RATING USAMoody’s taglia il rating degli Usa per la prima volta dal 1919
L'agenzia di rating Moody's ha ridotto il rating degli Stati Uniti, abbassandolo da Aaa, il massimo livello possibile, a Aa1.
Era dal 1919 che gli Stati Uniti non ricevevano un punteggio inferiore alla tripla A da parte di questa agenzia.
Moody's è stata l'ultima delle principali agenzie a mantenere il massimo dei voti per gli Stati Uniti: nel 2023, Fitch aveva già abbassato il rating, mentre Standard & Poor's lo aveva fatto nel 2011, a seguito della crisi del debito.
In sostanza, durante l'amministrazione Trump, il Paese ha perso l'ultimo punteggio perfetto che deteneva.
Uno dei motivi principali è il seguente:
"Diverse amministrazioni e Congressi non sono riusciti a trovare delle misure per invertire la tendenza che vede deficit annuali sempre più grandi e un costo degli interessi in aumento.
Negli ultimi anni il debito pubblico è cresciuto sempre di più, tanto che oggi vale 37mila miliardi di dollari, oltre 120% del PIL".
Idee operative USDEUR
EURUSD – Oscillazioni di accumulo, in preparazione a una rotturaLa coppia EURUSD è “intrappolata” in una fase laterale da diverse sessioni. Guardando il grafico H2, è evidente che il prezzo si muove all’interno di un range di accumulo tra 1.116x e 1.127x – rimbalza su e giù senza rompere né il supporto né la resistenza.
Un dettaglio importante: la pressione ribassista si è visibilmente attenuata. I massimi e minimi iniziano a salire gradualmente, segno che la forza dei venditori sta diminuendo. Se il prezzo non rompe il supporto inferiore, è probabile che EURUSD stia “caricando energia” per rompere al rialzo.
I dati fondamentali che supportano questo scenario:
L’indice di fiducia dei consumatori UoM è salito a 53,1 – meglio delle attese, segno che i consumatori americani sono ancora fiduciosi e disposti a spendere.
Le aspettative di inflazione UoM sono balzate al 6,5% – il che significa che la Fed potrebbe mantenere i tassi d’interesse elevati più a lungo. Questo rafforza il dollaro USA, ma se il mercato ha già scontato tutte le notizie negative, questo potrebbe essere il momento perfetto per un'inversione tecnica.
EURUSD / Fiber PoV - "Cit. L'Europa è peggio della Cina"Negli ultimi mesi, la coppia EUR/USD ha mostrato una decisa forza rialzista, superando la resistenza psicologica di 1,12 e puntando verso l’area di 1,15. Questo movimento è stato sostenuto da un indebolimento del dollaro statunitense, causato principalmente dalle politiche monetarie più caute della Federal Reserve e da una serie di misure protezionistiche adottate dagli Stati Uniti, che hanno sollevato dubbi sulla solidità della crescita economica interna. A questo si aggiungono le crescenti preoccupazioni sui conti pubblici statunitensi: il crescente deficit e le vendite di titoli di stato hanno contribuito all’aumento dei rendimenti obbligazionari, alimentando ulteriormente l’incertezza tra investitori e consumatori.
In parallelo, l’euro ha beneficiato di una maggiore fiducia da parte dei mercati. La Banca Centrale Europea ha recentemente avviato un percorso di riduzione dei tassi di interesse, portando il tasso di deposito al 2,50%, con ulteriori tagli previsti nel corso dell’anno. Tuttavia, l’inflazione in graduale rallentamento e le prospettive economiche incerte rendono improbabile una politica monetaria estremamente espansiva. A sostenere ulteriormente la moneta unica è stato anche l’annuncio, da parte del governo tedesco, di un importante piano fiscale da 500 miliardi di euro per stimolare la crescita nell’Eurozona.
Nonostante questi segnali positivi, il contesto economico europeo rimane fragile. La ripresa è trainata principalmente dal settore dei servizi, mentre il comparto manifatturiero continua a mostrare segni di debolezza. Le tensioni geopolitiche e commerciali restano un rischio latente, in grado di invertire rapidamente il sentiment dei mercati.
Recenti dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump hanno ulteriormente complicato il quadro. In una conferenza stampa del 12 maggio 2025, Trump ha definito l'Unione Europea "più cattiva della Cina", sottolineando le crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e UE. Ha accusato l'Europa di squilibri commerciali significativi, affermando che mentre l'Europa esporta annualmente 13 milioni di auto negli Stati Uniti, gli Stati Uniti esportano praticamente nulla verso l'UE. In risposta, l'Unione Europea ha introdotto una lista di dazi statunitensi da 100 miliardi di dollari per una consultazione pubblica, segnalando un'escalation nelle relazioni economiche transatlantiche .
Axios
Guardando al futuro, possiamo delineare tre possibili scenari.
Scenario Ottimista: Il superamento di 1,15 potrebbe aprire la strada verso livelli tecnici più ambiziosi, come 1,20 o addirittura 1,25 nel medio termine, sostenuti da una BCE più prudente e da un contesto macroeconomico favorevole all’euro.
Scenario Negativo: Un eventuale rallentamento dell’economia europea combinato con segnali di forza da parte dell’economia americana potrebbe riportare il cambio verso l’area di 1,03 o addirittura sotto la parità.
Scenario Neutrale: La coppia EUR/USD potrebbe restare intrappolata in un canale laterale compreso tra 1,03 e 1,12 per i prossimi mesi, in attesa di nuovi catalizzatori.
In conclusione, il futuro della coppia EUR/USD resta legato all’evoluzione delle politiche monetarie delle due principali banche centrali, nonché agli sviluppi macroeconomici e geopolitici. Le recenti dichiarazioni di Trump sull'Europa potrebbero intensificare le tensioni commerciali, influenzando ulteriormente la direzione della coppia. Gli investitori dovranno continuare a monitorare con attenzione dati economici, dichiarazioni ufficiali e segnali tecnici per cogliere le opportunità e gestire i rischi in modo efficace.
INDICE MICHIGAN SENTIMENTINDICE MICHIGAN SENTIMENT
Il sentiment dei consumatori è rimasto sostanzialmente invariato questo mese, scendendo di appena 1,4 punti indice dopo quattro mesi consecutivi di forti cali. Il sentiment è ora in calo di quasi il 30% da gennaio 2025.
Mentre la maggior parte delle componenti dell'indice è rimasta invariata, le attuali valutazioni delle finanze personali sono diminuite di quasi il 10% sulla base dell'indebolimento dei redditi. L'incertezza sulla politica commerciale continua a dominare il pensiero dei consumatori sull'economia.
Si noti che le interviste per questa pubblicazione sono state condotte tra il 22 aprile e il 13 maggio, chiudendosi due giorni dopo l'annuncio di una pausa su alcune tariffe sulle importazioni dalla Cina.
Le aspettative di inflazione a termine sono salite dal 6,5% del mese scorso al 7,3% di questo mese.
Le aspettative di inflazione a lungo termine sono salite dal 4,4% di aprile al 4,6% di maggio, riflettendo un balzo mensile particolarmente ampio tra i repubblicani.
Trump, accordo con il Qatar sui BoeingIl Presidente degli Stati Uniti ha annunciato che il Qatar ha siglato un accordo da 100 miliardi di dollari, definito da lui stesso come "il più grande della storia", per l'acquisto di 210 aerei dalla Boeing.
Grazie a questi accordi, sui mercati prevale attualmente un sentiment di propensione al rischio, nonostante i problemi strutturali tra Cina e Stati Uniti restino irrisolti. Tuttavia, nessuna delle due parti sembra intenzionata ad aumentare ulteriormente le tensioni commerciali.
Nella sessione di ieri, Wall Street ha faticato a trovare una direzione chiara. Il mercato sembra aver assorbito i cambiamenti nelle politiche commerciali e la recente forza del settore tecnologico.
L’S&P 500 si è mantenuto intorno alla parità, dopo aver recuperato le perdite annuali. Il Dow Jones ha ceduto lo 0,2%, mentre il Nasdaq 100 ha guadagnato lo 0,7%, sostenuto dai rialzi dei principali produttori di chip.
Nvidia è salita di oltre il 3% dopo la notizia delle spedizioni di chip per l’intelligenza artificiale in Arabia Saudita. AMD ha guadagnato il 4% dopo aver annunciato un riacquisto di azioni proprie per 6 miliardi di dollari.
Un rally più ampio, guidato dall’intelligenza artificiale, ha spinto Super Micro Computer a un +17%, alimentando l’ottimismo legato all’allentamento delle tensioni commerciali.
Nel frattempo, il tour di Trump in Medio Oriente ha generato nuovi accordi commerciali, tra cui una partnership per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Nonostante la forza mostrata dai titoli a grande capitalizzazione, la performance settoriale è risultata contrastante. I funzionari della Fed hanno mantenuto un atteggiamento cauto, in un contesto di dati sull’inflazione difficili da interpretare.
DOLLAR INDEX IN CALO
L’indice del dollaro è sceso a 100,7 mercoledì, proseguendo il calo dal massimo dell’ultimo mese toccato lunedì, tra le crescenti speculazioni su una possibile apertura dell’amministrazione Trump a un dollaro più debole.
La discesa è stata innescata dalla notizia che funzionari statunitensi e sudcoreani hanno discusso del tasso di cambio USD/KRW, provocando un calo del biglietto verde di oltre l’1,5% rispetto alla valuta sudcoreana.
L’amministrazione Trump continua a sostenere che la debolezza delle valute asiatiche conferisca un vantaggio ingiusto agli esportatori rispetto alle controparti statunitensi.
Nel frattempo, lo slancio del recente rally, alimentato dalle riduzioni tariffarie tra Stati Uniti e Cina, ha iniziato ad affievolirsi. Gli investitori stanno tornando a concentrarsi sull’impatto economico più ampio delle politiche commerciali statunitensi.
L’EUR/USD ieri ha testato l’area 1,1260, per poi ripiegare verso 1,1200, livello da cui ripartiamo stamattina.
C’è incertezza sui cambi, poiché la correlazione con l’equity sembra essersi interrotta. Come accennato ieri, l’attenzione si sta spostando dai dazi ai dati macroeconomici, spingendo gli investitori a vendere dollari in previsione di rendimenti inferiori, anche a causa dei possibili tagli della Fed. Nel frattempo, le borse restano vicine ai massimi.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono scesi a 61,7 dollari al barile mercoledì, interrompendo un rally durato quattro giorni. Il calo è stato causato da prese di profitto e da un inaspettato aumento delle scorte statunitensi, oltre che da rinnovate preoccupazioni sulla domanda.
Il sentiment si è indebolito dopo che l’American Petroleum Institute ha riportato un aumento di 4,29 milioni di barili nelle scorte di greggio, il maggiore da marzo, se confermato dai dati ufficiali dell’EIA.
Sul fronte dell’offerta, l’OPEC ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita della produzione non-OPEC+ per il 2025, portandole a 800.000 barili al giorno (da 900.000), citando aspettative più deboli per produttori come gli Stati Uniti.
Si prevede inoltre che il gruppo aumenterà ulteriormente la produzione dopo la riunione del 1° giugno.
RENDIMENTI TITOLI USA
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è salito oltre il 4,5% mercoledì, il livello più alto da febbraio. Il miglioramento dei flussi commerciali ha rafforzato le prospettive di crescita, nonostante i dati sull’inflazione siano risultati inferiori alle attese.
La Cina ha revocato il divieto di esportazione delle terre rare, attenuando i timori che le barriere commerciali potessero causare una recessione negli Stati Uniti nel corso dell’anno.
Questo ha innescato un forte rimbalzo del sentiment di rischio e dei rendimenti dei titoli del Tesoro a lunga scadenza.
Di conseguenza, gli operatori di mercato hanno rivisto le aspettative di politica monetaria, passando da quattro a due tagli dei tassi previsti entro dicembre da parte della Federal Reserve.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Cambiano le correlazioniNelle ultime ore si è assistito a un cambiamento nelle correlazioni intermarket. I mercati azionari, in particolare quelli statunitensi, mostrano una notevole forza, sostenuti non solo dalle buone notizie sul fronte commerciale, ma anche da dati sull’inflazione inferiori alle attese.
Questo alimenta le speranze di un possibile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, motivo per cui il mercato azionario festeggia. Diversa la situazione per il dollaro, che perde terreno rispetto alle principali valute concorrenti: tassi più bassi lo renderebbero meno appetibile agli occhi degli investitori.
Gli indici di rischio mantengono comunque un tono positivo verso l’appetito al rischio: il VIX è sotto quota 18 punti, il petrolio è in ripresa e l’oro resta sotto i 3.260 dollari l’oncia.
Il paradigma potrebbe dunque cambiare, con correlazioni differenti: uno scenario "risk-on" in cui l’equity sale e il dollaro perde quota, mentre l’attenzione dei mercati si sposta sempre più sui dati macroeconomici, più che sulle questioni commerciali.
WALL STREET VICINO AI MASSIMI STORICI
Wall Street ha esteso il suo rally martedì, grazie all’allentamento delle tensioni internazionali: sia quelle commerciali tra Stati Uniti e Cina, sia le speranze di una tregua nella guerra tra Russia e Ucraina. A ciò si aggiungono i dati sull’inflazione, più deboli del previsto, che hanno rafforzato la fiducia degli investitori.
L’S&P 500 è salito dell’1%, tornando in territorio positivo per il 2025. Il Nasdaq 100 ha guadagnato l’1,8%, trainato dal forte rimbalzo dei produttori di chip. Nvidia è balzata del 5,8% dopo l’annuncio di un importante accordo per chip di intelligenza artificiale con l’Arabia Saudita, spingendo anche AMD e Broadcom a salire di oltre il 4%.
Il Dow Jones, invece, ha perso oltre 150 punti, penalizzato dal crollo del 18% delle azioni di UnitedHealth, a seguito delle dimissioni dell’amministratore delegato.
L’indice dei prezzi al consumo di aprile è aumentato solo del 2,3% su base annua, leggermente al di sotto delle aspettative, rafforzando le speranze di un rallentamento dell’inflazione e avvicinando i tagli dei tassi. Gli operatori ora scommettono su circa 55 punti base di tagli da parte della Fed entro l’anno.
La combinazione di segnali macroeconomici favorevoli e di un miglioramento del sentiment geopolitico ha riacceso lo slancio rialzista sui mercati.
VALUTE
L’EUR/USD si muove verso 1,1190 in correzione, dopo i recenti ribassi che lo avevano portato fino a 1,1070. Possibile un test delle resistenze tra 1,1250 e 1,1270.
Anche il Cable mantiene un tono rialzista, con target possibili a 1,3450. L’USD/JPY arretra in area 146,80 da 148,50, con possibili obiettivi in area 145,70.
L’USD/CAD è sceso, tornando a ridosso di 1,3900, mentre il franco svizzero resta stabile contro l’euro in area 0,9380–0,9390 e contro il dollaro a 0,8380.
La fase resta sfavorevole al dollaro, con possibilità di accelerazione ribassista in caso di rottura dei supporti.
USA, CALA L’INFLAZIONE
Il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è sceso al 2,3% ad aprile 2025, il livello più basso da febbraio 2021. A marzo era al 2,4%, in linea con le previsioni.
Il costo dell’energia è diminuito del 3,7%, più del calo del 3,3% registrato a marzo. I prezzi di benzina e olio combustibile sono scesi più rapidamente, mentre quelli del gas naturale sono aumentati sensibilmente.
L’inflazione ha rallentato anche per alimentari e trasporti, mentre si è stabilizzata per l’edilizia abitativa. Su base mensile, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,2%, dopo il calo dello 0,1% di marzo, ma sotto le attese dello 0,3%.
Il tasso di inflazione core annuale si è stabilizzato al 2,8%, in linea con le previsioni.
USA, SALE IL DEBITO DELLE FAMIGLIE
Il debito totale delle famiglie statunitensi è aumentato di 167 miliardi di dollari rispetto al trimestre precedente, raggiungendo il livello record di 18,20 trilioni di dollari nel primo trimestre del 2025.
Il saldo dei prestiti studenteschi è cresciuto di 16 miliardi, arrivando a 1,63 trilioni, con un forte aumento del tasso di insolvenza. Anche il saldo dei mutui è aumentato di 199 miliardi, raggiungendo 12,80 trilioni, mentre le linee di credito ipotecario sono salite di 6 miliardi, toccando i 402 miliardi.
I tassi di insolvenza aggregati sono aumentati rispetto al trimestre precedente.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti a 63 dollari al barile martedì, segnando il quarto rialzo consecutivo e il massimo delle ultime due settimane. Il rialzo è stato favorito dall’accordo tra Stati Uniti e Cina per ridurre drasticamente i dazi per almeno 90 giorni.
L’intesa ha alimentato la speranza che una guerra commerciale tra i due maggiori consumatori di petrolio possa essere evitata, riducendo la pressione sui mercati energetici. Tuttavia, resta l’incertezza su cosa accadrà alla scadenza della tregua.
Nel frattempo, l’attenzione si è spostata sul Medio Oriente, con il presidente Trump in visita in Arabia Saudita. Il regno ha spinto per un aumento della produzione, penalizzando i membri OPEC che non raggiungono gli obiettivi.
La produzione totale dell’OPEC è aumentata più del previsto da aprile, con una crescita stimata di 411.000 barili al giorno a maggio. Nonostante il recente recupero, il petrolio resta in calo di oltre il 10% da inizio aprile, quando i dazi statunitensi avevano sollevato timori per una crescita globale più debole e una minore domanda di carburante.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
EURUSD, indizi di un possibile nuovo corso rialzista per l'euro Chart di Capital.Com
Il cambio pur muovendosi all'interno di un evidente trend ribassista, in occasione dell'ultimo appoggio sulla parte bassa del canale ha inanellato un'interessante sequenza di massimi e minimi crescenti
Interessanti perché se perpetuati questi potrebbero essere l'inizio di un nuovo trend rialzista per l'euro.
Per capirlo dovremo attendere, se ci arriverà, il contatto con la parte alta del canale. Infatti se tenderà a restare ancora nel canale evidentemente non è ancora tempo per un cambio di tendenza importante come questo.
Tuttavia qualche indizio tecnico perché possa essere nato il nuovo trend rialzista per l'euro lo possiamo scovare
Dopo aver segnato il nuovo massimo crescente, i prezzi hanno fatto un interessante pullback sull'area 1,10
Questo pullback non è uno qualunque ma ha un'importanza locale decisamente superiore.
Come vediamo, infatti, rappresenta anche un consolidamento della trendline ribassista dai massimi importanti precedenti oltre che della mediana del nuovo canale rialzista in cui i prezzi si stanno muovendo dai minimi relativi.
Se la tendenza nuova di lungo periodo rialzista per l'euro dovesse effettivamente sorgere, rivedendo questo comportamento tra qualche tempo risulterebbe lampante.
A questo punto ritengo probabile l'approdo verso la parte alta del nuovo canale rialzista settimanale e, successivamente il test con quella del più ampio canale ribassista di lungo periodo apprezzabile sul mensile.
Ovvio che l'uscita dall'alto da questo canale sarebbe un bel segnale tecnico per lo scenario prospettato.
NOTIZIA DELLA SETTIMANA--CHART DI CAPITAL.COM--
Principali notizie della settimana :
MARTEDI'
- Fiducia cons. (11:00) (EUR)
- Indice HPI (16:00) (USD)
MERCOLEDI'
- Tasso d'int. (04:00) (NZD)
- Tasso disoc. (08:00) (EUR)
- FOMC (20:00) (USD)
GIOVEDI'
- PIL USA (14:30) (USD)
- Jobless claims (14:30) (USD)
VENERDI'
- Indice PCE (14:30) (USD)
- PIL Canada (14:30) (CAD)
- Indice Michigan (16:00) (USD)
—————————————————————-
La guerra commerciale di Trump continua: venerdì scorso sono stati annunciati nuovi dazi al 50% per l'Unione Europea.
Entreranno in vigore il 9 luglio.
EURUSD ben intonato verso 1.23EURUSD daily mostra una sana formazione di candele che mirano probabilmente ad un progetto rialzista ambizioso. Non è detto che vedremo target importanti come 1.40 ma se ci concentrassimo nel breve/medio termine è probabile vedere il target di 1.20-1.25.
Le politiche dei dazi e di indebolimento del dollaro sono ancora in atto e lo notiamo nei rendimenti dei trentennali americani che sono in continuo rialzo.
L'impressione è che il governo americano non vuole più un dollaro super forte nei confronti degli altri stati e volontariamente lo sta portando verso un ruolo di secondo rilievo. E' un progetto di lungo periodo al fine di rendere più attraenti gli investimenti in suolo americano.
Il dollaro forte è stato un male per la loro bilancia commerciale e gli USA vogliono che ora quel "peso" lo supporti qualche altro stato (ad esempio EUROPA o CINA).
Chart di Capital.com
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Risk Disclaimer
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Risk Disclaimer: this is not a financial advise;
Inversione ribassista dalla resistenza al pullback?La coppia EUR/USD sta salendo verso il livello di resistenza, che è una resistenza al pullback allineata con l'estensione di Fibonacci del 161,8% e la proiezione di Fibonacci del 61,8%, e potrebbe invertire la rotta da questo livello fino al nostro take profit.
Ingresso: 1,1429
Perché ci piace:
C'è una resistenza al pullback allineata con l'estensione di Fibonacci del 161,8% e la proiezione di Fibonacci del 61,8%.
Stop loss: 1,1572
Perché ci piace:
C'è una resistenza al pullback leggermente al di sopra della proiezione di Fibonacci del 100%.
Take profit: 1,1267
Perché ci piace:
C'è un livello di supporto sovrapposto.
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 19-23 maggioRiassunto della settimana 19-23 maggio:
- L'inflazione canadese sale al 3,2%, i massimi da febbraio 2024
- L'inflazione UK sale al 3,5%, i massimi da febbraio 2024
- Salgono al 5,3% le vendite al dettaglio UK
- La PBOC mantiene i tassi al 3,5%
- Sia l'indice PMI che quello NMI rallenta nel mese di maggio
Andamento delle valute:
- JPY è stata la top perfomer della settimana📈
- USD è stata la valuta più debole della settimana📉
Approfondimento:
Indagine SPECTATOR:
Spectator, settimanale britannico di politica, insiste sul fatto che l'Unione Europea sta attraversando una situazione difficile.
Nello specifico sottolinea che la quota dell'Europa nell'industria manifatturiera mondiale è scesa dal 22,5% al 14% dal 2000.
La quota dell'UE nella produzione mondiale di acciaio è scesa dal 7% al 4%.
I prezzi dell'elettricità nell'UE rimangono molto più alti che negli Stati Uniti e nei paesi asiatici.
EUR-USD: Il forte long settimanale ci riporta sulle resistenzeSettimana forte per l'Euro che parte deciso già da Lunedì, in scia al declassamento del debito Usa di Venerdì scorso (in serata), per poi proseguire in rialzo sino all'ultima zona di resistenza che avevo segnalato la scorsa settimana, ovvero 1,132, prima di ripiegare sino ad 1,126 ed infine chiudere la settimana sui massimi dopo un venerdì thriller in seguito alla minaccia di dazi all'Europa al 50% da parte del presidente Trump.
Partiamo con il dire che dovremmo iniziare ad abituarci a questi forti swing dovuti alle minacce e successivi ripensamenti (che suppongo ci saranno) da parte del presidente, tutto ciò presumo mirato ad ottenere maggiore forza negoziale in sede di trattativa.
Detto questo, per quanto possibile, proviamo ad imbastire un approccio tecnico per la prossima settimana per il cambio in questione:
- Partiamo con il dire che la dashboard non è brillante per nessuna delle due valute, tuttavia è decisamente meno amara per l'Euro, specie nel brevissimo e nel settimanale.
- A livello volumetrico, siamo in H4, la tendenza di fondo è long ed abbiamo supporti in area 1,123 dove ci sono aree di acquisto ed a 1,115 dove invece in precedenza sono state chiuse posizioni short; al contrario abbiamo appena sopra i prezzi attuali in area 1,135 una bella zona di resistenza dove in precedenza sono stati chiusi i long ed area successiva di resistenza a 1,142.
- L'oscillatore in basso si sta avvicinando in ipercomprato senza tuttavia arpionare al ribasso, segnando probabilmente la voglia di continuare la salita.
- In ultimo, vorrei far notare la penultima candela H4 che segnala forza, specie a ridosso di un livello di resistenza, potrebbe essere preparatoria ad una rottura.
Detto questo, la settimana è stata decisamente direzionale, suggerisco di guardare la chiusura di candela settimanale (chiara candela Long); a livello operativo non suggerisco di prendere treni in corsa ed entrare a questi livelli (chiaramente long), tuttavia un ritracciamento verso i livelli indicati potrebbe rappresentare una buona occasione per entrare long in ottica 1,142 prima, per poi eventualmente provare un allungo sino ad area massimi di periodo a 1,155.
Occhio alle size viste le dichiarazioni di periodo, buona Domenica.
EURODOLLARO: PERCORSO 30 MINUTI!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
NOTIZIE DELLA SETTIMANAPrincipali notizie della settimana:
MARTEDI'
- Tasso d'int. (06:30) (AUD)
- CPI Canada (14:30) (CAD)
- Fiducia consu. (16:00) (EUR)
MERCOLEDI'
- CPI UK (08:00) (GBP)
GIOVEDI'
- Indici PMI e NMI (ALL)
- Vendita di case (16:00) (USD)
VENERDI'
- Vendita dett. (08:00) (GBP)
- Vendite dett. (14:30) (CAD)
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Moody's ha abbassato il rating del credito degli Stati Uniti di un gradino Da AAA a AA1, portando l'agenzia in linea con i concorrenti.
L'azienda ha citato le sfide finanziarie legate al crescente deficit di bilancio del governo federale.
RIASSUNTO DELLA SETTIMANA: 12-16 maggioRiassunto della settimana 12-16 maggio:
- Il tasso di disoccupazione USA sale al 4,5%
- L'inflazione USA scende al 2,3%, la Core rimane al 2,8%
- Il PIL UK sale all'1,3% su base annuale.
- La produzione industriale europea batte le aspettative
- I prezzi alla produzione USA scendono al 2,4%
- Il surplus commerciale europeo sale a 36 miliardi
Andamento delle valute:
- USD è stata la top perfomer della settimana📈
- EUR è stata la valuta più debole della settimana📉
Approfondimento:
Indagine sull'industria manifatturiera dell'Empire State:
L'attività commerciale ha continuato a diminuire modestamente nello Stato di New York a maggio.
L'indice principale delle condizioni generali per le imprese è rimasto invariato a -9,2.
I nuovi ordini e le spedizioni sono aumentati dopo il calo del mese scorso.
L'occupazione è diminuita, così come la settimana lavorativa media. Gli aumenti dei prezzi degli input hanno continuato a salire, mentre gli aumenti dei prezzi di vendita sono rallentati