WisdomTree - Tactical Daily Update - 27.06.2024Domani i dati sull’inflazione di giugno in EU saranno utili per le decisioni BCE.
Sempre domani, negli Usa il PCE di Maggio ispirerà le mosse FED sui tassi.
Ancora rialzi dei rendimenti dei Govies EU: focus su Italia, Francia e Spagna.
Fenomeno AI: ieri sera Micron (chips) ha deluso attese, azione a -8%. Watch-out!
Ieri le Borse Europee hanno chiuso in negativo, certamente non grave, ma sintomatico di un minor livello di “compiacenza” agli annunci negativi: gli investori continuano a patire l’incertezza politica in Francia ed in Europa, dove si faticherà a trovare equilibrio e forza di una coalizione che supporti il 2’ mandato Von Der Leyen.
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Visto i progressi maturati da inizio anno, potremmo spiegare il calo di ieri anche come una “fisiologica” presa di beneficio, in attesa che si chiarisca la prospettiva politica Francese, col primo turno delle elezioni previsto per Domenica 30.
Intanto ieri, 26 giugno, in un clima inevitabilmente teso, c’è stato il 1’ confronto di persona tra i candidati francesi a Primo Ministro Attal (Partito Presidential), Bardella (RN), e Bompard (NFP), gli ultimi 2 in rappresentanza della Destra uscita vincitrice dalle consultazioni Europee: una discussione animata e animosa, che non sembra comunque in grado di aver spostato l’elettorato.
Bardella è stato bersaglio di accese critiche da parte degli oppositori che gli rimproverano impreparazione e vaghezza di programmi specie su temi economici e sulla odiatissima, ma vitale, riforma delle pensioni. Altre temi sul tavolo, o meglio sul “ring”, sono stati l'inflazione, l’immigrazione e la necessità di correggere i conti pubblici che negli ultimi 2 anni sono andati pericolosamente fuori traiettoria.
Tornando alle Borse, Parigi, -0,58%, ha sofferto dello scivolone dell’azione Merck, -8,4%, dovuto alla notizia dello stop al trial di un farmaco anti-tumorale, e di quello di Airbus, -9,2%, che ha tagliato le attese 2024 e 2025. Male anche Francoforte, -0,89%, Madrid, -0,48%, e Londra, -0,41%.
Wall Street ha chiuso contrastata: Dow Jones +0,04%, S&P500 +0,1%, Nasdaq 0,49%, ma va notato il calo vicino a -8,0% dell’azione Micron, uno dei principali produttori al mondo di chip, molto legato al filone dell'intelligenza artificiale.
I suoi utili trimestrali hanno battuto le aspettative, ma la “guidance” del management su ricavi e margini per il trimestre in corso è sembrata cauta e sotto le attese di consenso.
Ieri è tornato a salire, oltre i 150 punti base, lo spread tra BTP decennali italiani e omologhi Bund tedeschi: al closing ha toccato quota 152, mentre il rendimento del 10 anni Banchmark italiano è salito di 1 bps a 3,94%: non si può gridare all’allarme, ma da qualche settimana aleggia qualche paura in più per i Govies di Italia e Francia.
Sul fronte Banche Centrali registriamo la dichiarazione del membro finlandese dell’ECB (BCE-Banca centrale Europea) Olli Rehn, che considera “ragionevole” l’aspettativa dei mercati per 2 ulteriori tagli da -0,25% nel corso dell’anno, affermando che perseguire il target d'inflazione al 2,0% non deve frenare troppo l'attività economica.
Rischi e frizioni diplomatiche e commerciali, specie tra Cina e Usa, più la guerra in Ucraina ed in Medio Oriente, tornano a fasi alterne ad incidere sul prezzo del petrolio ma eri, dopo aver toccato il livello più alto da 2 mesi, quello del greggio WTI (Riferimento Usa) è sceso -0,8% a 81,9 Dollari/barile.
Stamattina, 27 giugno, le Borse Europee si muovono poco e prevalgono frazionali segni negativi, in media -0,2% alle 13.30 CET: c’è molta attesa per i dati macro più importanti della settimana, concentrati nella giornta di domani, cioè quelli sull’inflazione PCE (deflatore del GDP) di maggio, e la 1’ stima di giugno per Italia, Francia e Spagna.
Nella giornata odierna, 27 giugno, negli Stati Uniti avremo la 3’ lettura del GDP (PIL-Prodotto interno lordo) del 1’ trimestre oltre ai consueti dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e agli ordinai di beni durevoli, tutti misuratori attentamente considerati dalla FED per misurare la salute dell’economia Usa.
Oggi si terranno anche le riunioni delle Banche centrali di Svezia, Turchia e Messico, Paesi dal quadro macroeconomico e politica monetaria molto eterogenei, ma che dovrebbero lasciare invariati i tassi di riferimento.
Le Borse asiatiche hanno chiuso male: Tokio ha perso -0,8%, osservando con stupore il nuovo calo di valore dello Yen, ora al minimo dal 1986: il cross Eur/Yen è pari a 171,4, quello US$/Yen oltre 161,0: il crollo della valuta nipponica ridà voce a coloro chi invoca un intervento da parte del Governo e della Banca centrale.
L’indice Hang Seng di Hong Kong, ricco di azioni della “tecnologia”, è sceso quasi -2,0%, mentre i listini continentali Cinesi hanno perso tra -0,5% a -1,0%.
Prosegue l’allargamento degli spread di rendimento tra Governativi europei: il famoso “BTP/BUND” raggiunge 154 bps, +2, col rendimento del BTP benchmark che “gioca” attorno al 4,00%: frazionali allargamenti si registrano anche per i Governativi di Francia e Spagna.
I future su Wall Street sono leggermente negativi, in media -0,2%, testimoniando l’incertezza dei mercati azionari Usa che, vale la pena ricordarlo, si apprestano a chiudere il 1’ semestre con performance largamente positive e nuovi massimi assoluti. (ore 13.30 CET).
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L'indice S&P500 grida prudenza!Buongiorno a tutti,
la seconda settimana di contrattazione dei mercati si è chiusa positivamente, con un indice S&P500 in aumento dell'1,8%, grazie alle ottime performances dei settori tecnologico (Nvidia e Microsoft in primis) e servizi di comunicazione (Meta e Google).
Lo scenario che però si sta delineando non è rassicurante in quanto l'indice americano è ai suoi massimi storici, in procinto di raggiungere un doppio massimo con RSI in divergenza.
Qualora dovesse innescarsi il trigger di vendita, il valore dell'indice potrebbe perdere progressivamente terreno e normalizzare gli eccessi verso un più contenuto livello di 4400 punti (step di possibile discesa rappresentato in immagine).
(Ricordiamo a tal proposito che l'S&P ha un P/E attuale di 21 punti contro una media storica a 10 anni di 16,9 pari ad un valore rapportato di 3850 punti).
Pertanto massima prudenza e Buon Trading a tutti!
Saluti
Silvio Esposito
📊AUDUSDOttima spinta rialzista per le oceaniche che godono ora della fase di risk on guidata dal comparto azionario, che a sua volta sembra dominata dall’aspettativa del famoso rally di natale.
Anche il dollaro australiano pertanto continua la sua spinta rialzista sebbene in uno schema rialzista meno pulito tecnicamente rispetto al dollaro neozelandese, non possiamo negare l’esistenza di un trend rialzista dettato dal fascio di medie rialzista in campo sui tf da h4 fino h1.
Anche in questo calo la migliore espressione tecnica per questo asset sembra essere quella in h2, dove il fascio di medie sostiene i punti di swing supportivi in buone aree di confluenza statica dinamica.
Il raggungimenti delle aree di resistenza di lungo periodo a 0.66-0.6590 sembra ora necessitare di un respiro tencico he riporti le quotazioni sui supporti di 0.6525 prima e 0.6450 poi, livello ultimo per definire i movimenti attuali ancora in un trend rialzista.
La rottura degli ultimi supporti a 0.6450 potrebbero determinare l’approdo delle quotazioni sui minimi di 0.6350-0.6330.
Anche il quadro legato alla volatilità sembra gridare all’esigenza di storni tecnici, dopo che è stato violato il volatility pivot del 100% a 0.6550 , utimo baluardo sembra essere ora il 200% di volatilità media mensile a 0.6660, sebbene i prezzi non siano oltre la Bollinger band superiore, ma naviga tra quest’ultima e la mediana a 0.65 figura.
Il trend rialzista pertanto resta ancora valido , ma riteniamo più saggio valutare ingressi nel trend principale non prima delle aree di 0.6525-0.6500, o meglio a 0.6450, livelli che offrirebbero migliori R:R per ingressi long.
La rottura dei minimi di 0.6330-25 determinerebbe l’inequivocabile fine del trend rialzista.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
FieraMILANO Strong BUY !Il Mercato Italiano punta a Massimi importanti, troppe tante le aziende sacrificate dai prezzi non CONSONI al Bilancio !
l'analisi tecnica GRIDA all'aqcuisto con target ambiziosi !
Un prezzo "adeguato" per Fiera al bilancio attuale è di circa 5 Euro !
Warren la Metterebbe in portafoglio per i prox 20 anni !
Buon Trading Guys
Braskem colosso della Chimica brasilianoUn Titolo da speculazione e non solo !
Buon titolo con grandi fondamentali .
debito sotto controllo.
multipli molto bassi.
possibilià di ritorno alla distribuzione di dividendi.
analisi grafica grida vendetta.
Target movimento attuale intorno ai 14,50 $ .
Buon Trading Guys
Sviluppo di una strategia contrarian - Studio e risultatiFaccio seguito all'idea pubblicata il 20 novembre nella quale argomentavo la difficoltà di sviluppare una strategia utilizzando l'incrocio delle medie mobili come segnale operativo in trend following sull'S&P500 (guarda il collegamento in calce). In particolare la lentezza ed i falsi segnali rendono molto difficile l'operatività che, come abbiamo visto, genera risultati differenti anche a seconda degli orari di negoziazione.
Nonostante la sua tendenza di fondo rialzista, l'S&P500 è un mercato che reagisce bene ad un approccio contrarian: si attende un'iperestensione momentanea del prezzo per poi entrare contro il trend minore in atto.
Anche in questo caso, tuttavia, vedremo che i segnali hanno bisogno di essere filtrati, altrimenti porterebbero ad un'operatività eccessiva e non profittevole.
La strategia che proverò a sviluppare è molto semplice ed è l'approccio scolastico per l'operatività mean reverting. Essa si baserà inizialmente solo sui segnali delle bande di bollinger e successivamente andremo ad inserire degli elementi di complessità per ottimizzare i risultati.
Di seguito il motore della strategia:
- Timeframe 15 minuti;
- Segnale long: Incrocio rialzista della banda inferiore di bollinger;
- Segnale short: Incrocio ribassista della banda superiore di bollinger;
- Chiusura delle posizioni: Tocco del prezzo con la banda opposta.
Applicando queste regole al Future Mini S&P, dove ogni punto d'indice vale 50$, in un lasso temporale che parte dal 2008, operando con un solo contratto a trade, andremmo ad ottenere un equity line dei profitti come segue:
La strategia nuda e cruda genera circa 64.000$ di profitto , tuttavia si tratta di 8000 trade (troppi) ed una distribuzione dei profitti nel corso degli anni molto irregolare. Seguire le bande di bollinger senza alcun filtro, non distruggerebbe il capitale, ma non permetterebbe di certo un trading regolare.
Tuttavia abbiamo una base di partenza, capiamo senza saper leggere né scrivere, che il mercato ha un comportamento di fondo adatto ad un approccio contrarian o mean reverting.
Cosa possiamo fare per apportare un primo miglioramento alla strategia?
Come dicevamo prima, 8000 trade sono troppi. Lasciare la strategia in produzione per 23 ore al giorno non porta efficienza. Se provassimo ad individuare delle fasce orarie ottimali?
Conducendo un'ottimizzazione dei trade, scopriamo che i migliori risultati si ottengono permettendo alla strategia di operare dalle ore 14 alle ore 19 (orario di Chicago).
Andiamo a vedere se inserendo questa regola, abbiamo un miglioramento dei profitti.
Di seguito l'equity dei profitti e delle perdite:
La ripartizione dei risultati è sicuramente migliore, i trade si riducono a 1100, il guadagno diventa di circa 206.000$, tuttavia notiamo nella parte finale dell'equity line un drawdown molto importante, superiore a 45.000$, difficile da sopportare psicologicamente, anche se poi viene recuperato in poco tempo.
Uno degli aspetti fondamentali di una strategia di trading, è la capacità di rispettare le nostre aspettative anche in termini di rischio. Personalmente, nonostante un guadagno di 200.000 dollari, avrei difficoltà a sopportare una fase di drawdown di 45.000$.
Cos'altro posso fare, senza entrare in troppi tecnicismi, per migliorare questi risultati, sopratutto dal punto di vista del rischio?
Posso provare a vedere se nel corso degli anni ci sono dei giorni caratterizzati da particolare volatilità (nei quali potrebbe convenire non operare) ed in più aggiungere delle regole di stoploss e takeprofit.
Ottimizzando i test, si scopre che il martedi ed il giovedì sono due giorni difficili per il trading, dove è necessario filtrare l'operatività long e short. E' un qualcosa che non sorprende, considerato che in genere sono giorni nei quali vengono rilasciati importanti dati macro.
Impostando dei filtri operativi per questi due giorni, l'equity line diventa come segue:
Migliora il profitto totale, circa 221.000$, ma migliora anche il drawdown circa 35.000$.
Andando ad impostare uno stoploss di 1400$ ed un takeprofit di 6200$ avremo ulteriori cambiamenti dell'equity:
Abbiamo sacrificato una parte dei guadagni (adesso si guadagnano circa 210.000$ invece di 221.000$) tuttavia il drawdrown è diventato decisamente più sopportabile, circa 22.000$, in una fase di mercato obiettivamente difficile.
Anche la ripartizione dei profitti nel corso degli anni è decisamente piacevole, cosi come le metriche.
Attenzione, lo studio proposto è particolarmente semplice e basico, tuttavia ci permette di capire come si comporta il mercato rispetto alle nostre intenzioni, nessuno ci rassicura circa il fatto che i risultati passati siano replicabili in futuro, ma il punto di quest'analisi è proprio quello di mettere in rilievo il fatto che, a mio avviso, non bisogna trattare il trading come una scatola chiusa.
Lo strumento trattato deve essere studiato, bisogna capirne le caratteristiche, la liquidità, lo spessore del mercato.
Leggendo i libri di analisi tecnica, apprendiamo che il momento giusto per comprare o vendere è sul break di un supporto o di una resistenza.
Dobbiamo chiederci:
- E' sempre vero?
- Come si comporta il mercato in quelle fasi?
- Il movimento è iperesteso?
- Non converrebbe attendere un ritracciamento?
- Qual'è la psicologia dei compratori e dei venditori?
L'analisi tecnica è stata teorizzata in anni in cui i mercati erano alle grida, non elettronici e non accessibili a tutti tramite cellulare.
Oggi la rottura di un livello chiave, trova l'ostacolo di innumerevoli ordini nel book, che rende il breakout su strumenti particolarmente efficienti più elastico e meno unidirezionale.
Detto questo non ci resta che continuare ad aggiornarci e studiare, aspetto faticoso ma particolarmente interessante del trading.
Se poi assieme allo studio arrivano anche i profitti....meglio ancora.
Su Bitcoin mancano i volumi: la paura regna sovranaSu Bitcoin, ma più in generale sul mondo crypto, mancano attualmente i volumi. Per meglio dire: on-chain si vedono solo out-flow e non c'è ombra di in-flow.
Ma attenzione, vedere in questi dati un segno positivo potrebbe essere sbagliato in quanto ciò che ha spinto la fuga di crypto dai CEX è stata la paura, non la sicurezza. Come fa un asset a muoversi senza volumi? Non lo fa!
Infatti su Bitcoin gli scambi sembrano sempre più rarefatti così come sugli altri cross criptovalutari. Gli exchange, seppure non lo evidenzino, stanno attraversando una vera e propria "crisi di liquidità", chi più e chi meno. Anche la DeFi, sebbene strutturata paradossalmente in maniera opposta alla CeFi ha bisogno di liquidità per sopravvivere. Un liquidity pool senza liquidity è un pool e basta. Avete mai provato a fare un tuffo in una piscina senz'acqua? Vedrete che vi farete solo del male fisico. Il concetto è lo stesso solo che il dolore percepito è mentale e direttamente proporzionale all'erosione dei propri capitali.
In sintesi: aria di tempesta. Gli unici capitali rimasti on-chain rischiano la liquidazione forzata mentre avviene una "tacita" corsa ai ripari. Nessuno urla perchè nessuno è in grado di vedere ma se ci fosse la possibilità echeggerebbero solo grida di aiuto.
Il mondo crypto si riprenderà?
Il mondo crypto si è sempre ripreso. Ma prima di farlo si è spesso dovuta scrollare di dosso molti pesi, spesso ingiustamente. Questo non rappresenta certo un momento felice per il settore che sembra a tutti gli effetti non mostrare segni di progredimento, piuttosto una recessione. Ciò non significa certo la sua morte ... Spesso significa la sua crescita: è infatti grazie a questi collassi che nel settore si crea un nuovo bisogno e, come in tutti i mercati, prima o poi interverrà un imprenditore interessato a soddisfarlo.
Tom Hubble
LE MANI FORTI RUOTANO I PORTAFOGLI A FAVORE DELL’EUROANALISI COT REPORT del 06.11.2022
-CONTESTO
Ci lasciamo alle spalle una settimana non priva di novità sui mercati finanziari, caratterizzati sia dai dati sull’inflazione Europea, ancora una volta in rialzo al 10.7%, che dal focus principale che è stata la riunione della FED di mercoledì scorso, per concludere la settimana con i dati sulla disoccupazione USA.
La FED come da attese ha alzato il costo del denaro di 75Bp, portando il tasso definitivo al +4.00%, dato abbastanza scontato del mercato che ha risposto inizialmente con una discesa del dollaro Usa e un recupero delle borse, nella speranza che Powell desse future prospettive dovish per la riunione di dicembre.
La speranza di un rallentamento nel rialzo dei tassi Usa ha guidato le ultime settimane gli operatori di mercato che hanno comprato listini mondiali dando speranza e fiducia ad un rally di fine anno, ma Powell ancora una volta gela i mercati, dando una chiara indicazione sulla futura necessità di contrastare un’inflazione forse non ancora giunta ai massimi.
Il tasso finale del 4.25-4.75% che per molti operatori era visto come il tasso di equilibrio oltre il quale la FED non sarebbe andata, perché sufficiente a controllare l’inflazione, è stato spazzato via dalle parole di Powell che ha lasciato aperta la porta di un trasso anche oltre il 5% la dove l’inflazione fosse ancora alta e si rendesse necessario intervenire ulteriormente.
Tengono ovviamente presente che hanno già messo in campo diversi rialzi tassi e che l’effetto potrebbe aversi tra qualche mese, e pertanto rimarranno vigili sui dati congiunturali che verranno pubblicati.
I mercati ancora una vota sono stati delusi!
Partono le vendite copiose sull’equity americana che torna a puntare i minimi di questo 2022 in un due giorni di ribasso, frenato solo dall’attesa dei dati sul mercato del lavoro Usa.
Ancora una volta i NFP tornano protagonisti, come non accadeva da anni, la speranza di vedere una disoccupazione in rialzo, che possa portare ad un calo dei redditi, e quindi un rallentamento della domanda ed in fine dell’inflazione, da nuova linfa ai rialzisti, che stavolta hanno visto realizzati i loro desideri!
La disoccupazione inizia a salire e passa dal +3.5$ al +3.7% scatenando la vendita di dollari USA e l’acquisto di equity.
Un venerdi dettato dalla volatilità, che vede gli indici americani muoversi nell’ordine dei 200-300pnt e il dollaro stornare pesantemente e dare spazio alle altre majors del comparto fx.
Ma procediamo come di consueto per questa rubrica dedicata all’analisi del posizionamento delle mani forti.
-FOREX:
il mercato valutario inizia a vedere cambiamento nei portafogli dei big plaiers che sembrano intenzionati a prendere profitto sul dollaro Usa oramai non più in grado di generare ulteriori spinte rialziste, mentre si predilige la moneta unica che ancora sotto la parità resta un’alternativa interessante da sfruttare contro il biglietto verde. Se le prese di profitto sul dollaro dovessero concretizzarsi in movimenti più copiosi allora le valute predilette potrebbero confermarsi nell’Euro e nel dollaro Neozelandese a stare ai dati sul posizionamento del cot report
EURUSD
Balzano a rialzo le posizioni long euro, che passano a 105790 dalle precedenti 74909, dando cosi chiara indicazione nel sentiment delle mani forti sulla valuta unica.
Il quadro tecnico mostra una buona sequenza a massimi e minimi crescenti nel medioperido,con chiusure sopra la media veloce a 21periodi e la possibilità di allunghi a 1.009, prima resistenza oltre la quale poter vivere allunghi a 1.0375 prima e 1.0775 poi.
GBPUSD
Meno brillante la sterlina che vive ancora una congiuntura macroeconomica provata dall’inflazione alta, dal bisogno di politiche fiscali rigide e da una BOE che procede senza freni a politiche economiche aggressiva, composte da rialzi tassi, giunti al 3% e da una riduzione di bilancio aggressiva, con la vendita netta di obbligazioni sovrane.
Le mani forti restano pertanto nette corte con 44836 contratti , e con un quadro tecnico molto pesante ancora , con i prezzi sotto le resistenze poste a 1.1650 prima e 1.1575 poi. Non possiamo parlare di inversioni prima di giungere a 1.22 figura vera resistenza tecnica , mentre i primi supporti si collocano a 1.0940 ,oltre i quali potremmo assistere a ribassi importanti anche sotto 1.06.
YEN
Migliora il sentiment sullo yen che vede questa settimana una ricopertura di ben 25000 contratti, portando cosi le mani forti a 77620 contratti corti, con un open interest settimanale che non si vedeva del giugno 2020 prima di un passaggio a posizioni nette lunghe.
Il quadro tecnico resta ancora profondamente indeciso, con i prezzi fermi sopra i supporti di breve di 145.25, area di confluenza con la mm21 periodi .
Solo il break out di dette aree potrebbe determinare allunghi ribassisti importanti fino alle successive aree suportive poste a 140.40 primae 139.25 poi.
USDINDEX
Partono le prese di profitto sul dollaro americano, con le mani forti che riducono ancora la loro posizione long netta e la passano a soli 29788 contratti, portanto nubi di incertezza sulla forza del biglietto verde, che potrebbe a questo punto essere giunto al giro di boa , sebbene la FED possa ancora alzare i tassi di interesse, ma tutto è nelle mani dei dati macroeconomici che saranno pubblicati da qui a dicembre.
Il quadro tecnico sembra mostrare ora un dollaro non più in grado di generare allunghi rialzisti, sopra i massimi di 114.80 con i prezzi che provano a rimanese sotto la media mobile a 21 periodi. Al momento la configurazione di flag ribassista non da ancora chiare indicazioni di nuovo trend discendente, che potrebbe essere confermato solo dal break out di 109.50 prima e 108.20 poi, per poi ripiegare a 105.0 figura.
-EQUITY:
il comparto equity, che resta in alta volatilità sembra aver trovato per questo 2022 i suoi minimi, e sebbene le parole di Powell abbiano raggelato i tentativi rialzisti di più ampio respiro, ora le speranze di una disoccupazione in aumento sembrano dare sostegno ai prezzi che restano sopra i supporti di medio periodo.
S&p
Si ricoprono posizioni short di SP dove le mani forti si portano a 175063 contratti corti, con una ricopertura di ben 44039 contratti nella sola settimana trascorsa.
Il quadro tecnico sembra per il momento dare fiducia alle aree di 3700 pnt come supporto di breve, che potrebbe lancoare i prezzi verso le reisistenze di 3925 pnt prima e 4173 poi.
Presto per gridare alle inversioni, ma certo è che il clima di vendite sembra essersi placato dando al mercato un nuovo temporaneo equilibrio sui minimi di questo 2022.
Vedremo con le elezioni MId Term in Usa e i dati prossimi dell’inflazione quale sarà l’aspettativa che si crea per le chiusure di questo 2022
buon trading
Salvatore Bilotta
SPERANZA E PAURA DOMINANO IL MERCATOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 31.10.2022
-CONTESTO
Mercati altamente volatili si apprestano a vivere un’altra ottava ricca di market movers che possono ancra destabilizzare il sentiment degli operatori, prede di continui cambi di direzionalità.
Due le forza chiave in campo, da un lato la speranza che le banche centrali abbiano raggiunto il tanto ambito tasso di equilibrio, e che sia dunque giunto il tempo delle pause per i falchi, e dall’altro lato la paura che l’inflazione possa proseguire le sue spinte rialziste e costringere le bance centrali a nuove azioni hawkish nelle politiche monetarie senza dare respiro all’economia reale.
I dati che sono stati pubblicati la scorsa settimana dalle trimestrali USA sembrano dare supporto alle teoria che oramai i primi effetti delle scelte della FED sull’economia reale inizino a mostrarsi , ma a dare conferma saranno i dati sull’occupazione in pubblicazione questa settimana, oltre all’appuntamento con la FED che tuttavia dovrà dichiararsi prima della pubblicazione dei famosi NFP.
Continua la fase di alta volatilità dei mercati, che potrebbero ancora mostrare affondi ribassisti là dove la FED dovesse mostrarsi più aggressiva di quello che si pensa, sebbene il prossimo rialzo tassi di 75Bp è oramai già scontato, ma si guarda come sempre alle prospettive future, alla possibilità di un modesto intervento per la riunione di Dicembre , il che aprirebbe le porte ad un 2023 più dovish pronto a regalare buoni recuperi per il famoso rally di natale.
Per la settimana che si sta aprendo, grandi attese anche per la BOE, che dovrebbe ricorrere ancora a rialzi tassi da 75Bp, ma che trova ora grande incognita nel piano fiscale del nuovo cancelliere Hunt, il quale sembrerebbe disposto ad implementare politiche più rigide con maggiori livelli di pressione fiscale per risanare il paese. Si creano quindi possibilità di una BOE più morbida , intenzionata a non aggravare la già difficile condizione del paese, ricorrendo quindi ad un rialzo tassi più modesto.
-FOREX
Il mondo valutario è alle prese con il focus dollari Usa che nelle ultime sedute ha lasciato spazio ad interessanti respiri, in parte possiamo dire anche dovuti, sia per motivi prettamente tecnici che macroeconomico, vista la notevole pressione che sta generando a livello globale un super dollaro, che dovrà trovare in una congiuntura macroeconomica USA in rallentamento la giusta motivazione per costruire respiri più profondi.
Ancora focus sullo yen giapponese, che non ha visto la scorsa settimana una BOJ più aggressiva, ma ferma su un tassi di nteresse negativo del-0.10% dettando ancora debolezza per la valuta nipponica che perde terreno contro tutte le altre concorrenti.
Nel frattempo il mondo oceanico anticipa la view di politiche meno aggressive, con la RBA e la RBNZ che procedono a piccoli passi nei rialzi tassi, sebbene l’inflazione resti sostenuta , la paura di anticipare la curva sembra essere il sentimento predominante tra i banchieri centrali, che preferiscono attendere i prossimi dati macro per scegliere eventuali azioni hawkish, piuttosto che alzare i tassi in maniera decisa per dover recuperare un’economia maggiormente depressa.
ANALISI RETAIL
Il mondo retail , in linea con l’attuale fase di indecisione dei mercati, non trova una vera direzionalità, specialmente sul dollar index, dove solo il 57% dei retail resta short, rispetto al 52% di venerdi.
In tutta risposta del leggero posizionamento short sul dollaro USA , i retail incrementano il lato long sull’euro, con un 48% rispetto al 44% di venerdi, pur rimanendo ancora in maggioranza corti sul basket euro.
È interessante a tal proposito il 54% long su eurusd, di questa mattina, rispetto al 48% di venerdi, segnale che qualche ulteriore affondo in intraday non è da escludersi.
Continuano le vendite di sterline, con i retail che si portano al 65% short dal 62% di venerdi mattina, segnale di forza su un asset che porta a casa un ottimo mese di ottobre 2022 in termini di performance.
Anche sul cambio principale gbpusd i rtetail restano al 59%short, ma in leggero calo rispetto al 60% di venerdi.
Stabile il sentiment sullo yen che resta al 65% long.
Cresce la voglia di comprare franchi svizzeri, dove il mondo retail passa dal 55% long di venerdi al 62% attuale, segnale di potenziali allunghi ribassisti del basket.
Ancora le oceaniche nel mirino, con posizionamenti retail long massicci al 71% su australia, rispetto al 64% di venerdi, mentre in totale decorrelazione, sul dollaro neozelandese, il mondo retail si porta al 56% short dal 51% della scorsa settimana, segno che il dollaro neo zelandese resta prediletto per gli allunghi rialzisti.
Stabile in fine il dollaro canadese con un 58% short, rispetto al 56% di venerdi, ma resta interessante usdcad che vede i retail short al 73% dal 63% attuale, segnale di potenziali allunghi ribassisti in atto.
-EQUITY
Il mondo azionario ha visto giorni di grandi rialzi, special modo l’equity americana, a differenza di cosa è accaduto in Cina, ma quello sembra essere un ciclo separato dal contesto.
La speranza di aver superato la fase più hakish delle politiche economiche da euforia su aree di prezzo che sembrano particolarmente interessanti, ma che tuttavia generano ancora movimenti al di sotto delle resistenze chiave e pertanto non possiamo ancora gridare all’inversione del trend di fondo.
Lo sguardo ora è rivolto all’appuntamento con la FED del giorno 2 Novembre prima e ai dati sull’occupazione il prossimo venerdi, per decidere quale sarà il sentiment che ci guiderà fino al termine di questo 2022, se ci sarà rally rialzista oppure no.
-COMMODITIES
Il mondo commodities come sempre in ritardo, sia nella fase di discesa che in quella di recupero, il che lascia ancora sia i metalli che il comparto energy, nostri osservati speciali, in balia dei ribassi, senza essere interessati dall’euforia attuale che sta investendo il comparto equity
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
BTC reagisce male ai dati CPIÉ da poco che sono stati pubblicati i dati sull'inflazione e non sono per niente incoraggianti, l'ICP ha segnato un 8.2% il che suggerisce grande dolore sui mercati.
Persi i due livelli supportivi, segnalati nella scorsa analisi che troverai in allegato, ci dirigiamo verso il bottom di periodo relativo il quale non offrirá alcun supporto a mio avviso per via del quadro macro economico!
Il ciclo mensile si é appena vincolato a ribasso il che suggerisce una forte tendenza ribassista, su questo ciclo, fino ai primi di Novembre, guardacaso qndo si pronuncerá la FED sui tassi....
Anche in quella occasione, mi aspetto che il mercato reagisca molto male alla % di innalzamento dei tassi che la FED attuerá, e a questo punto credo sia chiaro a tutti che continuerá per la sua strada e non credo che dará ascolto alle grida di aiuto dei mercati....
Ahimé il target filiologico individuato per ciclicitá naturalmente, é fissato a 13850 $ circa, come giá precedentemente segnalato piú volte
Naturalmente saremo qui ad avvisare su eventuali risvolti
🔥🔥🔥 Se ti piacciono le mie analisi o apprezzi quello che faccio, lascia un Like!! 💪 💪
Ftse Mib: la tempesta perfettaDi Fabio Pioli, trader professionista
Forniremo in questo articolo un quadro di breve periodo e un quadro di lungo periodo più un quadro fondamentale per giustificare come ci siano le premesse grafiche ed economiche per giustificare una possibile tempesta perfetta sul mercato italiano.
Questo è, in ordine di importanza, il secondo momento giusto per mettere in guardia da un possibile pericolo sui mercati.
Quindi i toni saranno medi: più alti, più decisi e più gridati, atti a svegliare, quando è più importante farlo, ossia quando ad esempio il 6 Giugno scorso, a pochi giorni dal crollo titolammo “ Ftse Mib: si abbia paura! ”, medi, appunto ma sempre squillanti, atti a preavvertire quando si può pensare ad una recrudescenza del movimento, come nell’ articolo odierno “ Ftse Mib: la tempesta perfetta ”; morigerati quando è ormai troppo tardi (a quel punto a cosa serve mettere in guardia?).
Esattamente il contrario di quel che fanno gli altri, in genere: tranquilli e propensi a comprare quando i prezzi sono alti e stanno per scendere, rassicuranti quando si sta probabilmente invece per accelerare al ribasso, urlanti quando invece è ormai troppo tardi.
Sì perché, magari non succederà, ma gli enzimi per una tempesta perfetta non solo per i mercati ma per il risparmio degli italiani purtroppo ci sono tutti e si chiamano inflazione e discesa dei prezzi.
Purtroppo non sono due concetti che si escludono a vicenda, come vedremo a breve, e potrebbero avere un effetto esplosivo sul risparmio degli italiani.
L’ inflazione, ormai intorno al 10%, come si sa, erode il potere di acquisto dei nostri risparmi accumulati, che valgono sempre meno. E, oggettivamente, non sappiamo se i valori di erosione si fermeranno a queste cifre oppure andranno a salire ulteriormente, magari accelerando, come è tipico di tutti i fenomeni economici.
La discesa dei prezzi delle azioni: ci sono due contesti che la fanno temere: quello di breve periodo e quello di lungo periodo.
Per quanto riguarda quello di breve periodo, il grafico è abbastanza chiaro. Non che io creda all’ inesorabilità dei grafici (come ben sapete non ho dubbi sull’ inesorabilità della matematica) ma servono pur sempre a mettere in guardia contro le possibilità che segnalano.
E le possibilità che segnalano i grafici di breve periodo sono che ci si trovi non alla fine del movimento ribassista iniziato a inizio 2022, bensì esattamente a metà, in quello che normalmente è il movimento più forte: onda 3 di 3 ( Figura 1 ).
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Se uniamo a questa analisi di breve periodo quella di lungo, scopriamo che, anche se è un poco che non la proponiamo, le cose non sono cambiate, anzi.
Se rimane vero infatti, che ci troviamo in un laterale che va da 25.000 punti circa a 12.000 punti circa e se è vero che questo laterale non è stato rotto al rialzo (perché esistono le false rotture) allora, dato che i laterali vanno necessariamente rotti, rimane possibile (anzi avvalorata dalla falsa rottura) l’ ipotesi che tale laterale possa essere rotto verso il basso: la proiezione di prezzi sarebbe a 0 (zero) punti ( Figura 2 ).
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Insomma, ci sembra giusto, con toni medi mettere sul tavolo questi spunti di ragionamento. Primo perché, come detto, in questa fase nessuno lo fa, ma tende a rassicurare. Ma si ha invece una responsabilità rispetto al proprio patrimonio. Già in situazioni normali, i dati ISTAT e Banca d’ Italia ci dicono che i risparmi degli italiani, a fronte di tassi di risparmio annui che oscillano tra un minimo del 7,8% e un massimo del 15,8%, non aumentano (avete fatto caso che sono decenni che ci dicono che ammontano a 4 miliardi di euro nonostante questi altissimi tassi di accumulo) perché vengono erosi sui mercati finanziari; in una situazione di possibile “tempesta perfetta” come quella attuale è imperativo da parte dei professionisti come me mettere in guardia.
Abbiamo calcolato che in media, chi più chi meno, ai valori attuali, i risparmiatori italiani stanno perdendo circa un 30% dei loro investimenti sui mercati azionari.
Occorre quindi pensare a preservare il restante 70% che rimane da scenari “imprevedibili” come quello illustrato.
Come si fa?
Tramite gli stop-loss.
Bisogna infatti sfatare un mito. Non è che i professionisti non perdano ma è lo stile di perdita che cambia. Noi stessi, ad esempio abbiamo fatto un long su Leonardo Finmeccanica e abbiamo perso.
I professionisti però sanno già a priori quanto sono disposti a perdere, perdono il minimo indispensabile e non di più con stop-loss precisi e intaccano appena il patrimonio pronti a recuperare all’ operazione/i successiva/e.
I non professionisti invece perdono tutto il patrimonio.
Agite da professionisti: prevedete una perdita ogni volta che siete in posizione.
Ultimo spunto, finita la fase degli avvertimenti.
Come scritto la scorsa settimana, nonostante tutto, per noi qui non è il momento di mettersi short. Anzi, sull’ indice Ftse Mib, la nostra mira è quella di intercettare un segnale long che non si è ancora verificato e che si manifesterebbe a valori superiori a quelli attuali (che non specifichiamo qui).
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing.
In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
“IL FOREX CREDE NEL RISK ON…DURERÀ?”ANALISI COT REPORT del 13.08.2022
-CONTESTO
Ferie terminate e siamo nuovamente qui con la consueta rubrica settimanale dedicata alla lettura dei dati offerti dal COT report.
I dati che ci fornisce questa settimana la CFCT (commodity futures trading commission) sono dati contrastati , special modo nel loro quadro iter market. Il mondo valutario sembra dirigersi con maggiore decisione verso un chiaro sentiment di risk on , con prese di profitto sul dollaro americano, e qulche nuovo ingresso long su euro e sterlina. Si ricoprono le posizioni yen , mentre il comparto equity on trova la necessaria fiducia nei big plaiers, che restano ancora netti corri su S&P. il mondo metalli cambia strada, e dopo i fortissimi rally discendenti visti nelle scorse settimane, sembrano accompagnare l’euforia del risk on, con buoni respiri e posizionamenti long da parte dei big plaiers. Perdono quoto invece gli energetici, con le mani forti che spingono a ribasso e incrementano le loro posizioni nette corte.
Ci lasciamo alle spalle 2 settimane contrastate sul fronte dati, special modo per gli USA, con i dati sul mercato del lavoro ottimi, NFP in grande tiro venerdi 5 agosto, con circa 528 mila nuovi posti di lavoro creati e un tasso di disoccupazione in calo al 3.5%. Un dato che lascia intendere forti redditi e forti consumi, non certo un contesto ottimo per il rientro della corsa a rialzo dei prezzi. I mercati hanno rapidamente immaginato una FED aggressiva nella prossima riunione di fine settembre 2022, generando ancora incertezza e frenando la corsa agli acquisti.
Lunga tuttavia la strada che ci porterà alla riunione della FED e ancora molti i market mover che potrebbero influenzare la scelta di JP e del board, cosi come il sentiment degli investitori, che hanno difatti trovato nuova linfa rialzista nel dato sull’inflazione pubblicato mercoledì scorso, che ha visto un’IPC in calo, dal +9.1% A/A al +8.5% A/A, mentre il dato mensile si è assestato allo 0% mostrano un’ottima frenata dei prezzi, specialmente del comparto energy , che da fine 2021 stava trainando a rialzo i prezzi al consumo mondiali.
Nuovo risk on, dunque, si spera che il peggio sia oramai alle spalle, già 4 delle 6 riunione annue della FED sono trascorse, e i maggiori rialzi tassi da 75BP sembrano ora difficili da concretizzarsi nei prossimi appuntamenti se si considera un’inflazione oramai al giro di boa, ma sarà davvero cosi?
Diverse le considerazioni che DOBBIAMO fare:
punto primo, non è sufficiente un solo dato per invertire una tendenza, e questo banale concetto è ancora più valido se rapportato alle decisioni di una banca centrale, che dovrà attendere ancora i dati di agosto e settembre prima della sua riunione. Difficile dunque pensare e credere che l’assetto hawkis sia già terminato, per quanto una serie consecutiva di dati positivi potrebbe favorire ammorbidimenti della FED per il Q4 o per il 2023.
Secondo punto, la tipologia del dato in questione: tutti sappiamo che la FED non osserva il dato generale IPC, ma valuta con maggiore attenzione il dato core, cioè epurato da energy e food ( che è uscito ugualmente in calo, questo è da dire) e ancora di più i prezzi per i beni di spesa personale, dato che sarà pubblicato la settimana prossima, e che determina con maggior influenza le decisioni della FED, quindi ancor presto per cantar vittoria.
Terzo ed ultimo punto di riflessione: il tempo!
Prima che le decisioni dalla FED che hanno portato il costo del denaro al 2.50% in cosi breve tempo, possano riversarsi nell’economia reale, in genere passano dai 3 ai 6 mesi almeno, pertanto il vero effetto su aziende , industrie famiglie ecce cc ancora non lo si può valutare, e sebbene le ultime trimestrali in America siano state positive nelle prospettive future, dobbiamo far i conti ancora con la possibilità che il rallentamento economico americano non si limiti al PIL ma entri nel tessuto sociale rallentando la capacità delle aziende di creare ricchezza.
Ma procediamo con il consueto ordine:
-FOREX:
EURUSD
Ancora netti corti i big plaiers sulla moneta unica con 34536 contratti short, tuttavia non possiamo non considerare che è la terza settimana consecutiva che le mani forti riducono la loro esposizione passando di fatto dai 42745 contratti corti agli attuali 34536. Presto per gridare all’inversione, ma certo è che il vento potrebbe girare.
Per ora la spinta rialzista di eurusd si è limitata al test delle resistenze poste a 1.0340-50 minimi di maggio-giugno 2022, senza per ora trovare la forza per ulteriori allunghi. Solo la rottura delle resistenze ora citate porterebbe a tentativi rialzisti fono le aree di 1.0650 prima e 1.0780-90 poi.
Il quadro resta per ora ribassista, nel medio e affondi sotto la mm21 periodi daily aprirebbero la strada verso i minimi di questo 2022 a 0.9950.
GBPUSD
Settimane di prese di profitto anche sulla sterlina, che vede i big plaiers ancora netti corti, con 34468 contratti, ma in drastica riduzione a fronte dei 57250 contratti short visti 4 settimane fa. Solo nell’ultima settimana le mani forti hanno ridotto di ben 21940 contratti la loro posizione, volumi settimanali che si sono visti solo 2 volte negli ultimi 3 anni.
Il quadro tecnico vede per ora un buon recupero dai minimi di 1.1758, ma ancora in questo caso non c’è spinta sufficiente a superare le prime resistenze poste a 1.2290-1.23 figura.
Se non dovesse riuscire a superare le resistenze ora richiamate, si confermerebbe il quadro ribassista che porta al test dei minimi di 1.20 prima e 1.1750 poi.
AUDUSD
Difficile situazione per le mani forti sul dollaro australiano, che riparte dai minimi 2022 e 2019 posti a 0.6675 con gran vigore, lasciando i big plaiers fermi su posizioni nette corte pari a 57588 contratti.
Alta probabilità che i non commercial possano rivedere la loro posizione e girarsi con forza, accelerando la spinta rialzista del dollaro australiano.
Dopo il break out dei massimi a 0.7050 siamo al test della mm200 periodi daily oltre la quale sembra plausibile cercare approdi a 0.7244-50 area di precedente massimo. La struttura resta su base daily chiaramente a massimi e minimi crescenti sostenuta da un sentiment di risk on anche sui mercati azionari e dalla ripresa dei metalli preziosi, con i quali le valute oceaniche vivono correlazioni posizitive di lunga durata.
USDJPY
Rientrano gli eccessi sul posizionamento dei big plaiers sullo yen giapponese, che ha toccato picchi di 110454 contratti corti in questo 2022, per portarsi ora a -25032 contratti. un graduale ma importante recupero di posizioni, che lasciano presagire una qualche inversione, ma attendiamo posizionamenti netti lunghi per decretare la fine di un sentiment.
Lo yen recupera punti percentuali un po’ su tutte le majors, seppur in maniera timida, mostrando per ora prese di profitto più che veri e propri indirizzi rialzisti. Usdjpy dopo aver toccato i suoi massimi a 139.40 ripiega a 131.50, ma l’influenza del dollaro americano rende la lettura dello yen poco chiara, bilanciandone la forza / debolezza.
Attendiamo eventuali break out dei supporti a 131.50-40 per sperare in allunghi ribassisti che portino il cambio ai successivi supporti posti a 125.90-126 figura.
-EQUITY:
S&p
Come detto in precedenza , il sentiment dei mercati sembra contrastato, e il posizionamento dei non commercial questa volta sembra essere tardivo nel girarsi a favore di trend. Le mani forti restano nette corte sull’indice con 244261 contratti, incrementando lungo la salita delle quotazioni le loro posizioni corte.
Se le mani forti sono in errore, sarà un duro colpo, ma se dovessero aver ragione e l’attuale salita dei prezzi è solo una correzione prima di ulteriori affondi, ci saranno molte difficoltà per il mondo retail.
Per il momento i prezzi spingono a rialzo, su base daily c’è un chiaro trend rialzista che ha rotto le resistenze poste a 4160-4200pnt, e si punta a 4300, con possibili proiezioni a 4490-4500pnt.
Solo un rientro sotto i livelli di 4200 potrebbe decretare la fine del mood rialzista, e riaprire la porta a scenari bearish
NASDAQ
Compansano il loro posizionamento su S&P short, con posizioni nette lunghe su nasdaq, dove le mani forti sono long con 21075 contratti, che pur non esendo molti, tengono la media dell’esposizione degli ultimi 2 anni.
Anche qui i prezzi continuano a salire in un mood di risk on che ha portato al break out delle resistenze poste a 12950-13000 pnt, per dirigersi ora a 13700pnt. Il break out di questa resistenza potrebbe aprire la strada ai 14382 pnt prima e 15000 pnt poi.
Tuttavia, come già detto in precedenza, dobbiamo constatare che il mercato sta ora scontando un’euforia non del tutto giustificata dai dati, che portebbe rivelarsi falsa, nel qual caso un rientro dei prezzi sotto i 13000 pnt, potrebbe riaprire scenari bearish, che si proiettano ai minimi di 12000 pnt prima e11000 pnt poi.
-METALLI
GOLD
Riprendono gli acquisti di oro da parte dei big plaiers che dopo essere giunti alle minimi esposizioni long con 92690 contratti, si riportano a 142851 contratti netti lunghi.
Ancora sotto i valori medi, ma il segnale di voler tentare una ripartenza ci sono tutti, e si ritrovano chiaramente nei prezzi che dai minimi di 1679$ vedono un rally rialzista senza storni fino agli attuali 1800$.
Ancora lunga la strada prima di poter parlare di inversione, ma un approdo a 1867.50$ non ci sembra poi un cosi difficile traguardo.
Solo un ritorno sotto i 1786$ potrebbe decretare nuovamente un trend ribassista, che si proietta verso i minimi di 1722$ prima e 1679$ poi.
-ENERGY
WTI
Continuano a ridursi le posizioni sul petrolio, con i big plaiers che passano a 210651 contratti netti lunghi, proseguendo il trend di riduzione nella loro esposizione partita a metà 2021 con 429594 contratti long.
Anche i prezzi del wti iniziano a ripiegare e in un chiaro trend discendente passano da 123.80$ a 91.90$ passando dai minimi di 85.30$.
Al momento il trend discendente resta ben delineato e un ulteriore approdo a 85.30$ potrebbe quiesta volta decretarne la rottura, che porterebbe i prezzi a 77$.
Tuttavia la tenuta degli ultimi minimi non è da escludere, e fasi di congestione che vedano i prezzi ritestare le ultime resistenze a 104$ sono scenari plausibili a nostro avviso.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La settimana che ci attende vedrà la pubblicazione del PIL giapponese lunedi 15 insieme ai dati sulla produzione industriale cinese.
Ancora martedì attenzione ai dati sul mercato del lavoro in UK, mentre mercoledi ci sarà l’RBNZ chiamata alla decisione sui tassi di interesse. Ancora mercoledi dati sull’inflazione in UK… insomma una settimana ricca di dati che potrebbero aprire scenari di alta volatilità.
buon trading
Salvatore Bilotta
L'INFLAIZONE USA RALLENTAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 11.08.2022
-CONTESTO
Inflazione in calo in America, per la rilevazione di Luglio i prezzi al consumo sembrano aver trovato il loro giro di boa. Il dato generale A/A passa dal 9.1% al 8.5% , mentre quello mensile va a 0%.
I prezzi al consumo rallentano grazie al rientro del comparto energy, che rallenta del -4.6%, con una spinta ribassista special modo per la benzina che rientra dell’11% su base mensile, ma a controbilanciare il calo del comparto energy ci pensa il food, che resta al +1.1%.
Il dato core, quindi epurato dalle componenti più volatili appena viste, cioè food ed energy, si registra anche lui in calo, alimentando le speranze degli operatori, per una FED meno aggressiva di quanto fino a ieri si potesse pensare.
L’ultimo dato sul mercato del lavoro, pubblicato venerdì, poneva un tassello a favore di un prossimo forte rialzo tassi da parte della FED che si proiettava in una forbice tra lo 0.75-1.00%, dato il gran numero di nuovi posti di lavoro creati, che porterebbero ad una tenuta della domanda e dei consumi, rendendo difficoltoso il rientro dell’inflazione. A controbilanciare il dato dei NFP, ieri il dato sull’inflazione che pone alle nostre spalle la maggior parte dei rialzi tassi da parte della FED e soprattutto i rialzi più aggressivi.
Che il solo dato di ieri possa fermare la corsa della FED risulta difficile da credere, ma pone un forte veto a rialzi oltre lo 0.50% per le prossime due riunioni della banca centrale in programma da qui a fine anno.
-FOREX
Immediata la risposta del dollaro americano sul quale iniziano a presentarsi le prese di profitto. Il dollar index prende fiato dal suo mega rally rialzista partito da 89.50 nel luglio 2021 e giunto in meno di un anno a 109.40-50 segnando un rialzo del 22%. Le posizioni long dollari che hanno tenuto le mani forti, sembrano oramai essere giunti al termine, il tempo di prendere profitto è giunto, il che non vuol dire che il trend rialzista di lungo periodo può dirsi concluso. I prezzi sembrano ora dirigersi verso i primi supporto posti a 103.70, area dove incontriamo la mm100 daily, solo oltre tale livello il trend potrebbe vedere la sua fine andando a testare l’ultimo baluardo a 101.25. presto dunque per parlare della fine del trend pro dollaro, ma di certo forti prese di beneficio ora sembrano la strada più probabile.
Ovvia la reazione delle altre majors, che in un mercato cosi dollaro centrico non potevano che beneficiare del mood di risk on che si è generato, e che ha portato a rialzi per eurusd che passa all’attacco delle resistenze poste a 1.0340-50, cosi come il cable, che punta a 1.23 figura, area di massimo relativo, che aprirebbe la strada a 1.26 figura, prima vera resistenza.
A far bene sono anche le oceaniche, che godono del mood di risk off che vivono i mercati, portando audusd oltre i precedenti massimi di 0.7050 a 0.71 figura. Solo la mm200 periodi daily sembra ostacolare la spinta rialzista che ha come targhet 0.7250.
La debolezza del dollaro si rispecchia anche inusdjpy, che inizia a creare una struttura di inversione con un primo massimo inferiore a 136.00 figura. Si punta al test dei supporti di 131.50-131 figura, lievelli oltre i quali si aprirebbero le porte per affondi a 125.90-126 figura.
Restano interessanti i cross eurchf e gbpchf, che vivono condizioni di eccesso sul posizionamento retail, al momento sbilanciato long oltre il 90% su entrambi gli asset, che entrano di diritto nella watchlist
-EQUITY
Festeggiano i listini azionari mondiali, trainati a rialzo dagli USA, con l’S&P che supera i massimi precedenti a 4200pnt, e pone in campo una chiara struttura a massimi e minimi crescenti, che proietta i prezzi verso 4300pnt e 4390 pnt. La fiducia nella congiuntura macroeconomica americana sembra dare benzina al risk on, l’atterraggio morbido a cui la FED puntava, sembra concretizzarsi e la paura di rimanere fuori dal prossimo bull market spinge gli operatori ad interessanti acquisti di asset di rischio.
Fanno bene anche i technology, con il nasdaq che testa la mm200 periodi daily a13516 pnt, e mira a 13700pnt, livello oltre il quale si aprirebbero ampi spazi di risalita fino a 15100-15200pnt, ma presto per gridare al bull rally, attendiamo i prossimi dati e le decisioni della FED di Settembre.
Piu pesante l’azionario europeo , con il dax che chiude il gap a 13750-13800pnt, ma non riesce a portare a casa chiusure daily oltre le aree di 13800 che aprirebbero la strada ai primi veri rialzi. La congiuntura macro economica europea al momento non mostra la forza espressa dagli USA ed i timori per una forte recessione sono ancora alti, pertanto si predilige ancora azionario americano al fronte europeo.
-COMMODITIES
Rimbalza il petrolio, che aiutato da un dollaro debole, riesce a non affondare sotto le aree di 86$, e va al ritest delle reistenze poste a 92.80$. la struttura a massimi e minimi decrescenti rimane, e la mm21 periodi daily accompagna ancora i prezzi nel movimentoribassista, che vedrebbe termine solo al superamento di 96$.
Respirano anche i metalli, con il rame che dopo l’affondo dei mesi scorsi fino a 3.13$, trova spunti tecnici per degli stroni che lo portano a 3.72$. le prime aree di resistenza che troviamo sono poste a 3.85$ e 4$, livelli non impossibili da raggiungere, e che non renderebbero nullo ancora il trend ribassista in atto.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Abbastanza scarno il calendario economico che pone l’attenzione degli operatori al PPI americano alle 14.30, e alle richieste di disoccupazione settimanali USA sempre attesi per le 14.30
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
IAM GOLG = STRONG BUYTitolo "sottile" ma importante produttore mondiale di ORO nel dimenticatoio !
il Warning lanciato sulla società a maggio non basta per penalizzare un titolo con ottime prospettive di crescita nel settore estrattivo, occhi puntati anche da parte di diversi istituzionali e ricoperture in corso dopo lo scivolone di qualche mese fà.
Titolo Molto sottovalutato i fondamentali GRIDANO strong Buy e l'analisi tecnica ci segnala un grande punto di ingresso sia in ottica speculativa che di investimento !
Strong Buy 1 Target 2,77 $.
Buon Trading Guys
IL MONDO OBBLIGAZIONARIO GOVERNATIVO USA GRIDA “RECESSIONE”?Buongiorno a tutti.
È da qualche tempo che non analizzo il mercato obbligazionario americano, a parer mio uno dei migliori indicatori dal momento che esso tende spesso ad anticipare determinati eventi. Baserò la mia analisi su determinati rapporti fra i titoli di stato a breve scadenza (3 mesi, 6 mesi, 1,2 e 3 anni) rispetto al decennale, cercando di far luce sul motivo per il quale essi hanno i comportamenti che voi stessi leggerete nell’analisi attraverso varie grafiche e mie interpretazioni.
Ritornerò a discutere sul mondo obbligazionario governativo dopo il dato sull’inflazione di mercoledì 13, in quanto esso è stato determinante nell’ultimo anno per questo tipo di asset class.
IL DATO SULL’INFLAZIONE
L’indice dei prezzi al consumo è salito del 9.1% rispetto ad un anno fa, battendo le stime degli analisti dell’8.8%; un dato così alto mancava all’economia americana dal lontano novembre 1981.
Escludendo i fattori alimentari ed energetici, il dato è aumentato del 5.9% rispetto alla stima del 5.7%.
Un’inflazione che non accenna ad arrestarsi potrebbe spingere la Federal Reserve e il suo presidente Jerome Powell in una posizione ancora più “hawkish”, tant’è che il mercato iniziava a prezzare per l’incontro del 26-27 luglio un aumento dei tassi di un punto percentuale.
Le aspettative del mercato di un rialzo di 100 punti base sono tuttavia svanite venerdì 15 quando lo stesso ha iniziato a scontare la possibilità di un rialzo più modesto di 75 punti base.
Tale possibilità è visualizzabile attraverso lo strumento FedWatch Tool del gruppo CME:
Potete trovare questa pagina al sito:
• www.cmegroup.com
COME STA REAGENDO IL MONDO OBBLIGAZIONARIO GOVERNATIVO?
Analizzerò ora il mondo obbligazionario governativo, facendo riferimento ai titoli di stato statunitensi e ai relativi rendimenti.
Voglio ricordarvi come abbia già discusso varie volte su temi riguardanti il mondo obbligazionario, motivo per il quale se ci fosse qualcosa che non vi è chiaro, consiglio di leggere tutte le analisi all’interno del mio profilo.
Detto ciò, voglio riprendere alcuni punti che reputo importanti prima di trattare l’argomento.
In fasi di “prosperità” economica, i rendimenti dei titoli di stato aumentano all’aumentare delle scadenze degli stessi; si ha questo tipo di dinamica per il rapporto RISCHIO = RENDIMENTO: acquistare titoli di stato a lunga scadenza (e quindi “fermare” i capitali per un arco di tempo ampio) espone un investitore ad un rischio più alto, che quindi vorrà essere più remunerato dal punto di vista economico; questo non accade qualora lo stesso decida di “bloccare” i capitali per un arco di tempo ristretto, acquistando, ad esempio, titoli di stato a breve scadenza: il rendimento (o l’interesse) richiesto sarà più basso anche perché l’esposizione al rischio sarà più bassa. Il senso di questa dinamica è questo:
• E’ più facile prevedere lo stato di salute di un Paese nel brevissimo e breve termine rispetto ad un arco di tempo più ampio; per questo motivo, il rischio al quale ci si espone acquistando titoli di stato a brevi scadenze è inferiore rispetto a quello al quale ci si esporrebbe acquistandone a lunghe scadenze
Graficando i vari titoli di stato a scadenza crescente è possibile visualizzare la famosa “curva dei rendimenti” che, nello scenario economico appena descritto, appare come segue:
Credo ormai come chiunque abbia capito come gli Stati Uniti stiano vivendo un momento di rallentamento economico, accertato anche dalla previsione della Fed di Atlanta che, attraverso il suo modello di previsione GDPNow, stima un PIL per Q2 2022 al -1.2%:
In un contesto di rallentamento economico, la curva dei rendimenti assume una forma diversa, definita “piatta”:
Per il rapporto RISCHIO = RENDIMENTO, si può affermare che sia che ci si posizioni su titoli di stato a breve che a lunga durata, il rischio è lo stesso; questa non rappresenta una condizione economico finanziaria stabile, traducibile in un’incertezza degli operatori.
La stessa curva si osserva tipicamente in periodi di transizione tra una inclinata positivamente ed una invertita; quest’ultima si viene a creare quando il rendimento dei titoli di stato a più breve scadenza risultano più alti rispetto a quelli a lunga scadenza:
Una curva di questo tipo si osserva tipicamente dai 10 ai 17 mesi prima di una recessione. Il motivo? È semplice: gli operatori vendono quantità massicce di titoli di stato a breve scadenza in quanto si aspettano nello stesso arco temporale pessime condizioni economiche, riconducibili a una possibile/probabile recessione; proprio per questo si aspettano un interesse più alto qualora ci volessero investire; infatti, maggiore è il rischio al quale essi si espongono, maggiore sarà l’interesse richiesto.
LA CURVA DEI RENDIMENTI DI OGGI
Come appare la curva dei rendimenti di oggi? Vediamolo:
Essa appare piatta, con diversi rendimenti a diverse scadenze molto discordanti tra loro. Sarò ora più chiaro.
RAPPORTO TRA RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO A 3 MESI E 10 ANNI
Notiamo come il rendimento del titolo di stato a 3 mesi sia simile a quello a 10 anni. Per l'uguaglianza rischio=rendimento di cui ho parlato qualche riga fa, si rischia poco più che acquistare titoli di stato a 10 anni rispetto a quelli a 3 mesi. Questo non rappresenta la normalità dal momento che gli investitori vogliono ottenere una remunerazione più alta tanto più alta è la scadenza di un'obbligazione (titolo di stato). Possiamo capire qualcosa in più osservando lo spread tra gli stessi rendimenti:
Per il rapporto inverso tra titoli di stato e rendimenti, lo spread indica il fatto che ad ora gli investitori scaricano in maniera pesante titoli di stato a 3 anni rispetto a 10 anni.
I rendimenti delle parti brevi della curva si innalzano tipicamente per due motivi:
• Quando la banca centrale del paese associata ad essi inizia a diventare più “aggressiva” alzando i tassi di interesse
• Quando le prospettive macroeconomiche a breve termine iniziano a deteriorarsi
Questa è dunque la dimostrazione che, a breve termine (3 mesi), gli investitori non hanno buone aspettative riguardanti l’economia americana.
È importante anche sottolineare il fatto che tipicamente le banche si indebitano sui 3 mesi e successivamente fanno ricavi sui 10 anni; se lo spread arrivasse allo 0% le stesse avrebbero poca convenienza a concedere prestiti, e questo si ripercuoterebbe in maniera diretta sull’economia, andando a deteriorarla ancora di più.
RAPPORTO TRA RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO A 6 MESI E 10 ANNI
Osserviamo ora il rapporto tra i rendimenti dei titoli di stato a 6 mesi e quelli a 10 anni:
Il rischio al quale ci si espone acquistando titoli di stato a 10 anni è uguale a quello al quale ci si espone acquistando quelli a 6 mesi. Questa considerazione rappresenta uno scenario economico “prosperoso” in cui un investitore richiede un premio più alto qualora blocchi i suoi capitali acquistando obbligazioni a lunga scadenza? Non direi. L’alto rendimento del titolo governativo a 6 mesi prezza il rischio al quale ci si espone qualora si intenda acquistarlo. Da osservare lo spread tra questi titoli di stato:
Il crollo di questo spread è simile rispetto a quello precedente: c’è una vendita maggiore di titoli a 6 mesi rispetto a quelli a 10 anni.
RAPPORTO TRA RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO AD UN ANNO E 10 ANNI
Il rapporto tra i rendimenti dei titoli di stato ad 1 anno e quello a 10 anni cosa comunica?
Comunica il fatto che il rischio al quale ci si espone acquistando titoli di stato ad 1 anno è maggiore rispetto al rischio al quale ci si esporrebbe acquistando titoli di stato a 10 anni.
Questo è un ulteriore segnale di come le aspettative degli investitori nei riguardi dell’economia statunitense sul breve periodo è tutta fuor che positiva. Questo è dimostrato anche dallo spread 10 anni-1 anno:
Uno spread al di sotto dello 0% comunica come gli operatori ritengano più “pericoloso” investire in titoli di stato con scadenza 1 anno rispetto a quelli con scadenza 10 anni.
RAPPORTO TRA RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO A 2 ANNI E 10 ANNI
Lo spread tra i titoli di stato a 10 anni e 2 anni è sempre stato considerato un indicatore affidabile di previsione di recessioni. Il motivo è spiegato nella grafica: ogni qualvolta esso ha infranto al ribasso la soglia dello 0% (ossia ogni qualvolta il rendimento a 2 anni è risultato più alto rispetto al 10 anni) ha poi seguito una recessione.
Lo spread, al momento della scrittura di questa analisi, si trova al -0.19%. Lo stesso aveva visitato percentuali negative anche ad inizi aprile. Anche stavolta seguirà una recessione?
RAPPORTO TRA RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO A 3 ANNI E 10 ANNI
Anche il rapporto tra i titoli di stato a 10 e 3 anni indica come nei casi precedenti il fatto che gli operatori stiano prezzando un rischio maggiore qualora ci si esponga sul breve termine rispetto al lungo termine.
IL CAMBIAMENTO DELLA PARTE A BREVI SCADENZE DELLA CURVA DEI RENDIMENTI RISPETTO AD UN ANNO FA
Chiudendo l’analisi, voglio mostrarvi un’ulteriore considerazione:
Nella parte sinistra sono mostrati i rendimenti dei titoli di stato con scadenza 6 mesi, un anno e due anni di, rispettivamente, un anno fa (curva di color celeste), un mese fa (curva di color arancio) e oggi (curva blu).
Possiamo osservare come i rendimenti siano cambiati notevolmente.
Un anno fa il mercato non reputava rischioso investire in titoli di stato a breve scadenza poichè i rendimenti erano relativamente bassi, aggirandosi al di sotto dello 0.5%.
Notate invece come oggi tale rischio sia aumentato (rispetto ad un anno fa) e come fosse già aumentato anche un mese fa: i rendimenti delle due curve blu e arancio sono ben maggiori, e si attestano tra il 2.5% e il 3.5%.
Considerando la differenza tra oggi e un mese fa, possiamo notare come il mercato, ad oggi, reputi più rischiosi i titoli di stato a 6 mesi ed 1 anno (sempre per la differenza tra rendimenti).
Questa differenza tra rendimenti indica come il mercato, in diverse fasi temporali, abbia via via riprezzato i rischi.
CONCLUSIONI
Mi rendo conto di come l’analisi possa essere di difficile lettura. Provo tuttavia a riavvolgere il nastro in maniera da essere più chiaro.
• Ho spiegato come il rendimento di un titolo di stato sia legato al rischio dello stesso: maggiore è il rischio al quale ci si espone quando esso viene acquistato, maggiore sarà il rendimento (o il tasso di interesse) che si vuole ottenere.
• Vi ho spiegato come il rialzo dei rendimenti della parte breve della curva sia influenzata particolarmente dalle decisioni di politica monetaria e da prospettive macroeconomiche a breve termine.
• Il rialzo del rendimento di qualsiasi obbligazione è legato in maniera inversa al prezzo della stessa: più un’obbligazione viene venduta, più il suo rendimento salirà.
• Come si può visualizzare nell’analisi, c’è una svendita massiccia di titoli di stato a breve termine rispetto a quelli a 10 anni
Basandoci su questi concetti, cosa si può pensare? Come mai gli investitori stanno svendendo titoli di stato a breve e brevissima scadenza? Il motivo è il fatto che le loro prospettive macroeconomiche per il breve termine si stanno via via deteriorando, diventando sempre più peggiorative (e ciò è confermato dalla differenza di rendimento delle brevi scadenze di un mese fa ed oggi). Essi considerano più rischioso investire in titoli di stato con orizzonte temporale 1, 2 e 3 anni rispetto a 10 anni, mentre il rischio di investire a 3 e 6 mesi è pressoché identico facendo sempre riferimento ai 10 anni.
Tutto questo, ragazzi, non rispecchia un’aspettativa del mercato di un’economia che possa essere positiva a breve termine. Possiamo ufficialmente dire come il mercato stia scontando quella che ormai è diventata la parola più famosa e chiacchierata sui mercati finanziari? “RECESSIONE”?
Buona giornata, Matteo Farci
IL MONDO ENERGY RIPIEGA PER L’INIZIO DEL Q3BUONGIORNO FOREX DEL 01.07.2022
Parte oggi secondo semestre del 2022 , le politiche economiche occidentali puntano al contenimento dell’inflazione, e tutti guardano con interesse ai prezzi del comparto energy, che è stato il vero propulsore dell’inflazione mondiale.
Come letteratura macro economica vuole, il comparto delle commodities è l’ultimo a calare nella fase di rallentamento/recessione economica, e anche per questo bear market, la tradizione è stata rispettata, con i metalli industriali che stanno vivendo una fase di ribassi pesantissima.
Copper
Il primo tra i metalli a subire le proiezioni di un rallentamento economico è stato il rame, che dalle aree di 4.50$ è crollato a 3.60$, seppur le aree target a nostro parere restano più basse vicino a 3.50$
Silver
Il silver da noi piu volte richiamato nelle nostre analisi, ha rotto le prime aree di supporto a 20.47$ per crollare a 19.80$. resta a nostro giudizio possibile un approdo alle aree di 19$, prima di assistere ad una possibile pausa dei ribassi.
Seguono i metalli industriali, gli energetici che fino ad oggi hanno vissuto la forte debolezza dell’offerta, grazie alla quale hanno tenuto prezzi anormalmente alti, e che oggi , in vista del tetto massimo ai prezzi proposto dall’EU e dal potenziale rallentamento economico che ne vedrebbe un forte calo di domanda, iniziano a mostrarsi i primi segni di cedimento.
Ngas
Primo asset che si è riportato ai valori di equilibrio è stato il Ngas, che dai massimi di 9.46$ è crollato ai 5.70$, tornando ad oscillare sui livelli di real value dei 6$. Un asset più volte richiamato nelle nostre analisi , proprio per il suo valore anomalo, che gridava un riallineamento! Tardi ora per correre alle vendite, salvo ritorni alle aree di 7.36$ o 8$.
Wti
Il petrolio inizia solo ora una fase di ribasso, che lo trova comunque ancora legato a prezzi sostenuti di 105.30$. riteniamo che anche il petrolio dovrà trovare un fair value nel prossimo futuro che si attesti intorno ai 100$ o meno, tuttavia la chiave resta la produzione, che a fronte anche di un ridimensionamento della domanda, non è detto che non si adegui in un calo della produzione.
Al momento i primi supporti si trovano a 102.$ prezzi oltre i quali potremmo vedere approfondimenti fino 98.16$.
Dax
L’azionario europeo con il dax a guidare il settore, chiude un semestre pessimo, con i maggiori ribassi degli ultimi 10 anni! Per il dax siamo a ridosso dei minimi del 2022 visti in occasione dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, a 12474pnt. Indubbia area di supporto, che non sarà facile da oltrepassare, ma che tutta via potrebbe aprire la strada a scenari di panic selling fino le aree di 11754pnt e 11317pnt.
Nasdaq
I tecnologici americani riprendono la loro discesa verso i minimi,con il nasdaq a 11457 pnt, all’attacco delle aree già richiamate degli 11000 pnt. Presto per correre agli acquisti, che troverebbero fondamento a nostro parere solo a partire dai 10400 punti in poi, con adeguati segnali di ripartenza. Si resta pertanto venditori delle resistenze per ora, in attesa che la FED dia nuove indicazioni per il prossimo semestre 2022.
Usdindex
Ancora forte il dollaro, che attacca le aree di resistenza poste a 105.08 prima e 105.80 poi. Il tentativo di ieri, di break out finito non nei migliori dei modi, vede oggi gli operatori fare un nuovo tentativo di assalto, che se dovesse andare a buon fine, con chiusure daily oltre 105.80 aprirebbe la strada ad importanti allunghi rialzisti del dollaro.
Per il mondo valutario resta a nostro avviso di grande interesse lo yen giapponese, che sulle aree di minimo, inizia a dare segnali di ripartenza, seppur timidi, portando ad interessanti ribassi, sia usdjpy che chfjpy , asset che hanno generato forti performance rialziste da inizio anno ad oggi, e pertanto meritevoli di storni tecnici.
Seguiremo le pubblicazioni degli ultimi dati della settimana in corso, che potrebbero generare interessaanti chiusure settimanali si diversi asset.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Ftse Mib: c'è un punto di non ritornoLONG & SHORT
Fabio Pioli
Lo avevamo anticipato la scorsa settimana, non è così? L’ ora X del ribasso è arrivata.
Era facile prevederlo: per chi ha tantissima esperienza il laterale di 60 giorni più la rottura di 23.700 gridavano discesa ai suoi orecchi attenti.
E questo a riprova che le notizie non contano nulla: si possono prevedere i prezzi soltanto sulla base dei grafici; poi “qualcuno” attaccherà una notizia a quello che i prezzi hanno già fatto e già detto.
Cosa dicono ora i grafici?
Che per il future sul Ftse Mib italiano 21.065 è il punto di non ritorno.
Perché? Perché anche se il laterale di Figura 1 è stato rotto al ribasso, nulla esclude che si possa essere entrati in un laterale più ampio ( Figura 2 ) e che quindi il trend più importante (rialzista o ribassista che sia) sia rimandato.
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Ma che dire invece se si andasse sotto 21.065?
A quel punto nessuno potrebbe negare il ribasso perché tutto il movimento tra Gennaio e Marzo 2022 sarebbe onda 1 (come sempre detto), tutto il movimento tra Marzo e Giugno sarebbe onda 2 e quella attuale sarebbe onda 3, la più devastante in genere, ribassista ( Figura 3 ).
Fig 3. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Spero, che di fronte a questo rischio abbiate fatto, come abbiamo fatto noi, le vostre mosse per guadagnare o almeno per non bruciare il vostro portafoglio. Se non lo avete ancora fatto siete ancora in tempo: a mio avviso ancora 3 giorni per prendere provvedimenti ci sono.
La presente è una comunicazione di marketing e non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimento e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
*Fabio Pioli, trader e analista finanziario
SI COMPRANO EURO IN ATTESA DELLA BCEBUONGIORNO FOREX DEL 30.05.2022
Lunedi a bassi volumi quello che ci attende, con le piazze americane chiuse per il Memorial’s Day , ma il focus degli operatori con buona probabilità è rivolto a domani per i dati sull’inflazione in eurozona, attesi ad un nuovo record del +7.7% rispetto al precedente +7.4% su base annua.
Un’inflazione record per l’Eurozona che grida a gran voce la necessità di un intervento da parte della Banca centrale, che è chiamata ad un rialzo del costo del denaro sul quale le mani forti sembrano credere profondamente, andando ad esporsi con oltre 38000 contratti netti lunghi.
Eurusd
Eurusd a ridosso di 1.0775 sembra proiettarsi quindi verso le successive aree di resistenza poste a 1.0925, dove passa la mm100 periodi daily.
Il trend rialzista evidente in h1, segue le dinamiche imposte dal fascio di medie mobili che fanno da ottimo supporto dinamico, e approdi sui supporti a 1.0650 sarebbero a nostro avviso ottime occasioni per valutare ingressi long in trend.
Resta comunque ampio il gap che separa la FED dalla BCE, il ritardo nella scelta di interventi da parte della BCE non sarà facile da colmare, anche considerati i già annunciati ulteriori due rialzi tassi di 50BP nelle prossime riunioni FED. C’è da chiedersi cosa accadrebbe se la BCE ancora una volta dovesse deludere le aspettative, con un rialzo tassi magari troppo risicato di soli 25bp, o proiezioni di politiche economiche ancora troppo poco aggressive?
Usdcad
Lo storno del dollaro amicano degli ultimi giorni, trova terreno fertile nella forza del dollaro canadese, che grazie alla corsa inarrestabile del petrolio, trova nuovo sprint rialzista. Usdcad cede quindi i supporti, proiettandosi sulle aree di 1.2675, preludio a possibili allunghi ribassisti , che trovano nel posizionamento long dei retail ottima liquidità. Attualmente il 71% dei traders al detaglio è alla ricerca di uno storno rialzista per usdcad, che difficilmente vedrà la luce se il petrolio non si decide a stornare dai massimi.
Nzdusd
Dinamica interessante anche per nzdusd, dove l’ultimo intervento della RBNZ, ha posto le basi per la creazione di interessanti curry trades. Il tasso di interesse per il dollaro neozelandese è al 2% e la banca centrale neo zelandese, sembra intenzionata a procedere ad ulteriori rialzi fino a che inflazione non inizierà a calare. I livelli iper-inflattivi globali incidono pesantemente sulle decisioni delle banche centrali, che hanno forse già concesso troppo ai prezzi. Le aspettative quindi di ulteriori incrementi del costo del denaro, portano il dollaro neozelandese a vivere una ottima tendenza rialzista, con i traders retail che si sono posizionati già contrarian al 57% corti. L’eventuale break out delle resistenze poste a 0.6575 porterebbe allunghi fino alle aree di 0.6650, ma ritracciamenti sui supporti di 0.6475 sarebbero a nostro avviso interessanti occasioni per ingressi long.
Nasdaq
Prosegue il respiro dei mercati azionari, che dopo la sequenza di ben sette settimane di ribassi consecutivi, trova finalmente lo spazio per degli allunghi rialzisti degni di tale nome. Il nasdaq che è stato grandemente penalizzato durante la discesa trova dai minimi di 11591pnt, slancio rialzista fino agli attuali 12840 pnt, ma riteniamo che possibili approdi fino a 13000 pnt non sono da escludere. Il trend resta ovviamente ribassista, e a nostro avviso sono storni che danno occasioni per entrare nuovamente nel trend ribassista, ma attenzione , perché test anche delle aree di 13580 pnt non sono da escludere, e la rottura rialzista di tali aree determinerebbe una chiara inversione del sentiment in atto.
Per quanto non crediamo a possibili scenari di nuovi massimi storici, rimaniamo ugualmente vigili, e tentiamo strutture di vendita sulle resistenze, per nuovi eventuali approdi sui minimi di periodo.
Wti
Resta alto il prezzo del petrolio che oggi va al ritest dei massimi di 116.50$ al barile, pronto per eventuali nuovi allunghi. Non riteniamo che nel lungo periodo questi siano prezzi sostenibili, e se le azioni delle banche centrali avranno effetto sulla domanda, la richiesta di energia mondiale dovrebbe calare. Resta tuttavia un equilibrio precario tra domanda ed offerta, con la Russia che abbassa drasticamente il lato offerta, mentre ancora non sono visibili gli effetti di una domanda mondiale in calo.
Restano pertanto difficile le posizioni di mean reverting short, che possono vedere successo solo se investimenti di medio-lungo periodo, mentre nel breve assistiamo a strutture rialziste che pongono i supporti come aree da comprare a partire da 11.50$ per poi trovare 109.$ e 105.25$, senza ancora decretare inversioni vere del trend. Solo il break out di 103.25 potrebbe dare il via ad una vera inversione ribassista.
Ngas
Resta sostenuto in ovvia correlazione anche il Natural gas, che resta ancorato alle aree di massimo dei 9$. Anche in questo caso la nostra opinione di lungo periodo resta ribassista, e guarda con simpatia ad aree dei 6.50$ come valore ideale per questo asset, ma l’attuale scarsità di questa risorsa, rende inutili le azioni messe in campo dalle banche centrali, facendo di fatto calare la domanda, ma senza ottenere risposte nei prezzi, che restano sostenuti da una scarsa offerta.
Sarà una strada lunga quella che ci porterà a dei nuovi e più sani equilibri mondiali, e le possibilità di scenari di stagflazione non sono da escludersi, visti gli elevati prezzi al consumo ed i rallentamenti che le economie mondiali potranno subire.
Btc
Stabile il bitcoin, che gode della fase di rialzo dei mercati azionari, portandosi sulle aree di resistenza di breve poste a 30900$, possibili break out di 31250$ aprirebbero la strada a nuovi allunghi rialzisti, previa conferma di un nuovo mood risk on, che al momento a nostro avviso non trova fondamento nel quadro macroeconomico globale.
Nel breve periodo la fase di lateralità persiste oramai da inizio maggio, e il range compreso tra 31000$ e 28500$ detta ancora il ritmo alla maggiore delle crypto valute. Come sempre non abbassiamo la guardia, perché fasi di scarsa volatilità e direzionalità sono spesso preludio a ripartenze che colgono spesso impreparati i traders.
Rimarremo vigili su ciò che accadrà in questa settimana ricca di eventi che ci apre le porte al nuovo mese di giugno
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
DOLLAR INDEX NUOVI MASSIMIBUONGIORNO FOREX DEL 13.05.2022
Continua la forza del dollaro americano che segna nuovi massimi di periodo a 104.80, schiacciando di fatto tutte le altre majors, tuttavia il posizionamento retail di quest’oggi mostra segni di stanchezza da parte nel sentiment contrarian dollaro che abbiamo visto fino ad oggi.
Le percentuali lette nel basket dollari mostrano un 75% short, a fronte di un 78% di ieri mattina, segno che qualcosa sta lentamente cambiando, anche le correlazioni inter market mostrano questa mattina la voglie di stornare dai minimi.
Il percorso fatto fino ad oggi è stato un chiaro rally ribassista del mondo equity, una schiacciante forza del dollaro americano con la caduta pesantissima del comparto cripto, che ad oggi grida a gran voce la necessità di un respiro.
Eurusd che ha toccato 1.0350, area di minimo del 2016 sembra stamani trovare ingressi di posizioni short da parte dei retail che come spesso accade entrano in netto ritardo nel trend oramai concluso, dando cosi la possibilità ai grandi operatori di trovare controparte valida per scaricare posizioni in trend detenute fino a quel momento.
Eurusd mostra pertanto un sentiment long in netto calo, che passa dal 78% visto ieri al 73% attuale, segno che probabili allunghi fino alle aree di 1.0475 non sono da escludere, seppur non determinanti per un’inversione del trend ribassista.
Interessante anche usdjpy che dopo l’incredibile rally rialzista che lo porta a registrare ad oggi una performance da inizio anno del +12% sembra finalmente voler cedere qualche punto percentuale, iniziando a perdere le aree di 130 figura, giungendo nella giornata di ieri a 127.50, per poi recuperare 2 figure. Alta volatilità dunque , ma la struttura sembra cambiare e il test delle aree di precedente supporto di 129.50 sembrano poter dare spazio a nuovi allunghi ribassisti. Tuttavia rimaniamo cauti nel vendere dollari, che godono ancora di una grande forza strutturale e oltre a degli storni e prese di profitto non crediamo possano concedere molto di più
Con una sequenza di sei settimane consecutive di ribassi, il dollaro neozelandese giunge alle aree di 0.62 figura, da dove il mercato sembra cercare anche in questo caso degli interessanti respiri, che dovranno tuttavia essere confermati dal breakout dei massimi di ieri posti a 0.63 figura. Il sentiment retail rimane ancora al 78% lungo, ma anche in questo caso anomali ingressi di posizioni corte qui sulle aree di minimo fanno ben sperare per degli storni che potrebbero trovare target nelle aree di 0.6475.
Anche il comparto azionario rimbalza dai minimi di ieri, senza per ora invalidare la struttura di lungo periodo ribassista, ma tuttavia cerca di dare spessore ad un trend che altrimenti si limiterebbe ad essere un profondo rally. Potenziali storni potrebbero portare il nasdaq alle aree di 4061 e 4123 senza ancora invalidare la struttura ribassista, pertanto sono target da ricercare con estrema cautela, cosi come il dax che questa mattina sembra dare struttura rialzista e puntare alle aree di massimo della scorsa settimana di 14300pnt.
Anche il mondo crypto sconvolto dalle ultime notizie e avvenimenti sul token Luna e TerraUSt, sembra voler recuperare dai minimi di questo 2022 , con un Bitcoin che ha rotto il livello dei 30 000$, fino ai 25300$ per poi recuperare nella sessione asiatica, e riportarsi a quota 30700$.se il mercato mantiene la sua forte correlazione diretta tra Bitcoin ed Equity, non possiamo escludere un ribalzo di entrambi gli asset class che porterebbe potenzialmente bitcoin alle aree di 3500 $, ma oggi venerdi ultima giornata di questa ottava, e la cautela resta obbligo, portando le prospettive di storni ad inizio settimana prossima.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
Le quattro azioni occasioni d'acquisto oggi 26/4 a Wall Street. Se seguite le mie analisi ed emulate le mie operazioni realizzerete le mie stesse performance.
I titoli su cui entrerò se verrà rotta la resistenza indicata sono i seguenti.
I titoli sono presi dal mio portafoglio Tutte le recenti numero 1 Usa:
1. CYXTERA TECHNOLOGIES INC (CYXT) sopra 12,70 in chiusura.
2. PALO ALTO NETWORKS INC (PANW) sopra 314,30 in chiusura.
3. CATALYST PHARMAC (CPRX) sopra 8,26 in chiusura.
4. ANALOG DEVICES INC (ADI) sopra 159,12 in chiusura.
Comprare titoli in borsa può essere fatto seguendo due logiche diverse che producono comportamenti in certi momenti contrapposti.
1. comprare titoli in un'ottica di trading di breve periodo
2. comprare titoli in un'ottica di investimento di lungo periodo
Per quanto riguarda il punto uno in un mercato in forte storno o correzione, gli investimenti devono ridursi progressivamente fino anche ad annullarsi guidati da un parametro calcolabile matematicamente che modula il capitale da investire.
Per quanto riguarda il punto due, in un mercato in forte storno o correzione, avendo un'ottica di lungo periodo si può accumulare ricordandosi il famoso detto di John Templeton “Il momento in cui c’è il massimo pessimismo è il momento migliore per comprare”
Tornando al punto uno, i punti fermi di un ottimo trader devono essere due.
1. Un trading system performante.
2. Un metodo ed una strategia intelligenti, modulati e ferrei.
Avere elaborato un trading system performante ma applicarlo nella fase di mercato sbagliata costringe l'equity line a subire pesanti ribassi.
Utilizzare una strategia che protegga i capitali nei periodi in cui il mercato è negativo come quello che stiamo vivendo in questo inizio di 2022 è fondamentale.
Come si protegge il capitale nei momenti in cui il mercato sta andando male, facendosi però trovare pronti quando il mercato risalirà?
La risposta è semplice se vuoi fare un ottimo trading devi:
• investire progressivamente di più aumentando il capitale quando il mercato sale.
• investire progressivamente di meno fino a non investire proprio quando il mercato scende.
Facile a dirsi ma nella realtà come si fa a fare tutto questo?
Cioè come posso selezionare il titolo giusto nel momento giusto, e acquistarlo con un capitale che tenga conto di queste variabili?
Questo è il lavoro che faccio io ogni giorno e che condivido e lascio copiare a chi mi segue nel mio blog di trading on line.
La mia opinione ed il mio punto sul mercato oggi.
Quando il mercato fa un’inversione è sempre un ottimo segnale.
Quando questa inversione arriva nel corso di una sessione nella quale gli indici erano arrivati a perdere oltre il punto percentuale (il Dow Jones ha recuperato da un deficit iniziale di quasi 500 punti), questo segnale mi piace ancora di più.
Il rimbalzo del mercato nella giornata di ieri, ha permesso di iniziare con il piede giusto una settimana nella quale vedremo alcuni dei più grandi titoli tecnologici del pianeta presentare i reports dei loro bilanci trimestrali.
Il NASDAQ è salito del +1,29%.
Il Dow ha recuperato da -500 punti per salire del +0,70% (o circa 238 punti).
L’ S&P è salito del +0,57%.
Gli indici USA sono reduci da una settimana difficile conclusasi venerdì con perdite di oltre il -2,5%.
Gli operatori del mercato non hanno apprezzato affatto che il presidente della Fed Jerome Powell abbia chiaramente detto che maggiori aumenti dei tassi di interesse sono già previsti per soffocare l'impennata dell'inflazione.
Praticamente ha anticipato che la prossima riunione del FOMC si concluderà con un aumento di mezzo punto.
Il NASDAQ è sceso di quasi il -4% la scorsa ottava di mercato, nello stesso periodo l'S&P è sceso del -2,8% e il Dow dell'-1,9%.
Sono soddisfatto del buon inizio di settimana che hanno avuto le azioni.
È stato bello vedere questa resilienza ieri di fronte a così tante vendite nella settimana appena conclusasi.
L'inversione che si è verificata negli indici si è verificata anche su valori tecnici di molti titoli.
Mi piacerebbe dire che l'avevo quasi preannunciata nell'analisi di ieri, ma voglio aspettare prima di cantare vittoria e ho intenzione di rimanere prudente.
Voglio prima vedere il mercato superare i valori raggiunti il 20 aprile prima di affermare che il movimento al ribasso sia ufficialmente finito nel breve termine. Questa per quanto riguarda la reporting season è la settimana della tecnologia.
Avremo gli altri componenti dei FAANG e altre società a mega capitalizzazione sotto la lente.
I reports più attesi iniziano oggi dopo il suono della campana:
ieri in attesa dei dati, Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT), sono saliti rispettivamente del +2,9% e del +2,4%.
Siamo veramente di fronte a un bivio che può cambiare le sorti del mercato nel brevissimo.
I reports sugli utili di società così importanti condizioneranno l'intero listino.
Se i rapporti batteranno le aspettative, toglieranno pressione dal mercato, ma ancora non me la sento d gridare vittoria.
In questa parte della mia analisi sarò libero di guardare oltre, di vedere cose che altri non vedono.
Rubrica” L’angolo di Warren Buffet conosciuto come l’oracolo di Omaha”.
Come l’oracolo ellenico non commetterò mai errori anche quando sembrerò farlo starò solo anche se inconsapevolmente adombrando la verità.
Ieri sera tutti abbiamo sentito la notizia dell'acquisizione da parte di Elon Musk di Twitter.
La settimana dei tecnologici ha avuto una grande inaugurazione con questa notizia.
Twitter che può essere considerato uno dei pionieri dei social media ha accettato di essere acquisito dal CEO di Tesla Elon Musk.
L'accordo porterà TWTR a essere privato ed è valutato a circa 44 miliardi di dollari.
Questa valutazione segna un premio del 38% sopra la chiusura di venerdì 1 aprile.
Tutto era iniziato quando Mr. Tesla aveva acquistato più del 9% della società lunedì 4 aprile.
La reazione del mercato ieri è stata che le azioni di TWTR sono salite del +5,7%, mentre TSLA è scesa del -0,7%.
Oggi insieme a Alphabet/Google e Microsoft avremo anche i reports tra gli altri di, Texas Instruments (TXN), Visa (V), PepsiCo (PEP), 3M (MMM) e United Parcel Service (UPS).
La Performance dei miei portafogli dal 1° gennaio 2022 ad oggi è la seguente:
Mio portafoglio "Mib 40" +37,09%
Mio portafoglio "titolo numero 1 oggi in Italia" +22,54%
Mio portafoglio "tutte le recenti numero 1 Italia" +6,59%
A CONFRONTO IL NOSTRO INDICE FTSE MIB -12,57%
Mio portafoglio "Best Brands" +10,26%
Mio portafoglio "titolo numero 1 oggi in USA" +8,71%
Mio portafoglio "tutte le recenti numero 1 USA" +23,20%
A CONFRONTO GLI INDICI USA
Dow Jones -6,30%
S&P 500 -9,86%
Nasdaq -16,88%
Vi ricordo quello che è il mio mantra nei mercati e cioè:
• “la mia previsione nel lungo periodo nasce e si forma giorno per giorno avendo un'ottica e un obiettivo nelle prossime 24 ore”
• “quando sarà finita la sessione di oggi avrò significativi dati per prevedere quella di domani”
• “tutto ciò che è previsto oltre la settimana ha la stessa possibilità di verificarsi del lancio di una monetina puntando su testa o croce”
Le perle dei miei portafogli di oggi 26 aprile 2022.
Mio portafoglio "Mib 40" - Atlantia +19,95% in 10 sessioni.
Mio portafoglio "Tutte le recenti numero 1 Italia" - Saras +59,78% in 25 sessioni.
Mio portafoglio "Best Brands" - American Airlines +18,92% in 8 sessioni.
Mio portafoglio "Tutte le recenti numero 1 USA " - Marathon Petroleum uscita ieri con una performance finale di +12,87% in 24 sessioni.
Mio portafoglio "Il Mercante in Fiera" - SSR Mining uscita ieri con una performance finale di +4,98% in 8 sessioni
Mio portafoglio "Commodities" - Natural Gas Futures +41,98% uscita ieri con una performance finale di +40,06% in 24 sessioni
Per quanto riguarda la gestione finanziaria di cui vi ho parlato nelle mie analisi vi darò ogni giorno qualche dettaglio in più.
Per il momento stò definendo con questa società, nella quale ho fatto un personale investimento per vedere i risultati direttamente, i dettagli della mia collaborazione.
I punti salienti sono i seguenti:
• Il contraente verserà i 4.000€ necessari ad avviare la gestione finanziaria su un conto titoli della società a suo nome.
• L'oggetto dell'investimento è un'operatività sul mercato forex effettuata con trading su coppie di valute Major (soprattutto EURUSD, EURGBP e GBPUSD con attività scalping su timeframe tra 1 e 5 minuti). Si tratta di operazioni in multifrequenza con l'intervento di un bot sviluppato direttamente dalla società finanziaria, e col supporto di Intelligenza Artificiale, (un bot è un programma che opera su Internet ed esegue compiti ripetitivi). Bot che va a fare un numero altissimo di operazioni guadagnando cifre piccole ma che sommate riescono a fare un grande utile trovando nei book dei titoli delle défaillances nelle quali il bot si riesce ad inserire.
• Attraverso algoritmi di intelligenza artificiale che analizzano i mercati e ottimizzano le decisioni di trading, è possibile affrontare i mercati anche nei momenti più complicati.
• Si tratta di un'operatività molto tecnica che non si può fare senza l'aiuto di un computer ed un programma specifico.
• Il rendimento ottenuto nel lungo periodo da diversi anni si attesta intorno al 30% annuale.
• il rendimento da quando io sono sottoscrittore (inizio del 2022) è del 42,14%.
• COME VI HO GIÀ DETTO HO FATTO UN INVESTIMENTO PERSONALE E VOGLIO TESTARE PERSONALMENTE IL RISULTATO PER ALTRI 3/6 MESI, PASSATI I QUALI MI SENTIRÒ IN GRADO DI CONDIVIDERE I RISULTATI CHE PERSONALMENTE AVRÒ AVUTO IN MANIERA TALE CHE ABBIATE UN VALIDO DATO SUL QUALE DECIDERE SE INVESTIRE O MENO.