[ANALISI PREDITTIVA] -Cosa mi aspetto oggi sul Nas ⭢ dalle 15:30Presa del massimo strutturale segnato dalla linea nera, e proseguimento short fino a prendere il minimo strutturale più ampio segnato dalla linea nera tratteggiata segnata più in basso. 📉
Una volta che si dovesse essere verificato questo scenario, potrei aspettarmi un long anche fino al massimo asiatico se non oltre. 📈
Oltre l'analisi tecnica
WTI Prima fase superata
Vedi l'analisi precedente
AGGIORNAMENTO DELLA SITUAZIONE
📢 **ANNUNCIO OPERATIVO** 📢
WTI: "Patience Pays" - La Fase 2 È Iniziata.
DISCLAIMER IMPORTANTE: Questa è la cronaca di un'operazione personale basata sulla mia strategia e viene condivisa a scopo puramente didattico e di analisi. NON è in alcun modo un consiglio finanziario né un invito a comprare o vendere. Il trading comporta rischi significativi. Fate sempre le vostre ricerche (DYOR).
Ragazzi, ci siamo.
Nelle ultime settimane, abbiamo seguito una strategia chiara e disciplinata, divisa in due fasi. Oggi, annunciamo ufficialmente il passaggio dalla prima alla seconda.
FASE 1: L'ATTESA ATTIVA (Conclusa con Successo)
Come sapete, il nostro piano non prevedeva di rimanere fermi ad aspettare. Mentre il mercato continuava la sua discesa, abbiamo seguito la strategia della "Fase 1: Attesa Attiva".
Questo significa che, mentre attendevamo il segnale per l'accumulo a lungo termine, ho sfruttato la debolezza del mercato con operazioni intraday short. Abbiamo cavalcato il trend ribassista, capitalizzando la volatilità e rimanendo sempre in sintonia con il flusso del mercato, senza mai anticiparlo. Questa fase si è conclusa con successo e ci ha permesso di arrivare preparati al momento cruciale.
FASE 2: IL SEGNALE È SCATTATO (Inizio Ufficiale)
Oggi, martedì 14 Ottobre, tutte le condizioni che aspettavamo si sono allineate. I nostri trigger ciclici e temporali hanno dato il via libera.
Annuncio quindi ufficialmente che la "Fase 2: Azione" del piano di accumulazione long sul WTI è INIZIATA.
La violenta discesa a cui abbiamo assistito oggi non solo non ci ha danneggiato – non avendo ancora posizioni long aperte – ma ha rappresentato lo scenario migliore che potessimo sperare. Ci ha offerto la possibilità di iniziare il nostro accumulo a prezzi di gran lunga più vantaggiosi rispetto ai livelli della scorsa settimana.
L'ESECUZIONE È IN CORSO
In linea con il piano, l'azione esecutiva è iniziata:
PRIMO INGRESSO (1/3): Il nostro primo ingresso long del piano di accumulo è stato eseguito ai prezzi attuali, nell'area ~58.15 - 58.20.
GESTIONE: La posizione è ora a mercato, con lo stop loss strategico posizionato a 55.50. Le restanti due tranche di acquisto verranno eseguite solo in caso di ulteriore, significativa debolezza, come da strategia.
CONCLUSIONE
La pazienza ci ha protetto dalla volatilità e ci ha premiato con un'opportunità eccezionale. Ora inizia la fase di costruzione della posizione che ci accompagnerà nei prossimi mesi.
Grazie per aver seguito l'analisi fin qui. Adesso inizia il vero lavoro.
EUR/USD analisi: livelli chiave e opportunità di breveOggi, martedì 14 ottobre, l’EUR/USD continua a seguire con precisione il percorso ribassista già anticipato nel post di ieri.
Il prezzo ha congestionato attorno al livello 1,1582, per poi proseguire la discesa, confermando la forza della tendenza negativa.
Attualmente, i livelli di riferimento restano:
* 1,1552 come supporto principale,
* 1,1548 come soglia di conferma del momentum ribassista,
* e 1,1482 come target finale in caso di continuazione della discesa sotto la trendline principale (rossa).
Al contrario, un eventuale ritracciamento verso 1,1606 (con rottura della trendline verde) potrebbe aprire un movimento di breve respiro, ma ancora contenuto nel quadro generale discendente.
💰 Traducendo in termini economici:
considerando un’operatività standard di 1 lotto (100.000 unità), ogni movimento di *10 pip* equivale a circa 100$.
Pertanto, una discesa da 1,1552 a 1,1482 (70 pip) potrebbe generare un potenziale profitto di circa 700$ per posizione – naturalmente in un contesto di gestione del rischio adeguata.
Il quadro tecnico rimane coerente con la visione ribassista: finché il prezzo si manterrà al di sotto della trendline rossa, il trend principale continuerà a favorire il dollaro.
Il mercato sta dimostrando una precisione interessante nel rispettare i livelli chiave tracciati nei giorni scorsi.
Continuerò a seguire da vicino questa evoluzione con nuovi aggiornamenti intraday: la trasparenza dei risultati resta la base del mio approccio analitico.
Wall Street rimbalza, oro e petrolio in voloWALL STREET REAGISCE
Rialzo deciso dei mercati azionari nel giorno del Columbus Day, con l’S&P 500 in aumento dell’1,4%, il Nasdaq in crescita del 2% e il Dow Jones a +1,2%. Il ritorno del sentiment positivo e una price action rialzista hanno compensato le forti perdite registrate venerdì.
Nel fine settimana, il presidente Trump ha ammorbidito la propria posizione sul commercio con la Cina, dichiarando di nutrire speranze per una soluzione positiva. Questo ha riacceso l’appetito al rischio, riportando serenità sui mercati.
Permangono tuttavia incertezze su diversi fronti, da quello geopolitico a quello economico. Siamo ormai al dodicesimo giorno di shutdown, senza segnali concreti di una soluzione. La mancata pubblicazione dei dati macroeconomici complica il lavoro della Fed, che si avvicina alla prossima decisione di politica monetaria senza disporre degli ultimi aggiornamenti.
Nonostante ciò, le prospettive restano orientate verso un taglio dei tassi: uno a ottobre e un altro, sempre di 25 punti base, previsto per dicembre.
VALUTE
L’euro si è stabilizzato intorno a 1,1560 dollari, vicino al minimo degli ultimi due mesi, fissato a 1,154 dollari giovedì scorso. Gli investitori restano preoccupati per l’instabilità politica in Francia e le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
In Francia, Sébastien Lecornu, quinto primo ministro in due anni, si è dimesso lunedì scorso, per poi essere riconfermato venerdì. Ora è chiamato a presentare una bozza di bilancio entro lunedì. Per garantirne l’approvazione in un parlamento frammentato, Lecornu sta cercando di ottenere l’astensione o il sostegno condizionato da parte di socialisti e repubblicani di centro-destra.
Nel frattempo, Trump ha adottato un tono più conciliante verso la Cina, appena due giorni dopo aver minacciato dazi del 100% sulle importazioni cinesi, in risposta al rafforzamento dei controlli sulle esportazioni di terre rare da parte di Pechino.
Sulle altre coppie valutarie, si segnala la ripresa del USD/JPY, tornato sopra quota 152, e del Cable, che ha mantenuto quota 1,3300, risalendo fino a 1,3340. Poche novità sul franco svizzero, sempre forte contro l’euro e stabile sul dollaro. Le valute oceaniche mostrano una leggera ripresa, mentre il USD/CAD si avvicina a 1,4150, prima resistenza chiave di medio termine.
PETROLIO
I future sul greggio WTI, dopo il crollo di venerdì a quota 58, sono saliti di oltre il 2,5%, sfiorando i 60 dollari al barile lunedì. Il rimbalzo dal minimo di cinque mesi è stato favorito dalle speranze di un allentamento delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.
Trump ha lasciato intendere che gli Stati Uniti potrebbero ancora “andare d’accordo con la Cina”, sebbene i dazi previsti per il 1° novembre restino confermati. Ha anche accennato alla possibilità di fornire all’Ucraina missili Tomahawk a lungo raggio, una mossa che potrebbe aumentare i rischi per le forniture di petrolio da parte dei produttori OPEC+.
Nonostante la ripresa, i prezzi del petrolio restano sotto pressione a causa dell’aumento dell’offerta. L’OPEC e i suoi partner hanno incrementato la produzione di 630.000 barili al giorno a settembre, alimentando timori di eccesso di offerta nel corso dell’anno.
Inoltre, il cessate il fuoco tra Israele e Hamas ha attenuato i rischi geopolitici in Medio Oriente, dopo che Hamas ha rilasciato tutti gli ostaggi israeliani rimasti a Gaza.
GOLD, NUOVO RECORD
Lunedì l’oro ha raggiunto il massimo storico di 4.117 dollari l’oncia, con un incremento di 90 dollari nella sola seduta. Durante la notte, il metallo giallo ha proseguito la sua corsa, toccando un nuovo impressionante massimo a 4.180 dollari.
Il movimento rialzista è stato alimentato dalla forte domanda di beni rifugio, in un contesto di rinnovate tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, maggiori incertezze economiche e aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della Federal Reserve.
Venerdì, Trump aveva minacciato imposte aggiuntive del 100% sulle esportazioni cinesi, ma nel weekend ha attenuato i toni, affermando che l’America vuole aiutare la Cina, non danneggiarla. Pechino ha difeso le sue restrizioni all’export di terre rare e ha avvertito che sta preparando contromisure contro eventuali nuovi dazi statunitensi.
A peggiorare il clima di nervosismo, la chiusura delle attività governative negli Stati Uniti si è protratta per un’altra settimana, con la Casa Bianca che ha avviato licenziamenti di massa tra i dipendenti federali.
Nel frattempo, gli operatori si aspettano ampiamente che la Fed proceda con tagli dei tassi di 25 punti base in ciascuna delle sue rimanenti riunioni dell’anno.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
[ANALISI PREDITTIVA] - Cosa mi aspetto oggi su Euro/DollaroPuoi osservare come il mercato è stato unidirezionale per tutto il corso della giornata, mi aspetto quindi la presa del minimo segnato con la linea nera.
In quanto è un minimo strutturale importante al di sotto del quale secondo la mia visione, risiede liquidità che deve essere presa, per poi attraverso uno schema valido di entrata, andare long.
Con target che imposterei sul massimo di Francoforte (08:15)
E stop dipende da come costruisce e se costruisce in quel punto come mi aspetto.
Devo anche valutare che oggi negli Stati Uniti è giorno festivo, quindi il mercato potrebbe non rispettare a pieno i movimenti oltre a non avere una volatilità elevata.
Per ora la mia visione rimane questa.
VERTIV HOLDING (VRT), Strategia rialzistaVERTIV HOLDING (VRT), Strategia rialzista
DESCRIZIONE TITOLO:
La società ha sede a Westerville, Ohio. Vertiv Holdings Co, insieme alle sue consociate, progetta, produce e fornisce servizi e tecnologie per infrastrutture digitali critiche e servizi per il ciclo di vita di data center, reti di comunicazione e ambienti commerciali e industriali nelle Americhe, nell'Asia Pacifica, in Europa, in Medio Oriente e in Africa. L'azienda offre prodotti per la gestione dell'energia CA e CC, prodotti per quadri elettrici e sbarre, prodotti per la gestione termica, sistemi rack integrati, soluzioni modulari e sistemi di gestione per il monitoraggio e il controllo dell'infrastruttura digitale, che sono parte integrante delle tecnologie utilizzate per vari servizi, tra cui e-commerce, online banking, file sharing, video on-demand, stoccaggio di energia, comunicazioni wireless, Internet of Things e giochi online. Fornisce inoltre servizi di gestione del ciclo di vita, analisi predittiva e servizi professionali per l'implementazione, la manutenzione e l'ottimizzazione dei suoi prodotti e dei relativi sistemi, nonché servizi di manutenzione preventiva, test di accettazione, ingegneria e consulenza, valutazioni delle prestazioni, monitoraggio remoto, formazione, ricambi e software per infrastrutture digitali critiche. L'azienda offre i suoi prodotti principalmente con i marchi Vertiv, Liebert, NetSure, Geist, Energy Labs, ERS, Albér e Avocent. Serve i settori dei servizi cloud, dei servizi finanziari, della sanità, dei trasporti, dell'industria manifatturiera, dell'energia, dell'istruzione, della pubblica amministrazione, dei social media e della vendita al dettaglio attraverso una rete di professionisti della vendita diretta, rappresentanti di vendita indipendenti, partner di canale e produttori di apparecchiature originali.
DATI: 01/05/2025
Prezzo = 85,38 Dollari
Capitalizzazione = 32,539B
Beta (5 anni mensile) = 1,72
Rapporto PE (ttm) = 49,64
EPS (ttm) = 1,72
Target Price VERTIV HOLDING (VRT), strategia rialzista
1° Target Price: 98,12 Dollari
2° Target Price: 123,55 Dollari
3° Target Price: 155,84 Dollari
EUR/USD oggi 13 ottobre: analisi intraday e outlook settimanaleLunedì 13 ottobre – nuovo appuntamento con la mia analisi su EUR/USD, dove oggi andiamo a osservare come il mercato stia seguendo quasi alla lettera le proiezioni della scorsa settimana.
Nel grafico 4H (riportato sopra) possiamo notare come la struttura ribassista resti ben definita, con i principali livelli di resistenza già individuati nel precedente aggiornamento. Il prezzo continua a muoversi sotto la trendline discendente, confermando la debolezza del cambio.
All’interno del grafico ho inserito anche una mini-analisi intraday;
👉 Oggi, il movimento intraday sembra contenuto in un range tra 1,1582 – 1,1599 – 1,1606, area che a mio avviso rappresenta un potenziale punto di consolidamento prima di un eventuale nuovo impulso direzionale.
Il contesto tecnico rimane coerente con la visione ribassista di fondo, ma l’attuale compressione dei prezzi potrebbe anticipare una fase di accumulo o di breve rimbalzo tecnico, utile per ricalibrare i prossimi target operativi.
Come sempre, il mio approccio rimane basato sull’osservazione oggettiva dei livelli e sul monitoraggio continuo del momentum, senza lasciarsi condizionare dal rumore di breve periodo.
Chi segue questa rubrica settimanale sa che ogni aggiornamento punta alla coerenza analitica e alla trasparenza dei risultati, valori che considero fondamentali nel trading professionale.
#EURUSD #Forex #PriceAction #Intraday
#AN025: Gaza, tregua e fine delle ostilità e impatto Forex
Dopo due anni di guerra, la tregua tra Israele e Hamas ha retto per più giorni consecutivi e i leader internazionali stanno incardinando un percorso politico che, nelle parole del presidente USA Donald Trump, “segna la fine della guerra”. Salve, sono il Trader Forex Andrea Russo, trader Indipendente e prop trader con attualmente 200 mila dollari di capitale in gestione e Vi ringrazio anticipatamente per il vostro tempo.
Il pacchetto comprende scambi di ostaggi e prigionieri, graduali ritiri israeliani, un summit per la ricostruzione e un’architettura di governance transitoria per Gaza. Le colonne dell’aiuto umanitario si stanno rimodulando: il Regno Unito ha annunciato nuovi fondi, l’ONU prepara un aumento dei convogli e alcune infrastrutture di distribuzione “parallele” vengono smantellate sotto l’ombrello della tregua.
La parentesi navale: che cos’era la “Sumud Flotilla” e come si è chiusa
Nel 2025 una coalizione di reti civili (Freedom Flotilla Coalition, Global Movement to Gaza e altre) ha coordinato la Global Sumud Flotilla, un tentativo su larga scala di aprire un corridoio marittimo verso Gaza e aggirare il blocco israeliano. Le imbarcazioni sono state ripetutamente intercettate in alto mare dalla marina israeliana; decine di attivisti sono stati fermati e poi trasferiti fuori dal Paese, mentre gli ultimi natanti sono stati bloccati a inizio ottobre. La campagna, battezzata “ṣumūd” (resilienza), si è quindi esaurita di fatto con l’intercettazione dell’ultimo nucleo, mentre sul terreno prendeva forma la tregua.
Perché rileva per i mercati? Perché la somma di tregua + stop alla dimensione navale “di rottura” ha compresso in pochi giorni il “risk premium Medio Oriente” prezzato in valute, azioni e petrolio—uno dei driver che negli ultimi due anni aveva alimentato fasi di avversione al rischio.
Reuters
Effetti di breve periodo sul Forex
-Shekel (USD/ILS)
La prima (e più intuitiva) reazione è arrivata sullo shekel: la notizia dell’accordo di cessate il fuoco e del percorso politico ha innescato un rafforzamento deciso dell’ILS, con contestuale rimbalzo della Borsa di Tel Aviv. La narrativa di “truce dividend”—beneficio da tregua—si è affermata rapidamente sui desk.
-Valute rifugio (JPY, CHF) e USD
Quando il rischio geopolitico si raffredda, il “parcheggio” nei rifugi tende ad alleggerirsi. In questa finestra, il quadro su JPY è complicato da fattori domestici (politica economica e BoJ) che hanno pesato più del segnale “ceasefire”, mantenendo la valuta debole/volubile nonostante un marginale calo dell’avversione al rischio. CHF ha risentito meno del tema mediorientale ed è rimasto guidato soprattutto da flussi europei e rendimenti. Il dollaro USA ha avuto una reazione mista: minore bid “safe haven”, ma supporti ciclici legati a rendimenti e dati USA.
-Petrolio e valute “oil-linked” (CAD, NOK)
La tregua ha tolto parte del premio di rischio dal Brent/WTI, spostando il focus su temi macro (domanda globale, OPEC+, trade USA-Cina). La scivolata recente del greggio—solo in parte rimbalzata—ha allentato il sostegno ciclico a CAD e NOK, con reazioni divergenti a seconda dei rendimenti locali e dei dati.
Trump riaccende la guerra dei dazi: i mercati sprofondanoTrump riaccende la guerra dei dazi: i mercati sprofondano in poche ore
Le tensioni tariffarie tornano e fanno crollare le azioni
Dall’euforia alla paura: un tweet che cambia tutto
Sembra che la rinnovata crisi tariffaria abbia ottenuto ciò che né la chiusura del governo né i recenti dubbi sull’intelligenza artificiale erano riusciti a provocare: una brusca inversione nei mercati, scesi dai massimi storici raggiunti nelle settimane precedenti.
Il presidente Donald Trump ha annunciato l’intenzione di introdurre un “massiccio aumento dei dazi” sui prodotti cinesi, giustificandolo con una serie di “sviluppi ostili” da parte di Pechino — in particolare l’inasprimento dei controlli sulle esportazioni di minerali di terre rare, fondamentali per l’industria tecnologica e per la produzione di semiconduttori.
Trump ha inoltre lasciato intendere che il previsto incontro con il presidente cinese Xi Jinping, in programma in Corea del Sud, potrebbe essere annullato.
La reazione dei mercati non si è fatta attendere.
Crollo generalizzato a Wall Street
Il settore tecnologico, tradizionalmente più esposto alla Cina, è stato duramente colpito.
Il NASDAQ è crollato del 3,56% (circa 820 punti) a 22.204,43.
Tutti i titoli delle “Magnificent 7” hanno chiuso in rosso: Tesla -5,1%, Amazon -5%, NVIDIA -4,9%.
L’S&P 500 ha perso il 2,7% a 6.552,51.
Il Dow Jones Industrial Average ha ceduto l’1,9% (quasi 880 punti) a 45.479,60.
Tutti i principali indici hanno concluso la settimana in calo di oltre il 2%, segnalando un netto cambio di tono dopo mesi di ottimismo.
Durante la seduta, i commenti di Trump erano apparsi come una semplice esternazione sul suo social Truth Social, ma a mercati chiusi il presidente ha confermato l’intenzione di imporre dazi del 100% su tutte le importazioni cinesi a partire dal 1° novembre, un livello senza precedenti.
Il risultato è stato immediato: dall’euforia alla paura con un solo tweet.
“Il Tariff Man è tornato”
Per mesi, i mercati avevano interpretato la retorica commerciale di Trump come semplice pressione negoziale.
Questa volta, però, il tono e la concretezza delle minacce fanno pensare a una reale riapertura del conflitto commerciale tra Stati Uniti e Cina, un tema che aveva dominato i mercati tra il 2018 e il 2019.
Trump ha accusato Pechino di comportamenti “molto strani” e “ostili”, denunciando le nuove restrizioni sulle esportazioni di materiali strategici.
Ha poi definito “altamente probabile” l’annullamento del suo incontro con Xi al vertice APEC di fine mese, una mossa che alimenta i timori di un raffreddamento duraturo delle relazioni economiche tra le due potenze.
Le parole del presidente hanno scosso gli investitori, già preoccupati per la crescita globale, le catene di approvvigionamento e la fragilità dei settori ad alta tecnologia.
I titoli dei semiconduttori, dei veicoli elettrici e dell’industria pesante sono precipitati, mentre i settori difensivi e il dollaro hanno ricevuto un improvviso afflusso di capitali.
Il messaggio è chiaro: la retorica può rapidamente diventare politica.
La situazione politica aggrava il contesto
Come se non bastasse, gli Stati Uniti si trovano ancora nel pieno di una chiusura governativa (government shutdown), ormai giunta al decimo giorno, superando la media storica di nove giorni dei precedenti 14 blocchi.
Senza un accordo all’orizzonte, gli operatori temono effetti crescenti sull’economia reale e sulla fiducia dei consumatori.
L’economista Mohamed El-Erian ha ammonito gli investitori sulla loro eccessiva compiacenza: se lo shutdown dovesse prolungarsi, ha spiegato, potrebbe generare licenziamenti, ritardi salariali e un rallentamento dei consumi, aggravando le disuguaglianze in un’economia “a forma di K”, dove i redditi più alti continuano a crescere mentre le fasce medio-basse restano indietro.
El-Erian ha inoltre ricordato che un blocco prolungato ritarderebbe la pubblicazione dei dati macroeconomici e complicherebbe la lettura della congiuntura da parte della Federal Reserve, aumentando la volatilità su azioni e obbligazioni.
Una settimana cruciale in arrivo
Il ritorno della guerra commerciale non poteva arrivare in un momento più delicato.
La prossima settimana segna infatti l’inizio della stagione degli utili del terzo trimestre, con i principali istituti finanziari — JPMorgan, Wells Fargo, Goldman Sachs e Citigroup — pronti a pubblicare i propri risultati, seguiti dal gigante sanitario Johnson & Johnson.
Le previsioni attuali indicano una crescita degli utili del +5,7% e dei ricavi del +6,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.
A luglio, le attese erano inferiori (+4,2%), il che suggerisce un certo ottimismo da parte degli analisti. Tuttavia, se i risultati effettivi dovessero confermarsi solo al +5,7%, si tratterebbe del ritmo più lento degli ultimi due anni (dal terzo trimestre 2023).
Storicamente, le aziende statunitensi tendono a superare le aspettative, ma l’attuale clima di incertezza — tra dazi, shutdown e tensioni globali — potrebbe ridurre l’impatto positivo di eventuali sorprese.
Una prospettiva di breve termine
Il quadro generale è tornato improvvisamente fragile.
I mercati, che fino a pochi giorni fa si nutrivano dell’ottimismo sui tassi bassi, su un atterraggio morbido dell’economia e su un possibile accordo commerciale con la Cina, ora devono confrontarsi con l’ipotesi opposta.
Gli operatori stimano una probabilità del 90% di ulteriori vendite all’apertura di lunedì, a meno che la retorica non venga attenuata.
Con il governo ancora paralizzato e la “bolla dell’intelligenza artificiale” che si avvicina al test della stagione degli utili, gli investitori si trovano di fronte a un bivio: mantenere la fiducia nella crescita o prepararsi a una fase più difensiva.
Conclusione
Un solo messaggio, postato in rete, è bastato a ribaltare il sentiment globale dei mercati.
Il ritorno del “Tariff Man” — come i trader chiamano Trump per la sua politica protezionista — riporta in primo piano un vecchio rischio geopolitico che sembrava archiviato.
In un contesto già complesso, dominato dallo shutdown e dai dubbi sul ciclo economico, le tensioni commerciali con la Cina rappresentano un nuovo banco di prova per la resilienza dei mercati e per la tenuta dell’economia americana.
Il passaggio dall’euforia alla paura è stato improvviso, ma non imprevedibile: in un mercato così esteso, basta un tweet per cambiare la direzione del vento.
Marco Bernasconi Trading
long PHPT da 88,12 scw85,50long PHPT da 88,12 scw85,50, rischio per 7pezzi circa 25-30 eur,
daje de platino con platinette fuori dall'ospedale, platano, platters, plastilina, platinorum, oltre l'analisi platinografica!
long condizionato WBIT no stoplong condizionato WBIT no stop:
inserito ordine condizionato su WBIT se prezzo sopra 22,02 al limite di 22,05, vediamo se può bastare, se pompano magari si entra sullo scarico intraday in qualcuno dei prossimi giorni, scadenza questo venerdì incluso, poi valuteremo il da farsi.Attacca i max e magari rompe lanciando il tudemun!!!
Oltre l'analisi tudemunografica!
long LPLA da 2,6905 no stoplong LPLA da 2,6905 no stop, size infima di 12pezzi senza stop, la buttiamo lì molto speculativa come se stessimo raccogliendo da terra qualcosa che non sappiamo ancora se si rivelerà poi un lingottino, un ingranaggio o una merda d'uccello.
Consigli per gli acquisti: nel chinarsi per raccogliere meglio se si flettono le gambe per evitare problemi alla schiena e anche rischi più importanti.
Siamo positivi sul sottostante, leva doppia e in caso d'errore lasciare disintegrarsi l'intera size.
Oltre l'analisi pavimentografica!
Trump rilancia i dazi: mercati in cadutaTRUMP VS CHINA
Crollo dei mercati venerdì sera, dopo l’annuncio di Donald Trump di nuovi dazi doganali contro la Cina. La decisione è arrivata in risposta alle restrizioni imposte da Pechino sull’export di terre rare verso gli Stati Uniti.
La nuova scadenza per l’applicazione delle tariffe è fissata per l’inizio di novembre. Trump ha parlato di dazi aggiuntivi del 100% su tutti i prodotti provenienti dalla Cina. È evidente che il Presidente stia utilizzando questa mossa come leva negoziale, ma per ora il solo annuncio ha provocato un forte calo delle borse.
Nel frattempo, ha lasciato intendere che potrebbe annullare il prossimo incontro con il presidente Xi Jinping. Il Dow Jones e l’S&P 500, i due principali listini di Wall Street, sono scesi rispettivamente dell’1,9% e del 2,7%, mentre il Nasdaq, principale indice tecnologico, ha perso il 3,6%.
I titoli tecnologici e dei semiconduttori hanno subito le perdite più consistenti: AMD ha ceduto il 7,8%, Nvidia il 5% e Qualcomm il 7,3%, quest’ultima anche a causa di un’indagine antitrust avviata in Cina.
La svendita è stata ulteriormente aggravata dallo shutdown del governo statunitense, giunto al decimo giorno, che ha ritardato la pubblicazione di dati economici e aumentato l’incertezza sui mercati.
Nell’arco della settimana, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno perso oltre l’1%, mentre il Dow Jones ha lasciato sul terreno più del 2%.
SETTIMANA OPERATIVA
La nuova settimana si apre con un netto aumento dell’avversione al rischio, che potrebbe spingere gli investitori verso gli asset rifugio. L’oro è tornato vicino ai massimi storici di 4.059 dollari l’oncia, mentre il franco svizzero e il Bund tedesco si confermano tra i principali strumenti di protezione.
Al contrario, gli asset da investimento come le borse, il dollaro e i mercati emergenti potrebbero subire pressioni negative, almeno nelle prime sedute dell’ottava.
A complicare ulteriormente il quadro contribuiscono il prolungarsi dello shutdown negli Stati Uniti, ora all’undicesimo giorno, l’instabilità politica in Francia e la crisi della congiuntura macroeconomica in Germania.
Sul fronte geopolitico, le speranze di una fine del conflitto tra Israele e Hamas, dopo la firma della tregua, alimentano l’ottimismo per una futura ricostruzione. Con quasi 200.000 edifici da ricostruire, infrastrutture idriche ed elettriche da ripristinare e strade da rifare, la Striscia di Gaza si prepara a diventare un immenso cantiere.
La Banca Mondiale ha stimato investimenti per circa 80 miliardi di dollari. I grandi gruppi statunitensi, britannici e del Golfo sono già pronti, e anche in Italia cresce l’interesse, con la possibilità di giocare un ruolo significativo nella ricostruzione.
VALUTE
Sul mercato valutario, si registra un nuovo calo del dollaro, penalizzato come asset da investimento rispetto alle principali valute concorrenti. L’EUR/USD è risalito a 1.1620 da 1.1560, il cambio GBP/USD (Cable) è salito a 1.3350 da 1.3260, mentre il USD/JPY, che sembrava avviato verso quota 155.00, è tornato sotto 151.30.
Le valute oceaniche sono in forte calo, mentre il franco svizzero è tornato a rafforzarsi contro tutte le altre divise. Non si può ancora parlare di panic selling, ma la tensione sui mercati è in aumento. Se dovesse estendersi, la volatilità potrebbe crescere sensibilmente, poiché c’è ancora ampio margine tecnico prima di raggiungere livelli di eccesso.
La guerra commerciale prosegue e si combatte su più fronti. Da un lato, gli Stati Uniti puntano su dazi penalizzanti e su un dollaro debole, una strategia che nel medio termine diventa insostenibile per i Paesi che commerciano con Washington.
Dall’altro lato, Europa, Cina e Giappone affrontano difficoltà legate alla debolezza della domanda interna e cercano di deprezzare le rispettive valute per rilanciare le esportazioni e compensare l’impatto dei dazi.
Chi prevarrà? La sensazione è che il dollaro debole — eccezion fatta per il cambio con lo yen — possa continuare la sua discesa almeno fino alla fine dell’anno. Molto dipenderà dalle prossime mosse della Federal Reserve.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
S&P 500 e guerra commerciale: quali sono i danni tecnici?Il brusco ritorno delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina ha provocato venerdì scorso un’ondata di shock sui mercati finanziari globali, colpendo duramente l’indice S&P 500. L’annuncio di Pechino di nuovi controlli all’esportazione di terre rare, seguito dalla minaccia di Donald Trump di raddoppiare i dazi sui prodotti cinesi al 100 %, ha riacceso lo spettro di una guerra commerciale totale. Questa escalation ha causato una marcata correzione tecnica dell’indice statunitense, che ha appena registrato la sua peggiore seduta degli ultimi sei mesi.
Sebbene le trattative possano ancora portare a un accordo entro la fine di ottobre, gli investitori temono un impatto diretto sui margini delle grandi aziende industriali e tecnologiche, già indebolite dall’aumento dei costi d’importazione e da valutazioni record.
Quali sono quindi i danni tecnici subiti dallo S&P 500 a causa della ripresa della guerra commerciale tra le due principali potenze mondiali?
1) L’indice S&P 500 respinge dalla parte superiore del suo canale rialzista di lungo periodo
Durante la sessione di martedì 30 settembre ho presentato un’analisi tecnica sull’indice S&P 500, ponendo la domanda se fosse stato raggiunto il massimo annuale. Il primo grafico qui sotto rimanda a tale analisi:
I danni tecnici causati dal forte calo di venerdì 10 ottobre restano per ora limitati, poiché non vi è stata rottura di supporti principali. Tuttavia, l’S&P 500 ha confermato un chiaro rifiuto dalla parte alta del canale rialzista in atto dal 2020, area che potrebbe rappresentare il completamento dell’onda 5 secondo il conteggio di Elliott.
All’inizio di questa settimana è necessario monitorare attentamente la media mobile a 50 giorni, la cui rottura a febbraio scorso aveva dato il via alla forte correzione di marzo/aprile legata alla guerra commerciale.
Il grafico seguente mostra le candele giapponesi settimanali dell’S&P 500:
2) L’indice Russell 2000 respinge sotto il suo record storico
Osservando l’ampiezza del mercato, emerge un altro segnale tecnico rilevante: il rifiuto ribassista dell’indice Russell 2000 sotto il record storico di 2.460 punti. Un rifiuto sotto resistenza è una cosa, ma ora è fondamentale non rompere il supporto, in particolare quello a 2.360 punti.
3) Questo rifiuto tecnico avviene a livelli di valutazione molto elevati
La valutazione attuale dell’S&P 500 ha raggiunto livelli storicamente alti, simili a quelli osservati durante la bolla tecnologica del 2000. Il rapporto Shiller P/E si avvicina a 40, segnalando una sopravvalutazione marcata delle azioni statunitensi. Il P/E a 12 mesi supera 30, ben al di sopra della media storica, mentre l’indicatore di Buffett (capitalizzazione di mercato rapportata al PIL) supera il 200 %, un record assoluto. Un tale squilibrio aumenta il rischio di una correzione tecnica in caso di rialzo dei tassi o di calo degli utili aziendali legato alla guerra commerciale.
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Mercati in correzione, argento ai massimi storiciCORREZIONI O INVERSIONI?
Ieri, i principali indici azionari statunitensi hanno chiuso in negativo, registrando ribassi frazionali. Il Dow Jones ha perso lo 0,52%, attestandosi a 46.358 punti. L’S&P 500 è sceso dello 0,28% a 6.735 punti, dopo aver toccato un nuovo massimo storico a 6.765 punti. Anche il Nasdaq ha chiuso in calo dello 0,08%, a 23.025 punti, con un nuovo massimo a 23.063 punti.
I settori dei beni di consumo e dei beni industriali hanno mostrato le performance più deboli, mentre i beni di consumo di base hanno sovraperformato. Gli investitori si stanno preparando alla prossima stagione degli utili del terzo trimestre. Apple, Amazon, Alphabet, Tesla e Walmart hanno registrato perdite superiori all’1%.
Al contrario, PepsiCo ha guadagnato il 2,5% grazie a ricavi e utili superiori alle attese. Delta Air Lines è balzata di oltre il 5% dopo aver fornito previsioni ottimistiche per la fine del 2025. Nvidia ha chiuso in rialzo del 2,4%, in seguito all’approvazione da parte degli Stati Uniti di esportazioni di chip per miliardi di dollari verso gli Emirati Arabi Uniti. Costco Wholesale è cresciuta del 2,9% grazie a vendite migliori del previsto per il mese di settembre.
Nel frattempo, il blocco delle attività governative continua a ritardare la pubblicazione di dati economici chiave. Nonostante ciò, gli operatori restano fiduciosi che la Federal Reserve taglierà i tassi almeno altre due volte entro la fine dell’anno. Per ora, i movimenti osservati sembrano indicare una semplice correzione, senza segnali evidenti di inversione. Tuttavia, osservando la price action dell’oro, forse qualcosa si sta muovendo.
VALUTE
Il dollaro ha mostrato una nuova reazione ieri, con il Dollar Index che ha superato quota 99.00 prima di correggere leggermente. L’EUR/USD si è avvicinato al supporto chiave di 1.1550. Si è trattato di un rialzo del biglietto verde di quasi il 2% nella settimana, segnando il suo incremento settimanale più forte in un anno, sostenuto dalla debolezza dello yen e dell’euro.
Lo yen ha perso quasi il 4% questa settimana, dopo la nomina all’interno del Partito Liberal Democratico di Sanae Takaichi, sostenitrice dell’Abenomics, favorevole a maggiore spesa pubblica e politica monetaria ultra-accomodante. Intanto, la moneta unica ha ceduto terreno a causa delle turbolenze politiche in Francia, dove il presidente Emmanuel Macron è alla ricerca del suo sesto primo ministro in meno di due anni.
Debolezza anche per dollaro australiano e neozelandese, mentre il dollaro statunitense torna prepotentemente sulla scena. Il cambio USD/CAD è salito sopra quota 1.4000, avvicinandosi alle resistenze chiave in area 1.4025–1.4035.
Negli Stati Uniti, la chiusura delle attività governative è giunta al nono giorno, dopo il mancato accordo del Senato sui finanziamenti. Questo ha ritardato la pubblicazione di dati economici cruciali, che potrebbero influenzare le prospettive di taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. I mercati ora stimano una probabilità del 95% di un taglio dei tassi di un quarto di punto questo mese, mentre le probabilità di un ulteriore taglio a dicembre sono scese all’80%, rispetto al 90% precedente.
BCE: LE MINUTE
Dalle minute della BCE di settembre emerge un orientamento di politica monetaria coerente con l’obiettivo di inflazione a medio termine del 2%. Sebbene non vi sia unanimità all’interno del board sulla direzione dell’inflazione, i banchieri centrali concordano sul fatto che l’attuale livello dei tassi sia adeguato per affrontare eventuali shock, in un contesto di rischi inflattivi bilaterali.
I partecipanti hanno inoltre osservato che la crescita economica dell’area è debole e soggetta a diversi rischi, tra cui le tensioni geopolitiche e gli effetti di una maggiore spesa per la difesa sulla politica fiscale. Tra giugno 2024 e giugno 2025, la BCE ha tagliato i tassi di 200 punti base, interrompendo la procedura a luglio, dopo che l’inflazione aveva raggiunto il target.
Gli investitori si aspettano ora che i tassi rimangano invariati nel breve termine, con una possibile ripresa della stretta monetaria solo nel 2026.
ARGENTO SUI MASSIMI STORICI
L’argento spot è salito di oltre il 4%, raggiungendo il massimo storico di 51 dollari l’oncia, superando il picco del 1980. La forte domanda di beni rifugio, unita a un’offerta insufficiente, ha spinto il metallo prezioso a guadagni superiori al 70% da inizio anno, superando l’oro.
Il rally è stato alimentato da timori sui rischi fiscali statunitensi, dal possibile calo dei tassi d’interesse, dalle incertezze sull’indipendenza della Federal Reserve e dai livelli insostenibili del debito globale. La carenza di argento disponibile sul mercato londinese ha ulteriormente sostenuto i prezzi.
Le previsioni indicano una domanda in crescita, che dovrebbe superare l’offerta per il quinto anno consecutivo nel 2025.
Saverio Berlinzani
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Il “Debasement Trade”: di cosa si tratta?Nel 2025, gli asset più performanti non sono le azioni tecnologiche né i titoli di Stato, ma oro, argento, Bitcoin ed Ethereum. Un dato significativo che riflette una dinamica molto più profonda: il ritorno in forza del “debasement trade”, ovvero la scommessa sulla svalutazione delle principali valute.
In un contesto di deficit pubblici esplosivi, debiti record e politiche monetarie più accomodanti, un numero crescente di investitori dubita della capacità delle grandi economie di preservare il valore della propria moneta. Il termine “debasement” deriva dal periodo in cui i sovrani riducevano il contenuto di metallo prezioso delle loro monete: un antico modo di creare moneta… a scapito di chi la possedeva.
Oggi il meccanismo è diverso, ma la logica è identica: gli Stati finanziano la spesa pubblica tramite debito, che le banche centrali finiscono per assorbire indirettamente. Il risultato è un aumento della massa monetaria, una perdita di potere d’acquisto e un indebolimento della fiducia.
In questo contesto si sviluppa la strategia di vendere valute fiat (o allontanarsene) per acquistare asset reali e scarsi. Bitcoin ed Ethereum beneficiano della loro scarsità algoritmica; oro e argento del loro ruolo storico di riserva di valore.
Questo movimento non è soltanto difensivo: rappresenta un cambiamento di paradigma. Gli investitori cercano strumenti non correlati al debito sovrano, capaci di preservare la ricchezza in un mondo di bilanci pubblici sempre più pesanti. In altre parole, non si tratta tanto di speculazione quanto di una forma di assicurazione contro l’erosione monetaria.
Nel breve termine, questo “debasement trade” sostiene i metalli preziosi e le criptovalute. Ma nel medio periodo trasmette un messaggio più preoccupante: una perdita strutturale di fiducia nella moneta fiat. Finché i governi continueranno a rimandare gli aggiustamenti fiscali, la domanda per questi asset alternativi resterà elevata.
In sintesi, il 2025 conferma una realtà che molti preferivano ignorare: quando la moneta si indebolisce, gli investitori si rifugiano in ciò che non può essere stampato.
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Giovedì di Analisi — FTSE MIB Grafico 4H
🔹 FTSE MIB (TVC:FTMIB)
L’indice italiano prosegue la sua crescita sostenuta da una solida trendline rialzista.
Attualmente si trova in prossimità di un’area chiave compresa tra 43.400 e 43.800, zona che, se rotta al rialzo, potrebbe proiettare i prezzi verso i target successivi:
➡️ 44.317
➡️ 45.109
Tuttavia, un eventuale rifiuto su questi livelli potrebbe aprire un breve ritracciamento tecnico verso la trendline di supporto dinamico.






















