Wall Street al test dell’inflazione USA e dei verbali della FedLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta con segni misti. Guardando ai dati macroeconomici, è da segnalare che in Cina l’inflazione si è attestata allo 0,7% a marzo, sotto le attese degli analisti censiti da Bloomberg all’1%. L’indice dei prezzi alla produzione è invece risultato in linea con le previsioni al -2,5%. Secondo gli esperti, i dati evidenziano come sia necessario un ulteriore stimolo da parte del Governo o della Banca centrale per sostenere l’economia. Inoltre, è da mettere in luce il miglioramento della fiducia degli investitori dell’Eurozona (Sentix) di aprile. La misurazione si è attestata a -8,7 punti, meglio delle stime a -9,9 punti e al precedente -11,1 punti. Le attenzioni degli investitori oggi verteranno principalmente su due elementi. Il primo è relativo all’inflazione statunitense di marzo, attesa in calo al 5,2% su base annuale dal precedente 6%. La rilevazione core, quella depurata dagli elementi più volatili, è invece vista in crescita dal 5,5% al 5,6%. Il secondo focus degli operatori per la giornata odierna sarà invece rivolto ai verbali dell’ultima riunione del FOMC, che dovrebbero fornire un quadro più chiaro rispetto alle ultime decisioni dell’istituto centrale a stelle e strisce. Nel frattempo, il Presidente della Banca centrale spagnola, Pablo Hernandez de Cos, ha ribadito che la BCE dovrà continuare ad alzare i tassi se le ultime proiezioni si dovessero concretizzare. Per l’esponente dell’Eurotower, i dati evidenziano che “il processo di ampliamento delle pressioni inflazionistiche è ancora incompleto”.
BCE
Borse europee, Wall Street: al test indici PMI e ISM dei serviziLe quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti. Dopo 10 aumenti dei tassi consecutivi, la Reserve Bank of Australia ha deciso di mantenere invariato il costo del denaro al 3,6%, in modo tale da osservare gli effetti delle mosse precedenti sull’economia. Philip Lowe, Governatore della RBA, ha detto che l’inflazione ha raggiunto il picco in Australia, sottolineando anche un calo della spesa delle famiglie. Tuttavia, il board dell’istituto ritiene che potrebbero essere necessari altri incrementi per riportare l’indice dei prezzi al consumo al target. Intanto, nell’indagine mensile della BCE è stato evidenziato come le aspettative di inflazione dei consumatori a un anno siano scese per il secondo mese di fila dal 4,9% di gennaio al 4,6% di febbraio. Le attese a 3 anni sono passate dal 2,5% al 2,4%. La crescita economica a 12 mesi è invece prevista al -0,9%, rispetto al precedente -1,2%. Per quanto riguarda la BoE, la policy maker Silvana Tenreyro ha detto che una riduzione dei tassi potrebbe impedire all’indice dei prezzi al consumo di scendere sotto il target. Da mettere in luce anche le parole dell’Amministratore Delegato di JP Morgan, Jamie Dimon, secondo cui le turbolenze sul settore bancario statunitense non sono ancora finite e si faranno sentire per anni. Per Dimon inoltre, le Autorità USA non dovrebbero reagire eccessivamente con nuove regole. Sul fronte dei dati macroeconomici, da evidenziare come l’indice dei prezzi alla produzione dell’Eurozona (febbraio) sono scesi per la quinta volta consecutiva attestandosi al 13,2%, leggermente sotto le stime al 13,3%.
USA,EUROPA E I MINIMI SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI Il “bottom” sull’obbligazionario è stato tra i temi più trattati degli ultimi mesi dal momento in cui esso,
come insegna la storia, è un indicatore anticipatore (leading indicator) del bottom sul mercato azionario (si,
proprio quello che permette di fare i “”soldoni””).
Parliamo di Stati Uniti ed Europa: il famoso “minimo” è stato raggiunto? Osserviamo la figura successiva:
L’immagine mostra due ETF obbligazionari:
• TLT, USA, replica il movimento di titoli di stato governativi europei con scadenze superiori a 20
anni; duration pari a 17.48 anni
• IBGL, Europa, può essere considerato l’omonimo europeo di TLT; nel suo paniere contiene
obbligazioni con scadenza compresa tra 15 e 30 anni di Germania, Francia, Italia, Spagna e Olanda;
duration pari a 16.07 anni
È possibile osservare come il bottom sull’obbligazionario USA sembra sia stato raggiunto il 24 ottobre,
mentre in Europa è stato appena aggiornato due sedute fa, il 2 marzo; perché? Qual è la differenza tra la
differenza tra la prima e la terza economia mondiale?
Le aspettative di inflazione del mercato!
Come possono essere esplicitate a livello grafico le stesse statunitensi ed europee? Attraverso due indici di
forza:
• USA
L’indice di forza “TIP/IEF” è costruito attraverso un etf indicizzato all’inflazione (TIP, il dividendo) e uno non
indicizzato a simile duration (IEF, il divisore); entrambi gli ETF contengono nel loro paniere obbligazioni del
tesoro.
• Un indice di forza in territorio rialzista indica un aumento delle aspettative di inflazione; al
contrario, un decremento delle stesse
Esso, come mostra l’immagine, è un ottimo leading indicator per il tasso di inflazione USA a/a, infatti:
• I minimi 1 e 5 dell’indice di forza hanno anticipato quelli 2 e 6 del tasso di inflazione
• I massimi 3 e 7 quelli 4 e 8
• EUROPA
E’ possibile applicare lo stesso processo per l’Europa con un indice di forza omonimo, quello “IBCI/SEGA”:
• Se l’ETF indicizzato all’inflazione (IBCI, il dividendo) sovraperforma quello non indicizzato (SEGA, il
divisore) il mercato si aspetterà un aumento dell’inflazione; al contrario, con SEGA a
sovraperformare IBCI (con l’indice di forza in territorio ribassista), lo stesso prezzerà un inflazione in
diminuzione (ergo: disinflazione)
Anche in questo caso interessante osservare la funzione “leading” dell’indice di sentiment sul tasso di
inflazione europeo a/a.
Ora: qual è la differenza che si sta palesando tra i due indici di forza? Osserviamo l’immagine successiva:
Le aspettative di inflazione statunitensi hanno raggiunto un top il 21 aprile 2022 (un mese dopo l’inizio
dell’aumento dei tassi di interesse da parte della FED), mentre quelle europee nelle ultime settimane, dopo
aver formato un triangolo ascendente, continuano ad aggiornare i massimi.
Che importanza ricoprono queste informazioni?
Sappiamo come ogni asset class presenta i suoi rischi; ebbene:
• Due dei diversi che presentano le obbligazioni sono il rischio “inflazione” e il rischio “tassi di
interesse”; il primo erode il valore cedolare dei bond (o, se preferite, il valore nominale delle cedole
stesse), mentre il secondo tende a svalutarle (chiaramente nel caso in cui i tassi vengano innalzati);
entrambi i rischi sono legati tra loro: all’aumentare dell’inflazione, aumenterà la probabilità di una
politica monetaria più aggressiva di quella prevista; ergo: prezzi delle obbligazioni al ribasso
Per gli amanti del calcio, è come se fosse un “uno contro due”, con la palla in controllo del player
“inflazione”:
Ebbene, fintanto che i “reds” non si ridimensioneranno, il difensore “black” avrà ben poco da fare; è come se il difensore, in questo caso particolare, esclamasse le stesse parole di Giorgio Chiellini nel
2016:
“Con Messi bisogna farsi il segno della croce”
CONCLUSIONI
Perché, al momento, l’obbligazionario USA sembra (e dico sembra perché nei mercati finanziari non si
hanno certezze) aver raggiunto il bottom mentre quello europeo no? Perché in USA le aspettative del
processo di disinflazione, che hanno avuto inizio ad aprile 2022, sono ben più forti rispetto a quelle che si
hanno sull’Europa, che si ritrova, al contrario, sui massimi.
Questi due contrasti trovano il loro perché nelle azioni della FED e della BCE, in particolare:
• Tassi di interesse FED: 4.75%
• Tassi di interesse BCE: 3%
Ricordate:
• Quanto più sarà aggressiva una politica monetaria, tanto più sarà plausibile un processo di
disinflazione
• Quanto meno sarà aggressiva la stessa, tanto meno plausibile sarà un processo di disinflazione
Buona giornata
DAX40 / GER30 - SHORTStiamo per raggiungere un'area di interesse che avevo evidenziato come possibile ingresso short.
Potrei ipotizzare un allungo fino a 15750 e poi un ribasso in area 14500.
Inizio la mia scaletta short con SL 15850.
VANTAGE:DAX40
EURUSD LONG - Q2 TARGET 1.15Siamo ancora in Q1, per Q intendo quadrimestre, in quanto nella mia strategia di lungo periodo ho diviso l'anno in 3 parti.
Sono un trader che non utilizza terminologie sconosciute o comprensibili a pochi, tanto meno mi immergo nella politica finanziaria a tal punto da sentirmi fagocitato da essa fare mille supposizioni e non arrivare mai all'obiettivo.
Premesso ciò, vi descrivo il mio pensiero che spero di commentare con chiunque legga questa "pappardella" sono romano, perdonatemi.
Sorvolando su Sanremo, la Schelin che forse gli sfugge, viste le sue ultime uscite, che non è capo di Governo ma capo di un partito morto ed il disastro economico in cui siamo finiti grazie alle politiche senza senso degl'ultimi 10 anni, vorrei fare chiarezza su cosa sia (a questo punto devo dire "per me") l'inflazione e cosa produce, poichè ho letto tutto il contrario di tutto e potrebbe esserci una confusione generalizzata soprattutto per tutti i saggi che lo sono diventati grazie a "l'ho letto su Facebook", che grazie al cielo sta fallendo (ero short sulle azioni FB dal 2020 con grande emozione). Da quel che ricordo, capito e quindi sempre percepito, l'inflazione non è altro che il rapporto tra il costo della vita e la possibilità di spesa. Perchè aumenta? I fattori possono essere diversi, aumento dell'approvvigionamento delle materie prime, difficoltà di sostenere il fabbisogno della popolazione, trattati economici non propriamente favorevoli (in questo noi italiani siamo campioni acclarati) ma una delle motivazioni più importanti che ha promosso l'inflazione da 5 anni a questa parte è da attribuire a tutti quegli aiuti a fondo perduto (potremmo chiamarli tranquillamente sprechi) che gli Stati sono stati costretti ad erogare (ripeto, in modo del tutto assurdo e poco lungimirante) prima, per aiutare impese e persone a generare introiti e poi, per la fantastica pandemia di cui oggi si fantasticano responsabilità addirittura divine (non volevo svelarlo ma il terzo segreto di Fatima era proprio questo, il Covid).
Quindi possiamo affermare che se fino al 2020 una persona che percepiva 1000€ di stipendio aveva un potere di acquisto almeno del 10% superiore, oggi con tutti gli aiuti messi in campo dai governi è aumentato almeno del 25%.
A questo punto cosa succede? Visto che il potere di acquisto è inflazionato del 25%, i prezzi sono aumentati in proporzione. MAGARI! Siamo nell'ordine del 35% sui beni di prima necessità e su quelli di lusso si arriva anche al 50%.
Questo meccanismo ha generato un avvitamento del sistema economico portando l'inflazione ad esplodere letteralmente in faccia ai governi provocando situazioni di imbarazzo e preoccupazione poichè il problema non è solo "riportiamo i prezzi al pre-pandemia ed abbiamo risolto" ma dobbiamo consumare tutti gli approvvigionamenti pagati a caro prezzo (vedete il NG... si è dimezzato più volte in pochi mesi ma i prezzi percepiti, alias bollette, sono scese pochissimo) e diminuire progressivamente gli aiuti alla popolazione. RDC (sono assolutamente contrario, mi spiace) Superbonus (una truffa dove il potenziale truffatore - lo Stato - è il truffato, se ci penso hanno fatto tutto da soli e nemmeno un mentecatto sarebbe riuscito a fare una cosa tanto stupida) bonus di varia natura di cui potevamo tranquillamente fare a meno se avessimo avuto un ministro dell'economia laureata in economia. Ma non pensate che negli altri Stati hanno fatto tanto di peggio, potremmo stare qui ad elencare delle situazioni da far accapponare la pelle ad un neonato.
Tutto questo per dirvi cosa? Che la Lagarde l'unica cosa saggia e condivisibile che ha detto durante tutto il suo mandato è stata "Finchè le politiche economiche dei governi non ridurranno drasticamente gli aiuti ai contribuenti i tassi di interesse saranno sempre in aumento, poichè sono l'unica arma per combattere l'inflazione crescente". Ed ha ragione.
L'aumento dei tassi di interesse producono un solo ed unico effetto: aumento del costo della valuta, con riflessione sull'aumento del costo della vita. Ecco perchè nel breve periodo potremmo assistere ad un calo dell'euro che posso ammettere fino a 1.04, visti gli ultimi dati "quasi" incoraggianti sul possibile rallentamento dell'inflazione. Ma vedo l'Europa ancora lontana dall'aver trovato una soluzione applicabile alla diminuzione dell'inflazione costante tanto sostenere una moneta con un valore buono (1.2/1.3) ed un inflazione bassa (4/6%). Di conseguenza fiber lo vedo a 1.15 nei prossimi mesi (fine Q1: aprile).
Per chiunque sia sopravvissuto alla lettura e vuole darmi un suo parere, mi fa piacere
BCE non convince, crolla Piazza Affari peggio Wall Street!La Bce alza i tassi di 0.50 basis point, Lagarde: "la Bce ha più strada da percorrere rispetto alla FED".
La presidente della Bce Christine Lagarde, con le sue parole ha intimorito i mercati finanziari!
La Lagarde annuncia che oltre ad oggi sono possibili ulteriori aumenti dei tassi e per un tempo abbastanza prolungato, un atteggiamento da "falco" nella conferenza stampa al termine del consiglio direttivo che poco piace ai mercati di tutto il mondo!
Lagarde ha aggiunto che i rialzi costanti e duraturi sono necessari per riportare l’inflazione al 2% in modo tempestivo, peccato che sia partita in ritardo ed è completamente disallineata alla Federal Reserve Bank.
Piazza Affari scivola pesantemente al ribasso con l'indice Ftse Mib che chiude la seduta a -2,95% appoggiandosi al supporto volumetrico di 23600 punti
Più che supporto, il livello di 23600 punti, assomiglia all'orlo di un precipizio piuttosto e per nulla ad una barriera di sicurezza.
E le Borse Europee come reagiscono? anche loro soffrono di Bce!
Il Dax di Francoforte scende a -2,86% mentre l'Eurostoxx chiude a -3%.
Arrivano notizie preoccupanti anche dal fronte obbligazionario, pesa sui Bond la decisione di accelerare il Quantitative Tightening (dismissione dell’acquisto di bona da parte della banca centrale).
La Bce a partire da questo mese ridurrà lo stock in acquisto dei titoli di Stato europei e così il rendimento italiano ritorna a salire chiudendo la seduta al 4,103% ma per fortuna lo Spread Btp/Bund si allinea ancora nell'area dei 203 punti base.
Dall’altra parte dell’oceano Wall Street affonda completamente! Dow Jones chiude a -2,36%, S&P 500 chiude a -2,90% peggio il Nasdaq a -3.80%.
Al Nasdaq tra le big tech sotto pressione Netflix che perde l’8,5%, affonda Apple che chiude a -5,8% e sono negative anche Amazon a -3,8% e Microsoft a -3,14%.
SPX ed FTMIB a confrontoDai picchi di inizio anno ad oggi, tralasciando alcune fasi di scollamento (vedi inizio Maggio, metà Giugno, inizio Novembre), il comportamento degli indici azionari SPX e FTMIB è stato molto armonico. Ad ogni picco decrescente (T1-T2-T3-T4) si è assistito ad un minimo decrescente (B1 - B2 - B3 - B4), in linea con il ciclo economico e le aspettative della fase bearish in cui ci si trovava.
Dalla fine di Ottobre, il trend del mercato italiano è cambiato , registrando nuovi massimi, a differenza del mercato americano dove al momento la tendenza ribassista non è stata violata. A determinare questa variazione del trend è stato l'accorgersi in Europa che le cose stavano andando meno peggio del previsto.
Pertanto, l'indice italiano, spinto da una fiducia dei consumatori e delle imprese in aumento (da 90,1 a 98,1 e da 104,7 a 106,4 - rif. Istat Nov22), e da aiuti da parte dello Stato (vedi decreto aiuti bis) ha ripreso la corsa al rialzo. Ma la situazione in Europa non è così promettente. L'inflazione è ai massimi storici e non sembra aver raggiunto un picco, inoltre l'attuazione delle politiche economico/monetarie è in ritardo rispetto all'America.
Ma benché la situazione in Europa sia un pò meno sotto controllo da parte della BCE, la stessa latenza nell'attuazione delle politiche economiche restrittive ha permesso ai paesi Europei di esprimersi meglio rispetto all'America dimostrando una buona resilienza ed una buona predisposizione al rischio di investimenti nel mondo azionario, almeno fino ad oggi.
Questo fenomeno imprevisto, venutosi a creare a seguito di una spinta del mercato azionario mondiale (vedi posizionamenti long degli hedge fund per il recupero dei dati di performance), potrebbe presto invertire qualora la FED decidesse di non confermare il possibile ammorbidimento delle politiche economiche e di voler riportare il mercato in trend (evento già avvenuto di recente per ben due volte e pertanto non da escludere).
Per approfondimenti, vedi analogie dei trend SPX - VIX con correlazione inversa tra top e down:
Nel caso in cui ciò accadesse, le price action dei due indici verrebbero presto respinte dalle attuali resistenze evidenziate in figura (statica per l'Italia e dinamica per l'America) riportandosi verso la direzione attesa dal ciclo economico vigente.
Qual'è il tuo punto di vista in merito?
Lasciaci un commento!
Saluti e buon weekend,
Silvio
Il Dollaro è agli sgoccioli?Nell'ultimo anno e mezzo il dollaro è stato il bene rifugio per eccellenza. Chiunque non avesse voluto esporsi eccessivamente sul mercato avrebbe potuto detenere una parte della propria liquidità in dollari e vedere comunque un più che discreto aumento di ricchezza, che non solo avrebbe permesso una copertura contro l'attuale inflazione ma che avrebbe determinato anche un guadagno dato dal tasso di cambio.
Noi ad esempio abbiamo convertito il 25% del nostro capitale in dollari ed abbiamo beneficiato della fase bullish della valuta americana.
Ora è il momento di farsi la domanda se il dollaro sia agli sgoccioli.
L'attuale rapporto USDEUR si trova ad oggi ad un valore di 0,9682 (al momento della pubblicazione), ed ha registrato dai precedenti massimi un calo del 7,7% (non poco soprattutto se consideriamo la forza con la quale questo valore è stato raggiunto).
A fermare la caduta è stato il raggiungimento della media a 200 periodi - su time frame giornaliero - ed il raggiungimento del livello 0,382 di Fibonacci dell'impulso rialzista dai minimi di Gennaio 2021, due indicatori ai quali gli algoritmi HFT sono molto sensibili.
Da un punto di vista prettamente tecnico, possiamo ancora considerare questa discesa come un ritracciamento dell'attuale trend rialzista, ma resta indubbio che qualcosa sia cambiato.
La rottura con forza del rapporto di parità tra le due monete è sicuramente un fattore non trascurabile, soprattutto se lo associamo alla rottura del livello 0,98 dove il prezzo ha insistito molto prima di rompere al rialzo.
Pertanto se il prezzo del dollaro volesse ritentare la corsa al rialzo, quelli che prima sono stati due supporti, ora rappresenteranno due resistenze (R1 ed R2) significative. Dal nostro punto di vista, solo una sorpresa da parte della FED (es. successivo rialzo di 75bp) potrebbe ridare uno slancio al dollaro che potrebbe manifestarsi in caso di superamento del riquadro (P-Possibilità) evidenziato in figura.
Nel caso in cui la FED dovesse confermare un rallentamento del rialzo dei tassi di interesse (0,5bp) e la BCE dovesse mantenere un tasso superiore a quello americano (o,75bp), se il rapporto dovesse scendere al di sotto della media a 200 periodi, andremmo in protezione del nostro capitale in dollari.
Cosa ne pensi di questa analisi?
Scrivici!
Buon weekend :)
Silvio
SITUAZIONE EUROPEA, TROPPO OTTIMISMO?!Condivido gli aggiornamenti relativi la situazione attuale dei mercati europei, andando ad analizzare gli ultimi dati macroeconomici.
Lunedì 14 novembre sono stati rilasciati i dati relativi la produzione industriale nell'Unione Europea.
I dati hanno sorpeso gli economisti, che su base annuale si aspettavano un dato al 2,8%, dato attuale 4,9%.
Giovedì 17 novembre sono stati rilasciati i dati relativi il consumer price index (inflazione).
Il dato ha segnato un ulteriore incremento, arrivando a registrare 10,6% contro 9,9% precedente su base annuale.
Per l'Europa è un nuovo picco annuale.
Questa mattina sono stati rilasciati i dati preliminari del PMI manifatturiero e dell'indice NMI dei servizi.
Entrambe le componenti hanno segnato dei lievi rialzi.
Le pressioni sui prezzi rimangono alte.
Il tasso di disoccupazione in America e UK ha registrato un lieve aumento, mentre quello europeo continua a registrare nuovi minimi annuali.
Le banche centrali con l’aumento dei tassi d’interesse vogliono vedere diminuire l’inflazione e alzarsi il tasso di disoccupazione.
Da questi ultimi dati possiamo notare come l'economia europea, rimane ancorata a piccoli settori che trainano a rialzo i rispettivi indici.
Una domanda sorge spontanea, é positivo vedere dati a rialzo nella situazione attuale?
Analizzando i diversi dati, lo scenario pare simile a quello americano.
Con questo voglio dire che la BCE si trova in una situazione scomoda, dove potrebbe prendere una posizione più aggressiva per mandare forti segnali all'economia Europea.
Come se non bastasse, gli indici azionari in questo periodo stanno avendo performance positive anomale, ovvero senza una motivazione concreta.
Nessun dato analizzato fino ad ora giustifica i movimenti attuali, da inizio ottobre le prinicipali borse europee hanno performato di oltre 15-20%.
Nei giorni nostri le borse europee stanno scommettendo sul fatto che il peggio sia passato e questo sta spingendo a rialzo il prezzo in maniera euforica.
La BCE non ha ancora toccato il target sui rialzi dei tassi fissato per settembre 2023.
Tutte le principali borse europee in passato, come in America, hanno toccato il minimo quando la banca centrale europea aveva concluso il rialzo dei tassi d’interesse e iniziato con i tagli.
La strada da qui a settembre 2023 è ancora lunga.
All'interno dei mercati forex l'euro ha recuperato terreno nei confronti delle principali valute, conseguenza anche del deprezzamento del dollaro avvenuto in queste settimane.
Di questo parlerò meglio nel prossimo articolo.
Buon trading a tutti
M&A_Forex
LE TRIMESTRALI USA GELANO I MERCATIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 28.10.2022
-CONTESTO
Si è conclusa l’attesa per i dati di Apple relativi al Q3 del 2022 con una gelida delusione, tale da lasciar crollare l’indice tecnologico Usa del 5.31% dai massimi di seduta degli 11541 pnt fino agli 11043 pnt.
Il titolo ha perso ieri il 3.05% portando cosi la sua performance YTD a -4.56% e trascinando a ribasso l’intero comparto. Tra i diversi dati che hanno pesato sulle trimestrali, la presentazione di un bilancio per il Q3 ricco di passività che sono giunte ai libelli record di 302 000 ml/$.
A pesare sul sentiment dei listini Usa anche i dati forniti da Meta, che non solo hanno mostrato earning in netto calo, ma preoccupa il calo di utenze, che tuttavia era prevedibile sia per la fase di rallentamento economico mondiale, che porta spesso molte aziende a tagliare i costi di marketing on line, sia per la migrazione sempre più massiccia verso nuove piattaforme che attirano le nuove generazioni, non lasciando spazio ad un rigenerarsi delle vecchie piattaforme, ma aprendo la strada al mood di scoperta di nuove forme di comunicazioni social sempre più vicine alle esigenze dei giovanissimi , che reputano alcuni canali come FB decisamente obsoleti.
Ieri giornata chiave anche per la BCE che resta sostanzialmente in liea con quanto già scontato dai mercati, ovvero un rialzo tassi di 75Bp, ma il focus ora resta la Fed del giorno 2 novembre e ancor di più le attese salgono per gli interventi di Dicembre, dove salgono le scommesse per delle banche centrali meno aggressive, che si preparano ad un 2023 misto, che si possa aprire ad un secondo semestre di ripartenza, a differenza di questo 2022 dedito esclusivamente al contenimento dell’inflazione e del rallentamento economico mondiale.
I market mover di questa settimana non sono terminati qui, perché oggi avremo appuntamento con i dati del CPE, ovvero i prezzi dei beni di uso personale, altro indicatore chiave per la misurazione dell’inflazione in USA e per determinare quanto la FED potrebbe mantenere ancora la sua linea hawkish alle prossime riunioni
-FOREX
Il mondo valutario vede ancora un dollar index tonico, che sembra voler proseguire il suo rimbalzo dai livelli di minimo di 109.50, tuttavia trova presto resistenze dinamiche poste a 111.75 con la mm21 periodi daily, che se non violata in chiusura potrebbe negare la ricostruzione di strutture rialziste chiare e lasciare il dollaro in un trading range fino all’appuntamento con la FED
Il mondo retail resta in bilico con un sentiment del 52% short, rispetto al 61% long di ieri, pronti quindi ad invertire la rotta ai primi segni di direzionalità.
La ripartenza del dollaro mette prezzo in crisi le altre majors, che diventano tentazione di acquisto per i retail a caccia dei minimi di breve periodo, tanto da portare il sentiment sull’euro al 56% short dal precedente 71%
Salgono le posizioni long anche per la sterlina con un 38% long dal 35% di ieri.
Salgono le posizioni long sul dollaro australiano dove i retail passano al 64% long dal 33% di ieri mostrando ancora voglia di comprare i minimi di Australia, ad ogni nuovo respiro del dollaro sua.
Lo stesso schema vige per il dollaro neozelandese, dove il mondo retail si porta al 51% long dal 48% di ieri, rimanendo decisamente più bilanciato, ed in attesa di allunghi di maggiore intensità.
-EQUITY
Il comparto azionario mondiale vive ora fase di potenziale respiro dai ribassi visti ieri nella sessione americana e se saranno ancora nuovi ribassi fino ai minimi di questo 2022 sembra che dovranno essere gli americani a deciderlo, dopo una sessione europea abbastanza asfittica alla ricerca di movimenti attendisti non lontano dai minimi di ieri.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
BCE, ATTENZIONE ALLE VOLATILITA'!Condivido con voi gli aggiornamenti relativi all'andamento attuale dei mercati, in particolar modo alla riunione di oggi pomeriggio della Banca Centrale Europea e all'interessante correlazione tra l'andamento della volatilità attuale con quella del 2008.
Il Consiglio della banca centrale il mese scorso ha alzato i tassi di interesse di 75 punti base, una mossa senza precedenti e molti osservatori ora si aspettano che ripeta la stessa decisione nella riunione fissata oggi 27 novembre.
In questo modo, il tasso di interesse della banca salirebbe al 2,00% e quello dei depositi all’1,50%.
Le famiglie e le imprese si stanno preparando per un inverno difficile, mentre la Russia continua a limitare le forniture di gas all’Europa, sollevando timori per la carenza di energia e per bollette di elettricità e riscaldamento da record.
La Bce sta utilizzando una serie di rialzi dei tassi per tenere sotto controllo l’inflazione, con il rischio di rallentare l’attività economica a tal punto da innescare una recessione.
In Eurozona, secondo gli ultimi dati aggiornati, l'inflazione è salita al 9,9% a settembre, con il tasso al 10% in Germania.
La domanda che in molti nell'ultimo periodo mi stanno facendo è la seguente, "il mercato cerca di scontare prima le notizie"?
La risposta la troviamo in questo grafico; Il mercato ha scontato il movimento di un possibile rialzo dei tassi da 2 giorni a 1 settimana prima dell'effettiva riunione della BCE.
Questo che cosa comporta?
La maggior parte dei retail trader cerca di posizionarsi durante l'uscita dei dati macroeconomici pensando di cavalcare la notizia, ma non si rende conto che semplicemente sta lavorando le manipolazioni del sentiment degli investitori e che quindi il movimento effettivo è già stato completato.
Il mercato sconta solo i dati della BCE o anche quelli della Federal Reserve?
La risposta la trovate in questo grafico.
Nell'ultima settimana stiamo assistendo ad un lieve ritracciamento da parte dei mercati azionari, spinti anche dalle trimestrali delle big tech non del tutto deludenti.
Questa sera è il turno di Amazon ed Apple.
Il mercato azionario ha toccato il bottom?
Seguendo le diverse correlazioni che utilizzo per analizzare i mercati, il bottom potrebbe non essere stato raggiunto.
Nel grafico precedente è rappresentato l'andamento dell'SP500 con il PMI rilasciato dall'Institute For Supply Menagement.
Storicamente la correlazione tra i due è positiva, con il PMI che si comporta da "leading indicator" per l'S&P500.
I dati macroeconomici continuano a segnalarci un deterioramento sotto ogni punto di vista, immobiliare, lavoro, settori dei servizi, bilancia commerciale etc..
Questo significa che dal fronte del settore manifatturiero andremo in contro ad una possibile ulteriore contrazione, con l'indice che con molta probabilità scenderà sotto i 50, livelli già raggiunti dai paesi europei.
L'S&P500 seguirà il movimento ribassista?
Un'altra correlazione interessante è quella tra il movimento del VIX attuale con il movimento del VIX del 2008.
Attualmente il VIX si trova in territori di alta volatilità, ma la fase di riassorbimento sembra iniziata.
Guardando la correlazione è interessante notare come il movimento attuale e quello del 2008 hanno una correlazione pari al 90%.
Quindi la domanda sorge spontanea, il VIX ci sta indicando il prossimo possibile scenario?
Buon Trading a tutti
M&A_Forex
EUR/USD: la caccia alla paritàAnalisi dei prezzi
•EUR/USD spinge al rialzo e supera già la soglia di 0,9900.
•I guadagni extra ora prendono di mira la barriera chiave nella zona di parità.
La coppia EUR/USD avanza ulteriormente e rompe al di sopra dell'ostacolo chiave di 0,9900 durante l'inversione di tendenza martedì.
Considerando il forte rimbalzo in corso, un ulteriore rialzo dovrebbe rimanere sul tavolo e con l'ostacolo immediato ora a livello di parità psicologica. Oltre a quest'ultimo, c'è una resistenza temporanea alla SMA a 55 giorni, oggi a 1,0033.
Nel lungo periodo, la visione ribassista della coppia dovrebbe rimanere inalterata mentre si trova al di sotto della SMA a 200 giorni a 1,0639.
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Scenario BTP Future in attesa della BCEOggi pomeriggio la giornata sui mercati obbligazionari sarà movimentata dalla conferenza della Lagarde con probabile aumento di 75bp dell'interest rate, e ciò è probabile visto che il quadro inflattivo reale dalla riunione di Luglio non è migliorato.
In questo scenario il nostro Btp potrebbe avere uno scrollone con arrivo verso i minimi relativi di Giugno. L'eventuale perdita di questo livello aggraverà la discesa con una prima area di appoggio sulla diagonal del grafico di destra.
Mentre il grafico di sinistra di rifà allo scenario che avevo postato in precedenza il 2 Settembre che potete leggere qui .
Nel caso il taglio dei tassi fosse inferiore al Btp oggi avremmo un rimbalzo, anche se molto dipenderà dalle parole con cui verranno presentate queste decisioni e le valutazioni per i prossimi mesi.
Ricordiamoci che la BCE nell'ultimo meeting aveva abbandonato la forward guidance, introducendo una nuova discrezionalità in base all'evolversi dei dati.
Piazza Affari & BCE, rialzo tassi 0.75 non è un'ottima idea!Piazza Affari prova il rimbalzo in attesa dell'incontro della BCE che prevede un aumento dei tassi di 0.75 punti base.
L'aumento dei tassi da parte della BCE non è per nulla un bene per l'Europa!
L'inflazione Europea è diversa dall'inflazione Americana, replicare la politica monetaria della FED che aumenta i tassi in maniera aggressiva è rischioso per la BCE e tutta l'Eurozona.
Mentre in Europa l'inflazione è figlia dell'aumento dei costi della vita, dei costi alla produzione, dell'aumento delle materie prime, dell'approvvigionamento energetico, dei rifornimenti di beni extra-Europa etc etc, in America l'inflazione è figlia di un'economia in forte espansione che ancora non accenna a rallentare.
Il Nasdaq aveva un valore di 5500 punti indice nel gennaio 2017, anno di insediamento di Trump, mentre a fine mandato Trump gennaio 2021 il Nasdaq quotava 13500 punti, un'incremento di quasi il 140%.
Dal 2021 ad oggi il Nasdaq ha liquidato la posizione rialzista del Trump Pattern, e con il Biden Pattern il Nasdaq è al ribasso, nonostante i primi massimi di area 16500 punti oggi il Nasdaq quota in negativo del -12% a 12000 punti indice.
Per Piazza Affari Trump è stato un pattern tutto sommato positivo, +20% per il Ftse Mib nonostante il Panic Sell causato dal lockdown covid 2020, da gennaio 2021 però con l'insediamento di Biden Piazza Affari perde il 6%.
Aumentare i Tassi in Europa è una mossa troppo azzardata soprattutto in questa fase delicatissima di crisi geopolitica.
Il rischio? Stallo per l'economia Europea che è ancora in fase di ripresa post mutui subprime, post PIIGS e post-covid.
La possibilità di un rischio legato ad un rallentamento della ripresa economica per l'Europa è concreta!
Un aumento aggressivo rallenterà la già debole ripresa economica Europea e contribuirà all'indebolimento della moneta EUR, che sta spingendo al ribasso il futures del contratto Eur Fx che ha da poco superato al ribasso la parità con il dollaro!
L'impatto dell'aumento dei tassi di 0.75% ricadrà sui mercati finanziari, Piazza Affari la più sensibile in Europa potrà in volatilità tagliare al ribasso i supporti di area 21300 per raggiungere velocemente anche i 19500 punti indice, un vero disastro!
Subito dopo Piazza Affari sarà il turno delle riserve bancarie, le banche infatti saranno costrette a metter mano sia agli impieghi che alle tesorerie tentando di preservare la liquidità!
Fortunatamente a questo turno di aumento tassi i falchi tedeschi sono diventati colombe!
Infatti il rendimento decennale tedesco è passato da 0.80% a 1.60% in un solo mese, e i rischi per il pil tedesco è fortemente messo a dura prova.
LA BCE, L’EUROPA E L’ITALIAIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 21.07.2022
Oggi compito non facile per la BCE che tutti noi speriamo abbia trovato una quadra ad uno dei momenti forse più difficili per l’economia europea.
Il quadro che si presenta alla BCE è di una fortissima crisi energetica, con le forniture di gas, da sempre stabilmente provenienti dalla Russia e per le quali si stava lavorando al progetto del Nord Stream 2, al fine di potenziare il flusso di risorse a disposizione, si sta ora trovando con il solo Nord Stream 1 e al 40% del suo potenziale. I leader europei sono al vaglio di una riduzione forzata dei consumi di gas del 15%, per tentare di fare scorte minime per la stagione invernale, e per essere pronti ad eventuali ripercussioni da parte della Russia con eventuali stop alle forniture.
L’inevitabile conseguenza è stata una corsa a rialzo dei prezzi dell’energia, che già vivevano una fase di forte rialzo, per la ripartenza post covid. La banca centrale europea, cosi come tutte le banche centrali del mondo occidentale, hanno ricercato la ripartenza delle economie e dei consumi, e con questi una degna inflazione, ma non tutte le ciambelle riescono col buco, e l’inflazione sembra essere sfuggita di mano. Allo stato attuale in Europa l’inflazione media è al 8.6% con il picco dell’Estonia al 22%!
Necessitano correttivi, la politica della BCE è stata in questo tempo mirata al sostegno dei paesi altamente indebitati, al fine di mantenere saldo il blocco europea, pur dovendosi scontrare con gli stessi paesi facenti parte della comunità! Difille gestire el diverse economie: il nord Europa, con bilanci più equilibrati, debiti sotto controllo, che mal vedono il sostegno a paesi come l’Italia altamente indebitati con l’estero, ma che godono di una buona ricchezza interna.
La BCE dovrà ora decidere in primis , con quanta forza attaccare la domanda , alzare i tassi per reprimere la domanda, per tenere a bada l’inflazione, ma ovvio , più facile nel dirsi che nel farsi. Alzare i tassi di interesse in maniera aggressiva, metterà a dura prova le economie più deboli , come quella italiana, alla quale servirà una tutela da parte della banca centrale. Nasce cosi l’idea di uno scudo anti spread, che non sarà facile da far mandar giù ai paesi nord europei.
La sfiducia nella riuscita di un progetto tanto ambizioso, quanto arduo, ha portato gli operatori a vendere massicciamente la moneta unica, che è toccato livelli sotto la parità con il dollaro americano. La crisi europea è il chiaro segnale, che gli investitori non guardano più al tasso di interesse, che ben sappiamo sarà rialzata in tutti i paesi ad altra inflazione, ma si guarda oramai alla capacità dei singoli blocchi economici di risollevarsi dalla condizione di iper inflazione e dalla probabile fase di recessione che ne potrebbe derivare.
Il mondo retail si fa trovare a questo appuntamento in sostanza neutrale, con un sentiment del 52% long sul basket euro, e un 49% long su eurusd, a mostrare una chiara indecisione.
Il dollaro americano che ha guidato i mercati fino ad oggi, special modo il mondo valutario che ha goduto di particolare dollaro-centricità in questo periodo, vede ora una fase di compressione nella volatilità , con dollar index femo nelle aree di 106.75, senza spunti direzionali, in attesa della FED del 27 luglio. Il mondo retail neutralizza il suo sentiment, portandosi al 54% short, sul basket dollari, senza particolari sbilanciamenti anche contro le principali majors, che non discostano il solo sentiment dal 50% medio.
Unica debolezza strutturale è lo yen giapponese, dove i retail restano contrarian long al 74% , pur consapevoli che stanotte la BOJ ha lasciato tassi invariati, e politiche ancora di contenimento per il debito sovrano, che resta con un rendimento massimo dello 0.25%. si continuano a stampare yen, pertanto, e sarà difille dunque vederne inversioni rialziste.
Elemento chiave quindi la riunione della BCE di oggi pomeriggio, che catalizzerà le nostre attenzioni.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
EURCAD In attesa della bceLa situazione che si presenta su EURCAD a mio avviso è la più interessante sulla quale puntare in ambito EURO in attesa del primo rialzo dei tassi di luglio. E' in atto quella che secondo il mio parere sembra essere una fase accumulatoria e di vera e propria ingegnerizzazione del prezzo in atto ormai da due mesi a questa parte, con il pair congestionato in un range di prezzo che oscilla tra 1.34000 e 1.38000. l'annuncio della scorsa settimana da parte della bce di essere intenzionata ad un rialzo dei tassi ha avuto sull'euro un impatto negativo e in forte contrasto con quello che abbiamo sempre letto sui libri di economia. Ovvero che un aumento dei tassi dovrebbe causare un aumento del prezzo della valuta. ciò però non sembra essere accaduto come si può anche notare dalla reazione di eurusd. Questo è avvenuto perche la posizione della bce è risultata finora piuttosto ambigua e non abbastanza convincente da invogliare il mercato a prendere una direzione. Ora però la situazione potrebbe essere diversa vista la voglia e l'intenzionalita da parte sia degli organi di gestione che degli investitori di voler calmierare i prezzi sui beni di consumo e produzione, primo tra tutti il petrolio con il quale il cad, come ben sappiamo, è particolarmente correlato. In preparazione di questo evento straordinario si è venuta a creare una zona estremamente liquida e interessante al disotto del triplo minimo in corrispondenza degli estremi del range di contrattazione. liquidità che POTREBBE , con ragionevole certezza, essere utilizzata per l'induzione di un movimento direzionale rialzista che muoverebbe il prezzo in direzione della prossima zona di rotazione con un target interessante a 1.39500.
BCE Lagarde? Wal Street, Piazza Affari e Bond è tonfo!Lagarde "ciao al Quantitative Easing", la Bce è dura e pura!
Alle Borse non piace la manovra della presidentessa della BCE, le azioni intraprese e da intraprendere sono abbastanza semplici e cioè:
dal 1° luglio "stop al Quantitative Easing"
21 luglio, prossima riunione BCE, primo rialzo dei tassi di interesse di 25 punti base.
Secondo aumento dei tassi a settembre.
Subito dopo le parole della Lagarde alla Bce lo spread ed i rendimenti decennali hanno raggiunto i massimi di breve periodo, spread oltre 220 punti e tasso di rendimento Italiano a 3.60% mentre tutti gli obbligazionari sono crollati a picco!
La stretta della Bce non pèiace a Piazza Affari e Wall Street, il Ftse Mib a Milano perde il -1,5%, Francoforte con il Dax -2% mentre a Wall Street il Nasdaq segna il -2.60%, S&P500 -2.60% e Dow Jones -1.80%.
Il Quantitative Easing è durato circa 11 anni ed a partire da luglio il costo del denaro riprenderà a salire.
Con l'inflazione, la guerra alle porte dell'Europa la crescita economica è sull'orlo del baratro!
ECCO I LIVELLI TECNICI DI SUPPORTO E RESISTENZA DELLE PRINCIPALI BORSE MONDIALI
Nasdaq supporto 11850 \ 12100 punti indice – resistenza 12945 punti indice
Dow Jones supporto 31800 punti indice – resistenza 33500 punti indice
S&P500 supporto 3950 punti indice – resistenza 4200 punti indice
FTSE MIB supporto 23500 punti indice – resistenza 25000 punti indice
DAX supporto 14000 \ 13750 punti indice – resistenza 14600 punti indice
DJ Euro Stoxx supporto 3650 punti indice – resistenza 3850 punti indice
LA BCE CHIAMATA ALLA LOTTA CONTRO L’INFLAZIONEBUONGIORNO FOREX DEL 09.06.2022
Siamo giunti al turno della BCE, la banca centrale europea chiamata oggi alla normalizzazione delle politiche monetarie, che hanno guidato l’economia europea fin dal periodo pre-pandemico, con approcci dovish, mirati al sostegno di una congiuntura macro asfittica, priva di brio alla ricerca di inflazione e ripartenza di consumi e produzione. La pandemia ha reso tutto molto più complesso, i colli di bottiglia nella produzione hanno tagliato le ali alla ripartenza economica dell’Europa, che ha subito infine l’ultimo duro colpo in questo 2022 con la guerra in Ucraina.
Il contesto geo politico difficilissimo , ha aggravato la corsa a rialzo dei prezzi, che fino alla metà del 2021 erano rimasti nel range previsto dalla banca centrale del 2%, ma che ha trovato poi nelle difficoltà dell’offerta mondiale, e nella costante domanda un primo sprint rialzista, che ha portato l’IPC alle porte del +5% nel 2022.
Livelli già record quelli del 5% per la zona euro, che ha subito poi l’ultimo attacco con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, spingendo i leader Europei a rigettare gli acquisti di materie prime dal ex partner russo, costringendo il blocco europeo a rivolgersi all’alleato americano, le cui risorse hanno maggiori costi di trasporto e stoccaggio, il che ha fatto ulteriormente impennare i prezzi, portando così l’inflazione ai record attuali del +8.1%
Si rende pertanto necessario un intervento, che giunge forse tardivo, ma dobbiamo tuttavia riconoscere che la scelta tra la lotta all’inflazione e potenziali strozzature all’economia già provata del vecchio continente, non è impresa facile.
Le proiezioni di crescita per i prossimi 2 anni per l’Europa sono viste a ribasso anche dalla stessa BCE, che crede in un PIL per il 2022 del +3.7%, nel 2023 del 2.8% e nel 2024 del +1.6%, stima comunque ottimista che non trova al momento riscontro negli ultimi dati OCSE, che al momento sembra essere più pessimista, mantenendo proiezioni a ribasso con un delta anche di 1punto percentuale nel 2022.
Siamo orami giunti al dunque e i livelli attuali di inflazione sono orami difficili da gestire per l’intero pianete, e la FED , da sempre faro mondiale per le banche centrali ha già iniziato il suo processo di rialzo tassi per una lotta ai prezzi, è ora il turno della BCE, che a debita distanza, e considerando il delta che sempare la nostra economia da quella oltre oceano, è ora chiamata all’azione. Le stime di inflazione futura sembrano trovare sollievo nelle proiezioni future, pur mantenendo una nota positiva da parte della BCE a fornte di altri istituti di statistica.
Tutta via le aspettative per la giornata odierna sono per la chiusura del programma APP che ha sostenuto l’economia europea già prima della fase pandemica e che dovrebbe trovare in questo mese di maggio 2022 la sua conclusione. Atto necessario secondo il calendario della BCE, per procedere al successivo step di rialzo tassi. Una normalizzazione dei tassi di interesse che non vede ritocchi rialzisti da un decennio circa.
Il cambio eurusd attualemnte in una fase di perfetta lateralità nel brevissimo periodo , compreso tra 1.0650 e 1.0780, in attesa dell’appuntamento odierno delle ore 13.45 (ora italiana) .
Eurusd
Il sentiment dei traders retail sembra del tutto neutro con un 50% long/short, ma le indicazioni maggiori vengono dal mondo large speculators, che hanno accumulato posizioni nette lunghe per 4 settimane consecutive, giungendo a detenere posizioni nette long, euro, per circa 52 000 contratti, ben più dei 38 000 contratti netti long dollari.
Aspettative di rialzi a questo punto non ci sembrano possibilità cosi remote, previa rottura delle prime resistenze poste a 1.0780, per approdi a 1.0930 prima e 1.1125 poi.
Retail position
Indubbio interesse per il mondo valutario per il dollaro canadese e lo yen giapponese, che spingono ancora in maniera fortemente direzionale, ma diametralmente opposti. Lo yen giapponese, che già richiamato nell’articolo di ieri , vive difficoltà nel trovare occasioni di storno importanti a causa delle scelte di politica monetaria della BOJ che continua il suo QE senza limiti.la reazione dei traders retail per oggi è stabile con un 79% long, in una fase di attesa, rispetto all’80% di ieri.
Quadro inverso per il dollaro canadese, che vede i retail in posizione contrarian short al 90% , in reazione alla spinta rialzista della valuta canadese, che in correlazione con i rialzi del wti, segue una scia di rialzi costanti.
Cadjpy
Inevitabile l’analisi sul cross cadjpy che esprime al meglio i rapporti di forza e debolezza attualmente presenti sul mondo valutario. Al momento cad jpy al test dei massimi di 107.25, dopo un rally rialzista senza precedenti, partito da 93 figura, segna una performance annua del +17.9%. difficile a questo punto cercare posizionamenti in trend, che potrebbero risultare ovviamente tardivi, e pertanto ci accodiamo all’idea attualemnte del 90% dei traders retail di ricercare occasioni di storno ribassista. Condizione sine qua non , il break out dei minimi di ieri postio a 105.75, livello oltre il quale non escludiamo allunghi fino alle aree di 103.00 figura. Al momento il mondo retail non sembra ancora dare segnali di cedimento nel loro sentiment contrarian, il che rende maggiormente difficile il crearsi di occasioni di strono, tuttavia, ben sappiamo che la ricerca di opccasioni di mean reverting sono un esercizio di estrema pazienza.
Ngas
Per il mondo energy, troviamo i primi segnali di stanca per il ngas, che dopo un tentativo fallito di rompere a rialzo i massimi di 9.50$, sta ora ritracciando sui primi livelli di supporto, posti a 8.10$. solo il break out di detti livelli porterebbe a potenziali allunghi ribassisti verso le aree di 7.80$ prima e 7$ poi. Crediamo in una view di lungo periodo, dove i prezzi dell’energy tornino a far value , ma anche in questo caso la pazienza e l’attesa saranno armi indispensabili.
Wti
Quado divero per il petrolio, che ancora non trova spunti idonei a giustificare storni ribassisti, mantenendo salda la sua posizione sui massimi di 122$ barile. il trend resta fortemente rialzista, e per quanto anche in quiesto caso crediamo in ritorni verso fair value nel lungo periodo, non possiamo ora ignorare il mood di breve che vede comprarre tutti i supporti disponibili, attualemnte posti a 120$ prima a 115.20 poi e 113.25 ultimo livello chiave del trend rialzista. Solo break out dei 111.70$ potrebbe decretare l’inversione del trend di più lungo respiro.
Btc
Nulla di nuovo per il mondo bit coin, che cosi come l’equity americana, resta fermo in un range chiaro compreso tra 31500$ e 28500$, senza lasciare troppo spazio ad idee di trend direzionali di alcun tipo.
Nasdaq
Ancora laterlaità anche per il mondo azionario americano, con il nasdaq compreso tra 12500 pnt e 13000pnt. Ben poco da aggiungere a quanto espresso dal grafico, che mostra l’attesa per l’intervento della fed della prossima settimana. Chiara la volontà di avere idee più chiare sulle prossime mosse della banca centrale, che ha già dichiarato possibili 2 ulteriori rialzi tassi di 50bp per le prossime 2 riunioni, la chiave sarà capire se ci sarà o meno un fermo nel mese di settembre. Molto dipenderà dall’inflazione attesa, che attualmente si attesa poco sotto il 2.80% per il 10Y, il che farebbe sperare in una pausa da parte della FED per cercare l’ormai noto atterraggio morbido!
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
Tassi d'interesse e mercato azionarioIl grafico sopra riportato, tende a mettere a confronto l'andamentale dei tassi d'interesse di riferimento stabiliti dalla FED, con l'andamento dei mercati azionari americani.
Dall'analisi condotta, possiamo desumere che, se da un certo punto di vista, la variazione dei tassi d'interesse può risultare nefasta per i portafogli composti da bond e titoli di stato, per l'inversa relazione tra tasso e quotazione dei bond, dal punto di vista del mercato azionario, l'incremento dei tassi negli ultimi 20 anni, non è mai stato un segnale negativo.
Anzi, verrebbe da dire che, almeno in una prima fase, la discesa dei tassi corrisponde ad uno storno del mercato (ad eccezione della recentissima crisi covid dove le quotazioni sono state sostenute dagli acquisti delle banche centrali ).
Salvo clamorosi stravolgimenti, il 2022 ed il 2023 saranno anni in cui i tassi di Fed e Bce saranno rivisti ulteriormente al rialzo.
Mercato decentralizzato? Ok, ma attenti al contesto globaleGli U.S. mountain state sono diventati un epicentro dell'inflazione.
I prezzi al consumo sono aumentati del 9% nella regione il mese scorso, un grande salto rispetto ad appena un anno fa, quando il tasso di inflazione era dell'1,2% anno su anno . Gli U.S m.s, includono Arizona, Colorado e Idaho.
Il $NASDAQ si muove su livelli tecnici interessanti. La settimana sarà ricca di sorprese a detta dei nostri analisti. " Esistono settimane in cui è meglio stare fermi e guardare i mercati, come un turista. Poi, ci sono settimane in cui devi avere mente fredda e colpire con decisione ". La settimana a venire sarà molto importante per comprendere le sorti del mercato crypto che presenta un indice di correlazione con il NASDAQ di circa il 70% e di circa il -90% con il $VIX.
Il NASDAQ, seppur presenti notevolmente meno volatilità, si trova in una situazione analoga a $BTC.
Il DIP è stato comprato da tantissimi operatori di borsa. Adesso il prezzo sta ballando proprio su quello che si pensa essere l'entry point della maggior parte dei trader retail.
I Long speculativi netti sono ai massimi dal 2018. Esatto ... Era dal 2018 che così tanti operatori non prendevano posizioni. C'è da capire che in momenti come questi, diventa particolarmente succulento per una manoforte scaricare posizioni.
L'idea di una guerra, naturalmente, non piace ai mercati. Questo timore, in parte, è già stato scontato dalla caduta del prezzo di questo periodo. I mercati anticipano sempre gli scenari più probabili e poi si muovono sulla base della conferma o meno delle aspettative. La situazione per il momento è molto sottile ed instabile. L'opinione degli esperti cambia ogni giorno e quindi non reputiamo saggio basare delle scelte di investimento sulla base delle varie "isterie di massa". Semplicemente, non è il momento migliore per prendere scelte di lungo periodo. Magari sarà un occasione persa ma siamo sicuri che le occasioni si ripresenteranno con meno incertezze.
La presidente della Bce, Christine Lagarde, si è mostrata per la prima volta preoccupata per l'inflazione «Non vogliamo agitare le acque, ci muoviamo con gradualità, ma la situazione effettivamente è cambiata. Rispondiamo a una situazione, ma la situazione è cambiata».
«Non faccio mai promesse senza condizionalità e, in questo momento, è ancora più importante essere molto attenti a questo. Valuteremo molto attentamente, saremo dipendenti dai dati. Faremo questo lavoro a marzo». Una dichiarazione che ha subito portato lo spread a 150 punti.
L'inflazione fa paura, e l'aumento dei tassi di interesse ancor di più.
La situazione è molto delicata. Ci troviamo in un momento storico molto sottile. Molto più sottile e difficile da interpretare rispetto a qualsiasi altra situazione degli ultimi due anni.