S&P 500 (SPX500)
I grafici parlano più di quanto si possa pensareOggi non tratteremo i rendimenti del decennale americano, ne abbiamo parlato già nel Market Recap, Week 26 Sept-30 Sept 2022.
Molte persone sono preoccupate per i tassi d’interesse che spingono sempre più in alto. Tuttavia, molti dei grafici di forza relativa che seguiamo non sono d’accordo.
Se davvero i mercati fossero veramente preoccupati da un aumento futuro dei tassi, NON vi sarebbe alcun motivo (NESSUNO!) per comprare titoli Growth a bassa capitalizzazione..in quanto si comprerebbero titoli Value.
Cosa dicono i nostri amati grafici?
Dal minimo di maggio, i successivi minimi di giugno e settembre dell'S&P 500 sono stati accompagnati da una rotazione dei capitali verso le società a piccola capitalizzazione Growth.
Il PPO nel pannello in alto del grafico è quasi sempre rimasto sopra la linea dello zero e ora sta tornando al rialzo sottolineando lo slancio rialzista della crescita delle small cap.
Sì ma..i prezzi sono comunque scesi!
Sì. L'azione sui prezzi dell'S&P 500 di breve periodo è diventata ribassista a settembre, stabilendo un nuovo minimo di cui si ha comunque bisogno della conferma dei prezzi.
Semplicemente, la rotazione settoriale al momento non supporta l'argomento ribassista.
Solo 9 mesi fa, e chi ci segue da tanto tempo se lo ricorda, si stava verificando l'esatto contrario. L'S&P 500 registrava un massimo storico, ma i capitali stavano ruotando verso le aree più difensive e Value.
Sappiamo tutti come è andata a finire, vero?
SE L'AZIONARIO RIMBALZASSE? DELLE BUONE SCELTE: ORO ED ETF "XME"IL DOLLARO COME BENE RIFUGIO E L’INDICE DI FORZA SPX/DXY
Dall’inizio del 2022, ogni qualvolta si sono registrati dei ribassi sul benchmark di riferimento S&P500 (nell’immagine seguente evidenziati da dei rettangoli di color rosso), le incertezze (o paure) degli investitori sono aumentate, con relativo incremento del VIX che, negli stessi momenti, si è correlato inversamente all’S&P500 stesso. Nell’immagine possiamo osservare la forte correlazione inversa tra i due.
Chi si poteva comportare da bene rifugio? Sicuramente un asset correlato positivamente all’indice di volatilità, che andava dunque ad apprezzarsi all’aumentare delle incertezze. Quest’ultimo è stato il dollaro americano:
La sua forte correlazione diretta con l’indice di volatilità è testimoniata dal coefficiente di correlazione stesso che si attesta negli ultimi 20 giorni a valori di +0.91 (correlazione diretta quasi perfetta).
Il suo ottimo comportamento da bene rifugio è ben evidenziato dalla grafica che segue, dove vado a correlare la stessa currency con l’S&P500:
Ogni qualvolta il riferimento azionario ha registrato dei ribassi (all’interno delle zone evidenziate dai rettangoli di color rosso) il dollaro si è apprezzato; viceversa, all’interno delle zone evidenziate dai rettangoli di color azzurro (corrispondenti ai ritracciamenti dell’S&P all’interno del bear market) possiamo osservare come il dollaro abbia registrato prestazioni più deboli (perché veniva meno la forza derivata dalla sua qualità di safe heaven). Da quest’ultimo piccolo ragionamento, cosa ne deriva? Una correlazione inversa tra questi ultimi due!
Per concludere il paragrafo, possiamo creare un indice di forza tra S&P500 e US Dollar (SPX/DXY):
• Quanto più l’indice di forza registra dei ribassi, tanto più il dollaro sovraperforma l’SPX (etf del benchmark)
• Quanto più l’indice di forza registra dei rialzi, tanto più SPX sovraperforma il US Dollar
Come potrà mai essere il coefficiente di correlazione tra l’indice di forza e il VIX? In territorio negativo, come mostra l’immagine. Negli ultimi 20 giorni, essa si attesta addirittura a -0.96 (ancora più forte della correlazione positiva tra US Dollar e VIX che, come abbiamo visto precedentemente, si attesta a +0.91).
Com’è da leggere questa informazione?
• Se il dollaro registra delle sedute di contrattazioni migliori dell’S&P500 (con l’indice di rischio che registra allo stesso tempo dei ribassi) siamo in clima di risk off; viceversa, di risk on!
Questo significa che l’indice di forza SPX/DXY può essere considerato un ottimo indicatore risk on/risk off per il contesto di mercato che viviamo da inizio anno. A conferma di ciò arriva la sua correlazione diretta con un altro indicatore di rischio che utilizzo sempre, quello tra il settore azionario dei beni ciclici rispetto a quello dei beni difensivi (o di prima necessità):
Ci tengo a ricordare un concetto fondamentale: l’indice di forza tra XLY (beni ciclici)/ XLP (beni di prima necessità) costituisce un ottimo indicatore di rischio perché:
• Quando gli investitori concentrano i loro acquisti maggiormente su aziende cicliche (ossia tutte quelle che sono fortemente influenzate dai cicli economici, come il settore automobilistico) rispetto a quelle difensive (ossia tutte quelle che non sono influenzate dai cicli economici come, ad esempio, Procter & Gamble), l’indice di forza tende ad apprezzarsi segnalando il “risk on nei mercati”
• Quando gli investitori concentrano maggiormente i loro acquisti su aziende difensive rispetto a quelle cicliche, l’indice di forza tende a deprezzarsi segnalando il “risk off nei mercati”
SE L’AZIONARIO AMERICANO RIMBALZASSE FORTEMENTE, QUALI POTREBBE ALCUNI TRA I MIGLIORI ASSET? ORO ED ETF “XME” METALS & MINING
Il 3 e il 4 ottobre abbiamo assistito a due forti sedute di rimbalzo dell’azionario americano. La domanda che molti si porranno è:
“Se il rimbalzo continuasse per qualche tempo, quali potrebbero essere gli asset migliori?”
Facciamo dunque un’ipotesi:
Ipotizziamo che l’S&P500 rimbalzi di 15 punti percentuali e vada a rivisitare la struttura di prezzo dei 4150$ evidenziata nella grafica da un rettangolo di color grigio.
Bisogna chiedersi a questo punto che comportamento dovrebbe mostrare l’indice di rischio SPX/DXY se le stesse condizioni di mercato mostrate nel paragrafo 1 dovessero persistere:
• Vista la correlazione inversa tra S&P500 e VIX, se il benchmark dovesse apprezzarsi, il VIX dovrebbe deprezzarsi
• Vista la correlazione diretta tra dollaro americano e VIX e quella inversa tra S&P500 e lo stesso dollaro, se il benchmark dovesse apprezzarsi e il VIX deprezzarsi, allora la currency dovrebbe a sua volta “svalutarsi”
Da questo ne conviene che:
• Se le condizioni di mercato persistessero e l’S&P500 rimbalzasse di 15 punti percentuali, allora l’indice di forza SPX/DXY dovrebbe sicuramente apprezzarsi
Avendo capito che gli antagonisti del risk-on sono il dollaro e il VIX (con i loro relativi apprezzamenti), nasce dunque la necessità di ricercare un asset che si muova in controtendenza rispetto ad essi che è rappresentato, in questa analisi, dall’oro!
Infatti:
• Esso, dal mese di maggio, è correlato in maniera fortemente inversa al dollaro (coefficiente di correlazione negli ultimi 20 giorni pari a -0.82)
• Esso, da inizi agosto 2022, è correlato inversamente all’indice di volatilità; il coefficiente di correlazione presenta un valore di -0.73 per i 20 giorni precedenti
Dopo queste due grafiche vien da chiedersi: quale può essere la correlazione tra oro e indice di rischio SPX/DXY?
Da inizi maggio 2022 la correlazione appare diretta, con l’indice di correlazione che ad oggi segna un +0.78, simboleggiando una correlazione forte.
Prima ho ipotizzato che nell’eventualità in cui il benchmark rimbalzasse oltre di 15 punti percentuali, l’indice SPX/DXY dovrebbe muoversi al rialzo.
Chiediamoci: che prestazioni ha dimostrato l’oro da inizi maggio ad oggi ogni qualvolta lo stesso indice di forza si è apprezzato?
Sono state buone prestazioni. Osservate i rettangoli di color rosso:
• Dal 18 maggio al 7 giugno ha realizzato una performance del +2.04%
• Dal 14 luglio al 15 agosto un +5.04%
• Dal 26 settembre al momento della scrittura dell’analisi (4 ottobre, ore 18:40) un +6.3%
Spero di essere stato chiaro sul fatto che se le condizioni di mercato dovessero persistere, l’oro potrebbe essere tra i migliori asset. Ma…non solo! Una delle correlazioni che sto osservando attentamente da qualche tempo è quella esistente tra lo stesso metallo prezioso e l’ETF SPDR S&P METALS & MINING.
Esso presenta ticker “XME” e fornisce esposizione al segmento “metalli ed estrazione mineraria” che comprende le seguenti sotto industrie:
• Alluminio
• Carbone e combustibili di consumo
• Rame
• Metalli diversificati ed estrazione mineraria
• Oro
• Metalli preziosi e minerali
• Argento e acciaio
Le prime 5 partecipazioni nel paniere sono:
• Peabody Energy Corp: 4.63%
• Consol Energy Inc: 4.26%
• Hecla Mining Corp: 4.23%
• Newmont Corp: 4.16%
• Royal Gold Inc: 4.13%
Che correlazione esiste tra esso e l’oro?
Fortemente positiva. Il coefficiente di correlazione a 20 periodi si attesta a valori di +0.91. La grafica mostra come ad un apprezzamento dell’oro corrisponda il rafforzarsi di XME (idem se si tratta del deprezzarsi dello stesso metallo prezioso e dello stesso indebolirsi dell’etf metals & mining).
Quali potranno dunque essere le prestazioni di XME all’interno delle fasi rialziste dell’indice di forza SPX/DXY?
• Dal 18 maggio al 7 giugno ha realizzato una performance del +13.4%
• Dal 14 luglio al 15 agosto si è apprezzato di 22.8 punti percentuali
• Dal 26 settembre al momento della scrittura dell’articolo (4 ottobre ore 19:45) un +14.2%
Perché queste forti prestazioni? Per la grande correlazione diretta tra lo stesso ETF e SPX/DXY:
Si pensi che, ad oggi, la forte correlazione positiva tra i due si attesta al +0.94, ben superiore a quella che aveva mostrato l’oro, di +0.78.
Spero di non avervi ubriacato troppo con queste correlazioni, purtroppo sono appassionato.
Se l'azionario rimbalzasse del 15%? i migliori asset: oro e..etf metals & mining
Matteo Farci
Inversione del rendimento del tesoro a 10 anniUn sviluppo interessante della settimana è la candela d’inversione sul grafico settimanale del rendimento del tesoro a 10 anni ($TNX).
Una candela molto simile si è presentata a giugno e unita con una divergenza sul PPO settimanale (frecce blu)
Ora si sta presentando la stessa situazione con una divergenza ancora più accentuata rappresentata dalle frecce rosse, che ingloba quindi la precedente e con i rendimenti che hanno toccato il 4%.
La divergenza negativa aumenta le probabilità di un test SMA a 20 settimane e successivamente 50 (meno probabile della prima, ma andiamo per gradi) almeno nel breve periodo.
Se ciò dovesse accadere, i titoli più orientati al growth sul NASDAQ 100 avranno una buona performance.
IL MONDO RALLENTA, E LE BORSE FESTEGGIANO!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 04.10.2022
-CONTESTO
Chiaro a tutti gli operatori oramai la determinazione con la quale le banche centrali rimarranno con toni hawkish per frenare la corsa dell’inflazione e colpire pesantemente la domanda, ma la scorsa settimana, una breccia è stata aperta nel muro di fermezza delle banche centrali occidentali, con la BOE che ha fatto una piccola marcia indietro, ritardando la partenza del programma di QT e apprendosi ad ulteiori acquisto di Gilt!
Alla necessità di un’economia in difficoltà, le politiche fiscali ricorrono ancora alla richiesta di liquidità e le banche centrali sembrano disposte a rispondere!
La domanda ora resta: quando sorgerà nuovamente la necessità di liquidità?
Come già più volte da noi richiamato nelle nostre analisi , il dollaro ripiegherà solo quando l’economia Usa mostrrerà chiari segnli di rallentamento, cosi da fare strada alla possibilità di banche centrali nemo aggressive, e la fame di dollari potrebbe essere cosi placata da nuovi linfa!.
Ieri i primi segnali di rallentamento mondiale i PMI pubblicati da Jp Morgan e ovviamente i dati ISM per l’America, che segnano il passo ad una forte frenata dell aprodzione industriale, con le aziende manifatturiere che portano il dato al +50.9% , ad un soffio dalla fase di recessione della produzione!
Ovvio che un dato conclusivo sotto il 50% sarebbe indiscutibilmente negativo, ma l’attuale trend di ribasso delle rilevazione di questi dati sono già sufficienti ad esplicitare la tendenza in atto!
Calano i nuovi ordini, calano la nuove assuzioni, salgono le scorte nei magazzini, insomma tutto lascia pensare ad imprese che si preparano ad un lungo fermo delle attività, il che crea nubi di profonda incertezza per il futuro più lontano.
Ma il motto per gli operatori resta lo stesso: BRUTTI DATI, SONO OTTIMI DATI!
Si perché la chiara difficoltà dell’economia mondiale, pone un passo più vicino la fine delle politiche hawkis della Fed e delle altre banche centrali mondiali e per questo le borse festeggiano, con i primi rialzi di questo inizio di trimestre.
-FOREX
Il comparto valutario trova respiro dal super dollaro, che come anticipato, inizia aconfermare i suoi ribassi al confermarsi di una congiuntura economica in rallentamento, che tuttavia dovrà trovare conferma nei dati sull’occupazione in pubblicazione il giorno 7 ottobre.
Dollar index passa dai massimi di 114.80 al test dei primi supporti a 111.60, ponendo le condizioni base per ulteriori affondi ribassisti fino 109.40 prima e 107.50 poi, senza tuttavia ancora invalidare il trend di lungo periodo nettamente rialzista.
Se vacilla il dollaro , ecco che le altre majors trovano spazio per interessanti recuperi a partire dalle oceaniche, che hanno abbondanti spazi di recupero dai minimi battuti in queste ultime settimane, ed è cosi che il dollaro neozelandese di porta al test delle resistenze a 0.5740 oltre le quali si potrebe assistere ad allunghi rialzisti fino le aree di 0.5880-0.59 figura.
Anche il dollaro australiano va al test delle resistenze poste a 0.65 e ¼ livello da rompere per parlare di possibili allunghi riazlisti degni di questo nome, e che porterebbero il test dei minimi a 0.6350 ad essere un ricordo lontano.
Non da meno eurusd, che consolida al momento nelle aree tra 0.9740 e 0.9850, con le medie mobili veloci che iniziano ad incrociare le medie mobili lente a rialzo per dare possibile struttura rialzista ad uno dei cambi attualmente ancora più penalizzati dal super dollaro.
-EQUITY
Se il comparto fx festeggia la debolezza del dollaro, fanno tanto meglio le borse mondiali, che partono in questo q4 con un vero e proprio boom rialzista, segnando ieri rialzi che vanno dal 2.50di s&p al 2.79 del nostro indice italiano al +2.80del nikkey al 2.31 del Nasdaq!
Rispondono alla grande i supporti di nasdaq posti a 11000pnt, e non sembra impossibile rivedere i test delle mm21 poeriodi daily a 11790 pnt, che ancora non invaliderebbe il mercato bearish in atto.
Recupera anche il dax che dai minimi di 11850 pnt si porta 12220pnt, ma resta resistenza chiave da rompere i 12440 pnt per parlare di potenziale inversione di tendenza, che resta tuttavia ancora senza nessun vero supporto nella congiuntura macroeconomica europea che ricordiamo essere ancora alle prese con una profonda crisi energetica.
-COMMODITIES
Recupera anche il gold, che mantiene viva la correlazione iversa con il mondo dei rendimenti sovrani , che ieri hanno visto ancora debolezza, offrendo sponda alla debolezza del dollaro usa, per trovare un gold decisamente tonico, che recupera dai minimi di 1610$ e balza in 4 sedute a 1699$, aprendo la strada a possibili allunghi rialzisti fino 1723$ prima e 1746$ poi.
Ancora una settimana ricca di eventi e dati macroeconomici che possono stravolgere il mood in atto, pertanto continuiamo a raccomandare la massima prudenza per un 2022 decisamente volatile!
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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BTC inizia a decorrelarsi?Bitcoin sta attraversando una fase alquanto piatta in termini di volumi e di prezzo.
Motivo per il quale oggi andiamo ad analizzare la correlazione di BTC con la finanza tradizionale.
In alto ci sono i grafici dell'S&P500 e del Nasdaq100.
Come si può vedere dalle linee sul grafico nell'ultima settimana c'è stata una, seppur piccola, divergenza tra la direzione dei due indici e BTC.
Era da molto tempo che BTC dimostrava una forte correlazione con i mercati tradizionali, questo dovuto dall'ingresso di molti istituzionali in BTC. Infatti, ha reagito allo stesso identico modo, (seppur con più volatilità) a tutte le notizie/manovre della FED.
Il prossimo dato importante sarà il CPI che ci sarà il 13 Ottobre. Sarà interessante vedere come BTC reagirà.
S&P verso i 3200 punti?L'indice S&P 500 (SPX) rompe il supporto dei 3600 punti - importante livello psicologico della figura di doppio minimo - e si dirige verso nuovi minimi.
Mi chiedo se la forza al ribasso possa spingere la Price Action ai livelli di 3200 punti entro l'inizio del prossimo anno, convalidando l'ABCD pattern con una armonicità, tra i due impulsi ribassisti, del 94%.
D'altra parte non si può nemmeno escludere una trappola, con possibile ritorno ai livelli di 3800 punti, essendo stata la rottura al ribasso accompagnata da pochi volumi ampiamente sotto la media mobile dei 20 periodi. Tenderei ad escludere questa possibilità, visto il momento storico in cui ci troviamo, ma sappiamo bene che il mercato può rimanere irrazionale più di quanto noi possiamo rimanere solvibili.
Buona domenica,
Silvio
Mid e Small Cap Growth nel mirinoL’indice S&P 500 ha fissato un altro minimo di mercato per questo 2022 solo pochi punti sotto il minimo precedente stabilito martedì.
Anche la lettura del rapporto put-call equity-only ha raggiunto un altro massimo a 0.84.
Questa è una lettura ESTREMA e sottolinea il sentimento ribassista che permea il mercato azionario.
Se osserviamo un grafico H4 dell'S&P 500 per noi è chiaro, almeno a breve termine, di cosa abbiamo bisogno per invertire l'attuale momentum ribassista; rompere questo canale ribassista e successivamente area 3900 punti.
Nei due pannelli in basso del grafico vediamo che in queste ultime due settimane, nonostante l’indice faceva sempre nuovi minimi, le Small e Mid cap Growth hanno registrato una sovra performance degna di nota su base relativa.
Ed è questa l’area del mercato dove si deve concentrare la nostra attenzione, poiché se e quando il mercato ripartirà, queste aree del mercato probabilisticamente saranno avvantaggiate!
E’ opportuno cogliere queste società (e non solo) vicino ai supporti poiché la possibilità di falsi break long aumenta considerevolmente in questo contesto di mercato
QUANDO LO STORNO DEL DOLLARO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 27.09.2022
-CONTESTO
È oramai chiaro a tutti la forza del biglietto verde, e che il mondo intero sia prossimo ad una fase recessiva sembra essere un dato di fatto, ma come sempre i tempi dei mercati finanziari non rispecchiano quelli dell’economia reale, e un anticipo di circa un semestre è per buon accordo condiviso da tutti.
I mercati guardano in media ad un semestre nel futuro e si preparano pertanto ad una fase di rallentamento delle attività produttive mondiali, il che porterà a scarsi utili per una parte delle attuali aziende mondiali e alla chiusura totale delle attività per una gran parte delle restanti imprese.
Si creerà meno ricchezza nel mondo, e le banche centrali questa volta non faranno nulla per risollevare le sorti dell’economia globale a differenza di quello che siamo abituati a vedere nell’ultimo ventennio, perché è priorità globale quello di far calare i prezzi al dettaglio e l’unico modo e colpire la domanda.
Alla luce di una fase di forte recessione non sembra esserci altro mood se non quello di scappare dalle attività di rischio e rimanere liquidi, ovviamente la liquidità prediletta nelle fasi crisi mondiale è la liquidità in dollari USA!
Questa fame di dollari sta portando al collasso tutti gli altri asset class, specialmodo il mondo fx sta vedendo ora una fase di iper volatilità a ribasso per tutte le altre majors che soffrono grandemente la forza del biglietto verde.
Sarà difficile credere in ulteriori allunghi rialzisti del dollaro senza che le ripercussioni sull’economia reale di paesi come il Regno Unito, o del blocco europeo possano non risentirne, pertanto maggiori saranno da ora gli allunghi rialzisti del dollaro, maggiori saranno le possibilità di un intervento delle banche centrali per riequilibrare le economie globali.
FOREX
Un 2022solo pro dollaro al momento, il che ha portato il basket dollari a segnare da inizio anno ad oggi un +7.89% medio, contro tutte le altre majors che soffrono invece pesanti ribassi, come lo yen giapponese che segna al momento un -11.45% medio, sebbene la BOJ abbia dichiarato apertamente la sua volontà di intervenire nel mercato fx per sostenere lo yen contro il dollaro usa.
Il mercato valutario vede un 2022 particolarmente volatile, e gli eccessi principali sono su usdjpy che segna da inizio anno un +25.49%, performance che non troviamo cosi di frequente neggli annali di questo asset, che pur esprimendo chiaramante le divergenze di politiche monetarie hawkish per il mondo usa e dovish per il mondo asiatico, sembra ora giunto su estremi tali da impensierire anche la banca centrale giapponese.
A far nota ancora il collasso della sterlina, che oltre al peso del dollaro usa, soffre una profonda sfiducia da parte degli investitori, che vedono poco realizzabili i piani del nuovo PM Truss a sostegno di imprese e famiglie data la volontà della BOE di drenare la liquidità immessa in questi ultimi anni a sostegno delle fasi di crisi legate non solo alla Brexit ma anche alla Pandemia.
Serve liquidità ora che le banche centrali devono ritirarla, il rischio di cadere in facili utilizzi di una iper liquidità iniziano a diventare concreti, e si dimostra ancora una volta come sia difficile fare a meno di liquidità stampata e non ricchezza creata a sostegno dell’economia.
-EQUITY
Anche il comparto equity che oramai è per tutti gli asset mondiali ai minimi di questo 2022, vede maggiormente penalizzato l’equity europeo, che soffre la crisi energetica che soffoca le necessità produttive del polmone tedesco. Senza energia sarà innegabile la fase di ristagno dell’economia tedesca in primis e di quella europea tutta.
Contro tendenza ovviamente il comparto equity asiatico, che gode ancora di ampia liquidità immessa dalle banche centrali, e che offrono quindi migliori spunti di investimento a fronte dell’azionario occidentale, che al netto di fisiologici respiri è destinato ancora a ribassi rilevanti.
-COMMODITIES
Il gold primo asset commodities a soffrire non solo la forza del dollaro ma anche gli alti rendimenti obbligazionari mondiali, che sono investimento migliore in fase di recessione e alta inflazione a fronte del gold che non offre rendimenti. Si fugge quindi dal metallo prezioso, e in generale dal mondo commodities, in virtù di un futuro calo della domanda globale, anche per l’energy., che trova quindi ribassi sia per il NGAs che per il WTI, che tornano ai loro fair value. Interessante sarà vedere come agirà l’opec + all’eventuale calo della domanda, al fine di sostenere i prezzi che non saranno troppo ben visti sotto soglie significative dei 50$.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
S&P500: quadro tecnico sempre più debole, quali prospettive ora?Gli indici di Wall Street archiviano la prima seduta della settimana in negativo, influenzati dalle scelte fiscali proposte nel Regno Unito, che hanno portato la sterlina ai minimi storici nei confronti del dollaro.
Il crollo della sterlina ha preoccupato non poco la Bank Of England, che però per il momento si è limitata a chiarire che se le scelte fiscali influiranno sull’inflazione non esiterà a modificare i tassi d’interesse.
Il future su S&P500 ieri è sceso vicino ai minimi dell’anno, toccando quota 3.657 punti; le contrattazioni si sono poi chiuse a 3.670 punti.
Nella seduta odierna stiamo assistendo ad un rimbalzo, con il mercato che al momento della scrittura è tornato a scambiare sopra i 3.700 punti.
La struttura tecnica è decisamente molto debole, frutto delle vendite della scorsa settimana catalizzate dal breakout del supporto a 3.900 punti, livello che avevamo più volte segnalato nelle precedenti analisi.
Il saldo di questo mese al momento segna un -6%.
La tenuta di quota 3.650 punti, livello il cui breakout aveva innescato l’uptrend a gennaio 2021 e contenuto la discesa nel giugno scorso, ha frenato per il momento le vendite, motivo per il quale riteniamo ora possibile un rimbalzo.
Da sottolineare però come S&P500 stia scambiando ormai stabilmente da metà agosto all’interno di un canale ribassista ben delineato e che in tale contesto i rally di mercato troveranno ostacoli già a quota 3.750 punti.
Fino a che l’S&P500 rimarrà all’interno di tale canale, ovvero nel range delimitato superiormente ora dalla resistenza dinamica tra 3.850 e 3.900 punti sarà difficile osservare un recupero importante.
Tuttavia da registrare come gli ultimi rialzi della volatilità implicita su S&P500 abbiano portato il VIX in ipercomprato, fattore che potrebbe continuare ad un recupero delle quotazioni di S&P500, anche se aspettiamo un segnale di inversione associato a chiusure giornaliere del VIX sotto quota 29.5 punti (contratto VIX Future).
Lato operativo riteniamo quindi possibile assistere ad un mini rally nel breve, operando quindi in acquisto con estrema prudenza e size ridotte sull’eventuale break al rialzo di 3.730, con obiettivo 3.755 punti; di contro sul test di 3.755 il mercato offrirà con tutta probabilità occasioni lato short (livello di confluenza di resistenza statica e dinamica); stesso ragionamento per l’altra importante resistenza di breve da segnalare, posizionata a 3.850 punti.
Gli obiettivo delle operazioni short sono da ricercare comunque in area 3.700, poiché data l’importanza del supporto a 3.650 punti potremo vedere il mercato nel breve far fatica nel superare al ribasso tali minimi.
Il supporto reggerà?Bene, questa è la domanda da un milione di dollari.
Come abbiamo detto nell’ultima rubrica Daily Report, September 22nd 2022, abbiamo fornito due scenari ad agosto 2022.
Siamo onesti, anche perché è tutto nero su bianco e non ci nascondiamo dietro a un dito; ci saremmo aspettati che area 3900 avesse opposto maggiore supporto e che saremmo ripartiti al rialzo seppure per un breve periodo, e invece l’area è stata tagliata al ribasso come il burro.
Qualcosa è cambiato? Esiste una previsione aggiornata?
In genere assumiamo che un supporto chiave si mantenga tale fino a che non venga violato definitivamente.
Una cosa però è cambiata in queste settimane (lo avevamo anticipato nel Daily Report, September 13th 2022).
Crediamo che a partire dal discorso di Jackson Hole, Wall Street abbia completamente perso la fiducia nella FED e nella sua attuale strategia di aumentare in modo aggressivo i tassi d’interesse per combattere l'inflazione.
Poiché gli aumenti dei tassi della FED continuano, molti temono una recessione più profonda, che avrebbe un effetto negativo sui futuri utili di molte aziende.
Questo potrebbe portare molte aziende di Wall Street a ridurre le valutazioni di molte società, in particolare i titoli di Growth (vedremo più avanti cosa dicono i grafici al riguardo).
Un altro elemento molto critico nella performance delle valutazioni è il tasso d’interesse utilizzato per attualizzare la crescita degli utili futuri.
Con l'aumento dei tassi d’interesse (più del previsto), induce le aziende di Wall Street a riconsiderare i loro precedenti modelli di valutazione ed è quello che pensiamo che stia accadendo proprio ora.
Dal punto di vista Intermarket, tutte le asset class sono al ribasso, e questo fa pensare che l’affondo dell’azionario potrà spingersi oltre al minimo di giugno, a meno che non vedremo segnali positivi dal mondo obbligazionario nelle prossime settimane.
BEAR TRAP? Oppure i timori sono fondati?Una bear trap è comunemente intesa come la falsatura di una rottura tecnica per un determinato livello di supporto oggettivamente considerato importante (ben visibile). In poche parole, si parla di trappola ribassista, quando il prezzo di un asset rompe al ribasso un supporto, istigando nella maggior parte dei trader sentiment ribassisti, ma nelle sedute successive il prezzo resiste e da il via ad un nuovo ciclo rialzista (bull) facendo cadere in trappola tutti i trader che hanno abboccato. E' comunemente inteso come uno dei pattern tipici di manipolazione di mercato ed allo stesso tempo, uno dei più frequenti.
La partita a scacchi con il market maker continua e questa volta i trader sembrano nuovamente doversi confrontare con il tanto temuto "supporto dei 19k$".
Nello scorso approfondimento, abbiamo discusso del numerario dei 20K e di come sia un livello di prezzo "troppo" facilmente visibile graficamente. Se ricordate le nostre parole, ci siamo soffermati molto sul fatto che per questo motivo, veniva utilizzato come resistenza e, per essere più precisi, come pozzo di liquidità per le mani forti. Non servono particolari capacità di analisi volumetrica o conoscenza della tanto rinomata corrente dello smart money ... queste informazioni possono essere lette da chiunque semplicemente osservando la price action.
Detto ciò, la struttura grafica non lascia presagire niente di buono. Non solo perchè il prezzo non sembra aver voglia di superare i 20K$ (che come avrete capito sono un livello fondamentale), ma anche perchè dal contesto macroeconomico non sembrano certo arrivare notizie positive per i mercati finanziari. Per stabilizzare l'inflazione i mercati devono scendere e con essi, la crescita economica. I P/E delle società più speculate, difatti si stanno ridimensionando e le aspettative di recessione economiche per molti paesi stanno aumentando (scenario confermato dalla price action dell'EuroStoxx e del S&P500).
Il tasso di correlazione di BTC con imercati tecnologici statunitensi (purtroppo) è alto e quindi, non possiamo non prendere in considerazione certi ragionamenti.
Per tale motivo, a mio parere i trader cryptovalutari dovrebbero restare attivi sul breakout perchè, indipendentemente dalla direzione di medio periodo che assumerà il prezzo, ci sarà da aspettarsi molta volatilità e con essa, molte news che non vedevano l'ora di uscire (a buon intenditore, poche parole).
US500 Trend Line LONGLa trendline che unisce il periodo rialzista iniziato il 19 settembre è stata toccata nuovamente ora , e coincide con il livello quartile 75% di fibonacci tracciato dall impulso rialzista iniziato ieri ai massimi di oggi.
-atteso prolungamento dell long fino ai massimi del volume profile m15 in area 3918.
CURRENCYCOM:US500
Le grandi domande all'inizio di una nuova settimanaLe grandi domande all'inizio di una nuova settimana
"Possiamo raggiungere quel livello 3900?"
“Quale impatto avrà la riunione della Fed di martedì/mercoledì? “
Il mercato si è già preparato per un aumento di 0.75% , e un aumento di 1% con un 20% di probabilità.
In questa seconda ipotesi, assisteremo ad GRANDE vendita direttamente verso i minimi di metà giugno, se invece farà quello che tutti si aspettano, cioè 0,75%, non saremo sorpresi di vedere un piccolo rally di sollievo.
Per la settimana appena conclusa, l'S&P 500 ha perso il 4,77% e cinque settori hanno perso più del 6%, inclusi sia i servizi di comunicazione (XLC, -6,26%) che la tecnologia (XLK, -6,19%).
Di per se, questi dati non aggiungono informazioni, preziose informazioni che possiamo ottenere utilizzando l’analisi di forza relativa utilizzando l’analisi settoriale come abbiamo fatto in Il Lato Forte del Mercato, 17th September 2022.
È stato il fallimento di 3920-40 (area rossa) che ha innescato il sell-off di giovedì e che ha portato l’indice sotto 3900 punti e sotto la trendline rialzista dei minimi di Giugno 2022 (in blu).
Fun Fact: In aftermarket il futures di SP500, #ES, si è riportato sopra 3900 punti
Affinché la forza dei ribassisti continui, gli orsi dovranno necessariamente mantenere l’area rossa evidenziata altrimenti si verificherebbe un fallimento di breakout al ribasso che potrebbe innescare un pesante short squeeze nel breve-medio periodo con resistenze a 3975, 4035-4045, magari con una ripresa della forza relativa del tech che ha faticato da un mese a questa parte.
Ricorda: from failed moves born fast moves
Se gli orsi dovessero invece mostrare forza e riuscissero a rompere area 3850, questo esporrebbe l’indici a ulteriori ribassi verso 3830, 3780, 3755 punti.
LA TEMPESTA PERFETTA è ALLE PORTE!ANALISI COT REPORT del 18.09.2022
-CONTESTO
Siamo giunti ad una delle settimane più importanti di questo 2022, appuntamento immancabile per gli operatori quello con la FED del 21 settembre, che sarà determinante per conoscere il destino dei mercati finanziari.
In questa rubrica dedicata esclusivamente alla lettura del posizionamento dei non commercial sul mercato dei futures quotati al CME di Chicago, non possiamo esimerci dalla lettura dei dati in previsione della FED e cercare quindi di capire come si stanno preparando le mani forti e quali aspettative possono avere da questo appuntamento attraverso le loro posizioni.
Il quadro generale dei dati forniti dal report di questa settimana, ci pare abbastanza chiaro, con delle correlazioni inter-market stabili nel mood dominante del risk off.
Sia il comparto valutario, che quello equity per finire alle commodities sembrano tutti dare fede ad una lunga fase di recessione dalla quale doversi proteggere e pertanto posizioni prudenziali sono chiare nel sentiment dei big players, ma procediamo con il consueto ordine.
-FOREX:
il comparto valutario mantiene stabile il suo sentiment pro dollaro USA, penalizza ancora la sterlina e lo yen giapponese, mentre sembrano comparire segnali interessanti sulla moneta unica, che potrebbe rivelarsi il prossimo driver delle mani forti.
EURUSD
Si ricoprono circa 24500 contratti questa sola settimana sull’euro, passando cosi di fatto da -36350 a -11800 contratti, il che permette ancora si un posizionamento netto corto, ma che apre le porte a potenziali cambi di rotta, special modo se questa settimana che è alle porte dovesse vedere forti prese di profitto sul dollaro USA e se la profonda crisi energetica che stringe il vecchio continente nella sua morsa dovesse trovare una qualche soluzione.
Da un punto di vista tecnico rimaniamo sulle aree di parità con il dollaro usa, e le aree di minimo di 0.9850 sembrano per ora reggere a nuovi tentativi ribassisti. Evidente la necessità di attaccare i massimi a 1.01 prima e 1.02 poi, per parlare di potenziali allunghi rialzisti, che potrebbeor portare alle resistenze di area 1.0340
GBPUSD
Senza sosta la caduta della sterlina, dove le mani forti toccano i -68086 contratti, incrementando la loro posizione netta corta di ben 17654 contratti. si torna a guardare con simpatia le massime esposizioni corte viste già in questo 2022
Il quadro tecnico non può che confermare il trend ribassista in atto, con prezzi che toccano nuovi minimi sotto 1.14 e che aprono la strada a nuovi ribassi. Difficile dire quale sarà la fine diquesto movimento, ma certo che un intervento politico economico sarà ben presto doveroso per sostenere le sorti della moneta britannica
USDCAD
Fatica anche il dollaro canadese che seppur ha goduto per un lasso di tempo della forza del wti, oggti ne paga lo scotto, mantenendo stabile la correlazione diretta, che oggi penalizza fortemente le sorti del doollaro canadese. Le mani forti si trovano oggi con 12425 contratti netti lunghi, ma in questa sola settimana hanno ridotto di ben 5485 contratti.
Anche il quadro tecnico per il futures cad sembra impostato chiaramanet a ribasso, con il break out di 0.7560 che ha aperto la strada ad allunghi ribassisti.
YEN
Per i big plaiers ancora no né tempo per ricomprare massicciamente yen, mantenendo pertanto ancora posizioni nette corte per ben 80692 contratti, incrementando di ben 22500 contratti la posizione precedente.
Il quadro tecnico per il futures yen, sembra aver trovato un primo supporto, che tutta via dovrà dimostrare la prossima settimana la sua validità, e la cui rottura ribassista, sarebbe un chiaro segnale per ulteriori ingressi in trend ribassista.
Dollar index
Stabili le posiozioni sul dollaro americano, che continua a vedere le mani forti detenere circa 35600 contratti, senza grandi scossoni al momento, in chiara attesa per le parole di Powell della prossima settimana, che potranno determina ulteriori allunghi o prese massicce di profitto.
Il quadro tecnico mostra ancora un dollaro stabile sui massimi di periodo oltre 110 e poco possiamo sperare , in termini di volatilità, prima di mercoledi, dove potremmo vedere nuovi movimenti direzionali nascere.
-EQUITY:
Inutile negare la sfiducia dei grandi operatori sul futuro dell’equity, palesemente mostrato nelle posizioni corte che hanno preso il sopravvento special modo questa settimana. Aumentano i contratti corti su tutti gli asset equity, a partire dall’S&P fino al DOW e al Russel.
I timori di una FED ancora iperaggressiva, che possa mettere sul tavolo rialzi tassi fino anche di 100BP fa tremare gli operatori, che preferiscono girarsi corti. Massima attenzione dunque nel cercare di prendere posizione contrarian long.
S&p
Con un incremento di ben 42284 contratti corti, le mani forti passano ad una posizione netta di ben -281000 contratti per l’S&P, mostrando chiaramente qule possa essere il loro sentiment almeno fino alla FED, dove potenziali prese di profitto non sono da escludere.
Anche il quadro tecnico ci pare in linea con il sentiment dei non commercial, andando a cercare nuovi minimi di periodo e puntanto ai minimi di per questo 2022 che se violati aprirebbero la strada ad importanti approfondimenti.
Anche il nasdaq vede nuovi contratti corti entrare sul mercato con ben 10240 pezzi, riducendo grandemente il flebile posizionamento long che passa a 11806 contratti.
Netti corti anche sul dow con -11686 contratti e sul russel con ben 99152 contratti, posizione che completa il quadro di una vera tempesta perfetta.
COMMODITIES
Il comparto delle commodities si allinea sia nel quadro tecnico che nel posizionamento dei big plaiers al mood di risk off, con l’energy che trova ancora riduzioni nel posizionamento di lunghissimo long per il WTI e per il Ngas
Il wti vede le mani forti a 227057 contratti e prezzi stabili sui minimi di periodo, mentre il Ngas , dove le mani forti sono netti corti a -145715 contratti, sembra voler abbandonare le arre di massimo dei 9$, per tornare a prezzi più vicini al fair value di 6-7$
Anche il gold trova posizionaemnti corti questa settimana con -5513 contratti e una posizione netta , che pur ancora long , si limita a 97344 contratti, minimimo da oltre 180 rilevazioni. Si accompaga al gols il silver dovbe le mani forti sono già netti corti con -4640 contratti.
Mood di risk off, che segue il ciclo macroeconomico di recessione, anche nei prezzi e nelle price action con il gold che ha rotto questa settimana l’importantissimo supporto a 1679$ che apre la strada ad offondi fino a 1600$
La settimana sarà caratterizzata dall’appuntamento con la FED di mercoledi che catalizzerà probabilmente l’attenzione degli operatori in questi primi giorni della settimana.
buon trading
Salvatore Bilotta
Un trend rialzista è una successione di massimi e minimi ...Un trend rialzista è una successione di massimi e minimi ... CRESCENTI!
Se vi ricordate, la nostra tesi era che in area 3900 c’è una area MOLTO supportiva e che poteva essere un buon livello per una ripartenza al rialzo dei mercati
La settimana appena conclusa ci ha regalato un ottimo rimbalzo da quell’area, delineando sul grafico settimanale un bel pattern d’inversione delle candele giapponesi.
Per una conferma della prosecuzione al rialzo nel medio-lungo periodo abbiamo bisogno di:
una rottura della trendline ribassista evidenziata in dalla linea blu tratteggiata
una rottura di area 4300 punti
Se entrambe le condizioni saranno soddisfatte, avremmo un testa e spalle rialzista che, se confermato, aumenteranno drasticamente le probabilità di una prosecuzione del bull-market secolare
Dovremmo anche poi verificare come si muoveranno i capitali nelle prossime settimane per affinare l’analisi in questione: vi terremo aggiornati su questo nei prossimi appuntamenti.
l rovescio della medaglia
ChiaramentE, il mancato mantenimento dei minimi di settimana scorsa, aprirebbe le porte a un nuovo test del minimo di metà giugno 2021.
I NON COMMERCIAL MIRANO ALLE STERLINEANALISI COT REPORT del 11.09.2022
-CONTESTO
Il mondo si muove all’unisono verso la lotta all’inflazione, questo il chiaro segnale che ci viene dalla settimana di contrattazioni appena conclusa, con tre banche centrali a decidere per rialzi tassi di 75bp.
I rialzi cosiddetti “jumbo” sono oramai una necessità, la Reserve Bank of Australia prima, la Bank of Canda poi ed in ultimo anche la BCE, che ha mantenuto fino ad oggi un tono dovish, hanno ceduto alla necessità di inasprire le politiche monetarie, per controllare la curva inflazionistica che sembra essere sfuggita di mano.
Meno riflessioni sulla diversa natura dell’inflazione che colpisce i vari paesi mondiali, si punta dritti agli inasprimenti monetari, fino al rientro evidente della corsa dei prezzi, senza curarsi eccessivamente dell’impatto che si avrà sull’economia reale. Se è vero che l’inflazione Usa è in buona parte generata da una corposa e robusta domanda, non è altrettanto vero per l’Europa, che vive un’iperinflazione legata special modo all’energia, e politiche hawkish potrebbero colpire pesantemente i consumatori, più di ciò che si rende necessario per contenere i prezzi di beni e servizi.
Non cambia tuttavia l’approccio delle banche centrali, bisogna quindi fare le dovute valutazioni, su quali le economie più robuste, che possano risultare non del tutto massacrate da questa ondatra di aggressività.
Il comparto forex è come sempre un ottimo termometro del sentiment dei big players, ma in questa fase del ciclo economico , che ricordiamo essere ancora di rallentamento/recessione, anche il comparto commodities da ottime indicazioni su quando attendersi eventuali cambi di rotta.
-FOREX:
il comparto valutario evidenzia l’assalto alle vendite di sterline, mentre ci può sembrare anacronistici gli acquisti di euro, ma a tal proposito ricordiamo che i dati vengono rilevati il martedì di ogni settimana e pubblicati il venerdi; pertanto, la decisione della BCE era ancora un’incognita per gli operatori, che pur rimanendo fermi nel loro sentiment di lungo periodo hanno preferito ridurre le loro esposizioni. Forza ancora per il biglietto verde che resta saldo nei portafogli degli investitori, mentre non trova respiri per ora lo yen giapponese, ma procediamo con ordine.
EURUSD
Le mani forti, riducono le loro posizioni nette corte, nell’attesa di quella che poi è stata la conferma di un rialzo tassi di 75BP da parte della BCE. I big players passano da -47646 contratti a -36349, con una riduzione di ben 11327 contratti. Permane al momento il sentiment ribassista di lungo periodo, ma le dichiarazioni hawkish della banca centrale europea potrebbero aver aperto la strada a cambi di rotta, o almeno a riequilibri negli eccessi di ribassi.
Il quadro tecnico per ora permane ribassista, con una chiara sequenza di massimi e minimi decrescenti partita oramai da inizio 2022 e che non vede al momento evidenze di inversione. Si rimane al disotto delle ultime resistenze tecniche a 1.0450 , massimo di agosto 2022. I minimi per quest’anno sono sotto la parità a 0.9875, baluardo da difendere per non vedere ulteriori affondi ribassisti.
GBPUSD
Duro colpo per le sterline, che vedono l’assalto dei big players, che passano a -50432 contratti, con un incremento netto di ben 21262 contratti short. Sono queste escursioni settimanali che non si vedevano dal 12 novembre 2021, settimana dalla quale è partito un trend discendente chiaramente accompagnato dal posizionamento dei non commercial
Anche qui il quadro tecnico resta impostato a ribasso, con un trend discendente fatto da massimi e minimi decrescenti molto chiari su base daily, che è partito nel febbraio del 2022, e che trova al momento i suoi minimi a 1.14 figura.
Le possibilità di un respiro non sono nulle, e approdi fino 1.18-1.20 figura sarebbero auspicabili pur rimanendo in ottica ribassista, per avere migliori occasioni di vendita con migliori r:r.
Eventuali break out dei minimi attuali, sarebbero una conferma dell’estrema debolezza di questo asset valutario, di cui non ripetiamo le già note cause.
YEN
Fallito il tentativo di recupero delle posizioni nette corte dei big players sullo yen, che trova nuova linfa, e le posizioni passano a -58189 short, con un incremento di 16658 contratti corti in questa sola settimana.
Si prosegue dunque a vendere yen giapponese, fino a che non cambierà il quadro macroeconomico e le decisioni di politica monetaria della BOJ.
Il quadro tecnico dello yen giapponese resta chiaramente ribassista, con la prosecuzione di un mega trend composto da massimi e minimi decrescenti e che trova le sue prime resistenze a 0.0072, con i minimi per questo 2022° 0.006899.
Difficile crede in movimenti rialzisti, certo non in inversioni di tendenza , prima di assistere ad eventuali rotture rialziste di 0.0080.
Dollar index
Stabilmente long dollari usa il portafoglio dei big players, che restano con 36107 contratti, incrementando di 592 contratti la posizione della scorsa settimana. Non cambia per ora il sentiment che guida la corsa rialzista del biglietto verde fino a questo momento.
Il quadro tecnico vive una fase di respiro, con tentativi di approdo sui supporti a 108.75. non escludiamo l’ipotesi di allunghi fino anche 107.50, che tuttavia non invaliderebbero ancora il trend rialzista in atto, che vede i suoi ultimi supporti a 103.75
-EQUITY:
fase di incertezza per i mercati azionari, che sul quadro tecnico vedono una chiara fase di congestione dei prezzi, che non si manifesta sulle posizioni dei big plaiers al momento ancora nettamente corti sui principali indici americani.
Spiccano i -238720 contratti sull S&P e i-9608per il DOW ed i -95605 del Russel, ancora netti lunghi tuttavia sui tech, con il nasdaq che vede le mani forti long con 22046 contratti. crediamo che eventuali posizionamenti netti corti anche sul comparto tech possano dare il via al vero panic selling, che al momento sembra non essere presente sui mercati che mantengono tuttavia un tono ribassista chiaro.
S&p
Per l’s&P I non commercial mantengono stabili le loro posizioni nette corte con -238720 contratti, senza grossi scossoni.
Anche il quadro tecnico sembra vivere una fase di incertezza con le quotazioni in piena fase di compressione dei prezzi, compresi tra i massimi relativi di 4330 e i minimi di 3900pnt.
Impossibile sapere cosa accadrà, ma se il quadro macroeconomico rimarrà invariato, allora la fase recessiva potrebbe essere alle porte ed i mercati potrebbero non aver mostrato ancora del tutto il loro carattere orso, rimaniamo pertanto vigili, special modo al test delle resistenze.
COMMODITIES
Il comparto commodities mostra le attese degli investitori di un ciclo economico in contrazione ancora per del tempo, con i continui ribassi delle quotazioni sia nei metalli industriali, che ora nel comparto energy, che sembra riallinearsi ai fair value di asset come ngas e wti.
WTI
Continuano a diminuire le posizioni nette lunghe sul wti da parte dei big player, che si portano a 214478 contratti, dando ancora un segnale da parte dei non commercial di voler liquidare posizioni su prezzi ritenuti ancora preda di speculazione per questo asset.
Il quadro tecnico è ancora di chiaro trend ribassista, con massimi e minimi decrescenti, con la conferma del break out dei minimi a 86$ area che ha svolto per diverso tempo la funzione di supporto, ora ritestata da resistenza.
La tenuta di questi livelli potrebbe decretare ulteriori allunghi ribassisti, che restano soggetti tuttavia alle eventuali dichiarazioni dell’Opec +, che ha chiaramente espresso la sua volontà di sostenere i prezzi, anche con eventuali tagli alla produzione, quindi massima prudenza per il comparto energetico.
buon trading
Salvatore Bilotta
Ford Motors, #FFord Motor Company progetta, produce, commercializza e fornisce assistenza a una gamma di autocarri, automobili, SUV, veicoli elettrici e veicoli di lusso Lincoln Ford in tutto il mondo. Opera attraverso tre segmenti: Automotive, Mobility e Ford Credit.
Questo titolo è molto interessante tecnicamente: durante il mese di luglio e agosto ha avuto una crescita del 50% (freccia blu) per poi consolidare e, nell’ultima settimana, rompere al rialzo (un po’ sporca a dir la verità) la trendline ribassista di consolidamento. Durante il consolidamento il PPO si è scaricato portandosi vicino allo zero.
Un movimento verso l’alto dovrà sancire la rottura definitiva di area 16-17$ del grafico dei prezzi, così come della resistenza sul grafico di forza relativa.
Per un’idea di trading, il livello attuale è un buon entry point, con stop in area 14.5$ e target almeno a 18.5-19 $ per prendere i primi profitti.
S&P 500 rimbalza da manuale sul livello 61.8 di Fibonacci Questo solo per far ricredere gli scettici e quelli che dicono "fibonacci non funziona".
Il grafico parla da solo, il prezzo ha baciato il livello 61.8 su grafico settimanale ed è rimbalzato. Ora nessuno sa se proseguirà al rialzo o tornerà verso il basso, sta di fatto che se usati correttamente questi livelli si dimostrano un'ottima confluenza ;)
Una lente d’ingrandimento nelle ultime due giornateIn linea generale, tendiamo a essere rialzisti e ottimisti poiché il mercato azionario statunitense sale più spesso di quanto non scenda.
Scendiamo di timeframe e osserviamo cosa è successo nelle ultime due giornate di contrattazione.
Nelle giornate di giovedì 1 e Venerdì 2 settembre, abbiamo assistito a un brutale oscillazione dei prezzi tra area 3900 e area 4000 punti; in particolare nel pomeriggio EST una brusca vendita che ha riportato l’indice in area 3900 punti, un ottima area supportiva.
Ricordiamo che il lunedì 5 Settembre i mercati saranno chiusi per il Labor Day
Potremmo trovare una nuova zona di bilanciamento in questo fazzoletto di 100 punti, e sarà importante osservare se il flusso di capitali ci darà indicazioni sulla prosecuzione o meno del trend ribassista.
Nonostante la debolezza, notiamo comunque tre aspetti positivi:
Abbiamo finalmente registrato un massimo intraday
Un minimo leggermente maggiore: nonostate il brutto reversal di venerdì, i venditori non si sono mostrati così forti
Una ottima sovraperformance di XLY su XLP (indicazione RISK ON)
Altri rapporti di forza relativa tutti con leggeri minimi crescenti, ma niente di eccezionale.
Nel brevissimo periodo dobbiamo considerare questi scenari:
Fino a che non supereremo area 4080 con decisione, dobbiamo considerare i venditori ancora in pieno controllo.
Una rottura decisa dei minimi di giovedì esporrebbe l’indice a testare l’area 3800
Una rottura dei minimi di giovedì, ma con una decisa ripresa intraday, potrà aumenterà le probabilità di un minimo importante
“Fast moves born from failed moves”
I BIG PLAYERS LO SANNO...ANALISI COT REPORT del 04.09.2022
-CONTESTO
Non è terminata la fase ribassista sui mercati mondiali, e sebbene gli ultimi dati sull’occupazione americana abbiano dato un barlume di speranza, la paura di una FED ancora aggressiva non si è placata tra gli operatori.
Gli ultimi dati della settimana appena trascorsa, hanno visto un mercato del lavoro USA in rallentamento, una disoccupazione che è passata dal 3.5% al 3.7% , ed anche la corsa a rialzo dei salari, chiaro nemico per il contenimento dell’inflazione, sembra essersi arrestata, dando un primo dato in calo.
Cattive notizie, sono ora buone notizie, come già riportato nelle nostre analisi quotidiane, il ciclo economico è cambiato, e i dati vanno contestualizzati e letti in maniera del tutto diversa ad una normale fase di espansione economica.
Il desiderio che il mercato del lavoro rallenti, è motivata nella speranza di una risposta dell’inflazione in calo, cosi da liberare la FED dal duro compito di stringere le politiche monetarie.
I mercati sembravano voler festeggiare alla pubblicazione del dato di venerdi, con buoni recuperi per i listini mondiali ed un dollaro che stava andando a testare i supporti, tuttavia un più ampio mood di risk off ha preso nuovamente il controllo.
Una rondine non fa primavera, e un dato non inverte una tendenza, se la FED ha bisogno di maggiori rilevazioni per cambiare la sua rotta di politica monetaria , come detto da Powell al simposisio di Jackson Hole, noi non possiamo essere da meno e non possiamo ritener terminato il bear market per un solo primo dato contro tendenza.
Procediamo dunque all’analisi del posizionamento dei non commercial sui futures per meglio interpretare i sentiment di medio periodo
-FOREX:
Ancora dollaro americano, questo il mood che prosegue senza freni sul mercato valutario, dove i big plaiers recuperano posizioni dall’esposizione short su australia, ma senza scomporre il quadro generale.
Si continuano a vendere euro e sterlina, valute tra le più penalizzate dalla forza del biglietto verde, ma procediamo con ordine
EURUSD
Ancora vendite di contratti su eurusd, con le mani forti che si portano a -47676 contratti netti short euro, incrementando ancora di ben 3567 contratti il loro sentiment ribassista.
Dobbiamo tuttavia tener presente che la riunione con la BCE si avvicina , e le aspettative per un rialzo tassi potrebbero costringere le mani forti a rivedere le loro esposizioni , anche solo per prese di profitto, il che potrebbe portare ad importanti recuperi della moneta unica. Tutto è nelle mani delle banche centrali.
Il cambio eurusd a ridosso ancora dei minimi a 0.9920 ha chiuso a 0.9975, dopo aver testato le aree di 1.01 e non riuscendo tuttavia a riconquistare il poc degli utlimi 7 mesi di contrattazione posto a 1.0205. solo il superamento di detta area potrebbe dare un vero impulso rialzista e portare eurusd al test di 1.04, che rimane per ora una meta lontana.
Se la BCE dovesse deludere ancora una volta, allora le mani forti avrebbero ancora ragione, e le posizioni nette corte non potrebbero far altro che incrementarsi e portare eurusd a nuovi minimi per questo 2022.
GBPUSD
Peggiora il quadro della sterlina, che prosegue la sua caduta libera, fortemente penalizzata dal quadro macroeconomico, già più volte richiamato nelle nostre analisi. La forte inflazione, legata alle previsioni della BOE ancora per nuovi picchi oltre il 13%, e la prospettiva di recessione per il q4 di questo 2022 sembrano oramai pesare sempre di più. Senza prolungare la nostra analisi sul contesto macro, limitiamoci ad osservare i big players che si portano a -29170 contratti corti, incalzando con altri 1200 contratti la posizione della settimana scorsa.
Si va dunque a nuovi minimi per gbousd che chiude a 1.1515 , ben lontano dalle resistenze poste a 1.1825 prima e al poc dell’ultimo semestre posto a 1.2075.
Nuovi allunghi ribassisti al momento non sembrano cosi impossibili da osservare, e seppur la BOE voglia intervenire con nuovi rialzi tassi, al momento la strada sembra chiaramente ribassista.
AUDUSD
Rallenta la sua corsa a ribasso il dollaro australiano, che trova nei big players una settimana di respiro dalle posizioni nete corte, che passano a -57393 da -60028 della scorsa rilevazione.
I prezzi si sono fermati a 0.6815, non lontano dai minimi del 2022 a 0.6725, e sembrano aver tentato un’approdo al poc a 0.6900 figura che ha svolto per ora funzione di resistenza. Solo un respiro ribassista del dollaro americano, potrebbe ora dare nuova linfa alle volute oceaniche, che soffrono anche i pesanti ribassi delle materie prime, special modo dei metalli.
USDJPY
Ancora ribassi per la valuta nipponica, che fa fatica a trovare spazio nei portafogli dei big players, che si portano ancora a -41530 contratti, rispetto ai -38800 della scorsa settimana, lasciando chiaramente intendere che il sentiment di lungo periodo ancora non è pronto ad invertire la sua rotta.
Il futures yen ancora sui minimi di periodo a 0.007143, sotto le reistenze chiave a 0.007230.
Resta mood di periodo vendere lo yen sulle resistenze, fino a quando la politica monetaria della BOJ non inverta la sua rotta.
Dollar index
Ancora alti I posizionamenti netti lunghi per il dollaro americano, che si mantengono a 35500 in linea con la scorsa settimana. Sebbene non siano aumentate le posizioni dei large speculator sul dollaro usa, i prezzi hanno ataccato le resistenze poste a 110.00 figura. Si chiude la settimana con nuovi massimi per il dollaro, che sembra oramai proiettato alle aree di maggiore interesse di 112.25.
-EQUITY:
Il mercato azionario disilluso da Powell prosegue la sua caduta, e le posizioni corte da parte dei big players stentano a diminuire, lasciando chiaramente intendere che il risk off non è terminato. Lontani tuttavia dal panic selling ancora, che non sembra palesarsi, anche per i livelli del vix che restano ancora sotto 30.
S&p
Le mani forti restano corte per l’S&P con -239632 contratti, senza ancora dare segni di stanchezza nel detenere posizione netta corta dal 24 di giugno.
L’indice americano che aveva dato sepranze di rialzi con le chiusure di giovedi, ha tutavia disatteso i tori, con una chiusura di settimana sui minimi a 3900pnt , area di grande interesse volumetrico, al di sotto della quale si potrebbe ragionare su approdi verso 3770pnt prima e 3720 poi, fino ai minimi di 3640pnt.
COMMODITIES
Il comparto delle materie prime mette in evidenza la fase ribassista del ciclo macroeconomico, che vede ancora posizionamenti in calo sia per il WTI, con le mani forti che si portano a 229189 contratti (la metà delle massime esposizioni viste a 450 000 contratti) che per il gold con 117734 contratti.
In entrambi i casi seppur il posizionamento resti netto long, la forte riduzione dell’esposizione totale, deve porci in condizione di allerta massima.
EVENTI DA CALENDARIO MACROECONOMICO
La prossima settimana non sarà priva di appuntamenti macroeconomico, ma le attese sono oramai per gli interventi della banche centrali.
Ricordiamo tuttavia l’importante rilevazione dell’inflazione nel Regno Unito, come i dati sul mercato del lavoro sempre in UK, insomma occhi puntati sulla sternila
buon trading
Salvatore Bilotta
sp500 la situazione attuale e prospettive futureBLACKBULL:SPX500
Dopo che ieri sera si è formata la classica candela di inversione Hammer si potrebbe assistere a un rimbalzo tecnico .
ho fatto un piccolo acquisto speculativo su indice (micro future) con stop sul minimo di ieri.
Prima resistenza a 4030 circa... Situazione di breve termine al momento short ma nel medio termine LONG come si vede dalle due bande di oscillazione tracciate dal minimo del 2019 (inizio Covid) e minimo di quest'anno I due canali sono perfettamente paralleli.
Ecco perché il mercato potrebbe arrivare al ribasso fino al supporto della banda bassa segnata.
In pratica al momento siamo all'interno di queste due ampie bande con inclinazione positiva. L'uscita da una delle due bande segnerebbe una accellerazione in un trend positivo o negativo a seconda delle bande rispettivamente superiore o inferiore.
Già nel precedente post dissi che settembre statisticamente non è un grande mese ma le sorprese possono sempre venire fuori.
Quando c'è molto pessimismo è li che si fanno i buoni affari , quando c'è molto ottimismo è li che si prendono le fregature.
Personalmente sto facendo una base di accumulazione su alcuni titoli americani strategici stile warrent buffet.
Sono long di alcuni contratti su sp500 (attualmente in perdita) anche se ne liquidai alcuni verso il 25 agosto in utile.
Sicuramente incrementerò nel caso di discesa in prossimità della supporto della trend line inferiore.