Wall Street torna a ruggireNon sembra esserci nulla, allo stato attuale, che sia in grado di ridimensionare il valore dei mercati azionari, che dopo 4-5 sedute di consolidamento/ritracciamento che avevano fatto pensare ad un ribasso maggiormente strutturale, hanno chiuso invece in rialzo, guidati dalle società tecnologiche.
Wall Street ha visto il Dow Jones salire dello 0.54%, l’S&P 500 dello 0.88% e il Nasdaq a +1.35%, e ben sette settori su 11 che hanno chiuso in rialzo trascinati da tecnologia, servizi di comunicazione e industriali. I principali vincitori sono stati Apple (+3.3%), e Tsmc, il colosso che produce chip, salito del 9.8% dopo la pubblicazione della trimestrale.
I dati americani, usciti decisamente migliori del consensus, hanno contribuito ad aumentare i rendimenti dei titoli di Stato Usa, saliti oltre il 4.14% sul decennale, con l’indice vix che è balzato oltre i 14.5 punti, alimentando il risk off che però avrebbe dovuto, secondo le correlazioni vigenti, spingere i listini al ribasso.
Ora, va detto che non è che sia strano il fatto che le borse salgano di fronte a dati positivi, il che sarebbe anche logico, ma dobbiamo ricordare che negli ultimi 2 anni, le notizie positive venivano valutate negativamente perché ciò avrebbe alimentato il rialzo dei tassi, creando le condizioni per un rallentamento futuro della congiuntura.
Oggi invece le borse si disinteressano dei tassi, a quanto pare, perché convinte che questa euforia di tassi alti/utili aziendali in crescita, sia un mantra che possa durare in eterno. Tra l’altro, i dati USA hanno visto anche i tassi sui mutui scendere al minimo degli ultimi 8 mesi, al 6.6%, così come i permessi di costruzione sono aumentati ad un tasso superiore al consensus. E come dimenticare i jobless claims a 187 mila, il minimo dal settembre 2022. Insomma, dati sorprendenti, considerati i tassi e una congiuntura globale non proprio brillante.
VALUTE
Sui cambi invece, l’avversione al rischio si fa sentire, con il dollaro che schiaccia le valute concorrenti, euro, sterlina, yen, ma anche Chf e le oceaniche. EurUsd a ridosso di 1.0850, che miracolosamente, sembra ancora tenere, con i livelli successivi ina area 1.0810. Cable invece che rimane a ridosso di 1.2700 con EurGbp che ha sfondato quota 0.8570 e che potrebbe scendere ancora 40-50 pips. UsdJpy tornato sopra 148.00 non lontano da quel 148.50 60 che poi ha toccato nella notte e che rappresenta ora l’area chiave.
Quanto durerà ancora questa forza del biglietto verde? È assai difficile da prevedere, perché ogni anno le previsioni, in questa stagione, danno il dollaro in caduta libera e poi ogni volta succede il contrario con un biglietto verde che non solo tiene, ma continua a spingere in ragione della sua peculiare caratteristica di valuta rifugio in un mondo perennemente in tensione.
Questo anche perché gli Stati Uniti mantengono una posizione geopolitica dominante, che fa del dollaro un punto di riferimento, specie ora che anche altri colossi si affacciano nel panorama delle potenze globali. E così UsdJpy sale in risk off, un’altra situazione storicamente anomala che prima o poi dovrà trovare una soluzione.
PETROLIO
Giovedì i futures sul greggio WTI sono saliti intorno ai 74 dollari al barile, trascinati al rialzo dalle stime di una domanda in crescita presentate dall’IEA e dall’OPEC. L’Agenzia internazionale per l’energia ha rivisto la sua proiezione di crescita della domanda di petrolio nel 2024 a 1,24 milioni di barili al giorno, in aumento di 180.000 barili al giorno, citando il miglioramento della crescita economica e il calo dei prezzi del greggio nel quarto trimestre.
L’Opec, dal canto suo, mantiene la sua previsione di una crescita della domanda di 2,25 milioni di barili al giorno nel 2024, con aspettative di crescita di 1,85 milioni di barili al giorno nel 2025. I rischi geopolitici in Medio Oriente e le interruzioni della produzione negli Stati Uniti, hanno ulteriormente alimentato l’aumento dei prezzi.
Gli attacchi dei militanti Houthi nel Mar Rosso hanno costretto le navi merci a deviare la rotta, aumentando i tempi e i costi di viaggio. Nel Nord Dakota, l’inverno estremamente rigido ha portato a un calo significativo della produzione di petrolio. Contrariamente alle indicazioni dell’API, i dati del governo statunitense hanno mostrato la scorsa settimana un calo di 2,4 milioni di barili nelle scorte nazionali di greggio.
Buona trading e buon fine settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 10.01.2024Il Nasdaq tiene duro in un contesto privo di spunti!
Azionario europeo guardingo, ma noncedevole, attende conferme!
Mercato obbligazionario a rischio di indigestione di Govies e Corporate.
Nikkei al max da 34 anni, borse cinesi in discesa costante: svolta vicina?
La giornata di ieri, per le Borse europee, era partita in rialzo grazie al contagio della chiusura pimpante di Wall Street, per poi terminare con frazionali cali, forse per l’assenza di “trigger” positivi: Francoforte -0,18%, Parigi -0,32%, Londra -0,12%, Milano -0,5%: peggio di tutti Madrid, -1,5%, dove Grifols ha perso -25%, per l’elevato indebitamento che preoccupa l'hedge fund Gotham City.
L’umore dei mercati dipende molto da alcuni dati macro in arrivo: negli Usa, giovedi’ 11, quello sui prezzi al consumo (CPI) di dicembre seguito, venerdi’ 12, da quello sui prezzi alla produzione (PPI): sempre venerdì inizia la “reporting season”, coi numeri del 4’ trimestre e intero 2023 delle “grandi banche USA”.
Su tutto aleggia il dubbio sui tempi della svolta della politica monetaria delle Banche centrali Usa (Federal Reserve) ed Europea (ECB): cio’ contribuisce a spiegare lo stop, da un paio di settimane, del calo dei rendimenti obbligazionari e delle azioni. II rendimento del Treasury decennale americano, ad esempio, è tornato sopra il 4,0%.
La sorprendente resilienza del mercato del lavoro americano mette in discussione proprio la velocita’ con cui sono scesi i rendimenti dei bond e saliti gli indici azionari a novembre e dicembre.
Infine, va considerato che il mercato obbligazionario dovra’ digerire un programma alquanto ricco di nuove emissioni governative e societarie, che durera’ probabilmente per tutto il 2024. Negli Usa questa questa settimana avra’ luogo il collocamento di Treasury 3-10-30 anni per un totale di 110 miliardi di Dollari!!
Anche Wall Street, ieri, si e’ mossa senza convinzione: Dow Jones -0,4%, S&P 500 -0,2% e Nasdaq leggermente positivo, +0,1%, dopo il rally di lunedi’: alcuni titoli tech, per ragioni diverse, restano molto volatili: Unity Software ha perso -3% dopo l’annuncio del taglio del 25% dei suoi dipendenti: Netflix -1,6%, soffre il downgrade di Citi, Apple scende -1,2% sulla presunta debolezza delle vendite a inizio anno.
In compenso Juniper Networks e’ salita oltre +20%, dopo che il Wall Street Journal, ha suggerito la sua potenziale ed imminente acquisizione da parte di Hewlett Packard, per circa US$ 13 miliardi.
Terremoto nel cartello dei maggiori esportatori di greggio Opec+: l'Angola, a dicembre 2024, lascerà il cartello, che restera’ con 12 partecipanti: Algeria, Congo, Guinea Equatoriale, Gabon, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Venezuela. L'Arabia Saudita, tuttavia, ringrazia i Paesi che dall'interno e dall'esterno di Opec+ si impegnano a favore della stabilità del mercato.
Il Ministero dell'Economia e Finanze italiano ha agevolmente collocato l'emissione sindacata dual tranche del nuovo BTP 7 anni, insieme alla riapertura del BTP 30 anni gia’ esistente. Cio’ ha favorito la chiusura dello spread tra Btp/Bund da 168 della vigilia a 166 punti, in parallelo al lieve aumento del rendimento del BTP benchmark a 3,84%.
Macro Europea: a novembre la disoccupazione in Area-Euro e’ scesa a 6,4%, dal 6,5% di ottobre, e 6,7% di novembre 2022. (dati Eurostat, Ufficio statistico dell'Unione europea).
La produzione industriale francese a novembre e’ cresciuta +0,5% mensile, da -0,3% di ottobre, battendo le attese di dato invariato. Nel trimestre settembre-novembre, rispetto allo stesso periodo 2022, la produzione manifatturiera è scesa -0,3%: un quadro non drammatico, ma che conferma una prolungata debolezza.
La produzione industriale tedesca, a novembre, è calata -0,7%, mentre il consenso stimava +0,2%. Oggi saranno da seguire gli interventi di Louis De Guindos e Isabel Schnabel, membri di spicco dell’ECB.
Cryptovalute: Bitcoin resta attorno 44 mila Dollari, ovvero al massimi da aprile 2022, nella spasmodica attesa del’OK della SEC (Autorita’ Usa dei mercati finanziari) ai “cripto Etf spot”. Ieri la SEC ha dovuto dichiarare uffcialmente di non avere ancora approvato alcun ETF, come sembrava invece affermare un post “fake” non autorizzato su X (ex Twitter) corredato dalla foto del Presidente Gary Gensler.
Stamane, 10 gennaio, le borse asiatiche hanno chiuso deboli, con l’eccezione di Tokyo: +2,1% il Nikkei, a nuovi massimi dal 1990, sopra 34.000, spinto dal mix di Yen debole e momento magico dei “tech” nipponici. Il rallentamento a +0,2% annuale della crescita dei salari nominali a novembre, vs +1,5% precedente, riduce il rischio di cambio di rotta della politica monetaria.
Hong Kong, alla 7’ seduta consecutiva di perdite, ha perso -1,0%: male anche Shanghai -0,3%, Shenzhen -0,4% e Seoul -0,73%. Con gli indici cinesi sempre piu’ depressi ed ai minimi da 5 anni, non stupisce che l’indice Msci Asia-Pacifico sia tornato ai minimi da inizio dicembre.
Apertura debole e in calo per le Borse europee, in media -0,2% a fine mattinata (ore 13.30 CET), mentre i future su Wall Street anticipano riaperture in calo frazionale, nel giorno in cui parlera’ il Presidente della New York FED, John Williams.
Il prezzo del petrolio resta stabile, col WTI (West Texas Intermediate) attorno 72 Dollari/barile, nonostante i nuovi attacchi, anche con droni, al naviglio mercantile in transito nel Mar Rosso, e da li’ verso Suez, da parte dei ribelli yemeniti Houthi.
I transiti diretti al Mar Mediterraneo attraverso il canale di Suez sono diminuiti, e le rotte che circumnavigano l’Africa sono molto più lunghe e costose.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Azionario in recupero, ma il dollaro tieneI principali indici azionari hanno vissuto ieri una sessione di recupero dopo 4-5 ribassi consecutivi, con il Dow Jones che ha guadagnato lo 0.58% mentre l’S&P e il Nasdaq hanno chiuso rispettivamente a +1.41% e +2.2%, in una giornata caratterizzata dal recupero dei titoli tecnologici, tra cui Nvidia (+5%), salita oltre i 517 dollari ad azione.
Amd e Intel hanno anch’esse guadagnato il 6% e il 4%, mentre Amazon, Apple e Alphabet hanno chiuso tutte intorno al +1.5%. Crollati invece i titoli energetici, dopo la caduta del prezzo del petrolio. L’attenzione ora si rivolge ai dati sull’inflazione Usa unitamente alle trimestrali che cominceranno ad essere pubblicate a fine settimana, con in testa Bank of America, Citigroup, Jp Morgan Chase e Wells Fargo.
PETROLIO IN CALO
Scende il prezzo del petrolio di quasi il 5% avvicinandosi ai 70 dollari al barile, in una discesa che ha cancellato i guadagni della settimana scorsa. A causare tale crollo, il taglio dei prezzi da parte dell’Arabia Saudita (da 2 dollari al barile a 1.5 rispetto al benchmark), e l’aumento della produzione dell’Opec di circa 70 mila barili al giorno, arrivando al livello di 28 milioni di barili al giorno.
Dall’altra parte bisogna ammettere che non si sono allentate le tensioni mediorientali, ma per il momento sembra che l’offerta, in questo momento, superi decisamente la domanda. Tecnicamente l’area di 67-68 dollari sembra un obiettivo di medio termine, seguito, nel caso di violazione, dal livello di 64 dollari. Eventuali rimbalzi dovrebbero per il momento fermarsi in area 75 76, sempre per il Wti.
VALUTE
Sui cambi poco da segnalare, con un aumento generalizzato dell’appetito al rischio e un indice Vix tornato sotto i 14 punti mentre i rendimenti dei titoli di stato americano si sono stabilizzati intorno al 4% sul decennale. L’EurUsd ha cercato di rompere le resistenze poste a 1.0980, per ora invano ed è tornato a 1.0950, con prospettive di bassa vola e range trading compreso tra 1.0880 e 1.0990.
Il Cable ha tenuto meglio salendo quasi a 1.2770 per poi correggere una ventina di punti. EurGbp sotto quota 0.8600 mentre il UsdJpy ha ceduto circa 120 nella sessione, da 144.90 a 143.70 per poi chiudere sopra quota 144.20. Tutto nella norma nel senso che per ora non c’è stato nulla in grado di stravolgere il trading range consolidato delle ultime settimane.
Franco svizzero sempre forte dopo i dati sull’inflazione svizzera in rialzo al +1.7%, e un EurChf stto quota 0.9300. Cross sempre stabili e caratterizzati da una bassa volatilità per via di un mercato quasi perfettamente dollaro centrico.
DATI MACRO
Sale il surplus commerciale della Germania a novembre, sopra le attese, con un +20.4 miliardi contro +17.9 miliardi del consensus. È il dato migliore dal gennaio 2021, con un aumento dell’export del 3.7%, il massimo da 6 mesi e pari a 131.2 miliardi di euro. Le importazioni invece sono cresciute dell’1.9% a 110.8 miliardi di euro, leggermente al di sopra delle aspettative.
Nella notte sono uscite le vendite al dettaglio australiane, salite del 2% su base mensile nella rilevazione di novembre, al di sopra delle stime di mercato che erano per un incremento dell’1.2%. Si tratta del rialzo più significativo dal novembre 2021, ben due anni.
Tutti i principali settori hanno visto percentuali di crescita. Il dollaro australiano non ne ha beneficiato e ha continuato a perdere quota durante tutta la sessione asiatica con una discesa da 0.6735 a 0.6700, sull’onda di una tenuta del dollaro che per ora sembra in contrasto con l’andamento dei listini, se osserviamo le correlazioni inverse dell’ultimo periodo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 05.01.2024L’aumento dei rendimenti dei bond penalizza i mutipli delle azioni “tech”!
Economia europea debole e inflazione che, otticamente, smette di scendere.
Crisi senza fine per le borse cinesi, eppure l’economia non va cosi’ male.
Economia americana si allontana dalla recessione e crea nuovi occupati.
Finalmente ieri, 4 gennaio, e’ tornato a prevalere il segno positivo per le Borse europee, che hanno accelerato nella parte finale della seduta: Madrid la migliore, +1,2%, poi Milano +1,01%, Parigi +0,50%, Francoforte +0,48%.
I dati sull’inflazione europea di dicembre sono stati al centro dell’attenzione: in Francia i prezzi al consumo sono saliti +3,7% annuale, dunque sopra al +3,5% di novembre, mentre quelli in Germania sono cresciuti +0,1% mensile e +3,7% annuale (da 3,2% di novembre), allineandosi alle attese, che includevano l’”anomalia” del confronto con un dicembre 2022 “aiutato” dai tagli emergenziali delle imposte.
Wall Street ha chiuso incerta, Dow Jones -0,03%, Nasdaq -0,56%, S&P500 -0,34%, risentendo anche del violento calo dell’azione Mobileye, -27%, produttore di tecnologia per auto a guida autonoma, che ha lanciato un “warning” sul fatturato 2024, previsto ora tra 1,83 e 1,96 miliardi di Dollari, ben sotto alle precedenti stime di 2,56 miliardi.
Tutti i player del comparto semiconduttori per l’automobile hanno subito pesanti vendite: Intel -0,8%, Analog Devices -1,5%, Nxp semiconductors -3,2%, St-Microelectronics -4,0%, incidendo sulla chiusura negativa del Nasdaq.
In piu’ Apple ha subuto il 2’ downgrade in pochi giorni, qeusta volta dal broker Piper Sandler &Co.
Peraltro l’economia Usa continua a creare un numero di nuovi posti di lavoro superiore alle attese: a dicembre il settore privato ha creato 164 mila nuovi occupati, battendo i 125 mila stimati dal consenso. (fonte ADP–American Data Processing)
Sempre negli Usa, nuovo calo delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, mentre l'indice Pmi servizi risale appena sopra 51, e quindi in area di espansione. Occhi aperti oggi, 5 gennaio, sui dati di dicembre del mercato del lavoro negli Usa, molto osservati dalla Banca centrale americana, e su quelli degli ordini all’industria.
Sia in Europa che negli Usa si registra una perdurante tendenza al rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato: quello del Treasury decennale americano e’ risalito e “gioca” attorno al 4,0%, comprimendo i multipli valutativi delle azioni “tech”.
In Europa, lo spread di rendimento tra BTP decennale italiano e omologo Bund tedesco è risalito verso 170 punti base, col rendimento del BTP benchmark a 3,79%, alla chiusra di ieri, 4 gennaio.
Il prezzo del petrolio e’ ondivago, ma privo della forza che imprimerebbe una direzione netta: i focolai di guerra anche fuori dei confini israelo-palestinesi preoccupano e potrebbero determinare tensioni sull'offerta di greggio, ma per ora il WTI (greggio di riferimento in Usa) staziona in area 70-72 Dollari/barile.
Macro europea: in Italia l’inflazione al consumo (CPI) in dicembre e’ nuovamente calata: secondo l’Istat (Istituto nazionale di statistica), e’ scesa a +0,6% anno su anno (+0,2% mese su mese), ed il dato medio 2023 si fissa a +5,7% (era stata +8,1% nel 2022). L'inflazione di fondo o “core”, cioe’ al netto di energia e cibi freschi, rallenta da +3,6% a +3,1%.
Nell’Euro-zona continuano a scendere anche i prezzi alla produzione (PPI): -0,3% mensile a novembre, -8,8% annuale: sembrano buoni numeri, che potrebbero favorire un’ulteriore discesa dei prezzi al consumo nel corso del 2024.
Oggi, 5 gennaio, registriamo un avvio di seduta in calo per le Borse europee, mdiamente in calo di -0,5% a fine mattinata (ore 13.00 CET): non aiuta il nuovo calo, supriorere alle previsioni, delle vendite al dettaglio in Germania, -2,5% a novembre rispetto ad ottobre, contro attese di -0,1%.
Il risveglio dell'inflazione, pur spiegabile con l’effetto statistico penalizzante del confronto con dicembre 2022, le tensioni geopolitiche, in modo particolare in Medio Oriente oltre che in Ucraina, i dati macroeconomici deboli in Europa, scoraggiano gli investitori da intraprendere nuove scelte “rischiose” sul mercato azionario, anche alla luce del rally di fine 2023.
A ben vedere e’ proprio la debolezza della congiuntura economica che potrebbe favorire un ammorbidimento della politica monetaria dell’ECB (BCE-Banca centrale Europea), cioe’ un 1’ taglio dei tassi di interesse gia’ in primavera.
Le Borse dell’Asia-Pacifico hanno chiuso stamane in ordine sparso: leggermente positiva Tokyo, +0,27%, in calo Hong Kong, -0,7%, Shanghai -0,9%, Shenzhen, -1,3%, e Seul -0,3%. Piatta Mumbai, +0,1%, e Sidney, -0,1%.
Sul fronte valutario leggero indebolimento dell’Euro nel cambio verso Dollaro, -0,2% a 1,092, da 1,095 del fixing di ieri. Lo Yen giapponese perde -0,3% sul Dollaro a 145,1, ed e’ stabile verso Euro a 158,6.
Trend ancora leggermente negativo per i prezzi dei Bond europei, con lo spread tra i decennali italiani e quelli tedeschi, a 169 punti base: il rendimento del BTP decennale benchmark e’ +3,86%, quello dei Bund +2,17%.
In recupero il petrolio col WTI a 72,9 Dollari/barile, +1,0%: in calo il prezzi del gas naturale europeo scambiato al TTF di Amsterdam: -0,7% a 33,1 Euro/ megawattora.
I Future Usa anticipano aperture lievemente negative, in media -0,3% (ore 13.00 CET)
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
DAILY OUTLOOK del 05.01.2024 – 🔴 MERCATO DEL LAVORO USA, salarMARKET BACKGROUND
Iniziano i veri market mover del 2024, oggi gli operatori dovranno seguire con attenzione sia i NFP americani che l’inflazione europea.
Già nella giornata di ieri i primi dati sull’inflazione tedesca hanno messo in luce un primo colpo di coda, con il PCI che passa su base annua dal 3.2% la 3.7% nella sua lettura preliminare, preludio forse per una risalita dell’inflazione in tutta Europa. Il dato di oggi quindi potrebbe dare conferme a quanto preisto dalla BCE nell’ultima riunione, e mostrare un’inflazione vischiosa , special modo nel comparto service e dare cosi robustezza alla decisione della BCE di non tagliare il costo del denaro ma di mantenere ancora politiche aggressive in questa partenza del nuovo anno.
Secondo focus saranno i dati sulle buste paga del settore non agricolo, dato che secondo ricerche bloomberg. sta perdendo di attendibilità vista la scarsa partecipazione delle aziende USA ai sondaggi proposti negli ultimi 3 anni. Gli ADP ieri hanno mostrato un incremento notevole dei nuovi ruoli paga con oltre 160K unità, ma come la storia ci insegna i NFP non sempre seguono i dati dell’ADP research, e oggi le aspettative sono per un calo a 170K unità dalle precedenti 199K. Anche le retribuzioni orarie medie sono attese in rallentamento con un 3.9% rispetto al 4% precedente, dato che se confermato potrebbe essere un tassello importante nell’aspettative di un’inflazione ai target in questo 2024.
-FX
Il mercato valutario vede un dollaro in spolvero rialzista dopo le cadute dei mesi di novembre e dicembre, il che porta le majors a movimenti di breve periodo di netto ribasso, evidenziando strutture in h1 a massimi e minimi decrescenti e continui break out dei minimi precedenti.
Eurusd resta per ora sotto le resistenze di 1.0975-60 ma sopra i minimi di 1.09, in una fase di attesa per l’inflazione europea ed i NFP di oggi, mentre il cable si mostra più tonico, non testando i minimi di 1.2615 e portando cosi il cross eurgbp ad affondi ribassisti degni di nota.
La forza del dollaro USA si manifesta maggiormente contro la rinnovata debolezza dello yen giapponese che in attesa di una BOJ aggressiva continua a perdere terreno, riportando le quotazioni a 145 figura. Ripartono tutti i cross yen al momento , con performance settimanali che vanno dal 2.9% di usdjpy al 2.38% di gbpjpy per finire al +1.13% di audjpy.
-EQUITY
Il comaprto azionario si divide tra Europa ed America, da un lato il vecchio continente meno legato al mondo tech sembra mostrare maggiore tonicità con il dax che tiene i supporti di 16450 pnt sebbene i timori di una BCE hawkish che possa passare ad un più veloce riduzione del bilancio potrebbe portare non pochi rischi.
Debolezza invece per l’America che soffre la caduta del tech, dopo che i target per Apple sono stati dichiarati a 160$ per azione il nasdaq ha intrapreso un importante fase di storno, doverosa se si considera il rally fatto nel mese di novembre e dicembre. Le strutture tecniche restano ribassiste e solo una violazione di 16580 pnt potrebbe dare il via ad una fase di rialzo degna di essere monitorata.
-COMMODITIES
Rallenta il gold, che pur rimanendo ben saldo sopra i 2000$ inizia a percepire la fine di una stagionalità rialzista che lo ha sostenuto fino alla scorsa settimana. La forza del biglietto verde non aiuta la corsa del dollaro USA e la ripartenza dei rendimenti obbligazionari sovrani resta un’ulteriore pericolo alla salita del gold, che potrebbe puntare al test dei supporti a 2040$ per aprire strade ribassiste.
Da seguire quindi i dati di oggi sui NFP e l’inflazione in Europa come principali market mover di questo termine settimana.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 04.01.2024Si conferma l’avvio 2024 incerto per le Borse mondiali: nessun allarme, pero’!
Macro europea: primi segnali di stabilizzazione nei servizi.
Inflazione UE in discesa, ma pesa l’”effetto base” su dicembre 2022.
Rendimenti bond Usa in rialzo fermano il boom delle azioni “tech”.
Dopo la spettacolare progressione di fine 2023, le borse europee ed americane hanno iniziato incerte il nuovo anno ed anche ieri, 3 gennaio, hanno chiuso in deciso ribasso: Parigi -1,58%, Milano -1,39%, Francoforte -1,38%, Madrid -1,26%, Londra -0,51%, Amsterdam -0,43%.
Malumore anche a Wall Street, che ha accelerato al ribasso dopo la diffusione dei verbali della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED): Dow Jones -0,76%, S&P500 -0,80%, Nasdaq -1,18%.
I verbali della FED confermano l’idea che sia conclusa la fase rialzista sui tassi, sebbene la tempistica dei futuri tagli resti incerta, dato che la maggioranza dei membri del comitato di politica monetaria FOMC (Federal open market committee) e’ incline a mantenere la politica restrittiva per “un po’ di tempo”, per contrastare la possibile re-insorgenza dell’inflazione.
I mercati restano in attesa dei dati sull'inflazione e sull'occupazione americana di dicembre, previsti per venerdi', ma anche in Europa i dati sull’inflazione dell’ultimo mese 2023 alimenteranno congetture e speranze sulla prospettiva di tagli al costo del denaro da parte dell’ECB.
Nel frattempo, ad incidere negativamente sull’umore degli investitori Usa, c’e’ anche l’inatteso rialzo dei rendimenti dei titoli governativi: quello del Treasury decennale e’ risalito sopra al 4%, impattando negativamente le valutazioni dei titoli della tecnologia: ieri, 3 gennaio, le azioni di tutte le 'magnifiche 7' ne hanno sofferto con cali pronunciati per Apple, Nvidia, Tesla, Meta Platforms e Alphabet.
In Europa e’ giunta come una doccia fredda la “cautela” di UBS sul settore lusso: i suoi analisti anticipano "un finale 2023 debole" in Europa e vendite deboli nel 2024. Tutte le azioni del settore sono state colpite da vendite.
Dopo l’impressionante galoppata recente (rialzo vicino al 160% nel 2023), le quotazioni del Bitcoin ieri, 3 gennaio, hanno perso quasi -6% a 42.440 Dollari: secondo Matrixport (Societa’ di servizi d'investimento nelle criptovalute) le domande inoltrate alla SEC (Autorita' USA di vigilanza dei mercati finanziari) saranno probabilmente tutte respinte.
Il prezzo del petrolio ieri ha recuperato terreno, sostenuto dalle ipotesi di escalation ed estensione oltre i confini nazionali del conflitto in corso tra Israele ed Hamas: quello del WTI (greggio di riferimento negli Stati Uniti), ha segnato +2,7% a 72,6 Dollari/barile, ed anche il prezzo del metano in Europa ha recuperato oltre +3% a 31,2 Eur/megawattora.
In Francia i prezzi al consumo (CPI inflation) sono tornati a salire a dicembre, +3,7% annuale dal +3,5% di novembre: l'Indice armonizzato alle regole dell’Unione europea e’ salito innvece a 4,1%, allineandosi alle previsioni di consenso, dal 3,9% di novembre.
In Germania nelle regioni molto indicative del Nord-Reno e Westfalia, i prezzi al consumo sono scesi -0,1% mese su mese, contro previsioni di -0,3%, ma sono risaliti a +3,5% da +3,2% anno su anno, per uno sfavorevole effetto statistico di confronto sul dicembre 2022.
Come noto, nei prossimi giorni avremo dati aggiornati su altri Paesi europei e USA.
In parallelo si osserva un quadro misto sul settore dei servizi europeo: in Germania l'indice PMI (Purchasing managers Index) è sceso a 49,3 punti, ma è migliorato in Francia a 45,7 punti, in Italia a 49,8 e soprattutto in Spagna a 51,5. Il dato PMI servizi medio dell'Eurozona è salito a 48,8, ancora in area di contrazione, ma al top da 5 mesi.
Il tasso di disoccupazione in Germania è salito a 5,9% a dicembre, risultato anche della revisione al ribasso del dato di novembre, da 5,9 a 5,8%, minimo assoluto post riunificazione. I nuovi disoccupati sono stati pero’ solo 5 mila, contro i 20 mila stimati, un numero che gli analisti giudicano positivamente, dato il periodo “nero” della manufattura tedesca.
Stamane le borse asiatiche hanno chiuso in ordine sparso e senza grandi strappi: Tokyo, alla 1’ seduta 2024 post-chiusura per festività, e’ scesa -0,53% per i temuti contraccolpi sull'economia del forte terremoto di lunedi’ 1 gennaio, che ha causato oltre 80 morti e gravi danni alla rete stradale. Hong Kong ha perso -0,1%, Shanghai -0,3%, Shenzhen -0,8, Seul -0,7%, Sidney -0,3%.
Le Borse europee hanno aperto in rialzo medio del +0,6%, ma a fine mattinata conservano un magro +0,2%, mentre i future su Wall Street indicano riaperture “piatte”. (ore 13.30 CET)
Lo spread europeo piu’ famoso, quello misurato tra i rendimenti dei BTP decennali italiani e degli omolohghi Bund tedeschi, staziona oggi attorno a 166 punti, dai 168 di ieri: cala anche il rendimento del BTP benchmark: 3,67% da 3,69% di ieri.
Prezzo del petrolio e del gas ancora in rialzo: Wti +1,0% a 73,4 Dollari/ barile, e gas naturale europeo scambiato sul TTF Amsterdam a 33,8 Eur/megawattora, +3,1%.
Sul mercato valutario, cryptocurrency ancora protagoniste, ma in negativo: Bitcoin in calo sin oltre -4% a circa 42.700 Dollari ma in recupero verso la parita’ verso fine mattinata, e comunque distante dagli oltre 45 mila di lunedi’ 1 gennaio, livello top dall’aprile 2022. (ore 13.30 CET)
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Rally di Babbo Natale, Resiste Nonostante il Crollo del mercato?A Wall Street si dice:
"I mercati possono oscillare selvaggiamente, ma il valore intrinseco delle buone aziende tende a crescere costantemente nel tempo."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi,
Il rally di Babbo Natale sta mettendo alla prova il mercato: è davvero un disastro in arrivo questa stagione? Il nostro sette giorni di negoziazioni ha visto un altro calo delle azioni all'inizio del 2024.
Ancora una volta, la tecnologia è stata la protagonista delle vendite, con il NASDAQ in ribasso del 1,18% (circa 173 punti) a 14.592,21. Questo calo segue un ribasso superiore all'1,6% registrato martedì all'inizio del nuovo anno ed è stato il quarto giorno consecutivo in rosso per l'indice. La maggior parte dei titoli dei "Magnifici Sette" è nuovamente in ribasso, tra cui Apple (AAPL) che ha perso lo 0,75%, aggiungendosi al calo del 3,6% di martedì dovuto alle deboli vendite di iPhone.
L'S&P è sceso dello 0,80% a 4704,81 e anche il Dow si è unito alle vendite, perdendo lo 0,76% (circa 284 punti) a 37.430,19.
Il nostro rally di Babbo Natale, che comprende le ultime cinque sessioni di negoziazione dell'anno precedente e le prime due del nuovo anno, è in realtà in territorio negativo. Questo arresto mette fine a una serie di sette anni di vittorie consecutive e fa sorgere dubbi sulla performance annuale del mercato senza l'aiuto di Babbo Natale. Tuttavia, non sempre ci si può aspettare di iniziare il nuovo anno con nove settimane di crescita.
Le vendite all'inizio del 2024 stanno contribuendo a raffreddare un mercato che era diventato troppo caldo. Questa correzione offre ai pazienti investitori l'opportunità di acquistare titoli solidi a prezzi più interessanti nei prossimi giorni e settimane.
Le prese di profitto e il ritorno alle medie mobili chiave erano attesi, e preferisco affrontarli ora per creare le basi di una salita più stabile nei mesi a venire.
I verbali della Fed hanno scatenato un'atmosfera di incertezza ieri. Il Comitato non ritiene necessario alzare ulteriormente i tassi, ma questa non è una novità per gli investitori, soprattutto dopo tre pause consecutive. Quello che interessa di più ora è quando verranno tagliati i tassi, ma la Fed non ha fornito dettagli specifici. In effetti, alcuni membri ritengono che i tassi possano rimanere elevati per un po' di tempo.
I verbali hanno gettato acqua fredda sulle speranze di molti investitori di vedere sei tagli quest'anno a partire da marzo.
È chiaro che la Fed sta puntando a tagli pianificati quest'anno. Tuttavia, i verbali non hanno dato la certezza che il mercato sperava. La previsione della Fed di 3 tagli dei tassi quest'anno rimane valida, anche se i trader ne prevedono il doppio. La questione principale è quando e quanto scenderanno i tassi.
Nel frattempo, il rapporto JOLTS ha mostrato 8,79 milioni di posti di lavoro aperti a novembre, in linea con le aspettative ma al livello più basso degli ultimi tre anni, segnalando un raffreddamento nel mercato del lavoro. Oggi, seguiremo da vicino i dati su posti di lavoro come ADP e richieste iniziali, e naturalmente, venerdì, i dati sulle buste paga non agricole. Mercoledì, l'indice ISM manifatturiero è salito a 47,4, superando le aspettative.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni. Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti. Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti". Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Outset Medical (OM)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Guardando al passato, ricordo che il 2016 ha avuto un inizio difficile. Le azioni sono state vendute in modo aggressivo al ribasso, ma successivamente hanno registrato un rimbalzo. Il primo trimestre è stato segnato da una recessione degli utili durante un anno elettorale.
In questo momento, potremmo assistere a un andamento simile a quello del 2016.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.01.2024Avvio 2024 cauto per le borsemondiali: anche oggi tirano il fiato.
Macro europea resta debole, facendo sperare nuovo calo dell’inflazione.
Boom di Bitcoin: cryptovalute verso una luna di miele con gli investitori?
La ripresa cinese c’e’, ma la strada e’ accidentata, specie nell’export.
Le Borse mondiali hanno iniziato il nuovo anno col piede sul freno e hanno chiuso deboli ed incerte la seduta di ieri, 2 gennaio, sia negli Usa che in Europa. Fatta eccezione per Madrid, salita +0,8%, registriamo variazioni minime per Francoforte, +0,1%, Milano, Parigi e Londra, -0,1%, ed Amsterdam –0,4%. Peccato, se si considera che a inizio seduta Milano aveva toccato addirittura +1,5%.
Chiusure deboli anche per Wall Street, reduce da 9 settimane consecutive di guadagni: Dow Jones “flat”, +0,07%, ma Nasdaq -1,63%, e S&P 500 -0,57%.
Dopo il “rally” di fine 2023, gli investitori si chiedono se non ci sia stato un eccesso di ottimismo su ritmo e misura dei futuri taglio dei tassi da parte delle banche centrali. Apple (dopo il downgrade di Barclays) e NVidia, top-performers 2023, sono state colpite da massicce vendite. 14:04
Ancora depresse le borse cinesi, questa volta a causa della sorpresa negativa dell’indice Pmi (Purchasing managers Index) manifatturiero di dicembre, che oltre a restare sotto 50, cioe’ in area di contrazione, ha segnato un misero 49,0, meno del 49,6 stimato dal consenso.
ll PMI servizi cinese, pur risalito a 50,4 in virtu’ del recupero del comparto costruzioni, manca ancora dello slancio auspicato. 17:47
Il Pmi manifatturiero dell'Euro-zona a dicembre e’ restato depresso, pur recuperando leggermente a 44,4, sopra le stime di 44,2. Per il 7’ mese consecutivo l’attivita’ europea e’ rimasta debole, con ricadute negative sui volumi prodottivi ed i primi contraccolpi sull’occupazione. Migliora, ma non ancora abbastanza, la fiducia delle imprese, e si accorciano i tempi di approvvigionamento.
Guardando al calendario macro dei prossimi giorni spicca i dati sull'inflazione nell'Euro-zona, giovedì quello tedesco e venerdì quello continentale, ma prima, nella serata di oggi, 3 gennaio, avremo i verbali della riunione di dicembre del FOMC (Federal open market committee della Banca centrale Usa-FED), che forniranno qualche anteprima sulle intenzioni della FED sui tassi nel 2024.
Venerdi’ 5 avremo la consueta (esce il 1’ venerdi’ di ogni mese) indagine sull'occupazione americana, ben sapendo che il mercato gradirebbe segnali di “misurato” rallentamento della “job creation” e della crescita salariale.
Ieri, 2 gennaio, si e’ fermata anche la discesa dei rendimenti dei bond governativi europei: quello del Btp decennale benchmark italiano e’ arrivato a salire di 7 punti base fino al 3,76%, per poi ripiegare, mentre lo spread BTP/Bund è rimasto stabile a 166 punti base.
I
Il prezzo del petrolio resta debole, e ieri, sul finale, ha completamente eroso il rialzo di inizio giornata, nuovamente alimentato dai rischi di pirateria che affliggono i transiti che attraversano il Mar Rosso verso il canale di Suez.
Ieri gli Stati Uniti hanno annunciato le maniere forti per scoraggiare il gruppo Houthi yemenita da nuove azioni. Il WTI (West Texas intermediate) e’ sceso fino a 71 Dollari/barile. Il gas naturale europeo e’ piombato sotto i 30 Eur/megawattora.
Sul fronte valutario si registra il recupero del Dollaro, il cui cambio verso Euro e’ sceso a 1,095 da 1,103 di inizio seduta e da 1,105 del 29 dicembre 2023: lo Yen resta debole verso Euro, confermandosi sopra quota 155,4.
E’ un momento di grande riconsiderazione per le cryptovalute e ieri la quotazione di Bitcoin ha sfiorato 45.800 Dollari, con un balzo vicino a +5%, al massimo da oltre 2 anni. Il cosiddetto “halving”, cioè il taglio a meta’ delle commissioni a chi “estrae” (mining) di Bitcoin previsto ogni 4 anni, col prossimo a maggio 2024, concorre ad alimentare il trend rialzista.
Inoltre, gli investitori credono che il via libera da parte della SEC (organo di vigilanza dei mercati finanziari Usa) possa giungere già la prossima settimana permettendo il lancio di Etf spot su Bitcoin da parte di Blackrock e altre ETF house, facilitando e “democratizzando” l’investimento sulle valute digitali.
Oggi, 3 gennaio, Borse asiatiche per lo piu’ in rosso: Hang Seng di Hong Kong -0,86%, a causa del –2,0% della tecnologia, Shanghai Composite +0,17%, ma Shenzhen -0,61%, Tokio chiusa per la festa di Capodanno, Seoul –2,34%, Mumbai –0,75%.
Anche in Europa e’ stato chiaro sin dall’avvio il passo incerto delle Borse, che a fine mattinata perdono mediamente –1,1% (ore 13.30 CET): sembra predominare la cautela dopo un brillante finale del 2023 per tutti i principali listini, alimentato dalla “quasi certezza” che molto presto le banche centrali taglieranno il costo del denaro.
Anche le chiusure negative della “tech” americana hanno inciso stamani sul mood in Asia ed in Europa. I future su Wall Street anticipano riaperture in calo medio del –1%. 09:21
Il conflitto Israele-Hamas ha visto una svolta preoccupante, con l’uccisione, in territorio libanese, di alcuni leader dell’organizzazione fondamentalista palestinese: questo sanguinoso episodio potrebbe essere all’origine del recupero del prezzo del petrolio: quello del WTI, a inizio pomeriggio sale +1,8% a 71,6 Dollari/barile.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
BORSE, INIZIO CONTRASTATO! Il 2024 comincia all’insegna di una correzione ribassista dei listini americani, in seguito ad un 2023 all’insegna di guadagni a 2 cifre per i principali indici. L’S&P ha ceduto lo 0.57% mentre il Nasdaq ha lasciato per strada l’1.63%. Il Dow Jones invece ha chiuso praticamente invariato (+0.07%). Il settore tecnologico è apparso quello più penalizzato, con risultati negativi per i colossi tecnologici (Nvidia Microsoft, Amazon e Meta), trascinati dall’aumento dei rendimenti dei titoli di stato americani, con il decennale tornato al 3.95%, in decisa ripresa dai minimi di 3.78%. Tra i titoli Apple ha perso il 3% dopo che Barclays ha declassato il rating della società. I listini asiatici sono scesi questa notte, in linea con quanto accaduto nella sessione americana, con il mercato che comincia a prezzare un nulla di fatto delle banche centrali sui tassi nel primo trimestre, nonostante negli ultimi tempi siano aumentate le probabilità di una riduzione del costo del denaro nei primi tre mesi del 2024. Va ricordato però che, tenute in considerazione le recenti dichiarazioni dei membri del Fomc, questo ottimismo potrebbe rivelarsi eccessivo. Intanto, entreremo nel vivo di dati e commenti già questa settimana, con i verbali del Fomc , i Jolts openings, e i dati sui Payrolls di venerdì. Il mercato è atteso ad un aumento anche sensibile della volatilità.
VALUTE.
Dollaro in decisa ripresa contro tutte le valute concorrenti, specie contro Euro e sterlina, che sono scese, da ieri, di quasi 100 pips sul primo e di 130 sulla seconda. Il ribasso ‘ dovuto sia a prese di beneficio, sia ad un leggero aumento del risk off che ovviamente fa tornare il biglietto verde in prima linea come asset rifugio. Supporti che ora intervengono su EurUsd a 1.0825 30, sul Cable possibilmente a 1.2500, mentre sulle oceaniche a 0.6715 e 0.6220 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. UsdJpy a ridosso di 142.00, senza grande slancio a dire la verità, mentre rimane solido il Franco svizzero e 0.9310 contro euro e a 0.8495 contro dollaro. UsdCad che in virtù di un Pmi inferiore alle attese per il paese nordamericano, sale fino a 1.3330. Anche sui cambi ci aspettiamo un aumento della volatilità, ma bisognerà attendere fine gennaio per capire direzione e intensità. Ma prepariamoci a vedere movimenti anche significativi, come sempre ciclicamente accade all’inizio di un nuovo anno.
PETROLIO.
Continua a scendere, alimentato dai segnali di un aumento dell’offerta globale, soprattutto da parte dei produttori non Opec, ma anche dalla diminuzione della domanda. Le tensioni geopolitiche per ora sembrano accantonate, anche se aumentano dopo l’invio di navi da guerra iraniane nel Mar Rosso, per fronteggiare quelle americane, che hanno distrutto le imbarcazioni Houti, le quali a loro volta, avevano assaltato alcune navi porta container. Il prezzo del Wti è tornato a 70.50, non lontano dai minimi fatti registrare a dicembre scorso a 67.93, mentre il Brent quota intorno ai 76 dollari, a meno di 4 dollari dai minimi di 72.49. Il trend appare ancora negativo, ma fino a quando non saranno violati i minimi precedenti, potrebbe rivelarsi anche come una fase di accumulazione a minimi crescenti. Buona giornata e buon trading.
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 20.12.2023Borse Usa toniche anche ieri, siamo al 9’ rialzo consecutivo.
I tassi elevati non frenano il mercato immobiliare Usa: boom nuovi cantieri.
Congiuntura europea debole, ma non peggiora, grazie a calo inflazione.
Happy Japan: BoJ ancora “colomba”, Yen debole, esportatori festeggiano.
Chiusura in frazionale rialzo ieri, 19 dicembre, per le Borse europee, coerentemente alle chiusure nuovamente positive di Wall Street di lunedi: diversi esponenti della FED (Federal Reserve, Banca centrale Usa) provano a ridimensionare l’ottimismo dei mercati su un taglio, gia’ a marzo, del costo del denaro, ma gli indici azionari non ne vogliono sapere di interrompere la galoppata che dura da quasi 2 mesi.
I mercati finanziari Usa, secondo il FedWatch del Cme Group (societa’ indipendente di ricerca), danno 74% di probabilità che la Federal Reserve tagli i tassi 25 punti base a marzo 2024 e di 143 sull’intero 2024.
Tra le Borse europee Milano termina con un guadagno di +0,4%, Parigi +0,1%, meglio Francoforte, +0,6%, Londra +0,3%, Amsterdam +0,4%, e Madrid, +0,5%.
Per Wall Street un’altra seduta brillante: Dow Jones e Nasdaq +0.7%, S&P500 +0,6%. Il rally dell’azionario Usa e’ arrivato a 9 sedute consecutive di rialzo, innescando anche il recupero di performance delle mid-small cap: l'indice Russell2000 che riflette il loro andamento, col +1,94% di ieri si è riportato ai massimi da agosto 2022.
Novita’ tra le big tech: Google ha risolto l'azione legale intrapresa da un gruppo di Stati americani che la accusavano di sfavorire la concorrenza sul Play Store nei dispositivi Android, impegnandosi a pagare 700 milioni di Dollari: 630 da versare ad un fondo per i consumatori, e 70 milioni ad un fondo per gli Stati.
Apple ha annunciato lo stop alla vendita negli Usa di 2 versioni dello smartwatch, per risovere la disputa legale con la società di tecnologie medicali Masimo riguardante un sensore di rilevamento dell'ossigeno.
Il settore costruzioni/immobiliare Usa rivela una forza inaspettata: il Dipartimento del Commercio ha aggiornato l'indice riguardante l'avvio di nuovi cantieri, che a novembre ha registrato un aumento di +14,8% sul mese precedente, battendo le attese. Invece i permessi di costruzioni sono in calo di -2,5% a 1,46 milioni di unità, in linea con le stime.
Governativi europei molto richiesti, con rendimenti in discesa e spread Btp/Bund tedeschi decennali in calo a 161 punti base, al minimo da agosto: il rendimento del BTP 10 anni benchmark ieri e’ sceso -13 punti base a 3,62%, minimo da dicembre 2022.
Eurostat (Ufficio statistico dell’Unione Europea) ha confermato che il tasso annuale di inflazione a novembre nell’Euro-zona è calato a 2,4%, da 2,9% di ottobre. A novembre l'inflazione è scesa in 21 Stati, è rimasta stabile in 3, ed è aumentata in 3.
Ieri, 19 dicembre, il prezzo del petrolio Wti (Greggio di riferimento Usa) e’ salito +1,3%, a 73,4 Dollari/barile, per le tensioni ed i rischi di pirateria sulla rotta Mar Rosso-Suez. Quello del gas metano europeo, che era salito del 7% lunedi’, ieri ha perso oltre -8% sul mercato TTF Amsterdam, scendendo a 32,5 Euro/megawattora, al minimo da 2 anni.
Sul mercato valutario, l'Euro si e’ rafforzato sul Dollaro Usa sfiorando 1,10, da 1,092 della chiusura di lunedi’ 18, mentre la ribadita politica monetaria iper-espansiva della Banca centrale Giapponese ha deprezzato lo Yen sino ad un cross di 157 verso Euro, da 156,2 della chiusura di venerdì 15.
Macro europea: il “sentiment” dei consumatori tedeschi, pur restando in assoluto basso, sta migliorando, e la prospettiva su gennaio dovrebbe salire a -25,1 punti, +2,5 rispetto a dicembre, per merito degli aumenti salariali previsti per “recuperare” l'inflazione, (fonte: Istituto GFK).
L’inflazione al consumo (CPI) ha rallentato più del previsto nel Regno Unito, scendendo a 3,9% a novembre, dal 4,6% di ottobre, e battendo le attese di 4,4%.
In Asia, stamattina 20 dicembre, spicca la chiusura in forte rialzo di Tokyo, col Nikkei a +1,37%, favorito dalla debolezza dello Yen seguita alle parole “d colomba” della Banca centrale (BoJ) che prevede il mantenimento prolungato della politica monetaria ultra-espansiva.
Il Governatore Kazuo Ueda intende proseguire l'attuale mix di tassi negativi, -0,1%, e di controllo della curva dei rendimenti fino a quando non si vedranno chiari segnali di raffreddamento della dinamica prezzi-salari ed evidenza dell’inflazione stabilmente sotto il target del 2%. Come noto, il rendimento del decennale giapponese (JGB) è “ancorato” allo 0,0% con 1 banda di oscillazione di +/- 1%.
Tra le altre Borse asiatiche notiamo Hong Kong +0,58%, Sidney +0,65%, Seoul “pimpante”, +1,78%, mentre sono in rosso Shanghai, -1,03%, e Shenzhen, -1,41%.
Le Borse europee a meta’ mattinata (ore 11.30 CET) si riportano in negativo, in media -0,3%, dopo una partenza frazionalmente positiva: sale solo Londra, +0,7%, che festeggia il dato sull'inflazione di novembre migliore delle stime.
Lo spread Btp-Bund interrompe la fase di compressione, ma resta attorno a quota 160 della chiusura di ieri, col BTP decennale benchmark che rende attorno 3,60%.
Il calendario macro Usa di oggi e’ abbastanza ricco prevendendo il dato relativi alla fiducia dei consumatori, quello sulle vendite di case esistenti e quello sulle scorte petrolifere.
I futures su Wall Street indicano riaperture in lieve calo, -0,2% medio. (ore 11.15 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Potrebbe il dollaro forte frenare l'aumento di Bitcoin e Nasdaq?Se desideri ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo, basta cliccare su "SEGUI" in alto. Inoltre, se vuoi approfondire un particolare argomento o hai bisogno di qualche consiglio, ti prego di commentare sotto l'articolo e sarò felice di aiutarti.
Potrebbe il dollaro forte frenare l'aumento di Bitcoin e Nasdaq?
Il valore del dollaro USA è tornato in primo piano quest'anno, raggiungendo quasi nuovi massimi annuali.
Dal mese di luglio, il valore del dollaro rispetto ad un paniere di valute straniere (misurato dall'US dollar index) è aumentato da 99 a 105.
Questo significa che il biglietto verde sta riprendendo forza dopo un periodo di debolezza.
L'aumento del dollaro è stato sorprendente, considerando che molti esperti avevano previsto una diminuzione nel 2023.
Con l'economia degli Stati Uniti incerta e stime di possibili recessioni, la Fed era sicura di ridurre i tassi nell'anno successivo.
Tuttavia, il rally della valuta ha dimostrato il contrario.
Nonostante alti e bassi, il dollaro continua a mantenere una tendenza al rialzo in vista della riunione della Fed del 13 dicembre.
Anche se non è previsto un ulteriore aumento dei tassi di interesse in questa riunione, alla luce delle ultime dichiarazioni ci si aspetta un approccio aggressivo da parte di Powell.
Si prevede che la FED mantenga aperte le opzioni per ulteriori misure restrittive, se necessario, e che potrebbe ritardare i possibili tagli dei tassi d'interesse fino a fine 2024.
Tuttavia, anche in caso di tagli dei tassi, non è probabile che siano significativi a causa di un'inflazione inferiore al target del 2%.
Per comprendere i recenti aumenti del dollaro e le ragioni dietro di essi, è necessario osservare le dinamiche economiche globali.
La situazione economica globale è attualmente caratterizzata da una profonda divisione.
Mentre gli Stati Uniti continuano a sfidare le previsioni pessimistiche e la crescita in Cina ed Europa vacilla, il dollaro ha ripreso forza, aumentando notevolmente rispetto alle principali valute negli ultimi due mesi.
Alla fine del 2022, la maggior parte degli economisti prevedeva che la Federal Reserve avrebbe agito per prevenire una possibile recessione riducendo i tassi di interesse.
Tuttavia, al momento attuale non sembra esserci alcuna minaccia di recessione per l'economia.
L'ultima stima del PIL degli Stati Uniti mostra che l'economia è in condizioni eccellenti.
L'economia americana si è rivitalizzata nel terzo trimestre del 2023, registrando una crescita annuale del 4,9%.
Questo rappresenta il tasso di crescita più alto dal quarto trimestre del 2021 e supera le previsioni di mercato che erano sul 4,3%.
Un dollaro forte non è una buona notizia per gli Stati Uniti, poiché un aumento della sua valutazione potrebbe ridurre i profitti ottenuti all'estero.
Aziende come Apple (NASDAQ:AAPL) e Walt Disney Co. hanno già risentito di questo trend in Europa e in Asia, con la previsione di una diminuzione dei visitatori dei parchi a tema provenienti dall'estero.
Molte stime indicano che anche un aumento del 8-10% del dollaro può causare una media di calo dell'1% nei profitti delle aziende statunitensi.
Infine, prevedo un dollaro forte per questo trimestre e per il primo trimestre del 2024, il che sta influenzando le mie scelte di portafoglio.
Data la mia analisi di mercato, ho scelto di evitare gli indici americani come il Nasdaq e invece concentrarmi sull'indice giapponese Nikkei.
La valuta debole del Giappone lo rende favorevole alle mie previsioni.
Anche il cambio Euro/dollaro potrebbe essere a rischio di un retest del livello di 1.00.
Nel mio portafoglio, ho ancora investimenti in Bitcoin e azioni di mining di Bitcoin, ma prevedo una possibile debolezza a breve termine con la stagionalità negativa per questa criptovaluta.
Tuttavia, le notizie su un ETF che consentirebbe agli investitori di partecipare al mercato del Bitcoin senza possederlo direttamente potrebbero sostenere temporaneamente i prezzi.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 25.10.2023Economia europea in “mild recession”: inflazione potrebbe calare.
PMI Usa sorprendono al rialzo, ma il mercato vede tassi stabili a novembre.
Rendimenti obbligazionari in stallo, vicino ai massimi da oltre 10 anni.
Il Presidente cinese conferma: pronto Piano “monster” di stimoli/rilancio.
Nell’Euro-Zona gli indici Pmi (Purchasing managers index, sondaggio ai direttori degli acquisti delle aziende), continuano a deludere, con cali superiori alle attese anche in ottobre: quello della manifattura è sceso da 43,4 a 43 punti, sotto al 43,7 previsto, quello composito da 47,2 a 46,5 vs 47,4 atteso, e quello dei servizi da 48,7 a 47,8, quando era previsto stabile.
Chiusure miste, ma in media leggeremente positive, per i listini europei ieri, 24 ottobre: Milano: +0,05%, Francoforte +0,53%, Parigi +0,63%, Londra +0,17% e Madrid -0,23%.
Gli indici PMI Usa, invece, hanno sorpreso positivamente: quello dei servizi e’ salito a 50,9 da 50,1 (consensus 49,8), quello della manifattura a 50,0 da 49,8 (consensus 49,5). L'indice Pmi composito e’ salito a 51 da 50,2 di settembre, superando le previsioni.
Wall Street ha chiuso bene: Dow Jones +0,76%, S&P500 +0,78%, Nasdaq +0,95%. General Electric, +3,3%, e Coca Cola, +3,1%, sono state premiate dal mercato dopo la pubblicazione dei numeri trimestrali.
I mercati guardano con apprensione l’evolvere della guerra tra Israele e Hamas, nutrendo la speranza che i numerosi appelli per un cessate il fuoco umanitario nella striscia di Gaza risparmino la vita di tanti innocenti. Pochi dubbi, invece, sul fatto che nel meeting di giovedì 26 la Banca centrale Europea lasci i tassi invariati, per la 1’ volta dopo 10 rialzi consecutivi.
Finalmente si parla positivamente di cryptovalute: il prezzo di Bitcoin ha superato 35 mila Dollari (da inizio anno +105%), il massimo dal 2022. Lo spunto rialzista l’ha fornito la Securities&Exchange Commission Usa, che recepira’ senza contestazioni la sentenza a favore di Grayscale Investments, bocciando dunque la decisione della SEC di rigettare la domanda di Grayscale per un ETP “cash” su Bitcoin.
Economia italiana: secondo le stime dell'Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), il Pil (GDP) del 3’ trimestre sarebbe rimasto stabile, avvalorando stime di crescita per l’intero 2023 di +0,8%. Peggiorano tuttavia i rischi al ribasso nel medio termine.
La Germania resta, tra quelle grandi, l’economia piu’ debole in Europa: il suo indice Pmi composito resta sotto 50 punti per il 4’ mese, scendendo a 45,8 da 46,4 e quello dei servizi a 48 da 50,3. In leggera ripresa invece l'indice manifatturiero, risalito a 41,4 da 38,7. Cala ancora la fiducia dei consumatori tedeschi: -28,1 punti sulle attese di novembre da -26,7 di ottobre 2023, e attese di -26,6 punti.
Pechino prepara un “bazooka” di aiuti e sussidi statali: l’annunciata emissione di obbligazioni sovrane per 1.000 miliardi di Yuan, circa Eur 130 miliardi, sarebbe finalizzato a sostenere l'economica cinese, in lenta ripresa post-Covid.
Stamane, 25 ottobre il Presidente Xi Jinping ha visitato la Banca centrale (PboC) confermando l’accelerazione di aiuti e investimenti statali finalizzati a sostenere il comparto immobiliare e rilanciare l’economia, pur al prezzo di espandere significativamente, dal 3,0 al 3,8%, il rapporto Deficit/Pil nel 4’ trimestre dell’anno.
Mentre i prezzi del petrolio continuano ad essere volatili, col Wti (greggio di riferimento Usa) stabile attorno 83,6 Dollari/barile, torna a calare quello del gas naturale europeo sul TTF di Amsterdam: l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) stima che la domanda mondiale di gas da qui al 2040 sarà inferiore a quanto previsto sinora, dato il cresente ruolo delle energie rinnovabili.
Stamane, i piani di sostegno di Pechino all'economia hanno favorito chiusure positive per le principali borse asiatiche; Hong Kong (Hang Seng) ha guadagnato +0,55%, dopo aver segnato un massimo “intraday” oltre +3%, Shanghai Composite +0,40%, Shenzhen +0,90%.
Intanto, a confermare la gravita’ della crisi dell’immobiliare cinese, si e’ verificato il 1’ default di un’obbligazione in Dollari di Country Garden, l’altro “grave ammalato” del comparto “real estate” insieme ad Evergrande.
Le Borse europee chiudono la mattinata in calo medio di -0,7%, dopo 2 sedute di recuperi, ignorando il dato migliore delle attese sulla fiducia degli operatori economici tedeschi ad ottobre. Secondo l'istituto di ricerca Ifo, e' salita a 86,9 punti da 86,8 di settembre (il cui dato e’ stato rivisto al rialzo da 85,7): le previsioni indicavano 85,9.
Sul mercato obbligazionario, notiamo un leggero ampliamento dello spread tra Btp decennali italiani ed omologhi Bund tedeschi a 201 punti base, dai 199 di ieri, ma anche un marginale calo del rendimento del Btp decennale benchmark a 4,83%, dal 4,84% della vigilia. Sul fronte valutario l'Euro e’ stabile, attorno a 1,06 Dollari e a 158,5 Yen giapponesi.
Futures incerti sui maggiori indici di Wall Street, -0,1% per il Dow Jones, -0,6% per il Nasdaq (ore 13.00 CET), dopo che ieri sera, in afterhours, sono piaciuti i numeri di Microsoft, +3,9%, ma non quelli di Alphabet -6,1% e di Texas Instruments, -4,4%.
Oggi, 25 ottobre, sara’ la volta di Meta e IBM, giovedì di Amazon ed Intel. Apple e’ attesa giovedì 2 novembre.
Oggi pomeriggio, il Chairman della Fed Jerome Powell interverrà ad un convegno sulla “Social Science and Public Policy” a Washington: le sue parole, assieme ai dati su vendite di nuove case e permessi di costruzione, ci aiuteranno a immaginare le prossime mosse sui tassi, dopo che la scorsa settimana Powell non ha escluso un altro rialzo e ha ribadito che i tassi rimarranno più alti ancora a lungo.
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I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
GOOGLE: BAT /CIGNO NERO/ Onda di WolfeGOOGLE: PIPISTRELLO/CIGNO NERO/ Onda di Wolfe.
Google/Alphabet rientra tra i “Magnifici Sette” e la performance degli ultimi mesi è indiscutibile. Tuttavia, anche se i fondamenti sono tutti verdi, potrebbe esserci un "Cigno Nero" annidato nella società di Mountainview, questo cigno nero potrebbe persino avere il volto del Dipartimento di Giustizia. Da giorni, infatti, i giudici stanno scavando nel passato per scoprire se Google non avrebbe abusato e utilizzato manipolazioni finanziarie per ottenere questa posizione dominante nei motori di ricerca.
Che si sottoscriva o meno questa teoria del complotto, non possiamo trascurare il fatto che il governo vorrà dare l'esempio e privare Google dei suoi attuali privilegi - come, ad esempio, quello di essere il motore di ricerca predefinito di Apple - questa ipotesi potrebbe addirittura giustificare la probabilità di una correzione severa, anche se, a lungo termine, neanche questa dovrebbe avere un impatto eccessivo. A ciò si aggiunge il fatto che i Magnifici Sette sono stanchi dopo il raduno del 2023 e si ha una “tempesta perfetta” che incombe su Mountain View.
SP500 SPX SPY lanciato sulle resistenze target 4400 10.10.23Prosegue il rally dei bond che scatena il rialzo degli indici azionari, sempre pronti a celebrare il tanto atteso taglio dei tassi da parte delle banche centrali. Tecnicamente siamo al test di livelli importanti su tutti gli indici.
Analizziamo Apple ENI Interpump Biesse Lufthansa e i bond governativi francesi a 50 anni.
WisdomTree - Tactical daily update - 03.10.2023Borse depresse per prospettiva di recessione in UE e stagnazione in US.
Il Prezzo del petrolio Wti torna sotto 90 Dollari/barile, ma non basta...
Inflazione EU migliora a Settembre, attendiamo conferme.
Borse asiatiche deboli, pesa costo del denaro e rallentamento globale.
Il quadro macro europeo e’ in peggioramento e i dati congiunturali di settembre descrivono l’industria manufatturiera in uno stato recessionistico. L'indice Pmi (Purchasing managers Index) della manifattura è risalito +0,1 punti a 43,4 rispetto ad agosto, dunque ben poco, ed e’ al 5’ mese consecutivo in area di contrazione, cioe’ sotto 50.
L'accordo sul bilancio Usa ha evitato lo shutdown fino al 17 novembre, e sulla notizia gli indici azionari europei avevano aperto in rialzo la seduta di ieri, 2 ottobre: poi il deterioramento di alcuni indicatori macro e i dubbi sulle future mosse di politica monetaria delle banche centrali hanno guastato la festa e causato chiusure negative.
Milano ha perso -1,39%, Parigi -0,94%, Francoforte -0,91%, Londra -1,28%, Amsterdam -0,63%. A Wall Street chiusure eterogenee: Dow Jones -0,22%, S&P500 +0,01% e Nasdaq +0,67%, grazie ai recuperi di big tech come Microsoft, Apple e Nvidia. Hanno invece prevalso le vendite sull’obbligazionario Usa, col rendimento del Treasury 10 anni che ha toccato 4,7%.
Peraltro, diversamente che in Europa, l'indice PMI sull'attività manifatturiera Usa è migliorato più del previsto a settembre, pur continuando a segnalare contrazione nel comparto. Il relativo Indice Ihs Markit è cresciuto a 49,8 punti da 47,9 di agosto, battendo le attese di 48,9.
Va detto che l’Indici PMI manifatturiero e’ migliorato in alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, a 46,8 vs 45,7 stimato, ma peggiora ulteriormente in Germania dove addirittura cala a 39,6 dal 39,8 atteso.
E’ ancora sotto 50 e vicino ai minimi del maggio 2020, (al picco del lockdown da pandemia Corona), l'Indice ISM (Institute for the Supply management) della manifattura degli Stati Uniti: a settembre, è salito da 47,6 a 49,0 punti, superando le attese di 47,9.
Ieri il Vicepresidente della Banca centrale americana (Federal Reserve-FED) Michael Barr, ha detto di non esclude ulteriori rialzi e ribadito che i tassi possano restare alti più a lungo del previsto. La “musica” non e’ molto diversa in Europa, dove il Capo economista dell’ECB (Banca centrale europea) Philip Lane ha ricordato che la battaglia contro l'inflazione non e’ vinta e c’e’ ancora del lavoro da fare.
Sul mercato valutario si accentua la debolezza dell’Euro verso Dollaro Usa: il cross e’ ora sotto 1,05: molti analisti attribuiscono la forza del Dollaro all’aumento dei rendimenti del Treasury, che hanno segnato nuovi massimi da 20 anni. L’Euro vale 157,4 Yen giapponesi, Il Dollaro Usa 149,8 Yen.
La Banca mondiale (World bank) rivede al ribasso le previsioni di crescita dell’economia cinese, ora a +4,4% nel 2024, e piu’ in generale segnala che il ritmo di crescita delle economie asiatiche in via di sviluppo potrebbe essere uno dei più bassi degli ultimi 50 anni: tra le principali cause il protezionismo Usa ed il crescente del costo del denaro.
Stamattina, 3 ottobre, il prezzo del petrolio, sceso ieri al minimo da 3 settimane, dopo un avvio debole, tende a stabilizzarsi poco sopra 89 Dollari/barile (WTI). Va ricordato che siamo reduci da un trimestre di rialzo del +30% del prezzo del greggio, in presenza di una domanda che resta vicina ai massimi storici e di un’offerta in lieve contrazione, dopo i tagli decisi da Russia e Arabia Saudita.
Occhi aperti, questa settimana, alla conferenza Adipec di Abu Dhabi, alla quale partecipano tutte i “giant players” del settore energetico. Il prezzo del gas naturale europeo, sulla piattaforma di riferimento TTF di Amsterdam stamane scende del -4% circa a 37,7 Euro/megawattora.
Il Congresso degli Stati Uniti, all’ultimo minuto, ha trovato l’accordo per scongiurare lo shutdown della “macchina federale”, ma i mercati hanno evidentemente altro che li impensierisce, a cominciare da inflazione e tassi di interesse, che difficilmente potranno scendere se il prezzo del petrolio continuasse a salire come da 3 mesi a questa parte.
Stamane, 3 ottobre, le azioni di Evergrande, gigante del comparto immobiliare cinese alle prese con debito eccessivo e difficile da rifinanziare, sono state riammesse agli scambi: partite con un +30%, sono salite fin sopra il +50% e poi hanno oscillato paurosamente, pur conservando il segno positivo.
Tra le maggiori Borse dell’Asia-Pacifico, quella di Tokyo (Nikkei) ha chiuso a -1,6%: il Governo, per voce del Ministro delle finanze Shunichi Suzuki dichiarato che monitora costantemente il mercato valutario, pronto a intervenire per contrastare un’eccessiva debolezza dello Yen, giunto a sfiorare quota 150 contro Dollaro Usa.
Deboli, con perdite tra -1 e -2% tutte le maggiori borse dell’area Asia-Pacifico, mentre quelle europee, a fine mattinata, sono negative del -0,6% medio con tendenza a peggiorare. I future su Wall Street anticipano riaperture in calo del -0,4% medio, anche qui in peggioramento dopo una mattinata col segno “+”
Sul comparto bbligazionario segnaliamo la forte domanda del pubblico “retail” al 2’ giomo di collocamento del nuovo Btp Valore da parte del Tesoro italiano: l’offerta, che durera’ sino a venerdi’ 6, salvo chiusura anticipata, e’ di tipo “book to build”, cioe’ senza limiti prefissati di quantita’.
Nel pomeriggio, occhi aperti sui alcuni dati/eventi di rilievo, tra cui quello sui posti di lavoro “pendenti” negli Usa (JOLTS) di agosto, ed il discorso del Presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
House of Trading: investire nell’era dei rendimenti in crescitaQuesta volta gli operatori stanno credendo ai banchieri centrali che, negli ultimi appuntamenti hanno ribadito quanto già si sapeva: i tassi resteranno a livelli elevati per parecchio tempo . Se in precedenti occasioni l’outlook di Fed e BCE era stato messo in dubbio, questa volta, complice forse anche la stagionalità, sembrerebbe che il messaggio sia stato correttamente prezzato.
Anche se il picco dei tassi non è lontano, almeno un’altra stretta, sia per quanto riguarda l’istituto guidato da Jerome Powell che per quello con a capo Christine Lagarde, è da mettere in conto. Per la legge dei vasi comunicanti, i ribassi sulle piazze azionarie si sono tramutati in rialzi dei rendimenti dei bond.
Treasury più redditizi hanno finito per rafforzare il biglietto verde fermando, non è dato sapere per quanto, l’avanzata del petrolio , un fattore che, insieme alle retribuzioni, sembrerebbe destinato a favorire l’aggressività delle Banche centrali.
Non a caso, in occasione del prossimo aggiornamento sull’andamento del mercato del lavoro statunitense gli operatori guarderanno proprio all’andamento dei salari, che nei prossimi mesi potrebbero assorbire anche parte degli incrementi richiesti dal sindacato UAW. Anche grazie al sostegno offerto ai dipendenti del settore auto dal Presidente Biden, è probabile che nei prossimi mesi altri comparti rivendicheranno un miglioramento delle condizioni .
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nell’ultima puntata di House of Trading, la squadra dei Trader ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sul Bund e sull’indice Nasdaq-100: in entrambi i casi le operazioni non hanno raggiunto il punto di ingresso. Al ribasso invece il team composto da Nicola Duranti e da Nicola Para ha investito sul petrolio WTI, l’operazione è a mercato (-3,03%), e sull’Euro Stoxx 50, con il raggiungimento del target (+5,06%).
Target anche per il “long” sul Nasdaq-100 messo in campo dagli analisti (+8,24%) mentre l’operazione, sempre al rialzo, su Microsoft (+17,5%) e quelle “short” su Poste Italiane (+24,9%) ed Apple (+3,77%) sono a mercato.
Guardando alla classifica, i Trader risultano in vantaggio con 42 punti contro i 30 degli Analisti (3 carte a mercato per entrambi).
House of Trading: cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 3 ottobre 2023, la squadra dei Trader, formata da Nicola Para e da Nicola Duranti, utilizzerà i Turbo Certificate di BNP Paribas per operazioni con sottostanti il Nasdaq-100, il Petrolio WTI, il Dax e l’oro.
Oro anche per gli Analisti, Jacopo Marini e Riccardo Designori, ma anche operazioni sull’S&P500, sulle azioni Enel ed Eni.
Per quanto riguarda il sondaggio, il focus è sul mercato obbligazionario: TItoli di Stato italiani, i ribassi sono finiti?
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com .
House of Trading: dove investono Trader ed Analisti
Fatta eccezione per la “solita” Bank of Japan, l’esito degli ultimi meeting delle Banche centrali è stato sostanzialmente “hawkish”: i tassi, hanno tenuto a precisare i banchieri, resteranno ai livelli attuali, o maggiori, per un lungo periodo di tempo. Con un mercato del lavoro che si conferma particolarmente solido su entrambe le sponde dell’Atlantico, il tasso di crescita dei prezzi al consumo potrebbe stabilizzarsi in quota 3-4% fino a quando l’inasprimento delle politiche monetarie non avrà pienamente dispiegato i suoi effetti. A complicare il quadro c’è stato il balzo delle quotazioni petrolifere, che minacciano sia l’andamento dell’inflazione che la crescita economica.
Il riallineamento delle posizioni ha così portato ad una nuovo rialzo dei rendimenti obbligazionari a scapito delle quotazioni dell’azionario. Venerdì grande attenzione ai dati relativi l’inflazione in Europa e Stati Uniti (PCE), destinati a fornire nuovi importanti spunti alle piazze finanziarie. Di tutto questo, e di tanto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nell’ultima puntata di House of Trading, la squadra dei Trader ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sul Petrolio WTI, sull’oro e sull’euro/dollaro: la prima operazione è a mercato (-13,1%), la seconda non è diventata operativa e la terza ha toccato lo stop loss (-4,51%). Il deal ribassista sul Nasdaq-100 ha invece raggiunto il target (+3,79%).
Tra gli analisti stop loss per l’operazione “long” sul Nasdaq100 (-6,53%) mentre quella, sempre rialzista, sulle azioni LVMH non è entrata. Due target invece per le operazioni su Campari (“short”, +20,4%) e Oro (“long”, +5,23%).
Guardando alla classifica, i Trader risultano in vantaggio con 41 punti contro i 28 degli Analisti.
House of Trading: cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 26 settembre 2023, la squadra dei Trader, formata da Nicola Para e da Nicola Duranti, utilizzerà i Turbo Certificate di BNP Paribas per operazioni con sottostanti il Nasdaq-100, l’Euro Stoxx 50, il Btp ed il Petrolio WTI.
Nasdaq-100 anche per gli Analisti, Giovanni Piccone e Riccardo Designori, ma anche operazioni sui titoli Poste Italiane, Apple e Microsoft.
Per quanto riguarda il sondaggio, il focus è, manco a dirlo, sul “Nasdaq: dopo l’ultima riunione FED, dove sarà a fine ottobre?”
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com .
AAPL ultimo test 175 target 160 MSFT target 300 22.09.23Segnali importanti su scala weekly per S&P500 SPX SPY che si appresta al test di una importantissima fascia di supporto in area 4300. Nei prossimi giorni attenzione al comportamento dei big come Apple e Microsoft che potrebbero innescare ulteriori accelerazioni al ribasso per tutto il listino.
Analizziamo oro e rame.
Strategia di investimento ARM: tutti i grafici da seguire1. LA IPO DI ARM
Due sono stati i protagonisti dello scorso giovedì 14 settembre:
• La Lagarde, presidente della banca centrale europea, con la decisione sul tasso di interesse
• La IPO più attesa dell’anno: quella di ARM
Una IPO, in italiano “offerta pubblica iniziale”, è quel processo attraverso il quale una società si quota in una borsa valori (in questo caso, sul Nasdaq) e offre per la prima volta le sue azioni al pubblico con lo scopo di ottenere dei finanziamenti da parte degli investitori che, al momento dell’acquisto, diventeranno azionisti della società stessa appena quotata.
Uno dei fattori che caratterizza il prezzo di una società appena quotata è l’alta volatilità. Questo è accaduto per ARM? Osserviamo la grafica successiva.
Il grafico del prezzo della società su timeframe a 15 minuti è abbastanza chiaro: la volatilità è stata alta. Infatti:
• Il prezzo ha realizzato un +13% nella prima seduta di giovedì e un -4.20% in quella di venerdì
Ricordate:
• La volatilità di una nuova società quotata può essere legata a diversi fattori, tra i quali le aspettative del mercato e la forte emotività associata
All’aumentare della volatilità, aumenta l’esposizione al rischio: questo è il motivo per il quale operare su una IPO richiede grande esperienza e abilità.
Pensando ora al medio periodo, quali dovrebbero (ipoteticamente) essere quei contesti economici nei quali ARM dovrebbe registrare delle buone performance?
Buongiorno a tutti. L’obiettivo di questa analisi è quello di presentarvi alcuni indici (un indice di forza in particolare) da seguire per investire con maggior sicurezza sulla società ARM, utilizzando la macroeconomia, le correlazioni e l’analisi settoriale. Questi i protagonisti dell’analisi:
• Settore dei semiconduttori
• Settori ciclici e non ciclici
• Settori ad alto e basso beta
• PMI manifatturiero
• PMI sui servizi
• Fiducia dei consumatori
• Prodotto interno lordo
• Indice SPHB/SPLV
Buona lettura.
2. GENERALITÀ SULLA SOCIETÀ ARM
Arm Holdings è una società del settore tecnologico attiva nel campo dei semiconduttori, fondata nel 1990 con sede a Cambridge, Regno Unito.
Il primo punto da specificare, che ad alcuni potrebbe sfuggire, è che la società non produce gli ormai noti “processori”, bensì progetta le loro architetture, che sono quell’insieme di istruzioni che definiscono come deve funzionare un processore. I clienti di ARM acquistano queste architetture e, sulla base di esse, costruiscono i loro prodotti.
Per capire l’importanza che la società ricopre nel mercato si pensi che le sue architetture sono presenti in praticamente qualunque smartphone e tablet esistente; le stesse trovano largo spazio anche nel campo dei PC, data center e nelle automobili. Per fornirvi un altro numero, si stima che il 70% della popolazione mondiale utilizza prodotti basati sulla tecnologia di ARM.
Il modello di business della società si basa sulle licenze e sulle royalties. In particolare:
• Ogni cliente della società che desidera utilizzare un’architettura ARM deve pagare una licenza (quest’ultima è come se fosse una sorta di “contratto d’autore”, dove un autore stesso cede i suoi diritti ad una casa editrice)
• Ogni volta che un prodotto basato su un’architettura ARM viene venduto, la società guadagna delle royalties, che sono delle percentuali di guadagno generate da quella stessa vendita
Importante conoscere alcuni tra i principali clienti della società:
• Apple
• Amazon
• Nvidia
• Microsoft
• Intel
• Samsung
• Google
• TSMC
Quest’ultima informazione sarà cruciale nel proseguo dell’analisi.
3. LA CICLICITÀ DEL SETTORE DEI SEMICONDUTTORI
In generale si può affermare che il settore dei semiconduttori si occupa della progettazione, produzione e vendita di dispositivi a semiconduttore.
Un ETF che replica l’andamento di prezzo di società attive in questo campo è l’iShares Semiconductor, dal ticker “SOXX” e rappresentato nella figura seguente:
Il settore dei semiconduttori è strettamente legato a quello tech dal momento in cui tutti i dispositivi tecnologici necessitano di dispositivi a semiconduttore per poter essere costruiti. La stretta interconnessione dei due settori è ben rappresentata dalla correlazione positiva osservabile nella figura successiva: quella tra SOXX e XLK.
Addentriamoci ora all’interno di SOXX. Quali sono le prime 10 partecipazioni in peso % all’interno dell’ETF?
La prima società altro non è che Nvidia, seguita da Broadcom, Intel, AMD, Texas Instruments, On Semiconductor eccetera.
La maggior parte delle società che compongono il paniere dell’ETF hanno una caratteristica comune: l’alta volatilità o, per essere più chiari, una maggior volatilità rispetto al benchmark di riferimento, l’S&P500.
Aiutandoci con Investing.com, prendiamo in esame Broadcom e osserviamo la grafica successiva:
Il beta azionario della società è pari a 1.12. Questo significa che essa tende a muoversi, tipicamente, di 1.12 volte in più (in positivo e in negativo) rispetto all’S&P.
Questo significa che in un bear market Broadcom sottoperformerà l’indice di riferimento, mentre in un bull market accadrà l’esatto contrario.
Le due grafiche successive mostrano questi aspetti appena discussi:
Abbiamo preso in esame Broadcom; si pensi che il beta azionario di Nvidia è pari all’1.74!
Tutto ciò per quanto riguarda le due società. Che beta presenta, invece, il settore dei semiconduttori?
Questo è possibile scoprirlo osservando le caratteristiche del portafoglio dell’ETF SOXX:
Alto beta, pari a 1.44.
Molti di voi si staranno chiedendo:
“Perché le società operanti nel campo dei semiconduttori hanno una volatilità superiore alla media?”
Uno dei motivi principali è il seguente: esse sono cicliche; gli utili societari di questa particolare categoria sono dipendenti dalle condizioni economiche (e per lo stesso motivo, possono risultare volatili nel lungo termine).
In maniera più generale è possibile affermare che:
• I settori ciclici sono tipicamente condizionati da beta superiori a 1
• I settori non ciclici, o “difensivi”, sono quelli condizionati da beta inferiori a 1 o in linea con il benchmark, in quanto i loro utili rimangono costanti nel lungo termine non essendo particolarmente soggetti a condizioni economiche avverse o favorevoli
Saranno ora condivisi due ETF che replicano il movimento di società ad alto e a basso beta:
• L’Invesco S&P500 High Beta (dal ticker SPHB)
• L'Invesco Low Volatility (dal ticker SPLV)
“Spacchettiamo” ora i due ETF e andiamo a scoprire quali sono i principali settori per ponderazione per percentuale:
In SPHB sono il settore tecnologico e quello sui consumi discrezionali ad avere il maggior peso (intorno al 55%), mentre in SPLV sono i più classici settori difensivi (consumi di base, utilities e sanitario), per un peso del 58%.
Questo conferma quanto espresso precedentemente sui beta dei settori ciclici e di quelli difensivi.
Grazie a tutte le informazioni ricavate, è possibile costruire un indice di forza (o di sentiment) sulle aspettative di crescita/decrescita economica degli investitori: quello SPHB/SPLV.
La funzione di quest’ultimo è testimoniata dalle successive correlazioni positive che ora andremo ad osservare:
Le figure precedenti esprimono importanti concetti:
• Ad aspettative di crescita economica (aumento dei PMI, del PIL e degli utili societari) gli investitori concentreranno i loro acquisti su società cicliche e volatili, capaci di garantire maggiori rendimenti
• Ad aspettative di decrescita economica (contrazione dei due PMI, del PIL e degli utili societari) gli stessi andranno a “rifugiarsi” su società difensive, capaci di proteggere in parte il capitale (oltre a pagare, in genere, alti dividendi).
Inoltre, correlando l’indice SPHB/SPLV con SOXX confermiamo quanto espresso precedentemente: il settore dei semiconduttori è ciclico.
4. SPHB/SPLV È l’INDICE DA SEGUIRE PER INVESTIRE SU ARM
In quali contesti del ciclo economico Arm dovrebbe registrare delle buone prestazioni?
È importante ricordare che, nel medio-lungo periodo, il mercato azionario tende a guadagnare all’aumentare degli utili che le società sono capaci di generare; non per altro, tra S&P500 e utili esiste una correlazione positiva di lungo periodo:
Lo stesso vale per Arm; più in particolare, per i clienti di Arm. Vi chiederete…in che senso?
Nel secondo paragrafo è stato specificato che Arm vende le sue architetture a determinati clienti che successivamente, sulla base di esse, costruiscono i loro prodotti.
La domanda delle stesse architetture aumenterà all’aumentare della domanda dei consumatori per dispositivi elettronici di vario genere; in quali fasi del ciclo economico si verifica questo contesto?
Prendiamo in esame la figura successiva:
Un aumento della domanda si verifica ad un’espansione del dato macroeconomico sulla fiducia dei consumatori, coincidente con una sovraperformance della società cicliche rispetto a quelle difensive.
Che performance hanno presentato nel tempo i clienti di Arm menzionati precedentemente all’interno degli archi temporali indicati dai rettangoli di color rosso? Osserviamolo nelle grafiche successive:
Hanno sempre registrato delle buone prestazioni dal momento in cui, in espansione economica, aumentavano i loro utili societari.
Andiamo ad osservare anche le prestazioni di SOXX all’interno degli stessi contesti:
• Da luglio 2012 a settembre 2014: +82%
• Da settembre a novembre 2016: +50%
• Da agosto 2017 a maggio 2018: +31%
• Da marzo 2020 a dicembre 2021: +182%
• Da giugno 2022 ad oggi: +42%
Possiamo concludere affermando che SPHB/SPLV è e sarà un ottimo indice da monitorare per capire quali potranno essere le performance di ARM, in quanto:
• Ad un rialzo dell’indice (monitorabile a cadenza giornaliera) corrisponderà un aumento della fiducia dei consumatori; questi ultimi tenderanno ad aumentare le loro spese, incrementando di fatto gli utili societari dei clienti di ARM; più dispositivi e apparecchi elettronici venduti e maggiori profitti per ARM attraverso le licenze e le royalties
• A SPHB/SPLV ribassista accadrà l’esatto contrario: ad una debole fiducia dei consumatori diminuirà la domanda degli stessi prodotti elettronici e, per questo motivo, le società produrranno meno con annessa riduzione della domanda di architetture per chip
Le prestazioni in borsa di ARM saranno dunque dipendenti dalle stesse prestazioni dei suoi clienti, il che conferirà al titolo una volatilità superiore alla media (beta > 1). A dare tono ancora più “aggressivo” al titolo contribuirà anche il mercato cinese, dal quale gli utili della società sono dipendenti per circa un quarto dell’intero fatturato. Per quest’ultimo motivo la società sarà dunque soggetta a rischi economico-politici, viste e considerate le restrizioni USA-Cina?
Qualora qualche concetto non fosse chiaro commentate pure.
A presto!
Il Playbook del trader: Il trader agile vince questa settimanaCi avviamo alla nuova settimana di trading con l'indice USD (DXY) che ha chiuso in rialzo per l'ottava settimana consecutiva, una situazione che non si verificava da circa 18 anni. Non sorprende che i trader al dettaglio stiano cercando di contrastare questo movimento, accumulando una solida posizione netta short.
Panoramica del Trading
EURUSD ha chiuso in ribasso per lo stesso periodo, e questo costituisce uno sfondo adeguato per i due principali catalizzatori di questa settimana: la riunione di settembre della BCE e la stampa dell'IPC degli Stati Uniti.
Oltre a questo, il CLP (Peso cileno), il PLN (Zloty polacco) e il MXN sono state le valute più deboli nei mercati valutari la scorsa settimana (tutte offerte da Pepperstone). Il USDMXN ha attirato l'attenzione dei trader, e abbiamo visto un esaurimento degli acquisti in USDMXN dopo 6 giorni consecutivi al rialzo. Sono un acquirente in caso di debolezza.
AUDUSD è sceso dello 1,2% la scorsa settimana e rimane un proxy liquido per la Cina, ma ancora una volta, dopo un forte movimento al di sotto di 0,6400, vediamo che i venditori stanno mostrando segni di stanchezza. La consolidazione può essere una cosa positiva, anche per coloro le cui strategie funzionano meglio in movimenti più lineari. L'IPC/PPI della Cina, pubblicato sabato (con valori rispettivamente dello 0,1% e -3%), non dovrebbe preoccupare eccessivamente i mercati.
L'attenzione è focalizzata su US e Brent Crude, con l'OPEC+ determinata a stringere l'offerta. Dopo il forte rialzo, il prezzo sta considerando molti fattori positivi, tuttavia, una chiusura giornaliera sopra gli 88 dollari (in SpotCrude) accelererebbe notevolmente la prospettiva dei 100 dollari, con il BrentCrude che probabilmente ci arriverà per primo. Non sono sicuro che gli asset a rischio apprezzeranno ulteriori rialzi nei prezzi dell'energia, e considero uno scenario in cui vediamo ulteriori guadagni nel petrolio, uniti a una stima dell'IPC core degli Stati Uniti superiore al consenso. Si potrebbe sospettare che se questo scenario si verificasse, potremmo vedere un aumento dell'ansia e una maggiore volatilità.
Sebbene l'indice VIX sia sceso sotto il 14% e la volatilità realizzata a 20 giorni dell'S&P500 stia nuovamente diminuendo, questa è comunque una settimana importante per il mercato azionario. Dopo un piccolo arretramento, ci chiediamo se l'US500 sia pronto a cercare un solido supporto a 4330 o se troverà un tono più positivo?
Questa settimana gestiamo il rischio, consideriamo le nostre esposizioni e posizioni in relazione ai principali eventi o notizie e modelliamo i potenziali movimenti in base al saldo del conto. La posizione degli stop è fondamentale, capire il grado di rischio assunto sarà solo vantaggioso. Buona fortuna.
I principali eventi di rischio questa settimana:
Riunione BCE (giovedì 22:15 AEST) - Una pausa falco? La riunione della BCE è un evento di rischio significativo per i trader del cambio EUR / azioni dell'UE e potrebbe comportare una notevole volatilità inter-asset. Gli swap dell'UE prezzano 9 punti base di rialzi (una probabilità del 38% di un rialzo) e 18 punti base di rialzi cumulativi al tasso massimo (a dicembre) e questo potrebbe svolgere un ruolo chiave nella reazione dell'EUR. Vediamo che 26/49 economisti ritengono che la BCE lasci i tassi invariati, mettendo in evidenza quanto sia divisa la visione. La posizione dell'EUR è fortemente ribassista per quanto riguarda i fondi istituzionali a leva, mentre i piccoli investitori al dettaglio hanno posizionato le esposizioni per un movimento contrario e un rimbalzo dell'EURUSD.
Date le valutazioni e le posizioni, dovremmo vedere un rialzo più pronunciato nell'EUR in caso di rialzo di 25 punti base, rispetto a una caduta se i tassi vengono mantenuti invariati, almeno inizialmente in risposta alla decisione sui tassi. A prescindere dall'aumento (o dalla mancata variazione), le indicazioni della BCE, le nuove proiezioni economiche e il dibattito sui reinvestimenti del PEPP potrebbero comportare rovesciamenti intraday violenti, quindi fare trading durante le notizie - se questa è la tua scelta - sarà una sfida e conviene essere agili.
CPI USA (mercoledì 22:30 AEST) - L'esito del rapporto sul CPI potrebbe plasmare significativamente le aspettative per la riunione del FOMC di novembre, dove attualmente il mercato prezz a un equilibrato 12 punti base di rialzi. Il mercato punta a un CPI headline USA dello 0,6% su base mensile / 3,6% su base annua e un core CPI dello 0,2% su base mensile / 4,3% su base annua. Per quanto riguarda la valutazione di mercato, il mercato dei "fixings" del CPI (la valutazione di mercato per il CPI) prezza un CPI headline al 3,64%, mentre alternativamente il modello Cleveland Fed Inflation Nowcast vede un CPI headline USA più alto al 3,8% e un core CPI al 4,46%, offrendo un modesto rischio al rialzo rispetto alla previsione del consenso degli economisti.
Il quadro generale ha favorito posizioni corte sul dollaro USA, dove l'indice del dollaro USA (DXY) è sceso nei 30 minuti successivi a ciascun dei sei rapporti precedenti sul CPI. Questa volta potrebbe essere diverso, dato il posizionamento del dollaro USA.
Inflazione PPI USA (giovedì 22:30 AEST) - Eclissata dal rapporto sul CPI USA e dalla riunione della BCE (15 minuti prima), si prevede che l'inflazione PPI USA sarà dello 0,4% su base mensile / 1,3% su base annua. Se la stampa del PPI si rivelasse significativamente superiore o inferiore al consenso, potrebbe rendere ancora più problematico il trading in questo periodo.
Vendite al dettaglio USA (giovedì 22:30 AEST) - Il mercato prevede un aumento delle vendite dello 0,1% per agosto, mentre il "controllo" del gruppo - l'elemento delle vendite che alimenta più direttamente il calcolo del PIL - dovrebbe diminuire dello 0,1%. Il mercato sceglie quando seguire questo dato, quindi penso che potrebbe essere un evento di volatilità solo se si verificasse una significativa sorpresa rispetto alle aspettative.
Rapporto su occupazione e salari nel Regno Unito (martedì 16:00 AEST) - Il mercato dei derivati prezza 19 punti base di rialzi per la riunione del BoE del 21 settembre, con le aspettative di tasso di interesse massimo al 5,56% entro febbraio 2024. Il rapporto sui lavori/retribuzioni nel Regno Unito potrebbe influenzare questa valutazione, con il consenso che prevede un tasso di disoccupazione atteso al 4,3% (dal 4,2%) e salari invariati al 7,8%. GBPUSD guarda la media mobile a 200 giorni (1,2427), un livello per gli scalpers. I fondi ad alta leva sono ora short su GBP, mentre i movimenti più lenti del denaro reale mantengono ancora una posizione netta long su GBP.
Relatori BoE - Il capo economista Huw Pill parla (lunedì 18:00 AEST) e la membro esterna Catherine Mann parla il giorno successivo (martedì 09:00 AEST). Il mercato sta sicuramente riscaldandosi all'idea di un approccio "ancora un rialzo e poi basta" da parte della BoE e GBP ne ha preso nota.
Dati ad alta frequenza dalla Cina (venerdì 12:00 AEST) - Osserviamo la produzione industriale (consenso 3,9% contro 3,7% di luglio), gli investimenti fissi (3,3% da 3,4%) e le vendite al dettaglio (3% contro il 2,5% di luglio), quindi si prevede un miglioramento in questo flusso di dati. Il mercato azionario cinese potrebbe essere sensibile a questi dati sulla crescita, anche se, in base alle tendenze attuali, CHINAH è favorita verso i 6000. Anche USDCNH sta spingendo verso nuovi massimi del ciclo, e rimango bullish su questa coppia.
Decisione PBOC sul Medium-term Lending Facility (MLF - venerdì 11:20 AEST) - Solo un economista (su 11 sondati da Bloomberg) prevede un taglio al programma MLF, con il forte consenso che sia troppo presto dopo il recente allentamento della politica per vedere altro. USDCNH è ancora una coppia favorita per posizioni long.
Rapporto sull'occupazione in Australia (giovedì 11:30 AEST) - Il consenso prevede la creazione di 25,5 mila posti di lavoro in agosto. Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere invariato al 3,7%, anche se ciò potrebbe essere influenzato dal tasso di partecipazione, che dovrebbe rimanere al 66,7%. Non riesco a vedere che questo dato possa influenzare eccessivamente le aspettative della politica della RBA, dato che il mercato è fermamente convinto che la RBA sia in una pausa prolungata. AUDUSD - Tatticamente, è preferibile inserire ordini limite e sfruttare gli estremi intraday, poiché il movimento iniziale non dovrebbe rimanere stabile.
Evento "Wonderlust" di Apple (martedì) - Il mercato sta osservando più attentamente le notizie legate alle proposte restrizioni cinesi per gli iPhone e come ciò possa influire sui ricavi attesi. "Wonderlust" è probabilmente un evento più adatto per gli appassionati di tecnologia, con il nuovo iPhone 15 che dovrebbe essere presentato - non vedo schemi statistici o tendenze dei prezzi attraverso lanci di prodotti precedenti che possano offrire alcun bias su come potrebbe comportarsi il gigante tecnologico.