L'INVERSIONE DEI MERCATI AZIONARI GIUNGERA' NEL 2022?Buongiorno ragazzi, oggi vi voglio parlare di ciò che potrebbe accadere prossimamente sui mercati finanziari, analizzando i vari cicli economici e il loro susseguirsi e, successivamente, la curva dei rendimenti dei titoli di stato USA e di come quest’ultima stia ultimamente cambiando la sua pendenza.
Il mondo obbligazionario è sempre stato considerando un mercato “anticipatore”, in quanto esso è sempre il primo asset tra i più conosciuti (obbligazioni, materie prime e azioni) ad anticipare i cambiamenti nei cicli economici.
I CICLI ECONOMICI
Come molti di voi sapranno, i cicli economici sono 4, e si susseguono uno dopo l’altro. Ogni ciclo può durare anche diversi anni e ciò che li caratterizza sono la crescita (o la decrescita) economica, i livelli di inflazione, di disoccupazione e le scelte di politica monetaria delle banche centrali.
Partiamo con l’esaminare il primo ciclo, ossia quello di ripresa economica (che rappresenterebbe il periodo metà 2020- metà 2021 circa) che nasce dopo un periodo di recessione economica (indotta, nel nostro caso, dalla pandemia). In un periodo del genere i livelli di inflazione sono bassi, le scelte di politica monetaria sono accomodanti: si fa spesso uso dei quantitative easing, così come è accaduto nel 2020, e il livello dei tassi di interesse sta quasi allo zero, il tutto per favorire una richiesta al credito (e ai prestiti) con lo scopo di far “girare moneta”, il tutto per favorire la crescita economica. I livelli di disoccupazione pian piano si abbassano. Per quanto riguarda i dati macroeconomici, dovremo aspettarci quindi dati sul PIL in crescita mese su mese, accompagnati dalla crescita delle vendite al dettaglio, del PMI, del PPI, dell’inflazione e delle buste paga, mentre i livelli di disoccupazione dovrebbero man mano diminuire. I dati sulla fiducia dei consumatori inizia ad alzarsi.
In questo contesto economico, le materie prime incrementano il loro valore (aumentando la domanda dei consumatori verso beni e prodotti, le industrie andranno a produrre di più e, dal momento che il prezzo delle materie prime si basa sulla legge della domanda e dell’offerta, più aumenta la domanda, più il loro prezzo salirà) così come il mercato azionario. Il mondo obbligazionario, invece, inizia a muoversi in territorio negativo in quanto gli investitori, in un clima di risk on, preferiscono comprare azioni che obbligazioni visti i ritorni all’investimento più alti.
Arriviamo quindi al secondo ciclo, ossia al ciclo della massima espansione, in cui l’economia si è ormai ripresa, la disoccupazione si è riassorbita ma i livelli di inflazione sono molto alti, a causa dei prezzi del petrolio e, in generale, delle materie prime e di tanti altri fattori che ora non discuterò per non uscire troppo fuori tema.
In questo particolare ciclo le banche centrali non sono più accomodanti, dichiarando di togliere all’economia i sostegni precedentemente dati (procedendo cin i famosi tapering) e di alzare successivamente i tassi di interesse, per cercare di far abbassare l’inflazione arrivata ormai oltre il target del +2%. I livelli del PIL sono alti, così come i livelli del producer price index, delle buste paga, delle vendite al dettaglio, dei PMI e della fiducia dei consumatori. Per quanto riguarda le performance delle varie asset classes, le obbligazioni rimangono in territorio negativo, mentre girano in negativo anche le azioni (perché, come dico sempre, la finanza anticipa sempre e gli investitori, spaventati dalla banca centrale e dal relativo aumento dei tassi di interesse prossimi, liquidano le proprie posizioni long). Le materie prime continuano tuttavia a performare bene perché di per sé sono asset che performano alla grande in periodi di moderata/alta inflazione.
Il terzo ciclo (quello del rallentamento economico) ha inizio a parer mio con la scelta delle banche centrali di alzare i tassi di interesse. Con questi oltre lo 0%-0,25%, le imprese non saranno tanto più spinte (come lo erano nel ciclo 1 e 2) a richiedere prestiti per espandersi e così come per le imprese, vale per i privati (in generale, ci sarà una stretta sul credito). Ciò significa che, vista l’inferiore quantità di moneta circolante, l’inflazione tende ad abbassarsi e con lei anche il valore in borsa delle materie prime (le commodities tendono inoltre a perdere il loro valore in quanto le industire iniziano a produrre di meno in quanto la domanda dei consumatori inizia ad essere più debole e quindi minor domanda, prezzo delle materie prime giù). Con le materie prime in trend negativo, andremo a trovare valori del PPI via via decrescenti, assieme alla fiducia dei consumatori e alle relative vendite al dettaglio. Il livello di disoccupazione giunge ad un bottom e inizia a muoversi in un trend lateral-rialzista. Il PIL inizia a registrare mese su mese valori via via decrescenti. Questo è l’unico ciclo economico in cui troviamo tutti e tre le asset classes che ho nominato in trend ribassista.
Arriviamo infine al ciclo 4, ossia alla contrazione economica (che talvolta può sfoggiare anche in una recessione) in cui il PIL non cresce più bensì inizia a diminuire mese su mese, e lo stesso vale per l’inflazione e il PPI. La fiducia dei consumatori e le vendite al dettaglio iniziano a registrare dei numeri ben più negativi dei cicli 1 e 2, e lo stesso vale per i PMI. I livelli di disoccupazione si alzano in quanto le aziende iniziano a registrare utili notevolmente inferiori rispetto al ciclo 2 e 3 e di conseguenza iniziano a tagliare anche i posti di lavoro (le buste paga aumentano tendenzialmente nei cicli 1 e 2 in quanto, ad una ripresa ed un’espansione economica massima le aziende tandono ad espandersi, e ciò accade di pari passo con nuove assunzioni). I tassi di interesse sono relativamente medio/alti.
Quando si tocca il punto più basso della contrazione o della recessione economica, si ha l’intervento delle banche centrali che applicano nuovamente politiche monetarie: dapprima gli abbassano di nuovo intorno allo 0% e successivamente agiscono immettendo denaro sotto diverse forme nel sistema economico, così che si possa tornare alla fase economica 1, ossia quella della ripresa. I segnali che anticipano una nuova ripresa economica sono dapprima le obbligazioni, che girano in territorio positivo, seguite successivamente da azioni ed infine dalle materie prime, non dimenticando tutti i dati macroeconomici già menzionati, che iniziano tutti a registrare dei valori via via sempre migliori.
LA SITUAZIONE AI NOSTRI GIORNI
Nel biennio 2020-2021 abbiamo a parer mio assistito al susseguirsi di 3 cicli economici in maniera molto rapida: fase di recessione, di ripresa e di espansione economica. Tutti gridano al crash dei mercati azionari: a parer mio, forse, ci arriveremo nel prossimo anno. La teoria secondo il quale affermo che con buone probabilità arriveremo ad una fase di rallentamento economico non giunge solo studiando i vari cicli economici e il loro susseguirsi, ma analizzando anche la curva dei rendimenti dei titoli di stato americani.
COS’E’ LA CURVA DEI RENDIMENTI?
La curva dei rendimenti è la rappresentazione grafica della relazione fra le varie scadenze dei titoli di Stato americani e il relativo rendimento. Nei grafici che tra poco condividerò con voi avremo sull’asse delle ordinate i rendimenti che il titolo assume in corrispondenza di ciascuna scadenza, e sull’asse delle ascisse le relative scadenze.
La curva dei rendimenti può essere essenzialmente di 3 tipi:
- Crescente (o “steepening”)
- Piatta (o “flattening”)
- Invertita
Abbiamo una curva dei rendimenti “normale” o “crescente” quando ci sono aspettative di crescita economica. Esiste un rapporto inverso tra le obbligazioni e i relativi rendimenti: se gli investitori vendono obbligazioni (in questo caso titoli di stato) , il rendimento delle stesse obbligazioni va a crescere; quindi, se la curva dei rendimenti “normale” è crescente, significa che gli investitori vendono obbligazioni di tutte le scadenze per andare a spostare i loro capitali in strumenti a più alto rischio, ossia le azioni (facendo quindi alzare i rendimenti, in maniera appunto crescente), considerando anche il tipico clima di risk on dei mercati tipici di quella fase economica; questa è la curva dei rendimenti che abbiamo avuto nel 2020-2021, tipica appunto di una ripresa/espansione economica che noi stessi stiamo vivendo (che dopo vi mostrerò). Inoltre voglio ricordare che in periodi di ripresa/espansione economica, l’inflazione si fa sempre via via più alta fino a raggiungere un punto in cui agisce la banca centrale che, alzando i tassi di interesse, cerca di calmierarla. Proprio per questo motivo la curva è crescente: che senso ha tenere un’obbligazione che ha, ad esempio, un rendimento dell’1,7% se poi ci ritroviamo con un inflazione del 2%/3%? Avrebbe poco senso, in quanto l’inflazione andrebbe ad erodere i futuri rendimenti agli stacchi delle cedole e, quindi, cosa fanno gli investitori? Vendono le obbligazioni, facendo aumentare i rendimenti e dando alla curva la tipica forma “steepening”.
Per quanto riguarda una curva piatta, essa si va a formare in periodi economici di transizione: gli investitori iniziano a comprare titoli di stato a lunga scadenza (10,20 e 30 anni) facendo abbassare i relativi rendimenti (e infatti nell’immagine vediamo come, nelle lunghe scadenze, la curva si appiattisce). Questo succede poiché i tassi di interesse, per combattere l’inflazione, sono stati aumentati e di conseguenza gli investitori iniziano a scontare ciò, andando a comprare obbligazioni a lunga scadenza, facendo così appiattire la parte finale della curva stessa (a questo punto gli investitori iniziano ad avere meno “paura” dell’erosione del loro denaro futuro a causa dell’inflazione).
Una curva invertita è tipica di una recessione. Vi chiedete il perché? Ragioniamo assieme: se i rendimenti delle scadenze brevi (a 1,2,3,5 e 7 anni) sono più alti delle scadenze lunghe, significa sostanzialmente che gli investitori stanno vendendo obbligazioni a bassa scadenza (facendo quindi aumentare i relativi rendimenti) e comprando la stesse a lunga scadenza (facendo quindi abbasare i relativi rendimenti). Che senso avrebbe ciò? Si vendono obbligazioni a breve termine quando, nel breve termine stesso, non si ha una buona visione dell’economia (chi è che compra i titoli di stato di un Paese che potrebbe nei prossimi tempi trovarsi in recessione economica?) mentre si vanno a comprare le obbligazioni a lunga scadenza in quanto si va scontare il fatto che poi in futuro (in un futuro a 10,20 e 30 anni), dopo l’intervento delle banche centrali, l’economia sarà migliorata.
Ho studiato i vari cicli economici e il mondo obbligazionario e, per pura curiosità, sono andato a costruire la curva dei rendimenti USA relativa al periodo di Q1,Q2,Q3 E Q4 utilizzando i rendimenti a 1,2,3,5,7,10,20 e 30 anni relativi a quei trimestri:
PRIMO TRIMESTRE 2021 (Q1)
Possiamo notare come la curva sia crescente. Più ci si avvicina alle scadenze più lunghe, maggiore è la pendenza della curva
SECONDO TRIMESTRE 2021 (Q2)
Anche nel secondo trimestre del 2021 la curva si presentava “steepening”, molto simile a quella di Q1.
TERZO TRIMESTRE 2021 (Q3)
Nessun particolare considerazione diversa per la curva di Q3
QUARTO TRIMESTRE 2021 (Q4)
Vediamo come, in Q4, la curva si sia appiattita. In particolare, il rendimento del titolo di stato a 20 anni presenta un rendimento addirittura maggiore rispetto a quello a 30 anni. Questa curva è stata da me creata il 3 dicembre, quindi pochi giorni fa. E’ un caso che la curva abbia iniziato ad appiattirsi alla fine del terzo trimestre / inizio quarto trimestre, quando si iniziava a vociferare l’aumento dei tassi di interesse (e, ultimamente, un accelerazione del tapering che andrebbe a significare un aumento dei tassi non più in Q2 2022 ma probabilmente in Q1 2022)?
Vi riporto la grafica della curva dei rendimenti il 20 ottobre (quindi inizio Q4):
Come vediamo, è intorno a quel periodo che la curva ha iniziato ad appiattirsi. Questo è stato causato a parer mio dal fatto che gli investitori hanno iniziato a scontare il rialzo dei tassi di interesse.
E’ POSSIBILE CHE STIA ARRIVANDO IL “CROLLO DEI MERCATI?”
La riflessione che faccio tra me e voi è questa: abbiamo detto che l’appiattimento della curva dei rendimenti anticipa una transizione di cicli economici; abbiamo detto anche che il rialzo dei tassi di interesse di una nazione va ad abbassare l’inflazione scoraggiando però le imprese e le industrie che andranno quindi a richiedere meno prestiti e finanziamenti: come ho detto prima, si tende ad assumere manodopera in maniera più consistente durante le riprese e le espansioni economiche (in quanto la richiesta per i beni, e di conseguenza la loro produzione, aumenta), ma, raggiunto un picco dell’espansione, come avevo detto in precedenza, i livelli di disoccupazione si iniziano a muoversi in un trend lateral-rialzista. Con una disoccupazione in leggero aumento, il dato sulla fiducia dei consumatori verso l’economia inizierebbe a registrare dei decrementi (è normale che un consumatore inizi ad avere meno fiducia sul sistema economico dal momento che la disoccupazione, a piccoli passi, inizia a salire), e di conseguenza è probabile che i risparmi delle famiglie inizierebbero ad aumentare. La conseguenza diretta è sulle vendite al dettaglio, che inizierebbero a diminuire e di conseguenza, con loro, le revenue delle aziende che non andrebbero più a fatturare come nella fase di ripresa/espansione economica, in cui i consumatori erano più propensi a spendere vista la grande fiducia sull’economia. A revenue inferiori delle aziende potrebbe essere legata la poi futura vendita delle azioni stesse da parte degli investitori, con i prezzi delle azioni che potrebbero vedere l’inizio di un trend lateral-ribassista. Dopotutto quando parlavo di cicli economici ho detto che la fase di rallentamento economica era anticipata dapprima dalle obbligazioni, seguite poi dalle azioni. Le obbligazioni effettivamente non si trovano in un trend rialzista: se infatti vi condivido il grafico dei titoli di stato a 10 anni, vediamo che essi sono in un trend discendente:
Lo stesso non si può dire per le azioni, in quanto se condividessi il grafico dell’S&P500 vedremo l’indice stesso praticamente ai massimi storici. Ciò può significare il fatto che, per gridare “i mercati crolleranno” (anche se io preferisco più un “i mercati scenderanno”), bisognerà aspettare che anche le azioni effettivamente inizino a stornare, confermando quindi il nuovo ciclo economico di rallentamento. Però attenzione. Vi condivido un grafico interessante:
Questo è il grafico dell’S&P500. Nell’area in giallo vi ho segnato il range di prezzo, notando che esso, in Q2 2020, è incrementato del 20,6%. I dati sul PIL USA relativi a Q2 2020 (dati reperiti su investing.com) erano:
30.09.2020 (2° trim.) -31,4%
27.08.2020 (2° trim.) -31,7%
30.07.2020 (2° trim.) -32,9%
Nonostante la ripresa economica non fosse ancora partita (visto che era appena scoppiata la pandemia) il mercato aveva già iniziato a scontare tutto. La domanda è: anche stavolta il mercato sconterà prima un nuovo possibile ciclo economico?
Vi voglio riportare un ultimo dato interessante, relativo alla FED: in una riunione di fine settembre, quando aveva quasi annunciato il “tapering”, la stessa prevedeva che l'economia americana sarebbe cresciuta del 5,9% quest'anno, per poi rallentare al 3,8% nel 2022 e al 2,5% nel 2023. Leggendo i dati della FED, balza subito all’occhio il fatto che potrebbe effettivamente esserci un rallentamento, no?
Quindi, ritornando alla domanda iniziale, il crollo dei mercati è vicino? Nessuno può saperlo, vi ho però portato alcuni dati interessanti, intrecciando cicli economici, obbligazioni e azioni. Per quanto riguarda il mio processo, continuerò giorno dopo giorno a leggere i dati macroeconomici e osserverò la curva dei rendimenti e tutti gli etf settoriali di cui parlo sempre…perché? Perché il mercato sconta quasi sempre tutto in precedenza.
MATTEO FARCI
Analisifondamentale
LE POSSIBILITA' SHORT NEL SETTORE UTILITIES. LA MIA VISIONEBuongiorno ragazzi. La scorsa settimana è stata molto tumultuosa sotto diversi aspetti a partire dalla scoperta della nuova variante di covid, dalle dichiarazioni del presidente della FED Jerome Powell che ha annunciato una probabile accelerazione del tapering (rallento degli acquisti di obbligazioni) fino al debole rapporto sul mercato del lavoro che ha visto un aumento delle buste paga (del settore non agricolo) di solo 210K.
La conseguenza è stata un aumento repentino degli indici di volatilità VIX (volatilità dell’S&P 500), VXN (del Nasdaq) e RVX (del Russel 2000), nonché dell’OVX (quella del petrolio).
Per quanto riguarda il VIX, vediamo come i valori siano aumentati nel corso della seduta di venerdì, andando a toccare valori di 35 punti (rettangolo azzurro); vi ho segnato con un rettangolo giallo l’area di “tranquillità”, ossia quei valori sotto i 20 punti che, una volta raggiunti, permettono all’S&P 500 di muoversi con relativa tranquillità.
Vediamo infatti che a valori del VIX superiori al 20 ha corrisposto uno storno del 4,70% dell’S&P500:
Vi ho parlato in maniera dettagliata degli indici di volatilità nella mia precedente idea, quindi vi condivido il link e per ora mi limito a condividervi soltanto la parte grafica degli indici di volatilità stessi associati ai relativi indici azionari per non dilungarmi troppo.
VXN E NASDAQ
RVX E RUSSEL 2000
PETROLIO E OVX
LA FIGURA PER ECCELENZA DELLE INVERSIONI DI TENDENZA: IL TESTA E SPALLE
Sabato 4 dicembre, giorno in cui ho scritto questo articolo, mi soffermavo ad osservare tutte le azioni dei relativi etf settoriali americani che utilizzo ogni giorno per le mie analisi, ossia XLE (indice energetico), XLF (indice finanziario), XLV (settore sanitario), XLC (settore delle comunicazioni), XLB ed XLI (settori materiali e industriale), XLY ed XLP (consumi discrezionali e di prima necessità), XLRE (settore real estate) ed infine il settore delle utilities, ossia XLU. E’ proprio all’interno di questo etf che ho notato la formazione di diversi testa e spalle, che considero uno dei pattern più affidabili per quanto riguarda le inversioni di tendenza. Ora ve li riporterò.
SOUTHERN COMPANY
Il testa e spalle formatosi in Southern Company non è perfetto dal punto di vista geometrico, in quanto la spalla di destra non è perfettamente sovrapponibile a quella di sinistra, ma va comunque a costituire un testa e spalle a tutti gli effetti. Come possiamo osservare, esso va a formarsi dopo un trend rialzista (seppur non troppo forte), testimoniato dalla costante separazione della media mobile a 50 periodi (sopra) rispetto alla media a 200 periodi (sotto). Voglio ricordare ai ragazzi che non hanno mai letto i miei articoli: quando una media di breve periodo (come può essere quella a 50 periodi, che può essere anche considerata di medio periodo) sta costantemente sopra una media di lungo periodo (quella a 200 periodi) significa che il trend è rialzista; viceversa, a medie mobili invertite, avremo un trend ribassista.
Interessante il segnale short che le medie mobili ci hanno concesso: il “death cross”, ossia lo “scavallamento” (scusate il termine ragazzi, credo sia il più “capibile”) delle medie mobili. Ora siamo in un momento in cui il prezzo è ritornato all’interno della neckline del testa e spalle. Starò attento in attesa di una rottura al ribasso.
EXELON CORP
Anche il testa e spalle formatosi su Exelon corp si sviluppa dopo un gran trend rialzista (grande separazione delle medie mobili). Il breakout della neckline c’è già stato, possibile vedere ora il prezzo ritornare nella struttura a 51$ che ho segnato con un segmento nero.
AMERICAN ELETRIC POWER COMPANY
Questa azienda, al contrario delle precedenti, presenta un testa e spalle di continuazione e non di inversione. Dal punto di vista geometrico è abbastanza preciso. Da notare due aspetti tecnici che possono anticipare la rottura della neckline al ribasso: il primo aspetto è la death cross, avvenuto 2 settimane fa. Il secondo è da ricercare nell’RSI: nel rettangolo azzurro vi ho indicato il periodo dell’RSI relativo alla formazione del testa e spalle, mentre con i rettangoli gialli vi voglio far osservare come i massimi formati dall’indicatore siano via via decrescenti: ciò significa debolezza del trend.
PUBLIC SERVICE ENTERPRISE GROUP INC
Questo testa e spalle, ancora non formato, mi piace particolarmente perché va a formarsi sui massimi storici. Se continuasse la debolezza sui mercati, potremo assistere alla sua formazione; inoltre non è ancora avvenuto il death cross, stiamo a vedere cosa succederà.
AMEREN CORP
Anche il testa e spalle in Ameren corporation si sviluppa sui massimi storici. Interessante l’RSI con i massimi decrescenti e la quasi avvenuta “death cross”.
ENTERGY CORP
Questo testa e spalle somiglia a quello in American Eletric Power. I segnali short sono 2 come in alcuni casi precedenti: death cross e massimi decrescenti nell’RSI.
ALLIANT ENERGY CORP
Questo è probabilmente il mio preferito tra quelli che vi ho condiviso: si sviluppa sui massimi storici, la death cross è appena avvenuta e l’rsi mostra massimi via via decrescenti. Attendo il breakout della neckline al ribasso
USARE L’ANALISI FONDAMENTALE E LA VOLATILITA’ PER CAPIRE MEGLIO LA SITUAZIONE INCERTA
Quelle che vi ho condiviso sono tutte figure di inversione, che potrebbero preludere il fatto che, a breakout avvenuti, il settore “utilities” soffrirà più di altri nelle prossime settimane; questo è quello che l’analisi tecnica e i suoi pattern potrebbero farci pensare, tuttavia se ci aggiungessi aspetti di altro carattere, la visione potrebbe cambiare. Vediamo insieme:
Le performance dei vari etf americani, nel corso dell’ultima settimana, sono state:
- XLF: -1,91%
- XLE: -0,79%
- XLV: -1,21%
- XLB: -1,26%
- XLI: -0,98%
- XLC: -3,21%
- XLY: -2,17%
- XLP: -0,54%
- XLK: -0,52%
- XLRE: +0,02%
E il settore utilities XLU come ha performato? Ha segnato un +0,96%, approssimando un +1%. Curioso, no? Questo mi ha fatto riflettere, in quanto le utilities sono state le uniche aziende a “sopravvivere” ad una settimana di alta volatiltà e paura sui mercati. Mi vien da pensare quindi che se la volatilità nei mercati continuasse, forse le utilities, essendo a tal proposito aziende difensive (ossia quelle che perdono poco/performano relativamente bene in tempi di incertezze), potrebbero continuare a performare bene, invalidando quindi tutti i testa e spalle che vi ho condiviso.
Questa è quindi una provocazione, forse la più grande nei mercati finanziari: di chi vi fidate di più? Dell’analisi tecnica o di quella fondamentale?
Io, per quanto riguarda la mia operatività, studierò molto da vicino gli indici di volatilità perché (come si evince da questa e dalla precentente idea da me condivise) in questa ultima settimana hanno fatto da padroni.
MATTEO FARCI
ANALISI PETROLIO:BIDEN, OPEC, SPR E...NUOVA VARIANTE SUDAFRICANABuongiorno a tutti, ero ormai da diverso tempo senza analizzare il petrolio, e credo che quello che ultimamente sta succedendo su di esso è degno di nota.
DISSIDI OPEC-BIDEN
Come sappiamo l’OPEC, ossia l’organizzazione mondiale dei paesi esportatori di petrolio, ha fondamentalmente 3 obiettivi:
- Il primo è quello di mantenere stabili i prezzi del petrolio coordinando la produzione petrolifera dei suoi membri attraverso le quote.
- Il secondo obiettivo è quello di ridurre la volatilità dei prezzi del petrolio
- Il terzo è quello di adeguare l’offerta di petrolio per combattere le eccedenze e le carenze, contribuendo così a ridurre la volatilità del prezzo del petrolio sui mercati internazionali.
Dopo la pandemia di covid-19 tale organizzazione non riuscì a trovare un accordo sul taglio dell’offerta (dato che la domanda sarebbe stata a livelli bassissimi dati i blocchi nazionali) e il prezzo del petrolio precipitò, andando a segnare addiritura dei prezzi negativi che non si erano mai visti prima.
Dopo questo avvenimento si riuscirono a trovare degli accordi riguardo il taglio dell’offerta che piano piano andarono a risollevare il prezzo della materia prima, portando il prezzo del barile a oltre 80$.
A questa breve introduzione voglio aggiungere il fatto che l’aumento dei prezzi del petrolio è chiaramente un fenomeno inflazionistico; non per niente abbiamo visto un aumento dell’inflazione USA e dell’inflazione EU rispettivamente del 6,2% e del 4,1% anno su anno. L’aumento dei prezzi del petrolio si va poi a riversare su tutta un’altra serie di prodotti e raffinati, come:
- Plastica
- Asfalto
- Gasolio
- Oli combustibili
- Benzina
- Cherosene
- Gas petrolio liquefatto (GPL)
- Oli lubrificanti
- Paraffina
- Catrame
Non è da escludere l’aumento del prezzo delle merci che vengono trasportate da nazione a nazione, o da paesi diversi della stessa nazione: è chiaro che se i carburanti (e quindi i costi di trasporto) sono maggiori, le merci finali distribuite tra i consumatori aumenteranno.
L’inflazione che si è venuta a creare ha spaventato tutti gli stati mondiali e gli investitori, fatta (forse) eccezione della FED, che ha sempre definito essa come “transitoria”.
Questa affermazione trova pochi d’accordo, e tra questi non manca il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che ha provato a concordare con l’OPEC un aumento della produzione di petrolio con lo scopo di andare a calmierare i prezzi del barile stesso. Questo perché? Perché i prezzi di una materia prima si definiscono con la dinamica della domanda e dell’offerta; collegandoci a questo meccanismo, Biden e la sua amministrazione prevedono un aumento della domanda nel prossimo anno dal momento che le condizioni economiche stanno migliorando (si prevede che il PIL USA nel 2022 crescerà di circa il 3,8%); per questo motivo, il governo USA, seguito da altri stati come India, Corea del Sud, Cina, Inghilterra e Giappone hanno chiesto all’OPEC un aumento dell’offerta, trovando però nella controparte un rifiuto. La risposta dell’organizzazione mondiale dei paesi esportatori di petrolio è stata dettata dal fatto che l’organizzazione stessa ha dovuto fare nei tempi prima un grandissimo lavoro per portare i prezzi del barile ai prezzi odierni vista la loro visione economica mondiale ancora incerta (possibili nuovi focolai o restrizioni come sta accadendo ora in Germania e Austria), decidendo un “modesto” aumento di produzione mensile di 400mila barili fino a settembre 2022.
Nel suo ultimo report mensile sul mercato petrolifero, l’OPEC ha inoltre stimato quale potrà essere il livello di domanda concludendo che essa, a livello mondiale, migliorerà del 4,3% rispetto al 2021.
Credo che tale percentuale di miglioramento non abbia soddisfatto l’OPEC tanto da aumentare in maniera più accentuata la produzione, aggiungendo inoltre che si prevede anche un surplus di offerta per Q1 2022, così come i nuovi casi covid che stanno prendendo piede in diversi Paesi. Da non dimenticare il traffico aereo; parte rilevante del consumo di carburante è utilizzato proprio negli aerei, e solo ora alcune nazioni hanno riniziato ad aprire i confini (gli USA, ad esempio, due settimane fa).
Incassato il “no” diretto dell’OPEC, come hanno reagito le nazioni? Hanno rilasciato barili dalle loro riserve strategiche di petrolio (SPR) . Sapete cosa sono queste riserve? Non sono altro che riserve di emergenza che non hanno lo scopo di essere usate per andare a modificare il prezzo del barile, bensì di essere utilizzate in caso di gravi interruzioni delle operazioni nelle raffinerie o a seguito, ad esempio, di gravi disastri ambientali (basti pensare al più recente uragano Ida: per mantenere attiva la fornitura di energia, Biden ha attivato la SPR americana).
Secondo i dati che ho letto, gli USA rilasceranno circa 50 milioni di barili, il Regno Unito circa 1,5 milioni di barili mentre l’India 5 milioni. Cina, Giappone e Corea del Sud, al momento, devono ancora annunciare numeri specifici.
Stando alla dinamica della domanda e dell’offerta, questa notizia avrebbe dovuto portare i prezzi del barile più in basso, invece il 23 novembre abbiamo assistito alla formazione di una candela dal +2,28%..come mai positiva e non negativa? Probabile che il mercato avesse già scontato in anticipo la notizia come spesso accade, oppure perché 50 milioni di barili USA, sommati a forse altri 50 milioni degli altri paesi, andrebbero a ricoprire la domanda mondiale di un solo giorno.
Detto questo, la situazione attuale è quella che ora ho descritto. I possibili market mover per il petrolio, a parer mio, saranno le decisioni dell’OPEC (la prossima riunione avverrà il 2 dicembre), i casi covid mondiali (più casi -> possibili nuovi lockdown -> minor richiesta di carburanti) ed infine sarà utile informarsi sulle previsioni dei viaggi delle compagnie aeree perché, come ho detto, gran parte del consumo mondiale avviene grazie ai voli.
Inoltre, voglio aggiungere che alcune banche d’affari o testate giornalistiche, tra le quali Bloomberg, danno un prezzo del barile a 100$ il prossimo futuro. Ciò accadrà?
ANALISI TECNICA
Vi ho condiviso il grafico giornaliero del future del petrolio con scadenza gennaio 2022. Quello che mi balza subito all’occhio è la grande separazione che si è venuta a creare tra le due medie mobili: quella veloce, a 50 periodi, e quella lenta, a 200 periodi; come spesso sottolineo nelle mie analisi, tanto più è considerevole la distanza tra due medie mobili diverse in periodi tra loro (sempre facendo riferimento ad una veloce ed una lenta), tanto più un trend è forte; e infatti, questa grande distanza è testimoniata dal fatto che il petrolio, a partire da gennaio 2021, ha incrementato il suo valore di oltre il 60%.
Vi ho evidenziato due strutture di prezzo importanti: quella a 60$, evidenziata da un rettangolo nero, e quella a 71$ circa, sentita dal prezzo ben 3 volte (evidenziato con rettangolini rossi) prima di essere stata superata dallo stesso, arrivando poi a segnare il massimo relativo a 83,83$. Interessante notare come il prezzo sia entrato a valori di RSI di ipercomprato (a 80) per poter raggiungere tale prezzi. Ricordo che molto spesso ad un valore RSI di ipercomprato (sopra i 70) o ipervenduto (sotto i 30) corrisponde un rintracciamento del prezzo, e questo è proprio ciò che è accaduto.
Per calcolare il possibile rintracciamento ho utilizzato il rintracciamento di Fibonacci dal minimo dell’ultimo impulso rialzista (dal minimo della candela del 23 agosto) fino al massimo (al massimo della candela del 25 ottobre). I rintracciamenti possibili sono 3, e sono evidenziati nel rettangolo di color giallo:
- Quello nel livello 38,2%
- Quello nel livello 50%
- Quello nel livello 68,2%
Sembra per ora che il prezzo abbia rintracciato del 38,2%, ma non è da escludere che possa rintracciare fino al 50% o al 68,2%.
Dopo aver rimbalzato sul livello 38,2%, vediamo come il prezzo, con le candele del 23 ,24 e 26 novembre, abbia sentito la media a 50 periodi.
Adesso, a parer mio, bisognerà capire cosa farà il prezzo, perché ci troviamo in una fase di stallo, sia dal punto di vista fondamentale che tecnico: se il prezzo romperà con forza e con buoni volumi la media a 50 periodi, potrebbe tranquillamente tornare a far visita agli 83$; viceversa, nel caso non riuscisse a romperla, potrebbe continuare a rintracciare. Sarebbe fantastico se lo facesse in prossimità dei livelli 50% e 61,8% e in corrispondenza della struttura a 71$: un successivo rimbalzo in corrispondenza di quella zona mi farebbe pensare ad un’entrata long, perché quella è la zona in cui in passato i compratori hanno spinto nuovamente il prezzo al rialzo, facendogli creare l’impulso arrestatosi poi il 25 ottobre.
POSIZIONI COT REPORT PER CAPIRE IL SENTIMENT DEGLI SPECULATORI
Utilizzo sempre nelle mie analisi sulle materie prime il COT REPORT, guardando con particolare attenzione le posizioni nette (ottenute per differenza tra i contratti long e contratti short) degli speculatori. Notiamo come, dal 3 settembre al 22 ottobre le posizioni nette long siano aumentate, e nello stesso periodo il grafico ha formato i nuovi massimi relativi a 83,83$:
22.10.2021 429,6K
15.10.2021 404,8K
08.10.2021 398,3K
01.10.2021 373,8K
24.09.2021 356,0K
17.09.2021 355,1K
10.09.2021 349,2K
03.09.2021 356,5K
Successivamente il prezzo ha poi rintracciato, con conseguente diminuzione delle posizioni long rispetto a quelle short:
19.11.2021 415,8K
15.11.2021 421,3K
05.11.2021 419,3K
29.10.2021 423,7K
Questa diminuzione di posizioni long è probabilmente dovuta alle diverse prese di profitto dopo l’ultima grande cavalcata. Sarà interessante vedere cosa accadrà in futuro.
**Questa idea è stata scritta ieri e per alcuni problemi non è stata possibile pubblicarla. Voglio aggiungere a quello che ho già espresso una notizia dell’ultima ora: è stata trovata una nuova variante covid in Sud Africa, denominata B.1.1.529. L’unica dichiarazione a riguardo è stata della dottoressa Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico dell’OMS :” Non sappiamo ancora molto su questo. Quello che sappiamo è che questa variante ha un gran numero di mutazioni. E la preoccupazione è che quando si hanno così tante mutazioni, può avere un impatto sul comportamento del virus”.
Per ora sembra che i mercati abbiano reagito abbastanza male: il Nikkei 225 chiude le contrattazioni con un ribasso del -3%, lo stesso petrolio al momento della scrittura perde il 3,52%, mentre i future sugli indici americani si muovono in territorio negativo. Intanto, Il Regno Unito ha annunciato che vieterà i voli da sei paesi africani, incluso il Sudafrica, a partire da mezzogiorno di venerdì.
Come ho già scritto, nuovi focolai covid potrebbero significare nuove restrizioni (sotto forma di nuovi lockdown), e le nuove restrizioni andrebbero chiaramente ad impattare negativamente sulla domanda di petrolio.
Aveva quindi ragione l’OPEC a non riaprire i rubinetti più di quanto stesse facendo per paura di nuovi lockdown? Questo lo capiremo soltanto i prossimi giorni, per il momento aspettiamo una giornata volatile.
MATTEO FARCI
DIPENDENZA DEL PLATINO VERSO IL SETTORE AUTOMOBILISTICOBuongiorno ragazzi, stamattina vi riporto la correlazione esistente tra platino e settore automobilistico, provando a spiegare il motivo per il quale il platino, da febbraio 2021, periodo in cui aveva toccato i suoi massimi relativi di periodo, ha perso circa il 20% del suo valore nonostante le altre materie prime, chi più chi meno (ad eccezione di oro e argento) abbiano tutte guadagnato rispetto al platino stesso.
PROBLEMA DEL SETTORE AUTOMOBILISTICO
Come tutti ormai sapremo, il mondo automobilistico è stato colpito dalla crisi dei chip, tenendo conto che un’automobile moderna è composta da tantissima elettronica. La conseguenza di ciò è stata la riduzione della produzione di automobili da parte di tutte le aziende automobilistiche del mondo.
In una precedente idea da me pubblicata avevo parlato degli utilizzi di platino (e palladio) nel settore automobilistico come parti integranti dei sistemi catalitici (marmitte) con lo scopo di ridurre emissioni di carbonio. Il platino viene (e veniva) più utilizzato nei motori diesel, mentre il palladio più nei motori a benzina. Detto ciò, le industrie hanno iniziato a preferire l’utilizzo del platino dal momento che esso è facilmente scambiabile con il palladio: ciò deriva dalla necessità di risparmiare visti gli elevati pezzi del palladio (al momento della scrittura, 2141$) rispetto a quelli dell’altro (1096$).
CORRELAZIONE POSITIVA TRA SETTORE AUTO EUROPEO E PLATINO
Fatta questa breve introduzione per avere una panoramica generale, ho correlato nel grafico di destra il DJ STOXX 600 AUTO & PARTS con il platino.
*per chi non lo sapesse, il DJ STOXX 600 AUTO & PARTS non è altro che l’indice europeo delle automobili e componenti. Appartengono all’indice case automobilistiche quali:
- Daimler
- Renault
- Volkswagen
- Stellantis
- Bmw
- Ferrari
- Porsche
Detto ciò, sappiamo che il prezzo delle materie prime si basa sulla legge della domanda e dell’offerta, per cui se diminuisce la domanda, è chiaro che il prezzo di una materia prima tende a scendere; ho spiegato come il platino sia ormai una componente molto importante nei sistemi catalitici delle automobili (e lo sarà anche nelle tecnologie ad idrogeno); il ragionamento, quindi, è binario: bassa offerta di automobili a noi consumatori, meno platino richiesto da parte delle aziende per costruire i sistemi catalitici, prezzo del platino giù.
Proviamo a spiegarlo graficamente:
La linea in blu rappresenta il prezzo del DJ STOXX 600 AUTO, quella arancione il prezzo del platino. Osserviamo il primo rettangolo verde: l’indice è salito (rimbalzando dopo il sell-off causato dagli investitori a causa dei timori relativi alla pandemia) e la materia prima si è comportata allo stesso modo. Ora osserviamo il rettangolo nero: il settore automobilistico ha avuto prima un impulso rialzista, terminato poi con un doppio massimo, mentre il platino, in quello stesso arco di tempo, non è riuscito a creare nuovi massimi. Successivamente, da novembre 2020 a marzo 2021 (rettangolo rosso) l’indice ha avuto un nuovo impulso rialzista, seguito dal platino e, quando ha iniziato a lateralizzare da marzo 2021 a settembre 2021 (nel rettangolo azzurro), il platino è invece sceso di prezzo (complice, anche, il rafforzamento del dollaro americano). Negli ultime settimane, come si evince dal grafico, entrambi gli asset sono ripartiti al rialzo.
Detto questo, possiamo notare come la parte grafica e quella fondamentale ci possano aiutare a capire le correlazioni che esistono nei mercati finanziari, tra i diversi asset. Vi chiedete quindi come si potrà muovere il prezzo del platino nei prossimi mesi? Vi do una view: studierò bene le dinamiche riguardanti il settore automobilistico. Per quale motivo? Il grafico, in questo momento, mi dice questo.
ANALISI TECNICA PLATINO SUL GRAFICO SETTIMANALE
Dal punto di vista tecnico, notiamo come il prezzo del platino abbia creato un primo impulso rialzista, andando a toccare i massimi relativi a 1350$ circa; successivamente, complice anche un RSI in ipercomprato (a valori di 75) è andato a rintracciare: utilizzando il rintracciamento di fibonacci, notiamo come esso sia andato a baciare il livello 61,8 che, stando ai libri di analisi tecnica, è il livello più profondo possibile per un rintracciamento; sembra che i manuali per il momento non mentano, dal momento che il prezzo, toccando tale struttura, è rimbalzato raggiungendo i 1110$ circa. Ora è schiacciato nella media a 50 periodi: se dovesse romperla al rialzo, potremmo rivedere il prezzo tornare a visitare i massimi a 1350$; se ciò non avvenisse e ritornasse indietro, magari al livello 61.8, si potrebbe formare come figura tecnica un triangolo discendete.
Vi evidenzio inoltre in volumi: nel rettangolo rosso sono ben superiori rispetto alla parte evidenziata con un rettangolo azzurro, come ci testimonia anche la media a 20 periodi. Ricordiamo che, perché un prezzo al rialzo venga considerato affidabile, deve essere supportato da alti volumi: in questo caso non possiamo dire che i volumi siano bassi, però possiamo affermare con certezza che sono inferiori rispetto agli anni precedenti.
Matteo Farci
CHI CI GUADAGNERA' DAL PIANO INFRASTRUTTURALE USA?Buongiorno ragazzi, oggi volevo parlare del piano infrastrutturale approvato negli USA da 1850 miliardi di dollari; se ne parlava ormai da diversi mesi, ma alla fine la Camera dei Rappresentanti statunitense ha approvato con 228 voti a favore e 206 contrari il piano voluto fortemente dal presidente Joe Biden. Per capire cosa questo piano possa comprendere, basta leggere la dichiarazione dello stesso presidente :” il piano creerà posti di lavoro ben pagati che non possono essere esternalizzati. Posti di lavoro che trasformeranno il nostro sistema di trasporto in treni passeggeri e merci, strade, ponti, porti, aeroporti e trasporti pubblici. Questo renderà più facile e più rapido per le aziende portare le merci sul mercato e ridurrà i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento ora e per i decenni a venire. Questo allenterà le pressioni inflazionistiche e abbasserà i costi per le famiglie lavoratrici. Il disegno di legge creerà posti di lavoro sostituendo le tubature dell'acqua in piombo in modo che ogni famiglia possa bere acqua pulita. Renderà internet ad alta velocità accessibile e disponibile ovunque in America.”
Detto questo, volevo vedere come avesse reagito il mercato a questa notizia, e così vi ho condiviso nel grafico di sinistra l’etf “The Global X U.S. Infrastructure Development”, che comprende tutte quelle aziende che trarrebbero vantaggio da un potenziale aumento dell'attività infrastrutturale negli Stati Uniti, comprese quelle coinvolte nella produzione di materie prime, attrezzature pesanti, ingegneria e costruzioni; alcune aziende facenti parte di questo etf sono:
EATON CORP PLC
VULCAN MATERIALS CO
KANSAS CITY SOUTHERN
ROCKWELL AUTOMATION INC
UNITED RENTALS INC
TRANE TECHNOLOGIES PLC
FASTENAL CO
PARKER HANNIFIN CORP
DEERE & CO
MARTIN MARIETTA MATERIALS
NORFOLK SOUTHERN CORP
CSX CORP
EMERSON ELECTRIC CO
UNION PACIFIC CORP
FORTIVE CORP
SEMPRA ENERGY
TRIMBLE INC
Chiaramente nella lista vi ho riportato soltanto le grandi esposizioni sull’etf stesso, se volete maggiori informazioni su come è ponderato vi consiglio di utilizzare internet, trovate qualsiasi informazione.
ANALISI TECNICA U.S. INFRASTRUCTURE DEVELOPMENT
Nel grafico di sinistra ho condiviso il grafico del prezzo del U.S. Infrastructure Development con alcuni riferimenti; da marzo 2020 il prezzo ha segnato un +200% circa, mentre da inizi 2021 ha performato invece il +40%, e questo ci fa capire come le aziende che vi ho elencato precedentemente abbiano performato piuttosto bene dal “rimbalzo di inizi lockdown”. Dopo essere salito quasi incessantemente da marzo 2020 fino a maggio 2021, il prezzo ha iniziato a consolidare, andando a formare un canale parallelo che vi ho evidenziato di color viola. E’ interessante a parer mio vedere come il prezzo, da marzo 2020 a maggio 2021, sia salito con volumi relativamente bassi; questi ultimi, successivamente, si sono alzati in maniera molto aggressiva; per l’analisi tecnica, un periodo di consolidamento (con successivo breakout del canale al rialzo) è sempre accompagnato da volumi superiori alla media: questo è quello che è successo, e ciò poteva quindi preannunciare un breakout, che è avvenuto al rialzo la prima settimana di novembre. Un’altra prova che ci testimonia la forza del prezzo in questo momento è la grande distanza tra la media a 50 e quella a 200 periodi che si è venuta a creare: come ho detto spesso nelle mie idee, più è grande la distanza tra due medie mobili, più il prezzo sarà forte al rialzo (se la media a 50 periodi sta sopra quella a 200) o al ribasso (200 periodi sopra quella a 50).
UNITED RENTALS
Dopo aver analizzato il prezzo dell’etf, ho cercato all’interno dello stesso una possibile azienda che potrebbe trarne dei frutti dal piano strutturale (alla fin dei conti il nostro obiettivo è quello di trovare le aziende più forti all’interno di un settore che è forte già di per se, sia dal punto di vista tecnico che fondamentale), e ho trovato United Rentals (URI), azienda fondata nel 1997, la più grande società di noleggio di attrezzature al mondo, con una rete di negozi quasi tre volte più grande di qualsiasi altro fornitore, con sedi in 49 stati e dieci province canadesi.
L’azienda, per fornirvi un quadro più chiaro, fornisce:
Piattaforme Aeree
Compressori d'aria e utensili pneumatici
Calcestruzzo e muratura
Attrezzature per movimento terra
Carrelli elevatori e movimentazione di materiali
Prato e paesaggio
Torri faro e generatori
Impianti idraulici, tubi e condotti
Bagni Portatili
Alimentazione e HVAC
Pompe, serbatoi e filtrazione
Contenitori di stoccaggio e uffici mobili
Preparazione della superficie
Strumenti - Potenza, Mano e Rilievo
Sicurezza in trincea e puntellamento
Camion e rimorchi
Saldatrici e accessori
Volevo approfondire i svariati servizi che offre l’azienda per farvi capire quanto gli stessi sono e probabilmente saranno importanti anche nel futuro quando inizierà il piano sulle infrastrutture di cui ho parlato all’inizio dell’idea, dal momento che l’azienda stessa non offre uno, due o pochi altri servizi, ma svariati.
FORZA RELATIVA TRA L’ETF E L’AZIENDA UNITED RENTALS
Dopo aver analizzato un’azienda, cerco un ultimo input: la forza relativa con il suo settore; ciò appare molto chiaro nel grafico di destra: vediamo come, da marzo a dicembre 2018, United Rentals abbia sottoperformato il mercato di riferimento (ovvero l’etf ), da dicembre 2018 a marzo 2020 non ci sia stato nessuno dei due che abbia sovraperformato il corrispettivo mentre da marzo 2020 ai giorni nostri l’azienda abbia iniziato a performare molto più l’etf, e ciò indica il fatto che, tra le tante aziende infrastrutturali, United Rentals è sicuramente una delle più forti e più in salute.
*Per comparare i due asset e scoprire le forze relative, sono andato nella barra di ricerca e ho diviso United Rentals per l'etf (ossia URI/PAVE). Se il prezzo sale, significa che l'asset al numeratore, ossia URI, è piu forte del denominatore, ossia PAVE. Viceversa, se il denominatore è più forte del numeratore, allora il prezzo scende.*
Nel titolo dell’idea vi ho chiesto chi potrebbe trarne beneficio da questo piano infrastrutturale; per quanto mi riguarda, United Rentals potrebbe essere una risposta. Ma attenzione, non è detto che essa si muova al rialzo in maniera parabolica grazie alla notizia dell’approvazione del piano, per un motivo di cui ho parlato nella mia idea precedente: buy the rumors, sell the news. Con questo voglio spiegarvi che il mercato potrebbe aver già scontato la notizia (si parla di questo piano infrastrutturale da quando Biden è salito al potere), per cui adesso il prezzo potrebbe sgonfiarsi; questo, però, nel breve periodo. Per quanto riguarda invece il medio e lungo periodo, le revenue delle aziende che trarranno appunto beneficio aumenteranno, e con loro il loro prezzo (dopotutto gli investitori acquistano azioni di aziende con grandi revenue e possibilità di crescita, no?)
Spero l’idea possa esservi di spunto, Matteo Farci.
DXY longCiao a tutti, eccomi ancora qui con la mia solita idea sull' indice del dollaro.
Analisi top down parto dal TF M e la candela che si sta formando per adesso è una doji, scendo in W la storia non cambia indecisione totale, il livello di 94.50 fa da resistenza e l'indice continua a rimbalzargli contro.
TF D ecco che mi arriva una prima indicazione su cosa POTREBBE fare l'indice, candela hammer, quindi posso pensare che l'inizio settimana possa essere di ritracciamento visto che il macro trend è long, TF H4 il ritracciamnento è già iniziato, con l'aiuto di Fibonacci posso avere un'idea di dove potrà avvenire il reverse e posso pensare che un potenziale punto C possa essere attorno all'area del livello psicologico di 94 (in precedenza questo livello ha funto più volte da resistenza e adesso potrebbe essere supporto).
Un appunto, se il mercato dovesse fare questo movimento già lunedì dobbiamo ricordarci che alle 16:30 il governatore Powell terrà un discorso quindi attenzione all'orario in qui inserite l'operazione.
Attenzione anche martedì e mercoledì sempre nel pomeriggio verranno rilasciati altri dati molto impattanti sul dollaro quindi doppia attenzione.
Adesso non ci resta che goderci il weekend.
ANALISI TECNICA ED EARNING NETFLIX Buongiorno a tutti, vorrei condividere un'analisi su Netflix, il colosso dello streaming, diventato nelle ultime settimane ancora più popolare grazie alla nuova serie TV sud coreana Squid Game.
Dopo i minimi del 16 marzo 2020, causa Covid, il titolo è rimbalzato andando a segnare il 13 luglio 2020 nuovi massimi storici, con un incremento del 98% circa. Il titolo ha seguito l'andamento di tutto il comparto Tech Growth, che il periodo ha sovraperformato qualsiasi altro settore.
Successivamente, come si evince dal grafico a voi condiviso, il titolo non è più riuscito ad avere la forza di salire verso l'alto, andando a formare un canale in cui lo stesso è rimasto incastonato per diverso tempo, per la precisione un anno e due mesi.
Il 7 settembre il prezzo ha rotto il canale al rialzo, andando a creare tuttavia un falso breakout: ciò, a parer mio, poteva essere previsto dal momento che l'rsi, durante quel momento, era a valori di ipercomprato (a 78,91) e il prezzo, a tali valori, tende sempre a rintracciare. Per un'eventuale entrata long si poteva aspettare il prezzo a 593$ circa (aspettando quindi che la precedente resistenza diventasse supporto, in maniera tale che il prezzo, una volta sentito lo stesso, rimbalzasse per creare nuovi massimi), ma il prezzo è rientrato all'interno del canale. Calcolando il rintracciamento di Fibonacci dallo swing low dell'ultimo impulso rialzista (a circa 507$) allo swing high dello stesso (a 615$ circa), notiamo che il prezzo, come da manuale, ha rimbalzato a ridosso del livello 0,5 (ricordiamo che un rintracciamento, perchè sia valido, ipotizzando chiaramente che il prezzo abbia altro impulso per poter salire verso l'alto, deve essere compreso tra il livello 38.2 e 61.8) per poi rischizzare verso l'alto, andando dapprima a rompere nuovamente il canale, e successivamente a creare nuovi massimi storici.
Il prezzo, nelle ultime due settimane, ha preso una pausa. Sarà da capire se questa pausa sarà da identificare come una distribuzione (se è una distribuzione, il prezzo romperà il canale formato al ribasso per ritornare magari nella zona dei 607$ circa, ossia ai valori formati dal prezzo il 7,l'8 e il 9 settembre) o come un accumulo (se il prezzo romperà il canale verso l'alto andando a segnare nuovi massimi storici).
Ieri sono usciti gli earning dell'azienda, che vi riporto sotto:
- UTILI PER AZIONE: 3,19 contro una stima di 2,57
- RICAVI: 7,48B contro una stima di 7,48B
Netflix ha rivelato nella sua lettera agli azionisti che 142 milioni dei suoi abbonati hanno visto almeno due minuti della serie Squid Game. Sono esattamente i due terzi dei 213 milioni di clienti globali dell’azienda.
Inoltre, il servizio di streaming ha guadagnato 4,4 milioni di abbonati netti nel terzo trimestre, superando le stime medie degli analisti di 3,5 milioni; questa crescita, tuttavia, non è venuta dagli Stati Uniti o dal Canada, infatti la società ha aggiunto solo 70.000 utenti della regione nel trimestre. Essendo Squid Game uscito in prima visione nella piattaforma il 17 settembre, posso ipotizzare che gli abbonati potranno crescere in maniera più massiccia solo nel quarto trimestre.
Nonostante ciò, Netflix continua ad essere il leader nei servizi streaming, dominando competitor quali Disney +, Hulu, HBO e Peacock.
DXYCiao a tutti e buon Sabato, questa è la mia visione personale sul DXY.
Partendo dal TF M e W posso notare che il dollaro ha ricominciato a spingere e prende forza.
Le ultime due candele D hanno dato un deciso impulso bullish e quindi visto il macro trend long vado a cercarmi opportunità long.
Scendo al TF H4 e vedo un doppio minimo in area 92.5 dal quale è partito un impulso molto importante bullish, che rompe con decisione un area di consolidamento e il livello psicologico di 93 fermandosi in un area di supply.
Quindi quello che mi aspetto in questo momento è un piccolo ritracciamento in area 93 (visti i movimenti precedenti e la scarsità di notizie rilevanti fino a Mecoledì 22).
Come al solito visto che il mercato NON si prevede ma si legge e si segue, monitoro, aspetto e cerco opportunità long (macro trend long).
Buon weekend a tutti.
Ciao
ANALISI SULL'ORO: I MARKET MOVERS CHE POSSONO MUOVERE IL PREZZOBuongiorno ragazzi, ero da un pò di tempo senza parlare di oro e di conseguenza oggi voglio condividerne un pensiero, dal momento che il sottostante desta molto interesse.
IL RAPPORTO TRA ORO, INFLAZIONE E BITCOIN
Agli inizi di agosto 2020 abbiamo assistito ad un massimo storico da parte del gold, a 2075$ circa; esso è stato raggiunto grazie al fatto che, in periodi di instabilità (così come quella del coronavirus), il sottostante si è comportato da bene rifugio, attirando gli acquisti da parte di investitori.
Ricordo che dopo agosto la "parola" inflazione ha iniziato a prendere piede tra la popolazione e, man mano che passava il tempo, essa assumeva sempre più un carattere significativo; tutti si aspettavano che l'oro si comportasse da bene rifugio e che quindi potesse salire, spinto anche da un dollaro USA abbastanza debole (ricordiamo la correlazione negativa tra dollaro e oro): tutto questo non è avvenuto, anzi: la materia prima più preziosa ha continuato a perdere valore, fino a toccare dai massimi di 2075$ circa un doble bottom a 1680$ circa, perdendo quindi il 19% circa del suo valore.
Il pensiero personale che condividerò ora riguardo questa discesa non riguarda solo l'oro in se, ma anche il Bitcoin, l'inflazione e alcune dichiarazione della Federal Reserve: parto col dire che si, è vero, l'oro in questi ultimi mesi poteva comportarsi da bene rifugio contro l'inflazione, ma di per sè vi chiedo: è stata davvero così alta e preoccupante l'inflazione? Nei mesi precedenti la Federal Reserve è sempre stata abbastanza tranquilla e accomodante riguardo questo tema, tant'è che ha sempre dichiarato che sarebbe stata transitoria, andando quindi a calmare le acque nei mercati finanziari che, complici il rialzo dei rendimenti delle obbligazioni del tesoro americano (il loro rialzo avviene quando le aspettative di inflazione aumentano) , hanno fatto alcuni piccoli crash, specialmente nel settore tecnologico. Nonostante la FED abbia invitato tranquillità, i mercati finanziari si sono fidati di se stessi e un bene rifugio l'hanno identificato in Bitcoin (ho già parlato del motivo per il quale il Bitcoin possa essere stato visto come bene rifugio negli ultimi mesi, vi allego l'idea nei collegamenti a idee correlate), che era l'asset con il rendimento più alto di quel momento.
Tornando a queste ultime settimane e seguendo attentamente le notizie, abbiamo notato diversi individui quali il presidente della Fed di Dallas Robert Kaplan e Patrick Harker, capo della Fed di Philadelphia, ma anche alcuni membri della BCE, abbastanza preoccupati riguardo l'inflazione, invitando le Banche Centrali maggiori ad una più attenta riflessione riguardo l'argomento; questo perchè, a parer loro, la FED continua ad avere un comportamento troppo dovish, non considerando un possibile tapering.
Come probabilmente avrete notato anche voi, finchè l'inflazione è stata soltanto una parola scritta qua e là nei giornali (un modo più carino per dire che non è stata presa troppo sul serio) l'oro non si è mosso al rialzo (anche grazie alla forza di Bitcoin). Adesso, dopo alcune dichiarazioni di membri delle banche centrali, l'oro ha riniziato a prendere valore come bene rifugio, salendo in maniera molto costante dal 1 aprile. Vogliamo fare un ipotesi sul prossimo movimento dell'oro?
La mia idea è che il prezzo sarà mosso da tali dichiarazioni dei membri della Fed ma, soprattutto, da dati economici riguardanti inflazione (CPI o IPC, ma anche dall' indice dei prezzi alla produzione IPP); per chi non l'avesse capito, perchè ho questa idea? Perchè ho visto come negli ultimi tempi il prezzo dell'oro sia stato soggetto a questi market movers; per me è importante leggere le notizie e vedere come queste impattano sui mercati; solo così si può avere più di un vantaggio statistico.
ANALISI TECNICA
Come ho accennato nel paragrafo precedente, il prezzo ha toccato un massimo storico ad agosto a 2080$ circa, perdendo poi in 7 mesi circa il 19% del suo valore. Nella sua discesa ha formato un doppio massimo che, come tale, si è comportato da segnale ribassista, spingendo il prezzo verso il basso; continuando la sua discesa, esso ha formato una resistenza dinamica, fermando infine la sua corsa nella formazione del doppio minimo che, da segnale rialzista qual'è, ha spinto il prezzo al rialzo. Il 17 maggio la resistenza dinamica ha visto un breakout forte con una candela verde molto estesa; la stessa candela lo stesso giorno ha rotto al rialzo anche la media a 200 periodi: queste sono due prove inequivocabili di dove il prezzo desideri andare. Proprio in questa fase di mercato si poteva pensare ad un'entrata long, puntando come take profit la struttura punteggiata in rosso, equivalente ad una resistenza sentita dal prezzo 3 volte (evidenziati nel grafico con dei rettangolini rossi). Tuttavia io non entrarei a questi prezzi, ma aspetterei una flag, un rintracciamento o una compressione del prezzo , anche perchè l'RSI è entarto a valori di ipercomprato (segnale che il prezzo potrebbe stornare).
Vi voglio riportare anche i dati del Cot Report delle ultime settimane per farvi capire il sentiment del mercato, riportandovi le posizioni speculative nette riguardanti l'oro:
Il 7 maggio, esse erano a pari a 170,7K contratti, il 14 maggio erano pari a 192,3K contratti, mentre il 21 maggio sono ancora aumentati a 198,9K. Da ciò si evvince che il sentiment è da qualche tempo rialzista e ciò ci fornisce un altro vantaggio statistico!
Sarà interessante vedere cosa l'oro combinerà, io starò attento e vi aggiornerò.
Buon trading a tutti!
RIFLESSIONI RIGUARDO LA CORRELAZIONE NEGATIVA TRA BITCOIN E OROBuongiorno ragazzi, se leggete le mie idee sapete quanto io utilizzi a mio favore le correlazioni tra i diversi asset del mercato nella cosidetta "analisi intermarket" per avere dei vantaggi statistici nelle mie operazioni. Bitcoin è un asset che ho tradato pochissime volte per via del fatto che non ho delle strategie che mi permettano di guadagnare in mercati altamente volatili come quello del Bitcoin: per dire, dal 10 maggio al 26 maggio, la crypto ha perso quasi il 50% del suo valore.
Ci sono state tante notizie riguardanti il Bitcoin, in particolare riguardo i motivi della sua salita incredibile (con un andamento parabolico) e della sua repentina discesa degli ultimi giorni; tanti siti e tanti giornali hanno tentato di dare una giustificazione , citando il più delle volte Elon Musk e la sua voglia irrefrenabile di twittare a favore del sottostante in considerazione, comunicando via social il fatto che la sua azienda (Tesla) avesse autorizzato pagamenti in cryptovaluta; si è parlato di bitcoin come bene rifugio contro la possibile quanto probabile inflazione che tra poco colpirà, essendo un asset con un buonissimo rendimento. Non solo Musk, ma anche alcune banche d'affari come Goldman Sachs hanno offerto i suoi primi veicoli di investimento in Bitcoin e altre risorse digitali ai clienti della divisione wealth management. Voglio citarvi anche Ray Dalio (per chi non lo sapesse, uno degli investitori migliori del mondo) che non è mai stato particolarmente entusiasta nei confronti del Bitcoin, anche se negli ultimi tempi ha riconosciuto alla criptovaluta per eccellenza alcune possibili utilità in un portafoglio.
Inoltre, è risaputo che quando un asset inizia a diventare troppo chiaccherato diventa attraente agli occhi dei più, dai piccoli investitori come noi fino ad arrivare ai grandi hedge fund: riguardo a ciò, vi invito a ricercare su internet quanto la parola "Bitcoin" sia diventata popolare nel miglior motore di ricerca del mondo (a prova del fatto che viene visto attraente da quasi tutta la popolazione, preparata finanziariamente o no che sia). Agli occhi dei piccoli, un sottostante che sale e basta e non conosce pause, rintracciamenti o consolidamenti viene vista come una facilissima opportunità di guadagno: sono sicuro che tantissime persone hanno fatto i soldoni in questi ultimi tempi.
Insomma, sono tanti i motivi per cui si pensa che il Bitcoin sia salito in valore in modo vertiginoso, ve ne ho citato solo alcuni.
Negli ultimi giorni l'asset ha perso molto (quasi il 50% di valore, come dicevo prima) per (a dire delle testate giornalistiche) diversi motivi, quali il suo divieto di utilizzo in Cina e la retromarcia di Elon Musk che poco tempo fa ha dichiarato che avrebbe fatto a meno di Bitcoin a causa dell'impatto ambientale.
Dopo aver fatto una breve panoramica sul mondo di Bitcoin, torniamo al nocciolo del discorso: la mia riflessione riguardo la correlazione tra oro e bitcoin. Nel grafico vi ho comparato il grafico a candele della crypto con il grafico a linee dell'oro (in color arancio). Guardiamo la correlazione negativa che si è creata negli ultimi mesi: nel rettangolo verde, dal 2 agosto 2020 al 5 marzo 2021, abbiamo visto un oro scendere e un bitcoin salire (correlazione negativa quasi perfetta), mentre nel rettangolo rosso, dal 7 marzo 2021 ad oggi, abbiamo visto un bitcoin crollare e un oro andare a ritoccare quota 1860$ (anche in questo caso, una correlazione perfettamente negativa).
La mia riflessione è questa: è possibile che il motivo per il quale Bitcoin sia salito così tanto nel periodo indicato nel rettangolo verde sia stato dovuto al fatto che esso sia stato visto come un bene di rifugio potenzialmente migliore dell'oro? Per chi non lo sapesse, un bene rifugio non è altro che un sottostante che tende ad acquistare valore in periodi di incertezza economica, guerre, inflazione e crisi geopolitiche. La mia riflessione parte dal fatto che gli investitori ed i governi parlano di inflazione dall'inizio del 2021, e ciò ha creato paura nei mercati (soprattutto nell'azionario), testimoniato dal fatto che i rendimenti del decennale americano (che rappresenta, tra le altre cose, un'indice di paura dell'inflazione) siano saliti vertiginosamente da inizio febbraio fino alla fine di marzo; l'oro, nonostante sia sempre stato il bene rifugio per eccellenza, nello stesso periodo di inizio febbraio-fine marzo, ha continuato la sua discesa, nonostante sarebbe dovuto crescere.
Tornando al discorso, perchè il Bitcoin poteva essere considerato migliore dell'oro? Forse perchè è sempre salito con brevi pause, mettendo a segno giorno dopo giorno percentuali di guadagno incredibili rispetto a quello che avrebbe potuto fare l'oro; forse anche per il fatto che molti non pensavano che il bitcoin sarebbe potuto scendere visto l'estremo interesse da parte di tutte le popolazioni.
Adesso sembra che l'oro, al contrario della crypto, stia riniziando a comportarsi da bene rifugio. Perchè adesso si e prima no? Perchè ora ci sono troppe voci in giro a sfavore della crypto, il che la rende molto instabile e volatile e, pensandoci bene, chi acquisterebbe ora come ora un asset come bene rifugio dal momento che esso ha fatto vedere al mondo una grande fragilità che prima ( negli ultimi tempi) non aveva mai mostrato? Un bene rifugio è tale quando esso è sicuro e non è sottoposto a continue fluttuazioni aggressive al rialzo o al ribasso che siano. Chi è che vorrebbe ripararsi da una potenziale inflazione (che erode i guadagni) andando a posizionarsi su un asset che è continuamente soggetto al leone da tastiera Elon Musk, che un giorno ne parla bene e uno male, facendolo salire o scendere come fossimo nella montagne russe?
Questa è la mia idea riguardo il Bitcoin e l'Oro. Voi, invece, cosa ne pensate?
Buon trading a tutti!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE PLATINO (PL1!)Buongiorno ragazzi, oggi parliamo di Platino dal momento che il 17 maggio è uscito un'importante report del World Platinum Investment Council che ci fornisce le stime del metallo per quanto riguarda domanda, offerta e impiego riguardo l'ultimo trimestre e i prossimi. Oltre ad un analisi fondamentale, condividerò anche un'analisi tecnica e un'opinione personale.
ANALISI FONDAMENTALE
Il World Platinum Investment Council non è altro che un'organizzazione creata dai principali produttori di platino con lo scopo di sviluppare il mercato mondiale della domanda del metallo stesso. Trimestralmente l'organizzazione condivide agli investitori un report molto importante (quello che io reputo più completo) in quanto si concentra sulla domanda e offerta della materia prima, nonchè su previsioni per i mesi a venire; questo report viene chiamato Platinum Quarterly.
L'ultimo report è uscito il 17 maggio e in esso ho letto diverse informazioni importanti, che ora vi riporterò.
In Q1'21 la domanda di platino è aumentata del 26% su base annua; l'offerta totale è anch'essa aumentata, dell'11%. Si stima che l'offerta totale aumenterà del 16% nel 2021 (a 7883 koz), anche se questo è ancora lontano dai livelli visti prima della pandemia (8.219 koz nel 2019). Con la domanda di platino che dovrebbe aumentare del 5%, il 2021 dovrebbe generare un deficit per il terzo anno consecutivo di -158 koz.
La domanda industriale complessiva nel Q1'21 è stata del 44% superiore a quella del Q1'20 (ricordiamo che nel Q1 2020 alcune industrie iniziavano a chiudere), sostenuta da un aumento di sei volte della domanda anno su anno dal settore del vetro: il report afferma che la domanda di vetro aumenterà del 70% nel prossimo anno, a causa della crescita della domanda per l'utilizzo di schermi e materiali da costruzione; si stima che la domanda proverrà soprattutto dalla Cina.
Chiaramente l'aumento della domanda di questo metallo deriva dall'espansione economica che stiamo vivendo, e infatti il miglioramento di quest'ultima vedrà la domanda di platino nelle applicazioni industriali aumentare del 25% e aumentare dell'11% nel settore chimico.
Ho sempre fatto riferimento al platino nell'industria automobilistica: la domanda automobilistica dovrebbe superare i livelli del 2019, nonostante la riduzione della catena di approvvigionamento causato dalla carenza di semiconduttori che non solo affligge questo settore, ma andrà anche ad attaccare il settore della telefonia, dell'informatica e altro ancora; a causa delle normative di emissioni più severe degli ultimi tempi, la domanda automobilistica di platino è aumentata dell'8% nel Q1'21. Il Nord America, in particolare, ha visto la domanda di platino aumentare del 12%. In Cina le restrizioni sulle emissioni (in Cina sono più rigorose) hanno portato la domanda di platino del primo trimestre del '21 a 85 koz, quasi il doppio rispetto all'anno precedente. Concludendo sul settore automobilistico, siccome si stima che la produzione di veicoli leggeri sarà superiore del 16% rispetto al 2020, mentre la produzione di veicoli pesanti dovrebbe migliorare del 3% (sempre confrontandoci al 2020), si stima che la domanda di platino nel settore automobilistico aumenterà del 22% (+557 koz) a 2.925 koz, superando i livelli pre-pandemici.
Abbiamo inoltre un recupero anche nel settore della gioielleria, infatti la loro domanda si è ripresa del 22%, con notevoli aumenti della domanda di fabbricazione in Cina (+ 55%) India (+ 35%) e Nord America (+ 14%). Nel 2021, i gioielli in platino dovrebbero riprendersi, crescendo del 9% rispetto all'anno precedente vicini ai livelli del 2019, con miglioramenti in particolare nei mercati nordamericano, europeo e indiano.
E' aumentata anche la domanda di investimenti: durante il primo trimestre del '21, la domanda complessiva di investimenti è aumentata del 96% su base annua. Le partecipazioni in ETF sono cresciute per il quarto trimestre consecutivo nel Q1'21, poiché i guadagni di sostituzione previsti negli autocatalizzatori e l'uso del platino nelle tecnologie dell'idrogeno hanno continuato ad attirare l'interesse degli investitori.
Per concludere, Paul Wilson, il CEO del World Platinum Investment Council, ha affermato che:
"“Nel precedente trimestrale Platinum abbiamo visto le ruote dell'economia globale iniziare a girare costantemente con l'aumento dei tassi di vaccinazione e l'implementazione di pacchetti di stimolo fiscale. In questo trimestre, vediamo ora uno slancio crescente e le economie che cambiano marcia. Tuttavia, continuano a esserci ostacoli e potremmo assistere a ulteriori tragici colpi di scena nel modo in cui viene risolta la pandemia globale, aggiungendo cautela a qualsiasi ottimismo. Il rapporto di oggi sottolinea il fatto che i settori della domanda e dell'offerta di platino sono pronti a beneficiare di questa rapida ripresa e supporto. Oltre ai pacchetti di stimolo, l'azione per il clima è ora ampiamente presente nelle agende di molti governi, aggiungendo ulteriore impulso all'attrazione dei metalli di tecnologia verde come il platino. I settori manifatturieri che guadagnano slancio aumenteranno il consumo di platino e, a sua volta, ciò stimolerà l'attività di investimento, sia per gli investitori a breve che a lungo termine. Il recente interesse per le materie prime, così come il collegamento del platino all'economia dell'idrogeno, sta spingendo numerosi investitori a prendere in considerazione il platino, che in precedenza non lo aveva considerato. Quando questi investitori danno un'occhiata più da vicino, vedono che l'offerta limitata di platino, il profondo sconto su oro e palladio e il forte potenziale di crescita della domanda aumentano notevolmente le probabilità di crescita della domanda di investimenti ".
ANALISI TECNICA
Dal punto di vista tecnico, il prezzo cresce da marzo 2020; dopo un impulso rialzista (evidenziato nel grafico dal rettangolo viola), il prezzo ha iniziato a lateralizzare (il tutto evidenziato dal rettangolo giallo) da maggio a novembre 2020; dopo un breakout il 1 dicembre 2020, il prezzo ha avuto un secondo impulso rialzista, con lo spike della candela del 16 febbraio 2021 che è andato quasi a toccare una struttura di prezzo (evidenziata in rosso) sentita dal prezzo due volte nel giugno e nel dicembre 2013 (quindi una resistenza che dura da diversi anni). Ora il prezzo, dopo 2 impulsi rialzisti, si trova in un periodo di consolidamento (evidenziato nel rettangolo verde), in cui vi ho segnato un pattern di analisi tecnica, ossia un triangolo simmetrico: sarà interessante vedere dove il prezzo andrà a rompere, anche se, visti i fondamentali, mi aspetto un breakout al rialzo; non dimentichiamo che spesso e volentieri, dopo i periodi di consolidamento, sono sempre partiti repentini movimenti (in quest'ultimo periodo, nelle materie prime, sempre al rialzo). Per quanto riguarda i volumi, essi sono nella media, mentre per quanto riguarda l'RSI, esso non mostra alcuna divergenza con il movimento del prezzo e ciò è dimostrato dal fatto che vediamo un triangolo simmetrico sia nel grafico dell'RSI che in quello del prezzo. Inoltre, la distanza tra media mobile a 50 periodi (in blu) rispetto a quella a 200 periodi (in rosso) ci testimonia il momentum rialzista del prezzo.
OPINIONE PERSONALE
Credo che il Platino possa diventare una delle migliori materie prime del 2021; la domanda è forte e continua a crescere come si legge dal report ed inoltre esso sarà protagonista ora e negli anni a venire nella transizione energetica. Inoltre non è da sottovalutare la debolezza del dollaro USA, in quanto un dollaro più debole attira più investitori (perchè con un dollaro debole si può acquistare più platino, visto che esso è commercializzato in dollari stessi). Per quanto riguarda un'entrata, vorrei vedere il breakout del triangolo simmetrico al rialzo e successivamente il breakout della resistenza segnata in rosso nel grafico; allora, potrò pensare a un long.
Spero la mia analisi vi sia piaciuta; se desiderate un'analisi su qualche altro sottostante fatemi sapere qui o in privato, faccio tutto per passione. Vorrei specificare che questi non sono consigli finanziari, quindi abbiate le vostre regole e le vostre strategia che io mi sono creato nel tempo.
Buona giornata e buon trading!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE ARGENTO (XAGUSD)Ciao ragazzi, oggi vi voglio condividere un'idea sull'argento, sia tecnica che fondamentale, condividendo anche un'operazione andata in profitto grazie ad un segnale tecnico di testa e spalle, dal rapporto rischio/rendimento 1:2,35
ANALISI FONDAMENTALE
Si può pensare che l'argento sia impiegato soltanto nel settore della gioielleria, tuttavia non è cosi; negli ultimi anni esso ha iniziato ad occupare un ruolo abbastanza importante anche nel settore industriale: ricopre un ruolo fondamentale nel settore energetico, come quello fotovoltaico, in cui il suo impiego è raddoppiato confrontandoci agli anni 2013/2014; siccome la strada verso la trasformazione dell'energia in energia pulita è già iniziata, dovremo aspettarci che il suo impiego nel fotovoltaico aumenterà nei prossimi anni, e di conseguenza la sua domanda. Continuando a parlare di energie rinnovabili, esso viene utilizzato anche nei pannelli solari, seppur in minor quantità.
L'uso dell'argento nelle energie rinnovabili non si limita soltanto al fotovoltaico e al solare, infatti è impiegato anche nell'industria automobilistica, in particolare nelle auto elettriche; è inoltre importante anche nelle componenti elettriche come semiconduttori, sensori, cablaggi, controlli, fusibili, interruttori e display. Svolge anche un ruolo nelle infrastrutture di ricarica; dal momento che le auto elettriche stanno diventando sempre più comuni, mi aspetto che la domanda di argento per le auto probabilmente continuerà a crescere nel tempo.
Per generalizzare il tutto, vi riporto tutti gli utilizzi a cui sottoposto l'argento: dalla saldatura delle leghe, alle batterie, l'odontoiatria, chip e led, nella medicina, per la fabbricazione di reattori nucleari, nel campo della fotografia, per la produzione di semiconduttori, touch screen, nella purificazione delle acque, per la produzione di conservanti per il legno e per numerosissimi altri usi industriali.
Voglio inoltre aggiungere un qualcosa di molto importante: siamo in un quadrante economico di espansione, e ciò è dimostrato dal fatto che il PIL e la produzione industriale di tutti i Paesi sta man mano crescendo; ciò significa che la domanda di questo metallo via via crescerà. Per la dinamica della domanda/offerta che accomuna tutte le commodities, a una maggior domanda corrisponde un aumento del prezzo.
Da non dimenticare il dollaro americano che si sta indebolendo; più il dollaro si indebolisce, più è conveniente acquistare materie prime in dollari e più una materia prima rafforza il suo prezzo.
Vi voglio inoltre condividere quanto è apparso nel cot report (che riporta le posizioni su future e opzioni long e short da parte degli investitori) basandomi sulle posizioni speculative nette sull'Argento:
- il 16 aprile le posizioni nette speculative erano pari a 36,4k, il 23 aprile erano pari a 41,7k, il 30 aprile 42,8k, il 7 maggio 47,9k , il 14 maggio (l'ultimo cot report uscito) erano pari a 52,8k; cosa notiamo da ciò? Che i grandi speculatori aumentano le loro posizioni long da un mese a questa parte, e ciò significa che la loro visione sarà positiva e quindi rialzista; nella mia operatività guardo sempre questo tipo di informazioni perchè mi aiutano a capire il sentiment di mercato, fornendomi un'ulteriore indicazione per avere un vantaggio statistico sulle operazioni.
ANALISI TECNICA
Dal punto di vista tecnico, l'argento sta lateralizzando in un canale dal 20 luglio circa. Ha toccato un massimo il 7 agosto a 29,93$ circa e un altro massimo il 1 febbraio a 30,12$ circa (ricordiamo che questo massimo era dovuto allo short squeeze dei Wall Street bets e non a nient'altro).
Aspettavo un segnale tecnico per poter entrare a mercato e ho notato la formazione di un testa e spalle di continuazione; purtroppo non sono riuscito ad entrare al breakout della neckline il 6 maggio, per cui ho aspettato un ri-test che è avvenuto con la candela del 13 maggio; ho impostato così la mia operazione: stop loss sotto il minimo della candela del ri-test e take profit in corrispondenza di una resistenza (evidenziata in rosso nel grafico) sentita dal prezzo per ben 3 volte (ho indicato quei punti con dei rettangolini gialli). L'operazione è andata in guadagno in soli due giorni, facendomi portare a casa una buonissima operazione dal rendimento 2,35.
Continuando ad analizzare il grafico, noto che i volumi delle ultime sessioni sono aumentati rispetto a quelli del mese precedente e l'RSI non mostra alcuna divergenza con il prezzo: ciò significa che, tecnicamente, il prezzo potrebbe continuare ancora a salire.
Al momento della scrittura si ha la rottura della resistenza segnata in rosso; sono curioso di aspettare la fine della seduta per vedere se la candela confermerà il breakout; se così fosse, il prezzo potrebbe ritornare a visitare la resistenza indicata in color nero a 29,90$ circa, toccata dal prezzo l'ultima volta il 10 agosto (il tutto supportato dal fatto che, come ho detto, l'RSI non mostra divergenze o valori di ipercomprato mentre i volumi sono crescenti)
Spero l'analisi vi sia piaciuta. Sarei disponibile a fare altre analisi su altri sottostanti a richiesta. Tuttavia questo non è un consiglio finanziario, abbiate le vostre strategie!
Buon trading a tutti!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE PALLADIO E SETTORE AUTO EUROPEOCiao ragazzi, oggi vi porto un'idea sul Palladio, che in queste ultime settimane ha guadagnato quasi il 18%, e sul settore automobilistico.
ANALISI FONDAMENTALE PALLADIO E SETTORE AUTOMOBILISTICO
Avevo già parlato precedentemente del Palladio e dei suoi usi. Questo metallo raro è utilizzato per il 75% nell'industria automobilistica, per il 10% nell'elettronica, per il 5% nell'industria chimica, per il 5% nell'odontoiatria, per il 3% nella gioielleria e il 2% per altri scopi meno rilevanti. Come si evince da questi dati, il maggior utilizzo è nell'industria automobilistica. Esso viene usato soprattutto nei motori a benzina e ibridi in qualità di catalizzatore, consentendo la conversione di alcune emissioni inquinanti prodotte dai motori (monossido di carbonio) in anidride carbonica, acqua e azoto. Questo metallo è entrato molto in voga soprattutto dopo lo scandalo dieselgate (ossia quello scandalo messo in atto dalla Volkswagen che aveva falsificato le emissioni di vetture con motore diesel vendute negli Stati Uniti d'America e in Europa) perchè, da quel punto, le vendite di automobili diesel nel mondo è diminuita in quantità rilevante, favorendo le auto a benzina, e successivamente, quelle ibride, di cui, come ho detto, il Palladio è una parte di certa importanza per contenere le emissioni. Per specificare meglio, la materia prima privileggiata per tamponare gli effetti inquinanti nelle macchine diesel è il platino che ha sofferto abbastanza dopo l'agosto del 2016 proprio perchè utilizzato nei motori diesel e di conseguenza, meno motori diesel venduti, meno platino impiegato, da cui deriva quindi il deprezzamento della commodity (vi consiglio di vedere il grafico del platino da agosto 2016).
Tornando a noi, è chiaro che se il mercato favorisce le automobili benzina e ibride (l'elettrico non lo consideriamo in questa idea), è chiaro che la domanda di palladio sale e di conseguenza anche il suo prezzo (per la dinamica della domanda e dell'offerta, che cito sempre nelle mie idee). In questo momento il mercato automobilistico si dimostra forte, basta guardare il grafico che vi ho riportato sulla parte destra, lo STOXX 600 AUTOMOBILIES AND PARTS (settore europeo di automobili e ricambi): il suo trend è fortissimo, e da marzo 2020 è cresciuto del 165% circa, una cifra quasi astronomica, se fatta in nemmeno un anno. Inoltre, ricordiamo che l'industria automobilistica fa parte dei settori ciclici, ossia quelli che tendono a performare meglio quando siamo in un periodo di espansione economica, e infatti ci troviamo in questo tipo di quadrante, infatti i PIL di tutti i paesi stanno pian piano aumentando e tutti i governi stimano che la cresciuta per il 2021-2022 sarà positiva, soprattutto per paesi come Cina, Stati Uniti e soprattutto Inghilterra, il cui PIL si stima crescerà più degli USA; da non dimenticare anche che anche la disoccupazione sta pian piano diminuendo, a favore dell'occupazione . In un periodo di espansione economica gli individui tendono chiaramente a spendere di più perchè il livello di occupazione lavorativa è più alta (il valore delle buste paga aumenta), e di conseguenza anche il consumo di beni durevoli aumenta, tra i quali ci sono le automobili. Di conseguenza, se vengono vendute più automobili, è chiaro che la domanda di Palladio salirà e con essa anche il suo prezzo, per cui, dopo avervi illustrato tutto ciò, direi che la mia view è positiva, tuttavia ci sono da considerare altri fattori.
DEBOLEZZA DEL DOLLARO USA, PREZZO ECCESSIVAMENTE ALTO DEL PALLADIO: POSSIBILE UNA SOSTITUZIONE DELLA COMMODITY?
Il prezzo della commodity è salito chiaramente anche a causa della debolezza del dollaro statunitense con cui esso è scambiato (se il dollaro si deprezza, a noi serviranno meno quantità della nostra valuta di riferimento per acquistare palladio, come vi ho ricordato in diverse altre idee): bisognerà quindi monitorare con attenzione il USDOLLAR (future sul dollaro) e la sua forza, anche se sembra che esso possa continuare la sua discesa, dal momento che i rendimenti dei tassi del decennale non hanno più superato la soglia dell'1,7% (ricordiamo che il dollaro è correlato positivamente ai tassi del decennale americano: se sale il rendimento del decennale, sale il dollaro).
Inoltre, voglio farvi una riflessione: il prezzo del Palladio, come si evince dal grafico, è altissimo; ho letto diversi articoli in passato in cui veniva considerata la possibilità che il Palladio fosse sostituito dal Platino, adesso ad un prezzo notevolmente più basso (il Palladio vale più del doppio del Platino); questo potrà essere possibile perchè le due commodity sono considerate gemelle e quindi facilmente intercambiabili. Succederà? Vedremo, ora è meglio concentrarci sul presente.
ANALISI TECNICA PALLADIO
Dal punto di vista tecnico, il prezzo si presenta abbastanza forte, avendo segnato nuovi massimi storici e un bel +18% nelle ultime settimane (da metà marzo circa). Mi piacciono i volumi, che sono superiori alla media dei volumi dell'ultimo anno e stanno accompagnando il trend al rialzo. L'RSI non presenta divergenze, quindi non dobbiamo aspettarci un rintracciamento forte (anche se questo, comunque, può accadere anche se l'rsi si trova in condizioni normali, cioè non in ipercomprato o in divergenza). Detto ciò, il prezzo si era incastonato in un rettangolo (evidenziato nel grafico in rosso) , in cui ci ha lateralizzato per 8 mesi, finchè è avvenuto il breakout al rialzo, con volume altissimo (ottimo segnale di affidabilità della rottura). Successivamente, il prezzo ha consolidato in quel rettangolo che ho evidenziato in giallo e poi è riesploso al rialzo, andando a segnare i massimi storici. Di rilievo è la distanza tra il prezzo e la media a 50 periodi, che fornisce un'altra grande prova della forza del prezzo.
PROBLEMA INFLAZIONE
Un'ultima considerazione personale. Se il Palladio continua a crescere di prezzo, i produttori di automobili dovranno spendere di più per acquistare la commodity per i sistemi di scarico e chiaramente andranno a far pagare di più le automobili (a noi consumatori) per ribilanciare gli introiti e le spese. Andando di questo passo, quanto potrà alzarsi l'inflazione riferita al settore automobilistico? E' un qualcosa su cui riflettere.
Grazie per l'attenzione ragazzi, buon trading!
ANALISI TECNICA, FONDAMENTALE E VOLUMETRICA SUL MAIS (ZC1!)Ciao ragazzi, vi condivido un'operazione che ho realizzato nel mais, dal rapporto rischio/rendimento 1:3, spiegandovi gli aspetti fondamentali e tecnici che mi hanno portato ad agire in modalità long.
ANALISI FONDAMENTALE
Come tutti avrete visto, i prezzi di tutte le granaglie sono salite di tanto nelle ultime settimane; è chiaro che ci siano stati dei fondamentali abbastanza forti che hanno spinto al rialzo ciò. Tra questi voglio elencare:
1) Forte domanda: la domanda riguardante il mais è molto alta, e proviene sopratutto dalla Cina che sta importando a livelli altissimi da ormai qualche mese; quando c'è forte domanda, tipicamente una materia sale sempre (così come si dice che salirà il petrolio quando la domanda sarà abbastanza alta, così vale per il mais).
2) Offerta ridotta: sul lato offerta, il primo campanello d'allarme è giunto il 31 marzo quando il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) nel suo rapporto annuale sulle prospettive di semina ha affermato che gli agricoltori pianteranno molti meno acri di mais di quanto il mercato si aspettava. Una minor semina è chiaramente da vedere come una riduzione dell'offerta.
3) Condizioni meteo: le condizioni meteo non sono delle più favorevoli per le semine, visto il freddo che sta affliggendo parte degli Stati Uniti (sopratutto l'Upper Midwest e il nord e sud Dakota). Questo potrebbe creare diversi problemi nelle semine (e quindi, l'offerta potrebbe essere danneggiata da questi impedimenti).
4) Domanda di etanolo: la domanda di etanolo sta aumentando grazie al fatto che gran parte della popolazione americana è stata vaccinata e di conseguenza ritornerà a
muoversi con le automobili; vi ricordo che l'etanolo è utilizzato come biocarburante e il mais utilizzato per produrre questo biocombustibile è circa il 40% di tutto il raccolto Statunitense, mica poco.
5) Cot report: Osservando il cot report di settimana in settimana (il cot report riporta tutte le posizioni long/short aperti dai trader sul sottostante in questione),
ho visto che le posizioni speculative long sono via via cresciute da settembre 2020, e questo per me è un ottimo indicatore per capire il sentiment del mercato e, dal momento che non sono mai state liquidate tante posizioni long rispetto alle posizioni long stesse aperte dagli stessi speculatori, ho capito quanto il mercato sia positivo su questa materia prima. Vi ricordo che io guardo sempre e solo le posizioni aperte dai trader spuculativi.
Detto questo, come ben leggete, i fondamentali sono fortissimi, sopratutto sul lato domanda/offerta, in quanto sembra che l'offerta diminuirà mentre la domanda aumenterà, e ciò è un ottimo segno per il prezzo che potrebbe salire anche in futuro, anche perchè questi sono fondamentali che non cambiano da un giorno all'altro!
ANALISI TECNICA E VOLUMETRICA
Gli aspetti fondamentali mi hanno chiaramente interessato, però per un'entrata long aspettavo un segnale di entrata. Osservate il grafico giornaliero: il segnale è arrivato il 13 aprile con la rottura del rettangolo di compressione che si era venuto a creare nelle ultime settimane; è stato un breakout che mi è particolarmente piaciuto perche è avvenuto con buoni volumi (ricordiamo che un breakout, per essere considerato affidabile, deve essere sempre supportato da volumi medio/alto, in quanto volumi bassi significano "poca massa di trader" che ha spinto al rialzo e, quando l'interesse è quindi basso, il prezzo potrebbe tornare subito indietro). Ho quindi impostato un'operazione dal rischio/rendimento di circa 1:3, mettendo lo stop loss sotto la media a 50 periodi (questo perchè il prezzo, tipicamente, tende spesso a sentire le medie mobili a 50 periodi, magari rimbalzandoci) e il take profit sotto una struttura sentita dal prezzo nei lontani 2011 e 2012; perchè proprio sotto quella struttura? Perchè per me era una struttura di riferimento, e ho deciso di mettere il take profit più in basso perchè il prezzo, quando si avvicina ad una struttura importante, tende a sentirla anche prima che la tocchi e quindi, per evitare di non andare in profitto, ho deciso di essere "meno avido" e quindi abbassare un potenziale guadagno.
Detto questo, ho aperto la posizione e ho aspettato. Tuttavia, ho iniziato nei giorni seguenti a vedere segnali discordanti: in primis la grande divergenza formata dall'rsi che, come vedete, è completamente in divergenza rispetto al trend del prezzo; in secundis, ho visto che il prezzo stava salendo ma i volumi si stavano affievolendo e, come saprete, un trend al rialzo deve essere sempre seguito da volumi crescenti per poter essere considerato "in salute"; inoltre, gli ultimi giorni il prezzo era entrato in zona di ipercomprato, altro segnale non positivo, che può oltretutto far immaginare un rintracciamento.
Tutti questi segnali mi avrebbero potuto far chiudere la posizione, senza perdere ne guadagnare, oppure guadagnando qualche soldo. Quindi ho deciso di attuare un trailing stop, ossia una strategia che ti permette di spostare sistematicamente lo stop loss di giorno in giorno, riducendo cosi il rischio (visto che il rischio era abbastanza alto visto tutti i segnali contrastanti che ho trovato con l'analisi tecnica); ho quindi aperto un grafico orario e ho calcolato i volumi di sessione, individuando i vari point of control di ogni sessione e tracciandoli con una semiretta azzurra, come vedete nel grafico orario appunto. Ho ragionato ed utilizzato i point of control poichè essi sono ulteriori strutture di prezzo che spesso si comportano da supporti e resistenze in quanto non è altro che la zona in cui nella giornata si sono scambiati più volumi; indicano in qualche modo il prezzo "giusto" per quella sessione di giornata, in quanto la maggior parte dei trader ha combattuto proprio in quella struttura per provare a portare il prezzo in alto o in basso; detto ciò, è chiaro che il prezzo, arrivato in prossimità o in corrispondenza di certe strutture, avrebbe potuto reagire, e questo è infatti successo: ho tracciato il point of control 1 e ho messo lo stop loss 1 sotto di esso; il giorno dopo ho tracciato il point of control 2 e ho spostato sistematicamente lo stop loss 2 sotto di esso, e via dicendo, fino a quando l'operazione è andata in guadagno, facendomi guadagnare una bella somma. Nel grafico vi ho evidenziato inoltre dove il prezzo ha regito ai P.O.C, e di punti c'è ne sono davvero diversi.
Spero che questa analisi vi sia piaciuta, per qualsiasi dubbio contattatemi pure, sono disponibile per tutti. Sono disponibile a fare qualche analisi su richiesta. Grazie per l'attenzione, buon trading!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE PLATINO (PL1!)Buongiorno ragazzi, voglio condividere quest'idea che mi è venuta in mente qualche giorno fa sul Platino (pl1!) e della sua possibile salita nei prossimi mesi.
ANALISI FONDAMENTALE
Avevo già parlato qualche tempo fa di questa materia prima dal punto di vista fondamentale, e il mio pensiero rimane chiaramente sempre lo stesso. Credo che il Platino potrà essere una delle migliori commodity dei prossimi anni; questa affermazione deriva dalla sua natura "industriale": il suo utilizzo nell'industria automobilistica è ormai cosa nota, dal momento che questa commodity viene impiegata come catalizzatore nei sistemi di scarico, con lo scopo di un minor inquinamento; basti pensare che tutti i catalizzatori presenti nelle marmitte catalitiche di automobili a benzina, diesel e ibride sono composte da Platino e in minor quantità da Palladio. Il platino, inoltre, è utilizzato anche nelle auto elettriche nella produzione delle celle a combustibile: si stima che la produzione delle celle a combustile nei prossimi anni crescerà in maniera massiccia visti tutti i progetti delle case automobilistiche volti alla produzione di veicoli elettrici.
Il Platino sarà anche fondamentale nella nuova hydrogen economy, in quanto è un catalizzatore nel processo di produzione per elettrolisi dell’idrogeno.
Detto tutto ciò, ogni mio riferimento è quindi incentrato sull'industria automobilistica, quindi qualche tempo fa ho provato a paragonare il prezzo del Platino stesso con l'andamento dell'indice STOXX Europe 600 Automobiles & Parts, che è l'indice del settore Europeo delle automobili e dei ricambi, al quale appartengono aziende di automobili quali Volkswagen, Stellantis e Bmw ecc e aziende di ricambi come Michelin e Faurecia. Quello che nota subito un occhio accorto è la grande correlazione positiva che esiste tra l'indice stesso e il prezzo del Platino: cosa possiamo trarne? Ne traiamo il fatto che il Platino è fortemente dipendente da questo settore di industria. Monitorare il settore automobilistico con un indice che racchiuda il mondo automobilistico può certamente aiutarci nel prendere delle decisioni se si voglia/decida di investire nel Platino.
Ora, la mia riflessione è questa: sappiamo tutti che l'industria automobilistica è tra quelli "ciclici", ossia quelli che dipendono dall'andamento dell'economia, e sappiamo altrettanto bene che l'economia sta migliorando di mese in mese, basandoci su dati macroeconomici come, primo fra tutti, il PIL dei paesi. Questo significa necessariamente che le automobili saranno vendute a volumi più alti, e questo significa che gli utili aziendali saranno via via maggiori, fin tanto che resteremo in un periodo di espansione economica; utili sempre maggiori spingeranno molto probabilmente al rialzo i prezzi delle aziende (delle aziende, ad esempio, del STOXX Europe 600 Automobiles & Parts) e...siccome abbiamo trovato questa correlazione tra Platino e settore automobilistico, come ci aspettiamo che si comporti il Platino? Andrà probabilmente al rialzo. Questa è solo un ipotesi che io metto in campo, poi il prezzo mi dimostrerà se la mia idea aveva un fondamento o no, ma mi piaceva comunque condividerla con voi.
*la correlazione tra Platino e STOXX Europe 600 Automobiles & Parts la trovate nel grafico di destra
ANALISI TECNICA
Dal punto di vista tecnico, abbiamo assistito alla salita del prezzo dal Marzo 2020. Esso ha rintracciato varie volte, da fine maggio 2020 a fine giugno 2020, dagli inizi di agosto 2020 a fine settembre 2020, da cui poi ha fatto seguito un grande up trend durato fino al 17 febbraio 2021 circa, in cui il prezzo ha nuovamente rintracciato. Ho utilizzato il rintracciamento di Fibonacci dal minimo del 13 novembre 2020 circa al massimo del 16/17 febbraio 2021 per farvi notare che poi il prezzo ha rintracciato fino al livello 0.5 e, per considerare un movimento ribassista un rintracciamento, esso deve avvenire tra il livello 38.2 e il livello 61.8 cosa che, effettivamente, è accaduta. Dal rintracciamento nel livello 0.5, il prezzo ha ripreso a crescere, andando a formare un triangolo simmetrico evidenziato nella figura; sarà interessante vedere dove il prezzo taglierà. Il mio sentiment è comunque rialzista, attestato anche dalla grande separazione tra le medie a 50 e 200 periodi (come ripeto sempre, più è grande la separazione tra due medie mobili, tanto più forte è un prezzo).
Spero che questa analisi vi possa servire. Ricordatevi di monitorare anche il dollaro USA, in quanto una sua debolezza andrebbe a sostenere il prezzo di tutte le commodity al rialzo! Buon trading!
LONG O SHORT SULL'ORO? LA MIA OPINIONE (XAUUSD)In tanti mi avete chiesto un'analisi sull'Oro, oggi ho deciso di farla, portandovi determinate correlazioni che vi possono aiutare a capire il ragionamento.
Nel grafico di sinistra vi ho riportato la correlazione che esiste tra i rendimenti dei bond a 10 anni e oro, mentre a destra la correlazione tra il dollaro USA e l'oro stesso.
Cosa si nota in tutti e due i grafici? Pare proprio che l'oro sia correlato negativamente ad ambedue gli asset. In particolare, focalizziamoci sul grafico di sinistra:
- Il 6 agosto 2020 l'oro, dopo aver toccato i suoi massimi storici a circa 2080$, ha iniziato il suo trend ribassista, evidenziato dal grafico dal canale parallelo tracciato con due linee nere parallele tra loro. E' curioso il fatto che, proprio il 6 di agosto 2020, i rendimenti hanno iniziato il loro trend in salita. Cosa notiamo da ciò? Una correlazione negativa, in quanto alla salita dell'oro corrisponde una discesa dei rendimenti e viceversa.
Adesso focalizziamoci sul grafico di destra:
- Notiamo che, partendo da circa il 10 agosto 2020, entrambi gli asset hanno iniziato un trend ribassista: il motivo è il fatto che l'avversione al rischio era alta e di conseguenza gli investitori si sono riversati su asset a rischio piu alto, come l'azionario (e infatti, nel 2020, l'azionario ha fatto una cavalcata incredibile), non andando a considerare il dollaro, la cui caduta era direttamente proporzionale alla salita dell'azionario che ho appena citato, e idem per quanto riguarda l'oro, in quanto bene rifugio, diventa importante agli occhi degli investitori qual'ora si entri in periodi di grande incertezza economica.
Tutti conosciamo il piano Biden di immissione di liquidità nei mercati di circa 1.900 miliardi. Molti, in questo, ci hanno visto l'inflazione, in quanto una quantità di denaro in circolazione così alto genera chiaramente dell'inflazione; a parer mio questi molti non si sbagliano, però credo che siano state aperte troppe posizioni long proprio per la protezione contro l'inflazione, in cui l'oro è sempre stato visto come la protezione migliore. Tuttavia Powell, il presidente della FED, non si è mai mostrato troppo preoccupato per quanto riguarda l'inflazione, andando a dichiarare che l'inflazione, nell'anno corrente, potrebbe crescere anche piu del 2%; credo che effettivamente questo abbia calmato tanti investitori, preoccupati sia per l'avvento dell'inflazione, sia per quanto riguarda la curva dei rendimenti. Perchè vi dico ciò? Perchè altrimenti credo che l'oro sarebbe salito (in qualità di bene rifugio contro inflazione).
Per la mia opinione, per pensare seriamente a un long, aspetterei, in quanto:
- l'oro e la curva dei rendimenti, come mostrato dal grafico, sono correlati negativamente e, dal momento che siamo in un periodo in cui il rialzo dei rendimenti è in fase di trend rialzista, mi guarderei bene prima di andare long. Aspetterei piuttosto ad un impiattamento della curva, e poi inizierei a fare altri ragionamenti.
- La forza del dollaro USA: il dollaro si sta dimostrando in forza e salute dagli inizi del 2021; saprete benissimo che l'oro e il dollaro sono correlati inversamente, percui come potrei pensare a un long dal momento che il dollaro non dimostra segnali di debolezza?
Spero che questa analisi vi possa aiutare a prendere scelte migliori. La mia idea sull'oro è questa che ho appena descritto; ci sono diverse cose negative che al momento impattano sull'asset, spero di essere stato chiaro!
OPERAZIONE DAL RISCHIO/RENDIMENTO 1:3 SUL PETROLIO (CL1!)Ciao ragazzi, pochi giorni fa ho condiviso un'idea sul Petrolio, che vedevo long per diversi motivi che ho spiegato; vi allego nei collegamenti la idea nel caso vogliate approfondire.
Credo che nel trading ci siano tantissime opportunità ogni giorno. Proprio per questo il più delle volte bisogna essere scaltri, conoscere il mondo macro attorno all'asset che abbiamo nel nostro radar così poi da crearsi una strategia; la mia sul Petrolio di venerdì è stata abbastanza fruttuosa, dal rischio rendimento 1:3. Ora vi descriverò il motivo per cui sono entrato a mercato e come ho ragionato.
ANALISI FONDAMENTALE
Come sempre, prima di entrare a mercato ho sempre bisogno di qualche fondamentale che possa far luce sulla situazione. In passato ho capito che il prezzo del Petrolio era stato sostenuto al rialzo dall'avvento dei vaccini e dai tagli dell'OPEC e OPEC+, senza dimenticare la debolezza del dollaro (che ora sembra avere molta più forza rispetto al più recente passato). Detto ciò, mi aspettavo che il prezzo del petrolio potesse stornare, sopratutto dopo aver toccato i massimi di periodo a 68$ circa (e anche per la divergenza tra RSI e prezzo, che ho descritto nel grafico).
Giovedì questo storno è effettivamente avvenuto, con il prezzo che perdeva il 7% circa. Diciamo che mi sarei aspettato uno storno di più modeste dimensioni ma, leggendo e informandomi, ho capito il motivo: gli stessi vaccini che avevano sostenuto al rialzo il prezzo, ora l'avevano fatto stornare del 7%. Il sostanziale motivo era la sospensione del vaccino AstraZeneca in Europa, aggiunto ai nuovi lockdown in Italia, Germania e Francia. I sostenitori non hanno preso bene questa "notizia", dal momento che i lockdown
sono quasi la kryptonite del Petrolio, perchè:
POPOLO IN LOCKDOWN ---> RALLENTAMENTO ECONOMICO ---> RALLENTAMENTO DI INDUSTRIE E TRAFFICO AEREO E AUTOMOBILISTICO ---> BASSO CONSUMO DI PETROLIO -->
PREZZO PETROLIO SHORT
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Successivamente, alla fine del giovedì, è arrivata la notizia che mi ha fatto pensare al long: l'OMS riapprovava l'utilizzo del vaccino AstraZeneca, non ritenuto responsabile di alcuni disagi presentatisi in alcuni pazienti dopo aver ricevuto la somministrazione del vaccino stesso. A questo punto ho pensato a un long, immaginando che gli investitori potessero prendere bene la notizia; avevo quindi il segnale long grazie all'analisi fondamentale, ma mi serviva anche qualche segnale long tecnico.
ANALISI TECNICA
Ho così aperto il grafico giornaliero in ricerca del pavimento in cui la candelona rossa del -7% si era posata: era la media a 50 periodi. Per la precisione, aveva toccato la media, l'aveva sentita ed era tornata indietro, tant'è che la candela stessa ha poi formato un "grande spike". A questo punto ho creato la mia strategia, entrando nella stessa giornata in cui la candela aveva rimbalzato nella media (e quindi giovedì): dopo aver visto la candela ritirarsi dopo aver sentito la media, ho aperto un long, con lo stop loss immediatamente sotto la media a 50 periodi, senza impostare un take profit. Il giorno dopo abbiamo visto una candela con grandi volumi, del 2,30%. Tuttavia, poco prima della chiusura del mercato di venerdi ho deciso di chiudere la posizione, poichè, informandomi sui nuovi casi e in contaggi e avendo capito la loro importanza sul prezzo del petrolio, ho visto che essi erano tutti in notevole aumento.
Così mi sono portato a casa una buonissima operazione con rischio rendimento 1/3, grazie all'utilizzo di analisi tecnica e analisi fondamentale.
Spero vi possa essere d'aiuto, buon trading!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE PETROLIO (CL1!)Ciao ragazzi, voglio proporvi un'analisi tecnica e fondamentale sul petrolio, visto il "crollo" di ieri del 7% circa e vista la paura che possiede diversi trader.
ANALISI FONDAMENTALE
Facciamo un reset su tutto, e focalizziamoci su diverse cose importanti: quali sono stati i "market mover" (se così, erroneamente, possiamo chiamarli) che hanno sostenuto il prezzo del petrolio dai minimi storici ai 60$ circa di ora? Sicuramente la scoperta dei vaccini contro il covid, che hanno portato nei mercati finanziari (e nel petrolio chiaramente) una ventata di positività, e i tagli dell'OPEC e OPEC+ alla produzione di petrolio nel mondo; essenzialmente, credo che questi siano i più importanti motori di questo rialzo. La mia idea e la mia operatività si basa sempre su delle particolari domande quali, in questo caso e riferendoci al petrolio, "cosa ha portato su il prezzo del petrolio?" e quindi, di conseguenza "cosa potrebbe portare giù i prezzi del petrolio?". Essenzialmente si tratta di conoscere, studiare e quindi capire quali possono essere le chiavi che influenzano questo mercato. Nel passare dei mesi ho analizzato il comportamento dei membri dell'OPEC e ho visto come i tagli alla produzione andavano ad impattare sul sottostante e ne prendevo nota, e ho chiaramente anche analizzato l'impatto che potesse avere il covid nel sottostante stesso, seguendo da vicino il numero di contagi giornalieri nel mondo e , sostanzialmente, la distribuzione dei vaccini e la loro relativa velocità.
Tutto sembrava filare per il verso giusto, con buonissima speranza per il futuro da parte degli investitori, in quanto:
TANTISSIMI CONTAGI ---> TANTISSIMI LOCKDOWN ---> TANTE PERSONE IN QUARANTENA ---> TANTE ATTIVITA' CHIUSE E BASSO TRAFFICO AEREO E AUTOMOBILISTICO --> BASSO CONSUMO DI CARBURANTE----> PREZZO DEL PETROLIO GIU'
SCOPERTA VACCINI ---> FINE LOCKDOWN IN TANTE NAZIONI ----> POCHE PERSONE IN QUARANTENA ---> RIAPERTURA DELLE ATTIVITA' E DEL TRAFICO AUTOMOBILISTICO E AEREO-----> RITORNO AL CONSUMO DI CARBURANTE-----> PREZZO DEL PETROLIO SU
Cosa è successo in questa ventata di ottimismo? Il petrolio, dal 9 novembre 2020, ha segnato un +81%, performance spaventosa considerando i pochi mesi in cui è maturata. Dai massimi dell'8 marzo, abbiamo però visto un prezzo via via indebolirsi, fino al tonfo di ieri: -7% circa. PANICO. Perchè panico?
Panico perchè gli stessi motori che avevano sostenuto il prezzo al rialzo, ora l'hanno sostenuto al ribasso; e non i riferisco all'opec, bensì ai vaccini. In Europa, a causa di diversi problemi legati a trombosi, hanno interrotto la somministrazione del vaccino perchè il problema poteva essere legato a quest'ultimo, ma dopo varie verifiche si è attestato che tutto ciò era falso. Come l'ha presa il petrolio? Semplicemente male.
La vaccinazione adesso è ripresa in tutti questi paesi in cui era stata interrotta (come l'Italia), e ciò probabilmente andrà nuovamente a sostenere il prezzo al rialzo.
ANALISI TECNICA: DOVE VEDETE IL CROLLO?
Non capisco quando sento parlare di crollo. Il prezzo, dal 9 novembre 2020, ha segnato un + 80% circa; le medie mobili a 50 e 200 periodi ci fanno capire la forza del trend rialzista in quanto sono separate da una buona distanza; il prezzo, oltretutto, era senza toccare la media a 50 periodi dagli inizi di novembre. Come vedete, per rendere chiaro un concetto che voglio spiegare, ho tracciato il rintracciamento di fibonacci dal minimo del 9 novembre 2020 al massimo dell'8 marzo.
Secondo la mia opinione, non c'è stato nessun crollo! Definisco a parer mio un crollo se :
- il prezzo dovesse arrivare nell'area di attenzione che vi ho segnato nel grafico, ossia sotto il rintracciamento di fibonacci 61.8 (in quanto, per chi non lo sapesse, un rintracciamento del prezzo è ancora considerato tale fin tanto esso non supera il livello di appunto 61.8) e superare al ribasso poi l'area stessa;
- il prezzo dovesse rompere la medie mobili al ribasso;
- il prezzo scendesse del 40%-50%;
Come si evince dal grafico, il prezzo non è arrivato nemmeno a toccare il livello 38.2 (considerato il primo livello in cui un prezzo potrebbe rintracciare) e, oltretutto, ha sentito la media mobile a 50 periodi e sembra che, per ora, ci abbia rimbalzato; ricordo che, inoltre, ci possono essere state anche delle prese di profitto dopo il massimo dell'8 marzo. Io comunque per ora starei tranquillo, perchè l'analisi tecnica, così come quella fondamentale, va a rassicurarmi.
Combinare l'analisi tecnica e l'analisi fondamentale, il più delle volte, tende sempre a rassicurarci e a farci prendere delle decisioni migliori e credo che questa idea che ho appena pubblicato sia l'esempio lampante.
E voi cosa ne pensate? Spero che la mia analisi vi possa aiutare nel prendere decisioni migliori.
Buon trading!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE VOLKSWAGEN (VOW3)Abbiamo forse trovato il vero competitor di Tesla?
Buongiorno ragazzi, oggi voglio fare un'analisi tecnica e fondamentale di un titolo che, a parer mio, potrebbe essere il vero competitor di Tesla nei prossimi anni: questa azienda è la tedesca Volkswagen.
ANALISI FONDAMENTALE
Volkswagen è un'azienda tedesca che racchiude nella stessa non solo il marchio Volkswagen, ma anche marchi quali Audi, Seat, Skoda, Lamborghini, Bentley, Bugatti e Porsche, nonchè la Ducati e altri marchi quali Scania e Man. E' la seconda casa automobilistica più grande al mondo, seconda solo a Toyota.
Dal 2016 ha utili netti in costante rialzo, dai 5.369,00 miliardi del 2016, 11.628,00 miliardi del 2017, 12.136,00 miliardi del 2018, 13.886,00 del 2019; è chiaro che il 2020 non è stato all'altezza degli anni precedenti, vista la crisi del coronavirus che ha chiaramente impattato anche nel settore delll'automotive. Detto questo, l'azienda era stata nell'occhio del ciclone per lo scandalo Dieselgate, da cui si è poi rialzata, continuando a far valere tutta la sua potenza in un mondo automobilistico che è dominato da diversi marchi, i quali, con ricerche, sviluppi e innovazioni, ricercano sempre l'automobile e il prodotto perfetto; riagganciandomi ai concetti di ricerca e sviluppo, credo che la Volkswagen possa essere considerato il marchio che più di tutti andrà ad investire per catapultarsi in quel mondo che oggi chiamiamo "green": facendo delle ricerche, ho scoperto che questa azienda stanzierà circa 66 miliardi entro il 2024 per la produzione di veicoli elettrici e nuove tecnologie; l'obbiettivo è quello di presentare, nel corso dei prossimi 10 anni, 75 nuovi veicoli elettrici.
Proprio in questi giorni è stato comunicato dall'azienda che entro il 2030 costruirà 6 Gigafactory in Europa per alimentare i veicoli elettrici con l’aggiunta di investimenti globali nelle stazioni di ricarica. Ogni gigafactory avrà 40 GWh per un totale di 240 Gigawatt. Inoltre, investirà 400 milioni di euro entro il 2025 per costruire le infrastrutture di ricarica necessarie in Europa con la diffusione delle ricariche rapide che sarà 5 volte superiore rispetto ai livelli attuali. Il loro obbiettivo per il 2021 è quello di vendere almeno 1 milione di automobili elettriche, per poi diventare l'azienda migliore in questo senso entro il 2025. Inoltre, reputano necessario il dimezzamento dei prezzi delle batterie, per poter poi abbassare anche i prezzi delle automobili. Inoltre, ricordo anche che sono stati tagliati circa 5000 posti di lavoro in maniera da tenere quel capitale in uscita per reinvestirlo nell'elettrico.
ANALISI TECNICA
Dal punto di vista tecnico, la situazione appare abbastanza chiara: il prezzo delle azioni è in costante crescita da marzo 2020, in cui aveva toccato un bottom a 89€ circa. Dal bottom il prezzo, con un andamento parabolico evidenziato nel grafico stesso, è schizzato del 148%, con una performance da urlo; da inizi 2021, invece, ha segnato un +45%. Il prezzo si è dimostrato sempre molto forte, andando a rompere in maniera molto forte quella resistenza evidenziata in nero sentita dal prezzo a gennaio 2018, dicembre 2019 e gennaio 2020. Lo scavallamento della media a 50 periodi contro quella a 200 periodi (la cosidetta golden cross) non è ancora avvenuto, ma di qui a poco, con questo up-trend in atto, avverrà sicuramente. I grandi volumi degli ultimi mesi che hanno accompagnato il trend al rialzo (condizione sempre necessaria per considerare un trend al rialzo "sano") ci fa capire a parer mio quanto gli investitori siano interessati a questo titolo. Prevedo tuttavia uno storno del prezzo considerando che l'RSI si trova in territorio di ipercomprato.
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Considero questo titolo molto promettente, sia per quello che vi ho scritto nell'analisi fondamentale, sia per l'analisi tecnica. Un'ulteriore conferma alla mia idea, long chiaramente, è il quadrante economico in cui ci troviamo: l'economia si sta via via riprendendo e questo lo notiamo considerando semplicemente i PIL dei Paesi che sta via via crescendo, considerando anche il fatto che le previsioni dei principali analisti per l'economia del 2021 vengono costantemente aggiornati al rialzo. Inoltre, considerando che l'azienda automobilistica è ciclica, e di conseguenza va a performare bene in periodi di crescita economica, allora posso ritenere il titolo giusto per un portafoglio.
Spero che questa analisi vi possa dare qualche spunto, buon trading!
CHI CI GUADAGNA CON LA CURVA DEI RENDIMENTI ALTA?Buongiorno ragazzi, oggi non parlerò di materie prime come sono solito fare, per due motivi: il primo è sicuramente il fatto che il loro movimento al rialzo si è un pò esaurito a causa della forza che il dollaro sta ormai mostrando dall'inizio della salita dei rendimenti delle obbligazioni USA; il secondo è che, in periodi in cui ciò che più prediligiamo non mostra delle opportunità, bisogna impegnarsi in delle ricerche nei mercati finanziari e più propriamente nelle correlazioni che esistono tra essi; quello che mi sono chiesto nei giorni scorsi è la domanda che, credo, in tanti si saranno chiesti :"Qual'è il settore che più beneficia di questo periodo, con i rendimenti alti, un'inflazione che ci aspetta alle porte e un dollaro forte"? Ebbene, come vedrete nei due grafici che ho condiviso, due dei settori che più di tutti stanno performando meglio di altri sono quello finanziario e quello energetico. XLE e XLF non sono altro che ETF, ossia indici dei settori energetici e finanziari.
Vi chiederete il motivo per cui questi due settori performano meglio di altri: il finanziario (a cui chiaramente appartengono le banche) gode chiaramente di tassi di interesse alti, in quanto il loro guadagno, a tassi di interesse alti, è molto più grande, e questo è anche il motivo per cui, a tassi di interesse bassi, i guadagni erano alcuni mesi fa molto inferiori (prestare soldi con un interesse alto ti fa guadagnare di più, no?). Il settore energetico, invece, rientra nella categoria delle "value stocks", ossia grandi aziende che tipicamente forniscono alti dividendi e la cui attività è già capace di generare una buona redditività nel presente, a differenza dei titoli "growth", ossia titoli di "crescita", i cui alti guadagni sono spostati nel futuro e non nel presente a causa dei grandi reinvestimenti dei capitali e degli utili prodotti nel presente; non a caso diverse aziende growth non forniscono dividendi agli azionisti.
Nei due grafici ho correlato l'XLE e l'XLF con la curva dei rendimenti: vedete la grande correlazione positiva che c'è?
Credo che finchè la curva rimarrà a questi livelli (o anche più in salita) questi due settori potrebbero performare bene.
Spero la mia idea e il mio spunto vi possa essere pìù d'aiuto per inquadrare bene il periodo economico che oggi stiamo vivendo.
Buon trading!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE SOIA (ZS1!)Ciao ragazzi, oggi ritorniamo a parlare di granaglie, in particolare della soia, e vi propongo un'analisi tecnica e una fondamentale.
ANALISI FONDAMENTALE
Condivido oggi questa idea perchè proprio ieri è uscito il wasde report, che è il report più importante per quanto concerne le materie prime agricole. Diciamo che gli investitori sono stati delusi dal momento che oggi la soia si trova in territorio negativo (-1,56% al momento della scrittura); le stime delle scorte finali sono state pressochè invariate, infatti l'USDA ha fissato le scorte finali di soia degli Stati Uniti a 120 milioni di bushel contro l'aspettativa del commercio di 117 milioni di bushel e la precedente stima dell'USDA era di 120 milioni. Le scorte finali mondiali, invece, sono state fissate a 83,7 mmt rispetto alle aspettative del commercio di 82,66 mmt, mentre la precedente stima dell'USDA era di 83,3 mmt. E' chiaro che, così come accade per il petrolio, se si prevede che le scorte siano di un certo ammontare mentre poi i rapporti deludono le aspettative aumentando le stesse, il prezzo poi cala.
Tuttavia il report stesso non ha abbattuto le quotazioni, anche perchè i fondamentali della materia continuano a rimanere abbastanza robusti,e a parer mio continueranno a sostenere il prezzo al rialzo: infatti la Cina continua ad avere fame, tantissima oserei dire, dal momento che la richiesta di soia negli Stati Uniti è a livelli mai visti: gli agricoltori, infatti, sono pronti a seminare una quantità di soia mai vista nella storia (si semineranno 90 milioni di acri di terreno), e dalla Cina ci sarà tantissima richiesta, volta alla ricostruzione dei capi di allevamento decimati dalla peste suina di qualche tempo fa. Questi fondamentali andranno a sostenere il prezzo al rialzo, secondo la legge della domanda/offerta.
ANALISI TECNICA
Dal punto di vista tecnico avevo già fatto una analisi, ve la allego nei collegamenti. La price action mostra una forza a dir poco sbalorditiva, dal momento che, da agosto 2020, il prezzo ha messo a segno un 65%. La forza della price action, tra le altre cose, è anche testimoniata dalla grande separazione tra le medie mobili a 50 e 200 periodi.
L'impulso rialzista iniziato ad agosto 2020, dove il prezzo, in maniera molto regolare, ha rotto delle resistenze sentite dallo stesso nelle date indicate nel grafico che vi ho rilasciato, ha poi un pò esaurito la sua corsa, complici diversi fattori:
- Il primo è sicuramente il fatto che il prezzo fosse entrato in ipercomprato, a valori abbastanza alti (valori di 88, vedi RSI in basso nel grafico).
- Il secondo è dovuto alla forza del dollaro USA, infatti, come ricordo più volte, una forza del dollaro USA scoraggia gli investitori nell'investire in materie prime, tutte commercializzate in dollari USA stessi
- Il terzo motivo sono sicuramente le prese di profitto da parte di coloro che avevano posizioni long aperte.
Da notare i volumi che hanno accompagnato il prezzo nel grandissimo up-trend, che sono stati sempre molto alti, segnale del fatto che, a questa materia, sono interessati in tanti. Tuttavia, gli stessi si sono affievoliti dall'inizio di marzo.
Adesso sarà interessante vedere cosa farà il prezzo: ultimamente si è creato un triangolo ascendente, che è un segnale long, e, per le mie regole, aspetterò un breakout della resistenza che il prezzo aveva sentito in tutto il 2011, 2013 e 2014. Del possibile segnale long ne abbiamo parlato bene anche nell'analisi fondamentale che ho fatto; per avere un terzo spunto per avvalorare la mia idea, vi riporto i dati del COT REPORT risalenti al 2 marzo, andando a considerare le posizioni aperte su questa materia prima nel Chicago Board of Trade da parte dei non-commercial (ossia i grandi speculatori): i contratti long sono 262,350, mentre quelli short sono solamente 38,638. Pensate come me che pure loro siano long? Credo prorpio di si!
Buona serata ragazzi, spero le mie analisi vi possano aiutare a mettere in luce tuttò ciò che riguarda il trading!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE GOLD (XAUUSD)Ciao ragazzi, oggi vi propongo un'analisi sul gold, dal momento che il sottostante è sempre molto seguito da tutti.
ANALISI TECNICA
Dal punto di vista tecnico, l'oro ha toccato i suoi massimi storici il 6 agosto 2020 a 2014$ circa per poi iniziare un nuovo trend discendente, che ha portato il prezzo del sottostante ai minimi di ieri a 1683$ circa. Ci sono in particolare 3 segnali che si sono formati negli ultimi 7 mesi che avvalorano la mia idea short: il primo è il triangolo discendente, che di per sè è un pattern ribassista; il prezzo aveva provato a romperlo con il falso breakout del 23 novembre, per poi rientrare all'interno del pattern stesso. Successivamente, il prezzo è ritornato in forza a partire dal 1 dicembre 2020, creando un impulso positivo che poi ha visto la sua fine il 6 gennaio 2021, dopo aver impattato la resistenza dinamica coincidente con l'ipotenusa del triangolo di cui precedentemente ho parlato; il prezzo quindi ha riperso valore, andando quindi a formare, il 19 febbraio 2021, due pattern di analisi tecnica: un doppio minimo e un rounding top: dal minimo formato, il prezzo si è ripreso per qualche seduta, andando a formare il manico di un cup e handle rovesciato: questo manico è stato rotto con forza, finchè poi il prezzo è sceso fino a rompere il minimo del precedente doppio minimo di cui ho parlato poco fa, andando infine ad impattare su una resistenza sentita dal prezzo diverse volte da febbraio a giugno 2020. Questa resistenza è stata effettivamente sentita, tant'è che oggi il prezzo ha rimbalzato con vigore.
Da notare anche il fatto che è avvenuto il cosidetto "death cross", ossia lo scavallamento della media mobile a 200 periodi a danno della media mobile a 50 periodi, che fornisce un'ulteriore segnale ribassista.
ANALISI FONDAMENTALE
Dal punto di vista fondamentale, la debolezza dell'oro di questi ultimi mesi è a parer mio da ricercare nel concetto di bene rifugio che riveste il gold stesso: da marzo 2020, ossia dall'inizio della diffusione della pandemia nel mondo (anche se essa si era già diffusa in Asia a partire da fine 2019/inizio 2020), il gold ha guadagnato circa il 44/45%, passando dal valore di 1450 $ a un valore di oltre 2000$, andando a segnare i nuovi massimi storici; questo perchè, come tutti sappiamo, in periodi di recessioni, crisi economiche e instabilità politiche, ci sono dei sottostanti che tendono a perdere valore mentre altri tendono ad acquistarne: l'oro, essendo bene rifugio, tende ad apprezzarsi proprio in periodi di crisi economiche e incertezze come quello del 2020. La scoperta dei vaccini ha tuttavia cambiato quelle che erano le carte in tavola: la creazione di questi ultimi ha dato molto sostegno morale e molta speranza a tutti gli investitori che quindi hanno iniziato a guardare al futuro con molta positività, iniziando quindi a spostare dei capitali da asset rifugio come l'oro (o l'argento, ad esempio) ad asset più rischiosi, come il mercato azionario, le cui performance infatti sono poi state incredibilmente profique.
Un altro fattore da considerare, oltre ai vaccini, sono sicuramente tutti i piani fiscali delle nazioni e delle banche centrali mondiali volte ad aiutare il panorama mondiale in termini economici; grazie a questi fondi si è evitato il fallimento mondiale di una parte molto numerosa di aziende, che sarebbero potute fallire senza dei piani di stimolo economico visti negli ultimi mesi.
Questi due ultimi punti da me toccati hanno chiaramente fatto svalutare l'oro perchè, tornando a monte:
- tutti comprano oro in periodi di grande instabilità economica e di recessioni
- quando questo periodo negativo termina e l'orizzonte temporale a lungo periodo inizia a migliorare, tutti spostano i soldi in asset a rischio più alto, facendo di conseguenza deprezzare l'oro
CONSIDERAZIONI PERSONALE
Nel breve periodo continuo a vedere il gold in territorio ribassista, visti tutti i segnali short che vi ho descritto bene nella sezione dell'analisi tecnica. Ho segnato un'area di attenzione nel grafico (segnata con un rettangolo) in cui il prezzo, a parer mio, potrebbe arrivare. In questo momento, oltretutto, è difficile che l'oro possa valorizzarsi visto il valore del dollaro statunitense e quindi, dal momento che tra i due asset esiste una correlazione opposta, da una forza del dollaro mi aspetto come conseguenza una debolezza del gold. Infine, un segnale di entrata potrebbe essere una rottura della resistenza in cui il prezzo, proprio oggi, è rimbalzato.
Nel lungo periodo, invece, vedo un gold in territorio positivo visto che l'inflazione, pian piano, sta prendendo strada e questo è chiaramente dimostrato anche dall'indice dei prezzi al consumo riguardanti tutti i Paesi; essendo sempre stato l'oro una protezione contro l'inflazione (infatti non dimenticate che in questi periodi di inflazione crescente ogni hedge fund ha sempre un pò di oro nel proprio portafoglio per proteggersi), mi aspetto una rivalutazione, che tuttavia non credo avverrà nell'immediato futuro.
Spero che queste analisi vi possano aiutare. Se vi servisse qualche altra analisi non esitate a contattarmi, faccio tutto ciò per passione. Tuttavia questo non è un consiglio finanziario e non dev'essere concepito come tale, è solo un modo per aiutarvi a leggere più tra le righe quando si tratta di commodities.
Buon trading!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE PETROLIO (CL1!)Ciao ragazzi, oggi ritornerò a parlare di petrolio, fornendovi indicazioni tecniche e fondamentali.
ANALISI FONDAMENTALE E OPEC
Dal punto di vista fondamentale, credo che tutti oramai conosciamo la storia recente del petrolio: così come quasi tutti gli asset, il petrolio ha visto una flessione abbastanza importante (il cosidetto "crollo") all'inizio della pandemia, per due particolari motivi: in primis, l'opec non è riuscita a trovare un accordo sul taglio dell'offerta ed è cosi che il prezzo, il 20 aprile 2020, tocca un minimo storico in negativo di -40$ circa; in secundis, la domanda è stata debolissima nei mesi successivi a causa dei lockdown che avrebbe imposto diversi fattori, negativi per il petrolio stesso: tutti a stare a casa e di conseguenza poco consumo di carburante per automobili, alcune industrie chiuse e di conseguenza meno consumo di carburante per alimentare le stesse, ma sopratutto traffico aeronautico tagliato quasi a zero, e di conseguenza nessun consumo di carburante da parte di questa classe particolare. Seguendo la dinamica di domanda e offerta, tutto era in favore di un grande ribasso per questa materia prima (infatti l'opec, non avendo trovato l'accordo, avrebbe pompato tantissimi barili di petrolio nonostante la domanda fosse ai minimi storici).
Poco dopo la narrativa è cambiata, infatti lo scenario da lì a breve è cambiato, grazie a due fattori:
- vaccini: la creazione di vaccini ha creato ottimismo agli investitori in quanto essi hanno iniziato a guardare al futuro e a una veloce ripresa economica, che avrebbe quindi permesso al mercato petrolifero la ripresa (nonostante in quel momento la domanda fosse ancora comunque molto scarsa rispetto agli anni precedenti).
- opec: l'organizzazione mondiale di produttori di petrolio, in ogni meeting, è sempre stato capace di trovare gli accordi per poter ridurre il flusso di petrolio nel mercato, adottando una strategia di riduzione delle scorte in tutto il mondo; questa strategia è stata chiaramente utile anche per far aumentare i prezzi del barile.
Tutto ciò appena descritto non è altro che la narrativa delle settimane e mesi passati, che hanno sostenuto i prezzi al rialzo, facendo arrivare il barile a oltre 60$ (nell'aumento del prezzo vertiginoso sono chiaramente complici anche le diminuzioni delle scorte). Ma ora, torniamo a oggi: ieri c'è stato un meeting opec in cui si pensava che si sarebbe accettata l'idea comune di riaprire i rubinetti visto che ora l'economia riinizia a prendere slancio, ma quello che è accaduto è l'opposto: si è deciso di mantenere invariate le quote di produzione anche per aprile. Se l'offerta (e quindi la produzione di petrolio) fosse aumentata, ci saremo aspettati una diminuzione del prezzo. Invece cosa è successo? Ieri abbiamo assistito a un bel 5% da parte dell'oro nero, indicante il fatto che gli investitori hanno preso bene la notizia del mantenimento delle quote di produzione.
Se vi chiedeste il motivo di tutto ciò, pensate a questo: se l'economia piano piano riparte, cosa ci si aspetta? Chiaramente una domanda più grande di petrolio. E se l'Opec decide di non aumentare l'offerta nel mercato, cosa accade? Accade chiaramente che, per la dinamica domanda/offerta, se maggiore è la domanda rispetto all'offerta, il prezzo sale!
ANALISI TECNICA
Dal punto di vista tecnico, che dire? Ho detto nella mia analisi fondamentale che i fondamentali descritti hanno sostenuto in tutti questi mesi la quotazione del sottostante, tant'è che il prezzo stesso, da fine aprile 2020, ha fatto, ad oggi, il 431%, mica poco. Le medie mobili stanno ad indicare, in questo momento, la grande forza rialzista del prezzo: grande separazione tra medie a 50 e 200 periodi, e grande separazione del prezzo dalla media a 50 periodi. La resistenza evidenziata nel grafico da una semiretta orizzontale nera non è altro che una resistenza sentita dal prezzo ad aprile e maggio 2019, a settembre 2019 e gennaio 2020 per cui, essendo stata testata dal prezzo diverse volte, reputo possa essere di grande rilievo. Se il prezzo dovesse rompere con grandi volumi la struttura di prezzo appena indicata, potremmo assistere il prezzo arrivare nella seconda struttura, evidenziata in rosso, a 72$ (struttura di prezzo sentita a maggio e ottobre 2018) anche se il prezzo, probabilmente, risentirà anche della struttura psicologica a 70$. Infine, da notare i volumi, che sono superiori alla media (e ciò è sano, perchè un uptrend è sempre accompagnato da grandi volumi) e l'rsi, in quanto si è formata una divergenza, il che potrebbe suggerire che il prezzo potrebbe rintracciare.
I presupposti per un rialzo ci sono, vedremo come andrà a finire.
Per qualsiasi cosa scrivetemi, sono disponibile per tutto. Vi lasci