IL RIALZO TASSI NON SPAVENTA I MERCATIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 05.05.2023
-CONTESTO
Ancora banche centrali all’attacco, ieri è stato il turno della BCE e ancora una volta il nemico numero uno si riconferma essere l’inflazione. In uno scenario di salari alti unici ad un mercato del lavoro ancora tonico, la BCE ha dichiarato ancora una volta il suo intento di far rientrare l’inflazione verso il target del 2%. Non aiutano al momento le politiche fiscali dei governi locali che cercano in tutti i modi di dare sostegni al reddito, sostenendo di fatto la domanda e rallentando il processo di normalizzazione dei prezzi, pertanto la BCE chiede alle banche nazionali di restituire la liquidità emessa nel periodo pandemico partendo con il programma di drenaggio del TLTRO. Il problema sembra ora essere concreto, dato che le banche sono prive di questa liquidità e la soluzione proposta sembra ancora più assurda del problema: emettere prestiti alle banche per pagare i precedenti prestiti!
Tutto è ancora sul tavolo , e l’unica certezza al momento è la volontà di proseguire con i rialzi tassi da parte della BCE , all’interno della quale diversi membri sembravano disposti ad un rialzo anche di 50Bp, dando ancora maggiori toni hawkish alla BCE, che si proietta a questo punto ala prossima riunione con già chiare le idee per ulteriori rialzi del costo del denaro.
Si evidenziano le prime divergenze nelle scelte politco monetarie tra l’Europa e gli USA, con gli ameircani che sembrano pronti ad una pausa e a valutare gli effetti cumulativi dei rialzi tassi messi in campo, mentre l’Europa ha ancora tanto da fare per raffreddare la domanda.
I mercati al netto di una blanda volatilità in occasione delle due riunioni, sembrano non credere troppo all’aggressività delle banche centrali ed il mood di risk off che sembrava volersi palesare , data l’imminente recessione negli Usa, ora sembra svanire e anche in Europa gli opeartori sembrano voler sfidare le banche centrali portando gli indici non lontano dai massimi di periodo.
Unici a rimaner fedeli all’idea di recessione, sembrano essere i rendimenti obbligazionari, che mantengono toni sostenuti nelle scadenze brevi , mentre respirano sulle scadenze oltre i 5 anni, lasciando invariata la curva ribassista dei tassi del debito sovrano Usa a dimostrazione ancora di un credo nella fase di recessione oramai alle porte.
-FOREX
Il mercato valutario respira da alcuni eccessi come quelli del franco svizzero che ha goduto di un certo timore del crollo dei mercati e ha svolto ottima funzione di rifugio portandosi sui massimi di periodo , pertanto uno storno come quello odierno ci pare quasi fisiologico.
Possono dunque respirare i sentiment retail a caccia dei massimi sul franco svizzero, con ridimensionamenti delle posizioni short al 83% dal precedente 92%.
Stabile il dollaro USA che rimane non lontano dai supporti, evidenziando ancora una strutturale debolezza che tuttavia non trova slanci ribassisti e lascia il mondo retail al 73% long.
Ancora lateralità anche per la moneta unica che non trova nella parole della Lagarde validi motivi per superare le aree di resistenza lasciando cosi il sentiment retail in un limbo del 58% short.
Respira finalmente anche il dollaro canadese, che dopo aver sofferto i ribassi del WTI, gode della correlazione diretta con buoni respiri rialzisti, portando cosi il sentiment retail dal 85% long all’attuale 75% .
-EQUITY
Il modno equity vede ancora l’Europa prediletta con il DAX che non buca i supporti a 15656 punti e riparte verso le resistenze a 15950 pnt dando cosi speranze per nuovi massimi storici.
Maggiore incertezza per i listini di oltre oceano con il Nasdaq che si attesta a 13050 pnt in un pieno trading range le cui resistenze si pongono a 13290 pnt e i supporti a 12720-12700 pnt.
Maggiore debolezza per l’SP500 su cui gravano le sorti del settore bancario, oramai in piena deriva dopo gli ultimi avvenimenti del settore finanziario , con la caduta di PACWEST BANCORP che perde oltre il 50% al momento e che sembra quindi aprire le porte ad un’effetto domino decisamente preoccupante.
I supporti di 4071 pnt ora messi alla prova , potrebbero aprire scenari ribassisti importanti se violati, portando le quotazioni verso i successivi minimi di 3950 pnt
-COMMODITIES
Il comparto commodities vede il gold come primo attore, dopo il raggiungimento dei massimi storici a 2080$ e sebbene oggi sia giornata di storni, riteniamo nn conclusa la fase rialzista del metallo giallo, che potrebbe avere ancora dalla sua un dollaro debole e rendimenti obbligazionari in calo e quindi strada aperta per ulteriori rialzi oltre i massimi storici. Restano supporti da monitorare i 2012 $ e 1970$
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Il calendario macro economico non si ferma e si guarda ora ai NFP USA, che tornano protagonisti del pomeriggio con l’attesa per un tasso di disoccupazione al 3.6% dal 3.5% e un calo delle nuove buste baga a 180K unita dalle 236K precedenti.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
WTI
BLANDA RECESSIONE E LOTTA ALL’INFLAZIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 04.05.2023
-CONTESTO
Ancora troppe incertezze sui mercati dopo la riunione di ieri sera della FED, durante la quale Powell è riuscito in un gioco di equilibrismo decisamente difficile.
Il punto focale resta l’inflazione, se i prezzi non rientrano, tutti gli sforzo per un’economia in crescita sono vani, pertanto rimane il nemico numero principale da eliminare ad ogni costo ed è con questo mantra che Powell ha retto le aspettative di aggressività, che tuttavia rimangono blande perché riesce abilmente a lasciar intendere che questo potrebbe essere l’ultimo rialzo del costo del denaro da 25Bp prima i una giustificata pausa.
Analizzare gli effetti cumulativi dei rialzi tassi, questo sembra essere il movente chiave per un nulla di fatto alla prossima riunione di giugno, e possiamo ben condividere l’idea se si considera una corsa del costo del denaro che è giunta ora al 5.25% da tassi a 0 in circa un anno.
Purtroppo, i mercati non festeggiano, perché se da un lato c’è la prospettiva di una pausa dall’altro c’è la consapevolezza di una fase di recessione alle porte, che Powell ha abilmente definito come debole recessione, lasciando intendere le speranze e la fiducia in un’economia ancora robusta.
Non possiamo quindi non credere in un dollaro sostanzialmente debole nel prossimo futuro e profonde incertezze invece per i mercati azionari che restano sostanzialmente più confusi di quanto non fossero prima della riunione.
Oggi il focus passa alla BCE chiamata anche lei al rialzo tassi , molto probabilmente da 25Bp, che resta in questo caso solo apertura ad ulteriori 3 rialzi da altrettanti 25Bp, questo secondo le attese degli analisti. Dobbiamo convenire che l’inflazione resta sostenuta in Europa e la corsa dei salari a rialzo rende necessarie azioni di maggior impatto hawkish rispetto a quanto visto in USA e l’assenza di evidenti pericoli nel sistema bancario potrebbe dare un supporto importante alle decisioni della Lagarde di oggi per ulteriori rialzi del costo del denaro.
-FOREX
Il mercato valutario ritrova subito toni di risk off, con un dollaro in netta debolezza sulle prospettive di recessione con perdite che sono nell’ordine dello 0.67% medio, il che trascina a rialzo le posizioni contrarian long dei retail oggi al 73% long.
In piena caduta anche il dollaro canadese, che segue le sorti del wti oramai in preda agli shortisti, trascinando cosi in perfromance medie che vanno nell’ordine del -1.18% medio per il canadese che porta ancora una volta il sentiment retail al 85% long a caccia di mean reverting.
Recupera lo yen giapponese che insieme al franco svizzero restano gli asset rifugio per eccellenza con guadagni settimanali nell’ordine del 1.02% , trascinando orai retail a chiusure di posizioni in gain sullo yen che passano dal 70% di ieri al 58% attuale, mentre per il franco svizzero si passa al 92% short, spingendo a caccia dei posizioni contrarian short.
Le majors si portano sui massimi, con un dollaro strutturalmente debole che spinge eurusd a 1.1090-1.11 figura, usdchf al test dei minimi di 0.8825. esposizioni importanti ovviamente anche sui cross come cadjpy cdove troviamo ora un 78% di retail long.
-EQUITY
Il comparto azionario vede l’Europa ferma, con il dax a 15800 senza per ora uscire dal trading range in atto che ha come supporto 15750 e resistenze a 15950, mentre in America il nasdaq rimane sostanzialmente debole con prezzi che si attestano a 13070 con impostazioni ribassiste che possono spingere fino 13000 pnt , mentre l’SP500 si è fermato ai minimi di 4070pnt tornando ora in pieno trading range con resistenze a 41997 pnt senza dare nessun input direzionale.
-COMMODITIES
Gold che esplode fino ai 2074$ come già richiamato più volte, trovando terreno fertile con un dollaro debole e il crollo del mercato dei rendimenti obbligazionari, la domanda ora è quali saranno i target ultimi di questo sprint rialzista.
Collasso invece per il wti, che va in spike ribassista a 65$ minimi chiave per questo asset che ora potrebbe recuperare interessante terreno dopo le perdite degli ultimi giorni , sanza per ora avere sostegno da parte dell’OPEC+
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
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CI SARà PAUSA NELLA CORSA DEI TASSI DI INTERESSE?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 03.05.2023
-CONTESTO
Siamo giunti all’appuntamento con la FED per questo maggio 2023 e come sempre gli operatori si proiettano già alla prossima riunione dell’11 giugno, lavorando sulle aspettative più che sui dati che sembrano oramai essere già nei prezzi attuali di mercato.
Stasera poche sorprese per il riazo di 25Bp che sembra essere oramai scontato dal mercato, la chiave di lettura sarà la prossima riunione, e cercare di intercettare nelle parole di Powell e nello statement che accompagna la decisione di questa sera sui tassi di nteresse, se ci sarà o meno una pausa nella prossima riunione di Giugno.
Le aspettative per questa pausa, atta a valutare gli effetti cumulativi dei rialzi tassi messi in campo sino ad oggi, salgono sempre di più al presentarsi delle difficoltà del sistema bancario USA, che ha dovto già salvare SVB ed ora FRB. Il salvataggio dei due istituti di credito era doveroso per evitare un effetto domino, ma le banche regionali minori dovranno mettersi in guardia, stringendo i cordoli delle borse, elargendo meno prestiti e trattenendo maggiore liquidità e questo è un altro pesante fardello sull’economia USA.
Il drenaggio forzato di liquidità potrebbe generare una forte spinta alla fase di rallentamento economico in atto, e la FED potrebbe voler evitare di colpire ulteriormente l’economia e addentrarsi in profonde recessioni applicando politiche monetarie troppo aggressive.
Le scommesse sui potenziali rialzi tassi, ora mostrano un 84% di possibilità di rialzo di 25bp stasera, un una restante parte di possibilità di taglio tassi, ma nessuna opzione di incremento dl costo del denaro oltre i 25Bp.
Per la riunione di giugno si valuta anche un potenziale ritorno a tassi più bassi, ad indicare che tutte le opszioni sono aperte e valutare dal mercato che rimane ora in balia della congiuntura macroeconomica e della risposta che darà in questo mese di maggio.
-FOREX
In attesa dell’appuntamento di questa sera, ed in seguito ai brutti dati di ieri pomeriggio, il dollaro ha ripreso a scendere guardando la prospettiva di un tasso definitivo al 5.25% come opzione concreta che darebbe lo stop al biglietto verde, oramai sotto le resitenze di 102.25 e con uno sguardo puntato ai supporti di 100.83 . il dollaro resta a nostro avviso perdente in ogni scenario valutato da qui al termine di questo 2023.
Ovvia la risposta dei traders al dettaglio che oggi incalzano gli acquisti con un 61% di posizioni long in atto, aprendo la porta ad ulteriori allunghi ribassisti per il biglietto verde.
Salgono di contro le altre majors, dando spazio principalmente all’euro che stiamo da giorni richiamando a potenziali allunghi rialzisti.
Le prime resistenze sono poste a 1.1125 , resistenze che il modno retail spera facciano il loro lavoro per salvare un 72% di posizioni contrarian short. Attenzione dunque alle potenziali fasi di break out rialzista.
Ancora la sterlina con un 57% di posizioni short sul basket, porta gbpusd al test ancora delle resiste a 1.2550 pronta per eventuali ulteriori allunghi rialzisti verso 1.2650
Respira lo yen giapponese dopo gli eccessi dei giorni scorsi, lasciando tuttavia un 71% di posizioni retail ancora in mean reverting long. Il quadro tecnico di usdjpy mostra la tenuta delle resistenze a 138.00 ponendo ora lo guardo ai supporti di 129.85-130 figura.
Si sgonfiano anche le oceaniche,con il dollaro australiano che torna a perdere terreno dopo l’espansione rialzista di ieri in seguito alle notizie di rialzo tassi da parte della RBA. Ora il mondo retail che si porta a 55% di posizioni long lascia spazio ad afondi ribassisti fino 0.6560 supporti primo per audusd
Attenzione in ultimo al dolalro canadese che grazie al collasso del wti perde terreno contro tutto e trascina con se un 86% di posizioni long contrarian che soffrono ora il trend di ribasso del dollaro caandese.
-EQUITY
Il comaprto azionario resta sostanzialemnte in trading range e aspetta le dichiarazioni di FED e BCE di questi giorni, prima di prendere netta direzionalità, ma certo che un potenziale fermo nel raizlo del costo del denaro per la FED aprirebbe le porte al risk on e ad allughi rialzisti per gli indici USA e a catena quelli europei.
-COMMODITIES
Buone le performance del gold, che ora torna a dominare la scena grazie alla caduta del dollaro Usa e del calo dei rendimenti obbligazionari, ora non più cosi appetitosi se si crede in un tasso di equilibrio usa al 5.25% e un’inflazione futura in calo. Le resistenze prime a 2011$ sono state violate e si guarda ora a potenziali allunghi fino 2074$
In netto crollo il wti, che sprofonda sulle sole parole dell’OPEC+ di tagliare produzione, che non hanno visto tuttavia concretizzare nulla di quanto promesso, pertanto il prezzo affonda a 70.25$ e sembra poter aprirsi la strada verso i minimi di 65.45$. sarà interessante vedere se l’OPEC+ interverrà ancora un volta su questi livelli.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Oltre alla FED oggi in pubblicazione avremo i PMI dei servizi USA e gli ADP, dati che potrebbero dare volatilità ad un mercato teso in attesa di Powell stasera ore 20.00
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
CALCI AL BARATTOLO DELLA RECESSIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 28.04.2023
CALCI AL BARATTOLO DELLA RECESSIONE
-CONTESTO
Anche questa volta la recessione è rimandata alla prosima volta, a quanto pare le proiezioni della FED sono state più pessimiste del necessario e la congiuntura macroeconomica americana si dimostra ancora una volta più robusta di quanto si possa immaginare.
Lo stato di allerta generato dalla FED con la sua proiezione di recessione per gli Stati Uniti nel secondo semestre del 2023, è stato parzialmente smentito dal rapporto sul PIL Q1 2023 pubblicato ieri pomeriggio , che abbinato a delle ottime trimestrali sembrano essere il mix perfetto per il risk on!
I dati sul PIL di ieri mostrano una crescita del +1.1% , senza dubbio inferiore rispetto al precedente +2.6% del q4 2022 , ma tuttavia rimane non cosi negativo come si potesse temere,specialmodo se si va a leggere il rapporto nel suo dettaglio, si evince che il freno magiore alla crescita è dato dalle scorte che hanno pesato per un 2.26% . questo che a primo avviso potrebbe sembrare un dato negativo , è in realtà un potenziale volano per i prossimi trimestri, in quanto le aziende a fronte di una domanda ancora robusta, dovranno aumentare la produzione per far fronte alla domanda dei consumatori dando spinta propulsiva all’economia. La chiave sembra dunque la domanda aggregata che fa specchio con l’occupazione, maggiori posti di lavoro e bassa disoccupazione sono la base per dei consumi solidi nel tempo , e dal rapporto sugli initial jobless claims di ieri , sembra che il numero di disoccupai attestata oramai a 230K non riesca a superare la soglia dei 250K livello di allerta per una disoccupazione in trend rialzista. I dati sui NFP dello scorso mese mostrano ancora un mercato del lavoro robusto e questo da fiducia nella domanda che dovrà spronare le aziende a tenere alte le produzioni.
A dar ulteriore calcio in avanti al barattolo della recessione le trimestrali USA, che continuano a mostrare dati positivi su tutte le big tech. Ieri è stato il turno di Amazon, che con 0.31c per azione supera l’aspettativa di 0.21c. e porta a casa ricavi per ben 127.4B rispetto agli attesi 124.55B, numeri che non fanno minimamente credere in una fase di rallentamento.
Per ora la recessione è lontana, se ci sarà dunque ,di sicuro non è ora!
-FOREX
La risposta del mercato valutario è stata di netta inversione, il risk off che dominava il mercato forex è stparito, con un dollaro USA che risorge e va su a 101.75. plausibile credere in una decorrelazione, con le borse che salgono ci si poteva attendere un dollaro in caduta, ma oggi non è cosi, come più volte spiegato nelle nostre righe, il dollaro USA cade nell’aspettativa di un rallentamento dell’economia , ma risorge se l’economia americana va bene, e segue dunque un mood di correlazione diretta con le borse.
In ovvia risposta alla salita del dollaro i traders retail spingono le posizioni short al 55%, ma avranno vita difficile ora prima del raggiungimento delle resistenze poste a 102.25 e 102.80 di dollar index e se non ci saranno dati negativi a pesare sulla congiuntura macro economica USA.
In tutta risposta alla scomparsa del risk off, la moneta unica , che viveva funzione rifugio, perde terreno ora contro il dollaro portando il mondo retail a ridurre l eposizioni short dal 80% di eri al 71% attuale.
Non fa lo stesso la sterlina che si atesta con un sentiment del 79% short in netto aumento rispetto al 72% di ieri.
Cala ancora lo yen dopo che la BOJ ha mantenuto fermii tassi al -0.10% e sebbene si sia aperta a modifiche future dei tassi non ha dato ancora spiragli per una decisione operativa, lasciando i retail a caccia dei minimi con un 70% di posizioni long yen.
Respira il franco svizzero che al termine di questa fase di risk off vede calare le posizioni short dal 91% al 86% con buone prese di profitto per i retail in sofferenza da tempo.
Ripartono ovviamente le oceaniche, che trovano spunti rialzisti in linea anche con il comparto azionario, dando fiato alle posizioni mean reverting dei retail in essere da tempo. Sul dollaro australiano siamo passati dal 88% long al 85% attuale e su dollar canada dal 85 % long al 82% attuale.
Lo storno dal risk off sembra iniziato.
-EQUITY
Vola il comparto azionario su ali di risk on forti come poche. A dare spinta il PIL usa non cosi negativo, l approvazione del rialzo al tetto del debito pubblico USA e ancora le trimestrali positive… insomma non ci sono motivi ora per vendere equity.
Il nasdaq vola sui massimi di periodo a 13242 pnt per stornare solo in nottata a cash chiuso, cosi anche l’SP500 che vola a 4140pnt e sembra ora proiettato sulle resistenze di 4160 pnt ed infine non da meno l’europa che porta il dax ai massimi di periodo , sotto le resistenze di 15900 pnt.
Il risk on torna a dominare i mercati… almeno fino alla FED!
-COMMODITIES
Invariato il mondo dei metalli, con il gold che mantiene il trading range tra 2011$ e 1970$ , mentre il wti tenta ritest dei supporti a 76$ ma la mm21 periodi oppone resistenza dinamica e lascia aperte le porte ad approdi fino 72.30$.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Giornata ricca di market movers oggi,con i dati sul PIL europeo , l’infalzione in Germania e ancora di piu il PCE usa, l’indice dei prezzi per i bani di spesa personale che ricordiamo essere uno principali indicatori inflazionistici seguiti dalla FED.
Per ora dunque nessuna recessione, l’ottimismo dilaga in attesa della FED e della BCE della prossima settimana
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Petrolio: annuale inverso chiusoIl picco a 83.38 $ ha generato, seppur di un soffio, un sottociclo inverso rialzista ed essendo il quarto è quasi sicuramente anche l'ultimo di un ciclo annuale raramente così regolare. Questo livello diventa quindi di grande importanza poichè se violato oltre le prossime 50 barre circa rimetterebbe in corsa l'oro nero per il ciclo annuale successivo. Anche l'evidente prevalenza dei volumi di vendita sui livelli più alti dell'ultimo sotociclo confermerebbe la chiusura dell'annuale. Mi attendo per ora un ritorno sui livelli in area 74.50 $ prima e dei 70$ successivamente, per la chiusura di trimestrale sul lato indice nel mese di Giugno. Di fatto, è probabile una continuazione dell'ampio laterale che procede da mesi con tendenza ribassista.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare.
PETROLIO (CL) - Possibile ripartenzaIl petrolio (CL) il 20 Marzo 2023 ha effettuato un minimo importante per poi riprendere forza ed avviare un trend rialzista. Il gap up che c'è stato in apertura dei mercati durante il cambio di mese tra Marzo ed Aprile conferma la forza del trend.
Questo trend si è fermato proprio in corrispondenza della media istituzionale a 200 periodi con un recente ritracciamento quasi a raggiungere una nuova area di domanda/supporto in corrispondenza del rettangolo verde in figura ed a chiudere il gap up, area dalla quale può ripatire una nuova "gamba" rialzista che, se dovesse rompere la media grigia a 200 periodi dunque il massimo precedente, può raggiungere livelli più elevati (circa 90$)
La stagionalità è rialzista per tutto il mese di Maggio
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
IL RISK OFF COVA SOTTO LA CENEREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 21.04.2023
-CONTESTO
Giornate di profonda incertezza per le price action dei principali asset class, special modo per il valutario dove le majors sono oramai ferme in chiaro trading range espressione della non direzionalità del dollaro USA.
Meglio le dinamiche sui cross che offrono maggiori spunti operativi, e che mettono in evidenza un tono di risk off che sembra essere più chiaro nel valutario rispetto al mondo equity che rimane leggermente indietro.
Questa chiusura di ottava ha visto nelle prime ore della sessione europea la pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio UK, dati che mostrano un buon rallentamento delle vendite , in calo su base annuale del -3.1% su base mensile del - 0.9% , dati che sono certamente influenzati anche dalla forte pressione dell’inflazione. Ricordiamo infatti che l’inflazione in UK rimane stabile sopra il 10% al 10.1% e questo pesa fortemente nelle tasche dei cittadini UK.
Non si ferma il quadro macroeconomico di questa mattina, con i PMI del Regno Unito ancora in calo per il settore manifatturiero, oramai al 46.6 in calo dal precedente 47.9, mentre il comparto servizi rimane di gran lunga più tonico con un 54.9 rispetto al 52.9 precedente, concedendo respiro ai dati del composite PMI che si attesta ancora in territorio positivo al 53.9.
Nel frattempo prosegue la stagione degli utili USA, con la pubblicazione dei dati in pre market di titoli minori in termine di capitalizzazione, ma ugualmente interessanti, come procter&gable e HCA, entrambe con dati fiorenti sia negli utili che nei ricavi, ma si guarda oramai alla prossima settimana con i dati di COCA COLA, MICROSOFT E GOOGLE che saranno driver delle sessione pomeridiane.
-FOREX
In un contesto di velato risk off, con un dollaro americano che prosegue una fase di lateralità compresa per il dollar index tra le resistenze di 102.25 e i supporti di 101.60, sembra tuttavia segnata la strada per il biglietto verde, con una FED alle porte, pronta ad alzare ancora i tassi e mettere maggior pressione all’economia USA.
Se da un lato il dollaro è in attesa di sviluppi , oggi dobbiamo notare un buon mood di risk off per le altre majors, con le oceaniche in caduta libera, sipettivamente il dollaro neozelandese e l’australiano che perdono lo 0.63% medio e lo 0.50% medio, mentre brillano le valute rifugio con lo yen giapponese che guadagna uno 0.61% medio e un franco svizzero che prende un +0.28% medio.
Fa bene anche la moneta unica con un +0.36% su base gionraliera, ma le performance piu interessanti si attestano sui cross come nzdjpy con un +1.05% e audjpy con un+1% in itraday, ma non sono da meno i corss con il franco svizzero che manifestano buoni eccessi nelle performance medie su base settimanel con cadchf che si porta ad un -1.44% settimanale come nzdchf con un -1.43%.
-EQUITY
Velato risk off anche per il comparto azionario, con il dax a guidare l’europa a ribasso con affondi sui 15777pnt, primo supporto statico di rilievo oltre il quale possiamo guardare con fiducia a 15656 pnt.
Grande lateralità anche per gli indici americani, con il nasdaq fermo tra i 12854 pnt e i 13124 pnt prima e 13200 pnt poi, le attese salgono dunque per le trimestrali microsoft e google della prossima settimana.
Non da meno la debolezza dell’sp500 che sembra voler approdare ai primi supporti tecnici di 4100 pnt msebbene le migliori aree di attenzione si attestano a 4071pnt.
-COMMODITIES
Il mondo dei metalli sembra ora giunto ai target di breve periodo con il gold che prosegue la sua correlazione diretta con l’azionario Usa e pertanto rallaenta la sua corsa , sostenuto anche da una forte incertezza del dollaro. Le quotazioni si attesano ora sotto i 2012$ e sembrano guardare con fiducia ai 1970$ prime aree di supporto tecnico.
Ancora chiusura del gap per il wti che giunge ai 77$ , ma non trova slancio ribassista per completare la ricopertura dei prezzi fino ai supporti di 75.75$, guardando ancora una volta alle resistenze di 78.90, chiave per poter sperare in nuovi allunghi ribassisti.
Rimaniamo dunque in attesa dei tanti market movers che ci attendono la prossima settimana, preludio alle banche centrali di maggio.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Sarà recessione? Nel dubbio si comprano Euro!ANALISI COT REPORT del 16.04.2023
-CONTESTO
Eccoci nuovamente alla rubrica settimanale dedicata alla lettura dei mercati attraverso il posizionamento dei big players sul mercato dei futures, mercato che rimane a nostro parere sempre più confuso e a caccia di un’indicazione chiara sul futuro delle economie mondiali.
Le posizioni sui mercati si dividono di fatto in due grandi filoni di pensiero, entrambi con dati validi a supporto della loro tesi: da un lato chi crede nella recessione imminente per gli Usa e a cascata per il mondo occidentale e l’economia globale, dall’altra parte chi crede che le economie mondiali sono molto più robuste di quanto si possa credere e che le banche centrali interverranno prima della vera crisi.
A sostegno del primo filone di pensiero, quello legato all’imminente recessione, troviamo le parole ed i verbali della FED, che evidenziano un’aspettativa del PIL in calo costante per i prossimi 3 trimestri, che portano alla conclusione di un anno di ovvia recessione tecnica. A dar voce a queste prospettive di rallentamento economico, non solo in America ma nel resto del mondo, anche il FMI , che si è riunito per il consueto appuntamento di primavera e che ha posto la sua attenzione sugli ancora altissimi livelli di inflazione presenti nelle economie mondiali e la necessità delle banche centrali di mantenere politiche economiche aggressive, senza tuttavia colpire il delicato sistema finanziario. Decisamente un contesto fragile, che sembra di quasi impossibile gestione e che potrebbe portare a pesanti pressioni al sistema economico americano e mondiale per qualsiasi scelta si metta in campo.
La forte inflazione mondiale mette a dura prova i paesi a basso reddito, che importano dall’estero energy e food in dollari e che hanno affrontato un 2022 davvero difficile ampliando di fatto la fascia di popolazione in povertà. Chi crede nella fase di imminente recessione mondiale trova ancora supporto nei PMI , con il manifatturiero che mette in evidenza un rallentamento della domanda, dei livelli di produzione e il calo drastico anche nelle assunzioni. I posti di lavoro secondo questi report sono in calo, con il ridimensionamento della produzione le aziende si preparano ai tagli del personale, ponendo le basi per la fase di disinflazione e successiva recessione.
Ancora a sostegno di questa tesi, il comparto obbligazionario, che continua a premiare le scadenze lunghe oltre i 10 anni, mentre si penalizzano le scadenze brevi che continuano la lora caduta nei prezzi, special modo le brevissime sotto i 2 anni, lasciando ancora la curva dei tassi improntata al ribasso e alla aspettativa di recessione.
Di contro la tesi opposta, chi crede in un’economia mondiale robusta, che può superare le aggressioni delle banche centrali , che trova supporto in un buon rapporto dul mercato del lavoro Usa, che non vede partire ancora la disoccupazione , ferma al 3.5% e pertanto ancora una buona stabilità reddituale che da fiducia ai consumatori e alla domanda aggregata. Ulteriore supporto viene dagli ultimi dati sull’inflaizone Usa, che vede si un dato Core in aumento al 5.6, dal 5.5% , ma che vive anche un forte rallentamento nel dato più genereci del consumer price index che è calato dal 6.0% al 5.0%. l’effetto base incide senza meno in questa lettura e sapere che si paragonano i dati su base annuale al +8.5% dell’anno scorso pone dubbi sulla bonta del dato, che vengono tuttavia spazzati via dai rilevamenti mensili, che mostrano un +0.1% dal precedente +0.5%. i sostenitori di una prospettiva di ripartenza leggono con fiducia a questi dati e sperano che la leggera fase di rallentamento in atto sarà ben presto un ricordo , spazzato via da una FED che non andrà oltre i rialzi tassi di 25Bp e che si focalizzerà sui tagli del osto del denaro già in questo 2023.
I mercati per gli ottimisti sono già al bottom, e ogni dato positivo per le economie mondiali sono motivo di acquisto, spingendo oramai l’Europa sui massimi di periodo, e con l’America che guarda fiduciosa al futuro, ma sarà davvero già il momento di improntarsi al risk on?
Limitandoci alla lettura dei mercati, delle price action di questa settimana, non possiamo non notare che l’obbligazionario non ha cambiato ancora idea e la prospettiva di risk off rimane, la forza dell’azionario a nostro parere si manifesta maggiormente in Europa dove le politiche meno aggressive della BCE e la buona liquidità a sostegno del sistema bancario fanno la differenza su dei listini a maggior composizione bancaria.
In America potrebbe essere presto per parlare di risk on, e la stagione delle trimestrali Usa che sta per iniziare potrebbe dare maggior luce sul futuro che le aziende Usa vedono davanti a loro, special modo per il settore bancario cosi fragile e messo sotto pressione.
Gli operatori secondo quanto riportato dai dati del COt Report si stanno focalizzando sulle coperture, con i metalli preziosi a guidare gli acquisti , le valute rifugio che seguono il mood di risk off, e ancora tante posizioni corte sull’azionario Usa. Sarà interessante tuttavia osservare cosa accadrà on le trimestrali Usa che se dovessero porre sostegno alla corrente di risk on, potrebbero generare ricoperture importanti delle posizioni nette corte generando forti impulsi rialzisti.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il settore valutario trova ancora il dollaro Usa in netta vendita, con gli operatori che scaricano le posizioni long, e danno spazio nei portafogli ad asset rifugio come l’Euro , la sterlina, ed il franco svizzero. Lo yen resta fermo al palo penalizzato ancora da tassi negativi, che lasciano prediligere franco svizzero, ugualmente sicuro ma che riconosce delta tassi migliori.
Quini per il valutario aggiungiamo un sassolino all’idea di risk off.
EURUSD
Forte incremento di posizioni nette long per l’euro, che passano a 163338 dai precedenti 143393. Quasi 20000contratti in più, segnale di grande fiducia per la moneta unica, che rimane prediletta rispetto al dollaro Usa, ponendo le basi per ulteriori allunghi rialzisti
La struttura tecnica di euro trova base a 1.0520 come ultimo minimo di medio periodo prima della spinta attualmente in atto che ha portato le quotazioni a 1.1025. crediamo in allunghi rialzisti fino 1.1175 per poi cercare rientri nel trading range di fine 2022 , che ha tenuto le quotazioni sopra 1.1175 e sotto 1.15.
GBPUSD
Incalzano anche gli acquisti sulle sterline, sebbene in maniera più timida con soli 12395 contratti long, avvicinando il portafoglio delle mani forti ad una posizione netta long, posizione che tuttavia ora si attesta a -2398 contratti.
Il quadro tecnico sembra meno lanciato a rialzo rispetto all’euro, con le quotazioni che faticano a rimanere strutturalemnte sopra 1.2450 e che potrebbero tronare nel range che vede supporti a 1.1840. la chiave sembrano essere le medie mobili che fanno da primo supporto dinamico a 1.22, baluardo necessario per parlare di ulteriori allunghi rialzisti.
USDJPY
Fatica a cambiare l’approccio degli operatori sullo yen giapponese, che li vede ancora netti corti a -57207 contratti.
La strutturale debolezza dello yen, compete con la discesa del dollaro Usa, e porta le quotazioni a 133.75 proiettandosi anche sulle resistenze di 138.00figura. tuttavia il quadro confuso che proiettano le medie mobili sembrano dare voce alla fase di indecisione e di lateralità tra il dollaro e lo yen giapponese.
AUDUSD
Anche il dollaro austalino stenta nella ripartenza, dando peso alla teoria del risk off, con posiizoni nette corte a -37937 contratti.
Il quadro tecnico , anche qui abbastanza confuso, vede la forza delle resistenze a 0.6783 porre le basi per ritewst dei supporti a 0.6565-50. Solo rotture rialziste con chiusure daily oltre 0.6780-0.68figura potrebbero dare vita ad allunghi strutturali di questo asset.
USDCAD
Ancora tanta posizione netta corta per il dollaro canadese che trova le mani forti con -59579 contratti netti , ma che tuttavia grazie agli ultimi slanci rialzisti del wti sembra poter porre le basi di una riaprtenza, con 1930 cntratti in ricopertura questa settimana.
Il quadro tecnico vede un buon affondo di usdcad, non lontano dai supporti di 1.3225, area che si potrebbe raggiungere con la nuova forza del dollaro canadese e una strutturale debolezza del dollaro americano. Difficile credere ora in rotture ribassiste dell’ampio trading range che sta vivendo questo asset ,che trova le sue resistenze a 1.3860
USDCHF
Forza per il franco svizzero, che in un clima di risk off, sembra favorito come asset rifugio anche rispoetto allo yen, riconoscendo un delta tasso migliore. Le mani forti al momento si ricoprono di ben 1269 contratti, portando la posizione netta a soli -6734 contratti.
Il quadro tecnico evidenzia la forza del franco svizzero rispetto al dollaro americano, con la rottura dei supporti a 0.9050 e l’affondo sotto 0.8925, per priettarsi verso i minimi di 0.8765.
NZDUSD
USDINDEX
Calano ancora le posizioni long sul dollaro americano, con le mani forti che si assestano a 13264 contratti long, grazie ad un delta tasso ancora interessante al momento, ma che cala nella prospettiva di un taglio tassi da parte della FED.
Il dollaro Usa resta per noi , in questo 2023 un asset perdente ad ogni scenario, con i tagli tassi probabili che lo pongono in debolezza verso altre valute miglio, e anche per un’economia in recssione là dove la FED dovesse mantenere tassi alti. In ogni caso dunque trovaiamo un futuro non roseo per il biglietto verde, che ora si porta al test dei suporti a 100.83, livello lltre il quale non escludiamo affondi verso 9.50 come supporto primo, sotto quota 100.
-EQUITY:
Più incerto il comparto equity, che vede ancora posizionamenti netti short, ma che trovano in questa settimana, pesanti ricoperture di posizioni, il che lascia incerto il sentiment di risk off che il settore valutario aveva fino ad ora delineato.
Rimane a nostro avviso elemento discrimanete le trimestrali Usa che entreranno nel vivo la prossima settimana.
SP500
Ancora -307612 contratti netti corti per l’SP500 che sebbene viva un assetto di vendite fortissime, non possiamo non considerare la ricopertura di 13847 contratti di questa settimana.
La ricopertura di posizioni short sembrano aver dato buono spunto rialzista alle quotazioni che si portano al test delle resistenze di 4200 pnt. Presto per parlare di risk on, ma è certo che eventuali capovolgimenti nel sentiment delle mani forti, porterebbero a forti acquisti sui futures e a rilanci delle quotazioni anche verso i massimi di 4375 pnt.
Le trimestrali come detto, saranno la chiave di lettura prima della FED di maggio.
NASDAQ
Migliore il quadro dei tech, che non sono lontani da posizionamento netti long, con le mani forti con soli 2130 contratti short, e una ricpoertura di ben 16255 contratti long questa settimana.
Il quadro tecnico è palesemnte migliore per i rialzisti, che trovano impostazioni delle medie mobili a rizlso , massimi e minimi crescenti e supporti tecnici a 12854 pnt, proiettandosi al test deei 13242pnt prima e 13732 poi.
Il mondo dei tecnologici sembra essere convito del taglio tassi fed che darebbe spinta rialzista ai titoli ciclici… le trimestali ancora una volta saranno giudici.
DOW
RUSSEL
-COMMODITIES:
Il comparto delle commodities decisamente misto, con l’energy che fatica a ripartire, special modo il ngas, mentre il wti vive lo spolvero delle quotazioni, grazie alla decisione dell’opec + di tagliare circa 1.1mln di barili giorno. Il taglio che dovrebbe derivare special modo dall’Arabia saudita ha portato a buoni acquisti, ma procediamo con ordine.
NAT.GAS
Fatica il ngas con -140895 contratti nelle mani dei large speculators, e un incremento di ben 10410 contratti nelle posizioni short per questa sola settimana.
Il quadro tecnico riamne in evidente pressione ribassista, sotto le resistenze di 2.22$ ma ancora reggono i supporti di 1.97$, la speranza per i compratori è riposta in un approdo ai valori medi di 3.0$
CRUDE OIL
Meglio il crude oil che con l’opc + che guarda al taglio dell’offerta, grazie all’arabia suadita, intaenta a tagliare 1.1mln di barili giorno, porta ad unaricopertura di 9505 contratti long, con una posizione netta long di 135632 contratti.
Le quotazioni ora al break out degli 82.50$ si proiettano verso nuovi massimi di periodo che potrebbero anche posizionaris a 93.05$. strada indubbiamente lunga da percorrere, quindi cautela massima.
GOLD
Bene la ettimana per i metalli prezioni , che godono del dollaro usa debole e dei rendimenti obbligzionari sotto pressione. Le mani forti sembrano crede ancora in questi asset andando a prendere 27806 contratti long questa settimana.
Il quadro tecnico vede gli approdi rialzisti del gold fino 2075$, sebbene i massimi battuti siano limitati a 2049$, per vivere poi una sessione di respiro venerdi.
Il quadro tecnico rialzista a nostro parere non è invalidato e i suporti a 1959 $ prima restano ancora buoni livelli da monitorare per delle ripartenze verso i massimi storici.
- OBBLIGAZIONARIO USA:
Riaprtono i rendimenti obbligazionari, che faticano a rompere i minimi di perido nelle scadenze lunghe , mentre le scadenze brevi on tentano nemmeno approdi sui suporti. La corva resta fortemente improntata al risk off, e la recessione sembra essere una certezza per i traders obbligazionari.
2y
Il 2 anni lascia i supporti di 3.55% con il mondo delle mani forti che ricopre diverse posizioni short, che restano tuttavia ancora -496841 contratti.
L’intero comparto obbligazionrio ancora non trova posizionamenti netti long su nessuna scadenza, conil 10 anni aocnra in netta vendita per le mani forti, dando pesa noteole alla possibilità di uno scenario di rsick off.
Sarà dunque interessante vivere la settimana legate alle trimestrali usa che saranno preludio agli appuntamenti con la FED di maggio , che speriamo faccia chiarezza alle prossime mosse di politiche monetarie.
buon trading
Salvatore Bilotta
WTI: continua la salitaCome previsto nell'analisi del 3 Aprile sono stati superati gli 81$ e in settimana è partito il terzo bisettimanale del nuovo trimestrale iniziato il 20 Marzo ed è partito dopo una minuscola correzione, come quello che lo ha preceduto, il che ci dice che la forza ciclica è piuttosto forte. Infatti, questo nuovo bisettimanale indice si è già messo al rialzo violando il max di quello precedente.
Ora, nonostante la forte resistenza posta in area 82.50 mi attendo un altro spunto rialzista per la chiusura del ciclo annuale inverso e il raggiungimento del poc della discesa in area 88.20. Possibile anche un ulteriore allungo fino ad area 97.30 da seguire sui cicli minori.
Questa ipotesi di struttura è invalidata sotto 79.36 se prima non è stato raggiunto il target della chiusura annuale.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare.
Petrolio: analisi mercato valutario e delle materie primeLe quotazioni del petrolio WTI sembrano aver rallentato il movimento ascendente cominciato a inizio settimana, respinte dalla resistenza espressa dai massimi segnati a gennaio 2023. Se i corsi dovessero scendere sotto i 79 dollari, si potrebbe assistere all’avvio della ricopertura del gap up aperto dal 3 aprile 2023. In questa eventualità, il primo obiettivo di breve periodo sarebbe identificabile nei pressi dei 76 dollari, dove passa la trendline che unisce i minimi del 9 dicembre 2022 a quelli del 3 febbraio 2023. Al contrario, l’accelerazione oltre gli 82,40 dollari verrebbe interpretata positivamente con primi target sugli 85,50 dollari.
Petrolio USOIL in Gap upIl prezzo del petrolio ha avuto un'apertura stellare al rialzo sopra gli 81,00$, il 7% in più rispetto alla chiusura di venerdì ispirata dall'annuncio di ulteriori tagli alla produzione da parte dell'OPEC+ questo fine settimana.
Secondo Reuters, il cartello petrolifero ridurrà la produzione complessiva di petrolio di circa 1,16 milioni di barili/giorno (bpd), il che porterà al taglio complessivo della produzione a 3,66 milioni di barili al giorno.
OPEC+ taglia la produzione e il petrolio va a targetL'annuncio a sorpresa è stato dato ieri a mercati occidentali chiusi e i risultati si sono visti all'apertura di questa notte con la violazione prevista di 81.04 con parecchio anticipo sui tempi ipotizzati però (allegato).
Ora attendo una correzione che chiuderà il settimanale indice partito dal minimo del 30 Marzo.
Se il prezzo si fermerà prima dei 72.61 è probabile che gli 81.04 di questa notte saranno superati ancora nel mese di Aprile, viceversa, la violazione dei medesimi porterà nuovamente l'oro nero in una fase laterale di durata ignota, per ora.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare.
WTI / OIL SHORT 📊WTI / OIL $74.44 📉 $70.00
Il WTI è tornato sopra i $ 70 lunedì, dopo aver guadagnato oltre il 2% dall'inizio della giornata. L'impulso a breve termine di oggi è un arresto delle esportazioni dal Kurdistan iracheno attraverso la Turchia. Quest'ultima mossa potrebbe essere parte di una più ampia ripresa del petrolio dopo essere stata ampiamente ipervenduta.
Il petrolio ha iniziato la scorsa settimana con un crollo finale sotto i 65 dollari, il minimo da novembre 2021. Il sell-off del petrolio si è fermato a livelli tecnicamente critici, da dove è tornato l'interesse degli acquirenti per il petrolio. Questa disposizione pone le basi per almeno un rimbalzo a medio termine. Uno scenario più ottimistico suggerisce un successivo rally plurimensile delle quotazioni.
I tori del petrolio sono riusciti a riportare i prezzi nell'area al di sopra della media di 200 settimane. Questo livello è stato un indicatore vitale del ciclo negli anni precedenti. Nel 2019, questo livello ha agito come supporto significativo. Nel 2020, un calo sotto questa linea è stato un primo indicatore di un successivo crollo. Un forte superamento di questa linea all'inizio del 2021 è stato foriero di aumenti dei prezzi più che a due cifre nell'anno successivo.
Finora, ci sono più indicazioni che il petrolio è riuscito a rimanere al di sopra di quel livello senza precipitare in caduta libera come ha fatto nel 2020 e nel 2014 quando andando sotto la media di 200 settimane ha intensificato le vendite piuttosto che attirare acquirenti come ha fatto questa volta.
Zoomando sugli intervalli temporali giornalieri ci mostra il recupero dell'indice di forza relativa dal territorio di ipervenduto, che sostiene anche un rimbalzo a breve termine.
È anche interessante notare che il petrolio è riuscito a salire la scorsa settimana nonostante le notizie dagli Stati Uniti. Mercoledì, l'EIA ha riferito che la produzione è tornata a 12,3 milioni di BPD, la regione dei massimi di febbraio. Grezzo Inventari è aumentato per la seconda settimana, il 16,4% al di sopra dei livelli della stessa settimana dell'anno precedente. Venerdì sera, Baker Hughes ha notato un aumento delle piattaforme di lavoro, ma ciò non ha impedito al petrolio di chiudersi saldamente.
Il rally che inizierà questa settimana sostiene un'inversione rialzista del petrolio. Allo stesso tempo, il contesto macroeconomico molto teso (rischi di recessione, tassi di interesse elevati) sta forzando una rottura al rialzo.
Un importante test della sostenibilità del trend rialzista del petrolio è visto in area $73. Questa è l'area dei minimi locali del trading range dicembre-febbraio, da cui il prezzo si è ritirato durante il sell-off di marzo. Un recupero superiore a $ 73 segnalerebbe che non vediamo un rimbalzo correttivo a breve termine, ma una nuova tendenza al rialzo plurimensile.
Petrolio: in timida ripresaIl WTI dopo il picco del7 marzo dove ha chiuso un mezzo trimestrale inverso (l'ultimo, che porterà la chiusura dell'annuale) con i canonici 33 giorni è sceso a chiudere il trimestrale lato indice il 20 Marzo. La ripartenza lo ha in seguito portato a chiudere il primo bisettimanale inverso di 12 giorni lo scorso giovedì. Oggi il bisettimanale è stato violato al rialzo dopo la corretta attesa di 2 giorni sotto il picco, e non essendo stato rinnovato il minimo del 20, possiamo considerare chiuso il trimestrale indice seppure con qualche moderata riserva in quanto il prezzo non è ancora stato sopra questo minimo il tempo razionalmente sufficiente (1 ciclo settimanale).
D'altro canto, ora il prezzo deve dirigersi a chiudere il secondo intermedio inverso e con lui il trimestrale e l'annuale.
La chiusura è attesa con un ciclo simile a quello chiuso di circa 32 giorni quindi intorno al 20 Aprile, probabilmente 1-2 giorni prima poichè il 20 c'è la scadenza del future, occasione classica per fare qualche forte movimento. Il target dovrebbe essere almeno sopra gli 81$ con possibile estensione in area 90$. Ovviamente da qui al 20 Aprile continua lo zig zag da monitorare sugli swing dei cicli minori.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare.
IL SISTEMA BANCARIO è SALVO… FORSE!IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 21.03.2023
-CONTESTO
Inutile negare che questi ultimi giorni sono stati davvero frenetici sui mercati finanziari, guidati principalmente dal panico, dalla paura che il sistema bancario mondiale potesse ancora uno volta andare in crisi e portare al collasso l’intero comparto, trascinando l’economia mondiale.
La nostra economia moderna ha come perno il sistema bancario, non lo si può negare, sempre di più il peso della finanza ha surclassato quello della reale produzione di beni e servizi, ponendo molto spesso dubbi sulla longevità del sistema economico moderno. Assumendo tutti i contro di un’economia fondata sulla finanza, dobbiamo accettarne anche i pro e ammettere che molte crisi vissute fino ai tempi moderni, ultima la pandemia del 2020 , avrebbero dovuto portare fasi di estrema povertà e crisi sistemica un un’economia fondata sulla reale produzione di beni e servizi, ma sebbene in maniera forse poco etica, il sistema finanziario ha sostenuto il mondo e permesso il superamento di quello che poteva essere una crisi mondiale.
Ma non tutte le ciambelle riescono con il buco, e nessun sistema economico-sociale è davvero perfetto; quindi, anche il sistema finanziario e bancario ha il suo tallone di Achille, che rimane e rimarrà sempre la raccolta di credito, e soprattutto la fiducia dei creditori nel sistema.
Ancora una volta abbiamo assistito a quanti danni possono creare le cadute di fiducia nel sistema finanziario, che ha portato al fallimento di una delle maggiori banche occidentali della storia.
In questo contesto oramai cosi delicato ci si avvicina all’appuntamento con la FED di mercoledi, con una banca centrale chiamata ancora da un lato alla lotta all’inflazione, che non è per nulla terminata, sebbene gli ultimi dati abbiamo dato buone speranze con un calo dell’indice dei prezzi al consumo al 6.0% rispetto al precedente 6.4% , ma che rimane pur sempre un dato che parte dall’inflazione di un anno precedente che era oltre il 7%... l’effetto base pesa fortemente. Dall’altro lato ora la FED dovrà dare iniezione di fiducia nel sistema bancario americano e mondiale, mantenendo equilibri delicatissimi tra un rialzo tassi da 25bp che potrebbe mostrare fiducia nella robustezza delle banche, ma anche mettere in difficoltà ulteriore il mondo del credito, permettendo ai rendimenti sovrani ulteriori allunghi rialzisti e conseguenti cali nei prezzi che gravano sui bilanci delle banche, ma è altrettanto vero che un nulla di fatto, quindi tassi invariati, potrebbero essere visti come segno di debolezza e timore in un sistema finanziario debole.
Davvero un contesto complesso quello nel quale si va a muovere la FED in questa riunione, non di meno le scommesse da qui a fine anno guardano con fiducia a tagli tassi progressivi che portino ad allentamenti nelle pressioni economiche , alimentando il risk on.
-FOREX
Il mondo valutario rimane ovviamente improntato a caratteri di dollaro centrismo , che premia in primis l’euro e la sterlina, mentre restano indietro le valute oceaniche, ancora pesantemente penalizzare da politiche monetarie troppo accomodanti rispetto ad un’inflazione che rimane ancorata ai massimi di periodo.
Dollar index pertanto rimane focus di questi giorni , e gli attuali ribassi lo proiettano verso 10250 prima e 100.80 poi, il che trascina il mondo retail in posizioni di mean reverting long, che si attestano al momento al 62%.
La possibilità di un dollaro americano ancora debole, porta a spinte rialziste l’euro, che trova i retail al 68% short sul basket e al 72% sul cambio major eurusd, che si proietta ora al test dei massimi di 1.0750 prima e 1.08 poi.
Non da meno la sterlina, che spinge ancora a rialzo contro il dollaro e trascina il 79% dei retail in posizione corta, dando fiducia agli acquisti sui supporti a 1.22 figura 1.2225.
Più deboli le oceaniche con il dollaro australiano che paga le scelte della RBA troppo dovish per il livello di inflazione che deve combattere. Per questo audusd si attesta sui supporti di 0.6650 con un 64% long di retail. Attenzione in questa fase a prendere posizione su una direzionalità contrarian al mondo retail, perché la FED di domani potrebbe cambiare gli scenari molto rapidamente.
Interessanti le dinamiche del dollaro canadese, che vive sempre un’altissima correlazione diretta con il wti, che ne ha generato l’attuale debolezza, oltre alle decisioni della BOC di rimanere ferma sugli attuali tassi del 4.50% in attesa delle risposte dall’economia relae. Non di meno il quadro tecnico del wti sembra favorire dei respiri che potrebbero coinvolgere anche il dollaro canadese. Eventuali respiri rialzisti del dollaro canadese, potrebbero portare usdcad a rotture ribassiste dei supporti a 1.3650 per aprire scenari di espansione di volatilità ribassista.
-EQUITY
Nella prospettiva di una fed più accomodante ed il conseguente mood di risk on che ne potrebbe nascere, gli indici mondiali iniziano ad avere performance positive. A festeggiare al momento è l’equity europea che vive il recupero dei titoli bancari, che trascinano a rialzo i listini europei , a partire dal DAX che dopo il break out della resistenza a 15200, si proietta a 15283 pnt.
Bene anche l’equity italiana con un +2.03% alle porte dei 26500pnt.
La fase di risk on, si manifesta anche sull’equity americana che in premarket si posiziona su performance positive, con il nasdaq a +0.20% al teste delle resistenze di 12600pnt, e si proietta verso i 12800pnt.
Non da meno l’sp500 che si attesta a 3975 pnt, e sembra pronto a break out rialzisti che lo proeittano a 4082 pnt.
-COMMODITIES
Per le commodities non possiamo trascurare i metalli , con il gold che dopo il touch dei 2000$ si attesta sui primi supporti a 1958 $ , mostrando ancora particolare forza rialzista, grazie ad un dollaro usa debole e alle incertezze del mercato obbligazionario. La chiave rimarrà ovviamente la FED, che potrebbe dare ulteriori spinte ribassiste al dollaro e ai rendimenti sovrani.
Interessante anche il wti, che respira dopo i minimi di 65$ , e si proietta ora sulle resistenze di 70.25$, prima area di resistenza tecnica.
Sarà interessante ora seguire gli sviluppi che seguiranno l’intervento della FED di domani, in attesa della quale il mercato potrebbe vivere ore di stasi ,ma rimaniamo con la guardia alta cari amici!
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
WTI: altra conferma del trend ribassistaLa bella performance (per i consumatori) arrivata in settimana ha vincolato al ribasso l'oro nero.
Scomponendo i cicli in partenza dalla notte tragica di Aprile2020 quando il future del petrolio chiuse a -30$/barile un lungo ciclo di circa 10 anni, e supponendo che salvo altri cataclismi mondiali ne farà un altro, la partenza di quest'ultimo ha come primo sotto ciclo un semestrale di 137 giorni che si ripete con grande precisione fino a concludere un ciclo superiore di 3 tempi con 400 giorni circa.
Questo ciclo a 3 tempi si sta ripetendo e dovrebbe concludersi tra giugno e luglio quando nel pieno della drive season i prezzi riprenderanno a salire e partirà il terzo tempo del ciclo superiore che dovrebbe finire all'incirca nella primavera 2025.
La buona notizia (sempre per i consumatori) è che in settimana è stato violato il minimo di un ciclo annuale di 258 giorni (evidenziato in nero) mettendo così al ribasso la parte restante del 2^ tempo del ciclo superiore fino alla sua conclusione. Nel frattempo però, si è anche probabilmente chiuso un ciclo trimestrale ieri, o si chiuderà a breve, e un ritorno sopra 80.83 è preventivabile per la chiusura del ciclo annuale inverso (sui massimi). Dopo questo rialzo comunque mi aspetto ancora discesa come scritto sopra.
Qui sarà determinante la violazione di 62.43 senza la quale non avremo ancora la sicurezza di altri minimi nel corso del 3^ tempo del ciclo superiore di 5 anni circa. Come consumatori, non resta che incrociare le dita.
Questa è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare sui mercati.
Settimana pesante per il WTI, raggiunti i prezzi di fine 2021Le turbolenze sul settore bancario ed i forti timori legati ad una possibile recessione e al collasso delle economie non hanno risparmiato nemmeno il mercato petrolifero, messo già all’angolo da qualche mese dalla stretta monetaria della Fed.
La Federal Reserve con i suoi aumenti dei tassi di interesse ha compiuto progressi nella lotta all'inflazione, ma a scapito dell'attività economica e con risvolti negativi quindi anche sulla domanda di petrolio.
Considerando che anche il più grande importatore di petrolio al mondo, la Cina, ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per il 2023, è facile comprendere come le mire rialziste su questo mercato fossero già minime e che sarebbe bastato poco per assistere ad un’espansione di volatilità al ribasso.
Al momento il petrolio WTI sta facendo registrare la più importante perdita settimanale del 2023, con un saldo negativo di circa il 10% e i prezzi tornati sui livelli di fine 2021.
A livello grafico possiamo vedere che la rottura al ribasso dell’estremo inferiore del triangolo ascendente fissato a quota 74 punti e che aveva contenuto i movimenti di prezzo da fine 2022, ha prodotto un pesante sell off com’era ampiamente prevedibile.
Il mercato ha per ora trovato supporto a quota 66 dollari, livello più volte battuto nel 2021, e ora sta tentando un rimbalzo.
Visto il forte ipervenduto di breve è probabile che il rimbalzo si protragga ora fino a 70 dollari, ma attenzione poiché in area 70.5-71 dollari troviamo ora una resistenza dove impostare un’operatività short, con stop a 73.50 e primo target a 68 dollari.
In caso di ulteriori affondi sotto ai minimi di mercoledì scorso il prossimo importante supporto da monitorare è a quota 62 dollari, dove troviamo due importantissimi minimi di swing ad agosto e dicembre 2021; nel breve termine ritengo quindi difficile ipotizzare una discesa sotto tale soglia.
Per riportare ottimismo su questo mercato il livello da monitorare è a quota 74 dollari, confermato in chiusura giornaliera.
Fino a quel punto resto invece dell’idea che le salite nel contesto attuale costituiscano occasione per riposizionarsi short.
CL OIL WTI LONG 📊CL_OIL / WTI 76.400📈 TP💲85.00
Il petrolio vive un momento di possibile rialzo dopo la discesa voluta da una serie di fattori economici che lo hanno inserito nella black list dei prossimi anni, ma a quanto pare ancora non è giunta l'ora di smettere di usare questa materia prima come principale fonte di combustione. Non ultimo abbiamo raggiunto un livello interessante per una ripartenza oltre gli 80$.
Inserisco un pending long 76,400
OIL / WTI - SHORTIl greggio WTI torna nel radar dell'orso, dopo una settimana sostanzialmente al rialzo.
In tal modo, l'oro nero traccia l'RSI (14) e si inverte dal territorio di ipercomprato.
I lenti segnali MACD suggeriscono la mancanza di slancio suggerendo un movimento del petrolio al ribasso.
Inoltre, a supportare la debolezza, potrebbe esserci una linea di supporto inclinata verso il basso dal 27 gennaio, con una precedente resistenza intorno a $78,45.
Anche se i ribassisti del WTI riuscissero a conquistare una resistenza vicino a $ 78,45, la SMA 200 e una linea di supporto ascendente da fine febbraio, rispettivamente vicino a $78,10 e $77,70, potrebbero incrementare ulteriormente il ribasso della quotazione prima di convincere gli acquirenti.
Nel complesso, è probabile che il greggio WTI assista a un ulteriore ribasso, ma i ribassisti devono rimanere cauti a meno che non si assista a una chiara rottura di $77,70 che porterebbe il prezzo sotto i $75
WTI - OIL - PETROLIO SHORTVANTAGE:CL_OIL
Il prezzo del greggio torna a salire, dopo il calo di circa il 20% registrato negli ultimi due mesi a causa delle preoccupazioni per la crescita globale e un calo della domanda. A spingere le quotazioni è l'idea della Arabia Saudita di tagli alla produzione da parte dell'OPEC+ per sostenere i prezzi. Secondo alcuni esperti, nonostante la diminuzione dei prezzi, la struttura del mercato e i differenziali di prezzo nel mercato fisico del petrolio indicano una limitazione dell'offerta.
L'incertezza ci porta a pensare ad un possibile ritracciamento in area 90.