POLITICHE AGGRESSIVE CON L’INFLAZIONE CHE NON SI FERMABUONGIORNO FOREX DEL 13.04.2022
Prosegue la corsa dei prezzi al consumo mondiali, ieri è stato il turno dell’IPC americano che ha mostrato ancora un nuovo allungo rialzista, portandosi al +8.5% A/A, ma a dar speranza è stato il dato core, che vede un primo segnale di rallentamento nella sua successione di rialzi, mettendo in luce quanto il costo dell’energia pesi nelle tasche dei consumatori mondiali.
Sembra pertanto inevitabile una scelta aggressiva da parte della FED , che è attesa ad un rialzo di 50Bp nella prossima riunione di Maggio , in linea con le scelte di diverse banche mondiali, come ad esempio la BoC, attesa per oggi pomeriggio ad un ulteriore rialzo del costo del denaro ,atteso di 50Bp, portando cosi il tasso di interesse finale al +1.00%.
Stanotte è stato il turno della RBNZ, anche lei alle prese con scelte hawkish, e un rialzo tassi di 0.50% , portando il costo del denaro ad un +1.50% finale, tuttavia poco convincente per gli operatori, che dopo iniziali acquisti di kiwi, hanno prediletto ancora una volta il dollaro americano, portando nzdusd sui minimi di 0.68 figura.
Già pubblicati i dati sull’inflazione nel regno unito , dove ancora un nuovo record viene registrato segnando un +7.0% A/A e un 1.1% M/M, superando le stime, già viste a rialzo per questa rilevazione, e mostrando come il rialzo dei prezzi sia un problema mondiale, legato sia ai costi energetici per il mondo occidentale, quanto al ritorno di lockdown e alla pandemia, nel mondo orientale.
Le scelte delle banche centrali, potranno portare a indubbi rallentamenti nell’economia, tutta via un rischio che sembra necessario correre per rallentare la corsa inflazionistica mondiale, che sembra sfuggita di mano e che sta creando ugualmente non pochi problemi alle economie globali.
I mercati sembrano allinearsi all’idea di possibili fasi recessive, con il comparto obbligazionario, che al netto di fisiologici respiri, vede la corsa a rialzo dei rendimenti dei debiti sovrani, che senza considerare inversioni o meno della curva, è di per se già un chiaro segnale di timore per il futuro, mettendo in crisi anche il comparto equity, che trova un competitor importante nei rendimenti dei titoli di stato indubbiamente meno rischiosi degli asset equity.
Giunge dunque alle aree target di 100.50 il dollar index , segnando 9 giorni consecutivi di rialzo, preludio forse a respiri tecnici del biglietto verde, che potrebbe farsi trovare sui massimi di periodo per la riunione della FED di maggio, per generare il classico buy on rumors sell on news.
La spinta rialzista del biglietto verde colpisce tutte le majors, con eurusd a ridosso di 1.0825, il cable a 1.30 figura e nzdusd a 0.68, tutti con sentiment contrarian long da parte dei traders retail che sembrano non resistere alla tentazione di vendere dollari.
Eccessi importanti per lo yen giapponese, che aggiorna i suoi minimi di periodo, e porta a rialzo tutti i cross, eclatante chfjpy a 135.25 , in un rally partito nel 2019 a 107 figura, e che continua ad aggiornate i suoi massimi, mostrando la debolezza assoluta dello yen giapponese.
Nuove spinte rialziste per usdjpy che giunge a 126.00 figura, con l’81% dei traders retail short, alla ricerca continua del mean reverting che tarda ad arrivare, e porta alla nascita di diverse posizioni long, al pari degli ingressi short, segnalando la fase di forte indecisione e difficolta dei traders retail. Diventa pertanto obbligo monitorarne le dinamiche, che potrebbero portare a respiri dello yen, con palesi ingressi long da parte dei retail.
Attesa per oggi la Boc, che trova usdcad alle porte di 1.2650, dopo un breve respiro del trend rialzista, visto ieri in occasione dei dati sull’inflazione americana, delineando 1.2670 come area da rompere per dettare la nascita di ulteriori spinte rialziste. Ma attenzione alle dichiarazioni di Maklem che potrebbe spingere a rialzo il dollaro canadese, sulla scia di politiche aggressive, e della proiezione di una migliore congiuntura macro economica, data la distanza dal conflitto Ucraina-Russia e alla capacità produttiva di materie prime come il petrolio, di cui è esportatore, e pertanto non può che goderne della corsa dei prezzi energetici.
Restano da monitorare le commodities come il gold, che ieri ha testato area 1980$, e considerata la forza del biglietto verde, non possiamo non valutare come altrettanto forte il metallo giallo, che potrebbe beneficiare ampiamente , mostrando la sua forza intrinseca, di un momentaneo storno del dollaro americano, portandosi cosi sulle aree del 2000$
Ancora interessante il Ngas, che sembra mostrare segni di stanchezza dopo il lunghissimo rally che lo ha portato alla soglia dei 7$, generando una performance a tripla cifra da inizio anno ad oggi, gettando le basi per buoni storni che potrebbero nascere al break out ribassista di 6.60$ per allunghi fino 6.35$
Seguiremo le dinamiche di giornata e le dichiarazioni della BOC, per capire al meglio gli assetti macro economici mondiali all’inizio di questo secondo trimestre del 2022
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta