Wall Street positiva, Fed e oro sotto i riflettoriBORSE INFINITE
Lunedì le azioni statunitensi hanno chiuso in rialzo, con l'S&P 500 in crescita dello 0,5%, il Nasdaq dello 0,9% e il Dow Jones dello 0,1%, in attesa della decisione di politica monetaria della Fed.
I mercati hanno pienamente scontato un taglio di 25 punti base al tasso sui fondi federali, lasciando tuttavia una piccola possibilità a una riduzione più consistente di 50 punti base. Gli investitori si aspettano che i tagli proseguano fino alla fine dell’anno.
Sul fronte societario, le azioni Tesla sono balzate di quasi il 7% dopo le notizie secondo cui Elon Musk avrebbe acquistato titoli del produttore di veicoli elettrici per circa 1 miliardo di dollari la scorsa settimana.
Al contrario, Nvidia ha perso circa l’1,5% dopo che le autorità di regolamentazione cinesi hanno dichiarato che l’azienda avrebbe violato le leggi antitrust con l’accordo del 2020 per l’acquisizione di Mellanox Technologies.
Texas Instruments ha ceduto il 3,8% dopo l’avvio di un’indagine antidumping da parte della Cina contro alcuni produttori statunitensi di chip analogici.
Sul fronte commerciale, Stati Uniti e Cina si sono incontrati a Madrid. Il presidente Trump ha dichiarato che le discussioni sono andate “molto bene” e che parlerà con Xi Jinping venerdì.
ASIA
Stanotte, la maggior parte dei listini asiatici ha registrato un rialzo, seguendo l’andamento positivo di Wall Street. L’ottimismo è stato alimentato dalle dichiarazioni di Trump, fiducioso sull’esito dei colloqui commerciali con la Cina a Madrid.
Trump e il presidente cinese Xi Jinping si incontreranno venerdì per finalizzare l’accordo. Il mercato sconta tre rialzi da qui a fine anno, anche se non si esclude che possano essere solo due, per un totale di 50 punti base.
VALUTE
Nel mercato valutario, prosegue la lenta e costante salita dell’EUR/USD, che si avvicina alla resistenza chiave di 1,1790. Il superamento di questo livello potrebbe spingere i prezzi verso quota 1,1830.
La sterlina mostra un andamento simile, mentre il USD/JPY si avvicina all’area di 146,20–150,00.
Il dollaro perde quota, nonostante le ragioni macroeconomiche non siano così negative. È vero che sconta un rallentamento evidente del mercato del lavoro statunitense, ma anche Europa e Regno Unito affrontano difficoltà.
In Francia non è ancora stato formato un governo, mentre in Germania la bilancia commerciale mostra un netto peggioramento. Tuttavia, si tratta più di una debolezza del dollaro che di una forza dell’euro o delle altre valute.
DATI USA
L’indice manifatturiero Empire State di New York è sceso a -8,7 a settembre 2025, il livello più basso degli ultimi tre mesi, rispetto all’11,9 di agosto e alle previsioni di 5.
La lettura indica un lieve calo dell’attività manifatturiera nello Stato di New York, con nuovi ordini e spedizioni in forte flessione. Le scorte sono diminuite leggermente per il secondo mese consecutivo, mentre l’occupazione è rimasta stabile. La settimana lavorativa media ha registrato una lieve contrazione.
TREASURIES
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso sotto il 4,05% all’inizio della settimana, avvicinandosi ai minimi di aprile, in attesa della decisione della Federal Reserve.
I mercati hanno pienamente scontato un taglio di 25 punti base dei Fed Funds previsto per domani, lasciando aperta una piccola possibilità a una riduzione più ampia di 50 punti base, in seguito ai recenti dati che mostrano un netto raffreddamento del mercato del lavoro.
L’attenzione sarà rivolta anche alle proiezioni macroeconomiche aggiornate della Fed, in particolare alle prospettive sui tassi di interesse. Gli investitori si aspettano che i tagli proseguano fino alla fine dell’anno.
Sarà monitorata anche la divisione dei voti, dato che il FOMC non si è diviso in tre parti dal 2019. Gli operatori osservano inoltre se Stephen Miran verrà confermato governatore della Fed in tempo per la riunione.
ORO SENZA FRENI
L’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico, superando i 3.689 dollari l’oncia, sostenuto dall’indebolimento del dollaro statunitense in vista della riunione di due giorni della Federal Reserve che inizia oggi.
I mercati si aspettano ampiamente un taglio dei tassi di 25 punti base mercoledì, il primo da dicembre, con crescenti aspettative che il ciclo di allentamento possa estendersi fino al prossimo anno.
L’attenzione sarà rivolta alle proiezioni economiche della Fed, incluso il dot plot, e alla conferenza stampa del presidente Jerome Powell, per ottenere indicazioni sul futuro percorso di politica monetaria.
La riunione si svolge in un momento di tensione tra l’amministrazione e la banca centrale, con una controversia legale sulla leadership della Fed e gli sforzi del presidente Trump che influenzano le decisioni di politica monetaria.
Nel frattempo, i dati sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale negli Stati Uniti, previsti per oggi, rappresentano il market mover più rilevante.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Idee operative CADAUD
Rally di S&P 500 e Nasdaq, focus sui CPI USAAttesa per i CPI USA
L'S&P 500 è salito dello 0,45% e il Nasdaq dello 0,32%, raggiungendo nuovi massimi storici nella sessione di ieri. Al contrario, il Dow Jones ha ceduto lo 0,38%.
Sul fronte macroeconomico, il rapporto sull'indice dei prezzi alla produzione (PPI) è risultato inferiore alle attese, rafforzando le speranze di una riduzione del costo del denaro da parte della Fed, sia nella prossima settimana che nel corso dell’anno.
I prezzi alla produzione sono scesi inaspettatamente dello 0,1% ad agosto, mentre l’aumento di luglio è stato rivisto al ribasso. Anche su base annua, il PPI ha mostrato un forte rallentamento, suggerendo che le pressioni sui prezzi legate ai dazi non si sono ancora pienamente concretizzate.
Questo scenario offre alla Fed ulteriore margine di manovra per allentare la politica monetaria, in un momento in cui il mercato del lavoro mostra segnali di rallentamento significativo.
Gli operatori attendono ora il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI), previsto per oggi pomeriggio.
Tech in evidenza
Il settore tecnologico è stato il migliore in assoluto. Le azioni Oracle sono aumentate di quasi il 35%, toccando un massimo storico di 317,40 dollari, dopo la pubblicazione di previsioni aggressive per il business cloud.
Anche Nvidia (+3,7%) e Broadcom (+6%) hanno registrato forti rialzi. Al contrario, Apple ha perso l’1,6%, deludendo gli investitori con il lancio del nuovo iPhone 17.
Valute stabili
Sui mercati valutari, si è registrata una relativa stabilità, fatta eccezione per alcuni movimenti sui cross oceanici (NZD/CAD, AUD/CAD) e su quelli dell’euro (EUR/JPY, EUR/AUD, EUR/NZD).
C’è attesa per le decisioni della BCE, non tanto per l’esito – ritenuto scontato – quanto per le dichiarazioni di Christine Lagarde in conferenza stampa, in particolare su dazi e sul livello dell’euro.
Nelle ultime due sedute, l’euro ha ripiegato contro il dollaro, pur mantenendo un trend rialzista. EUR/USD è sceso sotto quota 1,1700, con obiettivi a 1,1650–1,1660 nel breve termine.
Il cable potrebbe testare i supporti in area 1,3415–1,3420. USD/JPY resta bloccato nel range 146,30–147,70, frenato da forze contrastanti: da un lato la necessità della BoJ di alzare i tassi, dall’altro la volontà di mantenere lo yen debole per contrastare gli effetti dei dazi USA, attualmente al 25% con il Giappone.
Le valute oceaniche si muovono meno dell’euro, in un trading range ridotto e ancora incapaci di superare le resistenze segnalate nei commenti precedenti.
Treasuries, rendimenti in calo
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,07% mercoledì, vicino al minimo di cinque mesi del 4,04% toccato nella sessione precedente, in seguito a segnali di rallentamento della crescita dei prezzi.
Sia i prezzi alla produzione principali che quelli core sono scesi inaspettatamente ad agosto, mentre i dati di luglio sono stati rivisti al ribasso, alimentando le speranze di disinflazione.
I timori di un’inflazione persistente hanno spinto il FOMC a mantenere i tassi invariati per tutto l’anno, nonostante i segnali di deterioramento del mercato del lavoro.
La Fed dovrebbe riprendere il ciclo di tagli la prossima settimana, con una riduzione di 25 punti base. Tuttavia, una parte del mercato ipotizza anche un taglio di 50 punti, alla luce dei dati macroeconomici.
La curva dei rendimenti continua a diventare più ripida, con i titoli trentennali che sottoperformano nettamente rispetto alle altre scadenze, complice l’elevata aspettativa di inflazione e le pressioni politiche provenienti dalla Casa Bianca.
Petrolio in rialzo
Mercoledì, i future sul greggio WTI sono saliti di oltre il 2%, sfiorando i 64 dollari al barile. È la terza seduta consecutiva di guadagni, in un contesto dominato da tensioni geopolitiche ed economiche.
I prezzi erano già in fase di accumulazione dopo il calo inatteso del PPI negli Stati Uniti, che ha alimentato le aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed, teoricamente favorevoli alla domanda.
Il rialzo è stato rafforzato dall’intervento del presidente Trump sui social media, in merito alle incursioni di droni russi nello spazio aereo polacco, che ha innescato chiusure di posizioni per timore di nuove sanzioni sull’energia russa.
Trump avrebbe inoltre esortato l’UE a unirsi a lui nell’imporre dazi su Cina e India, principali acquirenti di greggio russo, per fare pressione su Mosca.
L’attacco israeliano ai leader di Hamas in Qatar ha riacceso le tensioni in Medio Oriente, aggiungendo un premio al rischio geopolitico.
Tuttavia, i guadagni sono stati limitati dai dati del governo USA, che hanno mostrato un accumulo di scorte di greggio superiore alle attese (+3,9 milioni di barili), insieme a un aumento delle scorte di prodotti raffinati, segnalando un calo della domanda estiva e persistenti ostacoli dal lato dell’offerta.
Mercati asiatici in rialzo
Questa notte, i mercati asiatici hanno registrato un rialzo, in seguito al calo a sorpresa del PPI statunitense, che ha rafforzato le scommesse su tagli più consistenti dei tassi da parte della Fed.
Un forte rally di Oracle, alimentato dalla domanda di servizi cloud legati all’intelligenza artificiale, ha migliorato il sentiment sui titoli tecnologici globali.
Guadagni sono stati registrati in Giappone, Cina e Corea del Sud, mentre Australia e Hong Kong hanno sottoperformato.
Per l’Europa si prevedono aperture miste, secondo l’andamento dei futures.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
#025: Opportunità di Investimento LONG AUD/CAD
Il cross AUD/CAD ha vissuto nelle ultime settimane una fase di debolezza marcata, con una sequenza di massimi e minimi decrescenti che ha consolidato un trend ribassista di medio termine. Tuttavia, gli ultimi sviluppi sul grafico H4 mostrano l’emergere di segnali che meritano attenzione. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
🔍 Analisi Tecnica
Dopo la discesa, si nota un’area di supporto chiave intorno alla soglia psicologica di 0.9100, dove i prezzi hanno rallentato la pressione ribassista.
Gli indicatori di momentum (RSI e MACD) mostrano una condizione di ipervenduto accompagnata da una divergenza rialzista, spesso preludio a un’inversione tecnica o almeno a un pullback.
Le ultime candele H4 segnalano l’ingresso di volumi in acquisto, con un pattern di consolidamento che potrebbe trasformarsi in una fase di rimbalzo.
L’Australia resta esposta a un ciclo economico moderato, ma il calo recente delle materie prime energetiche ha ridotto la forza relativa del CAD, strettamente correlato al prezzo del petrolio.
La Bank of Canada mantiene un tono restrittivo, ma le ultime pubblicazioni macro mostrano segnali di rallentamento economico che hanno attenuato la spinta della valuta canadese.
Al contrario, il sentiment globale di rischio appare in miglioramento, fattore che tende a favorire le valute cicliche come l’AUD.
In questo scenario, AUD/CAD potrebbe avviare una fase di pullback dai minimi recenti. Il target naturale si colloca nelle aree di resistenza più vicine, mentre la tenuta del supporto attuale rimane il punto decisivo per la validità dello scenario.
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#AN020: Dazi USA, Euro Debole, USD Forte, Forex a Rischio?
1. Nuove minacce di dazi USA contro UE e Canada
Durante il fine settimana, il Presidente Trump ha annunciato l’invio di lettere formali che introducono nuovi dazi: 35 % sulle merci canadesi e potenziali tariffe anche per l’UE (15‑20 %)
Contesto: il ritorno del protezionismo alimenta l’incertezza.
Effetto sui mercati: spostamento verso valute rifugio — il dollaro americano guadagna terreno, mentre EUR/USD e USD/CAD restano sotto pressione.
2. EUR/USD sotto 1.1700
La coppia EUR/USD ha chiuso la settimana al di sotto di 1,1700, senza riuscire a recuperare.
3. GBP/USD perde terreno
Il cross GBP/USD è sceso sotto 1,3500, toccando i minimi di tre settimane.
Fattori: dati del PIL UK deludenti + rafforzamento USD.
Impatto: pressione sulla sterlina, possibile continuazione della tendenza ribassista fino a 1,3420 se non emergono dati migliori.
4. USD/JPY vicino a 147,50
Il dollaro ha raggiunto nuovi massimi di due settimane nei confronti dello yen, toccando 147,50.
Cause: fuga dal rischio e riduzione delle attese di intervento BoJ.
Prospettive: se il sentiment globale resta avverso, l’USD/JPY potrebbe puntare verso i 148,00.
5. Oro e asset rifugio in ripresa
L’incertezza commerciale sostiene l’oro, risalito vicino a 3 360 $/oncia .
Prospettiva: aumenta la volatilità e la preferenza per USD e JPY; l’Oro agirà come sentinella della paura sui mercati.
🔍 Sintesi impatti sui mercati Forex
EUR/USD Più debole: spinta verso 1,1600 a causa dei timori commerciali e del rafforzamento USD
GBP/USD In ribasso: sotto pressione dati UK + avversione al rischio
USD/JPY In salita: rifugio in USD e possibile break sopra 148
USD/CAD Volatile: dazi Canada penalizzano CAD, ma prezzi petrolio e reazioni BoC da monitorare
Oro & XM ORO rafforzato, segnale di rischiosità, supporto USD; JPY e USD beneficiano
AUD/CAD PROSECUZIONE TREND RIALZISTA📈 Situazione attuale
AUD/CAD sta mostrando segnali di forza dopo aver consolidato sopra il supporto a 0,89. Questo supporto ha offerto, al rialzo del prezzo, una resistenza per la seconda metà di aprile. Il fatto che un supporto statico sia stato in passato una resistenza ne rafforza la validità.
⚡ Analisi Tecnica TF 4h
1) Il prezzo ha superato giorno 5 maggio la resistenza a 0,89 utilizzandola successivamente come supporto statico.
2) Incrocio rialzista tra la media mobile veloce e la media mobile lenta avvenuta sempre giorno 5 maggio.
3) Trend rialzista (con supporto dinamico - linea verde) con massimi e minimi crescenti.
4) RSI in zona neutrale ma rialzista, con spazio prima di entrare nella zona di ipercomprato
🌍 Analisi Fondamentale
1) Rimbalzo delle materie prime. Prezzi di ferro e rame in recupero, storicamente correlati alla forza dell’AUD.
2) Outlook RBA. Banca centrale australiana con tono più hawkish dopo dati inflattivi sopra le attese.
3) CAD sotto pressione. Il dollaro canadese risente della debolezza del petrolio e dati macro meno brillanti rispetto all’Australia.
🎯 Obiettivi di prezzo
Target zona 0,9125 - 0,915
⚠️ Gestione del rischio
Stop loss aggressivo 0,894 minimo precedente
Stop loss conservativo 0,8875 minimo di giorno 12 maggio
💡 Conclusione
AUD/CAD mostra diversi fattori convergenti per una prosecuzione del trend rialzista. Inoltre i fattori macroeconomici rafforzano tale ipotesi.
Ricordate di fare sempre ulteriori analisi e di tradare responsabilmente gestendo in modo oculato il rischio.
Wall Street torna a ruggireTorna prepotentemente a salire l’azionario Usa, trascinato dalle speranze di riduzione dei dazi o per lo meno, applicazione limitata, che poi è sempre quello che abbiamo sostenuto in queste pagine, negli ultimi mesi, quando più volte abbiamo ribadito che le tariffe sono un mezzo e non il fine, che poi è la necessità di tagliare il debito pubblico e ridurre il deficit delle partite correnti.
Trump infatti, potrebbe adottare un approccio più mirato alle tariffe, attenuando le preoccupazioni di una guerra commerciale a tutto campo. L'S&P 500 è salito dell'1,7% al massimo delle ultime due settimane, mentre il Nasdaq 100 ha guadagnato il 2,1% e il Dow Jones è salito di 650 punti. Le azioni tecnologiche hanno guidato i guadagni, con Nvidia e AMD in rialzo rispettivamente del 3,1% e del 7%, mentre Tesla è salita dell'11,9% dopo settimane di cali. Amazon ha guadagnato il 3,6% e Alphabet è avanzata del 2,1%.
L'amministrazione Usa potrebbe escludere alcune tariffe specifiche per settore dal 2 aprile, sebbene i funzionari abbiano avvertito che le decisioni definitive non sono ancora state prese. Gli investitori hanno accolto con favore il potenziale cambiamento di politica dopo settimane di volatilità del mercato guidata dai timori di recessione e dal debole sentimento dei consumatori. Nel frattempo, gli indici PMI preliminari hanno mostrato una crescita inaspettatamente forte nel settore dei servizi, mentre il settore manifatturiero ha subito una contrazione, con i costi di input in aumento a causa dei dazi.
VALUTE, SCENDE ANCORA L’EURO
Dollaro sugli scudi, come abbiamo ricordato anche negli ultimi commenti, con l’EurUsd tornato a ridosso dei supporti chiave di 1.0765, obiettivo dei grafici a 4 ore. Va detto che però, per il momento, la salita del dollaro non appare forte, e sembra che emergano sempre dei venditori su ogni resistenza tecnica. Anche il Cable è sceso a 1.2595 per poi tornare sopra 1.2920 in serata.
UsdJpy che ha superato 150.50 e ora punta decisamene sulle resistenze richiamate anche ieri a 151.40 50 area. UsdCad ancora debole, unico dollaro che per ora non trova slancio, mentre le oceaniche restano sotto pressione. Tra i cross segnaliamo EurAud ed EurNzd che hanno ritestato le resistenze chiave prima di scendere nuovamente. Tra i cross eurjpy che attacca quota 163.00 con obiettivi a 164.20.
EUROPA PMI IN CALO
L'indice PMI composito dell'Eurozona è salito a 50,4 a marzo da 50,2 a febbraio, al di sotto delle aspettative di mercato di 50,8. Ha segnato però il terzo mese consecutivo di modesta espansione dell'attività commerciale in tutto il blocco, con una crescita che ha raggiunto il ritmo più rapido dallo scorso agosto. La produzione manifatturiera è tornata in espansione per la prima volta in due anni, registrando il suo aumento più forte da maggio 2022, mentre la crescita del settore dei servizi ha rallentato fino a un minimo di quattro mesi.
Nel frattempo, i nuovi ordini hanno continuato a diminuire, l'occupazione è rimasta sostanzialmente stabile dopo sette mesi di calo e gli arretrati di lavoro si sono ridotti per il 24° mese consecutivo. Sul fronte dei prezzi, l'inflazione dei costi di input è scesa al livello più basso da novembre, mentre l'inflazione dei prezzi di vendita è scesa al livello più basso del 2025. Infine, la fiducia delle imprese si è indebolita per il secondo mese consecutivo, raggiungendo il livello più basso da novembre.
PMI USA IN RIALZO
L'indice PMI composito statunitense S&P Global US è salito a 53,5 a marzo 2025, dal minimo di 10 mesi di febbraio di 51,6, indicando la crescita più forte dal dicembre 2024. Il settore dei servizi ha guidato la ripresa (PMI a 54,3 contro 51), con parte della crescita attribuita a una ripresa dell'attività commerciale Nel frattempo, la produzione è scesa (49,8 contro 52,7) dopo una spinta guidata dai dazi all'inizio dell'anno.
L'occupazione è cresciuta solo marginalmente, riprendendosi dal calo di febbraio. L'inflazione dei prezzi di input è salita a un massimo di quasi due anni, soprattutto nella produzione, a causa dei dazi, sebbene la concorrenza abbia limitato il passaggio ai prezzi di vendita. Le aspettative aziendali per l'anno a venire sono scese al secondo minimo da ottobre 2022, riflettendo la crescente cautela dovuta alle preoccupazioni sulla domanda e alle politiche dell'amministrazione Trump.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Aud/Cad: Interessante Price Action Se queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all' articolo e seguire questo profilo.
Questo mi permetterà di continuare a fare questo lavoro gratuito.
Buongiorno a tutti,
eccomi qui come sempre per l'analisi settimanale.
Quest'oggi andiamo sul cross valutario Aud/Cad.
Si è creata una dinamica di price action molto interessante ovvero la mia strategia FTW perfettamente contestualizzata nella struttura di mercato.
Nelle ultime settimane infatti il mercato ha cominciato un trend ribassista in cui nell'ultimo periodo c'è stato un classico pullback verso area 0,9000 dove la price action richiama possibili nuovi movimenti verso il basso.
Il primo livello di attenzione come target di profitto è area 0,8780.
Nell'ottica operativa cercherò un'entry di conferma su grafico a time frame daily nei prossimi giorni.
Solo ritorni sopra 0,9100 fallirebbe il mio scenario.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
AUDCAD Short tp 0,90AUD/CAD ha raggiunto un massimo vicino alla resistenza chiave a 0.92, dopo un trend positivo. Il prezzo ha mostrato difficoltà nel superare questo livello, suggerendo un possibile rifiuto o inversione. Dopo aver visto la rottura del trend rialzista, ho deciso di aprire una posizione short. Il mio obiettivo è puntare su una correzione verso il basso, con un take profit fissato a 0.90. Questo livello mi sembra realistico, considerando il momentum attuale del mercato e la difficoltà che il prezzo ha incontrato nel superare la resistenza a 0.92.
La Fed taglia di 50 punti baseLa Federal Reserve ha tagliato i Fed Funds di ben 50 punti base portando l’intervallo al 4,75%-5% nella serata di ieri. Si è trattato della prima riduzione del costo del denaro dal marzo 2020. Mentre la decisione di tagliare i tassi era prevista, ciò che ha in parte sorpreso i mercati è stata l’entità del taglio, che in qualche modo ha rappresentato una sorpresa, ance se negli ultimi giorni coloro che sostenevano la riduzione di mezzo punto percentuale erano decisamente aumentati come numero.
La Fed comunque, ha anche rilasciato nuove previsioni economiche, e ha in qualche modo lasciato intendere che da qui a fine anno ci saranno ancora due tagli da 25 punti base ciascuno. Per il 2025, si prevede un ulteriore punto percentuale di riduzioni del costo del denaro, a cui farà seguito una riduzione finale di 50 punti base nel 2026.
Inoltre, l'inflazione PCE è stata rivista al ribasso per il 2024 al 2,3%, in calo rispetto alla proiezione di giugno e per il 2025 al 2,1%, rispetto al 2,3%. Anche l'inflazione di base è prevista in calo al 2,6% per il 2024 e al 2,2% per il 2025. La crescita del PIL è prevista in leggero calo al 2%. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione è atteso in aumento quest'anno, al 4,4% contro il 4%.
VALUTE
La reazione del mercato non si è fatta attendere. Dollaro dapprima in forte calo, ma poi in deciso recupero e ritorno ai livelli pre decisione. L’unico dollaro decisamente in rialzo è stato il UsdJpy che è tornato questa notte a toccare quota 143.90 prima di tornare a 143.00. EurUsd e GbpUsd dopo i test di 1.1190 e 1.3300 hanno ripiegato a 1.1120 e 1.3210. L'indice del dollaro, dopo aver testato quota 99.90 dopo la decisione della Fed, è salito sopra quota 101,3 per poi ripiegare leggermente.
Jerome Powell ha espresso fiducia nel fatto che l'inflazione si stia muovendo in modo sostenibile verso il 2% e comunque la banca centrale non ha fretta di allentare la politica monetaria. Il taglio di mezzo punto percentuale è una eccezione, da quanto ha detto il Presidente, e non rappresenterà il nuovo ritmo di discesa dei tassi. Peraltro JP ha anche ricordato che non si aspetta che l'era dei tassi di interesse ultra bassi possa ritornare e il tasso neutrale sarà probabilmente significativamente più alto rispetto al regime precedente.
UK, INFLAZIONE STABILE
Il tasso di inflazione annuale nel Regno Unito si è stabilizzato al 2,2% ad agosto 2024, il medesimo del mese di luglio e in linea con le aspettative. I maggiori contributi al rialzo sono arrivati dall’aumento delle tariffe aeree, ma sono aumentati a un ritmo più rapido anche per i trasporti in genere.
Al contrario, i maggiori contributi al ribasso sono arrivati dai carburanti, con il prezzo medio della benzina in calo di 2,1 penny al litro tra luglio e agosto 2024, attestandosi a 142,3 penny al litro, in calo rispetto ai 148,5 penny al litro di agosto 2023. Rispetto al mese precedente, l'indice dei prezzi al consumo è aumentato dello 0,3%, dopo un calo dello 0,2% a luglio e in linea con le aspettative.
USA, MERCATO IMMOBILIARE
I dati del mercato immobiliare Usa continuano a mantenersi resilienti, con i nuovi cantieri negli Stati Uniti sono aumentati del 9,6% rispetto al mese precedente, a un tasso annuo di 1,356 milioni di unità nell'agosto del 2024, ben al di sopra delle aspettative di mercato di 1,31 milioni di unità. La costruzione di nuove unità abitative unifamiliari è cresciuta del 15,8% al tasso annuo di 992 mila unità.
AUSTRALIA, DISOCCUPAZIONE IN LINEA CON LE PREVISIONI
Il tasso di disoccupazione, in Australia, uscito questa notte, si è attestato al 4,2% ad agosto 2024, invariato rispetto al massimo degli ultimi 30 mesi, ma in linea con le previsioni di mercato. L'occupazione part-time è aumentata di 50,6 mila a 4,48 milioni, mentre l'occupazione a tempo pieno è diminuita di 3,1 mila a 9,98 milioni.
Il tasso di partecipazione è rimasto a un picco record del 67,1% ad agosto, in linea con il consenso. Dollaro australiano che rimane sostenuto, con obiettivi in area 0.6820, la cui violazione aprirebbe la strada al test di 0.6870, massimo del dicembre scorso.
NUOVA ZELANDA, PIL IN CALO
L'economia della Nuova Zelanda si è contratta dello 0,2% su base trimestrale, a giugno 2024, dopo un'espansione rivista al ribasso dello 0,1% nel periodo precedente, mentre il mercato si aspettava una contrazione dello 0,4%. Ha interrotto due trimestri consecutivi di crescita, e la ragione dipende dal calo nel commercio al dettaglio e dei numeri del mercato immobiliare, agricoltura, silvicoltura e pesca oltre al commercio all'ingrosso.
Nonostante il calo complessivo del PIL, 7 dei 16 settori sono aumentati. L'aumento maggiore è stato nel settore manifatturiero. Su base annua, il PIL si è contratto dello 0,5%, oscillando da una crescita dello 0,5% , ma il dollaro neozelandese ha tenuto per effetto di un dato superiore comunque al consensus.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
AUDCAD buy H1 Ingresso 0.88151-Prezzo sotto la media mobile 200- siamo contro trend quindi RR 1
2-Heiken Ashi candela verde corpo pieno
3-Rsi superato a rialzo sopra 30
4-Macd intreccio a rialzo
SLoss minimo precedente
Tprofit Area Resistenza 0.8860
Spostare Sl in pareggio a 0.8830 e chiudere metà posizione!!
L'azionario tieneL’azionario USA, qualche giorno orsono, sembrava aver cominciato a dare qualche timido segnale di distribuzione, con la creazione di massimi decrescenti e nel breve anche qualche tentativo di test dei minimi precedenti. Ma poi, non appena si è arrivati al test di qualche supporto chiave, ecco che i bid sono riemersi come d’incanto, con i prezzi tornati a salire verso i massimi storici.
Va detto che per ora, la price action, appare di poco conto da un punto di vista dei movimenti percentuali, ma ciò basta per poter ritoccare ogni settimana nuovi record storici. La verità è che sui listini sembra di andare avanti quasi di inerzia, con la maggior parte degli investitori che probabilmente sono rimasti alla finestra, in attesa di capire quando potranno finalmente sbilanciarsi, considerato che fino ad oggi non si è ancora capito quando la Fed inizierà il ciclo di ribasso dei tassi di interesse.
E i dati macro, anche se lentamente, stanno cominciando a fornire indicazioni di rallentamento economico, che, man mano che passa il tempo, potrebbero peggiorare, anche se per ora non c’è uno che scommetta sull’hard landing dell’economia a stelle e strisce.
I CAMBI NON CAMBIANO
Poche e irrilevanti variazioni sul mercato valutario con le principali coppie che oscillano in trading range e in meno di 60 pip di oscillazione giornaliera. EurUsd che dai massimi della seduta europea a 1.0950 è sceso fino a 1.0915, mentre il Cable si è mosso al ribasso con una price action anch’essa contenuta, di circa 60 punti tra minimi e massimi da 1.2855 a 1.2795. UsdJpy che dopo i minimi di ieri notte in Asia a 146.50 ha recuperato qualcosa fino a 147.60, ma senza grandi slanci.
In assenza di notizie e interventi verbali di banchieri centrali, era infatti prevedibile attendersi un lunedì poco mosso, specie dopo i Non Farm Payrolls di venerdì scorso. Sui cross poco da dire se non che il mercato è, e rimane dollaro centrico, rendendoli demoltiplicatori di volatilità. Interessanti movimenti, comunque, per EurCad e AudCad rispetto alle oscillazioni di settimana scorsa con possibili inversioni di breve verso 1.4680 e 0.8880.
SVIZZERA, FIDUCIA DEI CONSUMATORI IN CALO
L’indicatore della fiducia dei consumatori in Svizzera è sceso a 42,3 nel febbraio 2024 da un 41,1 leggermente rivisto del mese precedente e significativamente al di sotto della media a lungo termine. La lettura riflette le crescenti preoccupazioni circa la solidità sia della loro situazione finanziaria personale che dell’economia generale nei prossimi mesi rispetto al periodo precedente.
Si registra un peggioramento degli indicatori relativi allo sviluppo atteso economico e finanziario. Nel frattempo, l'indicatore che misura l'andamento atteso dei prezzi nei prossimi 12 mesi è diminuito (101,9 contro 104,8) e anche i consumatori sono stati meno riluttanti a fare grandi acquisti (-37 contro -37,8). Franco svizzero stabile sia contro euro a 0.9600, sia contro dollaro con un UsdChf in area 0.8800.
NORVEGIA, SCENDE L’INFLAZIONE
Il tasso annuo di inflazione in Norvegia è sceso al 4,5% nel febbraio 2024 dal 4,7% del mese precedente, meno delle attese del 4,9%. Si tratta del dato più basso da ottobre 2023, a causa del rallentamento dei prezzi di generi alimentari (6,3% contro 8,7% a gennaio). Inoltre, l’inflazione è diminuita per le comunicazioni (1,4% contro 2,8%), ristoranti e alberghi (3,7% contro 6,3%) e beni e servizi vari (3,1% contro 3,8%). Al contrario, i costi hanno subito un’accelerazione soprattutto per l’edilizia abitativa e i servizi pubblici (3,3% contro 3,1%) e per i trasporti (2,5% contro 1,6%).
Nel frattempo, il CPI corretto per le modifiche fiscali ed escludendo i prodotti energetici (CPI-ATE) è sceso al 4,9%, raggiungendo il tasso più basso da agosto 2022. Su base mensile, i prezzi al consumo sono cresciuti dello 0,2%, rispetto all’aumento dello 0,1% di gennaio.
ARGENTINA AL TAGLIO DEI TASSI
La banca centrale argentina ha tagliato il tasso di interesse di riferimento all'80% dal 100% precedente. La decisione è arrivata in un contesto di rallentamento del tasso di inflazione mensile e di rafforzamento del peso rispetto al dollaro statunitense. L’inflazione è scesa al 20.6% a gennaio 2024 dal 25,5% del mese precedente e leggermente al di sotto delle previsioni di mercato del 21%.
Su base annua, tuttavia, l'inflazione è salita al 254% a gennaio dal 211% di dicembre 2023. Martedì l'agenzia statistica argentina pubblicherà i dati sull'inflazione di febbraio. Dall'insediamento del presidente Javier Milei il 10 dicembre, il presidente della Banca centrale Santiago Bausili ha acquistato 9,6 miliardi di dollari nel mercato valutario del paese per contribuire a ripristinare le scorte di liquidità necessarie per stabilizzare il peso, secondo il comunicato della banca.
IN ATTESA DEL CPI USA
Le aspettative di inflazione al consumo negli Stati Uniti per l’anno a venire sono rimaste stabili al 3% nel febbraio 2024, invariate rispetto ai due dati precedenti, e mantenendosi ai minimi degli ultimi tre anni. I consumatori si aspettano un leggero aumento dei prezzi del gas, in aumento di 0,1 punti percentuali al 4,3%, mentre le aspettative di inflazione rimangono invariate per i prodotti alimentari al 4,9% e per le case al 3%.
Nel frattempo, le aspettative di inflazione per i prossimi tre anni sono salite al 2,7% dal 2,4% e per quella quinquennale al 2,9% dal 2,5%. Inoltre, la crescita media degli utili attesi su un anno è rimasta invariata al 2,8%. E oggi, alle 14.30 c’è attesa per il CPI che è atteso a +3.1% su base annua nel dato generale, mentre quello mensile è previsto a +0.4%. Il dato core è atteso a +3.7% anno su anno e +0.3% mese su mese, in calo rispetto al dato del mese scorso.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
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AUD CAD Short?Il prezzo di 'AUD/CAD dall'inizio dell'anno ha seguito un canale ribassista ben delineato all'interno della regressione lineare a 50 periodi.
Dopo aver testato la resistenza a quota 0.88890, il prezzo ha consolidato nella parte superiore della regressione lineare, per poi rompere oggi il supporto a quota 0.8831. Lo stocastico lento ha recentemente registrato un incrociato al ribasso. Questo scenario ci porta a considerare un possibile ritorno verso i minimi precedenti con target a 0.8740.
Abbiamo il corretto il rischio/rendimento per un'operatività short?