Salve lettori, questa è un’analisi diversa rispetto alle precedenti.

Mi è stato chiesto innumerevoli volte come fosse possibile applicare l’analisi intermarket dei mercati finanziari al trading, in maniera tale da potersi costruire delle strategie fruttuose; ebbene, oggi vi mostrerò un esempio ideale dove andrò a combinare diversi asset, idee e ragionamenti basati su argomenti di cui ho discusso nel blog e qui su tradingview, incentrati sul mercato obbligazionario; per chi non l’avesse ancora fatto consiglio la lettura delle stesse analisi per avere una piena comprensione dell’argomento che affronterò quest’oggi.
Credo possa essere un modo per rendere più interessanti gli argomenti e il tipo di analisi che tratto, fatemi sapere se apprezzate!
La strategia che tra poco vi illustrerò sarà ideale, ossia non terrà conto dello strumento finanziario da utilizzare per poter operare, non terrà conto degli eventuali finanziamenti di overnight, degli adattamenti di rollover, del rischio, dei drawdown e dell’eventuale leva; è semplicemente un modo per farvi capire come vado a costruirmi una strategia di trading, per cui ciò non è assolutamente da intendere come un consiglio finanziario.
Trovate il video completo di questa analisi sul mio canale youtube al link:

youtube.com/watch?v=gxSO7eeiEjI&t=978s&ab_channel=MatteoFarci

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Detto questo, partiamo!

GLI ASSET UTILIZZATI PER LA COSTRUZIONE DELLA STRATEGIA: ORO E RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO A 10 ANNI
Come ho spiegato nel paragrafo precedente, volevo combinare asset e strumenti di cui avevo già parlato nel blog in maniera da rendervi la panoramica più chiara. Gli asset scelti sono stati:
• ORO (l’asset su cui avverranno le speculazioni in acquisto)
• RENDIMENTO DEI TITOLI DI STATO A 10 ANNI AMERICANI (l’asset di riferimento a cui applicare una strategia tecnica con lo scopo di avere dei punti di acquisto sul future dell’oro)

LA CORRELAZIONE DEI DUE ASSET FINANZIARI

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Al centro della grafica ho tracciato una linea separatoria tratteggiata; il motivo è questo: per applicare questa strategia intermarket è necessaria una forte correlazione tra i due.
Utilizzando un coefficiente di correlazione a 20 periodi possiamo osservare che:
• Prima del 2007 non esiste una vera e propria correlazione, che io ho definito “mista”, per cui risulta difficile costruirci una strategia
• Dopo il 2007 la correlazione venutasi a creare è di tipo inverso, ragion per cui se uno dei due asset si apprezza, l’altro si deprezza; grazie a ciò, è quindi possibile crearsi una strategia

LA STRATEGIA INTERMARKET CON TRE MEDIE MOBILI E CROSS-DOWN
Ho quindi pensato: è possibile applicare al rendimento del decennale americano degli indicatori che mi possano indicare, sul grafico dell’oro, i punti di entrata e di uscita a mercato? Ebbene si. Tre medie mobili:

• Una veloce a 33 periodi (in rosso, che mi indica la tendenza del prezzo nel breve periodo)
• Una intermedia a 66 periodi (in blu, che mi indica la tendenza del prezzo nel medio periodo)
• Una lenta a 99 periodi (in verde, che mi indica il trend di lungo periodo)

Per chi non lo sapesse, cosa sono effettivamente le medie mobili?
Una media mobile è un indicatore matematico costruito su una determinata quantità di dati. Essa tiene conto delle chiusure giornaliere (o settimanali o mensili, a seconda del timeframe scelto) di un dato periodo di tempo generico chiamato “N” di un particolare asset finanziario.

Esempio: una media mobile a 50 periodi non è altro che quella media che tiene conto delle chiusure di prezzo delle ultime 50 sedute.

L’applicazione delle medie mobili è utile per una più facile visualizzazione di una tendenza, al ribasso o al rialzo che sia; le tre da me applicate sul rendimento del decennale americano saranno invece utili per evidenziare un cambio di tendenza, in maniera tale da ricercare un posizionamento in acquisto sull’oro, sfruttando la correlazione inversa di cui ho parlato prima.
La strategia è di facile comprensione: è necessario intercettare un trend ribassista sul prezzo del rendimento del decennale americano; in aiuto arriva la media veloce a 33 periodi: ogni qualvolta essa rompe al ribasso la media mobile intermedia a 66 e successivamente a 99 periodi (fenomeno che io definisco “cross-down”), si acquista oro. Successivamente quando si verifica il “cross-over”, ossia quando la media più veloce a 33 periodi taglia al rialzo le altre due medie mobili più lente, si chiude l’operazione.
I trade ideali saranno eseguiti su un grafico giornaliero.

Ipotizziamo:
• Un investimento da 1000€
• Un reinvestimento di tutto il capitale dopo ogni trade, sia che esso sia terminato in profitto o in perdita

Questi sono i risultati:

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• Performance trade: +24.9%
• Durata trade: 9 mesi circa
• Capitale finale: 1240€

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• Performance trade: +4.8%
• Durata trade: 6 mesi circa
• Capitale finale: 1299€

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• Performance trade: +6.7%
• Durata trade: 3 mesi circa
• Capitale finale: 1386€

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• Performance trade: +16%
• Durata trade: 6 mesi circa
• Capitale finale: 1607€

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• Performance trade: +11.4%
• Durata trade: 9 mesi circa
• Capitale finale: 1790€

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• Performance trade: +9.33%
• Durata trade: 4 mesi circa
• Capitale finale: 1957€

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• Performance trade: -5%
• Durata trade: 1 mese circa
• Capitale finale: 1859€

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• Performance trade: -5.6%
• Durata trade: 1 mese circa
• Capitale finale: 1755€

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• Performance trade: -9.12%
• Durata trade: 1 anno e 3 mesi circa
• Capitale finale: 1595€

istantanea
• Performance trade: -4.1%
• Durata trade: 3 mesi circa
• Capitale finale: 1530€

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• Performance trade: +13.9%
• Durata trade: 8 mesi circa
• Capitale finale: 1743€

istantanea
• Performance trade: +0.4%
• Durata trade: 5 mesi circa
• Capitale finale: 1750€

istantanea
• Performance trade: -3.1%
• Durata trade: 1 mese circa
• Capitale finale: 1696€

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• Performance trade: -3.2%
• Durata trade: 3 mesi circa
• Capitale finale: 1642€

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• Performance trade: +18.2%
• Durata trade: 11 mesi circa
• Capitale finale: 1941€

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• Performance trade: +20.33%
• Durata trade: 8 mesi circa
• Capitale finale: 2336€

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• Performance trade: -0.6%
• Durata trade: 4 mesi circa
• Capitale finale: 2322€

Le performance ideali ottenute sono state:
• NUMERO TRADE: 17
• TRADE CON GUADAGNI: 10
• TRADE CON PERDITE: 7
• DURATA TOTALE INVESTIMENTO: 14 ANNI CIRCA
• PROFITTO: +132%
Posso concludere dicendo che le performance ideali per un investimento del genere di lungo periodo (14 anni) possono essere degne di nota. Ma ricordate, stiamo parlando di idealità, non di realtà!

CONCLUSIONI
Quella descritta oggi è solo una parte del mio processo, che posso dividere in diversi step:

• L’idea di un investimento nasce dalla conoscenza dell’analisi intermarket: osservando giorno dopo giorno i diversi mercati finanziari e conoscendo (e studiando) le varie correlazioni tra loro, vado a crearmi delle ipotesi ricercando le opportunità che potrebbero essere più vantaggiose.
Esempio: Ho osservato come il rendimento del decennale americano e l’oro siano inversamente correlati, come mostra la grafica sottostante:

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Se ottengo un riscontro positivo (come in questo caso) passo alla seconda fase.


• Correlo i due prezzi sul timeframe in cui voglio operare (soprattutto sul giornaliero, ma non disdegno dell’orario) e vedo se la correlazione è forte e attendibile.
• Ipotizzo degli investimenti ideali per capire se ci possa essere un margine di guadagno adatto a soddisfare le mie esigenze (l’esempio mostrato oggi è esattamente questo step). Se esse sono soddisfatte, posso affermare di aver creato la “fase 1” della strategia

Metaforicamente parlando, immaginate che con questa prima parte di processo abbia creato la mia “app”. Sappiamo benissimo come la prima versione di un’applicazione qualsiasi sia spesso difettosa, ed è per questo che deve venire aggiornata. Lo stesso vale per le mie strategie: create esse, man mano vanno perfezionate.

• Cambio quindi i settagli degli indicatori che utilizzo (ad esempio aggiungendone, di tanto in tanto, nuovi) e li testo in maniera tale da trovare quale sia la miglior configurazione per massimizzare il rendimento (nell’esempio ho utilizzato medie mobili a 33, 66 e 99 periodi, ma ciò non mi vieta di aggiungere un’ulteriore media mobile ancora più reattiva a 18 periodi, ad esempio)
• L’analisi intermarket mi permette di sapere quali siano gli altri asset collegati a quelli utilizzati nella strategia (nel mio esempio esso potrebbe essere rappresentato dal dollaro americano dal momento che esso è correlato inversamente all’oro e, in diversi scenari economico finanziari, sia direttamente che inversamente al rendimento del decennale americano) e ciò mi permette di integrare alla stessa un upgrade in più
• La stessa analisi mi permette di creare degli indici di forza relativa capaci di fornirmi svariate informazioni, tra le quali possibili segnali di entrata e uscita a mercato, segnali di debolezza di un trend, di risk-on e risk-off e via dicendo. Un indice di forza relativo che potrebbe permettere alla strategia un’upgrande in più è quello tra l’S&P500 e il settore Utilities:

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Questo indice mi da un’idea di quanto rischio c’è sul mercato. Tipicamente, quando il settore utilites sovraperforma il benchmark di riferimento S&P500, si ha il risk-off, condizione in cui l’Oro performa bene, e ciò è dimostrato graficamente dalla correlazione inversa con il metallo prezioso.

Quando considero questo “puzzle” concluso, posso dire di aver creato una vera e propria strategia.


L’IMPORTANZA DELL’ANALISI INTERMARKET E DELLE MIE ANALISI
I diversi punti trattati per la creazione di una mia strategia definiscono l’interesse che nutro per l’analisi intermarket. Non solo mi fornisce delle entrate passive, ma mi rende ricco dal punto di vista culturale, che, permettetemi, non è un qualcosa da sottovalutare; con la speranza che le mie analisi, il mio blog e il mio canale youtube possano arrichire anche voi, vi saluto.

Grazie per l’attenzione, Matteo Farci




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