TUTTI ASPETTANO LE INVERSIONIBUONGIORNO FOREX DEL 31.05.2022
Dopo i preoccupanti dati sull’inflazione in Germania pubblicati ieri le aspettative per i dati relativi all’Eurozona in pubblicazione oggi alle 11 sono altissime. Probabile vedere un nuovo record con l’inflazione oltre il 7.7% atteso , il che porterebbe ulteriori pressini sulla BCE per un immediato intervento , un cambio di rotta nelle politiche monetarie che si attende oramai da mesi. La BCE ha preannunciato un rialzo tassi probabile a Luglio, e la maggioranza dei membri del Board sembra votare per un intervento da 25Bp, da ripetere per le prossime riunioni , fino a trovare un adeguato tasso di equilibrio in grado di fermare la corsa dei prezzi.
Si attende quindi con ansia che l’inflazione inverta la sua curva, e negli Stati Uniti, le aspettative su 5 e 10 anni mostrano i primi segnali di positivi, con inflazione attesa che si attesta sotto il 3%. La ricerca di inversione è presente anche sui mercati azionari, dove molti operatori sembrano già stanchi dei ribassi visti fino ad ora, e vanno a caccia dei minimi, da cui ripartire, cosi come nella fase dei grandi rialzi, si andava a caccia dei massimi da cui shortare.
Difficile rimanere in sintonia con il momento attuale, la ricerca spasmodica di massimi e minimi, la voglia incessante di anticipare sempre i mercati, porta molte volte ad analisi poco lucide e poco attuali, ma proiettate ad un futuro di cui nessuno conosce davvero le fattezze.
Nasdaq
Gli indici americani, con il Nasdaq preso ad esempio , restano all’interno di un bear marker, seppur le ultime sedute abbiamo mostrato una chiara volontà di respiri dai minimi, che portano i prezzi al test delle prime resistenze poste a 13000-13100 , livelli oltre i quali non escludiamo approdi a 13580pnt, senza tuttavia invalidare l’idea di mercati ribassista. Dobbiamo prendere in opportuna considerazione anche la possibilità di una fase laterale, in virtù del fatto che i mercati sono oramai consapevoli di ulteriori due rialzi tassi da parte della FED da 50Bp fino settembre, dove la banca centrale è intenzionata a prendere una pausa e valutare la risposta dei mercati. Possibile dunque una fase di attesa da parte degli indici azionari, che arrestino la loro corsa a ribasso, senza tuttavia generare inversioni di tendenza rialziste.
S&p
Quadro simile per l’indice S6P500 che rimane in chiaro trend ribassista, seppur in una fase di storno rialzista che potrebbe portarlo alle aree di 4300 pnt, prima vera resistenza chiave, dove passano le mm100 e mm200 periodi daily.
Anche in questo caso possibili fasi laterali non sono da escludersi, in attesa che i dati macro economici diano una risposta agli interventi delle banche centrali.
Dollar index
Sembra rallentare la fase di storno ribassista del dollaro americano, che dopo aver toccato i massimi di 105 figura, ha ripiegato fino alle porte di 101.50, area dalla quale sembra prepararsi a ripartenze long. Trova tuttavia sul suo cammino rialzista prime aree di resistenza poste a 102.50 prima e 103.25 poi, livelli oltre i quali la strada sembra spianata fino ai precedenti massimi di 105.00. anche in questo caso riteniamo opportno valutare ipotesi di lateralità, con i prezzi intrappolati tra le medie mobili a 100 e 21 periodi daily, in attesa che siamo più chiare le intenzioni future della FED, per il terzo e quarto trimestre di questo 2022.
Wti
Infinita corsa a rialzo per il petrolio, che tocca area 120 $ al barile, sulla scia dei dibattiti europei per il divieto al petrolio russo. Prezzi che sono chiaro segno di speculazione, che tuttavia rendono le azioni delle banche centrali mondiali vane, mantenendo di fatto i prezzi del comparto energy altissimi a sostegno di un’inflazione galoppante.
Per quanto riteniamo che nel medio lungo periodo questi siano prezzi difficili da mantenere per l’economia mondiale, dobbiamo fare i conti con il sentiment del momento, e non sperare anche noi nelle inversioni, che se verranno daranno spazio e tempo per essere lavorate. Pertanto il trend attualmente rialzista prosegue con aree supportive interessanti poste a 116.50 prima e 115 poi. Ultimo baluardo per il trend rialzista di breve le aree di 113.25 dalle quali ripartire per allunghi rialzisti, che se negati potrebbero incrinare la struttura di medio periodo.
Eurusd
Dopo il test delle aree di resistenza di 1.0790 eurusd sembra cedere sotto una potenziale nuova spinta rialzista del dollaro, portandosi a ridosso dei primi supporti posti in area 1.07 figura e 1.0650. solo il break out di 1.0650 potrebbe invalidare l’idea rialzista per l’euro di breve periodo.
Le aspettative sull’intervento della BCE, che si creeranno dopo i dati sull’inflazione in eurozona, saranno discriminante chiave per il futuro della moneta unica.
Btc
Rompe gli indugi il bitcoin, che supera le resistenze di 31400$ e si porta a31800, impostando cosi un buon trend di breve periodo rialzista, che potrebbe portarlo al test delle aree di resistenza di 32650 prima e 35000 poi. Molto sarà legato al sentiment di risk on /risk off che mostreranno gli operatori in questi giorni.
Usdcnh
Rallenta la corsa a rialzo del USDCNH , dopo i dati incoraggianti pubblicati stanotte sui pmi cinesi, che seppur ancora sotto la soglia dei 50, quindi ancora in una fase non di espansione economica, sono risultati migliori delle aspettative, dando prospettive di una ripartenza della locomotiva cinese, i lock down oramai terminati, e le riaperture di tutte le attività sembrano rilanciare le speranze, e cosi usdcnh si trova a ridosso dei supporti chiave posti a 6.6475 livelli oltre i quali possibili ulteriori affondi non sono da escludersi fino alle aree di 6.60. tuttavia la potenziale ripartenza del dollaro americano, metterebbe in crisi questo scenario, che potrebbe risolversi in una fase di congestione dei prezzi.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
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Crude Oil WTI
SI COMPRANO EURO IN ATTESA DELLA BCEBUONGIORNO FOREX DEL 30.05.2022
Lunedi a bassi volumi quello che ci attende, con le piazze americane chiuse per il Memorial’s Day , ma il focus degli operatori con buona probabilità è rivolto a domani per i dati sull’inflazione in eurozona, attesi ad un nuovo record del +7.7% rispetto al precedente +7.4% su base annua.
Un’inflazione record per l’Eurozona che grida a gran voce la necessità di un intervento da parte della Banca centrale, che è chiamata ad un rialzo del costo del denaro sul quale le mani forti sembrano credere profondamente, andando ad esporsi con oltre 38000 contratti netti lunghi.
Eurusd
Eurusd a ridosso di 1.0775 sembra proiettarsi quindi verso le successive aree di resistenza poste a 1.0925, dove passa la mm100 periodi daily.
Il trend rialzista evidente in h1, segue le dinamiche imposte dal fascio di medie mobili che fanno da ottimo supporto dinamico, e approdi sui supporti a 1.0650 sarebbero a nostro avviso ottime occasioni per valutare ingressi long in trend.
Resta comunque ampio il gap che separa la FED dalla BCE, il ritardo nella scelta di interventi da parte della BCE non sarà facile da colmare, anche considerati i già annunciati ulteriori due rialzi tassi di 50BP nelle prossime riunioni FED. C’è da chiedersi cosa accadrebbe se la BCE ancora una volta dovesse deludere le aspettative, con un rialzo tassi magari troppo risicato di soli 25bp, o proiezioni di politiche economiche ancora troppo poco aggressive?
Usdcad
Lo storno del dollaro amicano degli ultimi giorni, trova terreno fertile nella forza del dollaro canadese, che grazie alla corsa inarrestabile del petrolio, trova nuovo sprint rialzista. Usdcad cede quindi i supporti, proiettandosi sulle aree di 1.2675, preludio a possibili allunghi ribassisti , che trovano nel posizionamento long dei retail ottima liquidità. Attualmente il 71% dei traders al detaglio è alla ricerca di uno storno rialzista per usdcad, che difficilmente vedrà la luce se il petrolio non si decide a stornare dai massimi.
Nzdusd
Dinamica interessante anche per nzdusd, dove l’ultimo intervento della RBNZ, ha posto le basi per la creazione di interessanti curry trades. Il tasso di interesse per il dollaro neozelandese è al 2% e la banca centrale neo zelandese, sembra intenzionata a procedere ad ulteriori rialzi fino a che inflazione non inizierà a calare. I livelli iper-inflattivi globali incidono pesantemente sulle decisioni delle banche centrali, che hanno forse già concesso troppo ai prezzi. Le aspettative quindi di ulteriori incrementi del costo del denaro, portano il dollaro neozelandese a vivere una ottima tendenza rialzista, con i traders retail che si sono posizionati già contrarian al 57% corti. L’eventuale break out delle resistenze poste a 0.6575 porterebbe allunghi fino alle aree di 0.6650, ma ritracciamenti sui supporti di 0.6475 sarebbero a nostro avviso interessanti occasioni per ingressi long.
Nasdaq
Prosegue il respiro dei mercati azionari, che dopo la sequenza di ben sette settimane di ribassi consecutivi, trova finalmente lo spazio per degli allunghi rialzisti degni di tale nome. Il nasdaq che è stato grandemente penalizzato durante la discesa trova dai minimi di 11591pnt, slancio rialzista fino agli attuali 12840 pnt, ma riteniamo che possibili approdi fino a 13000 pnt non sono da escludere. Il trend resta ovviamente ribassista, e a nostro avviso sono storni che danno occasioni per entrare nuovamente nel trend ribassista, ma attenzione , perché test anche delle aree di 13580 pnt non sono da escludere, e la rottura rialzista di tali aree determinerebbe una chiara inversione del sentiment in atto.
Per quanto non crediamo a possibili scenari di nuovi massimi storici, rimaniamo ugualmente vigili, e tentiamo strutture di vendita sulle resistenze, per nuovi eventuali approdi sui minimi di periodo.
Wti
Resta alto il prezzo del petrolio che oggi va al ritest dei massimi di 116.50$ al barile, pronto per eventuali nuovi allunghi. Non riteniamo che nel lungo periodo questi siano prezzi sostenibili, e se le azioni delle banche centrali avranno effetto sulla domanda, la richiesta di energia mondiale dovrebbe calare. Resta tuttavia un equilibrio precario tra domanda ed offerta, con la Russia che abbassa drasticamente il lato offerta, mentre ancora non sono visibili gli effetti di una domanda mondiale in calo.
Restano pertanto difficile le posizioni di mean reverting short, che possono vedere successo solo se investimenti di medio-lungo periodo, mentre nel breve assistiamo a strutture rialziste che pongono i supporti come aree da comprare a partire da 11.50$ per poi trovare 109.$ e 105.25$, senza ancora decretare inversioni vere del trend. Solo il break out di 103.25 potrebbe dare il via ad una vera inversione ribassista.
Ngas
Resta sostenuto in ovvia correlazione anche il Natural gas, che resta ancorato alle aree di massimo dei 9$. Anche in questo caso la nostra opinione di lungo periodo resta ribassista, e guarda con simpatia ad aree dei 6.50$ come valore ideale per questo asset, ma l’attuale scarsità di questa risorsa, rende inutili le azioni messe in campo dalle banche centrali, facendo di fatto calare la domanda, ma senza ottenere risposte nei prezzi, che restano sostenuti da una scarsa offerta.
Sarà una strada lunga quella che ci porterà a dei nuovi e più sani equilibri mondiali, e le possibilità di scenari di stagflazione non sono da escludersi, visti gli elevati prezzi al consumo ed i rallentamenti che le economie mondiali potranno subire.
Btc
Stabile il bitcoin, che gode della fase di rialzo dei mercati azionari, portandosi sulle aree di resistenza di breve poste a 30900$, possibili break out di 31250$ aprirebbero la strada a nuovi allunghi rialzisti, previa conferma di un nuovo mood risk on, che al momento a nostro avviso non trova fondamento nel quadro macroeconomico globale.
Nel breve periodo la fase di lateralità persiste oramai da inizio maggio, e il range compreso tra 31000$ e 28500$ detta ancora il ritmo alla maggiore delle crypto valute. Come sempre non abbassiamo la guardia, perché fasi di scarsa volatilità e direzionalità sono spesso preludio a ripartenze che colgono spesso impreparati i traders.
Rimarremo vigili su ciò che accadrà in questa settimana ricca di eventi che ci apre le porte al nuovo mese di giugno
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
I BIG PLAYERS CAMBIANO ROTTAANALISI COT REPORT del 15.05.2022
Il mondo cambia rotta, le banche centrali sempre più determinare al controllo della corsa rialzista dei prezzi, sembrano determinate a non curarsi troppo delle possibili conseguenze.
Recessione, rallentamento economico, non sono problemi di cui curarsi per ora, unico vero mood è contenere l’inflazione, che sale ancora per una corsa sfrenata dei prezzi dell’energia, che resta un problema globale. La domanda non accenna a rallentare, i prezzi al consumo non colano, e la necessità di politiche hawkish oramai è evidente anche nel paese del sol levante, dove un primo dato inflazionistico sopra il 2% mostra quanto diffusa sia la corsa dei prezzi.
Le aziende iniziano a ridimensionarsi per il futuro, rilevante a tal proposito la notizia di Amazon che decide di liberarsi di grandi depositi in America, proprio in vista di un calo della domanda, segno che le prospettive rosse di earnings in crescita sono terminate, e le bigtech saranno le prime a pagare il conto.
I mercati azionari hanno goduto della grande liquidità immessa dalle banche centrali nella fase pandemica, dove le economie sono state artificialmente sostenute, generando tutta via una falsa crescita del mondo della finanza, con il mondo tech che ha fatto da traino alla creazione di una bolla che trova ora forse la sua fine.
Arduo il compito di sgonfiare una bolla senza farla esplodere, le banche centrali con la FED alla guida, si trovano ora a combattere un nemico che loro stesse hanno creato, e le possibilità di un cosi detto atterraggio morbido sono davvero poche.
Il quadro sembra essere ancora più complesso in aree come l’Europa, dove la BCE proprio per il timore di un impatto troppo violento sull’economia ha scelto la strada attendista, che tuttavia ha generato solo un ulteriore indebolimento della valuta che ha generato ulteriore inflazione! Un circuito vizioso dal quale non sarà facile uscire.
I mercati hanno bisogno di un cambio di rotta, e questo avrà un prezzo nella vita reale come sui mercati finanziari, cerchiamo pertanto di farci trovare pronti, cosi come si stanno preparando i big plaiers.
Procediamo con il consueto ordine:
Il mondo valutario continua a dare spazio al dollaro americano , ma attenzione all’euro che in vista di un’intervento della BCE al prossimo Luglio, inizia ad attirare l’attenzione dei big players, che si allontanano invece da asset come il dollaro canadese, forse in vista di un WTI che ripiega su valori medi più bassi in vista di un raffreddamento dell’economia e quindi della domanda globale di energia.
Ritornano le posizioni nette lunghe dell’euro,dove i big players sono posizionati con 20339 contratti netti long, andando ad incrementare il loro posizionamento proprio al raggiungimento dei minimi di i periodo, e in vista di un potenziale prossimo rialzo tassi da aprte della BCE che sembra finalmente decisa ad intervenire per contenere l’inflazione che ha raggiunto intanto record storici per l’area Euro.
Abbiamo raggiunto oramai aree di minimi di eurusd con 1.04, aree dalle quali possibili storni rialzisti, ci proietterebbero a 1.0875 prima e 1.0950 poi, previa conferma di una BCE hawkish.
Stabili le posizioni corte sulla sterlina, che probabilmente ha raggiunto i sui picchi di massima esposizione corta per i big players che si confermano a -79241 contratti corti, in linea con i -79598 della scorsa settimana. Non escludiamo dunque possibili prese di profitto, che porterebbero a potenziali storni del cable, almeno nel breve periodo.
Anche in questo caso dopo aver raggiunto i minimo di 1.2150, il cable sembra voler ripartire alla caccia delle resistenze, poste in primis a 1.2650 e a 1.30 figura poi. Anche per il cable, la premessa per dei movimenti di mean reverting long, è ancora un dollaro che cerca stroni, con allunghi ribassisti, a dare fiato alle restanti majors.
Stabili le posizioni corte sullo yen giapponese, dove i big players rimangono netti corti con 102309 contratti short, segno che la corsa ad asset rifugio è lenta e premia al momento molto di più il franco sizzero dello yen, forse anche a causa delle ancora iper accomodanti politiche della BOJ, che tuta via dovrà iniziare a fare i conti con i primi segnali di un’inlfaiozne in ripresa, probabilmente rimodulando la propria politica economica.
Il futures sullo yen rimane pertanto ancorato ai minimi non trovando ancora spunti per degli allunghi oltre i massimi di aprile, che aprirebbero la strada alla mm100 daily ed ai prezzi visti nello scorso marzo 2022.
Ancora pesante il posizionamento sul dollaro australiano, che dopo aver visto fortissimi recuperi dai minimi di periodo, ritrova oggi i big players ancora con 44642 contratti netti corti, segno che la fiducia nelle commodities currencies fatica a tornare. La prospettiva di un forte rallentamento economico non premierebbe questi asset, che devono comunque far conto con l’inlfazione e la prospettiva di minori esportazioni di materie prime, nel caso di un rallentamento nella domanda globale, ma restano scenari questi ancora in evoluzione e la certezza di una recessione globale ancora non l’abbiamo , pertanto rimaniamo vigili sulle prossime dimaniche mondiali.
Sempre in linea con un riassetto dei portafogli dei big players, che sembrano cercare posizionamenti più prudenti evitando asset come le commodities currencies legate alle materie prime, come ad esempio il dollaro canadese, ritroviamo anche in questo caso forti vendite, con i big players che sono al momento netti corti con ben 14496 contratti. il futures mostra l’evidente fatica che il dollaro canadese ha nel superare le resitenze poste in area 0.7725 e 0.7875. la strada della BOC in linea perfetta con la FED sembra aver dato fino ad oggi ottimi frutti, vedremo se il doppio filo che lega la valuta canadese al petrolio sarà un’opportunità di risalita o un tremendo cappio al collo.
Ultimo ma non per importanza il dollaro americano dove i big players mantenofgno il loro assetto rialzista con 36213 contratti netti lunghi, senza per ora dare segni di inversione. Resta tutta via plausibile delle prese di profitto che generino storni interessanti, ma sarà cruciale capire quando e dove potranno generarsio occasioni per entrare eventualmente in trend pro dollaro.
Le potenzialità di uno storno tecnico sono enormi, un primo approdo alle aree di 102.35 sarebbe solo un primissimo respiro che potrebbe allungare fino a 101 figura senza danneggiare il quadro tecnico rialzista, ma generando esclusivamente potenzialità rialziste da cogliere a prezzi migliori.
Il mondo dei big players cerca la giusta dimensione anche nel mondo azionario, consapevoli oramai che la fase dei rialzi senza se e senza ma , è giunta al suo termine.
Cambiano i tempi , cambiano le economie, cambiano le politiche, dobbiamo cambiare i nostri portafogli, pertando i big players lenatmente sgonfiano le loro posizioni long sul mondo tech in primis, andando a comprare asset come il vix, che seppur ancora in una fascia non di attenzione, inizia ad attirare la nostra attenzione.
Ancora netti long con 15174 contratti i big players, sembrano tutta via lontani da quelle massime esposizioni long che hanno guidato i rialzi alla fine del 2021. I prezzi oramai sui minimi per questo 2022 hanno segnato sette settimane di ribassi consecutivi, e le potenzialità per degli storni aumentano, senza tuttavia credere in nuovi massimi. Impossibile pensare dato l’attuale contesto economico , di rivedere massimi storici, ma al più il concretizzarsi di possibili storni e respiri del mercato, che porterebbero i prezzi al test delle prime arre di resistenza poste a 13000 pnt. Sarà una strada difficile per i longhisti quella che si intravede all’orizzonte del mondo tech, pertanto raccomandiamo cautela, special modo nella scelte delle size più adeguate.
Crolla in ovvia correlazione il posizionamento sull’S&P, dove i big players dimezzano di fatto le loro 121775 posizioni nette lunghe portandosi a 66646 contratti long. Massima cautela pertanto nel cercar di comprare il coltello che cade.
Ultimo richiamo di attenzione , il posizionamento dei big players sul vix, che pur rimanendo ancora su valori medi di 30, vede i big players accumulare contratti netti long, passando di fatto a -39565 contratti, livelli tra i piu bassi registrati negli ultimi anni, segnale che gli acquisti aumentano in maniera costante a cercare forse protezione da potenziali ulteriori ribassi del mondo equity.
A completare la rubrica il mondo energy, dove il ngas sembra cedere il passo al wti, con i big players che lasciano ben 2483 contratti sul natural gas, portandosi netti corti a 115012 contratti. resta invece ancora alta l’attenzione sul wti, dove i big players questa settimana hanno incrementato di 14834 contratti la loro esposizione netta long che passa a 325637 contratti.
Ciò non di meno le esposizioni nette lunghe sul wti restano tra le più basse degli ultimi 3 anni, segno che la fiducia in possibili ulteriori rialzi sta via via svanendo per lasciare spazio all’idea di quotazioni più in linea con un’economia mondiale in rallentamento.
buon trading
Salvatore Bilotta
TUTTI I DATI, LE TABELLE, I GRAFICI DETTAGLIATI , MIO MALGRADO SOLO AL SITO WEB
I MERCATI PREMIANO LE COMMODITIESBUONGIORNO FOREX DEL 19.04.2022
Si riparte sui mercati dopo le festività pasquali, ma il quadro macro e tecnico sembra non essersi modificato in modo significativo. I mercati continuano a premiare il comparto commodities , con il Ngas in primis che nella giornata di ieri ha toccato gli 8$ , ma seguono il wti che resiste sopra i 100$ , con un rally di 5 giorni consecutivi di rialzi e staziona attualmente a 108$ al barile . Fanno bene anche i metalli preziosi come il gold che dopo un test nella giornata di ieri dei 2000$ ,sembra aver trovato un ottimo supporto sui 1975$/oc.
Giornate di attesa per il comparto equity, che guarda già alla prossima riunione FED in attesa di scoprire tempi e ritmi del QT, e in questa attesa gli operatori sembrano voler dare vita ad un trend nettamente discendente con massimi e minimi decrescenti, e una struttura a mm ribassiste, che ha portato il nasdaq a toccare i 13700 pnt , l’S&P i 4350 pnt. Più stabile il dax che regge la flag partita dai minimi di 13900 del 12 aprime e che ora sostiene i prezzi in una discreta sequenza di minimi superiori, che se breccata a ribasso porterebbe i prezzi nuovamente sui minimi di periodo a 13900 pnt.
Il valutario vede ancora una buona forza di dollaro americano, che ha toccato 101, prima di dare vita a qualche storno ribassista, riflettendosi sulle dinamiche di tutte le majors, che si sono trovate schiacciate sui minimi di periodo.
Eurusd, a ridosso di 1.0775 vede l’83% dei traders retail in posizione long, alla ricerca di un respiro della moneta unica, che dopo la deludente riunione della BCE sembra fare ancora fatica a trovare motivazioni per strutturali respiri rialzisti.
Anche gbpusd ristagna a 1.30 figura, in una struttura grafica molto simile a eurusd, grazie alla fase di dollaro centrismo del mercato, e anche qui l’85% dei traders retail è in posizione long.
Interessante la caduta senza fine dello yen giapponese, che con un mega rally ribassista mantiene in forte sofferenza i traders che vanno alla ricerca di uno storno, con usdjpy a 128.25 di massimo e il 79% dei traders al dettaglio ancora in posizione contrarian short.
Rally rialzista infinito dunque per i cross yen, che vedono chiari eccessi nei sentiment retail senza trovare ancora un respiro degno di questo nome, usdjpy dopo aver rotto i massimi di 127, trova possibili successive aree di resistenza a 135.00 figura, ancora chfjpy è tornato sui massimi di 135.60 e trova le prossime aree di resistenza a 139.00 figura, infine cadjpy con un 93% dei traders in posizione short, dopo aver nuovamente rotto a rialzo le ultime resistenza a 101 figura, trova livelli tecnici interessanti non prima di 106.50.
Tanta strada ancora da poter percorrere dunque, attenzione al posizionamento contrarian, che in una fase del mercato cosi ricca di rally unidirezionali può creare non pochi disagi a chi opera sui mercati.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
WTI: OPEC Monthly reviewBuongiorno a tutti,
condivido questa struttura che abbiamo affronatato nel live qualche giorno fa. Purtroppo in questi giorni devo sospendere le live per motivi personali ma spero di poter riprendere al piu' presto. A proposito delle dirette fatemi sapere se c'e' un'orario che preferite cosi' vediamo di organizzarci. Molti di voi durante il giorno lavorano e hanno altri impegni quindi forse la sera e' il momento piu' adatto per ritrovarsi tutti insieme e condividere le idee. Lo dico sempre, mi raccomando, pubblicate le vostre idee! Non importa come siano. L'importante e' che le condividiate. E' un'esercizio per voi ed e' un contributo alla comunita'. Fa bene a tutti e non c'e' niente di cui vergognarsi. Piu' condividiamo e piu' impariamo e cosi' possiamo affronatarle insieme.
Per quanto riguarda l'Oil condivido questa impostazione per evidenziare l'accelerazione che c'e' stata dopo l'inzio della guerra Russia-Ukraina. Il 2022 era gia' iniziato in salita per l'oro nero che in due mesi aveva aumentato il prezzo di $20 passando da $75 a $95 (linea rossa su cui c'e stata resistenza). Lo scoppio del conflitto ha facilitato la rottura e spianato la strada per ulteriori aumenti fino ad arrivare a $130 in poco piu' di una settimana.
Da questo livello il prezzo e' stato spinto verso il basso per cercare di contrastarne l'impatto destabilizzante sull'economia e sulla vita delle persone. Molte Nazioni stanno prendendo in considerazione l'utilizzo delle proprie riserve strategiche di petrolio per bilanciare il disequilibrio causato dalla perdita dell'offerta Russa e i paesi OPEC stanno aumentando la produzione anche se non di molto. Gli Stati Uniti stanno cercando anche nuovi accordi con il Venezuela per mitigare lo scompenso. Tutti questi sforzi hanno contribuito a riportare il prezzo nella fascia da cui era partito durante lo scoppio della guerra fra $95 e $100 area in cui i compratori non sono mancati fin'ora.
Oggi l'OPEC rilascera' il consueto Monthly Report mentre il prezzo si trova proprio sul livello di supporto. Verra' comprato da qui o verra' lasciato scendere per poi essere ricomprato a un prezzo piu' basso?
Non sono un analista ne un trader professionista. Sono semplicemente un appassionato che condivide le sue idee e le sue riflessioni che potrebbero benissimo essere sbagliate. Nulla di cio' che dico dev'essere inteso come sollecitazione a fare Trading. Se pensate che guadagnare con il Trading sia facile lasciate perdere perche' l'80% delle persone che ci provano perdono i loro soldi.
Spero che le informazioni di cui sopra vi possano essere d'aiuto per il vostro trading. Se avete dubbi o domande non esitate a scrivere nei commenti qui sotto. Grazie a tutti per il supporto e se avete voglia lasciate un like.
Un abbraccio, Cozzamara
COLPIRE LA DOMANDA PER ABBATTERE L’INFLAZIONEBUONGIORNO FOREX DEL 11.04.2022
Parte una settimana decisiva sui mercati finanziari , che si apprestano a vivere una nuova stagione di trimestrali indubbiamente importante, anche se riteniamo maggiormente decisivi i dati che saranno pubblicati nel Q2, in quanto cartina tornasole delle politiche hawkish che la FED sta implementando da marzo 2022, e che con buona probabilità vedranno inasprimento nelle riunioni del decondo trimestre di quest’anno, dove già si parla di un rialzo tassi di 50Bp, e soprattutto di QT, ovvero quantitative tightening, ovvero quell’insieme di azioni volte raffreddare l’economia, e che vedrà non solo l’aumento dei tassi di interesse, ma anche la riduzione del bilancio federale.
La necessità di contenere l’inflazione si fa pressante con i nuovi record storici che si susseguono special modo nel mondo occidentale, e seppur una crescita dei prezzi era tanto auspicata nell’era pre-pandemica, ora la corsa dei prezzi di materie prime ed energetici, sembra aver fatto sfuggire di mano il controllo dei prezzi, innescando un’inflazione da costi, che malamente può essere gestita dalle banche centrali, che non riscono a calmierare i costi di energia, soprattutto in seguito al conflitto Russia Ucraina, pertanto sembra inevitabile la necessità di colpire la domanda, e rallentare cosi l’economia e di conseguenza i prezzi.
Se questo sarà davvero lo scenario che ci attende, allora ci pare più chiara la salita dei rendimenti obbligazionari, e la discesa del comparto equity, che teme la probabile recessione, o per meglio dire la stagflazione, ma seguiremo i dati macroeconomici che saranno pubblicati, per analizzare le dinamiche che via via si andranno sviluppando.
Le aperture di settimana sembrano focalizzare l’attenzione sulle elezioni in Francia, con gap importanti sulla moneta unica, mentre il comparto equity ripiega in pre-market sui minimi della scorsa settimana,l’S&P ritesta i 4452pnt, il Nasdaq resta debole, ma ancora inside ai prezzi di venerdi a 14246pnt, l’asia con il Nikkei debole anche lui a 26835 pnt.
Gli energetici divergono, con il wti in calo la scorsa settimana sotto i 100$, attualmente a 96.11$ a ridosso dei minimi della scorsa settimana, ma solo il breakout di 92.30$ potrebbe decretare un vero rally ribassista e portare i prezzi al loro real value sito nell’intorno dei 70$, ma la corsa all’approvvigionamento di materie prime energetiche unito alla più classica speculazione, lotta per mantenere alti i prezzi e sostenuta la volatilità, che sta concedento ai paesi produttori di petrolio, ottimi profitti in questa fase di iper valutazione del greggio.
Si ferma il Ngas, dopo aver ragiunto i 6.50$ , massimo del 2020 ora ritestato che potrebbe dare fine al rally davvero impressionante di questo asset che ha percorso un rally a doppia cifra in questi primi mesi del 2022.
Ancora stazionario il gold a 1944$ , dopo un tentativo di attaccare i 1955$ area di resistenza chiave, che per ora non vede la luce di un rally rialzista degno di una fase recessiva o di vero timore sui mercati finanziari, che potrebbe svilupparsi solo nel secondo trimestre 2022.
Il valutario vede l’approdo del dollar index alle aree di 100, tanto richiamate nei nostri articoli, segno che i timori di una FED aggressiva e le speranze di un dollaro forte si materializzano come sempre in aticipo sui mercati finanziari, valorizzando le attese più del dato finale.
La fora del biglietto verde si rispecchia ovviamente su tutte le altre majors, con l’eurusd che , pur vivendo momenti dfi alto interesse per le elezioni in Francia, rimane schiacciato sui supporti di 1.0875 con l’80% dei traders retail in posizione rialzista.
Sembra cambiare il vento su usdcad, con attacchi a 1.26 figura,e un sentiment in equilibrio al 50% pronto a sbilanciamenti pro o contro dollaro, anche considerando l’attesa di questa settimana per la BOC chiamata aa un ulteriore rialzo dei tassi di interesse.
Soffrono le oceaniche con audusd a ridosso dei supporti a 0.7425 e un cambio di sentiment attualmente long al 64% che farebbe pensare ad ulteriori allunghi ribassisti, fino alle aree di 0.7375.
Prosegue la debolezza dello yen giapponese, causata sia dalle politiche iper accomodanti della BOJ, che dalla chiara volontà degli operatori, di non cercare ancora rifugio dai mercati finanziari, ma di essere alla ricerca dei migliori investimenti per proteggersi dall’iper inflazione attuale.
Seguiremo pertanto gli sviluppi sui mercati finanziari mondiali di questo interessante 2022.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
PETROLIO (CL) - DeboleIl Petrolio (CL) sul time frame giornaliero si trova nell'ultimo periodo in una fase di ritracciamento dopo un importante impulso precedete rialzista.
Una nuova gamba ribassista è in fase di completamento dopo:
- aver effettuato il 25 Marzo un massimo inferiore al precedente
- aver effettuato il 6 Aprile il break out di una trend line che fungeva da supporto da diverso tempo
Misurando il ritracciamento di Fibonacci del precedente impulso rialzista è possibile individuare il rettangolo verde in figura come area di attenzione che può fungere da supporto/domanda. La base del rettangolo rappresenta proprio il livello più profondo 61,8% di ritracciamento di Fibonacci intorno ai 90$
Ci aspettiamo dunque ancora debolezza nelle prossime settimane che può portare, attraverso un movimento lateral ribassista, il prezzo su livelli più bassi sino a raggiungere la base del rettangolo verde
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS/PFTS.
Buon trading!
MERCATI INCERTIBUONGIORNO FOREX DEL 08.04.2022
Ultima giornata di contrattazione, per questa prima settimana di aprile, che lascia gli operatori senza nessuna chiara indicazione direzionale, con i mercati che hanno vissuto le ultime 3 sedute in totale trading range.
Il contesto macroeconomico, pur avendo vissuto gli appuntamenti con il FOMC, e la BCE con le minute, non ha di fatto aggiunto nulla di nuovo a quanto già sapevano gli operatori, ed eccezion fatta per una lenta me costante forza di biglietto verde, sembra che il mercato sia paralizzato in attesa di nuovi market mover in grado di dare nuova spinta direzionale.
Il FOMC ha confermato la necessità di politiche meno accomodanti, e di passare ad una fase di neutralità, con rialzi del costo del denaro, che potenzialmente si dirigono verso i 50Bp già alla prossima riunione di aprile, ed in ovvia conseguenza si inizia a parlare di Balance Sheet reduction, dove il FOMC inizia a dare maggiori indicazioni e una chiara determinazione a liquidare asset obbligazionari che hanno assunto un peso forse eccessivo nel bilancio della FED.
Anche le minute della BCE hanno delineato la possibilità di rialzi del costo del denaro nel terzo trimestre del 2022, ma gli operatori al momento sembrano credere poco alle dichiarazioni delle banche centrali, o almeno preferiscono dar credito all’attuale livello di inflazione globale, che vede l’Europa doppiamente penalizzata.
La guerra in Ucraina prosegue, le sanzioni alla Russia inevitabilmente hanno un costo anche per noi europei con il comparto energy in fibrillazione, necessità elevata di materie prime e una inevitabile scarsità di risorse, che vengono pagate a caro prezzo, spingendo cosi l’IEA ad attuare un piano di immissione di 1.2 milioni di barili, con l’aiuto degli USA, il che ha calmierato almeno per il momento il prezzo del petrolio che torna sotto i 100$
Il comparto obbligazionario continua la sua corsa nei rendimenti di breve periodo, il che inizia a porre in crisi anche il comparto equity, che ne perde di competitività per la tutela contro l’inflazione che rimane il timore maggiore per gli investitori.
Con una FED che dovrebbe attuare un piano di liquidazione di asset obbligazionari, non possiamo attenderci altro che un calo nei prezzi e un conseguente rialzi nei rendimenti, tale da compensare in modo più adeguato il gap con l’inflazione, e rendere pertanto nuovamente appetibile agli investitori gli acquisti di debito sovrano.
Il valutario continua a vedere una buona forza del biglietto verde, che resta perno dei mercati mondiali al momento, e che riesce pertanto a rimanere al centro dei bisogni degli investitori, che in fasi di incertezze e dubbi non disdegnano di rimanere liquidi in dollari americani.
Il dollar index al momento sotto quota 100 a 99.85, sembra oramai l’unico asset a vivere una fase direzionale ascendente che seppur lenta, resta costruttiva, riversando la sua forza su tutte le altre majors, spingendo cosi eurusd nuovamente sui minimi di periodo a 1.0850, penalizzando ancora quell’86% di traders retail fermi in posizioni long.
Spinta rialzista ovviamente per usdcad, che attacca le aree di massimi settimanale a 1.26 figura, con l’ingresso repentino dei traders retail short, che come sempre mostrano una spiccata voglio di mean reverting, seppur usdcad venga da una lunga fase di ribasso partita da 1.29 figura.
Cedono anche le oceaniche sotto i colpi del dollaro americano, con audusd a ridosso del supporti chiave posti a 0.7450, oltre i quali potremmo vedere approdi in area di 0.7425 prima e 0.7375 poi, il che potrebbe generare un’inversione netta nel posizionamento retail che dall’attuale 56% short, potrebbe capovolgersi netto long.
Ancora non riesce a recuperare lo yen, che dopo il breve strono della scorsa settimana a ripreso il suo mood discendente, portando nuovamente i cross a rialzo, e stuzzicando ancora la voglia di posizionamento contrario dei retail che si trovano sbilanciati corti , in chiari eccessi su diversi asset, come adjpy con un 81% short, o cadjpy con un 95% short o nzdjpy con un 91% short.
Attenzione dunque alle chiusure settimanali, per prepararci a ritorni di volatilità nelle prossime sedute di contrattazione.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
DOLLARO FORTE PRIMA DELLA BCEBUONGIORNO FOREX DEL 07.04.2022
Conferme da parte del FOMC, che nell’appuntamento di ieri sera ha ribadito la necessità di politiche economiche meno accomodanti e più neutrali, che rimandano pertanto ad un possibile rialzo di 50Bp alla prossima riunione di fine aprile.
Attese le linee guida per la riduzione di bilancio, che sembra oramai una necessità espressa a chiare lettere anche dai membri del board della FED, secondo i quali già da maggio si renderà necessario iniziare la vendita di asset.
Siamo dunque al giro di boa, la FED è indirizzata chiaramente a politiche aggressive, e i timori e le incertezze relative al contesto geo politico mondiale, seppur presenti nelle osservazioni del FOMC, sembrano non intaccare la linea guida aggressiva decisa dai membri del board.
La reazione dei mercati è stata tutto sommato modesta, i prezzi inglobavano già ampiamente quanto espresso dal FOMC, e forse le intenzioni erano proprio queste di evitare shock ai mercati, facendo lentamente metabolizzare l’idea di un cambio di rotta.
I mercati equity hanno risposto con un po di volatilità bidirezionale, di brevissimo, lasciando di fatto i prezzi nel range di giornata, con S&P ancora fermo a 4460 pnt, cosi come il Nasdaq a 14500pnt, senza esprimere alcuna direzionalità, ma solo consolidando gli ultimi giorni di ribasso , che come detto, scontavano le parole del Fomc di ieri sera.
Il settore energy si divide, con un petrolio che inizia la sua discesa sotto i 100$, grazie alle dichiarazioni dell IEA, che ha pianificato l’immissione di 120 mln di barili con l’aiuto degli stati uniti, e un Ngas che ieri ha visto i suoi massimi a 6.40$ segnando una performance per il primo trimestre 2022 a doppia cifra.
Il valutario vede la spinta rialzista del dollar index oramai alla soglia della resistenza chiave di 100, che ha permesso la spinta a ribasso di tute le altre majors, e la nascita di un interesse short da aprte dei traders retail che sono al momento al 71% corti.
La forza ,seppur non esplosiva ,del biglietto verde pone sotto pressione tutte le majors, con eurusd a ridosso dei supporti di 1.0875-1.09 e un sentiment contrarian long all’83% che potrebbe però vedere sollievo se oggi le minute della BCE dessero speranze di politiche più aggressive portando eurusd sulle reisitenze di 1.0945-50.
Interessanti le oceaniche, che con la forza del dollaro espressa ieri sera, hanno stornato dai massimi di periodo, dopo il rally a rialzo visto ad inizio settimana, che aveva portato audusd a 0.7675, e che si ritrova oggi a ridosso dei supporti a 0.7475, con un riequilibrio del sentiment netto, che vede i traders retail short al 62%, e che non esclude a questo punto possibili ulteriori allunghi ribassisti se violati i supporti di 0.7475.
Ovviamente anche usdcad, ha mostrato interessanti movimenti rialzisti grazie alla forza del biglietto verde, portandosi dai minimi di 1.24 figura a 1.2575, e riequilibrando il sentiment retail che dagli eccessi long dei giorni scorsi, si porta ad un 72% long, con potenziali ulteriori allunghi al BreakOut eventuale dei massimi della notte.
Ancora tanti i cross di interesse, che vedono eccessi importanti nel sentiment come gbpnzd ,gbpaud, cadjpy, meritevoli di storni, ma oggi il focus sarà la moneta unica con le minute della BCE, pertanto occhi puntati sull’euro.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
USD CAD / DROP Marzo Con la seguente analisi su USDCAD mi ritrovo in una congestione di prezzo che dura da un mese o quasi, la domanda che mi sono posto e´ perché ha bisogno di congestionare cosi tanto tempo, ovvero, ci saranno sicuramente motivi accattivanti dietro.
Da quello che vedo, e´ che il prezzo attuale sta in un range che va da 1.27900 a 1.26500, liquidità rialzista a ribasso e migliaia di ordini immessi a mercato per fare salire i prezzi, grazie anche a vari report es. Cot e news.
Aggiungo che, mi ritrovo in supply, con ordini STOP/LIMIT sopra il 1.28130, questa zona deve essere presa, ovvero, ho molta confidenza sul fatto che non ci saranno problemi a raggiungere i massimi di questa supply.
Tra poco avremo gli inizi di Marzo.
Tutto o quasi, dipenderà dalla mia visione "price actionistica", aspetterò una distribuzione sui livelli 1.28500 per andare a ricercare gli ultimi ordini Extreme che stanno sul 1.29000 (vedi il rettangolino segnato in rosso), proprio li´, secondo l´order flow, si trova la liquidita´ che ha permesso al prezzo di droppare di 450 pips l´anno scorso a Dicembre.
Detto questo, le conferme mi saranno date da cot Report settimanale, Supply sul 1.28800, distribuzione e struttura di mercato.
Primo tp, sotto il range attuale, 1.26600. Secondo tp, demand sull´1.25000.
Saluti
INFLAZIONE E BANCHE CENTRALIBUONGIORNO FOREX DEL 04.04.2022
Ancora tema centrale per questo 2022 l’inflazione, che anche a causa del conflitto Russia-Ucraina, vede i costi dell’energia salire senza sosta, riversando sui consumatori rialzi dei prezzi al consumo che difficilmente lasceranno invariata la domanda aggregata.
Questa settimana vedrà due importanti appuntamenti, il primo con il FOMC, che potrebbe dare linee guida per quello che sarà il piano di riduzione del bilancio della FED, pertanto grande attesa e soprattutto timore, da parte degli investitori, che nelle ultime battute della scorsa settimana sembrano essere tornati agli acquisti di debito sovrano, ma se il FOMC dovesse dimostrarsi particolarmente aggressivo sul tema, potremmo assistere a nuove vendite del comparto obbligazionario e relative salite nei rendimenti.
Avremo poi le minute della BCE, chiamata ancora una volta a rispondere ad un’inflazione che segna record dopo record, una strada di difficoltà per i consumatori europei, special modo i tedeschi che mai hanno visto livelli cosi alti di inflazione all’interno dell’UE, e che sembrano pertanto intenzionati ad ammorbidire le loro posizioni sulle importazioni di energia dalla Russia.
Stamattina il petrolio apre leggermente sopra i 100$ , mostrando ancora la tenuta della trend line che congiunge i minimi di periodo dagli inizi di marzo 2022 e che vede i prezzi del greggio chiudersi in un ampio triangolo di cmpressione. Solo eventuali rotture a ribasso della trend line supportiva che passa per i 97$ potrebbe decretare allunghi ribassisti fino alle aree di 92$ prima e 88$ poi.
Persiste la corsa a rialzo del Ngas, che non abbandona le aree di 5.70$, mantenendo ampia distanza con la mm21 periodi giornaliera che passa ancora a 5.20$, persiste uno stato di ipercomprato, che difficilmente vedrà storni fintanto che il contesto geo politico rimarrà cosi teso.
Recupera dalle brutte chiusure di venerdi , il comparto equity, che apre in territorio positivo, le borse americane sembrano voler attaccare i massimi di venerdi scorso, ma le prime aree di resistenza a 4550 per l’s&p e 14950 per il Nasdaq non saranno facili da abbattere.
Il valutario non vede particolari movimenti direzionali, con le majors che restano in un ampio trading range e sentiment poco sbilanciati , segno di sostanziale equilibrio preludio forse a ritorni di volatilità.
Per questa mattina unici sentiment degni di nota sembrano essere ancora audusd, con un 89% short dei retail, che persiste oramai da giorni, mantenendo i prezzi in un range chiaro compreso tra 0.7550 e 0.7475.
Interessante anche usdcad, che pur mantenendo i prezzi tra i massimi di 1.2550 e i minimi di 1.2475, sembra costruire un lento rounding bottom, con un sentiment retail al momento all’84% llong, in lento calo, via via che la configurazione tecnica si concretizza nei prezzi.
Di maggiore interesse i cross, come gbpcad, dove il 93% dei traders al dettaglio ha posizione long, mantenendo un chiaro eccesso meritevole di essere monitorato, seppur al momento non sembrano sussistere le condizioni ideali per un mean reverting, i livelli di 1.6450 e 1.6475 sono porta di ingresso a possibili allunghi rialzisti fino alle aree target di 1.67-1.6725
Seguiremo gli sviluppi del mercato in questa nuova settimana di contrattazione, non certo priva di market mover.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
WTI - debolezza dopo BidenDopo la dichiarazione di Biden sul rilascio strategico delle riserve US di OIL per contrastare il rialzo dei prezzi del petrolio che minacciano la catena di funzionamento delle aziende americane e ulteriori pressioni inflazionistiche il prezzo ha iniziato movimento correttivo. I target del ribasso potrebbero non essere stati ancora raggiunti ed è possibile andare al test degli 85$/b.
Rimbalzo fino a quota 112Dopo la forte volatilità dei giorni scorsi e considerando che molti analisti - tra cui Equita - fissano un prezzo al barile di 85 (obiettivo), nel breve periodo visto il supporto diagonale ed il valore di stocastico RSI molto basso, mi attendo una ripresa dei prezzi di un 10-15% fino a area 112.
PETROLIO, DA ACQUISTARE TRA POCHI GIORNI!Questa volta analizziamo il grafico del petrolio prendendo in considerazione il time frame settimanale per avere una visione di medio periodo che potrebbe però avere spunti operativi molto interessanti anche nel breve. Il grafico weekly ci mostra infatti una evidente tendenza rialzista che ha portato la quotazione dal quarto trimestre 2020 fino a novembre 2021 dai $35 ai $65, evidenziando poi una netta accelerazione del trend Long seguito dalla fortissima candela bullish, ad inizio della guerra in Ucraina, che ha portato nel giro di pochi giorni la quotazione sui massimi relativi in zona $125. Attualmente è in corso una fase di correzione tecnica che potrebbe riportare il prezzo nell'area di supporto statica e dinamica $93, zona sulla quale è in arrivo la stessa Ema 21 del grafico weekly; tale area risulta quindi essere particolarmente valida per andare a ricercare non solo dei segnali di Price Action Long sul settimanale ma anche delle interessanti opportunità di trading nel grafico giornaliero per migliorare il livello di entrata ed ottenere quindi un rapporto rischio/rendimento migliore, considerando un target minimo di presa di profitto in zona $113.
Ovviamente se il prezzo non realizzasse tale correzione settimanale ma tornasse di nuovo la pressione dei compratori, in tal caso andrei direttamente nel "daily" a ricercare opportunità long in tendenza.
Maurizio
Petrolio batte in ritirata Il prezzo del petrolio arretra bruscamente a causa di una nuova quarantena dovuta al Covid-19 in Cina che potrebbe raffreddare la domanda di carburante. Ma questo calo potrebbe essere temporaneo poiché i rischi dal lato dell'offerta sono ancora rilevanti. Infatti, indipendentemente dall'evoluzione della situazione in Ucraina, il mondo si trova a dover affrontare una carenza di risorse energetiche.
I prezzi di petrolio, gas e carbone hanno iniziato a salire già nel 2021, diretta conseguenza degli squilibri emersi all'indomani della pandemia. Intanto India e Cina comprano il petrolio russo a forte sconto sui mercati: da fine febbraio le raffinerie indiane hanno infatti acquistato almeno 13 milioni di barili mentre i cinesi negoziano privatamente con i venditori.
I MERCATI HANNO PAURA DEI FALCHIBUONGIORNO FOREX DEL 22.03.2022
Sembra calare la volatilità in questo avvio di settimana, complice anche un calendario macroeconomico scarno, che suggerisce poco agli investitori. A fare da market driver ieri le parole di Powell che ancora una volta si è dimostrato pronto, almeno nella dialettica, a politiche economiche più aggressive, là dove le condizioni lo dovessero richiedere.
L’obbiettivo numero uno della banca centrale americana resta la lotta all’inflazione, che oramai è chiaramente oltre i le soglie limiti e che desta non poche preoccupazioni, ciò non ostante la Fed ha rialzato i tassi di interesse nell’ultima riunione del 16 Marzo di soli 25BP, ma come ha ribadito ieri sera Powell, è pronta ad incrementi anche di 50Bp nelle prossime riunioni se le condizioni dovessero richiederlo, anche grazie alla fiducia nella congiuntura macro economica del paese, che a dire di Powell è bel lontana dal temere recessioni.
Molti operatori stanno ponendo la loro attenzione al comparto obbligazionario e ad un appiattimento della curva dei rendimenti tra 2, 10 e 30 anni, segno spesso di prossime fasi di contrazione dell’economia, ma ieri Powell ha chiaramente detto che è si un indicatore questo seguito dalla Fed, ma di maggiore attenzione è la curva di brevissimo , ovvero i rendimenti del 3 mesi e 18 mesi, quindi in orizzonti temporali entro il 2 anni, che al momento non danno il minimo segno di flessione.
Per il capo della Fed dunque non c’è da preoccuparsi, l’economia è robusta e può sopportare una politica più restrittiva senza timori di recessioni o stagflazioni, e questa sua ferma convinzione ha dato credito a possibili future scelte da Falco da parte della Fed intimorendo i mercati, che nella giornata di ieri hanno rapidamente testato i minimi di venerdi, per poi chiudere leggermente sotto la parità.
Ovvia la risposta del dollaro americano, che ha immediatamente preso forza in un rally che lo riporta verso i massimi di periodo a 99.00 pronto ad espansioni fino 99.20.
Ma se in America si respira aria di ottimismo e sono pronti ad una lotta all’inflazione, nel vecchio continente è tutt’altra la storia che si racconta, ieri la Lagarde ha affermato che Europa ed America sono attualmente due universi diversi, che vivono condizioni macroeconomiche diverse e pertanto inutile aspettarsi da parte della BCE degli allineamenti alla politca della FED.
Indubbiamente anche il contesto geo politico europeo non può che confermare quanto detto dalla Lagarde, considerando ancora che la guerra in Ucraina sembra ben lontana da una risoluzione, il che spinge ancora una volta il comparto energy a rialzo con il petrolio che torna prepotentemente sopra i 110$ al barile, andando a toccare 113.35$ stamattina.
Il gold resta fermo nelle aree sottostanti i 1950$/oc, ancora intrappolato in un trading range che lascia poco spazio alla direzionalità e al trading di posizione.
Il valutario si adegua rapidamente alle parole di Powell e alla rinnovata forza del dollaro, spingendo il sentiment retail ad un 68% short sul biglietto verde, e con lui, tutte le majors a ribasso con ovvia reazione di mean reverting per la maggioranza dei traders al detaglio che sono ora long al 77% su eurusd e all’81% su gbpusd.
Ancora forte il sentiment long sullo yen che vede oggi il 93% dei traders retail long , portando sia usdjpy ad eccessi con un 94% dei traders short, oramai intrappolati nell’ampio rally rialzista che vede usdjpy a 120.50, area target piu volte richiamata in queste righe e che ora potrebbe estendersi ulteriormente fino 121.75 in primis e 124.0 figura poi.
Continuano tutti i rally contro lo yen giapponese, con gbpjpy che vede i retail al 86% short e prezzi giunti finalmente anche qui alle aree target di 158. Figura -158.25 area di triplo massimo che se rotta a rialzo aprirebbe la strada verso nuovi massimi da ricercare nel lontano 2009.
Restano pertanto da monitorare tutti i cross yen che vedono persistenti eccessi nel sentiment retail, ed ovviamente il dollaro americano che potrebbe dare ancopra allunghi rialzisti contro le majors.
Seguiremo oggi l’appuntamento con le dichiarazioni della Lagarde, che come ieri Powell, potrebbe riservare sorprese per noi operatori.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
PETROLIO, LONG FINO A 130$A seguito del forte movimento rialzista a cui abbiamo assistito dopo l'inizio bellico in Ucraina, la quotazione ha ripiegato dall'area $130 con un movimento tecnico che si è riportato sotto la Ema21 per ritestare la zona di supporto $95; in tale area è ritornata una pressione in acquisto che, soprattutto con la candela daily di ieri e di giovedì scorso, ha spinto di nuovo il prezzo sopra la media mobile e sopra la zona di resistenza $106. Questo livello rappresenta in questo momento la zona più interessante (sia statica che dinamica) per cercare una mini correzione ed un nuovo segnale di Price Action Long al fine di valutare una strategia rialzista che potrebbe spingere il prezzo sui massimi di cui sopra. La parola al prezzo...
Maurizio
WTI - recupero nel fine settimanaNella seconda parte della settimana conclusa il WTI ha recuperato il declino registrato nei primi due giorni grazie probabilmente alle parole della Fed che escludono una recessione economica per l'economia americana mentre si attendono news sul fronte Ukraino. La Cina ha escluso un suo intervento nelle trattative tra occidente e Russia e i prezzi hanno subito reagito verso l'alto su timori di nuova distruzione di offerta. Dal punto di vista tecnico i prezzi sono tornati al test della parte alta del canale rialzista e rimbalzati da questo livello. Da questo punto si potrebbe o riprendere a scendere verso il supporto a 85$ oppure proseguire verso i 117$.
TRE GIORNI TRE BANCHE CENTRALIBUONGIORNO FOREX DEL 16.03.2022
Inizia oggi una serie di appuntamenti cruciali con le banche centrali a partire da questa sera ore 19.00 ora italiana, con la FED chiamata a decidere sul costo del denaro, ed il rialzo di 25Bp è dato oramai scontato dal mercato, la chiave sarà scoprire se Powell si spingerà ad un tono aggressivo, con un rialzo di 50Bp, e soprattutto occhi puntati sul DOT PLOT, per capire le intenzioni future del Board. L’ultima riunione proiettava la quasi totalità dei 9 componenti del board ad una serie consecutiva di rialzi tassi, al fine di combattere una dilagante inflazione, che oggi mostra una spinta rialzista forse peggiore dall’ultima riunione FED, pertanto le aspettative di un Board hawkish restano molto alte, ponendo l’attenzione degli operatori anche alle prospettive di riduzione del bilancio fed, che ha raggiunto livelli record, e che più volte Powell ha richiamato la volontà di ridurre subito dopo l’inizio dei rialzi tassi.
Domani sarà la volta della BOE ed infine la BOJ, ma procediamo giorno per giorno in questa serie di appuntamenti che impegneranno grandemente tutti noi operatori sui mercati finanziari.
Giungiamo a poche ore dal primo appuntamento di questa sera cin un dollar index in ampio trading range, come già richiamato nel buongiorno forex di ieri, compreso tra 99.20 e 98.60, con buone porbabilità rimmarremo in questa area per l’intera sessione europea in attesa di Powell. Il sentiment dei traders retail sul dollaro americano è al momento al 76% short, in leggero calo rispetto all’80% di ieri, ma naturalmente il vero sentiment partira dopo la FED, pertanto raccomandiamo cautela.
In tutta risposta il sentiment sugli altri basket valutari non subisce modifiche rispetto alla giornata di ieri, con i retail ancora short sull’euro al 53% e long sulle sterline al 75, in linea perfetta con le percentuali di ieri, solo il dollaro neozelandese vede un aumento del sentiment short che passa dal 47% di ieri al 60% di oggi, senza però decretare particolari trend su nessuno degli asset newzealand, che restano confinati al memento nei prezzi di inizio settimana.
Le commodities hanno completato un primo forte storno nella giornata di ieri, con il wti che ha raggiunto le aree di 95$ al barile e dopo qualche piccolo spike ribasista fino alle aree di 94$ sembra per oravoler consolidare.
Anche il gold ha toccato i primi supporti già richiamati ieri mattina in area 1915$ e per il momento rimaniamo su queste aree in compressione di volatilità in attesa della FED.
Ottimo infine il recupero del comparto equity, che ieri ha visto sia l’Europa che l’america respirare dalle aree di minimi mensile, con buoni storni anche oltre il 2%, ma ovvio che al momento possiamo parlare solo di correzioni , che speriamo possano essere preludio ad un mese di aprile statisticamente degno di recuperi sul comparto equity.
Sttendiamo dunque la FED di questa sera senza particolari indicazioni tecniche che potrebbero a questo punto manifestarsi solo dopo l’intervento di Powell.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
Gasoline, chiusura del GAPDopo la chiusura delle posizioni in super gain sul CURRENCYCOM:GOLD e sul CURRENCYCOM:OIL_CRUDE della quale alcuni hanno criticato inizialmente anche la minima possibilità perchè in controtendenza con la teoria ” guerra = comprare oro ” ( spero per loro non fossero long a 2050), rimaniamo ad attendere la chiusura del GAP sul gasoline, che dopo una più che perfetta B2 semestrale, sta chiudendo suddetto ciclo in concomitanza con l’annuale (in leggero ritardo).
L’MCS mostra un’apertura eccezionale del canale dell’eccesso di forza verso la neutralità, per noi perfetta situazione perchè non annullerebbe nemmeno l’ipotesi di portare il prezzo fino al 50% come target, e allora si che sarebbe un gain stellare.
Consiglio di chiudere sul Gap quasi tutte le posizioni ed eventualmente lasciar correre una posizione piccola fino al 50%, abbiamo già preso tutto ciò che c’era da prendere da questo mercato volatile, non perdiamoci in azzardi superficiali.
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LA CINA AGO DELLA BILANCIABUONGIORNO FOREX DEL 15.03.2022
Si direbbe positivo l’incontro a Roma degli alti esponenti delle diplomazie di Cina e Stati Uniti, volto a trovare una strada di pace nel conflitto Russia - Ucraina, tramite un intervento di mediazione da parte cinese.
La Russia ha già rivolto il suo sguardo ad Est, e ha chiesto sostegno alla Cina, che in questa delicatissima partita sullo scacchiere mondiale potrebbe rivestire un ruolo fondamentale.
I toni sui mercati sembrano cambiare, special modo per le materie prime ed il comparto energy, anche a causa dei nuovi lockdown che sta portando con se la pandemia nelle città cinesi, con diversi fermi alla produzione ed ovvie ricadute alla domanda. Ben sappiamo cosa è accaduto al petrolio nel 2020 quando l’esplosione della pandemia ha fermato gran parte del mondo , ed oggi il wti si ritrova nuovamente sotto i 100$ al barile, con un approdo ai 98$, e una struttura che non sembra promettere rialzi nel breve.
Anche il gold, arriva sui supporti di 1925$/oc, con un buon movimento direzionale a ribasso , che lascia un ricordo i massimi di 2074$ segnale di estrema speculazione sulle tensioni geo politiche.
Ci avviciniamo a grandi passi a mercoledi 16, e all’appuntamento con la FED attesa ad un rialzo tassi di almeno 25Bp, dato oramai scontato, ma il focus resta altissimo su un potenziale rialzo di 50Bp e sugli scenari di Balance Sheet Reduction che potrebbero aprirsi da ora in avanti.
Il comparto obbligazionario inizia a trovare rendimenti degni di nota, con il decennale americano che tocca il +2.144% e mette in crisi il comparto equity, che ieri ha segnato ancora una giornata negativa, special modo i tecnologici, con il Nasadq sotto quota 13000pnt.
Ancora in laterale il dollaro americano, con il dollar index che resta in un ampio range tra 99.20 e 98.60, in attesa della FED, e con lui eurusd, ancorato a 1.10 figura senza per ora dare particolari indicazioni di direzionalità.
Usdjpy è giunto ai target di 118.50 dai quali potrebbe vedere prese di profitto, fino anche a 117.30,dati gli eccessi di sentiment short dei traders retail oramai al 93% short.
Giungono ai target indicati anche audusd, alle aree di 0.7175, dove al momento sembra aver trovato una buona aree di supporto con i traders retail all’86% long, ma ancora senza creare condizioni di vero eccesso, degni di un forte storno, pertanto ulteriori break out ribassisti non sono da escludersi.
Inizia il movimento di mean reverting il cross gbpnzd, che avevamo gia richiamato nel nostro buongiorno forex di ieri, con il break out di 1.9240 in primis e 1.9310 poi, dove i traders retail sembrano intenzionatio ad un cambio forse prematuro di sentiment spingendosi in vendite già ai primi segni di rialzo di un cross che ha vissuto un ottimo movimento di ribasso , meritevole di storni.
Seguiamo le dinamiche odierne, in attesa dell’appuntamento di domani con la FED
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
WTI - resistenze e fattori geopoliticiI prezzi raggiunte le resistenze in area 128$/b, che hanno contenuto i tentativi di rialzo dal 2011 al 2014, hanno iniziato a correggere visto anche la situazione di ipercomprato trovando un supporto in area 105$/b.
Dal punto di vista fondamentale la guerra sul fronte Ucraino ha permesso il rialzo dei prezzi sul timore degli operatori sulla distruzione dal punto di vista dell'offerta ma adesso si stanno chiedendo se un eventuale recessione economica possa ridurre la domanda e i consumi globali. In questo secondo scenario il prezzo che sta già mettendo in difficoltà numerose aziende in USA dovrebbe scendere e rientrare nel canale rappresentato.