Un S&P 500 valutato quanto alla fine del 2021!Due settimane fa ho proposto un’analisi tecnica dell’indice S&P 500 su tutti gli orizzonti temporali. Questa analisi presenta obiettivi di prezzo per la fine del 2025 basati su criteri tecnici e fondamentali. Potete rileggere questa analisi cliccando sul primo grafico qui sotto.
ATTENZIONE: Un primo importante target rialzista che avevo segnalato – 6.475 punti sul contratto future S&P 500 – è quasi stato raggiunto. Il mercato potrebbe presto entrare in una fase di consolidamento.
Questa settimana è densa di eventi fondamentali: è il momento di mettere al sicuro i guadagni, alzando gli stop, soprattutto perché l’S&P 500 ha appena raggiunto il suo massimo livello di valutazione dalla fine del 2021.
Cliccate sulla tabella qui sotto per i dettagli fondamentali della settimana:
1. Attenzione: l’S&P 500 ha raggiunto il suo record di valutazione del 2021!
L’analisi tecnica è importante, ma la valutazione fondamentale lo è ancora di più. Il livello attuale corrisponde a quello che ha preceduto il mercato ribassista del 2022. Il contesto oggi è diverso, ma il ritorno a tale livello potrebbe causare una pausa a breve termine.
Grafico del CAPE Ratio (Shiller PE) per l’S&P 500:
2. La stagionalità dell’S&P 500 è meno favorevole in agosto e ribassista in settembre
Altro fattore prudenziale: la stagionalità. I dati storici mostrano che agosto è debole e settembre tipicamente negativo.
In sintesi, approcci tecnico, fondamentale e stagionale suggeriscono di proteggere i profitti prima di agosto/settembre, senza mettere in discussione la tendenza rialzista di fondo.
Tabella stagionale dell’S&P 500 dal 1960:
DISCLAIMER GENERALE:
Questo contenuto è destinato a persone che hanno familiarità con i mercati finanziari e gli strumenti di investimento, ed è fornito a scopo puramente informativo. L’idea presentata (inclusi commenti di mercato, dati e osservazioni) non rappresenta un prodotto del dipartimento di ricerca di Swissquote o delle sue affiliate. Questo materiale ha lo scopo di evidenziare le dinamiche di mercato e non costituisce consulenza in materia di investimenti, legale o fiscale. Se sei un investitore al dettaglio o non hai esperienza nel trading di prodotti finanziari complessi, è consigliabile consultare un consulente autorizzato prima di prendere decisioni finanziarie.
Questo contenuto non è destinato a manipolare il mercato né a promuovere comportamenti finanziari specifici.
Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
Le criptovalute non sono considerate valuta legale in alcune giurisdizioni e sono soggette a incertezze normative.
L’uso di sistemi basati su Internet può comportare rischi elevati, tra cui frodi, attacchi informatici, interruzioni di rete e comunicazione, furti di identità e phishing legati agli asset digitali.
Oltre l'analisi tecnica
Oro: Livelli chiave da osservare durante il consolidamentoL'oro sta attraversando una fase di consolidamento altalenante da diversi mesi, esaminiamo quindi i livelli chiave che potrebbero delineare l'andamento futuro.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Accordi commerciali e aspettative della Fed
I recenti movimenti del prezzo dell'oro sono stati fortemente influenzati dagli sviluppi degli accordi commerciali e dalla politica delle banche centrali. L'accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea e la potenziale proroga della tregua sui dazi tra Stati Uniti e Cina hanno in parte offuscato il fascino dell'oro come bene rifugio. Con l'apparente attenuarsi dei rischi geopolitici, gli investitori hanno spostato la loro attenzione su attività più rischiose, in particolare le azioni. Sul fronte monetario, la Fed rimane protagonista. Sebbene si preveda che la Fed manterrà i tassi di interesse invariati per il momento, eventuali commenti accomodanti nel corso delle prossime riunioni potrebbero fornire una spinta all'oro, in quanto un abbassamento dei tassi aumenterebbe l'attrattiva del metallo non redditizio rispetto agli asset fruttiferi.
Navigare nella fase di consolidamento
L'oro è rimasto bloccato in un ristretto intervallo di consolidamento, con livelli di resistenza che rimangono saldi mentre il supporto continua a formare minimi oscillanti più elevati. Questo equilibrio tra supporto e resistenza suggerisce che il mercato è in una fase di stallo, in attesa di un fattore scatenante che rompa gli equilibri. Se l'oro riuscisse a superare la resistenza, potrebbero esserci le premesse per una continuazione del trend rialzista, ma il mancato mantenimento del supporto potrebbe portare a ulteriori ribassi.
Sul fronte tecnico, l'oro sta attualmente oscillando intorno al punto di controllo (POC) sul profilo del volume, dove è stato scambiato il maggior volume durante questa fase di consolidamento. Questo livello rappresenta tipicamente un punto di equilibrio, dove acquirenti e venditori sono in parità. Poiché l'oro rimane in questo momento critico, qualsiasi spostamento al di sopra della resistenza o al di sotto del supporto potrebbe innescare un momentum significativo in entrambe le direzioni. I trader probabilmente osserveranno un breakout chiaro, che potrebbe portare a un'azione dei prezzi più decisa.
Oro: Grafico a candela giornaliero/b]
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Disclaimer: La finalità del presente articolo è meramente informativa e didattica. Le informazioni qui riportate non costituiscono consulenza in materia di investimenti e non contemplano la situazione finanziaria o gli obiettivi individuali degli investitori. Le informazioni relative ai risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. Per quanto permesso dalla legge, in nessun caso, Capital.com (o un suo affiliato o dipendente) assume responsabilità per qualsiasi perdita incorsa a causa dell’utilizzazione delle informazioni fornite. Chi agisce in base a tali informazioni lo fa a proprio rischio. Qualsiasi informazione che possa essere intesa come “ricerca di investimento” non è stata preparata in conformità ai requisiti legali stabiliti per promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e dunque deve essere considerata comunicazione di marketing.
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📌 Situazione attuale
Il prezzo è sceso vicino ai 3.300 USD/oz, ai minimi delle ultime tre settimane.
Questo avviene mentre la tensione commerciale tra USA e Cina si allenta e il dollaro si rafforza, riducendo l’appeal dell’oro come bene rifugio
Una recente Reuters poll indica che molti analisti prevedono l’oro sopra i 3.000 USD/oz, con un prezzo mediano stimato per fine 2025 di 3.220 USD/oz e proiezioni per il 2026 attorno ai 3.400 USD/oz.
Alcuni ipotizzano anche 4.000 USD/oz se il debito USA peggiorerà
🔍 Macro fattori chiave
Debito USA e de-dollarizzazione: le crescenti preoccupazioni sul debito federale USA spingono le banche centrali a diversificare le riserve lontano dal dollaro, favorendo la domanda d’oro
Inflazione e tassi d’interesse: se i rendimenti USA aumentano ancora, l’oro può soffrire.
Ma se l’inflazione resta sopra target o la Fed dovesse rallentare i rialzi, l’oro resta un rifugio.
Il rischio subsiste se i dati economici si indeboliranno
Tensioni geopolitiche: instabilità in Europa, Medio Oriente o Asia mantiene attiva la domanda per l’oro come asset “sicuro”
Acquisti centrali banche: continua supporto da parte di banche centrali (specialmente in Asia) che accrescono le riserve in oro
✅ Conclusione
L’oro sta attraversando una fase cauta: il rally del 2025 resta intatto grazie a domanda da banche centrali, preoccupazioni inflazionistiche e geopolitiche.
Tuttavia, il ritorno del dollaro e un allentamento delle tensioni globali potrebbero contenere gli upside nel breve.
Occhio ai dati macro chiave dei prossimi giorni.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
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VIX stagionalità rialzista in arrivoVIX: l'indice della paura misura la volatilità e quindi la pericolosità dei mercati americani nel tempo.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
Stagionalità
Negli ultimi 10 anni il Vix vive una fase di rialzo del suo valore tra agosto e novembre. Ciò vuol dire che i mercati diventano più volatili, meno prevedibili, più pericolosi... e a volte anche ribassisti.
Il valore attuale è 17 e se dovesse risalire sopra 22 potremmo assistere a movimenti di panico e di minimi sui mercati. Nell'Agosto 2024 il vix salì da 12 a 35 in 3 settimane e l'indice SP500 scese di oltre il 10% da 5650 a 5600 punti.
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
Accordo USA-UE: vantaggi sbilanciati e reazioni dei mercatiUN ACCORDO CHE FAVORISCE GLI USA
Wall Street, ieri, ha mantenuto un tono positivo: l’S&P 500 ha chiuso appena sopra lo 0,1%, segnando comunque l’ennesimo record storico. Il Nasdaq ha guadagnato lo 0,4%, mentre il Dow Jones ha oscillato intorno allo zero.
Dopo un inizio caratterizzato da ottimismo, l'entusiasmo iniziale per l’accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea ha iniziato a scemare, poiché è emerso che i termini dell’intesa sono tutt’altro che vantaggiosi per l’UE. Le esportazioni europee verso gli Stati Uniti saranno soggette a dazi del 15%, la metà del 30% inizialmente minacciato dal presidente Trump, ma accompagnati da una serie di obblighi che appaiono penalizzanti per il Vecchio Continente.
Sul fronte dei singoli titoli, il settore energetico è stato di gran lunga il migliore, con Exxon Mobil in rialzo dell’1,2% e Chevron dello 0,8%. Anche i titoli della difesa e del gas naturale liquefatto hanno registrato rialzi, tra cui Lockheed Martin (+1,5%) e GE Aerospace (+0,5%). Al contrario, il comparto dei materiali ha registrato la perdita maggiore.
Nel frattempo, gli investitori si stanno preparando per la settimana di utili più intensa della stagione, con Microsoft, Apple, Amazon e Meta pronte a pubblicare i risultati trimestrali. Saranno inoltre al centro dell’attenzione la decisione di politica monetaria della Fed e i dati chiave sul mercato del lavoro.
EURO, INIZIA LA DISCESA?
Lunedì l’indice del dollaro statunitense è salito a 98,3, il livello più alto in quasi una settimana, sostenuto dalla crescente consapevolezza che l’accordo tra UE e USA non è così favorevole come inizialmente lasciato intendere.
Ciò che è emerso è che l’Europa dovrà affrontare una tariffa del 15%, accompagnata dall’obbligo di acquistare 750 miliardi di dollari di gas liquefatto, investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti e acquistare un vasto ammontare di armamenti americani. La tariffa su alluminio e acciaio resta al 50%. Sono previste tariffe separate, da concordare entro due o tre settimane, su semiconduttori e farmaceutica. Inoltre, è stato abbandonato l’accordo sulla Global Minimum Tax, già precedentemente concordato.
Non si tratta di un vero compromesso, ma di un accordo a senso unico. L’Europa ha cercato un’intesa, ma ciò che ne è uscito non può essere definito tale. Il Vecchio Continente si dimostra, purtroppo, disunito e fragile.
Sul fronte valutario, l’euro ha cominciato a perdere terreno non appena sono stati compresi i veri termini dell’accordo, scendendo per tutta la sessione e perdendo quasi 200 punti dai massimi di inizio giornata. A questo punto non si possono escludere ulteriori ribassi, con obiettivi fissati a 1,1440. Anche altre valute, come lo yen, la sterlina e in parte le valute oceaniche, hanno perso terreno contro il dollaro.
Cambierà quindi il trend di fondo dell’euro, finora profondamente rialzista, trascinando al ribasso anche le valute concorrenti? Difficile dare una risposta certa oggi, ma se i grandi investitori attualmente posizionati long sull’euro dovessero invertire la rotta, le montagne russe sarebbero assicurate.
FED IN VISTA
Va ricordato che, sul piano commerciale, l’accordo tra Cina e Stati Uniti è ancora in fase di discussione. Un’estensione dell’attuale tregua commerciale, in scadenza il 12 agosto, è ampiamente prevista.
L’attenzione del mercato si sta ora spostando sulla decisione di politica monetaria della Federal Reserve, attesa entro la fine della settimana. Non è previsto alcun taglio dei tassi, ma nei prossimi giorni saranno pubblicati diversi indicatori economici chiave che offriranno ulteriori spunti sull’andamento dell’economia statunitense. Tra questi, i dati sulla crescita del PIL, sull’occupazione non agricola, sull’inflazione PCE e l’ISM Manufacturing PMI, in un momento in cui le preoccupazioni sull’impatto economico dei dazi sembrano attenuarsi.
UK, VENDITE AL DETTAGLIO
L’indicatore mensile delle vendite al dettaglio nel Regno Unito è salito a -34 a luglio 2025, in miglioramento rispetto al minimo di 17 mesi registrato a giugno (-46). Sebbene il dato rappresenti un progresso, resta comunque al di sotto delle aspettative del mercato, fissate a -26.
L’ultima lettura indica che i volumi delle vendite al dettaglio sono diminuiti per il decimo mese consecutivo, a causa dell’aumento dei prezzi e della persistente incertezza economica che continuano a pesare sulla spesa dei consumatori. L’indicatore delle vendite previste per agosto è migliorato a -31, rispetto a -49 del mese precedente.
ORO
Martedì l’oro si è attestato intorno ai 3.310 dollari l’oncia, vicino ai minimi delle ultime tre settimane. I segnali di allentamento delle tensioni commerciali e un dollaro USA più forte hanno ridotto l’attrattiva del metallo prezioso.
Gli investitori stanno monitorando attentamente i colloqui in corso tra Stati Uniti e Cina, in attesa di una proroga di 90 giorni della scadenza del 12 agosto per la sospensione dei dazi. Questo avviene in una settimana cruciale per l’agenda commerciale del presidente Donald Trump, con una scadenza separata imminente questo venerdì per altri paesi, chiamati a raggiungere un accordo.
Sono ancora in corso colloqui con altri importanti partner commerciali, tra cui Canada e Corea del Sud. Nel frattempo, la Federal Reserve statunitense si riunirà questa settimana e si prevede che manterrà invariati i tassi di interesse, sebbene i mercati continuino a scontare un potenziale taglio a settembre. Gli investitori attendono anche una serie di dati economici statunitensi, tra cui l’indice dei prezzi PCE e il rapporto sulle buste paga non agricole.
Saverio Berlinzani
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L’ARGENTO PUÒ TORNARE AL SUO RECORD STORICO DI 50 DOLLARI?Nel mondo dei metalli preziosi, l’oro ha già superato i suoi massimi storici negli ultimi mesi, spinto da fondamentali solidi. Un altro metallo sta recuperando terreno: l’argento. A differenza di platino e palladio, l’argento oggi riunisce tutte le condizioni per tornare ai suoi massimi. Il suo potenziale rialzista deriva da una combinazione unica di volume di mercato, correlazione con l’oro, contesto macro favorevole e impostazione tecnica costruttiva. L’argento non è solo il "fratello minore dell’oro": al momento è l’unico metallo prezioso che presenta le condizioni tecniche e strutturali per puntare nuovamente alla soglia simbolica dei 50 dollari, toccata l’ultima volta nel 2011.
1) Dopo l’ORO, l’argento è il metallo più liquido e più correlato positivamente
Il primo elemento chiave è la liquidità. Sul mercato dei metalli preziosi, l’oro domina con centinaia di miliardi di dollari scambiati ogni giorno. L’argento è secondo, ben davanti a platino e palladio, con circa 5 miliardi al giorno. Questo volume è fondamentale: una liquidità adeguata permette ai flussi speculativi e istituzionali di esprimersi pienamente. Al contrario, i bassi volumi di platino e palladio limitano il loro potenziale, in quanto i mercati sono troppo ristretti.
La seconda forza dell’argento è la sua correlazione con l’oro. Storicamente, i due metalli si muovono insieme, con un coefficiente di correlazione vicino a 1. Platino e palladio seguono dinamiche industriali specifiche, soprattutto nel settore automobilistico. L’argento combina invece un impiego industriale (gioielleria, elettronica, fotovoltaico, ecc.) con una funzione monetaria e di riserva simile a quella dell’oro. Questa doppia natura lo rende un asset ibrido con domanda sia finanziaria (ETF) che industriale.
2) Dal punto di vista tecnico, il rapporto ARGENTO/ORO resta rialzista da un supporto chiave
L’analisi tecnica conferma questa lettura. Mentre l’oro sembra in fase di esaurimento dopo aver toccato i 3.500 dollari, l’argento mantiene una struttura ancora positiva nel medio periodo. Il rapporto oro/argento, utile per individuare le fasi di sovraperformance dell’argento, supporta questa ipotesi. La tendenza resta rialzista finché tiene il supporto tecnico a 34/35 dollari. L’obiettivo naturale di questa struttura resta il ritorno a 50 dollari.
Il grafico seguente mostra il rapporto tra argento e oro, indicando un possibile rafforzamento dell’argento fino a fine anno:
Ed ecco il grafico mensile a candele giapponesi del prezzo spot dell’argento:
DISCLAIMER GENERALE:
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Swissquote non fornisce alcuna garanzia circa la qualità, completezza, accuratezza o non violazione di tale contenuto. Le opinioni espresse sono quelle del consulente e sono fornite esclusivamente a scopo educativo. Qualsiasi informazione relativa a prodotti o mercati non deve essere interpretata come raccomandazione di una strategia o operazione di investimento. Le performance passate non garantiscono risultati futuri.
Swissquote e i suoi dipendenti e rappresentanti non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per danni o perdite derivanti direttamente o indirettamente da decisioni prese sulla base di questo contenuto.
L’uso di marchi di terze parti è a scopo informativo e non implica approvazione da parte di Swissquote né che il titolare del marchio abbia autorizzato Swissquote a promuovere i propri prodotti o servizi.
Swissquote è il marchio commerciale che rappresenta le attività di: Swissquote Bank Ltd (Svizzera) regolata da FINMA, Swissquote Capital Markets Limited regolata da CySEC (Cipro), Swissquote Bank Europe SA (Lussemburgo) regolata dalla CSSF, Swissquote Ltd (Regno Unito) regolata dalla FCA, Swissquote Financial Services (Malta) Ltd regolata dalla MFSA, Swissquote MEA Ltd (UAE) regolata dalla DFSA, Swissquote Pte Ltd (Singapore) regolata dalla MAS, Swissquote Asia Limited (Hong Kong) autorizzata dalla SFC e Swissquote South Africa (Pty) Ltd supervisionata dalla FSCA.
I prodotti e i servizi Swissquote sono destinati esclusivamente a chi può riceverli secondo la legge locale.
Tutti gli investimenti comportano un certo grado di rischio. Il rischio di perdita nel trading o nel possesso di strumenti finanziari può essere significativo. Il valore degli strumenti finanziari, comprese azioni, obbligazioni, criptovalute e altri asset, può aumentare o diminuire. C’è un rischio importante di perdita finanziaria quando si acquistano, vendono, detengono, si fa staking o si investe in tali strumenti. SQBE non fornisce raccomandazioni specifiche su investimenti, transazioni o strategie.
I CFD sono strumenti complessi e comportano un rischio elevato di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. La maggior parte dei conti al dettaglio perde capitale quando fa trading con i CFD. Dovresti valutare se comprendi il funzionamento dei CFD e se puoi permetterti di correre tale rischio.
Gli asset digitali non sono regolamentati nella maggior parte dei paesi e potrebbero non essere soggetti a norme di protezione dei consumatori. In quanto investimenti altamente volatili e speculativi, non sono adatti a investitori con bassa tolleranza al rischio. Assicurati di comprendere ogni asset digitale prima di operare.
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28 LUG | SUPPOSTA DEL GIORNOITA
buon pomeriggio. Update su BTC ed F+2
F+2 è la FLD che vedete a grafico
individua la gaussiana di tempo e prezzo relativa al ciclo di grado MENSILE (T+2)
in questo momento siamo su questa FLD il che indica un momento estremamente delicato
Qualora il T+2 avesse già chiuso al 25 luglio, allora prenderemo lo swing ai 121.000 $ per realizzare nuovi ATH
in caso contrario, nei prossimi due giorni crosseremo dall'alto verso il basso cF+2i andando sicuramente ad aggiornare i minimi del 25 luglio e probabilmente arrivando fino a cF+3i
la stessa cosa vale per tutte le altcoin al momento
buon slow trading a tutti
ENG
Good afternoon. Update on BTC and F+2.
F+2 is the FLD you see on the chart.
It represents the time-price Gaussian related to the MONTHLY cycle (T+2).
At the moment, we are right on this FLD, which marks an extremely delicate phase.
If the T+2 already closed on July 25, then we will take the swing toward $121,000 to aim for new ATHs.
Otherwise, in the next two days we will cross cF+2i from top to bottom, which will likely lead to a break of the July 25 lows and potentially extend down to cF+3i.
The same logic currently applies to all altcoins.
Wishing everyone steady and disciplined slow trading.
L’analisi Top-DownL’analisi Top-Down rappresenta una delle strategie più efficaci per analizzare e operare nei mercati finanziari, permettendo al trader di orientarsi partendo da una visione macro per arrivare a decisioni dettagliate e precise. Questo approccio consiste nell’esaminare diverse scale temporali in modo sequenziale, al fine di individuare le zone di prezzo più significative e di decidere quando e come entrare in posizione.
Time frame settimanale
Il primo passaggio dell’analisi Top-Down riguarda il time frame settimanale. Su questa scala temporale, il trader osserva l’azione di prezzo degli ultimi anni, individuando le principali zone di domanda e offerta e tracciando la direzione di lungo termine del mercato. Questi livelli rappresentano, infatti, le aree dalle quali spesso partono i movimenti più forti e definitivi. Tuttavia, va ricordato che su questo time frame la dinamica è molto lenta, con il prezzo che rimane spesso lontano da queste zone chiave per settimane o mesi. L’obiettivo principale è quindi mappare questi livelli, che fungono da punti di riferimento fondamentali per le successive analisi.
Time frame giornaliero
Successivamente, si passa al time frame giornaliero, che offre una prospettiva a medio termine, mostrando l’andamento del prezzo nell’ultimo anno circa. Anche a questo livello la priorità è riconoscere trend e livelli chiave. In questa fase, il trader inizia a focalizzarsi su livelli di supporto e resistenza più attuali, impostando alert su almeno due cluster di prezzo vicini per anticipare i potenziali punti di ingresso o di inversione.
Time frame 4 ore (4H) e 1 ora (1H)
L’ultimo stadio riguarda l’analisi su time frame intraday, in particolare quelli a 4 ore (4H) e 1 ora (1H). Qui il trader osserva l’azione di prezzo più dettagliata, concentrandosi sui pattern candlestick e sulle figure di analisi tecniche che possono segnalare la reazione del mercato ai livelli precedentemente individuati. L’obiettivo è trovare segnali di conferma che attestino la validità di un livello di supporto o resistenza, come breakout di trend line o di necklines orizzontali. Questi segnali sono fondamentali per decidere il momento esatto di apertura di una posizione, poiché indicano la reale volontà degli attori di mercato di comprare o vendere in quelle zone.
Questa metodologia combinata permette di bilanciare il quadro complessivo con le dinamiche a breve termine, minimizzando il rischio di false entrate e massimizzando le possibilità di operare in accordo con la direzione prevalente del mercato, sia per seguire trend sia per cogliere inversioni. L’uso di alert e una gestione attenta del timing, unita a un’accurata identificazione delle zone chiave e dei pattern intraday, rappresentano i pilastri di una corretta strategia Top-Down.
long ENERVIT da 3,40 no stoplong ENERVIT da 3,40 no stop, preso il solito cippino, 25pezzi, prima di un'eventuale partenza (che non si sa mai...), numeri in regola di un'azienda storica che non strappa, ma nemmeno collassa e traccheggia in una discreta zona, neanche dirlo di chi sono gli integratori preferiti, ci mancherebbe!
Oltre l'analisi Karottografica!
agosto si avvicinaho bisogno del tuo sostegno.
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🔑 Principali driver fondamentali
-Accordo commerciale USA‑UE
L’intesa pre-via agosto ha ridotto le tensioni, con tariffe al 15% su beni UE (invece del 30%), diminuendo l’interesse per l’oro come bene rifugio
-Dollaro più debole
La valuta statunitense si è indebolita leggermente, rendendo l’oro più accessibile per acquirenti esteri
-Politica monetaria USA
Gli analisti prevedono che la Fed manterrà i tassi intorno al 4,25–4,50% nei prossimi mesi
Le banche centrali continuano ad accumulare oro a ritmi elevati (oltre 1.000 tonnellate/anno in media), spingendo la domanda istituzionale
-Situazione in Cina
Consumi privati di lingotti +23,7% nel primo semestre 2025, a fronte però di calo della domanda di gioielli (–26%). Le riserve di PBOC in aumento
-OUTLOOK GENERALE
Nel primo semestre 2025 l’oro ha guadagnato circa il 26%; secondo metà 2025 potrebbe salire ancora dello 0‑5% con possibilità di +10‑15% se le condizioni macro peggiorano (stagflazione, tensioni geopolitiche)
I fondamentali restano solidi: debolezza del dollaro, forte domanda centrale, pressioni geopolitiche e inflazione moderata.
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GNO/USD pronto per l’onda 5 finaleLa coppia GNO/USD sta sviluppando un pattern impulsivo di Elliott Wave netto sul grafico a 4 ore. Il rally è iniziato con l'Onda (1) che ha raggiunto quota 113,50, seguita da un'Onda correttiva (2) che ha toccato il fondo vicino a 105,28. Questo ha preparato il terreno per una potente Onda (3) che è salita a 156,59, allineandosi bene con la teoria delle Onde di Elliott, secondo cui l'Onda 3 è in genere la fase più forte e ripida della sequenza.
L'Onda (4) è ora in corso, assumendo la forma di una correzione A-B-C all'interno di un canale discendente. Il supporto temporaneo è stato trovato a 138,95 durante l'Onda A, e l'Onda C potrebbe estendersi verso il livello di ritracciamento di Fibonacci 0,382 a 136,79 o verso la zona di supporto più profonda vicino a 129,5. Questi livelli sono cruciali, poiché spesso segnano la fine di una fase correttiva e l'inizio dell'impulso successivo. Una rottura confermata sopra 147,4 segnalerebbe l'inizio dell'Onda (5) e il ritorno dello slancio rialzista.
Gli obiettivi a breve termine hanno il potenziale di raggiungere 135-128 , mentre 125,22 rimane il livello di invalidazione per questo setup rialzista. Dopo il completamento dell'Onda (4), i trader possono cercare opportunità di lungo termine puntando a 147-154-172 . Finché la struttura regge e il prezzo rispetta i supporti chiave, le prospettive rimangono favorevoli per una nuova spinta al rialzo nell'Onda (5).
Borse record, dollaro in ripresa, Fed in vistaWALL STREET MACINA RECORD
Venerdì, l'S&P 500 è salito dello 0,4%, registrando la quinta chiusura record consecutiva — la striscia più lunga in oltre un anno — mentre il Nasdaq 100 ha guadagnato lo 0,2% dopo aver toccato un massimo intraday. Il Dow Jones è avanzato di 208 punti, in un mercato ancora caratterizzato dall’attesa per gli sviluppi in ambito commerciale.
L'ottimismo intorno ai colloqui ha alimentato il rally, con il Presidente Trump che oggi incontrerà la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, tra le speranze di un accordo tra Stati Uniti e UE. Accordi sono stati raggiunti anche con Giappone, Indonesia e Filippine prima della scadenza dei dazi del 1° agosto, sebbene i negoziati con il Canada siano in stallo.
I solidi utili di Alphabet e Verizon hanno sostenuto il sentiment, mentre Intel ha frenato il settore tecnologico dopo aver annunciato perdite e licenziamenti. Gli operatori guardano ora alla riunione della Federal Reserve della prossima settimana e a un fitto calendario di utili, con Apple, Meta e Microsoft in primo piano.
Il Dow Jones ha chiuso la settimana con un guadagno dell'1,3%, mentre il Nasdaq e l'S&P 500 sono saliti rispettivamente dell'1,2% e dell'1,6%.
VALUTE
Sul mercato valutario, l’EUR/USD mantiene ancora i primi supporti chiave a quota 1,1700, mentre altri cambi come GBP/USD e USD/JPY vedono un deciso ritorno della forza del dollaro USA.
La reazione del biglietto verde sembra più legata a una correzione da livelli di eccesso che a un cambiamento strutturale, soprattutto contro la sterlina. Diverso il discorso per lo yen giapponese, che deve fronteggiare dazi del 15% imposti dagli Stati Uniti: per compensarli, è necessario un deprezzamento dello JPY. Ogni 10% di aumento delle tariffe richiede un calo del 3% della valuta; ergo, lo yen dovrebbe perdere circa il 4,5% per attutire gli effetti dell’accordo commerciale.
In generale, il dollaro resta strutturalmente debole, al di là della correzione in atto, e potrebbe proseguire la sua corsa verso i target di medio termine: EUR/USD a 1,2350, GBP/USD a 1,4200 e USD/JPY a 140,00. Le valute oceaniche restano miste, ma tendono ancora a una certa debolezza contro il dollaro.
USA – ORDINI DI BENI DUREVOLI
Gli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti sono diminuiti del 9,3% su base mensile, attestandosi a 311,84 miliardi di dollari a giugno 2025, invertendo il +16,5% registrato a maggio. Il dato, sebbene migliore delle attese, riflette un calo marcato negli ordini di mezzi di trasporto, in particolare aeromobili, componenti non destinati alla difesa e beni strumentali.
Escludendo i trasporti, i nuovi ordini sono aumentati dello 0,2%, mentre al netto della difesa l’incremento è stato solo dello 0,1%.
RUSSIA – GIÙ I TASSI
La Banca Centrale Russa ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di 200 punti base, portandolo al 18% nella riunione di luglio 2025, in linea con le aspettative del mercato. L’istituto ha segnalato la possibilità di un ulteriore taglio entro l’anno.
Le pressioni disinflazionistiche si sono rivelate più forti del previsto, giustificando condizioni finanziarie più accomodanti per sostenere la crescita. L’inflazione annua si è attestata al 9,4% a giugno.
La banca ha inoltre evidenziato l’impatto crescente dei costi di indebitamento restrittivi, aggravato dall’apprezzamento del rublo e dal rallentamento dei consumi. Prosegue anche il rallentamento del mercato del lavoro, nonostante la contrazione della forza lavoro, dovuta in gran parte alla mobilitazione militare e alla conseguente diaspora di uomini in età lavorativa.
GERMANIA – IFO IN RIPRESA
L’indice Ifo sul clima aziendale in Germania è salito a 88,6 a luglio 2025, rispetto a 88,4 di giugno, segnando il valore più alto da maggio 2024. Tuttavia, il dato è leggermente inferiore alle attese del mercato (89,0), segnalando che il sentiment resta cauto e la ripresa economica procede a rilento.
Il miglioramento è stato trainato da un lieve aumento sia delle valutazioni correnti che delle aspettative. Il sentiment è migliorato tra produttori e costruttori, ma si è indebolito tra fornitori di servizi e commercianti.
SETTIMANA ENTRANTE – FED SOTTO LA LENTE
La prossima settimana sarà cruciale per i mercati. Gli investitori seguiranno da vicino i negoziati commerciali tra gli Stati Uniti e i partner chiave, in particolare l’UE, con l’avvicinarsi della scadenza del 1° agosto per l’introduzione di dazi reciproci.
Sarà anche la settimana più intensa per gli utili: Microsoft, Apple, Amazon e Meta pubblicheranno i risultati, insieme a Boeing, PayPal, Visa e Mastercard.
Tuttavia, il vero market mover sarà la decisione della Federal Reserve. Anche la Bank of Japan, la Bank of Canada e la Banca Centrale del Brasile prenderanno decisioni in materia di politica monetaria.
Sul fronte macro, il calendario statunitense è ricco: stima anticipata del PIL del secondo trimestre, rapporto sull’occupazione (NFP), PCE e ISM manifatturiero. In Europa, riflettori puntati su PIL e inflazione di Eurozona, Germania, Francia, Italia e Spagna. Attesi anche i PMI della Cina e i dati sul PIL di Messico, Taiwan, Hong Kong e Canada.
Saverio Berlinzani
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Un BNB/USD a 1000 $ in questo ciclo?Il trend rialzista di fondo del token BNB/USD rappresenta un importante barometro della salute generale del mercato crypto e, più in particolare, dell’interesse per gli altcoin. Nel ciclo precedente, a gennaio 2021, il breakout rialzista dell’ATH su BNB/USD è stato un segnale precoce dell’inizio dell’altseason. Nel ciclo attuale, il BNB/USD è molto vicino a superare di nuovo il suo massimo storico. Se ciò accadesse, sarebbe un segnale positivo per gli altcoin.
1) Perché seguire il trend di fondo di BNB/USD è essenziale per valutare la salute del mercato crypto
Nel mondo delle criptovalute, alcuni asset fungono da barometro globale. Il token BNB, emesso da Binance, è uno di questi. Monitorare il BNB/USD è importante non solo per chi detiene questo token, ma per qualsiasi investitore che voglia valutare lo stato generale del mercato crypto e degli altcoin.
Perché? Perché Binance è di gran lunga la piattaforma con il maggior volume di scambi al mondo, sia sul mercato spot che su quello dei derivati. Il token BNB riflette quindi direttamente la dinamica dell’ecosistema Binance e, per estensione, di una parte fondamentale dell’intero settore.
Quando BNB mostra una tendenza rialzista sostenuta, ciò indica di solito un aumento dell’attività, dei volumi e della fiducia. Al contrario, una tendenza ribassista prolungata può segnalare un progressivo disimpegno degli operatori e una pressione negativa sugli altcoin.
Inoltre, l’espansione o la contrazione dell’attività su Binance influisce quasi automaticamente sulla domanda di BNB, utilizzato per le commissioni, i servizi di launchpad e la DeFi. Questo rende BNB un indicatore precoce della liquidità e della vitalità del settore.
Includere l’analisi tecnica del BNB/USD nella propria strategia di mercato equivale a monitorare il battito cardiaco dell’intero ecosistema crypto.
2) Dal punto di vista tecnico, un breakout rialzista dell’ATH del BNB/USD sarebbe un segnale forte per gli altcoin
Il grafico qui sotto mostra le candele settimanali del BNB/USD. Nell’inverno del 2021, la rottura del precedente massimo storico coincise con l’inizio della stagione degli altcoin.
Attualmente sto osservando con particolare attenzione il livello di 794 dollari. Se il BNB/USD riuscisse a superare questa resistenza, sarebbe un segnale tecnico molto favorevole, con un obiettivo a 1.000 dollari.
Tuttavia, al momento questo segnale non si è verificato. Una rottura al di sotto del supporto chiave a 690 dollari invaliderebbe completamente lo scenario rialzista.
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Valsoia Analisi Wyckoff – Conferma di Accumulo completatoDopo un lungo periodo di debolezza, il titolo Valsoia (VLS) ha completato uno schema classico di accumulo secondo il Metodo Wyckoff. L’attuale rottura dei massimi del trading range rappresenta un segnale di forza coerente con l’entrata in Fase E e l’inizio di un trend rialzista strutturato.
Sul grafico abbiamo disegnato la struttura fondamentale di accumulo
📍Selling Climax (SC):→ minimo assoluto in area 8,12 EUR, con spike di volume (climax di vendita).
📍Automatic Rally (AR): → rimbalzo tecnico fino a 11,20 EUR, che definisce la resistenza superiore del range.
📍Secondary Test (ST): → test dei minimi con volumi inferiori, conferma di esaurimento dell’offerta.
📍Spring (Fase C): → falsa rottura ribassista del range, bear trap classica, recupero rapido sopra 9 EUR.
📍Last Point of Support (LPS): → pullback su supporto ex-resistenza a 11,00 EUR, con minimi crescenti.
📍Segnale di Forza (SOS): breakout confermato sopra 11,20 EUR con volumi elevati il 13 maggio 2025.
Con Prezzi che stazionano sopra l'area 11,20–11,30 EUR il quadro tecnico di wickoff è confermato per i classici
🎯 Target 1: 13,30 EUR
🎯 Target 2: 15,25 EUR
Occorre rivalutare il quadro tecnico se i prezzi andranno sotto 10,80 EUR (ritorno nel range invalida lo scenario)
eBay Inc. ( EBAY ), Strategia rialzista di lungo periodoeBay Inc. ( EBAY ), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
L'azienda è stata fondata nel 1995 e ha sede a San Jose, in California. eBay Inc. gestisce piattaforme di mercato che mettono in contatto acquirenti e venditori negli Stati Uniti e a livello internazionale. La piattaforma Marketplace dell'azienda comprende il mercato online ebay.com e la suite di applicazioni mobili eBay. Le sue piattaforme consentono agli utenti di elencare, acquistare, vendere e pagare oggetti attraverso vari canali online, mobili e offline che includono rivenditori, distributori, liquidatori, società di importazione ed esportazione, case d'asta, società di cataloghi e vendite per corrispondenza, elenchi, motori di ricerca, partecipanti al commercio, canali di acquisto e reti.
DATI: 08/ 02 /2023
Prezzo = 48.90 Dollari
Capitalizzazione = 26,531B
Beta (5 anni mensile) = 1,33
Rapporto PE ( ttm ) = 2,64
EPS ( ttm ) = 18,50
Target Price eBay Inc. di lungo periodo:
1° Target Price: 63.91 Dollari
2° Target Price: 81.19 Dollari
3° Target Price: 131.08 Dollari
4° Target Price: 211.82 Dollari
5° Target Price: 292.55 Dollari
6° Target Price: 342.46 Dollari
PIQUADRO (PQ) Strategia rialzista di lungo periodoPIQUADRO (PQ) Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
L'azienda è stata fondata nel 1987 e ha sede a Bologna, in Italia. Piquadro S.p.A. opera come filiale di Piquadro Holding S.p.A. Piquadro S.p.A. progetta, produce e vende accessori in pelle e prodotti da viaggio in Italia e all'estero. L'azienda offre borse, zaini, cartelle, cinture, portadocumenti, portamonete, portafogli, portachiavi, accessori tecnici, cancelleria, ombrelli e altri prodotti. Fornisce anche prodotti per il viaggio, come beauty case, trolley, appendiabiti, borse per indumenti, bagagli da cabina, trolley per laptop, trolley a 4 ruote e altri prodotti. L'azienda offre i suoi prodotti con i marchi Piquadro, The Bridge e Lancel. Al 2 giugno 2021 gestiva una rete di 174 punti vendita, tra cui 82 boutique Piquadro, 12 boutique The Bridge e 80 boutique Lancel in circa 50 Paesi.
DATI: 28/05 /2023
Prezzo = 1.900 Euro
Capitalizzazione =92,294M
Beta (5 anni mensile) = 0,85
Rapporto PE ( ttm ) = 15,83
EPS ( ttm ) = 0,1200
Target Price PIQUADRO di lungo periodo:
1° Target Price: 2.08 Euro
2° Target Price: 2.48 Euro
3° Target Price: 2.99 Euro
4° Target Price: 4.47 Euro
5° Target Price: 6.86 Euro
6° Target Price: 9.24 Euro
7° Target Price: 10.7 Euro
OKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodoOKLO INC (OKLO), Strategia rialzista di lungo periodo
DESCRIZIONE TITOLO:
Oklo Inc. ha sede a Santa Clara, in California. Oklo Inc. sviluppa centrali a fissione avanzate per fornire energia pulita, affidabile e conveniente su scala ai clienti negli Stati Uniti. Commercializza inoltre una tecnologia di riciclaggio del combustibile nucleare che converte le scorie nucleari in combustibile utilizzabile per i suoi reattori.
DATI: 01/05/2025
Prezzo = 23,74 Dollari
Capitalizzazione = 3.305B
Target Price OKLO INC (OKLO), strategia rialzista di lungo periodo
1° Target Price: 25,90 Dollari
2° Target Price: 32,24 Dollari
3° Target Price: 38,59 Dollari
4° Target Price: 47,63 Dollari
5° Target Price: 59,14 Dollari
Previsione Gold week 31Ciao a tutti... Abbiamo avuto una settimana abbastanza attiva con indecisioni abbastanza evidenti da parte del prezzo. Non possiamo nascondere che tutti gli eventi politici aiutano il gold ad avere questa indecisione e tutta questa volatilità.
Come vedete dal grafico il prezzo si è mantenuto all'interno di un canale rialzista per poi romperlo ma rientrandoci subito dentro con molta forza. Questi che vedete sono i miei 2 scenari e mi baso sempre a quello che il prezzo vuole fare, seguire il prezzo per noi retail è la cosa migliore in quanto non possiamo influenzare l'andamento del prezzo.
Gann mi sta dando una grande mano e sto pensando più in la di iniziare a publicare qualche analisi con concetti di Gann.
Buona settimana di trading a tutti.
Gold in consolidamento, ma occhio al dollarol future sull'oro mostra una tendenza di fondo rialzista su un orizzonte temporale giornaliero. Tuttavia, il grafico rivela una fase di consolidamento e una potenziale debolezza a breve termine. I livelli di pivot trimestrali forniscono un quadro dei potenziali supporti e resistenze. Un'eventuale rottura al di sotto del pivot point potrebbe portare a testare i supporti inferiori , mentre un superamento delle resistenze potrebbe segnalare la continuazione del trend rialzista principale.
La dinamica del prezzo dell'oro è storicamente e intrinsecamente legata all'andamento del dollaro statunitense. Esiste una relazione inversa ben consolidata tra i due asset: tipicamente, quando il dollaro si indebolisce, il prezzo dell'oro tende ad aumentare, e viceversa. In conclusione, se il dollaro statunitense dovesse continuare la fase di indebolimento, ciò potrebbe fornire una spinta rialzista significativa per il prezzo dell'oro. Questo fattore macroeconomico potrebbe aiutare il metallo prezioso a superare l'attuale fase di incertezza tecnica e a rompere i livelli di resistenza, potenzialmente riprendendo il suo trend ascendente di lungo periodo.
ERG Uno sguardo alla stagionalità e ai rendimenti storici...Buon mercoledi 25 Giugno e bentornati sul canale con un aggiornamento tecnico (ma non solo!) su Erg, titolo nel quale sono long con target minimo di 21 Eur.
Vediamo in che modo la stagionalità del titolo negli ultimi 25 anni ci aiuta a identificare quello che potrebbe essere un target ragionevole sul titolo, cercando di capire se l'analisi dei rendimenti stagionali vada a matchare con il target tecnico del testa e spalle precedentemente identificato e condiviso con voi.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi auguro una buona giornata
ieri 24 mercati misti, prevista chiusura positiva settimanale.Giovedì 24 chiusura mista, Ma oggi i Principali Indici Sono Sulla Buona Strada per Chiudere la Settimana in Rialzo
Ieri i principali indici azionari hanno chiuso con andamenti contrastanti, in un mercato caratterizzato da una certa disomogeneità. L’S&P 500 e il Nasdaq hanno raggiunto, seppur con fatica, nuovi massimi storici. Al contrario, il Russell 2000 delle small-cap, l’S&P 400 delle mid-cap e il Dow Jones delle large-cap hanno registrato rispettivamente ribassi dell’1,36%, dello 0,90% e dello 0,70%.
I risultati trimestrali di Alphabet, superiori alle attese e pubblicati nel pomeriggio di mercoledì, hanno mostrato sorprese positive sia nei ricavi sia negli utili, con un impressionante tasso di crescita dell’EPS pari al 171%. Questi dati hanno sostenuto il Nasdaq, fortemente orientato al settore tecnologico, e l’S&P 500.
Di contro, l’EPS negativo di Tesla, accompagnato da un calo delle vendite e da previsioni che indicano ulteriori trimestri difficili, ha avuto un impatto negativo sul mercato.
Tuttavia, si potrebbe sostenere che la crescita evidenziata dai numeri di Alphabet, e le relative implicazioni per il comparto tecnologico e per il settore dell’intelligenza artificiale, siano maggiormente rappresentative dello stato dell’economia rispetto alle attuali difficoltà di Tesla, che sembrano riflettere una condizione specifica e, si spera, temporanea.
Oggi sono attesi i risultati di altre 67 aziende, tra cui HCA Healthcare, Southern Copper e Phillips 66, per citarne alcune.
La prossima settimana si preannuncia ancora più intensa, con ben 966 società pronte a presentare i propri dati trimestrali, comprese tre delle cosiddette "Magnifiche Sette": Microsoft, Meta e Apple.
Nel frattempo, i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione, pubblicati ieri, sono scesi di 4.000 unità, attestandosi a 217.000, contro una previsione di aumento a 225.000.
L’Indice nazionale dell’attività economica elaborato dalla Fed di Chicago è migliorato, passando da -0,16 a -0,10. La media mobile su tre mesi si è attestata a -0,22.
Anche l’Indice manifatturiero della Fed di Kansas City ha mostrato un miglioramento, raggiungendo il valore di 1, rispetto al -2 del mese precedente.
Il rapporto PMI composito ha indicato un valore di 54,6, in crescita rispetto al 52,9 del mese scorso e superiore alle stime di 52,3. L’indice manifatturiero, invece, è sceso a 49,5, in calo rispetto al 52,9 precedente e alle attese di 52,7. L’indice dei servizi è salito a 55,2, superando sia il dato del mese scorso (52,9) sia le previsioni (52,7).
Le vendite di nuove abitazioni sono aumentate a 627.000 unità (su base annualizzata), rispetto alle 623.000 del mese scorso, ma risultano inferiori alle attese, che indicavano 650.000 unità.
In giornata sono attesi anche i rapporti sugli ordini di beni durevoli e sul conteggio delle piattaforme petrolifere secondo Baker Hughes.
Le notizie diffuse martedì sera riguardanti un accordo commerciale con il Giappone hanno contribuito a sostenere i mercati nella giornata di mercoledì.
Con l’avvicinarsi della scadenza del 1° agosto, cresce l’auspicio che possa essere raggiunto un accordo anche con l’Unione Europea. Quest’ultima, considerata nel suo complesso, rappresenta il nostro principale partner commerciale, con un volume di scambi oltre quattro volte superiore rispetto a quello con il Giappone, che si colloca al quinto posto dopo l’UE, il Messico, il Canada e la Cina. Se la reazione dei mercati all’accordo con il Giappone è stata positiva, è lecito aspettarsi un impatto ancora più favorevole nel caso di un’intesa con l’Unione Europea.
Con un solo giorno restante alla fine della settimana, tutti gli indici principali risultano ancora in territorio positivo.
Alcune notizie incoraggianti oggi potrebbero contribuire a mantenere questa tendenza.
Cordiali saluti,
Marco Bernasconi Trading
Apple oggi vale il prezzo che paga… o è la fine di un’era?Warren Buffett, storico sostenitore di Apple, ha lodato i risultati raggiunti sotto la guida di Tim Cook, ma nel frattempo ha tagliato del 70% la sua partecipazione nel titolo. Apple arranca in questo inizio 2025: cosa sta succedendo? Scopriamolo insieme.
I CFD/Spread Bets sono strumenti complessi e comportano un rischio significativo di perdere denaro rapidamente a causa della leva finanziaria. 82.78% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro nelle negoziazioni in CFD con questo fornitore. Valuta se comprendi il funzionamento dei CFD/Spread Bets e se puoi permetterti di correre l'elevato rischio di perdere il tuo denaro. Si prega di notare che gli Spread Bets sono disponibili solo per i residenti in UK.
Trimestrale in arrivo, AI in ritardo: Apple sotto esame
Tim Cook ha fatto crescere Apple di oltre il 1500% in Borsa e ha gestito con efficacia la macchina operativa. Tuttavia, nel confronto con Steve Jobs, emerge una critica chiave: l’innovazione di prodotto è mancata. L’evidente ritardo nell’implementazione dell’AI nei propri prodotti Apple starebbe costando tanto, e il “mitico” Cook è stato messo in discussione. Secondo LightShed Partners e altri osservatori, Apple potrebbe trarre beneficio da un cambio al vertice. Una Figura più focalizzata sul prodotto, rispetto che alla gestione ed all’esecuzione operativa, potrebbe rappresentare una svolta strategica in una fase di transizione per l’azienda.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
La corsa all'AI ha premiato chi ci ha investito fin da subito. Apple, finora è apparsa più attendista, e rischia di rimanere indietro, mentre i competitors guadagnano sempre più terreno. Il settore tecnologico ha recuperato dai minimi di aprile, ma la ripresa è tutt’altro che uniforme. Apple, in particolare, ha sottoperformato Meta di oltre il 30% in soli sei mesi.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Con la trimestrale alle porte, sarà possibile capire se il titolo Apple rappresenti o meno un'opportunità per gli investitori, rispetto agli altri colossi tech. Gli analisti restano divisi: sarà utile osservare i numeri, il bicchiere sarà mezzo pieno o mezzo vuoto?
Strategia AI: Made by Apple or Designed by Apple?
L’intelligenza artificiale è oggi il crocevia strategico per Apple. L’azienda sta lavorando al potenziamento di Siri con funzionalità più avanzate e personalizzate, attese già per il 2025, ma che potrebbero non vedere la luce prima del 2026.
Finora Apple ha adottato un approccio completamente interno, affidandosi ai propri Apple Foundation Models — modelli proprietari gestiti su data center con chip Apple Silicon — per alimentare le sue funzioni AI. Un'impostazione coerente con la sua storica strategia “full stack”.
Ma la concorrenza corre, e Cupertino si trova davanti a un bivio: continuare da sola, oppure affidarsi a partner esterni. Secondo Equity Strategies, l’integrazione della tecnologia OpenAI comporterebbe l’abbandono (parziale o totale) dell’infrastruttura interna, rendendo Apple dipendente da fornitori come Nvidia. Uno scenario anomalo per un’azienda che, per tradizione, integra o acquisisce i propri partner tecnologici.
Ed è proprio qui che entra in gioco l’opzione acquisizione. Apple starebbe infatti valutando l’acquisto di Perplexity AI — valutata 140 miliardi di dollari — e della francese Mistral, due tra le startup più promettenti nel campo dell’AI generativa. Una mossa che le consentirebbe di mantenere il controllo tecnologico, senza rinunciare alla velocità richiesta dal mercato.
Qualunque sia la direzione, l’impatto economico non è marginale. Dipendere da servizi esterni aumenterebbe significativamente i costi e metterebbe sotto pressione il cash flow operativo. E con esso, la principale leva di ritorno per gli azionisti: il buyback. Apple distribuisce pochi dividendi, ma riacquista massicciamente le proprie azioni. Una strategia che potrebbe rallentare se i margini dovessero comprimersi.
Antitrust e DOJ: i nodi che Apple non può ignorare
Per le big tech, l’attenzione delle autorità antitrust non è una novità. Indagini su abuso di posizione dominante e pratiche anticoncorrenziali fanno parte del gioco, e spesso si concludono con sanzioni. Di norma non intaccano i bilanci — ma quando toccano i pilastri del modello di business, l’impatto può essere ben più profondo.
È proprio questo il caso di Apple, che oggi affronta rischi concreti su più fronti. Il contenzioso con Epic Games sull’App Store resta aperto e potrebbe ridurre le commissioni sulle app di terze parti — una fonte chiave per i ricavi dei Servizi.
Ma il nodo più delicato è l’accordo con Google, sotto esame da parte del Dipartimento di Giustizia americano. Parliamo di oltre 20 miliardi di dollari l’anno: è quanto Mountain View paga per essere il motore di ricerca predefinito su tutti i dispositivi Apple.
Se l’accordo saltasse, Cupertino perderebbe una delle sue entrate più stabili. Ma soprattutto, si aprirebbe un nuovo scenario sull’integrazione AI e la monetizzazione dei servizi di ricerca — proprio mentre Apple è costretta a ripensare la propria strategia nel settore.
Abbonamenti, integrazione, fedeltà: la forza silenziosa di Apple
Apple rimane una delle aziende più solide al mondo, con una base utenti globale fedele, un ecosistema chiuso e integrato, e un brand che esercita un forte effetto lock-in. L’approccio full stack — che unisce hardware, software e ora anche AI — rappresenta un vantaggio competitivo difficile da replicare. L’integrazione dell’AI nei dispositivi, soprattutto in ottica edge computing e privacy-first, apre nuove opportunità: traduzione in tempo reale con AirPods, gestione ottimizzata della batteria e accessibilità avanzata sono solo alcuni esempi di funzionalità in grado di spingere il ciclo di upgrade.
A fianco dell’hardware, Apple continua a spingere sul segmento Servizi, che ha dimostrato resilienza anche sotto pressione normativa. A maggio 2025, l’App Store ha registrato un +13% YoY. Le offerte in abbonamento — Apple Music, Apple TV+, iCloud — rappresentano una componente sempre più rilevante del business, grazie a margini superiori rispetto all’hardware e a una ricorrenza che migliora la visibilità dei flussi di cassa. L’infrastruttura AI, se ben valorizzata, potrebbe fungere da base per sviluppare nuovi servizi a sottoscrizione con focus su personalizzazione e produttività.
A livello finanziario, Apple mantiene margini tra i più elevati del settore: il ritorno sul capitale proprio supera il 130% e il margine lordo si attesta sopra il 46%. Questi numeri riflettono l’efficienza del modello integrato e la capacità dell’ecosistema di generare profitti ricorrenti anche in contesti di pressione competitiva. In uno scenario globale sempre più complesso, Apple si conferma un punto di riferimento per solidità operativa e posizionamento strategico nel settore tech.
Il modello Apple e i Key Driver: Hardware e servizi
Il segmento Servizi continua a macinare risultati, con l’App Store che a maggio 2025 ha toccato un nuovo massimo storico: $26,6 miliardi, in crescita del +13% YoY. L’intrattenimento (+21%) e la musica (+20%) guidano la spinta, seguiti da iCloud e altri abbonamenti digitali. Tra i contenuti, Apple TV+ registra buoni riscontri grazie a titoli come Severance, tra i più visti negli USA secondo i dati Nielsen. Netflix resta il dominatore assoluto, ma la sua quota nelle serie più viste è scesa dall’80% nel 2021 a meno del 50% nel 2025: un segnale che lo spazio competitivo si sta allargando.
Nel segmento tablet e PC, iPad e Mac mostrano segnali positivi: +15,2% YoY per i tablet e crescita dei Mac in tutti i principali mercati. Un segnale chiaro che, nonostante la transizione industriale, la base installata continua a generare valore.
Sul fronte smartphone, le vendite di iPhone restano centrali ma mostrano segni di maturazione: l’età media della base utenti è ai massimi, segno che il ciclo di upgrade rallenta. Per controbilanciare, Apple spinge su modelli più accessibili come l’iPhone SE e prepara il debutto nel segmento foldable con l’iPhone Fold, atteso per la seconda metà del 2026; UBS stima una produzione iniziale limitata, con un prezzo tra $1.800 e $2.000, in linea con i dispositivi di fascia alta di Samsung — attuale dominatore del mercato foldable con circa il 56% di quota.
L’espansione geografica è un altro driver, in Cina, uno dei mercati chiave, Apple ha visto le esportazioni calare dell’1,6% YoY, mentre Huawei — il principale competitor locale — è cresciuta del +17,6% secondo dati Counterpoint. Secondo JPMorgan inoltre Apple avrebbe spostato l’assemblaggio degli iPhone dalla Cina all’India per il mercato statunitense — una mossa per contenere l’impatto dei dazi. Tuttavia, Foxconn ha richiamato centinaia di ingegneri cinesi dai suoi stabilimenti in India, segnale di crescenti difficoltà nell’espansione produttiva nel subcontinente.
Cosa attendersi dai prezzi
In questo 2025, Apple continua a restare indietro rispetto al mercato e ai suoi competitor, ma il prezzo delle azioni riflette comunque aspettative elevate. Secondo le stime degli analisti, i ricavi per l’anno fiscale 2025 dovrebbero attestarsi tra i 402 e i 408 miliardi di dollari, mentre l’EPS è visto in un range compreso tra 6,96 e 7,22 dollari.
Numeri solidi, ma con una crescita contenuta rispetto agli anni precedenti — e per molti, non sufficienti a giustificare multipli così tirati. Il titolo viene scambiato con un P/E superiore a 32 e un EV/EBITDA intorno a 22, ben sopra la media del settore. Il rischio? Che il mercato stia già prezzando scenari ottimistici difficili da mantenere.
A complicare la lettura del momentum, va considerato che parte della tenuta recente è stata sostenuta da sconti aggressivi (fino al 40%) e dalla partecipazione di Apple a programmi di sovvenzioni governative. Inoltre, molti consumatori avrebbero anticipato gli acquisti per evitare i dazi in arrivo, comprimendo così la domanda futura.
Negli ultimi mesi, diversi analisti hanno rivisto al ribasso il target price, oggi attestato in media attorno ai $230 per azione. Qualsiasi segnale di rallentamento — sugli utili o sul fatturato — potrebbe rendere il titolo ancora più caro in termini relativi.
Detto questo, Apple ha dimostrato costanza nel premiare gli azionisti: 14 anni consecutivi di dividendi e un piano di buyback aggressivo che continua a sostenere il titolo, anche in fasi di crescita moderata. Un elemento da tenere in conto in un contesto di valutazioni elevate ma ancora sostenibili per un nome come Apple.
Analisi tecnica: livelli e segnali da monitorare
Sul lungo periodo, il titolo Apple resta inserito in un trend rialzista ben strutturato, con minimi e massimi crescenti. Il grafico logaritmico mostra una struttura ancora solida, ma con segnali di rallentamento rispetto alla forza relativa di mercato.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Nel breve termine, in ottica difensiva, il livello da tenere sotto osservazione è l’area dei $170: si tratta dei minimi registrati durante l’Independence Day, in coincidenza con la media mobile a 200 periodi sul time frame settimanale.
Un eventuale ritorno su quel livello potrebbe fungere da supporto tecnico rilevante in caso di ulteriore volatilità.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
Dai minimi di aprile, le quotazioni si sono mosse in un trend vagamente rialzista, ma con volumi in contrazione. Il confronto con i competitor e con l’indice di mercato mostra una certa debolezza relativa nel momentum.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
In ottica di breakout, la doppia resistenza a $212 e la trendline ribassista che parte dai precedenti massimi costituiscono l’ostacolo tecnico principale. Il superamento di questi livelli — soprattutto con volumi in aumento — potrebbe riaprire spazi di recupero e ridurre il gap di performance con il resto del comparto tech.
I risultati passati non sono indicativi di quelli futuri
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Analisi del PMI USA Luglio 2025Il dato PMI è un indicatore chiave della salute economica di un Paese perché misura la variazione dell’attività manifatturiera e dei servizi.
PMI manifatturiero: 49,5 (in netto calo dai 52,9 di giugno), sotto la soglia critica di 50 che separa espansione da contrazione.
PMI dei servizi: 55,2 (in aumento rispetto ai 52,9 di giugno), segnala un forte slancio del comparto.
PMI composito: 54,6 (in crescita da 52,9), indica un’accelerazione dell’attività economica generale guidata dai servizi.
Questa espansione appare “preoccupantemente disomogenea”. Difatti il settore dei servizi è in netta crescita, mentre il manifatturiero mostra segni di debolezza per la prima volta nel 2025.
Il PMI manifatturiero sotto 50 segnala che l’industria sta tornando in fase di contrazione.
La perdita di slancio è attribuibile al calo degli ordini dopo l’effetto temporaneo generato da nuove tariffe, davanti alle quali molte aziende avevano anticipato acquisti e produzione nei mesi precedenti.
L’occupazione manifatturiera (secondo ISM) è in contrazione da 18 degli ultimi 20 mesi, con una perdita di 82.000 posti in un anno. Oggi il peso degli occupati nel manifatturiero è solo l’8% dei non-farm payrolls, un minimo storico.
Questo quadro segnala che il comparto industriale statunitense è sotto pressione.
Il settore servizi traina la crescita grazie alla domanda interna; il suo PMI è su livelli massimi da sette mesi. Sia le aziende manifatturiere sia quelle dei servizi riportano aumenti di costi e prezzi di vendita, attribuiti ai dazi e al rincaro del lavoro.
L’incremento dei prezzi registrato a luglio è tra i più elevati degli ultimi tre anni e potrebbe avere impatti diretti sull’inflazione al consumo, che resterà ben sopra il target del 2% della Federal Reserve nei prossimi mesi.
Le aziende stanno ancora cercando di assorbire una parte dei costi attraverso le scorte, ma questo “buffer” non durerà a lungo. Quando finirà, è probabile che i rincari vengano maggiormente trasferiti sui consumatori.