Sta ritornando il risk on sui mercati?Il mercato azionario ha recuperato venerdì, dopo quattro sedute difficili, e diverse sono le ragioni di questo, per ora, parziale pullback. L'S&P 500 è salito del 2,1%, il Dow Jones ha guadagnato 674 punti e il Nasdaq ha chiuso con un +2,5%. L'attenuazione dei timori di shutdown del governo statunitense, oltre a qualche dichiarazione distensiva e promettente da parte di Trump su una possibile fine del conflitto Russia-Ucraina, hanno contribuito a sollevare i mercati.
Tuttavia, l'indice del sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan è crollato a 57,9, il minimo da novembre 2022, riflettendo le preoccupazioni per l'inflazione e i dazi. Le azioni tecnologiche hanno guidato il rimbalzo, con Nvidia in rialzo del 5,3%, mentre Tesla, Meta, Amazon e Apple sono salite tutte di oltre l'1%. Anche Palantir è balzata dell'8,3%, sfidando le preoccupazioni per i potenziali tagli alla spesa per la difesa.
Nonostante i recuperi dei listini di venerdì, l'S&P 500 e il Nasdaq sono scesi di oltre il 2% ciascuno durante la settimana appena conclusa, mentre il Dow ha registrato un calo del 3,1%, la sua peggiore performance settimanale da marzo 2023.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, c’è un ritorno dell’appetito al rischio che si è manifestato soprattutto sulle oceaniche, capaci di rompere le prime resistenze contro il dollaro, per dare slancio anche ai vari cross contro le altre valute. Specialmente Eur/Aud ed Eur/Nzd hanno corretto e il risk on che sembra tornare alimenta speranze di recupero anche per i mercati emergenti e per il dollaro canadese e il peso messicano.
Quest’ultimo si è rafforzato oltre 19,9 per USD a marzo, raggiungendo il massimo degli ultimi quattro mesi, spinto soprattutto da un delta tasso elevato e dall’approccio pragmatico e dalla capacità di negoziare del governo messicano. Con i tassi al 9,50%, la valuta beneficia di un interessante carry trade in mezzo all'allentamento delle aspettative sui tassi statunitensi. A gennaio, il surplus commerciale del paese si è ampliato a 2,7 miliardi di dollari, sostenuto da un aumento del 15,2% anno su anno nelle esportazioni automobilistiche.
Inoltre, l'approccio incentrato sulla negoziazione, da parte del governo, rispetto alle controversie tariffarie, ha garantito concessioni favorevoli e misure reciproche minime in settori chiave come l'auto e l'elettronica. I dati più bassi sull'inflazione statunitense hanno stimolato le speculazioni sui prossimi tagli dei tassi della Fed. Tornando alle majors, attenzione al possibile ritorno del dollaro contro euro e sterlina soprattutto.
FIDUCIA DEI CONSUMATORI
Il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan per gli Stati Uniti è crollato a 57,9 a marzo 2025, il livello più basso da novembre 2022, da 64,7 a febbraio e ben al di sotto delle previsioni di 63,1. Il sentiment è diminuito per il terzo mese consecutivo, con molti consumatori che citano l'elevato livello di incertezza attorno alla politica e ad altri fattori economici.
Mentre le attuali condizioni economiche sono rimaste pressoché invariate, le aspettative per il futuro sono peggiorate in molteplici aspetti dell'economia, tra cui finanze personali, mercati del lavoro, inflazione, condizioni aziendali e mercati azionari. Nel frattempo, le aspettative di inflazione sono aumentate, con l'indicatore per l'anno a venire salito al 4,9%, la lettura più alta da novembre 2022, dal 4,3%. Inoltre, le aspettative di inflazione per i prossimi cinque anni sono aumentate al 3,9% dal 3,5% di febbraio, il più grande aumento mese su mese visto dal 1993.
PIL UK IN CALO, BOE PRONTA A TAGLIARE?
L'economia britannica si è contratta dello 0,1% mese su mese a gennaio 2025, dopo una crescita dello 0,4% a dicembre 2024, un dato peggiore delle aspettative, che erano per un guadagno dello 0,1%. Il maggiore contributo al ribasso è arrivato dal settore della produzione che è sceso dello 0,9%, dopo un aumento dello 0,5% nel periodo precedente.
La produzione si è ridotta dell'1,1% guidata dai prodotti in metallo e dalla fabbricazione di prodotti farmaceutici di base. Anche l'attività estrattiva ha contribuito negativamente con un calo del 3,3%, in gran parte a causa di una contrazione del 3,7% nell'estrazione di petrolio greggio e gas naturale. I servizi, d'altro canto, sono cresciuti dello 0,1%, dopo un aumento dello 0,4% nel periodo precedente, guidati dai servizi amministrativi e di supporto e dal commercio all'ingrosso e al dettaglio. Considerando i tre mesi fino a gennaio, il PIL nel Regno Unito è cresciuto dello 0,2%.
DATI DELLA SETTIMANA
È, quella entrante, la settimana della decisione della Fed sui tassi, e se sembra scontato, almeno sino ad ora, un nulla di fatto, va detto che la sorpresa potrebbe giungere dal dot plot, ovvero le previsioni dei banchieri centrali all’interno del board, sui tassi di interesse, e sulle proiezioni economiche per il prossimo futuro.
Sul fronte dati, questa ottava ci porterà le vendite al dettaglio, la produzione industriale e i numeri sul mercato immobiliare, tra cui i nuovi cantieri, i permessi di costruzione e le vendite di case esistenti. A livello globale, è una settimana molto intensa, per via delle decisioni sui tassi di interesse in Giappone, Cina, Regno Unito, Brasile, Svizzera e Svezia. Attenzione all’inflazione in Canada e Giappone, mentre in Cina sono previste le pubblicazioni delle vendite al dettaglio, produzione industriale, indice dei prezzi delle case e investimenti.
In Europa, da osservare la fiducia dei consumatori GfK, il sentiment economico ZEW della Germania e la fiducia dei consumatori dell'area euro, mentre in Gran Bretagna interessante il tasso di disoccupazione. Da non dimenticare, infine, il tasso di crescita del PIL della Nuova Zelanda e le vendite al dettaglio canadesi.
Buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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Domina il risk onWall Street ha chiuso leggermente positivo anche nella seduta di ieri, guidata ancora da un sentimento positivo dei mercati, ormai convinti che gli Usa non entreranno in recessione, ma consapevoli del fatto che la Fed taglierà comunque i tassi a settembre. I tre principali indici hanno chiuso in rialzo, con l'S&P 500 a +0.4%, mentre il Dow Jones e il Nasdaq hanno chiuso positivi dello 0.36% e dello 0.8%.
Gli analisti ora sono in attesa del prossimo discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell a Jackson Hole, che potrebbe fornire indizi sui futuri tagli dei tassi. I dati economici della scorsa settimana, inclusi i report CPI e vendite al dettaglio, hanno lasciato intendere che l’economia americana eviterà la recessione. Il presidente della Fed di San Francisco Mary Daly ha accennato a possibili aggiustamenti dei tassi di interesse. Il mercato ora sconta una probabilità di quasi il 100% di un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre.
DOLLARO IN DISCESA
Il dollar index ha proseguito la sua discesa, è sceso verso quota 101.80, supporto chiave, peraltro bucato con nuovi obiettivi che possiamo individuare in area 100.50. Il breakout rappresenta il livello più basso degli ultimi 8 mesi. La ragione è ovviamente da ricercare nelle aspettative di ribasso dei tassi negli Stati Uniti. Venerdì, il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee ha affermato che il mercato del lavoro statunitense e alcuni indicatori economici principali stanno lanciando segnali di avvertimento, citando i crescenti livelli di insolvenza delle carte di credito.
I mercati vedono una probabilità del 100% che la Fed taglierà i tassi di 25 punti base a settembre, con una riduzione maggiore di 50 punti base che non sarebbe da escludere. Per quanto riguarda le principali coppie valutarie, EurUsd a ridosso di 1.1100 mentre il Cable non è lontano da 1.3040, resistenza chiave. Sceso anche il UsdJpy che però deve violare 145.40 per poter vedere accelerazioni al ribasso.
Il Franco svizzero, in presenza di questo risk on tende a scivolare lentamente ed EurChf si trova ormai a ridosso di 0.9600, così come i principali cross contro valuta elvetica. Il trend rimane di indebolimento del biglietto verde a meno di un aumento della tensione geopolitica che in questo momento, sembra però, passata in secondo piano.
PETROLIO IN CALO
I future sul greggio WTI sono scesi in area 73 dollari al barile durante la sessione di ieri e nella notte, in discesa rispetto alla sessione precedente, tra i colloqui di cessate il fuoco in corso a Gaza e le preoccupazioni per l'indebolimento della domanda, in particolare dalla Cina. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken è in Israele, sottolineando l'urgenza di raggiungere un cessate il fuoco e liberare gli ostaggi, con ulteriori negoziati pianificati al Cairo questa settimana.
Le richieste di pace dovrebbero allentare le tensioni geopolitiche, riducendo il premio di rischio sul petrolio. Ma anche il calo della congiuntura cinese, apre spazio ad un rallentamento della domanda. Ma anche l'OPEC e l'AIE hanno abbassato le loro previsioni di crescita della domanda globale di petrolio per il 2024, citando dati più deboli del previsto e un calo della domanda dalla Cina, che sta aggiungendo pressione al mercato.
CINA, TASSI FERMI
La Banca Popolare Cinese ha lasciato invariati i tassi sui prestiti chiave, in linea con le previsioni di mercato. Il tasso primario sui prestiti a un anno (LPR), il parametro di riferimento per la maggior parte dei prestiti aziendali e domestici, è stato mantenuto al 3,45%. Nel frattempo, il tasso a cinque anni, un riferimento per i mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,85%. Entrambi i tassi rimangono a minimi record in seguito ai tagli di Luglio.
UsdCnh non lontano dai supporti chiave di medio termine a 7.0910 20 area. Il mantenimento delle condizioni di risk ok sui mercati, dovrebbero contribuire a mantenere stabile, ma tendente ad un lento ribasso, il tasso di cambio, con target di medio termine posti in area 6.8150.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Ancora risk onComincia l’ultima settimana del mese di maggio, un periodo caratterizzato dal ritorno dell’appetito al rischio, nel quale l’equity ha sovraperformato toccando nuovi massimi storici e al contempo gli altri asset, a cominciare dai cambi, sono rimasti stabili all’interno di trading range consolidati. Il tutto nonostante i membri del Fomc abbiano disilluso analisti e investitori su uno o più eventuali tagli del costo del denaro, riaffermando la necessità di mantenere i tassi ai livelli attuali per combattere una inflazione non del tutto sconfitta.
Ma lo scenario potrebbe anche rapidamente modificarsi, specialmente nel caso in cui i dati ci prospettassero cambiamenti negli aggregati macro e nella congiuntura americana, che ultimamente ha fornito segnali di peggioramento dei numeri relativi al mercato del lavoro ma in modo altrettanto chiaro ha evidenziato ancora forza negli ordini di beni durevoli e nell’Ism composite, dei servizi e manifatturiero pubblicati giovedì scorso. Di fronte a tanta incertezza, il mercato resta vicino ai massimi, illudendosi che prima o poi anche la Fed si troverà di fronte ad uno scenario macro in peggioramento, ammettendo quindi la necessità di una riduzione dei tassi.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, gli ultimi dati pubblicati tra giovedì e venerdì sembravano poter causare un ritorno prepotente del dollaro contro le principali valute, ma in realtà poi le valute concorrenti hanno rimbalzato e hanno egregiamente tenuto i supporti. EurUsd ha testato i supporti a 1.0800 per poi rimbalzare 50 pip e negare quindi il possibile breakout. Anche il Cable ha tenuto area 1.2690 tornando vicino alle prime resistenze a 1.2750.
Il risk on continua a dominare anche in questo caso la scena, specie sul franco svizzero che contro euro è ormai vicino alla parità. Sul UsdJpy c’è da fare un discorso a parte, in quanto rimane sui minimi, in ragione dell’aggressività dei commenti da parte dei banchieri Usa sui tassi, ma non recupera anche perché l’inflazione scende in ragione del calo dei prezzi delle materie prime, tornando a +2.2% ad aprile dal +2.6% del mese di marzo. In ogni caso la Boj minaccia interventi, anche e per ora sono solo parole.
DATI DELLA SETTIMANA
Negli Stati Uniti, gli investitori attendono l’indice dei prezzi PCE, il reddito e la spesa personale, oltre ai soliti commenti dei diversi funzionari della Fed. Inoltre, l'attenzione sarà focalizzata sulla seconda stima della crescita del PIL del primo trimestre, sui profitti aziendali, sulla fiducia dei consumatori della Banca centrale, sulle vendite di case in corso e sull'indice dei prezzi delle case Case-Shiller. A livello globale, l’attenzione sarà focalizzata sui tassi di inflazione di Germania, Area Euro, Francia, Italia, Spagna, Polonia, Australia e Paesi Bassi.
I tassi di crescita del PIL saranno pubblicati per Svizzera, Turchia, India e Canada. Verranno riportati i tassi di disoccupazione per l’Eurozona, Italia, Brasile e Messico. Inoltre, gli indicatori chiave da tenere d'occhio includono il GfK Consumer Climate Indicator della Germania e il PMI manifatturiero e dei servizi NBS della Cina. Infine, in Giappone, l'attenzione sarà focalizzata sul discorso di apertura del Governatore Ueda in una conferenza ospitata dalla Banca del Giappone, insieme alla pubblicazione di dati sulla fiducia dei consumatori, sull'IPC di Tokyo, sulle vendite al dettaglio, sul tasso di disoccupazione e sulla produzione industriale.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
DAILY OUTLOOK del 22.02.2024 – 🔴 IL RISK ON PERVADE I MERCATI- MARKET BACKGROUND
Ottime le trimestrali Nvidia pubblicate ieri sera, con Utili che superano le attese e si attestano a5.16$ per azione rispetto alle attese già buone di 4.59$. Anche il fatturato non delude e si attesta a 22.103B , in crescita rispetto ai 20.395B attesi.
La Bolla dell’AI sembra destinata ancora a crescere ed i mercati finanziari fugano i dubbi e le incertezze per riprendere il consueto mood di risk on!
Ancora ieri sera il FOMC non da nuovi indizi sulle decisioni future per la FED, il mantra rimane il medesimo dell’ultima riunione FED: necessità di avere maggior certezze che l’inflazione vada ai target, attesa per la lettura dei dati macroeconomico , presto per parlare di tagli tassi!
In definitiva, ancora nulla di certo , si resta fermi con tassi oltre il 5% per la riunione di Marzo e probabilmente anche per la successiva di Maggio dove le probabilità di un nulla di fatto salgono oltre il 60%.
Stamattina dati sui PMI europei, come sempre a far focus la locomotiva d’Europa, che stavolta delude profondamente gli analisti, portando PMI composite a 46.1 dal precedente 47.0 , di cui la componente manifatturiera passa ad un 42.3da 45.5 precedente, mettendo nuovamente in luce la possibilità di una recessione profonda in Europa e mettendo cosi pressioni sulle prossime decisioni della BCE in merito ad un allentamento dele politiche monetarie.
- FX
Il mercato valutario, prosegue nei suoi trend, con un dollaro USA che sembra ora aver scontato nei prezzi l’idea di un mandato taglio tassi nelle prossime due riunioni ed inizia a perdere di tonicità, mentre il focus ora si sposta sulle oceaniche, dove le banche centrali sembrano più determinate a politiche da falco.
La RBA ha già dichiarato nelle sue ultime minute che è disposta a tenere tassi alti ben più a lungo di quanto faranno le banche occidentali ed ora si attende RBNZ di cui si paventa un potenziale ulteriore rialzo del costo del denaro. L’idea di un differenziale tassi positivo per le oceaniche anche contro il dollaro USA sembra ora una prospettiva possibile e questo ha generato fortissimi flussi in acquisto che hanno spinto le quotazioni sui livelli di massimo per il mese di Febbraio. Nzdusd si porta ota al test di 0.6225 audusd a 0.6590 , ma perfromance migliori sono messe a segno contro il debolissimo yen con nzdjpy che segna nella sola ultima settimana un +2.01%!
- EQUITY
Il comparto azionario torna a brillare grazie alle trimestrali Nvidia , ed ora il nasdaq riattacca le aree di massimo precedente, dopo una breve pausa per evidenti prese di profitto che aveva portato le quotazioni al test dei 17440 pnt, per poi ripartire all’attacco dei 17900 , con orizzonte i masismi di 18250pnt.
Prosegue la scia rialzista dei listini asiatici, ora che anche la Cina sembra aver ritrovato fiducia , con un indice China50 a 12000 pnt e un nikkei a 39200 pnt nuovi massimi!
Non si ferma la positività anche sul DAX , grazie ad una composizione oramai a gran peso tecnilogica, gode della spinta rialzista del momento e si porta a 17400 pnt in un pieno rally rialzista che colloca ora i supporti a 17000 pnt.
- COMMODITIES
Stabili i settori energy, con il natgas che ha lasciato le aree di minimo e si attesta ora a 1.732$, mentre il wti sembra per ora incapace di volare oltre i 78.70$.
Più tonici i metalli , con il gold che gode ora anche di una certa debolezza di dollari USA e si porta a 2044$ tentando break out delle resistenze , che porterebbero ad approdi a 2050$.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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DAILY OUTLOOK del 16.01.2024 – 🔴 IL RISK OFF RIAPRE I MERCATIDAILY OUTLOOK del 16.01.2024 –
🔴 IL RISK OFF RIAPRE I MERCATI
MARKET BACKGROUND
Ripartono le contrattazioni all’insegna del risk off, tutti i listini mondiali si portano in territorio negativo schiacciati da una rinnovata forza di dollari USA. I timori di una FED non cosi accomodante e non piu cosi ben disposta verso i tagli tassi a termine q1 2024 aleggiano tra gli operatori che spingono sugli acquisti di biglietto verde.
Salgono le tensioni internazionali, da un lato il medio oriente con le navi che tentano attraversamenti del mar rosso e sfidano ad attacchi gli Houthi, dall’altro ripartono le incertezze politiche dopo la vittoria schiacciante di Trump su DeSantis che lo proietta come principale sfidante di Biden alle elezioni.
Non possiamo negare che una potenziale rielezione di Trump riaprirebbe le porte agli scenari di guerra commerciale e dazi con l’Est del mondo, quadro che non aiuterebbe certo l’economia USA e la lotta all’inflazione.
Le tante incertezze che aleggiano sui mercati fanno si che gli operatori vadano a caccia di porti più sicuri rimanendo posizionati in dollari USA e ancora a conferma delle scarse sicurezze sul futuro dell’economia USA , troviamo il debito sovrano USA che riparte a rialzo nei rendimenti mantenendo salda la posizione nell’intorno del 4% per il t-note, proprio a dimostrare la sfiducia nel rientro dell’inflazione ai target e nel prossimo taglio tassi FED e BCE
-FX
Il comparto valutario esprime al meglio il sentiment di risk off, con le valute oceaniche in piena caduta mentre riparte il dollaro con un +0.50% medio e lo yen con un +0.11% medio.
La rinnovata forza del dollaro USA schiaccia tutte le majors e le porta ai break out dei minimi della scorsa settimana aprendo le porte a potenziali allunghi ribassisti per tutto la settimana in corso.
Nzdusd rompe i supporti di 0.6180 , segue il dollaro australiano con la rottura di 0.66469 , non da meno il cable che rompe a ribasso i minimi di 1.27 e la trend line supportiva che sosteneva le quotazioni in un triangolo di compressione partito il 3 gennaio.
Volano a rialzo usdcad che testa ora i massimi di di 1.3490-1.35 figura, segue usdchf con un allungo oltre le resistenze di 0.8560, resta leggermente dietro usdjpy con un approdo ai massimi di periodo di 146.40
-EQUITY
Cede il comparto azionario, con il dax che si attesta ai 16525 pnt, non lontano dai supporti chiave di 16480 pnt , non da meno l’Italia che apre in gapdown e mira ai minimi di 30000 pnt.
Non brilla nemmeno il Nasdaq oltre oceano, che si attesta in pre market ai 16868 pnt e potrebbe allungare verso i 16753 pnt, mentre l’SP500 si porta al test di 4790 pnt, ultimo baluardo prima di parlare di affondi verso i 4770-60 pnt minimo della scorsa settimana.
-COMMODITIES
Stabili le commodities che avevano anticipato il movimento ribassita e che ora vivono un pieno trading range, dal gold , al wti al ngas, senza dare per ora importanti spunti di riflessione.
- DATI MACRO
Gia pubblicata la disoccupazione in UK, che resta stabile al 4.2%, si attende ora lo ZEW alle ore 11.00 e l’inflaizone in CANADA che potrebbe confermare un colpo di coda rialzista.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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DISCLAIMER: Gli investimenti con scambio a margine comportano notevoli rischi economici e chiunque li svolga lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità, pertanto l’autore della presente sessione didattica non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di investimento prese dal lettore.
DAILY OUTLOOK del 21.11.2023 – 🔴 RISK-ON SENZA FRENIMARKET BACKGROUND
Prosegue la fese di appetito al rischio, la salita del comparto equity ha di fatto riportato le quotazioni non lontano dai massimi di questo 2023 mettendo in evidenza la paura degli investitori di rimaner tagliati fuori da una prossima ripartenza del ciclo economico. I portafogli restano improntanti ad asset e settori ciclici e ancora il tema dell’IA traina a rialzo il comparto teche che ricordiamo oggi vede in calendario i dati relativi a Nvidia per il q3 del 2023, dati che potrebbero essere ulteriore propellente rialzista per le borse cosi come motivo per prese di profitto dopo l’importante salita di questo mese di novembre.
In un mood di risk on, a farne le spese è il dollaro USA che continua a perdere terreno contro tutti gli altri asset zavorrato da una prospettiva di taglio dei tassi di interesse, da una mancanza di risk off che non lo rende necessario a coperture né rifugi di portafogli e su cui grava la possibilità , seppur remota, di una fase di rallentamento dell’economia USA.
A seguire le sorti ribassiste del biglietto verde troviamo il dollaro canadese che oggi ha in programma la lettura dei dati sull’inflazione, dati attesi in calo sulla scia del rallentamento dei prezzi a livello globale, su questa idea le attese sono per un 3.2% YoY da un precedente 3.8%, calo che potrebbe dare fiducia al dollaro canadese dopo il nulla di fatto della BOC.
-FX
Il comparto valutario resta dominato dalla debolezza del dollaro Usa che lascia risalire tutte le majors, ma da non sottovalutare il recupero dello Yen giapponese che in maiera composta e senza esplosioni di volatilità lascia le aree di minimo annuale e recupera terreno contro tutte le altre majors, a partire ovviamente da dollar US e canadese.
Riprendono quota anche le oceaniche, che ora godono del rinnovato risk on e di una prospettiva futura di tassi ancora alti , specialmente contro il dollaro Usa ponendole ora in una condizione di vantaggio dato i prezzi non lontani dai minimi dell’anno. Potrebbero dunque essere questi i driver valutari per il prossimo 2024? A deciderlo sarà anche l’economia asiatica che resta per Australia e New Zealand il vero fardello in questo momento.
Ricordiamo ancora che questa sera alle ore 20.00 ci saranno le minute del FOMC che si spera possano dare maggior luce sulle prossime mosse FED.
-EQUITY
Il comparto azionario resta in pieno rally, sia in America che in Europa gli indici sembrano on temere l’ipercomprato e guardano oramai ai massimi dell’anno. La sovraperformane degli indici Usa resta indubbiamente meritevole di prese di profitto che tuttavia necessita di una motivazione in assenza della quale gli acquisti continuano copiosi senza freni.
Il rally da natale potrebbe essere ormai già nei prezzi e se non si dovessero verificare adeguati storni tecnici sarà difficile comprare azionario sui massimi dell’anno in chiusura di trimestre.
-COMMODITIES
Il comparto commodities trova lo spolvero del WTI che recupera dai minimi e riattacca gli 80$ ma solo una violazione di detta area potrebbe decretare una nuova stagione di rialzi per il prezzo del petrolio, che resta al momento pilotato maggiormente dalla debolezza del dollaro più che dalla prospettiva di una domanda crescente nel 2024, il che pone dubbi sulla durata e stabilità dell’attuale movimento rialzista.
A far meglio è il gold, che non scende come in una classica fase di risk on, ma sale insieme con il salire delle borse, questo grazie alla debolezza del dollaro Usa e alla debolezza dei rendimenti obbligazionari che ora scontano scenri a più bassa inflazione e con tassi di interesse in calo, generando terreno più che fertile per il metallo prezioso.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
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IL RISK OFF COVA SOTTO LA CENEREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 21.04.2023
-CONTESTO
Giornate di profonda incertezza per le price action dei principali asset class, special modo per il valutario dove le majors sono oramai ferme in chiaro trading range espressione della non direzionalità del dollaro USA.
Meglio le dinamiche sui cross che offrono maggiori spunti operativi, e che mettono in evidenza un tono di risk off che sembra essere più chiaro nel valutario rispetto al mondo equity che rimane leggermente indietro.
Questa chiusura di ottava ha visto nelle prime ore della sessione europea la pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio UK, dati che mostrano un buon rallentamento delle vendite , in calo su base annuale del -3.1% su base mensile del - 0.9% , dati che sono certamente influenzati anche dalla forte pressione dell’inflazione. Ricordiamo infatti che l’inflazione in UK rimane stabile sopra il 10% al 10.1% e questo pesa fortemente nelle tasche dei cittadini UK.
Non si ferma il quadro macroeconomico di questa mattina, con i PMI del Regno Unito ancora in calo per il settore manifatturiero, oramai al 46.6 in calo dal precedente 47.9, mentre il comparto servizi rimane di gran lunga più tonico con un 54.9 rispetto al 52.9 precedente, concedendo respiro ai dati del composite PMI che si attesta ancora in territorio positivo al 53.9.
Nel frattempo prosegue la stagione degli utili USA, con la pubblicazione dei dati in pre market di titoli minori in termine di capitalizzazione, ma ugualmente interessanti, come procter&gable e HCA, entrambe con dati fiorenti sia negli utili che nei ricavi, ma si guarda oramai alla prossima settimana con i dati di COCA COLA, MICROSOFT E GOOGLE che saranno driver delle sessione pomeridiane.
-FOREX
In un contesto di velato risk off, con un dollaro americano che prosegue una fase di lateralità compresa per il dollar index tra le resistenze di 102.25 e i supporti di 101.60, sembra tuttavia segnata la strada per il biglietto verde, con una FED alle porte, pronta ad alzare ancora i tassi e mettere maggior pressione all’economia USA.
Se da un lato il dollaro è in attesa di sviluppi , oggi dobbiamo notare un buon mood di risk off per le altre majors, con le oceaniche in caduta libera, sipettivamente il dollaro neozelandese e l’australiano che perdono lo 0.63% medio e lo 0.50% medio, mentre brillano le valute rifugio con lo yen giapponese che guadagna uno 0.61% medio e un franco svizzero che prende un +0.28% medio.
Fa bene anche la moneta unica con un +0.36% su base gionraliera, ma le performance piu interessanti si attestano sui cross come nzdjpy con un +1.05% e audjpy con un+1% in itraday, ma non sono da meno i corss con il franco svizzero che manifestano buoni eccessi nelle performance medie su base settimanel con cadchf che si porta ad un -1.44% settimanale come nzdchf con un -1.43%.
-EQUITY
Velato risk off anche per il comparto azionario, con il dax a guidare l’europa a ribasso con affondi sui 15777pnt, primo supporto statico di rilievo oltre il quale possiamo guardare con fiducia a 15656 pnt.
Grande lateralità anche per gli indici americani, con il nasdaq fermo tra i 12854 pnt e i 13124 pnt prima e 13200 pnt poi, le attese salgono dunque per le trimestrali microsoft e google della prossima settimana.
Non da meno la debolezza dell’sp500 che sembra voler approdare ai primi supporti tecnici di 4100 pnt msebbene le migliori aree di attenzione si attestano a 4071pnt.
-COMMODITIES
Il mondo dei metalli sembra ora giunto ai target di breve periodo con il gold che prosegue la sua correlazione diretta con l’azionario Usa e pertanto rallaenta la sua corsa , sostenuto anche da una forte incertezza del dollaro. Le quotazioni si attesano ora sotto i 2012$ e sembrano guardare con fiducia ai 1970$ prime aree di supporto tecnico.
Ancora chiusura del gap per il wti che giunge ai 77$ , ma non trova slancio ribassista per completare la ricopertura dei prezzi fino ai supporti di 75.75$, guardando ancora una volta alle resistenze di 78.90, chiave per poter sperare in nuovi allunghi ribassisti.
Rimaniamo dunque in attesa dei tanti market movers che ci attendono la prossima settimana, preludio alle banche centrali di maggio.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Mercati euforici "Risk on" BTC Meme stocks 16.01.2023Oggi mercati americani chiusi, l'Europa segna poche variazioni, ma si conferma il clima "risk on" che si è instaurato nelle ultime due settimane. Lo vediamo dal comportamento degli asset più speculativi a cominciare da meme stocks e crypto. Vediamo il quadro.
GLI ENERGY NON SEGUONO IL RISK ONANALISI COT REPORT del 15.01.2023
-CONTESTO
Torniamo dopo la pausa natalizia a trattare il cot report, analisi settimanale del posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago per intercettare il sentiment che sta guidando i grandi speculatori sul mercato.
Il nuovo anno si apre all’insegna del Risk on sui mercati, con il comparto equity che guarda oltre l’attuale scenario di rallentamento economico mondiale e si proietta verso un 2023 di inversione, ma la narrativa che viene espressa dai prezzi, non sembra combaciare in pieno con le attuali posizioni dei non commercials, che oltre a non dare ancora ampio spazio agli indici americani, sembrano voler penalizzare ancora molto il comparto energy.
Se il 2022 ha visto una fortissima speculazione sul settore energia a causa della guerra in Ucraina, della forte domanda post pandemica, e dalle incertezze di un inverno che avrebbe potuto piegare la produzione europea, la partenza del 203 è tutt’altra natura! L’inverno è arrivato e non si sta mostrando tanto rigido quanto temuto, le scorte sono risalite ai livelli medi stagionali, special modo per il Ngas, il che pone i grandi investitori in una condizione diametralmente opposta a quella del 2023, una condizione di speculazione inversa che mette le mani forti in posizioni ribassiste molto spinte.
Di contro non possiamo non notare la voglia di prendere posizioni long sui metalli, che a ben guardare la configurazione totale dei portafogli dei Big Players, iniziamo a ritenerle nuovamente copertura per eventuali ribasi dell’equity!
Sale il mondo azionario, pur non essendo seguito dalle posizioni dei big players, e lanciandosi in rally rialzisti, sulla speranza di un’inversione di politiche monetarie, pur consapevoli che l’economia mondiale non sta brillando… il rischio che ci si va ad assumere in questo caso è alto e una adeguata copertura per i portafogli sembra obbligatoria. Ecco dunque che il gold riscopre una correlazione diretta con l’equity , che trova a nostro avviso giustificazione nel suo dovere di copertura dal rischio equity.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il mondo valutario parte in questo 2023 con un passo differente, quella che è stata la forza del dollaro USA, che ha guidato lo scenario del 2022 ,sembra aver abbandonato il timone per lasciare spazio alla moneta unica attualmente leader incontrastata nei portafogli dei big players, ma non possiamo non notare la forte ripartenza dell’interesse sullo yen, che a nostro parere rimane il gioiello grezzo per il 2023.
Sarà interessante capire quale scenario si prospetterà in questo 2023 con le banche centrali alle prese con i potenziali cambi di rotta che ridisegneranno gli equilibri e gli scenari mondiali.
EURUSD
Incalzano le posizioni nette lunghe che si portano a 134982 contratti questa serrimana, dai precedenti 129915 e sebbene i picchi massimi siano stati toccati nelle festività natalizie con 146.162 contratti long, il sentiment di fondo ci sembra delineato oramai da tempo.
Il quadro tecnico non lascia molto spazio a dubbi o domande, si rimane in un chiaro rally rialzista, partito dai minimi di 0.96 e che ora trova slancio rialzista oltre la mm100 periodi e punta dritto a 1.1150-1.1190 area della mm200 periodi , movimento che potrebbe ben vedere pause e respiri del mercato per consolidare la ripartenza sopra i supporti di 1.07 figura.
GBPUSD
Non cresce parimenti la fiducia nella sterlina, sulla quale grava un quadro economico davvero pessimo, una chiara recessione, che non vedrà rapida risoluzione anche secondo le prospettive della stessa BOE.
Questo pone i big players ancora in posizione netta corta a -29456 contratti, in aumento dai precedenti -20301 contratti, il che lascia i prezzi in un momentaneo range compreso tra 1.2325 e 1.1850, range chiaramente espresso dalle mm21 e 100 periodi weekly.
Solo eventuali break out rialzisti di 1.26-1.27 potrebbe decretare importanti allunghi rialzisti, con buona probabilità dovuti alla debolezza del dollaro più che alla forza della sterlina.
YEN
Non possiamo trascurare la costante riduzione di posizioni nette corte delle mani forti sullo Yen giapponese, che sembra ora vedere come un lontano ricordo i picchi massimi di -111000 contratti, per assestare ora le mani forti a -35377 contratti con un decremento di ben 11500 contratti circa nella sola settimana appena trascorsa.
Il quadro tecnico di usdjpy sembra chiaro nel suo nuovo trend ribassista, che trova fondamenti in un dollaro USA oramai debolissimo e uno yen in gran spolvero, per un riallineamento delle politiche monetarie in questo 2023.
Attualemnte un approdo a 125.80-75 sembra prossimo, e la necessità anche di respiri tecnici per strutturare un nuovo trend ribassista ci sembra anche doveroso, ma nel medio periodo la riconvergenza delle politiche monetarie della FED ( verso i tagli tassi ) e della BOJ ( verso tassi piùà alti) sembra porre le basi per quotazioni di gran lunga piu basse.
AUDUSD
A beneficiare della ripartenza economica della CINA , e delle quotazioni dei metalli preziosi , sembrano essere proprio le oceaniche, con il dollaro australiano in primis, che vede le mani forti spingere sulla ricopertura delle posizioni nette corte, e portarsi ora a -33690 contratti, abbandonando i minimi di -91000 contratti , e guardare con simpatia a posizioni nette lunghe.
Il quadro tecnico trova un ‘attima struttura rialzista su base settimanale, con una sequenza a massimi e minimi crescente, posta sopra la mm21 periodi, che porta i prezzi al test delle aree di 0.70, livelli oltre i quali possiamo sperare in proiezioni verso 0.7250
USDCAD
Il dollaro canadese rimane pesante, con un sentiment delle mani forti ancora impostato a ribasso , con ben -30955 contratti, in incremento di 4189 contratti questa settimana, in linea con il sentiment che abbiamo richiamato sul mondo energy.
Usdcad non da particolari spunti sul quadro tecnico, che vede un sano bilanciamento tra il dollaro usa e dil dolaro americano, lasciando le quotazioni comprese tra 1.3225 e 1.35 figura.
USDINDEX
Senza freni la caduta del dollaro usa, che ha goduto del favore delle mani forti per tutto il 2022, ma che ora non trova fondamenti per giustificare ancora acquisti lasciando scaricare le posizioni costi faticosamente accumulate, portando ora le mani forti a soli 16540 contratti long, con una riduzione di ben 1221 contratti questa sola settimana.
Il quadro tecnico rimane fortemente ribassista con potenziali approdi a 101.30 e 100.20
-EQUITY:
il comparto equity è alle prese con una netta divergenza tra le posizioni della mani forti e la narrativa raccontanta dai prezzi. Il quadro offerto dal cot report ci pone dunque forti domande sulla bontà dell’attuale salita delle quotazioni, che potrebbero essere ancora prive di quel fondamento necessario a strutturare un nuovo ciclo rialzista di lungo periodo.
S&p
L’sp vede le mani forti con ben 213174 contratti netti corti, e in scia con il nasdaq con 8151 contratti short, pone le basi di forti dubbi sull’attuale rislaita delle quotazioni, che trovano motivazione negli incoraggianti dati sull’inflazione, che cala rapida e nella congiuntura macroeconomica che sembra aver retto l’urto con la politica della FED.
Il quadro tecnico su base settimanale, pone basi per potenziali ulteriori allunghi rialzisti fino a4090pnt e in estenzione fino 4150 pnt.
COMMODITIES
Il mondo delle commodities si spaca in due: da un lato i metalli che brillano come poche volte prima, e dall’altro lato il comparto energy, che soffre una selvaggia speculazione ribassista.
De da una parte il gold trova le mani forti con 150535 contratti netti long, in aumento di ben 8869 contratti, dall’altro le mani forti vendono ngas e wti, con -172503 contratti per il NGAS e un calo di ben 22371 contratti nell’esposizione long sul wti.
Ngas
Il ngas rimane preda degli orsi,che spingono giu le quotazioni fino agli attuali 3.40 $ ma che guarda con simpatia ai minimi di 3.38$. senza dubbio il rally ribassista è meritevoli di stroni tecnici che diano la possibilità ai prezzi di riconquistare il proprio valore medio , ma come ben sappiamo sui mercati non sempre il solo quadro tecnico è sufficiente ad un buon trading.
Gold
Infine interessantissimo il gold, che supera i 1920 $ e in un mega rally rialzista sembra guardare con simpatia anche i 2000$. Anche in questo caso le mani forti stanno spingendo i prezzi con ben 150535 contratti netti lunghi, ma uno storno tecnico che permetta ai prezzi di consolidare e dare vita a movimenti più strutturali ci sembra quasi doveroso.
Rimaniamo ora in attesa degli appuntamenti con le banche centrali agli inizi di febbraio per capire la direzionalità che vorranno assumere i mercati per questo 2023.
buon trading
Salvatore Bilotta
“IL FOREX CREDE NEL RISK ON…DURERÀ?”ANALISI COT REPORT del 13.08.2022
-CONTESTO
Ferie terminate e siamo nuovamente qui con la consueta rubrica settimanale dedicata alla lettura dei dati offerti dal COT report.
I dati che ci fornisce questa settimana la CFCT (commodity futures trading commission) sono dati contrastati , special modo nel loro quadro iter market. Il mondo valutario sembra dirigersi con maggiore decisione verso un chiaro sentiment di risk on , con prese di profitto sul dollaro americano, e qulche nuovo ingresso long su euro e sterlina. Si ricoprono le posizioni yen , mentre il comparto equity on trova la necessaria fiducia nei big plaiers, che restano ancora netti corri su S&P. il mondo metalli cambia strada, e dopo i fortissimi rally discendenti visti nelle scorse settimane, sembrano accompagnare l’euforia del risk on, con buoni respiri e posizionamenti long da parte dei big plaiers. Perdono quoto invece gli energetici, con le mani forti che spingono a ribasso e incrementano le loro posizioni nette corte.
Ci lasciamo alle spalle 2 settimane contrastate sul fronte dati, special modo per gli USA, con i dati sul mercato del lavoro ottimi, NFP in grande tiro venerdi 5 agosto, con circa 528 mila nuovi posti di lavoro creati e un tasso di disoccupazione in calo al 3.5%. Un dato che lascia intendere forti redditi e forti consumi, non certo un contesto ottimo per il rientro della corsa a rialzo dei prezzi. I mercati hanno rapidamente immaginato una FED aggressiva nella prossima riunione di fine settembre 2022, generando ancora incertezza e frenando la corsa agli acquisti.
Lunga tuttavia la strada che ci porterà alla riunione della FED e ancora molti i market mover che potrebbero influenzare la scelta di JP e del board, cosi come il sentiment degli investitori, che hanno difatti trovato nuova linfa rialzista nel dato sull’inflazione pubblicato mercoledì scorso, che ha visto un’IPC in calo, dal +9.1% A/A al +8.5% A/A, mentre il dato mensile si è assestato allo 0% mostrano un’ottima frenata dei prezzi, specialmente del comparto energy , che da fine 2021 stava trainando a rialzo i prezzi al consumo mondiali.
Nuovo risk on, dunque, si spera che il peggio sia oramai alle spalle, già 4 delle 6 riunione annue della FED sono trascorse, e i maggiori rialzi tassi da 75BP sembrano ora difficili da concretizzarsi nei prossimi appuntamenti se si considera un’inflazione oramai al giro di boa, ma sarà davvero cosi?
Diverse le considerazioni che DOBBIAMO fare:
punto primo, non è sufficiente un solo dato per invertire una tendenza, e questo banale concetto è ancora più valido se rapportato alle decisioni di una banca centrale, che dovrà attendere ancora i dati di agosto e settembre prima della sua riunione. Difficile dunque pensare e credere che l’assetto hawkis sia già terminato, per quanto una serie consecutiva di dati positivi potrebbe favorire ammorbidimenti della FED per il Q4 o per il 2023.
Secondo punto, la tipologia del dato in questione: tutti sappiamo che la FED non osserva il dato generale IPC, ma valuta con maggiore attenzione il dato core, cioè epurato da energy e food ( che è uscito ugualmente in calo, questo è da dire) e ancora di più i prezzi per i beni di spesa personale, dato che sarà pubblicato la settimana prossima, e che determina con maggior influenza le decisioni della FED, quindi ancor presto per cantar vittoria.
Terzo ed ultimo punto di riflessione: il tempo!
Prima che le decisioni dalla FED che hanno portato il costo del denaro al 2.50% in cosi breve tempo, possano riversarsi nell’economia reale, in genere passano dai 3 ai 6 mesi almeno, pertanto il vero effetto su aziende , industrie famiglie ecce cc ancora non lo si può valutare, e sebbene le ultime trimestrali in America siano state positive nelle prospettive future, dobbiamo far i conti ancora con la possibilità che il rallentamento economico americano non si limiti al PIL ma entri nel tessuto sociale rallentando la capacità delle aziende di creare ricchezza.
Ma procediamo con il consueto ordine:
-FOREX:
EURUSD
Ancora netti corti i big plaiers sulla moneta unica con 34536 contratti short, tuttavia non possiamo non considerare che è la terza settimana consecutiva che le mani forti riducono la loro esposizione passando di fatto dai 42745 contratti corti agli attuali 34536. Presto per gridare all’inversione, ma certo è che il vento potrebbe girare.
Per ora la spinta rialzista di eurusd si è limitata al test delle resistenze poste a 1.0340-50 minimi di maggio-giugno 2022, senza per ora trovare la forza per ulteriori allunghi. Solo la rottura delle resistenze ora citate porterebbe a tentativi rialzisti fono le aree di 1.0650 prima e 1.0780-90 poi.
Il quadro resta per ora ribassista, nel medio e affondi sotto la mm21 periodi daily aprirebbero la strada verso i minimi di questo 2022 a 0.9950.
GBPUSD
Settimane di prese di profitto anche sulla sterlina, che vede i big plaiers ancora netti corti, con 34468 contratti, ma in drastica riduzione a fronte dei 57250 contratti short visti 4 settimane fa. Solo nell’ultima settimana le mani forti hanno ridotto di ben 21940 contratti la loro posizione, volumi settimanali che si sono visti solo 2 volte negli ultimi 3 anni.
Il quadro tecnico vede per ora un buon recupero dai minimi di 1.1758, ma ancora in questo caso non c’è spinta sufficiente a superare le prime resistenze poste a 1.2290-1.23 figura.
Se non dovesse riuscire a superare le resistenze ora richiamate, si confermerebbe il quadro ribassista che porta al test dei minimi di 1.20 prima e 1.1750 poi.
AUDUSD
Difficile situazione per le mani forti sul dollaro australiano, che riparte dai minimi 2022 e 2019 posti a 0.6675 con gran vigore, lasciando i big plaiers fermi su posizioni nette corte pari a 57588 contratti.
Alta probabilità che i non commercial possano rivedere la loro posizione e girarsi con forza, accelerando la spinta rialzista del dollaro australiano.
Dopo il break out dei massimi a 0.7050 siamo al test della mm200 periodi daily oltre la quale sembra plausibile cercare approdi a 0.7244-50 area di precedente massimo. La struttura resta su base daily chiaramente a massimi e minimi crescenti sostenuta da un sentiment di risk on anche sui mercati azionari e dalla ripresa dei metalli preziosi, con i quali le valute oceaniche vivono correlazioni posizitive di lunga durata.
USDJPY
Rientrano gli eccessi sul posizionamento dei big plaiers sullo yen giapponese, che ha toccato picchi di 110454 contratti corti in questo 2022, per portarsi ora a -25032 contratti. un graduale ma importante recupero di posizioni, che lasciano presagire una qualche inversione, ma attendiamo posizionamenti netti lunghi per decretare la fine di un sentiment.
Lo yen recupera punti percentuali un po’ su tutte le majors, seppur in maniera timida, mostrando per ora prese di profitto più che veri e propri indirizzi rialzisti. Usdjpy dopo aver toccato i suoi massimi a 139.40 ripiega a 131.50, ma l’influenza del dollaro americano rende la lettura dello yen poco chiara, bilanciandone la forza / debolezza.
Attendiamo eventuali break out dei supporti a 131.50-40 per sperare in allunghi ribassisti che portino il cambio ai successivi supporti posti a 125.90-126 figura.
-EQUITY:
S&p
Come detto in precedenza , il sentiment dei mercati sembra contrastato, e il posizionamento dei non commercial questa volta sembra essere tardivo nel girarsi a favore di trend. Le mani forti restano nette corte sull’indice con 244261 contratti, incrementando lungo la salita delle quotazioni le loro posizioni corte.
Se le mani forti sono in errore, sarà un duro colpo, ma se dovessero aver ragione e l’attuale salita dei prezzi è solo una correzione prima di ulteriori affondi, ci saranno molte difficoltà per il mondo retail.
Per il momento i prezzi spingono a rialzo, su base daily c’è un chiaro trend rialzista che ha rotto le resistenze poste a 4160-4200pnt, e si punta a 4300, con possibili proiezioni a 4490-4500pnt.
Solo un rientro sotto i livelli di 4200 potrebbe decretare la fine del mood rialzista, e riaprire la porta a scenari bearish
NASDAQ
Compansano il loro posizionamento su S&P short, con posizioni nette lunghe su nasdaq, dove le mani forti sono long con 21075 contratti, che pur non esendo molti, tengono la media dell’esposizione degli ultimi 2 anni.
Anche qui i prezzi continuano a salire in un mood di risk on che ha portato al break out delle resistenze poste a 12950-13000 pnt, per dirigersi ora a 13700pnt. Il break out di questa resistenza potrebbe aprire la strada ai 14382 pnt prima e 15000 pnt poi.
Tuttavia, come già detto in precedenza, dobbiamo constatare che il mercato sta ora scontando un’euforia non del tutto giustificata dai dati, che portebbe rivelarsi falsa, nel qual caso un rientro dei prezzi sotto i 13000 pnt, potrebbe riaprire scenari bearish, che si proiettano ai minimi di 12000 pnt prima e11000 pnt poi.
-METALLI
GOLD
Riprendono gli acquisti di oro da parte dei big plaiers che dopo essere giunti alle minimi esposizioni long con 92690 contratti, si riportano a 142851 contratti netti lunghi.
Ancora sotto i valori medi, ma il segnale di voler tentare una ripartenza ci sono tutti, e si ritrovano chiaramente nei prezzi che dai minimi di 1679$ vedono un rally rialzista senza storni fino agli attuali 1800$.
Ancora lunga la strada prima di poter parlare di inversione, ma un approdo a 1867.50$ non ci sembra poi un cosi difficile traguardo.
Solo un ritorno sotto i 1786$ potrebbe decretare nuovamente un trend ribassista, che si proietta verso i minimi di 1722$ prima e 1679$ poi.
-ENERGY
WTI
Continuano a ridursi le posizioni sul petrolio, con i big plaiers che passano a 210651 contratti netti lunghi, proseguendo il trend di riduzione nella loro esposizione partita a metà 2021 con 429594 contratti long.
Anche i prezzi del wti iniziano a ripiegare e in un chiaro trend discendente passano da 123.80$ a 91.90$ passando dai minimi di 85.30$.
Al momento il trend discendente resta ben delineato e un ulteriore approdo a 85.30$ potrebbe quiesta volta decretarne la rottura, che porterebbe i prezzi a 77$.
Tuttavia la tenuta degli ultimi minimi non è da escludere, e fasi di congestione che vedano i prezzi ritestare le ultime resistenze a 104$ sono scenari plausibili a nostro avviso.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La settimana che ci attende vedrà la pubblicazione del PIL giapponese lunedi 15 insieme ai dati sulla produzione industriale cinese.
Ancora martedì attenzione ai dati sul mercato del lavoro in UK, mentre mercoledi ci sarà l’RBNZ chiamata alla decisione sui tassi di interesse. Ancora mercoledi dati sull’inflazione in UK… insomma una settimana ricca di dati che potrebbero aprire scenari di alta volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta
UNA SETTIMANA DI RISK ON, IN ATTESA DELLA BCEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 20.07.2022
Giorni di chiaro risk on sui mercati finanziari, a confermarlo non solo il comparto equity, che in maniera indistinta su settori ed aree geografiche , vede i principali indici mondiali aggredire le resistenze, ma come sempre a conferma di tutto il comparto valutario, che sta palesando una discreta debolezza del dollaro usa, che perde da inizio settimana un -1.15% medio seguito dalle valute tipicamente viste come rifugio, quali yen giappopnese, con un -0.82% medio e franco svizzero con un -0.35% medio. A beneficiare del ritrovato mood risk on, le commodities currencies, con il dollar australaino che guadagna un +0.80% medio seguito da dollaro neozelandese con un +0.56% medio e dal dollaro canadese con un +0.24% medio.
Torna a spingere anche la moneta unica, con un +0.51% medio, messo a segno da inizio settimana, con le aspettative di una BCE aggressiva sui rialzi tassi, e soprattutto pronta a mostrare un piano di difesa per i paesi maggiormente indebitati.
Non sarà semplice trovare una quadra, soprattutto che non generi difficoltà legali all’interno del blocco europeo, cosi come è stato nel passato con la Germania che mal vede aiuti all’Italia o apesi ad alto debito.
La soluzione potrà essere nella formula Draghi, con “ fare tutto ciò che è necessario” per salvare l’Europa. Ricordiamo che è mandato della BCE tenere il controllo dei prezzi, e se aiutare i paesi a maggior debito assolve al più ampio dovere di controllo dell’inflazione, allora ben venga un piano di aiuti mirato, seppur non di sostegno ad un preciso governo.
Ma vedremo domani 21 luglio come si comporterà la BCE al tanto atteso appuntamento.
Intanto il mood di risk on, trova sostegno nelle trimestrali usa, con Netflix a dar voce di speranza, con untili per azione, decisamente oltre le aspettative, e seppur il numero di abbonati resta in calo, sembra presentarsi un quadro meno pessimista di quello proposto dagli analisti.
L’equity americana, spinge dunque sulle resistenze chiave, sarà ora interessante vedere csa accadrà con l’approssimarsi dell’appuntamento con al FED del 27 luglio.
In tutto ciò prosegue la lotta ai prezzi dell’energia, specialmodo in Europa, dove un piano di riduzione forzata del 15% dei consumi di gas Russo, è sul tavolo! Prevenire , prima di curare, quesato ortamai sembra essere il mood che guida i leader europei, che si attendono possibiliri rivendicazioni russe, con la chiusura delle forniture di gas, dal Nord Stream 1 che gia attualemnte lavora al 40% delle sue potenzialità
Valutare dunque una riduzione dei consumi, per affrontare con maggiore serenità l’inverno. Non sarà scelta facile, ma di certo doverosa.
il quadro tecnico che ci si presenta stamattina, vede il dollaro index sui primi tentativi di tenuta dei supporti, con i minimi a 106.50. la fase ribassista del biglietto verde, resta per ora un respiro in un più ampio trend ascendente, e la prospettiva di una fed ancora aggressiva nella riunione del 27 luglio, favorirebbe le posizioni long dollari. Tuttavia, le aree di resistenza poste ora a 107.50 non saranno facili da superare nuovamente, aree dove confluiscono mm21 periodi h4. Ritaniamo comunque opportuna la massima prudenza in giornatae di profonda indecisione, e alla vigilia di appuntamenti chiave con le banche centrali europea e americana.
Il mondo dei traders retail non tarda a rispondere con riposizionamenti contrarian, che vedono ingressi long di dollari usa, che hanno permesso al sentiment di riposizionarsi in equilibrio con un 51% short.
Il respiro del dollaro ha dato spazio alle altre majors che hanno recuperato punti percentuali, special modo l’euro , che torna dai minimi sotto la parità ai livelli di 1.0230, con i ratail che hanno invertito del tutto il loro posizionamento, facendosi trovare alla vigilia dell’appuntamento con la BCE netti corti al 53%. Percentuali ancora non degne di un trend, ma di certo che pongono in stato di allerta e indecisione prima della banca centrale europea.le prossime resistenze poste a 1.0275, se violate aprirebbero a scenari rialzisti, previa tenuta dei supporti di breve posti a 1.0201
Medesimo quadro sul cable, che ancora non gode del sentiment contrarian short dei retail,ma che che tuttavia ha respirato dai minimi visti a 1.1762, per tornare a 1.2050 attuale resistenza di breve. Se dovesse tornare in auge la forza del dollaro usa, diofficile vedere a quel punto break out rialzisti per il cable, che potrebbe ripiegare sulle medie h1 100 e 200 periodi a 1.1925
Interessante il trend delle oceaniche che godono del mood risk on, che ha portato aususd a toccare 0.6925. acneh qui il sentiment retail ha invertito la sua rotta, creando posizionamenti short al 68%, tuttavia eventuali ritorni di forza dollari, potrebbero riportare audusd ai supporti di breve periodo posti a 0.6875 prima e 0.6850 poi.
Passando all’azionario, il dax, faro dell’azionario europeo, si trova al test delle prime vere resistenze, poste a 13428 punti, solo il break out di queste aree potrebbe portare ad allunghi fino 13650-13730 punti.
Stesso discorso per l’azionario americano, dove il comparto tech, con il nasdaq si trova a ridosso di resistenze chiave poste a 12390-14000pnt. La violazione di queste aree porterebbe a slanci rialzisti fino anche a 12910 pnt, tuttavia riteniamo opportuno lavorare con prudenza perché la tenuta delle zone di resistenza porterebbe a ribassi fino anche a 11800pnt, area di supporto dinamica.
Seguiremo dunque con attenzione le riunioni delle due banche centrali attese per domani con la bce e il 27 con la Fed per capire a pieno il futuro delle economie occidentali.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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IL RISK OFF PERSISTE E IL GOLD VA OLTRE I 2000$BUONGIORNO FOREX DEL 8.03.2022
Nessun risultato dai tavoli diplomatici sul fronte Ucraina, la guerra continua e con lei le tensioni aumentano al passare dei giorni. I mercati finanziari proseguono il loro mood di ribassi, con il dax sui minimi di periodo nelle aree di 12500, al di sotto delle quale troviamo un primo timido supporto a 12300-12250, ieri anche l’equity americana ha seguito le sorti dei mercati europei, con il DJ oramai prossimo ai minimi di 32250, l’S&P alle porte di 4100 e Nasdaq sulle aree di 13000 pnt.
Il risk off ora sembra più limpido, con il gold che ha superato quota 2000$ e si proietta verso i 2050$,il wti resta sostenuto a 122$ al barile, e non sembra per ora trovare spunti validi per degli storni degni di questo nome.
Il risk off, spinge a rialzo il dollar index che segna 99.50, prossimo oramai alla soglia psicologica di 100, spingono a rialzo anche lo yen giapponese e il franco svizzero, che proseguono il loro lavoro di valute rifugio, portando a ribasso diversi cross valutari come eurjpy che resta fermo alle aree di 125.25 , ma cross che evidenziano il chiaro status di risk off dei mercati sono audjpy, che trova finalmente debolezza anche nelle valute oceaniche, andando a rompere la trend line supportiva di brese sulle aree di 84.50 e sembra ora intenzionato ad approfondire i ribassi, con il sentiment dei traders retail che sta via via invertendo, come sempre contrarian long questa volta.
Eurusd, non trova la forza di reagire dai minimi di 1.0850, dopo un timido tentativo di rialzo fino alle aree di 1.0925 ieri si è riportato nel canale ribassista che guida i prezzi oramai dal 25 febbraio, senza per ora attaccare i minimi.
Continua la debolezza del cable, che cede sotto i colpi di un super dollaro, andando a rompere a ribasso i supporto di 1.31, con un chiaro sentiment, contrarian long da parte dei retail che si sono portati al 90% lunghi e non sembrano ancora aver finito la voglia di comprare i ribassi.
Inverte invece il sentiment sul dollaro australiano, dove oggi i retail sono long al 59% dopo aver visto il break out della trend line supportiva di breve nelle aree di 0.7350, ed aver effettuato un ritest da manuale, la valuta oceanica sembra essersi rimessa in linea con un mood di risk off, andando a cercare i primi ritracciamenti in area 0.7275, a questo punto ulteriori estensioni ribassiste non sono da escludere.
Respirano finalmente i cross euraud e eurnzd, che da tempo seguivano un trend ribassista, senza però effettuare ancora storni,, che solo ora nelle aree di 1.4560 per euraud, sembrano concretizzarsi, con i traders retail che richiamavamo ieri, sembrano oramai stanchi di ingressi contrarian long, e colgono rapidamente queste occasioni di storno per alleggerire le loro posizioni long, presto tuttavia per parlare di inversione, non sarà un processo facile, il sentiment resta al momento ancora all’87% long, ben lontano da possibili inversioni nette.
Seguiamo ancora con scrupolosità le dinamiche intraday, che seguono gli sviluppi geo politici e che possono pertanto mutare rapidamente.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
|USD| - COSA ASPETTARSI DAL DOLLARO QUESTA SETTIMANA 🇺🇸Buona Domenica traders 👩🏽🚀
Oggi ho deciso di condividere con voi la mia analisi sul FX:USDOLLAR per la prossima settimana.
WEEKLY
Partendo dal Weekly possiamo notare un trend di lungo periodo decisamente ribassista. I prezzi sono arrivati sulla zona di supply dei massimi di Ottobre 2020, molto importante perché ha dato origine all'ultimo impulso al ribasso (Gamba Madre).
Se ci focalizziamo sulle ultime settimane il movimento al rialzo sembra che abbia finito la benzina --> movimento ascendente + la creazione di liquidità che prima o poi verrà presa.
Sul Daily il trend invece è rialzista e i prezzi sono a ridosso di una zona di demand che potrebbe generare una reazione per un ultimo impulso al rialzo.
Se la zona di demand non dovesse reggere si avrà la conferma del cambio di trend al ribasso, allineandosi cosi con l'analisi Weekly 📉
Mi raccomando tradate responsabilmente!
Fammi sapere la tua idea con un commento e lascia un like per seguire gli aggiornamenti 🤳
"Take the risk or lose the chance" 🐺
|BTCUSD| - ANALISI PER IL MESE DI AGOSTO🏝Buona Domenica traders 👩🏽🚀
Agosto è sempre stato un mese morto per i mercati finanziari, la volatilità è bassa e i principali operatori si stanno godendo le vacanze.
Voglio comunque portarvi la mia idea sul BITSTAMP:BTCUSD visto che molti di voi me lo avete chiesto in privato.
DAILY
Sul Daily il trend è tornato rialzista con la rottura dei max in area 41K e di conseguenza, fino a quando il trend non mi confermerà una nuova inversione, sono più favorevole ad aprire operazioni di acquisto. Ho evidenziato tutte le zone di supply che i prezzi potrebbero raggiungere.
In H4 vi lascio anche un possibile setup long per i prossimi giorni.
Mi raccomando tradate responsabilmente!
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Take the risk or lose the chance! 🐺
usdcad short risk on e vaccini FTGPer via del Risk on, l'admissione di trump di aver perso le elezioni durante il week end, 2 companie che hanno pubblicato delle news riguardanti i vaccini sono dell'idea che l'olio che influenzerebbe il dollaro canadese sia pronto a dare strengh
quindi dopo aver rotto e ritestato il 50 ema,
ritracciamento di fibonacci toccando il 50 ema
venendo da una zona di supply and demand
e il sentimento positivo sulle comoditi currency pressando il dxy (dollaro)
mi ha portato a pensare ad una posizione short, ovviamente potevo scegliere diverse currency ma il gbp era debole questa mattina, e ho intravisto una notizia riguardante opec che mi ha spinto a scegliere il cad, staremo a vedere se ripagherà
EURJPY SHORT, domina il risk offLa debolezza dell'Euro sembra poter proseguire. I dati odierni, relativi all'indicatore ZEW sul sentiment economico in Germania e nell'Eurozona, hanno facilitato l'ulteriore deprezzamento della nostra valuta. Nel caso del cross in oggetto è un deprezzamento legato anche al risk-off subentrato nel corso della sessione asiatica, un'avversione al rischio che trova fondamento in alcune notizie legate all'evoluzione del Coronavirus.
Se è vero che il numero di contagiati giornaliero è in calo, così come quello dei decessi, è altrettanto vero che gli operatori stanno iniziando a interrogarsi sugli effetti economici dell'epidemia. In tal senso sono arrivare rassicurazioni dal governo cinese, di contro uno dei colossi mondiali della tecnologia - Apple - ha dichiarato che gli utili dei prossimi mesi potrebbero risentire della situazione. Ed è per questo che durante la sessione asiatica abbiamo registrato un calo dei futures USA, calo che in questo momento è sostenuto dall'obbligazionario - in riapertura dopo la festività di ieri - laddove sul decennale americano osserviamo una discesa del rendimento (significa che il prezzo sale causa acquisti). Le correlazioni appaiono rispettate, difatti troviamo un Gold ormai prossimo ai 1600 dollari l'oncia e lo Yen in fase di apprezzamento (scendo valute legate al rischio e alle materie prime come AUD e NZD).
In quest'ottica l'opportunità short sul cross valutario in oggetto potrebbe essere molto interessante. Il grafico giornaliero mostra chiaramente un movimento ribassista che ha pochi supporti volumetrici sino all'area di 118. Sul 4 ore la rottura dei minimi relativi precedenti confuta la tesi ribassista e il target del movimento potrebbe essere quello indicato. Ovviamente, data la riapertura di Wall Street, sarà interessante valutare la risposta degli operatori nord americani e nel pomeriggio saremo in grado di capire se la view esposta si rivelerà corretta.
OGGI RISK ON SUL NOSTRO MIB DOPO DATI MACRO USA DI IERIBuoni segnali sul fronte macro
Ci attende probabilmente una seduta all’insegna del risk on dopo la pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio in USA di ieri pomeriggio e i dati macro in Cina su PIL, vendite al dettaglio, Produzione Industriale ed investimenti fissi.
Le vendite al dettaglio americane hanno mostrato una crescita mensile dello 0.3%, in linea con le attese. Il dato, depurato della componente relativa alla vendita di auto mostra un incremento mensile dello 0.7% (attese a +0.5%). L’incremento annuale registrato a dicembre si attesta al 5.82% ben sopra il dato del mese di novembre (+3.33%). Tale dato conferma il buon andamento dei consumi e l’elevata propensione agli acquisti da parte dei consumatori americani.
Segnali positivi provengono anche dai dati macro in Cina che segnano una crescita del PIL cinese nel quarto trimestre dell’anno al 6% annuo. La crescita nel 2019 si e’ attestata al 6.1%, al di sotto del 6.6% registrato nel 2018 ma in linea con le proiezioni del governo.
Positivo il dato sulla produzione industriale che balza del 6.9% a dicembre contro attese per una crescita del 5.9%. Parte di tale sovra-performance e’ da imputare agli effetti del “Chinese New Year” che quest’anno prevede delle vacanze anticipate che hanno spinto ad un’accelerazione dei processi produttivi nel mese di dicembre prima della chiusure alla fine di gennaio.
Sostenuto anche l’andamento delle vendite al dettaglio che segnano un incremento dell’8% contro attese a +7.9%.
Infine, l’andamento degli investimenti fissi risulta piuttosto rassicurante: essi hanno segnato un incremento del 5.4% grazie ad un aumento della capex aziendale del settore manifatturiero.
In sintesi, il messaggio che proviene dai dati macro delle due potenze e’ rassicurante. Stiamo assistendo ad un progressivo recupero dei dati macro in Cina associato ad un andamento piuttosto tonico dei consumi in USA a sostegno della crescita.
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LITECOIN - BUON RAPPORTO RISK/REWARDIl grafico LTC/BTC presenta un ottimo rapporto risk/reward.
Esso si trova in prossimità di un fortissimo supporto storico: 0.01 BTC.
Oltre a questo, è profondamente ipervenduto da giorni.
E' vero che i volumi sono pressoché spenti e che la coin sta facendo parlare molto poco di sé, ma una posizione LONG con stop loss poco sotto gli 0.01 fa molta gola, in quanto facilmente gestibile
Anche il grafico in USD non è male, in quanto mostra appiattimento del downtrend ed una formazione cuneiforme fortemente accumulativa, che in caso di breakout potrebbe portare ad un rally di prezzo.
Ciò la rende una posizione appetibile anche sulla coppia in FIAT. Naturalmente, in questo caso va ritarato lo stop loss (sotto gli 80 USD).
Voi lo state ancora seguendo LTC o lo ritenete di scarso interesse ultimamente?
CADJPY: fase di accumulo pronta per esplodereI'incrocio CADJPY è un bellissimo esempio assieme a USDCHF di rapporto tra due valute con caratteristiche intrinseche opposte. CAD e USD sono valute RISK-ON mentre JPY e CHF sono al'opposto RISCK-OFF.
Attualmente, in perfetta sintonia di correlazione, si trova in un momento particolare.
EURRUSD, USDJPY, GOLD e USDCHF confermano il quadro inter market e restituiscono significato sul perché CADJPY sia ora lì dove è!
Analisi:
1) il prezzo ha sentito la TL di supporto di lungo (TL verde)
2) il CCI evidenzia una divergenza rispetto al prezzo (perdita di momentum del prezzo)
3) il percorso del prezzo ha evidenziato una linea di resistenza dinamica (TL rossa)
Operatività':
Alla chiusura della candela di rottura della TL rossa entrerò in posizione.
Stop sotto alla candela che ha rotto la TL rossa
Protezione dell'operazione mediante l'uso del indicatore ATR
Potenziale target 89.50. Arrivato lì chiuderò metà e lascerò che l'indicatore SUPERTREND faccia da trailing stop.
In assenza della rottura della TL rossa, resto fuori!
Faccio trading SEMPLICE!
Analisi semplici e precise regole d'entrata.
Non ha tempo da perdere: io trado!
Sono un imprenditore e il trading è un metodo per diversificare gli utili.
->se ritieni importante capire cosa è un mercato risk-on o uno risk-off e come determinano i trend
->se ritieni importante capire come i cambi, le materie prime e gli indici/azioni sono tra loro correlati
->magari, anche vuoi seguire un trading facile con regole d'entrata chiare e "disciplinate"
metti "mi piace" e iniziate a seguirmi o a commentare qui sotto.
HB
switch off del risk ?Il livello di Fibonacci ha bloccato la salita del prezzo e ora potrebbe rintracciare, la bontà del segnale è data anche dal RSI che con la sua media ci da un segnale ribassista all' interno del possibile canale che ha cominciato a formarsi. Un ulteriore segnale è anche la sua correlazione inversa con il gold che sembrerebbe anch'esso invertire, quindi probabile risk off.