Idee operative USDEUX
EURODOLLARO: AGGIORNAMENTO!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
EUR/USD (1 ora) – Canale ascendente: zona di supporto e potenziaAnalisi del grafico e interpretazione tecnica
Struttura del canale ascendente
Il grafico mostra chiaramente un canale ascendente, nel quale l’EUR/USD si muove tra massimi e minimi progressivamente crescenti, delimitati da linee di tendenza parallele. La linea inferiore (supporto) collega i minimi crescenti, mentre la linea superiore (resistenza) unisce i massimi crescenti
Babypips.com
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Zona chiave di supporto e possibile rimbalzo
Il prezzo si trova attualmente vicino alla linea di supporto ascendente, evidenziata dalla zona grigia e cerchiata nel grafico. Questa zona bassa funge da supporto dinamico cruciale, potenziale punto di reazione rialzista
Babypips.com
FP Markets
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Indicatori di momentum a breve termine
Finché il canale rimane intatto, il bias tecnico a breve termine è ancora rialzista. Tuttavia, si potrebbero evidenziare divergenze ribassiste nel RSI (Relative Strength Index) se i nuovi massimi di prezzo non trovano conferma in massimi equivalenti sul RSI
FxExplained
FP Markets
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Scenario potenzialmente rialzista
Se il supporto regge, il prezzo potrebbe rimbalzare verso la zona media del canale e, se prosegue, avvicinarsi alla resistenza superiore. I potenziali target menzionati si trovano tra 1,1720 e 1,1750, con possibilità di estensione verso la parte alta del canale.
Scenario alternativo – rischio di rottura
Se il prezzo dovesse rompere al di sotto della linea di supporto (circa 1,1690), la struttura rialzista potrebbe venir invalidata. In tal caso, l’EUR/USD potrebbe correggere verso livelli di supporto inferiori, come 1,1650 o anche sotto.
Tabella riepilogativa
Scenario Evoluzione probabile del prezzo
Rimbalzo dal supporto Salita verso la zona media del canale (~1,172) o verso il limite superiore (~1,185)
Rottura al di sotto del supporto Discesa verso livelli di supporto più bassi (es. ~1,1650)
Conclusione e spunti strategici
Il prezzo è in una zona di supporto critica, all’interno di un canale ascendente ben definito.
Scenario rialzista preferito: rimbalzo dalla parte inferiore del canale con prosecuzione verso l’alto.
Rischio ribassista: rottura del supporto che comprometterebbe la struttura tecnica rialzista.
Importante monitorare segnali di Price Action (es. pattern di inversione a candele), l’andamento del RSI e le reazioni del prezzo nelle zone chiave.
Punto della situazione su EUR/USDL'analisi del grafico giornaliero del cambio rivela un quadro tecnico costruttivo, dominato da una tendenza rialzista ben definita che ha caratterizzato l'andamento del cross per la maggior parte dell'anno 2025. L'impostazione grafica suggerisce una continuazione di questa dinamica positiva, pur evidenziando livelli chiave che meritano un'attenta osservazione per la gestione delle posizioni e del rischio. Il trend primario è inequivocabilmente rialzista, come validamente rappresentato dal canale di regressione lineare ascendente. I prezzi si sono mossi con costanza all'interno di questo canale, utilizzando la linea mediana come un'area di supporto dinamico e la banda superiore, a due deviazioni standard, come resistenza. Attualmente, le quotazioni si trovano nella parte superiore del canale, un segnale di forza intrinseca del mercato, avendo recentemente testato e trovato supporto proprio sulla linea di regressione centrale. Questo rimbalzo ha rinvigorito la spinta dei compratori e ha posto le basi per un potenziale nuovo allungo. A corroborare questa visione contribuiscono gli oscillatori. L'oscillatore stocastico, con impostazione (9,6,3), ha da poco generato un incrocio rialzista al di fuori della zona di ipervenduto, e le sue linee si stanno dirigendo con decisione verso l'area di ipercomprato, indicando una ripresa del momentum a breve termine. Analogamente, l'indicatore di Momentum a 10 periodi si mantiene stabilmente al di sopra della linea dello zero, confermando che la forza prevalente sul mercato è quella rialzista.
In questo contesto, le opportunità operative di tipo long (rialzista) appaiono le più coerenti con il quadro tecnico generale. Un punto di ingresso potenziale si situa ai livelli attuali di mercato, intorno a quota $1.17300, speculando sulla continuazione del movimento scaturito dal recente supporto. Il primo obiettivo significativo per tale posizione è rappresentato dal livello di resistenza R1 del Pivot Point calcolato con metodo Fibonacci, posizionato a $1.18289. Un superamento deciso e supportato da volumi in aumento di tale livello aprirebbe la strada a un'estensione del rialzo verso la resistenza successiva R2 a $1.20765, un'area che si avvicina alla proiezione della banda superiore del canale di regressione. La gestione del rischio per un'operazione rialzista dovrebbe prevedere uno stop loss posizionato al di sotto del recente minimo e della linea mediana del canale, idealmente sotto il Pivot Point principale a $1.14810, la cui violazione costituirebbe il primo serio segnale di indebolimento della struttura rialzista.
Nonostante la chiara impostazione positiva, è doveroso considerare anche scenari alternativi e potenziali posizioni short (ribassista). Un'operazione di vendita potrebbe essere contemplata qualora il prezzo mostrasse un chiaro segnale di esaurimento e una falsa rottura in prossimità della resistenza R1 a $1.18289, specialmente se accompagnata da una divergenza ribassista sugli oscillatori. Tuttavia, l'operazione con il miglior rapporto rischio/rendimento si configurerebbe solo a seguito di una rottura confermata della tendenza attuale. Un segnale ribassista di rilievo verrebbe generato da una chiusura giornaliera al di sotto del Pivot Point a $1.14810. Tale evento invaliderebbe la forza mostrata dal recente rimbalzo e proietterebbe i prezzi verso il primo supporto S1 a $1.10650, che coincide approssimativamente con la banda inferiore del canale di regressione, rappresentando il target naturale per una posizione corta. L'analisi dei volumi e della volatilità, misurata dall'ATR (Average True Range), completa il quadro. I volumi, sebbene non eccezionali, hanno mostrato un leggero incremento durante le ultime sedute positive, fornendo un cauto supporto al movimento. L'ATR si attesta su livelli contenuti, indicando una volatilità controllata che favorisce la prosecuzione del trend in atto piuttosto che inversioni improvvise e violente. In conclusione, la strategia prevalente rimane quella di seguire il trend rialzista, monitorando attentamente la reazione dei prezzi sui livelli di resistenza indicati, pronti a riconsiderare lo scenario solo di fronte a una decisa violazione dei supporti chiave.
EURUSD- Il trend è cambiato oppure....Cambio trend o induzione? Non lo sappiamo, possiamo osservare i grafici 1D comparando EURUSD con l'indice del Dollaro e farci una idea.
-In EurUsd non si ancora formato un massimo inferiore a quello precedente così come nell'indice del $ non si è ancora formato un minimo superiore a quello precedente.
-Ichimuku ci dice che EURUSD è ancora sopra la Kumo mentre l'indice del $ ne è dentro.
-Le proiezioni di Hosoda restituiscono l'informazione che entrambi gli asset sono sotto la NT (lo spartiacque) dove il primo la deve superare per continuare il rialzo mentre l'indice del $ l'ha superata-verso il basso- con determinazione (l'ha superata con una lunga candela rossa).
-Gli angoli di Gann mostrano EurUsd sopra la 1x1 (angolo rosso) e l'indice $ sotto fino all'ultima seduta dove si è posizionato sull'angolo stesso -o lo supera o ne viene respinto-
EurUsd è vicino all'ultimo angolo (quello nero) che ne ha fermato il movimento al rialzo (23/28 Luglio) angolo ancora non testato dall'indice $ che invece si è fermato sotto l'altro angolo nero-quello mediano.
E allora?
Non posso sapere dove Fibo voglia andare, guardando la comparazione mi sono fatto l'idea di una prosecuzione del rialzo, ho un ordine sopra il massimo del 7 Agosto, ma solo le prossime sedute ci daranno una direzione.
EUR/USD – Segnali di Rialzo PositiviLa coppia EUR/USD continua a muoversi all’interno di un canale rialzista di medio-lungo periodo, con una struttura di prezzo che forma costantemente minimi e massimi crescenti. L’area di supporto chiave, in corrispondenza della nuvola di Ichimoku e della base del canale, intorno a 1,1600–1,1650, ha tenuto più volte, indicando una solida pressione d’acquisto di fondo.
Dal punto di vista tecnico, l’indicatore RSI sul timeframe giornaliero (D1) si trova sopra il livello 50 e punta verso l’alto, segnalando che la spinta rialzista rimane intatta.
A livello di mercato, l’USD Index mostra una tendenza alla correzione al ribasso, poiché il mercato si aspetta un allentamento della politica monetaria da parte della Fed nei prossimi trimestri. Nel frattempo, le prospettive economiche della zona euro restano stabili e il miglioramento del sentiment di rischio globale favorisce ulteriormente l’afflusso di capitali verso l’euro.
Finché l’EUR/USD rimane sopra l’area di supporto a 1,1600, propendo per una continuazione del trend rialzista, con il prossimo obiettivo nella zona 1,2000–1,2100.
❓ Secondo te, l’EUR/USD romperà presto quota 1,1800 o avrà bisogno di una correzione più profonda prima di puntare a livelli più alti?
Euro a Rischio di Correzione a Breve Termine!L’EURUSD ha lasciato l’area di resistenza FVG intorno a 1,1650 e sta subendo pressioni di vendita dopo aver testato la trendline del canale rialzista. La nuvola di Ichimoku mostra segnali di indebolimento, combinati con un aumento dei volumi di vendita.
Fattori tecnici
Il prezzo ha rotto leggermente sotto la trendline e si sta avvicinando alla nuvola di Ichimoku. L’FVG superiore non è ancora stato completamente colmato, creando pressione dall’area di offerta.
Fattori fondamentali
Il dollaro USA beneficia di dati economici solidi, con le aspettative che la FED mantenga una posizione più “hawkish”. Il sentiment di mercato resta cauto in vista di importanti interventi da parte dei funzionari delle banche centrali.
Se il prezzo non recupera rapidamente sopra 1,1650, la probabilità di un calo verso 1,1568 è piuttosto alta nel breve termine.
Secondo te, l’EURUSD rimbalzerà da 1,1568 o continuerà a scendere più in basso? Condividi la tua opinione!
EUR\USD: H1!!! DISCLAIMER !!!
Nota bene:
Queste sono semplici bozze personali, da considerarsi come tali. La lettura va effettuata con un’ottica di breve termine. In altre parole, la prima fase del percorso disegnato rappresenta l’ipotesi principale. La parte restante del percorso (quella più lontana nel tempo) è strettamente legata all’evoluzione della prima fase. Di conseguenza, se quest’ultima non si realizza, l’intera idea deve essere considerata nulla.
Non vi è alcuna sollecitazione all’investimento; quanto riportato va inteso unicamente come il punto di vista di un utente della piattaforma. L’onere di approfondire ricade sul lettore, attraverso le proprie conoscenze ed esperienze.
Ogni commento che schernisce l’autore, l’idea o il grafico verrà segnalato al moderatore della piattaforma. Non fornirò ulteriori risposte in merito. Grazie per l’attenzione.
Bitcoin e oro raggiungeranno nuovi record?Sono emerse notizie favorevoli per gli investitori interessati a oro e Bitcoin.
Venerdì, il prezzo dell’oro ha raggiunto 3.390 dollari l’oncia, il livello più alto delle ultime due settimane, sostenuto dall’intensificarsi delle tensioni commerciali e dalle crescenti aspettative di un taglio dei tassi d’interesse negli Stati Uniti. Sono state applicate nuove tariffe doganali promosse dal presidente Donald Trump, comprese tra il 10% e il 50% e rivolte a numerosi Paesi. È stata inoltre annunciata una tariffa del 100% sui semiconduttori importati. Nonostante alcune esenzioni previste per le aziende disposte a produrre negli Stati Uniti, queste misure hanno contribuito ad aumentare l’incertezza nei mercati.
Contestualmente, il presidente della Federal Reserve di Minneapolis, Neel Kashkari, ha indicato la possibile necessità di riduzioni dei tassi d’interesse nel contesto di un rallentamento dell’economia statunitense. I dati relativi alle richieste di sussidi di disoccupazione, sia iniziali sia continuative, hanno superato le attese, con queste ultime che hanno raggiunto il massimo degli ultimi tre anni. Secondo il CME FedWatch, la probabilità di una riduzione dei tassi della Federal Reserve di 25 punti base a settembre è ora stimata tra il 91% e il 93%.
Un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve (Fed) degli Stati Uniti può influenzare il valore del dollaro e, di conseguenza, altre classi di asset come il Bitcoin. Quando la Fed riduce i tassi di interesse, il costo del denaro si abbassa e detenere dollari diventa meno vantaggioso, circostanza che può portare a un indebolimento della valuta statunitense mentre gli investitori cercano rendimenti alternativi. Un dollaro più debole può aumentare l'interesse verso il Bitcoin, spesso considerato una riserva di valore alternativa e uno strumento di diversificazione del portafoglio. Inoltre, i tagli dei tassi possono stimolare l’attività economica, incrementando la liquidità e la propensione al rischio, elementi che possono incidere sulla domanda di asset come il Bitcoin.
Un elemento significativo che potrebbe favorire Bitcoin e l’oro riguarda una recente decisione degli Stati Uniti. Il Congresso americano ha approvato una norma che vieta esplicitamente la creazione di una valuta digitale nazionale (dollaro digitale).
Tale decisione si colloca in un momento in cui gli Stati Uniti sembrano intenzionati a delineare un quadro normativo più chiaro per il settore delle criptovalute. Il pacchetto legislativo recentemente approvato introduce infatti misure quali la definizione dei ruoli tra CFTC e SEC, regole più specifiche per le stablecoin e incentivi all’innovazione nel comparto dei pagamenti digitali. Il risultato appare come una contrapposizione di intenti, caratterizzata dalla contemporanea introduzione di restrizioni e aperture.
A livello politico, la legge anti-CBDC( Central bank digital currency) è stata promossa da esponenti che manifestano una marcata diffidenza nei confronti della Federal Reserve e dello Stato federale. Questi timori, alimentati da confronti con il sistema cinese di sorveglianza finanziaria e l’e-yuan, si fondano sull’ipotesi che una CBDC americana possa determinare un controllo eccessivo sulle abitudini di spesa dei cittadini. Tuttavia, tali preoccupazioni non tengono conto dei meccanismi di tutela della privacy che, ad esempio, la Banca Centrale Europea sta implementando nel progetto dell’euro digitale.
Non mancano le preoccupazioni legittime. Le Central bank digital currency(CBDC), offrendo un’alternativa diretta ai depositi bancari, potrebbero aggravare il rischio di corse agli sportelli in tempi di crisi. Tuttavia, casi recenti – come il crollo della Silicon Valley Bank nel 2023 – dimostrano che il panico finanziario è già in grado di diffondersi digitalmente. La risposta dell’Europa, che prevede limiti e intermediari per l’emissione di moneta digitale, mostra che le soluzioni esistono.
Il vero problema per gli Stati Uniti potrebbe però essere un altro: l’isolamento del dollaro dal circuito sempre più attivo delle CBDC interbancarie internazionali. Il progetto mBridge, sviluppato da paesi come Cina, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, mira proprio a creare un sistema di pagamenti internazionali che esclude il dollaro e aggira il rischio di sanzioni americane.
Le previsioni indicano la possibilità che il bitcoin raggiunga nuovi record a quota 125.000 e l’oro salga fino a 3.500, tendenze sostenute dall’indebolimento futuro del dollaro.
#AN024: Agosto “light”, dati pesanti FOREX
Agosto non perdona: liquidità sottile, ma macro che pesa. In settimana il CPI USA di luglio (martedì 12/8 alle 14:30 CET) è l’evento che può riscrivere i flussi FX di metà mese; arriva dopo payroll deboli e con il tema “tariffe → inflazione” che torna centrale. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
La BLS conferma la release calendar (luglio il 12 agosto), mentre desk e media segnalano rischio inflazionistico “da dazio” e un mercato che prezza tagli Fed a settembre.
USA: CPI, tariffe e pricing dei tagli
Il mercato azionario ha rimbalzato, ma la settimana si gioca su CPI e PPI: se i dazi spingono i beni “tradables”, lo scenario “mini‑stagflazione” (inflazione che ristagna e crescita che rallenta) diventa credibile e sostiene USD in modalità risk‑off; un CPI soft, invece, rafforza il pricing di taglio Fed e può pesare sul biglietto verde. Ad oggi, gli operatori guardano a un CPI mensile contenuto ma con rischio rialzo più avanti via tariffe.
Europa: BCE ferma, EUR “ancora ancorato”
La BCE ha lasciato i tassi invariati il 24 luglio, con messaggio: inflazione al target nel medio termine, pressioni domestiche in calo, salari in rallentamento. Questo “ancora” l’EUR: meno direzione macro endogena, più dipendenza dal dato USA di martedì. Range-trading probabile in attesa del CPI USA; sorpresa hot pro‑USD spinge EURUSD giù, sorpresa soft lo rimbalza.
UK: BoE taglia al 4% — sterlina più “data‑dipendente”
La BoE ha tagliato di 25 pb al 4% (5ª volta nell’anno) e nel Monetary Policy Report guida a un picco inflattivo transitorio al 4% in settembre prima del rientro. Tradotto FX: GBP perde il “carry edge”, diventa sensibile ai dati lavoro/prezzi; contro USD resta ostaggio del CPI di martedì, contro EUR tende a smussare eccessi (meno premio tassi). Sell‑the‑rally disciplinato su GBPUSD se CPI USA sorprende al rialzo; viceversa, CPI soft può innescare short‑covering sulla sterlina.
Giappone: BoJ paziente, ma il tema “più avanti si può”
Le minutes di giugno mostrano un BoJ disposto a riaprire il discorso rialzi quando si attenuano gli shock di scambio legati ai dazi USA. In estate, con risk‑off intermittente, lo JPY resta bid su shock negativi e dati USA caldi (rendimenti reali ↑), e si indebolisce se il CPI rafforza lo scenario di tagli Fed (rendimenti USA ↓). USDJPY sensibile al term‑premium: vola con CPI hot, arretra con CPI soft e risk‑off.
Australia: RBA sotto pressione “dovish”
Consenso in rafforzamento per un taglio RBA (dopo il “non‑taglio” di luglio): disinflazione core e lavoro in raffreddamento danno copertura. AUD sente la combinazione Fed pricing + RBA risk: CPI USA hot = AUD giù due volte (USD forte + RBA dovish); CPI soft = rimbalzo tecnico, ma capped se la RBA effettivamente taglia.
Cina & commodities: PPI in deflazione, petrolio più leggero
La Cina resta disinflazionata: CPI piatto a/a e PPI −3,6% a/a a luglio. È vento contrario ciclico per le commodity FX e, per riflesso, attenua rischi d’inflazione globale di breve. L’oil corregge su timori domanda e su headline OPEC+; un Brent più basso aiuta lo scenario “CPI USA soft” a margine.
EUR/USD – Tendenza Rialzista di Breve Periodo in CorsoL’EUR/USD continua a recuperare all’interno del canale rialzista sul grafico 4H, dopo essere rimbalzato dalla zona di supporto intorno a 1,1600–1,1620. La EMA34 ha incrociato al rialzo la EMA89, segnalando un rafforzamento della pressione compratrice. Il prezzo si sta ora dirigendo verso il lato superiore del canale con un obiettivo vicino all’area 1,1816.
Il movimento è sostenuto anche dalle aspettative che la Fed mantenga una politica monetaria stabile e dai dati economici statunitensi recentemente non troppo positivi, fattori che riducono la pressione sull’euro.
Strategia preferita:
Cercare opportunità di acquisto in caso di correzione verso la EMA34 o il lato inferiore del canale rialzista, con target a 1,1816.
Secondo te, l’EUR/USD romperà subito la resistenza nella prossima sessione o avrà bisogno di una correzione prima di proseguire al rialzo? Condividi la tua opinione!
Mercati contrastati, valute in attesa della FedLISTINI CONTRASTATI
Giovedì, i principali indici azionari statunitensi hanno registrato performance contrastanti. Il Dow Jones ha perso lo 0,51%, attestandosi a 43.969 punti, mentre l'S&P 500 ha chiuso in calo dello 0,08% a 6.340 punti. Positiva, invece, la performance del Nasdaq, salito dello 0,35% a 21.243 punti.
Gli indici rimangono comunque vicini ai massimi storici. Il sentiment del mercato è rimasto sostenuto, nonostante l'annuncio del Presidente Trump di un dazio del 100% sui semiconduttori importati, escluse le aziende che "costruiscono negli Stati Uniti".
In risposta, Nvidia, Broadcom e AMD sono salite rispettivamente dell'1,6%, dell'1,2% e del 2,5%. Anche Apple ha guadagnato il 2,6% dopo aver annunciato l’intenzione di investire altri 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti.
Nel frattempo, è entrata in vigore un’ampia serie di dazi che interessano quasi tutti i partner commerciali statunitensi. L’ottimismo sui progressi nel conflitto tra Ucraina e Russia ha contribuito a mantenere stabili le dinamiche di prezzo.
Sul fronte aziendale, le azioni di Eli Lilly sono crollate del 13% dopo la pubblicazione dei risultati deludenti di uno studio sulla sua pillola dimagrante. Intel è scesa di oltre l’1,5% dopo che Trump ha chiesto pubblicamente le dimissioni del suo CEO.
VALUTE
Sul mercato valutario, il dollaro ha subito una correzione, fermandosi sulle prime resistenze. L’indice del dollaro si è stabilizzato sopra quota 98, ma ha registrato una perdita settimanale di circa lo 0,5%, a causa delle crescenti aspettative di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve e delle preoccupazioni per l’impatto economico dei nuovi dazi.
I mercati hanno reagito anche alla notizia secondo cui il governatore della Fed, Christopher Waller, sarebbe tra i principali candidati alla guida della banca centrale, rafforzando le aspettative di un taglio dei tassi a settembre.
I dazi di ritorsione di Trump sono entrati in vigore a mezzanotte di giovedì, con imposte comprese tra il 10% e il 41%, alimentando timori per il loro impatto sull’economia statunitense.
L’EUR/USD è rimasto nel range 1,1610–1,1690, mentre il Cable è tornato sopra 1,3450, consolidando in quest’area. USD/JPY è stabile tra 146,80 e 147,80, con price action che restano in equilibrio da una settimana.
Poche novità sui cross e anche le valute oceaniche sembrano stabili. Siamo ad agosto e il mercato attende ormai la Fed e il prossimo taglio dei tassi a settembre.
LA BOE HA TAGLIATO
La Banca d’Inghilterra ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli al 4%, il livello più basso da marzo 2023. La decisione è arrivata dopo una rara votazione a due turni, che ha evidenziato forti divisioni su come affrontare l’inflazione e l’indebolimento dell’economia.
Cinque dei nove membri del Comitato di Politica Monetaria (MPC) hanno votato a favore del taglio, mentre quattro hanno preferito mantenere i tassi invariati. Il governatore Andrew Bailey ha definito la decisione "equilibrata" e ha ribadito che i futuri tagli saranno "graduali e cauti".
È stata la prima volta nella storia della BoE che sono stati necessari due voti per raggiungere la maggioranza. La divisione riflette la tensione tra l’aumento dell’inflazione, che dovrebbe raggiungere il picco del 4% a settembre, e i segnali di stress nel mercato del lavoro.
Le previsioni di crescita per il 2025 sono state riviste al rialzo all’1,25%. La BoE ha anche segnalato possibili modifiche al programma di emissione di obbligazioni, citando tensioni sui mercati dei gilt a lunga scadenza. I mercati prevedono un ulteriore taglio entro l’anno, con tassi che si stabilizzeranno vicino al 3,5% nel 2026.
JOBLESS CLAIMS
Le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate di 7.000 unità rispetto alla settimana precedente, raggiungendo quota 226.000, ben al di sopra delle attese di 221.000.
Le richieste continuative sono salite di 38.000 unità, arrivando a 1.974.000, il livello più alto da novembre 2021, superando le aspettative di 1.950.000.
Questi dati consolidano la previsione di un rallentamento delle assunzioni e di un mercato del lavoro in flessione, sebbene le richieste iniziali restino inferiori ai livelli di inizio giugno.
NUOVI RECORD PER IL NIKKEI
L’indice Nikkei 225 è balzato dell’1,8%, raggiungendo circa 41.800 punti, nuovo massimo storico, grazie all’ottimismo sulle prospettive di utili solidi delle aziende giapponesi.
Sony Group è salito di oltre il 5%, dopo un +4,1% nella seduta precedente, in seguito al rialzo del 4% delle previsioni di utile per il 2025. SoftBank Group ha guadagnato oltre il 6%, grazie a un utile trimestrale superiore alle attese, sostenuto dalla ripresa del business nei fondi tecnologici e dagli investimenti nell’intelligenza artificiale.
Tra gli altri titoli in rialzo figurano Fujikura (+2,3%), Advantest (+2,4%), Tokyo Electron (+1,8%), Disco (+1,9%) e Nintendo (+4%).
PETROLIO
Venerdì, i future sul greggio WTI sono stati scambiati sotto i 63,5 dollari al barile, vicino ai minimi degli ultimi due mesi, avviandosi verso un calo settimanale del 5%, la peggiore performance da fine giugno.
Il miglioramento del sentiment ha ridotto le preoccupazioni sull’interruzione dell’approvvigionamento. Un funzionario del Cremlino ha confermato che Trump e Putin si incontreranno nei prossimi giorni, per il primo vertice dal 2021. Un funzionario della Casa Bianca ha indicato che l’incontro potrebbe avvenire già la prossima settimana.
L’ottimismo sui colloqui tra Stati Uniti e Russia ha attenuato le preoccupazioni sull’offerta, nonostante le sanzioni statunitensi all’India per l’importazione di petrolio russo, che includono dazi fino al 50%.
Le aspettative di un aumento della produzione OPEC e le tensioni commerciali persistenti restano tra le principali cause del ribasso dei prezzi, alimentando timori per un rallentamento della crescita economica e un indebolimento della domanda.
Saverio Berlinzani
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EURUSD - segnali accomodanti dalla Fed sorreggono l’euro.L’euro (EUR) ha registrato un apprezzamento nella giornata di mercoledì, proseguendo la modesta tendenza rialzista già osservata martedì nei confronti del dollaro statunitense (USD). In questo contesto, la coppia valutaria EUR/USD è riuscita a superare in modo convincente la soglia tecnica di 1,1600, raggiungendo nuovi massimi su base plurigiornaliera oltre il livello di 1,1650.
Il marcato indebolimento del biglietto verde è stato innescato da un rinnovato orientamento degli investitori verso un’ulteriore allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve nella seconda metà dell’anno. Tale dinamica è stata ulteriormente rafforzata dalle dichiarazioni di Neel Kashkari, presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis, il quale ha ritenuto ancora “appropriate” due riduzioni dei tassi d’interesse nei prossimi mesi.
Il dollaro statunitense ha registrato un rafforzamento significativo a seguito della recente intesa commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, annunciata nei giorni scorsi. L’accordo, frutto di negoziati multilaterali prolungati, ridefinisce in modo sostanziale i termini dell’interscambio transatlantico, incidendo sia sulle politiche tariffarie che sugli impegni strategici in ambito energetico, industriale e finanziario.
Secondo le disposizioni concordate, la maggior parte delle esportazioni europee verso il mercato statunitense sarà ora soggetta a una tariffa media del 15%, in rialzo rispetto al 10% applicato ad aprile, ma sensibilmente inferiore al livello del 30% inizialmente prospettato durante le fasi preliminari del confronto bilaterale. Tuttavia, l’accordo prevede l’esenzione da dazi per settori ad alto valore aggiunto, quali l’aerospaziale, la microelettronica (in particolare i semiconduttori), l’industria chimica avanzata e alcune categorie selezionate del comparto agroalimentare.
Permangono invece a livelli elevati, pari al 50%, le tariffe sull’importazione di acciaio e alluminio europeo, settori considerati strategici per la sicurezza economica nazionale degli Stati Uniti e già soggetti a misure protezionistiche rafforzate sin dai precedenti cicli negoziali.
In contropartita, l’Unione Europea ha formalizzato una serie di impegni sostanziali a favore dell’economia statunitense, tra cui l’acquisto di forniture energetiche — principalmente gas naturale liquefatto (GNL) — per un valore complessivo di 750 miliardi di dollari. A ciò si aggiunge un incremento degli appalti nel settore della difesa a beneficio delle imprese americane, nonché l’impegno a destinare oltre 600 miliardi di dollari in investimenti diretti e partecipazioni strategiche sul mercato statunitense, con l’obiettivo di rafforzare i legami industriali e tecnologici transatlantici.
Nel breve termine si profila un’intensificazione dell’attività sul fronte commerciale da parte degli Stati Uniti. Il 7 agosto, il Presidente Trump è atteso emettere un ordine esecutivo volto all’introduzione di un nuovo regime tariffario “reciproco” che interesserà le esportazioni provenienti da 69 partner commerciali. Il provvedimento prevede un incremento selettivo delle aliquote doganali, con un range compreso tra il 10% e il 41%, che entrerà in vigore a partire da sette giorni successivi alla firma. L’obiettivo dichiarato è quello di riequilibrare le condizioni di accesso ai mercati, colmando il divario tra le barriere tariffarie imposte dagli Stati Uniti e quelle applicate dai rispettivi partner.
Contestualmente, l’amministrazione statunitense ha emesso un avvertimento diretto alla Federazione Russa: qualora Mosca non dimostri progressi concreti verso la cessazione delle ostilità in Ucraina, Washington si riserva il diritto di implementare ulteriori misure economiche restrittive. Queste potrebbero includere un rafforzamento del quadro sanzionatorio esistente, nonché l’introduzione di dazi aggiuntivi su settori economici strategici per l’economia russa.
Sul versante Cina-Usa, una scadenza critica è fissata per il 12 agosto, data entro la quale la Casa Bianca dovrà decidere se prorogare l’attuale tregua commerciale con la Repubblica Popolare Cinese, la cui validità è prossima alla scadenza. In assenza di un’estensione formale dell’accordo, le tariffe attualmente sospese potrebbero automaticamente tornare a livelli elevati, potenzialmente superiori al 100%. Tale scenario comporterebbe il rischio concreto di una riaccensione delle tensioni commerciali tra le due principali economie globali, con ripercussioni significative sul commercio internazionale, sulla fiducia dei mercati e sulle prospettive di crescita economica a livello mondiale.
Nelle rispettive ultime riunioni di politica monetaria, sia la Federal Reserve (Fed) che la Banca Centrale Europea (BCE) hanno optato per un mantenimento invariato dei tassi di interesse di riferimento, segnalando un approccio prudente nel contesto di un ciclo economico ancora soggetto a elevata incertezza.
Negli Stati Uniti, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha adottato un tono moderatamente attendista, sottolineando la necessità di ulteriori evidenze sull’evoluzione dell’inflazione prima di procedere a un eventuale allentamento della politica monetaria. Nonostante il consenso generale all’interno del FOMC, i governatori Christopher Waller e Michelle Bowman hanno espresso opinioni più restrittive, indicando un orientamento meno favorevole a una riduzione anticipata dei tassi. Questa divergenza interna riflette la complessità del quadro macroeconomico e la difficoltà di calibrare una risposta coerente di fronte a segnali contrastanti provenienti dal mercato del lavoro e dall’inflazione core.
In ambito europeo, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha descritto la crescita economica dell’Eurozona come “solida, seppur leggermente migliorata”, lasciando intendere una stabilizzazione della ripresa. Tuttavia, le aspettative di mercato in merito a una possibile normalizzazione dei tassi si sono spostate in avanti nel tempo. In particolare, gli operatori hanno posticipato le previsioni di ulteriori tagli dei tassi d’interesse alla primavera del 2026, riflettendo un contesto inflazionistico ancora persistentemente elevato in alcune economie chiave dell’area euro e una politica monetaria che rimane vincolata dalla necessità di ancorare le aspettative inflazionistiche.
Dal lato dei mercati valutari, i dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC) aggiornati al 29 luglio evidenziano un netto ridimensionamento del posizionamento rialzista sull’euro. Le posizioni nette lunghe sull’EUR sono scese a circa 123.300 contratti, registrando il livello più contenuto delle ultime tre settimane. Parallelamente, le posizioni nette corte detenute da investitori istituzionali si sono ridotte a circa 175.800 contratti, segnalando un parziale disimpegno anche tra gli operatori con outlook ribassista. Inoltre, l’interesse aperto complessivo sul mercato dei futures in EUR ha mostrato una contrazione per la prima volta in sei settimane, attestandosi intorno a 828.600 contratti. Questa dinamica suggerisce una crescente incertezza tra gli operatori sul medio termine, in un contesto di forward guidance poco chiara da parte delle principali banche centrali e volatilità contenuta nei mercati valutari.
Profilo tecnico
Analisi tecnica EUR/USD – struttura di supporti, resistenze e indicatori di trend
Il cambio EUR/USD mostra attualmente una configurazione tecnica caratterizzata da una fase di consolidamento, con livelli chiave ben delineati sia sul fronte delle resistenze che dei supporti.
Resistenze principali
Il primo ostacolo al proseguimento del trend rialzista si colloca in area 1,1788, corrispondente al massimo settimanale registrato il 24 luglio. Una rottura confermata di questo livello aprirebbe la strada verso la resistenza intermedia a 1,1830, massimo relativo segnato il 1° luglio 2025, attualmente il top annuale. Oltre tale soglia, l’attenzione si sposta verso il massimo di lungo termine a 1,1909, risalente al 3 settembre 2021, che rappresenta un’importante area di congestione tecnica. Al di sopra di quest’ultimo livello, l’area psicologicamente e tecnicamente significativa di 1,2000 costituirebbe il successivo obiettivo, con implicazioni di medio-lungo periodo.
Supporti tecnici
Sul lato opposto, i livelli di supporto iniziano dal minimo mensile di 1,1391 (registrato il 1° agosto), in prossimità del quale transita anche la media mobile semplice a 100 giorni (SMA 100), attualmente in area 1,1383, fornendo così un supporto dinamico rilevante. Un cedimento sotto questo doppio livello tecnico potrebbe aprire la strada a un’estensione correttiva verso il minimo settimanale di 1,1210, segnato il 29 maggio, che costituisce un’area di supporto strutturale di medio termine.
Indicatori tecnici di momentum e trend
L’Indice di Forza Relativa (RSI), attualmente in area 55, indica una moderata pressione rialzista senza ancora segnalare condizioni di ipercomprato (soglia 70). Questo posizionamento suggerisce spazio residuo per ulteriori movimenti al rialzo, purché accompagnati da un aumento dei volumi e dalla rottura delle resistenze chiave.
L’Average Directional Index (ADX) si attesta intorno a 20, un valore che riflette un’assenza di direzionalità marcata nel trend attuale. Questo conferma l’attuale fase laterale del mercato e sottolinea la necessità di una chiara violazione dei livelli tecnici sopra menzionati per determinare una ripresa direzionale convincente.
Conclusioni operative
La struttura tecnica dell’EUR/USD suggerisce un potenziale rialzista latente, ma subordinato al superamento deciso della zona di resistenza compresa tra 1,1788 e 1,1830. Al ribasso, l’area 1,1390–1,1380 rappresenta un livello critico da monitorare per evitare un deterioramento del quadro tecnico nel breve termine. L’assenza di segnali forti dai principali indicatori di trend (es. ADX) implica che gli operatori dovrebbero mantenere un approccio cauto e attendista, in attesa di una conferma direzionale.
Weekly chart
L’analisi del grafico weekly del cambio EUR/USD evidenzia un impianto strutturale marcatamente rialzista, sebbene attualmente il mercato stia attraversando una fase di consolidamento all’interno di un range compreso tra supporti dinamici e resistenze statiche.
Le ultime candele settimanali mostrano una notevole precisione tecnica, chiudendo sistematicamente in prossimità o con appoggio diretto sulla Tenkan Sen, che sta operando con efficacia come supporto dinamico di breve termine. Questo comportamento testimonia una tenuta del momentum rialzista, anche in assenza di breakout direzionali nelle ultime settimane, e suggerisce che il mercato stia accumulando forza in attesa di un nuovo impulso direzionale.
La Kijun Sen, attualmente posizionata sensibilmente al di sotto delle quotazioni correnti, riflette la solidità della gamba rialzista in corso e funge da supporto strategico di medio periodo. La distanza tra Tenkan e Kijun segnala l’assenza di segnali di debolezza imminente nel trend primario.
Parallelamente, la Chikou Span si colloca in posizione favorevole, ben al di sopra del prezzo corrente e priva di ostacoli tecnici retrostanti nei periodi di riferimento. Questa configurazione rafforza la lettura rialzista dell’indicatore Ichimoku, indicando spazio di manovra per un’estensione del trend in assenza di barriere strutturali nei prezzi passati.
Sul fronte delle medie mobili esponenziali, sia la EMA a 50 che la EMA a 100 periodi si mantengono inclinate positivamente e sufficientemente distanti dall’azione dei prezzi, confermando la persistenza della fase rialzista su base ciclica. La EMA a 200 periodi, sebbene in posizione più neutrale e piatta, non presenta segnali di inversione e contribuisce a delineare un quadro strutturalmente sano e coerente con una tendenza ascendente di lungo termine.
Livelli di Fibonacci: aree chiave di ritracciamento e target
Tracciando i livelli di Fibonacci dal minimo significativo di gennaio 2025 (area 1,0117) fino al massimo del 2025 a 1,1830, emergono importanti livelli tecnici di ritracciamento e proiezione:
• 38,2% di ritracciamento → 1,1200: primo supporto tecnico rilevante, che si avvicina al minimo del 29 maggio (1,1065); un’eventuale rottura rafforzerebbe lo scenario correttivo.
• 50,0% di ritracciamento → 1,100: supporto psicologico e strutturale di medio periodo.
• 61,8% di ritracciamento → 1,080: supporto strategico, la cui violazione implicherebbe un potenziale cambio di trend settimanale.
Sul fronte rialzista, proiettando le estensioni di Fibonacci dal medesimo movimento, i target potenziali in caso di breakout al di sopra di 1,1830 includono:
• Estensione 127,2% → 1,229: in linea con la soglia psicologica di 1,2000.
• Estensione 161,8% → 1,2867: obiettivo tecnico di lungo periodo, che corrisponderebbe a un recupero esteso del ciclo rialzista.
Indicatori di momentum
• L’RSI settimanale si attesta in area 55–58, confermando la presenza di momentum rialzista moderato, ma ancora lontano da zone di ipercomprato.
• L’ADX, stabile sotto i 20, segnala l’assenza di una direzionalità forte nel breve termine, suggerendo che un’espansione di volatilità sarà necessaria per convalidare la prossima mossa direzionale.
Conclusioni operative
La configurazione tecnica settimanale di EUR/USD rimane positiva finché il prezzo si mantiene sopra la Tenkan Sen (attualmente in area 1,1440 circa). Una chiusura settimanale al di sotto di tale livello potrebbe attivare una fase correttiva con target intermedi lungo i livelli di Fibonacci descritti. Al contrario, il superamento deciso della zona di resistenza a 1,1830 aprirebbe lo scenario per una nuova gamba rialzista con obiettivi in area 1,2000–1,2260, coerenti con le estensioni di Fibonacci.
Mercati globali resilienti nonostante i dazi USALA BORSA IGNORA TRUMP
I principali indici azionari statunitensi, ieri, hanno chiuso la giornata in territorio positivo.
Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,18%, attestandosi a 44.193 punti. L’S&P 500 ha registrato un rialzo dello 0,73%, raggiungendo quota 6.345 punti. Performance positiva anche per il Nasdaq, che è salito dell’1,21% a 21.169 punti.
Nella notte, il Nikkei 225 è aumentato dello 0,5%, toccando circa 41.000 punti. Il più ampio indice Topix ha guadagnato lo 0,45%, arrivando a 2.980 punti, segnando la terza sessione consecutiva di guadagni per l’equity giapponese.
Il rally ha riflesso la forza di Wall Street, sostenuta dagli ottimi risultati aziendali. Gli investitori sembrano aver ignorato le ultime decisioni sui dazi del presidente Trump, che ha annunciato un dazio del 100% sui semiconduttori importati (escluse le aziende con sede negli Stati Uniti) e ha raddoppiato i dazi sui prodotti indiani al 50%, a causa delle continue importazioni di petrolio russo.
VALUTE
A differenza delle borse, sui mercati valutari l’effetto dazi si è fatto sentire. Il dollaro ha perso terreno, rompendo i supporti chiave e accelerando nella discesa. EUR/USD ha rotto quota 1,1590, toccando stanotte 1,1676. Il cable ha raggiunto 1,3370.
Oggi è il giorno della Bank of England, attesa al taglio dei tassi. EUR/GBP ha recuperato terreno sulle previsioni di riduzione del costo del denaro, raggiungendo le prime resistenze poste a 0,8735.
USD/JPY fatica invece a scendere, rimanendo in fase di accumulazione sopra i supporti chiave di 146,90–147,10. Le valute oceaniche hanno per ora mantenuto i supporti, ma senza grande slancio.
Tutto dipende ancora dalla questione dazi e dai dati macro USA. L’attesa si sposta a settembre, in vista della prima riunione della Fed.
GERMANIA: ORDINI ALL’INDUSTRIA
Gli ordini alle fabbriche in Germania sono diminuiti dell'1,0% su base mensile a giugno 2025, deludendo le previsioni di un aumento dell'1,0%.
A maggio si era registrato un calo dello 0,8%, rivisto al ribasso.
Si tratta del secondo calo mensile consecutivo, dovuto in gran parte a una forte flessione del 23,1% negli ordini di aerei, navi, treni e veicoli militari.
La domanda si è indebolita anche per il settore automobilistico e per i prodotti in metallo lavorati.
Al contrario, gli ordini per le apparecchiature elettriche sono aumentati del 23,5%.
La domanda estera si è contratta del 3,0%, con gli ordini provenienti da fuori l’area euro in calo del 7,8%, parzialmente compensati da un aumento del 5,2% all’interno del blocco.
Escludendo gli ordini su larga scala, gli ordini alle fabbriche sono aumentati del 3,1% nel secondo trimestre del 2025, sostenuti dalla domanda anticipata in vista degli aumenti tariffari globali e da una ripresa dell’attività commerciale nell’area euro.
CINA
Il surplus commerciale della Cina si è attestato a 98,24 miliardi di dollari a luglio 2025, al di sotto delle aspettative di 105 miliardi, ma superiore agli 85,27 miliardi dello stesso mese dell’anno precedente.
Le esportazioni sono aumentate del 7,2% su base annua, superando le previsioni del 5,4% e accelerando rispetto al +5,8% di giugno.
Questo è stato favorito da un temporaneo allentamento delle pressioni tariffarie, alimentando le speranze di una possibile estensione della tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina.
Le importazioni sono aumentate inaspettatamente del 4,1%, contro attese di un calo dell’1,0%, rafforzando il +1,1% di giugno.
Il surplus commerciale con gli Stati Uniti è sceso a 23,74 miliardi di dollari, rispetto ai 26,57 miliardi di giugno, con esportazioni e importazioni in calo rispettivamente del 21,7% e del 18,9%.
Nei primi sette mesi del 2025, la Cina ha registrato un surplus commerciale totale di 683,5 miliardi di dollari, con esportazioni in aumento del 6,1% su base annua e importazioni in calo del 2,7%.
AUSTRALIA
Il surplus commerciale australiano di beni è salito a 5,37 miliardi di dollari australiani a giugno 2025, rispetto ai 1,60 miliardi di maggio (rivisti al ribasso) e ben oltre le aspettative di 2,5 miliardi.
Si tratta del surplus più ampio da marzo, con esportazioni in crescita e importazioni in calo.
Le esportazioni sono aumentate del 6,0% su base mensile, trainate da maggiori spedizioni verso Cina e Stati Uniti.
Le esportazioni verso la Cina, principale partner commerciale dell’Australia, sono aumentate del 9,0%, rimbalzando dopo il calo dello 0,4% di maggio.
Le importazioni sono diminuite del 3,1%, attestandosi a 38,95 miliardi di dollari australiani.
ITALIA
La produzione industriale in Italia è aumentata dello 0,2% su base mensile a giugno 2025, rimbalzando dal calo dello 0,8% del mese precedente (rivisto al rialzo) e superando leggermente le aspettative di un +0,1%.
La ripresa è stata trainata dagli aumenti nella maggior parte dei settori principali, in particolare beni intermedi (+0,2%), beni strumentali (+0,1%) ed energia (+0,1%).
Su base annua, la produzione industriale è diminuita dello 0,9%, attenuando il calo dell’1% del mese precedente.
EUROZONA
Le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono aumentate dello 0,3% su base mensile a giugno 2025, rimbalzando dopo il calo dello 0,3% di maggio, ma leggermente al di sotto delle attese di un +0,4%.
Tra le principali economie del blocco, le vendite al dettaglio sono aumentate in Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Irlanda, mentre sono diminuite in Francia.
Su base annua, le vendite al dettaglio nell’area euro sono cresciute del 3,1%, il valore più alto da settembre 2024, rispetto al +1,9% del mese precedente e alle previsioni del 2,6%.
Saverio Berlinzani
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