EURNZD - Cosa / Come / Quando / Perché 🤔 - Analisi Completa 📈🤭Buongiorno ragazzi,
Oggi vi è molta poca liquidità, ciononostante sto tenendo sotto controllo EURNZD per un Long, e adesso vi spiego perché. Anzi, i grafici lo faranno al posto mio 👇🏼📈
- GIORNALIERO -
- H4 -
- 15 minuti -
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Analisi approfondita Bitcoin. Qualcosa sta cambiando Partiamo prendendo in considerazione le prove.
LUNGO PERIODO, RIBASSISTA:
Questo è quello che potrebbe succedere nelle prossime settimane:
Ora vi spiego perchè possiamo aspettarci questo andamento futuro
Utilizziamo fibonacci per scoprire se e come può darci informazioni rilevanti... Per carpire,se possibile, il comportamento (per comportamento intendo fenomeno ripetuto nel tempo, rilevabile) del trend in corso.
Partiamo daill'inizio del trend decrescente (i massimi di fine 2017) Applicando il RITRACCIAMENTO DI FIBONACCI OGNI MINIMO DECRESCENTE che troviamo, andando avanti fino al presente.
-2017. bolla, poi minimo e ritracciamento che arriva fino a 78,6%
ma concentriamoci sul 61,8 poichè come vedremo sembrerebbe avere una certa importanza
-Questa la situazione tra metà gennaio -ovvero il secondo massimo relativo decrescente- e marzo 2018 -ovvero ritracciamento-
-marzo -massimo- maggio 2018 -ritracciamento- L'importanza del livello 61,8
- maggio massimo, agosto 2018 ritracciamento
e l'ennesimo e ultimo crollo tra settembre 2018 e febbraio 2019:
questa è la situazione attuale
Tra l'altro come avrete notato, la velocità del movimento diminuisce proporzionalmente con la durata del trend decrescente di lungo.
Nell'idea in cui prendiamo in considerazione la ciclicità del movimento, partendo dalla bolla del 2014- - parliamo proprio di questa situazione empirica
Tornando a fibonacci. Oltre il livello 61,8% la situazione sembrerebbe iniziare a compromettersi. E lo possiamo osservare anche nel passato più remoto, per raccogliere qualche dato in più.
andiamo a osservare il trend negativo del 2014. in particolare la conclusione del trend, ovvero il momento in cui i livelli di fibonacci sono stati totalmente violati.
abbiamo testato fibonacci anche in questo periodo remoto, nello stesso modo di prima.e solo questa volta un massimo relativo viene del tutto sorpassato.
..tutti sappiamo poi come sia andata quella volta
La domanda è, potrebbe ripetersi?
Quindi, abbiamo un'informazione rilevabile empiricamente. Oltre il livello 61,8% la situazione è da monitorare.
seconda informazione, un trend che rallenta è un trend che sta arrivando alla sua conclusione - ne abbiamo già parlato qui
terza informazione. appare evidente la coincidenza dei ivelli con supporti e resistenze rilevanti e questo rafforza l'importanza di tali livelli di prezzo.
MEDIO-BREVE PERIODO:
Nell'ultima idea parlavamo già di questi livelli come target
Ma il trend rialzista in atto potrebbe non essere ancora concluso.
E possiamo prendere in considerazione un inversione o comunque una forza inconsueta del trend, se dovesse superare il 78,6.
GBPCAD > Canale sul 15 minuti // Short fino alla Kijun H4 ⛩Buongiorno traders e Ichimokers,
Aggiunta alla watchlist di questa mattina è GBPCAD con un set up parecchio interessante.
Sul 15 minuti infatti trovo i prezzi all'interno di un canale, e nel caso di rottura di questo vorrei procedere short fino alla Kijun H4.
Qui sotto trovate l'analisi completa 👇🏼
> Settimanale <
> Giornaliero <
> H4 <
> 15 Min <
USDCAD >> Una lateralità infintaBuona domenica traders,
Questa settimana tengo sotto controllo, come ormai da settimane, la coppia USDCAD, che sta facendo fatica a partire, ma che sono certa che, quando lo farà. sarà in modo molto brusco.
Partendo dal settimanale trovo il solito trend ribassista in fase correttiva.
La correzione inizialmente sembrava avvenire all'interno di un canale, che con il tempo è diventato molto più simile ad un triangolo di compressione.
Tracciando Fibonacci dell'intero trend sembra che attualmente i prezzi siano diretti - nuovamente - verso il 38.2%.
Tracciando invece Fibonacci della correzione, trovo il 23.6% come primo ostacolo, che fra l'altro trova anche una struttura del prezzo parecchio importante.
Inserendo Ichimoku vedo che i prezzi hanno rotto a rialzo la SSB (onestamente non me l'aspettavo, anzi, stavo sfruttando quel punto come importante resistenza, evidentemente al momento vi è molta forza rialzista).
Le Kumo mostrano lateralità.
La Kijun si trova molto vicina alla trendline, e potrebbe essere il mio primo target, per poi andare a puntare alla trendline più in basso.
>> Daily <<
Sul Daily perfeziono le linee già trovate.
Fino a poco tempo fa trovavo una compressione su questo TF, che è stata rotta con la chiusura dell'ultima candela.
Al momento ci troviamo all'interno di una zona di massimi sul Daily.
Con Ichimoku trovo Kumo piatte che indicano assenza di trend e disequilibrio.
>> H4 <<
Su H4 vedo un'enorme zona di congestione a più zone > chiara lateralità.
Non vado ad inserire ulteriori supporti o resistenze perché non so se quelli delle lateralità passate funzioneranno.
Ichimoku si presenta piatto > lateralità + disequilibrio.
>> H1 <<
Infine su H1, che sarà il mio timeframe d'entrata, voglio aspettare qualche pattern di inversione per entrare a mercato e procedere fino alla trendline che sostiene la fase correttiva sul settimanale. Valuterò durante l'operazione stessa se puntare a più operazioni o sfruttare la capitalizzazione.
USDCAD >> Nell'indecisione sfrutto il canaleBuon pomeriggio traders,
La coppia e il trade che condividerò con voi questa settimana, con aggiornamenti giornalieri fino a portarlo a target (in un modo o nell'altro) sarà proprio USDCAD.
Partendo dal grafico settimanale ci troviamo all'interno di un trend ribassista in fase correttiva.
Tracciando Fibonacci di questo trend vedo che i prezzi sono arrivati fino al 38.2% , rifiutandolo.
Attualmente i prezzi non hanno ancora dato particolari segnali che ci indicano di voler riprendere il trend ribassista, infatti, ad ora, si trovano ancora nel canale correttivo .
Dal punto in cui ci troviamo adesso, infatti, c'è sia la possibilità che i prezzi continuino a salire, sia quella che rompano il canale tornando cui passi del trend di base.
Inserendo Ichimoku vedo che abbiamo una SSB a resistenza, linea che, se verrà rotta, farà continuare la salita dei prezzi, altrimenti terrà giù gli stessi.
Sotto di noi abbiamo invece una Kijun, che sarà il mio primo target nel caso in cui sceglierò lo short.
Questa settimana i prezzi non hanno fatto chissà quale movimento, e stanno continua a rompere su e giù la Tenkan.
La Lagging Span invece ha rotto la Kijun a rialzo. Trovo che al momento ci sia un po' più forza rialzista che ribassista.
Dopo aver inserito tutti i livelli di Ichimoku sul grafico, traccio fibonacci della fase correttiva, in modo da capire più nel dettaglio quale potrebbe essere il percorso dei prezzi se deciderò di andare short.
Vedo così che il 38.2% di Fibonacci è molto vicino alla Kijun Settimanale, nonché il mio target.
Al momento ancora non capisco bene cosa i prezzi potrebbero voler fare, per avere un'idea più chiara scendo di timeframe.
>> Giornaliero <<
Qui più che canale, trovo un movimento di compressione.
La trendline superiore in questi giorni era molto vicina alla SSB WKLY, e infatti la zona è stata rifiutata da due candele.
Ichimoku mostra assenza di trend con Kumo molto piccole e piatte. Incredibile vedere come queste rispettino perfettamente la compressione.
La Tenkan WKLY corrisponde alla futura SSB DLY.
La Kijun WKLY corrisponde invece all'attuale SSB DLY.
Ad ora ancora nessun chiarimento circa le posizioni da prendere.
>> H4 <<
Qui su H4 dopo una laterlità durata parecchio tempo, i prezzi hanno creato nuovi massimi per poi andarsi ad incastrare in un canale.
La resistenza del canale combacia con la SSB WKLY, mentre il supporto combacia con la Kijun DLY.
Anche qui Ichimoku indica assenza di trend.
La Tenkan WKLY corrisponde ad un prolungamento della Kijun di questo timeframe.
Al centro del canale troviamo la Kijun.
La Tenkan DLY invece combacia perfettamente con la SSB.
>> H1 <<
Su H1 vedo più nel dettaglio il movimento. Aspettare la rottura del supporto non mi permetterebbe di entrare a mercato, a causa del rapporto r:r.
Quello che potrei pensare di fare è entrare a mercato adesso (ad apertura mercati) con stop sui massimi e target sulla Kijun .
Massima attenzione a tutti i livelli, e uscita manuale a rottura resistenza.
USDCAD >> Short Fino alla Trendline SettimanaleBuon pomeriggio ragazzi,
Questa coppia mi ha dato tantissime opportunità d'entrata, e dopo il primo stop di un'operazione contro trend, i prezzi tornano sui loro passi con il ribasso già cominciato.
Al momento quello che vorrei fare è aspettare un retest della zona di resistenza su H1 per andare short fino alla trendline settimanale , ma vediamo perché.
Parto subito dal settimanale.
Qui trovo un trend rialzista , che segue una trendline rialzista , in fase ribassista , quindi in correzione .
Tracciando Fibonacci vedo che al momento i prezzi sembra stiano sfondando il 50% dell'intero impulso .
E sono già oltre il 61.8% del solo ultimo impulso .
Da qui potrei aspettarmi una ripresa della salita, a meno che i prezzi non vogliano continuare fino alla trendline, e da lì ripartire.
Inserendo Ichimoku vedo che i prezzi stanno sfondando la Kijun , ma la situazione si fa critica per la Lagging Span che ha i prezzi a supporto .
D'altra parte trovo un perfetto equilibrio dei prezzi .
Cosa che mi viene mostrata anche dalla Bande :
Con l'utilizzo della EMA 50 vedo cosa il resto del mondo vede, e probabilmente in molti si stanno aspettando una continuazione ribassista .
Inoltre la candela attuale è davvero molto grossa e forte , ed è ovvio che stia spingendo verso il basso .
In conclusione da questo timeframe capisco che ci troviamo in un trend rialzista, attualmente in correzione, e che i prezzi, seguendo Fibonacci e Ichimoku potrebbero aver terminato questa correzione per riprendere il rialzo; d'altra parte se volessero potrebbero continuare fino alla Trendline, e da lì riprendere la salita.
Per capire cosa fare scendo su timeframe minori.
>> Giornaliero <<
Qui sul daily posso vedere più nel dettaglio il movimento.
Possiamo vedere che il 50% di Fibonacci corrisponde ad un importante prolungamento SSB , che stanno affrontando sia i prezzi sia la Lagging Span.
La candela di oggi sta subendo un rallentamento rispetto quelle di lunedì e martedì.
Ma anche qui vi sono troppe poche informazioni per mettere su qualsiasi operazione .
>> H4 <<
Qui su H4 le cose cominciano a farsi interessanti con la formazione di un testa spalle ribassista , e il perfetto re-test della trendline.
Qui Ichimoku si presenta ribassista e in disequilibrio , e inizio a pensare che i prezzi possano aver bisogno di una correzione.
Inoltre nelle ultime ore (parecchie ore) i prezzi avevano subito un rallentamento .
Anche qui ancora nulla.
>> H1 <<
E qui arriviamo al timeframe su cui mi ero fatta fregare. Infatti nel rallentamento avevo visto la formazione di un triangolo rialzista, il quale era stato rotto, e che ho quindi utilizzato per effettuare un'entrata rialzista nella speranza di andare a prendere il ritracciamento:
Purtroppo sono stata stoppata, e ora il mio pensiero torna ad essere quello che i prezzi potrebbero voler continuare fino alla trendline settimanale:
Se l'ordine dovesse essere eseguito e arrivare a target con successo, allora tornerò long dalla trendline, altrimenti semplicemente aspetterò che i prezzi tornino su di essa, o, nel caso, che mi diano qualche segnale rialzista per correggere.
EURJPY >> Uno Short per Riprendere l'Equilibrio MancatoBuongiorno Ichimokers,
Questa mattina voglio presentarvi questa analisi, davvero molto interessante, dal mio punto di vista, che sto tenendo d'occhio da parecchio tempo chiedendomi se il settimanale avesse corretto abbastanza per i miei criteri, e se così non fosse, perché.
Come potete vedere qui sul giornaliero ho trovato un triangolo ribassista , che mi piacerebbe operare alla rottura del supporto , fino al supporto verde che vedete più in basso.
Ma partiamo dal settimanale per farvi capire di che costa sto parlando.
Per prima cosa traccio il trend , e mi rendo conto che esso è rialzista , ma che, nonostante il bellissimo supporto che avevamo, i prezzi non sono voluti arrivare fino a lì nella loro correzione.
Al ché inserisco Fibonacci per capire fino a dove hanno ritracciato, e mi rendo conto che:
a) Considerando l' interno impulso non sono nemmeno arrivati al 38.2%:
b) Considerando solo l'ultimo , sono arrivati fino al 38.2%, ma non al 50%:
Anzi, se dovessimo essere pignoli, non è nemmeno stato toccato precisamente.
D'altra parte osservo bene la candela che ha ripreso il movimento , e vedo questo engulfing così deciso penso che forse semplicemente questo è stato il ritracciamento che doveva essere, senza troppe spiegazioni.
Ichimoku mi mostra equilibrio , con i prezzi che hanno ritracciato per bene rompendo Tenkan e Kijun, ma non la Kumo.
L'EMA anch'essa mi mostra la ripresa di forza da parte dei prezzi :
E le bande mostrano lo stesso equilibrio che mostra Ichimoku :
Termino l'analisi sul settimanale pensando che, nonostante mi aspettassi una correzione maggiore, forse devo adeguarmi al volere dei prezzi, e cercare di riprendere il long.
Scendendo sul giornaliero , però, tutto torna chiarissimo.
Trovo questo bellissimo triangolo discendente formatosi alla rottura di un supporto - attuale resistenza - davvero importante.
La trendline che lo accompagna è stata tracciata in modo più preciso sul grafico H4:
Ichimoku mi mostra una Kijun piatta , ma onestamente, viste le più rotture, non le do molto peso, ciononostante la segno sul grafico, per vedere come i prezzi si comporteranno in prossimità di questa.
l'EMA mi mostra una rottura avvenuta già parecchio tempo fa, e da qui capisco la piega che sta prendendo il trend su questo TF, e il fatto che forse i prezzi devono ancora terminare del tutto la loro correzione.
In conclusione quello che vorrò fare sarà operare alla rottura è retest del supporto del triangolo discendente , andando a prendere, come target , la zona di supporto del settimanale . Lo stop è ancora da definirsi , prima voglio vedere cosa i prezzi faranno prima della rottura.
Cosa ne pensate? Vi piace come analisi? Pensate anche voi che i prezzi debbano ancora correggere?
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Attenzione, questo non è un consiglio operativo, è, piuttosto, la condivisione di cosa io sto facendo, che non deve essere copiata, ma utilizzata a scopo didattico. Qualsiasi sarà la vostra decisione, sarà una vostra scelta, sotto la vostra responsabilità. Prendete saggiamente le vostre decisioni, abbiate un piano di trading, gestite il vostro denaro, siate consapevoli del rischio, e fate solo ciò di cui avete piena consapevolezza.
GBPAUD >> Testa Spalle H1 // Doppia Possibilità OperativaBuongiorno Ichimokers,
Oggi ho trovato questo setup molto interessante su questo cross, con un testa spalle su H1 , che mi da una doppia possibilità per un'operazione short . Vista così non ha molto senso, quindi, come al solito, vorrei partire da un grafico settimanale.
>> Settimanale <<
Qui trovo un bellissimo trend rialzista , in fase anch'essa rialzista , con massimi e minimi crescenti e armonici. Mi segno subito il supporto e la resistenza più vicini , che mi vengono dati dalla price action (vecchi massimi e minimi).
Segnando Fibonacci trovo molto interessante che la zona di supporto corrisponda al 23.6% dell'interno impulso .
E ad una zona compresa fra il 38.2% e 50% de solo ultimo impulso .
Trovo quindi un'ottima confluenza di target , e, poiché ci troviamo su una zona di resistenza, in fase rialzista, mi piacerebbe andare ad approfittare di questa zona per prendermi la correzione.
Ichimoku mi mostra che al momento vi è disequilibrio , quindi doppia conferma per la possibilità di un ritracciamento. Inoltre la zona di supporto individuata, anche qui trova la sua confluenza, con la Tenkan nella vicinanze.
Anche le bande mostrano il disequilibrio , con la media centrale in prossimità della zona di supporto.
In conclusione, da questo timeframe deduco che voglio cercare uno short, e cercare di arrivare fino alla zona di supporto.
>> Giornaliero <<
Anche qui trovo il trend rialzista , ma contrariamente dal settimanale, la fase è ferma, in lateralità .
La candela di ieri è stata una Doji , questo mi indica che c'è stata parecchia indecisione, forza prevalentemente rialzista durante la giornata, che però è stata interamente rifiutata.
Ichimoku mi fa vedere che i prezzi hanno approcciato la Tenkan, e questo mi sta a significare perdita di forza , di volatilità, e fatica nella salita.
Interessante vedere che, nuovamente, trovo una confluenza sul target , con la Kijun che si trova da quelle parti.
Nonostante ciò, su questo timeframe non trovo molto da fare, e per cercare dei segnali devo continuare a scendere, in modo da poter analizzare al meglio quest'ultimo movimento in laterale.
>> H4 <<
E infatti da qui ho la possibilità di analizzare al meglio la lateralità, e mi rendo conto che vi è un supporto che sta tenendo su i prezzi , i quali, grazie ad esso, stanno andando a formare un triangolo ribassista .
Una possibile operazione potrebbe essere questa:
Scelgo comunque di scendere anche su H1, a vedere se trovo qualche movimento che possa darmi un'entrata con r:r migliore.
>> H1 <<
E qui trovo questo bellissimo testa spalle che mi un'ottima operazione, con un r:r decisamente migliore:
Voglio approfittare del retest della zona di supporto della testa del tests spalle, per entrare short con un ordine limite, con stop sui massimi e target sul supporto settimanale .
La cosa bella è che se questo ritracciamento non dovesse riuscire, aspetterò la rottura del supporto H4, e riuscirò comunque a fare la mia operazione :-)
Cosa ne pensate? Vi piace come doppia operazione? Voi avete qualcosa in mente?
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AUDCAD >> Testa Spalle Daily // Entrata Long sulla NecklineBuongiorno ragazzi,
Da ieri sto tenendo d'occhio questa coppia per tentare un long dalla zona di Neckline del testa spalle giornaliero . Oggi i prezzi si stanno finalmente avvicinando a quella zona, e quindi inizio a preparare il setup, mostrandovi l'analisi completa.
Sul settimanale trovo un iniziale trend rialzista che ha poi portato i prezzi ad incanalarsi, dopo la formazione di un doppio massimo, in un triangolo ribassista , pertanto al momento considero il trend principalmente come ribassista .
D'altra parte effettuerei un'operazione su questo timeframe solo dopo la rottura del supporto , quindi, in automatico, questa diventa la strategia "Fra i Livelli Ichimoku".
Inserendo Ichimoku vedo che la candela di questa settimana è molto decisa - almeno per il momento - nel rifiutare la Kijun Settimanale.
Vado a segnarmi sul grafico i livelli importanti, per poi poterli sfruttare sui timeframe minori.
Inserisco quindi sia la Kijun Settimanale , sia la SSB che sta creando un ostacolo per la Lagging Span . La rottura di quel livello andrà a confermarmi la discesa.
Passiamo ora al grafico giornaliero.
Qui, al contrario del settimanale, trovo un trend attualmente rialzista , con un ritraccimento molto profondo che mi dà l'idea della possibile formazione di un t esta spalle .
Potrei approfittare di questa conformazione per andare a cercare un long , fino alla prima resistenza, la quale, mi sembra essere la Kijun Settimanale.
Effettivamente analizzando quella zona trovo che il rifiuto sia stato netto anche sul grafico giornalier o, con i prezzi che per due giorni hanno tentato di risalire, senza alcun successo.
Questo è il movimento che andrei a ricercare al momento:
Inoltre, inserendo Ichimoku mi rendo conto che questi livelli sono davvero importanti:
>> La Neckline corrisponde alla SSB giornaliera , che dovrebbe essere rotta da parte della Lagging Span per avere una conferma dello short;
>> La SSB settimanale che fa da ostacolo alla Lagging Span corrisponde ad un prolungamento Kijun sul giornaliero;
>> La rottura della Kumo avvenuta sola da parte dei prezzi mi fa pensare che essi abbiano bisogno di un ritracciamento .
Il grafico H4 non mi dice nulla di più sul movimento, mi va solo a trovare zone importanti per poter inserire lo stop :
Per il movimento che sto cercando devo fare molta attenzione sia alla trendline , sia alla Kijun H4 .
Inserisco anche la Bande di Bollinger per far felici alcuni Ichimokers, e capire se il movimento mi viene concesso, e dire che siamo perfettamente in range.
Non resta che attendere e vedere come si svilupperà il tutto.
Cosa ne pensate di questa operazione? Vi piace o fareste qualcos'altro?
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STELLANTIS, long ambizioso se difende 11 euroChart di Capital.Com
Il caso di Stellantis è un bellissimo esempio del dualismo tra l'analisi tecnica e quella fondamentale.
Pur riconoscendo la possibilità di aree di sovrapposizione tra i due approcci, si tratta di due mondi tendenzialmente separati.
Se dovessimo analizzare il titolo da un punto di vista fondamentale, in questo momento ci verrebbe il mal di testa dopo non molto.
Vicende spiccatamente aziendali si intrecciano con quelle macroeconomiche e geopolitiche.
Come sappiamo, l'approccio tecnico ci permette di cestinare tutto ciò e fare affidamento sul fatto che il mercato abbia già dato il suo giudizio su tutto ciò.
Il titolo, all'interno del difficile contesto del settore che interessa tutti i competitors, dal 2024 è il peggiore della categoria.
Se rapportiamo il suo andamento con il mercato azionario in generale, rispetto allo S&P500, il ritardo è di circa 62%
Il titolo è stato capace di azzerare letteralmente l'apprezzamento cui ha partecipato tutto il mondo dal 2022
Quel che salta agli occhi è il comportamento dei volumi.
Il calo non è avvenuto con grande partecipazione degli operatori.
Ad onor del vero, su altre piattaforme i volumi risultano più corposi durante il periodo di calo anche se di poco rispetto a quelli associati al rialzo.
Insomma, adesso siamo in una situazione del tipo 1-1 e palla al centro.
Avevo detto che non avrei parlato di fondamentali, ma in generale il settore risulta molto sacrificato rispetto anche alle stesse conseguenze della guerra dei dazi.
Cito solo la circostanza per cui il mercato oggi valuta il settore come se tra 10 anni i flussi di cassa operativi si azzerassero e le aziende scomparissero.
Un punto da cui partire è rappresentato dal supporto che tutto il mondo ha sotto gli occhi e rappresentato dalla cifra tonda degli undici euro.
Probabilmente siamo in presenza di un processo di accumulazione.
La media mobile a 20 periodi sui volumi ci mostra chiaramente come questi in media siano in crescita da quando si è interrotto il calo ed è iniziata la fase laterale.
In questo caso, potrebbe essere utile monitorare la possibile formazione di un doppio minimo in corso.
Tuttavia, i volumi elevati associati all'ultimo affondo ribassista pongono qualche dubbio.
Un'altra possibilità è che siamo di fronte ad un megafono, top o bottom non è dato sapere in anticipo
I volumi che non prevalgono negli swing rialzisti rispetto a quelli ribassisti sono tipici di questa formazione e non aiutano a capire da dove eventualmente potrebbero fare breakout i prezzi.
In generale, visto in notevole calo e l'importante supporto degli undici euro, personalmente ritengo più interessante l'operatività long rispetto a quella short.
Quest'ultima rimane assolutamente una possibilità, nel senso che il contesto tecnico è fondamentale non escludono che i prezzi sprofondino oltre gli 11 euro.
Tuttavia, associo a questa possibilità minore probabilità che accada.
Per questo ritengo più utile spendere le energie mentali nella ricerca di segnali long i quali, se azzeccati, potrebbero regalare grandi soddisfazioni visto il significativo sacrificio delle quotazioni.
In quest'ottica, interessante risulta sul grafico giornaliero un potenziale doppio minimo che in quanto formatosi su un importante supporto di lungo periodo non può essere trascurato.
Gli stessi volumi, mediamente in calo, sono coerenti con questo tipo di formazione.
Personalmente questo sarà il pattern cui riserverò attenzione da oggi in poi per un ingresso long.
Poiché nel trading non c'è spazio per le convinzioni personali senza prove annesse, ho l'obbligo di prospettare anche la possibilità che i prezzi sfondino l'importante supporto degli 11 euro.
Abbiamo in corso di formazione anche un triangolo discendente con la linea di breakout che coincide sostanzialmente con questo importante supporto.
Questa possibilità, plausibile, potrebbe comunque non compromettere le attese rialziste poiché potrebbe esaurire i suoi effetti al contatto con la parte bassa del canale prospettato nel grafico
Certo, sarebbe un movimento del valore di 10 punti percentuali, ma poca roba se rapportato al potenziale rialzista.
I volumi francamente non mi convincono molto vista l'importanza della linea di breakout.
In caso di breakout un filtro decisivo sarà rappresentato dai volumi e dalla possibilità molto elevata che si formi un pullback prima di una discesa più convinta.
Anche per questo motivo ritengo non urgente il monitoraggio di questo pattern poiché, personalmente, non lo comprerei al breakout.
Concludendo, non possiamo fare altro che osservare ma, possibilmente, con le idee chiare e i diversi piani operativi già pronti sulla scrivania.
SILVER, fast trade con triangolo ascendenteChart di Capital.Com
Continua l'assestamento del silver nel tentativo di rispondere ai nuovi massimi assoluti che in sequenza sta segnando il gold.
I prezzi continuano a lottare contro l'ostacolo offerto dalla mediana del canale tracciato sul grafico giornaliero
È anche vero che i prezzi sono in prossimità dell'importante resistenza statica rappresentata dai massimi dell'ottobre scorso intorno ai 34.8 dollari.
Questo livello ovviamente sarà un test importante per l'eventuale prosecuzione del rialzo.
Comunque, sul grafico mensile i prezzi hanno già scavallato la mediana del canale
Stessa situazione sul grafico settimanale dove siamo anche qui oltre la mediana del relativo canale rialzista.
Tornando sul grafico giornaliero, si nota il tentativo di forzare la resistenza ma è pur vero che come testimoniato dalle spike al ribasso c'è anche il rifiuto dei prezzi di scendere.
I cali sono regolarmente acquistati anche con picchi locali di volumi
Sperando che questo atteggiamento del mercato si perpetui almeno anche per oggi, si può trovare a fare un nuovo long.
Siamo in presenza anche di un triplo minimo.
Certo formalmente potrebbe essere discutibile questo pattern nel senso che i minimi sono poco allineati.
Tuttavia, nella sostanza rappresentano ugualmente tre tentativi falliti di scendere, cioè tre minimi.
Non allineati ma pur sempre tre minimi restano.
Il target naturale del pattern porterebbe i prezzi in area 35 dollari dove, ricordo, troviamo l'importante resistenza statica dei massimi dello scorso ottobre.
Nell'attesa di osservare che cosa avverrà di tutto ciò, possiamo trastullarci con un long su fime frame orario.
Qui abbiamo una formazione a testa e spalle
dove abbiamo una compressione di volatilità e volumi che possiamo anche leggere come un triangolo ascendente
Candele mensili, situazioni interessanti da monitorare Chart di Capital.Com
Con il completamento delle candele mensili vediamo alcune situazioni interessanti da monitorare da qui in avanti.
La panoramica dal mensile la ritengo molto utile, a prescindere dal time frame su cui si opera.
Restituisce una visione del contesto che può essere di aiuto nella operatività.
Ovviamente non è un elenco esaustivo ma solo una selezione tra tante possibili.
Dollar index
I dazi minacciati, poi imposti, da Trump hanno contribuito alla tenuta del supporto dei 106,95.
Possibile ritracciamento dei prezzi con retest del supporto.
Eurusd
Valgono le stesse considerazioni fatte a proposito del dollar index.
Bitcoin
In questo caso è interessante una considerazione sulla shooting star che minacciava il mese scorso una inversione di tendenza, quantomeno di breve.
In un mio recente post () a proposito di questo pattern scrivevo: “...se dovesse essere confermata la figura di shooting Star un po' di calo potremmo vederlo.. quanto non si sa visto il solito up trend Era breve gittata normalmente associata ai pattern di inversione single candle”.
Pattern è stato prima validato ma subito dopo smentito con la formazione di nuovi massimi. Il tutto in un contesto di bassi volumi che ne giustifica il movimento.
Natural gas
In questo caso le resistenze che i prezzi hanno dovuto affrontare erano troppo importanti.
Le resistenze statiche a 3.61 e l'area di gap a 4.10/4.4 si sono rivelate, per adesso, ostiche.
Primo tentativo di allungo fallito.
Petrolio
I prezzi sono in ribasso da settembre 2023. La trendline che ne disegna il movimento ha respinto tentativi rialzisti già per due volte.
Se la shooting star, timida visti i bassi volumi, dovesse funzionare sarebbe la terza bocciatura.
In questo caso sarebbe molto probabile il retest del supporto statico in area 65.
Audusd
Dopo la debolezza mostrata al contatto con la trendline discendente, i prezzi sono arrivati velocemente a testare nuovamente il supporto statico a 0.6167.
Adesso abbiamo una figura di inversione, un inverter hummer che merita di essere monitorato.
Se confermato potremmo facilmente assistere ad un retest della trendline discendente.
Palladio
Il Palladio è la mia spina nel fianco…
Ritengo la commodity in una fase di interessante accumulazione, dal notevole potenziale rialzista.
Per questo merita di essere monitorata da vicino.
I prezzi hanno formato un'area di supporto intorno agli 850.
Se la bullish engulfing venisse confermata, ritengo molto probabile l'approdo nell'area di resistenza a 1200.
Audcad
Si tratta di una coppia da risk-on.
La conferma del pattern di piercing line potrebbe portare i prezzi a contatto con la resistenza 0.95.
In quel caso sarebbe anche in completamento una figura di testa spalle.
Russell 2000
Le small CAP americane dovrebbero beneficiare delle misure protezionistiche di Trump.
Tra l'altro tipicamente beneficiano del contesto di calo dei tassi di interesse che presumibilmente, a dispetto della pausa attuale, osserveremo nel medio termine.
Dogecoin
Dopo l'euforia del mese di novembre seguono le prese di profitto del mese di dicembre e i dubbi del mese di gennaio.
Febbraio potrebbe rivelarsi il mese dell'abbandono, quantomeno momentaneo.
Obiettivo: test del supporto statico a 0.2311
Portafoglio rotazionale con fattore efficienza - Puntata 2Buongiorno a tutti!
Si è conclusa la prima settimana per il portafoglio rotazionale basato sul fattore di efficienza, che ho presentato la scorsa settimana.
Nel link allegato spiegavo gli obiettivi della strategia rotazionale: selezionare mensilmente, da una watchlist, le 18 società migliori utilizzando il parametro "efficienza" come criterio principale. L'obiettivo è individuare le aziende con il miglior rapporto rischio/rendimento.
Ecco le 18 società selezionate, con i relativi punteggi di efficienza:
1. WMT (24,53)
2. SHY (22,21)
3. SHW (18,63)
4. EQIX (17,72)
5. HD (17,59)
6. NFLX (16,21)
7. TSLA (15,12)
8. BRK.B (13,56)
9. DUK (12,63)
10. GLD (12,48)
11. AAPL (12,32)
12. JPM (12,11)
13. UNH (11,73)
14. SO (11,81)
15. CAT (11,07)
16. COST (10,11)
17. V (9,95)
18. APD (9,74)
Partendo da un portafoglio ipotetico di 100.000 dollari, il capitale è stato distribuito in modo equamente ponderato tra le società selezionate. Le prestazioni settimanali sono state pari a -0,53%. Nelle due figure successive è possibile osservare i dettagli del portafoglio.
Molto bene Tesla, Netflix e Walmart, che hanno chiuso la scorsa settimana con performance rispettivamente del +12,77%, +5,40% e +3,46%. Decisamente negativa, invece, UnitedHealth, che ha registrato un -9,93%, un risultato pesantemente influenzato dall’assassinio del suo CEO, Brian Thompson.
Come accennavo nella scorsa analisi, investire mensilmente in società efficienti potrebbe offrire un buon rapporto rischio/rendimento, indipendentemente dal rischio intrinseco delle singole aziende. Tuttavia, non era chiaro quale sarebbe stata l’efficienza e quali le metriche dell’intero portafoglio. Conoscevamo le caratteristiche dei singoli componenti, ma non quelle del portafoglio aggregato.
Per colmare questa lacuna, ho sviluppato una piattaforma chiamata “Piattaforma di Simulazione Passiva”, con un obiettivo specifico: analizzare le metriche dell’intera allocazione nel breve termine.
La figura in basso mostra l’equity line del portafoglio costruito all’inizio della scorsa settimana. Potete immaginarlo come un ETF equal-weight.
Tutte le metriche riportate nella tabella sono calcolate sui più recenti 60 periodi, equivalenti agli ultimi tre mesi di contrattazioni. Possiamo affermare che il portafoglio risulta efficiente e a basso rischio. In particolare:
• Il beta del portafoglio, che misura la sua volatilità rispetto all’S&P500, è pari a 0.63. Ciò indica che, negli ultimi tre mesi, il portafoglio si è mosso del 63% rispetto alle variazioni dell’indice azionario americano.
• La deviazione standard si attesta al 3.46%, un valore relativamente basso. Questo significa che i rendimenti del portafoglio si sono discostati in media del 3.46% rispetto al loro valore medio. Per fare un confronto, Tesla presenta una deviazione standard molto più alta, pari al 17.69%.
• L’efficienza, espressa come punteggio, è decisamente elevata, pari a 32.66.
• Il ritorno attivo, misurato rispetto all’S&P500 (escludendo il reinvestimento dei dividendi), è pari al 3.27%, il che significa che il portafoglio ha sovraperformato
I due potenziali, di crescita e di efficienza, mirano a proiettare su base annua la performance osservata negli ultimi tre mesi, evidenziando quale potrebbe essere il rendimento annuale del portafoglio se si muovesse in modo costante come nei tre mesi precedenti, e con quale livello di efficienza lo farebbe. Secondo questa proiezione, il portafoglio potrebbe ottenere un rendimento annuale di poco superiore al 60%, con un potenziale di efficienza (equivalente allo Sharpe Ratio escludendo il rendimento privo di rischio) pari a 6.65.
È importante non confondere il potenziale di efficienza con il punteggio di efficienza di 32.66: quest’ultimo è riferito ai dati storici, mentre il potenziale di efficienza è riferito a dati storici ma proiettati nel futuro.
Infine, i colori verdi evidenziati nella tabella sottolineano che il portafoglio si caratterizza per il basso rischio e l’elevata efficienza.
Le metriche analizzate su 120 periodi, corrispondenti agli ultimi sei mesi, presentano alcune variazioni ma rimangono comunque incoraggianti.
• Il beta si mantiene basso, attestandosi a 0.61.
• La deviazione standard sale a poco più del 6%, ma resta comunque in "territorio verde".
• Il ritorno attivo aumenta al 12.75%, indicando che il portafoglio ha ampiamente sovraperformato il benchmark negli ultimi sei mesi.
• L’efficienza diminuisce leggermente, raggiungendo 27.73 punti.
Infine, il potenziale di crescita è stimato al 57.5%, mentre il potenziale di efficienza si attesta a 5.57.
Dal mio punto di vista personale, questo portafoglio può essere considerato a basso rischio. Per aiutarvi a comprendere cosa intendo per portafoglio ad alto rischio, osservate la figura successiva: un’allocazione composta dal 30% di Tesla, il 30% di Nvidia e il 40% di Coinbase.
Analizzando gli ultimi 120 periodi:
• Il beta risulta estremamente elevato, a 3.16 (il colore nero evidenzia il rischio significativo).
• La deviazione standard è del 17.25%, un valore molto alto.
• L’efficienza, invece, è inferiore alla metà rispetto al precedente portafoglio, attestandosi a soli 11.68 punti.
Nelle due figure successive è possibile osservare l’equity line del portafoglio confrontata con quella di un approccio buy and hold su SPY, oltre ai drawdown registrati dalla nostra strategia rispetto allo stesso buy and hold. È evidente come il portafoglio risulti meno rischioso rispetto a un investimento 100% sul mercato azionario, poiché, mediamente, presenta drawdown più contenuti.
Come si comporterà la strategia nella settimana in corso? Nessuno può saperlo con certezza. I market movers saranno relativamente pochi, tra cui spicca l’indice dei prezzi al consumo, che influirà sugli equilibri solo se si discosterà sensibilmente dalle aspettative degli analisti, eventualità piuttosto improbabile. In ogni caso, anche in presenza di eventi significativi, dubito fortemente che il portafoglio possa subire perdite molto superiori a quelle dell’S&P500. La spiegazione è semplice: i parametri storici, sia trimestrali che semestrali, evidenziano un rischio inferiore. Tuttavia, mai fidarsi ciecamente: il passato, per quanto indicativo, non è e non sarà mai una garanzia del futuro.
Vorrei fare un’osservazione importante per chi di voi è nuovo in questo mondo: ultimamente c’è molta euforia sui mercati cripto. Un esempio emblematico è rappresentato da MicroStrategy, una società al centro dell’attenzione. La figura successiva mostra come, dal 6 settembre, abbia registrato una performance sensazionale di quasi 400 punti percentuali.
Tuttavia, i parametri semestrali evidenziano un limite: l’efficienza. Quest’ultima, sebbene positiva (15.53), non è così elevata come quella del portafoglio con fattore efficienza. La ragione è chiara: a fronte di un rischio molto alto (deviazione standard al 44%), i rendimenti ottenuti sono stati “medi”.
Capisco che possa sembrare una visione controintuitiva, ma il ragionamento è questo: spesso, pensando a un orizzonte di lungo termine, si tende a puntare su società sottovalutate o allineate al proprio fair value. Questo perché pagare un prezzo equo, senza sovrapprezzi esagerati, ha senso. Analogamente, anche per l’efficienza vale un principio simile: se mi espongo a un rischio così elevato, la remunerazione potenziale deve essere nettamente superiore, altrimenti l’operazione potrebbe avere poco senso. E se qualcosa andasse storto con una società come MicroStrategy? Considerando la sua elevata volatilità, il gioco varrebbe davvero la candela?
La realtà è che, a volte, si può ottenere un rendimento simile, ma con una maggiore efficienza. Un esempio? Applovin. È indubbiamente una società rischiosa, ma presenta un rapporto rischio/rendimento decisamente migliore!
Alla prossima!
Reagire al cambiamento Parte 1: Fasi di consolidamentoBenvenuti alla nostra serie in 2 parti dedicata all'adattamento ai cambiamenti nel trading, in cui ci addentriamo nell'arte di rimanere flessibili in contesti dinamici di mercato. Nella prima parte esamineremo come i trader possono attraversare in modo efficace le fasi di consolidamento evitando le insidie di un'analisi rigida.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
La trappola dell'eccessiva delimitazione del consolidamento: Il movimento dei prezzi è continuo, non fisso
Una delle sfide più grandi nel trading è quella di affrontare le fasi di consolidamento, ovvero quei momenti in cui il mercato entra in un equilibrio a breve termine, che porta a un elevato livello di oscillazione casuale dei prezzi. Durante queste fasi, si tende a racchiudere i movimenti dei prezzi in schemi ben definiti, come triangoli o canali. Sebbene questo possa offrire un quadro iniziale, la realtà è che i modelli di consolidamento sono in costante mutamento. Cercare di delineare in modo eccessivo queste fasi o di attenersi rigidamente a un singolo pattern conduce spesso a frustrazione e opportunità mancate.
Durante la fase di consolidamento, gli andamenti dei prezzi sono continui, non fissi. Quello che inizia come un triangolo simmetrico può trasformarsi in una bandiera, oppure un movimento laterale può trasformarsi in un cuneo. Questi cambiamenti sono comuni perché le fasi di consolidamento sono per definizione periodi di indecisione, in cui né i compratori né i venditori dominano, facendo sì che i prezzi “ marcino” in modo apparentemente casuale. Quando cerchiamo di forzare il mercato nei confini di un pattern rigido, rischiamo di non cogliere questi cambiamenti marginali e di scoraggiarci nel momento in cui il mercato non si comporta come previsto.
I trader di successo, invece, rimangono capaci di adattarsi. Non abbiate paura di ridefinire i confini di una fase di consolidamento non appena emergono nuove informazioni. Potete iniziare con un'ipotesi iniziale basata su un andamento dei prezzi riconoscibile, ma è essenziale rimanere aperti alla possibilità che questo andamento possa subire variazioni o persino rivelarsi un fallimento totale. La flessibilità vi permette di adattare i vostri parametri per riflettere ciò che il mercato vi dice, anziché aggrapparvi a un'idea prefissata.
Accogliendo la natura fluida delle fasi di consolidamento e adeguando il proprio approccio all'andamento dei prezzi, si rimane allineati con il mercato, aumentando le possibilità di cogliere l'eventuale breakout o breakdown.
Esempio reale: FTSE 100
In questo esempio, il FTSE 100 passa da una piccola fase di consolidamento iniziale a un intervallo laterale con cedimenti nella parte superiore e inferiore, prima di arrivare al breakout. Coloro che non sono riusciti ad adattarsi al cambiamento della struttura di consolidamento potrebbero essere stati colti in flagrante da falsi breakout perdendo il breakout finale.
Grafico a candela giornaliero del FTSE100: Fase 1
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 2
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 3
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Breakout
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Abbinare la flessibilità ai principi fondamentali
Sebbene la flessibilità sia fondamentale, è essenziale combinarla con una solida base di principi cardine. La flessibilità senza un quadro di riferimento può portare a decisioni imprevedibili, ma fondando la vostra adattabilità su alcune regole guida, riuscirete a superare meglio le fasi di consolidamento.
1.Allinearsi alla tendenza prevalente: Le fasi di consolidamento tendono a risolversi in linea con la tendenza dominante. Il primo passo è quindi quello di definire la tendenza prevalente, che varia a seconda del vostro timeframe di trading. Sia che si utilizzino le medie mobili o le linee di tendenza, avere una chiara percezione della direzione generale del mercato può guidare le aspettative per un breakout.
2. Definizione di un breakout: Il breakout di un consolidamento è qualcosa di più di un semplice movimento del prezzo al di fuori di un range. Occorre ricercare un'espansione dei range di trading, supportata da un aumento del volume. La combinazione di questi fattori aiuta a confermare che il mercato sta veramente facendo il breakout, e non sta solo simulando falsi movimenti.
3. Controllare eventuali variazioni della volatilità: La volatilità spesso subisce contrazioni durante le fasi di consolidamento. Uno dei migliori indicatori di un probabile breakout imminente è quando la volatilità inizia a contrarsi. Prestate attenzione alle fasce di prezzo che si restringono e state all'erta quando queste iniziano ad allargarsi.
Esempio reale: Nvidia (NVDA)
In questo esempio vediamo l'importanza di utilizzare i principi fondamentali come quadro di riferimento per la flessibilità. La media mobile a 50 giorni (MA) e la 200MA mostrano chiaramente che la tendenza dominante è rialzista. Questo è importante durante la Fase 3 (sotto) in cui il mercato sembra rompere al ribasso. Nella Fase 4 vediamo una chiara compressione della volatilità all'estremità superiore dell'intervallo di consolidamento, un chiaro indicatore di un imminente breakout.
Grafico a candela giornaliero di NVDA: Fase 1
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 2
II risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 3
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Fase 4
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Breakout
I risultati passati non sono indicativi dei risultati futuri.
Evitare lo scoraggiamento attraverso la flessibilità
Aspettarsi un breakout o un breakdown che non si concretizza mai può portare a frustrazione, soprattutto se si è bloccati in una visione rigida del mercato. Combinando la flessibilità con i vostri principi fondamentali, sarete più preparati a reagire quando il mercato cambia, evitando di scoraggiarvi.
Il segreto per attraversare con successo le fasi di consolidamento non consiste nel prevedere la prossima mossa, ma nel reagire al cambiamento facendosi guidare da solidi principi. I pattern si evolvono e così anche il vostro approccio. Bilanciando la flessibilità con le regole fondamentali relative alla direzione del trend, ai breakout e alla volatilità, potrete beneficiare quando il mercato finalmente risolverà il suo range.
Nella seconda parte della nostra serie, analizzeremo come l'adattamento ai cambiamenti di tendenza sia cruciale tanto quanto la conoscenza dei consolidamenti, e perché la flessibilità è la risorsa più preziosa per un trader in qualsiasi condizione di mercato.
Disclaimer:La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82,67% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Bitcoin: analisi TECNICA e FONDAMENTALESenza parole il rialzo che abbiamo visto oggi su Bitcoin. Non tanto per l'entità della salita (che comunque si fa un invidiabile +10%) ma quantopiù per la situazione di mercato in cui questo rialzo è avvenuto.
Partiamo con una mera analisi del grafico, per poi andare a scoprire se ci sono state notizie che hanno innescato questo rialzo (spoiler, una più di tutte sembra la responsabile).
In ogni caso Ichimoku continua a sostenere questo rialzo. Pur mostrando un leggero disequilibrio (il prezzo inizia ad allontanarsi parecchio dalle medie) ancora non ci sono segnali di perdita di forza troppo evidenti.
ANALISI GRAFICA
Il grafico mensile parla chiaro, stiamo andando a prendere i massimi assoluti. Ormai manca veramente poco, il prezzo deve fare solamente un 20%
A livello di livelli di prezzo, non ci sono poi tutto questi grandi ostacoli. Ci sono infatti solamente la resistenza a 60k, che una volta rotta ci riporterebbe già in zona 66k, praticamente in ATH.
Certo, a livello di volumi ancora non siamo come in passato. La spinta arrivata sui minimi a 16k è stata di tutt'altra entità, ora il prezzo ha meno "solidità" e c'è più attività speculativa. Sicuramente questo rende il prezzo meno solido, ma c'è da dire che un ottimo supporto volumentrico lo troviamo in zona 40k-44k
Spostandoci sul giornaliero vediamo una leggera divergenza dell'RSI in relazione all'utlima salita ma soprattutto dei volumi che al momento non la stanno accompagnando troppo. Questo cosa significa? Di non fare troppo affidamento sull continuazione, perchè è sempre meno sostenuta.
Segnali di ribasso? Neanche a parlarne al momento. L'unica scelta sensata è quella di tenere d'occhio, per chi può stare su un time frame a 15 minuti, la zona di lateralità che si sta creando adesso ed utilizzare strategie di breakout o di falsa rottura.
ANALISI FONDAMENTALE
Prima di tutto possiamo escludere un senso di euforia generale, visto che se guardiamo il grafico dell'SP500 (il più grande indice americano e dunque al mondo) non ci sono stati rialzi, anzi, il prezzo è in contrapposizione a Bitcoin visto che sta leggermente scendedo
Un piccolo aiuto ci viene dato invece dal DXY, l'indice che misura la forza del dollaro che ci mostra come in questi giorni la valuta mondiale stia perdendo forza
Le 2 notizie che però più di tutte sembrano aver portato il prezzo a fare questa esplosione sono:
1) Michael Saylor con con Microstrategy ha comprato altri 3.000 Bitcoin (non chissà quale cifra, ma spinti da un mercato rialzista i retail si potrebbero essere fatti influenzare più del solito)
2) Gli ETF spot hanno visto un inflow di oltre 500 milioni (cioè, sommando i capitali in entrata a quelli in uscita, abbiamo 500 milioni puliti che sono entrati). Mezzo miliardo che è dovuto andare sul mercato a comprare fisicamente dei Bitcoin.
Tutto questo, sommato ad una liquidazione massiccia di short, che quasi sicuramente si trovava sopra ai massimi recenti, ha creato una sorta di "long squeeze" dove tutti i sell sono stati cacciati fuori dal mercato.
CONCLUSIONI
Bhe sicuramente il prezzo ora può continuare a salire e non c'è motivo per cui dovrebbe scendere. Certo eventuali prese di profitto lo farebbero ritracciare, ma penso che il rischio rendimento di entrare short non valga la candela, al momento. Se mai ci fossero della false rottura e pin bar evidenti (la classica shooting star) allora ok.
Che sia o meno questa la potenza degli ETF, la cosa che spaventa (in termini positivi) è che siamo solamente all'inizio di questi ETF. Se davvero la potenza di fuoco è di questo ordine di grandezza, prepariamoci a vedere l'asset più performante dell'intera storia dell'umanità!
Tu cosa ne pensi?
Economic Sentiment Index: il "mio" leading indicatorBuongiorno a tutti.
Vorrei presentarvi un nuovo indicatore che ho codificato, l’Economic Sentiment Index statunitense, illustrato nell’immagine seguente.
Economic Sentiment Index statunitense. Grafico mensile
Esploreremo le funzionalità di questo indice, la ragione della sua creazione e i suoi vantaggi. Con questo, vi auguro una piacevole lettura e visione.
ECONOMIC SENTIMENT INDEX
L’indice, come suggerisce il nome, mira a riflettere le aspettative economiche di tre attori chiave dell’economia: i consumatori, i direttori degli acquisti e gli investitori. L’indice incorpora la fiducia dei consumatori, il PMI manifatturiero, il PMI dei servizi e una combinazione di indici azionari e obbligazionari.
Le variabili dell’indice sono positivamente correlate tra loro. In particolare, tendono ad accelerare quando ci sono aspettative di crescita economica e a rallentare in caso contrario. Tuttavia, nonostante la loro correlazione positiva a lungo termine, possono a volte divergere. Quindi, a chi dovremmo affidarci? Ai consumatori? Ai direttori degli acquisti? O sarebbe meglio affidarsi agli investitori, che sono quelli che spingono le azioni verso l’alto?
Da queste considerazioni nasce l’esigenza di creare un indice che tenga conto di tutte queste variabili.
Discutiamo l’indice osservando la figura seguente.
Descrizione dell’indice. Grafico mensile
L’indice si aggiorna su base mensile e oscilla attorno allo zero. Valori superiori a zero indicano un’espansione, mentre valori inferiori segnalano una contrazione, un po’ come l’interpretazione degli indici PMI che, al contrario, oscillano intorno a 50 punti.
Durante la crisi del 2007-2009, l’indice ha toccato il suo minimo storico a -2.27 punti (nel novembre 2008), mentre il picco massimo è stato raggiunto a gennaio 2017 a 1.59 punti. Esso tende a mostrare picchi di ottimismo e pessimismo estremi intorno a 1.5 e -1.5 punti.
A mio avviso, l’indice è interessante per la sua ciclicità: sale o scende, senza mai lateralizzare negli ultimi 16 anni. Questo sembra rappresentare le aspettative del ciclo economico attraverso gli occhi degli attori precedentemente menzionati.
Nonostante possa sembrare ovvio, è importante sottolineare che, quando l’indice sale, gli attori economici hanno aspettative di crescita e gli investitori tendono ad essere propensi al rischio. Invece, quando l’indice rallenta, gli attori economici hanno aspettative di rallentamento e gli investitori tendono a mostrare avversione al rischio. Tuttavia, come menzionato in precedenza, ci sono momenti in cui le variabili dell’indice non convergono, il che può portare a divergenze in questo comportamento.
Potreste chiedervi se le zone estreme possono essere interpretate come segnali di condizioni di ipercomprato o ipervenduto. La risposta sembra essere affermativa: l’indice tende ad anticipare queste condizioni, come mostrato nelle figure successive.
L’indice anticipa la fine del bear market del biennio 2007-2009. Grafico mensile
L’indice anticipa la fine del bear market del 2022. Grafico mensile
L’indice anticipa le correzioni del 2010 e del 2011. Grafico mensile
L’indice anticipa le correzioni del 2015 e del 2016. Grafico mensile
La funzione leading dell’indice dal 2018 in poi. Grafico mensile
L’indice, ad oggi, si trova a 0.78 punti, lontano dai minimi di giugno 2022 ma più vicino ai massimi di marzo 2021.
L’Economic Sentiment Index ad oggi. Grafico mensile
Potrebbe sorgere la domanda: ci sarà una recessione? Dall’osservazione del grafico precedente, non sembra. Al contrario, sembra che ci troviamo in una fase di piena espansione, dove la recessione non è prevista. Tuttavia, vedremo cosa riserverà il futuro. Purtroppo, non esistono indici infallibili. Ricordate: anche l’inversione della curva dei rendimenti era considerata quasi infallibile, ma finora non si è rivelata tale.
Per concludere l’analisi, vorrei presentarvi il rapporto tra l’indice Economic Sentiment Index e il Composite Leading Indicator, rilasciato dall’OECD, nella prossima grafica.
L’Economic Sentiment Index è anticipatore del Composite Leading Indicator. Grafico mensile
L’Economic Sentiment Index si dimostra più volatile e reattivo rispetto al Composite Leading Indicator, tendendo a prevederne le variazioni. Questa differenza è probabilmente dovuta al fatto che i due indici sono costruiti in modo diverso. Ad esempio, il Composite Leading Indicator non attribuisce lo stesso peso ai prezzi delle azioni e delle obbligazioni. In particolare, quest’ultimo è composto dalle seguenti variabili:
• Il numero di progetti di costruzione di abitazioni avviati in un determinato periodo
• Il valore totale (in dollari statunitensi) degli ordini ricevuti per beni durevoli
• I prezzi del NYSE composite
• La fiducia dei consumatori
• La fiducia nel settore manifatturiero
• Lo spread tra i tassi di interesse
Ritornerò a parlare di questo indice prossimamente, discutendo magari le implicazioni in ottica di investimento. A presto e buona giornata a tutti!
Un fattore di criticità per il 2024Buongiorno a tutti e buon 2024. L’analisi che inaugura l’anno ha l’obiettivo di esaminare un fattore che potrebbe avere un impatto significativo sui mercati finanziari nel corso dell’anno. Vi auguro una buona lettura.
1. LA COMUNICAZIONE SUL TASSO DI INFLAZIONE
La notizia più rilevante della settimana è stata indubbiamente il tasso di inflazione. Come illustrato nella figura seguente:
• Il tasso di inflazione tradizionale, misurato su base annua, ha registrato un incremento al 3.4% dal 3.1% precedente
• Il tasso core, anch’esso misurato su base annua, ha mostrato un rallentamento al 3.9%, rispetto al precedente 4%
I due tassi di inflazione, misurati rispetto all’anno precedente. Grafico mensile
La figura precedente è di particolare interesse in quanto evidenzia come il processo di disinflazione, relativamente al tasso di inflazione che include nel paniere cibo ed energia, sia attualmente in stallo; infatti, il minimo è stato raggiunto nel giugno 2023, al 3%. Questo non si verifica se si considera l’inflazione core: in questo caso, il processo di disinflazione è pienamente in corso.
Le due grafiche che seguono illustrano le variazioni mensili dei due dati macroeconomici:
• Il dato tradizionale ha mostrato un incremento del +0.3%, rispetto al +0.1% del mese precedente
• Il dato core ha registrato un +0.3%, invariato rispetto al mese precedente
Tasso di inflazione su base mensile. Fonte: Trading Economics
Tasso di inflazione core su base mensile. Fonte: Trading Economics
La tabella rappresentata nella figura successiva evidenzia le variazioni percentuali di tutti i beni e servizi inclusi nel dato macroeconomico.
Variazione percentuali del CPI. Fonte: Bureau of Labor Statistics
È interessante notare come il costo degli alloggi (indicato come “riparo” nella figura) sia aumentato del +0.5% a dicembre 2023 e del +6.2% rispetto all’anno precedente. Anche il costo dell’elettricità ha registrato un aumento a dicembre, del +1.3%, e del +3.3% rispetto all’anno precedente, mentre il costo dell’energia ha mostrato un incremento mensile del +0.4%, ma una diminuzione del -2% rispetto a dicembre 2022.
Nonostante l’indice dei prezzi al consumo sia stato il principale catalizzatore dei mercati negli ultimi tre anni, questa volta non ha avuto lo stesso impatto. Infatti, come illustrato nella figura successiva, non ha influenzato significativamente il sentiment degli investitori.
Il consumer price index non ha agito da market mover. Grafico a 30 minuti
Dalle 14:00 alle 22:00 di giovedì, ora italiana:
• L’indice Nasdaq ha inizialmente registrato un calo, per poi risalire, chiudendo la sessione di negoziazione con un incremento del +0.12%
• Il rendimento del titolo di stato a due anni ha mostrato un calo, indicando un interesse da parte degli investitori per i bond governativi a tale scadenza
Ricordiamo che:
• Un dato inflazionistico tende a essere negativo per il mercato obbligazionario, poiché, come ho spiegato nel mio libro “Investire in Obbligazioni for Dummies”, il tasso di inflazione rappresenta un rischio che può erodere i rendimenti di questi specifici titoli di debito
• Al contrario, un dato deflazionistico o disinflazionistico tende a essere positivo per la ragione opposta
2. UN FATTORE DI CRITICITA’ PER I MERCATI FINANZIARI
Ora passiamo a descrivere un elemento critico che potrebbe influenzare i mercati finanziari nel 2024. È fondamentale ricordare che i prezzi delle varie classi di asset sono determinati dalle aspettative degli investitori. Sappiamo anche che i tassi di interesse sono uno dei principali catalizzatori dell’economia. Quindi, quali sono le aspettative degli operatori in questo senso? Esaminiamo la grafica successiva.
Probabilità sui tassi di interesse. Fonte: CME FedWatch Tool
Il mercato prevede ben SETTE tagli dei tassi di interesse, ciascuno di 25 punti base (0.25%), per un totale di 175 punti base. Ciò che mi colpisce personalmente è l’intensità di queste aspettative, dato che le percentuali sono elevate.
L’ultimo dot-plot chart, al contrario, indicava che le aspettative dei membri del FOMC riguardo ai tassi di interesse per il 2024 prevedevano tre tagli, per un totale di 75 punti base.
Se assumiamo tagli dei tassi di interesse di 25 punti base, le aspettative dei membri del FOMC suggeriscono tre possibili tagli per il 2024.
Sembra che gli investitori siano eccessivamente ottimisti. Questo è un aspetto molto importante da considerare, poiché sono proprio queste aspettative a catalizzare le tendenze rialziste dei mercati azionari e obbligazionari (saranno particolarmente soddisfatti coloro che gestiscono passivamente il famoso portafoglio 60% azioni e 40% obbligazioni).
Tutto ciò che ho appena descritto è illustrato nella grafica successiva.
Il catalizzatore dei rialzi dei mercati azionari e obbligazionari sono le aspettative sui tassi di interesse, esplicitate dall’indice di sentiment LQDH/LQD. Grafico giornaliero
Ciò che potrebbe destabilizzare i mercati sarebbe un cambiamento nelle aspettative attuali. Infatti, se le correlazioni mostrate nelle grafiche precedenti rimanessero invariate, LQDH/LQD inizierebbe a salire nuovamente, indicando aspettative di una politica monetaria più restrittiva per un periodo prolungato. Di conseguenza, SPY (ETF sull’S&P500) e TLT (ETF sui bond governativi a lunga scadenza) inizierebbero a scendere.
Potreste chiedervi perché il mercato preveda un taglio così drastico dei tassi di interesse, distribuito nell’arco dell’anno. Se pensate che il mercato stia prezzando una recessione, lo escluderei. In tal caso, avremmo dovuto osservare un aumento del mercato obbligazionario (a basso rischio) e una diminuzione del mercato azionario (ad alto rischio), poiché ciò avrebbe innescato una condizione di “risk off”. Personalmente, ritengo che l’aspettativa del mercato di un taglio così significativo sia guidata da altre previsioni: quelle di un rallentamento dell’inflazione verso l’obiettivo prefissato. Questa mia ipotesi è supportata dall’ultimo grafico: TIP/IEF, l’indice delle aspettative sull’inflazione, è in tendenza ribassista.
Le aspettative sul tasso di inflazione sono ribassiste. Grafico giornaliero
Quindi, prestate attenzione al prossimo grafico e ricordate: le decisioni di acquisto e vendita sono basate sulle aspettative, esplicitate dagli indici di sentiment.
Attenzione a LQDH/LQD e a TIP/IEF. Grafico giornaliero
A presto!
NAVIGARE NEL QUARTO TRIMESTRE: Settori e OpportunitàNel quadro macroeconomico attuale, caratterizzato da un'inattesa riduzione dell'inflazione dal 3,7% al 3,2%, si delineano opportunità di investimento nei settori chiave per ottimizzare il rendimento del portafoglio nel quarto trimestre. Esaminiamo le prospettive di investimento nei settori immobiliare, tecnologico, dei consumi discrezionali e sanitario.
Il settore immobiliare ha subito una flessione superiore all'8% quest'anno, principalmente a causa dell'incremento dei tassi di interesse. La prevista introduzione dell'ETF IYR nel nostro portafoglio riflette la cautela nei confronti di REITs industriali e retail, vulnerabili alle fluttuazioni cicliche. Il contesto restrittivo della politica monetaria potrebbe continuare a pesare su questo settore.
Contrariamente, il settore tecnologico si presenta come una prospettiva attraente, trainando gli indici azionari grazie a performance eccezionali. In un contesto di tassi bassi, l'accesso a finanziamenti più convenienti stimola l'innovazione, con aziende come NVIDIA che dimostrano il potenziale di crescita. L'acquisto del Nasdaq dopo un'eventuale correzione legata agli ultimi dati sull'inflazione è una mossa strategica.
Gli ETF sui consumi discrezionali, quali Nike, Amazon e LVHM, possono capitalizzare su una politica monetaria accomodante, favorita da tassi di interesse bassi. La prospettiva di spese dei consumatori incoraggiate da costi di finanziamento accessibili potrebbe offrire interessanti opportunità di crescita in un contesto di ricerca di rendimenti più elevati.
Investire nel settore sanitario, considerato difensivo, emerge come una scelta stabile in periodi di politica monetaria meno "hawkish". La costante innovazione nel settore, unita alla crescente richiesta globale di servizi sanitari, lo posiziona come rifugio potenziale durante la volatilità. L'opzione di scegliere tra ETF come XLV o singole aziende offre flessibilità nella costruzione del portafoglio.
I mercati emergenti, beneficiando di politiche monetarie più accomodanti dopo il picco inflattivo legato all'invasione russa in Ucraina, presentano opportunità d'investimento nel debito. Valutiamo con attenzione EEM, VWO, ACWI e VT, consigliando una ponderazione massima del 5/10% nei mercati emergenti in un portafoglio "all weather". È imperativo valutare attentamente i rischi e monitorare le dinamiche economiche per una strategia d'investimento informata e prudente.
Strategie di TREND FOLLOWING: come rendere "operativo" VWOB/IEFBuongiorno a tutti. L’analisi di oggi mira a dimostrare come un indice di sentiment possa essere applicato in un contesto operativo, in particolare come indicatore per le strategie di trend following. L’indicatore in questione è VWOB/IEF, di cui ho discusso nelle mie due ultime analisi, disponibili ai link seguenti.
Se avete domande o se qualche concetto non è chiaro, non esitate a lasciare un commento. Buona lettura!
1. VWOB/IEF È UN INDICE DI SENTIMENT SULL’ECONOMIA GLOBALE
Iniziamo il primo paragrafo con un breve riassunto sull’indice di sentiment VWOB/IEF: si tratta di un indice di forza che si ottiene dividendo il prezzo di un ETF, composto da obbligazioni governative emesse da vari Paesi emergenti (VWOB), per il prezzo di un ETF composto da obbligazioni governative emesse dagli Stati Uniti d’America (IEF). La differenza tra i due ETF risiede nel diverso grado di rischio: il VWOB presenta un rischio maggiore, mentre l’IEF un rischio minore, dato che circa il 45% dei bond nel VWOB ha un rating speculativo, inferiore alla tripla B, mentre il 100% dei bond nell’IEF ha un rating investment grade, pari alla doppia A.
Come abbiamo spiegato nell’analisi precedente, l’indice è importante perché misura le aspettative degli investitori sull’economia globale, essendo fortemente correlato al PMI composito globale, come illustrato nel grafico successivo.
La correlazione positiva tra l’indice di sentiment VWOB/IEF e il PMI composito globale. Grafico mensile
Dal grafico, si può notare che un indice VWOB/IEF in rialzo indica aspettative di crescita economica, mentre un indice in ribasso indica aspettative di decrescita economica. Di recente, l’indice si è mantenuto in territorio rialzista, segno di aspettative positive da parte degli investitori. In particolare, dal 9 ottobre 2023, l’indice ha mostrato un nuovo impulso rialzista, suggerendo che, al momento, gli operatori di mercato non prevedono una recessione imminente.
VWOB/IEF è rialzista: gli investitori non intravedono una recessione all’orizzonte. Grafico giornaliero
2. VWOB/IEF E MERCATO AZIONARIO GLOBALE
Nell’analisi precedente, abbiamo specificato che le fasi di crescita economica sono conosciute come fasi di “risk on”, in cui gli investitori sono più disposti a correre rischi. Al contrario, le fasi di decrescita economica sono chiamate fasi di “risk off”, in cui gli investitori, avendo un’avversione al rischio, tendono a investire in asset che possono proteggere il loro capitale. Di conseguenza, quando l’indice VWOB/IEF e la propensione al rischio aumentano, dovrebbe aumentare anche il mercato azionario, poiché è considerato l’asset class più rischiosa. Questo concetto è confermato dal grafico successivo, che mostra una correlazione positiva tra l’indice e l’iShares MSCI World Index Fund, dal ticker “URTH”.
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e iShares MSCI World Index Fund (URTH). Grafico settimanale
La correlazione positiva tra l’indice azionario e l’indice di sentiment può essere facilmente spiegata:
• Quando l’economia cresce, la domanda e i consumi dei consumatori tendono ad aumentare. Questo incremento della spesa porta le aziende a registrare un aumento dei volumi di vendita, che si traduce in un aumento degli utili societari. Man mano che gli utili delle aziende si rafforzano, queste diventano più attraenti per gli investitori. Di conseguenza, gli investitori tendono ad acquistare azioni di queste aziende, causando un aumento del prezzo delle loro azioni sul mercato borsistico
Per coloro che si domandano perché ho citato il noto MSCI World invece dell’S&P500 o dello STOXX 600, la ragione è che stiamo discutendo di “economia globale” e, per rimanere in tema, ho scelto un indice azionario globale. Tuttavia, è importante ricordare che investire nell’MSCI World significa investire in un indice che è composto per il 70% da società statunitensi, come confermato dal grafico successivo.
Ponderazione geografica dell’ETF iShares MSCI World. Fonte: iShares
3. VWOB/IEF E SETTORI AZIONARI GLOBALI
Quindi, abbiamo osservato che un aumento dell’indice VWOB/IEF corrisponde a un rafforzamento del mercato azionario globale. Tuttavia, è importante notare che questo mercato è tipicamente suddiviso in 11 settori, in particolare quelli ciclici, i cui utili sono strettamente legati alle condizioni economiche, e quelli non ciclici, i cui utili non dipendono dalla fase specifica del ciclo economico.
Ciò significa che, quando l’indice VWOB/IEF è in rialzo, i settori ciclici (come i consumi discrezionali, la tecnologia e i materiali di base) tendono a essere più forti rispetto ai settori difensivi (come i beni di prima necessità). Questo concetto è illustrato nelle tre grafiche seguenti.
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e RXI/KXI (MSCI World beni discrezionali/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e IXN/KXI (MSCI World Tech/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale
La correlazione positiva tra VWOB/IEF e MXI/KXI (MSCI World materiali di base/MSCI World beni di prima necessità). Grafico settimanale
Le grafiche illustrate precedentemente evidenziano un aspetto fondamentale: quando gli investitori prevedono una crescita economica, tendono a concentrarsi sugli acquisti di asset class rischiose, come il mercato azionario. In particolare, si concentrano sui settori ciclici, che hanno la capacità di sovraperformare i settori difensivi in un contesto definito di “risk on”.
4. STRATEGIE DI TREND FOLLOWING: COME RENDERE OPERATIVO UN INDICE DI SENTIMENT
L’indice di sentiment VWOB/IEF può essere impiegato come indicatore operativo per le strategie di trend following, cioè come un indice che guida le nostre decisioni di trading o investimento.
Abbiamo precedentemente osservato che, quando VWOB/IEF è in rialzo, i settori ciclici come RXI tendono a fornire buone performance. Tuttavia, il settore globale dei consumi discrezionali è in ribasso nell’ultimo periodo, in particolare dal 14 luglio. Potremmo quindi pensare di cercare operazioni short? La risposta è no, poiché l’indice di sentiment suggerisce aspettative di crescita economica (dato che è in rialzo). Potremmo quindi attendere un segnale tecnico di inversione di tendenza di breve termine su RXI, come un modello testa e spalle, e poi entrare ipoteticamente in acquisto al re-test della presunta neckline (a condizione che VWOB/IEF rimanga in tendenza rialzista); tutto questo è mostrato nell’ipotesi della figura successiva.
Ipotesi 1. Grafico giornaliero
Osserviamo ora la figura successiva:
Ipotesi 2. Grafico giornaliero
Supponiamo che l’indice VWOB/IEF, dopo aver mostrato un impulso rialzista, inizi una fase di lateralizzazione. In questo scenario, non fornirebbe segnali long su RXI. Il primo segnale di acquisto potrebbe presentarsi con il breakout rialzista del rettangolo di consolidamento. Tuttavia, potremmo decidere di non aprire alcuna posizione long su RXI, ma di considerare il movimento come un avviso. Un’ipotetica prima entrata su RXI potrebbe avvenire al secondo segnale long ricevuto, a condizione che anche RXI fornisca un segnale di entrata! Un terzo segnale long rappresenterebbe un ulteriore avviso, mentre al quarto segnale potremmo decidere di aprire una nuova operazione long, e così via, seguendo una strategia di trend following.
Concludiamo dicendo che l’indice VWOB/IEF può essere utile non solo per studiare le aspettative degli investitori riguardo al ciclo economico, ma anche per identificare opportunità di acquisto o vendita su asset correlati, come RXI. Può essere utile anche per gestire le emozioni; immaginate che un’operazione inizi a non andare come previsto: in quel momento potreste essere assaliti dall’ansia di aver commesso un errore. Tuttavia, se l’indice di sentiment è a vostro “favore”, potreste ritenere di aver individuato il contesto giusto in cui l’asset scelto per la vostra operazione dovrebbe performare bene. In questo caso, avendo una certezza in più, avrete una preoccupazione in meno e potrete gestire le operazioni in modo più razionale.
A presto!
Rally di fine anno: settore immobiliare una buona scelta?Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentra sul settore azionario del Real Estate, che ha mostrato una tendenza ribassista per un periodo prolungato. Cercheremo di spiegare le cause delle performance negative e perché il settore potrebbe rappresentare una buona opportunità di investimento per la fine dell’anno.
Buona lettura a tutti!
1. ANALISI TECNICA ISHARES US REAL ESTATE ETF
Iniziamo l’articolo analizzando l’Ishares US Real Estate ETF, un ETF americano che replica un indice di azioni immobiliari statunitensi (dal ticker IYR). Come si può vedere nel grafico sottostante, l’ETF ha mostrato una tendenza al ribasso dal 2 febbraio 2023. In particolare, da quel picco, il prezzo ha formato una figura tecnica ribassista nota come “triangolo discendente”. Dal picco del 27 luglio 2023, il prezzo ha subito una forte caduta, culminata nel minimo raggiunto il 30 ottobre, dopo aver rotto il supporto del triangolo. Tra il 27 luglio e il 30 ottobre, l’ETF ha registrato una performance negativa del -18,90%. Tuttavia, il 30 ottobre, abbiamo osservato un breve rimbalzo, con un aumento del +8,49%.
Analisi tecnica IYR. Grafico giornaliero
Nella figura seguente, è illustrata la ripartizione dell’esposizione dell’ETF e le prime 10 partecipazioni.
Partecipazioni e ripartizioni dell’esposizione. Fonte: iShares
2. COSA SONO I REITS?
Le società che fanno parte dell’ETF sono note come “REITs”, acronimo di “Real Estate Investment Trust”. Esistono tre tipi di REITs:
• Equity REITs: Questi REITs acquistano e gestiscono proprietà immobiliari
• REITs ipotecari: Questi REITs investono in mutui e/o titoli garantiti da mutui
• REITs ibridi: Questi REITs investono sia in proprietà immobiliari che in mutui
Gli Equity REITs generano i loro guadagni principalmente attraverso i canoni di locazione, mentre i REITs ipotecari traggono profitto dagli interessi derivanti dai mutui che forniscono agli operatori del settore immobiliare.
Le società che fanno parte dell’ETF IYR appartengono alla categoria degli equity REITs. Questi possono investire e gestire diversi tipi di immobili:
• REITs di torri di telecomunicazioni: Gestiscono strutture che supportano le antenne per le telecomunicazioni. Un esempio è American Tower (AMT)
• REITs industriali: Gestiscono proprietà industriali come magazzini e centri logistici. Un esempio è Prologis (PLD)
• Retail REITs: Gestiscono immobili al dettaglio come centri commerciali e outlet. Un esempio è Realty Income Corporation (O)
• REITs di data center: Gestiscono centri dati che vengono generalmente affittati a società del settore tech. Un esempio è Equinix (EQIX)
• REITs di self storage: Gestiscono spazi di archiviazione. Un esempio è Public Storage (PSA)
• REITs residenziali: Gestiscono appartamenti e proprietà residenziali. Un esempio è Camden Property Trust (CPT)
• REITs sanitari: Gestiscono strutture sanitarie, tra cui ospedali. Un esempio è Omega Healthcare (OHI)
• Office REITs: Gestiscono spazi per uffici. Un esempio è Boston Properties (BXP)
• Real Estate Services: Questi REITs forniscono vari servizi, tra cui la consulenza immobiliare
3. L’IMPATTO DEI TASSI DI INTERESSE SUI REITs
La seguente grafica evidenzia un aspetto importante: il settore immobiliare si posiziona penultimo in termini di performance dall’inizio dell’anno. In particolare, ha registrato una performance negativa del -8.46%.
Le prestazioni degli 11 settori azionari dell’S&P500 da inizio anno. Fonte: Finviz
La grafica successiva rivela un dato significativo: dal gennaio 2022, il settore immobiliare ha continuamente registrato una performance inferiore rispetto al suo indice di riferimento, l’S&P500.
L’ETF IYR, dal gennaio del 2022, ha registrato una performance negativa del -29.13%; meglio l’S&P500, con un -6.6%. Grafico giornaliero
Il settore immobiliare ha registrato performance deludenti a causa dell’aumento dei tassi di interesse. In generale, l’ETF IYR tende a risentire di un aumento delle aspettative di inasprimento della politica monetaria, mentre ne beneficia nel caso opposto.
Per illustrare questo punto, è utile creare un indice di sentiment obbligazionario che rifletta le aspettative di politica monetaria: LDQH/LQD. LQDH è un ETF che replica il movimento di obbligazioni corporate investment grade statunitensi coperte dal rischio “tasso di interesse”, mentre LQD uno che rappresenta il movimento delle stesse obbligazioni, ma senza la copertura da quel rischio.
La logica suggerisce che:
• Se ci sono aspettative di una politica monetaria restrittiva, i bond coperti dal rischio “tassi” realizzeranno una performance migliore rispetto a quelli non coperti. Nel caso opposto, accadrà il contrario.
Questa logica è confermata dal grafico successivo, che mostra la correlazione tra LQDH/LQD e i tassi di interesse della Federal Reserve.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e tassi di interesse. Grafico giornaliero
Il grafico seguente illustra chiaramente come l’ETF sui REITs, IYR, abbia realizzato una performance negativa a seguito dell’aumento delle aspettative di politica monetaria restrittiva. Infatti, ogni volta che LQDH/LQD ha registrato un aumento, l’ETF IYR ha mostrato un calo.
La correlazione negativa tra IYR e LQDH/LQD dal 2022. Grafico giornaliero
Inoltre, l’ETF IYR ha continuamente sottoperformato rispetto al suo benchmark di riferimento, l’S&P500, ogni volta che le aspettative di politica monetaria hanno mostrato una tendenza al rialzo.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e S&P500/IYR dal 2022. Grafico giornaliero
Ci sono vari fattori che spiegano perché i REITs tendono a soffrire quando i tassi di interesse aumentano. È risaputo che un innalzamento dei tassi di interesse tende a frenare gli investimenti e i consumi di famiglie e aziende. Questo fenomeno ha un impatto negativo sulla crescita economica, poiché provoca un rallentamento della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, entrambi dati importanti che impattano sul PIL.
In un periodo di rallentamento economico, le aziende riducono la domanda di nuovi immobili per la produzione e di punti vendite al dettaglio a causa della contrazione della produzione dei consumi. Questo si traduce in minori profitti per i REITs industriali e retail, che sono tra i più sensibili alle variazioni del ciclo economico.
Anche i REITs di data center, che sono legati alle società tecnologiche, possono risentire dell’aumento dei tassi di interesse. Infatti, con tassi più alti, queste società potrebbero essere meno inclini a indebitarsi per espandersi, riducendo così la domanda di spazi per data center.
Gli office REITs potrebbero risentire di un aumento del tasso di disoccupazione correlato al rallentamento economico, e ciò potrebbe portare a una diminuzione della domanda di spazi per uffici.
Anche i REITs residenziali subiscono l’impatto negativo dell’aumento dei tassi di interesse. Infatti, in un contesto di tassi più alti, molti inquilini potrebbero trovarsi inadempienti, soprattutto a causa dell’aumento del tasso di disoccupazione, che porta a una riduzione del reddito delle famiglie.
Oltre agli aspetti già menzionati, c’è un altro elemento importante da considerare: il settore dei REITs offre alti dividendi agli azionisti, rendendo il settore particolarmente attraente. Tuttavia, un aumento dei tassi di interesse comporta anche un aumento dei rendimenti obbligazionari governativi. Di conseguenza, molti investitori potrebbero scegliere di investire i loro capitali in titoli di stato, che offrono cedole attraenti e sono allo stesso tempo più sicuri rispetto alle azioni.
Un ulteriore aspetto da considerare è che il dividendo è una parte dell’utile societario. Pertanto, se gli utili rallentano, ci si può aspettare che anche i dividendi diminuiscano; questo fornisce un ulteriore incentivo per gli investitori a orientare i loro investimenti verso i titoli di stato.
Un altro aspetto che può influenzare i REITs quando i tassi di interesse aumentano è legato al loro tipico ricorso al debito per l’acquisto di proprietà generatrici di reddito. Se i tassi di interesse salgono, il costo del debito (in particolare il debito variabile) diventa più gravoso, influenzando negativamente i bilanci delle società. Inoltre, con l’aumento degli interessi sul debito, i REITs potrebbero essere meno incentivati a espandersi, il che significa che un aumento dei tassi di interesse può avere un impatto negativo sulla crescita stessa delle società.
4. RALLY DI FINE ANNO: PERCHE’ IL SETTORE IMMOBILIARE POTREBBE RIVELARSI UNA BUONA SCELTA
Se dovesse verificarsi il tanto atteso rally di fine anno, il settore immobiliare potrebbe emergere come uno dei migliori performer. La ragione è semplice: se il rally dovesse avvenire, sarebbe probabilmente scatenato dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, durante l’ultimo incontro del 1° novembre, accolte positivamente dai mercati.
Come si può notare nel grafico seguente, l’indice di forza LQDH/LQD ha registrato una rottura ribassista della sua trendline rialzista dopo l’ultimo meeting. Nello stesso periodo, IYR ha registrato una performance vicina al +10%.
Il breakout ribassista della trendline dell’indice LQDH/LQD, accompagnato da un rialzo di IYR. Grafico giornaliero
Se, nelle prossime settimane, LQDH/LQD dovesse continuare a scendere, IYR dovrebbe trarne beneficio, grazie ad aspettative di una politica monetaria meno restrittiva. Una possibile strategia, come illustrato nel grafico seguente, potrebbe considerare LQDH/LQD come un indicatore di riferimento e IYR come un asset su cui applicare la strategia:
1. Attendere un ritracciamento di LQDH/LQD sulla trendline rialzista, che potrebbe diventare una resistenza dinamica, e successivamente attendere un nuovo movimento ribassista.
2. Entrare a mercato su IYR, aspettando un rimbalzo sulla trendline ribassista, che potrebbe diventare un supporto dinamico.
Tutto ciò, ovviamente, presuppone che il coefficiente di correlazione rimanga in territorio negativo.
Ipotesi operativa; questo non è da intendere come un consiglio finanziario. Grafico giornaliero
Concludiamo l’analisi sottolineando che il catalizzatore che ha spinto il settore immobiliare in territorio ribassista potrebbe ora diventare il motore di un possibile rialzo. Ma sarà davvero così?
È importante considerare un ulteriore elemento: la riunione del 1° novembre non è stata l’ultima della FED. L’ultimo incontro dell’anno si terrà il 13 dicembre e, come illustrato nel grafico seguente, le previsioni indicano un mantenimento dei tassi tra 525 e 550 punti base (con una probabilità del 90.2%).
Probabilità sui livelli dei tassi di interesse per il 13 dicembre 2023. Fonte: FedWatchTool
Quest’ultima riunione potrebbe determinare il destino del mercato azionario per la fine del 2023, influenzando il famoso rally di Natale.
Per qualsiasi domanda, non esitate a commentare. A presto!
Mercati vicini ai minimi? Ecco un indice di sentiment: HDV/NDXLa fine del periodo di avversione al rischio che ha caratterizzato i mercati finanziari dal luglio 2023 potrebbe avvenire quando l’indice HDV/NDX, illustrato nel grafico seguente, inizierà nuovamente una tendenza al ribasso.
L’indice di sentiment. Grafico giornaliero
Buongiorno a tutti. L’obiettivo dell’analisi di oggi è di fornirvi un indice di sentiment che può aiutarvi a valutare il livello di rischio attualmente presente sul mercato e a prendere decisioni di trading più consapevoli. Questo indice è particolarmente importante poiché le decisioni di acquisto o vendita degli investitori sono basate sulla loro propensione al rischio. L’analisi si concentrerà su:
• L’indice di sentiment HDV/NDX
• Le società in growth e quelle che offrono alti dividendi
• Il PUT/CALL ratio sulle azioni e il VIX
• Apple
La prima parte dell’analisi sarà più teorica, mentre la parte finale sarà più pratica. Detto questo, vi auguro una buona lettura!
1. I COMPONENTI DELL’INDICE HDV/NDX
Cominciamo la descrizione dell’indice di sentiment analizzando i suoi componenti.
• HDV, che si trova al numeratore dell’indice di forza, rappresenta l’iShares Core High Dividend ETF. Questo ha lo scopo di replicare un indice di titoli statunitensi che offrono dividendi relativamente alti.
Questo è illustrato nel grafico seguente:
Ishares Core High Dividend ETF. Grafico settimanale
Le due figure successive mostrano le principali partecipazioni dell’ETF e la distribuzione settoriale:
Le prime 10 partecipazioni di HDV. Fonte: iShares
La ponderazione settoriale di HDV. Fonte: iShares
• NDX, che si trova al denominatore dell’indice di forza, rappresenta il Nasdaq 100, l’indice delle principali 100 società growth-tech
2. HDV/NDX COME INDICE DI SENTIMENT
Dato che HDV/NDX è un rapporto, ciò implica che:
• Se HDV dimostra una forza maggiore rispetto a NDX, l’indice tenderà a salire
• Se HDV mostra una debolezza maggiore rispetto a NDX, l’indice tenderà a scendere
Il grafico seguente aiuta a comprendere le dinamiche che influenzano il trend dell’indice:
• Quando il mercato è propenso al rischio, l’indice della paura dell’S&P500 (il VIX) tende a diminuire e NDX supera HDV in termini di performance
• Al contrario, quando gli investitori sono avversi al rischio, il VIX aumenta e HDV sovraperforma NDX
La correlazione principalmente positiva tra VIX e HDV/NDX dal 2017 ad oggi. Grafico giornaliero
Perché, quando il mercato è propenso al rischio, concentra i suoi acquisti principalmente su società tech/growth mentre quando è in fase di avversione al rischio, su società che pagano alti dividendi? La risposta è semplice:
• Le società tech/growth sono quelle che promettono un potenziale di crescita futura, investendo gran parte delle loro risorse in ricerca e sviluppo per sviluppare nuovi progetti e tecnologie (si pensi a Meta e al Metaverso). Queste società potrebbero non generare forti profitti nel presente, ma grazie ai loro investimenti, potrebbero farlo nel lungo termine. In altre parole, acquistare una società in crescita oggi significa scommettere sul suo potenziale futuro. Questo comporta un livello di rischio medio-alto: riusciranno queste società a realizzare il loro potenziale? Ecco perché, quando gli investitori sono più “tranquilli”, tendono a scommettere su progetti futuri.
• D’altra parte, le società che offrono alti dividendi sono quelle già consolidate e in grado di generare forti profitti nel presente; per questo motivo, presentano un grado di rischio e volatilità relativamente bassi. Il fatto che offrano alti dividendi è la conferma della loro capacità di generare forti profitti: il dividendo è infatti una parte dell’utile societario distribuito agli azionisti. Quindi, quando gli investitori hanno una visione più cupa, tendono ad acquistare “progetti attuali”, capaci di fornire tutte le garanzie del caso e di pagare…lauti dividendi!
Una conferma della funzionalità di HDV/NDX come indice di sentiment deriva dalla sua correlazione positiva con il PUT/CALL ratio sulle azioni, osservabile nella figura successiva:
La correlazione positiva tra PUT/CALL ratio sulle azioni e HDV/NDX. Grafico giornaliero
Quando gli speculatori prevedono un mercato in ribasso, tendono ad acquistare opzioni PUT e le società che offrono alti dividendi tendono a superare in termini di performance quelle in crescita; in caso opposto, è vero il contrario.
Ho discusso in dettaglio il rapporto PUT/CALL sugli indici e sulle azioni in un’analisi che ho pubblicato di recente. Vi invito a cliccare sul link seguente se desiderate approfondire l’argomento.
3. COME UTILIZZARE L’INDICE DI SENTIMENT HDV/NDX DAL PUNTO DI VISTA OPERATIVO
Come si può utilizzare l’indice HDV/NDX in un contesto operativo? Potrebbe essere impiegato come indicatore.
Prendiamo in considerazione l’indice dall’inizio dell’anno: dal 6 gennaio al 18 luglio, il panorama finanziario è stato dominato da una forte propensione al rischio, mentre dal 18 luglio ad oggi, il contesto è piuttosto incerto.
Le diverse propensioni al rischio dall’inizio dell’anno (HDV/NDX). Grafico giornaliero
Per questo motivo, nel primo e secondo trimestre del 2023, si sarebbero potute ricercare opportunità long su titoli growth come Apple, che infatti ha registrato ottime performance nello stesso periodo, come illustrato nel grafico successivo.
Le forti prestazioni di Apple in Q1 e Q2 2023. Grafico giornaliero
Oggi, personalmente, non cercherei dei long sullo stesso titolo per un motivo: c’è una prevalente avversione al rischio che sta spingendo il prezzo della società verso il basso. Questo è evidenziato nel grafico seguente.
Le deboli prestazioni di Apple in fasi di mercato incerte. Grafico giornaliero
In ottica long, aspetterei prima un breakout ribassista del canale di lateralizzazione dell’indice per indicare un nuovo contesto di propensione al rischio. Successivamente, cercherei conferme rialziste sul titolo, come un breakout della trendline dinamica ribassista con un successivo re-test, come mostrato nel grafico successivo.
Ipotesi operativa. Grafico giornaliero
A quel punto, potrei impostare un’operazione in acquisto.
Più l’indice HDV/NDX scende, più Apple, data la sua correlazione negativa e la sua natura di crescita, dovrebbe avere buone performance.
Se avete dubbi o domande, non esitate a commentare. A presto!
LA LOGICA DIETRO AL CROLLO DEL SETTORE UTILITIESLe società che forniscono servizi di pubblica utilità (come elettricità, gas e acqua) appartengono a quello definito “settore delle utilities”. Come mostra la figura successiva, aggiornata al 16 ottobre, esso è il peggiore degli 11 settori dell’S&P500 da inizio anno.
Prestazioni da inizio anno degli 11 settori dell’S&P500 (al 16 ottobre). Fonte: Finviz.com
Qual è il motivo?
Buongiorno a tutti. L’obiettivo di questa analisi è di concentrarci sul settore delle utilities, allo scopo di esaminare le ragioni delle sue scarse performance. Gli argomenti principali che affronterò sono:
• Il settore delle utilities
• L’indice di forza XLU/SPY
• L’indice di forza TLT/IEI e il concetto di duration
• D/E, ovvero il rapporto debito/patrimonio netto
Buona lettura!
1. ANALISI TECNICA SETTORE DELLE UTILITIES
Analisi tecnica del settore delle utilities (aggiornata al 16 ottobre); l’ETF in questione è l’utilities select sector SPRD. Grafico giornaliero
La grafica in questione analizza l’andamento giornaliero del prezzo dell’ETF “XLU”. Il 12 settembre 2022, il prezzo ha toccato un massimo storico a 78.22$, per poi subire un calo del 22.61% che ha raggiunto il suo punto più basso il 13 ottobre 2022, a 60.35$. Nei due mesi successivi, il settore ha mostrato segni di ripresa, culminando con un massimo relativo registrato il 13 dicembre 2022. Da allora, l’andamento del prezzo tra una trendline dinamica ribassista e un supporto statico ha delineato una tendenza al ribasso, con entrambe le strutture di prezzo che sono state testate più volte (come evidenziato nella grafica precedente dai piccoli cerchi rossi e gialli). A partire dal 26 luglio, dopo un falso breakout il 15 agosto e un successivo breakout effettivo il 21 settembre, il prezzo ha subito un altro calo del 20.7%. Nelle ultime sessioni, sembra che il prezzo stia cercando di ritestare la resistenza tratteggiata in rosso, che coincide con il minimo del 13 ottobre 2022.
2. SETTORE UTILITIES VS S&P500
L’analisi tecnica evidenzia una notevole fragilità nel settore delle utilities. Un metodo alternativo per valutare la forza o debolezza di un settore azionario consiste nel confrontarlo con il suo benchmark di riferimento (S&P500) utilizzando un rapporto o indice di forza, come illustrato nel grafico seguente:
L’indice di forza tra settore utilities ed S&P500 (XLU/SPY). Grafico giornaliero
Nel rapporto, il settore è al numeratore e il benchmark al denominatore:
• Se il settore sovraperforma il benchmark, l’indice di forza sale; al contrario, scende
Dal 23 settembre 2022, il benchmark ha dimostrato una forza superiore rispetto al settore.
Nella grafica è interessante notare tre trendline dinamiche ribassiste di colori e pendenze diverse. Queste indicano che:
• Il benchmark ha iniziato a mostrare una forza superiore a partire dal 23 settembre; questa forza è aumentata il 28 dicembre 2022 e ha avuto un ulteriore incremento il 25 aprile 2023
Tuttavia, questo non dovrebbe sorprendere: dopo tutto, l’S&P500 ha iniziato un trend rialzista dall’inizio del quarto trimestre del 2022. Ciò che invece merita una riflessione è l’ultimo periodo, illustrato nel grafico successivo, a partire dal 27 luglio.
Dal 27 luglio 2023 l’S&P500 sovraperforma il settore delle utilities nonostante la condizione di risk-off sui mercati. Grafico giornaliero
Cercherò ora di essere più chiaro. Si osservi la grafica successiva:
La correlazione positiva tra XLU/SPY e VIX. Grafico settimanale
In genere, nei periodi di “risk off” dei mercati, quando il VIX (e quindi la paura degli investitori) aumenta, il settore delle utilities tende a sovraperformare l’S&P500. Questo perché è un settore difensivo, capace di generare profitti anche in condizioni economiche e finanziarie avverse. Al contrario, nelle fasi di “risk on”, quando gli investitori sono più propensi al rischio, l’S&P500 tende a superare il settore delle utilities, con il VIX in calo.
Per riassumere quanto detto in precedenza: nel periodo che va dal quarto trimestre del 2022 al 28 luglio 2023, come illustrato nel grafico seguente, era prevedibile che l’S&P500 mostrasse una forza superiore, considerando il contesto generale di ‘risk on’.
La forza superiore dell’S&P500 rispetto al settore delle utilities da Q4 2022 al 27 luglio 2023. Grafico giornaliero
Lo stesso però non è vero dal 27 luglio ad oggi, con il benchmark al ribasso ma non “sovraperformato” dal settore.
Perché dunque, nonostante la fase attuale di “risk off”, il settore utilities non sta agendo da “difensivo”?
3. SETTORE UTILITIES, OBBLIGAZIONI, DURATION E…TASSI DI INTERESSE!
La figura successiva mostra un’interessante correlazione positiva: quella tra il settore delle utilities e un indice di forza obbligazionario: TLT/IEI.
La correlazione positiva tra XLU e TLT/IEI. Grafico settimanale
Per coloro che non sono familiari con i componenti dell’indice di forza obbligazionario:
• TLT è l’ETF che riflette i risultati di un indice costituito da titoli di stato americani con scadenze superiori ai 20 anni (con una duration di 16.45 anni)
• IEI, invece, riflette i risultati di un indice di titoli di stato americani con scadenze tra i 3 e i 7 anni (con una duration di 4.34 anni)
La correlazione positiva, che raggiunge un valore elevato di +0.90, può spiegare le performance negative del settore dall’inizio dell’anno. Come si può vedere nel grafico precedente, IEI sta sovraperformando TLT a causa della sua duration inferiore.
• La duration misura la sensibilità del prezzo di un’obbligazione (o di un ETF obbligazionario) all’aumento dei tassi di interesse: più è alta, più il prezzo del bond sarà negativamente influenzato.
Ci troviamo in un contesto di aumento dei tassi di interesse da più di un anno e IEI ha sovraperformato (e continua a farlo) TLT grazie alla sua duration notevolmente inferiore. L’indice TLT/IEI continua a registrare minimi decrescenti, indicando un’aspettativa rialzista del mercato sui tassi di interesse.
Dato la correlazione positiva osservata nel grafico precedente, è plausibile affermare che anche il settore delle utilities stia risentendo della stessa dinamica. Infatti, il settore delle utilities è uno dei più indebitati tra gli 11 settori dell’S&P 500. Questo è dovuto al fatto che le società in questo settore forniscono servizi pubblici come elettricità, gas e acqua, che richiedono la costruzione di infrastrutture di grandi dimensioni come centrali elettriche, gasdotti e reti di distribuzione dell’acqua; esse sono tipicamente finanziate tramite debito.
In un periodo di rialzo dei tassi di interesse, il costo del debito aumenta. Di conseguenza, le società potrebbero dover destinare una quota maggiore dei loro profitti per coprire questi costi, il che potrebbe avere un impatto negativo sui loro bilanci trimestrali; inoltre, l’incremento del costo del debito rende più gravoso per le aziende accedere a nuovi finanziamenti, restringendo di conseguenza le loro possibilità di espansione. Questo è particolarmente significativo per le società del settore delle utilities, che necessitano di infrastrutture per le loro operazioni.
Per valutare il grado di indebitamento di un’azienda o di un settore, si può ricorrere a un indicatore finanziario noto come rapporto debito/patrimonio netto (D/E). Questo indicatore può assumere valori maggiori, minori o uguali a 1. Un valore superiore a 1 indica un livello di indebitamento più o meno alto, mentre un valore inferiore a 1 suggerisce un livello di indebitamento più basso.
La grafica che segue illustra il rapporto debito/patrimonio netto (D/E) del settore delle utilities, che nel primo trimestre del 2023 è risultato pari a 1.69. Questo valore è stato calcolato sulla base dei dati finanziari più recenti, raccolti nell’arco degli ultimi 12 mesi.
Fonte: csimarket.com
Per determinare se un rapporto D/E di 1.69 è alto o basso, possiamo fare riferimento alla sezione evidenziata in giallo nella figura, dove è indicato un ranking di 13. Tenendo conto che il sito analizza non 11, ma 13 settori, ciò indica che il settore delle utilities è il più indebitato. In termini più specifici, per ogni dollaro di patrimonio netto, il settore delle utilities ha un debito di 1.69 dollari.
Dopo aver ottenuto queste informazioni, diventa interessante esaminare le ultime due grafiche. Queste mostrano la correlazione settimanale tra TLT/IEI e tutti i settori azionari dell’S&P500.
Correlazione tra TLT/IEI e settori azionari su timeframe settimanale
Correlazione tra TLT/IEI e settori azionari su timeframe settimanale
Da questa analisi, possiamo trarre la conclusione che il settore delle utilities, che nel primo trimestre del 2023 era il più indebitato, è oggi probabilmente il settore più correlato alle aspettative di politica monetaria proprio a causa del suo elevato livello di indebitamento.
Concludiamo qui l’analisi. Nella prossima, utilizzeremo le informazioni raccolte in questa analisi per sviluppare degli indici di forza basati sul… sentiment economico. A presto!
Analisi dei Mercati, Istituzionali ancora Long ... Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.72
Sabato 29 Luglio 2023
(COT DEL 25 LUGLIO 2023)
ANALISI DEI MERCATI, ISTITUZIOANLI ANCORA LONG…
Ciao,
rimangono sostanzialmente stabili, anche se in leggero calo, le Posizioni Nette del Cot di Euro.
Sterlina, dopo i nuovi massimi assoluti registrati la scorsa settimana, storna (giustamente) le sue posizioni riportandosi ad un Cot Normalizzato di 0,93 (comuqne altissimo).
Mentre per la prima volta dopo 2 anni le posizioni nette del Dollaro tornano ai valori di giugno 2021.
Il grafico delle forze relative evidenzia bene queste relazioni tra le valute disegnando l’ Indicatore di Euro e Sterlina in forte ripresa rialzista nonostante gli storni delle posizioni nette, proprio perché risentono della frenata del Dollaro.
Questo che abbiamo visto ora è la situazione del Cot aggiornata a martedì sera (infatti la Commodity Futures Trading Commision che è l’ organisimo ufficiale predisposto alla raccolta e pubblicazion dei dati sul Cot rileva i dati il martedì in chiusura, li raggruppa e li ordina e li pubblica generalmente nella nostra notte tra Venerdì e Sabato) che riflette le attese e le aspettative che gli Istituzionai avevano prima del rilascio della decisione della Fed di aumentare i tassi di interesse il giorno dopo (mercoledì scorso).
Cosa è successo dopo?
Ora che stiamo a “bocce ferme” e con la mente più calma, cerchiamo quindi insieme di vedere cosa è successo dopo e di interpretare le reazioni del mercato dei giorni successivi.
Ricordiamoci che il mercato (in realtà gli Istituzioanli, perché noi non facciamo altro che tentare di seguire il prezzo rimanendoci avvolte purtoppo in balia) lavora e funziona per aspettative che anticipano i tempi (gli Istituzioanli spostano grandi flussi di denaro e non possono farlo in “spazi” ristretti percui si preparano anticipatamente, spesso anche di mesi) e pertanto questo aumento previsto di 25 punti base era già stato scontanto dalla discesa dei giorni precedenti ed ormai gli Istituzionali avevano apprezzato questo aumento come l’ ultimo e quindi hanno cominciato a preparsi per la risalita come abbiamo visto nella prima parte del Report.
Questa ipotesi è stata tanto più confermata il giorno dopo al martedì (data di riferimento del Cot) quando a fronte dell’ aumento dei tassi Usa i mercati non sono affatto crollati e il Dollar Index invece di salire ha chiuso addirittura rosso vendendo in modo deciso i minimi del giorno prima.
Nella giornata successiva di Giovedì lo scossone sui mercati è arrivato con i dati macroeconomici Usa sul lavoro e sul Pil che ancora una volta hanno dimostrato la grande forza americana di resistere ad una crisi mai arrivata che uniti alle parole di Powell di aumentare ancora i tassi in caso di dati economici che non accennano a frenare, hanno creato una miscela detonante che hanno creato un po di scompiglio e panico tra gli operatori.
Il giorno dopo, quindi ieri venerdì 28 luglio, gli indici amercani hanno di nuovo dati segni di ripresa mentre le principali valute contro il dollaro non sono salite ma non sono crollate facendo un break di respiro.
Ad oggi il Dollar Index Weekly dopo aver rotto a ribasso la rialzista di lungo termine 3 settimane fa sembra aver terminato la fase di pull- back ed anche ritestato la ribassista che lo accompagna dal 26 settembre 2022.
Al momento la cosa più probabile, unita anche a tutti i dati che abbiamo visto sopra, sembrerebbe essere una ripresa del trend short che lo riporti prima a cercare la rottura della Ema 200 Weekly e poi verso area 97.725.
Nel Daily ho notato anche un area di assorbimento volumetrico in zona 101.500 praticamente sui massimi sotto la ribassista che dovrebbe confermare la fine del pull back e la ripresa dello short. Di seguito il grafico Weekly e Daily del Dollar Index
Dollar Index Weekly:
Dollar Index Daily:
Euro/Usd Weekly è in zona di supporto avvicinandosi agli 1.0900/1.0920 che avevamo ipotizzato durante la settimana con un minimo a 1.0940.
Al momento rimane incastrato tra l’area a 1.1030 che era la mia prima zona di rimbalzo e gli 1.09 che sarebbe anche zona di ritest chiara della rialzista Weekly che ci accompagnia ormai dal 26 settembre 2022.
Potrebbe essere molto probabile una fase di accumulo in questa fascia di prezzo, di circa 100 pips, che già nel passato più e più volte è stata lavorata come fascia sia distributiva che accumulativa in attesa, in questo caso, di una ripartenza decisa.
Non ritengo al momento ci siano elementi per ipotizzare una discesa ulteriore di Euro sotto questa zona.
Euro Weekly:
Discorso simile per sterlina che al momento rimane incastrata a cuneo tra la ribassista che l’ ha fermata la scorsa settimana e la rialzista che ha accompagnato la ripresa.
Sterlina è molto forte al momento più di Euro e lo abbiamo visto anche dal Cot. A differenza di Euro ha appena messo le zampette nella fascia di supporto corrispondente a quella che abbiamo visto su euro che per Sterlina è parecchio più ampia data la forte volatilità che la caratterizza. Proprio perché è fortemente volatile ancora non escludo che possa dare affondi bruschi e pertanto continuo a lasciare li le candele ombra di due settimane fa…. Vedremo che succede ma comunque come per Euro la mia impostazione rimane Long !
Grafico Weekly di Sterlina:
Il Dax ha rispettato in pieno l’ipotesi e la concquista di nuovi massimi che avevamo ben analizzato insieme nello scorso Report.
Ora viggiammo verso l’ infinito ed oltre…. Ritengo molto probabile il ritest dell’ area rotta a 16300 circa per poi capire il da farsi.
Sempre nel Weekly rimane Long sopra i 15.950 circa prima e sopra i 15.680 dopo.
Grafico Weekly Dax:
Sp indubbiamente Long arriva su un importante Tp Weekly che già durante la settimana pensavo lo facesse ritracciare un po per prender liquidità più in basso ma al momento così non è stato e anche nella giornata di ieri ha dimostrato di nuovo di essere molto forte confermando l’ area di supporto Daily dei 4500/4530.
Sempre nel Daily rimaniamo laterali sotto l’ area di offerta a 4580/4600 circa.
Graficamente sarebbe logico pensare ad uno storno, così come ho scritto anche settimana scorsa, che lo faccia ricaricare bene per passare all’attaco di questa nuova fascia e continuo ancora a pensarla così ma finchè non scenderà sotto i 4500, vista la incredibile forza che ha, non se ne parla proprio percui sarà più facile tradarlo al momento in trading range dentro questa zona cercando di cogliere conformazioni di compressione nei time frame inferiori che ci convincano.
Di seguito il grafico Weekly e Daily di Sp con le aree ed i livelli esposti:
Grafico Daily Sp:
Situazione molto molto simile per il Nasdaq a quella di Sp.
Grafico Daily del Nasdaq:
Ovviamente tutto è possibile e come sempre io cerco solo di analizzare e rendere fruibile a tutti, nel modo più umile e semplice possibile, la maggior quantità di dati che posso e che rilevo direttamente dal mercato, cercando di unirli logicamente insieme al fine di ottenere una analisi di cofronto che abbia riscontri multipli e che dia maggior valore alle tesi esposte, ma ovviamente, sempre e comunque, questa non sarà mai la verità assoluta che non potremo mai conoscere se non a posteriori, ma solo un buono spunto di lettura e studio approfondito che spero aiuti a trarre le proprie conclusioni logiche sulla base di più dati oggettivi.
…….. Ciao Emi 😊
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.