Volatilità in aumento! Il 2022 sarà un anno altamente volatile?Negli ultimi mesi l'indice di volatilità CBOE:VIX ha avuto alti e bassi, oscillando costantemente e con movimenti veloci sopra e sotto al valore di 20.
Si nota facilmente che queste "montagne russe" sono aumentate nel corso del tempo, e da inizio anno sono ben visibili le forti oscillazioni.
Nel primo giorno di negoziazione del 2022, il valore del VIX segnava un valore minimo leggermente superiore a 16, per poi passare a valori "molto alti" in prossimità del valore di 40.
La volatilità è un fenomeno mean-reverting, in cui gli spike sono frequenti e violenti, ma statisticamente ritornano al valore medio.
Seguiranno nelle prossime settimane ulteriori analisi in merito al tema della volatilità, in quanto il 2022, date le prime settimane di negoziazione, non sarà di certo un anno "tranquillo" !
Dott. Cunti Mattia, CFTe®, EFA , CSTA
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Il contenuto dell'analisi appena effettuata è frutto di opinioni personali e non costituisce sollecitazione al pubblico risparmio ovvero a comprare o vendere qualsiasi strumento finanziario.
Tali opinioni non costituiscono pertanto un consiglio oppure una raccomandazione ad investire o disinvestire.
Le analisi sono a puro scopo informativo, e non costituiscono consulenza personalizzata, poichè chi scrive non conosce le caratteristiche personali di nessuno dei lettori, in specie flussi reddituali, capacità a sostenere perdite, consistenza patrimoniale.
Idee operative VIX
Livelli chiave l'indice S&P500Per vedere una settimana così negativa dobbiamo ritornare a fine febbraio del 2020 ovvero all'inizio della forte correzione che ha subito il mercato americano a causa dell'emergenza sanitaria (-11,63%).
Con la candela di venerdì, lo S&P500, ha rotto al ribasso la media a 200 periodi con volumi importanti. Questa volta chi ha provato l'ennesimo "buy on dip" è stato spazzato via dalle forti vendite che sono arrivate sul mercato.
Che si fa quindi? Si vende tutto e si aspetta momenti migliori oppure si tiene botta? Questa risposta nessuno può saperla se non te stesso.
Andiamo ad identificare i livelli i chiave per la prossima settimana.
Il primo livello importante è sicuramente il supporto dei 4300 punti il quale se rotto, il mercato potrebbe continuare la sua prosecuzione verso il basso portando in questo caso a scenari peggiori.
Il secondo livello importante è il supporto attuale a 4400 punti. La tenuta di quest'area, potrebbe far tentare un rimbalzo verso i 4530 punti circa ormai diventata resistenza. Da questo rimbalzo sarà importante capire se i prezzi avranno la forza di riprendersi e quindi rompere la resistenza oppure tornare nuovamente indietro.
Con una correzione così accentuata anche il VIX è partito al rialzo. Già dal 3 gennaio si poteva però notare un segnale di allerta così come il 13 gennaio. Segnali che hanno creato quella che è l'attuale tendenza rialzista di breve.
Per un trading multiday e con una strategia trend following rialzista forse non è il momento migliore per aprire nuove operazioni ed anche se fosse la cosa che potrebbe salvarci da eventuali ulteriori correzioni è sicuramente un buon money management.
Se la mia analisi ti è piaciuta lasciami un commento positivo con una donazione o un like come segno di ringraziamento.
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L'analisi è frutto di mie considerazioni personali e non è nessuna sollecitazione all'investimento! Operatività segnalate non posso sostituire il libero ed informato giudizio dell'investitore che agisce per libera scelta e a proprio rischio.
Piazza Affari? Sell Off segue la Volatilità di Wall StreetPiazza Affari in preda alla volatilità, subito apertura negativa e corsa sui supporti!
Per Piazza Affari i livelli di 27.000 punti indice futures Ftse Mib erano un importantissimo supporto, adesso una resistenza da agganciare a tutti i costi per evitare un'accelerazione negativa sino al supporto successivo di 26.735 punti.
Piazza Affari a differenza degli altre Piazze Finanziarie mondiali è ancora tutto sommato neutra ma se dovessimo accelerare sotto i 26.500 punti gli indicatori si porteranno immediatamente in ipervenduto e non ci sarà più storia.
A Piazza Affari l'unico motivo per trovare serenità e rialzo risiede nel superamento degli swing di mercato di area 27.700 punti, fino a quando non superiamo quel livello rimarremo purtroppo nel limbo.
Anche il Dax di Francoforte alla pari di Piazza Affari apre con un gap down sotto il livello di supporto dei 15.750 punti purtroppo il superamento di questo supporto ha fatto accelerare al ribasso il future Dax che potrebbe ancora accelerare al ribasso fino all'ulteriore supporto dei 15.250 punti area di swing.
Quest'ultimo supporto se violato trascinerà nella tendenza negativa anche il futures Dax, c'è da aggiungere che l'indice tedesco è in movimento laterale da oramai più di 7 mesi ragion per cui se si conferma il ribasso si esprimerà tutta la volatilità accumulata e sarà dura recuperare i massimi di breve periodo.
Ftse Mib Piazza Affari Thomas Berra Souvenir di Milano 2015, performance artistica di Thomas Berra.
Wall Street invece negativa con tutti gli indici.
Non si arresta la corsa al ribasso il Nasdaq perde l'1,50% e supera la soglia psicologica di supporto di 14.750 punti nonché swing di mercato anzi doppio swing siamo, il Nasdaq si muove in ipervenduto e quindi se dovessimo rimbalzare sino ai 15.500 punti si tratterà solo di un ritracciamento poichè storicamente ogni volta che il Nasdaq supera il 10% di perdita si apre uno scenario ribassista di conseguenza l'ingresso nel Bear market.
S&P500 negativo si appoggia sul supporto di 4430 punti, zona di prezzi non facile da gestire ma sicuramente possiamo recuperare le resistenze dei 4500 punti.
Un recupero positivo per l'indice S&P500 solo ai livelli di 4700 punti .
Non arrivano segnali entusiasmanti dall' indice Vix, l'indice della volatilità implicita delle azioni quotate sull' S&P500dopo anni passati a quotare in laterale pare stia proprio ripartendo di slancio, è quasi scontato che se la volatilità continuasse a salire, una colta superati i 35$ per punto battuti a novembre del 2021 lo scenario di Bear Market con gli indici al capolinea sarà confermato.
Dark cloud su FTMIB 16.12.2021La BCE emette un comunicato zeppo di contraddizioni e delinea un piano di rientro dal QE molto confuso mandando in auto oscillazione l'euro.
I mercati azionari confermano lo stato di confusione, e continuano a marcare risultati molto diversi fra i vari indici Oggi a sorpresa i FAAMG guidano ribassi molto marcati per gli indici tecnologici.
Configurazioni interessanti da seguire per oro e argento.
VIX: Definizione, utilizzo ed interpretazioneIl VIX è un indice sulla volatilità, creato dal Chicago Board Options Exchange (CBOE) nel 1993 ed utilizzato per quantificare le aspettative sulla volatilità del mercato.
Esso misura la volatilità implicita nelle opzioni, sia call che put, sull'indice S&P 500 ed è l’espressione della variabilità attesa dagli operatori circa questo ultimo indice.
Tanto più alto è il VIX, maggiore sarà la percezione del rischio presente sul mercato. E' per questo motivo che il benchmark si è guadagnato il l'appellativo di "indice della paura".
Gli operatori dei mercati finanziari monitorano il valore dell'indice facendo attenzione in particolare alla soglia dei 20-30 punti, poiché rappresenta tradizionalmente la soglia critica che demarca la condizione di bassa volatilità (ottimismo sui mercati) da quella di alta volatilità (tensione sui mercati), la quale è generalmente associata ad un ribasso dei mercati azionari.
Durante i periodi di grande incertezza, la paura di un forte calo nel livello dei prezzi stimola la domanda di opzioni put, utili al fine di coprirsi da eventuali ribassi bloccando il prezzo di vendita. Da qui consegue un aumento della loro volatilità implicita e dunque del valore dell’indice VIX.
Al contrario, durante i periodi di mercato rialzista c'è più fiducia tra gli operatori, i quali hanno meno necessità di coprirsi da un eventuale crollo delle Borse. In queste fasi il VIX generalmente tende a stazionare su livelli inferiori a 20.
Nell'ultima settimana si è assistito ad un progressivo aumento dell'indice che ha contribuito a destabilizzare i mercati finanziari e ad aumentarne la volatilità. Dal 3 dicembre la volatilità si è sgonfiata e si è assistito ad un recupero del mercato del 4%.
Il VIX è un indice che monitori? Dicci la tua con un commento.
GLI ASSET MIGLIORI NEI GIORNI DI ALTA VOLATILITA'Ciao ragazzi, in questi giorni di alta volatilità ho deciso di pubblicare questa idea in cui vado ad analizzare diversi asset ed in particolare le loro performance, in maniera da scovare quelli che hanno performato meglio e peggio per sfruttare, magari nel prossimo futuro, altri giorni di alta volatilità come questi in maniera da massimizzare i profitti e contenere le perdite.
COS’E’ LA VOLATILITA’?
Per chi non lo sapesse, è bene che spieghi in poche parole a cosa si riferisce la volatilità: essa non è altro che uno strumento che misura la variazione di prezzo di un asset in un dato periodo. Può assumere dei valori bassi o viceversa alti (per il VIX, indice di volatilità dell’S&P 500, lo spartiacque tra bassa ed alta volatilità sono i 20 punti mentre per il VXN, indice di volatilità del Nasdaq, 25 punti) a seconda delle particolari condizioni di mercato.
Spesso gli indici di volatilità sono definiti “gli indici di paura” in quanto un loro incremento è spesso associato ad uno storno del mercato.
I mercati ad alta volatilità sono caratterizzati da bruschi movimenti di prezzo che vanno a caratterizzare l’elevata imprevedibilità di quel mercato mentre i mercati a bassa volatilità sono più stabili e hanno fluttuazioni di prezzo contenute.
Come grafici principali ho condiviso i due indici di volatilità più famosi: a sinistra il VIX e a destra il VXN. Con i due rettangoli gialli ho evidenziato le aree di “tranquillità” Vediamo dai grafici come entrambi abbiano superato gli ultimi 3 giorni la soglia dei 20 e dei 25 punti. In particolare, notiamo come il VIX si sia mosso in media del +33,60% circa, a differenza del VXN, che ha registrato in media un +11,8%.
LE PERFORMANCE DELL’S&P 500 E DEL NASDAQ
Per prima cosa, andrei ad analizzare gli indici principali, ossia l’S&P 500 e il Nasdaq.
Per quanto riguarda il primo, vediamo come nelle ultime 3 sessioni abbia perso circa il -2,64%; se il VIX non riuscisse a tornare a valori inferiori ai 20 punti è probabile che il prezzo vada a rivisitare la struttura segnata con un segmento di color nero a 4547$.
Il Nasdaq ha perso circa il -2,48%. Così come per l’S&P 500, anche per il Nasdaq è probabile che potrebbe andare a rivisitare la struttura a 15702$ se la volatilità del VXN non si abbassasse.
Dopo aver visto le perdite in percentuali dei due indici principali, andiamo ad addentrarci settore per settore per vedere le relative performance utilizzando vari etf, mentre successivamente analizzeremo il mondo delle materie prime, quello obbligazionario ed infine il forex.
SETTORE ENERGETICO XLE
Sappiamo come il settore energetico americano sia fortemente dipendente dal prezzo del petrolio, di cui parleremo però tra poco. La caduta del petrolio (e del natural gas) è andata ad influenzare chiaramente il settore, che nelle ultime sedute ha visto un tracollo del -6,85% circa (peggior indice settoriale) . Il prezzo è andato a rompere il rettangolo di distribuzione che aveva creato tornando a rivisitare la media a 50 periodi, che sembra per il momento non aver costituito un punto di supporto. Sarà interessante vedere come si comporterà il crude oil nel breve periodo (vi ricordo le riunioni OPEC di oggi e del 2 dicembre in cui si discuterà sulle future strategie da adottare, anche a fronte della nuova variate omicron).
SETTORE FINANZIARIO XLF
Anche questo settore è andato a rompere il rettangolo di distribuzione in cui si era incastonato segnando nelle ultime sessioni un brusco -5,43%. Il prezzo ha rotto con buoni volumi la media a 50 periodi al ribasso, proiettandosi ora verso la media a 200 periodi. Ci arriverà? In questo senso sarà interessante vedere come si comporterà il mondo obbligazionario, in quanto esiste la correlazione diretta tra gli asset finanziari e i rendimenti dei titoli di stato. Ho approfondito questa correlazione in una mia precedente idea, ve la allego in maniera che possiate approfondire.
SETTORI INDUSTRIALE E DEI MATERIALI
Anche questi settori si sono comportati come quello finanziario ed energetico. L’industriale ha perso il 4,87% circa, mentre quello dei materiali il 3,44%. Al momento della scrittura di questa idea (18:30 del 30/11) il prezzo di XLI si trova schiacciato sulla media a 200 periodi mentre XLB sulla media a 50 periodi. Vedremo prossimamente se tali medie andranno a costituire punti di supporto.
SETTORI REAL ESTATE E TECNOLOGICO
Entrambi i settori perdono intorno al -2,2% / -2,8% come si evince dai due grafici. Ricordiamo che i due settori sono diversi tra loro: il real estate è uno di quei settori che tendenzialmente performano bene in periodi di media/alta inflazione, mentre il settore tecnologico è legato in maniera indiretta all’inflazione stessa in quanto essa erode i guadagni futuri, e siccome nel settore tech XLK molte aziende sono growth, esse vanno a risentirne, nonostante le grandi performance fatte nel 2020/2021. Se vogliamo trovare una correlazione, vi suggerisco di guardare la fragilità che dimostra il settore in quelle sedute in cui i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni aumentano in maniera repentina ed improvvisa.
SETTORI CONSUMER STAPLES E SANITARIO
I due settori si comportano all’incirca come tutti quelli che vi ho già descritto. I loro prezzi oscillano sempre tra i 2 punti percentuali e mezzo circa.
SETTORE DELLE COMUNICAZIONI
Il settore delle comunicazioni è uno di quelli che ha performato peggio, arrivando a segnare in intraday un -3,95%, rompendo dapprima la struttura a 78,75$ e successivamente, con molta forza, anche la media a 200 periodi.
SETTORE CONSUMER DISCRETIONARY
Il settore XLY perde tanto quanto il settore consumer staples, ossia il -2,90% circa.
E’ interessante vedere che questo settore si dimostra tanto forte, essendo l’unico di tutti quelli che ho analizzato a trovarsi a distanza rilevante dalla media a 50 periodi (questo è sinonimo di grande forza del trend)
Concludendo con l’analisi sui settori del mondo azionario statunitense, possiamo affermare che la volatilità è nemica del rialzo del prezzo. In questo senso, la teoria sulla volatilità conferma gli studi: in periodi di alta volatilità, è molto più probabile che un prezzo scenda in maniera anche aggressiva anziché salire; questo significa il fatto che gli investitori non hanno spostato i loro capitali nelle equities, bensì hanno probabilmente chiuso le loro posizioni rialziste per andarsi a proteggere su altri asset. Questi asset possono essere le materie prime? Direi proprio di no.
Vi condivido uno degli etf più famosi sulle materie prime, ossia il bloomberg commodity index, che contiene al suo interno il paniere appunto delle commodities con un peso rilevante riservato a quelle energetiche.
Come si evince dal grafico, l’indice è arrivato a perdere addiritura il -8,62% al momento della scrittura, ben peggio di tutti gli indici azionari analizzati. Utilizzando l’analisi volumetrica, notiamo come il prezzo si sta ora poggiando su l’importante point of control dell’ultimo impulso rialzista formato dal prezzo; se riuscirà a romperlo al ribasso , è probabile che andrà a finire sulla media a 200 periodi (non ricordo ora l’ultima volta in cui il prezzo abbia rivisitato tale struttura data la sua enorme forza da marzo 2020).
Vorrei fare una menzione importante sul petrolio, in quanto esso nel biennio 2020-2021 non aveva mai perso (in tre sole sedute) il 16% del suo valore. Ciò è chiaramente dovuto alla nuova variante del covid scoperta il giorno del black friday, in quanto va a minacciare la ripresa economica globale ma soprattutto la domanda di petrolio stesso (dal momento che diverse rotte aeree sono già state interrotte). La paura di possibili nuovi lockdown ha fatto liquidare tantissime posizioni long dei non-commercials (sarà interessante studiare il prossimo cot report per analizzare quante effettive posizioni long siano state chiuse) e, di tutta risposta, il prezzo è crollato. E’ interessante dal lato tecnico vedere che il prezzo ha prima rotto la struttura a 71,15 dollari dove presumibilmente erano posizionati tanti ordini long qualora il prezzo ci fosse tornato a far visita (come ho dichiarato nella mia precedente idea), successivamente ha rotto al ribasso il point of control della lateralizzazione di fine maggio-fine settembre e successivamente addiritura la media a 200 periodi. Il mercato secondo voi ha paura di tutto ciò? A tal proposito vi ho condiviso anche l’indice di volatilità del crude oil, ossia l’OVX, che in 3 sedute ha segnato un +167%. Credo che questo lasci davvero pochi commenti, fa impressione!
Deduciamo da queste ultime analisi che nemmeno il mondo delle materie prime ha avuto delle belle giornate a cui tutti noi eravamo abituati. Il mondo delle commodities è già di per sé volatile, quindi è abbastanza scontato che gli investitori non mettessero i soldi in un asset simile perché, come ho spiegato all’inizio dell’idea, “I mercati ad alta volatilità sono caratterizzati da bruschi movimenti di prezzo che vanno a caratterizzare l’elevata imprevedibilità di quel mercato”. Detto in poche parole, in momenti di alta volatilità le commodities si comportano come uno strumento troppo imprevedibile e ciò non piace al mercato, così come le notizie improvvise, come quella della nuova variante.
Quali sono stati quindi i “beni rifugio” (ossia quegli asset che in periodi instabili tendono ad incrementare il proprio valore) di queste ultime giornate volatili? Sicuramente il mondo obbligazionario, che è meno volatile rispetto alle azioni e alle commodities anche se offre dei rendimenti inferiori e, nel mondo del forex, il franco svizzero e lo yen giapponese. Andiamo a vederli.
MONDO OBBLIGAZIONARIO
Vi ho condiviso un titolo di stato a breve scadenza, quello a 5 anni, e uno a lunga scadenza, ossia quello a 10 anni. Vediamo come quello a 5 anni abbia superato il punto percentuale, mentre quello a 10 anni abbia segnato addiritura un +2,25%.
Come ho spiegato prima, è probabile che gli investitori abbiano utilizzato le obbligazioni come bene rifugio dato che, come assets, sono meno volatili delle equities anche se, come ho già detto, non offrono gli stessi rendimenti; sono i tipici asset che possono performare bene in periodi di “risk off”, ossia quando la tendenza al rischio e bassa.
FOREX: YEN GIAPPONESE E FRANCO SVIZZERO
Sappiamo che queste due valute sono dei beni rifugio: lo yen probabilmente perché il debito del Giappone è per il 90% nelle mani dei giapponesi stessi, per cui è più difficile assistere ad attacchi speculativi sul debito del paese, mentre il franco svizzero perché la Svizzera è sempre stato visto come un porto sicuro, con un’economia e un sistema politico stabile.
Guardando i due grafici che vi ho condiviso, vediamo come i due future valutari si siano apprezzati e abbiano effettivamente agito da beni rifugio di breve periodo, andando a momenti a superare entrambi il 2%.
ORO
Il bene rifugio per eccellenza è l’oro che curiosamente, al momento della scrittura, si trova in territorio negativo rispetto alle 3 sessioni precedenti. Didatticamente mi sarei aspettato un prezzo molto superiore, ma ciò stavolta non è avvenuto.
LE MIE CONCLUSIONI
Innanzitutto, mi scuso se la mia idea è stata troppo lunga. Mi sono dilungato perché mi piace affrontare con voi di questa community questo tipo di analisi intermaket. Non avevo mai condiviso un’idea correlata alla volatilità nei mercati finanziari, e di conseguenza ho agito per proporre nel mio profilo delle idee sempre diverse, con spunti sempre diversi ed interessanti. Spero di “lavorare” bene, è la mia passione. Per quanto mi riguarda, condivido sempre l’importanza che hanno questo tipo di analisi, specie in giorni particolari. Se è vero che nei mercati finanziari si studia sempre il passato per capire il futuro, era importante capire per me la reazione dei diversi asset a quest’alta volatilità. Questo significa che se prossimamente, a parità di condizioni economiche e sociali, si dovesse ripresentare una volatilità di questo tipo, saprò dove rifugiarmi. Buona giornata.
MATTEO FARCI
Rally di Natale è agli inizi o è già finito? 18.11.2021Caos totale fra gli indici USA che, a causa della mancanza di breadth, forniscono segnali opposti a seconda che si guardi la versione pesata o equi pesata. Vediamo perché.
Massimi storici per il Nasdaq che continua a quotare a valori astronomici aziende a zero fatturato. Il caso Rivian.
EURUSD conferma il supporto a 1,13 e tenta il rilancio verso area 1,15.
SP500 e Vix, attenzioneSP500 è andato a toccare i massimi a 4598 il 26 Ottobre, lo potete vedere dal grafico di DX, dove ho inserito anche il Vix in blue.
Su Grafico di SX sono sceso di time frame su un 1H, qui è abbastanza evidente come nell'ultima settimana il Vix è salito di più dell'indice.
La salita del Vix in concomitanza con la salita di Sp500 è un segnale che qualcosa non torna..
Analisi della volatilità e del sentiment.
Condivido il mio layout per l’analisi della volatilità corrente sui mercati finanziari. Grazie a questo monitoraggio, decido la modalità Risk On/ Risk Off per l’apertura di operazioni long di breve/medio periodo sull’azionario. Gli strumenti utilizzati sono:
• VIX: Volatilità dell’S&P stimata sul prezzo delle opzioni, primo grafico;
• VVIX: Conosciuta come “volatilità della volatilità” ,secondo grafico a destra;
• PUT/CALL Ratio: Rapporto tra il volume delle opzioni Put e Call nel mercato, terzo grafico;
• Forza relativa tra SPY (ETF su S&P500) e GC1! (Future sull’oro), quarto grafico.
A questi strumenti applico degli indicatori statistici come le bande di bollinger e le medie mobili.
In generale il livello di allerta aumenta nel momento in cui sia il VIX che il VVIX incrociano al rialzo la banda superiore di bollinger. In questo caso si prospetta una fase di volatilità elevata ed instabile.
E’ facile notare come in corrispondenza di questi valori, il mercato tenda a “respirare” e ritracciare.
Da inizio settembre è possibile apprezzare la tendenza in crescita del VIX.
Il Put/Call ratio esprime il rapporto tra il volume delle opzioni Put e Call. Esso può assumere valori superiori o inferiori ad uno.
Livelli di quest’indicatore superiori ad 1 esprimono un maggior volume di opzioni PUT (Opzioni di vendita, visione “non rialzista” del mercato).
Valori inferiori ad 1 indicano un maggior volume di opzioni Call (Opzioni di acquisto, visione “non ribassista”). In condizioni di normalità e per operazioni long, preferisco l’indicatore su valori inferiori ad 1 o decrescenti. Possiamo notare come in corrispondenza dei recenti ribassi del mercato, il Put/Call ratio abbia raggiunto il valore di 1,12. In piena crisi Covid addirittura il rapporto 1,8.
Infine valuto la forza relativa tra lo SPY ed il gold. In uno scenario ottimale, preferisco vedere la forza relativa dell’azionario maggiore rispetto a quella dell’oro, con l’indicatore crescente o in recupero rispetto ad un precedente minimo. Le fasi nelle quali il gold è più forte dell’azionario, potrebbero essere indicative di un clima di maggior preoccupazione da parte degli operatori.
Situazioni nelle quali 3 o più indicatori si trovano nella condizione ottimale, determinano una valutazione di “Risk On”.
Qualora i criteri di cui sopra non dovessero essere rispettati, la modalità è Risk Off per operazioni long su azionario.
WisdomtTree Tactical Daily Update - 28.09.2021La penuria ed i prezzi alle stelle delle materie prime minacciano la crescita.
L’economia cinese rallenta, complici anche gli impegni sul clima.
I prezzi del petrolio e del gas naturale salgono ancora, frenano le Borse e sale la volatilita'.
Le Banche centrali sempre piu’ vicine ad una “stretta” monetaria.
La prospettiva di un “energy crunch” sta prendendo slancio, alimentando la corsa al rialzo del prezzo del petrolio e mettendo in secondo piano, almeno per ora, i timori sul possibile default del colosso immobiliare cinese Evergrande e l’incertezza sul futuro governo tedesco.
Ieri, 27 settembre, le Borse europee hanno chiuso in frazionale rialzo, Francoforte +0,28%, Milano +0,68%, Londra +0,16%, Parigi termina +0,19%, supportate dai recuperi delle azioni energetiche e delle banche, queste ultime favorite dallo scenario di tassi globali in crescita nelle ultime giornate. Chiusure deboli per l’azionario americano con S&P e Nasdaq a -0,28% e -0,52%, rispettivamente.
Come accennato, cresce la preoccupazione per l’inarrestabile ascesa dei prezzi delle materie prime: l’indice piu’ osservato, il Bloomberg Commodity (BCOM), sale stamattina, 28 settembre, per la 5° seduta consecutiva, a 102,1, nuovo massimo dal 2016.
La parte del leone la fa il petrolio, col prezzo del greggio WTI (West Texas Intermediate) in rialzo del +1,0% a 76,2 Dollari/barile (ore 11.30 CET), massimo degli ultimi tre anni, segno che l’offerta non cresce allo stesso ritmo della domanda, inaspettatamente brillante.
Considerazioni simili valgono anche per il gas naturale, raddoppiato negli ultimi 3 mesi, e ritornato ai livelli 2009.
La crescita cinese rallenta e rischia di azzerarsi nell’ultima parte dell’anno: ieri, 27 settembre, sia Goldman Sachs che Nomura hanno tagliato le previsioni in un report che attribuisce la frenata dell’attività economica anche alla carenza di energia elettrica, razionata dal Governo per rispettare gli impegni su cambiamento climatico e inquinamento, condizione perche’ le prossime Olimpiadi si svolgano a Pechino.
Di opinione diversa BlackRock, che non teme impatti negativi sistemici ed ha alzato a overweight il peso della Cina nei portafogli. La PBOC (Banca Centrale Cinese) ha diffuso ieri un comunicato in cui promette il riequilibrio del mercato immobiliare in difesa dei diritti degli acquirenti di case.
Pur non esplicitamente menzionata, il riferimento e’ anche ad Evergrande, la cui crisi di liquidita’ sara’ in qualche modo sistemata a tutela dei piccoli prorietari e creditori.
Stamane, 28 settembre, la borsa di Hong Kong e’ migliorata sul finale, con l’indice Hang Seng a +1,2%, tirato dai titoli legati al “real estate” (immobiliare), il Nikkei giapponese negativo di -0,2%, il Kospi coreano di -1,2%.
I tassi di interesse si sono risvegliati, sia in Europa che in America. Il rendimento del Treasury Note Usa a dieci anni e’ salito a +1,52% e quello sul “biennale” è ai massimi degli ultimi diciotto mesi, a +0,31%, il 5 anni sopra +1,0%, ed il 30 anni al 2,0%. Il tasso sul Bund tedesco a 10 anni risale a -0,19%, il BTP 10 anni rende +0,83% con lo spread “calmo”, a 103 bps.
Le Banche Centrali potrebbero essere indotte a scelte di politica monetraia piu’ restrittive. Il Governatore della Banca d'Inghilterra Bailey ha fatto trasparire ieri l’idea di un rialzo quest’anno, sottolinando i limiti della politica monetaria nel bilanciare le forze divergenti nell'economia.
La Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, in un’audizione al Parlamento europeo, conferma una ripresa economica in accelerazione, ma non priva di incertezze e rischi. L'inflazione è temporanea, pur con alcuni fattori inaspettatamente duraturi: BCE continua a prevedere un’inflazione sotto l’obiettivo del 2% nel medio termine.
Sempre sul fronte delle Banche Centrali, oggi negli Usa, oltre all’audizione di Yellen, Segretario del Tesoro, alla commissione bancaria del Senato parlera’ Jerome Powell, Presidente della Federal reserve, sull’evoluzione della battaglia anti-Covid: dal testo, gia’ noto, emerge la convinzione della Fed che l’attuale inflazione sia transitoria.
Yellen e Powell si esprimeranno anche sull’estensione delle leggi di spesa e sulla sospensione del limite del debito, senza le quali gli Stati Uniti diventerebbe insolventi gia’ alle prime scadenza fiscali di ottobre.
All’indomani delle elezioni politiche tedesche, dove l’SPD è risultato vincitore di stratta misura, Verdi e Liberali attendono di essere convocati al piu’ presto, ma la prospettiva della nuova alleanza “a semaforo” (SPD, Verdi e Liberali) richiedera’ lunghe consultazioni e slittare all’anno nuovo, costringendo il Governo uscente a “guida Merkel” a lunghi tempi supplementari.
Materie prime alle stelle, rallentamento cinese, incertezza sull’evoluzione della politica montaria, rendimenti in ascesa sulle obbligazioni incidono sull’umore delle Borse europee che a fine mattinata perdono il -1,2% medio (ore 12.30 CET).
I future di Wall Street anticipano aperture deboli, nell’attesa dell’indice di fiducia dei consumatori a settembre, che potrebbe risentire delle preoccupazioni delle famiglie sull’inflazione.
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
S&P500 - Si scatena la volatilitàLo scorso 17 Settembre lo Spy, in corrispondenza del “witching day”, ovvero giorno di scadenza dei più importanti strumenti derivati, si è riportato con una decisa black candle in prossimità della media esponenziale a 50 periodi, che come abbiamo visto anche in altre analisi, si è comportata egregiamente come livello di supporto dinamico, a seguire il rialzo dei prezzi.
Il Vix, ovvero la misura della volatilità implicita dell’S&P500 stimata sulla prezzatura delle opzioni, questa mattina fa registrare un’impennata di oltre il 20%, riportandosi su valori decisamente più sostenuti, facendo configurare giorni di maggior volatilità, da seguire attentamente, sia per la gestione delle posizioni aperte, sia per l’individuazione di nuove opportunità.
Il Future sull’S&P500 mentre scrivo, apre con un ribasso dell’1,13%, portando sullo Spy ulteriore debolezza e qualora la media a 50 periodi evidenziata sul grafico non dovesse tenere l’attacco dei prezzi, una possibile discesa in area 436.
VIX: sotto il livello di normalita'Buongiorno a tutti,
ho scritto molti posts sul VIX , cos'e', come funziona e come puo' essere utilizzato per valutare eventuali opportunita' sugli Indici ed in particolare sul SPX .
Finalmente sembra che il VIX abbia ritrovato la strada della normalita' ma le scosse continuano a non mancare ogni volta che si presentano elementi d'incertezza.
Capire quali possano essere questi elementi e come vengano affrontati dal mercato puo' essere una chiave fondamentale per poter sfruttare potenziali movimenti sui mercati.
In questo momento secondo me dobbiamo stare attenti nel valutare l'impatto Evergrande (in primis) e l'incombente crisi energetica in Europa mantenendo l'allerta sul fattore di rischio sempre latente rappresentato dal Covid-19.
Saranno sufficenti questi fattori a far ritornare l'incertezza?
Spero di essere stato chiaro ma se avete altre idee vi prego di scriverle nei commenti qui sotto.
Queste sono solo idee di trading e non consigli per investire. Per quelle dovete rivolgervi a un professionista perche' io non lo sono. Sono un semplice appassionato.
Un abbraccio a tutti.
Be good!
Cozzamara
WisdomTree Tactical Update - 20.08.2021Il Governo cinese vuole la “prosperita’ condivisa”. Big tech e lusso soffrono.
Quadro macro meno brillante e prossimo tapering pesano su Borse Usa.
Materie prime sotto pressione, soffrono la prospettiva incerta.
Dollaro in rafforzamento e rendimenti obbligazionari ancora molto depressi.
Giornata negativa, quella di ieri, 19 agosto, per le borse europee: l’indice Eurostoxx 50 ha perso il -1,5%, il Cac40 francese il -2,4% ed il FtseMib italiano il -1,6%.
La Federal Reserve che ha prennunciato la graduale riduzione delle misure strordinarie di stimolo, scenario peraltro propiziato dal nuovo calo dei sussidi di disoccupazione, e la crescita dei contagi da variante Delta, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito sono stati i fattori piu’ incisivi sul mood degli investitori europei.
La crescente incertezza sulla prosecuzione della ripresa globale e le continue novita’ negative da parte della politica cinese sull’economia favoriscono prese di profitto sul comparti azionario, che, fino a luglio, aveva segnato rialzi quasi ininterrotti.
Wall Street, partita molto debole, ha invece recuperato terreno dopo il dato positivo sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, risultate inferiori alle attese e ai minimi da inizio pandemia. Gli indici principali hanno chiuso invariati: S&P500 +0,13%, Nasdaq +0,11% e Dow Jones -0,19%.
I recenti dati macroeconomici americani, sia per imprese che per consumatori, sembrano indicare che la fase di maggiore ripresa dell'economia sia alle spalle: non sara’ difficile, pertanto, vedere una riduzione dell'esposizione sui settori ciclici in favore di comparti caratterizzati da una domanda piu’ stabile e difensivi.
Ieri, 19 agosto, negli Usa e’ stata pubblicata l’indagine congiunturale preparata dalla FED (Banca Centrale Usa) di Philadelphia: e’ peggiorata più del previsto, pur restando in area di espansione, ma ha mostrato un rallentamento rispetto al mese precedente. Permangono, seppure attenuate, pressioni al rialzo sui prezzi di molte materie prime.
Le nuove richieste di sussidio continuano invece a delineare una prospettiva positiva e sono scese al livello più basso da inizio pandemia: nella settimana passata (9-13 agosto) sono calate di 29.000, a 348.000 richiedenti, lontanissime dai 6,9 milioni del picco della primavera 2020.
Notizie ancora allarmanti dalla Cina. Il Governo sarebbe fortemente orientato a realizzare una politica di redistribuzione della ricchezza, penalizzando le fasce più ricche della popolazione, attraverso misure di inasprimento fiscale sui redditi piu’ alti, sui beni di lusso, compresi abbigliamento, alcoolici e automobili: ovvia la ricaduta negativa che si osserva in questi ultimi giorni sui titoli dei comparti interessati.
Inoltre, è gia’ stata stata approvata, effettiva dal 1’ novembre una normativa sulla privacy molto stringente e punitiva delle violazioni, che impattera’ pesantemente l’attivita’ di marketing dei big della tecnologia e dell’e-commerce.
Cio’ che turba il mercato azionario si riflette molto marginalmente, per ora, sul comparto obbligazionario: il rendimento del Treasury a 10 anni stazione a +1,23% e quello del Bund a -0,49%. Il differenziale di rendimento tra BTP decennale e omologo Bund tedesco e' 105 bps (ore 13.15 CET), invariato rispetto a ieri, col rendimento del BTP 10 anni a +0,55%.
Il contesto di diffusa avversione al rischio sostiene il Dollaro Usa, tornato sotto 1,168 verso Euro, livello piu’ basso dal novembre 2020, e indebolisce il prezzo del greggio: il WTI (West Texas intermediate) conferma i 63,2 Dollari/barile (ore 13.30 CET) toccati ieri, 17% sotto i massimi recenti del 13 luglio e attorno ai livelli di fine marzo. Su questo movimento al ribasso hanno inciso anche i dati sulle scorte Usa, con un inatteso aumento delle riserve di benzina.
E’ un momento difficile anche per molte materie prime, proprio quelle che avevano corso sino a toccare nuovi massimi nella prima decade di maggio. Ad esempio, il prezzo del rame è ai minimi da 4 mesi, soffrendo del calo della domanda cinese: solo nell'ultima settimana ha perso oltre il -6%. La pepita ferrosa (iron ore) ha chuso stamani a -6%, ai minimi del 2021 e oltre il -40% sotto ai massimi di maggio.
Stamattina, 20 agosto, registriamo un nuovo scivolone dei principali listini asiatici. In Giappone, il Nikkei225, -0,98%, chiude una settimana da -3%. Il Governo giapponese pensa a nuove misure di contenimento della variante Delta,causa di 20mila contagi solo ieri, 19 agosto, mentre Toyota preannuncia un taglio del 40% della produzione in settembre per carenza di chip. In ribasso anche Hong Kong, con l’Hang Seng a -1,84%, e Shanghai-Shenzen, col CSI300 a -1,91%.
I mercati azionari europei hanno chiuso una mattinata senza direzione, e perdono mediamente il -0,2% (ore 13.45 CET). Anche i future sui princiapali listini americani indicano aperture in frazionale calo, in media -0,3%.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
In attesa della BCE 21.07.2021Il settore finanziario finalmente rimbalza vigorosamente, dopo un ribasso del -20% dai massimi di giugno, e trascina con se DAX e soprattutto FTMIB verso test importanti. Il VIX è ancora elevato. La riunione della BCE prevista per domani potrebbe portare volatilità nel pomeriggio. Vediamo il quadro.
VIX: Attenzione alle vacanze!La proiezione dei tempi ciclici sull'indice della volatilità implicita delle opzioni ATM di S&P direbbe che nel mese di Agosto, nella quindicina a cavallo dell'agognato Ferragosto si verificherà un picco di volatilità (sempre determinata dal movimento dei prezzi delle opzioni a sua volta determinato da quello dei titoli componenti l'indice S&P e mai il contrario).
Il picco in questione, dovrebbe superare i 21.80 punti e molto probabilmente anche i 28.93 (le due rette rosse) determinando così la chiusura di un lungo ciclo di 18 mesi. A seguire ripartenza dei mercati.
Qualora i 21.80 punti non venissero violati ci troveremmo di fronte un ciclo ancora più lungo (e sempre rialzista per quanto riguarda l'indice S&P) di circa 2 anni e partito a Marzo 2020.
WisdomTree Tactical Update - 28.06.2021✚ Venerdi’ 25 giugno, una tipica, sonnecchiante, seduta estiva.
✚ Si ridimensionano i prezzi delle materie prime, ma non del petrolio.
✚ I mercati guardano ottimisticamente alla reportistica del 2’ trimestre
✚ Dat macro Usa sempre buoni, ma non da “surriscaldamento”.
La seduta borsistica dello scorso 25 giugno ha chiuso una settimana positiva, ma ha mostrato tutte le caratteristiche di un Venerdì estivo: scambi ridotti, poche idee, variazioni contenute.
Dopo l’alarme creato dal messaggio vagamente “hawkish” (restrittivo) dell’ultima riunione della Federal Reserve (Banca Centrale Americana) del 16 giugno, alcuni rappresentanti delle FED regionali hanno diffuso messaggi rasserenanti, scongiurando lo scenario di un ritiro anticipato degli stimoli espansivi emergenziali in essere, tra cui i $ 120 mld/mese di acquisti sul mercato.
Cosi’ l’azionario Usa ha “tenuto”, con la tematica ciclica ancora favorita dalle evidenze macro espansive e dai piani di investimento governativi, tra cui quello sulle infrastrutture.
Non e’ una coincidenza che la migliore performance sia stata quella del Dow Jones, +0,69% (+3,44% nella settimana), seguita da S&P 500, +0,33% (+2,74%), con l’indice Nasdaq pressoche’ invariato, -0,06% (+2,35%).
Le Borse Europa tendono a consolidare i progressi recenti, e la seduta di venerdi’ 25 e’ stata quasi letargica, con il recupero del settore bancario che ha leggermente premiato l’azionario italiano e spagnolo. In sintesi, segnaliamo il Ftse Mib italiano a +0,35%, il Dax tedesco +0,12%, il Cac40 francese a -0,12%.
Il livello di compiacenza dei mercati verso gli attivi rischiosi si riflette nel calo della volatilità. L’indice VIX, che misura la volatilita’ delle opzioni azionarie dell’indice S&P500, e’ piombato sotto quota 16.
A ben vedere, con il rialzo della scorsa settimana, gli indici azionari sono vicini ai massimi storici, e ben sopra ai livelli precedenti la pandemia, con analisti ed investitori che, all’avvicinarsi della campagna di reportistica sul 2’ trimestre, sono molto costruttivi sulla rapida ripresa dell’economia e degli utili aziendali.
I dati macro Usa, da qualche settimana, descrivono una crescita solida ed il rientro delle componenti piu’ rischiose e potenzialmente de-stabilizzanti (vale a dire il rischio di surriscaldamento).
Per esempio, venerdi scorso 25 giugno, Personal income e Spending di maggio sono risultati sotto le attese, probabilmente impattati, e in parte distorti, dal perdurare di sussidi e assegni ricevuti da molti cittadini Usa.
Non e’ raro vedere erraticita’ degli indicatori ad altra frequenza sui consumi personali, e per il momento non vi soono avvisaglie di cali strutturali, essendoci diverse “categories” che sono appena ripartite dopo il lungo lockdown.
Il PCE deflator (Personal consumer expenditure deflator), che’ la misura dell’inflazione piu’ osservarta dalla Fed (US Federal Reserve), in Maggio e’ salito meno delle stime, anche se permane su valori assoluti elevati.
Tuttavia, smentendo la narrativa economica storica tradizionale, invece di indebolire US$ e rendimenti dei Govies, ha contribuito ad un irripidimento della curva, tipica di quando il mercato obbligazionario “fiuta” il rischio di inflazione, ed il Dollaro non ha avuto reazioni, con la breakeven inflation a 10 anni tornata a 2.35%. Misteri dei mercati....
L’indice di fiducia dei Consumatori, calcolata dall’Universita’ del Michigan ha rivelato un calo causato dalla contrazione delle expectations, mentre l’attesa di inflazione a 1 anno è salita.
Il mercato obbligazionario testimonia scarsita’ di allarmi e direzionalita’. Cosi’ il Treasury Bond Usa a 10 anni, in presenza di inflazione CPI (Consumer price index) che probabilmente sara’ sopra il 5% anche a giugno, rende solo l’1,52%.
Anche i Gvernativi europei non soffrono minimamente delle imminenti “jumboo” aste Italiane di BTP inflation link 30 anni e BTP 2022, e spagnole: il BTP decennale italiano rende il +0,91% (ore 13.00 CET), contro il -0,16% dell’omologo tedesco: spread a 107bps.
Calma apparente, dopo la lunga corsa primaverile, per molte materie prime, ma non per il petrolio, che prosegue la marcia trionfale, col WTI (West texas intermediate) che ha tocca stamane i 74 Dollari/barile (ore 13.15 CET).
Prosegue la debolezza per i metalli preziosi, con l’oro a 1.777 Dollari/oncia, in ulteriore lieve calo dopo perdite della scorsa settimana.
Le chiusure asiatiche di stamattina, 28 giugno, sono miste. La settimana del “centenario della nascita del Partito Comunista cinese” viene festeggiato dall’Indice Shenzhen (+0,97%), ma non da Shanghai (-0,03%) e dall’Hang Seng di Hong Kong (-0,03%). Variazioni minime per il Nikkei giapponese, -0,06%, il Kospi coreano -0,03% ed il Sensex indiano, -0,13%.
La settimana comincia in negativo per l’Europa delle Borse, con cali medi dello 0,5% (ore 13.30 CET) e future Usa poco mossi: Nasdaq +0,25%, SP500 +0,07%.
Le cripto valute aprono la settimana con forti recuperi, poco spiegabili, dimostrando la loro estrema volatilita’.
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Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
VIX torna a livello pre-CovidI listini americani non sembrano preoccupati dall'aumento dei prezzi e aprono gli ultimi scambi settimanali in positivo, con sguardo tutto rivolto alla riunione Fed del prossimo 16 giugno.
L'indice "della paura", il Volatility Index (VIX) segna un calo del 3,2% intorno al livello pre-pandemico di gennaio 2020 (15,50), mentre sul lato obbligazionario il Treasury a 10 anni segna un calo dello 0,8% ad un rendimento dell'1,454%.
Gli investitori continuano a sostenere gli strumenti di rischio nonostante l'inflazione "core", o "di fondo", sia schizzata ad un tasso annuo del 3,8% (record in quasi 30 anni).
L'inflazione degli Stati Uniti ha raggiunto i massimi dal 2008 nel mese di maggio.
L'indice IPC è balzato al +5% su base annua dal +4,2% di aprile che già aveva segnato i nuovi massimi dal 2008, la componente "core" (che non tiene conto dei beni 'volatili' come energia ed alimentari), è schizzata ad un tasso annuo del 3,8% (record in quasi 30 anni) mettendo ulteriore pressione sulla riunione Fed del prossimo 16 giugno.
La Fed continua a parlare di inflazione temporanea, con i dubbi che iniziano tuttavia a serpeggiare tra i suoi stessi funzionari.
Con l’economia che torna a ruggire, il ritorno dell’occupazione e l’inflazione che rimarrà probabilmente più elevata per un periodo di tempo più lungo, continuiamo a ritenere che i rischi siano di un rialzo dei tassi di interesse prima del previsto.
WisdomTree Tactical Update - 20.05.2021Borse europee in forte calo, medimente sopra il punto percentuale, alla chiusura della seduta di ieri, 19 maggio. Va detto che, ad inizio pomeriggio, i mercati azionari europei erano arrivati a perdere anche oltre il 2%, contagiati dal violento sell-off sulle cripto-valute.
La chiusura di Wall Street, dopo una seduta alquanto turbolenta, ha visto il recupero di gran parte delle perdite, col Nasdaq che, grazie al rimbazo di alcuni big names, come Alphabet e Facebook, ha chiuso praticamente invariato a -0,03, ed il Dow Jones, -0,48%, dove a pesare sono stati, alla fine, i soli titoli petroliferi.
Lo S&P 500 ha segnato il terzo, ancorche’ frazionale, calo, -0,29%.
Giornata orribile per le criptovalute, colpite pesantemente dalle dichiarazioni della Banca Centrale Cinese, che ribadisce il NO al loro uso nelle transazioni commerciali, e della Presidente della Banca Centrale Europea Lagarde, che le considera un asset ultra speculativo, volatile, e pericoloso per i suoi detentori.
Il bitcoin e’ arrivato a perdere il 30% a 30 mila Dollari, per poi rimbalzare e chiudere a -8%, ma ancor peggio ha fatto Ethereum, protagonista di una fortissima ascesa nelle settimane passate, che ha chiuso la seduta a -22%. (vedere grafico)
Il crollo delle criptovalute poteva causare danni anche peggiori alle altre asset class, vista la sua presenza in aumento nei portafogli di operatori professionali, come ETF, crypto miners, e trading venues.
Certamente abbiamo osservato un’impennata della volatilita’, come quella dell’indice VIX, rapidamente risalito da 17 a 22, con passaggio intraday a 26, ma non nessun terremoto nelle trame fondamentali del mercato, a dimostrazione che il tono di fondo resta ancora orientato al “risk-on”.
Le minute dell’ultima riunione della Fed erano molto attese. Pubblicate nella tarda serata europea di ieri, 19 maggio, hanno evidenziato la concordia dei membri del Board di proseguire nell’attuale politica monetaria, ma, al tempo stesso, una certa apertura sulla prospettiva di riduzione degli acquisti mensili, nota come “tapering”, qualora l’economia dovesse proseguire nell’attuale robusta fase espansiva.
Le reazioni sul mercato obbligazionario sono state limitate, ed il rendimento del Treasury decennale e’ risalito di soli 3 bps a 1,67% (ore 13.30 CET).
E’ stata una giornata difficile anche per il petrolio, che alla chiusura di ieri, 19 maggio, ha perso oltre il 3% rispetto alla chiusura precedente: WTI a 63,2 Dollari/barile: la sua debolezza e’ anche legata alla prospettiva di un accordo internazionale che consenta maggiori esportazioni all’Iran e all’aumento delle scorte settimanali di mid-distillates negli Stati Uniti.
Sul fonte europeo, segnaliamo le dichiarazioni del Vice Presidente dell’ECB (Banca Centrale Europea) De Guindos che, ottimisticamente, vede rischi macroeconomici “molto più bilanciati”, lasciando spazio a possibili allentamenti dell’attuale politica monetaria.
Come noto, nel prossimo Meeting del 10 giugno i vertici dell’ECB valuteranno l’adeguatezza dell’attuale ritmo di acquisti del programma PEPP (Pandemic emergency prurchase program), e non si puo’ escudere un selettivo taglio delle quantita’.
Nel frattempo, i dati sull’inflazione dell’Eurozona di aprile, pubblicati stamane, 20 maggio, indicano un’accelerazione all’1,6%, dal 1,3% di marzo.
Tra i metalli preziosi, l’oro sembra riprendere la sua funzione di “porto sicuro anti-inflazione, diversificazione e riserva valutaria”, e ieri, 19 maggio, nella fase piu’ acuta del sell-off delle criptovalute, e’ arrivato a guadagnare oltre l’1%. Altre commodities venivano invece pesantemente vendute, come il rame ed il legname da opera, con perdita superiori al 4%.
Stamane, il fronte “asiatico” e’ apparso molto incerto, privo di una chiara direzione. Il Nikkei giapponese, +0,19%, si e’ giovato di una crescita dell’export superiore alle attese, +38% su base annua, ben sopra al +31% indicato dal consensus e al 16% di marzo.
Poco variati i mercati domestici cinesi, Shanghai -0,11%, Shenzhen +0,35%, similmente all’Hang Seng di Hong Kong (-0,07%). In calo frazionale il Kospi coreano, -0,34%.
Le borse europee, reduci dal minimo delle ultime due settimane, provano a recuperare, e salgono in media dello 0,7% alle 13.30 CET.
I future Usa, dopo tre giorni consecutivi di ribasso, indicano un’apertura nuovamente debole.
Segnaliamo, come evento “market sensitive”, il Vienna Economic Dialogue Congress, nel quale sia Kristalina Georgieva, direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale, che Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, interverranno come speakers di massimo livello.
Sul versante macro, segnaliamo la rilevazione settimanali di sussidi di disoccupazione ed il business oulook della Fed di Filadelfia.
Informazioni importanti
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Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Il VIX ha chiuso il gap del Febbraio 2020Il VIx dopo 400 giorni è andato a chiudere il gap lasciato aperto il 21 Febbraio’20.
La questione da capire cosa è la coda e cosa è il cane.
Se il Vix è la coda allora può diventare irrilevante come modello, mentre se il Vix è il cane ed il mercato è la coda, il modello si fa interessante.
Le metriche del credito e della liquidità sono solide, la velocità della M2 sta leggermente aumentando ed il mercato azionario resta sui massimi.
Un pull back del Vix va osato, ma per il momento senza aspettative eccesive, manca un trigger che metta in moto una correzione decisa.
Allego grafico M2 e velocità di circolazione della moneta.