House of Trading: è la settimana della BCESe la solidità dell’economia statunitense e le tensioni geopolitiche continuano a spingere al rialzo i rendimenti dei Treasury, sull’altra sponda dell’Atlantico il freno della Banca centrale si sta facendo sentire con più enfasi. Oggi sono stati diffusi i numeri relativi gli indici PMI, quelli che misurano il sentiment dei direttori degli acquisti: nel caso del manifatturiero il dato è sceso da 43,4 a 43 punti mentre in quello del terziario l’indice è passato da 48,7 a 47,8 punti. Entrambi i dati ci segnalano che la trasmissione della politica monetaria, tanto cara a Francoforte, procede spedita e nuove strette sui tassi non sembrerebbero necessarie .
Scontata nel meeting di giovedì, la conferma dell’attuale livello del costo del denaro dovrebbe essere confermata, petrolio permettendo, anche nell'ultima riunione di politica monetaria dell’anno. Volendo allungare l’orizzonte temporale, potremmo dire che la Federal Reserve dovrebbe astenersi dal toccare i tassi l’anno prossimo mentre la BCE potrebbe mettere in campo una sola riduzione del benchmark.
Cambiamenti nel breve termine potrebbero arrivare da Tokyo , dove il board della Bank of Japan a fine mese sembrerebbe intenzionato ad avviare un timido processo di normalizzazione destinato ad invertire la parabola dello yen.
Di politiche monetarie, di tensioni geopolitiche, di economia reale e di tanto altro si parlerà nella puntata di oggi di House of Trading.
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nell’ultima puntata di House of Trading, la squadra dei Trader, composta da Nicola Duranti e da Giancarlo Prisco, ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire al rialzo sull’indice S&P500, sul Gas Naturale, sul Nasdaq-100 e sull’oro: nessuna operazione ha toccato il punto di ingresso.
Nel caso invece delle operazioni inserite dagli analisti, la squadra era composta da Riccardo Designori e da Jacopo Marini, non è entrata l'operazione sul Nasdaq-100 mentre quelle sulle azioni Walt Disney (-11,32%) e Palantir (-2,74%) e sull’oro (+18,3%) sono tutte operative.
Guardando alla classifica, i Trader risultano in vantaggio con 45 punti contro i 33 degli Analisti .
House of Trading: cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 17 ottobre 2023, la squadra dei Trader, formata da Nicola Para e da Vincenzo Penna, utilizzerà i Turbo Certificate di BNP Paribas per operazioni con sottostanti il Natural Gas, il Bund e gli indici S&P500 e Dax.
I due Analisti, Enrico Lanati e Riccardo Designori, metteranno in campo operazioni sulle azioni Telecom Italia, Amazon, Tesla e Microsoft.
Per quanto riguarda il sondaggio , il focus è sulle trimestrali USA: “Chi farà meglio tra queste Big Tech americane?” È possibile scegliere tra Amazon, Alphabet, Microsoft e Meta Platforms.
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com .
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WisdomTree - Tactical Daily Update - 17.10.2023Borse Usa ed Europee ancora in rialzo nonostante guerre in Ucraina e Israele.
Si entra nel vivo delle trimestrali Usa: e’ il momento delle big tech.
Inflazione ancora alta: da quella di ottobre deriveranno le scelte sui tassi.
Petrolio in movimento laterale dopo lo strappo da +5% di venerdi’ 13.
Il mondo degli investimenti guarda preoccupato al Medio Oriente, temendo l'escalation del conflitto Israele-Hamas, mentre Israele starebbe per lanciare l'offensiva di terra a Gaza, col rischio di mietere vittime tra i civili. Ieri il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiarito di voler "demolire Hamas", mentre il presidente iraniano Ebrahim Raisi avverte che il conflitto potrebbe espandersi.
Nel quadro piu’ generale permane la paura dell'inflazione: se rimanesse ancora alta in ottobre, cio’ potrebbe indurre le Banche centrali a nuovi rialzi. Sul tema, in settimana, sono attesi diversi interventi pubblici di membri della Federal Reserve, compreso quello del Chairman Powell, giovedì 19.
Il contesto perturbato non ha impedito ieri, 16 ottobre, chiusure positive per le Borse europee: Milano e Madrid +0,7%, Londra +0,6%, Parigi +0,5%, Francoforte +0,4% e Varsavia un fenomenale +5,3% grazie al boom delle azioni bancarie all'indomani della consultazione elettorale che favorirebbe una possibile coalizione favorevole all'Unione europea.
Ben intonata anche Wall Street, all’inizio di una settimana ricca di relazioni trimestrali di blue chips, ma disturbata dai rendimenti elevati dei Titoli del debito pubblico (“Govies”) e dal rischio concreto di un nuovo “giro di vite” sul costo del denaro. Il Dow Jones e’ salito +0,9%, il Nasdaq +1,2%, lo S&P500 +1,1%
Questa settimana, l'11% delle società dello S&P 500 pubblicherà i conti trimestrali, compresi “big” come Tesla, Netflix, Johnson&Johnson e Bank of America:oggi, 17 ottobre, guarderemo con attenzione il dato sulle vendite al dettaglio in Usa a settembre.
L'inizio della “campagna delle trimestrali” e’ stato soddisfacente: UnitedHealth, (cure mediche), e JPMorgan Chase, Wells Fargo, Citigroup tra le grandi banche hanno battuto le stime, favorendo la 2’ chiusura settimanale positiva per lo S&P500, reduce da 2 settimane consecutive di rialzo: la scorsa settimana +0,5%, nonostante un'inflazione sopra le attese a settembre.
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) di settembre, +0,4% rispetto ad agosto e attese di +0,3%, ha determinato un +3,7% annuale, invariato sul mese prima. Il dato "core" (ex cibo ed energia) ha registrato +4,1%, in linea con le stime, calando dal +4,3% di agosto. I prezzi alla produzione (Ppi) sono gia’ scesi nei mesi scorsi, e a settembre l’indice annuale sono risaliti da 2,0% a 2,2%, segnado una lieve inversione di rotta.
Bitcoin e’ salito di nuovo oltre 30.000 Dollari, su voci di un ok dalla Sec (Organismo di controllo Borse Usa) al primo Etf spot, quello di iShares, GruppoBlack Rock.
La notizia, riportata da alcuni siti specializzati in “cripto” tra cui CoinTelegraph, non e’ confermata poiche’ la Sec starebbe ancora valutando la richiesta. La stessa Blackrock ha precisato che la notizia non e’ attendibile. Peraltro diverse “ETP house” hanno richiesto di “quotare” Etf spot su bitcoin per offrire uno strumento finanziario regolamentato, che replichi il prezzo spot (di mercato).
L’inflazione italiana rallenta (poco) a settembre (fonte Istat): l'indice nazionale dei prezzi al consumo registrerebbe un aumento di +0,2% su base mensile e del 5,3% annuale, dal +5,4% del mese precedente. L’inflazione “core” (di fondo), ex energia cibi freschi rallenta da 4,8% a 4,6%, al pari di quella nettata dei soli prezzi energetici: +4,8%a settembr, da +5,0% di agosto.
Stamane, 17 ottobre, le Borse asiatiche chiudono in calo, impattate dalla tensione in Medio Oriente. A Tokio il Nikkei ha perso -1,9% alla vigilia del dato sull'inflazione di settembre che potrebbe suggerire alla banca centrale di abbandonare la sua politica monetaria ultra-espansiva.
Clima guardingo sulle borse cinesi, nell’attesa del dato sul GDP (Prodotto interno lordo) del 3’ trimestre, e di quelli sulla produzione industriale e sulle vendite al dettaglio di settembre: Shanghai -0,4%, Shenzhen -1,0%. Negative anche Hong Kong, -0,2%, Sydney -0,3% e Seul -1,3%. La Reserve Bank of Australia ha lasciato invariati i tassi d’interesse a 4,1%, per il 4’ mese consecutivo, nella 1’ riunione col nuovo governatore Michele Bullock.
Il prezzo dell'oro consolida i recenti progressi: +0,12% a 1.939 Dollari/oncia. Il prezzo del petrolio e’ stabile, ma sensibile alle sorti della guerra Israele-Hamas e delle possibili ricadute sull'offerta globale: il Presidente Usa Biden visitera’ Israele domani 18 ottobre: intanto il Wti (West Texas Intermediate) quota 87,8 Dollari/barile, +0,1%, dopo che venerdì 13 era salito oltre +5%.
Sul fronte macro europeo, l’indice Zew tedesco pubblicato stamattina segnala che il “sentiment” economico e’ decisamente migliorato, salendo da -11,4 di settembre a -1,1 di ottobre, largamente meglio del -9 previsto dal consenso.
Occhi e orecchi aperti, nel pomeriggio di oggi, per gli interventi di importanti membri della Banca centrale Europe (ECB) tra cui Klaas Knot, Mario Centeno e Luis de Guindos: potrebbero rivelare convinzioni e intenzioni sulle future mosse di politica monetaria.
Torna sopra i 200 bps lo spread tra BTp decennnali italiani e Bund tedeschi, mentre il rendimento del decennale italiano sale a 4,81% da 4,76% di ieri.
Alle 13.30 CET troviamo listini europei in peggioramento sino a perdere in media -0,3% e future negativi, in media -0,5%, sui maggiori listini Usa, mentre la diplomazia lavora per evitare l'escalation del conflitto tra Israele e Hamas. Il Segretario di Stato Usa Blinken cerca la collaborazione del Governo israeliano per un piano che consenta aiuti umanitari e assistenza mediaca ai civili palestinesi.
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Il Playbook del trader: i mercati fanno il lavoro delle bancheDopo un forte irrigidimento delle condizioni finanziarie negli Stati Uniti - principalmente guidato da tassi reali più elevati e dall'USD - stiamo assistendo a una crescente consapevolezza che sono i mercati a svolgere il lavoro pesante delle banche centrali, sostituendo la necessità di alzare i tassi di politica monetaria. Questo è stato il messaggio che abbiamo sentito la scorsa settimana dai membri della Fed Daly, Goolsbee e Bostic.
Ciò suggerisce che se avremo una lettura dell'US CPI (indice dei prezzi al consumo) molto alta questa settimana, i protagonisti di mercato aumenteranno le posizioni nelle operazioni di "yield curve steepeners", con meno interesse per le obbligazioni del Tesoro USA a 2 anni. Di conseguenza, ciò dovrebbe limitare il rialzo del dollaro statunitense, data la correlazione quasi nulla tra il dollaro USA e la curva dei rendimenti dei titoli di Stato USA a 2 anni e a 10 anni.
Concentrandoci sul mercato obbligazionario statunitense, teniamo presente che il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti emetterà questa settimana 101 miliardi di dollari in titoli di Stato a 3, 10 e 30 anni, il che potrebbe influenzare i mercati.
Dal punto di vista tecnico, sembra che il dollaro USA stia consolidando la sua posizione, e anche se questo comporta un notevole rischio, gli investitori con un profilo di inerzia stanno nuovamente guardando alle posizioni corte sullo yen giapponese (JPY). Anche se il rischio potrebbe essere influenzato dalla geopolitica, sembrano interessanti le posizioni lunghe sul cambio NZD/JPY, soprattutto con il ritorno della Cina al mercato, dove possiamo vedere i primi segnali di ripresa economica. Per coloro il cui stile di trading prospera in regimi di maggiore volatilità, è possibile rivolgere lo sguardo alle valute dell'America Latina (LATAM), dove si sono verificate mosse straordinarie nei confronti del peso colombiano (COP), del peso cileno (CLP) e del peso messicano (MXN), attirando l'attenzione dei day trader.
A parte l'US CPI, questa settimana sarà una festa di discorsi delle banche centrali, con una lunga lista di funzionari della Fed, della BoE e della BCE che parleranno alle conferenze NABE (National Association of Business Economics) e FMI. Sembra che il mercato abbia già deciso che il ciclo di rialzi della BCE e della BoE è concluso, quindi le dichiarazioni dei funzionari della Fed potrebbero muovere i mercati in modo più incisivo.
Inoltre, questa settimana avremo gli utili del terzo trimestre delle grandi istituzioni finanziarie statunitensi in gioco, il che mette al centro dell'attenzione degli investitori l'indice US30. Per coloro che seguono la politica, l'evoluzione del processo di scelta del nuovo presidente della Camera potrebbe avere grandi implicazioni per le prossime trattative di chiusura del governo a partire dal 17 novembre.
Tra le crescenti preoccupazioni geopolitiche, il petrolio rimane in primo piano e osserveremo la reazione all'apertura dei futures, con i futures S&P 500 e NAS100 leggermente ribassati.
Principali dati economici da monitorare:
US CPI (12 ottobre, 23:30 ora di Sydney) - argomento principale della settimana in termini di rischio. Il consenso degli economisti è che vedremo sia l'indice dei prezzi al consumo sia l'indice dei prezzi al consumo di base aumentare dello 0,3% su base mensile. Questo porterebbe il tasso annuale dell'indice dei prezzi al consumo a livello dell'indice dei prezzi al consumo di base, rispettivamente al 3,6% (dal 3,7%) e il 4,1% (dal 4,3%). Il mercato sta prezzando un aumento mensile dell'indice dei prezzi al consumo (in termini di fissaggio del CPI) dello 0,25% su base mensile e del 3,54% su base annua.
Un aumento dei prezzi al consumo di base nell'ordine del 3% sarebbe una notizia gradita e porterebbe gli investitori a coprire le posizioni lunghe sul dollaro USA, spingendo al rialzo il cambio XAU/USD e il NASDAQ 100. Un valore superiore al 4,3% potrebbe portare a una maggiore probabilità di un aumento dei tassi da parte del FOMC (Federal Open Market Committee) a novembre (attualmente al 29%) e a un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, con un conseguente rialzo del dollaro USA.
Inflazione PPI negli Stati Uniti (11 ottobre, 23:30 ora di Sydney) - si prevede un aumento del 0,3% su base mensile per la domanda finale, con un'attenzione particolare all'indice PPI di base, che dovrebbe attestarsi al 2,3% su base annua. Il mercato è meno sensibile all'indice PPI rispetto all'indice CPI, ma una significativa sorpresa al rialzo o al ribasso rispetto al consenso potrebbe influenzare le stime dell'inflazione PCE da parte degli economisti (prevista per il 27 ottobre).
Nuovi prestiti in Cina (nessun giorno fissato questa settimana) - Sebbene sia estremamente difficile fare previsioni, il mercato prevede un aumento dei prestiti in yuan cinesi con nuovi prestiti attesi a 2,5 trilioni di yuan (1,35 trilioni di dollari). Un superamento delle stime potrebbe far salire l'equità in Cina e Hong Kong sulla scia dell'impressionante rally di venerdì e far salire le valute AUD e NZD.
Inflazione CPI/PPI in Cina (13 ottobre, 12:30 ora di Sydney) - La bassa inflazione in Cina continua, ma dovrebbe aumentare leggermente al 0,2% (dal 0,1%) per quanto riguarda i prezzi al consumo e al -2,4% per quanto riguarda i prezzi alla produzione. Il cambio USDCNH si è consolidato durante la settimana d'oro cinese, ma se dovesse emergere una tendenza, la direzione di questo cross potrebbe influenzare le coppie del G10.
Dati sul commercio cinese (13 ottobre, nessun orario stabilito) - il modesto miglioramento dei dati economici in Cina dovrebbe continuare, con le esportazioni attese in calo dell'7,3% (dall'8,8%) e le importazioni in calo del 6% (dal 7,3%). Numeri migliori delle attese potrebbero spingere al rialzo l'equità in Cina.
Relazione sulle condizioni creditizie della BoE (12 ottobre, 19:30 ora di Sydney) - avremo il PIL mensile del Regno Unito e la produzione industriale (entrambi alle 17:00 ora di Sydney) e entrambi dovrebbero rimanere deboli. I dati sulla situazione creditizia della BoE dovrebbero anch'essi essere al ribasso, soprattutto alla luce di quanto visto nei recenti dati sull'approvazione dei mutui. Gli operatori di mercato saranno attenti ai discorsi dei funzionari della BoE questa settimana, poiché i mercati stanno essenzialmente prezzando la BoE come se avesse completato il suo ciclo di rialzi dei tassi.
Inflazione in Messico (9 ottobre, 23:00 ora di Sydney) - il mercato prevede un aumento dell'indice dei prezzi al consumo headline al 4,5% (dal 4,64%) e dell'indice dei prezzi al consumo di base al 5,75% (dal 6,08%). Il peso messicano (MXN) non gode di molte simpatie, principalmente a causa dei prezzi più deboli del petrolio, ma i dati locali potrebbero avere un ruolo più importante questa settimana. Il cambio USDMXN ha trovato offerte a 18,40, ma gli swing trader potrebbero guardare alla zona di 17,90 per acquistare ritracciamenti in vista di un'altra salita.
Utili del terzo trimestre negli Stati Uniti questa settimana - Citi, JP Morgan (13 ottobre), Bank of America, Wells Fargo, UnitedHealth
Questa settimana vedremo le grandi istituzioni finanziarie statunitensi presentare i loro utili del terzo trimestre. L'attenzione sarà rivolta alla qualità degli asset, alla domanda di prestiti, ai margini netti d'interesse (NIM) e a qualsiasi commento sulla recente stretta delle condizioni finanziarie in generale.
Un focus sull'indice US30
Quando osserviamo le società incluse nell'indice US30, ci sono solo due banche (su 30 società) - Goldmans e JP Morgan. Tuttavia, l'indice US30 è correlato in modo incredibilmente stretto all'ETF del settore finanziario S&P (XLF), con una correlazione a 10 giorni del 93%. Con tante delle principali istituzioni finanziarie che presentano i loro risultati, assumendo che questa relazione rimanga stabile, l'US30 dovrebbe riflettere il movimento delle banche statunitensi.
Un altro rischio importante per gli operatori dell'US30 questa settimana è rappresentato dalla reazione del mercato agli utili di United Health (UNH - previsti per il 13 ottobre). UNH rappresenta un enorme 10% del peso nell'US30, probabilmente il peso più grande dell'indice. UNH non è un titolo che i trader di CFD (contratti per differenza) seguono così da vicino come Tesla o Nvidia, dato il suo andamento dei prezzi più difensivo. È un titolo per i trader di range, dove l'acquisto a 460 dollari e la vendita a 520 dollari hanno funzionato bene nell'ultimo anno. Tuttavia, date le ponderazioni, gli operatori dell'US30 dovrebbero essere consapevoli dell'influenza che questo titolo può esercitare.
Il mercato prevede una variazione implicita del 2,6% nel giorno della presentazione dei conti di UNH, in linea con la variazione media dei prezzi registrata durante gli ultimi 8 trimestri. UNH ha registrato variazioni di percentuale significative in occasione dei risultati trimestrali e nel report degli utili precedente il titolo è salito del 7,2% - quindi una significativa impennata o un calo influenzerebbero l'US30 date le sue ponderazioni.
Mentre fattori macroeconomici come i movimenti dei rendimenti dei titoli di Stato, del dollaro USA e dei prezzi del petrolio influenzeranno l'US30, si può vedere che questa settimana anche gli utili potrebbero svolgere un ruolo importante - è il momento di comprare il ribasso o stiamo per assistere a un calo dell'indice?
Interventi dei rappresentanti delle banche centrali
Interventi della Fed - a prima vista, il discorso del governatore della Fed Christopher Waller potrebbe essere il più importante da ascoltare.
Interventi della BCE - Una settimana importante per gli interventi dei rappresentanti della BCE da monitorare - trader dell'EUR, quanto ti piace il rumore? Come detto, il mercato è piuttosto convinto che la BCE si trovi in una fase di pausa.
Interventi della BoE - con i mercati che ritengono che la BoE non alzerà ulteriormente i tassi, i commenti dei rappresentanti della BoE Mann, Pill e Bailey saranno seguiti con attenzione per aumentare la fiducia in queste valutazioni.
Interventi della RBA - Vicegovernatore Christopher Kent (11 ottobre, 12:00 ora di Sydney).
DAX c'è spazio per ulteriori disceseDopo una lunga fase fi distribuzione in area dei massimi storici, che di fatto li ha anche aggiornato, è iniziata la fase ribassista, che secondo la mia analisi potrebbe nel medio termine portare il DAX in area 14700, (PS parlo sempre di area mai di livelli precisi). Con il settore trainante tedesco, l'automotive, che sta riscontrando qualche problema con la transizione verso l'elettrico dove tesla e case automobilistiche cinesi al momento riescono a produrre a costi inferiori, non escludo che si possa scendere anche sotto i 14700 punti.
Venerdì per me è stata un'ottima giornata in quanto sono riuscito a cavalcare il dump, dopo che il prezzo è ripassato sotto la media mobile 200 giornaliera, operazione però non portata overweek. Cosa che non mi piace fare, ma che ora mi ha messo nelle condizioni di non avere punti di entrata migliori. Per cui penso che adotterò una strategia a break out dei minimi di venerdì, cercando conferme volumetriche per cercare di posizionarmi al meglio.
WisdomTree - Tactical daily update - 27.09.2023Borse deboli, “fiutano tassi alti e a lungo” in USA e Europa.
Prezzo del petrolio sempre piu’ su’: WTI oltre 91 Dollari/barile.
I prezzi al consumo in Europa potrebbero non scendere a settembre.
Economia europea in stallo, frenano fiducia, consumi e investimenti.
Le aspettative che il rialzo dei tassi di interesse Usa non sia ancora finito spinge al rialzo i rendimenti dei Treasury ed il Dollaro, deprimendo le Borse. Salgono anche i rendimenti dei Titoli di stato europei, con quello del Bund decennale al massimi da 11 anni sopra 2,80%, e quello del Btp decennale italiano oltre 4,72%, vicino ai massimi da 10 anni.
Va da se’ che i maggiori indici azionari europei abbiano chiuso in calo la seduta di ieri, 26 settembre: Milano e Francoforte -1,0%, Parigi -0,7%, EuroStoxx50 -0,9%.
Anche Wall Street risente delle preoccupazioni di un nuovo rialzo dei tassi e delle nuove minacce inflazionistiche dovute all’aumento dei prezzi energetici: Dow Jones -1,1%, S&P500 -1,5%, Nasdaq -1,6%. Nel mese di settembre i saldi provvisori segnano: -3,8% per S&P500, -5,4% per Nasdaq Composite e -2,1% per Dow Jones.
In America e’ riaffiorata la prospettiva di “shutdown”, cioe’ di stop alla spesa pubblica dal 1° ottobre, e l’Agenzia di rating Moody's segnala che costituirebbe un evento "credit negative" per il “debito pubblico” Usa. Si spera che al Congresso repubblicani e democratici trovino presto un accordo provvisorio che prolunghi i finanziamenti di 4-6 settimane.
Il cambio del USDollar e’ ai massimi da 10 mesi, sospinto dalla risalita dei rendimenti dei Treasury, col “Dollar Index” tornato sopra 106: l’innesco l’ha fornito la Banca centrale Usa (FED) quando la scorsa settimana ha mantenuto i tassi invariati ma ha anche segnalato un possibile aumento a novembre.
Sul tema, il Presidente della FED di Chicago, Austan Goolsbee, ha osservato ieri che che “probabilmente ci stiamo avvicinando al livello dove mantenere i tassi stabili, sebbene più alto di quello attuale”.
La Sterlina inglese va a concludere un settembre di cali sensibili, -4.1% verso Dollaro, -7,2% da luglio, a 1.215 contro US$: alla forza “rates driven” della valuta Usa si combina la convinzione che i tassi britannici non saranno ulteriormente alzati per non danneggiare l’economia.
In Europa cresce la convinzione che la “stretta monetaria”, pur senza essere ulteriormente inasprita, durera’ a lungo: il Presidente dell’ECB (Banca centrale europea) Christine Lagarde, ha lasciato intendere che la discesa del costo del denaro potrebbe non accadere nel 2024, ma solo a inizio non 2025.
Purtroppo tale contesto favorisce il rialzo dei rendimenti dei Govies europei: ieri quello del Btp 2 anni, di cui il Tesoro italiano ha collocati 3 miliardi di Euro, e’ stato stato fissato al 3,97%, +34 bps in 1 mese: la domanda e’ stata buona, 4,87 miliardi, con un ratio di copertura 1,62.
Prosegue, purtroppo, l’allargamento dello spread: ieri, 26 settembre, ha raggiunto 192 bps, per poi ridimensionarsi leggermente a 189.
I rendimenti salgono visibilmente anche negli Usa: quello del Treasury 2 anni e’ ai massimi dal 2006, oltre 5,1%, e quello del 10 anni dal 2007, sopra 4,5%.
Macro Usa: a settembre e’ sceso l’ottimismo dei consumatori: l’indice del Conference Board è passato dai 108,7 di agosto a 103,0, contro attese di 106 punti, con la componente “aspettative future” calata da 80,2 a 73,7.
Le vendite di case nuove negli States ad agosto sono calate più delle attese: -8,7%, per un tasso annualizzato di 675 mila, contro stime di 695 mila. il prezzo medio unitario e’ pari a 514 mila Dollari.
Stamane, 27 settembre, prevalgono incertezza e volatilita’, come testimoniato dall’Indice Vix sulla volatilità delle opzioni sullo S&P500, al massimo da maggio: tra le maggiori Borse asiatiche segnaliamo quella giapponese, Nikkei 225 a -0,3% e quella sudcoreana, Kospi a -0,1%.
In Cina le cronache sono ancora dominate dalla crisi Evergrande, colossale e indebitatissimo gruppo immobiliare, la cui azione ha perso un altro -7% ad Hong Kong ed il cui AD e’ ora agli arresti domiciliari.
Il calo delle azioni e’ un fenomeno globale: l’indice Msci global e’ al 9 giorno di ribasso, ma stamane le Borse cinesi, ad esempio Shanghai +0,2%, e di Hong Kong, +0,47%, si giovano di dati incoraggianti sugli utili delle aziende industriali in agosto, in rialzo del +17,2% rispetto all'anno precedente, dopo un calo di -6,7% a luglio e -8,3% a giugno.
Prosegue l'indagine dell'Unione europea sui sussidi alle auto elettriche cinesi. Il Commissario Ue al Commercio Dombrovskis, in un'intervista al Financial Times ha detto che esistono "prove sufficienti" per giustificare l'esame dell'import dalla Cina di veicoli completi.
L’Unione europea teme che la competitivita’ delle auto cinesi possa mandare in crisi l'industria automobilistica europea. L’indagine includera’ ancha marchi stranieri non cinesi, tra cui l’americana Tesla e la svedese Volvo (perlatro controllata dalla cinese Geely: l’economia tedesca e’ la piu’ esposta settore dell’auto.
Il prezzo del petrolio torna a salire: il WTI (West Texas intermediate) e’ sopra 91 Dollari/barile, superando il +33% di aumento da luglio: gli operatori temono ammanchi di greggio nel periodo invernale, dopo il taglio delle esportazioni deciso dai 2 membri piu’ prominenti del cartello Opec+, Arabia Saudita e Russia.
Le Borse europee chiudono la mattinata senza spunti, ed i maggiori indici sono invariati alle 13.30 CET: l'economia europea e’ debole, come rivela il calo della fiducia dei consumatori a settembre in Germania e Francia. I future su Wall Street anticipano progressi frazionali, in media +0,3%, sulle chiusure precedenti.
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Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 22.09.2023Il mantra “tassi alti e per lungo tempo” non piace alle Borse.
FED: il FOMC ha lasciato i tassi fermi, ma “dot-plot” vede rialzo a novembre.
Bank of England decide la prima pausa sui tassi da quasi 2 anni.
I PMI europei parlano chiaro: manifattura e servizi “stagnanti”.
Mercoledi’ 20, in serata, e’ arrivata la tanto attesa decisione della Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) sui tassi, lasciati invariati: una mossa accomodante, come atteso, ma unita all’indicazione che i tassi potranno essere “higher for longer” (alti e a lungo”): la stima media 2024 e’ ora 5,1%, dal 4,6% di giugno.
La narrativa usata dal Chairman Powell anticipa dunque una prossime mossa “da falco” (restittiva), confermata anche dalla cosiddetta “dot-plot”, la mappa delle previsioni formulate dai 19 Governatori regionali membri del FOMC (Federal open market Committee): 12 su 19 si aspettano un altro rialzo a novembre 2023.
Milano ha perso -1,8%, Parigi -1,5%, Francoforte -1,2%, Londra -0,3%. A Wall Street il Dow Jones ha chiuso a -1,1%, lo S&P500 a -1,6%, il Nasdaq a -1,8%. Pesanti, non a caso, le azioni “tech” piu’ sensibili ai tassi di interesse, tra cui Nvidia, Tesla, Meta Platforms, Amazon, Alphabet.
Rendimenti in ascesa nel “mondo bond”: quelli dei Treasuries Usa hanno toccato i massimi da oltre 10 anni, con la scadenza a 2 anni sopra il 5.2%. In Europa rendimenti in rialzo e spread Btp/Bund decennali in aumento: al 4,55% dal 4,45% quello del BTP decennale benchmark, e 180 punti base, dai 175 della vigilia, il differenziale di rendimento “spread” tra il 10 anni italiano e quello tedesco.
La Bank of England ha optato ieri per una decisione “accomodante” lasciando i tassi invariati, dopo quasi 2 anni di continui rialzi. La Borsa di Londra, che segnava -0,7% prima dell'annuncio, ha recuperato fino alla parita’, la Sterlina, che scambiava a 1,23 contro Dollaro, è scesa a 1,224 per poi recuperare a 1,227. Il Titoli governativo a 10 anni e’ salito sino a 4,30% di rendimento.
Sempre ieri, sul fronte delle Banche centrali, quella Svizzera ha lasciato invariati i tassi a 1,75%, e quella norvegese li ha alzati di +0,25% a 4,25%.
In Europa “non possiamo ancora dire di aver raggiunto il picco dei tassi”: cosi’ si e’ espressi ieri, 21 settembre, il Presidente della Bundesbank (Banca centrale tedesca), Joachim Nagel: “l'inflazione è ancora troppo alta, e le previsioni ancora mostrano un lento calo verso il target del 2%".
Il Capo economista dell’ECB (Banca centrale Europea), Philip Lane, ha invece dichiarato che i tassi di interesse “hanno raggiunto un livello che, se mantenuto per un periodo di tempo sufficiente, potrebbe aiutare l'inflazione a rientrare al target”.
Intanto cala a settembre la fiducia dei consumatori (stima flash) dell’Unione Europea: la Commissione europea la vede scendere per il 2’ mese consecutivo, -1,6 punti percentuali, a -18,7 (UE), sotto la sua media a lungo termine.
Macro Usa: le richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione sono scesi ai minimi dal gennaio scorso, testimoniando un mercato del lavoro ancora forte. A settembre, la salute della manifattura nell'area di Philadelphia e’ peggiorata, smentendo le previsioni: l’indice, calcolato dalla FED locale, è sceso da 12 a -13,5, contro attese di 0.
Il prezzo del petrolio sembra non avere forza per salire ulteriormente, ma il rialzo vicino al +30% degli ultimi 2 mesi, indotto anche dai tagli annunciati da Russia e Arabia Saudita, potrebbe essere anche “figlio” delle posizioni “lunghe” (in controvalore sono ai massimi da 18 mesi) di chi scommette su ulteriori rialzi dei prezzi.
Il gas naturale, in Europa, non preoccupa piu’. Secondo la Gie, (Associazione tra gli operatori europei delle infrastrutture gas) il livello di riempimento degli stoccaggi italiano sfiora 96,0%, all’incirca come in Olanda (95,8%): la Germania e’ al 94,6%, la Francia al 89,3%.
Senza grandi oscillazioni il prezzo del metano europeo, +0,5% a 39,3 Euro/megawattora sulla piattaforma TTF di Amsterdam: il timore di ammanchi sul mercato globale del gas e’ rientrato dopo che Chevron e i sindacati hanno concordato lo stop agli scioperi negli impianti australiani.
Oggi, 22 settembre, la pubblicazione dell’atteso Indice Pmi di settembre per l’Euro-zona non ha portato grandi sorpese: quello della manifattura e’ sceso a 43,4 punti dai 43,5 punti, ai mimini da 2 mesi.
Quello dei servizi e’ invece cresciuto a 48,4 punti dai 47,9 di agosto, al massimo da 2 mesi e infine, il Pmi composito recupera quota 47,1, dai 46,7 di agosto. Morale: l’economia ristagna, ma non peggiora ulteriormente.
Stamattina le Borse asiatiche hanno chiuso in rialzo sui “rumours” di nuove misure in Cina a sostegno di consumi, investimenti e acquisti immobiliari: Shanghai +1,5%, Shenzhen +1,9%.
Tokio ha chiuso leggermente negativa ma resta vicina ai massimi storici. L’inflazione al consumo (CPI) in Giappone, +3,1% annuo ad agosto, resta sopra l'obiettivo del 2% della Banca centrale (BoJ) per il 17’ mese consecutivo, alimentando la convinzione di molti operatori che la BoJ dovra’ gradualmente abbandonare la sua politica monetaria ultra-espansiva.
Intanto pero’ ieri il Governatore Ueda ha annunciato di lasciare i tassi a breve in territorio negativo, -0,1%, mantenendo inalterata la “curva di controllo” dei rendimenti (YCC, nata a settembre 2016, per “fissare” l’obiettivo del 0% per i titoli governativi a 10 anni).
A fine mattinata (ore 13.30) le borse europee perdono -0,2% medio, con trame operative apatiche. Future su Wall Street leggermente positivi, +0,6%.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Colosso dell'industria EV!!Una ripartenza di tutto rispetto potrebbe dirsi di TESLA che dall'inizio del 2023, dai minimi fatti registrare in area 101 dollari, recupera con una crescita di oltre il 100% fino all'attuale zona dei 256 dollari per azione.
Un secondo trimestre all'insegna dei risultati positivi con una crescita dei ricavi del 47% YoY a 24.9 miliardi ed una crescita dell'utile netto del 20% YoY a 2.7 miliardi.
Le preoccupazioni di Wall Street vertono per di più sulla riduzione dei margini operativi del 9.6% rispetto all'anno precedente, scelta oberata dalla decisione di Musk di incrementare il volume delle vendite (metrica ritenuta più importante ora) allo scopo di consolidare la primaria fonte di profittabilità della società.
Rilevante sarà anche l'impatto della produzione dei cybertruck e del progetto di un software di calcolo AI da 300 milioni che potrà essere lo step successivo delle auto a guida autonoma.
Insomma un secondo trimestre caratterizzato da esplosività anche sul mercato, con i prezzi del titolo che schizzano fino ai 300 dollari, portandosi con successo sopra le medie mobili a 100 e 200 periodi.
Dai massimi di 300 dollari il titolo perde terreno a Luglio ed Agosto attestandosi sull'area di supporto compresa fra i 207 e 217 dollari, luogo di precedenti massimi di Febbraio ed in confluenza con la media mobile a 100 periodi.
Da lì il titolo riprende con successo la crescita e fa registrare un'impennata di circa l'8% martedì.
Area importante da monitorare per la salute della ripresa della forza dei compratori è area dei 300 dollari, da cui la possibile rottura potrebbe confermare un trend rialzista (massimi e minimi crescenti) e quindi potrebbe suggerire l'attacco ai massimi storici di area 400 dollari.
Ricordo a tutti che queste sono semplici analisi basate su considerazioni personali e non consigli di investimento, perciò fate le vostre analisi e prendete decisioni sulla base di un piano ben definito e di regole predisposte di gestione del capitale e del rischio.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 23.08.2023Economia Euro-zona debole: indici Pmi indicano recessione in Germania.
La fragile congiuntura EU suggerirebbe alla BCE una pausa sul rialzo dei tassi.
Simposio di Jackson Hole: venerdi’ parla Powell dai boschi del Wyoming.
Summit BRICS in Sud-Africa, Putin diserta, si parla di moneta unica..
Un trend stancamente positivo, poiche’ povero di “ragioni fondamentaIi”, in Europa, ieri 22 agosto, forse stimolato dal revival del tema tecnologico che ha interessato Wall Street la sera prima.
Tesla col maggior progresso giornaliero da marzo, ed il +8% di Nvidia, sembrano preparare il terreno all’Ipo (offerta pubblica iniziale) di ARM, gruppo britannico produttore di chips, prevista entro fine dell’anno, sulla base di valutazioni comprese tra 60 e 70 miliardi di Dollari.
Milano ha segnato un aumento di+0,64%, Amsterdam, Francoforte, Parigi e Madrid sono cresciute attorno a +0,5%, Londra ha chiuso con un magro +0,1%.
Come dicevamo gli acquisti si sono concentrati su azioni tecnologiche e delle materie prime di base: brillano, con rialzi sopra il +3%, Asml ad Amsterdam ed Stm a Milano. A Parigi si e’ impennata Ubisoft, +6%, contagiata dalla notizia che Microsoft, per conquistare Activision Blizzard, ha firmato un contratto di concessione in esclusiva dei diritti di streaming sui videogiochi.
Insomma, la giornata di ieri ha interrotto il trend di 3 settimane negative consecutive che avevano spinto i maggiori indici europei ai minimi da inizio luglio, ma il mese di agosto non sta brillando e, come riporta il Financial Times, il calo e’ costato 3mila miliardi di Dollari di capitalizzazione borsistica.
Crescita deludente e crisi immobiliari cinese e continuo aumento del costo del denaro in Usa ed Europa hanno avuto un impatto decisamente pesante, con cali simili a quelli di settembre 2022.
Sul fronte macroeconomico, analisti ed investitori attendono gli interventi dei maggiori banchieri centrali a Jackson Hole (Wyoming-USA) verso fine della settimana: quello di Jerome Powell sarà venerdì 25 agosto e servira’ a comprendere l’appropriatezza delle attuali aspettative di nuovo rialzo a settembre.
Come si e’ visto lunedì 21 e’ ripresa la salita dei rendimenti dei Treasuries americani, con quello della scadenza 10 anni al massimo da 16 anni, a testimonianza della convinzione degli investitori che i tassi d’interesse resteranno elevati e per lungo tempo.
Ieri in Sudafrica e’ iniziato il 15’ vertice dei Brics, acronimo che sintetizza i nomi dei 5 fondatori, Brasile, Russia, India, Cina e Sud-Africa: sul tavolo l’idea di una moneta unica ed il tema politicamente incandescente dell’equilibrio di potere e influenza con le altre economia mondiali. Ben 23Paesi hanno intanto fatto richiesta di far parte dei Brics.
Ieri e’ stata una buona giornata per i titoli del debito pubblico italiano: un recente report di Banca d'Italia segnala che la quantita’ di BTP italiani nei portafogli degli investitori esteri e’ cresciuta a giugno. Il risultato e’ stata la compressione dello spread Btp-Bund a 165 punti base, ed il calo del rendimento del Btp 10 anni a 4,29%.
Il balzo del prezzo del metano euopeo, ieri ad Amsterdam ha segnato +5% a 42,9 Euro/megawattora, e’ ancora dovuto al minacciato sciopero negli impianti Australiani, che potrebbe iniziare il 2 settembre in mancanza di accordo.
Segnali piu’ rilassanti dal prezzo del petrolio, col WTI-Usa tornato sotto 80 Dollari/barile: si teme abbondanza dell’offerta, dopo il recente aumento delle esportazioni iraniane, in piu’ Turchia e Iraq stanno trattando il riavvio del terminal turco di Ceyhan, chiuso da marzo.
Sul mercato valutario l’Euro ieri, 22 agosto, ha toccato minimi da metà giugno, scendendo fino a 1,083, dove lo ritroviamo anche stamani. (ore 11.30 CET).
Oggi, 23 agosto, le Borse europee tentano di salire, in media +0,4% a fine mattinata, nonostate i deludenti indici PMI (Purchasing managers), in particolare quelli dei servizi ed, in specifico, quelli molto deboli tedeschi. La debolezza di questi dati avrebbe l’effetto paradollasale di scoraggiare la Banca centrale Europea (ECB) dal decidere nuovi aumenti del costo del denaro a settembre, e questo piace alle Borse.
Vediamo, in sintesi i dati “incriminati”: in Europa ad agosto l'indice Pmi manifatturiero è salito a 43,7 da 42,7 di luglio, ma quello dei servizi è sceso a 48,3, da 50,9 di luglio, dunque sotto 50, in area di contrazione e al minimo da 30 mesi.
L'indice “composito”, compendio dei 2, e’ calato da 48,6 di luglio a 47, al minimo da 33 mesi.
In Germania, l’indice Pmi manifatturiero è salito a 39,1 punti da 38,8 di luglio, e quello dei servizi a 47,3 (!!) da 52,3: l'indice composito è sceso ad agosto a 44,7 punti da 48,5 di luglio, minimo da aprile 2020, in piena crisi Covid!
In sintesi, la maggior economia europea e’ in crisi e la Signora Lagarde, Presidente dell’ECB, dovra’ tenerne conto. Attualmente il consenso assegna una probabilità del 70% ad un aumenti del tasso di riferimento a 4,00% a settembre.
La prospettiva di un’economia dell’Euro-zona in recessione e di una possibile pausa nel rialzo dei tassi dell’ECB spinge al rialzo i prezzi delle obbligazioni europee: stamane i rendimenti di Btp italiani e Bund tedeschi calano di 10 bps, rispettivamente a 4,20% e 2,55%: spread stabile attorno 165 bps.
Borse asiatiche in mood moderatamente rialzista: Hong Kong +0,31%, Tokyo +0,48%, aiutato dal buon dato del Pmi manifatturiero giapponese di agosto, salito a 49,7 punti dai 49,6 di luglio: migliora anche quello dei servizi, a 54,3 da 53,8. Cali frazionali per le borse cinesi, che soffrono dei flussi negativi degli investitori stranieri.
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SPX target scala weekly 4200 18.08.23Settimana cruciale con gli azionari che si allungano al ribasso, e si portano su livelli importantissimi di supporto che, se venissero rotti, aprirebbero scenari ribassisti importanti. L'oro rompe al ribasso area 1920 e se dovesse proseguire la forza del dollaro potrebbe andare a testare i supporti fino a 1820. La crisi in Cina del settore immobiliare, con il fallimento di Evergrande ed il default di Country Garden, accentua la debolezza dello Yuan e la forza del dollar index che testa area 103. L'ETF bancario USA riprende pericolosamente la strada del ribasso con un segnale tecnico deciso.
Analizziamo Infineon Tesla Bitcoin.
Cot, Sterlina sorprende, Euro stazionario, Nasdaq ribilanciato !Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.70
Sabato 15 Luglio 2023
(COT DEL 11 LUGLIO 2023)
QUESTA SETTIMANA IL COT DI STERLINA SORPRENDE, EURO STAZIONARIO, NASDAQ SOTTO LA LENTE !
Ciao,
questa settimana è stata SCOPPIETTANTE e fortunatamente tutti gli strumenti hanno praticamente rispettato le aspettative che ci eravamo dati la settimana scorsa e raggiunto i target che avevamo individuato.
Vediamo subito i dati sul cot perché qualcosina che bolle in pentola ci potrebbe essere che unita a qualche altra notizie importante di analisi fondamentale come il ribilanciamento del Nasdaq ci dovrà obbligatoriamente imporre un po di attenzione per la prossima settimana.
Le posizioni nette del cot per Euro e Dollaro calano entrambi di circa 2.000 contratti ma sappiamo che il peso specifico riferito ai volumi per il dollaro è molto superiore a quello di Euro per cui possiamo dire che la diminuzione sul dollaro è stata più ampia di quella su Euro.
Al contempo l’ indicatore del Cot del Dollaro, pesato sui Cot normalizzati di tutte le valute, ritorna sotto alla media a 21 periodi, mentre quello di Euro si mantiene praticamente stazionario ma sotto la media a 21 periodi (anche se da un cenno di risalita).
Indicazioni interessanti ci arrivano ancora una volta dal grafico delle forze relative che evidenzia da una parte una forza relativa della sterlina impressionante e dall’ altra Dollaro americano che rimane ben all’ interno del flusso valutario incastrato tra Nzd e Franco Svizzero.
L’ enorme balzo in avanti dell’ Indicatore della Sterlina mi ha acceso un campanello di allarme e sono andato a guardare i relativi valori del Cot Normalizzato di Gbp. Ho filtrato i valori storici mettendo come parametro maggiore di 0,80.
Il Cot Normalizzato che ho creato (per chi volesse approfondirne il calcolo in uno dei primi report ho spiegato tutto) oscilla tra 1 e -1 così che un valore superiore a 0,80/-080 comincia ad essere un valore di “allerta” assimilabile ad un “iper comprato” / “iper venduto”.
Il risultato del filtro applicato su sterlina che vedete in tabella sopra è da massima attenzione …..
…. Sterlina balza letteralmente da 0,83 a 0,96 ossia quasi al valore massimo che è uno e che si è verificato solo nel lontano 2007. Se continuiamo nell’ analisi, ci accorgiamo che sterlina non si avvicina ad uno dal 1^ luglio 2014.
Quali potrebbero essere le due ipotesi alternative contrapposte di cosa succederà nelle prossime settimane?
E’ ovvio che potrebbe da una parte aggiornare i massimi del 2007 facendo registrare un nuovo valore massimo del cot, mentre dall’ altra essendo un iper comprato si potrebbe crollare bruscamente innescando un profondo ritracciamento.
Sono andato anche a verificare cosa sia successo al Cot normalizzato dopo il 1^ luglio 2014 quando sterlina fece registrare lo 0,94…..
…. la settimana successiva è bruscamente sceso da 0,94 a 0,69 mentre il grafico di sterlina weekly fece registrare nuovi massimi a 1.7150 circa per poi da li cominciare a scendere bruscamente raggiungendo in soli 5 mesi gli 1.49 circa!!
Questo non vuol dire che ora Sterlina invertirà e tornerà short, anzi non vi è al momento alcun elemento che ci faccia pensare a ciò, ma sto solo dicendo che un campanello rosso di allerta è giusto accenderlo per capire ora cosa succederà ed aumentare la nostra prudenza.
Sicuramente Sterlina ha raggiunto graficamente un importante tp mensile che sta a 1.31600 circa ed avrebbe ancora spazio di salita sino a 1.33 circa sempre sul mensile. Tutta questa ara è molto molto importante e con forti resistenze volumetriche che potrebbero obbligare sterlina a riposarsi e a ritracciare in cerca di nuova forza anche sino in zona 1.29300 prima e 1.28 poi.
Non possiamo poi ignorare che sterlina è tra quelle piu vicino alla Fed come livelli di tassi di interesse avendo già raggiunto il 5% contro il 4% della Bce ed il 5,25% della Fed.
Di seguito riporto una tabella con i principali tassi di interesse e le date delle prossime decisioni:
In conclusione nel Weekly è long e rimane fortemente long sino a prova contraria con possibili ritracciamenti (anche profondi) e lateralizzazioni sino le aree indicate che rappresenterebbero anche ritest ed eventuale conferme della rialzista Weekly che ci accompagna dal 1 settembre 2022.
Di seguito il grafico Weekly di Sterlina dove oltre le aree ed i livelli di cui sopra ho anche indicato con delle candele ombra una (dico una ) delle possibilità che potrebbe verificarsi nelle prossime settimane tenuto conto di tutto quello che abbiamo analizzato e visto anche sul Cot:
Che dire ora di Euro se non che dopo il pull back dell’ area a 1.0940 che avevamo ipotizzato nello scorso report ha, sempre come ci aspettavamo e come abbiamo più e più volte analizzato insieme anche durante la settimana, completamente sfondato al terzo tentativo il muro degli 1.1050 raggiungendo e rompendo anche il tp ed il livello che avevamo a 1.1185 in una sola candela.
Come per Sterlina anche per Euro ora saranno possibili ritest e conferme delle aree rotte con ricerca di liquidità anche sino agli 1.1090/1,1050.
Di seguito il grafico Weekly con i livelli e le aree indicate e con indicazione anche di una importante zona di Poc volumetrico con il centro a 1.13 circa che potrebbe essere testata prima di ritracciare.
Provo anche a spingermi molto in più in là con una mia personalissima impressione di lungo periodo che ho in testa da svariati mesi ossia che il livello finale di Euro possa essere rintracciato al momento in area 1.15 !!!
Di seguito il grafico Weekly :
Prima di concludere non posso che non soffermarmi sul Nasdaq che questa settimana è stato interessato da una notizia molto importante circa un ribilanciamento straordinario della sua composizione che entrerà in vigore dal prossimo 24 luglio.
L’ idea di fondo è evidentemente quella di bilanciare il forte peso delle principali big cap che passeranno dal pesare nel Nasdaq dal 43,80 al 38,5 % di tutto l’ indice.
Il tutto verrà eseguito seguendo regole molto precise e statuarie che regolamentano l’indice. Al momento non è facile dire cosa potrebbe comportare questo. Come sempre dobbiamo cercare di prepararci a diversi possibili scenari.
Già più volte avevo detto che quello che servirebbe ora per una sana ripresa del mercato che sia duratura sarebbe stato una rimonta delle società più piccole che sin ora erano state letteralmente trainate nella salita dalle grandi società multinazionali.
Che sia questo il momento giusto per tirare fuori i muscoli?
Infatti se da una parte viene da immaginarsi una attesa di acquisto per le “piccole” società che potrebbe vedere in questo ribilanciamento una occasione di ricapitalizzazione e finanziamento, dall’ altra, uno storno ed un calo delle big potrebbe essere una buona occasione di acquisto a prezzi inferiori. Percui la mia come sempre personalissima idea è che dopo un iniziale periodo di assestamento, potremmo, dico potremmo, assistere ad una crescita più equilibrata e distribuita che dia la forza giusta per un totale e definitivo recupero e superamento dei livelli di prezzo lasciati lo scorso dicembre 2021.
Sempre a titolo informativo e niente più,
- le società che dovrebbero beneficare in termini di peso all’ interno del Nasdaq a seguito di questo ribilanciamento dovrebbero essere :
Starbucks, Mondelez, Booking, Gilead, Intuitive Surgical, Analog Devices e Automatic Data Processing;
- mentre quelle la cui influenza nell’ indice dovrebbe diminuire sono :
Microsoft, Apple, Nvidia, Amazon, Tesla, Meta Platforms e Alphabet.
Da un punto di vista di Analisi Tecnica il Nasdaq è senza ombra di dubbio long ed in grande forza.
Ha raggiunto, come gli altri indici un tp importante che è anche l’ ultimo ostacolo che si contrappone al raggiungimento dei massimi assoluti.
Ritracciamenti anche importanti potranno aversi tra 15.190 e 15.280 che saranno necessari per verificare la tenuta del livello Weekly rotto.
Di seguito il grafico Weekly poi in settimana vedremo più da vicino livelli ed aree nei time frame inferiori
Ultima nota su S&P i 4590 sono proprio li a portata di mano ……
…….. Ciao Emi 😊
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
MSCI World settoriali: aspetti tecnici, intermarket e rischi L’obiettivo dell’analisi è presentare l’indice MSCI World insieme a due ETF settoriali globali: uno focalizzato sui consumi discrezionali e l’altro sui beni di prima necessità. Sarà fornita una panoramica tecnica, evidenziando gli indici più rialzisti e quelli meno performanti, nonché una valutazione fondamentale del diverso grado di rischio associato ai due. Inoltre, verrà esaminato il contesto intermarket, in cui i due ETF globali non solo offrono opportunità di investimento, ma potrebbero essere utilizzati come indicatori di sentiment del mercato.
I protagonisti:
• MSCI World
• iShares Global Consumer Discretionary
• iShares Global Consumer Staples
• Petrolio
• Rame
• Rame/Oro
• Pmi mondiale
Buona lettura.
1. ANALISI MSCI WORLD ETF
L’MSCI World di iShares, dal ticker “URTH”, è un ETF che ha lo scopo di replicare il movimento di un indice composto da azioni di società appartenenti ai mercati sviluppati.
Per essere più precisi, esso replica il movimento dell’indice “MSCI World Index” ed è raffigurato a livello settimanale nella grafica seguente:
Questo particolare ETF è piuttosto popolare nel settore “investimenti” dal momento in cui offre agli investitori in azioni un’ampia diversificazione geografica. La “geografia” stessa è mostrata nella grafica seguente, reperita dalla pagina dell’ETF stesso:
Interessante notare un importante aspetto:
• Nonostante siano interessati diversi paesi, l’ETF è altamente sbilanciato lato “United States”, con una ponderazione del 70% circa
Non stupisce infatti che le prime 10 società per peso percentuale siano tutte statunitensi:
Sarebbe dunque più giusto affermare che:
• L’MSCI World di iShares è un ETF che ha lo scopo di replicare il movimento di un indice composto da azioni di società statunitensi e da una piccola parte di azioni di società appartenenti ad altri mercati sviluppati.
Ricordate: mai perdere di vista le ponderazioni percentuali. Avreste potuto acquistare questo indice convinti di avere un’esposizione sul mercato cinese che, come osservato due grafiche fa, non è presente!
Come si sta comportando dal punto di vista tecnico l’ETF? Osserviamo la grafica successiva:
Dall’8 novembre del 2021 al 13 ottobre del 2022 il prezzo, in pieno trend ribassista, arrivava a perdere 28.5 punti percentuali; tuttavia, prima del raggiungimento del minimo del “bear market” (13 ottobre 2022), lo stesso iniziava a formare un’importante figura di analisi tecnica: un testa e spalle rialzista, osservabile nella grafica successiva:
Il prezzo realizzava la rottura della neckline della figura tecnica il 27 gennaio 2023 e, come insegnano i libri di analisi tecnica, vedeva il re-test della stessa struttura nella seconda settimana di marzo per poi spingersi a prezzi più alti con la creazione di una nuova gamba rialzista.
Possiamo dunque affermare che il quadro tecnico è, ad oggi, rialzista.
2. ISHARES GLOBAL CONSUMER DISCRETIONARY E CONSUMER STAPLES
Il paragrafo precedente si è concentrato sulla ponderazione geografica ma non su quella…settoriale.
La domanda appare dunque lecita:
“Su che settori investe l’iShares MSCI World?”
Osserviamolo nella grafica successiva:
L’esposizione settoriale appare più bilancia rispetto a quella geografica:
• 22% settore tecnologico
• 14.6% settore finanziario
• 12.6% settore sanitario
• 11.1% settore dei consumi discrezionali
• 11% settore industriale
• 7.3% settore dei consumi di prima necessità
• 7% settore delle comunicazioni
• 4.6% settore energetico
• 4.1% settore dei materiali
• 2.8% settore utilities
• 2.4% settore immobiliare
L’MSCI World consente all’investitore di investire su un’ampia gamma settoriale.
Lo stesso “player” potrebbe avere la possibilità di investire su uno di quei particolari settori “globali”? Ad esempio, sul settore dei beni discrezionali o su quello dei beni di prima necessità?
La risposta è…sì! Ishares mette a disposizioni gli “XLY” e “XLP” (noti ETF statunitensi) a livello globale. Partiamo dal primo di essi, mostrato nella grafica successiva su timeframe settimanale: l’iShares Global Consumer Discretionary ETF (dal ticker “RXI”).
Osserviamo nella grafica successiva la ponderazione geografica:
È possibile affermare come l’ETF offra un’ampia esposizione geografica che, come nel caso precedente, pende principalmente lato United States, con un 57.6% in peso. In questo caso, al contrario dell’MSCI World, figura la Cina, con un 6% totale. Bassa invece l’esposizione sulle società italiane (1.65%).
Osserviamo nella figura successiva le prime 10 società in peso:
Le statunitensi Tesla e Amazon, da sole, hanno un peso del 21.84%; tra le prime 10 figurano tuttavia l’europea LVMH, le giapponesi Toyota e Sony e la cinese Alibaba.
Osserviamo ora il lato tecnico del prezzo nella figura che segue:
Brutte prestazioni nell’ultimo bear market: -37.7% (prestazioni più negative rispetto a quelle dell’MSCI world osservate nel paragrafo precedente). Dopo il minimo raggiunto il 13 ottobre 2022 a 116.6$ il prezzo, con i suoi movimenti lateral-rialzisti, ha realizzato un triangolo ascendente, con la resistenza situata sui 148$. La stessa figura tecnica rialzista ha visto un breakout qualche settimana fa. Si può concludere affermando come, ad oggi, la configurazione appaia rialzista (con un rialzo da inizio anno di oltre 20 punti percentuali), con una formazione di una piccola lateralizzazione che probabilmente, visto l’attuale contesto risk-on, sarà rotta dal prezzo al rialzo.
Passiamo ora all’iShares Global Consumer Staples ETF (dal ticker “KXI”), mostrato nella grafica successiva su timeframe settimanale:
La ponderazione geografica dell’ETF è diversa rispetto a quella osservata per il Global Consumer Discretionary: in questo caso, come mostra la mappa successiva, figurano basse esposizioni su Messico e Belgio ma non sulla Cina e sull’Italia.
Per quanto riguarda le prime 10 società:
• Sette di esse sono statunitensi (PG, PEP, COST, WMT, KO, PM, MDLZ)
• Una di esse svizzera (NESN)
• Una britannica (ULVR)
• Una francese (OR)
Analisi tecnica del prezzo:
• L’ETF, nell’ultimo bear market (05.01.2022/13.10.2022), ha realizzato una performance negativa di -19.3 punti percentuali.
• Molto importante la resistenza a 64.8$, che ha agito da tale il 21 aprile 2022 e il 1° maggio del 2023:
• Volendo entrare ancora più nel dettaglio, è possibile osservare un testa e spalle di inversione di tendenza, diverso da quello dell’MSCI world precedente per un motivo: un falso breakout.
L’ETF è dunque rialzista o ribassista? Osservando la grafica precedente e la prossima, che mostra la formazione di un triangolo ascendente, è possibile affermare come il prezzo fornisca input rialzisti:
Prestazione del prezzo da inizio anno: +2%
3. I DIVERSI INDICI DI FORZA TRA SETTORI GLOBALI E BENCHMARK
Chi esprime maggior forza tra i tre ETF commentati? È possibile scoprirlo costruendo indici di forza tra essi. Partiamo da quello tra MSCI World Consumer Discretionary (al numeratore) vs MSCI World (al denominatore):
• “URTH” ha mostrato maggior forza dal 5 febbraio del 2021 al 24 maggio del 2022. Da quel giorno in poi il quadro tecnico ha visto un cambiamento: formazione di un triangolo ascendente con il breakout rialzista avvenuto il 15 giugno, un mese fa circa. Ad oggi, maggior forza di “RXI”:
MSCI World Consumer Staples vs MSCI World:
• Situazione contraria rispetto a quella precedente. Maggior forza dei beni di prima necessità globali dal 19 novembre del 2021 al 18 gennaio 2023: il trend è stato accompagnato da un supporto dinamico rialzista. Il 18 gennaio stesso si è materializzato un breakout ribassista del supporto dinamico: come da manuale, il prezzo a re-testato la stessa struttura il 26 aprile 2023, diventata resistenza dinamica, e ha dato conferma del trend ribassista di breve periodo.
Analizziamo infine il rapporto tra RXI e KXI:
• Maggior forza dei consumer staples nel bear market 19.11.2021-28.12.2022. La formazione di un testa e spalle ha dato il via alla possibilità di un inversione di tendenza, materializzatasi qualche settimana fa con il breakout rialzista della neckline dell’omonima figura tecnica.
I tre indici di forza hanno dunque palesato una maggior forza dell’MSCI World Consumer Discretionary.
4. I DIVERSI RISCHI DEI DUE ETF SETTORIALI
Vi chiederete:
“Quale dei due ETF presenta un rischio maggiore?”
A tal proposito è necessario osservare i loro Beta, che forniscono una misura della loro volatilità rispetto all’S&P500:
I consumi discrezionali hanno un beta superiore ad 1 (1.06), mentre quelli di prima necessità inferiore (0.61). Questo significa che “RXI”, nell’arco di tempo considerato (3 anni), ha registrato dei movimenti di mercato poco più aggressivi rispetto all’S&P500, al contrario invece di “KXI”. Per fare un esempio numerico:
• Immaginiamo che un giorno X l’S&P500 registri una prestazione positiva del +1.5%: osservati i beta dei due ETF, RXI registrerà una prestazione dell’1.59% mentre KXI una del 0.91%. (Calcoli ottenuti dal prodotto tra l’ipotetica performance del benchmark e il beta degli ETF)
Maggiore sarà la volatilità di un titolo e maggiori saranno i potenziali guadagni o…le potenziali perdite. Questo significa che quanto più aumenterà la volatilità, tanto più aumenterà l’esposizione al rischio. Questo è il motivo per il quale il mercato delle Crypto, estremamente volatile, è sempre stato considerato il mercato “più pericoloso”.
Vi chiederete il motivo delle due diverse volatilità:
• Il settore dei beni discrezionali, ciclico, tende ad essere fortemente influenzato dall’andamento del ciclo economico; in condizioni economiche favorevoli le società tenderanno a registrare utili in aumento, al contrario in rallentamento o contrazione.
Considerando un arco temporale di medio periodo, gli investitori tenderanno ad acquistare le azioni di quelle società capaci di generare forti utili; basiamoci sul contesto attuale: una settimana si parla di recessione, nell’altra di espansione, nell’altra di soft landing e nell’altra ancora di una potenziale bolla: tutti scenari nei quali le società cicliche registrerebbero guadagni diversi.
Proprio da questo aspetto deriva l’elevata volatilità del settore.
• Il settore dei beni di prima necessità, al contrario, è definito “non ciclico” in quanto gli utili delle società appartenenti non sono influenzati dal ciclo economico: quelle aziende saranno capaci di generare dei guadagni anche in condizioni economiche avverse.
Essendo dunque “anticicliche”, tenderanno a registrare utili costanti nel tempo o, se preferite, utili “poco volatili”
5. RXI/KXI COME INDICE DELLE ASPETTATIVE SULL’INTENSITA’ ECONOMICA GLOBALE
È possibile utilizzare l’indice di forza tra beni discrezionali e beni di prima necessità come indice di sentiment sulle aspettative di crescita o decrescita economica globale? Si!
• Ad aspettative di crescita gli investitori concentreranno i loro acquisti sui beni discrezionali mentre ad aspettative di decrescita sui beni di prima necessità; nel primo caso, RXI sovraperformerà KXI (con l’indice rialzista), mentre nel secondo accadrà il contrario (con l’indice ribassista)
Questa idea è supportata da alcune correlazioni interessanti tra lo stesso indice e:
• Il petrolio, il cui prezzo è fortemente legato alla domanda globale che tende ad aumentare ad una crescita dell’attività economica:
Ricordate:
• Ad un aumento dell’intensità economica, aumenterà la domanda di petrolio da parte delle industrie essendo esso una delle principali fonti di energia
• Il rame, un metallo largamente utilizzato in campo industriale (nei settori elettronici, automobilistici, manifatturieri e in diversi altri) per le sue proprietà chimiche e fisiche:
• Il rapporto Copper/Gold, largamente utilizzato dagli operatori come indice di sentiment economico globale:
• Il PMI manifatturiero globale, uno tra i dati macroeconomici leading più legato al ciclo economico e che spesso funge da suo anticipatore:
L’analisi termina qui. KXI e RXI non sono gli unici indici settoriali globali: se desiderate un’analisi sugli altri indici (o per eventuali dubbi sull’analisi stessa, rilasciate un commento).
Alla prossima!
Revisione di metà anno degli indiciNonostante la forte ripresa delle azioni di recente, come testimoniato dal Nasdaq Composite che ha segnato il suo miglior primo semestre di un anno solare, molti restano preoccupati per la limitata leadership di mercato e il ridotto numero di titoli che stanno spingendo al rialzo gli indici più ampi.
Un modo leggermente approssimativo ma relativamente semplice per dimostrare questa performance è confrontare il rendimento YTD (anno in corso) dell'S&P 500 (il benchmark standard ponderato per capitalizzazione di mercato delle azioni statunitensi) con una versione ponderata in modo uguale dello stesso indice. Sebbene il divario tra i due si sia ridotto di recente, l'indice ponderato per capitalizzazione di mercato ha comunque superato di quasi il 10% durante i primi sei mesi dell'anno.
Tuttavia, questo non è necessariamente un ottimo modo per evidenziare ciò che sta trainando l'andamento del mercato al rialzo. Gran parte dei guadagni sono stati generati dai cosiddetti "Magnificent Seven" (Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla) - tutte azioni fortemente esposte alla frenesia dell'intelligenza artificiale che ha contagiato gli investitori di recente e tutte aziende che rientrano nella categoria delle "big tech", le quali sono state particolarmente amate dai partecipanti al mercato negli ultimi anni.
Un paniere di queste azioni ha registrato un aumento di quasi il 60% su base anno-to-date, mentre il rendimento dell'S&P 500 escludendo queste sette aziende è aumentato solo del 5% YTD. Inoltre, considerando l'indice nel suo complesso, solo 141 dei 504 membri hanno superato il rendimento del 16% indicato sopra, un ulteriore segno della relativamente stretta leadership di mercato.
Ci sono due prospettive attraverso le quali questo tema può essere analizzato.
In primo luogo, si potrebbe sostenere che una leadership di mercato limitata rende le azioni vulnerabili a uno shock e a un forte calo. Secondo questo argomento, se il sentiment si dovesse deteriorare nei confronti delle "big tech" che hanno spinto al rialzo il mercato per così tanto tempo, la pressione venditrice che probabilmente subirebbero avrebbe un significativo impatto negativo sull'intero mercato, trascinando al ribasso anche gli indici principali.
D'altra parte, si potrebbe considerare l'outperformance come un'opportunità per altri titoli all'interno dell'indice di recuperare terreno. Una teoria popolare da decenni è che "un'alta marea solleva tutte le barche"; in alcuni momenti vi possono essere chiare performance settoriali, ma nel complesso un mercato in rialzo vedrà la maggior parte, se non tutti, i suoi componenti partecipare ai guadagni in qualche momento. Considerando quanto sia stata forte la dinamica rialzista nel mercato generale di recente e il modo in cui altre azioni hanno iniziato a recuperare terreno nelle ultime settimane, sembra che, per il momento, sia più probabile che si verifichi quest'ultima situazione.
Si può anche analizzare l'outperformance sulla base geografica, anziché su quella settoriale o dei singoli titoli. In questo caso, è ancora facile vedere quanto bene si siano comportati i mercati azionari statunitensi, ma è anche evidente quanto varie siano state le fortune di altri mercati.
Ad esempio, il DAX tedesco ha beneficiato della sua natura tecnologica, mantenendo quasi il passo (in termini di valuta locale) con il rendimento del benchmark statunitense.
Ancora più evidente è l'outperformance del mercato azionario giapponese; sebbene ci sia un enorme impatto valutario qui, gli investitori hanno dimostrato una chiara preferenza per il Giappone, grazie alla natura svincolata del suo ciclo economico rispetto ai paesi sviluppati e all'esposizione all'Asia che si può ottenere senza doversi preoccupare di sorprese impreviste in Cina.
D'altra parte, come accennato, le azioni cinesi hanno faticato notevolmente a causa dell'incertezza riguardo alla ripresa economica e del fatto che gli stimoli continuianno a deludere rispetto alle alte aspettative del mercato. Ciò ha avuto un impatto negativo anche sulle azioni australiane, dato il stretto rapporto commerciale ed economico tra i due paesi, mentre l'indice FTSE 100 di Londra è piatto, anche se ha ottenuto una performance migliore in termini di rendimento totale, grazie alla natura orientata al reddito dell'indice.
Anche queste divergenze geografiche possono essere interpretate attraverso le stesse prospettive di cui sopra; tuttavia, date le particolari influenze che hanno portato alle performance inferiori sopra menzionate, è possibile che esse persistano per un certo periodo di tempo.
WisdomTree - Tactical Daily Update - 04.07.2023La parte manufatturiera dell’economia Usa ed EU e’ in recessione.
Inflazione in calo in EU con notevoli divari: su’ in Germania, giu’ in Spagna.
Borse europee apatiche, il 4 luglio manca il “faro” di Wall Street.
Economia Usa in bilico tra piena occupazione e danaro sempre + caro..
Wall Street ieri ha chiuso in anticipo, alle 19.00 ora italiana, una seduta incolore alla vigilia dell’Independence Day (indipendenza dalla Gran Bretagna) che si celebra oggi, 4 luglio. Variazioni minime per tutti gli indici: Dow Jones +0,03%, S&P 500 +0,12%, Nasdaq +0,21%.
In Europa, la Borsa di Milano, dopo aver guadagnato +19% nel 1’ semestre, e’ salita di un ulteriore +0,77% ai massimi da settembre 2008, Parigi e Londra invariate, Francoforte -0,4%. Bancari, finanziari e petroliferi i comparti piu’ in evidenza.
Gli operatori restano ottimisti sul rallentamento dell’inflazione, visto che nell'Eurozona i prezzi all’ingrosso e al consumo sono scesi oltre le attese a giugno, ma osservano anche un chiaro deterioramento della congiuntura economica.
Ieri, per esempio, l'indice Pmi (Purchasing managers Index) della manifattura, (fonte S&P Global), ha segnalato un calo a 43,4 a giugno, da 44,8 a maggio: siamo al 12’ mese consecutivo sotto 50 (soglia che delimita espansione da contrazione) e si tratta del peggior calo da maggio 2020. Nessun Paese dell’Euro-zona e’ indenne da cali.
Negli Usa l'Indice Ism (Institute for supply management) manifatturiero di giugno è sceso rispetto a maggio, contrariamente alle previsioni: col suo 46,0, livello più basso dal maggio 2020, in piena crisi da Corona virus, e’ rimasto in area contrazione, dov’era ripiombato a novembre 2022 dopo 29 mesi di espansione: un chiaro sintomo di recessione, ancorche’ non profondissima.
Tornando all’azionario Usa, dietro la sostanziale invarianza degli indici si nascondono forti oscillazioni di 2 mega cap tecnologiche: Tesla ha guadagnato +7,0% (migliore titolo dello S&P 500), rivedendo i massimi da settembre 2022, dopo l’annuncio del boom di consegne: tra aprile a giugno 466 mila auto nuove, +10,4% rispetto al trimestre gennaio-marzo e +83,5% (!!) rispetto allo stesso trimestre 2022.
Apple ha perso -0,8%: secondo il Financial Times sara’ costretta a tagliare le previsioni di produzione del visore per la realtà mista Vision Pro, lanciato lo scorso mese: poca cosa, visto il rialzo del +2,3% di venerdi’ 30, quando Apple aveva superato, 1’ società al mondo, i $ 3.000 miliardi di capitalizzazione.
L'inflazione nell'Eurozona è scesa a 5,5% a giugno, da 6,1% di maggio, ma la componente “core” (ex cibo ed energia) è leggermente salita a 5,4% da 5,3%. Inoltre, il calo del dato generale non e’ uniforme: in Germania è risalito a 6,4% da 6,1% di maggio (era il minimo da 14 mesi), in Italia e in Francia il calo e’ sensibile, in Spagna si festeggia +1,9%, primo Paese europeo sotto il target del 2% della Banca centrale.
Il Presidente della Bundesbank (Banca centrale tedesca), Joachim Nagel, parlando ieri a Francoforte ha sostenuto che i rischi al rialzo per l'inflazione restano predominanti e che aumenti salariali o margini di profitto più forti del “normale” potrebbero “re-innescare un'accelerazione dell'inflazione nel medio termine": insomma, all’orizzonte, a fine luglio, ci sono nuovi aumenti dei tassi.
Il prezzo del petrolio e’ stato alquanto volatile ieri, per poi chiudere stabile, col Wti (greggio di riferimento Usa) a 71 Dollari/barile. Nella mattinata si era impennato per gli annunci di 2 grandi esportatori globali, Arabia Saudita e Russia, di limitare la propria offerta, a sostegno dei prezzi: nei primi 6 mesi 2023 il Wti ha perso -12%.
Sul mercato valutario, il cross Euro/Dollaro staziona attorno 1,09 e quello Euro/Yen sfiora quota 157,7, vicino ai massimi storici, similmente al cross Dollaro/Yen a 144,6.
Mini-rialzo dei rendimenti sull’obbligazionario europeo: lo spread tra Btp decennali italiani e omologhi Bund tedeschi e’ risalito a 171 punti base, dai 166 della chiusura di venerdi’, col rendimento del decennale italiano a 4,14%.
Macro internazionale: il surplus commerciale tedesco delude a maggio: il saldo di 14,4 miliardi e’ sotto le attese: l’export ha segnato -0,1% mese su mese, l’import +1,7%.
La Banca centrale austrialiana ha lasciato invariati i tassi: e’ la 2’ pausa dopo quella di aprile, dopo una lunga serie rialzi: ulteriori aumenti restano possibili.
La Cina lancia segnali preoccupanti sul comparto dei semiconduttori, annunciando restrizione sull'export di alcune materie prime “rare” utilizzati per produrre chip.
Wall Street riaprira’ mercoledi 5: venerdi’ 7 sara’ cruciale il rapporto sull’occupazione negli Usa, uno dei fattori piu’ considerati dalla Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) per decidere le prossime mosse sui tassi di interesse.
Le Borse dell’Asia-Pacifico hanno chiuso per lo piu’ in calo stamane, 4 luglio. Tokyo, probabilmente per prese di beneficio (profit taking) dei recenti rialzi, ha perso -0,98% (Nikkei). A Hong Kong, l'Hang Seng ha guadagnato +0,2%, come il Szse- Shenzhen: -0,30% invece per l'indice Kospi coreano.
Giovedi è attesa a Pechino Janet Yellen, segretaria al Tesoro Usa, che dovrebbe rimanere 3 giomi in Cina: si spera nella ripresa del dialogo tra le 2 superpotenze, a cominciare dalle spinose diatribe commerciali.
Stamane Borse auropee invariate a fine mattinata. Come dicevamo, Wall Street oggi e’ chiusa, i future indicherebbero riaperture invariate.
Gli strategist di JP-Morgan, spiazzati dal rally della tecnologia come la maggioranza degli investitori, invitano alla prudenza: il rallentamento dell'inflazione non basta a mutare l’atteggiamento restrittivo delle Banche Centrali, alimentando la vulnerabilità del mercato azionario nella 2’ parte dell'anno (“outlook negativo”).
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STOXX600 nuovo bearish engulfing e cuneo 23.06.23Tutti gli indici azionari segnano configurazioni candlestick di reversal e di indebolimento del RSI. Germania sotto chock per il crollo inatteso di Siemens Energy. Attenzione al dollaro che potrebbe riservare delle sorprese al rialzo.
Analizziamo Tesla Shopify Wheat.
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House of Trading: Trader e Analisti sfidano il mercatoIl raggiungimento di un accordo per l’innalzamento del tetto del debito statunitense, entro il 5 giugno l’intesa andrà ratificata al Congresso, ha riportato il focus degli investitori sulle prossime mosse della Federal Reserve . Tra 15 giorni l’istituto con sede a Washington tornerà a riunirsi e, se al termine dell’ultima riunione il mercato era certo di una pausa, i dati arrivati nelle ultime settimane e le dichiarazioni rese da importanti esponenti della Fed in una settimana hanno fatto raddoppiare le probabilità di una nuova stretta portandole al 57% (fonte CME FedWatch Tool).
Ad indirizzare, in un senso o nell’altro, l’umore del mercato ci penseranno le statistiche relative il mercato del lavoro statunitense nel mese di maggio: una conferma della forza delle non-fam payrolls, il consenso è per un saldo di poco inferiore alle 200 mila unità, rimanderà la pausa.
Oltre alle questioni statunitensi, i mercati si trovano a fronteggiare anche il timore che la ripresa cinese post-Covid non sarà così forte come era stato preventivamente sperato. I numeri su produzione industriale e investimenti in immobilizzazioni hanno deluso, ed anche l’aggiornamento relativo le vendite al dettaglio è risultato abbastanza deludente. I risultati delle grandi aziende non sono stati esaltanti, molto probabilmente anche a causa del rallentamento dei mercati sviluppati (che stanno facendo i conti con Banche centrali che poche altre volte sono state così aggressive).
Dal fronte BCE , focus giovedì sui numeri preliminari sui prezzi al consumo nel mese di maggio: l’indice completo è visto in riduzione dal 7 al 6,3% mentre la componente “core” dovrebbe segnare una riduzione meno marcata (dal 5,6 al 5,5%).
Di tetto del debito, di Federal Reserve, di Cina e dello stato di salute dell’economia europea, ma anche di tanto altro, si parlerà nella puntata di oggi di “House of Trading – Le carte del mercato”. Come ogni martedì, Trader ed Analisti si sfideranno a suon di strategie operative utilizzando i Turbo Certificate di BNP Paribas.
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nell’ultima puntata di House of Trading, quella di martedì 23 maggio, la squadra dei Trader ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sulle azioni Generali, Deutsche Bank e sull’oro (le tre operazioni sono a mercato). Stop loss invece per il trade sul Nasdaq100.
Uno stop loss anche per gli analisti, con l’operazione sulle azioni Tesla, due operazioni sono a mercato (azioni Juventus ed euro/dollaro) ed una, quella sul titolo Visa, non è divenuta operativa.
A livello di classifica generale, la squadra dei Trader si conferma in vantaggio con 23 punti a 15.
House of Trading: cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 23 maggio 2023, la squadra dei Trader, formata da Nicola Para e da Nicola Duranti, utilizzerà i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sull’oro, su Bund e sui titoli Nvidia (che poco fa ha superato quota mille miliardi di capitalizzazione) e Deutsche Bank.
Dal fronte Analisti, Riccardo Designori ed Enrico Lanati risponderanno con trade sui titoli azionari Intesa Sanpaolo, UniCredit, Netflix e Meta Platform.
Da sempre, un elemento imprescindibile di House of Trading è rappresentato dal pubblico, che nel corso della puntata può intervenire con domande e spunti di analisi. Il sondaggio di questa settimana riguarda il paniere delle blue chip di Piazza Affari: FTSE MIB, cosa aspettarsi a giugno?
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com
Indicazioni positive su STMMIDopo la presentazione dei dati , fra l'altro non negativi, forse sulla paura di possibili contrazione dei bilanci futuri,
Settore in rallentamento
In estrema sintesi, se da un lato STMicrolectronics ha battuto le previsioni sui risultati dei primi tre mesi dell’anno, dall’altro gli investitori non hanno trovato motivi sufficienti per diradare i timori che il rallentamento del settore dei semiconduttori di cui trapelano già diversi indizi possa colpire anche il gruppo italo-francese che ha tra i propri clienti Apple e Tesla, due grandissimi utilizzatori di chips, questa paura ha portato ad un crollo della quotazione in due settimane di circa -17%, adesso dopo aver toccato un bottom a 37.25, il titolo sul breve termine ha ripreso un trend positivo , adesso veniamo da una settimana , molto positiva +6.66%, la prossima potrebbe all'inizio della settimana lateralizzare un po , ma il trend sul TF giornaliero vedi anche indicatore MacD indica titolo direzionato verso la resistenza di massima valenza 44.5. Buon Trading.
House of Trading: dove investono Trader e Analisti
La data X per la prima economia, e quindi per i mercati finanziari, si avvicina: il primo giugno, stando ai calcoli del segretario al Tesoro Janet Yellen, il governo statunitense finirà i fondi. Ovviamente gli operatori sono convinti che anche questa volta, per l’ennesima volta, l’avvicinarsi della deadline favorirà il raggiungimento di un accordo.
Quasi nessuno crede all’ipotesi del default, le cui conseguenze sono anche difficili da immaginare, ma è innegabile che questa prospettiva finisca per allontanare gli operatori dagli asset maggiormente correlati con la propensione al rischio.
Questo elemento, assieme alle altre partite già aperte (come le tensioni geopolitiche, lo stato di salute dell’economia, le politiche monetarie delle maggiori banche centrali), rende il contesto nel quale ci troviamo ad operare ricco di sfide ma anche di opportunità.
Di tutto questo, e di molto altro, si parlerà nella puntata di oggi di “House of Trading – Le carte del mercato”. Come ogni martedì, Trader ed Analisti si sfideranno a suon di strategie operative utilizzando i Turbo Certificate di BNP Paribas.
House of Trading: cosa è successo nell’ultima puntata
Nell’ultima puntata di House of Trading, quella di martedì 16 maggio, la squadra dei Trader ha utilizzato i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sul petrolio WTI, raggiungendo il target, e sul terzetto formato dal Gas Naturale e dalle azioni Generali e Deutsche Bank, tutte e tre in stop loss.
Delle quattro operazioni inserite dagli analisti, due non sono diventate operative (azioni Buzzi Unicem e oro) e due sono a mercato (DiaSorin e Ferrari).
Andando a guardare la classifica generale, la squadra dei Trader resta in vantaggio con 22 punti a 14.
House of Trading: cosa attendersi dalla puntata di oggi
Nella puntata di oggi, 23 maggio 2023, la squadra dei Trader, formata da Tony Cioli Puviani e da Nicola Duranti utilizzerà i Turbo Certificate di BNP Paribas per investire sull’oro, sul Nasdaq, sulle azioni Generali e sul titolo Deutsche Bank.
Dal fronte Analisti, Riccardo Designori ed Enrico Lanati risponderanno con trade sui titoli azionari Tesla, Juventus e Visa e sul cambio Euro/Dollaro.
Da sempre, un elemento imprescindibile di House of Trading è rappresentato dal pubblico, che nel corso della puntata può intervenire con domande e spunti di analisi. Il sondaggio di questa settimana riguarda i nostri BTP: con rendimenti attuali cosa fare?
L’appuntamento, come di consueto, è alle 17:30. È possibile seguire la diretta di House of Trading a questo link: it.tradingview.com
S&P500 - 4.070 pti area chiavePassato più di un mese in trading range tra i 4.200 pti e i 4.090. Giovedi scorso sono stati testati per la seconda volta i supporti a 4.090 pti e venerdì seduta molto positiva grazie ad Apple, Tesla e Nvidia. La prossima settimana ritorneremo verso la parte alta di questo range spinti proprio dalle performance di questi titoli? ... Possibile...Per un pò di tempo non avremo eventi trigger da calendario visto che FED e trimestrali delle FANG sono oramai alle spalle. Target invariati verso l'alto, attenzione a a doppio minimo proprio sulla parte inferiore di questo range.
WisdomTree Tactical daily Update - 24.04.2023 Le Borse consolidano i recenti progressi: clima di attesa.
La Banche centrali euopea e americana verso rialzo da +0,25%.
La politica monetaria espansiva deprime lo Yen e spinge il Nikkei.
Trimestrali Usa tra alti e bassi: al via quelle europee: watch-out!
Le Borse europee hanno chiuso in lieve rialzo la seduta di venerdi’ 21 (Dax tedesco +0,54%, Cac francese +0,51%, FTSEMIB italiano +0,43%, Eurostoxx50 +0,54%) che, nelle previsioni della vigilia, avrebbe dovuto risentire della messe di dati sulla fiducia dei direttori acquisti delle “aziende campione”, cioe’ i PMI (Purchasing managers Index).
Senza tanto clamore gli indici azionari europei hanno registrato la 5’ settimana consecutiva di rialzi: gli attesissimi indici PMI dell'Eurozona hanno testimoniato un miglioramento del del tono economico generale, ma va detto che ad aprile è salito soprattutto l'indice relativo ai servizi mentre si e’ indebolito quello manifatturiero.
Wall Street, venerdi’ 21, ha archiviato la seduta pressoche’ invariata, con un bilancio settimanale in leggero “rosso”: anche negli Stati Uniti, pertanto, hanno avuto limitato impatto i dati macro migliori delle attese, come i PMI dei servizi, manifatturiero e composito, quest’ultino al terzo aumento mensile e largamente sopra 50 punti, ad indicare espansione.
Nella serata di venerdi’ 21 e’ stato reso noto il nuovo giudizio dell’Agenzia di Rating S&P sul debito sovrano italiano che, in linea con le attese, ha confermato il livello "BBB", con outlook stabile.
Prospettive ancora “restrittive” per la politica monetaria della Banca centrale europea (Ecb): secondo il membro finlandese Olli Rehn, essa dobrebbe proseguire nel solco della “stance” (attitudine) restrittiva, per continuare a raffreddare la domanda aggregata, “non essendoci motivo per abbandonarla prematuramente».
Venendo ad oggi, l’umore dei mercati, sia di quelli asiatici di prima mattina, che di quelli europei, e’ molto guardingo: Milano sconta l’effetto dello stacco dei dividendi di 8 blue chips, per un effetto cumulato di -1,36%, al netto del quale l’indice FTSE Mib sarabbe pressoche’ invariato.
“Piatte” anche Parigi e Francoforte, nonostante l'indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche di aprile sia uscito a 93,6 punti, sotto le stime.
L'avvio di Wall Street, anticipato dai future, si prospetta in calo: alcune relazioni trimestrali, come ad esempio Tesla e Netflix, hanno deluso la scorsa settimana, specie quando i loro managers hanno fatto riferimento ad una prospettiva debole per l’economia Usa.
Sara’ pertanto molto utile, nel corso di questa settimana, interpretare la “prima lettura” del GDP (prodotto interno lordo) americano nel 1’ trimestre 2023, sia per un’eventuale conferma del temuto rallentamento, che per immaginare le future mosse della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) sui tassi di interesse.
Le stime degli analisti convergono su un aumento del costo del denaro di +0,25% nella prossima riunione del 4 maggio.
Si torna a parlare di crisi bancaria, specie per prevenirne di nuove: secondo il Wall Street Journal la Federal Reserve sta considerando di rimuovere un'esenzione permessa ad alcune banche regionali nel 2019, che consentiva di non registrare le perdite “latenti” su parte dei titoli in portafoglio, cio’ su quelli “immbilizzati” e da tenere sino a scadenza.
D’altronde, un rafforzamento della vigilanza bancaria dopo i fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank in marzo era nelle attese. Sul fronte europeo, per amor di cronaca, segnaliamo che Credit Suisse nel primo trimestre 2023 è tornato in utile per 12,4 miliardi di Franchi svizzeri, ma ha anche sofferto di un’emoraggia di depositi sopra i 61 miliardi, solo recentemente “rallentata”.
Prosegue ad alto ritmo la stagione dei dati “macro” e delle “trimestrali Usa: tra di loro segnaliamo, venerdi’ 28, l'indice sull’inflazione PCE (Personal consumption expenditures) di marzo, “osservatissimo” dalla FED per misurare i prezzi per la “famiglia media”: occhi aperti poi sui numeri di Alphabet, Amazon e Microsoft!
Il comparto dei titoli governativi europei vive una fase tranquilla, con rendimenti in assestamento: quello del BTP decennale italiano “benchmark” scende oggi a 4,31%, da 4,35% di venerdì ed il differenziale di rendimento tra il BTP decennale ed il Bund tedesco è stabile attorno 185 punti base.
Negli Usa, il rendimento del Treasury 10 anni e’ 3,54%, e la “curva” dei rendimenti per scadenza resta invertita, col differenziale tra 2 e 10 anni pari 61 bps.
Sul fronte valutario, l'Euro e’ tornato stamane, 21 aprile, sopra 1,10 Dollari, mentre sale al record storico di 148,2 verso lo Yen giapponese. La politica monetaria della Banca centrale giapponese restera’ ultra-espansiva, indebolendo il cambio dello Yen a tutto vantaggio delle aziende esportatrici nipponiche.
Non e’ una sorpresa, pertanto, che la Borsa di Tokyo abbia chiuso la prima seduta della settimana in lieve rialzo, col Nikkei a +0,1%. La Borsa di Hong Kong ha chiuso debole, con l’indice Hang Seng a -0,58%.
In Cina, l’indice Composite di Shanghai ha perso -0,78%, mentre Shenzhen -1,17%: tra gli altri indici asiatici, Taipei +0,15%, Mumbai +0,68%, Sidney -0,11%.
Pochi spunti tra le materie prime: il prezzo dell’oro e’ invariato a 1.990 Dollari/oncia, quello dell’argento guadagna +0,6% a 25,28 US$, mentre quello del petrolio accenna ad un leggero recupero: WTI (greggio di riferimento Usa) +0,8% a 78,5 Dollari/barile (vedere grafico allegato). Gas naturale europeo di nuovo sotto i 40 Euro/megawattora. (ore 13.30 CET).
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree Tactical Daily Update - 21.04.2023Borse mondiali in movimento laterale, dopo i guadagni del 1’ trimestre.
Migliora l’attivita’ dei servizi in Europa: debole la manifattura.
L’attivita’ industriale cinese migliora, ma non decolla come desiderato.
Banche centrali Usa ed Europea verso nuovi rialzi a Maggio: basta +0,25%?
Si va verso un nuovo aumento dei tassi di interesse in Europa: cosi’ traspare dai verbali dell'ultima riunione dell’ECB (Banca centrale europea), che probabilmente decidera’ un nuovo rialzo dei tassi di 25 punti base al prossimo meeting di inizio maggio. “Il contesto generale resta fragile, con accresciuti rischi per le prospettive di crescita economica dell'Eurozona" che pertanto e’ orientata al ribasso.
Gli esperti della Banca centrale europea lamentano le "eccezionali tensioni in corso sui mercati finanziari (erano i giorni del crack del Credit Suisse) sono fonte di notevole incertezza per le prospettive economiche" e "potrebbero portare a un indebito inasprimento delle condizioni di credito”.
Con un occhio puntato sulle numerose trimestrali Usa e sulle prime europee, le chiusure delle Borse europee sono state deboli: Londra invariata, Milano in calo -1,1%, Parigi -0,1%, Francoforte -0,6%. In calo anche i maggiori indici di Wall Street: Dow Jones -0,3%, Nasdaq -0,8%, e S&P500 -0,6%.
Il “caso del giorno” e’ quello di Tesla, che ha perso oltre -8% a causa del calo dei margini operativi determinato dagli sconti sui prezzi delle sue vetture, decisi in piu’ momenti nel corso del trimestre.
Il suo fondatore e CEO Elon Musk ha anche fornito una previsione negativa sull’economia Usa, parlando di "clima tempestoso" e criticando l’aumento dei tassi d'interesse: il “bad day” per Musk include anche l'esplosione per “malfunzionamento” di Starship, la navicella spaziale di SpaceX.
Ieri, 20 aprile, hanno pesato anche le parole del Presidente dell’ECB Christine Lagarde che nell’incontro con gli studenti dell'Ecole Polytechnique di Parigi, ha detto che c'è ancora un pò di strada da fare per riportare l'inflazione al target del 2%, ammettendo implicitamente nuovi rialzi del costo del denaro.
La prospettiva di rialzo dei tassi ha dato ulteriore forza all’Euro che ha guadagnato un altro +0,2% sul Dollaro Usa a 1,098 e si conferma sopra la quota record di 147 verso Yen giapponese, per la gioia degli esportatori nipponici.
Il quadro macro americano mostra segnali di cedimento: le richiesta settimanali di sussidi alla disoccupazione sono cresciute di 5 mila unita’ a 245 mila, ed anche l'indice manifatturiero di aprile, curato dalla FED (Federal Reserve, banca centrale Usa) di Philadelphia ha mancato le stime, scendendo per l’ottavo mese consecutivo a -31,3.
Sempre piu’ dati sembrano anticipare una recessione, per quanto “morbida”, nella seconda metà dell’anno, che potrebbe suggerire alla Federal Reserve una “stance” (attitudine) di politica monetaria meno aggressiva, se non addirittura un primo taglio dei tassi entro la fine dell’anno.
Ricco calendario macro europero oggi, 21 aprile: l’economia francese da’ un bel segnale di risveglio ad aprile, in particolare nel settore dei servizi: l'indice composito PMI (Purchasing managers index) è salito a 53,8 ad aprile da 52,7 di marzo, massimo da 11 mesi: sono i “servizi” a spingere forte, risalendo a 56,3 da 53,9 di marzo, mentre l'indice della manifatturiera è calato a 45,5 da 47,3, minimo da 35 mesi.
L'attività manifatturiera cala anche in Germania a 44,0, dal 44,7 di marzo, mentre il comparto dei servizi rimonta al miglior dato da 1 anno a 55,7, da 53,7 di marzo e verso attese di calo a 53,3.
Stamattina, 21 aprile, Borse asiatiche negative, influenzate dalle attese di nuovi inasprimenti della politica monetaria di diverse Banche centrali (non solo quella Usa ed europea) e da nuovi dati fiacchi sulla ripresa dell’attivita’ manifatturiera in Cina, che contrasta col dinamismo dei consumi privati domestici.
Tokyo ha chiuso -0,33%, in un clima di attesa per le decisioni di politica monetaria della Bank of Japan che si riunira’ la prossima settimana: gli analisti, a stragrande maggioranza, non si aspettano cambiamenti dell’orientamento iper-espansivo tenuto sinora.
Sara’ comunque la prima riunione presieduta dal nuovo Governatore Kazuo Ueda, proprio mentre l'inflazione “core” giapponese, quella al netto di componenti alimentari ed energetiche, ha registrato nuovi massimi storici a marzo.
Tra gli altri listini asiatici troviamo il Kospi coreano, -0,73%, l’Hang Seng di Hong Kong – 1,73%, l’ASX australiano -0,43%, Shanghai -1,95%, Shenzhen -2,28%.
Taiwan ha perso -1,06%, nonostante Taiwan Semiconductor Manufacturing, +2,4% l’azione, abbia riportato un utile netto del 1’ trimestre sopra alle aspettative: bene i volumi, ma il boom di fatturato e profitti del 2022 sembra alle spalle, a causa delle tensione geopolitiche.
Le Borse europee hanno riaperto deboli e senza direzione, in media -0,3% a fine mattinata: soffrono l’attesa per le prossime mosse delle Banche centrali, per la pubblicazione delle trimestrali e per i nuovi giudizi dell'Agenzia di rating S&P su alcuni Paesi europei. Futures Usa stabili, sui livelli di chiusura di ieri.
Il differenziale di rendimento tra il BTP decennale italiani e gli omologhi Bund tedeschi segna 185 bps, stabile sulla chiusura di ieri: il rendimento del BTP benchmark e’ attorno 4,30%, stabile.
Poche novita’ sul mercato valutario: Euro/Dollaro 1,095, Dollaro/Yen 133,9. Petrolio ancora debole, col WTI (greggio di riferimento Usa) in calo a 77,0 Dollari/ barile, -0,4%: gas europeo trascurato, oscilla attorno a 40 Euro/megawattora (ore 13.30 CET)
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree Tactical Daily Update - 20.04.2023Mercati azionari incerti, ma non arretrano: trimestrali Usa “miste”.
Inflazione ancora da domare: Banche centrali verso nuovi rialzi a maggio.
L’India e’ il paese piu’ popoloso al Mondo: superata la Cina.
Prezzi alla produzione tedeschi in frenata a marzo: -2,6% mese su mese.
L’inflazione, anche se in calo, resta la “bestia nera“ piu’ temuta dagli investitori globali: nell’Eurozona a marzo e’ scesa a +6,9% annuale, da +8,4% di febbraio, ma cio’ non garantisce che la politica monetaria dell’ECB (Banca centrale Europea) verra’ ammorbidita molto presto.
Nella prossima riunione di inizio maggio la maggioranza degli analisti, compreso chi scrive, ritiene molto probabile un nuovo aumento da +0,25%, che porterebbe il “repo-rate” a +3,25%.
Da li’ in avanti molto dipendera’ dai dati macro, soprattutto quelli sulla fiducia di famiglie e imprese e, manco a dirlo, qualli sull’inflazione di aprile e mesi successivi. "Se lo scenario su cui si fondano le nostre proiezioni macroeconomiche di marzo persiste, sarà opportuno aumentare ulteriormente i tassi", ha affermato il Capo economista dell’ECB, Philip Lane.
Per il momento e’ piu’ facile impressionarsi, negativamente, dei prezzi al consumo in Gran Bretagna, ancora in rapida crescita: +0,8% mensile e +10,1% annuale a marzo.
Negli Usa, dove i prezzi rallentano sia per le famiglie, +5,0% annuale, che per le imprese, +2,7% annuale, si guarda con fastidio all’appiccicosita’ (“stickness”) dell’inflazione “core”, , quella depurata dalle componenti piu’ volatili di cibo ed energia salita a +5,7%. In sintesi, i mercati si aspettano che la Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) vari un nuovo aumento di 25 bps a maggio, per poi “fermarsi”.
In questo contesto e’ facile spiegarsi l’incertezza predominante ieri, 19 aprile, sulle Borse europee: Milano e Parigi +0,2%, Francoforte +0,1%, Londra -0,2%, Amsterdam -0,4%. Trend molto simile a Wall Street, dove il Dow Jones ha perso -0,2%, e lo S&P500 ed il Nasdaq sono rimasti invariati.
La pubblicazione delle relazioni trimestrali americane e’ in pieno svolgimento: abbiamo gia’ detto dei numeri di martedi’ Goldman Sachs e di Netflix, sotto le attese: ieri e’ stata la volta di Morgan Stanley, con ricavi (-2,0% annuale) e utili (-19,8%) in calo e di Tesla, che cresce ancora brillantemente in volumi ma soffre di un calo della marginalita’: il fondatore Elon Musk vuole riposizionare “meglio” le sue vetture.
Il prezzo del petrolio torna a scendere, anche perche’ le scorte Usa calano piu’ delle attese: -4,5 milioni di barili a 466,0, contro le attese degli analisti di -1,1 milioni.
Stamattina, 20 aprile, il WTI (greggio di riferimento Usa) e’ in forte calo a 79,5 Dollari/barile, -1,7%: parimenti depresso il prezzo del gas naturale europeo, sotto i 40 Euro, -6,6% a 39,8 Eur/MWh (ore 11.00 CET).
Sul fronte macro Europeo, nuovo segnale di rallentamento dei prezzi alla produzione (PPI), questa volta in Germania, dove a marzo sono scesi -2,6% rispetto a febbraio, tornando ad una variazione annuale ad una cifra, +7,5%.
In Asia, notiamo che la Banca centrale ha lasciato invariati i tassi di riferimento (LPR, loan prime rate) sui prestiti, un segnale che i “policy makers” locali sono soddisfatti dell'attuale ritmo della ripresa economica, trainata dai consumi privati.
Negli Stati Uniti, occhi aperti sulle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (Jobless claims) e sull'indice di aprile del settore manifatturiero, calcolato dalla Fed di Philadelphia.
In Europa e’ il giorno della pubblicazione dei verbali dell'ultima riunione della Banca centrale europea, che contiene l’interessante sintesi dei pareri espressi dai singoli membri del Board, utili per preparasi alla prossima riunione di inizio maggio. Oggi, 20 aprile, sentiremo le opinioni di diversi membri dell’ECB tra cui il Presidente Lagarde, ed i governatori Visco e Schnabel.
Sul tema “tassi europei” riportiamo le opinioni espresse ieri dal Governatore della Banca centrale olandese Klaas Knot al quotidiano Irish Times: "e' troppo presto per parlare di una pausa". Secondo Knoot, potrebbero esserci aumenti da 25 bps nelle 3 prossime riunioni di maggio, giugno, e luglio: “non sono a disagio rispetto alle attuali attese del mercato monetario di ulteriori 75 bps”.
Mercato obbligazionario tranquillo: lo spread (differenziale di rendimento) tra il BTP decennale italiano ed il Bund pari tedesco è attorno a 184 bps, dai 182 punti di ieri, con la curva italiana dei rendimenti per scadenza che e’ abbastanza piatta, ma non invertita: il 2, il 5 e il 10 anni “pagano” rispettivamente 3,51%, 3,82% e 4,36%.
Sul mercato valutario l'Euro conferma la recente forza verso il Dollaro, scambiato a 1,097 da 1,096 della chiusura di ieri. Euro/Yen a 147,5, vicino ai massimi storici.
Mattinata asiatica ricca di spunti: secondo le Nazioni Unite l'India ha superato la Cina come nazione più popolosa del mondo, uno scontro tra titani da 1,5 miliardi di persone!! In Giappone, in parallelo al boom delle esportazioni favorito dalla debolezza dello Yen cresce ancora, per il 20’ mese consecutivo, il deficit pubblico.
Le Borse cinesi continentali fanno segnare lievi cali: Shanghai -0,10%, Shenzhen -0,40%. Tra gli altri listini asiatici notiamo Tokio, -0,1%, Taiwan -0,6%, Mumbai e Sidney invariate, Seul -0,5%.
Le Borse europee peggiorano dovo un avvio incerto e terminano la mattinata a -0,7% medio. I future su Wall Street anticipano riaperture in calo medio di -0,5%. (ore 13.30 CET)
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
WisdomTree Tactical Daily Update - 19.04.2023Trimestrali Usa piuttosto miste, ma i margini tengono i lvelli 2022 .
I mercati azionari guardano alla reporting season e ai tassi.
Probabile che FED ed ECB aumenteranno di +0,25% a Maggio.
Altri dati macro europei descrivono un trend stagnante, ma non un “crash”.
Dall’economia cinese, liberata dalle restrizioni Covid a partire da febbraio, emergono evidenze di forte ripresa dei consumi e dell’attivita’ manifatturiera. A marzo le vendite al dettaglio hanno fatto segnare +10,6% anno su anno, battendo il +l 7,6% atteso dagli analisti. IL GDP (prodotto interno lordo) cinese del 1’ trimestre e’ cresciuto +4,5%, molto di piu’ del +2,9% del 4’ trimestre 2022.
Tuttavia, l’azione degli investitori resta incerta, attanagliata tra la verifica delle relazioni trimestrali americane e lo sforzo di immaginazione sulle prossime decisioni delle Banche centrali Usa ed Europea, e le Borse resano in stallo, consolidando i recenti progressi.
I principali listini europei, forse “ispirati” dalla crescita cinese di consumi privati e GDP hanno segnato buoni progressi: Milano +0,7%, Amsterdam +0,6%, Francoforte +0,5%, Parigi e Madrid +0,4%, Londra +0,3%. Wall Street ieri ha chiuso quasi invariata: Dow Jones -0,03%, Nasdaq -0,04%, S&P 500 +0,08%.
Tra le trimestrali Usa, ha deluso Goldman Sachs, con ricavi sotto le stime e utili in calo: Bank of America ha battuto le previsioni su ricavi e redditivita’, mentre i numeri di Netflix, -4% nell'after market, includono una “guidance” sorprendentemente cauta per il 2’ trimestre.
Risultati trimestrali forti per United Airlines, e sotto le attese per Johnson&Johnson.Oggi e’ la volta, tra gli altri, di Morgan Stanley, Tesla ed IBM.
Le Banche centrali sono alla vigilia di cruciali decisioni sui tassi: la Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa) decidera’ probabilmente per un nuovo rialzo dei tassi di interesse, forse di +0,25%, il prossimo 21 maggio: ad affermarlo e’ il Presidente della FED regionale di Atlanta Raphael Bostic, in un’intervista alla Cnbc.
Il suo collega della FED di St. Louis, James Bullard, si e’ detto favorevole ad un tasso terminale più alto dell’attuale 5,00-5,25%, e compreso tra 5,50% e 5,75%.
Si moltiplicano i segnali di debolezza del settore immobiliare negli Stati Uniti: dopo l’isolato recupero di febbraio, i nuovi permessi per costruire hanno registrato un calo del -8,8% a 1,41 milioni a marzo, sotto il -4,9% stimato, ed in calo del -24,8% rispetto allo stesso mese del 2022.
In Europa l'inflazione al consumo (CPI) conferma a marzo il +6,9% delle prime stime, ed e’ in forte calo rispetto al +8,5% di febbraio: scende dunque, ma non abbastanza velocemente da scongiurare il rischio che anche a maggio la Banca centrale europea (ECB) operi un nuovo aumento del costo del denaro da +0,25%, con buona probabilita’ che faccia poi altrettanto a giugno, per un “target rate” finale al +3,50%.
Philip Lane, membro del Comitato esecutivo dell’ECB, ha affermato la necessita’ di aumentare i tassi alla riunione di politica monetaria di maggio, in una misura che dipendera’ dall'andamento dei dati macroeconomici in uscita, in particolare quelli sull’inflazione e sulla fiducia di famiglie ed imprese ad aprile.
Ieri, 18 aprile, un paio di dati macro avevano descritto una congiuntura economica europea piuttosto fiacca: in Germania l’indice Zew di aprile sul 'sentiment' degli investitori era scivolato a 4 punti dai 13 punti di marzo, verso stime di 12.
Nel Regno Unito la disoccupazione e’ risalita al 3,8% (da 3,7%) con i salari in sgradita accelerazione a +5,9% anno su anno: in piu’ l'inflazione al consumo (CPI) in UK resta troppo alta: 10,1% a marzo, in calo al 10,4% di febbraio, ma sopra le attese di mercato del 9,8%.
Sul fronte valutario poche novita’, se non che l'Euro resta forte contro Dollaro, in area 1,10, e verso Yen giapponese, attorno 146,9. Prese di profitto sulle cryptovalute, con bitcoin che perde oltre -2% e scende sotto quota 30 mila Dollari.
Mercato obbligazionario poco mosso: lo spread di rendimento tra Btp decennali italiano e omologhi Bund tedeschi stazione attorno a 180 punti base, col rendimento del BTP benchmark stabile a 4,28-4,30%.
Stmane, 19 aprile, le borse asiatiche hanno chiuso miste, scontando il clima di attesa per le decisioni sui tassi di interesse delle Banche centrali dell’Area: in Cina, Shanghai -0,7% e Shenzhen -0,6%, nonostante i buoni dati macro di ieri.
A Tokyo il Nikkei ha perso -0,2% interrompendo una sequenza positiva ininterrotta di 8 sedute. L’ASX 200 australiano ha recuperato +0,1%, il Kospi coreano +0,2% , mentre l'Hang Seng di Hong Kong ha perso -1,2%.
Petrolio in forte calo oggi, 19 aprile: il prezzo del WTI (greggio di riferimento Usa) scende sotto gli 80 Dollari/barile a 79,4, -1,8%, sui timori di rallentamento della domanda nelle economie sviluppate. Sempre debole quello del gas naturale europeo, -1,3% a 42,0 Euro/megawattora (ore 13.30 CET).
Le borse europee hanno vissuto una mattinata di incertezza e sono sostanzialmente invariate alle ore 13.30. Ci aspettiamo maggior volatilita’ nel pomeriggio, con l’intensificarsi della pubblicazione delle relazioni trimestrali negli Usa.
I futures sui maggiori indici di Wall Street anticipano riaperture frazionalmente negative, in media -0,4%. (ore 13.30 CET)
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