WisdomTree - Tactical Daily Update - 09.10.2026Borse sempre più toniche e resilienti: la tregua a Gaza dà una mano.
Borse cinesi ripartono, in rialzo, dopo la lunga pausa festiva.
Crisi francese: il premier Lecornu tenta un salvataggio al fotofinish.
L’oro si prende una pausa, i metalli indutriali continuano la corsa.
Le Borse europee ritrovano slancio, sostenute dagli spiragli sulla crisi politica francese e dal rally dei tecnologici a Wall Street. Lo scenario di uno scioglimento dell’Assemblea nazionale e di elezioni anticipate in Francia appare ora meno probabile. Il clima di relativa maggiore stabilità politica si riflette subito sui mercati azionari continentali, mentre l’oro continua la sua corsa inarrestabile, aggiornando nuovi record sopra i 4.000 dollari/oncia anche sul contratto spot.
L’attenzione resta però puntata sui due grandi epicentri di incertezza globale: la crisi francese, comunque ancora in evoluzione, e lo shutdown negli Stati Uniti, che priva gli operatori di una parte importante dei dati macroeconomici, oscurando la lettura del quadro congiunturale.
Sul fronte geopolitico, il presidente Donald Trump ha annunciato che Israele e Hamas hanno raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, nel quadro di un piano volto a porre fine alla guerra. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu convocherà il governo giovedì per approvarlo: un passo che potrebbe ridurre temporaneamente le tensioni e, con esse, la pressione sui metalli preziosi.
A migliorare il sentiment contribuiscono anche le parole della direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, secondo cui la crescita globale subirà solo un leggero rallentamento nel 2025 e nel 2026. Il FMI pubblicherà nuove previsioni martedì prossimo, ma già oggi riconosce che l’economia mondiale si è dimostrata più resiliente del previsto, nonostante gli shock multipli degli ultimi anni.
In Europa, le Borse chiudono sui massimi di giornata: Milano avanza +0,96%, tornando sui livelli 2007, mentre Parigi segna +1,07%, nonostante l’incertezza politica.
Francoforte ha guadagna +0,91%, Londra +0,70%, Madrid +0,96%. L’umore resta positivo anche a Wall Street, dove il Nasdaq vola +1,12%, l’S&P500 cresce +0,58%, col Dow Jones immobile. Tra i protagonisti del giorno Tesla, in rialzo dopo la presentazione di nuove versioni più economiche di Model Y e Model 3.
In Francia, il premier dimissionario Sébastien Lecornu si mostra fiducioso sulla possibilità di trovare un accordo con i partiti per approvare un bilancio entro fine anno, sottolineando la convergenza sull’obiettivo di mantenere il deficit sotto il 5% del PIL. Tuttavia, un eventuale governo socialista potrebbe bloccare la riforma delle pensioni, aggravando i conti pubblici e creando nuove tensioni sui mercati obbligazionari.
Intanto lo shutdown statunitense entra nella seconda settimana, ma finora Wall Street mostra una sorprendente tenuta. Gli operatori guardavano anche ai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve, che non hanno poi offerto indicazioni preziose sul futuro percorso dei tassi.
In Europa, i dati macro deludono: la produzione industriale tedesca subisce una forte battuta d’arresto, contribuendo all’indebolimento dell’euro, sceso fino a 1,16 dollari. Sul fronte obbligazionario, lo spread BTp-Bund si restringe a 82 bps (da 85), con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,50% dal 3,56%. Stabile il differenziale tra Italia e Francia: l’OAT decennale chiude al 3,51%, praticamente in linea col BTp.
Dall’Asia, stamani, segnali di forza. Le Borse cinesi riaprono in positivo dopo la lunga festività: il CSI 300 avanza +1,5%, portando la performance da inizio anno a +7% e addirittura +35% dal primo aprile. L’indice segna i massimi da gennaio 2022, spinto dai titoli dell’intelligenza artificiale e delle miniere aurifere, il cui sottoindice tecnologico sale +5%.
A Hong Kong l’Hang Seng chiude in, ma Hang Seng Bank balza del +27% dopo la proposta di delisting da parte della controllante HSBC Holdings. In Giappone, il Nikkei sale +1,5%, vicino a un nuovo record, sostenuto anche dal successo dell’asta quinquennale di titoli di Stato. Lo yen si stabilizza sui minimi da febbraio, mentre SoftBank Group vola del +13% grazie all’annuncio dell’acquisizione della divisione robotica di ABB, che rafforza le attese di crescita legate all’AI.
Gli investitori guardano già alla riunione del Partito Comunista cinese del 20-23 ottobre, quando verranno delineate le linee guida del 15° piano quinquennale. La riapertura dei mercati cinesi è favorita anche dalla distensione dei rapporti con Washington: l’incontro tra Trump e Xi al vertice APEC di novembre a Seoul potrebbe segnare un nuovo passo verso la riduzione dei dazi.
Sul fronte commodity, il rame tocca 10.670 dollari/tonnellata, al massimo da 16 mesi, in rialzo del +22% da inizio anno. L’International Copper Study Group prevede per il 2026 un deficit di 150.000 tonnellate, causato dal rallentamento della produzione globale (+1,4% nel 2025 contro il +2,3% stimato ad aprile). La Cina, che consuma il 58% del rame raffinato mondiale, resta il principale driver del mercato.
L’oro si stabilizza a 4.035 dollari l’oncia, dopo aver toccato un nuovo record a 4.059 dollari. La possibile distensione in Medio Oriente e il rimbalzo del dollaro hanno temporaneamente frenato la corsa del metallo giallo. Il dollaro USA si muove intorno a 1,163 per euro, sui massimi da due mesi, sostenuto dalle tensioni sullo yen e dall’incertezza francese.
Sul mercato obbligazionario, il rendimento del Treasury decennale resta fermo a 4,12%, mentre in Europa i rendimenti si muovono poco: Bund decennale 2,67%, BTp 3,47%, OAT francese 3,52%, con lo spread Italia-Francia a 5 punti base.
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Idee di trading
EURUSD: AGGIORNAMENTO!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
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EUR/USD idea di trading per ottobre 2025Analisi dell'asset EUR/USD di ottobre 2025. Ovviamente si tratta di una analisi macro dove ho individuato una probabile demand dalla quale potrebbe ripartire la fase rialzista di EUR/USD e un probabile target, una supply alla quale potrebbe arrivare.
Ovviamente è sempre bene contestualizzare il tutto scendendo in time frame minori per aspettare eventuali rotture una volta raggiunta la demand evidenziata.
EUR/USD Daily Pulse – Il prezzo colpisce il target con precisionMercoledì, nuovo aggiornamento sull’EUR/USD.
Come previsto nei giorni scorsi, il prezzo ha seguito con grande precisione la struttura ribassista segnalata, andando a toccare 1,1606, livello già indicato come obiettivo principale.
Dopo la forte spinta verso il basso, si osserva ora un leggero rimbalzo tecnico verso i livelli di 1,1652 e 1,1642, che potrebbero rappresentare aree di breve consolidamento prima di nuove decisioni direzionali.
L’impostazione generale rimane coerente con il quadro multiday, mentre il contesto macro continua a sostenere la debolezza dell’euro nel breve periodo.
📊 Ancora una volta, la lettura dei livelli tecnici si è rivelata accurata e funzionale a una gestione precisa delle operazioni.
#EURUSD #Forex #AnalisiTecnica
EURUSDTrade contro tendenza, BIAS Short sia PA che volumetrica, non mi convince il movimento fatto durante la notte, movimento non sostenuto dal mio punto di vista. Mi valuto questo riaccumulo, attendo una conferma in M1 dentro la zona discount per arrivare per lo meno fino al massimo di liquidity segnato..Nel caso accettasse al di sopra di quella zona continuerei a cercare Buy fino alla chiusura del single print o del minimo rotto ieri da li tornerei ad allinearmi all BIAS ideale che è lo short
EURUSDValuto prima entrata su liquidazione M1, Bias Short confermata sia in termini di volumetrica che PA. Prima zona aggressiva di reazione, se invalida proverò lo short dalla seconda zona disponibile in cui attenderò un accumulo M5.
Al momento attendo spring M1 e candela di conferma. Porterò eventualmente il trade a BE sul minimo segnato.
EUR/USD – Daily Pulse: il mercato si muove secondo i pianiAggiornamento di oggi, martedì — l’EUR/USD prosegue il suo movimento tecnico all’interno del canale ribassista evidenziato nell’analisi di ieri.
Attualmente il prezzo si trova in un’area chiave, 1,1665, con un breve ritracciamento verso 1,1673.
Nel breve, potremmo assistere a una continuazione della pressione ribassista con target intermedi a 1,1652 e 1,1642.
L’obiettivo principale da monitorare resta 1,1606, livello già evidenziato nella precedente analisi come zona di potenziale approdo in caso di prosecuzione della tendenza.
📊 Struttura tecnica ancora coerente con il contesto multiday; eventuali rimbalzi rimangono da interpretare come semplici correzioni finché non verranno superate le resistenze superiori.
#EURUSD #Forex #AnalisiTecnica
EURUSD incastrato tra 1.1640 e 1.20EURUSD non riesce a rompere il livello psicologico di 1.20 e stabilizzarsi per un nuovo trend al rialzo.
Negli ultimi 20 giorni abbiamo visto una fase di correzione verso 1.1650 e una difesa anche oggi proprio su tale livello di prezzo.
Ho inserito un mio pattern per capire quali sono gli altri livelli che dovremmo tenere in mente.
Prima di tutto il livello 1,18.
In teoria, non dovremmo essere long se non solo sopra 1,18.
Invece bisognerebbe stare attenti ad un affondo sotto 1.16 che aprirebbe le porte al supporto di 1.14.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
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Market Kickoff | EUR/USD: il trend ribassista acceleraL’EUR/USD entra in una fase di consolidamento dopo la spinta ribassista dei giorni scorsi.
Il range compreso tra 1,1665 e 1,1693 appresenta un’area chiave da monitorare: la rottura di uno dei due estremi potrebbe definire la prossima direzione.
* Sopra 1,1693 → possibile estensione verso 1,1724
* Sotto 1,1665 → target ribassista a **1,1606
Resto in osservazione sul comportamento dei prezzi all’interno del range per individuare segnali di forza o prosecuzione del trend.
📊 #EURUSD #ForexAnalysis #PriceAction #TradingView #FXMarket
Shutdown USA, oro ai massimi e Wall Street reggeBOLLA O NON BOLLA, NOI ARRIVEREMO A...
Wall Street continua a rimanere vicino ai massimi storici e non accenna a correzioni. È quindi lecito chiedersi se ci troviamo davvero all’interno di una gigantesca bolla speculativa oppure se stiamo assistendo a un trend destinato a durare, alimentato dagli sviluppi potenzialmente infiniti del settore dell’intelligenza artificiale.
Per cercare di offrire una visione d’insieme, riportiamo l’analisi del caro amico Paolo Cardenà, che nella sua consueta lettura dei mercati azionari scrive: “Dopo nove mesi dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, in termini di performance l’indice S&P 500 si trova esattamente nello stesso punto raggiunto nei primi nove mesi del suo primo mandato, ma con una differenza sostanziale. Nel 2017 il mercato quotava a 18 volte gli utili. Oggi, invece, siamo a 23 volte. Significa che gli investitori, per ogni dollaro di profitti, sono disposti a pagare molto di più rispetto ad allora. È vero che ci troviamo in un contesto diverso, con la tecnologia e l’intelligenza artificiale che hanno cambiato le prospettive di interi settori, e questo può in parte giustificare multipli più elevati. Ma i multipli non possono espandersi all’infinito. Da qui in avanti, gran parte della performance futura dell’indice dipenderà dalla crescita degli utili. E la crescita degli utili, a sua volta, dipende dalla tenuta dell’economia americana.”
WALL STREET
La tesi di chi sostiene che i dati macroeconomici saranno ancora una volta l’ago della bilancia trova conferma, anche se molti opinionisti ritengono che il mercato sia in parte manipolato dai grandi player. Al di là delle opinioni, i fatti indicano che il trend rialzista resta solido e che tutte le correzioni, almeno per ora, si rivelano di breve durata.
Venerdì, l’S&P 500 ha chiuso sostanzialmente invariato, mentre il Dow Jones ha esteso la sua corsa record salendo di 240 punti e chiudendo a 46.758, dopo aver brevemente superato i 47.000 durante la sessione. Il Nasdaq ha perso lo 0,3%, complice l’entrata nel terzo giorno di blocco delle attività governative negli Stati Uniti.
La pressione è arrivata dai principali titoli tecnologici: Palantir Technologies ha guidato l’S&P 500 al ribasso con un calo del 7,5%, mentre Tesla e Nvidia hanno perso rispettivamente l’1,4% e lo 0,7%. Applied Materials ha ceduto il 2,7% dopo aver segnalato un calo di 600 milioni di dollari nei ricavi, legato alle restrizioni sull’export di semiconduttori.
Il tema dominante resta lo shutdown, giunto oggi al quarto giorno, con la sospensione del dato sui payrolls di venerdì scorso. Ora si attende la riunione di politica monetaria della Federal Reserve di ottobre. I dati privati (ADP) indicano un rallentamento del mercato del lavoro, rafforzando le aspettative di un ulteriore taglio dei tassi da parte della Fed entro fine mese.
Nonostante i venti contrari, tutti e tre i principali indici hanno registrato guadagni settimanali: l’S&P 500 è salito dell’1,1%, il Dow Jones dell’1% e il Nasdaq dell’1,3%.
VALUTE
La scorsa settimana l’EUR/USD si è mosso in un range di 100 pips, tra 1,1683 e 1,1779, in assenza di notizie capaci di spostare gli equilibri. Il contesto resta incerto e segnato da molte questioni irrisolte.
Il mercato del lavoro USA rallenta, spingendo la Fed verso due possibili tagli. Tuttavia, dalle dichiarazioni dei membri del FOMC, l’inflazione sembra ancora un ostacolo importante. Sul fronte geopolitico, la questione dazi resta aperta, alimentata dalle continue esternazioni di Trump. Inoltre, è in corso una possibile trattativa di tregua tra Israele e Gaza, che potrebbe dare slancio ai mercati in caso di esito positivo.
L’Europa, invece, appare incapace di fare squadra, alle prese con crisi politiche nazionali come quella francese e il rallentamento tedesco. Le valute hanno trovato un fragile equilibrio. Il franco svizzero è inchiodato a 0,9330 contro euro e stabile tra 0,7930 e 0,8000 rispetto al dollaro.
Andremo avanti così? Probabilmente sì, almeno fino a fine anno. Il trend di deprezzamento del dollaro potrebbe continuare, ma prima o poi qualcosa dovrà cambiare. Dipenderà da chi prevarrà: gli USA, che vogliono un dollaro debole per riequilibrare la bilancia dei pagamenti, oppure la UE, che accetta un euro forte ma dovrà deprezzarlo per tornare competitiva.
ORO, NUOVI MASSIMI SOPRA 3.900?
Venerdì l’oro è salito a 3.891 dollari l’oncia, avvicinandosi al massimo storico di giovedì (3.897 dollari) e segnando il settimo rialzo settimanale consecutivo. La domanda di beni rifugio è alimentata dal lockdown in corso negli USA e dalle aspettative di una Fed più accomodante.
Il blocco delle attività federali ritarda la pubblicazione del rapporto sulle buste paga non agricole, spingendo gli investitori a cercare dati alternativi. Il report ADP ha mostrato un calo a sorpresa dell’occupazione nel settore privato. Anche l’indice PMI dei servizi ISM ha segnalato una stagnazione.
I mercati ora si aspettano due tagli consecutivi dei tassi da 25 punti base entro fine anno. L’oro è già salito del 48% da inizio anno, avviandosi verso la sua migliore performance annuale dal 1979.
ISM PMI IN CALO
L’indice PMI dei servizi ISM è sceso a 50 a settembre 2025, rispetto a 52 di agosto, ben al di sotto delle previsioni (51,7). Il dato segnala una fase di stallo nel settore.
L’attività economica è rimasta invariata, i nuovi ordini sono rallentati e le scorte sono diminuite.
L’occupazione resta in contrazione, a causa di ritardi nelle assunzioni e difficoltà nel reperire personale qualificato. Le pressioni sui prezzi si sono intensificate: l’indice ha raggiunto quota 69,4, il secondo livello più alto da ottobre 2022.
SETTIMANA ENTRANTE
Il lockdown delle attività amministrative USA sembra destinato a continuare, con pochi segnali di miglioramento da parte del Congresso. La chiusura mette a rischio la pubblicazione di dati chiave come bilancia commerciale, richieste di sussidi di disoccupazione e dichiarazione di bilancio. Il report sull’occupazione di settembre è già stato rinviato.
Si attende il verbale dell’ultima riunione del FOMC. Occhi puntati anche sull’indagine sulla fiducia dei consumatori del Michigan. Sul fronte internazionale, la BCE pubblicherà il resoconto della sua riunione, mentre la RBNZ deciderà sui tassi, con attese di un taglio di 25 punti base.
In Europa, l’attenzione sarà rivolta alla produzione industriale di Germania e Italia e alle vendite al dettaglio dell’Eurozona.
Saverio Berlinzani
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EUR/USD face di consolidamento in atto. Il cambio Euro/Dollaro conferma una solida impostazione rialzista sul grafico settimanale, muovendosi all'interno di un canale di regressione lineare ascendente ben definito. La struttura attuale suggerisce una continuazione del trend favorevole alla moneta unica, sebbene l'avvicinamento a importanti livelli di resistenza tecnica imponga una certa cautela e un'attenta valutazione dei potenziali punti di ingresso e di uscita dal mercato.
L'analisi del grafico evidenzia come il prezzo stia attualmente consolidando nella parte superiore del canale di regressione, un segnale della forza intrinseca del movimento in atto. Il quadro tecnico è ulteriormente supportato dall'indicatore di Momentum, che si mantiene stabilmente al di sopra della linea dello zero, confermando la presenza di una spinta positiva. Attualmente, la coppia sta testando l'area di resistenza definita dal primo livello dei pivot point trimestrali di Fibonacci (R1), posizionato a 1.18369. Il superamento deciso di questa soglia, preferibilmente supportato da un incremento dei volumi di scambio, rappresenterebbe un chiaro segnale di continuazione rialzista. In tale scenario, il prossimo obiettivo strategico per posizioni long si collocherebbe in corrispondenza del secondo livello di resistenza (R2) a 1.20753.
Per gli investitori che prediligono un approccio più prudente, un'opportunità di acquisto potrebbe materializzarsi in caso di un ritracciamento controllato verso il punto pivot centrale (P) a 1.14510. Questo livello assume una rilevanza strategica notevole, poiché coincide quasi perfettamente con la linea mediana del canale di regressione, creando una forte confluenza di supporti dinamici e statici. Un test di questa zona, seguito da una ripresa della spinta rialzista, offrirebbe un punto di ingresso a favore di trend con un rapporto rischio/rendimento potenzialmente vantaggioso.
Sul fronte delle possibili strategie short, l'operatività appare al momento contraria al trend dominante e, pertanto, più rischiosa. Tuttavia, una chiara incapacità di superare la resistenza R1 a 1.18369, unita a segnali di indebolimento come un incrocio ribassista dell'oscillatore Stocastico, potrebbe innescare una fase correttiva. Lo Stocastico, attualmente in una zona intermedia (valori intorno a 69-72) e con un andamento laterale, non fornisce ancora segnali definitivi ma riflette l'attuale pausa del mercato. Una sua flessione potrebbe anticipare una discesa verso il primo supporto significativo, identificato proprio nel pivot point a 1.14510. L'apertura di posizioni ribassiste più strutturate dovrebbe essere considerata solo in caso di una violazione confermata di quest'ultimo livello, evento che metterebbe in discussione la solidità del trend attuale e aprirebbe la strada a possibili discese verso il supporto S1 a 1.10650, che corrisponde anche alla parte inferiore del canale di regressione. L'indicatore ATR, che mostra una tendenza alla diminuzione, segnala una contrazione della volatilità settimanale, tipica delle fasi di consolidamento che precedono movimenti direzionali importanti.
EUR/USD: Mercato in attesa di una direzioneStiamo attraversando una fase di marcata compressione della volatilità sull’euro-dollaro. Nell’ultima settimana, infatti, le quotazioni si sono mosse in un range estremamente ristretto, tra 1,171 e 1,176 (riferito alle chiusure giornaliere).
Un contesto di questo tipo si è rivelato interessante per chi ha saputo operare con strategie di tipo mean reverting, ossia puntando sul ritorno dei prezzi verso la media.
Diversamente, per chi privilegia un approccio trend-following, le attuali micro-oscillazioni hanno offerto poche reali opportunità operative, evidenziando un mercato in attesa di un catalizzatore direzionale.
L’analisi, questa volta, sarà volutamente breve: gli spunti operativi restano limitati finché i prezzi continueranno a muoversi all’interno dell’attuale range.
Solo la rottura decisa di uno dei due estremi potrà fornire un segnale direzionale affidabile al mercato:
- Un breakout sopra 1,177 aprirebbe spazio per un’estensione verso 1,181 in prima battuta e successivamente verso 1,186.
- Una violazione di 1,171 potrebbe invece spingere i prezzi in direzione di 1,166, con possibile ulteriore estensione verso 1,159.
In questa fase, meglio restare pazienti: solo la rottura del range potrà restituire spunti operativi concreti e un profilo rischio/rendimento più interessante.
EUR/USD: Labirinto nei Prezzi ma con Potenziale di RipresaSe queste mie analisi ti sono utili ti prego di mettere un LIKE/BOOST all'articolo e seguire questo profilo.
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Nelle ultime settimane, la coppia EUR/USD è rimasta intrappolata in un'area di consolidamento, un'evoluzione che riflette un'indecisione di fondo nel mercato. Il prezzo si è mosso all'interno di un corridoio ben definito, con compratori e venditori che si contendono il controllo, senza che una delle due fazioni riesca a imporsi in modo netto.
Sul fronte del rialzo, i livelli di resistenza più importanti da monitorare si trovano nell'intervallo tra 1,1770 e 1,1800. Una decisa rottura di questa barriera fungerebbe da segnale per un'accelerazione al rialzo. Al contrario, il supporto fondamentale per la coppia è stato stabilito tra 1,1600 e 1,1650. Questa zona ha mostrato una notevole solidità, respingendo ogni tentativo di crollo e creando una base affidabile per gli acquirenti.
Nonostante l'attuale stallo, un'analisi più approfondita della dinamica dei prezzi su un orizzonte temporale più ampio rivela segnali di forza per l'euro. I recenti minimi, ben sostenuti e con un "fondo" di prezzo sempre più evidente, suggeriscono che il sentiment di mercato si sta orientando verso un apprezzamento della moneta unica.
A corroborare questa prospettiva, l'analisi del posizionamento dei trader al dettaglio mostra un notevole sbilanciamento a favore del dollaro USA. Questa inclinazione della massa dei trader retail è spesso interpretata come un indicatore "contrarian", suggerendo che il mercato potrebbe muoversi in direzione opposta, ovvero a favore dell'euro. Sebbene i dati del report COT non siano disponibili le evidenze sul campo sembrano indicare una potenziale crescita per l'euro. Un recente sondaggio di Reuters ha anche mostrato che tre quarti degli analisti intervistati prevedono una rivalutazione dell'euro rispetto al dollaro.
Mentre quindi l'EUR/USD continua a navigare in acque poco direzionali, i segnali di un'imminente spinta rialzista si fanno sempre più chiari.
La tenuta dei livelli di supporto e il posizionamento degli operatori di mercato indicano che una svolta potrebbe essere vicina.
È quindi consigliabile prestare attenzione a una potenziale uscita dal range che possa confermare la direzione e segnare l'inizio di una nuova fase per la coppia.
Personalmente rimarrò a monitorare i livelli di resistenza a 1,1800 e 1,1770 per un'eventuale rottura che possa confermare il cambio di rotta e segnare la fine della fase di lateralità oppure una falsa rottura dell'area 1,1650/1,1600.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week-end e un buon TRADING SIMPLE!!!
EURUSD Ce la fa?Sono settimane che Fiber si muove in una fascia ristretta di prezzo (accumulazione o distribuzione?). Analizzando D1 si nota, però, che le ultime due candele sono riuscite a mantenersi sopra la proiezione NT di Hosoda che è la zona dove, statisticamente, il prezzo si ferma, torna indietro oppure accelera. Se il prezzo volesse iniziare a salire dovrebbe fare i conti con i due angoli di Gann (trend-line rosse) dove, anche quì, o viene stoppato o accelera. Per arrivare dove?. Gli obiettivi naturali delle proiezioni di Hosoda, sono la linea N (la piu probabile) e la V ma di strada ce ne sarebbe parecchia.
Scalando in H4 abbiamo il primo ostacolo a 1,17450 (proiezione NT di Hosoda) superato il quale potremmo vedere, a breve, 1,1870/1,19 (proiezioni N e V).
Su 1,19 starei molto attento (grafico mensile).
EUR/USD: Analisi per il mese di ottobrePrima di guardare avanti, mettiamoci in pari con settembre:
Eurozona
- L’inflazione è salita a ~ 2,2 % a settembre, un po’ sopra il target della BCE.
- I dati PMI mostrano che il manifatturiero è tornato in leggera contrazione (< 50)
- Resistono i servizi (>50) ma di soli servizi la crescita ristagna.
- La BCE ha mantenuto invariati i tassi ma le proiezioni vedono l'inflazione in modesta crescita
sopra il target.
Stati Uniti
- La tensione politica è alta, il recente shutdown ha già causato rinvii nella pubblicazione dei dati
e potrebbe causarne altri.
- Lavoro e consumi in rallentamento, favoriscono un taglio dei tassi nella riunione della Fed del
28 e 29 Ottobre.
Ottobre
- UE - l'inflazione in leggero aumento sostiene l'Euro ma la crescita debole è un freno.
Da seguire come sempre, la produzione industriale, l'occupazione e i consumi.
Il driver principale è a fine mese con la pubblicazione del bilancio.
- USA - anche qui il focus è a fine Mese con la riunione della FED. Se lo shutdown terminerà e
saranno comunicati i dati economici, Inflazione - lavoro - consumi - produzione, sono da
seguire.
I dati di settembre e le stime di ottobre lasciano intravedere un mese sostanzialmente stabile in un trading range leggermente favorevole all'Euro.
Il Grafico
È impressionante l'armonia ciclica tra i massimi e i minimi degli ultimi due mesi. Non è misticismo ma il riflesso di un flusso di liquidità che entra ed esce con mirabolante precisione. Sono le scadenze operative degli Istituzionali, perlopiù mensili amplificate dagli "shock informativi" anch'essi di cadenza mensile.
Ma torniamo al picco di settembre, in area 1,1919. Era stato giustamente ipotizzato ad agosto come chiusura del ciclo annuale inverso. Per averne conferma, il prezzo dovrà restare al di sotto di quel livello per almeno 45 giorni circa.
Sul lato base (i minimi), si è chiuso il secondo sottociclo del trimestrale in corso, partito il 1° agosto. È ora in sviluppo il terzo, che ha già completato un settimanale. Difficilmente un ciclo appena nato imbocca subito la via del ribasso — a meno di “shock informativi” imprevisti.
In sintesi, abbiamo due condizioni:
- l’inverso deve restare ancora qualche settimana sotto il massimo per confermare la chiusura
dell’annuale;
- la mancata rottura di 1,1646 rende improbabile una discesa imminente.
Entrambe le ipotesi suggeriscono che ottobre sarà un mese di lateralità, da sfruttare eventualmente solo sui cicli più brevi.
Questa è la mia visione e non costituisce un sollecito ad operare o investire.






















