EURUSD è pronto per una correzione? FX:EURUSD
In base ai cicli superiori abbiamo un biennale vincolato al rialzo. Ma prima di proseguire ci serve una correzione, ovvero la chiusura del semestrale ed è possibile che parta da oggi stesso altrimenti si slitta di una settimana.
Fare attenzione soprattutto nelle date tra 7 Luglio e 11
Idee operative USDEUX
Update 30/06 – EUR/USDTarget 2 centrato a 1,1761 come da piano operativo condiviso.
Il mercato ha proseguito con forza oltre la soglia indicata, spingendosi in area 1,1780, segnando un’ulteriore conferma del momentum rialzista.
In osservazione ora eventuali segnali di pullback tecnico o consolidamento prima dell’apertura USA di domani.
Resto in attesa di nuovi segnali per aggiornare l’operatività.
INFLAZIONE TEDESCAA giugno 2025, l’inflazione annuale in Germania è scesa inaspettatamente al 2,0%, allineandosi all’obiettivo della Banca Centrale Europea, contro una previsione del 2,2%.
Questo calo è stato sostenuto soprattutto da una riduzione del 3,5% dei prezzi energetici, mentre l’inflazione alimentare ha rallentato al 2,0%, dal 2,8% precedente.
L’inflazione core, esclusi i settori energetico e alimentare, si è attestata al 2,7%, in lieve flessione dal 2,8% di maggio.
I prezzi dei servizi rimangono elevati, anche se con un lieve calo (3,3%).
Gli analisti di Capital Economics ritengono che questa conferma di un'inflazione stabile intorno al 2% possa aprire la strada a un’ulteriore riduzione dei tassi da parte della BCE già a settembre.
Tuttavia, alcuni economisti, tra cui quelli di ING e Commerzbank, avvertono che l'inflazione core potrebbe restare persistente, soprattutto se l’economia tedesca dovesse rafforzarsi.
--Chart di Capital.Com--
EUR/USD verso un’inversione di tendenza?ANALISI MACROECONOMICA
Negli ultimi sei giorni lo scenario macroeconomico globale è stato segnato da segnali contrastanti tra speranze di ripresa e timori ancora ben presenti, soprattutto sul fronte inflazionistico e geopolitico. Tra Stati Uniti, Europa e Medio Oriente, il mondo continua a muoversi su un equilibrio fragile, dove ogni decisione politica o militare ha effetti a catena sui mercati finanziari, sulle valute e sul costo della vita.
Partiamo dagli Stati Uniti, dove la Federal Reserve ha mantenuto i tassi di interesse invariati, ma con un tono sempre più cauto. L’ultimo dato sul PCE (il parametro preferito dalla Fed per misurare l’inflazione) ha mostrato una crescita al 2,7% annuo – un valore superiore alle attese, segnalando che l’inflazione, pur in calo rispetto ai picchi del 2022, non è ancora del tutto sotto controllo. Questo raffredda le aspettative di un taglio dei tassi nel breve termine, anche se i mercati continuano a sperarci.Nel frattempo gli indici americani, spinti anche da nuovi accordi commerciali con la Cina, hanno raggiunto nuovi massimi storici, guidati dai titoli tecnologici e dal settore AI.
Anche in Europa c’è fermento. L’Unione Europea sta valutando di ridurre i dazi sulle importazioni degli Stati Uniti. Bruxelles sta considerando quindi una riduzione mirata dei dazi su alcuni bene statunitensi come gesto diplomatico verso la nuova amminstazione Trump e soprattutto per evitare ulteriori tensioni commerciali e poter quindi preservare i rapporti transatlantici. Mentre per quanto riguarda l’inflazione nell’Eurozona sta lentamente convergendo verso il target del 2%, ma la crescita resta fiacca, soprattutto in Germania e Italia. L’euro si è rafforzato contro il dollaro, spinto da questa divergenza di politica monetaria.
Nel frattempo, le materie prime hanno avuto movimenti interessanti: il petrolio ha perso terreno negli ultimi giorni, nonostante il contesto geopolitico complesso, mentre metalli come rame e nichel hanno registrato un rimbalzo grazie alla domanda industriale. E qui entra in gioco la questione più delicata del momento: la guerra in Medio Oriente.
Negli ultimi giorni, infatti, si è assistito a una nuova escalation tra Israele e Hezbollah, con bombardamenti reciproci al confine nord tra Israele e Libano. Il rischio che il conflitto si allarghi a una guerra regionale è tornato concreto. Gli Stati Uniti hanno rafforzato la loro presenza navale nel Mediterraneo orientale. L’impatto sui mercati per ora è stato contenuto, ma resta una variabile chiave: se il conflitto dovesse coinvolgere anche altri attori regionali o minacciare le rotte del petrolio nel Golfo Persico, potremmo assistere a una nuova impennata dei prezzi energetici.
In sintesi, il mondo resta in bilico tra dati macro positivi e fattori di rischio latenti. Il clima sui mercati è ancora ottimista, ma lo sguardo è sempre più attento alle tensioni globali e all’eventuale impatto che potrebbero avere su inflazione, crescita e stabilità finanziaria.
Questa si tratta di un’analisi informativa e non rappresenta alcun consiglio finanziario. Ogni investitore deve valutare le proprie entrate sul mercato in base al rischio e deve tener presente che tradare CFD può comportare la perdita di denaro.
ANALISI TECNICA
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, questa settimana andremo ad analizzare la situazione su EURUSD. Possiamo notare come ci sia stata una fortissima spinta al rialzo passando dall’apertura settimanale a 1.14000 e chiudendo la settimana con un prezzo massimo raggiunto di 1.17500, a conferma di una certa debolezza da parte del dollaro ed una forza non indifferente da parte dell’euro. Cosa possiamo aspettarci per le prossime settimane? Potremmo assistere ad una possibile discesa?
Al momento non abbiamo alcun tipo di conferma, e valutando anche il VWAP, ovvero la media ponderata dei volumi rispetto al prezzo, se teniamo presente l’ultimo swing di riferimento possiamo notare come il prezzo abbia sostato per parecchio tempo al di sopra dei volumi, per poi chiudere la giornata all’interno dell’ultima banda (rossa).
Se ci fossero le dovute conferme, potremmo valutare un possibile movimento al ribasso verso una qualche tipo di zona di acquisto più sostenibile, quale potrebbe essere la zona in corrispondenza della banda inferiore del VWAP, intorno a 1.16200/1.16300
Inoltre con il Volume Profile, possiamo notare come il POC (Point of Control) ovvero la zona a più scambio di volumi, sia proprio intorno all’area di 1.16200, zona da attenzionare nel caso in cui dovesse il prezzo arrivarci.
Sarà sicuramente importante avere le dovute conferme prima di entrare a mercato, anche in base alla propria strategia. Questa si tratta di una semplice analisi tecnica e che non fornisce alcun consiglio finanziario. Ogni trader deve effettuare le proprie valutazioni prima di effettuare un investimento, dato che il mercato è rischioso causa volatilità e tradare CFD può comportare la perdita di denaro.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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EUR/USD – Nuova long da supporto intraday, target a 1,1761Dopo il raggiungimento millimetrico del primo target a 1,1737, ho individuato un nuovo punto di ingresso in area 1,1697, dove il prezzo ha mostrato reattività e ha formato una solida base.
Posizione long attiva da: 1,1697
Target atteso: 1,1761
Stop tecnico: area sotto 1,1680 (a discrezione)
📌 Contesto operativo:
– Re-test e rimbalzo preciso da supporto precedente
– Target già testato durante il movimento di ieri, ora nuovamente in proiezione
– Il trend rialzista di breve resta intatto
Osservazioni:
– Possibile congestione su 1,1737, già target precedente
– Una chiusura H1 sopra 1,1740 rafforzerebbe la spinta verso 1,1761
– Time frame usato: 15 minuti
🚀 Strategia in corso:
Gestione dinamica con trailing sopra 1,173x in caso di nuovo impulso deciso.
#forex #eurusd #tradingview #priceaction #trendfollowing #longsetup
EURUSD rimane rialzista.Nonostante una piccola fase di consolidamento, il prezzo rimane fortemente rialzista.
Se analizziamo il grafico a livello di candele, notiamo che l’attuale candela sta formando un interessante martello rialzista: se verrà respinto dall’OB alla chiusura della candela, allora le probabilità di un rimbalzo al rialzo saranno elevate.
FIDUCIA AREA EURONel giugno 2025, l’Indicatore del Sentimento Economico (ESI) è diminuito sia nell’UE (-1,0 a 94,0) che nell’area euro (-0,8 a 94,0), restando sotto la media di lungo periodo.
Il calo è stato trainato dal peggioramento della fiducia nel settore industriale e, in misura minore, nel commercio al dettaglio; fiducia stabile nei servizi e tra i consumatori, mentre è migliorata nelle costruzioni.
L’Indicatore delle Aspettative Occupazionali (EEI) è rimasto stabile (UE: 97,5; area euro: 97,1). Le aspettative sui prezzi di vendita sono calate nei settori industria, servizi e costruzioni, ma sono aumentate nel commercio al dettaglio.
L’Indicatore di Incertezza Economica è diminuito, riflettendo minori timori da parte delle imprese e dei consumatori.
--Chart di Capital.Com--
#AN011: Summit NATO, 5% per la Difesa
Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo e dopo l'incontro del Summit NATO, voglio analizzare un pò la situazione. Ricordo che le mie opinioni sono strettamente personali e ciò che dico potrebbe anche non rispecchiare il vostro pensiero. Non scrivo con un ideologia politica o personale. Analizzo in modo oggettivo la situazione.
Ringrazio anticipatamente il nostro Broker Partner Ufficiale PEPPERSTONE per il supporto nella creazione di questo articolo.
🔍 Punti chiave del vertice NATO
Il vertice NATO di ieri all'Aia ha attirato l'attenzione globale, con i 32 paesi membri che si sono impegnati a un forte aumento della spesa per la difesa, con l'obiettivo del 5% del PIL entro il 2035, di cui il 3,5% per la spesa militare di base e l'1,5% per misure di sicurezza più ampie, come il potenziamento della sicurezza informatica e delle infrastrutture.
Il presidente degli Stati Uniti Trump ha elogiato l'esito definendolo una "grande vittoria" e ha sottolineato che una maggiore spesa andrà probabilmente a beneficio degli appaltatori della difesa statunitensi, riaffermando al contempo l'impegno della NATO a rispettare l'Articolo 5.
Tuttavia, paesi come la Spagna hanno espresso preoccupazione, indicando che potrebbero includere gli aiuti militari piuttosto che i puri aumenti di bilancio.
📈 Reazione dei mercati finanziari
🔹 Azioni del settore difesa e aerospaziale
Le principali aziende del settore difesa in tutta Europa hanno registrato guadagni immediati:
Babcock (Regno Unito) +10,7%,
Rheinmetall (Germania) +3,1%,
Thales (Francia) +2%+,
Leonardo (Italia) +2,6%
🔹 Movimenti obbligazionari e valutari
Secondo il commento di mercato di KBC Bank:
Il mercato obbligazionario ha mostrato un irripidimento ribassista, in particolare in Europa, poiché i governi stanno rivalutando il saldo di bilancio per far fronte ai bilanci della difesa.
Il dollaro statunitense è rimasto forte, sostenuto dalle aspettative accomodanti della Fed, contrastando l'impennata dei rendimenti obbligazionari.
🌍 Implicazioni per il mercato valutario
EUR/USD:
Lo slancio di una Fed accomodante e la pressione fiscale statunitense potrebbero sostenere il dollaro. Tuttavia, la divergenza dei rendimenti obbligazionari potrebbe sostenere una moderata forza dell'euro se la BCE rimane cauta.
Valute legate all'EUR (ad esempio, SEK, NOK):
Queste potrebbero subire pressioni a causa dell'aumento dei premi per il rischio e del possibile aumento delle emissioni di titoli di Stato.
JPY e CHF:
Probabilmente beneficeranno dell'elevata volatilità e dei flussi verso i beni rifugio in un contesto di tensioni geopolitiche.
🧭 Prospettive strategiche
Tema Impatto sul mercato
Aumento della spesa per la difesa Sostiene i titoli di Stato, aumenta i rendimenti dei titoli di Stato.
Restringimento fiscale Aumenta i premi per il rischio sul credito.
Il predominio degli Stati Uniti nella difesa Rafforza il dollaro statunitense nel breve-medio termine.
Unità geopolitica Rafforza la fiducia degli investitori, mitiga le tendenze all'avversione al rischio.
📝 Conclusione
Il vertice NATO segna un cambiamento geopolitico che si estende ai mercati valutari e del credito. I trader Forex dovrebbero prestare attenzione a:
Variazioni dei rendimenti negli Stati Uniti rispetto all'Europa dovute all'aumento del finanziamento in deficit.
Afflussi valutari verso il dollaro statunitense su temi legati alla difesa e al rischio.
Domanda di beni rifugio se le tensioni in Russia-Ucraina o in Medio Oriente dovessero riaccendersi.
Grazie mille per essere arrivati fin qui. Restate sintonizzati per altre analisi.
Il rally dell'EUR/USD continua: 1,18000 in vistaCiao a tutti,
Come delineato nella nostra analisi, prevedevamo un continuo rialzo verso i livelli di 1,16564 e 1,18325, a condizione che il prezzo si mantenesse sopra 1,14483.
Il prezzo ha rispettato questo livello e la coppia EUR/USD ha esteso il suo rally, raggiungendo il nostro primo obiettivo chiave a 1,16564 e spingendosi oltre 1,17400, segnando il livello più alto da febbraio 2022.
Un rimbalzo riuscito da sopra 1,16680 o leggermente più in basso a 1,15998 offrirebbe un supporto a breve termine per un potenziale nuovo test della zona di 1,17400. Una rottura confermata al di sopra di questa resistenza potrebbe aprire la strada a un movimento verso 1,18000, dove prevediamo di incontrare una resistenza dinamica.
Forniremo ulteriori aggiornamenti sul percorso previsto per la coppia EUR/USD qualora il prezzo raggiungesse questo livello.
Le prospettive a lungo termine rimangono rialziste, con l'aspettativa che il rally si estenda verso quota 1,2000, a condizione che il prezzo si mantenga al di sopra del supporto chiave a 1,10649.
Grazie per tutti i "Mi piace", i "supporti", i commenti e i follower: apprezziamo il vostro supporto!
I migliori auguri per un buon fine settimana. Operate in sicurezza.
EUR/USD – Nuova apertura long su area di breakoutAperta posizione long da 1,1714 dopo il consolidamento sull’area chiave, con target progressivi in proiezione rialzista.
Target primario: 1,1737
Target esteso: 1,1761
Target finale massimo: 1,17714
📌Note operative:
– L’area 1,1715 ha confermato ruolo di supporto intraday
– Momentum in fase di ripresa dopo mini-discesa post-breakout
– Time frame operativo: 1 minuto per precisione d’ingresso, 15 minuti per gestione
🔄 Gestione dinamica:
– Osservazione reazione su 1,1737
– Possibile trailing parziale se il prezzo supera con decisione 1,1760
#EURUSD #forex #priceaction #tradingview #traderjournal #longsetup
EURUSD in forte rialzo.Il prezzo dell’EURUSD si trova in questi giorni in una forte tendenza rialzista e dovrebbe attraversare un periodo di forte crescita. Si può notare che il prezzo si sta comportando come avevo previsto nelle analisi precedenti. Tuttavia, non bisogna sottovalutare un potenziale pullback del prezzo, che potrebbe cercare un rimbalzo al rialzo a livello del supporto.
PIL USANel Q1 2025, il PIL reale statunitense è stato rivisto a −0,5 % (su base annua), rispetto al preliminare −0,2 %, indicando una contrazione più marcata.
Il calo riflette una crescita del solo +0,5 % della spesa dei consumatori (da +1,2 %), e una forte impennata delle importazioni, dovuta all'acquisto anticipato di beni prima dell'entrata in vigore di nuovi dazi, che ha sottratto circa 4–5 punti percentuali al PIL.
La domanda interna di base è cresciuta al +1,9 % (da +2,5 %), mentre la spesa pubblica ha registrato un calo significativo (−4,6 % annualizzato).
Dal lato del reddito, i profitti societari sono migliorati moderatamente, sostenendo la crescita del reddito nazionale lordo (+0,2 %) .
Pur attesa una forte ripresa nel Q2, molti economisti mettono in guardia dai possibili effetti distorsivi causati dal commercio e dall’accumulo di scorte.
--Chart di Capital.Com--
[BROKER ECN/BROKER MARKET MAKER] - Vedi le importanti differenze1. Modalità di esecuzione degli ordini🔹
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2. Conflitto di interessi🔹
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Riepilogo: pro e contro ✅
ECN Broker: Vantaggi 🟢
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ECN Broker: Svantaggi 🔴
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Market Maker: Vantaggi 🟢
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Market Maker: Svantaggi 🔴
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Mercati in risk on tra paradossi e incertezzeRISK ON DOMINANTE, UN PARADOSSO?
C’è grande attesa, tra gli investitori, per i prossimi colloqui tra Stati Uniti e Iran. I funzionari di entrambi i Paesi si incontreranno la prossima settimana nell'ambito degli sforzi per limitare il programma nucleare di Teheran e ridurre le tensioni in Medio Oriente.
Questo avviene dopo che il presidente Trump ha ribadito la campagna di massima pressione sull'Iran, comprese le restrizioni all'esportazione di petrolio. Tuttavia, lo stesso presidente ha anche suggerito un possibile allentamento delle misure per sostenere la ricostruzione dell’Iran, indicando che la Cina potrebbe continuare a importare greggio iraniano.
Il mercato sta quindi vivendo una fase “paradossale” di risk on, con l’indice VIX sceso sotto quota 17, in un momento in cui:
l’economia USA rallenta,
i problemi mediorientali sembrano in via di miglioramento,
permane un’incertezza di fondo su molte questioni aperte,
la tregua appare fragile.
La questione dei dazi è tutt’altro che risolta. L’8 e 9 luglio saranno giorni cruciali: scadranno i 90 giorni di dazi al 10% (o poco più) per Cina ed Europa. Al momento, la situazione è ancora incerta, così come non è stato ancora approvato il piano fiscale di Trump.
Non va dimenticato, infine, il difficile rapporto tra l’amministrazione USA e la Federal Reserve.
EQUITY SU NUOVI MASSIMI
Mercoledì è stata una giornata di consolidamento per gli indici USA. I prezzi hanno mantenuto i forti guadagni delle due sessioni precedenti, in concomitanza con l’intervento di Jerome Powell, che ha spiegato le ragioni dell’approccio conservativo della politica monetaria e l’attenuazione delle tensioni in Medio Oriente.
L’S&P 500 e il Nasdaq 100 sono rimasti quasi invariati. Quest’ultimo ha toccato un massimo storico all’inizio della sessione, chiudendo poi a +0,31%, mentre il Dow Jones ha chiuso a -0,24%.
Powell ha sottolineato che il FOMC desidera avere un quadro macroeconomico più chiaro prima di procedere con eventuali tagli dei tassi. Tuttavia, ha lasciato intendere che un allentamento della politica potrebbe essere opportuno se i dazi non saranno così aggressivi come temuto ad aprile.
Nel frattempo, i prezzi dell’energia hanno mantenuto gran parte dei ribassi, con le petroliere che navigano liberamente in Medio Oriente.
Il settore tecnologico ha guidato i guadagni in un contesto meno movimentato: Nvidia, Alphabet e AMD hanno guadagnato oltre il 2%. Al contrario, Tesla ha perso il 5% a causa del pessimismo sulle vendite europee, mentre FedEx ha perso il 2% dopo aver tagliato le sue previsioni.
VALUTE
L’indice del dollaro si è ulteriormente indebolito, toccando il nuovo minimo di 96,83, il più basso degli ultimi tre anni. Gli investitori attendono ancora segnali dalla Fed, che necessita di ulteriori conferme macroeconomiche prima di impegnarsi in un percorso di ribasso dei tassi.
Powell ha comunque ribadito che, in assenza di dazi, la Fed potrebbe ridurre immediatamente il costo del denaro.
I dati economici esterni continuano a favorire i tagli dei tassi da parte delle autorità monetarie del G10, contribuendo al deprezzamento del dollaro.
L’EUR/USD ha testato 1,1717 nella notte, aprendo scenari di rialzo fino a 1,1750 e 1,1820.
Il cable ha toccato 1,3725, puntando forse a 1,3850, senza incontrare troppi ostacoli.
L’USD/JPY resta compreso tra 144,50 e 145,90.
Le valute oceaniche sono poco mosse, mentre i cross EUR/CAD, EUR/NZD ed EUR/AUD sono risaliti dopo le correzioni di ieri, nonostante il risk off stia scemando.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti di oltre l’1%, superando i 65 dollari al barile mercoledì, dopo un crollo di quasi il 13% nelle due sessioni precedenti — il calo più netto in due giorni dal 2022.
I mercati restano concentrati sugli sviluppi in Medio Oriente, dove il cessate il fuoco tra Iran e Israele, mediato dagli Stati Uniti, sembra reggere.
In un gesto volto a rafforzare la tregua, Trump ha segnalato il suo sostegno alla Cina — maggiore acquirente di petrolio iraniano — affinché continui a importare greggio da Teheran. Questo rappresenta un apparente indebolimento delle sanzioni statunitensi.
Tuttavia, permane cautela: un rapporto preliminare dell’intelligence USA ha rivelato che i recenti attacchi americani su tre siti nucleari iraniani hanno ritardato il programma solo di pochi mesi.
Nel frattempo, i dati EIA mostrano che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite di 5,836 milioni di barili la scorsa settimana, ben oltre le attese di un calo di 0,75 milioni. Si tratta del quinto calo settimanale consecutivo, segnale di un inasprimento delle condizioni di offerta.
USA, MERCATO IMMOBILIARE
Le vendite di nuove case unifamiliari negli Stati Uniti sono crollate del 13,7% rispetto al mese precedente, raggiungendo un tasso annualizzato destagionalizzato di 623.000 unità a maggio 2025.
Questo dato annulla l’aumento del 9,6% (rivisto al ribasso) di aprile ed è nettamente inferiore alle aspettative, che prevedevano vendite poco sotto le 700.000 unità.
Si tratta del calo più netto da giugno 2022, causato da tassi ipotecari elevati e da condizioni economiche incerte, che spingono le famiglie a rimandare l’acquisto di una casa.
Saverio Berlinzani
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[TRADER AFFAMATO DI SOLDI vs TRADER PROFESSIONISTA]TRADER NEOFITA (che vuole solo fare soldi) vs TRADER PROFESSIONISTA (che vive di trading)
La differenza tra un trader neofita (spesso focalizzato solo sul "fare soldi") ed un trader professionista (che vive di trading) è profonda, e tocca ogni aspetto: psicologico, tecnico, operativo e gestionale. Ecco un confronto dettagliato tra i due:
1. Mentalità e atteggiamento 🧠
Neofita :
• "Voglio guadagnare velocemente"
• Impaziente, ossessionato dai profitti
• Vede il trading come un "colpo di fortuna"
• Colpevolizza il mercato quando perde
Professionista :
• "Devo proteggere il capitale prima di tutto"
• Calmo, paziente, orientato al processo
• Lo tratta come un business
• Si assume la piena responsabilità
2. Gestione del rischio 📊
Neofita :
• Rischia il 10-50% del capitale in un trader
• Nessuna regola precisa su stop loss
• Spesso sovraespone il conto (overleveraged)
Professionista :
• Rischia tipicamente dallo 0.5 al 2% per operazione
• Stop loss predefiniti risk/reward calcolati
• Usa la leva con disciplina o non la usa affatto
3. Conoscenza e preparazione 📓
Neofita :
• Ha letto qualche ebook, video su Youtube
• Cambia strategia ogni settimana
• Non ha un diario di trading
Professionista :
• Ha studiato anni, con backtest, libri, corsi seri
• Ha una strategia testata e affinata nel tempo
• Documenta ogni operazione per migliorarsi
4. Operatività e strategia ⏰
Neofita :
• Entra a caso, su "intuizione" o emozione (Fomo)
• Fa overtrading
• Non distingue le condizioni di mercato
Professionista :
• Entra solo su segnali verificabili e replicabili
• Fa solo trade con alta probabilità a favore
• Adatta la strategia al contesto (trend, range)
5. Aspettative e risultati 💰
Neofita :
• Si aspetta profitti rapidi e consistenti
• Vuole vivere di trading con 1.000€
• Ha grandi guadagni.. seguiti da crolli
Professionista :
• Si concentra sulla sostenibilità dei profitti
• Ha un capitale adeguato e aspettative realistiche
• Crescita lenta, costante, e preservazione del capitale
6. Psicologia e disciplina 🧘🏻♀️
Neofita :
• Entra per vendetta dopo una perdita
• È emotivo: paura, avidità, euforia, tristezza, ecc..
• Vuole "essere nel mercato sempre"
Professionista :
• Accetta la perdita come parte del mestiere
• Ha controllo emotivo e regole ferme
• Può restare settimane fuori, se non c'è opportunità
Sintesi finale: 📈
Il neofita..
• è reattivo, impulsivo e affamato di soldi.
• spesso brucia il conto entro pochi mesi.
Il professionista..
• è disciplinato, pianificato, paziente.
• protegge il capitale, ottimizza le probabilità, vive
di rendimento costante e controllato.
Mercati in rialzo nonostante una fragile treguaFRAGILE TREGUA, MA AI MERCATI BASTA
Poche novità sul fronte geopolitico, dopo le dichiarazioni di Trump sulla necessità di mantenere la tregua tra Israele e Iran. Il cessate il fuoco ha rischiato di saltare un paio di volte, ma è poi rientrato.
I listini americani, dopo i guadagni del giorno precedente, hanno continuato a salire, chiudendo in positivo per il secondo giorno consecutivo.
Durante la notte, Tamura della BoJ ha dichiarato che la banca centrale potrebbe dover agire con decisione se il rischio di rialzo dei prezzi dovesse aumentare ulteriormente, dato che l’inflazione ha accelerato più del previsto a maggio.
Nelle minute dell’ultima riunione della banca centrale si legge che i funzionari mantengono un atteggiamento cauto sui futuri aggiustamenti delle politiche, citando l'accresciuta incertezza nelle prospettive economiche.
La BoJ ha ribadito che eventuali aumenti dei tassi dipenderanno dalla realizzazione delle proiezioni di crescita economica e inflazione. Diversi membri hanno sottolineato l'importanza di mantenere un atteggiamento accomodante, in un contesto di tensioni commerciali globali e rischi geopolitici.
POWELL RIBADISCE LA LINEA DURA
Nel report semestrale sulla politica monetaria della Fed, Powell ha confermato la decisione di mantenere i tassi invariati al 4,25%-4,50%, adottando un atteggiamento cauto per valutare l’impatto delle politiche del Presidente Trump, in particolare su dazi, immigrazione e tassazione.
Il Presidente ha osservato che l'incertezza sulle prospettive economiche è diminuita, ma resta elevata.
La Fed continua a prevedere due tagli dei tassi entro la fine dell’anno, sebbene stimi solo un quarto di punto percentuale nel 2026 e nel 2027.
Nelle proiezioni aggiornate, la Fed ha rivisto al ribasso la crescita del PIL: all’1,4% per il 2025 (contro l’1,7% di marzo) e all’1,6% per il 2026 (contro l’1,8%). La stima per il 2027 resta invariata all’1,8%.
Il tasso di disoccupazione è previsto al 4,5% sia nel 2025 che nel 2026 (rispettivamente contro il 4,4% e il 4,3%).
Per quanto riguarda l’inflazione, la Fed prevede il tasso PCE al 3,0% nel 2025 (contro il 2,7%), in calo al 2,4% nel 2026 (contro il 2,2%) e al 2,1% nel 2027 (contro il 2,0%).
VALUTE
Sul mercato dei cambi, il dollaro rimane debole, pur mantenendo i supporti chiave: contro l’euro in area 1,1640 e contro la sterlina a 1,3650.
USD/JPY è in leggero recupero dai minimi di 144,50, con resistenze vicine a 145,60. USD/CAD resta sopra 1,3700, mentre le valute oceaniche rimangono sotto le resistenze chiave di 0,6500 e 0,6050.
Il mercato è dollaro-centrico, con il biglietto verde che perde quota in caso di aumento dell’appetito al rischio.
PETROLIO
I future sul greggio WTI sono saliti sopra i 65 dollari al barile mercoledì, recuperando parte delle recenti perdite. Il mercato ha reagito positivamente alla notizia del cessate il fuoco tra Iran e Israele.
Un rapporto preliminare dell’intelligence statunitense ha rivelato che i recenti attacchi su tre siti nucleari iraniani hanno ritardato il programma nucleare di Teheran solo di pochi mesi, sollevando timori per una possibile ripresa del conflitto regionale.
La tregua, quasi imposta dagli Stati Uniti, appare fragile: entrambe le parti sono accusate di aver lanciato attacchi poco dopo la sua entrata in vigore.
Nel frattempo, i dati del settore mostrano che le scorte di greggio statunitensi sono diminuite di 4,28 milioni di barili la scorsa settimana, ben oltre le attese di un calo di 0,6 milioni. È il quarto calo settimanale consecutivo e il sesto in otto settimane, segnalando una riduzione dell’offerta.
Tuttavia, l’AIE mantiene 1,2 miliardi di barili in riserve di emergenza, e alcuni membri dell’OPEC+ stanno aumentando la produzione, con capacità inutilizzata disponibile in caso di necessità.
IFO TEDESCO
L’indicatore Ifo sul sentiment del settore industriale in Germania è salito a 88,4 a giugno 2025, il livello più alto in quasi un anno, rispetto a 87,5 di maggio e leggermente sopra le previsioni di 88,2.
L’indicatore delle aspettative è balzato a 90,7, il livello più alto da aprile 2023, rispetto a un 89 rivisto al rialzo del mese precedente. L’indice delle condizioni attuali è salito a 86,2 da 86,1.
"L’economia tedesca sta lentamente riacquistando fiducia", ha affermato Clemens Fuest, presidente dell’Ifo.
Il miglioramento è stato particolarmente significativo nel settore dei servizi, dove le aziende hanno alzato le aspettative future. Nel manifatturiero, il clima aziendale è leggermente migliorato: le aziende sono più ottimiste per i mesi a venire, anche se le condizioni attuali sono peggiorate.
Anche nel commercio al dettaglio il sentiment è migliorato, con i rivenditori che segnalano maggiore soddisfazione per le attività correnti e prospettive meno pessimistiche.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
EURUSD rompe il massimo.Il prezzo dell’EURUSD ha rotto i massimi recenti durante la giornata per poi tornare leggermente al ribasso. Questo leggero sweep è stato probabilmente effettuato per far sortir les vendeurs. Tuttavia, se il prezzo rimane all’interno del livello HTF segnato dalla linea orizzontale blu più bassa, allora ci sono buone probabilità di un rimbalzo al rialzo.
[STAI PENSANDO DI MOLLARE IL TRADING?] - Fermati e leggi questo!SE I TUOI PENSIERI IN QUESTO MOMENTO TI STANNO DICENDO CHE NON DEVI CONTINUARE CON IL TRADING, CHE NON È COSA PER TE E CHE TANTO POTRAI ANDARE AVANTI QUANTO VUOI CHE I RISULTATI NON ARRIVERANNO, BENE QUESTO MESSAGGIO È RIVOLTO PROPRIO A TE. BUONA LETTURA!
Sappi che se sei arrivato fin qui non è di certo per un caso. Ogni grafico che hai studiato, ogni errore che hai commesso, ogni notte in cui hai dubitato di te stesso.. fanno parte del processo. Il trading non è solo numeri e strategie: è una sfida continua con te stesso, con la tua disciplina, con la tua visione.
Ci saranno momenti in cui tutto sembrerà andare contro di te, ma è proprio lì che si distingue chi molla da chi riesce. Se questa è davvero la tua passione, la tua strada, se dentro senti che questo è ciò che vuoi, allora non mollare, NON DEVI MOLLARE.
Perché la differenza tra chi ce la fa e chi resta a guardare non è il talento, ma la tenacia.
Ogni trader vincente ha attraversato il deserto del dubbio. E ogni volta che hai voglia di arrenderti, ricordati perché hai iniziato.
Continua. Studia. Migliora. Persevera. Credici.
Il successo non è immediato, ma è inevitabile per chi non smetterà mai di crederci.
#AN010: De-escalation, BCE, prezzi del petrolio e altro
Ciao, sono il trader Forex Andrea Russo e oggi daremo un'occhiata alle notizie della settimana. Grazie a tutti per il gran numero di lettori che sto ricevendo in questi giorni.
Non dimenticate che visitando il mio sito web, potete contattarmi anche su altre piattaforme e trovare vantaggi esclusivi per i miei lettori.
🔶 Aspetti chiave della settimana
Villeroy della BCE conferma la propensione al taglio dei tassi a fronte della volatilità del settore energetico
Il governatore François Villeroy de Galhau ha segnalato che la Banca Centrale Europea rimane aperta a ulteriori tagli dei tassi, nonostante la recente volatilità del prezzo del petrolio, a causa dell'euro forte e dell'inflazione controllata
Prezzi del petrolio in aumento e in calo a causa delle tensioni con l'Iran e delle notizie sul cessate il fuoco
Gli attacchi statunitensi all'Iran sono stati innescati da un picco del 5-7% del greggio, spingendo il Brent sopra i 77 dollari al barile, prima di precipitare con il ritorno del sentiment sul cessate il fuoco
Svolta accomodante alla Fed
Diversi funzionari della Fed (Bowman, Waller, Goolsbee) sostengono apertamente un taglio dei tassi a luglio, modificando il sentiment sul dollaro
Pressione sui mercati emergenti: la rupia indiana al centro dell'attenzione
L'aumento dei costi del petrolio e l'instabilità geopolitica gravano sulla rupia indiana, spingendo la RBI a un potenziale intervento
La de-escalation geopolitica allenta la pressione sui mercati Rischio
Un cessate il fuoco tra Stati Uniti e Iran ha innescato un brusco calo del petrolio, ha sostenuto le azioni a livello globale e ha indebolito i beni rifugio USD e oro.
- Reazioni del mercato Forex: cosa devono sapere i trader
EUR/USD:
Finestra di taglio dei tassi in Europa: il tono accomodante della BCE attenua il rialzo dell'EUR, mentre la volatilità del petrolio ora ha un impatto minore.
Debolezza dell'USD: il commento accomodante della Fed ha indebolito la forza del dollaro.
Segnali chiave del grafico: una rottura prolungata sotto 1,0670 potrebbe aprire un ulteriore ribasso verso 1,0600-1,0535.
USD/JPY:
Movimento instabile dopo i breakout falliti vicino a 148,00: attenzione al rischio di resilienza dello JPY in un contesto di riprezzamento avverso al rischio.
AUD/USD e altre valute emergenti:
Pressione valutaria trainata dal petrolio che influenza l'AUD, monitorata tramite la sensibilità del greggio.
La debolezza della rupia indiana suggerisce un più ampio stress nei mercati emergenti per le valute sensibili al rischio
🛠️ Strategia e prospettive per i trader
Implicazioni del tema per il forex
Posizione accomodante della Fed Debolezza del dollaro → sostiene EUR, JPY e valute emergenti
Flessibilità di politica monetaria della BCE Limite ai guadagni dell'EUR → orientamento neutrale fino a conferma dei dati
Volatilità del petrolio Rischio a medio termine per AUD, CAD, NOK, RUB
Calma geopolitica Sentiment di propensione al rischio → pressione sui beni rifugio USD e JPY
🎯 Impostazioni di trading:
EUR/USD: Short in caso di calo sotto 1,0670—target 1,0600–1,0535; stop sopra 1,0760.
AUD/USD: Short bias se il petrolio si mantiene sopra i 75 dollari; in linea con i temi più ampi legati alle materie prime.
USD/JPY: Attenzione alla continuazione della posizione short se torna la propensione al rischio; altrimenti, inversioni di tendenza a 148,00 chiave.
Tensioni geopolitiche e mercati in assestamentoLA RISPOSTA DI TEHERAN
La risposta iraniana agli attacchi americani ai siti nucleari è giunta ieri nel tardo pomeriggio, con il lancio di missili verso basi statunitensi in Iraq e Qatar.
Una guerra “fake”, forse, considerando che l’Iran avrebbe coordinato l’attacco alla base aerea USA in Qatar con funzionari locali, avvisando in anticipo anche gli americani per ridurre al minimo le vittime. Lo stesso approccio sarebbe stato adottato dagli Stati Uniti nei loro attacchi precedenti.
I mercati, ormai abituati a tutto, hanno reagito con un iniziale aumento dell’avversione al rischio, per poi tornare rapidamente alla normalità. I principali asset sono rimasti poco mossi, con variazioni meno significative rispetto a quelle osservate ad aprile.
È un segnale che stiamo vivendo una guerra finta? O c’è qualcosa che ancora non comprendiamo fino in fondo?
L’oro non è ancora vicino ai massimi, i rendimenti obbligazionari sono in calo, il petrolio WTI è sceso sotto i 65 dollari, e il dollaro è in deciso ribasso, come se fossimo in pieno appetito per il rischio.
Forse qualcuno ritiene che questo conflitto sia solo propaganda?
In serata sono emerse altre notizie interessanti: l’attacco iraniano avrebbe colpito solo la base di Al Udeid in Qatar, mentre le segnalazioni di attacchi in Bahrein, Iraq, Kuwait e Arabia Saudita sarebbero attribuibili a milizie sostenute dall’Iran o del tutto false.
Il fatto che l’amministrazione Trump fosse a conoscenza in anticipo dell’attacco iraniano rafforza l’idea che questa non sia una guerra come le altre.
WALL STREET RILANCIA
I principali indici statunitensi hanno recuperato terreno lunedì, dopo aver assorbito le notizie dal fronte geopolitico, inclusi l’attacco USA all’Iran e la ritorsione iraniana.
I mercati sembrano aver ridimensionato i timori che il conflitto possa ostacolare i flussi di petroliere dal Golfo Persico o aggravare la crisi regionale.
L’S&P 500, il Dow Jones e il Nasdaq 100 hanno tutti chiuso in rialzo.
Le forze statunitensi avevano colpito le infrastrutture nucleari iraniane nel fine settimana, nonostante Trump avesse escluso un attacco imminente. L’Iran ha risposto colpendo una base USA in Qatar e il parlamento iraniano ha sostenuto il blocco dello Stretto di Hormuz.
Tuttavia, le petroliere hanno continuato a transitare nella regione e i prezzi del greggio hanno rallentato la loro crescita, attenuando i timori di un’inflazione più elevata.
Tesla ha guadagnato oltre il 7% dopo il lancio dei suoi primi taxi senza conducente. AMD è salita di oltre il 2% grazie a un upgrade da Melius Research.
Al contrario, ExxonMobil e Chevron hanno ridotto i guadagni, con i future sul WTI tornati in netto ribasso.
VALUTE
Sul mercato valutario, dopo un avvio positivo, il dollaro ha perso terreno contro le principali valute, in particolare euro, sterlina e yen, segno che il mercato ha assorbito le notizie negative sul conflitto.
EUR/USD è salito sopra 1,1600, puntando ai massimi del 12 giugno a 1,1630, con possibilità di raggiungere l’area 1,1715–1,1730.
GBP/USD si dirige verso 1,3630, con obiettivi di medio termine intorno a 1,4200.
USD/JPY è in calo, puntando sotto quota 145,00.
Le valute oceaniche hanno recuperato quota 0,6500 (AUD) e 0,6000 (NZD).
USD/CAD è tornato vicino a 1,3700, in attesa di una spinta verso 1,3450.
Tuttavia, ogni previsione va presa con cautela. I mercati sono estremamente volatili e imprevedibili. Basti pensare che ieri sera Trump ha scritto su X: “Congratulations World! It’s time for peace”, meno di 24 ore dopo aver lanciato tre missili.
US PMI IN LEGGERO RIBASSO
L’indice PMI composito statunitense di S&P Global è sceso a 52,8 a giugno, rispetto ai 53 di maggio, segnalando un lieve rallentamento della crescita del settore privato. Si tratta comunque del 29° mese consecutivo di espansione.
Il settore dei servizi ha rallentato leggermente (53,1 contro 53,7), pur restando solido. Il manifatturiero è rimasto stabile al massimo degli ultimi 15 mesi (52,0).
L’attività economica e i nuovi ordini sono cresciuti, ma con minore slancio, a causa del calo delle esportazioni legato all’aumento dei dazi commerciali.
Le pressioni sui prezzi si sono intensificate, spinte da tariffe, costi di finanziamento, salari e carburante. Tuttavia, nel settore dei servizi, i costi di input e i prezzi di vendita sono aumentati più lentamente rispetto a maggio, anche grazie alla maggiore concorrenza.
La fiducia delle imprese, infine, ha mostrato un leggero indebolimento.
PETROLIO IN CALO
I future sul greggio WTI sono scesi a circa 65 dollari al barile, complice l’affievolirsi dei timori iniziali legati a possibili interruzioni dell’approvvigionamento dal Medio Oriente. La ritorsione iraniana, infatti, è apparsa più come propaganda che come reale minaccia.
Gli investitori non hanno riscontrato alcun impatto immediato sui flussi fisici di petrolio dopo gli attacchi statunitensi agli impianti nucleari iraniani. Mentre Israele intensificava i suoi attacchi e l’Iran prometteva ritorsioni, l’intensità delle risposte iraniane sembra essersi attenuata.
Nonostante la regione rappresenti circa un terzo della produzione globale di greggio, le spedizioni — comprese quelle attraverso lo Stretto di Hormuz — sono rimaste inalterate. Anzi, le esportazioni di petrolio iraniano hanno mostrato segnali di aumento dall’inizio del conflitto.
In precedenza, il WTI era salito fino a 75,5 dollari, toccando il livello più alto da gennaio. Tuttavia, quel rally si è esaurito, soprattutto dopo le dichiarazioni di Trump, secondo cui i movimenti del prezzo del petrolio sarebbero dettati principalmente dalla speculazione.
RENDIMENTI IN CALO, A SORPRESA
Il rendimento dei titoli del Tesoro statunitensi a 10 anni è sceso ulteriormente al 4,32% lunedì, il livello più basso da inizio maggio. Questo movimento ha invertito i guadagni precedenti, poiché i timori di una ritorsione immediata da parte dell’Iran e di un’interruzione delle spedizioni di petrolio attraverso lo Stretto di Hormuz si sono attenuati.
L’allentamento delle tensioni geopolitiche ha contribuito al calo dei prezzi del petrolio, riducendo così alcune preoccupazioni legate all’inflazione.
Nel frattempo, la governatrice della Fed, Michelle Bowman, ha segnalato la possibilità di sostenere un taglio dei tassi già a luglio, qualora l’inflazione continuasse a raffreddarsi. Le sue parole hanno rafforzato le dichiarazioni accomodanti rilasciate venerdì scorso dalla governatrice Waller.
In risposta, i mercati hanno aumentato le scommesse su un allentamento monetario, stimando ora circa 55 punti base di tagli dei tassi entro la fine dell’anno.
Gli investitori attendono con attenzione la prossima testimonianza semestrale del presidente della Fed, Jerome Powell, davanti al Congresso, per ottenere ulteriori indicazioni sulla direzione della politica monetaria.
Sul fronte macroeconomico, gli indici PMI flash si sono attestati al di sopra delle aspettative, anche se le pressioni inflazionistiche sembrano in aumento.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.