, la convinzione che la stretta monetaria della Fed sarà sostanziale, da’ forza al Dollaro, tornato sotto 1,13 verso Euro (+0,3%, ore 11.45 CET).
Tra commodities resta protagonista per il suo impatto sull’inflazione, il continuo aumento del prezzo del petrolio, col WTI (greggio di riferimento nord-americano) che ieri ha segnato +2,6% a 85,6 Dollari/barile e stamattina aggiunge +0,5% a 86,0.
L’American Petroleum Institute prevede un nuovo calo delle scorte di mid-distillates negli Usa, dopo i -700 milioni di barili della scorsa settimana.
L'Amministrazione Biden continua a “rilasciare” petrolio delle riserve strategiche, di circa 40 milioni di barili da dicembre. Forse cio’ ha prevenuto carenze lungo la filiera di approvvigionamento, ma non ha impedito ai prezzi di salire ai massimi dal 2014.
Il mercato obbligazionario e’ tranquillo: lo spread di rendimento tra BTP e Bund decennali e’ stabile a 136 bps, rendimento del BTP a +1,29% (ore 12.00 CET).
Il prezzo dell'oro oggi sembra consolidare i recenti progressi, sopra 1.840 Dollari/oncia, massimi da novembre.
Stamattina osserviamo maggior tranquillita’ sul versante azionario con chiusure poco mosse dei listini asiatici: Nikkei giapponese -0,2%, Hang Seng di Hong -Kong -0,2%, CSI300 di Shanghai e Shenzen +0,3%, Kospi coreano -0,3%.
Le Borse europee sono partite in deciso rialzo, sperando nella soluzione diplomatica della crisi ucraina e dando per scontata la svolta restrittiva che della Fed. I rialzi medi, a fine mattinata, sono +1,7% (ore 12.00 CET). Positivi anche i future Usa: quello sull’S&P500 indica +1,3% quello sul Nasdaq +2,0% (ore 12.00 CET).
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