Novo Nordisk Ragginge i 500 Miliardi: Confronto con Wall StreetNovo Nordisk ha di recente raggiunto il prestigioso traguardo del valore di mercato di 500 miliardi di dollari, evidenziando un momento significativo per le azioni europee. Tuttavia, questo successo sottolinea come anche l'impennata delle azioni nel settore sanitario e tecnologico della regione non riesca a competere con la crescita osservata a Wall Street.
Novo Nordisk, gigante farmaceutico danese noto per i suoi farmaci dimagranti, è diventata la seconda azienda europea a raggiungere tale valutazione, seguendo il colosso del lusso LVMH lo scorso anno. Nonostante questo successo, l'incremento di Novo Nordisk di 100 miliardi di dollari nel valore di mercato negli ultimi quattro mesi fa un netto contrasto con il rally di 500 miliardi di dollari di NVIDIA Corp, evidenziando l'espansione rapida guidata dall'intelligenza artificiale.
Questa ascesa di compagnie come Novo e ASML Holding NV verso lo status di megacap europee segna un cambiamento notevole in un mercato tradizionalmente dominato da settori a crescita più lenta. Tuttavia, il portfolio in espansione dei giganti tecnologici di New York, ora con sei aziende valutate oltre 1 trilione di dollari, con Microsoft Corp. in testa valutata 3 trilioni di dollari, mostra in modo evidente il dominio schiacciante del mercato azionario statunitense.
La disparità ha radici nell'inclinazione dell'Europa verso i settori finanziario e industriale, unita a una crescita economica modesta. Ciò si riflette nei guadagni aziendali e nelle valutazioni azionarie, con le prime dieci aziende europee che scambiano a 27 volte gli utili attesi, contro 32 volte per i loro omologhi americani.
Il cambiamento, però, potrebbe essere all'orizzonte, con settori come la sanità, la robotica e la tecnologia energetica che mostrano potenziale per le aziende europee. Mentre le azioni di Novo Nordisk e Asml continuano a salire, la domanda resta: può l'Europa modificare il proprio panorama tecnologico e innovativo per riacquistare significato nell'arena del mercato azionario globale?
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Apple si immerge nell'Intelligenza Artificiale Generativa🚀 Apple si immerge nell'Intelligenza Artificiale Generativa: Una Nuova Era per Siri
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Wisdomtree - Tactical Daily Update - 01.02.2024Powell (FED): i tassi saranno tagliati, ma difficilmente gia’ a marzo.
Scende l’inflazione in Germania, come in Francia, a gennaio: bene!
Cina in attesa del bazooka del Governo: Borse a minimi storici.
Crypto ancora in sell-off tra scambi vivaci: cercano nuova, solida base?
In Europa l’inflazione rallenta, anche oltre le attese: in Germania, a gennaio, e’ salita +0,2% rispetto a dicembre, e +2,9% su gennaio 2023, con la variazione annuale piu’ bassa da giugno 2021: crolla la variazione annua dei beni materiali, 2,3% da 4,1% di dicembre, risale leggermente quella dei servizi, a 3,4% da 3,2%. L'inflazione “core”, ex cibo ed energia, è 3,4% a gennaio, al minimo da giugno 2022.
La seduta borsistica europea di ieri, 31 gennaio, e’ stata vissuta nell'attesa delle novita’ che la Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) ha diffuso solo in serata: era noto che i tassi sarebbe stati lasciati invariati, e l'attenzione era tutta sulle indicazioni per le prossime riunioni.
In questo contesto le maggiori Borse europee hanno chiuso incerte l'ultima seduta del mese: solo Milano e Madrid, pur sotto i massimi intra-day, hanno realizzato piccoli progressi, +0,4%: Londra -0,5%, Francoforte -0,4%, Parigi -0,3%.
Come previsto, la Federal Reserve ha lasciato i tassi stabili ai livelli raggiunti a settembre, 5,25-5,50%, e confermati da li’ in avanti. Nel comunicato e’ sparito qualunque riferimento a “ulteriori restrizione”, mentre si nomina esplicitamente un taglio, seppure non imminente, del costo del denaro.
Il Chairman FED Jerome Powell ha chiaramente detto che un taglio a marzo «non è probabilmente l’ipotesi più probabile», pur non escludendolo del tutto visto che, e’ opinione di chi scrive, ci saranno nel frattempo 2 dati sull’inflazione e sul mercato del lavoro Usa.
Il comunicato ufficiale subordina una riduzione dei tassi alla "maggiore fiducia" di vedere l'inflazione scendere verso il target del 2%. Wall Street, partita incerta in attesa delle “news” e’ peggiorata sino a chiusure decisamente negative: Dow Jones -0,8%, Nasdaq -2,2% e S&P -1,6%, coi maggiori cali giornalieri da settembre.
Decisamente martellato il comparto “tech”: Alphabet ha riportato vendite pubblicitarie inferiori alle aspettative nel periodo natalizio, e l’azione ha perso -5,4%, e Microsoft, insieme ai brillanti numeri trimestrali, ha lamentato un forte aumento dei costi dell'intelligenza artificiale, specie dei “super-chip” e dei server.
L’economia Usa si conferma forte, senza strappi: le aziende private, secondo il Rapporto ADP, a gennaio hanno creato 107 mila nuovi posti di lavoro, meno dei 145 mila previsti, e in calo rispetto a dicembre, quando emerse un sorprendente +158 mila: la dinamica salariale conferma moderazione, avallando lo scenario ‘goldilocks’, cioe’ il giusto mix di crescita moderata e inflazione in calo.
Il Fondo Monetario Internazionale, sottolinenando che nel 1’ semestre 2023 gli scambi commerciali attraverso il Canale di Suez costituivano il 12% del commercio ed il 30% del traffico container globali, segnala che da dicembre scorso, il traffico container nel Mar Rosso è sceso -30%, con l’intuitivo impatto negativo sui prezzi del trasporto maritimo.
I prezzi delle commodities energetiche non sembrano risentirne: quello del gas europep oscilla attorno 30 Euro/MWh, e quello del petrolio Wti (West Texas intermediate) e’ sceso ieri a 76,7 Dollari/barile, -1,4%: intanto le scorte petrolifere Usa sono aumentate di 1,23 milioni di barili ribaltando il calo di -9,2 milioni della settimana prima, ed oggi e’ previsto un vertice Opec+.
Oggi, 1’ febbraio, si riunisce la Bank of England: molto probabilmente lascera’ i tassi invariati a 5,25%, dopo le sorprese negative sull’inflazione ed i consumi privati di dicembre nel Regno Unito.
Sulle borse cinesi persiste il “cattivo umore”dovuto alle possibili ricadute della crisi immobiliare e della crescita non ottimale: in attesa di possibili nuovi aiuti statali, a Shanghai, -0,64%, Shenzhen, -0,46%, prevalgono le vendite.
In negativo anche Tokio: Nikkei -0,9% nella 1’ seduta di febbraio, dopo aver segnato il miglior gennaio dal 1998: debole soprattutto il comparto bancario, dopo la narrativa della Federal Reserve che “spegne” la speranza di imminente taglio dei tassi. Hong Kong, +0,33%, sconta la ripresa dell’indice congiunturale Caixin a gennaio, mentre Seul, +1,82% festeggia i brillanti numeri di export a gennaio.
Sul fronte valutario, l’Euro, di nuovo in calo verso UsDollar, scende a 1,078, -0,4%, e perde quota anche contro Yen giapponese a 158,6, -0,2%. Il cross Dollaro/Yen e’ piu stabile, attorno 146,9. Ancora cedevoli i prezzi delle maggiori cripto-valute: Bitcoin -1,0%, Ethereum -0,7&, Solana -1,9%, Cardano -2,4%. (ore 12.45 CET)
Nel comparto obbligazionario piccoli aggiustamenti in Europa, ma forti acquisti di Treasury Usa: il decennale e’ tornato sotto 4,0%, quando lunedi’ 29 rendeva ancora 4,2%. Anche il rendimento del “2 anni” scende sino all’area 4,2%, con “delta” negativo di -20 bps verso il “10 anni”, confermando l’inversione della curva rendimenti per scadenza.
Le borse europee hanno aperto incerte stamani, 1’ febbraio: a fine mattimata (ore 12.30 CET) perdono in media -0,3%, in attesa di dati trimestrali aziandali, dell’inflazione aggregata europea e delle riaperture Usa, attese leggermente positive dopo lo scivolone di ieri. Deutsche Bank stamattina, similmente a Bnp ieri, ha presentato numeri di 4’ trimestre 2023 buoni, ma sotto alle attese.
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Powell da interpretareLa Fed ha lasciato i tassi invariati nella riunione di ieri, e dallo statement si è capito che il board ha iniziato a mettere le basi per un prossimo futuro taglio dei Fed Funds, anche se non subito. Avevamo, nel nostro commento di ieri, richiamato l’attenzione sul fatto che la banca centrale avrebbe potuto mostrarsi ancora parzialmente hawkish in relazione alla politica monetaria, e anche ricordato che il tutto avrebbe potuto già essere inglobato nelle price action che avevamo visto nelle ultime sedute, pertanto l’ipotesi di una chiusura del dollaro più bassa, ci era parsa ragionevole proprio in relazione al principio “buy on rumors and sell on news”.
E così è stato, almeno fino alle ultime parole espresse da Jerome Powell in conferenza stampa, quando ha dichiarato che “Sulla base della riunione di oggi, non credo che probabilmente avremo un taglio dei tassi a marzo”. In quel momento, il biglietto verde si è impennato così come l’azionario Usa ha ceduto terreno velocemente.
In precedenza, Jerome Powell aveva ribadito come, da un lato la Fed voglia mantenere i tassi attuali più a lungo, in relazione al fatto che l’inflazione non è ancora stata sconfitta, ma dall’altro quest’anno sarà probabilmente necessario cominciare a tagliare il costo del denaro. La politica monetaria rimane restrittiva, e i tassi ufficiali sono probabilmente al loro picco massimo.
Ridurre le restrizioni politiche troppo presto o troppo, potrebbe invertire l'andamento dell'inflazione, ma allo stesso tempo, ridurre il tasso ufficiale troppo tardi potrebbe indebolire eccessivamente l'economia. Ha ancora aggiunto, che l'anno scorso gli Stati Uniti hanno avuto una crescita molto forte.
Ma la Fed non ritiene che sia necessario assistere ad un rallentamento della crescita affinché l’inflazione possa scendere. Quasi tutti, all’interno del comitato credono che sarà opportuno ridurre i tassi, anche se ieri non vi è stata, parola del Presidente, alcuna proposta di taglio. Se però la Fed osservasse un calo dell’occupazione, sarebbe disposta a tagliare.
Infine, una parola sulla crescita, che secondo Powell è figlia ancora dell’espansione monetaria post pandemia, e quando questa si esaurirà, i tassi alti cominceranno a pesare sugli aggregati macro.
VALUTE
Nel nostro mercato, i principali rapporti di cambio sono rimasti all’interno dei trading range delle ultime due settimane, con oscillazioni volatili nel brevissimo periodo ma tutto sommato poco significative. EurUsd è rimasto sopra quota 1.0795, almeno fino a questa mattina, mentre il Cable è andato al test di 1.2650. Pressione ribassista ancora presente, ma non così importante, specie alla luce della dichiarazione di Powell con riferimento al non taglio dei tassi a marzo.
Il UsdJpy, dal canto suo, dopo aver testato quota 146.00 si è ripreso quasi 100 punti anche se per tornare in un trend chiaramente rialzista, deve rompere 148.75 area. Tornate a scendere anche le oceaniche pur rimanendo sopra i supporti chiave.
AZIONARI IN CALO
Mercoledì i listini americani hanno chiuso in rosso, dopo le dichiarazioni di Powell, con il Dow Jones sceso dello 0.82%, mentre l’S&P ha ceduto l’1.62% e il Nasdaq il 2.23%. Nel frattempo, gli utili delle grandi aziende tecnologiche si sono rivelati contrastanti.
Alphabet ha perso oltre il 6% dopo aver deluso le aspettative sulle entrate pubblicitarie e Advanced Micro Devices è sceso del 2% dopo che le previsioni relative al primo trimestre. Anche le azioni Microsoft sono scese di oltre l'1,5% poiché le prospettive sono peggiorate.
ADP PEGGIORI DEL PREVISTO
Le imprese private negli Stati Uniti hanno assunto 107.000 lavoratori nel gennaio 2024, al di sotto dei 158.000 rivisti al ribasso di dicembre e delle previsioni di 145.000. Il dato, come è noto, è anticipatore dei Non Farm Payrolls di venerdì, che rappresenta insieme ai JOLTS Openings, i tre cardini principali dei numeri relativi al mercato del lavoro.
Poi ci sono i Jobless, la cui pubblicazione è attesa questo pomeriggio alle 14.30, ovvero i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione e sui sussidi continuativi. Come ha ricordato Powell, il mercato del lavoro rimane teso, ovvero sui minimi storici di disoccupazione, ma il Presidente ha dichiarato che se dovesse peggiorare, non esiterebbe a tagliare il costo del denaro, un segnale ben preciso ai mercati.
INFLAZIONE TEDESCA IN CALO
L’inflazione dei prezzi al consumo tedeschi è scesa al 2,9% su base annua nel gennaio 2024, in calo rispetto al 3,7% del mese precedente e al di sotto del consenso del mercato del 3,0%, secondo una stima preliminare. Si è trattato del tasso più basso da giugno 2021, trainato da un rallentamento dell’inflazione dei beni.
Per quanto riguarda i beni, i costi energetici sono scesi del 2,8%, dopo un aumento del 4,1% a dicembre, mentre i prezzi degli alimentari sono aumentati meno del previsto, ovvero del 3,8% dal 4.5% precedente. Nel frattempo, i prezzi dei servizi sono aumentati a un ritmo più rapido (3,4% contro 3,2%).
L'inflazione di fondo, che esclude voci volatili come cibo ed energia, è scesa al 3,4% a gennaio, raggiungendo il tasso più basso da giugno 2022. L'indice armonizzato dell'UE dell'inflazione dei prezzi al consumo è rallentato al 3,1% dal 3,8% di dicembre, anch'esso leggermente in calo, e al di sotto delle aspettative del 3,2%.
OGGI LA BOE
Tra i dati di oggi, che riguarderanno l’inflazione di Eurozona, i PMI dei settori manifatturiero per il vecchio continente, oltre alla disoccupazione, segnaliamo la decisione della Banca centrale inglese sui tassi, attesi invariati al 5.25%.
Ci sarà probabilmente volatilità sulla sterlina, in base a quanto diranno i membri del board ma soprattutto il Governatore Bailey. I supporti chiave del Cable sono posti a 1.2650 e 1.2610 mentre per EurGbp i target finali sembrano essere a 0.8490 mentre al rialzo 0.8570 rappresenta la resistenza chiave.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Un Mese di Sfide: Azioni in Rialzo a Gennaio!A Wall Street si dice:
"Gli investitori che cercano di battagliare il mercato spesso finiscono per essere battuti dal mercato."
John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Abbiamo assistito recentemente alla peggiore sessione dell'anno per gli indici principali, un momento di turbolenza scatenato dalle dichiarazioni del presidente della Fed, Jerome Powell, riguardo a un possibile taglio dei tassi a marzo. Nonostante ciò, le azioni hanno continuato a registrare solidi guadagni nel mese di gennaio.
Nella sua ultima riunione, il Comitato ha confermato il mantenimento dei tassi invariati, come previsto, ma ha eliminato ogni suggestione di un aumento. Tuttavia, Powell ha escluso quasi del tutto la possibilità di un taglio dei tassi a marzo, citando la persistente inflazione al di sopra del 2%. Sebbene sia probabile che ci saranno tagli nel corso dell'anno, questi non sembrano imminenti come speravano gli investitori ottimisti.
Powell ha sottolineato che tutto dipenderà dai dati economici, ma ha dichiarato che un taglio entro due mesi è "improbabile". La discesa dell'inflazione, che dura solo da sei mesi, non è stata sufficiente per convincere la Fed che l'inflazione sia sotto controllo.
Nonostante le probabilità di un taglio imminente siano diminuite recentemente, la brusca vendita di mercoledì dimostra che gli investitori mantengono ancora speranze. Il NASDAQ è scivolato del 2,2% a 15.164,01 punti, mentre lo S&P è sceso dell'1,6% a 4.845,65 punti, portando entrambi gli indici in territorio negativo per la settimana. Il Dow Jones è scivolato dello 0,82% a 38.150,30 punti.
Sebbene le probabilità di un taglio a marzo stiano diminuendo, lo stesso vale per i tassi di interesse. Il rendimento dei titoli del Tesoro decennali è sceso al di sotto del 4% dopo il discorso di Powell. La reazione del mercato suggerisce che non tutti sono convinti che i tagli siano stati drasticamente ridotti, e potrebbe rappresentare un'opportunità di acquisto in futuro.
Ieri mercoledì, il mercato azionario avrebbe probabilmente affrontato una giornata difficile anche senza la delusione della Fed, ma la situazione si è ulteriormente complicata a causa del crollo delle azioni dei due giganti tecnologici, Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT). Entrambe le società hanno superato le aspettative sia in termini di profitti che di entrate, ma oggi hanno registrato perdite significative, con un calo del 7,5% per GOOGL e del 2,7% per MSFT. La caduta di GOOGL è stata particolarmente accentuata a causa delle preoccupazioni legate alle entrate pubblicitarie. In modo simile, Advanced Micro Devices (AMD) ha perso il 2,5% dopo la pubblicazione dei risultati, nonostante abbia superato le previsioni di ricavi.
Questo sell-off ha avuto un impatto significativo sulle prestazioni del mercato nel mese di gennaio. Nonostante tutto, i principali indici sono riusciti a chiudere il mese con robusti guadagni, iniziando il 2024 con il piede giusto. Durante il mese, l'indice S&P è aumentato dell'1,6%, mentre il Dow Jones ha registrato un incremento dell'1,2%. Nonostante la forte correzione di oggi, il NASDAQ è riuscito a guadagnare solo l'1% a gennaio.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Silicon Motion Tech (SIMO
CyberArk Software (CYBR)
Block (SQ)
Rocket Lab USA (RKLB)
Rigetti Computing (RGTI)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Il mese di febbraio inizia con una serie di resoconti trimestrali da parte di tre delle società tecnologiche più influenti: Apple (AAPL), Amazon (AMZN) e Meta Platforms (META). Questo significa che sei dei "magnifici sette" titoli tecnologici avranno pubblicato i loro risultati per la stagione. NVIDIA (NVDA) presenterà i suoi dati il 21 febbraio.
Inoltre, venerdì sarà una giornata frenetica con la pubblicazione dei dati sui salari non agricoli. Le previsioni indicano circa 185.000 nuovi posti di lavoro aggiunti a gennaio, in calo rispetto ai 216.000 di dicembre, ma comunque superiori alle aspettative. Va notato che il rapporto ADP sull'occupazione di ieri mattina ha suggerito un rallentamento del mercato del lavoro, con un aumento di 107.000 posti di lavoro privati a gennaio, in calo rispetto ai 158.000 di dicembre (dati rivisti).
Restate con noi per ulteriori aggiornamenti e analisi mentre affrontiamo una fase dinamica dei mercati finanziari.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 31.01.2024Attenzione alle parole di Powell (FED): daranno indicazioni su futuro dei tassi.
Trimestrali 4’ trim. Record per banche spagnole, stesso trend per le italiane?
Cina lontano dalla crescita desiderata, ma ci sono segnali di miglioramento.
Inflazione in calo in Europa, in Francia e’ crollo a gennaio.
Ieri le Borse cinesi hanno risentito dell’annuncio della liquidazione di Evergrande, chiudendo in forte calo: Shanghai -1,8%, Shenzhen -2,7%.
In Europa la stima preliminare flash di Eurostat (Ufficio statistico dell’Unione europe) dice che nel 4’ trimestre l’economia e’ stata ristagnante, crescita +0,0%, ma ha evitato la recessione tecnica: un rischio concreto, visto che il Pil (GDP) del 3’ trimestre era calato -0,1%. La crescita stimata per l’intero 2023 si fermerebbe a +0,5%.
In questo contesto non troppo felice, le Borse europee hanno chiuso col segno positivo: Madrid +1,5% la migliore, Milano +1,3%, Parigi +0,5%, Londra +0,4%, Francoforte +0,2%, Amsterdam +0,1%.
Wall Street, reduce dai nuovi record di lunedi 29, ha festeggiato i numeri trimestrali e annuali sopra le attese di General Motors (la cui azione ha sfiorato +10%), ma resta soprattutto in attesa della riunione di oggi, 31 gennaio, della Banca centrale Usa (Federal Reserve-FED).
Dal FOMC (Federal Open market Committee) di ogginon si attendono decisioni sui tassi, che resteranno fermi alla “forchetta” 5,25-5,50%, ma indicazioni su quando vedremo il 1’ taglio. Il consenso indica probabilita’ in calo, sotto il 40%, di un taglio a marzo.
Bene le trimestrali di Microsoft e Alphabet, con numeri migliori delle attese: tuttavia alcuni analisti indicano che la raccolta pubblicitaria di Alphabet sia risultata sotto le stime e segnalano per tutti i big della tech l'aumento dei costi di implementazione dell’Intelligenza Artificiale. In chiusura Wall Street ha consolidato i recenti record senza altri progressi: Dow Jones +0,35%, S&P500 -0,06%, Nasdaq -0,76%.
L'inflazione sta rapidamente scendendo in Francia: a gennaio segna -0,2% mensile su dicembre, quando erano cresciuti +0,1%, e +3,1% anno su anno, dal +3,7% di dicembre (fonte Insee, Istituto nazionale di statistica), grazie al rallentamento dei prezzi di energia e alimentari e nonostante segnali di risveglio dei prezzi dei servizi e del tabacco.
Cina alla conquista del mercato globale dell’auto, grazie all’aggressivita’ e capacita’ innovativa dei produttori di veicoli elettrici: nel 2023 ha superato il Giappone come 1‘ esportatore di automobili.
I dati 2023 pubblicati dall'Associazione giapponese dei produttori di automobili (Jama) indicano che i produttori nipponici hanno esportato 4,42 milioni tra auto, camion e autobus, +16%, e quelli cinesi 4,91 milioni, +58%.
In attesa delle novita’ della Federal Reserve, la notizia piu’ importante della mattinata di oggi, 31 gennaio, e’ il leggero recupero dell'attività manifatturiera in Cina, il cui indice Pmi (Purchasing managers index) a gennaio risale a 49,2, da 49,0 di dicembre che rappresentava il dato più basso degli ultimi 6 mesi.
Sebbene in lieve ripresa, fa segnare il 4’ mese consecutivo di contrazione economica (cioe’ sotto 50), a causa della perdurante crisi del settore immobiliare, della debolezza del contesto globale e dei rischi di deflazione. Piccoli progressi anche per i servizi, con l’indice Pmi a 50,7 da 50,4 di dicembre, 13’ mese consecutivo di espansione. Infine, il Pmi Composite a 50,9, accelera dal 50,3 di dicembre.
Piuttosto tranquillo il comparto delle materie prime energetiche: il prezzo del petrolio e’ in lieve calo stamani, 31 genaio: Wti (greggio di riferimento Usa) a 76,7 Dollari/barile, -0,3%. Uno studio di Morgan Stanley sostiene che l'Arabia Saudita (Saudi Aramco) manterra’ la capacita' produttiva a 12 milioni barili/giorno, in deroga alla decisione del 2020 di aumentarla a 13 milioni.
Sul mercato obbligazionario c’e’ attesa per le mosse delle Banche centrali, oggi la FED e domani, 1’ febbraio, la Bank of England: i rendimenti dei Governativi europei sono stabili, col Bund decennale tedesco che “paga” 2,23% e l’omologo BTP italiano 3,78%, da cui discende che lo spread Btp/Bund tedesco e’ stabile attorno a 155 bps.
Anche il mercato valutario non mostra novita’ di rilievo: tuttavia l'Euro conferma la debolezza verso Dollaro Usa, attorno a 1,082, ai minimi da meta’ dicembre. L’Euro vale 159,6 Ye giapponesi (stabile), mentre il cross Dollaro/Yen e’ 147,6.
Stamane prevalgono i segni negativi sulle Borse asiatiche che soffrono il 4’ dato mensile consecutivo di contrazione dell’attività manifatturiera cinese ed i timori sulle ripercussioni del fallimento di Evergrande.
A Hong Kong l'Hang Seng ha perso -1,4%, mentre sulle piazze continentali cinesi troviamo il Shanghai composite a -1,5% ed il Shenzhen composite a -3,0%. Seoul ha chiuso “flat”, -0,07%, Tokyo in rialzo: +0,61%.
In Europa, a fine mattinata (ore 13.00 CET) prevalgono marginali rialzi, in media +0,3%, con Madrid che svetta, +0,7%, dopo gli utili record dei Gruppi bancari Bbva e Santander.
I future su Wall Street sono incerti, in attesa delle decisioni della Federal Reserve.
Giornata di vendite prevalenti sulle criptovalute: Bitcoin -2,4% a 42.500 Dollari, Ethereum -1,0%, Cardano -6,0%, Solana -5,8%. (ore 13.00 CET)
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Mercato Sospeso: Utili Tech e Decisione sui Tassi.A Wall Street si dice:
"Il momento migliore per acquistare quasi tutti i tipi di investimenti è quando nessuno li vuole."
John Templeton
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
La settimana in corso ha portato con sé una serie di questioni importanti per gli investitori, e non sorprende che i mercati abbiano registrato una giornata altalenante martedì, con risultati misti in vista di importanti report tecnici delle "magnifiche sette" e di una decisione imminente della Federal Reserve sul tasso di interesse.
Il Dow Jones ha raggiunto un nuovo record, segnando un aumento dello 0,35% (quasi 134 punti) a 38.467,31, ma è stato l'unico tra i principali indici a chiudere in territorio positivo. Nel frattempo, il NASDAQ ha ceduto gran parte dei guadagni dell'1,1% registrati lunedì, scivolando dell'0,76% (circa 118 punti) a 15.509,90, mentre l'S&P 500 è sceso leggermente per la seconda volta nelle ultime nove sessioni, registrando una diminuzione dell'0,06% a 4.924,97.
La presentazione degli utili da parte dei giganti tecnologici Microsoft (MSFT) e Alphabet (GOOGL) dopo la chiusura dei mercati ha certamente influenzato il sentiment. Entrambe le società hanno superato le aspettative sia in termini di profitti che di entrate, anche se i loro titoli stanno scambiando al ribasso nelle negoziazioni after-hours. MSFT è attualmente in calo dell'1,5%, mentre GOOGL è in flessione di oltre il 5%, principalmente a causa delle preoccupazioni degli investitori riguardo alla perdita di entrate pubblicitarie.
Inoltre, ieri è stato il turno di Advanced Micro Devices (AMD) di presentare i risultati trimestrali dopo la chiusura. La società ha incontrato le aspettative degli analisti e ha superato le previsioni di fatturato, ma ha deluso con le prospettive di entrate per il primo trimestre. Di conseguenza, le azioni di AMD sono scese di oltre il 6% nelle negoziazioni after-hours.
Personalmente, ritengo che gran parte dei risultati positivi trimestrali siano già stati incorporati nei prezzi attuali, i quali riflettono il notevole rally che abbiamo visto negli ultimi mesi. Con l'eccezione di alcuni titoli, non mi aspetto movimenti drastici al rialzo dopo la pubblicazione degli utili.
Questa settimana offre agli investitori molte ragioni per rimanere in apprensione. Oggi, in particolare, vedremo l'annuncio della Federal Reserve sui tassi di interesse, che aggiunge ulteriori incertezze al mix di sfide di mercato. Si prevede che la Fed mantenga stabili i tassi in questa occasione, ma gli investitori sono in attesa di un possibile taglio a marzo. Sarà fondamentale ascoltare attentamente i commenti del presidente Jerome Powell, anche se le possibilità di indicazioni chiare sul futuro sono remote.
Oggi, inoltre, la Federal Reserve terrà una riunione che dovrebbe essere in gran parte tranquilla, ma in finanza, non si può mai essere troppo sicuri di come si svilupperanno le cose.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Rocket Lab USA (RKLB)
Absci Corp. (ABSI)
MongoDB (MDB)
Arcus Biosciences (RCUS)
XP (XP)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Un elemento cruciale da monitorare nell'annuncio della Fed è il "dot plot", che fornirà indicazioni importanti sul percorso dei tassi d'interesse. Cercheremo segnali che suggeriscano che siamo sulla strada giusta per il taglio dei tassi ampiamente previsto per marzo. Da quando è iniziata l'idea di un taglio dei tassi alla fine dell'estate, le azioni sono salite notevolmente, e ciò ha avuto un impatto significativo sui mercati.
Inoltre, oggi segna l'ultimo giorno di gennaio, e i principali indici stanno registrando un solido inizio per il 2024. Con un solo giorno rimasto nel mese, l'S&P 500 e il NASDAQ sono entrambi in rialzo di oltre il 3%, mentre il Dow Jones è in aumento di circa il 2%. Mercoledì ci riserva alcune relazioni sugli utili degne di nota, tra cui quelle di Mastercard (MA), Qualcomm (QCOM), Boeing (BA) e Automatic Data Processing (ADP).
Rimanete con noi per ulteriori aggiornamenti e analisi mentre navighiamo attraverso questa settimana impegnativa.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
House of Trading: è il turno di Jerome Powell, cosa dirà?Dopo la prudenza della BCE, è il turno della Federal Reserve. Nella settimana in cui arriveranno anche le indicazioni sull’andamento del mercato del lavoro USA, si riunisce l’istituto guidato da Jerome Powell.
Con Wall Street che continua ad inanellare nuovi record nonostante tassi ai massimi pluriennali, le tensioni geopolitiche e le incertezze in arrivo dalla Cina, la Federal Reserve si appresta ad annunciare la quinta conferma consecutiva del costo del denaro nel range 5,25-5,5% .
Secondo le indicazioni che arrivano dal CME FedWatch Tool, i tassi USA resteranno all’attuale livello anche nel meeting di marzo (una riduzione è stimata al 44,7%, un mese fa era al 73,4%) mentre il prossimo 1° maggio c’è una probabilità attualmente stimata al 52,4% che venga ridotto di 25 punti base.
Un’economia in sostanziale salute, nel quarto trimestre la stima sul Pil ha ampiamente battuto le stime segnando un +3,3% (consenso al 2%), un mercato del lavoro che si conferma solido (le nuove richieste di sussidio si attestano a poco più di 200 mila unità) e prezzi che sembrerebbero far fatica a raggiungere la fatidica soglia del 2% (2,6% annuo per il PCE di dicembre) ci dicono che, al momento, la volontà della Fed di non intervenire rappresenta la scelta più logica. Di Fed, e di tanto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nella terza puntata del 2024
Nella scorsa puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Giancarlo Prisco e da Nicola Duranti, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sull’indice S&P 500 e sulle azioni TSMC (le due operazioni non sono divenute operative) e sull'accoppiata formata dal Gas Naturale e dal Bund (questi due deal sono a mercato).
Nel caso invece delle operazioni inserite dagli analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Enrico Lanati, il “long” su ENI ha raggiunto l’obiettivo segnando un +5,69%, l’investimento su Enel non è divenuto operativo mentre quello su Telecom Italia ha toccato il livello di stop loss. Lo “short” sul FTSE Mib è a mercato.
In questo contesto, i Trader registrano due operazioni a target mentre gli analisti ne hanno tre (quattro trade a mercato per i primi, due per i secondi).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella quarta puntata del 2024, la squadra dei Trader sarà formata da Nicola Para e da Stefano Serafini mentre i due analisti saranno Enrico Lanati ed il conduttore Riccardo Designori. I primi investiranno sul Nasdaq 100, sullo S&P500, sul Dax, e sull’oro. Gli analisti punteranno invece sulle azioni Apple, Nvidia , sul petrolio WTI e sul cambio Euro/Dollaro.
Per quanto riguarda il sondaggio, riflettori puntati sulla Earning Season: Trimestrali USA: tra IA e conti, chi vince la sfida di Borsa? È possibile scegliere tra Alphabet, Apple, Meta Platforms, Microsoft e Nvidia .
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com .
Dati in uscita, i mercati si preparanoGiornata senza grandi movimenti quella a cui abbiamo assistito ieri, in attesa dei numerosi dati macro che usciranno da qui a venerdì, non solo negli Usa. Si parte oggi con i dati sul Pil di Eurozona, prima rilevazione del quarto trimestre 2023, con i numeri per Francia, Spagna, Germania, Italia e per l’intera Eurozona.
Ma è il giorno dei dati sulla fiducia dei consumatori Usa e dei JOLTS Openings, ovvero il rapporto mensile sulle offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici negli Stati Uniti. A giudicare dai primi movimenti anticipatori di ieri, il mercato sembra orientarsi a prendere qualche beneficio sull’azionario e a comprare dollari in una sorta di aumento del risk off dell’ultima ora.
Ieri Wall Street ha chiuso ancora una volta positiva con il Dow Jones in rialzo dello 0.59% mentre l’S&P dello 0.76%, nuovi massimi storici, tanto per cambiare. Il Nasdaq ha chiuso a sua volta a +1.12% trascinato ancora una volta dalla tecnologia. Tesla (+4.2%), Nvidia (+2.4%), Microsoft (+1.4%), Meta (+1.8%) e Amazon (+1.3%) hanno ancora una volta trascinato i listini, mentre il mercato dei cambi ha visto un dollaro rafforzarsi e un Dollar Index salire a 103.7, livello che non si vedeva dal dicembre scorso.
Mercoledì sarà invece il giorno dei dati sui prezzi al consumo europei, oltre al dato sulla disoccupazione tedesca, mentre nel pomeriggio, sarà la volta dell’Adp Usa, l’anticipatore dei Nfp di venerdì prossimo. Ma soprattutto alle ore 20.00 sarà la volta della decisione sui tassi da parte della Fed che è attesa ad un nulla di fatto sul costo del denaro.
Vi sarà certamente un aumento della volatilità di breve termine, mentre per poter parlare di cambiamento dei trend o accelerazione della volatilità anche sul medio termine, c’è bisogno di qualche cambiamento nella politica monetaria delle banche centrali, il che sembra ancora lontano, a dire la verità.
VALUTE
Sui cambi, dollaro forte ed EurUsd che temporaneamente è sceso sotto quota 1.0800 ieri mentre il Cable era tornato a 1.2660. Poi in serata ritorno dei prezzi in area 1.0830 e 1.2710 per via della notizia rilasciata dal Tesoro Americano, che prevede di prendere in prestito 760 miliardi di dollari nel periodo di Gennaio-Marzo 2024, in calo di 55 miliardi rispetto a quanto previsto ad ottobre.
Il dollaro, comunque, era sceso per tutta la sessione europea contro Jpy, con EurJpy sotto quota 1459.50 e UsdJpy sceso sul primo supporto rilevante di breve termine posizionato a 147.40, ma con la possibilità anche di vedere una discesa verso i minimi del 24 gennaio in area 146.50-60. Oceaniche in ripresa sull’onda del ritorno di Euro e Gbp anche se per ora non sembrano essere movimenti di inversione, ma solo correttivi.
Tra i dati usciti questa notte, segnaliamo il tasso di disoccupazione giapponese, sceso al 2.4% a dicembre rispetto al 2.5% dei due mesi precedenti, e le vendite al dettaglio australiane, in calo del 2.7%, peggio del consensus che prevedeva una discesa dell’1%. AudUsd stabile a 0.6610 15 dopo il recupero di ieri sera, ma la strada per tornare al trend rialzista è ancora lunga con resistenze chiave poste in area 0.6720-30.
PETROLIO
I futures del petrolio, che ieri erano schizzati al rialzo toccando quota 79.20 per il Wti, e 84 per il Brent, hanno corretto qualcosa, con un ritorno a 77.20 e 82.2 rispettivamente. Il conflitto geopolitico continua ad alimentare le preoccupazioni su eventuali cali dell’offerta, vero motore per la ripresa dei prezzi. Si teme uno scontro diretto tra Iran e Usa, in seguito all’attacco verso forze statunitensi in Giordania.
L’impatto eventuale di una guerra potrebbe diminuire l’export iraniano, che rappresenta circa l’1.5% della produzione globale. Tecnicamente ci troviamo ancora in una fase di accumulazione con possibili target a 86.90 per il Wti e 89.0 per il Brent. Prepariamoci a giornate intense sotto il profilo delle price action.
Buona giornata.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 29.01.2024Scende al minimo da febbraio 2021 l’inflazione PCE in Usa!
La FED si riunisce questa settimana: attenzione alle parole sui futuri tagli.
Mercati azionari “laterali”, consolidano i progressi di fine 2023.
Rendimenti obbligazionari di nuovo in calo: l’Italia prepara nuovo BTP valore.
L’inflazione PCE “core” negli Usa, quella tenuta in maggiore considerazione dalla Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED), a dicembre è scesa al 2,9% dal 3,0% previsto, cioe’ al livello piu’ basso da febbraio 2021.
Le Borse europee, venerdi’ scorso, hanno rimontato nel pomeriggio, dopo una partenza incerta frutto dell’interpretazione del dato, sin troppo forte, del GDP Usa del 4’ trimestre (+3,3% trimestrale, contro attese di +2,0%) e delle indicazioni prudenti della Banca centrale Europea-ECB sui prossimi tagli dei tassi.
Milano ha segnato +0,74%, Parigi +2,28% trainata dal bom di Lvmh e del lusso, Londra 1,43%, Francoforte +0,32%, Madrid +0,21%: dunque performances positive ed eterogenee nel Day-After dell’ECB, con gli analisti spaccati tra chi si aspetta un taglio già ad aprile ed altri che lo ipotizzano non prima di giugno.
Il dato dell'inflazione PCE ha confermato le previsioni di +2,6% annuo, frutto di un aumento del +0,2% su base mensile (-0,1% a novembre).
Lo stesso indice, nella versione 'core' (depurato delle componenti piu’ volatili), che è quello piu’ importante per la FED nelle sue decisioni di politica monetaria, è invece calato a 2,9%, dal 3,0% previsto, ed il 3,2% precedente.
Chiusura poco variata, quella di venerdi’ 26, per Wall Steet: Dow Jones +0,16%, S&P500 -0,07%, Nasdaq -0,36%, mentre a sorpresa risalgono le vendite di case negli Stati Uniti: a dicembre quelle di case esistenti sono salite +8.3% su base mensile, quando a novembre erano calate -0,3%
Assai resilienti i consumi personali (PCE) negli Usa, +0.7% a dicembre dopo il +0,4% del mese precedente e l’analoga stima degli analisti. I consumi reali crescono +0,5%, come a novembre. I redditi personali sono cresciuti +0,3% mensile, poco sotto il +0,4% di novembre, allineandosi alle stime di consensus.
In Germania l'indice di fiducia dei consumatori GfK e’ inaspettatamente calato a -29,7 nelle aspettative per febbraio, rispetto a -24,5 del consenso, e -25,4 di gennaio.
All’indomani del meeting dell’ECB, l'Euro si e’ indebolito fino a 1,08 (da 1,084) verso Dollaro Usa, e a 159,9 Yen giapponesi (da 160,7): stabile a 147,8 il cross Dollaro/Yen.
Venerdi’ 26 ha ripreso fiato il prezzo del petrolio, che giovedi’ era salito ai massimi di gennaio: il Wti (West Texas Intermediate) e’ sceso -0,7% a 76,8 Dollari/barile. Il Gas naturale europeo e’ sempre depresso, -3,2% a 26,9 Euro/megawattora.
In Europa e Stati Uniti l’interrogativo piu’ pressante riguarda quando e come le Banche centrali taglieranno i tassi: mercoledi’ 31 la Federal Reserve rendera’ note le scelte del suo FOMC (Federal Open Market Committee): non si attendono decisioni sui tagli, ma le parole del Chairman Jerome Powell saranno oggetto di grande attenzione, per cogliere segnali sulla prospettiva dei tassi nei prossimi mesi.
Sui tagli dell’ECB si colgono opinioni differenti: il Governatore francese Villeroy de Galhau sostiene che il taglio del costo del denaro potrebbe arrivare in qualsiasi momento, ma il collega olandese Knoot vuole prima le evidenze della moderazione salariale, per scongiurare il rischio “wage inflation”.
Il comparto obbligazionario e’ “sereno”: i tassi ufficiali verranno tagliati nei prossimi mesi, l’inflazione sta scendendo, e c’e’ spazio perche si comprimano anche i rendimenti: in Usa quello del Ttreasury a 10 anni e’ sceso a 4,12%, col differenziale tra 2 e 10 anni che resta negativo attorno a -22 bps e quello del BTP decennale benchmark italiano a 3,75% (-7 bps vs venerdi’).
All’orizzonte la nuova emissione di BTP Valore: collocamento tra il 26 Febbraio ed il 1’ Marzo, durata 6 anni (l’ultimo era 4 ani), premio fedeltà 0,7% (dal 0.5%). Le cedole saranno pagate trimestralmente e l’offerta e esclusivamente per il pubblico retail.
Il tribunale di Hong Kong ha chiesto la liquidazione di Evergrande, colosso immobiliare cinese in gravissima crisi finanziaria.
Le borse locali non drammatizzano, perche’ contano che il Governo cinese inietti cio’ che serve per proseguire i grandi progetti lasciati in sospeso, e spera in nuova misure di sostegno ai mercati: in piu’ l'Autorità di controllo sulle azioni (CSRS), a partire da oggi, ha vietato le vendite allo scoperto di alcune azioni.
Debole Shanghai, -0,9%, piu’ pesante l'indice SZSE di Shenzhen -2,0%. Invariata Taiwan, ottimista Seoul, +0,9%, Tokyo e Hong Kong, +0,8%.
L'attacco di un drone alle forze Usa in Giordania che ha causato 3 morti, fa temere l’escalation delle tensioni nel Medio Oriente, anche perche’ i ribelli Houthi continuano ad attaccare le navi in transito nel Mar Rosso: ieri e’ toccato ad un tanker (cisterna) di Trafigura: il prezzo del petrolio segna variazioni positive minime.
Negli Usa si preparano nuove iniziative protezionistiche? Secondo il Wall Street Journal l'Amministrazione starebbe approntando un nuovo pacchetto di incentivi per le aziende di semiconduttori che riporteranno in patria le fabbriche localizzate in Asia, ed in Cina e Taiwan in particolare.
Nell’attesa che la FED, il prossimo 31 gennaio, lasci intendere qualcosa delle prossime mosse di politica monetaria, prosegue intensa la pubblicazione delle relazioni trimestrali sul 4’ trimestre 2023: tra oggi e domani avremo i numeri di big della tecnologia, come Apple, Amazon, Microsoft e Alphabet.
Informazioni importanti
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Mercati ancora decorrelatiGennaio volge al termine, ma i mercati, ad eccezione forse di quello azionario, non hanno ancora fornito indicazioni su possibili movimenti e trend direzionali per questo 2024. Per contro, sulle borse, c’è poco da dire se non che salgono come se non ci fosse un domani, nonostante da più parti si parli di bolla, di esuberanza irrazionale, di eccessi irragionevoli.
Venerdì i listini americani hanno chiuso leggermente contrastati, in ragione di trimestrali contrastate, alcune positive altre meno. Il Dow Jones ha chiuso leggermente positivo, mentre l’S&P ha chiuso neutro. Il Nasdaq infine ha perso lo 0.55%. Su base settimanale, il Dow ha guadagnato solo lo 0.1%, l’S&P lo 0.5% e pure il Nasdaq ha chiuso in leggero guadagno.
Sul fronte trimestrali si segnalano note positive per Capital One Financial, mentre Intel che aveva pubblicato utili e ricavi in crescita, è scesa del 12% dopo aver pubblicato previsioni negative per il prossimo futuro. Insomma, il mercato azionario rimane il leading indicator per eccellenza, perché comunque mantiene una direzione ben precisa.
Negli altri asset regnano incertezza e lateralità, in una fase che non possiamo ancora definire con chiarezza. Gli indici di rischio mantengono una visione positiva con livelli del Vix intorno ai 13 punti, in pieno appetito al rischio, così come l’indice fear and greed, intorno ai 77 punti. I rendimenti dei titoli di stato sembrano leggermente salire, in contro tendenza con la fase di risk on, mentre sulle valute il dollaro resta sostenuto in una sorta di sostegno al risk off, che però è latente.
VALUTE
Sui cambi l’EurUsd continua la sua fase di lenta distribuzione, incapace di salire sopra le resistenze chiave poste sopra 1.0925 e 1.0965, anche se per il momento, ha ancora tenuto i supporti posizionati in area 1.0810-20.
Le problematiche legate al rialzo dell’euro che tutti si attendevano, dipendono dal fatto che, in prospettiva la BCE sembra più accomodante sui tassi rispetto alla Fed, che invece allontana sempre di più l’eventualità di un taglio del costo del denaro, in ragione di dati che ancora non evidenziano un chiaro rallentamento economico. In più, va aggiunto il fatto che l’inflazione scende maggiormente negli Usa che altrove. I dati sul PCE infatti, usciti venerdì scorso, hanno chiarito che l’inflazione è finalmente sotto il 3%.
In Europa l’inflazione scende meno in un contesto di rallentamento economico più marcato, come si è potuto evincere anche dagli ultimi dati tedeschi sulla fiducia dei consumatori, scesa a -29.7, il dato peggiore da un anno a questa parte.
Gli altri rapporti di cambio contro dollaro, anche per correlazione dollaro centrica, che continua a dominare la scena, evidenziano le medesime difficoltà a salire contro la divisa americana, a partire dallo Jpy che rimane ampiamente la valuta più sotto pressione di questo inizio 2024. Tecnicamente sul UsdJpy, siamo in una nuova fase di accumulazione, con la possibilità anche di arrivare sui massimi del 2023, anche se siamo ancora lontani da quei livelli. Si tratta di vedere se i prezzi riusciranno a valicare quota 148.70 80 che rappresenta il livello chiave da rompere.
Anche la sterlina sembra incapace di rompere le resistenze a 1.2800, anche se per il momento ha tenuto il supporto a 1.2550. L’unica valuta che forse in questo momento, riesce a tenere meglio delle altre, è il dollaro canadese, che per ora non ha rotto gli argini, con un UsdCad ancora sotto quota 1.3520, resistenza chiave. Infine, le oceaniche AudUsd e Nzdusd, ancora sotto pressione e incapaci di reagire con i supporti cruciali non lontani, ovvero 0.6520 e 0.6060.
I DATI DELLA SETTIMANA
Inizia oggi una settimana chiave, che porterà alla decisione sui tassi della Fed, anche se le attese sono per un nulla di fatto. Ma è una settimana, quella entrante, che oltre alle dichiarazioni di Jerome Powell, ci porterà i dati sul tasso di disoccupazione e i payrolls, oltre ai Pmi manifatturiero e dei servizi. Attesa anche per i Jolts Openings, e per le trimestrali dei giganti quali Microsoft, Alphabet, AMD, Apple e Amazon.
A livello globale, attesa per la decisione della Banca di Inghilterra sui tassi, e per il Pil del quarto trimestre, per Francia, Spagna, Italia, Germania ed Eurozona. Inflazione in Australia, Germania, e ancora Italia ed Eurozona. Allacciamoci le cinture perché crediamo che con questa ottava si entrerà definitivamente nel 2024.
Buona settimana e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
USA su da tre settimane: Grandi Opportunità nei TecnologiciA Wall Street si dice:
"La pazienza è una virtù importante negli investimenti. Non hai bisogno di fare operazioni frequenti per avere successo."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Venerdì 26 ha rappresentato una sessione relativamente tranquilla per il mercato, durante la quale abbiamo assistito alla conclusione di due lunghe serie di rialzi. Tuttavia, le azioni hanno continuato a crescere per la terza settimana consecutiva, mantenendo una solida performance che ha visto un aumento per la dodicesima volta in tredici settimane. Questi risultati sono emersi in seguito a una serie di rapporti sugli utili e dati economici contrastanti, ma in gran parte positivi.
Nello specifico, l'S&P ha registrato un modesto calo dello 0,07% a 4.890,97, mentre il NASDAQ è sceso dello 0,36% (circa 55 punti) a 15.455,36. Questo ha interrotto una serie di sei giorni consecutivi di rialzi per entrambi gli indici, ma va notato che entrambi hanno comunque segnato un aumento dell'1% nell'arco della settimana.
Da un altro punto di vista, il Dow Jones è stato protagonista di un nuovo record storico, registrando un aumento dello 0,16% (circa 60 punti) e chiudendo a 38.109,43. Questo indice, che lunedì scorso ha superato per la prima volta la soglia dei 38.000 punti, ha conseguito un aumento del 0,7% nell'arco della settimana.
Venerdì, il rapporto sull'indice delle spese per consumi personali (PCE) ha portato buone notizie, indicando un ulteriore rallentamento dell'inflazione. L'elemento più notevole all'interno di questo "indicatore di inflazione preferito dalla Fed" è stato l'andamento dell'inflazione core annua, che è aumentata solo dell'2,9%. Questo dato è inferiore al 3,2% registrato il mese precedente e al 3% previsto. Inoltre, rappresenta il primo valore al di sotto del 3% in quasi tre anni, ovvero dal marzo 2021.
Questo rapporto segue la lettura preliminare del PIL del quarto trimestre, pubblicata ieri, che ha evidenziato una crescita dell'economia pari al 3,3%. Tale risultato ha superato le aspettative, fissate al 2%. Nonostante ciò, il rapporto non suggerisce una fretta da parte della Fed nel ridurre i tassi d'interesse. Il CME FedWatch Tool, infatti, indica probabilità del 50/50 per un taglio dei tassi a marzo. Allo stesso tempo, il rapporto sottolinea che l'economia si trova su basi solide e non presenta segni di una recessione imminente.
Considerando questi sviluppi positivi, gli investitori affrontano il fine settimana con un certo ottimismo, nonostante la pausa dei mercati venerdì. Tuttavia, ci avviamo verso la prima settimana intensa del 2024, con una serie di notizie imminenti, tra cui un aumento significativo dei rapporti sugli utili.
Questa settimana si prospetta ricca di eventi, con la maggior parte dei "magnifici sette" titoli tecnologici in programma, tra cui Microsoft (MSFT) e Alphabet (GOOGL) martedì, insieme ad Advanced Micro Devices (AMD). Giovedì sarà la volta di Amazon (AMZN), Apple (AAPL) e Meta Platforms (META).
Con numerose aziende tecnologiche che pubblicheranno i risultati del quarto trimestre questa settimana, il mercato sarà attento a ottenere maggiori dettagli sulle tendenze della spesa aziendale, in particolare nel settore del cloud.
Grandi rialzi tecnologici in vista: cosa possono aspettarsi gli investitori?
Gran parte del miglioramento delle prospettive sugli utili del settore tecnologico nel 2023 è dovuta a efficaci controlli dei costi che hanno contribuito a stabilizzare i margini. Una maggiore chiarezza sulle tendenze principali aiuterà a consolidare il trend favorevole delle revisioni e a sostenere l'impressionante slancio del mercato azionario del settore.
Inoltre, questa settimana, riceveremo importanti dati mensili, tra cui il rapporto sull'occupazione ADP mercoledì, l'indice ISM manifatturiero giovedì e, naturalmente, il rapporto sui libri paga non agricoli venerdì. L'ultimo rapporto sull'occupazione ha rivelato che l'economia ha aggiunto 216.000 posti di lavoro a dicembre, superando le previsioni di circa 170.000-175.000. Questi dati, insieme ai dati sul PIL, hanno confermato una robusta economia, ma non sembrano favorire un taglio dei tassi a marzo. Per gennaio, le aspettative parlano di 180.000 nuovi posti di lavoro.
Non dimentichiamoci della prima riunione della Fed del 2024, in programma questa settimana. In questo contesto, sarà cruciale seguire da vicino le decisioni sui tassi d'interesse e ascoltare attentamente i commenti del presidente della Fed, previsti per mercoledì.
Sebbene questo incontro non stia attirando molta attenzione a causa delle prospettive per l'incontro di marzo, gli investitori restano speranzosi di possibili tagli futuri. Pertanto, il mercato sarà sintonizzato sul linguaggio utilizzato, consapevole della capacità del signor Powell di mantenere un equilibrio delicato.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
SkyWest (SKYW)
Holding Corp. (BAH)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Abbiamo appena concluso la 12a settimana positiva delle ultime 13, registrando un notevole incremento del 20% nel valore. È importante sottolineare che un tale risultato non è affatto comune e, durante i 30 anni della mia carriera, si è verificato solamente tre volte in precedenza.
In due di queste tre occasioni passate, abbiamo assistito a un'ulteriore accelerazione dei prezzi, con notevoli rialzi per gli investitori. Tuttavia, va menzionato che il terzo episodio di rialzo è stato interrotto da un evento straordinario legato alla pandemia di COVID-19.
È cruciale comprendere che l'attuale afflusso di capitale in questo mercato manifesta una chiara aspettativa di ulteriori incrementi dei prezzi. In considerazione di questo scenario, ritengo che una correzione a breve termine sia giustificata. Tale movimento al ribasso potrebbe fornire un'opportunità di investimento interessante, soprattutto verso la fine dell'anno.
Restate aggiornati e continuate a seguire le nostre analisi di mercato per una migliore comprensione delle prossime dinamiche.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
S&P500 - attesa trimestraliSettimana che vede il rilascio di trimestrali di certa rilevanza e che guideranno l'indice nelle prossime sedute. Google, Microsoft martedì mentre Apple e Amazon mercoledi e infine Meta venerdì.
Attesa volatilità inoltre per meeting della FED, che dovrebbe lasciare invariati inalterati come buona parte degli operatori si aspetta. Scenario a rialzo valido e target invariati rispetto ad analisi precedenti.
Tassi invariati in CanadaPer la quarta volta consecutiva, la Banca Centrale Canadese (BOC) ha lasciato invariato il tasso overnight al 5%, come da previsione, il massimo degli ultimi 22 anni. Il comitato direttivo ha però espresso preoccupazione per il livello di inflazione, in particolare per la crescita dei prezzi core, che sono aumentati inaspettatamente a dicembre.
Le previsioni per il 2024 danno un’inflazione ancora intorno al 3% e solo nel 2025 si tornerà agli obiettivi prefissati del 2%. In ogni caso, si rileva che l’attività economica si è contratta significativamente, in ragione della politica monetaria ultra-restrittiva, e i consumatori hanno ridotto la spesa così come le aziende hanno tagliato gli investimenti. Poco mosso il UsdCad che dai minimi di 1.3430 è rimbalzato una cinquantina di pips prima di stabilizzarsi.
AZIONARIO
Tanto per rimanere nel solito refrain, che rischia di sembrare noioso, i listini americani, in particolar modo S&P e Nasdaq, hanno fatto registrare nuovi massimi storici, ma anche il Dow Jones ha guadagnato arrampicandosi fino quasi al nuovo record di sempre.
Netflix ha chiuso a +10% dopo la pubblicazione della trimestrale, mentre i produttori di chip e titoli tecnologici, hanno mostrato ancora i muscoli. Nvidia ha superato i 604 dollari ad azione, Microsoft sopra i 400, e Meta i 390 dollari per azione.
Fa specie assistere quasi impotenti ad una salita senza fine, che starà sicuramente facendo male, purtroppo, a molti piccoli operatori che avessero in qualche modo azzardato, nel recente passato, qualche posizione short equity.
PETROLIO
Il Wti si avvicina pericolosamente alle aree di resistenza chiave poste a 76 dollari, dopo che le scorte di greggio hanno subito un rallentamento più importante del previsto negli Stati Uniti, e in seguito alle misure di stimolo proposte dalla Cina che ha immesso circa 280 miliardi di dollari sul mercato, alimentando le speranze di sostegno della domanda dell’oro nero.
Inoltre, la PBoC ha annunciato che taglierà la riserva obbligatoria presso l’Istituto Centrale, del contante detenuto dal sistema bancario cinese, per aumentare la liquidità circolante. Ad aggiungersi le solite tensioni che potrebbero ridurre l’offerta. Sopra i 76 dollari, il Wti potrebbe attaccare quota 81.00, resistenza successiva.
VALUTE
Stabilità e movimenti in trading range per le principali coppie valutarie, con EurUsd che è salito al test di 1.0930 nonostante i dati sui Pmi della mattina, avessero in qualche modo deluso le attese, ma a trascinare al ribasso il biglietto verde, ci ha pensato la sterlina che è salita dopo gli ottimi numeri sempre sui Pmi, con un Cable che ha testato la resistenza chiave a 1.2770.
UsdJpy è sceso da 148.00, massimo di ieri notte a 146.50, per poi chiudere a 147.30. Poche novità sugli altri rapporti di cambio, ancorati all’interno delle price action delle ultime settimane, in attesa che qualcosa di rilevante, accada finalmente sul fronte macro, geopolitico o di politica monetaria.
Allo stato attuale delle cose siamo in un momento di equilibrio precario, instabile perché in qualsiasi momento, potrebbero generarsi movimenti importanti anche se ora non sembra vi sia un trigger, ovvero un innesco di qualche cosa, che possa finalmente dare la scossa.
OGGI LA BCE
Un occhio di riguardo va alla decisione sui tassi, prevista per oggi, da parte della Banca Centrale Europea, che presumibilmente lascerà invariato il costo del denaro, seguendo le orme della Fed. Mai come in questo periodo tale evento, sembra essere poco rilevante se andiamo alla ricerca di quelli che invece, in qualche modo, possano essere considerati market mover.
E neanche le parole del Governatore sembrano essere in grado di produrre qualche modifica all’equilibrio attuale, che però va ricordato, è presente esclusivamente nei mercati finanziari, mentre in quelli reali, è noto a tutti, si vivono momenti complicati, perché i tassi persistentemente alti pesano sulle aziende che hanno bisogno di finanziarsi a costi meno proibitivi.
In più le guerre alle porte di casa e le difficoltà della Germania, locomotiva d’Europa, generano un rallentamento che ha effetti negativi su tutto il continente. Speriamo che prima o poi, le banche centrali abbiano la forza di mettere al centro del loro progetto anche l’economia reale.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
USA: S&P insegue un nuovo record mentre il rally rallenta.A Wall Street si dice:
"Le crisi finanziarie sono inevitabili, ma quelle che sopravvivono saranno più forti e meglio attrezzate per il futuro."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Il rally di Netflix (NFLX) ha perso slancio nella seconda metà della sessione di ieri mercoledì, ma l'indice S&P è comunque riuscito a rimanere in territorio positivo e a chiudere al massimo storico per il quarto giorno consecutivo.
L'indice non ha avuto molto margine di manovra ieri con un guadagno di solo lo 0,08% a 4868,55. In altre parole, il progresso è stato inferiore a quattro punti, ma sufficiente per scrivere altra storia ed estendere la serie di vittorie consecutive dell'S&P a cinque sessioni consecutive. Nel frattempo, il Dow è scivolato completamente in rosso dello 0,26% (o poco meno di 100 punti) a 37.806,39, quasi una copia carbone della perdita dello 0,25% di ieri.
Non sorprende che ieri il NASDAQ abbia registrato la performance migliore, salendo dello 0,36% (o praticamente 56 punti) a 15.481,92, anche se è precipitato nel pullback di oltre l'1% dal suo massimo. Il catalizzatore, ovviamente, è stato NFLX, che è balzato del 10,7% dopo un ottimo rapporto del quarto trimestre che ha visto oltre 13 milioni di nuovi abbonati portare il numero totale a circa 260 milioni. I ricavi hanno superato le aspettative, anche se gli utili sono mancati.
NVIDIA (NVDA, +2,5%) e NFLX e una manciata di altri nomi ci hanno portato a nuovi massimi ieri. Ma quando quelle azioni hanno iniziato a scendere, abbiamo visto il resto seguirle.
L'S&P ha quasi restituito tutto, quindi non mi sorprenderei se venerdì avremo alcuni ribassi.
Il grande report di ieri è stato Tesla (TSLA), ma il pioniere dei veicoli elettrici probabilmente non avrà oggi l'influenza positiva che NFLX ha avuto ieri. L'azienda non ha rispettato la stima di consenso di oltre il 5%, mentre anche i ricavi sono stati inferiori alle aspettative. Ha inoltre messo in guardia da una minore crescita dei volumi.
Le azioni TSLA sono state sotto pressione nelle ultime settimane e attualmente sono in calo di oltre il 4% after market, al momento della stesura di questo articolo. D'altra parte, le azioni di IBM (IBM) stanno salendo di oltre il 7% after market a causa di un forte report del quarto trimestre che includeva utili e ricavi che hanno superato le stime di consenso. La sovraperformance di IBM può essere parzialmente attribuita all’intelligenza artificiale, che è proprio il genere di cose che questo mercato ama sentire.
Alcuni dei rapporti sugli utili degni di nota di oggi giovedì includeranno Visa (V), Intel (INTC), TMobile US (TMUS), Comcast (CMCSA) e Union Pacific (UNP) solo per citarne alcuni.
Gli utili totali del quarto trimestre per gli 83 membri dell'S&P 500 che hanno riportato risultati sono aumentati del +0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso con ricavi più alti del +3,9%, con il 78,3 % di essi che battono le stime dell'EPS e il 65,1% che battono le stime dei ricavi.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Griffon (GFF)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Oggi riceveremo anche la prima lettura del PIL del quarto trimestre. Le aspettative parlano di una crescita del 2%, che segnerebbe un calo rispetto al 4,9% del terzo trimestre.
Ora che l'S&P 500 è scambiato a nuovi massimi dopo poco più di due anni e alcune recenti chiamate ravvicinate, Wall Street probabilmente sta aspettando i pesi massimi della tecnologia prima di fare la prossima mossa decisiva.
Microsoft (MSFT ), Alphabet (GOOGL), Apple (AAPL), Amazon (AMZN), Meta (META) e tantissimi altri giganti della tecnologia pubblicheranno tutti i report la prossima settimana.
Wall Street spera che la proiezione di Netflix dopo la chiusura di ieri preannuncia una stagione degli utili ampiamente rialzista per le grandi aziende tecnologiche. I dati più recenti mostrano una prospettiva di miglioramento degli utili per il settore tecnologico nel 2024.
Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
Dati resilienti, Wall Street volaContinuano a sovra-performare i mercati azionari americani, i veri leading indicators di questo inizio 2024, trascinati soprattutto dal settore tecnologico. L’S&P ha chiuso sui massimi storici a 4.839 con un +1.2%, ma anche il Nasdaq ha fatto lo stesso con un +1.7% a 17.331 con un nuovo massimo di sempre, a 17.340. Il Dow Jones ha chiuso a 37.850, anch’esso record storico.
Nvidia, il colosso dell’intelligenza artificiale ha chiuso al livello record di 594.91 per azione, con un incremento del 4.2%. Advanced Micro Devices, il gigante dei semiconduttori è salita del 7.1%, mentre Texas Instruments, è cresciuta del 4%. Gli utili nel comparto tecnologico continuano a crescere e c’è ben poco da obiettare al riguardo.
Ovunque si leggono commenti che parlano di bolla speculativa e di esuberanza irrazionale, parlando dei livelli attuali, ma nella realtà, che è poi quella con cui si deve fare i conti, il mercato continua a raggiungere ogni giorno nuovi record che alla fine danno ragione a chi ancora cavalca questi trend. Anche nel comparto assicurativo, Travellers Company è balzata di oltre il 6.7%, con utili del quarto trimestre più che raddoppiati.
La settimana ha infine visto i tre grandi listini Usa salire rispettivamente dello 0.5% (Dow Jones), dell’1.1% (S&P 500) e del 2% (Nasdaq). Ma perché salgono i mercati azionari? Nel recente passato, come ricorderete, a fronte di dati macro positivi, i listini perdevano quota, per il famoso principio, “good news are bad news”, cioè i dati positivi preoccupavano gli investitori per le possibili conseguenze che tali dati, avrebbero avuto sulle politiche monetarie, ovvero nuovi rialzi dei tassi.
Oggi invece la borsa sale in ragione del fatto che, nonostante i dati continuino a mostrare resilienza della congiuntura macroeconomica, non c’è più il timore che ciò porti ad un aumento del costo del denaro, in ragion del fatto che le banche centrali hanno chiaramente affermato che i tassi hanno raggiunto il pivot.
Nel mentre, anche se gli ultimi dati evidenziano una ripresa della fiducia dei consumatori, salita a gennaio a 78.8, livello più alto dal luglio 2021, superiore alle previsioni di 70, la fiducia dei mercati è supportata anche dal fatto che l’inflazione ha realmente cominciato ad intraprendere la strada della discesa, il che ha spinto i banchieri centrali, al cambiamento di orientamento. Tra l’altro le aspettative di inflazione sono scese al 2.9% per il 2024, il livello più basso dal 2020.
Quindi i listini anticipano il calo dell’inflazione unitamente ad una tenuta degli aggregati. Potrà durare ancora questo scenario? Non lo sappiamo, o meglio non sappiamo quanto, perché prima o poi, va ricordato, gli effetti dei tassi alti, dovranno generare qualche scompenso nei numeri, ma quando non è dato saperlo.
VALUTE
Il mercato dei cambi non sta guidando le danze, questo bisogna ricordarlo. Va a ruota dell’azionario che rappresenta il vero market mover, però mentre a livello di rendimenti del decennale Usa siamo tornati in area 4.15%, facendo pensare ad un ritorno dell’avversione al rischio, in realtà se osserviamo gli indici di rischio, assistiamo ad una fase di neutralità con il Vix e un indice Fear and Greed ancora in appetito al rischio.
Questa confusione ha fatto sì che sulle valute ci sia stata forza di dollaro nelle ultime settimane, in concomitanza con borse al rialzo, una apparente contraddizione, vista la peculiarità del biglietto verde come valuta rifugio che sale in momenti di paura e avversione al rischio.
L’EurUsd per ora ha tenuto 1.0850 supporto chiave, ma non è ancora riuscito a ritornare sopra 1.0900. Il Cable ha tenuto meglio, con le resistenze chiave però, ancora lontane, in area 1.2790 e 1.2820. UsdJpy ancora molto forte, in leggero pull back rispetto a quel 148.50 60 resistenza chiave. Ha corretto anche il UsdCad a 1.3430 mentre le oceaniche faticano ancora a reagire rispetto alla pressione ribassista della settimana scorsa.
La tendenza sembra rimanere pro-dollaro, anche se nelle ultime ore si evidenzia la possibilità di qualche correzione, che parrebbe dovuta da un punto di vista tecnico, date le divergenze presenti a sfavore del biglietto verde, e considerato il fatto che se le borse continuano a macinare guadagni, il sentiment verso il biglietto verde, per correlazione storica registrata negli ultimi anni, dovrebbe peggiorare.
DATI MACRO
Per quel che riguarda i dati usciti la settimana scorsa, oltre a quelli già richiamati, ricordiamo le pessime vendite al dettaglio inglesi, crollate del 3.2% solo a dicembre, il peggior calo degli ultimi tre anni. Tutti i settori ne hanno risentito, in particolar modo le vendite nei grandi magazzini, quelli di abbigliamento, ma anche il settore alimentare.
Altrove invece, in Canada, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0.8% a dicembre, l’aumento più marcato dell’ultimo anno. Il settore dei servizi e del commercio al dettaglio i maggiori beneficiari. Sul fronte settimana entrante, da segnalare la pubblicazione del Pil quarto trimestre Usa, del PCE (price consumer expenditure, la vera misura dell’inflazione), oltre a spese e redditi personali. A occhio ai Pmi manifatturieri e dei servizi che saranno pubblicati anche in Europa, UK, Australia e Giappone.
La stagione delle trimestrali entra nel vivo con la pubblicazione dei risultati per colossi come Microsoft, Tesla, Visa, Intel, Abbot, Ibm, e Amex. Ma i veri market movers potrebbero essere rappresentati dalle decisioni delle banche centrali di Eurozona, Giappone, Canada, Turchia e Norvegia.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
S&P500 - break rialzistaRottura rialzista del rettangolo in blu indicato in figura. Il possibile minimo discusso nella precedente settimana si è verificato grazie alle performance registrate dalle solite big tech. In america, a differenza dell'Europa, gli investitori (per il momento) fanno finta di non sentire gli allarmi dei policy maker USA sulle aspettative di tagli tassi troppo aggressive attesa dagli investitori. In questo momento l'attenzione è focalizzata sull'earning season proprio delle big tech che fanno bene sperare di vedere l'indice a 5000 pti. Nvda, Google, Microsoft tutte ben impostate per proseguire nei loro rialzi verso la stratosfera e spingere gli indici verso i massimi.
Si ripete il 2023: Il Trionfo dei Titoli Tech a Big Cap.A Wall Street si dice:
"Investire non è complicato, ma può essere difficile a causa delle emozioni umane. Il self-controllo è fondamentale."
Warren Buffet
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Cari lettori di Marco Bernasconi Trading,
Oggi voglio darvi un'istantanea del mercato e delle dinamiche in corso. Nel 2023, il mercato azionario USA è iniziato con una crescita continua dei titoli tecnologici ad alta capitalizzazione, mentre le small cap hanno avuto un avvio più difficile.
Ieri, il settore dei chip, rappresentato da aziende come Nvidia (NVDA), ha continuato a brillare grazie a rapporti sugli utili positivi, come quello di Taiwan Semiconductor (TSM), un importante fornitore di chip. Nel frattempo, i giganti tecnologici a grande capitalizzazione e il Nasdaq 100 (QQQ) hanno registrato una performance solida, con particolare enfasi su nomi come Microsoft (MSFT) e Apple (AAPL), quest'ultimo supportato dall'annuncio di nuove cuffie "Vision Pro".
Dall'altra parte, l'indice Russell 2000, che rappresenta le small cap, ha attraversato un periodo di debolezza con quattro settimane consecutive di perdite. Nonostante questa fase difficile, alcuni dati suggeriscono che le small cap potrebbero vedere un anno 2024 più positivo.
Un elemento interessante da notare è il cambiamento del sentiment degli investitori. L'indice di esposizione NAAIM, che misura l'esposizione media dei gestori di fondi attivi ai mercati azionari USA, è sceso significativamente, passando dal 100% alla fine del 2023 al 53,4% attuale. Questo indica un atteggiamento più cauto da parte degli investitori attivi, che potrebbe rappresentare una svolta nel sentiment di mercato.
Ricordate che i mercati spesso superano le preoccupazioni iniziali, e questo cambiamento di esposizione potrebbe essere un segnale interessante per i rialzisti.
Oggi esaminiamo una dicotomia interessante tra il discorso della Fed e le aspettative di mercato. Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha suscitato un certo nervosismo nei mercati con le sue parole di ieri, dichiarando che "è troppo presto per pensare a tagli dei tassi". Nel frattempo, il Fed Watch del CME e diverse banche di Wall Street mantengono la previsione di diversi tagli dei tassi di interesse nel corso del 2024.
Questa contraddizione tra il discorso della Fed e le prospettive di mercato è un elemento chiave da monitorare. La Federal Reserve ha un impatto significativo sulla liquidità e sulle dinamiche del mercato, quindi è importante osservare le sue azioni effettive, piuttosto che le semplici dichiarazioni.
Rubrica "Selezione di Titoli Vincenti"
In questa sezione della mia analisi, vorrei mettere in evidenza alcuni titoli interessanti che ritengo possano catturare l'attenzione dei miei lettori. So che chi consulta le mie analisi è costantemente alla ricerca del titolo giusto, e quelli che condividerò in questa sezione sono sicuramente delle valide opzioni.
Tuttavia, è essenziale sottolineare che semplicemente leggere i nomi dei titoli e procedere all'acquisto senza una strategia ben definita può essere rischioso. Anche se fornirò indicazioni di grande valore, la corretta implementazione di una strategia è fondamentale per garantire che l'acquisto sia efficace e non comporti perdite o risultati controproducenti.
Quindi, tenendo presente questo importante consiglio, ecco i titoli che presento oggi in questa nuova rubrica “Selezione di Titoli Vincenti".
Restate sintonizzati per ulteriori dettagli sui titoli interessanti da considerare:
Navigator Holdings (NVGS)
ASML Holding (ASML)
Continuate a seguirmi per ulteriori aggiornamenti e analisi di mercato. La conoscenza e la strategia sono le chiavi per il successo nel mondo degli investimenti.
Rubrica "L'angolo di Warren Buffet conosciuto come l'oracolo di Omaha"
Oggi, nel calendario economico, teniamo d'occhio la fiducia dei consumatori e le vendite di case esistenti, con i dati che potrebbero fornire ulteriori indicazioni sullo stato dell'economia.
Restate aggiornati con le nostre analisi su marcobernasconitrading.com.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading.
BORSE, INIZIO CONTRASTATO! Il 2024 comincia all’insegna di una correzione ribassista dei listini americani, in seguito ad un 2023 all’insegna di guadagni a 2 cifre per i principali indici. L’S&P ha ceduto lo 0.57% mentre il Nasdaq ha lasciato per strada l’1.63%. Il Dow Jones invece ha chiuso praticamente invariato (+0.07%). Il settore tecnologico è apparso quello più penalizzato, con risultati negativi per i colossi tecnologici (Nvidia Microsoft, Amazon e Meta), trascinati dall’aumento dei rendimenti dei titoli di stato americani, con il decennale tornato al 3.95%, in decisa ripresa dai minimi di 3.78%. Tra i titoli Apple ha perso il 3% dopo che Barclays ha declassato il rating della società. I listini asiatici sono scesi questa notte, in linea con quanto accaduto nella sessione americana, con il mercato che comincia a prezzare un nulla di fatto delle banche centrali sui tassi nel primo trimestre, nonostante negli ultimi tempi siano aumentate le probabilità di una riduzione del costo del denaro nei primi tre mesi del 2024. Va ricordato però che, tenute in considerazione le recenti dichiarazioni dei membri del Fomc, questo ottimismo potrebbe rivelarsi eccessivo. Intanto, entreremo nel vivo di dati e commenti già questa settimana, con i verbali del Fomc , i Jolts openings, e i dati sui Payrolls di venerdì. Il mercato è atteso ad un aumento anche sensibile della volatilità.
VALUTE.
Dollaro in decisa ripresa contro tutte le valute concorrenti, specie contro Euro e sterlina, che sono scese, da ieri, di quasi 100 pips sul primo e di 130 sulla seconda. Il ribasso ‘ dovuto sia a prese di beneficio, sia ad un leggero aumento del risk off che ovviamente fa tornare il biglietto verde in prima linea come asset rifugio. Supporti che ora intervengono su EurUsd a 1.0825 30, sul Cable possibilmente a 1.2500, mentre sulle oceaniche a 0.6715 e 0.6220 rispettivamente per AudUsd e NzdUsd. UsdJpy a ridosso di 142.00, senza grande slancio a dire la verità, mentre rimane solido il Franco svizzero e 0.9310 contro euro e a 0.8495 contro dollaro. UsdCad che in virtù di un Pmi inferiore alle attese per il paese nordamericano, sale fino a 1.3330. Anche sui cambi ci aspettiamo un aumento della volatilità, ma bisognerà attendere fine gennaio per capire direzione e intensità. Ma prepariamoci a vedere movimenti anche significativi, come sempre ciclicamente accade all’inizio di un nuovo anno.
PETROLIO.
Continua a scendere, alimentato dai segnali di un aumento dell’offerta globale, soprattutto da parte dei produttori non Opec, ma anche dalla diminuzione della domanda. Le tensioni geopolitiche per ora sembrano accantonate, anche se aumentano dopo l’invio di navi da guerra iraniane nel Mar Rosso, per fronteggiare quelle americane, che hanno distrutto le imbarcazioni Houti, le quali a loro volta, avevano assaltato alcune navi porta container. Il prezzo del Wti è tornato a 70.50, non lontano dai minimi fatti registrare a dicembre scorso a 67.93, mentre il Brent quota intorno ai 76 dollari, a meno di 4 dollari dai minimi di 72.49. Il trend appare ancora negativo, ma fino a quando non saranno violati i minimi precedenti, potrebbe rivelarsi anche come una fase di accumulazione a minimi crescenti. Buona giornata e buon trading.
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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House of Trading: si torna a parlare di economiaDopo i forti acquisti della scorsa settimana, la nuova ottava è iniziata all’insegna della prudenza. In linea generale, l’approccio delle Banche centrali da qui in avanti sarà più “morbido” non solo alla luce dell’andamento dei prezzi al consumo ma anche a causa di un generale peggioramento, non è dato sapere quanto profondo, del quadro macroeconomico. Per il 2024, sia nel caso della Federal Reserve che della BCE, il mercato stima tassi in riduzione di un punto percentuale rispetto ai livelli attuali.
Giovedì importanti indicazioni sullo stato di salute delle economie di Eurolandia e di quella d’Oltremanica arriveranno dalla pubblicazione degli indici PMI che, in entrambi i casi e sia per quanto riguarda il manifatturiero che il settore dei servizi, sono stimati sotto i 50 punti, quella soglia che separa espansione e recessione dell’attività economica. Con un giorno di ritardo a causa della festività del Ringraziamento, venerdì sarà la volta dei dati statunitensi.
Di questo, e di tanto altro, si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nell’ultima puntata, la squadra dei Trader, composta da Nicola Para e da Nicola Duranti, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sul Nasdaq100 e sul petrolio WTI, la prima operazione non è divenuta operativa mentre la seconda ha raggiunto lo stop loss (-4,81%), e sull'accoppiata formata Euro/Dollaro e Bund (entrambe a mercato con un +11,9% ed un +0,74%).
Nel caso invece dei deal inseriti dagli analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Enrico Lanati, sono tutti operativi: il “long” su FinecoBank (-5,22%), lo “short” su Microsoft (-9,81%) ed i due deal rialzisti su Amazon (+6,85%) e Brembo (+5,6%).
Guardando alla classifica, i Trader risultano in vantaggio con 51 punti contro i 41 degli Analisti (5 carte a mercato per entrambi).
Cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 21 novembre 2023, la squadra dei Trader sarà formata da Nicola Para e da Nicola Duranti mentre i due analisti saranno Enrico Lanati e Riccardo Designori. I primi investiranno sulle azioni Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Nvidia e sul bene rifugio per eccellenza, l’oro. Sul metallo giallo investiranno anche i trader, che hanno preparato operazioni anche sul Nasdaq-100, sul petrolio WTI e sul Bund.
Per quanto riguarda il sondaggio, la domanda riguarda i titoli di Stato dopo il miglioramento dell'outlook da parte di Moody's, “Dove si attesterà il rendimento del decennale italiano a fine anno?”.
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com .
WisdomTree - Tactical Daily Update - 13.11.2023Banca centrale Eu e FED ricordano che i tassi resteranno elevati a lungo.
Usa: febrile attesa per il dato sull’inflazione in uscita domani.
Risveglio della tecnologia: Nasdaq ai massimi da 2 mesi: quanto durera?
Petrolio e gas depressi, aiuteranno alla discesa di novembre dell’inflazione.
Venerdi’ 10 e’ terminata col segno “meno” la settimana delle Borse europee: il calo l’ha innescato la cautela del Chaiman della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) Jerome Powell, che ha ricordato come i tassi di possano salire ulteriormente: curiosamente, le stesse parole non hanno impattato sull’umore di Wall Street che ha chiuso sui massimi una seduta di sontuosi rialzi.
Peggio di tutti ha fatto Londra, -1,2%, dopo la delusione per il GDP (Prodotto interno lordo) del Regno Unito nel 3’ terzo trimestre, +0,0% da +0,2% del 2’ trimestre. Tra gli altri listini europei, Parigi -0,96%, Francoforte -0,78%, Madrid -0,35%, Milano -0,49%.
Degne di nota anche le dichiarazioni rese al Financial Times dal Presidente dell’ECB (Banca centrale Europea) Christine Lagarde: "I tassi hanno raggiunto un livello che, se mantenuto abbastanza a lungo, darà un contributo significativo a portare l'inflazione all'obiettivo del 2%. Questo è lo scenario di base, frutto delle previsioni di fine settembre, ma se ci saranno altri shock lo dovremo rivedere".
L’inattesa incertezza sulla fine della stretta monetaria, data invece per scontata sino a giovedi’, ha afflitto le Borse europee ma non Wall Street, che ha chiuso una settimana decisamente positiva, sulla scorta di un andamento ancora prospero dell’economia statunitense: Dow Jones +1,15%, Nasdaq +2,05%, S&P500 +1,56%.
Il risveglio delle azioni della tecnologia e’ stato evidente venerdi’: Nvidia e’ salita quasi +3,0%, dopo che un articolo del Financial Times ha riportato che il leader dei chip per l’intelligenza artificiale (AI) ha sviluppato 3 nuovi processori per clienti cinesi, nel rispetto delle nuove regole Usa sull'esportazione, e fornendo allo stesso tempo cio’ che occorre globalmente al mercato dell’AI che e’ in forte crescita.
L’intuibile effetto di contagio ha giovato a tutti i “big names” della tecnologia: Microsoft +2,2%, e’ alla 3’ chiusura record nelle ultime 4: un entusiastico +4% ha premiato anche l’azione Apple.
In tale contesto effervescente e’ passato quasi inosservato il calo della fiducia dei consumatori Usa calcolato dall’Università del Michigan, il 4’ consecutivo mensile, dovuto all’effetto depressivo degli elevati tassi d'interesse, delle crescenti tensioni geopolitiche, e della paura mai sopita di una ripresa dell'inflazione.
Proprio sul versante internazionale si segnala che ‘’l’agenzia di rating Dbrs ha tagliato il rating della Cina ad A da A (high) con prospettiva stabile: il downgrade riflette la valutazione sul deterioramento di bilancio, le sfide di crescita strutturale che l’economia affronta, la crisi del settore immobiliare le elevate tensioni con gli USA.
Dopo la conferma del rating dell'Italia da parte di Fitch, il Ministero del Tesoro ha agevolmente collocato una tranche di BTP, scadenza 3 anni: per 3 miliardi offerti la domanda e’ stata pari a 4,62 miliardi, il rendimento è calato -0,18% a 3,75%. Piazzato senza difficolta’ anche un BTP a 7 anni: 3,01 miliardi di domanda per 2,0 offerti, -0,15% a 4,21% il rendimento rispetto alll'asta del mese scorso.
Stamane, 13 novembre, osserviamo un buon tono dei mercati azionari europei, in media +0,8% a fine mattinata, col farmaceutico, la tecnologia ed i bancari/finanziari in evidenza nella settimana del cruciale dato sull’inflazione americana di domani, martedì 14, che incidera’ sulle future mosse della Federal Reserve.
Sul versante europeo registriamo le parole del Vice Presidente dell’ECB De Guindos, nell’intervento alla 26’ edizione dell’Euro Finance Week: egli sottolinea come politiche fiscali meno prudenti rappresentino un rischio per la sostenibilita’ dei “debiti sovrani”.
"Gli spread sui mercati dei titoli di Stato sono rimasti contenuti poiché molti governi sono riusciti a garantire finanziamenti a basso costo con scadenze più lunghe durante il periodo di bassi tassi di interesse, ...tuttavia, costi di finanziamento più elevati e politiche fiscali meno prudenti potrebbero riaccendere le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito, specie per i Paesi con livelli di debito già elevati".
Sul “tema tass” Goldman Sachs (GS) ha rivisto, abbassandole al 3,5%, le sue previsioni sul tasso di riferimento ECB per il 2024. GS si aspetta il 1’ taglio dei tassi nel 3’ trimestre, prevedendo anche un'inflazione “core” più debole, al +2,6%, su base annua per l'Area-euro nel 2024.
Relativa calma quella che si osserva nel comparto dei titoli Governativi europei: lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi decennali scende a 182 punti base (-3 bps da venerdi’) col rendimento del BTP decennale benchmark attorno a 4,5%.
Molto atteso anche il vertice di mercoledì 15 tra il Presidente Usa Biden e quello cinese Xi: si spera emergano scelte di disgelo nei rapporti commerciali: secondo Bloomberg, Pechino valuterebbe la rimozione del blocco degli aerei Boeing.
Le Borse asiatiche hanno chiuso poco mosse, quando l’avvio di seduta sembrava giovarsi del “contagio” positivo della chiusure di Wall Street di venerdi’: Tokyo: +0,05%, Seoul -0,23%, Hong Kong +0,37% e Shanghai -0,20%.
Future su Wall Street in leggero calo, nella settimana dell'inflazione Usa di ottobre, prevista in calo nel dato generale, da 3,7% a 3,3%, e stabile al 4,1% nel dato “core”, cioe’ al netto di componenti energetiche e cibo.
Il prezzo del petrolio è di nuovo in calo soffrendo ancora tensioni geopolitiche e rallentamento dell'economia globale: quello del Wti (greggio di riferimento Usa) perde -0,9% a 76,50 Dollari/barile. (ore 11.30 CET)
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
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Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.11.2023Si chiude la migliore ed insperata settimana per le Borse Usa e Eu.
Il nuovo “mantra”: finita la lunga fase del “tightening” monetario.
Il “risk appetite” va confermato, ma si vede su bond, azioni e cambi!
Europa: quadro macro debole, aiutera’ inflazione a scendere ancora.
Il mondo degli investimenti spera e crede che la fase piu’ aspra di politica monetaria, quella basata sull’aumento dei tassi di interesse sia stata raggiunta e che d’ora in poi si parlera’ della prospettiva di “easing monetario”. La decisione delle Banca Centrale Usa (FED-Federal Reserve) di lasciare invariato il costo del denaro ha avuto un altissimo “valore indicativo”, innescando un certo ottimismo.
Lo testimoniano i recenti robusti rialzi di Wall Street e delle altre principali Borse mondiali, la “riscoperta” delle azioni “tecnologiche” ed anche il forte calo dei rendimenti dei titoli governativi e delle obbligazioni societarie in Usa ed in Europa.
Non sorprende che gli asset finanziari che hanno tratto maggior giovamento dalla narrativa “piu’ morbida” della FED siano stati quelli che avevano sofferto di piu’ dell’aspettativa di “tassi più alti e a lungo”.
Le Borse europee ieri, 2 novembre, hanno chiuso con brillanti progressi e vicino ai massimi di seduta: Milano +1,77%, Parigi +1,85%, Madrid +2,02%, Francoforte +1,49%, e Londra +1,53%, dopo la decisione comunicata oggi dalla Banca di Inghilterra di lasciare i tassi stabili al 5,25% (!).
I rendimenti in calo dei “Governativi europei” segnalano fiducia e avvalorano scenari di calo dei tassi: lo spread tra Btp decennali italiani e omologhi Bund tedeschi e’ sceso ieri 2 novembre a 190 punti base, “rivedendo” i livelli di settembre: in parallelo il rendimento del decennale benchmark italiano e’ calato di -13 punti base a 4,58%: per confronto, quello del Bund tedesco e’ sceso di -7bps a 2,68%.
Seduta di sontuosi guadagni anche a Wall Street: Alphabet, Nvidia, Microsoft, Tesla, sono salite tra + 2 e +4%. Guardando ai 3 indici principali notiamo il Dow Jones e lo S&P500 a +1,7%, ed il Nasdaq a +1,8%.
Piccoli segnali di indebolimento sul versante occupazionale Usa: nella settimana chiusa il 28 ottobre, le richieste di sussidio di disoccupazione sono salite di 5 mila a 217 mila unita’, un po’ sopra il consenso che indicava 210 mila: le richieste di tipo “continuativo”, cioe’ percepite da almeno 10 settimane consecutive, sono cresciute di 35 mila a 1,818 milioni, valore storicamente basso, ma il piu’ alto da aprile.
Cresce invece oltre le attese, al tasso annualizzato del 4,7%, la produttività nel 3’ trimestre, ed in parallelo il costo del lavoro è diminuito di -0,8%, contro le attese per un +0,7%.
Come accennato, la Banca di Inghilterra (BoE) ha deciso una pausa sui tassi di interesse, lasciando il “repo-rate” a 5,25%, cosi’ come nella riunione di settembre, quando aveva deciso, dopo 14 rialzi consecutivi che avevano portato i tassi al record dal 2008, uno stop agli aumenti.
Lo spread di rendimentto tra BTp 10 anni italiano e Bund tedeschi di pari scadenza ha confermato l’area “190 punti base” dove era scesa mercoledi’: il rendimento del Bund benchmark 10 anni è sceso a 2,7%, quello del BTp a 4,6%, minimo da 2 mesi.
Il rasserenemento dei mercati e’ stato notato anche su quello valutario: il cross Euro/Dollaro e’ risalito a 1,062 da 1,054 di mercoledi’ 1’ novembre: tra gli altri cross di rilevo l’Euro/yen a 159,8 (da 159,2) e il Dollaro/Yen a 150,5 (da 151,09).
Tra le commodities energetiche nella giornata di ieri sono prevalsi gli acquisti sia di greggio, col Wti a 82,1 Dollari, +2,1%, che di metano europeo, +2,2% a 44,8 Eur/mwh.
Anche stamattina, 3 novembre, sembra prevalere un umore positivo ed una maggior propensione al rischio, nella convinzione che la Federal Reserve non aumentera’ ulteriormente i tassi di interesse dopo i cali marcati dell’inflazione.
Sul versante europeo, Isabel Schnabel, membro del Board dell’ECB (Banca centrale europea) non esclude futuri rialzi del costo del denaro, segnalando che e’ servito un anno per portare l’inflazione dal 10,6 del picco 2022 al 2,9% di ottobre, ma c’e ancora strada da fare per “centrare” il target del 2,0%.
In scia alle brillanti chiusure europee e americane di ieri, stamattina hanno brillato anche i maggiori indici azionari asiatici: Tokyo era chiusa per festivita’, ma Shanghai ha guadagnato +0,71%, Taiwan +0,68%, Mumbai +0,55% Seul +1,08%, Sidney +1,14%, Hong Kong +2,42% e Singapore +2,11%.
In Europa rialzi minimi, in media +0,3% (ore 13.30 CET) per le principali borse, che “tirano il fiato” dopo una settimana di rialzi: forse risentono di un quadro macro europeo che continua a segnalare debolezza: le esportazioni tedesche, -2,4% mensile, e la produzione industriale francese di settembre, -0,4% mensile, dopo il -0,1% di agosto, sono state sotto le attese.
Negli Usa, occhi puntati sul rapporto sul lavoro americano, dove si stima un moderato rallentamento a 170 mila nuovi posti a ottobre, in calo dai 336 mila di settembre: sara’ interessante valutare l’impatto del dato sui rendimenti dei titoli Treasury decennali Usa, protagonisti di un calo di oltre 30 punti base nell’ultima settimana, sino al di sotto quota 4,70%.
Positivi, di circa +0,3%, i future sui maggiori indici Usa, ma il destino di Wall Street sara’ peculiarmente impattato dal rapporto sul “Labour market”.
Scendono le quotazioni del greggio, Wti -0,8% a 81, Dollari/barile, e crescono quelle dell'oro, +0,4% a 2002 Dollari/oncia. (ore 13.30 CET)
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 26.10.2023 Oggi la BCE lascera’ I tassi “fermi”: attenzione alle previsioni economiche.
Cresce la convinzione che l’Europa sia in recessione e l’inflazione in calo.
Rendimenti obbligazionari troppo elevati, potrebber scendere.
Trimestrali Usa miste: reazioni violente dei prezzi delle azioni.
Il gruppo francese Wordline, tra i leader europei dei pagamenti digitali ha lanciato un “profit warning” imputabile al rallentamento economico europeo ed in particolare tedesco. Le Borse europee, e non solo le azioni del comparto carte di credito/debito ne hanno risentito, ridimensionando i guadagni della mattinata.
Questo fa il paio con numerosi dati macroeconomici che fotografano sempre piu’ efficacemente la fase semi-recessiva dell’UE, come quelli pubblicati ieri sugli indici Pmi (Purchasing managers index) della manifattura e dei servizi.
In effetti la Germania vive una fase di contrazione dell’attivita’ industriale piu’ profonda e prolungata che in altri Paesi, e cambia poco che l’indice Ifo sulla fiducia delle imprese sia stato in lieve recupero a settembre.
Ieri, alla chiusura, osservavamo minimi progressi: Parigi +0,31%, Francoforte +0,11%, Londra +0,33%, Milano -0,52% complice il -14% di Nexi.
Chiusure pesanti anche a Wall Street: Dow Jones -0,32%, S&P500 -1,43%, e Nasdaq -2,43%: Alphabet, che e’ holding di Google, ha perso sino a -8,3% dopo i numeri del 3’ trimestre, mentre Microsoft ha guadagnato +4,5% grazie ai conti migliori delle attese di Azure nel “cloud business”.
Mentre la stagione delle trimestrali entra nel vivo in Europa ed e’ a buon punto negli Usa, le trame operative degli investitori restano poco “leggibili” e molto erratiche, in un mix di speranza che la stretta monetarie sia finita (oggi c’e’ la riunione della Banca centrale Europea-ECB), e di preoccupazione per i rendimenti troppo alti dei bond e per i conflitti in Ucraina e Medio Oriente.
Tra gli emittenti “governativi”, il Tesoro italiano resta l’osservato “speciale”: ieri e’ stato emesso il BTp “breve” (2 anni) di cui il Tesoro ha collocato 2,5 miliardi ad un rendimento del 4,0% circa, cioe’ al massimo da oltre 10 anni. Intanto lo spread BTp/Bund decennali resta sopra 200 punti base, col rendimento del BTP benchmark un filo sotto 4,9%.
Dal settore immobiliare Usa numeri ancora una volta forti sulle vendite, ma preoccupanti per il costo e la difficile accessibilita’ dei mutui: la domanda di mutui segna il minimo dal 1995 essendo l’Indice MBA (Mortgage Bankers Association) sceso, la scorsa settimana, di un altro -1,0%
In parallelo, negli Stati Uniti, gli interessi sui mutui a tasso fisso sono aumentati per la 7’ settimana consecutiva, toccando il massimo da novembre 2000, al 7,90%. Sorprendentemente e’ salito il numero delle vendite di case nuove a settembre +12,3%, per un volume annualizzato di 759 mila (stima 680), +34% su base annua!!
Le scorte petrolifere negli Stati Uniti sono aumentate la scorsa settimana, smentendo la stima di un dato invariato: +1,37 milioni di barili a 421,1, contribuendo a stabilizzare il prezzo del greggio Wti (West Texas Intermediate) attorno a 83,5 US$/barile.
In Asia tiene banco il Piano di rilancio economico annunciato dal Presidente Xi Jinping in visita alla Banca centrale cinese 2 giorni fa.
Xi ha fatto esplicito riferimento ad una spesa extra che allarghera’ il rapporto deficit/GDP (PIL) dal -3,0 al -3,8%, attraverso l’emissione di debito pubblico aggiuntivo per 1.000 mld Yuan (circa 130 miliardi Euro) nella parte finale dell’anno.
Sul mercato valutario l'Euro resta stabile verso Dollaro Usa attorno a 1,06, alla vigilia della decisione sui tassi dell’ECB. Il consenso unanime prevede tassi “fermi”, dopo ben 10 rialzi consecutivi che hanno portato il “repo rate” (tasso base) al record storico del 4,0%. Debolissimo lo Yen giapponese, a 150 verso Eur e 158,7 verso US$.
Dopo le chiusure negative di Wall Street di ieri sera, con le azioni tech maggiormente colpite dalle vendite, le Borse europee sono partite deboli e chiudono la mattinata con cali medi di -0,6% (ore 13.00 CET).
Il focus resta sull’interpretazione del debole quadro macroeconomico europeo: se e’ vero che l’ECB annuncera’ una pausa sui tassi, sappiamo bene che l'attenzione si concentrera’ sulla narrativa che la Presidente Christine Lagarde usera’ durante conferenza stampa (ore 14.45 CET) per intuire quanto l’attitudine e la visione della Banca centrale abbiano risentito della guerra Israele-Hamas.
In Asia, spicca la chiusura molto negativa di Tokyo, impiombata dalle azioni legate ai chip, pesantemente vendute dopo il crollo dei” tecnologici” ieri sera: il Nikkei ha perso -2,14%. Tra gli altri indici dell’area notiamo l’Hang Seng di Hong Kong, -0,83%, lo Shanghai Composite, -0,16%, ed il Kospi coreano oltre -2%.
Prove di dialogo Cina-Stati Uniti: il Presidente cinese Xi Jinping ha incontrato il Governatore della California Gavin Newsom a Pechino: non accadeva da oltre 6 anni. Xi ha dichiarato che la politica cinese e’ quella di coesistenza pacifica con gli Usa.
A parte la riunione dell’ECB, segnaliamo i rilevanti dati macro di oggi negli Stati Uniti: nel “mirino” la 1’ preliminare stima del GDP del 3’ trimestre, attesa una crescita superiore al +4%, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (jobless claims) e gli ordini di beni durevoli di ottobre.
I Future anticipano riaperture in calo, in media di -0,5%, per i maggiori listini di Wall Street, afflitti da trimestrali in “chiaro-scuro” e timori di tassi di interessi “alti e a lungo”.
Informazioni importanti
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