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Consigli per gli acquisti: nel chinarsi per raccogliere meglio se si flettono le gambe per evitare problemi alla schiena e anche rischi più importanti.
Siamo positivi sul sottostante, leva doppia e in caso d'errore lasciare disintegrarsi l'intera size.
Oltre l'analisi pavimentografica!
Oltre l'analisi tecnica
Trump rilancia i dazi: mercati in cadutaTRUMP VS CHINA
Crollo dei mercati venerdì sera, dopo l’annuncio di Donald Trump di nuovi dazi doganali contro la Cina. La decisione è arrivata in risposta alle restrizioni imposte da Pechino sull’export di terre rare verso gli Stati Uniti.
La nuova scadenza per l’applicazione delle tariffe è fissata per l’inizio di novembre. Trump ha parlato di dazi aggiuntivi del 100% su tutti i prodotti provenienti dalla Cina. È evidente che il Presidente stia utilizzando questa mossa come leva negoziale, ma per ora il solo annuncio ha provocato un forte calo delle borse.
Nel frattempo, ha lasciato intendere che potrebbe annullare il prossimo incontro con il presidente Xi Jinping. Il Dow Jones e l’S&P 500, i due principali listini di Wall Street, sono scesi rispettivamente dell’1,9% e del 2,7%, mentre il Nasdaq, principale indice tecnologico, ha perso il 3,6%.
I titoli tecnologici e dei semiconduttori hanno subito le perdite più consistenti: AMD ha ceduto il 7,8%, Nvidia il 5% e Qualcomm il 7,3%, quest’ultima anche a causa di un’indagine antitrust avviata in Cina.
La svendita è stata ulteriormente aggravata dallo shutdown del governo statunitense, giunto al decimo giorno, che ha ritardato la pubblicazione di dati economici e aumentato l’incertezza sui mercati.
Nell’arco della settimana, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno perso oltre l’1%, mentre il Dow Jones ha lasciato sul terreno più del 2%.
SETTIMANA OPERATIVA
La nuova settimana si apre con un netto aumento dell’avversione al rischio, che potrebbe spingere gli investitori verso gli asset rifugio. L’oro è tornato vicino ai massimi storici di 4.059 dollari l’oncia, mentre il franco svizzero e il Bund tedesco si confermano tra i principali strumenti di protezione.
Al contrario, gli asset da investimento come le borse, il dollaro e i mercati emergenti potrebbero subire pressioni negative, almeno nelle prime sedute dell’ottava.
A complicare ulteriormente il quadro contribuiscono il prolungarsi dello shutdown negli Stati Uniti, ora all’undicesimo giorno, l’instabilità politica in Francia e la crisi della congiuntura macroeconomica in Germania.
Sul fronte geopolitico, le speranze di una fine del conflitto tra Israele e Hamas, dopo la firma della tregua, alimentano l’ottimismo per una futura ricostruzione. Con quasi 200.000 edifici da ricostruire, infrastrutture idriche ed elettriche da ripristinare e strade da rifare, la Striscia di Gaza si prepara a diventare un immenso cantiere.
La Banca Mondiale ha stimato investimenti per circa 80 miliardi di dollari. I grandi gruppi statunitensi, britannici e del Golfo sono già pronti, e anche in Italia cresce l’interesse, con la possibilità di giocare un ruolo significativo nella ricostruzione.
VALUTE
Sul mercato valutario, si registra un nuovo calo del dollaro, penalizzato come asset da investimento rispetto alle principali valute concorrenti. L’EUR/USD è risalito a 1.1620 da 1.1560, il cambio GBP/USD (Cable) è salito a 1.3350 da 1.3260, mentre il USD/JPY, che sembrava avviato verso quota 155.00, è tornato sotto 151.30.
Le valute oceaniche sono in forte calo, mentre il franco svizzero è tornato a rafforzarsi contro tutte le altre divise. Non si può ancora parlare di panic selling, ma la tensione sui mercati è in aumento. Se dovesse estendersi, la volatilità potrebbe crescere sensibilmente, poiché c’è ancora ampio margine tecnico prima di raggiungere livelli di eccesso.
La guerra commerciale prosegue e si combatte su più fronti. Da un lato, gli Stati Uniti puntano su dazi penalizzanti e su un dollaro debole, una strategia che nel medio termine diventa insostenibile per i Paesi che commerciano con Washington.
Dall’altro lato, Europa, Cina e Giappone affrontano difficoltà legate alla debolezza della domanda interna e cercano di deprezzare le rispettive valute per rilanciare le esportazioni e compensare l’impatto dei dazi.
Chi prevarrà? La sensazione è che il dollaro debole — eccezion fatta per il cambio con lo yen — possa continuare la sua discesa almeno fino alla fine dell’anno. Molto dipenderà dalle prossime mosse della Federal Reserve.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
S&P 500 e guerra commerciale: quali sono i danni tecnici?Il brusco ritorno delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina ha provocato venerdì scorso un’ondata di shock sui mercati finanziari globali, colpendo duramente l’indice S&P 500. L’annuncio di Pechino di nuovi controlli all’esportazione di terre rare, seguito dalla minaccia di Donald Trump di raddoppiare i dazi sui prodotti cinesi al 100 %, ha riacceso lo spettro di una guerra commerciale totale. Questa escalation ha causato una marcata correzione tecnica dell’indice statunitense, che ha appena registrato la sua peggiore seduta degli ultimi sei mesi.
Sebbene le trattative possano ancora portare a un accordo entro la fine di ottobre, gli investitori temono un impatto diretto sui margini delle grandi aziende industriali e tecnologiche, già indebolite dall’aumento dei costi d’importazione e da valutazioni record.
Quali sono quindi i danni tecnici subiti dallo S&P 500 a causa della ripresa della guerra commerciale tra le due principali potenze mondiali?
1) L’indice S&P 500 respinge dalla parte superiore del suo canale rialzista di lungo periodo
Durante la sessione di martedì 30 settembre ho presentato un’analisi tecnica sull’indice S&P 500, ponendo la domanda se fosse stato raggiunto il massimo annuale. Il primo grafico qui sotto rimanda a tale analisi:
I danni tecnici causati dal forte calo di venerdì 10 ottobre restano per ora limitati, poiché non vi è stata rottura di supporti principali. Tuttavia, l’S&P 500 ha confermato un chiaro rifiuto dalla parte alta del canale rialzista in atto dal 2020, area che potrebbe rappresentare il completamento dell’onda 5 secondo il conteggio di Elliott.
All’inizio di questa settimana è necessario monitorare attentamente la media mobile a 50 giorni, la cui rottura a febbraio scorso aveva dato il via alla forte correzione di marzo/aprile legata alla guerra commerciale.
Il grafico seguente mostra le candele giapponesi settimanali dell’S&P 500:
2) L’indice Russell 2000 respinge sotto il suo record storico
Osservando l’ampiezza del mercato, emerge un altro segnale tecnico rilevante: il rifiuto ribassista dell’indice Russell 2000 sotto il record storico di 2.460 punti. Un rifiuto sotto resistenza è una cosa, ma ora è fondamentale non rompere il supporto, in particolare quello a 2.360 punti.
3) Questo rifiuto tecnico avviene a livelli di valutazione molto elevati
La valutazione attuale dell’S&P 500 ha raggiunto livelli storicamente alti, simili a quelli osservati durante la bolla tecnologica del 2000. Il rapporto Shiller P/E si avvicina a 40, segnalando una sopravvalutazione marcata delle azioni statunitensi. Il P/E a 12 mesi supera 30, ben al di sopra della media storica, mentre l’indicatore di Buffett (capitalizzazione di mercato rapportata al PIL) supera il 200 %, un record assoluto. Un tale squilibrio aumenta il rischio di una correzione tecnica in caso di rialzo dei tassi o di calo degli utili aziendali legato alla guerra commerciale.
DISCLAIMER GENERALE:
Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
Mercati in correzione, argento ai massimi storiciCORREZIONI O INVERSIONI?
Ieri, i principali indici azionari statunitensi hanno chiuso in negativo, registrando ribassi frazionali. Il Dow Jones ha perso lo 0,52%, attestandosi a 46.358 punti. L’S&P 500 è sceso dello 0,28% a 6.735 punti, dopo aver toccato un nuovo massimo storico a 6.765 punti. Anche il Nasdaq ha chiuso in calo dello 0,08%, a 23.025 punti, con un nuovo massimo a 23.063 punti.
I settori dei beni di consumo e dei beni industriali hanno mostrato le performance più deboli, mentre i beni di consumo di base hanno sovraperformato. Gli investitori si stanno preparando alla prossima stagione degli utili del terzo trimestre. Apple, Amazon, Alphabet, Tesla e Walmart hanno registrato perdite superiori all’1%.
Al contrario, PepsiCo ha guadagnato il 2,5% grazie a ricavi e utili superiori alle attese. Delta Air Lines è balzata di oltre il 5% dopo aver fornito previsioni ottimistiche per la fine del 2025. Nvidia ha chiuso in rialzo del 2,4%, in seguito all’approvazione da parte degli Stati Uniti di esportazioni di chip per miliardi di dollari verso gli Emirati Arabi Uniti. Costco Wholesale è cresciuta del 2,9% grazie a vendite migliori del previsto per il mese di settembre.
Nel frattempo, il blocco delle attività governative continua a ritardare la pubblicazione di dati economici chiave. Nonostante ciò, gli operatori restano fiduciosi che la Federal Reserve taglierà i tassi almeno altre due volte entro la fine dell’anno. Per ora, i movimenti osservati sembrano indicare una semplice correzione, senza segnali evidenti di inversione. Tuttavia, osservando la price action dell’oro, forse qualcosa si sta muovendo.
VALUTE
Il dollaro ha mostrato una nuova reazione ieri, con il Dollar Index che ha superato quota 99.00 prima di correggere leggermente. L’EUR/USD si è avvicinato al supporto chiave di 1.1550. Si è trattato di un rialzo del biglietto verde di quasi il 2% nella settimana, segnando il suo incremento settimanale più forte in un anno, sostenuto dalla debolezza dello yen e dell’euro.
Lo yen ha perso quasi il 4% questa settimana, dopo la nomina all’interno del Partito Liberal Democratico di Sanae Takaichi, sostenitrice dell’Abenomics, favorevole a maggiore spesa pubblica e politica monetaria ultra-accomodante. Intanto, la moneta unica ha ceduto terreno a causa delle turbolenze politiche in Francia, dove il presidente Emmanuel Macron è alla ricerca del suo sesto primo ministro in meno di due anni.
Debolezza anche per dollaro australiano e neozelandese, mentre il dollaro statunitense torna prepotentemente sulla scena. Il cambio USD/CAD è salito sopra quota 1.4000, avvicinandosi alle resistenze chiave in area 1.4025–1.4035.
Negli Stati Uniti, la chiusura delle attività governative è giunta al nono giorno, dopo il mancato accordo del Senato sui finanziamenti. Questo ha ritardato la pubblicazione di dati economici cruciali, che potrebbero influenzare le prospettive di taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. I mercati ora stimano una probabilità del 95% di un taglio dei tassi di un quarto di punto questo mese, mentre le probabilità di un ulteriore taglio a dicembre sono scese all’80%, rispetto al 90% precedente.
BCE: LE MINUTE
Dalle minute della BCE di settembre emerge un orientamento di politica monetaria coerente con l’obiettivo di inflazione a medio termine del 2%. Sebbene non vi sia unanimità all’interno del board sulla direzione dell’inflazione, i banchieri centrali concordano sul fatto che l’attuale livello dei tassi sia adeguato per affrontare eventuali shock, in un contesto di rischi inflattivi bilaterali.
I partecipanti hanno inoltre osservato che la crescita economica dell’area è debole e soggetta a diversi rischi, tra cui le tensioni geopolitiche e gli effetti di una maggiore spesa per la difesa sulla politica fiscale. Tra giugno 2024 e giugno 2025, la BCE ha tagliato i tassi di 200 punti base, interrompendo la procedura a luglio, dopo che l’inflazione aveva raggiunto il target.
Gli investitori si aspettano ora che i tassi rimangano invariati nel breve termine, con una possibile ripresa della stretta monetaria solo nel 2026.
ARGENTO SUI MASSIMI STORICI
L’argento spot è salito di oltre il 4%, raggiungendo il massimo storico di 51 dollari l’oncia, superando il picco del 1980. La forte domanda di beni rifugio, unita a un’offerta insufficiente, ha spinto il metallo prezioso a guadagni superiori al 70% da inizio anno, superando l’oro.
Il rally è stato alimentato da timori sui rischi fiscali statunitensi, dal possibile calo dei tassi d’interesse, dalle incertezze sull’indipendenza della Federal Reserve e dai livelli insostenibili del debito globale. La carenza di argento disponibile sul mercato londinese ha ulteriormente sostenuto i prezzi.
Le previsioni indicano una domanda in crescita, che dovrebbe superare l’offerta per il quinto anno consecutivo nel 2025.
Saverio Berlinzani
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Il “Debasement Trade”: di cosa si tratta?Nel 2025, gli asset più performanti non sono le azioni tecnologiche né i titoli di Stato, ma oro, argento, Bitcoin ed Ethereum. Un dato significativo che riflette una dinamica molto più profonda: il ritorno in forza del “debasement trade”, ovvero la scommessa sulla svalutazione delle principali valute.
In un contesto di deficit pubblici esplosivi, debiti record e politiche monetarie più accomodanti, un numero crescente di investitori dubita della capacità delle grandi economie di preservare il valore della propria moneta. Il termine “debasement” deriva dal periodo in cui i sovrani riducevano il contenuto di metallo prezioso delle loro monete: un antico modo di creare moneta… a scapito di chi la possedeva.
Oggi il meccanismo è diverso, ma la logica è identica: gli Stati finanziano la spesa pubblica tramite debito, che le banche centrali finiscono per assorbire indirettamente. Il risultato è un aumento della massa monetaria, una perdita di potere d’acquisto e un indebolimento della fiducia.
In questo contesto si sviluppa la strategia di vendere valute fiat (o allontanarsene) per acquistare asset reali e scarsi. Bitcoin ed Ethereum beneficiano della loro scarsità algoritmica; oro e argento del loro ruolo storico di riserva di valore.
Questo movimento non è soltanto difensivo: rappresenta un cambiamento di paradigma. Gli investitori cercano strumenti non correlati al debito sovrano, capaci di preservare la ricchezza in un mondo di bilanci pubblici sempre più pesanti. In altre parole, non si tratta tanto di speculazione quanto di una forma di assicurazione contro l’erosione monetaria.
Nel breve termine, questo “debasement trade” sostiene i metalli preziosi e le criptovalute. Ma nel medio periodo trasmette un messaggio più preoccupante: una perdita strutturale di fiducia nella moneta fiat. Finché i governi continueranno a rimandare gli aggiustamenti fiscali, la domanda per questi asset alternativi resterà elevata.
In sintesi, il 2025 conferma una realtà che molti preferivano ignorare: quando la moneta si indebolisce, gli investitori si rifugiano in ciò che non può essere stampato.
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Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
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Giovedì di Analisi — FTSE MIB Grafico 4H
🔹 FTSE MIB (TVC:FTMIB)
L’indice italiano prosegue la sua crescita sostenuta da una solida trendline rialzista.
Attualmente si trova in prossimità di un’area chiave compresa tra 43.400 e 43.800, zona che, se rotta al rialzo, potrebbe proiettare i prezzi verso i target successivi:
➡️ 44.317
➡️ 45.109
Tuttavia, un eventuale rifiuto su questi livelli potrebbe aprire un breve ritracciamento tecnico verso la trendline di supporto dinamico.
EUR/USD idea di trading per ottobre 2025Analisi dell'asset EUR/USD di ottobre 2025. Ovviamente si tratta di una analisi macro dove ho individuato una probabile demand dalla quale potrebbe ripartire la fase rialzista di EUR/USD e un probabile target, una supply alla quale potrebbe arrivare.
Ovviamente è sempre bene contestualizzare il tutto scendendo in time frame minori per aspettare eventuali rotture una volta raggiunta la demand evidenziata.
EUR/USD Daily Pulse – Il prezzo colpisce il target con precisionMercoledì, nuovo aggiornamento sull’EUR/USD.
Come previsto nei giorni scorsi, il prezzo ha seguito con grande precisione la struttura ribassista segnalata, andando a toccare 1,1606, livello già indicato come obiettivo principale.
Dopo la forte spinta verso il basso, si osserva ora un leggero rimbalzo tecnico verso i livelli di 1,1652 e 1,1642, che potrebbero rappresentare aree di breve consolidamento prima di nuove decisioni direzionali.
L’impostazione generale rimane coerente con il quadro multiday, mentre il contesto macro continua a sostenere la debolezza dell’euro nel breve periodo.
📊 Ancora una volta, la lettura dei livelli tecnici si è rivelata accurata e funzionale a una gestione precisa delle operazioni.
#EURUSD #Forex #AnalisiTecnica
EURUSDTrade contro tendenza, BIAS Short sia PA che volumetrica, non mi convince il movimento fatto durante la notte, movimento non sostenuto dal mio punto di vista. Mi valuto questo riaccumulo, attendo una conferma in M1 dentro la zona discount per arrivare per lo meno fino al massimo di liquidity segnato..Nel caso accettasse al di sopra di quella zona continuerei a cercare Buy fino alla chiusura del single print o del minimo rotto ieri da li tornerei ad allinearmi all BIAS ideale che è lo short
Oro record, dollaro forte e borse in caloCHIUSURE AZIONARIE IN ROSSO
I principali indici azionari statunitensi hanno chiuso la seduta in territorio negativo. Il Dow Jones ha registrato un calo dello 0,2%, attestandosi a 46.603 punti, mentre l’S&P 500 ha perso lo 0,38%, scendendo a 6.715 punti, al di sotto del nuovo massimo storico di 6.754.
Segno meno anche per il Nasdaq, che ha ceduto lo 0,67% a 22.788 punti, dopo aver toccato un nuovo massimo a 23.006. Gli operatori attendono nuovi trigger, ovvero elementi in grado di innescare volatilità, tra cui i commenti di diversi funzionari della Fed attesi per oggi.
Nel frattempo, continua lo stallo politico a Washington. Le proposte di accordo tra Democratici e Repubblicani non hanno ancora avuto esito positivo, prolungando la chiusura del governo federale, giunta ormai all’ottavo giorno.
VALUTE, IL RITORNO DEL DOLLARO
Le principali valute concorrenti del dollaro hanno registrato un ripiegamento, dovuto a diverse cause concomitanti. Il biglietto verde torna a essere considerato un asset rifugio in un momento difficile per Europa, Regno Unito e Giappone, tutti alle prese con pressioni macroeconomiche che spingono verso il deprezzamento del cambio.
La Francia è in pieno caos politico, la Germania mostra segnali di rallentamento, e i dazi USA sull’Europa, seppur al 15%, alimentano l’ipotesi di un euro più debole. In Giappone, il nuovo Primo Ministro Sanae Takaichi, sostenitrice dell’Abenomics, favorisce uno yen debole per stimolare la domanda interna e rilanciare l’economia attraverso l’export.
Tra le valute emergenti, si segnala la discesa del NZD/USD dopo il taglio dei tassi da parte della RBNZ, avvenuto questa notte, pari a 50 punti base. Il dollaro si rafforza anche contro AUD e CAD.
GOLD ALLE STELLE
Nuovo record storico per l’oro, che ha superato la soglia dei 4.000 dollari l’oncia, raggiungendo un nuovo traguardo a 4.024. Gli investitori continuano a cercare asset rifugio in un contesto di incertezze economiche globali e prospettive accomodanti da parte della Federal Reserve.
La chiusura del governo statunitense, giunta alla seconda settimana, ha ritardato la pubblicazione di dati economici chiave, complicando le valutazioni sulla salute dell’economia. Nonostante ciò, gli operatori scontano due tagli dei tassi da 25 punti base, previsti per ottobre e dicembre.
Le turbolenze politiche in Francia e il recente cambio di leadership in Giappone aggiungono ulteriori elementi di incertezza per i mercati globali. L’oro è salito di oltre il 50% da inizio anno, sostenuto da tensioni commerciali, disordini geopolitici e da un dollaro statunitense più debole, che però sta tornando in auge come bene rifugio.
Anche le banche centrali continuano ad acquistare metallo giallo. Il taglio dei tassi della Fed del mese scorso ha ulteriormente incrementato gli afflussi verso gli ETF garantiti dall’oro, che a settembre hanno registrato il maggiore afflusso mensile degli ultimi tre anni.
RBNZ TAGLIA A SORPRESA DI 0,50%
La Reserve Bank of New Zealand ha abbassato il tasso di interesse ufficiale di 50 punti base, portandolo al 2,5% nella riunione di ottobre 2025. La mossa è stata più ampia del previsto, rispetto al taglio atteso di 25 punti base, e ha riportato i tassi al livello più basso da metà 2022.
I membri del Board hanno evidenziato la debole congiuntura macroeconomica e i rischi al ribasso derivanti da un comportamento cauto di famiglie e imprese, che potrebbero rallentare la ripresa e giustificare un allentamento più deciso.
L’inflazione resta vicina al limite superiore della fascia obiettivo dell’1–3%, ma si prevede un ritorno al punto medio del 2% entro metà 2026. L’inflazione complessiva è stimata al 3% nel terzo trimestre, trainata dall’aumento dei prezzi dei beni alimentari, sebbene il dato core continui a moderarsi.
L’attività economica rimane debole a causa dell’incertezza politica globale, mentre i consumi mostrano una ripresa graduale. Il Comitato si dichiara aperto a ulteriori misure di allentamento per mantenere l’inflazione ancorata all’obiettivo del 2%.
Saverio Berlinzani
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Consigli per prevenire la Margin CallNel trading, una delle paure maggiori tra gli operatori, soprattutto tra i meno esperti, è quella di trovarsi di fronte a una margin call e di conseguenza rischiare di perdere gran parte o tutto il capitale investito. La margin call è una situazione in cui il conto di trading scende sotto una soglia minima di margine richiesta dal broker a copertura delle posizioni aperte, con la possibilità che le posizioni vengano chiuse automaticamente per evitare ulteriori perdite. Per evitare di arrivare a questa spiacevole situazione, ecco cinque consigli pratici e fondamentali.
Utilizza sempre lo stop loss
Il primo e più importante strumento per limitare le perdite è l’ordine di stop loss. Questo ordine prevede la chiusura automatica di una posizione una volta raggiunto un determinato livello di perdita predefinito. Anteporre lo stop loss ad ogni apertura di posizione aiuta a mantenere il controllo sul rischio e a evitare che una singola operazione diventi catastrofica per il conto. Rimuovere o ignorare lo stop loss espone il trader a perdite illimitate e quindi alla margin call.
Gestisci correttamente le dimensioni delle posizioni
Molti trader commettono l’errore di operare sempre con la stessa dimensione di lotto, senza considerare il rischio specifico di ogni singola operazione. È fondamentale calcolare in anticipo la percentuale di rischio accettabile, ad esempio 1-2% del capitale per trade, e dimensionare le posizioni di conseguenza. Questo consente di limitare l’impatto negativo di ogni singola operazione e di preservare il conto da forti drawdown che possono scatenare la margin call.
Evita di aprire troppe posizioni contemporaneamente
Aprire molte posizioni contemporaneamente aumenta la complessità della gestione del rischio. Ogni posizione aperta richiede attenzione, monitoraggio e capacità di reagire rapidamente a movimenti di mercato sfavorevoli. Limitare il numero di operazioni aperte simultaneamente (ad esempio non più di 8) e il numero giornaliero di nuovi trade (non più di 5) aiuta a contenere il rischio complessivo e quindi a evitare situazioni di margine insufficiente.
Concentra il tuo trading su pochi mercati
Avere un watchlist eccessivamente ampia può portare a una dispersione di attenzione e a un’analisi meno accurata. Concentrandosi su pochi strumenti finanziari preferiti, il trader può approfondire meglio la comprensione dei movimenti di quei mercati, migliorare la qualità delle decisioni e gestire meglio le posizioni aperte, riducendo così il rischio di errori che possono innescare la margin call.
Ricorda che la volatilità è un’arma a doppio taglio
I mercati volatili offrono grandi opportunità di profitto, ma allo stesso tempo aumentano il rischio di movimenti bruschi che possono rapidamente erodere il capitale. Quando si opera in mercati ad alta volatilità, è necessario impostare stop loss più ampi per evitare chiusure premature, ma questo aumenta anche il rischio monetario per operazione. Pertanto, è essenziale bilanciare dimensione della posizione e livelli di stop loss in relazione alla volatilità per proteggere il conto.
Conclusione
Seguendo questi cinque principi i trader possono proteggere il proprio conto, evitare la margin call e migliorare le probabilità di successo nel lungo periodo. La disciplina e la pianificazione preventiva sono le armi più efficaci per non bruciare il proprio capitale e navigare con sicurezza nei mercati finanziari.
long 3SAM da 27,63 no stop pura scommessa di pseudo coperturalong 3SAM da 27,63 no stop, anche se il segnale è farloccato dalla pressofusione dell'etf di alcuni giorni fa, dopo visione del grafico del sottostante ci proviamo, un po' perchè dopo un po' tutto ciò che sale deve scendere e un po' perchè la vittoria sul mercato sembra arridere ad altre aziende.
La size è puro "denaro divertimento", 8pezzi votati all'autodistruzione, o leva tre o muerte!
Oltre l'analisi recessivografica!
Idea di Trading AUD/JPY 29/09/25Analizzo l'asset AUDJPY ed individuo un target nel Daily e un gap da chiudere nel h4. Metto un pendente long come mostrato in figura con stop loss sotto all'ultima presa di liquidità e il take profit in prossimità del mio target con un rapporto rischio/rendimento di 1/4.
07 OTT SUPPOSTA DEL GIORNOITA
siamo short per partenza di nuovo T-1i dal massimo di ieri
la prospettiva che da questo TOP siano in partenza cicli superiori è concreta ed andrà monitorata giorno per giorno
primo TP 122.566
Buon slow trading a tutti
ENG
We’re short for the start of a new T-1i cycle from yesterday’s high.
The likelihood that higher-degree cycles are starting from this TOP is concrete and will need to be monitored day by day.
First TP: 122.566
Happy slow trading, everyone!
EUR/USD – Daily Pulse: il mercato si muove secondo i pianiAggiornamento di oggi, martedì — l’EUR/USD prosegue il suo movimento tecnico all’interno del canale ribassista evidenziato nell’analisi di ieri.
Attualmente il prezzo si trova in un’area chiave, 1,1665, con un breve ritracciamento verso 1,1673.
Nel breve, potremmo assistere a una continuazione della pressione ribassista con target intermedi a 1,1652 e 1,1642.
L’obiettivo principale da monitorare resta 1,1606, livello già evidenziato nella precedente analisi come zona di potenziale approdo in caso di prosecuzione della tendenza.
📊 Struttura tecnica ancora coerente con il contesto multiday; eventuali rimbalzi rimangono da interpretare come semplici correzioni finché non verranno superate le resistenze superiori.
#EURUSD #Forex #AnalisiTecnica
AMD-OpenAI accende Wall StreetAccordo AMD-OpenAI: l’intelligenza artificiale infiamma Wall Street
NASDAQ e S&P 500 ai massimi storici dopo l’accordo tra AMD e OpenAI
L’euforia dell’intelligenza artificiale spinge i mercati
Due dei principali indici statunitensi hanno toccato nuovi massimi storici nella seduta di ieri, sospinti dall’annuncio di una partnership multimiliardaria che ha riportato l’intelligenza artificiale al centro della scena finanziaria.
Il NASDAQ è avanzato dello 0,71% (+161 punti circa) chiudendo a 22.941,67, mentre l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,36% portandosi a 6.740,28. Entrambi hanno stabilito nuovi record.
Il Dow Jones, invece, ha chiuso in lieve flessione dello 0,14% (–63 punti) a 46.694,97.
L’accordo AMD–OpenAI
Il mercato ha reagito con entusiasmo alla notizia della partnership strategica tra AMD e OpenAI, un’intesa pluriennale e dal valore stimato di decine di miliardi di dollari.
In base ai termini dell’accordo, AMD fornirà a OpenAI circa sei gigawatt di GPU Instinct di nuova generazione, con consegne previste a partire dalla seconda metà del 2026. L’intesa include inoltre un warrant basato sulle performance, che offre a OpenAI il diritto di acquistare fino a 160 milioni di azioni AMD al prezzo simbolico di 0,01 dollari per azione, in tranche legate a traguardi di implementazione tecnologica e obiettivi di prezzo che potrebbero spingere il titolo AMD fino a 600 dollari.
Questa operazione rappresenta il primo “megaaccordo di ancoraggio” per AMD nel settore degli acceleratori di intelligenza artificiale, consolidandone il ruolo di partner fondamentale di OpenAI e ampliandone la presenza nell’ambito dei data center globali.
L’accordo, tuttavia, non altera la relazione esistente tra OpenAI e Microsoft, che rimane un pilastro chiave nella capacità di calcolo del gruppo.
Le azioni AMD sono balzate del +23,7%, raggiungendo in pre-market quota 227 dollari, per poi stabilizzarsi intorno ai 205 dollari. L’entusiasmo per la notizia ha contagiato l’intero comparto tecnologico, sostenendo il sentiment positivo sui mercati.
Altre operazioni societarie
Sebbene meno discussa, un’altra importante operazione della giornata è stata l’acquisizione di Comerica (CMA) da parte di Fifth Third Bancorp (FITB) in un accordo da quasi 11 miliardi di dollari, che darà vita alla nona banca più grande degli Stati Uniti.
CMA ha chiuso la seduta in rialzo del 13,7%, mentre FITB ha perso l’1,4%.
Lo shutdown passa in secondo piano
La centralità dell’intelligenza artificiale nei mercati ha completamente oscurato lo shutdown governativo, entrato ormai nel sesto giorno.
Nonostante la paralisi a Capitol Hill, la scorsa settimana tutti i principali indici hanno registrato guadagni superiori all’1%, proseguendo il mercato rialzista in atto da mesi.
Questo andamento trova giustificazione in una combinazione di fattori favorevoli:
inflazione in rallentamento,
resilienza dell’economia statunitense,
utili aziendali superiori alle attese,
prospettive di crescita positiva per gli EPS nei prossimi quattro trimestri,
taglio dei tassi di interesse già effettuato, e previsione di due ulteriori riduzioni (a metà ottobre e a dicembre).
Considerando inoltre che il quarto trimestre è storicamente il più favorevole per i mercati azionari, il contesto resta strutturalmente positivo.
Prossimi appuntamenti e stagione degli utili
A causa della chiusura del governo, la pubblicazione di molti dati macroeconomici ufficiali sarà ritardata. Tuttavia, la settimana sarà animata da numerosi interventi dei membri della Federal Reserve, che offriranno indicazioni preziose sullo stato dell’economia.
Nel frattempo, gli investitori si preparano all’avvio della nuova stagione degli utili, che inizierà martedì 14 ottobre con i report delle grandi banche JPMorgan (JPM), Citigroup (C) e Wells Fargo (WFC).
Tra i primi a pubblicare i risultati questa settimana figureranno anche PepsiCo (PEP) e Delta Air Lines (DAL), entrambe previste prima dell’apertura di giovedì.
L’evento OpenAI e l’intervento di Sam Altman
Parallelamente, la giornata di ieri è stata segnata da una nuova ondata di entusiasmo per l’evento per sviluppatori di OpenAI, durante il quale il CEO Sam Altman ha presentato una serie di annunci e innovazioni che hanno ulteriormente galvanizzato il mercato.
Altman ha sottolineato che ChatGPT conta ora 800 milioni di utenti attivi settimanali, di cui decine di milioni abbonati paganti. Ha riconosciuto che il settore dell’AI vive una fase “effervescente”, ma ha anche ricordato che tale dinamismo è caratteristico di ogni grande rivoluzione tecnologica.
Tra le novità presentate:
Agent Builder e ChatKit, strumenti per la creazione di flussi di lavoro personalizzati basati su AI;
Codex, nuova piattaforma di programmazione agentica;
ChatGPT-5 Pro, con mini prompt vocale in tempo reale;
Sora 2, versione aggiornata del generatore di video, già in collaborazione con Mattel.
Le dimostrazioni hanno mostrato integrazioni dirette con Canva (per la creazione automatica di presentazioni) e Zillow (per l’uso di mappe e dati immobiliari all’interno di ChatGPT).
Questi esempi evidenziano la rapidità con cui l’intelligenza artificiale sta penetrando nelle applicazioni quotidiane, sia per le imprese che per i consumatori.
Conclusione
La giornata di ieri ha confermato quanto l’intelligenza artificiale continui a essere il motore principale dei mercati finanziari globali.
L’accordo AMD-OpenAI non solo rafforza la posizione di AMD come attore centrale nel settore dei semiconduttori, ma rappresenta anche un segnale della profonda trasformazione tecnologica in corso.
Mentre lo shutdown politico a Washington sembra irrilevante per i listini, Wall Street continua a scommettere sulla rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
Finché questo entusiasmo sarà sostenuto da utili solidi, tassi in discesa e prospettive di crescita, il mercato potrebbe avere ancora molta strada davanti a sé.
Marco Bernasconi Trading
Wall Street sale con l’AI, Francia in crisiL’AI TRASCINA ANCORA WALL STREET
I futures azionari americani, nella notte, hanno tentato una correzione in seguito al fallimento, per ora, al Senato, delle proposte di finanziamento concorrenti presentate da Democratici e Repubblicani. Il leader democratico Chuck Schumer ha respinto l’affermazione del presidente Donald Trump secondo cui i colloqui con i Democratici sarebbero in corso.
Siamo giunti al settimo giorno di mancato accordo, e la necessità di trovare una soluzione diventa sempre più impellente. Ciononostante, Wall Street ha iniziato la settimana con ottimismo: l’S&P 500 e il Nasdaq Composite sono saliti rispettivamente dello 0,36% e dello 0,71%, raggiungendo nuovi massimi storici. Il Dow Jones, invece, è sceso dello 0,14%, interrompendo una serie positiva di sei sedute consecutive.
I guadagni sono stati trainati dalle attività legate all’intelligenza artificiale e dalle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. AMD è balzata del 23,7% dopo aver annunciato un accordo pluriennale per la fornitura di chip AI a OpenAI, che potrebbe acquisire fino al 10% della società. Anche altri titoli tecnologici hanno registrato rialzi significativi, tra cui Tesla (+5,5%), Microsoft (+2,2%) e Palantir Technologies (+3,7%).
VALUTE
Interessante tentativo di correzione del dollaro statunitense contro le principali valute, tra cui euro, sterlina e soprattutto yen giapponese, dopo la nomina di Sanae Takaichi alla guida del governo in seguito all’uscita di scena di Ishiba.
USD/JPY ha aperto con un gap rialzista da 147,50 a 150,00 e si trova ora a 150,50, senza riuscire a chiudere il gap. Le valute oceaniche sono in ribasso, soprattutto dopo il calo della fiducia dei consumatori in Australia. Euro e sterlina hanno inizialmente ripiegato, scendendo rispettivamente a 1,1655 e 1,3420, per poi correggere e tornare a 1,1690 e 1,3460.
Il mercato valutario resta nel trading range degli ultimi giorni, e il dollaro sembra mantenere i supporti chiave. Tuttavia, sarà fondamentale osservare il comportamento della Fed, con i prossimi dati macroeconomici che si preannunciano cruciali, shutdown permettendo.
FRANCIA, RENDIMENTI IN RIALZO
Il rendimento dei titoli di Stato francesi a 10 anni è salito di quasi 8 punti base, raggiungendo il 3,587% lunedì, vicino ai massimi dal 2011. Il rialzo è stato alimentato dai rinnovati disordini politici che hanno pesato sul sentiment degli investitori.
Il Primo Ministro Sébastien Lecornu si è dimesso poche settimane dopo l’insediamento, il giorno successivo alla presentazione del nuovo governo da parte del Presidente Macron, duramente criticato.
Prima di dimettersi, Lecornu aveva nominato Ministro delle Finanze l’ex Ministro dell’Industria Roland Lescure, mentre la maggior parte dei membri del gruppo del premier estromesso François Bayrou era stata reintegrata.
I partiti di opposizione hanno avvertito che il nuovo governo potrebbe affrontare una sfida precoce se non riuscisse a distanziarsi dalla precedente linea politica di Macron. Le dimissioni hanno nuovamente gettato la Francia nel caos politico, dopo che due governi consecutivi non sono riusciti ad approvare la legge di bilancio in un parlamento profondamente diviso.
Si prevede che il prossimo piano fiscale includerà impopolari tagli alla spesa e aumenti delle imposte, con l’obiettivo di contenere il più grande deficit di bilancio dell’area euro.
EUROZONA, VENDITE AL DETTAGLIO
Le vendite al dettaglio nell’Eurozona sono aumentate dello 0,1% su base mensile ad agosto 2025, recuperando parzialmente dal calo rivisto dello 0,4% di luglio e risultando in linea con le attese del mercato.
Tra le principali economie della regione, Francia (+0,5% contro -0,9%) e Spagna (+0,4% contro -0,4%) hanno registrato una crescita. I Paesi Bassi sono rimasti stabili, mentre Germania (-0,2% contro -0,5%) e Italia (-0,3% contro -0,2%) hanno mostrato un calo.
Su base annua, la crescita del commercio al dettaglio ha subito un brusco rallentamento, attestandosi all’1,0% ad agosto, segnando l’incremento annuo più debole da luglio 2024.
Saverio Berlinzani
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