SMI: pronto per nuovi massimi?In questa analisi su EUREX:FSMI1! , siamo davanti a un perfetto setup long
che offre una grande opportunità rialzista su timeframe settimanale (1W).
Siamo entrati in apertura di ottava in area 11.960 con uno stop loss rigoroso a 11.837
Il Risk/Reward è eccellente con un rapporto superiore a 4:1, quindi non si scherza!
📊 TP Parziale: 12.172 dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo SL a BE.
🎯 TP Finale: 12.478, corrispondente al massimo di due settimane fa.
Rischiamo il 2% del nostro conto.
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AL LUPO, AL LUPO!Today’S Trading del 07.10.2024
MACRO BACKGROUND
Powell aveva dunque ragione! L’economia USA si sta dimostrando ancora una volta forte e ancora per una volta la paura di una recessione viene respinta, cosi come da più di due anni a questa parte, cioè da quando la FED ha iniziato con il suo ciclo di taglio dei tassi.
È oramai dal marzo del 2022 , quando la FED ha iniziato ad alzare il costo del denaro che analisti ed operatori dei mercati si attendono un forte rallentamento dell’economia USA come risposta alle politiche monetarie, ancora nella fase di rialzo dei tassi si poteva pensare ad un ritardo nella risposta ancora naturale, ma ora che la FED inizia il percorso di allentamento…. Ora no!
Il coro di analisti e banche d’affari si era diviso in due: i primi che credevano nelle parole di Powell, in un’economia robusta da difendere, ed i secondi che nel taglio da 50 Bp e segnali di debolezza del mondo del lavoro vedevano i primi segni di un’imminente recessione!
Recessione, recessione!
Ancora una volta il mercato del lavoro USA ha stupito, venerdi grandi numeri dai NFP che mostrano una disoccupazione in calo al 4.1% dal precedente 4.2% con 254K nuovi ruoli paga ed una revisione a rialzo del dato precedente a 159K, dati che con un tasso di partecipazione stabile al 62.7% e oltre 8milioni di opportunità lavorative rilevate dai Jolts , aprono la porta ad una FED cauta nel ciclo di tagli tassi.
Torna dunque il focus inflazione, ora che il mercato del lavoro ha dato un segnale forte della sua robustezza , la FED potrebbe nuovamente rallentare nel ciclo di taglio tassi , con una pausa alla riunione di novembre o un taglio modesto da 25Bp, decisione che a questo punto dipenderà anche dai prossimi dati sull’Inflazione.
Ancora si cerca un equilibrio nel doppio mandato FED tra stabilità dei prezzi e piena occupazione, la ricerca del tasso di equilibrio è compito arduo per Powell che per ora sta dimostrando, dati alla mano , di essere in sintonia con l’economia USA ( almeno per il mandato FED)
FOREX
Torna il super dollaro USA, tutti i giochi sono da rifare ora che il mercato del lavoro ha ribaltato le possibili decisioni della FED. Le probabilità di andare oltre 1punto percentuale di tagli tassi per la FED in questo 2024 sembrano sparite , pertanto il dollaro USA va rivalutato. Le pesanti vendite dello scorso mese vanno riviste ed il biglietto verde inizia questo mese di ottobre con un +1.90% medi contro le relative majors, portando eurusd sotto 1.10 ai minimi di 1.0966, alle porte dei primi supporti volumetrici di 1.0925.
Giu anche la sterlina che di riporta a 1.3110 primo supporto volumetrico di medio periodo,interessante anche usdjpy che si porta a 149.25 resistenza chiave , in confluenza volumetrica con le medie mobili daily che potrebbe porre ostacoli alla forza del dollaro USA.
EQUITY
Torna il Risk on, le borse mondiali festeggiano con chiusure settimanali rialzista, lasciandosi alle spalle i timori di un rallentamento economico e di deboli utili aziendali. Tuttavia il mese di ottobre non brilla per gli indici USA , il Russell segna un -1.20% , Dow -0.21% sp500 -0.50% nasdaq -0.42%. L’avvio di settimana sembra ora necessitare di ricoperture dopo la spinta rialzista di venerdi, tuttavia resta difficle ora crede in crolli strutturali dei mercati , sempre che la stagione delle trimestrali USA non riaccenda la paura negli investitori.
Il Nasdaq lascia scoperto il POc di venerdi a 20103pnt, livello che potrebbe dover rivedere coperture prima di nuove spinte rialziste, cosi come l’SP500 con il poc a 5770 pnt , mentre per il Russell resta livello di equilibrio il POC settimanale a 2216 pnt.
COMMODITY
Ancora il settore energy a dettare legge , con le tensioni in Medio oriente a dominare la scena. Il wti riconquista 75$ in un pieno rally long, mentre per i metalli il gold soffre ora la rinnovata forza del biglietto verde e la tenuta dei rendimenti obbligazionari, lasciando le quotazioni del metallo giallo nell’intorno dei 2672$
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
LONG su S&P MidCap 400In questa analisi su E-mini S&P MidCap 400 Futures (CME) CME_MINI:EMD1! ,
ci troviamo di fronte a un setup long ben definito,
che offre una grande opportunità di trading rialzista su timeframe daily.
Siamo entrati stanotte con un pendente a 3.109
Il risk-reward è interessante, superiore all'unità (1:2,5).
TP Parziale: a 3.125,5 dove dimezzeremo l’esposizione e sposteremo lo stop loss a break even.
TP Finale: a 3.153,9 corrispondente al massimo della candela ribassista di qualche giorno fa.
SL: ben posizionato a 3.090,1.
Rischiamo 3% del nostro conto su questo trade,
con l'obiettivo di capitalizzare un movimento rialzista ben strutturato e con ottimo potenziale di guadagno.
Improvvisamente, il risk offCome un fulmine a ciel sereno, ieri pomeriggio, sono giunte sui mercati, notizie di un possibile e imminente attacco missilistico contro Israele da parte dell’Iran, come possibile ritorsione all’intervento di Israele in Libano contro gli Hezbollah. E’ stato un alto funzionario della Casa Bianca a lanciare l’allarme, aggiungendo che un tale attacco avrebbe gravi conseguenze per l’Iran stesso.
Wall Street ha virato al ribasso e, a causa del persistente rischio geopolitico, l'S&P 500 e il Nasdaq sono scesi di oltre l’1%, mentre il Dow ha chiuso intorno al -0.60%. Sul fronte dati, l'ISM PMI ha indicato un'altra forte contrazione per l'attività delle fabbriche statunitensi, sebbene i prezzi alla produzione più bassi offrano spazio alla Fed per continuare a tagliare i tassi. Inoltre, i Jolts Openings hanno indicato un rimbalzo nelle posizioni di lavoro vacanti. Nel frattempo, Apple, Microsoft e Broadcom hanno registrato un calo compreso tra il 3% e il 2%, dettando il passo al settore tecnologico.
VALUTE
Sui cambi improvvisi i recuperi di Jpy e Chf, che di fronte all’aumento dei rischi geopolitici, sono saliti rompendo le prime resistenze, senza però consolidare. EurUsd in discesa dopo la violazione di 1.1100 e possibilità di discesa fino almeno a 1.1000. Cable sotto 1.3300 e obiettivi ambiziosi in area 1.3000.
UsdJpy che dopo il test di 143.00 è tornato a ridosso di 144.00 per poi oscillare nel range questa notte. Di fondo sulle valute si aspetta qualcosa che possa muovere i mercati, dopo settimane di tentativi falliti al rialzo o al ribasso.
ISM USA E JOLTS OPENINGS
L'ISM Manufacturing PMI è uscito a 47.3 a settembre 2024, invariato rispetto ad agosto e leggermente al di sotto delle previsioni di 47,5. Il dato indica una contrazione nel settore manifatturiero da ormai sei mesi. La domanda continua a essere debole, la produzione è diminuita e gli input sono rimasti accomodanti.
È stato osservato un calo per i nuovi ordini, le scorte e l'arretrato di ordini, mentre la produzione si è quasi fermata, i prezzi sono diminuiti e le consegne dei fornitori hanno indicato consegne in rallentamento. Il numero di posti di lavoro nelle aree di grandi magazzini e uffici, (Jolts) è aumentato di 329.000 a 8,040 milioni ad agosto 2024 da un 7,7 milioni rivisto al rialzo a luglio e al di sopra delle aspettative di mercato di 7,6 milioni.
EUROZONA, CALA L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale nell'Eurozona è sceso all'1,8% a settembre 2024, il più basso da aprile 2021, rispetto al 2,2% di agosto e alle previsioni dell'1,9%. L'inflazione è ora al di sotto dell'obiettivo della BCE del 2%. I prezzi sono scesi molto di più per l'energia e servizi, mentre i prezzi per cibo, alcol e tabacco sono aumentati leggermente.
Nel frattempo, anche il tasso di inflazione core è sceso al 2,7% dal 2,8%. Tra le maggiori economie del blocco, l'inflazione ha rallentato in Germania, Francia, Italia e Spagna. La BCE prevede che l'inflazione aumenterà di nuovo nell'ultima parte del 2024. L'inflazione dovrebbe poi scendere verso il 2% nella seconda metà del 2025.
RECUPERA IL PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti del 4% a quasi 71 dollari al barile ieri, dopo essere scesi ad un minimo di 67,59 Usd all'inizio della sessione, in seguito alle notizie secondo cui l'Iran potrebbe lanciare un attacco missilistico balistico contro Israele. Contemporaneamente, Israele ha anche iniziato raid via terra in Libano.
Nel frattempo, la Libia si sta preparando a riavviare la sua produzione di petrolio dopo aver risolto i conflitti interni. La Libia normalmente produce 1,2 milioni di barili al giorno, ma la produzione è scesa sotto i 450.000 barili ad agosto a causa dell'instabilità politica.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Intel: Rimbalzo su Liquidity Grab e Order BlockIn questa analisi su Intel NASDAQ:INTC ci troviamo di fronte a un setup long ben definito, che offre una grande opportunità di trading rialzista su time frame mensile.
Dopo la caccia agli stop sotto la sell-side liquidity (SSL),
ci troviamo in un'area a sconto sulla serie storica dei prezzi dal 2010
ed in prossimità di un order block su time frame trimestrale.
Il Risk Reward è interessante, superiore all'unità (2:1).
-> TP Parziale: 30,52$, corrispondente al massimo della candela ribassista di agosto, dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo SL a BE.
-> TP Finale: 36,93$, sopra la BSL di luglio.
SL ben posizionato: 18,51$.
Rischiamo il 5% del nostro conto su questa operazione.
BTC USD POLITICA MONETARIA + ANALISI TECNICABuonasera a tutti!
In esame il pair BTC USD , il re delle crypto sembra trovare nuovamente terreno fertile, con possibili iniezioni di liquidità in arrivo.
Tecnicamente possiamo notare:
-Parabola classica nei cicli bull run
-Rsi che rompe la trend ribassista sul settimanale, dando un possibile anticipo di movimento rialzista
-Bull flag con movimento laterale ribassista di possibile accumulo
-Possibile avvio di ciclo annuale
Politica monetaria:
-La FED taglia di 0.5 punti percentuali i tassi USA, aprendo ad una politica monetaria espansiva relativamente aggressiva, in risposta dei timori occupazionali e di recessione/soft landing. Resta l'incognita inflazione , ancora non tornata in zona 2% (attualmente circa3%)
-Il comparto risk on al momento ne beneficia
ETF
Si denota flusso positivo negli ultimi 5-6 giorni
Livelli da teneere in considerazione:
-Massimi storici, poi price discovery
-70k
-65k
-60k
-58.5k
-54k
Buon trading a tutti!
Un Setup Che Non Puoi Ignorare su SOLVAYIn questa analisi su EURONEXT:SOLB ci troviamo di fronte a un setup long ben definito (dopo il secondo test dell'OB+),
che offre una grande opportunità di trading rialzista su time frame settimanale.
Entriamo a mercato domani all'apertura delle contrattazioni salvo lap rialzista.
Il Risk Reward (RR) è interessante 2,21.
TP Parziale a 32,43, dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo SL a BE (Break Even).
TP Finale a 34,00, corrispondente al massimo della candela rialzista di due settimane fa.
SL ben posizionato a 29,47 per minimizzare le perdite.
Rischiamo il 3% del nostro conto con questa strategia.
Margine di upside circa un 10%
Un'opportunità di trading da non perdereIn questa analisi su OANDA:GBPAUD , ci troviamo di fronte a un setup long ben definito, che offre una grande opportunità di trading rialzista su time frame settimanale .
Ci sono due possibili punti di ingresso:
Conservativo : a 1,93407 che permette un maggiore margine di sicurezza.
Aggressivo : a 1,94444 per chi cerca di massimizzare i profitti.
Il Risk Reward è interessante, superiore a 1:3
TP Parziale: 1,96780 dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo Stop Loss a Break Even.
TP Finale: 2,00402 corrispondente al massimo in spike di qualche settimana fa.
Lo SL è ben posizionato a 1,92783 garantendo un rischio controllato al 2% del nostro conto .
Questa configurazione promette un movimento potenzialmente esplosivo, con una strategia chiara per massimizzare i profitti e minimizzare i rischi.
Preparati per un long da sogno su AussieIn questa analisi su FX:AUDUSD ci troviamo di fronte a un setup long ben definito, che offre una grande opportunità di trading rialzista su timeframe settimanale (1W).
Si è creato un bel pattern di price action al test del fair value gap rialzista (FVG+).
Ci sono 2 possibili punti di ingresso.
Uno più conservativo a 0,67 e l'altro più aggressivo a 0,6677.
Il Risk/Reward è intrigante, superiore a 1:1 con un interessante movimento di prezzo in arrivo.
📊 TP Parziale: 0,6727 dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo SL a BE.
🎯 TP Finale: 0,67947, corrispondente al massimo della scorsa ottava.
⛔ SL ben posizionato: 0,6622.
Rischiamo in questo trade il 2% del nostro conto.
Tocca alla FedContinuano a mostrarsi resilienti i listini americani, specialmente dopo la pubblicazione dei dati Usa relativi alle vendite al dettaglio, uscite migliori delle previsioni, a conferma che la spesa dei consumatori è rimasta relativamente solida. L'S&P 500 ha guadagnato circa lo 0,4%, appena al di sotto del suo massimo storico. Il Dow ha guadagnato lo 0.15%, facendo registrare un nuovo massimo storico, mentre il Nasdaq è salito dello 0,3%. Le vendite al dettaglio, dicevamo, sono aumentate inaspettatamente dello 0,1% ad agosto, rispetto alle previsioni di un calo dello 0,2% e dopo un aumento rivisto al rialzo dell'1,1% a luglio.
E oggi, è il giorno della Fed, che si pronuncerà sui tassi questa sera alle 20.00 ora italiana. Sarà presumibilmente il primo taglio dal 2020, anche se è difficile prevederne l’entità, cioè 25 o 50 punti base ? Più del 60% degli analisti prevede una riduzione di mezzo punto percentuale. A noi pare che ciò possa portare ad un aumento del risk off, in ragione dei timori che la scelta di 50 punti base possa voler dire paura del Fomc rispetto ad una eventuale recessione. Per questo e per il fatto che i rappresentanti del Fomc, abbiano ancora, ultimamente, rasentato ottimismo sullo stato di salute dell’economia, crediamo in una riduzione inferiore.
VALUTE
Sui cambi price action interessanti, con un dollaro che dopo la discesa degli ultimi giorni, si è ripreso contro Jpy, in maniera impulsiva, creando le condizioni tecniche per ulteriore rafforzamento. Già sono oltre 200 i pips di recupero del biglietto verde e obiettivamente, osservando price action e grafici, non sembra si possano escludere movimenti anche fino a 144.00 nelle prossime ore.
EurUsd ancora sopra 1.1100 mentre il Cable ha mollato quasi 100 pips dai massimi di 1.3230. EurGbp in decisa ripresa con obiettivi prossimi a 0.8470 80. UsdCad a ridosso di 1.3620, resistenza chiave con 1.3650, dopo che l’inflazione è arrivata a target, ovvero il 2%. In generale potremmo, come già anticipato anche nei giorni scorsi, assistere ad un recupero del biglietto verde dopo giorni di debolezza, per il principio del sell on rumors and buy on news, ovvero prese di beneficio di posizioni short, proprio in concomitanza con le decisione della Fed.
USA, VENDITE AL DETTAGLIO IN RIPRESA
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,1% su base mensile ad agosto 2024, dopo un aumento rivisto al rialzo dell'1,1% a luglio e superando le previsioni di un calo dello 0,2%, a dimostrazione del fatto che la spesa dei consumatori rimane relativamente forte. Gli aumenti maggiori sono stati registrati nelle vendite presso rivenditori al dettaglio, nei diversi settori che comprendono quelli relativi ad articoli sportivi, hobby, strumenti musicali e librerie.
D'altro canto, le vendite sono diminuite presso stazioni di servizio negozi di elettronica, abbigliamento, elettrodomestici e alimentari. Nel frattempo, le vendite escludendo i servizi di ristorazione, i concessionari di auto, i negozi di materiali edili e le stazioni di servizio, che vengono utilizzati per calcolare il PIL, sono aumentate dello 0,3%, dopo un guadagno rivisto al rialzo dello 0,4% a luglio.
CANADA RAGGIUNTO TARGET DI INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale in Canada ha rallentato ancora negli ultimi tre mesi, raggiungendo il 2% ad agosto 2024, il livello più basso dal febbraio 2021, leggermente al di sotto delle previsioni del 2,1% e raggiungendo l'obiettivo della banca centrale per la prima volta in oltre tre anni. Il rallentamento dell'inflazione complessiva ad agosto è stato in parte determinato da un calo del 5,1% dei prezzi della benzina, attribuito sia ai prezzi correnti più bassi sia agli effetti dell'anno base.
Inoltre, i prezzi di abbigliamento e calzature sono scesi per l'ottavo mese consecutivo, in calo del 4,4% ad agosto dopo un calo del 2,7% a luglio. Nel frattempo, i costi per gli alloggi, che rappresentano circa il 30% del paniere CPI, sono aumentati del 5,3% ad agosto, in calo rispetto al 5,7% di luglio. Escludendo la benzina, il CPI è aumentato del 2,2% ad agosto, in calo rispetto al 2,5% di luglio. Su base mensile, l'indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0,2% ad agosto, rispetto alle aspettative di una lettura stabile, dopo un aumento dello 0,4% nel mese precedente.
ZEW ANCORA IN CALO
L'indicatore ZEW del sentiment economico per la Germania è sceso a 3,6 a settembre 2024, livello più basso dall’ottobre 2023, rispetto al 19,2 di agosto e alle previsioni di 17. Si è trattato del terzo mese consecutivo di discesa del sentiment economico. Secondo il Presidente dell’Istituto Zew la speranza di un rapido miglioramento della situazione economica è svanita e Il numero di ottimisti e pessimisti è ora equamente bilanciato. Inoltre, l'indice delle condizioni attuali è sceso a -84,5, il più basso da maggio 2020, da -77,3.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Si avvicina la FedLa Federal Reserve è pronta a ridurre i tassi per la priva volta dal Marzo 2020, con un’unica incognita, data dall’entità ella riduzione del costo del denaro. Sono però, va ricordato, in aumento le probabilità di una riduzione dello 0.50%, ora giunte intorno al 60%. Giovedì e Venerdì poi sono attese le decisioni della Boe e della Boj, con alte probabilità di tassi invariati.
Intanto Wall Street ha chiuso contrastata ieri, con l'S&P 500 intorno allo zero, il Dow Jones in rialzo dello 0.25% circa, ma comunque nuovo massimo storico, e il Nasdaq in calo dello 0,9%, in ragione delle incertezze sull’entità della riduzione dei tassi della Fed. Il settore tecnologico ha avuto la performance peggiore, con le azioni Apple che hanno perso oltre il 3% tra le preoccupazioni per la minore domanda di iPhone.
Inoltre, le azioni dei chip, che hanno guidato la ripresa del mercato la scorsa settimana, sono diminuite poiché gli investitori hanno ridimensionato le loro posizioni, con Nvidia e Broadcom che hanno perso quasi il 3%. Al contrario, il settore energetico ha sovraperformato, con le azioni di Chevron che hanno guadagnato l'1,6%.
VALUTE
Dollaro in ribasso ad inizio seduta, specialmente contro Jpy, considerato che la price action per ben due volte ha violato l’area di 140.00 per poi rimbalzare prepotentemente ad inizio sessione Usa. I minimi sono stati visti a 139.57 e 139.73, per poi chiudere la sessione addirittura a 141.23. Stamani troviamo il UsdJpy a 140.65, pronto forse a riattaccare i supporti.
Recupero di Euro e Sterlina, saliti sopra 1.1120 e 1.3200 rispettivamente, con possibilità di salire anche verso 1.1200 e 1.33260. La sensazione è che per il solito principio di “sell on rumors and buy on news”, con riferimento al dollaro, possa essere valido fino alla decisione di domani sera della Fed, quando ci aspetteremo delle prese di beneficio e un biglietto verde in recupero.
Tentativi di recupero anche per le oceaniche con target possibili a 0.6820 per AudUsd e 0.6300 per NzdUsd. EurChf sempre stabile a 0.9400 e UsdChf che si muove simmetricamente rispetto ad EurUsd in un mercato che ancora, almeno sui cambi sembra essere in chiaro risk off.
PETROLIO
I future sul petrolio greggio WTI hanno rimbalzato arrivando intorno ai 70 dollari al barile lunedì, estendendo un guadagno dell'1,4% rispetto alla settimana precedente, spinti dalle continue interruzioni alle infrastrutture petrolifere del Golfo degli Stati Uniti e dalle aspettative di taglio dei tassi di interesse degli Stati Uniti. Quasi il 20% della produzione di petrolio del Golfo del Messico rimane offline a causa dell'uragano Francine.
Inoltre, gli investitori stanno scommettendo sempre di più su un taglio dei tassi di 50 punti base più ampio da parte della Federal Reserve, che potrebbe stimolare l'attività economica e aumentare la domanda di petrolio. Tuttavia, persistono preoccupazioni per il rallentamento della domanda dopo che i dati cinesi hanno mostrato il periodo più lungo di rallentamento industriale dal 2021, con investimenti più deboli del previsto, sollevando dubbi sull'obiettivo di crescita del 5% della Cina. Nel frattempo, le esportazioni di petrolio libico sono diminuite in modo significativo a causa dei colloqui guidati dall'ONU sul controllo della banca centrale.
ITALIA, SURPLUS COMMERCIALE
L'Italia ha registrato un surplus commerciale di 6,743 miliardi di euro a luglio 2024, il livello più alto degli ultimi tre anni, in aumento rispetto al surplus di 6,108 miliardi di euro del corrispondente periodo dell'anno precedente e saldamente al di sopra del consenso di mercato di 4,5 miliardi di euro. Le esportazioni sono aumentate del 6,8% a 57,176 miliardi di euro, mentre le importazioni sono aumentate del 6,3% a 50,433 miliardi di euro.
SALARI IN CALO NELLA UE
Gli stipendi nell'Eurozona sono aumentati del 4,5% su base annua nel secondo trimestre del 2024, dopo che il dato precedente è stato rivisto al ribasso nel primo trimestre. Si tratta comunque del maggiore aumento dall'ultimo trimestre del 2022. La crescita salariale ha però rallentato per il settore manifatturiero, l’edilizia, informazione e comunicazione, attività finanziarie e assicurative oltre alle attività professionali, scientifiche e tecniche.
Al contrario, la crescita salariale ha accelerato nei servizi di pubblica utilità, nel commercio all'ingrosso e al dettaglio e nel settore immobiliare. Tra le maggiori economie del blocco, la crescita salariale si è attenuata in Germania (4,7% contro 6,1%) e Spagna (3,7% contro 4,6%) e si è stabilizzata in Italia al 3,3%, mentre ha accelerato in Francia (3,4% contro 3,2%).
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Potenziale rialzo a doppia cifra per Siemens Energy AGIn questa analisi su Siemens Energy AG ( XETR:ENR ) ci troviamo di fronte a un setup long ben definito, che offre una grande opportunità di trading long su time frame settimanale.
Ci sono due possibili punti di ingresso:
uno più conservativo a 23,57 EUR
e l'altro più aggressivo a 24,19 EUR.
Il Risk Reward è interessante, superiore all'unità, con un TP Parziale a 25,32 EUR dove dimezzeremo l'esposizione e sposteremo lo Stop Loss a Break Even.
Il TP Finale è fissato a 27,07 EUR corrispondente al minimo della candela rialzista di qualche settimana fa.
Lo Stop Loss è ben posizionato a 22,06 EUR minimizzando il rischio a circa 9,33% del nostro conto.
Questa configurazione offre un'opportunità equilibrata tra rischio e rendimento, ideale per chi cerca un ingresso solido sul mercato.
Rischiamo massimo il 5% del nostro conto.
La BCE taglia di 25 punti base, anzi no, di 60La giornata di ieri passerà alla storia come quella della Bce, che ha tagliato il tasso di deposito al 3.50% dal 3.75%, come da attese, anche se nella realtà i tassi ufficiali, quelli che in gergo sono chiamati tassi di rifinanziamento principali, e che erano al 4.25%, sono scesi di 60 punti base fino al 3.65%. Il tutto per effetto di modifiche (decise tempo orsono) dell’assetto operativo per l’attuazione della politica monetaria, che hanno riguardato il delta tra il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e il tasso sui depositi preso la banca centrale, fissato ad un massimo di 15 punti base, mentre quello tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale e quello sulle operazioni di rifinanziamento principale è rimasto a 25 punti base.
La diretta conseguenza è che un abbassamento del tasso di deposito dal 3.75% al 3.50% (che è stata la decisione presa ieri dalla Bce) ha avuto l’effetto immediato di far scendere il tasso sui finanziamenti principali dal 4.25% a 3.65% in ragione del delta massimo fissato a 15 punti base (3.50% il primo e 3.65% il secondo). Nella realtà dei fatti però i tassi ufficiali oggi, sono scesi al 3.50% (quello sui depositi) e al 3.65% quello su cui tutti facevano riferimento quando si parlava di tassi di sconto.
Se la comunicazione della Bce da un lato non può definirsi pertanto ottimale, perché ha generato equivoci evidenti, dall’altro però da oggi, i tassi di riferimento saranno al 3.65% con un taglio di 60 punti base effettivi dal livello del 4.25% del mese di luglio e di 85 punti base dal picco dei tassi di giugno al 4.5%. Un bell’aiuto a quei paesi che oggi, nel vecchio continente, si trovano in difficoltà economiche, Germania in testa. La reazione dei mercati e’ stata inizialmente quasi nulla, forse perché molti operatori sono rimasti sorpresi da questi cambiamenti e/o non li hanno compresi fino in fondo, per poi invece assistere ad un rialzo dell’EurUsd, arrivato quasi a ridosso di 1.1100.
JOBLESS CLAIMS
A dispetto della salita dello Jpy che avrebbe dovuto generare avversione al rischio, Wall Street ha chiuso in positivo, dopo che il rapporto PPI ha mostrato un aumento leggermente superiore alle attese nei prezzi alla produzione. Il PPI principale è aumentato dello 0,2% mese su mese e anche quello di base ha superato le previsioni allo 0,3%. Tuttavia, le letture del mese precedente sono state riviste al ribasso e i tassi annuali hanno sorpreso al ribasso.
Nel frattempo, il numero di persone che hanno richiesto sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è aumentato di 2.000 rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 230.000 nel periodo conclusosi il 7 settembre, in linea con le aspettative del mercato. La cifra è rimasta ben al di sopra delle medie registrate all'inizio di quest'anno, riflettendo il trend continuo di un mercato del lavoro in flessione, ulteriormente sottolineato dai deboli dati sulle buste paga di agosto. Nel frattempo, le richieste continuative sono aumentate di 5.000, arrivando a 1.850.000 nella settimana precedente.
VALUTE
Sui cambi, segnaliamo la caduta del UsdJpy, avvenuta questa notte, con la violazione di 141.80 e il ritorno sotto quota 141.00 che apre la strada al test fatidico di 140.00, soglia psicologica importante. Se consideriamo che i big players, si sono messi long Jpy da un paio di settimane, comprendiamo il perché di queste accelerazioni della valuta giapponese, che a questo punto, nel caso di breakout della soglia richiamata, aprirebbe la strada al test di 127.40, minimo del Gennaio 2023, prima della grande salita a 162.00.
Ciò potrebbe provocare, nella seduta di oggi, il ritorno del risk off a livello generale, con una ripresa del franco svizzero e una accelerazioni al rialzo delle valute rifugio. Per ora l’indice Vix rimane però sotto quota 20 e non sembra dare segnali di aumento dell’avversione, anche se la giornata è lunga. Sulle altre coppie segnaliamo la ripresa del Cable, tornato a 1.3150 da 1.3000 di ieri e quella delle oceaniche tornare a 0.6730 con AudUsd e 0.6180 con NzdUsd, A dir la verità è solo una correzione rialzista e manca ancora molto per rompere i massimi precedenti delle ultime settimane.
USA, DEBITO ALLE STELLE
Continua inesorabilmente a peggiorare il debito Usa, che ad agosto ha fatto registrare un buco di 380 miliardi di dollari, il peggior risultato dal settembre 2022. Negli ultimi 12 mesi, solo due volte si è registrato un surplus, ad agosto 2023 e ad aprile 2024, mentre tutti gli altri mesi il numero è stato ampiamente negativo. Il dato è stato inferiore alle previsioni di un deficit di quasi 350 miliardi di dollari.
Le ragioni vanno ricercate nell’aumento delle spese del 254%, intorno ai 687 miliardi di dollari, trainate da un aumento di 129 miliardi di dollari nella spesa Medicare e da un aumento di 124 miliardi di dollari nella spesa per la previdenza sociale. Nel frattempo, le entrate sono aumentate solo dell'8,3% a 307 miliardi di dollari, in gran parte a causa di 137 miliardi di dollari di imposte sul reddito delle persone fisiche e 131 miliardi di dollari di contributi previdenziali.
Nei primi 11 mesi dell'anno fiscale 2024, il deficit degli Stati Uniti è aumentato del 24%, passando da 1.525 miliardi di dollari nello stesso periodo dell'anno fiscale 2023 a 1.897 miliardi di dollari, poiché i costi degli interessi sul debito pubblico dell'anno in corso hanno superato per la prima volta 1.000 miliardi di dollari.
PREZZI ALLA PRODUZIONE USA
I prezzi alla produzione, negli Stati Uniti, sono aumentati dello 0,2% mese su mese ad agosto 2024, dopo che il dato del mese precedente è stato rivisto al ribasso a luglio, ma superiore alle previsioni dello 0,1%. I prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,4%, dopo un calo dello 0,3% a luglio, e con essi sono saliti anche i costi per la vendita all'ingrosso di macchinari e veicoli, la vendita al dettaglio di carburanti, e quella di attrezzature professionali e commerciali.
Nel frattempo, il costo dei beni è rimasto invariato, Su base annua, i prezzi alla produzione sono aumentati dell'1,7%, al di sotto di un 2,1% rivisto al ribasso a luglio e delle previsioni dell'1,8%. Nel frattempo, il CPI core è aumentato dello 0,3%, al di sopra delle previsioni dello 0,2%, e dopo un calo rivisto al ribasso dello 0,2% a luglio. Il tasso core annuale si è inaspettatamente stabilizzato al 2,4%.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 12.09.2024 L’inflazione Usa scende ad Agosto, ma resta “sticky” nella definizione “core”.
Oggi la decisione della BCE sui tassi: quasi scontato un taglio di -0,25%.
Revival della tech, ieri sera. Nvidia euforica, +8%.
I prezzi alla produzione in Germania ancora in tendenza negativa.
L'atteso dato dell'inflazione Usa pubblicato ieri è stato variamente interpretato, cosicchè gli indici azionari europei hanno cambiato più volte direzione, per poi chiudono contrastati: Milano -0,12%, Parigi -0,14%, Londra -0,10%. Leggermente positivi quelli di Francoforte, +0,30%, e Madrid ,+0,67%.
I prezzi al consumo americani ad agosto sono saliti +0,2% su base mensile, mentre su base tendenziale annuale sono passati da +2,9% a +2,5%, contro stime di 2,6%: il dato tendenziale, oltre ad aver battuto le attese, segna il livello più basso da febbraio 2021. Peccato che il dato "core", quello “depurato” delle componenti volatili di cibo ed energia, sia cresciuto +0,3%, contro attese di +0,2%.
La reazione al dato di Wall Street è stata ancora più nervosa di quella europea: lo S&P500 è arrivato a perdere -1,5%, ma poi, quasi per magia, il mood del mercato è tornato “risk-on” e le chiusure, nel giorno della commemorazione dei tragici eventi del September 11th, hanno segnato eterogenei guadagni: Dow Jones +0,31%, S&P500 +1,07%, Nasdaq +2,17%.
L’interpretazione del dato di ieri era cruciale per prefigurare l’entità del taglio dei tassi che la Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) deciderà mercoledì 18 nella sua riunione di politica monetaria (FOMC).
A partire da ieri ha ripreso consistenza lo scenario di un taglio da -25 bps, e perso quota quello del “mega” taglio da -50, a cui il FedWatch Tool del Cme Group assegna ora solo il 15% di possibilità, contro l’85% di un taglio “canonico” da -25.
Oggi, sul fronte dell’inflazione Usa, avremo i dati non meno importanti sui prezzi alla produzione di agosto, che potrebbero giovarsi del forte calo della componente “energy” visto il crollo del prezzo del greggio nel mese scorso.
L’attenzione sulla dinamica dei prezzi è cresciuta nelle ultime 2 settimane, mettendo in ombra le preoccupazioni sul fronte occupazionela e, più in generale, sulla crescita economia. Occhi aperti, nelle pomeriggio di oggi, anche sulla rilevazione settimanale delle richieste di sussidi di disoccupazione.
In Europa oggi è il giorno dell’annuncio della decisione sul taglio dei tassi da parte della Banca centrale Europea: è dato come molto probabile che l’ECB abbassi di nuovo il “repo rate”, dal 3,75 al 3,50%, ma sarà anche interessante la lettura delle previsioni aggiornate sul GDP e sull'inflazione, probabilmente riviste al ribasso.
Macro Europea: in Germania ad agosto, i prezzi all'ingrosso (PPI) sono scesi -1,1% rispetto ad agosto 2023 e -0,8% rispetto a luglio, propiziando un’ulteriore discesa dei prezzi al consumo nei mesi prossimi.
Il dato è positivo poichè, se confermato in altre analoghe misurazioni europee, supporta la prospettiva di easing monetario, ma segnala anche debolezza della domanda interna ed internazionale.
Il prezzo del petrolio resta debole, risultato delle ripetute revisioni al ribasso della domanda globale apportate dal cartello Opec+ e altri osservatori, tuttavia ieri è rimbalzato di circa +2%, col WTI (greggio di riferimento Usa) sopra 67 Dollari/barile.
Al recupero hanno concorso sia i dati in calo delle scorte petrolifere Usa che i timori per gli stop estrattivi dovuti all'uragano nel Golfo del Messico.
Momento di mercato favorevole per i titoli di Stato italiani: ieri è stata collocata con successo un’emissione di Eur 7 mld di BOT 12 mesi, oggetto di richiesta per 1,52 volte l’ammontare offerto, e classata ad un rendimento medio ponderato del 2,896%, -22 bps sotto quello dell'asta di agosto.
Il Tesoro dello Stato italiano ha anche piazzato un nuovo BTP benchmark 30 anni, scadenza ottobre 2054 e cedola annua 4,3%, che ha ricevuto richieste superiori a Eur 130 miliardi, 75,1% delle quali da investitori esteri.
La prospettiva di allentamento della politica monetaria in Usa ed Europa e di graduale inasprimento in Giappone sta rafforzando lo Yen, che ieri ha toccato i massimi dell’anno verso US Dollar a 140,9.
Naoki Tamura, ha dichiarato che la Banca centrale Giapponese, di cui è membro, dovrebbe alzare i tassi più velocemente, e che un target “neutro” è pari a 1,0% o sopra. A luglio la BoJ aveva alzato i tassi a +0,25%, livello più alto dal 2008.
Oggi, 12 settembre, le Borse asiatiche, ad eccezione di quelle cinesi, hanno segnato ampi recuperi in scia alla brillante chiusura di Wall Street, e l’indice MSCI dell’area Asia-Pacifico ex Giappone è salito +1,0%.
Tokyo ha chiuso in rialzo del +3,4%, grazie allo sprint del comparto tecnologico, contagiato dal ritorno dell’euforia sull’intelligenza artificiale sintetizzato dal +8% di Nvidia.
Hong Kong ha guadagnato +1,2%, Taiwan +3,0%, Seul +2,1% e Sidney +1,1%, mentre le Borse cinesi hanno chiuso in calo, dovo aver azzerato i guadagni dell’ apertura: Shanghai -0,17%, Shenzhen -0,48%.
Le Borse europee partecipano alla fase di recupero dei mercati azionari, e chiudono la mattinata con rialzi medi di +1,0%. (ore 12.30 CET).
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EARNINGS SU , MA CON LA RECESSIONE?Today’S Trading del 12.09.2024
MACRO BACKGROUND
Sempre più complesso il Quadro economico globale , gli analisti oscillano tra l’euforia di una crescita futura guidata dai tagli tassi e una paura incontrollata di una fase recessiva dell’economia USA.
Diverse banche d’affari continuano a guardare al futuro delle aziende USA con estremo ottimismo, sostenuti forse ancora dall’euforia dell’AI, ma fatto è che ben 4 volte negli ultimi picchi del ciclo economico gli analisti hanno sovrastimato le proiezioni degli utili di circa il 30%.
Questo vorrebbe dire che , sebbene una recessione si sia poi palesata nei mesi seguenti le stime, gli analisti restano quasi sempre ottimisti seppur le indicazioni di una recessione siano ben chiari.
Altra discrepanza di cui tener nota è come possa ritenersi possibile una crescita degli utili aziendali,in uno scenario di calo della domanda aggregata, quindi dei consumi , in un contesto di scarse opportunità lavorative. Rallenta il mercato del lavoro, cala l’inflazione e quindi i prezzi, scendono i redditi ed i risparmi, ma allora da dove nascono questi utili in crescita?
A far nota positiva tuttavia lo scenario di taglio dei tassi di interesse, è infatti vero che se la FED procede al ciclo di tagli tassi, per le aziende si aprirebbero riduzioni dei costi di finanziamento, lasciando più spazio ai margini.
Quadro complesso, nel quale forse le banche centrali dovranno procedere con cautela, pertanto i tagli tassi da 25Bp sembrano essere la scelta più corretta per rimanere ancora vigli e legati ai dati delle congiunture macroeconomiche.
FOREX
Il mercato valutario ora riprezza il dollaro Usa, dopo le pesanti vendite delle scorse settimane guidate dallo scenario di tagli tassi da 50Bp e dall’arrivo della recessione, ora i dati sul mercato del alvoro Usa uniti al CPI di ieri sembrano dare obbligo alla fed di procedere con soli 25Bp di riduzione del costo del denaro, pertanto il dollaro risulterebbe ora eccessivamente svalutato nei confronti delle majors concorrenti.
Eurusd rompe a ribasso i supporti di 1.1025 e sembra ora fermarsi su 1.10 figura, ma l’appuntamento di oggi con la Lagarde non depone a favore di scenari rialzisti, pertanto ulteriori affondi sotto 1.10 per approdi a 1.0975 sembrano scenari plausibili.
La fase rialzista del dollaro Usa ed il rinnovato risk on premia usdchf, che grazie alla caduta del franco svizzero ora rompe le resistenze di 0.8540 e completa una buona fase di accumulazione sopra 0.8375 e sembra pronto a delle ripartenze long fino 0.8620
Nata speciale per i cross, con CHFjpy che completa una configurazione di testa spalla, e sembra pronta ad aggredire i supporti di 166.50- 166.00 grazie all’inversione delle relative politiche monetarie.
EQUITY
Azionario con il Tech in grande spolvero ieri, dopo i dati sull’inflazione torna la fame di tech, con il nasdq che recupera dai minimi di 18380 a 19300 pnt, lasciando dietro di se i primi supporti a 18961 e 19122 pnt, per aprire poi la strada rialzista verso i 19600 pnt, prima vera resistenza volumetrica.
Robusto anche il Dax che si porta non lontano dal test dei 18650 pnt , livelli di resistenza volumetrica che ha dominato la scena nel momento ribassita dello scorso agosto e solo la sua violazione porterebbe ad ulteriori allunghi verso le aree di 18800 pnt
COMMODITY
Notizia per il WTI, con le scorte di petrolio USA pubblicate ieri dall’EIA che sorprendono con dati decisamente inferiori alle attese. La domanda dunque sembra robusta, scarse le importanzioni che costringono a ridurre le scorte , pertanto le quotazioni riprendono a salire allontanando lo spauracchio di un crollo della domanda. Il Wti lascia dunque le aree dei 65$ per aggredire le resistenze di 69$. Poniamo la vostra attenzione sulle chiusure settimanili che potrebbero dare vita ad interessantissimi pattern rialzisti di medio periodo.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
Wall Street tiene e rilanciaLa borsa americana ha reagito ieri, in seguito alla pubblicazione dei dati sui prezzi al consumo, nonostante un inizio traballante che aveva fatto pensare al ritorno del risk off sui mercati. La tensione era aumentata dopo la pubblicazione del dato core, uscito superiore alle attese, mentre il numero generale era uscito come da consensus.
In realtà tutto ciò ha poi riportato una certa tranquillità sulle price action perché comunque le maggiori probabilità di riduzione di 25 punti base de parte della Fed, rappresentano un segnale positivo per analisti e investitori. Il CPI core mensile è aumentato inaspettatamente dello 0,3%, contro un consensus dello 0,2%. Nel frattempo, il tasso di inflazione principale annuale ha rallentato più del previsto al 2,5% e il tasso core si è stabilizzato al 3,2% come previsto. Le probabilità di una riduzione del tasso di 25 punti base da parte della Fed la prossima settimana sono aumentate a circa l'80% dal 70% prima della pubblicazione.
VALUTE E BCE
Ancora una giornata decisamente decorrelata sul mercato dei cambi, e altamente volatile sulla valuta giapponese, con il UsdJpy dapprima capace di testare dei minimi a 140.70, per poi tornare quasi a 142.60 e chiudere la sessione in area 142.30. Tali movimenti dipendono soprattutto dalla tensione generata dalle dichiarazioni dei banchieri della Boj, che sostengono la necessità di alzare i tassi, il che porta scompiglio e avversione al rischio sui mercati, come accaduto ieri in mattinata.
Poi nel pomeriggio le cose sono cambiate, specie in relazione al ritorno di appetito al rischio che si è tradotto in vendite di franchi svizzeri, Jpy e rialzi delle oceaniche. Per quel che riguarda la moneta unica, il ribasso di ieri che ha portato al test di 1.1000 dipende soprattutto dai dati tedeschi e dalla pressione che questi ultimi mettono sulla decisione di oggi della Bce, attesa al taglio del costo del denaro.
Le previsioni ci dicono che la riduzione sarà molto probabilmente di 25 punti base, e solo successivamente forse, si prenderà in considerazione una riduzione più importante, che pure, forse, nelle condizioni attuali di congiuntura, sarebbe necessario. Ma probabilmente Francoforte vuole aspettare la Fed prima di azzardare un taglio che potrebbe indebolire l’Euro, con la possibilità di una inflazione importata in ripresa, il che non è certo il desiderio dell’Istituto Centrale.
NIKKEI IN RIPRESA
Parallelamente alla ripresa, anche se parziale, del UsdJpy, questa notte l'indice Nikkei 225 è balzato del 3,5% a oltre 36.800, mentre l’indice Topix ha guadagnato il 2,6% a 2.600, invertendo le perdite della sessione precedente e seguendo un rally guidato dalla tecnologia a Wall Street ieri sera in chiusura. Tali movimenti, come già ribadito, fanno seguito al dato sul Cpi che ha confermato che la Fed, molto probabilmente, taglierà i tassi di 5 punti base, che danno fiducia ai mercati perché significa che la Fed è sicura che non ci sarà recessione. Ecco il vero motivo del ritorno dell’appetito al rischio.
A livello nazionale, i dati hanno mostrato che i prezzi alla produzione in Giappone sono aumentati meno del previsto ad agosto, mentre il sentiment aziendale è balzato nel terzo trimestre. I titoli tecnologici hanno guidato la carica, con forti guadagni da Lasertec (3,5%), Disco Corp (4,4%), Tokyo Electron (4,8%), SoftBank Group (6,5%) e Advantest (6,8%).
PIL UK IN CALO
Rallenta l'economia britannica a luglio 2024, con un calo di produzione industriale e manifatturiera rispettivamente dell’1.2% e 1.3% su base annua, e relativa al mese di giugno. Le attese erano per dati quasi invariati, il che ha creato un po’ di scompiglio sui movimenti della sterlina ieri in giornata. Su base mensile entrambe sono scese dello 0.8% e 1%, decisamente inferiori al consensus.
Il Pil del mese i di Giugno è uscito a 0%, ovvero invariato, contro un consensus di +0.2%, mentre su base annua è cresciuto meno delle attese, +1.2% contro un +1.4% delle previsioni. Considerando il dato trimestrale, il PIL britannico è aumentato dello 0,5% inferiore al +0.6% del trimestre precedente e +0.6% del consensus.
AUSTRALIA
Le aspettative di inflazione al consumo in Australia, si sono attestate al 4,4% a settembre 2024, in leggero calo rispetto al massimo di agosto del 4,5%. L'ultima cifra riflette gli sforzi della banca centrale per controllare l'inflazione entro un lasso di tempo ragionevole preservando al contempo i risultati positivi del mercato del lavoro. Il governatore della Reserve Bank Michele Bullock ha recentemente osservato che l'inflazione ha rallentato sostanzialmente dal suo picco, sebbene rimanga al di sopra del punto medio dell'obiettivo del 2-3%.
Ha anche sottolineato che è prematuro considerare un allentamento monetario. L'inflazione principale in Australia è salita al 3,8% nel secondo trimestre del 2024, rispetto al minimo di nove trimestri del 3,6% nel primo trimestre, segnando il primo aumento dal quarto trimestre del 2022. Nel frattempo, l'indice CPI mensile è salito del 3,5% anno su anno a luglio, rallentando rispetto al 3,8% di giugno e raggiungendo il livello più basso degli ultimi 4 mesi.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
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Attesa per i CPI UsaI future sulle azioni statunitensi appaiono in calo questa mattina, in un contesto di grande attesa per i dati sui prezzi al consumo di oggi pomeriggio, numeri che potrebbero aiutare a determinare l'entità del taglio dei tassi di interesse previsto dalla Federal Reserve la prossima settimana, il 18 settembre. I mercati stanno attualmente assegnando una probabilità del 66% di un taglio di 25 punti base, con il 34% di probabilità di una riduzione maggiore di 50 punti base, secondo il FedWatch del CME. Nella notte c’è stato però anche il primo e probabilmente unico dibattito tra Kamala Harris e Donald Trump. A quanto sembra, le probabilità di vittoria della candidata democratica potrebbero essere leggermente aumentate.
Intanto nelle contrattazioni di ieri, il Dow è sceso dello 0,23%, mentre l'S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno guadagnato rispettivamente lo 0,45% e lo 0,84%. Nella sessione asiatica però, si è verificato un aumento improvviso dell’avversione al rischio, in seguito al crollo del UsdJpy e della borsa giapponese, in seguito alle dichiarazioni aggressive di un policy maker della Banca del Giappone.
Il membro del consiglio della BOJ Junko Nakagawa ha affermato che la banca centrale continuerà ad aumentare i tassi di interesse se l'economia e l'inflazione si muoveranno in linea con le sue previsioni. Lo yen è salito ai massimi dell'anno in seguito alle sue osservazioni, esercitando una maggiore pressione sui listini. Sul fronte economico, il sentiment manifatturiero in Giappone è sceso a un minimo di sette mesi a settembre tra le preoccupazioni sulla debole domanda cinese.
VALUTE
Sui cambi, dopo una giornata di lento e inesorabile recupero del dollaro, si assiste al crollo del UsdJpy, dopo le dichiarazioni di Nakagawa, con la violazione di 141.70 e la discesa impulsiva verso il prossimo target di 140.40 50 area. La discesa ha spinto anche il UsdChf al ribasso con il test di 0.8420 e i possibili target a 0.8380. EurChf che di conseguenza è sceso a 0.9310 con tutti i cross del franco svizzero ampiamente sotto pressione. EurUsd e Cable in rialzo sopra quota 1.1050 e 1.3110, vicino alle prime resistenze chiave, ma senza grandissima impulsività.
Aumenta il risk off e salgono i cambi come EurAud, EurNzd per via di una minor forza di oceaniche contro dollaro rispetto al recupero di Euro e Sterlina. L’avversione al rischio può continuare dal momento che sullo Jpy sono entrati i grandi players, con prospettive di ribassi ben più significativi dei livelli attuali. La rottura eventuale della soglia psicologica di 140,00 aprirebbe la strada agli obiettivi di medio termine a 126.70.
PETROLIO
I future sul WTI sono saliti a circa 66,2 dollari al barile questa notte, rimbalzando leggermente dal livello più basso da maggio 2023, supportati dai timori di interruzioni dell'approvvigionamento dovute alla tempesta del Golfo. Francine si è rafforzato in un uragano di categoria 1 nel Golfo del Messico occidentale e si prevede che si intensificherà ulteriormente prima di toccare terra in Louisiana, rappresentando una minaccia per le operazioni di raffinazione lungo la costa del Golfo.
Inoltre, i dati API hanno mostrato che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite inaspettatamente di 2,79 milioni di barili la scorsa settimana, contro le previsioni di mercato che vedevano un aumento di 0,7 milioni di barili. Tuttavia, sul mercato, rimane la tendenza ribassista del petrolio, poiché pesa sul sentiment, una prospettiva di calo della domanda globale, con particolare riguardo alla Cina.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Discesa dell'equityImportante discesa di Wall Street venerdì, appesantita dalle preoccupazioni per un rallentamento del mercato del lavoro e da una debolezza significativa del settore tecnologico. L'S&P 500 è sceso dell'1,73%, il Dow ha perso l’1.01% e il Nasdaq è sceso del 2,69%. Le grandi aziende tecnologiche come Amazon (-3,6%), Alphabet (-4%) e Meta (-3,2%) hanno registrato perdite significative, con produttori di chip come Broadcom (-10,3%) e Nvidia (-4,1%) che hanno anch'essi dovuto affrontare bruschi cali.
Il rapporto sui posti di lavoro di agosto, che ha mostrato 142.000 nuovi posti di lavoro rispetto ai 161.000 previsti, ha contribuito a creare nervosismo nel mercato. Inoltre, i commenti del governatore della Federal Reserve Christopher Waller hanno accresciuto le aspettative di un taglio dei tassi più ampio a settembre. Waller ha sottolineato i crescenti rischi nel mercato del lavoro e ha espresso apertura a un taglio dei tassi più sostanziale, se necessario.
Nella settimana, l'S&P 500 ha perso circa il 4%, segnando la sua settimana peggiore da marzo 2023. Il Nasdaq è sceso del 5,6% registrando il suo peggior inizio di settembre dal 2001. Il Dow è scivolato del 2,5% e ha registrato il suo calo più ripido di inizio settembre dal 2008.
TIMORI DI RECESSIONE?
Come da tradizione, il mese di settembre è iniziato all’insegna di un mercato azionario in discesa, per le note ragioni legati al timore che la Fed debba essere costretta a tagliare di almeno 50 punti base in prospettiva di una possibile recessione. Gli ultimi dati infatti, rivelano un peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro.
Venerdì, a conclusione di una settimana di numeri negativi sui Jolts e Adp, anche i Nfp hanno evidenziato una crescita inferiore alle previsioni. L'economia statunitense ha infatti aggiunto 142.000 posti di lavoro ad agosto 2024, al di sotto del consensus di 160.000 unità e soprattutto dopo una importante revisione al ribasso del dato precedente, 89.000 occupati in meno. Gli aumenti di posti di lavoro si sono verificati nell'edilizia, nell'assistenza sanitaria, e nell'assistenza sociale. Al contrario, l'occupazione è diminuita nel settore manifatturiero, riflettendo un calo di 25.000 nei settori dei beni durevoli.
L'occupazione è rimasta invariata poi, ma non è salita, nell'estrazione di petrolio e gas, nel commercio all'ingrosso, nel commercio al dettaglio e nei trasporti, ma anche nelle attività finanziarie e nei servizi professionali e aziendali. La crescita dell'occupazione ad agosto è stata in linea con la crescita media dei posti di lavoro negli ultimi mesi, ma è stata al di sotto dell'aumento mensile medio di 202.000 dei 12 mesi precedenti. Nel frattempo, le cifre di giugno sono state riviste al ribasso di 61.000.
VALUTE
Sul mercato dei cambi abbiamo notato un aumento del risk off, che è parso però generalizzato, con l’indice Vix tornato in area 22, quindi in avversione al rischio, e con il UsdJpy che ha cercato la violazione dell’area di 141.80, minimo del 5 Agosto, per ora senza riuscirci, e cercando disperatamente una correzione, per ora limitata ad un rimbalzo di 40 50 pips. Nel caso di violazione di 141.80, target possibile a 140.00 soglia psicologica cruciale, la cui violazione porterebbe i target di medio e lungo termine a 126.70.
La tensione rimane perché la paura di tagli frettolosi da parte della Fed, dopo mesi e mesi di negazione della eventualità di recessione, spaventa i mercati e soprattutto le borse, che temono che la banca centrale Usa sia rimasta eccessivamente cauta nel recente passato, quando avrebbe potuto anticipare un taglio per calmierare la tensione che presumibilmente sembrerebbe aumentare ora come conseguenza di quella cautela. L’EurUsd per contro, dopo aver cercato di rompere 1.1150, è tornato a scendere sotto quota 1.1100, e la ragione va ricercata nella debolezza estrema dell’economia Europa, in particolar modo quella tedesca.
L’uscita della produzione industriale in Germania infatti, in calo del 2.4% su base mensile e del 5.6% su base annua con prospettive di ulteriore peggioramento dopo i dati del settore automobilistico, non può che preoccupare Francoforte e la Bce che a questo punto, potrebbe anche essere costretta a tagliare aggressivamente i tassi di interesse, attesi per questo giovedì, di 50 punti base anziché 25. Tecnicamente l’Euro rimane in condizioni rialziste sul biglietto verde nel medio termine, ma non deve rompere l’area di 1.0850 1.0900, pena il ritorno del bear trend.
Il Cable ha perso anch’esso 140 pips dai massimi, riducendo le speranze di un breakout rialzista, almeno nel breve termine. Supporti che intervengono nel breve a 1.3080 con ulteriore livello di possibile tenuta a 1.3050, che rappresenta il massimo del 17 Luglio scorso. La paura si evince anche dal movimento del franco svizzero, che contro Euro resta fortissimo cioè EurChf sotto quota 0.9350. UsdChf a 0.8430, non lontano dal minimo del dicembre 2023 a 0.8330.
CANADA, SALE LA DISOCCUPAZIONE
Il tasso di disoccupazione in Canada è salito al 6,6% nell'agosto 2024 dal 6,4% del mese precedente, il livello più alto dall’ottobre del 2021, e ha superato le aspettative del mercato del 6,5%. Il risultato indica che il mercato del lavoro canadese ha continuato ad indebolirsi come previsto dal Consiglio direttivo della BoC, che infatti è giunta al terzo taglio consecutivo dei tassi di interesse.
Il numero di disoccupati è aumentato di 60 mila unità rispetto al mese precedente, arrivando a 1.458.900, in particolare a causa dell'aumento della disoccupazione per la fascia di età lavorativa di base (+0,4 pp al 5,7%) e per la popolazione anziana (+0,4 pp al 5,5%). Nel frattempo, l'occupazione netta è aumentata di 22.100 unità, arrivando a 20.535.700, inferiore alle stime di mercato di un aumento di 25.000 unità, mentre la crescita della retribuzione oraria è diminuita di 30 punti base, arrivando al 4,9%. UsdCad in ripresa in area 1.3570, dai minimi di tre giorni orsono a 1.3470.
DATI CHIAVE DELLA SETTIMANA
Negli Stati Uniti, tutta l'attenzione sarà rivolta all'inflazione, in uscita con l’indice dei prezzi al consumo ma anche con quello della produzione. Attesa anche per i prezzi all'esportazione e all'importazione, insieme al sondaggio sulla fiducia dei consumatori del Michigan. Nell'area euro, è la settimana della Bce, e grande attesa per un possibile cambio di strategia di Francoforte.
Dati importanti anche dalla Cina, con la bilancia commerciale, Cpi e Ppi. Sono previsti tassi di inflazione anche da Messico, Brasile, Russia e India. Nel Regno Unito, saranno pubblicati il tasso di disoccupazione, la crescita del PIL di luglio e i dati sulla produzione industriale. Una ottava non densa di grandissimi appuntamenti, ma comunque assai interessante.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
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Entriamo immediatamente a mercato
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Stiamo rischiando il 2% del nostro conto per questo trade, con ottime prospettive di profitto su questa coppia di valute.
Fed, 25 o 50 punti base?I tre indici principali americani, nella seduta operativa di ieri, hanno chiuso vicino allo zero, anche se in rosso, dopo la pessima performance del giorno precedente. Analisti e investitori non hanno accolto con favore il dato sui JOLTS, ovvero le offerte di lavoro nelle aree commerciali, industriali e uffici degli Stati Uniti. Il calcolo include tutti i posti vacanti che rimangono aperti a partire dall'ultimo giorno lavorativo di un mese.
Ebbene, il dato ha mostrato che il numero di posti di lavoro è sceso molto più del previsto, ai minimi del 2021, rafforzando le aspettative che il mercato del lavoro si stia raffreddando e aumentando le scommesse per un taglio di 50 punti base da parte della Fed questo mese. Ieri, un debole PMI manifatturiero ha suscitato rinnovate preoccupazioni sulla salute dell'economia statunitense.
E non dimentichiamo Il rapporto chiave sui posti di lavoro, ovvero i Non Farm Payrolls, che è in uscita venerdì. Intanto, a livello settoriale, quello tecnologico si è ripreso mentre quello energetico ha sottoperformato. Le azioni di Nvidia hanno interrotto la discesa con un aumento dello 0,5% dopo essere crollate del 9,5% martedì. Altre megacap sono state contrastanti, tra cui Apple con un -1,4%, Amazon -0,7% e Meta +0,6%.
VALUTE
L’unico movimento veramente degno di nota, ieri, è stato quello del UsdJpy, sceso di oltre 170 pips nella sessione europea dopo averne perso altri 200 nella sessione asiatica. Le principali ragioni sono da ricercare nella possibile riduzione della forbice tassi tra Usa e Giappone, in ragione del pessimo dato sui Jolts Opening americani, che rilanciano l’idea di un prossimo taglio dei tassi, il 18 settembre di 50 punti base anziché 25, da parte della Fed.
Questa notte il UsdJpy ha toccato anche 143.15, perdendo altri 50 pips rispetto alla chiusura di ieri, sessione americana. Sulle altre coppie, non moltissimo da segnalare se non che il franco svizzero rimane forte, in presenza di un ritorno parziale del risk off, con EurChf sotto 0.9400 e UsdChf a 0.8450 e incapace di tornare sopra quota 0.8500.
Oceaniche ancora in distribuzione con Audusd vicino a 0.6650 60, prima area di supporto rilevante mentre NzdUsd per ora tiene 0.6160 con il supporto chiave a 0.6130. Ritorna a scendere il UdCad dopo il taglio dei tassi della Boc, e dopo aver corretto fino a 1.3575, con obiettivi che ora si possono individuare in area 1.3480 90.
TREASURIES IN DISCESA
Il rendimento del Treasury Note statunitense a 10 anni è sceso sotto la soglia del 3,8% mercoledì, il livello più basso in oltre 14 mesi, con gli investitori alla ricerca di asset più sicuri, poiché i dati economici deboli hanno rafforzato le aspettative di molteplici tagli dei tassi da parte della Federal Reserve quest'anno. Il rapporto JOLTS ha mostrato che le offerte di lavoro sono scese inaspettatamente a un minimo di oltre tre anni a luglio, spingendo i mercati a considerare che il rapporto sui posti di lavoro di venerdì potrebbe deludere le aspettative per il secondo mese consecutivo.
A ciò si è aggiunta la flessione più netta del previsto nell'attività manifatturiera nazionale sottolineata dall'ISM PMI all'inizio di questa settimana, che ha minato in parte le certezze di coloro che ritengono l’economia statunitense inattaccabile dalla recessione. Di conseguenza, i mercati hanno aumentato le loro scommesse sul fatto che la banca centrale statunitense possa tagliare addirittura di 125 punti nelle tre decisioni rimanenti quest'anno, rispetto ai 100 punti base di fine agosto.
BOC AL TERZO TAGLIO CONSECUTIVO
La Banca del Canada ha tagliato i tassi di interesse chiave di 25 punti base al 4,25% nella riunione di settembre 2024, come da previsioni. Si è trattato del terzo taglio consecutivo di 25 punti base dopo aver concluso il ciclo di rialzo circa 10 mesi orsono.
La banca centrale ha osservato che l'estensione del periodo di riduzione del costo del denaro è giustificata poiché l'eccesso di offerta nell'economia canadese continuava a esercitare una pressione al ribasso sull'inflazione. In linea anche con la necessità di condizioni finanziarie più flessibili, il Consiglio direttivo ha osservato che il mercato del lavoro ha continuato a rallentare negli ultimi mesi, sebbene la crescita salariale rimanga elevata.
JOLTS OPENINGS
Il numero di posti di lavoro vacanti è sceso di 237mila unità a 7,6 milioni a luglio 2024, rispetto ad un dato rivisto al ribasso di 7,9 milioni a giugno, raggiungendo il livello più basso da gennaio 2021 e al di sotto delle previsioni di mercato di 8,10 milioni. Il numero di posti di lavoro vacanti è diminuito nell'assistenza sanitaria e sociale, trasporti, magazzinaggio e servizi di pubblica utilità, mentre è aumentato nei servizi professionali e aziendali e nel governo federale.
A questo punto diventano cruciali i numeri in via di pubblicazione oggi sull’Adp, sui Jobless e quindi sui Non Farm Payrolls di domani, primo pomeriggio. Dati negativi confermerebbero la probabilità emersa nelle ultime ore di un prossimo taglio di 50 punti base mercoledì 18 settembre prossimo. Allacciate le cinture.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
CHI CI SALVERà STAVOLTA?Today’S Trading del 04.09.2024
MACRO BACKGROUND
Questa volta i mercati sembrano non aver nessun paladino a difenderli dalla paura, il Uper Nvidia è fuori gioco ed i timori per l’arrivo della recessione sono fuori controllo.
Non è la prima volta che dati macroeconomici aprano le porte all’arrivo della recessione in America, questa volta è stato il turno dei PMI Manifatturieri ISM, indice sintetico che pur superando il dato precedente di 46.8 posizionandosi a 47.2, trova al suo interno un quadro pesantissimo per il futuro dell’economia USA.
Esplodendo il dato troviamo un rallentamento dei nuovi ordini, che si attestano a 44.6 dal precedente 47.4 ,un calo di 2.8 punti che evidenzia le incertezze sul futuro dell’economia USA e sulla fase di sfiducia che si sta aprendo nelle aziende manifatturiere americane, che trovano motivi per raffreddare anche la produzione che rallenta a 44.8 da 45.9.
Il dato che supporta i timori della FED per un mercato del lavoro in declino e che sembra giustificare un’intervento massiccio di tagli tassi da parte della banca centrale USA non ha trovato difese nel settore TECH. Sino ad oggi tutti i timori venivano spazzati via dalla fede nel comparto tecnologico, nel progredire del settore AI e nel super titolo Nvidia, ma questa volta i mercati se la devono sbrigare da soli, perché Nvidia è alle prese con il dipartimento di giustizia degli stati uniti. Secondo un rapporto di Bloomberg, il Dipartimento è ora alle prese con l’escalation di indagini antitrust secondo le quali Nvidia avrebbe ostacolato la diffusione di prodotti concorrenti.
Il titolo perde oltre il 9% e Huang , co fondatore di Nvidia perde circa 10 miliardi $
IL mercato ora si trova a dover fare i conti con i prossimi dati del mercato del lavoro USA ,partiremo con i Jolts, poi ADP ed infine venerdi con i NFP… una settimana davvero impegnativa!
FOREX
Ritornano a gran voce gli asset rifugio, dopo la fase di spolvero rialzista del dollaro USA, dovuta forse più a prese di profitto e a condizioni tecniche che non ad una vera fame di dollari , ora ci si concentra sullo Yen giapponese e sul Franco Svizzero.
Lo yen giapponese guadagna un +0.63% medio contro le principali majors da inizio mese di Settembre posizionandosi come asset valutario migliore, seguito dalla moneta unica con un +0.37% e dal franco svizzero con un +0.28% medio.
Il quadro globale di risk off si completa con la caduta delle valute Cicliche, dollaro australiano perde lo 0.79% medio e il neozelandese lo 0.67% medio, segue il canadese con un -0.38%.
Per il canadese sarebbe da aprire apposita parentesi, in quanto oggi la BOC è chiamata alla decisione sui tassi di interesse, aprendo ancora una volta le porte a potenziali tagli dei tassi.
I rapporti di forza e debolezza, portano la nostra attenzione a cross come audjpy che da 100.00 crolla a 97, ritrovando le aree supportive che hanno dominato il mese di agosto.
EQUITY
L’azionario crolla, il mondo tech si riscopre debole con il Nasdaq che perde ieri oltre il 3% abbandonando le aree di 19690 pnt per atterrare a 18900, rompendodi fatto i minimi della scorsa settimana di 19140 pnt e andando a ricoprire l’Imbalance che si estende fino i 18700 pnt.
L’SP mette in luce la rotazione settoriale, cdoverosa in questa fase, che premia i comparti difensivi come il Real estate o Health care, facendo luce sulla necessità degli investitori di proteggere i portafogli per l’imminente arrivo di una fase recessiva.
COMMODITY
Vanno male anche le commodities legate all’energy, la paura di un rallentamento nella produzione mondiale, quindi nei consumi porta a rivedere le prospettive di una domanda mondiale di energia.
Il WTI crolla e va a testare i mnimi di 69.50$ livelli visti nel giugno 2024 mettendo a segno una perdita del 5.9% da inizio settembre.
Male anche i metalli, specialmodo quelli industriali come il rame , che ieri segnano perdite oltre il 3%, si difende il gold che pur essendo riconosciuto come rifugio viene in questa fase surclassato dal mondo obbligazionario. Il gold si riporta a quota 2500$ e non sembra aver terminato qui la sua fase ribassista.
Buona giornata
SALVATORE BILOTTA
Wall Street scende dopo i dati USAChiusura in perdita, per Wall Street ieri, in seguito alla pubblicazione dell’'ISM Manufacturing PMI, che ha mostrato che l'attività manifatturiera si è contratta per il quinto mese consecutivo, ad un ritmo leggermente più veloce del previsto. I listini sono stati sottoposti ad una forte pressione di vendita nel primo giorno di contrattazione di settembre, con le azioni tecnologiche in testa al calo.
Il Dow è sceso dell'1,51%, l'S&P 500 ha ceduto il 2,12% e il Nasdaq Composite è ha chiuso a -3,26%, il peggior calo percentuale dal sell-off del 5 agosto. Le azioni dei semiconduttori hanno guidato la discesa, con forti perdite da Nvidia (-9,5%), AMD (-7,8%), Broadcom (-6,2%), Micron Technology (-8%) e Intel (-8,8%).
Gli investitori ora attendono con interesse il rapporto mensile sull'occupazione di venerdì (NFP), ma anche i Jolts, che potrebbero influenzare l'approccio della Federal Reserve alla politica monetaria. Nelle contrattazioni estese, Nvidia ha perso ancora il 2,4% in seguito alla segnalazione di Bloomberg secondo cui il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe inviato citazioni in giudizio alla società.
VALUTE
Sui cambi abbiamo assistito a tentativi di recupero del dollaro come asset rifugio, frustrati però dalla presenza di ordini di acquisto sui supporti chiave di EurUsd, Cable, che hanno tenuto rispettivamente 1.1030 e 1.3080. Sono scese maggiormente le oceaniche, dopo la pubblicazione del Pil australiano questa notte, con AudUsd a ridosso dei supporti chiave di 0.6660.
Discesa anche per il UsdJpy che non ha tenuto i guadagni delle ultime sessioni, ed è ritornato nei pressi del primo supporto rilevante di 145.00. Il mercato ha visto la ricomparsa del risk off con l’indice Vix sopra quota 20, il che potrebbe provare a ridare slancio alla divisa americana in un contesto di preoccupazioni verso la congiuntura Usa, sulla quale basta un dato negativo per generare timori di recessione.
ISM PMI
L'ISM Manufacturing PMI è salito a 47,2 nell'agosto 2024 dal minimo di novembre 2023 di 46,8 del mese precedente, mancando le aspettative di mercato di 47,5 e riflettendo la 21a contrazione mensile dell'attività manifatturiera statunitense negli ultimi 22 periodi. Il risultato ha esteso il debole slancio per la produzione, sottolineando l'impatto degli elevati tassi di interesse della Federal Reserve nel settore.
Gli intervistati hanno notato un nuovo calo nei livelli dei nuovi ordini (44,6 contro 47,4 a luglio), il terzo calo consecutivo. Di conseguenza, la produzione è scesa a un ritmo più rapido (44,8 contro 45,9). Nel frattempo, i livelli di occupazione sono scesi per il terzo mese consecutivo (46 contro 43,4), sebbene a un ritmo più lento.
Sul fronte dei prezzi, i costi sono aumentati a un ritmo più rapido (54 contro 52,9), ben al di sopra delle aspettative del mercato che prevedevano un rallentamento a 52,5, sfidando le speranze della Fed di disinflazione nell'economia.
WTI ANCORA IN CALO
I future sul petrolio greggio WTI sono scesi sotto i 71 dollari al barile, il livello più basso dall'inizio di gennaio, poiché le prospettive di indebolimento della domanda hanno amplificato l'impatto di un'offerta relativamente ampia. I nuovi dati dalla Cina hanno rinnovato le preoccupazioni sul fatto che la crescita economica di uno dei maggiori consumatori di petrolio al mondo difficilmente riprenderà quest'anno, con indicatori chiave della domanda interna delle fabbriche in calo più del previsto ad agosto.
Ciò ha avuto evidentemente un impatto negativo sugli utili dei principali produttori e raffinatori di petrolio cinesi che riflettono una domanda di carburante inferiore con Sinopec, PetroChina e CNOOC che hanno rilasciato dati deludenti, in linea con i precedenti.
Negli Stati Uniti, i dati dell'EIA hanno mostrato che il consumo di petrolio degli Stati Uniti a giugno è sceso al livello stagionale più basso dal 2020. Tra l’altro, l'OPEC ha segnalato che darà seguito ai precedenti segnali di maggiore produzione OPEC+ nel quarto trimestre, compensando la minore produzione in Libia.
PIL AUSTRALIA
L'economia australiana è cresciuta dello 0,2% su base trimestrale nel secondo trimestre del 2024, mantenendosi stabile nel terzo trimestre pur non raggiungendo le previsioni di mercato dello 0,3%. Si è trattato dell'undicesimo periodo di crescita trimestrale, ma è il ritmo più basso degli ultimi cinque trimestri, in gran parte sostenuto peraltro, da un ulteriore aumento della spesa pubblica a seguito dell'estensione dei benefici sociali.
Nel frattempo, la spesa delle famiglie, che rappresenta metà del PIL, è stata inferiore dopo essere aumentata nei due trimestri precedenti (-0,2% contro lo 0,6% nel primo trimestre), a causa della riduzione dei servizi di trasporto. Sul fronte commerciale, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate dello 0,5%, ma le importazioni sono diminuite dello 0,2%.
Annualmente, il PIL è avanzato dell'1,0%, il livello più basso dal quarto trimestre del 2020. L'economia è cresciuta dell'1,5% nel 2023-24, il livello più debole dal 1991-92, escludendo la pandemia di COVID-19.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Disturbing Similarities Dowjones e Fed FundsL'analisi che sto per condividere è la la questione che più mi preoccupa per il futuro prossimo, è ormai dalla fine del 2021 che si parla di rischio recessione e soft landing, l'inflazione da tenere sotto controllo e " cavolate varie" la realtà dei fatti è che l'economia rallenta mentre lo stock market continua a fregarsene salendo imperterrito.. tradotto il mondo fantastico dei dollari digitali con il metodo "stampa e pompa" si sta sempre più allontanando dal mondo reale delle persone che lavorano e producono, pagano il mutuo ecc e che non hanno a che fare con gli investimenti azionari. Quanto potrà essere sostenibile un mercato finanziario sorretto dalle varie banche centrali che immettono denaro per comprare? Non mi voglio addentrare in un discorso economistico più grande di me, la mia passione, diventata lavoro è leggere il grafico e seguirlo nè più e nè meno ( senza farmi domande più grandi di me ).
Ormai da 2 anni abbondanti sento risuonare in qualisiasi gruppo, social e/o notiziario che la risposta a tutto e la soluzione per il recupero delle economie ( dato che i mercati azionari non fanno altro che aggiornare i massimi di sempre ad ogni settimana che passa ) sarà l'abbassamento di questi benedetti tassi di interesse. Ma sarà davvero così? mmh.. andiamo a vedere cosa ci dice il grafico.
In candele giapponesi il grafico del dowjones mentre in grafico lineare azzurro i tassi della federal reserve. da quello che si evince graficamente dal 2000 ad oggi è che quando i tassi scendono invece di risolvere ed evitare recessioni, dopo una debole continuazione rialzista dei prezzi sanciscono i top dei mercati. vedi ( linee verticali verdi ) dicembre 2000 / luglio 2007 / luglio 2019 e ( si ventila che proprio a settembre 2024 la fed abbasserà i tassi ) io spero proprio che non lo faccia e temporeggi il più possibile! nei 3 precedenti episodi abbiamo assistito a deboli rialzi dalla data di abbassamento dei tassi nell'ordine di un max 10% seguito poi da un -38% e un - 55%. Questa volta sarà diverso? non credo, semmai potrà essere solo peggio.. Spiegherò proseguendo nell'analisi.
le divergenze bear in rsi sono già presenti e siamo già troppo lontani dalle mie medie " speciali" ergo una recessione ( se siamo fortunati perchè ci sono i presupposti per una depressione) purtroppo la vedo inevitabile stando al grafico.
In caso di depressione la media verde è un possibile / probabile ottimo ingresso di buy back generazionale. Non si può sapere dove sia di preciso il bottom ma il dollar coast averaging per il lungo periodo rimane la mia tecnica migliore per risk/reward.
Perchè parlo di grande depressione? fondamentalmente è 100 anni che tutto sale e non si vede uno storno maggiore del 50-55% ed i recuperi sono sempre più veloci a Vshape sintomo di essere verso la fine del ciclo, siamo sempre più esposti alla tecnologia e agli agi che ne derivano, percepisco le persone sempre più deboli e piene di paranoie. Si da un nome di una malattia per ogni stato d'animo / comportamento. Ogni minimo problema viene percepito come un grande problema = Viviamo in un periodo storico di persone DEBOLI ed emotivamente facili da abbattere. ( almeno questo è quello che percepisco io ) e qui quindi mi viene in mente una delle citazioni a me più care ed istruttive. "I tempi duri creano uomini forti, gli uomini forti creano tempi buoni, i tempi buoni creano uomini deboli e gli uomini deboli creano tempi duri." Chiudo con una similitudine grafica dove il termine inquietante è riduttiva ma vero è che non sono qui a fare del sensazionalismo quindi non carico più di quello che devo/vedo graficamente.
Alle recessioni si mette una pezza tra la media verde e quella gialla
Se depressione sarà si torna agli anni 2000. dowjones supporto dei 7000$ si foreranno le mie medie "speciali" per poco per poi rimbalzare come tra il 1930 e il 32 e qui mi sento di richiamare "gli uomini deboli che creano tempi duri"
magari è solo una coincidenza, ma per essere un pattern che è praticamente identico dopo 30 anni di svolgimento, mi sento di considerarlo riduttivo che sia solo una coincidenza.. quantomeno lo devo monitorare.. VEDREMO.
Visione completa del dowjones dal 1897 ad oggi ( che fa sempre comodo ) vero è che la storia non è sinonimo e garanzia di come sarà il futuro, ma è pur vero che studiare la storia ti permette di fare nuovi errori senza ripetere i vecchi. zona 1925-1930 è pericolosamente molto, troppo simile al periodo odierno ( graficamente intendo ). Spero che questa analisi l'abbiate trovata ricca di spunti, se si, Vi aspetto nei commenti.